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Indice della newsletter numero 4 – aprile 2013
Il tempo dei sorrisi è finito di Orazio D’Antoni
Che forza ragazzi: siete la nostra primavera ! di Piero Privitera
Alcune idee per lo sviluppo di Catania di Francesco Ingoglia
Segnalazioni dai Quartieri di S.Costanzo e P.Ferrara
La dottrina sociale della Chiesa XI puntata
I film del grande schermo a cura di Franco La Magna
pagina 1
pagina 2
pagina 3
pagina 4
pagina 5
pagina 6
Il tempo dei sorrisi è finito.
Qualche giorno fa riflettevo su coloro i quali comodamente seduti dietro una
tastiera di un computer scrivono di politica, sentenziano, influenzano le idee e i
giudizi delle persone senza mai parlare con la gente quella che soffre, che non
riesce a fare più la spesa,che non si cura perché non ha i soldi per pagare i ticket…
Sono quelli stessi che su face book pubblicano fatti e notizie e si ergono a
censori e paladini della moralità pronti ad accusare tutto e tutti,pronti a dare
lezioni. Dovreste vederli chi sono,.tanto giganti dietro una tastiera,tanto nani
nella vita quotidiana. Frustati nella vita, realizzati dietro un computer.
E la politica? Siamo al governo delle larghe intese e di grande coalizione, nato per salvare
dalla crisi e dal collasso economico il nostro paese.
Il giovane Enrico Letta è il nuovo presidente del consiglio, il vecchio
Napolitano è il riconfermato presidente della Repubblica.Nè Marini, ne’ Prodi sono
riusciti ad essere eletti e mettere d’accordo un dilaniato Partito Democratico.
Vedremo come andrà a finire. Sicuramente a nuove elezioni….
A proposito di elezioni si avvicinano quelle amministrative.
Quale sindaco per Catania? Quali liste ? Quali schieramenti ? Quali coalizioni ?
I sondaggi cosa dicono? Dicono che vince chi ha commissionato il sondaggio.
Quindi abbiamo due sondaggi uno con in testa Bianco; l’altro con in vantaggio
Stancanelli.
Chi sara’ il Sindaco? Stancanelli, Bianco, Caserta, Adorno……
Le liste civiche proliferano, si stringono accordi, alcune sono in attesa che
il quadro politico si chiarisca.
Articolo 4 è una nuova lista frutto di un aggregazione
di deputati all’ARS,alcuni sono usciti dall’UDC. Si presenta alle prossime elezioni amministrative nei comuni
in Sicilia.E’ sicuramente una interessante novita’la lista che
potrà fare la differenza ed essere determinante.
Cosa significa Art.4? E’ semplicemente l’art 4 della
costituzione che sancisce il lavoro a tutti i cittadini.
Si vota il 9 e 10 giugno. In questi giorni assistiamo alle
dichiarazioni giornalistiche dei candidati
sindaci, ai loro incontri, alle loro
conferenze. Non si evidenziano elementi di
novità, noto un vecchio modo di fare politica con i proclami,
gli annunci di cose che sicuramente non si realizzeranno mai.
Non sono solo i sorrisi dei manifesti dei nostri
candidati. Non abbiamo bisogno di sorrisi.
Il tempo dei sorrisi è finito.
Orazio D’Antoni
CCChhheee fffooorrrzzzaaa rrraaagggaaazzzzzziii::: sssiiieeettteee lllaaa nnnooossstttrrraaa PPPrrriiimmmaaavvveeerrraaa !!!
E così,finalmente, vengono allo scoperto…
Peraltro,la stagione è quella giusta. I loro germogli, a lungo nascosti nel terreno, si
apprestano a sbocciare, dando vita ad una nuova Primavera Politica.
Sulla loro pelle hanno avvertito il bisogno e la voglia di un riscatto politico, sociale, economico,
chiesto da più parti. Ed eccoli pronti. Si tratta di un vero ricambio generazionale, di una nuova
classe dirigente che si fa avanti, dopo un silenzio carico di meditazione, ma non inatteso.
“Un giorno devi andare” è giunto anche per loro. E’ giunta l’ora. Non si atteggiano,né sono
talenti,né eroi,ma giovani impegnati,decisi,motivati,disponibili all’ascolto ed al servizio.
In parole povere giovani “normali”.
Guidati, mediati, coordinati, stimolati dal nostro grande e giusto dr. Orazio D’Antoni
(una mission politica, la sua, spesa a servizio degli altri, vero Angelo Custode degli ultimi, dei
lontani).
Eccoli, dunque, pronti a scendere in campo per le prossime consultazioni
amministrative, chi per le circoscrizioni-municipalità, chi per il consiglio comunale. Ma tutti facenti
parte di un unico gruppo di lavoro, sufficientemente supportati da una equipe che mettendo a
loro servizio tecniche, ausili amministrativi e metodologie, rappresenta lo zoccolo duro della
nostra comunità.
Sono come un affresco colorato e variopinto nel grigiore politico che ci ha
attanagliato. Coraggiosi per la scelta vanno, girano, contattano, scelgono priorità, studiano la
realtà sociale, raccolgono istanze, ansie, aspirazioni, scoprono risorse, aggregano nei quartieri,
nella città, formulano e gestiscono richieste, valutano analiticamente i bisogni.
Ci mette la faccia questa benedetta “carusanza”, che può surclassare chi è ancora
attaccato alla poltrona. Che Forza Ragazzi !!!
Non volendo fare torto a qualcuno, li chiameremo Francesco 1 e 2 (come il nuovo
Papa), Sebastiano (il martire infilzato che rappresenta le nostre tribolazioni), Lio, che non è
dondolio, secondo il dettame delle nostre linee guida.
Se poi qualcuno dei nostri amici li volesse pure definire belli (…che beddu pari
S.Paulu !), faccia pure, l’importante è non fare mancare il sostegno a
questi germogli di primavera, nati nel terreno arato e concimato da
Orazio D’Antoni, valente chirurgo e terapeuta… politico,sui quali
scommette, avendo irrigato il seme buono della speranza, piantato da
un po’ di mesi a questa parte.
E non è detto che le consultazioni, di cui Catania
rappresenta la madre di tutte le competizioni prossime, siano limitate
al territorio cittadino, perché sono sbocciate altre candidature nei vari
paesi etnei interessati (circa una ventina), con altrettante splendide
persone , non personaggi, di assoluto valore,fiducia e serietà.
Di questo, sarebbe il caso, per maggiori informazioni e
documentazioni, contattare la nostra Segreteria Operativa che è a
disposizione per chiunque volesse meglio conoscerli per sostenerli.
In bocca al lupo, ragazzi. Siete davvero la nostra
PRIMAVERA.
Ragionate con il cuore: l’unico posto dove si appendono
medaglie e non sulla giacca.
Il cuore conosce ragioni che la ragione non conosce.
Piero Privitera
AAAlllcccuuunnneee iiidddeeeeee pppeeerrr lllooo sssvvviiillluuuppppppooo dddiii CCCaaatttaaannniiiaaa
Care amiche e cari amici, dopo che nel numero scorso di Ad Gentes ho annunciato la mia candidatura al Consiglio Comunale di
Catania, adesso mi permetto di sottoporre alla vostra attenzione alcune mie proposte per lo sviluppo
della nostra città, frutto del mio quotidiano ed incessante giro elettorale che mi porta sia in strada sia
in segreteria ad incontrare tanta gente che a differenza di quanto si dice, ha ancora molta voglia di
interessarsi alla Politica, quella che è in grado di ascoltare e di capire le reali necessità del territorio.
Servizio di BIKE SHARING dato in gestione ad imprese giovanili
Dare in gestione privata (impresa giovanile) il Servizio di BIKE SHARING al fine di garantire
la gestione dell'attività garantendo la massima efficienza del servizio attualmente
inesistente. Inoltre conseguire l'obiettivo di estendere le stazioni di scambio anche alle
periferie.
Rete commercianti - Comune - Famiglie povere
Creare una rete commerciale che raccolga tutti i prodotti in scadenza (ma non scaduti e
quindi ancora buoni) dagli esercizi commerciali (che pagherebbero molto meno rispetto ai
costi di distruzione) e creare una distribuzione per chi non se li può permettere. Per gli
esercenti sarebbe un risparmio perché i costi di smaltimento degli scaduti sono molto alti,
e si farebbe del bene verso le famiglie meno fortunate.
Catania Città Universitaria
L’Università di Catania, uno degli atenei più grandi d’Italia, attraverso un serio confronto
con le istituzioni locali, con le realtà produttive e sociali operanti nel territorio potrebbe
creare delle figure professionali utili alla crescita dello stesso.
Nello stesso tempo le Istituzioni Locali, tendono ad ignorarne l’importanza dell’esistenza.
Nonostante la presenza nella nostra città di oltre cinquantamila studenti, di cui almeno il 50% fuorisede, non si è
ancora mai vista una vera e propria azione programmatica tesa a fare di Catania una vera e propria “città
universitaria”, sottovalutando l’importanza legata alla crescita sociale ed economica, che una migliore
integrazione studentesca finirebbe col produrre.
Il Turismo come volano di sviluppo economico
Un'OFFERTA TURISTICA ATTRAENTE che tenga conto delle necessità degli operatori del
settore: dalle tradizionali “putìe” ai centri della movida, dai B&B agli alberghi. La Playa è
un luogo dalle potenzialità economiche e turistiche enormi, in gran parte inespresse, una
spiaggia che dobbiamo fare crescere per il bene della
città e dei cittadini.
Queste alcune proposte sulle quali mi aspetto di confrontarmi con voi,
nell’ambito di quel dialogo produttivo che sta caratterizzando la mia
campagna elettorale.
Francesco Ingoglia
Candidato al Consiglio Comunale di Catania.
Priorità alle “azioni-simbolo” A S. Cristoforo e nelle aree adiacenti, tanto -e da troppo tempo- c’è da fare. Ma, con la
situazione attuale, è illusorio pensare di riuscire a mettere mano -come giusto e nelle
aspettative della gente- a quanto necessario. Questo non può, però, significare rassegnarsi alla
triste situazione attuale. Significa solo che bisogna avere la capacità di individuare “azioni-
simbolo” sulle quali puntare e tentare di far convergere mezzi ed intelligenze che diano speranza,
siano il segno che una svolta è possibile. Bisogna, quindi, operare un costruttivo discernimento
tra le emergenze ed urgenze che attanagliano il quartiere e puntare su “azioni-simbolo” che, da
una parte, comincino a dare risposte concrete ai bisogni della gente e, dall’altra parte, avviino un
percorso di rimozione del degrado a partire proprio da quel degrado che si è impadronito anche
dei possibili luoghi di svolta.
Come il Centro Artigianale che doveva sorgere in via Acquicella Porto.
Doveva essere luogo di sano lavoro …e stava quasi per farcela dato lo stato avanzato della
struttura. Poi una complessa vicenda fermò tutto ed il degrado si è impadronito persino di
quanto già realizzato, trasformando questo possibile volano di sviluppo in ulteriore, intollerabile
degrado, in un’area già fortemente segnata da pesanti ferite. Cercare di trovare le capacità
per ribaltare questa situazione segnerebbe una svolta che la gente ed il quartiere meritano.
E’, quindi, un impegno da prendere. Che io intendo prendere in modo prioritario ed assoluto.
Seby Costanzo
Un programma di cose concrete Da studente candidato alla Terza Municipalità Borgo-Sanzio ho scelto di farmi
portavoce di tutte quelle problematiche e preoccupazioni che ho potuto
incontrare e notare in prima persona nel quotidiano vivere del mio quartiere
insieme agli amici e coetanei , per far sì che dalle parole si passi ai FATTI ,
imperativo che la politica deve finalmente porre davanti ai meri interessi
personali e alle logiche di potere .
I principali progetti di cui intendo farmi portatore sono:
• Rivalutazione del “Parco Falcone” , unico spazio verde del quartiere ed area ricreativa
strategica per i bambini della zona;
• Creazione di un centro ricreativo a Vulcania e organizzazioni di eventi in Piazzale Sanzio;.
• Sportello amico “del quartiere “ : luogo dove i cittadini possono ricevuti ed ascoltati a
turno dai consiglieri della Municipalità ; da intendersi come vera e proprio opera di
volontariato al servizio del cittadino;
• Bonifica della “sciara” su Via dei Salesiani e trasformazione in parcheggio o area verde;
• Maggiore illuminazione e rivalutazione delle zone circostanti il complesso di Vulcania,
teatro negli ultimi tempi di furti d’auto ed angolo ad oggi totalmente e pericolosamente
deserto dopo l’orario lavorativo; .
• A disposizione di chi ha “ancora” Voglia di FARE Politica.
Paolo Ferrara
pagina 4
sseeggnnaallaazziioonnii ddaaii qquuaarrttiieerrii
lllaaa dddooottttttrrriiinnnaaa sssoooccciiiaaallleee dddeeellllllaaa CCChhhiiieeesssaaa
precedenti puntate:
I ^ - premessa ( ad Gentes n. 3 – marzo 2012 ) II^ - Rerum Novarum ( ad Gentes n. 4 – aprile 2012 ) III^ - Quadragesimo Anno ( ad Gentes n. 5 – maggio 2012 ) IV^ Mit brennender Sorge e Divini Redemptoris (ad Gentes n. 7/8 – luglio/agosto 2012)
V^ Fulgens radiarur (ad Gentes n. 9 – settembre 2012) VI ^ - Mater et Magistra (ad Gentes n. 10 – ottobre 2012) VII^ - Pacem in terris (ad Gentes n. 11 – novembre 2012)
VIII^ - Gaudium et Spes (ad Gentes n.12 – dicembre 2012) IX ^ - Populorum Progressio (ad Gentes n. 1 – gennaio 2013)
X^ Octogesima Adveniens (ad Gentes n. 2 – febbraio 2013)
I relativi testi sono riscontrabili anche sul sito www.adgentes.it
Laborem Exercens è una enciclica pubblicata dal
papa Giovanni Paolo II il 14 settembre 1981.
Nel 90° anniversario della Rerum Novarum riprende, con forza
ed attualità, il tema del lavoro ed afferma in modo netto che il
lavoro è un bene prima ancora che un diritto o un dovere.
L'Enciclica indica una sua lettura, ben diversa dal modo di
intendere la questione in quegli anni, delle questioni legate al
lavoro, negando l'impostazione politicizzata prevalente.
Afferma, infatti, che non si tratta più di una questione
ideologica e legata al mondo operaio, ma di una questione
sociale: il lavoro è la chiave di lettura dei cambiamenti sociali.
La Laborem Exercens supera, poi, le frontiere del vecchio
continente, e viene accolto e compreso da quei paesi che
attendono o stanno vivendo la loro rivoluzione industriale e che
potranno beneficare delle consapevolezze a cui gli europei sono
giunti per primi.
Premessa dell’Enciclica:
• L’UOMO, mediante il lavoro, deve procurarsi il pane
quotidiano(1) e contribuire al continuo progresso delle scienze e
della tecnica, e soprattutto all'incessante elevazione culturale e
morale della società, in cui vive in comunità con i propri fratelli. E
con la parola «lavoro» viene indicata ogni opera compiuta
dall'uomo, indipendentemente dalle sue caratteristiche e dalle
circostanze, cioè ogni attività umana che si può e si deve
riconoscere come lavoro in mezzo a tutta la ricchezza delle azioni,
delle quali l'uomo è capace ed alle quali è predisposto dalla stessa
sua natura, in forza della sua umanità. Fatto a immagine e
somiglianza di Dio stesso(2) nell'universo visibile, e in esso costituito
perché dominasse la terra(3), l'uomo è perciò sin dall'inizio
chiamato al lavoro. Il lavoro è una delle caratteristiche che
distinguono l'uomo dal resto delle creature, la cui attività, connessa
col mantenimento della vita, non si può chiamare lavoro; solo
l'uomo ne è capace e solo l'uomo lo compie, riempiendo al tempo
stesso con il lavoro la sua esistenza sulla terra. Così il lavoro porta
su di sé un particolare segno dell'uomo e dell'umanità, il segno di
una persona operante in una comunità di persone; e questo segno
determina la sua qualifica interiore e costituisce, in un certo senso,
la stessa sua natura.
• XI - continua
•
• pagina 5
ii ffiillmm ddeell ggrraannddee sscchheerrmmoo
a cura di Franco La Magna (*)
TROGLODITI, MATTOIDI, GIGANTI, EDUCAZIONE CRIMINALE FRODI e FIGLI
I Croods (3D) di Chris Sanders. Famiglia di trogloditi, iperprotetta da Crug,
un padre che inocula continuamente pillole di paura, incontra - dopo
un’audace escursione notturna della figlia Eep, ribelle e insofferente alla
weltanshauung di sopravvivenza imposta dal genitore - il giovane “evoluto”
Guy. Da allora tra resistenze e buffi tentativi di ammodernamento la famiglia
s’avvierà verso un mondo nuovo, mentre il vecchio grigio e pauroso -
popolato da esseri spaventosi - letteralmente sprofonderà per far posto ad
uno ubertoso e colorato e ad un’esistenza meno animalesca e tenebrosa.
Chris Sander (lo stesso di “Dragon Trainer” e “Lilo & Stitch”) scrive e dirige “I
Croods” (2013) fiaba preistorica a cui applica con naturalezza le categorie del
presente, conflitti generazionali compresi. Ne viene fuori una specie di
apologo sull’evoluzione delle specie (dalla scoperta del fuoco, alle calzature) e sull’inizio della civiltà e dell’amore tra i due
giovani, ma altresì un invito alla liberazione rivolto ai moderni primitivi ancor oggi chiusi nelle loro paure. Divertente ed
istruttivo per grandi e piccini.
Il lato positivo (2102) di David O. Russell. Onusto di nomination (ben 8) “Il lato
positivo” dell’eclettico newyorkese Russell (lo stesso esploso con “Amori e disastri”) torna
ad indagare su disastri sentimentali, aggiungendo tradimenti e morti improvvise che
scombinano esistenza e ragione. La coppia indagata è quella d’un professore di storia
(vittima dell’infedeltà della moglie) e d’una giovane sposa, improvvisamente deprivata del
consorte deceduto. Entrambi fuori fase (lui da poco dimesso da un istituto per malattie
mentali) reagiscono in modo diametralmente opposto alle rispettive disgrazie: Pat
“positivamente” è convinto di poter riconquistare la moglie; Tiffany va a letto con tutti,
ma poi altrettanto “positivamente” giura di non farlo più. Entrambi, dopo una serie di
scaramucce, trovano riscatto nella danza e inevitabilmente nell’amore. Una commedia in
salsa acida, frenetica e verbosa, chiusa da uno stucchevole e prevedibilissimo happy end
hollywoodiano, sempre ben accetto nel paese delle “opportunità” e tra le 6000 “divinità”
che assegnano gli Oscar. Padre superstizioso, madre “alma mater”, amici dalle celate
ubbie e varia umanità ci ricordano che il mondo è una gabbia piena di matti e mattoidi
che scricchiola paurosamente, ma continua stare in piedi sorretta dal “lato positivo”.
Coraggio, l’american dream non è finito, anche in piena recessione mondiale. La giovane e
bella Jennifer Lawrence, appena 23 anni e una decina di film interpretati (4 solo nel 2012) si aggiudica l’aurea statuetta più
ambita, quella dell’Oscar come miglior attrice protagonista.
Il cacciatore di giganti (2012) di Bryan Singer. Chi non
ricorda la fiaba di Giovannino e il fagiolo magico? Ebbene, riveduta
e corretta, eccola ammanita in un’edizione sontuosa (come
soltanto gli USA sanno fare), carica d’effetti speciali e di truci
giganti inferociti e pronti a conquistare la terra, frutto delle infinite
possibilità dei computers. I personaggi fetish ci sono tutti: re,
principesse, traditori ed eroi, chiamati a costruire una storia
fantastica dove alla fine coraggio e lealtà avranno la meglio,
insieme all’immancabile coronamento d’un amore interclassista
(nelle fiabe quasi una costante) tra la dolce principessa e
l’intrepido coltivatore diretto, promosso novello Lancillotto. Bryan Singer giovane talento di origini ebraiche, dopo “I soliti
sospetti” e il controverso “L’allievo” che lo hanno rivelato al grande pubblico, sembra abbia finalmente imboccato la sua
strada planando sui fumetti (“X man”, “X man 2”, “Superman returns”) ed ora sulle favole.
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Educazione siberiana (2012) di Gabriele Salvadores. Ci si può
solo augurare che mai i piccini sparsi in questo rio mondo debbano subire
l’educazione criminale di questa sconosciuta comunità Urka, perseguitata
da Stalin (e per questo fuggita in Siberia), poi dallo stesso sanguinario
dittatore sovietico deportata in Transinistria (Moldovia), quindi dopo la
caduta del muro di Berlino (a seguito dell’ inascoltata richiesta
d’indipendenza) rimasta orgogliosamente chiusa e refrattaria, in perenne
scontro con qualsiasi autorità. “Educazione siberiana” di Salvadores - film
duro, difficile, nerissimo, coraggioso e del tutto estraneo alla spesso
melliflua produzione indigena - cerca indagando in una sparuta minoranza
criminale, rigorosamente ossequiosa ad un codice comportamentale ultra
secolare, una chiave di lettura delle marginalità del mondo,
contravvenendone la semplicistica visione piattamente omologata. Quasi
un pendant ancora più estremo del recente “Re delle terre selvagge”. Dal
singolare romanzo di Nicolai Lilin (Einaudi), un film altrettanto inusuale,
sgradevole, del tutto avulso da tendenze o concessioni (a quanto pare,
tuttavia, edulcorato rispetto alla scrittura letteraria), ma dotato anch’esso
d’una forestica ed eccentrica vitalità. John Malkovick, sinistramente
affascinante, eccelle nei panni di “Nonno Kuzja”, intoccabile leader
carismatico della rabbrividente comunità di Fiume Freddo.
La frode (2012) di Nicholas Jarecki. La crisi mondiale continua a
mordere duro e su di essa la spregiudicata corazzata Hollywood continua a
macinare film. Questa volta lo fa chiamando in campo due divi
(attempatelli) ma ancora in pieno assetto bellico. Lui è l’ultrasessantenne
Richard Gere, che gode d’eserciti di fans (soprattutto femminili), qui nei
panni falsamente bonari d’uno squalo della finanza colto al termine del suo
lungo viaggio finanziario fatto di colpi bassi e tutto teso, da buon “pater
familias”, ad assicurare un roseo avvenire ad una prole perfettamente
opposta: figlia, intraprendente e scaltra (che scopre la truffa colossale da
lui architettata) e figlio incapace. Fino ad un certo punto tutto va per il
meglio, poi un banale incidente d’auto (nel quale muore la giovane amante
del caimano), fa scricchiolare l’impero. Ed è qui che entra in gioco la
falsamente docile consorte (Susan Saradon, presenza finora
apparentemente innocua, dama di carità, alacremente impegnata in opere
di beneficenza) che svela tutta la sua granitica durezza. Ma, don’t worry, il
fascinoso magnate canuto e stanco riuscirà a concludere in crescendo
l’ultimo, colossale, affare della sua vita. Con apoteosi finale. Ambiguità
“pirandelliane”, maschera e volto. Titolo: “La frode”, opera prima già
matura dell’esordiente Nicholas Jarecki, che chiama tra gli attori anche
William Friedkin (Il regista de “L’esorcista”, tornato in auge dopo aver
diretto due anni fa “Killer Joe”), a quanto pare anch’egli neofita davanti
alla macchina da presa.
Il figlio dell’altra (2012) di Lorraine Levy. Natura o cultura? Nel
titanico scontro, Empedocle docet, chi è destinato a soccombere? Nodo
centrale del film della Levy, ebrea trapiantata in Francia, “Il figlio dell’altra”
(2013) - lo scorso anno presentato al Torino Film Fest - non solo riprende
l’atavica paura dello scambio di prole, ma aggiunge a questa l’ormai storico
e incancrenito conflitto tra ebrei e palestinesi, mostrando un ventaglio di
reazioni drammaticamente innescato all’interno delle due famiglie coin-
volte. La macroconflittualità tra i due popoli in lotta si sposta in tal modo
nel microcosmo familiare, rendendo palese la metafora ma al contempo
tentando faticosamente d’imboccare una via di fuga, d’(im)possibile
risoluzione che, inevitabilmente, non potrà che essere problematica. Quel
che un tempo (ma ancor oggi) si definiva soluzione aperta.
(*) “La collaborazione del critico e storico del cinema Franco La Magna ad 'Ad Gentes' è da considerarsi a titolo esclusivamente
intellettuale. Pertanto, pur rispettandola, essa non comporta alcuna adesione alla linea politica espressa dalla newsletter.”
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