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14 Il Sole 24 Ore Martedì 17 Gennaio 2012 - N. 16 Le novità per le professioni Il Sole 24 Ore ha chiamato 25 presidenti a rispondere a quattro quesiti Sotto esame tariffe, pratica, prospettive di crescita e ruolo del Governo PAGINA A CURA DI Laura Cavestri Maria Carla De Cesari Valentina Melis Marco Peruzzi Abolire le tariffe là dove an- cora previste, senza stabilire un "prezzo" di riferimento che con- senta al cliente di orientarsi e di avere un’idea di quanto può co- stare una prestazione professio- nale,non sarà utile ai consumato- ri. Cominciare i tirocini già du- rante il periodo degli studi uni- versitari può presentare dei van- taggi in termini di avvicinamen- to alla professione, ma le univer- sità non sempre sono in grado di organizzare tirocini che siano formativi come la pratica full-ti- me in studio. Liberalizzare i ser- vizi professionali, poi, non può coincidere con una deregula- tion totale, quanto mai pericolo- sa in settori come la tutela della salute e della legalità e stabilità dei rapporti fra cittadini. Il Go- verno non puòprocedere, in que- sto campo, se non attraverso un confronto con le categorie e con le loro specificità. Per rilanciare la crescita, infine, ciascun Ordi- ne ha la sua ricetta ma le esigen- ze chiave sembrano sostanzial- mente l’innalzamento del livello culturale e tecnico della forma- zione, il finanziamento della ri- cerca, la semplificazione della burocrazia, l’efficacia dei con- trolli della pubblica amministra- zione sulle prestazioni tecniche. L’iniziativa È quanto rivela il forum con le categorie professionali organiz- zato dal Sole 24 Ore proprio nei giorni più caldi del confronto sulle liberalizzazioni. Mentre il Governo ha ripreso in mano con decisione l’ipotesi di inter- venire sulle professioni e il mini- stero della Giustizia Paola Seve- rino ha convocato gli Ordini sot- toposti alla propria competenza (si veda l’articolo a pagina 13), «Il Sole 24 Ore» ha fatto quattro domande (si veda il testo dei quesiti in questa stessa pagina) a 25 presidenti di categorie pro- fessionali, invitandoli a dare in- dicazioni sui temi caldi di que- ste settimane. Sotto esame sono finiti, così, gli interventi sulle ta- riffe, con le possibili conseguen- ze per le categorie e la possibili- tà di anticipare il tirocinio a- ll’università. A questi quesiti di carattere contenutistico, legati alla stretta attualità, Il Sole 24 Ore ha aggiunto due richieste più generali: che cosa la catego- ria ritiene essenziale per il pro- prio sviluppo e quale errore il governo Monti dovrebbe cerca- re di evitare nel cammino, breve o lungo che sia, che porterà all’intervento sugli Ordini. Dalle risposte (riportate a fianco) deriva una radiografia di desideri e paure, speranze e timori dell’universo professio- nale italiano. La via della concertazione Per quasi tutti i presidenti degli Ordini, l’errore più grave che il Governo potrebbe commettere è quello di procedere con un de- creto sulle liberalizzazioni sen- za un vero confronto con le cate- gorie professionali. La strada da seguire – dicono insomma - non è l’abolizione degli Ordini, ma il loro adeguamento alle nuove esi- genze della società. I farmacisti, ad esempio, propongono un ag- giornamento del piano di studi per rilanciare la professione in ambiti nuovi: l’ospedale, la ricer- ca e l’industria. Gli ingegneri invitano il Go- verno a evitare di adeguarsi al clima di "caccia alle streghe" che si è creato attorno ai profes- sionisti, che rischiano di essere indicati come i responsabili di «situazioni incrostate da anni di immobilismo». Il presidente dei notai, Giancarlo Laurini, mette in guardia l’Esecutivo dal procedere sulla strada di una «eccessiva deregulation all’in- segna di una semplificazione emotiva e non ponderata», te- nendo presente che il controllo notarile garantisce la certezza e la stabilità dei rapporti fra citta- dini in 21 del 27 Paesi dell’Unio- ne. Un invito che arriva al Go- verno da numerosi presidenti degli Ordini è quello di non equi- parare l’attività professionale a quella imprenditoriale. Sulle società fra professioni- sti, poi, c’è qualche apertura, ma a patto che siano superate le regole attuali, definite «un ob- brobrio giuridico» dal presiden- te dei commercialisti Claudio Siciliotti. Il numero uno degli avvocati, Guido Alpa, mette l’accento sull’esigenza di «pre- vedere un sistema di imposizio- ne fiscale che renda più agevole la costituzione di società fra professionisti». Quanto al possibile interven- to sui tirocini, per anticiparne l’inizio agli anni dell’Università, il presidente dei consulenti del lavoro e del Cup, Marina Calde- rone, sottolinea che «il collega- mento tra professioni e percor- so di studi universitario è fonda- mentale», pur essendo «insosti- tuibile la pratica svolta presso gli studi». E gli agrotecnici fan- no sapere di aver avviato già ot- to anni le prime convenzioni con le università. Piuttosto che mettere l’accen- to sui tirocini, poi, molti presi- denti preferiscono parlare di for- mazione continua e di investi- menti sulla qualità dei corsi di studi e della ricerca, soprattutto nel campo scientifico. © RIPRODUZIONE RISERVATA 1 L’abolizione delle tariffe minime rappresenta un tema di natura ideologica; si dimentica infatti che nel 2006 la legge Bersani ha abolito i minimi tariffari inderogabili. e la legge di stabilità ha poi eliminato anche il riferimento alle tariffe come valore indicativo, in questo commettendo, a mio avviso, un errore. 2 Il collegamento tra professioni e percorso di studi universitario è fondamentale. Nell’ordinamentodei consulenti del lavoro è previsto che i giovani possano svolgere parte del tirocinio durante il percorso di studi. Ma la pratica svolta presso gli studi è insostituibile. 3 Una misura fondamentale può essere rappresentata dalla creazione di un nuovo modello di welfare, che interessi anche i lavoratori autonomi. 4 È indispensabile la concertazione dei percorsi riformatori. Questa è la parola fondamentale per giungere a riforme condivise e strutturali del sistema. Mi auguro che il concetto ideologicodi liberalizzazioni non sia uno schermo per aprire il mercato alle multinazionali, arrivando a un sistema concorrenziale senza regole e a discapito dei professionisti e dei cittadini utenti. 1 L’Albo degli agrotecnici, essendo uno degli ultimi costituiti, non ha mai avuto una tariffa approvata dal ministero. Dunque per noi nulla cambia. Anzi, paradossalmente, stiamo meglio degli altri perché adesso tutti opereranno con modalità per noi consuete. 2 È un’ottima cosa, che peraltro già pratichiamo da otto anni. Il nostro tirocinio è variabile da 6 a 24 mesi; nel 2003, unici in Italia, sottoscrivemmo la prima convenzione con l’Università di Bari e oggi abbiamo 133 convenzioni operative con altrettanti corsi di laurea. 3 Chiarezza sulle competenze. Metà della nostra attività è assorbita da ricorsi contro la pubblica amministrazione che nega le competenze degli agrotecnici. La spuntiamo quasi sempre, ma dopo anni. Serve una norma sanzionatoria, che punisca non solo le amministrazioni ma direttamente chi al loro interno crea ostacoli indebiti. 4 Procedere senza confrontarsi con le categorie. È chiaro che chi Governa decide, ma in un Paese moderno non è pensabile promuovere riforme complesse negando il confronto. 1 L’abolizione del riferimento al costo della prestazione professionale causerà un danno ai consumatori: non difendiamo una tariffa desueta, ma come farà il cittadino (e il giudice in caso di contenzioso) a capire se un preventivo è equo? E gli enti appaltanti a stabilire le soglie per i progetti pubblici? 2 Così come nella formazione permanente sarà fondamentale l’apporto dell’Università, per il tirocinio è indispensabile il know how del mondo professionale. Se così non fosse il tirocinio sarà inutile perché l’università non è in grado, se non in parte, di preparare i laureati al lavoro. 3 Gli architetti hanno bisogno che, attraverso le leggi, si vada verso un innalzamento del livello culturale e tecnico, mediante politiche per la qualità che selezionino sul merito e la capacità di ricerca e innovazione. 4 Il Governo non deve orientare la sua azione al mero dualismo industria-lavoratori né pensare che le liberalizzazioni inducano da sole sviluppo. Dopo aver aggiornato – nel bene e nel male – le regole del gioco, il Governo deve investire nel capitale umano e intellettuale. 1 Noi siamo solo inparte toccati dall’abolizione delle tariffe.L’abolizione costituisce certamente un calmiere della parcella professionale e può aprire a una maggiore concorrenza. Laddoveè stata applicataha però in effetti evidenziatola necessità di definire poi un rapporto qualità-costo. 2 Il percorso formativo degli assistenti sociali ha previsto fin dalle origini il tirocinio nella formazione di base. Dall’esperienzaricavata possiamo sostenere che è estremamente importante. 3 Un’esigenza molto forte è l’identificazione del servizio sociale professionale come livello essenziale di intervento di assistenza pubblica a favore dei cittadini in difficoltà. Quindi riconoscere l’Ordine professionale degli assistenti sociali come risorsa dello Stato perle politiche sociali. 4 Non deve non valutare i provvedimenti da adottare nella loro ricaduta sociale per evitare un’alimentazione ulteriore di stati di povertà. Promuovere il benessere delle persone avrà una ricaduta in termini di riduzione di costi per il bilancio sociale sanitario. 1 Le tariffe nella professione attuariale ormai non ci sono più da alcuni anni e conviviamo quindi da tempo con questa situazione. La vera questione comunque non è economica; eliminare le tariffe minime potrebbe comportare il rischio di abbassare la qualità. 2 È una novità tutta da studiare a maggior ragione per la nostra categoria che sta lavorando per introdurre il tirocinio obbligatorio. Una soluzione ragionevole ed efficiente per la professione attuariale potrebbe essere quella di svolgere il tirocinio in parte nel corso della carriera universitaria e in parte dopo. 3 Essere chiamati a livello istituzionale sui temi di nostra competenza, in particolare la previdenza e le assicurazioni 4 Quello di pensare che le professioni siano solo casta e privilegi. La strada non è abolire gli Ordini, che rappresentano una garanzia per i consumatori, ma lavorare insieme per adeguarli alle innovate esigenze della società. In quest’ottica le professioni sono pronte a discutere anche delle società professionali. 1 L’equivalenza economica tra liberalizzazioni ed effettivi vantaggi per i cittadini sono tutti da provare. I minimi tariffari sono stati aboliti dal 2006. Eppure i costi dell’accesso alla giustizia sono cresciuti. 2 I corsi universitari, per come sono strutturati, non permettono di acquisire l’esperienza pratica per svolgere la professione. Per questo, è importante fare un buon tirocinio in studio. Anticipando il tirocinio al periodo universitario, lo studente studierà peggio e non imparerà la professione. Questo non è puntare sulla qualità. 3 Vogliamo rafforzare la nostra dimensione europea e allargare il mercato professionale forense. I nostri studi devono essere multidisciplinari e allargare la loro offerta, per essere più competitivi. Sarebbe utile consentire allo studio legale di avvalersi di società di servizi e prevedere un sistema di imposizione fiscale che renda più agevole la costituzione di società tra professionisti. 4 È necessario un processo di confronto sulle iniziative di riforma della giustizia e di liberalizzazione delle professioni. 1 Gli effetti non saranno positivi. La tariffa è sinonimo di qualità, si andrà incontro a dequalificazione professionale e concorrenza sleale. L’Ordine non potrà sparare nemmeno cartucce a salve nei confronti degli iscritti che utilizzano tariffe al di sotto dei costi. 2 Il tirocinio è di per sé un grande momento di formazione professionale. L’Università però ne fa un uso distorto continuando a utilizzare i laureati o laureandi in ricerche che poco hanno a che fare con la futura attività professionale. 3 In biologia quando si pensa di aver raggiunto una discreta preparazione e formazione ci si accorge che in realtà, a seguito di una scoperta o di nuove linee guida, bisogna riprendere tutto dall’inizio. Comunque è sempre stimolante riprendere... 4 Ormai li ha fatti. Liberalizzare non porterà alcun beneficio ai cittadini perché non ci sarà alcun risparmio. All’interno delle stesse professioni si rischia l’anarchia, anche perché le professioni non regolamentate da queste liberalizzazioni sono quelle che trarrano più benefici. 1 L’abolizione esplicita delle tariffe consentirà di ricorrere al giudice ordinario per contrastare concorrenza sleale e fenomeni di dumping. Occorrerebbe prevedere un organismo giurisdizionale unico (misto) per sanzionare economicamente e con la sospensione dell’attività sia i professionisti sia le società che violano le norme di corretta concorrenza. 2 Pur se condivisibile in linea di principio, il tirocinio durante l’università, per i chimici, rischia di risultare inefficace e di questo pagherebbero le conseguenze i giovani, che sarebbero costretti a fare un altro "tirocinio di fatto". 3 Chiediamo da tempo una seria e concreta applicazione del principio di sussidiarietà, che preveda la semplificazione di numerosi iter autorizzativi (dalle emissioni alle industri alimentari e cosmetiche eccetera) a fronte di una "asseverazione" del chimico che assume la responsabilità della regolarità (e sicurezza) di quanto si realizza. 4 Così come si prospettano, le liberalizzazioni sono un regalo a monopolisti od oligopolisti che intercetteranno importanti quote di reddito, attualmente distribuito fra molti soggetti. 1 L’abolizione delle tariffe è una sciocchezza, almeno quanto la pretesa della loro inderogabilità è una battaglia di retroguardia che probabilmente ha concorso a creare questo clima sfavorevole. Massima libertà agli accordi tra le parti, ma un riferimento è necessario. 2 Non è un vero tirocinio. Il tirocinio è un periodo particolarmente intenso di formazione pratica e mal si concilia con logiche di concentrazione mentale part time. 3 Non siamo a caccia di riserve fini a se stesse, ma potremmo sicuramente svolgere con profitto, per noi, per i nostri clienti e per il sistema, funzioni pubblicistiche in materia di certificazione del merito creditizio e pure in materia di certificazione fiscale. Ci servono poi società tra professionisti che non siano però l’obbrobrio giuridico attualmente previsto. 4 Dimenticare che questa crisi è anzitutto una crisi che investe i conti pubblici e la sottostante struttura dello Stato. In parallelo alle liberalizzazioni nei vari settori economici servirebbe la liberazione del Paese dalla parte eccedente di Stato. LE DOMANDE 1 2 3 4 CATEGORIE IN CERCA DI MISURE CONDIVISE Più formazione e maggiore tutela dei clienti No alla deregulation dei servizi offerti 1 Di fatto con il «decreto Bersani» le tariffe sono solo indicative e sono un utile strumento di verifica del lavoro svolto. Stiamo valutando l’introduzione degli standard di qualità prestazionale a garanzia sia del committente sia della "concorrenza" leale tra professionisti. 2 Siamo assolutamente favorevoli all’intensificazione di percorsi di formazione sul campo. 3 L’introduzione delle Reti di professionisti, sul modello delle reti di impresa, per poter assicurare anche ai professionisti singoli di aggregarsi in una forma più libera ma che consente di avere i vantaggi delle società. E poi fare riferimento ai professionisti come mediatori culturali nel trasferimento dell’innovazione alle imprese e al territorio per creare valore economico, sociale e ambientale. 4 Non parlare con gli Ordini. Proporre un decreto liberalizzazioni che non coglie l’organicità e la complessità dell’esercizio di una professione e soprattutto di consentirci di avere tutti gli strumenti per competere in Europa e nel mondo. Marina Calderone CONSULENTI DEL LAVORO La pratica in studio è insostituibile Quale errore non deve fare il Governo Monti? 14.712 23.000 AGROTECNICI 874 198.000 ATTUARI 142.035 37.367 ARCHITETTI 28 n.d. AGENTI DI CAMBIO 27.100 78.760 CONSULENTI DEL LAVORO 81.624 133.250 FARMACISTI 15.369 30.000 GEOLOGI 20.993 25.000 AGRONOMI E FORESTALI ORDINE ISCRITTI VOLUME AFFARI MEDIO 9.978 44.000 CHIMICI 30.671 34.512 BIOLOGI 112.164 104.000 COMMERCIALISTI ED ESPERTI CONTABILI 37.460 n.d. ASSISTENTI SOCIALI BIOLOGI Il vero rischio è l’anarchia Leopoldo Freyrie ARCHITETTI Senza tariffe danno per i clienti Armando Zingales CHIMICI Sanzioni a tutela della concorrenza Edda Samory ASSISTENTI SOCIALI Una risorsa alle politiche sociali Claudio Siciliotti COMMERCIALISTI Nuove società tra professionisti Giampaolo Crenca ATTUARI La qualità al primo posto AVVOCATI Qual è la misura che serve alla sua categoria per crescere? Serve la pratica in uno studio Roberto Orlandi AGROTECNICI Il tirocinio è già in università MERCATI E MANOVRA Liberalizzazioni AGRONOMI E FORESTALI La formazione si fa sul campo Ermanno Calcatelli Senza tariffe, quali effetti prevede per la sua categoria? Guido Alpa Tutti i numeri e i confini del comparto Cosa pensa del tirocinio svolto tutto durante l’università? Andrea Sisti (presidente uscente)

IlSole24Ore Martedì17Gennaio2012-N · Edda Samory ASSISTENTI SOCIALI Unarisorsa allepolitichesociali Claudio Siciliotti COMMERCIALISTI Nuovesociet

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14Il Sole 24 Ore

Martedì 17 Gennaio 2012 - N. 16

Le novità per le professioniIl Sole 24 Ore ha chiamato 25 presidenti a rispondere a quattro quesitiSotto esame tariffe, pratica, prospettive di crescita e ruolo del Governo

PAGINA A CURA DI

Laura CavestriMaria Carla De CesariValentina MelisMarco Peruzzi

Abolire le tariffe là dovean-cora previste, senza stabilire un"prezzo"diriferimentochecon-senta al cliente di orientarsi e diavere un’idea di quanto può co-stareunaprestazioneprofessio-nale,nonsaràutileaiconsumato-ri. Cominciare i tirocini già du-rante il periodo degli studi uni-versitaripuòpresentaredeivan-taggi in termini di avvicinamen-toallaprofessione,maleuniver-sitànon sempresono ingrado diorganizzare tirocini che sianoformativi come la pratica full-ti-me in studio. Liberalizzare i ser-vizi professionali, poi, non puòcoincidere con una deregula-tiontotale,quantomaipericolo-sa in settori come la tutela dellasalute e della legalità e stabilitàdei rapporti fra cittadini. Il Go-vernononpuòprocedere,inque-sto campo, se non attraverso unconfronto con le categorie econle loro specificità. Per rilanciarela crescita, infine, ciascun Ordi-ne ha la sua ricetta ma le esigen-ze chiave sembrano sostanzial-mentel’innalzamentodel livelloculturale e tecnico della forma-zione, il finanziamento della ri-cerca, la semplificazione dellaburocrazia, l’efficacia dei con-trollidellapubblicaamministra-zionesulleprestazioni tecniche.

L’iniziativa

È quanto rivela il forum con lecategorieprofessionaliorganiz-zato dal Sole 24 Ore proprio neigiorni più caldi del confrontosulle liberalizzazioni. Mentre ilGoverno ha ripreso in manocon decisione l’ipotesi di inter-veniresulleprofessionieilmini-sterodellaGiustiziaPaolaSeve-rinohaconvocatogliOrdinisot-topostiallapropriacompetenza(si veda l’articolo a pagina 13),«Il Sole 24 Ore» ha fatto quattrodomande (si veda il testo deiquesiti in questa stessa pagina)a 25 presidenti di categorie pro-fessionali, invitandoli a dare in-dicazioni sui temi caldi di que-stesettimane. Sotto esame sonofiniti,così,gli interventisulleta-riffe,conlepossibiliconseguen-ze per le categorie e la possibili-tà di anticipare il tirocinio a-ll’università. A questi quesiti dicarattere contenutistico, legatialla stretta attualità, Il Sole 24Ore ha aggiunto due richiestepiù generali: che cosa la catego-ria ritiene essenziale per il pro-prio sviluppo e quale errore ilgovernoMontidovrebbecerca-redievitarenelcammino,breveo lungo che sia, che porteràall’intervento sugli Ordini.

Dalle risposte (riportate afianco) deriva una radiografia

di desideri e paure, speranze etimori dell’universo professio-nale italiano.

Lavia della concertazione

Per quasi tutti i presidenti degliOrdini, l’errore più grave che ilGoverno potrebbe commettereèquello diprocedere con unde-creto sulle liberalizzazioni sen-zaunveroconfrontoconlecate-gorie professionali. La strada daseguire – dicono insomma - nonè l’abolizione degli Ordini, ma illoroadeguamentoallenuoveesi-genze della società. I farmacisti,ad esempio, propongono un ag-giornamento del piano di studiper rilanciare la professione inambitinuovi: l’ospedale,laricer-cae l’industria.

Gli ingegneri invitano il Go-verno a evitare di adeguarsi alclima di "caccia alle streghe"chesiècreato attornoai profes-sionisti, che rischiano di essereindicati come i responsabili di«situazioni incrostate da annidi immobilismo». Il presidentedei notai, Giancarlo Laurini,mette in guardia l’Esecutivo dalprocedere sulla strada di una«eccessiva deregulation all’in-segna di una semplificazioneemotiva e non ponderata», te-nendo presente che il controllonotarile garantisce la certezza ela stabilità dei rapporti fra citta-dini in 21 del 27 Paesi dell’Unio-ne. Un invito che arriva al Go-verno da numerosi presidentidegliOrdinièquellodinonequi-parare l’attività professionale aquella imprenditoriale.

Sulle società fra professioni-sti, poi, c’è qualche apertura,ma a patto che siano superate leregole attuali, definite «un ob-brobriogiuridico»dalpresiden-te dei commercialisti ClaudioSiciliotti. Il numero uno degliavvocati, Guido Alpa, mettel’accento sull’esigenza di «pre-vedereunsistemadiimposizio-nefiscale cherenda più agevolela costituzione di società fraprofessionisti».

Quanto al possibile interven-to sui tirocini, per anticiparnel’inizio agli anni dell’Università,il presidente dei consulenti dellavoro e del Cup, Marina Calde-rone, sottolinea che «il collega-mento tra professioni e percor-sodistudiuniversitarioè fonda-mentale», pur essendo «insosti-tuibile la pratica svolta pressogli studi». E gli agrotecnici fan-no sapere di aver avviato già ot-to anni le prime convenzioniconleuniversità.

Piuttostochemetterel’accen-to sui tirocini, poi, molti presi-dentipreferisconoparlaredifor-mazione continua e di investi-menti sulla qualità dei corsi distudi e della ricerca, soprattuttonelcamposcientifico.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

1L’abolizionedelletariffeminimerappresentauntemadi

naturaideologica;sidimenticainfattichenel2006laleggeBersanihaabolito iminimitariffariinderogabili.e laleggedistabilitàhapoieliminatoancheilriferimentoalletariffecomevaloreindicativo,inquestocommettendo,amioavviso,unerrore.

2Ilcollegamentotraprofessioniepercorsodistudi

universitarioèfondamentale.Nell’ordinamentodeiconsulentidellavoroèprevistocheigiovanipossanosvolgerepartedeltirocinioduranteilpercorsodistudi.Malapraticasvoltapressoglistudièinsostituibile.

3Unamisura fondamentalepuòessererappresentatadalla

creazionediunnuovo modellodiwelfare,che interessianche ilavoratoriautonomi.

4Èindispensabile laconcertazionedeipercorsi

riformatori.Questaèlaparolafondamentalepergiungereariformecondiviseestrutturalidelsistema.Miaugurocheilconcettoideologicodi liberalizzazioninonsiaunoschermoperaprireilmercatoallemultinazionali,arrivandoaunsistemaconcorrenzialesenzaregoleeadiscapitodeiprofessionistiedeicittadiniutenti.

1L’Albodegli agrotecnici,essendouno degli ultimi

costituiti,nonha mai avutounatariffaapprovatadalministero.Dunquepernoi nullacambia.Anzi,paradossalmente, stiamomegliodeglialtri perché adessotuttiopereranno conmodalitàpernoiconsuete.

2Èun’ottimacosa, cheperaltrogià pratichiamo da

ottoanni. Ilnostro tirocinio èvariabileda 6a 24mesi;nel 2003,unici in Italia, sottoscrivemmolaprimaconvenzioneconl’UniversitàdiBarieoggiabbiamo133 convenzionioperativecon altrettanticorsidilaurea.

3Chiarezzasullecompetenze.Metàdellanostraattivitàè

assorbitadaricorsicontrolapubblicaamministrazionechenegalecompetenzedegliagrotecnici.Laspuntiamoquasisempre,madopoanni.Serveunanormasanzionatoria,chepuniscanonsololeamministrazionimadirettamentechial lorointernocreaostacoli indebiti.

4Procederesenzaconfrontarsiconle

categorie.Èchiaro che chiGovernadecide,ma inunPaesemodernononèpensabilepromuovereriforme complessenegandoil confronto.

1L’abolizionedelriferimentoalcostodellaprestazione

professionalecauseràundannoaiconsumatori:nondifendiamounatariffadesueta,macomefaràilcittadino(eilgiudiceincasodicontenzioso)acapireseunpreventivoèequo?Eglientiappaltantiastabilirelesoglieperiprogettipubblici?

2Cosìcomenellaformazionepermanentesarà

fondamentalel’apportodell’Università,peril tirocinioèindispensabileilknowhowdelmondoprofessionale.Secosìnonfosseil tirociniosaràinutileperchél’universitànonèingrado,senoninparte,diprepararei laureatial lavoro.

3Gliarchitettihannobisognoche,attraversoleleggi,si

vadaversouninnalzamentodellivelloculturaleetecnico,mediantepoliticheperlaqualitàcheselezioninosulmeritoelacapacitàdiricercaeinnovazione.

4IlGovernonondeveorientarelasuaazioneal

merodualismoindustria-lavoratorinépensarecheleliberalizzazioniinducanodasolesviluppo.Dopoaveraggiornato–nelbeneenelmale–leregoledelgioco, ilGovernodeveinvestirenelcapitaleumanoeintellettuale.

1Noisiamosoloinpartetoccatidall’abolizionedelle

tariffe.L’abolizionecostituiscecertamenteuncalmieredellaparcellaprofessionaleepuòaprireaunamaggioreconcorrenza.Laddoveèstataapplicatahaperòineffettievidenziatolanecessitàdidefinirepoiunrapportoqualità-costo.

2Ilpercorsoformativodegliassistentisocialihaprevisto

findalleoriginiiltirocinionellaformazionedibase.Dall’esperienzaricavatapossiamosostenerecheèestremamenteimportante.

3Un’esigenzamoltoforteèl’identificazionedelservizio

socialeprofessionalecomelivelloessenzialediinterventodiassistenzapubblicaafavoredeicittadiniindifficoltà.Quindiriconoscerel’OrdineprofessionaledegliassistentisocialicomerisorsadelloStatoperlepolitichesociali.

4Nondevenonvalutareiprovvedimentidaadottare

nellalororicadutasocialeperevitareun’alimentazioneulterioredistatidipovertà.Promuovereilbenesseredellepersoneavràunaricadutainterminidiriduzionedicostiperilbilanciosocialesanitario.

1Letariffe nella professioneattuarialeormainon cisono

piùda alcuniannieconviviamoquindi datempoconquestasituazione.La veraquestionecomunquenonèeconomica;eliminare le tariffeminimepotrebbecomportareil rischiodiabbassare laqualità.

2Èunanovità tuttadastudiareamaggior ragione

per lanostracategoria chestalavorandoper introdurre iltirocinioobbligatorio. Unasoluzioneragionevoleedefficienteper la professioneattuarialepotrebbeesserequelladi svolgere il tirocinio inpartenel corsodellacarrierauniversitariae in partedopo.

3Esserechiamatia livelloistituzionalesui temi di

nostracompetenza, inparticolare laprevidenzae leassicurazioni

4Quellodipensarecheleprofessionisianosolocasta

eprivilegi.LastradanonèaboliregliOrdini,cherappresentanounagaranziapericonsumatori,malavorareinsiemeperadeguarlialleinnovateesigenzedellasocietà.Inquest’ottica leprofessionisonopronteadiscutereanchedellesocietàprofessionali.

1L’equivalenzaeconomica traliberalizzazioniedeffettivi

vantaggiper icittadini sono tuttidaprovare. Iminimi tariffarisonostati abolitidal 2006.Eppure icostidell’accesso allagiustiziasonocresciuti.

2Icorsiuniversitari,percomesonostrutturati,non

permettonodiacquisirel’esperienzapraticapersvolgerelaprofessione.Perquesto,èimportantefareunbuontirocinioinstudio.Anticipandoiltirocinioalperiodouniversitario, lostudentestudieràpeggioenonimpareràlaprofessione.Questononèpuntaresullaqualità.

3Vogliamorafforzarelanostradimensioneeuropeae

allargareilmercatoprofessionaleforense. Inostristudidevonoesseremultidisciplinarieallargarelaloroofferta,peresserepiùcompetitivi.Sarebbeutileconsentireallostudiolegalediavvalersidisocietàdiservizieprevedereunsistemadiimposizionefiscalecherendapiùagevolelacostituzionedisocietàtraprofessionisti.

4Ènecessariounprocessodiconfrontosulleiniziativedi

riformadellagiustiziaediliberalizzazionedelleprofessioni.

1Glieffettinon sarannopositivi.La tariffaèsinonimo

diqualità, si andrà incontroadequalificazioneprofessionaleeconcorrenzasleale. L’Ordinenonpotrà sparare nemmenocartucceasalveneiconfrontidegli iscrittiche utilizzanotariffeal disotto deicosti.

2Il tirocinioèdipersé ungrandemomentodi

formazioneprofessionale.L’Universitàperòne faunusodistortocontinuando autilizzare i laureati o laureandiinricercheche pocohanno achefareconla futura attivitàprofessionale.

3Inbiologiaquando sipensadiaver raggiuntouna

discretapreparazione eformazionecisi accorgeche inrealtà,a seguitodiunascopertaodinuove linee guida,bisognariprenderetuttodall’inizio.Comunqueèsemprestimolanteriprendere...

4Ormai liha fatti.Liberalizzarenon porterà

alcunbeneficioaicittadiniperchénonci saràalcunrisparmio.All’internodellestesseprofessionisi rischial’anarchia, ancheperché leprofessioninon regolamentatedaqueste liberalizzazionisonoquelleche trarrano piùbenefici.

1L’abolizioneesplicita delletariffeconsentiràdi ricorrere al

giudiceordinarioper contrastareconcorrenzaslealee fenomenididumping.Occorrerebbeprevedereunorganismogiurisdizionaleunico(misto)persanzionareeconomicamentee conlasospensionedell’attività sia iprofessionisti sia le societàcheviolanole normedicorrettaconcorrenza.

2Pursecondivisibile in lineadiprincipio, il tirocinio durante

l’università,per ichimici, rischiadirisultare inefficace ediquestopagherebberole conseguenze igiovani,che sarebbero costrettiafareunaltro "tirociniodi fatto".

3Chiediamodatempounaseriaeconcretaapplicazionedel

principiodisussidiarietà, chepreveda lasemplificazionedinumerosi iter autorizzativi (dalleemissionialle industri alimentariecosmeticheeccetera) a fronte diuna"asseverazione" del chimicocheassumela responsabilitàdellaregolarità(e sicurezza)diquantosi realizza.

4Cosìcomesiprospettano, leliberalizzazionisonoun

regaloamonopolisti odoligopolistiche intercetterannoimportantiquotedi reddito,attualmentedistribuito fra moltisoggetti.

1L’abolizionedelle tariffe èunasciocchezza, almeno

quanto lapretesadella loroinderogabilitàèunabattaglia diretroguardiacheprobabilmentehaconcorsoa creare questoclimasfavorevole.Massimalibertàagli accordi tra leparti,maunriferimentoènecessario.

2Nonèunverotirocinio.Il tirocinioèunperiodo

particolarmente intenso diformazionepraticaemal siconciliacon logichediconcentrazionementalepart time.

3Nonsiamo acacciadi riservefiniase stesse, mapotremmo

sicuramentesvolgereconprofitto,pernoi, per inostriclientieper il sistema, funzionipubblicisticheinmateria dicertificazionedel meritocreditizioepure inmateria dicertificazionefiscale.Ci servonopoisocietà tra professionistichenonsianoperò l’obbrobriogiuridicoattualmenteprevisto.

4Dimenticareche questacrisièanzitutto unacrisiche

investe icontipubblicie lasottostantestrutturadelloStato.Inparalleloalle liberalizzazionineivari settorieconomiciservirebbe la liberazionedelPaese dallaparteeccedentediStato.

LE DOMANDE

1

2

3

4

CATEGORIEIN CERCADI MISURECONDIVISEPiù formazione e maggiore tutela dei clientiNo alla deregulation dei servizi offerti

1Difattoconil«decretoBersani» le tariffesono solo

indicativeesono unutilestrumentodiverificadel lavorosvolto.Stiamo valutandol’introduzionedegli standarddiqualitàprestazionale agaranziasiadel committentesiadella"concorrenza" lealetraprofessionisti.

2Siamoassolutamentefavorevoli

all’intensificazionedipercorsidi formazione sulcampo.

3L’introduzionedelleRetidiprofessionisti, sul modello

dellereti di impresa,per poterassicurareancheaiprofessionistisingoli diaggregarsi inuna formapiùliberama checonsente diavere ivantaggidelle società. E poi fareriferimentoaiprofessionisticomemediatoriculturali neltrasferimentodell’innovazionealle impresee al territoriopercrearevaloreeconomico,socialeeambientale.

4Nonparlarecongli Ordini.Proporreun decreto

liberalizzazioniche non cogliel’organicitàe lacomplessitàdell’eserciziodiuna professioneesoprattuttodiconsentircidiaveretutti gli strumentipercompeterein Europae nelmondo.

MarinaCalderone

CONSULENTIDELLAVORO

La pratica in studioè insostituibile

Quale errorenon devefareil GovernoMonti?

14.71223.000

AGROTECNICI

874198.000

ATTUARI

142.03537.367

ARCHITETTI

28n.d.

AGENTI DI CAMBIO

27.10078.760

CONSULENTIDEL LAVORO

81.624133.250

FARMACISTI

15.36930.000

GEOLOGI

20.99325.000

AGRONOMIE FORESTALI

ORDINE

ISCRITTI

VOLUME AFFARIMEDIO

9.97844.000

CHIMICI

30.67134.512

BIOLOGI

112.164104.000

COMMERCIALISTIED ESPERTI CONTABILI

37.460n.d.

ASSISTENTI SOCIALI

BIOLOGI

Il vero rischioè l’anarchia

LeopoldoFreyrie

ARCHITETTI

Senza tariffedanno per i clienti

ArmandoZingales

CHIMICI

Sanzioni a tuteladella concorrenza

EddaSamory

ASSISTENTISOCIALI

Una risorsaalle politiche sociali

ClaudioSiciliotti

COMMERCIALISTI

Nuove societàtra professionisti

GiampaoloCrenca

ATTUARI

La qualitàal primo posto

AVVOCATI

Qual èla misurache serve allasua categoriaper crescere?

Serve la praticain uno studio

RobertoOrlandi

AGROTECNICI

Il tirocinioè già in università

MERCATI E MANOVRA

Liberalizzazioni

AGRONOMIEFORESTALI

La formazionesi fa sul campo

ErmannoCalcatelli

Senza tariffe,quali effettiprevedeper la suacategoria?

GuidoAlpa

Tutti i numerie i confinidel comparto

Cosa pensadel tirociniosvolto tuttodurantel’università?

AndreaSisti

(presidenteuscente)

Il Sole 24 Ore

Martedì 17 Gennaio 2012 - N. 16 15

SULSOLE24ORE

In coroTutti d’accordo sul fatto che qualunque interventonon potrà non essere preceduto da un tavolo di concertazione

1Igeometri nonhanno maiavutogrande interesse per le

tariffe, soprattuttoperquelleminimee inderogabili.La lorovastaclientelaviene fidelizzataattraverso la qualitàdelleprestazioniedefinita daprocedurestandardredattedallacategoria incollaborazionecon Uni.Abolite le tariffe il lavorodovrebbeaumentareper tutti esoprattuttoper igiovani.

2L’universitàha il compitodiinsegnareepuò garantire

unefficace tirociniosolo sesvolto inconvenzione conlestrutturedi categoria.

3Attendiamoda decenniunadefinizionedellenostre

competenzenei nostritradizionali settori diattività:edilizia, topografiaedestimo.Unadefinizionechetengacontosiadell’evoluzionetecnologicasia dell’esperienzamaturatasulcampoda oltre100milaprofessionisti.

4Nondeveconsentireche lariscritturadeiregolamenti

professionalisi limiti ai soliprincipienunciati eresiobbligatoridaidecretidel 2011.Queiprincipi, secorrettamenterecepiti,comportano l’integraleetotale rielaborazionedelleleggidiciascunaprofessione.

1Glieffettidell’abolizionedelle tariffe ci sonogià stati

conla legge Bersani,percui sipossonogià trarre i primibilanci,chemi parecontenganomolti elementidicriticità.Oggi preoccupaulteriormente l’abolizionedeiriferimentialla tariffa.

2Vedomeglioun’offertadifferenziatadi tirocini,

chepossa svolgersi inparteall’internodelle università, inaltraparte instudiprofessionalie/o inaziendeelaboratoridel settore. Guardotuttaviacon favoreallapossibilitàche il tirocinio inizisindall’università.

3Auspicochela crescitadellacategoriasiesplichi in

diversiambiti,dallamaggioreaffermazioneintermini diruolosociale aservizio dellacollettività, al raggiungimentodiuna piùestesaculturatecnico-scientifica.Sonodunquemolto favorevoleall’aggiornamentoprofessionalecontinuo,purchécisiattrezzi contro lespeculazioni.

4IlGoverno nondeve farel’errorediequiparare il

professionistaall’impresa.Numerose ledifferenze, ancheinterminidi fiscalità.

1Noinon abbiamotariffeminimeo massime.Se le

avessimoavute,nonci sarebbestatonel nostromestiereuncaporalatochea trattièprecipitato inuna sortadischiavitù,con colleghiretribuitianchemenodidueeuroadarticolo.

2Puòessere unastradacertamenteinteressante

comerispostaalle difficoltàcheincontrachispera dipoterfarequestomestiere. Maaccantoai docentiaccademicidebbonoesserci giornalisticongrandeesperienza.Edeveessereretribuitoper evitareunamanodoperaacosto zero.

3Unaformazione chefacciacrescerela qualità,

onorandoil doverecostituzionaledigarantire aicittadiniuna informazione"responsabileepacata",rispettosadella veritàedellepersone.Abbiamobisognodichiarezza:nonfunzionapiù ladivisioneattuale traprofessionistiepubblicisti.

4Nondeveragionare permucchi.Noisiamo

professionisti atipici,lavorandoalle dipendenzedieditoriche troppospessohannoprevalenti interessiterzi.

1Nessuneffetto positivo,maeffettinegativiper i

cittadinichenonbeneficerannopiùdelleconsistenti riduzioni dionorarioggipreviste in basealla tariffavigenteper acquistoprimacasa eproprietàagricole,peralcune attivitàartigianalied’impresa. Inoltreil fiscononpotràpiùutilizzareil redditometro.

2Nientedibuono, inquantoil tirocinioha un sensosolo

sesvolto intensamente nellostudio.L’università nonèoggiincondizionidiorganizzareuntirociniorealmente formativo.

3Ildeposito–alla francese–delprezzodella

compravenditasuun contobancariouniconazionaleesotto la responsabilitàdelnotaiorogante, fino allatrascrizionedell’attoealcontestualeaccertamentodella libertàdell’immobile.

4Un’eccessivaderegulationall’insegnadiuna

semplificazioneemotivaenonponderata, ascapito dellalegalità,della certezzaedellastabilitàdei rapporti tracittadini, checontrollirazionalieconsolidaticomequellonotarile garantiscono in21dei27 Paesidell’Ue.

1Sindal2006laFncoharecepitol’abolizionedelle

tariffeminime.Pertantoogginonprevedoparticolariripercussionisullaprofessioneostetrica.D’altrondequestoaspettotoccainmodomarginale lanostraprofessionecheperil90%ècompostadadipendentidelSsn.

2Ancheinquestocasolenuovenormenon

introduconoparticolarinovitàperlanostraprofessione.Dasempre, infatti, leostetrichesvolgonoiltirociniodurantetuttie3gliannidellorocorsodilaurea.

3Èfondamentalecheladirigenzadelsistemasalute

recepiscainmodoomogeneo,sututtoil territorionazionale,unmodelloorganizzativocheprevedal’inserimentodelleostetricheintuttigliambitidilorocompetenza,ovverononsoloinareaostetricamaancheinareaginecologicaeneonatale.Talemodellosibasasullenormativevigentiesulleevidenzescientifichechevalorizzanol’efficaciadellecureerogatedalleostetricheinterminidiesitisullasalutematernaeneonatale.

4EliminaregliOrdinichenasconopropriopervigilare

eassicurarelaqualitàdelleprestazioni.

1Sarebbefacile dire chenonprevedeeffetti di sorta, visto

che l’Ordine dei farmacistinonprevedeun tariffario.

2Èsenz’altro unamisura cheagevola il laureando, non

soloperché abbrevia l’iterformativomaperché permetteunmigliorraccordodellaformazionecurricolare conlafuturapraticaprofessionale.

3Sepercrescitasi intendelacapacitàdiaffrontare la

professioneintutti isuoiaspetti,direisenz’altrounaggiornamentodelpianodistudi.Oggisipensaalfarmacistaprevalentementecomeilprofessionistadellafarmaciadicomunità.Inrealtà lanostrafiguraprofessionalepuòandarearivestireanchemoltialtriruoli,nell’ospedale,nellaricerca,maanchenell’industria.

4L’errorepeggioresarebbemetteremano aunservizio

rivoltoalla tuteladella salutecomeil nostrosenzaconsiderare,accantoagli aspettieconomici,anche quellidiqualitàdel servizioedellasostenibilitàdel sistema.Soprattutto, sarebbeun erroreprocederesenzaconfrontarsiconleprofessioni coinvoltee inclimadiemergenza:nonè laliberalizzazionedelle farmaciechepuòfarripartire ilpaese.

1L’abolizionedelle tarifferafforza la committenza.Se

lacommittenza,però, nonècostituitasolo dasingolicittadini,nepotrebbederivareundisequilibrio nellanegoziazionedei contenutidel rapportoprofessionalee/o lasceltadiprofessionistidiscarsa qualitàcon impattonegativosulprocesso dicuraeassistenza.

2Nelpercorso formativodegli infermieri ègià così.

Questamodalitàèassolutamentepositivae varafforzataulteriormente.

3Riconoscimentoformaledell’esercizio

professionalespecialistico,conconseguentediversificazioneeconomicapersuperare l’appiattimentoprofessionaleericonoscereulterioricompetenze emerito.

4Nondeve abrogare toutcourtOrdinieCollegi

sull’onda ideologica,mariformarli tenendocontodellediversespecificitàdelleprofessionicheviafferiscono,ridefinendologicheorganizzativeegestionaliinterneefunzioni emandatiinrelazionealloStato eaicittadini.

1Letarifferappresentanolaveraunica tutelaper l’utente

ecosì troviamoassurdo chesianostate abolitepersinoquelleminimedi riferimento.

2Comeingegneri, inquestosenso,abbiamo una

tradizionemolto benavviata.Accantoal tirocinio,crediamoindispensabilericorrereaulteriorimeccanismidiformazionepost-laurea.

3Controlliefficacida partedellapubblica

amministrazionesullequalitàdelleprestazioni tecniche,semplificazionedellenormativeedelle procedureaffidandoaiprofessionisti ilcompitodelle certificazionisostitutive, insiemeallanecessitàdigarantire lasicurezzadeiprodottineiconfrontidegliutenti.

4Evitarediadeguarsial climadicacciaalle stregheche siè

creatoattorno alla figura delprofessionista.Nonabbiamoaffattobisogno,come nemmenoilPaese, diessere tacciati diresponsabilitàascrivibili asituazioni incrostatedaannidiimmobilismo.Esiste peròunforterischio, quellodiconfondere l’attivitàimprenditorialeconquellaprofessionale.

1L’abolizionedelle tariffepotràessereunaproposta

positivacheconsentirà unbeneficio(teorico)alcommittenteper lacompetizionetraprofessionisti.Mala qualitàha unsuoprezzoaldisottodel qualeèdifficileandare. Ilproblema siporrà nelmomentodell’eventualecontenziosoin quanto lacertificazionedellaqualità dellaprestazionedovràesserevalutata"secondoequità."

2Èutile,mase losvolgimentodel tirociniononsarà

coordinatoconla professionediriferimento si rischiaunadistanza incolmabile tra lefinalità,e leattesedalla pratica,e leesigenzedipreparazioneallaprofessione.

3Il riconoscimentoalleiniziativevoltealla

formazioneobbligatoriadegliiscritti,programmata daiCollegiprovinciali,di creditiformativiutili e spendibiliancheai finidelconseguimentodelle lauree diprimolivello.

4Attualmentestalegiferandosenza

interpellare leprofessioni.Passato il momentocontingente,credoche ilGovernodebbarivederequestaposizione.

1Nessuneffetto.Perquellocheciriguardaletariffesono

stateabolitenel2006.Maancheinquelcasoebberounimpattodeltuttoirrilevante.Siamodasempreabituatiaconfrontarcisulmercato.Cisembrainvececontroproducentecancellare letariffediriferimentoutilizzateneicontenziositraprofessionistiepubblicaamministrazione.

2In lineadi principioègiustoridurre ilperiodo di

tirociniodatre annia 18 mesi.Dobbiamorecuperare il gapcongli altriPaesieaccelerarel’ingressonel mondo.Ma sequestoèl’obiettivo non sarebbepiùcoerenteridurre l’istruzionesecondariadiunanno?

3Bisognadare ainostriprofessionisti lapossibilità

dicostituiresocietàmultidisciplinari.Solocosì saràpossibilegarantireprestazionitecnicherispondentiai livellidiqualitàrichiestidalmercato.

4Liberalizzarevabene, ma ilpresidentedelConsiglio

nondeveconsiderare leprofessioniunostacoloper lacrescitadelPaese.Siamoalcontrariounadellesoluzioni.Cidiabuoneepocheregolevalideper tutti e tiriamofuoril’Italiadalla crisi.

1Attendiamoda13 annil’approvazionedel tariffario

dapartedeiministericompetenti.Pertantol’abolizionedelle tariffenonhapernoialcun effetto.

2Siamoassolutamentefavorevolia condizioneche

ilpercorso formativosianell’insiemedavveroprofessionalizzantea garanzia diprestazionidiqualità atuteladellasalute delcliente/utente.

3Abbiamolanecessitàdiintrodurre ilnumero

programmatodiaccessiall’università,definito inbasealleesigenzedel mercato.

4Mipermettosolo disuggeriredinonapprocciare

laproblematica della riformadelleprofessionicon isolitipregiudizi, senza tenercontodellespecificitàdeiciascunadiesseesenzaun’autenticainterlocuzionecon gliOrdini.Nelcasodellanostraprofessioneuna liberalizzazionefinea se stessanonfaràemergere il merito,ma piuttostoiciarlatanidacui lapopolazionedovràdifendersi. Lanostraprofessionetrovafondamentonell’articolo32dellaCostituzionechetutela ildirittoallasalute.Econ lasalutenonsischerza.

1Èunaquestione chenon ciriguarda:non abbiamo

tariffeminime.Nel2006, inaccordocon il ministerodellaSaluteabbiamorimossoilpassaggiodel Codicedeontologicoche lerichiamava.

2Pernoiègiàcosì: il tirocinioètutto svoltoall’interno del

corsodi laurea,che siconcludeconla discussione della tesi e lacontestualeabilitazioneall’eserciziodellaprofessione.

3Unambiente istituzionaleall’internodel quale i

tecnicidiradiologiapossanoconfrontarsi,contemporaneamente,con laConferenzaStato-Regionie iministeridella Saluteedell’Università.Lanostraèunaprofessionedalle grandipotenzialità, solo parzialmenteintravistedaidecisori: semaggiormentericonosciuto evalorizzato, il tecnicodiradiologiapotrebbe contribuireulteriormentealla sostenibilitàdelsistemasanitario.

4Pensareche lanostra siaunaprofessione

corporativa.Non controlliamol’accessoallaprofessione,nonabbiamotariffeminime. Icollegidei tecnicidi radiologianonsono luoghidipotere.

1Sivuolepuntarel’attenzionesulletariffe,mailproblemaè

unnonproblema.Ènecessarioinveceequilibrarelacapacitàprofessionaleallatariffa.Mispiego:serveunprofessionistacapaceounochecostapoco?Insintesi,credochelagaranziadiunabuonaprestazioneprofessionalerisultiprimariarispettoall’aspettoeconomico.

2Noirestiamofavorevolialmantenimentodeltirocinio

dopolafinedeglistudiuniversitari,ecomunque,piùcheditirocini,preferiamoparlarediformazionecontinua.Èquestoil tastosucuiinsistere.

3Noici occupiamoprincipalmentedi

sicurezzadeglialimentidiinnovazioneericerca, unsettorequindiche tocca tutti eognigiorno.La nostraprofessione,purrappresentandounaeccellenza(il cibo italiano,omeglio l’innovazione presenteneglialimenti italiani)sottol’aspetto innovativo, necessitadiricerca seriaemirata edifinanziamenti importanti.

4Credochenonvadaanteposto l’aspetto

economico(tariffe) albenesocialeche ilprofessionistaproducecon lapropriaattività.

1Imediciveterinari nonavvertirannoalcuna novità.

IlnostroCodicedeontologicoèadeguatoormaida anni.

2Leprofessionisanitariesonoespressamenteescluse

dallenovità sul tirocinio. Pernoiè indispensabileprevedereunapprendistatopraticopostlaureaal finedi sviluppare leconoscenzeacquisite nelcorsodella formazioneaccademica,preferibilmenteprimadell’esameper l’abilitazionediStato.

3Unaradicalereimpostazione

dell’approccio liberalizzatoreallanostraprofessione,checessidiguardareallaprestazioneveterinariacomeaunqualunqueserviziocommerciale.

4Nondevecommetterel’erroredinon ascoltaregli

Ordiniprofessionali anchenellalorospecificitàdisciplinare. Sipensiallapubblicità. Insanità,nonpuò essere liberalizzata finoaconsentire l’induzionediartificiosibisognidisalute eunaconcorrenzaal ribasso fra iprofessionistiesasperatinellarincorsaachioffremeno.Questanon è liberalizzazione,questaèderegulation.E insanitànonè unbuon principio.

1L’abolizionedelle tariffeèstatametabolizzata daquasi

tutti i liberiprofessionisti findal2006. Ilproblemaora si spostasulcompenso,chedeveesserepattuitosulla basedi unaelencazioneilpiùpossibileanaliticadellaprestazione. E poibisognarendere esigibile ilpagamentodelleparcelle.

2Si tratteràdi capirecomeverràraccordato conle

università,ma l’approccio èsicuramentepositivo,perchérappresentaunsistemaintelligenteper favorire l’accessoallaprofessione dapartedeigiovani

3Unadelle prioritàdaaffrontareè la

sburocratizzazionedel sistemaordinistico,alleggerendoneirelativicosti.Ma anchesemplificare leprocedurecollegatealleprestazioniprofessionali, soprattuttoverso lapubblicaamministrazione: fisco,ufficidel lavoro,enti locali.

4L’aperturaalla concorrenzaportaconsé il rischiodi

nuoveconcentrazioni che, daunlato,minacciano di farscompariregli studidi piccoledimensionie,dall’altro, ditrasformarelaprestazioneprofessionale inunservizio"standardizzato".

12 GENNAIO

Siciliotti(commercialisti):«Pronti alla sfida»

13 GENNAIO

Laurini (notai):«Il numerodetermina la qualità»

14 GENNAIO

Alpa (avvocati):«I dirittiprima del mercato»

15 GENNAIO

Racca (Federfarma):«Identità a rischioper le farmacie»

Senza i minimipiù lavoro ai giovani

16 GENNAIO

Calderone(consulenti):«Puntiamoa gestire il personale»

Sì all’aggiornamentosenza speculazioni

Stop alle divisionicon i pubblicisti

GiancarloCriscuoli

TECNOLOGIALIMENTARI

Aspetto economicoin secondo piano

VETERINARI

Non facciamoservizi commerciali

11 GENNAIO

Calderone (Cup):«Una riformasenza pregiudizi»

213.39952.628

INGEGNERI

17.671n.d.

PERITI AGRARI E PERITI AGRARI LAUREATI

45.427n.d.

PERITI INDUSTRIALIE PERITI IND. LAUREATI

73.535n.d.

PSICOLOGI

198.04175.647

AVVOCATI

4.697327.000

NOTAI

16.000n.d.

OSTETRICHE397.456136.000

MEDICI E ODONTOIATRI

111.14535.067

GEOMETRI E GEOMETRI LAUREATI

2.250n.d.

SPEDIZIONIERIDOGANALI

23.492n.d.

TECNICI RADIOLOGI

379.21328.500

INFERMIERI

106.99037.044

GIORNALISTI

GaetanoStella

MiriamGuana

OSTETRICI

Allargare la presenzain tutti gli ambiti

CONFPROFESSIONI

FARMACISTI

Liberalizzarenon giova al Paese

Rendere le parcelledavvero esigibili

PERITI AGRARI

Crediti formativianche per la laurea

FrancoSavoldi

GiuseppeJogna

PERITI INDUSTRIALI

Poche regole,ma valide per tutti

Gian VitoGraziano

GiuseppeLuigi Palma

PSICOLOGI

Serve il numerochiuso all’università

GEOLOGI

EnzoIacopino

AlessandroBeux

TECNICISANITARIDI RADIOLOGIA MEDICA

Chiediamopiù confronto

AnnalisaSilvestro

INFERMIERI

Gli Ordini vannoriformati non aboliti

GIORNALISTI

ArmandoZambrano

INGEGNERI

La tariffa è l’unicatutela per il cliente

GaetanoPenocchio

GEOMETRI

GiancarloLaurini

NOTAI

Atenei non in gradodi gestire i tirocini

Le «divisioni»Pareri diversificati sui minimi inderogabili e sul tirocinio obbligatorioda svolgere nelle università durante il periodo di studio

AndreaMandelli

AndreaBottaro