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mag�CEI GIUGNO 2016 RIVISTA DI INFORMAZIONE DEL COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO IMPIANTI DI TERRA CON TENSIONE > A 1 KV PER UTENZE ATTIVE E PASSIVE CABINE ELETTRICHE MT/BT DELL’UTENTE/CLIENTE FINALE WEARABLE SMART DEVICES

IMPIANTI DI TERRA CON TENSIONE - · PDF fileCEI EN 60909-0 e le pubblicazioni IEC 60909-1 e IEC 60909-2. Le funi e le guaine metalliche delle linee che ali-mentano il guasto, drenano

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RIVISTA DI INFORMAZIONE DEL COMITATO ELETTROTECNICO ITALIANO

IMPIANTI DI TERRA CON TENSIONE > A 1 KV PER

UTENZE ATTIVE E PASSIVE

CABINE ELETTRICHE MT/BT

DELL’UTENTE/CLIENTE FINALE

WEARABLE SMART DEVICES

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CEINFOPOINTCEIAGORÀ

SOMMARIO

GIUGNO 2016

La sezione FOCUS del CEI Magazine è riservata ai Soci del CEI e ai Membri degli organi tecnici tramite il Webstore CEI.

CEIFOCUS

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OSSERVATORIO

Guida Tecnica CEI 99-5 per impianti di terra con tensione > a 1 kV per utenze attive e passive 2

Guida Tecnica CEI 99-4: cabine elettriche MT/BT dell’utente/clien-te finale 7

INTERVISTA

Enrico Maria Carlini - Presidente CEI/CT 99 14

INTERNAZIONALE

Il contributo della normativa CENELEC alla diffusione del-l’ICT 21

Wearable Smart Devices: il futuro indossabile 23

REGOLAMENTO (UE)

Applicazione del Regolamento (UE) N. 1025/2012 sulla norma-zione europea 40

NORMATIVA

Nuove Norme CEI 42

Documenti online 47

Pubblicazioni ETSI 48

Pubblicazioni CENELEC 50

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ATTUALITÀ

Assemblea Generale e premiazioni CEI 28

Data Information Security: il CEI ospita l’IEC ACSEC 32

CEI e CIVES al servizio della mobilità sostenibile 33

FORMAZIONE

CEI: “Provider” del CNI 34

Calendario Corsi luglio 2016 37

RECENSIONE

Nuova Norma CEI 23-51 38

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EGuida Tecnica CEI 99-5 per im-pianti di terra con tensione > a 1 kV per utenze attive e passive

Progettazione, realizzazione e veri-fiche per il corretto dimensionamento dell’impianto di terra secondo le prescrizioni della nuova Guida tecnica CEI 99-5, presentata ai Convegni di formazione gratu-ita CEI 2016.

Guida Tecnica CEI 99-4: cabine elettriche MT/BT dell’utente/cliente finale

La Guida tecnica CEI 99-4 come esempio dell’evoluzio-ne continua della normativa e dell’impegno del CEI per la diffusione della regola dell’arte e della pratica pro-fessionale.

Enrico Maria Carlini - Presidente CEI/CT 99

Doppia sfida: guardare avanti in Italia e all’estero. E’ l’impegno del responsa-bile della gestione e dell’ingegneria del sistema elettrico di Terna; Presidente

del Comitato Tecnico CEI 99 per gli impianti elettrici di potenza.CT 99 - Impianti elettrici di potenza con tensioni nomi-nali superiori a 1 kV in corrente alternata.

Il contributo della normativa CE-NELEC alla diffusione dell’ICT

Le norme europee giocano un ruolo sempre più importante per

la diffusione delle applicazioni tecnologiche di comu-nicazione e informazione, la loro interoperabilità e le infrastrutture di supporto.

Wearable Smart Devices: il futuro indossabile

Una panoramica sugli ultimi sviluppi tecnologici dei dispositivi indossabili intelligenti, materia affidata al nuovo Gruppo Strategico 10 dell’SMB IEC, incaricato di stabilire la terminologia, le necessità di mercato, le priorità e il coordinamento delle attività normative internazionali.

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GUIDA TECNICA CEI 99-5 PER IMPIANTI DI TERRA CON TENSIONE > A 1 KV PER UTENZE ATTIVE E PASSIVEProgettazione, realizzazione e verifiche per il corretto dimensionamen-to dell’impianto di terra secondo le prescrizioni della nuova Guida tec-nica CEI 99-5, presentata ai Convegni di formazione gratuita CEI 2016.

Salvatore Siracusa, VicePresidente CEI/CT 64

A seguito dell’entrata in vigore della Norma CEI EN 50522:2010 “Messa a terra degli impian-ti elettrici a tensione superiore a 1 kV in c.a.”, in sostituzione della norma CEI 11-1, è stata pubbli-cata la Guida CEI 99-5:2015 “Guida per l’esecu-zione degli impianti di terra delle utenze attive e passive connesse ai sistemi di distribuzione con tensione superiore a 1 kV in c.a.”.

Il nuovo documento tecnico, che sostituisce la Guida CEI 11-37:2003, riporta numerosi esempi con applicazioni pratiche e numeriche che rendo-no più chiari i circuiti interessati al guasto a ter-ra e i relativi criteri di dimensionamento, specie per quanto riguarda alcuni tipi di impianti di terra connessi a sistemi di generazione con riferimen-to alla Norma CEI 0-16 “Regola tecnica di riferi-mento connessione di Utenti attivi e passivi alle reti MT e AT delle imprese distributrici di energia elettrica”.

Nell’Allegato G viene illustrata, con un esempio numerico, una procedura per l’esecuzione dei progetti dell’impianto di terra in tutte le relative fasi.

Di seguito sono indicate le valutazioni che la Gui-da suggerisce per un corretto dimensionamento dell’impianto di terra.

Individuazione del percorso della corrente di guasto a terra

Preliminare al dimensionamento dell’impianto di terra è la conoscenza del percorso della corrente di guasto a terra “IF”. I circuiti di ritorno sono costi-tuiti da tutti quegli elementi che possono collegare il punto di guasto con il centro stella del trasfor-matore o del generatore che alimenta il guasto stesso. Se il centro stella è isolato, la chiusura del circuito avviene attraverso le capacità delle linee e dei cavi di alimentazione.

Quando il centro stella dell’alimentazione, con-giuntamene alle sue masse metalliche, è connes-so all’impianto di terra dell’utilizzatore, l’impianto di terra viene definito unico o comune. In questo caso, i conduttori costituenti l’impianto di terra formano il circuito di ritorno al centro stella dell’a-limentazione senza avere passaggio nel terreno e senza interessare perciò il dispersore.

Se invece il centro stella dell’alimentazione è col-legato ad un impianto di terra separato, il terreno risulta essere una via di ritorno della corrente di guasto a terra e, in relazione a tale corrente, il di-spersore assume un suo potenziale di terra: UE o EPR (Earth Potential Rise).

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Il neutro della rete AT oltre 100 kV viene gene-ralmente messo efficacemente a terra, e quindi ogni guasto a terra è un cortocircuito monofase a terra, con valori di corrente con ordine di gran-dezza delle migliaia di ampere. Il valore di que-sta corrente di cortocircuito dipende unicamente dalla potenza dell’alimentazione e dall’impeden-za del circuito di guasto, in funzione del punto di guasto e della configurazione della rete che ali-menta il guasto.

Il calcolo delle correnti di cortocircuito, sia trifase, sia monofase a terra, è riportato nella letteratura tecnica e può essere eseguito secondo la Norma CEI EN 60909-0 e le pubblicazioni IEC 60909-1 e IEC 60909-2.

Le funi e le guaine metalliche delle linee che ali-mentano il guasto, drenano una notevole aliquo-ta della corrente di guasto di ciascuna linea, sot-traendola al dispersore dell’impianto utilizzatore. Il dispersore è pertanto interessato da una cor-rente di terra IE inferiore alla corrente di guasto. Se il guasto a terra risulta alimentato da una ali-mentazione interna (trasformatore o generatore), gli schermi e le guaine metalliche dei cavi hanno una funzione altamente drenante e la corrente di terra IE potrebbe risultare significativamente bassa.

In MT la messa a terra dell’impianto viene gene-ralmente realizzata con neutro isolato, con neu-tro messo a terra tramite resistenza, con neutro risonante (bobina di Petersen) o con messa a ter-ra con impedenza (bobina di Petersen in parallelo ad una resistenza). Esistono altri sistemi, anche se più rari, come neutro messo a terra tramite trasformatori a zig-zag e con eventuale resistore aggiuntivo o tramite tre trasformatori monofasi con secondario a triangolo aperto e resistenza.

Quando gli impianti utilizzatori sono alimentati da sistemi di generazione interna oltre che da una rete del Distributore, il centro stella dei gene-ratori può essere collegato a terra direttamente (sistema TN in BT) o anche collegato a terra me-diante resistenza ad alto valore (per MT e BT) o mediante trasformatore di tensione ad altissima impedenza (solo per MT).

Nelle reti in media tensione con neutro isolato, la corrente di guasto IF si richiude attraverso le capacità verso terra della rete stessa. Poiché le capacità verso terra di una rete, sia aerea che in cavo, sono grandezze distribuite, la corrente di guasto IF è funzione, oltre che della tensione, anche dell’estensione della rete. Pertanto la cor-rente di guasto risulta tanto più alta quanto più è estesa la rete. La Norma CEI EN 50522 prescrive che l’impianto di terra in reti con neutro isolato sia dimensionato, per quanto riguarda la sicurez-za delle persone, cioè con riferimento alla tensio-ne di terra e alle conseguenti tensioni di contatto, per la massima corrente di terra IE che l’impianto può essere chiamato a disperdere nel terreno es-sendo IE = r IC con IC pari alla corrente capacitiva di guasto in ampere. La corrente capacitiva può

I due impianti di terra possono però essere col-legati attraverso funi di guardia, come nelle linee aeree, o anche, ad esempio, attraverso gli scher-mi e le guaine metalliche dei cavi: in questi casi, tali elementi metallici costituiscono un ritorno in parallelo al terreno e la corrente di guasto IF si ripartisce così fra il terreno, determinando la corrente di terra IE, e i conduttori che connettono i due impianti di terra. Si definisce “fattore di ridu-zione r” di una linea trifase il rapporto tra la cor-rente di terra IE e la corrente di guasto IF. Il valore della tensione totale di terra si può determinare con la relazione UE = RE x IE essendo RE la resi-stenza del dispersore.

Le alimentazioni del sistema elettrico possono essere realizzate o con trasformatori di potenza o anche con generatori elettrici di media e di bas-sa tensione.

Nella Guida vengono illustrati numerosi esempi di circuiti di correnti di guasto, per vari tipi di im-pianti; ad es. impianto utilizzatore con generazio-ne interna non connesso ad una sorgente esterna (sistema ad isola); impianto utilizzatore connesso direttamente alla rete del Distributore (configura-zione tipica per autoproduzione per vendita ener-gia); guasto su una utenza all’interno dell’impianto utilizzatore (configurazione tipica con generazio-ne interna e con la rete); guasto su una utenza all’interno dell’impianto utilizzatore (configurazio-ne tipica d’impianti con generazione interna e con scambio d’energia con il Distributore); impianto utilizzatore connesso al Distributore e con gene-razione interna, ecc.

Valutazione delle correnti di guasto nelle diver-se tipologie di alimentazione e di connessione a terra

Dopo l’individuazione del percorso, è necessario valutare il valore della corrente di guasto a terra.

Quando la richiesta di potenza dell’utilizzatore supera alcuni MVA, l’alimentazione può conve-nientemente essere fatta in AT.

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essere calcolata con la formula approssimata IF = IC = Un (0,003 L1 + 0,2 L2) dove: Un = tensione nominale concatenata della rete in kV; L1 = lun-ghezza delle linee aeree, in km; L2 = lunghezza delle linee in cavo, in km.

Nei sistemi MT con messa a terra risonante, nel caso si verifichi un guasto monofase a terra, l’in-duttanza costituita da una bobina di Petersen, posta tra il neutro del trasformatore di alimenta-zione della rete e la terra, fa sì che nel punto di guasto si determini una corrente induttiva che, per sua natura, si oppone alla corrente capacitiva di guasto della rete. La corrente di guasto, pertan-to, può essere ridotta a piacere tenendo conto dei limiti di convenienza costo/benefici. Le bobine possono essere tali da poter variare l’induttanza in modo continuo oppure a gradini.

Nei sistemi MT con propria cabina di trasforma-zione e con neutro a terra tramite resistenza, la corrente di guasto a terra è limitata a valori com-presi tra qualche decina di ampere a poche cen-tinaia di ampere.

Il neutro dei generatori MT di tipo termico (turbi-ne e motori diesel) è collegato a terra mediante resistenza oppure è isolato, secondo le prescri-zioni del costruttore. In genere, si prevedono due tipi di connessione: direttamente al quadro di distribuzione senza trasformatori (per generato-ri di piccola potenza) o mediante trasformatore elevatore (per generatori di elevata potenza as-sociati a trasformatori per alimentare sistemi di distribuzione a tensione superiore a 15 kV).

Tensioni pericolose sulle masse BT a seguito di un guasto a terra sulle masse MT (o AT )

La Norma CEI EN 50522 raccomanda un impian-to di terra comune per tutti i livelli di tensione presenti all’interno dei sistemi utilizzatori ma am-mette, sotto determinate condizioni, che il neutro del sistema BT possa essere collegato al disper-sore di cabina separato dall’impianto di terra uti-lizzatore (sistema TT).

Si precisa che, in uno stabilimento dove coesisto-no diversi livelli di tensione, l’impianto di terra uni-co ha il vantaggio di ridurre la resistenza totale di terra e di conseguenza anche la tensione di terra.

Bisogna poi considerare che generalmente i di-spersori degli impianti MT e BT non sono suffi-cientemente distanziati da giustificare la loro se-parazione che può risultare molto difficile e non garantita nel tempo.

Per cui la separazione degli impianti di terra MT e BT può essere giustificata o da motivi tecnici particolari o limitata a quei casi in cui, risultan-do difficile la realizzazione di adeguati dispersori (es. impianti nelle cave o terreni lavici), si preferi-sca non trasferire in BT tensioni di contatto pe-ricolose.

Se l’impianto di terra è comune (MT e BT), esso

deve soddisfare i requisiti indicati nella Norma CEI EN 50522, in particolare, per guasto sull’im-pianto di MT, le tensioni di contatto che si posso-no determinare nello stabilimento e all’esterno di esso, non devono superare i valori limiti ammes-si, come specificato nei successivi paragrafi.

All’atto delle eventuali verifiche, pertanto, le misu-re delle tensioni di contatto devono essere estese anche allo stabilimento, soprattutto nei punti che possono essere più critici, come in periferia, nei depositi all’aperto, ecc. I controlli devono inoltre interessare anche le tensioni trasferite da tuba-zioni, binari, recinzioni, ed altri elementi metallici.

Nel caso in cui il dispersore della cabina e quello di stabilimento sono separati (in pratica possibile solo se i due impianti di terra sono distanti tra loro e in assenza di reciproche influenze elet-triche), la verifica delle tensioni di contatto per guasto in MT può essere limitata alle sole masse connesse all’impianto MT. A seguito però del col-legamento all’impianto di terra MT del condutto-re neutro BT, quest’ultimo può assumere, in caso di guasto a terra in MT, un valore di tensione to-tale di terra che potrebbe determinare, sommato alla tensione di fase del sistema, una sovraten-sione in corrispondenza degli utilizzatori di bassa tensione, con conseguente scarica e danneggia-mento, specie se le apparecchiature sono di tipo elettronico.

In questo caso la Norma CEI EN 50522 pone come limiti alla tensione totale di terra, i valori di 1200 V, per guasti di durata inferiori a 5 s, o di 250 V, per guasti di durata maggiori di 5 s. Si deve precisare che nella Norma CEI 64-8;V1, in maniera più cautelativa, la tensione totale di terra ammessa per i sistemi TT per durata del guasto inferiore a 5 s è 500 V, invece di 1200 V.

Se la tensione UE supera tali limiti, il neutro del sistema di bassa tensione deve essere messo a terra al di fuori della terra di cabina, ad una di-stanza tale da non essere influenzato dal guasto (a titolo orientativo la distanza deve essere mag-giore 5 D, dove D è la diagonale massima della rete di terra della cabina MT/BT con un minimo di 20 m). Bisogna ricordare che anche in questo caso, per guasti sul lato MT, sovratensioni perico-lose si possono determinare sui componenti BT della cabina.

Potenziali trasferiti all’esterno dell’impianto di terra

In relazione ai rischi dovuti ai potenziali trasferi-ti all’esterno dell’impianto di terra, la Guida CEI 99-5 illustra, con esempi e particolari costruttivi, i provvedimenti necessari, generalmente consi-stenti in: interruzione della continuità metallica, aumento della resistività superficiale del terreno, controllo del gradiente di potenziale, segregazio-ne della zona pericolosa.

Vengono forniti numerosi esempi con illustrazio-ni grafiche per l’isolamento di flange, piastre, tra-

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versine, ecc. per tubazioni fuori terra e interrate, recinzioni, binari non elettrificati.

Caratteristiche di realizzazione del dispersore

In merito alla realizzazione del dispersore, la Gui-da CEI 99-5 fornisce indicazioni riguardo la rea-lizzazione di un dispersore magliato per la limita-zione delle tensioni di contatto.

Sono anche indicate alcune formule per la deter-minazione della resistenza di terra di alcuni tipi di dispersori elementari (dispersore verticale a pic-chetto, conduttore orizzontale interrato, disper-sore ad anello, ecc.) in funzione delle dimensioni degli elementi del dispersore e della resistività del terreno.

Viene poi illustrato come detta resistività può va-riare, anche sensibilmente, in funzione del tipo di terreno, la granulometria, la densità e l’umidità. Vengono forniti valori medi per i vari tipi di terre-no e nell’Allegato E della Guida viene illustrato il metodo per la misura della resistività.

Dimensionamento dell’impianto di terra

Il dimensionamento dell’impianto di terra riguar-da il dimensionamento termico del dispersore e dei conduttori di terra e il dimensionamento ai fini del contenimento delle tensioni di contatto.

E’ necessario comunque garantire la durata nel tempo dei vari elementi, perciò vengono date di-mensioni minime, in funzione del tipo di materia-le e tipo di dispersore, per garantirne la resisten-za meccanica e alla corrosione (Allegato C della Norma CEI EN 50522).

Riguardo il dimensionamento termico del disper-sore, una volta nota la corrente nel dispersore, come prima indicato, la sezione dei conduttori interrati viene calcolata con la formula nota (Al-legato D della Norma CEI EN 50522), basata sul riscaldamento adiabatico dei conduttori.

Riguardo il dimensionamento termico dei con-duttori di terra, si utilizzano le stesse formule per il calcolo delle sezioni del dispersore, ma cam-biano sia il valore di K sia il valore della corren-te. Anche per i conduttori di terra, tenuto conto della resistenza meccanica e alla corrosione, si determinano sezioni minime (16 mm2 se rame, 50 mm2 se ferro protetto).

Ai fini del dimensionamento termico, sia del di-spersore che dei conduttori di terra, la corrente da prendere in considerazione è la corrente di guasto a terra monofase nel caso di sistemi con messa a terra a bassa impedenza.

Per i sistemi a neutro isolato o con messa a terra risonante, invece, la corrente di dimensionamen-to è quella corrispondente alla corrente di doppio guasto a terra, che si ritiene possibile a seguito del primo guasto, pari a 85% della corrente di cor-tocircuito simmetrica per cortocircuito trifase.

Per il dimensionamento delle tensioni di contatto occorre accertare che, a causa di guasti in MT o AT, non si verifichino sia all’interno che all’esterno degli impianti, tensioni di contatto superiori ai li-miti ammissibili.

I valori ammissibili delle tensioni di contatto si ritengono rispettati se:

a) l’impianto di terra è parte di un impianto di terra globale

b) il valore della tensione totale di terra UE de-terminato con misure o calcoli soddisfa la relazione:

UE < 2 x UTp

dove:

UE = IE x RE:Tensione totale di terra (EPR)

IE Corrente di terra

RE Resistenza di terra

UTp Tensione di contatto ammissibile (vedi figura 1)

c) il valore della tensione totale di terra UE de-terminato con misure o calcoli soddisfa la seguente relazione:

UE < 4 x UTp

e se sono stati adottati i provvedimenti M (vedi Allegato E della Norma CEI EN 50522)

d) le misure delle tensioni di contatto risultano: UT < UTp

e) si fa riferimento ad un progetto tipo che ab-bia dimostrato di soddisfare una delle con-dizioni precedenti.

I valori della tensione di contatto ammissibili sono indicati nella Norma CEI EN 50522 e ripor-tati nel grafico in figura 1.

Figura 1: Valori della tensione di contatto ammissi-bili UTp (Norma CEI EN 50522).

Per impianto di terra globale si intende (CEI EN 50522) un impianto di terra realizzato con l’in-

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terconnessione di più impianti di terra singoli che assicura, data la vicinanza degli impianti stessi, l’assen-za di tensioni di contatto pericolose.

Quanto sopra specificato, può essere verificato con il diagramma di flusso riportato in figura 2, tratto dalla Guida CEI 99-2.

Come anche indicato nella Norma CEI 64-8;V1, per gli impianti utilizzatori, in quanto in genere sprovvisti di dispersori magliati, in maniera cautelativa la relazione da rispettare è UE ≤ UTp (invece di UE ≤ 2 UTp).

Figura 2: Diagramma per la determinazione della tensione di contatto UTP

Qualora il calcolo o le misure sul posto mettessero in evidenza alcuni luoghi o punti nei quali UT > UTp, dove UTp è la tensione di contatto ammissibile, si possono applicare i provvedimenti correttivi, come ad esem-pio: il controllo del potenziale (infittendo localmente le maglie del dispersore o disponendo una maglia supplementare metallica di equipotenzialità), oppure l’aumento della resistività superficiale del terreno nella zona circostante il luogo critico (es. ricopertura del terreno con pietrisco, asfalto, ecc.) o anche la segregazione della zona pericolosa con barriere o parapetti.

Misure in campo

La Guida CEI 99-5 comprende gli Allegati A, B, C, D, E, F, G dove vengono approfonditi alcuni argomenti indicati nella norma medesima, come ad esempio il dimensionamento di dispersori di forma semplice, il calcolo della corrente nominale dei conduttori di terra e dei dispersori, il dimensionamento dei trasforma-tori di messa a terra di tipo a zig-zag, la progettazione di un dispersore di terra. In particolare nell’allegato E, riguardante le misure in campo, vengono illustrati, per citare le misure più comuni, i metodi di misura della resistenza di terra (con il metodo della caduta di tensione e voltamperometrico), la misura delle ten-sioni di contatto, la misura di resistività, la prova di continuità elettrica. L’allegato è molto interessante per i numerosi esempi descritti e per le raccomandazioni che vengono date per evitare errori operativi, dovuti ad esempio alla presenza di disturbi nel terreno, ai campi elettrici e magnetici, alla interruzione dei circuiti ausiliari di misura, alla presenza di corpi metallici interrati, alla variazione delle condizioni climatiche, alla influenza delle sonde ausiliarie, quando non sono rispettate le distanze minime rispetto il dispersore in prova.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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GUIDA TECNICA CEI 99-4: CABINE ELETTRICHE MT/BT DELL’UTENTE/CLIENTE FINALELa Guida tecnica CEI 99-4 come esempio dell’evoluzione continua della normativa e dell’impegno del CEI per la diffusione della regola dell’arte e della pratica professionale.

Vincenzo Matera, Segretario CEI/CT 44

Gli importanti e consistenti sviluppi della legisla-zione e della normativa tecnica nel periodo dal 1 gennaio 2005, data di validità della Guida tecni-ca CEI 11-35:2004-12, al 1 ottobre 2014, giorno in cui è stata sostituita dalla nuova CEI 99-4 “Guida per l’esecuzione di cabine elettriche MT/BT del cliente/utente finale”, sono tali da giustificare ampiamente una nuova edizione.

Seguendo il percorso offerto dalla guida trovia-mo quegli elementi aggiuntivi per progettare e costruire una cabina MT/BT del cliente finale, ma anche per valutare casi esistenti e ordinare il ma-teriale per la manutenzione.

L’articolo non confronta la vecchia e la nuova guida, ma vuole percorrere alcune parti del suo contenuto che rappresentano un estratto delle novità e fornire alcuni utili approfondimenti con particolare riguardo alle scelte costruttive rivol-te agli operatori del settore edile e impiantistico, direttamente e indirettamente coinvolti, nessu-no escluso.

Le origini della Guida CEI 99-4

Descrivere tutte le motivazioni che hanno spinto il Comitato Tecnico 99 a ridisegnare la guida sono davvero tante. Un sintetico quadro generale dei principali riferimenti che hanno contribuito alla nuova edizione è rappresentato in figura 1.

Se da un lato il dovere di aggiornarla nasce dall’e-voluzione legislativa e dalla normativa impianti-stica, dall’altro lato, il costellarsi di indispensabili norme di prodotto per così dire “satellite” che puntualmente l’assistono, si colloca per l’utiliz-zatore nel piacere di dover progettare e costruire una cabina MT/BT, di valutarne una esistente e di farne regolare manutenzione.

Ecco quindi alcune possibili realizzazioni di cabi-ne elettriche, che con riferimento alle disposizioni legislative, ai regolamenti di prevenzione incendi e alla normativa applicabile, concretizzano in modo pratico e analitico quei requisiti generali dettati dalla principale norma di riferimento, os-sia la CEI EN 61936-1:2014-091..

1 Dal 1/11/2013 la Norma CEI EN 61936-1:2011-07 oggi aggiornata all’edizione CEI EN 61936-1:2014-09 e la CEI EN 50522:2011-07, hanno definitivamente abrogato la Norma CEI 11-1:1999, successiva Variante ed EC.

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Oggetto e campo di applicazione della Guida CEI 99-4

La Guida CEI 99-4 si applica nei limiti seguenti:

• tensione nominale (Un), 1 kV < Un < 35 kV, tipica della Media Tensione ovvero della Categoria II; Un in genere coincidente con la tensione di alimentazione dichiarata dal Distributore (Uc)

2;

• potenza massima installata (Sr), limita-ta a 2000 kVA o due trasformatori MT/BT da 1000 kVA cadauno, in ordine ai limiti delle correnti di guasto e delle correnti di inserzione dei trasformatori dettati dal-le Regole Tecniche di connessione (CEI 0-16); potenze riferite a una Un di 20 kV a cui gli esempi della guida si riferiscono, da ridurre a 1600 kVA alla Un di 15 kV (8.5.13 CEI 0-16:2014-09); in quest’ultimo caso gli esempi calzanti con la ex Guida CEI 11-35:2004 (F.8) possono ritenersi a tale scopo letteratura tecnica comodamente applicabile purché si aggiornino i criteri di regolazione dei dispositivi di protezione. Nel rapporto tra utente e Distributore di energia elettrica è altresì utile ricordare la

2 La Norma CEI 64-8/2 (22.1) individua il limite di Me-dia Tensione sino a 35 kV, mentre la Norma CEI EN 50160:2011-05 “Caratteristiche della tensione fornita dalle reti pubbliche di distribuzione dell’energia elettri-ca” a 36 kV. La Un può non coincidere con la Uc, bisogna quindi valutare attentamente se Un e Uc coincidono.

massima potenza energizzabile contem-poraneamente dai trasformatori installati che non deve essere superiore a tre volte i limiti suindicati per ciascun livello di tensio-ne, anche se con sbarre BT separate; sono ammesse deroghe in casi particolari (8.5.14 CEI 0-16:2014-09);

• la tipologia delle cabine MT/BT;

• lo schema tipico con singolo o doppio trasformatore sino al dispositivo di pro-tezione lato BT.

Altri limiti riguardano le condizioni climatiche e l’altitudine.

Le attività sui lavori elettrici, l’esecuzione degli impianti di terra e la manutenzione3 non sono oggetto della Guida ma, ciò nonostante, sono ri-chiamati alcuni particolari aspetti costruttivi e di esercizio che caratterizzano una cabina e la pro-pria installazione elettrica MT/BT.

In un articolato percorso progettistico e opera-tivo dobbiamo porci qualche nuovo quesito per percorrere la strada giusta, per esempio:

• se la cabina è presente o deve essere costruita in zona sismica;

• se ci sono macchine elettriche (trasfor-matori, Gruppi GE) fisse con liquido

3 CEI 0-15 e CEI 78-17 “Manutenzione delle cabine elet-triche MT/BT dei clienti/utenti finali”.

Figura 1: Principali riferimenti alla Guida tecnica CEI 99-4:2014-09.

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isolante (olio) in quantità > 1 m3 (Regole VV.F. DM 15/7/2014)4;

• se la cabina è adiacente ad una scuola, abitazioni, asili (Dpa-EMC), D.Lgs. 81/2008, L. 36/2003 e DPCM 8/3/2003;

• e altri ancora.

A questi e ad altri interrogativi la Guida CEI 99-4 offre una pratica assistenza tecnica.

Tipologia di cabina MT/BT

Nessuna modifica alle definizioni di cabina, sia nei confronti della normativa e sia della guida precedente.

La tipologia costruttiva è semplicemente individuata e collocata nella pratica quotidiana, fermo restando l’idonea resistenza meccanica delle costruzioni e delle apparecchiature (figura 2) alle prevedibili sollecita-zioni, ivi comprese quelle sismiche.

I due fattori predominanti che contraddistinguono le tre tipologie di cabina sono la presenza di locali chiusi per preservare le installazioni dalle influenze esterne e la protezione contro i contatti diretti delle parti attive (in tensione), sempre prevista e non inferiore a IPXXB; grado di protezione che si eleva a IPXXC o 3XC con apparecchiature prefabbricate di media tensione e, in genere, anche oltre, per es. IP4X, per le apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per Bassa Tensione5 installate in cabina (Quadri Elettrici).

Quando la protezione è garantita mediante l’uso di barriere realizzate in opera, dopo l’installazione è ne-cessario verificare il rispetto delle distanze di isolamento e di sicurezza; quando è invece realizzata con apparecchiature elettriche prefabbricate già provviste di involucro e di interblocchi per una sicura acces-sibilità, esse presentano idonee distanze di isolamento e di sicurezza avendo superato le prove tipo pre-scritte dalle norme di prodotto (CEI EN 62271-200 e CEI EN 61439), tra cui le prove dielettriche e di tenuta alle sollecitazioni delle correnti di guasto.

Figura 2: Tipo e ubicazione cabine elettriche MT/BT.

4 Per macchine già in servizio al 22/9/2011, proroga dei termini entro il 7/10/2016 purché l’istanza di valutazione progetto sia depositata entro il 1/11/2015.5 Un < 1 kV in AC o 1,5 kV in DC.

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vre, cortocircuito, carichi sismici7, ecc.). Si analiz-zano le combinazioni tra le possibili ipotesi, la più sfavorevole delle quali deve essere utilizzata per de-terminare la resistenza meccanica delle strutture.

Definire se il rischio sismico sia “insignificante” in rapporto alle condizioni normali di funzionamento dell’apparecchiatura8, è compito del costruttore, il quale supporrà non vi sia in assenza di prescrizioni specifiche da parte dell’utilizzatore.

L’interpretazione del termine “insignificante” è invece responsabilità dell’utilizzatore o dello spe-cificatore (è così scritto nella norma di prodotto) dell’apparecchiatura.

O l’utilizzatore non è interessato agli eventi sismi-ci o la sua analisi mostra che il rischio è “insignifi-cante” oppure il rischio c’è.

Considerando l’Italia uno Stato ad alta esposizio-ne sismica abbiamo ragioni più che sufficienti per dimostrarne l’interesse; bisogna scegliere l’appa-recchiatura valutando anche questo rischio e a tale scopo sulle apparecchiature elettriche trovia-mo un informazione utile: l’accelerazione (m/s2).

Per farne un giusto uso deve entrare in gioco anche il progettista civile perché dovrò pur comunicare al co-struttore delle apparecchiature quali smorzamenti offre la struttura alle forze agenti nelle direzioni più sfavore-voli, sussultorie e ondulatorie o verticali e orizzontali che

siano, oppure ciò può essere trascurato?

Entrando nel Comitato Tec-nico 104 (ex 75) “Condizioni ambientali”, incontriamo una normativa (CEI 75-16:1997-06 “Parte 2: Condizioni ambientali presenti in natura - Vibrazioni e scosse sismiche”), che prende in considerazione il problema. Essa è parte di una pub-blicazione IEC (721) uti-lizzabile per selezionare le severità appropriate dei pa-rametri relativi ai terremoti per le applicazioni di un prodotto e si rivolge ai Co-struttori di apparecchiatu-re offrendo Loro, e non solo a

Loro, la tabella 1 e la tabella 2 sui livelli di intensi-tà sismica (figura 3).

Almeno un linguaggio universalmente com-prensibile c’è.

7 Una Specifica Tecnica di sicuro interesse è la IEC/TS 62271-210 “High-voltage switchgear and controlgear – Part 210: Seismic qualification for metal enclosed and solid-insulation enclosed switchgear and controlgear assemblies for rated voltages above 1 kV and up to and including 52 kV”(CEI IEC/TS 62271-210:2016-03 in vig-ore dal 1/4/2016). 8 Per es. 2.1.1 - CEI EN 62271-1 “Apparecchiatura di manovra e di comando ad alta tensione Parte 1: Pre-scrizioni comuni”.

Caratteristiche della struttura

Laddove la normativa e la legislazione richiedono fermi requisiti di carattere generale, come per la costruzione del manufatto edile e propri accesso-ri, la guida interviene con puntuali riferimenti.

Il primo è il DM 14.01.2008 e s.m.i “Approvazione delle nuove norme tecniche per le costruzioni”, che definisce i principi per il progetto, l’esecuzio-ne e il collaudo delle costruzioni nei riguardi delle prestazioni loro richieste in termini di requisiti es-senziali di resistenza meccanica e stabilità, an-che in caso di incendio, e di durabilità.

A queste prestazioni, per effetto del più recente Regolamento (UE) n. 305/2011 del 9/3/2011 che fissa le condizioni armonizzate per la commercia-lizzazione dei prodotti da costruzione e che abroga la Direttiva 89/106/CEE del Consiglio richiamata nel succitato Decreto, dobbiamo aggiungere:

• igiene, salute, ambiente;

• risparmio energetico ed isolamento ter-mico;

• uso sostenibile delle risorse ambientali (riutilizzo dei materiali da costruzione e uso di materiali ecologicamente com-patibili).

Le dimensioni e la resistenza al fuoco delle porte, la larghezza dei passaggi di servizio e manutenzione, la distanza della cabina dalle li-nee elettriche aeree, tubazio-ni di trasporto e stoccaggio di sostanze infiammabili, i sistemi di sigillatura dei cavi negli attraversamenti, la se-gnaletica e gli accessori di cabina, sono solo alcune ci-tazioni di parti complemen-tari che nella guida com-pletano il quadro dell’opera costruttiva, fermo restando eventuali vincoli dettati dalle norme di legge e/o dalle re-gole tecniche di prevenzione incendi6.

Carichi sismici

E’ inequivocabile che le apparecchiature elettri-che e le strutture di supporto, comprese le loro fondazioni, debbano resistere alle sollecitazioni meccaniche previste nell’ipotesi di carico nor-male (peso proprio, tiro, carico durante il mon- taggio, ecc.) ed eccezionale (derivanti da mano-

6 Minimo livello di prestazione III (DM 9/3/2007 “Mantenimento dei requisiti di resistenza al fuoco per un periodo congruo con la gestione dell’emergenza”), o qualora sussistano attività soggette ai controlli di prevenzione incendi (art. 48 DPR 15/1/2011 e DM 15/7/2014).

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Figura 3: Estratto Tabelle 1 e 2 (Fonte: CEI 75-16:1997).

La mappatura delle zone sismiche del territorio nazionale; il calcolo della forza orizzontale agente sugli elementi non strutturali durante il sisma secondo il DM 14/01/2008; gli effetti “smorzanti” della struttura (progettista civile) e l’accelerazione (G) data dal costruttore delle apparecchiature elettriche, sono quegli elementi che consentono, se non altro, di individuare con il costruttore quali eventuali accorgimenti di in-stallazione mettere in atto nel rispetto degli stati limite di danno e di collasso sugli elementi non strutturali (impianti) in caso di attività sismica.

Prestazioni energetiche e riduzione delle perdite

La guida privilegia l’esercizio e la sicurezza; per le prestazioni energetiche dovremmo riferirci alla specifica attività legislativa e normativa in atto, comunque escluse dal suo campo di applicazione.

Stante lo stato dell’arte normativo sull’efficienza energetica9, valutare la capitalizzazione delle perdite tra un trasformatore a perdite normali e a perdite ridotte considerando un ipotetico andamento del carico e calcolando il risparmio conseguente, può sembrare obsoleto. Anzi, lo è.

Ma l’esempio dell’allegato alla guida (Allegato K), ben si adatta nella valutazione tra un trasformatore esistente e uno nuovo purché il risparmio conseguente si commisuri ai corrispettivi (€/kWh) nelle fasce orarie contrattuali d’interesse dell’utilizzatore e si tenga conto dell’eventuale potenza per il raffreddamento dei trasformatori e dell’indice di efficienza di picco (PEI), ossia il valore massimo del rapporto tra la poten-za apparente trasmessa da un trasformatore meno le perdite elettriche e la potenza apparente trasmessa dal trasformatore.

Dato che il Regolamento UE N. 548/2014 di recente pubblicazione indica le massime perdite o il minimo PEI (A) per trasformatori immersi in olio e a secco di potenza “Sr“ superiore a 3150 kVA e dato che contrat-tualmente il Distributore limita la fornitura in Media Tensione agli utenti attivi sino a un potenza di 3 MW, l’attenzione si pone nei riguardi dei limiti alle perdite a vuoto e a carico che il costruttore del trasformatore non deve superare dal 1 luglio 2015 (Fase 1) e dopo il 1 luglio 2021 (Fase 2) e che il progettista, ovvero chi è preposto alla scelta dell’apparecchiatura, dovrà accertare specificando nell’ordine, dove necessario, la propria prestazione energetica.

Per il risparmio energetico, la guida si sofferma su alcune altre semplici e utili raccomandazioni, quali ad esempio la collocazione baricentrica delle cabine rispetto ai carichi, in particolare dei grossi carichi, per limitare le perdite per effetto joule sui cavi di distribuzione, un adeguato dimensionamento delle apparec-chiature elettriche, il controllo della temperatura ambiente per evitare surriscaldamenti o sovraccarichi non desiderati.

9 Regolamento (UE) N. 548/2014 della Commissione del 21 maggio 2014 recante modalità di applicazione della diret-tiva 2009/125/CE del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda i trasformatori di potenza > 1 kVA, piccoli (Tensione d’uscita massima Um < 1,1 kV), medi (1,1 < Um < 36 kV e potenza apparente “Sr“ compresa tra (5 kVA < Sr < 40 MVA) e grandi (Um > 36 kV e Sr > 5 kVA oppure Sr > 40 MVA a qualsiasi Um).

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(A)

- P0 indica la misura delle perdite a vuoto alla tensione nominale e alla frequenza nominale, sulla presa nominale;

- Pc0 indica la potenza elettrica necessaria per il sistema di raffred-damento per il funzionamento a vuoto;

- Pk indica la perdita a carico misurata alla corrente nominale e alla frequenza nominale sulla presa nominale, adeguate alla tempe-ratura di riferimento;

- Sr indica la potenza nominale del trasformatore o dell’autotra-sformatore sulla quale si basa Pk.

Sovratensioni

La normativa chiede, mediante studi mirati, di prevedere le possibili sovratensioni durante le condizioni di esercizio e di installare protezioni quando le sovratensioni superano i limiti di tolle-rabilità delle apparecchiature installate (UW o Up - Tensione di tenuta a impulso).

La protezione del GIS (apparecchiature isolate in Gas) dalle sovratensioni, dovrebbe essere assi-curata da scaricatori installati sulle linee che in alcune configurazioni, per es. lunghe distanze tra il GIS e i trasformatori, possono essere inadegua-ti, caso in cui può essere necessaria l’installazio-ne di scaricatori supplementari e il loro posizio-namento deve basarsi su calcoli o su esperienze maturate in situazioni analoghe (7.4.2.3 CEI EN 61936-1).

La scelta dei dispositivi di limitazione è anche subordinata al sistema di messa a terra del neu-tro così come il dimensionamento dell’impianto di terra deve considerare le sovratensioni atmo-sferiche e i transitori.

Se mi soffermo sulla IEC (CEI EN 60071-1), ci-tata nella Guida, condivido il compito affidato dalla norma ai Comitati di prodotto di speci-ficare le tensioni di tenuta nominali e le pro-cedure di prova adeguate alle apparecchiature corrispondenti.

La guida si preoccupa delle sovratensioni di ori-gine atmosferica nella scelta dei cavi elettrici di Media Tensione e raccomanda che le apparec-chiature siano adeguatamente protette median-te scaricatori, la cui scelta è rimandata alla serie di normative:

- CEI EN 60099-5 per la scelta degli eventuali scaricatori lato MT;

- CEI EN 61936-1 per le linee in cavo, e indiret-tamente alla Norma CEI 11-17 “Linee in cavo” che molto di più dice sull’argomento;

- Norme del CT 81 o Specifiche Tecniche del CT 37/SC 37A per l’utilizzo di scaricatori di bassa tensione.

In questo percorso tra norme “satellite”, posso affrontare in modo completo il faticoso compi-to delle sovratensioni che non può prescindere,

salvo per le quelle causate dalle manovre, dalla valutazione del rischio di fulminazione diretta e indiretta condotta, ad esempio, secondo la Nor-ma CEI EN 62305-2 (CEI 81-10/2).

Una sola constatazione. Appurato che la valu-tazione del prevedibile rischio di fulminazione diretta, indiretta e sovratensioni è per il Datore di Lavoro un obbligo sancito dal D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. (art. 80), tale rischio deve essere neces-sariamente affrontato con la collaborazione del Datore di Lavoro, delle norme di specifica compe-tenza e con l’immancabile supporto del costrut-tore di prodotti.

Scelta del trasformatore, delle apparecchiature e delle protezioni

Non voglio qui ripercorrere tutte le fasi della pro-gettazione o le procedure e informazioni da de-scrivere in una lettera di conferma d’ordine per l’acquisito di un apparecchiatura. Voglio solo osservare quali utili requisiti incontro nella scelta del trasformatore e delle sue protezioni.

Primo passo è la conoscenza del carico, non solo agli effetti della potenza assorbita, ma anche del servizio cui è preposto; seguono i propri limiti di funzionamento e se tali carichi possano distur-bare la rete elettrica del Distributore; informazio-ni, queste, indispensabili nel contratto di fornitura energia elettrica.

Questo primo passo consente al progettista di scegliere lo schema dell’impianto (radiale, doppio radiale, ad anello).

Gli esempi di calcolo consentono di determinare la potenza del carico nelle condizioni di esercizio normale, fermo restando l’eventuale presenza di avviamenti pesanti, dei sovraccarichi ammessi o ipotizzabili, e la scelta della potenza del trasfor-matore di potenza.

Scelto il trasformatore, posso scegliere le prote-zioni elettriche, calcolare la corrente magnetiz-zante per evitare interventi non voluti del disposi-tivo di protezione a monte e il suo rendimento o la massima potenza per cui a una data temperatu-ra ambiente, diversa dalle proprie caratteristiche nominali (40 °C), il trasformatore non determina sovratemperature anormali o abbia bisogno di

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una sufficiente portata d’aria naturale o forzata necessaria a smaltire le sovratemperature.

Va da sé che se la temperatura esterna è sem-pre superiore a quella interna alla cabina MT/BT, non c’è declassamento delle apparecchiature o ventilazione forzata che tenga; bisognerà condi-zionare.

Il calcolo delle sovracorrenti (cortocircuiti), l’e-ventuale contributo dei motori e generatori e l’impedenza della rete del Distributore di energia elettrica, per semplicità omessi negli esempi di calcolo presenti nella Guida, danno la possibilità di scegliere e tarare le protezioni elettriche tenu-to conto dei TA, del proprio fattore di precisione e dell’errore composto, nonché di coordinare le stesse protezioni per un intervento selettivo in caso di guasto sulla MT e sulla BT.

Campi Elettromagnetici (EMC)

Anche la Guida CEI 11-35:2004 affrontava e di-squisiva tecnicamente sulle interferenze elettro-magnetiche con precisi requisiti sulle tecniche per la mitigazione di tali disturbi e con particolare attenzione all’esposizione delle persone ai campi EMC.

Oggi, la Guida CEI 99-4, aggiorna il quadro legi-slativo e rimanda pienamente alla Guida CEI 106-12:2006-05 “Guida pratica ai metodi e criteri di riduzione dei campi magnetici prodotti dalle ca-bine elettriche MT/BT”.

Questo pieno rimando considera i disturbi causa-ti dalle interferenze EMC in base al tipo di sorgen-te (Alta o Bassa frequenza); le attenzioni sono rivolte alla bassa frequenza (cortocircuiti, guasti a terra, campi elettromagnetici generati da com-ponenti elettrici, ecc.) e alle tecniche per mitigare l’esposizione umana ai campi EMC.

Se dovessimo perseguire l’obiettivo qualità senza schermare, in un ipotetico caso di un trasforma-tore da 1000 kVA utilizzato al 70% della potenza nominale (SrT) e con primario alimentato a Un 20 kV e secondario a 0,4 kV, dovremmo realizzare di-stanziamenti lato MT di circa 0,36 m e lato BT di circa 2,2 m; distanze inverosimili per una cabina.

Meglio schermare o non sostare più di 4 h/gg, soluzione, quest’ultima, possibile per l’utente perché in cabina entrano i manutentori per brevi periodi, ma non sempre facile da ottenere per il vicinato, per es. un giardino, un asilo, scuola o un edificio residenziale, quando adiacenti.

Il caso si può anche porre per la presenza o vicinanza a linee elettriche aeree, caso in cui questo percorso ci indirizza altresì verso la “Dpa” – Distanza di prima approssimazione.

(E) Campo

Elettrico (kV/m)

(B) Induzione magnetica

(μT)

Limiti di esposizione 5 100

Valori di at-tenzione 10

Obiettivo qualità 3

I risultati delle “prove tipo” eseguite dal costrut-tore delle apparecchiature, per es. trasformatori, sono un eccellente riferimento per i provvedi-menti da prendere, sia per la progettazione e valutazione della cabina (meglio sempre una mi-sura), sia per i provvedimenti in capo al Datore di Lavoro e RSPP (Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione).

Conclusioni

Di certo questo articolo non può considerarsi esaustivo in rapporto alla molteplicità degli argo-menti trattati dalla Guida CEI 99-4.

Progettare e costruire una cabina MT/BT del cliente/utente finale seguendo il percorso trac-ciato dalla Guida CEI 99-4 ci consente di portare a termine tutte le operazioni necessarie per sce-gliere le apparecchiature, per interfacciarsi cor-rettamente con il Distributore di energia elettrica e per valutare lo schema di una cabina MT/BT esistente.

Questo percorso deve essere però ampliato: un percorso che nasce dalla norma principale su-gli impianti di potenza oltre 1 kV in AC (CEI EN 61936-1) e sull’impianto di terra (CEI EN 50522), si arricchisce degli indispensabili requisiti e degli opportuni riferimenti attraverso le norme impian-tistiche, quelle di prodotto e la legislazione tecni-ca applicabile, e sfocia nella regola dell’arte.

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INTERVISTA A ENRICO MARIA CARLINIDoppia sfida: guardare avanti in Italia e all’estero. E’ l’impegno del responsabile della gestione e dell’ingegneria del sistema elettrico di Terna; Presidente del CEI/CT 99 per gli impianti elettrici di potenza.

In realtà, il comune denominatore tra Enrico Ma-ria Carlini e il più grande fisico dei tempi moderni, è lo spirito del “cambiamento”.

Ma come è approdato al cuore del Dispaccia-mento Nazionale? Dopo gli studi alla Sapienza

di Roma, dove si laurea a 23 anni in ingegneria elettrotecnica, En-rico si forma prima nel campo degli impianti petrolchimici e poi nella filiera della produzio-ne di energia elettrica facendo esperienze presso le centrali

termoelettriche di Torrevaldaliga Nord e Brindi-si Nord, successivamente passa nel ramo della trasmissione - settori ingegneria delle tecnolo-gie e ingegneria dei sistemi elettrici – e infine prosegue la sua formazione nell’ambito dello sviluppo rete, prima come responsabile delle connessioni e poi della pianificazione delle in-frastrutture di rete.

«Quando ho cominciato a lavorare in Enel - rac-conta - le variabili erano poche e la maggior parte della generazione era di tipo tradizionale. L’operatore verticalmente integrato presentava gli investimenti infrastrutturali alle autorità competenti e i risultati della gestione al cittadino come se fosse una legge». Sembrano racconti di un altro mondo, invece erano solo i fine anni ‘Novanta.

La svolta professionale arriva nel 2010 quando, dopo aver ristrutturato il Piano di Sviluppo (PdS) italiano e lanciato il primo Piano di sviluppo del-

Enrico Maria CARLINI

Potrebbe essere l’identikit del perfetto manager di Terna. È ancora relativamente giovane, tanto da poter rappresentare un volto nuovo nel panorama dei dirigenti della società.

Per non dire che porta lo stesso nome di battesimo del grande Fermi e, come lui, ha l’ambizione di trasformare un intero sistema, contribuendo a traghettarlo dal “Risorgimento” italiano dei primi anni 2000 alla nuova era del mercato unico dell’e-nergia e delle fonti rinnovabili.

“PERCHÉ UN DOMANI L’ITALIA POSSA DIVENTARE UN HUB ELETTRICO DELL’AREA DEL MEDITERRANEO”.IN

TERV

ISTA

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la rete europea (Ten Year Network Development Plan - TYNDP), passa al Dispacciamento, prima come responsabile dell’area territoriale Centro Sud e poi, dal 2013, della Gestione e dell’Ingegne-ria del Sistema Elettrico.

A detta dei suoi collaboratori, lavorare con lui è un piacere e - nonostante gli svariati incarichi che ricopre nelle principali organizzazioni di settore (CEI, IEC, IEA, Entso-e, Cigrè, Go15), i complessi rapporti che intrattiene con le molteplici Autorità pubbliche, il costante impegno con il mondo ac-cademico e della ricerca - ti ascolta e si ricorda.

Tutto ciò gli servirà non poco ora che è alla gui-da di una delle strutture più strategiche di Terna, dove quotidianamente deve dimostrare non solo di saper mantenere il livello di qualità del servizio atteso dal mercato e dettato dal Regolatore ma, soprattutto, di saper gestire un sistema elettri-co che sta andando nella direzione del mercato unico dell’energia, della “decarbonizzazione” del parco di generazione, dell’implementazione dei codici di rete europei e del coordinamento regio-nale dei TSOs. Tutte grandi scommesse con cui la UE sta dimostrando di fare sul serio.

Ingegnere, ci aiuti a sintetizzare la mission della sua squadra

Il fine ultimo è del tutto in linea con il Piano In-dustriale presentato dal nostro Amministratore Delegato per il periodo 2016-2019: massimizzare l’efficienza operativa salvaguardando la sicurez-za dell’esercizio e della qualità dell’approvvigiona-mento dell’energia elettrica.

Il tutto nel nuovo contesto regolatorio sulla disci-plina della qualità del servizio e la concomitante rivoluzione copernicana dettata dalle 3 nuove li-nee guida europee: Capacity Allocation and Con-gestion Management (CACM), Forward Capacity Allocation (FCA) e System Operation (SO), che avranno un impatto significativo sulle modalità di gestione del sistema elettrico.

A tal fine puntiamo sulla trasparenza, sul coinvol-gimento e sulla responsabilizzazione dei nostri principali stakeholder rafforzando nel contempo i legami con i nostri interlocutori istituzionali tra i quali l’AEEGSI, il MiSE, ENTSO-E e la Commissio-ne Europea.

Infine, resta costante il nostro impegno di man-tenere un adeguato scambio di conoscenza ed esperienza operativa con i TSOs esteri. Insomma diciamo che non ci si annoia...

Su cosa sta lavorando?

La massiva penetrazione della generazione da fonte rinnovabile e la stagnazione della domanda negli ultimi anni hanno reso sempre più comples-sa la gestione in sicurezza della rete e dei suoi flussi di potenza.

Per la sua morfologia lunga e stretta, il nostro Paese è stato tra i primi a dover affrontare que-

ste problematiche ma anche tra i primi a fare da apripista verso soluzioni innovative. Faccio riferimento, ad esempio, alle diverse soluzioni smart già realizzate: i sistemi di accumulo non convenzionali di tipo Energy e Power intensive, la massiccia implementazione del dynamic ther-mal rating (DTR) sulle linee elettriche aeree, gli in-novativi strumenti per le sale controllo (advance dispatching, dynamic security assessment, Wide Area Monitoring System, ecc.), nonché le recenti installazioni di compensatori sincroni in Sicilia e Sardegna per consentire l’integrazione delle rin-novabili, garantendo nel contempo un congruo livello d’inerzia, adeguati profili di tensione e va-lori di potenza di corto circuito. A valle di tutto ciò, naturalmente, stiamo procedendo all’ade-guamento dei piani di difesa e riaccensione del sistema elettrico.

Inoltre il 24 febbraio 2015 ha segnato l’avvio del market coupling tra l’Italia e tre mercati transfron-talieri: in altre parole, a partire da questa data, la capacità di trasporto dell’energia sulle frontiere con Austria, Francia e Slovenia viene allocata con il metodo dell’asta implicita implementando una soluzione comune di price coupling in un’area ge-ografica che comprende 19 Paesi. Con l’accop-piamento del mercato le diverse borse elettriche nazionali si coordinano mediante un algoritmo che determina sia i flussi transfrontalieri che i prezzi zonali, e le borse elettriche nazionali usano queste informazioni per calcolare i programmi di produzione/consumo di ciascun attore del mer-cato, con evidente impatto su tutti i processi del controllo in linea. Ma l’integrazione dei mercati non si ferma qui. Per quanto riguarda i nostri con-fini, il progetto di coupling sarà esteso alla Sviz-zera ed alla Grecia non appena saranno conclusi rispettivamente i negoziati con la Commissione Europea e la riforma del mercato interno.

E poi ci sono i Network Codes e i Centri di Coordi-namento Regionale a livello europeo...

I due temi sono strettamente legati. CORESO (COoRdination of Electricity System Operators) nasce nel 2009 su iniziativa volontaria di cinque TSO - Terna, Elia (BE), RTE (FR), 50 Hertz (DE) e NGC (GB) - come primo centro di coordinamento regionale in Europa con l’obiettivo di migliorare la sicurezza mediante il coordinamento della previ-sione e dell’esercizio dei flussi di energia elettrica tra le diverse frontiere.

Per la sua esperienza nell’area CSE (Central South Europe), CORESO è diventato l’attore principale del cosiddetto progetto “D-2” che, sulla base di previsioni aggiornate circa lo stato della rete e le contromisure effettivamente disponibili, ottimiz-za la capacita di trasporto dell’interconnessione per il mercato del giorno prima effettuando quo-tidianamente un ricalcolo coordinato con i TSO confinanti di Francia, Svizzera, Austria e Slovenia.

A tal proposito, nel novembre 2014, attraverso la policy paper sul futuro coordinamento inter-TSO, l’Associazione dei TSOs europei (ENTSO-E) get-

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tava le basi per estendere l’ambito dei Centri di coordinamento Regionale a cinque servizi chia-ve per l’esercizio dei sistemi elettrici: le analisi di sicurezza, il calcolo coordinato della capacità di trasporto, il coordinamento della programmazio-ne delle manutenzioni, analisi di adeguatezza a breve/medio termine e infine la predisposizione dei modelli di rete necessari a tutti questi proces-si. A luglio 2015 è entrato in vigore il Codice di rete europeo CACM e l’implementazione di que-sto progetto, da parte di tutti i TSO entro la fine 2017, non è più una scelta, ma una legge europea a tutti gli effetti che ci sta dando un bel da fare.

Cosa vuol dire fare il suo mestiere in un’azienda come Terna, che non è abituata a confrontarsi con il mercato?

A mio avviso, il mercato unico nascerà rafforzan-do le interconnessioni tra Paesi, creando regole comuni sotto il coordinamento di un’unica Autho-rity. Le interconnessioni tra Italia e i Paesi limi-trofi andranno incrementate, in particolare quelle verso la frontiera Nord, i Balcani e il nord Africa. Perché un domani l’Italia possa diventare un hub elettrico nell’area del Mediterraneo.

In Italia, gli investimenti nelle infrastrutture di tra-smissione degli ultimi anni, di concerto con l’in-tegrazione di una maggiore produzione da fonte rinnovabile, hanno ridotto di circa un terzo il prezzo dell’energia nel mercato del giorno prima. Inoltre stiamo finalmente per completare e mettere in eser-cizio la doppia terna in cavo sottomarino a 400 kV Sorgente-Rizziconi, uno dei nostri progetti più am-biziosi. L’opera aumenterà la capacità di scambio energetico tra Sicilia e Calabria e, di conseguenza, porterà più concorrenza e grandi risultati sia in ter-mini di risparmio economico per i consumatori che minori emissioni di CO2 per il Sistema Italia.

I progetti nell’immediato futuro?

Abbiamo da poco concluso l’acquisizione degli oltre 8.000 km di rete delle Ferrovie. È un tra-guardo importante, che rappresenta una grande opportunità non solo per Terna ma anche per l’in-tero Paese. In questa operazione emerge l’impor-tanza del fattore ambientale perché Terna anche grazie a questa acquisizione potrà accompagna-re più efficacemente la transizione verso una rete di trasmissione più razionale ed efficiente.

La sfida che ci attende sarà quella di creare si-nergie ed efficienze con la rete delle Ferrovie, che corre parallela per molti tratti a quella di Terna, in modo da rispondere alle critiche di chi già so-stiene che gli italiani, dopo aver pagato la rete di trasmissione ferroviaria con le tasse, ora ne pagheranno la ristrutturazione con le bollette, attraverso la quota riconosciuta a Terna per la remunerazione degli investimenti.

Ing. Carlini, in qualità di Presidente del Comitato Tecnico 99 del CEI, quali sono stati gli sviluppi più importanti nella normativa nazionale nel campo della sicurezza degli impianti e delle apparecchia-ture elettriche AT?

In merito alla normativa italiana, la principale no-vità è senz’altro rappresentata dalle due norme CEI 99-2 (CEI EN 61936-1) “Impianti elettrici con tensione superiore a 1 kV in c.a. Parte 1: Prescri-zioni comuni” e CEI 99-3 (CEI EN 50522 2011-07) “Messa a terra degli impianti elettrici a tensione superiore a 1 kV in c.a.” che dal 1 aprile 2011 han-no sostituito la CEI 11-1.

In particolare, la norma CEI 99-2 ha lo scopo di rendere ancora più sicuri il funzionamento e la conduzione degli impianti elettrici in AT e di con-seguenza fornisce prescrizioni comuni per la progettazione e costruzione di impianti elettrici a tensione superiore a 1 kV in c.a. e frequenze fino a 60 Hz.

A tal fine, per evitare che il lavoratore entri nella zona pericolosa, è stata introdotta la definizione di “distanza di lavoro”, ovvero la minima distan-za di sicurezza che deve essere mantenuta tra qualsiasi parte attiva e ogni persona che lavori in una cabina o da qualsiasi attrezzo conduttore direttamente maneggiato.

Inoltre, un’altra novità rilevante è la prescrizione generale secondo cui per il progetto e la costru-zione degli impianti di potenza si devono conside-rare accordi aggiuntivi tra costruttore/contraen-te/progettista e utente/appaltante/proprietario, che possono avere effetto su necessarie pre-scrizioni d’esercizio e che hanno come oggetto vari ambiti (es. prescrizioni classificazione della tensione, condizioni climatiche, caratteristica dei dispositivi e componenti dell’impianto, protezioni , manutenzione, prove e messa in servizio).

Segnalo anche l’importante richiamo alla neces-sità di eseguire analisi armoniche sull’impianto al fine di individuare le misure correttive atte a limitare i disturbi generati e assicurare il corretto funzionamento dell’intero sistema elettrico.

Invece la Norma CEI 99-3 (CEI EN 50522) ha lo scopo di introdurre limiti per le tensioni di con-tatto e di passo negli impianti elettrici in AT in modo che possano funzionare ed essere gestiti in sicurezza e quindi fornisce prescrizioni per la progettazione e la costruzione di sistemi di mes-sa terra di impianti elettrici con tensione nomina-le superiore a 1 kV in c.a. e frequenza nominale fino a 60 Hz.

In particolare, le principali novità rispetto alla pre-cedente Norma CEI 11-1 riguardano:

• Criteri di sicurezza, non è più necessario misurare tensioni di passo. In particolare, per durate del guasto superiori a 10 s, condi-zione che riguarda gli impianti MT alimenta-ti dalla rete pubblica a neutro compensato, la tensione di contatto ammissibile passa da 75 V a 80 V;

• Dimensionamento per il rispetto delle tensioni di contatto ammissibili, è venuta meno la distinzione fra impianti della distri-buzione pubblica e gli impianti utilizzatori;

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che MT/BT del cliente/utente finale”.

Il documento sostituisce completamente la Gui-da CEI 11-35:2004-12 che si riferiva alla Norma CEI 11-1, ora abrogata.

Lo scopo della Guida CEI 99-4 è di trattare al-cune possibili realizzazioni di locali cabina e di far riferimento alle disposizioni legislative e alle disposizioni nazionali contro gli incendi ai fini di migliorare la sicurezza.

In particolare, la nuova edizione tratta delle cabi-ne elettriche di potenza installata limitata a 2 000 kVA o due trasformatori MT/BT da 1 000 kVA cadauno, nel rispetto delle prescrizioni normative relative alle correnti di guasto e alle correnti di in-serzione del pertinente Allegato F.

In più, vengono contemplate le prescrizioni della Norma CEI 0-16 “Regola tecnica di riferi-mento per la connessione di Utenti attivi e pas-sivi alle reti AT e MT delle imprese distributrici di energia elettrica” e fornite indicazioni in me-rito al corretto posizionamento del dispositivo

di interfaccia.

Inoltre, nel mese di agosto 2015 è stata pubblicata l’importante Guida Tecnica CEI 99-5 “Guida per l’esecuzione degli impian-ti di terra delle utenze attive e passive connesse ai sistemi di distribuzione con tensione

superiore a 1 kV in c.a.” che ha lo scopo di forni-re indicazioni ai progettisti e agli installatori, nel rispetto delle norme esistenti, per il dimensiona-mento delle varie parti degli impianti di terra, per la loro pratica esecuzione e per le misure da ese-guire sugli stessi.

Essa sostituisce la precedente Guida CEI 11-37 del luglio 2003 e tiene conto dei contenu-ti della Norma CEI EN 50522 “Messa a terra degli impianti elettrici a tensione superiore a 1 kV in c.a.” e della Norma CEI 0-16 “Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti AT e MT delle imprese distributrici di energia elettrica” at-tualmente in vigore.

Gli altri argomenti trattati comprendono: ge-neralità dell’impianto di terra, il percorso della corrente di guasto a terra, la valutazioni delle correnti di guasto per le diverse tipologie di alimentazione e di connessione a terra, il col-legamento a terra del neutro BT dell’impianto utilizzatore, le tensioni trasferite all’esterno dell’impianto di terra, le interferenze tra im-pianto di terra e strutture metalliche esterne, il dispersore in impianti con tensione maggiore di 1 kV e infine il dimensionamento alle tensio-ni di contatto e di passo.

Inoltre, tra i vari allegati, ritengo di particolare in-teresse quello sul dimensionamento dei disper-sori di forma semplice e l’esempio di progetto di un dispersore di terra.

• Dimensionamento con riferimento al com-portamento termico, per i sistemi a neutro isolato o a neutro compensato, cioè per le cabine MT allacciate alla rete pubblica di distribuzione, il dispersore deve anche re-sistere alle sollecitazioni termiche dovute alla corrente di “doppio guasto monofase a terra”;

• Misure, dopo la costruzione dell’impianto di terra per verificare l’adeguatezza del proget-to si devono eseguire misure sull’impeden-za dell’impianto di terra, la tensione totale ri-sultante e verificare l’assenza dei potenziali trasferiti;

• Provvedimenti per evitare potenziali tra-sferiti da impianti in MT o AT a impianti in BT: quando un impianto BT è completa-mente ricompreso all’interno dell’area inte-ressata dall’impianto di terra della cabina MT o della stazione AT, all’impianto di terra che deve essere unico, va collegato anche il neutro dell’impianto BT (sistema TN). Se in-vece le alimentazioni BT sono uscenti o entranti da impianti di terra MT o AT, l’interconnessione dei due impianti di terra è possibile solo quando sono rispettati determi-nati requisiti minimi indi-cati nella norma;

• Impianto di terra globale, che diventa con-dizione sufficiente per assicurare l’assenza di tensioni di contatto pericolose UTp ed il suo impiego non è più una prerogativa de-gli impianti pubblici di distribuzione o tra-smissione, come era previsto dalla Norma CEI 11-1. Pertanto, qualora ne sussistano le condizioni, i relativi benefici possono essere estesi anche agli impianti utilizzatori;

• Provvedimenti specifici per la messa a ter-ra di componenti e di impianti, quali circuiti secondari di trasformatori di misura, tuba-zioni, rotaie di trazione, recinzioni intorno ad impianti di stazioni elettriche e, soprattutto, posti di trasformazione e/o sezionamento su palo;

• Verifiche periodiche, è stato eliminato ogni riferimento alla frequenza delle verifiche periodiche (la Norma CEI 11-1 prevedeva in-tervalli di tre anni per gli impianti utilizzatori e di sei anni per gli impianti di distribuzione pubblica) che tuttavia non potrà mai essere inferiore a quella obbligatoria per legge dal DPR 462 (due anni per gli impianti installati in cantieri, in locali adibiti ad uso medico e negli ambienti a maggior rischio in caso di incendio o luoghi con pericolo d’esplosione e cinque anni per tutti gli altri impianti).

Procedendo in ordine cronologico, nel mese di settembre 2014 è poi stata pubblicata la Guida CEI 99-4 “Guida per l’esecuzione di cabine elettri-

“REGOLA TECNICA DI RIFERIMENTO PER LA CONNESSIONE DI UTENTI ATTIVI E PASSIVI ALLE RETI AT E MT DELLE IMPRESE DISTRIBUTRICI DI ENERGIA ELETTRICA”

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Lo scorso novembre ha concluso dopo 9 anni il suo prestigioso incarico di Chairman del Technical Committee 99 dell’IEC. In ambito internazionale sono stati compiuti passi da gigante, ma c’è anco-ra tanto da fare.

Essenzialmente, in ambito IEC sono state pubbli-cate le norme IEC 61936-1 e la IEC TS 61936-2 che definiscono tecniche standard per la proget-tazione e la costruzione di impianti elettrici con tensione nominale superiore a 1 kV in corrente alternata e 1, 5 kV in corrente continua in grado di garantire una sicurezza adeguata e il funzio-namento idoneo secondo la destinazione d’uso.

Inoltre lo scorso ottobre, in collaborazione con il TC 18 “Apparecchiature elettriche su

barche e installazioni offshore fisse e mobi-li”, abbiamo avviato un Preliminary Work Item congiunto con l’obiettivo di rispondere alle ri-chieste del mercato di avere regole comuni per le installazioni HVDC off-shore, nonché di gestire e ottimizzare le performance dei si-stemi di trasmissione e delle turbine eoliche.

Seppur oggi il tema riveste particolare interesse soprattutto per i Paesi nordici, ritengo fondamen-tale che il CT 99 segua attivamente i suoi sviluppi sin dal principio, affinché un domani l’industria italiana possa rappresentare un punto di rifer-mento anche in questo settore.

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Scopo

Predisporre norme riguardanti la progettazione e la costruzione di impianti elettrici e l’installazione di componenti elettrici in sistemi con tensione nominale superiore a 1 kV in corrente alternata, al fine di garantire la sicurezza e funzionamento idoneo secondo la loro destinazione d’uso.

In particolare, per i suddetti impianti, l’attività del CT 99 è volta a definire:

• la terminologia;

• le prescrizioni fondamentali (elettriche, meccaniche, condizioni climatiche ed ambientali, alta quo-ta);

• la scelta e la verifica del livello di isolamento, considerando anche la minima distanza dalle parti attive;

• le prescrizioni per i componenti elettrici che devono essere scelti (interruttori, interruttori di mano-vra e sezionatori, fusibili, contattori, sezionatori, trasformatori e reattori, trasformatori di misura e protezione, scaricatori, condensatori, bobine di sbarramento, isolatori, cavi e loro installazioni, macchinario rotante e convertitoti statici, ecc.);

• le regole per l’istallazione e la costruzione in funzione delle condizioni climatiche, ambientali e della disposizione (all’esterno, all’interno, in alta quota, prefabbricati, su tralicci o pali);

• le misure di sicurezza (protezione contro i contatti diretti e indiretti, pericoli da arco elettrico, ful-minazioni, incendi, perdita di SF6, ecc.);

• gli impianti ausiliari e i sistemi comando, monitoraggio e controllo;

• gli impianti di terra (dimensionamento in relazione alle tensioni, criteri di costruzione e ispezione-controllo-verifica).

Struttura

Il Comitato non ha “Sottocomitati” subordinati. I Membri provengono dai più importanti portatori di interessi del settore: Enti pubblici e privati, Gestore della rete di trasmissione nazionale, Distributori, Università, Centri di ricerca e prove, Organismi di certificazione, Aziende industriali, Ordini professionali, Associazioni di categoria e culturali.

Programma di lavoro

Il CT 99 (ex SC 11/A “Stazioni elettriche e cavi” del CT 11 “Impianti elettrici ad alta tensione e di distri-buzione pubblica di bassa tensione”) ha avviato la sua attività negli anni ’80, contribuendo a definire sin dall’origine la regolamentazione nazionale e internazionale nel settore degli impianti elettrici a tensioni superiori a 1 kV, inclusi gli impianti di terra e il loro dimensionamento in relazione alle tensioni.

Con riferimento all’attuale assetto organizzativo, l’attività del CT 99 è incentrata sui seguenti aspetti:

• Sicurezza degli impianti, delle installazioni e dei componenti elettrici che devono essere progetta-ti, costruiti e installati per assicurare la protezione contro contatti accidentali con le parti attive e l’affidabilità del funzionamento.

• Esigenza di mercato. Soddisfare le esigenze degli Acquirenti. Il costante aumento dell’offerta dei Produttori, la sua segmentazione, differenziazione e costante evoluzione richiede una coerente revisione degli standard in vigore e il tempestivo sviluppo di un’adeguata disciplina.Rispondere alla richiesta di sviluppare standard in materia di impianti off-shore, per gestire e otti-mizzare le performance dei loro sistemi di trasmissione e delle turbine eoliche installate a largo. In tale contesto il CT 99 riconosce il comune interesse e la necessità di sviluppare una disciplina in sinergia con il CT 18 “Impianti elettrici di navi ed unità fisse/mobili fuori costa (offshore)”.

SCHEDA DEL CEI/CT 99 “Impianti elettrici di potenza con tensioni nominali superiori a 1 kV in corrente alternata”

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• Trend tecnologico. L’assidua ricerca e propensione a utilizzare l’ultimo ritrovato della ricerca spin-ge ad adoperare apparati nuovi o modificati (es. soluzioni compatte). Ciò impone un costante riesame delle direttive in vigore e la definizione di requisiti sempre nuovi.

• Trend di mercato. La privatizzazione e deregolamentazione del settore elettrico in atto a livello mondiale accrescono la competizione per progettare e realizzare tutti i tipi di impianti AT, incluso il collegamento/allacciamento degli Utenti rilevanti alle reti di trasmissione/distribuzione. In questo contesto, si ravvisa il bisogno di normare gli impianti AT, con particolare riguardo ai requisiti fon-damentali sulla sicurezza e l’affidabilità dei sistemi, la protezione e la salvaguardia delle persone.

• Attenzione all’ambiente. Focus sull’impatto ambientale e il rilascio anomalo di sostanze liquide o gassose da parte di dispositivi e macchinari elettrici.

• Onde elettromagnetiche. Focus sul tema della compatibilità elettromagnetica e il suo effetto sul corretto funzionamento dei componenti e delle strumentazioni in prossimità della sorgente elet-tromagnetica.

Collegamenti internazionali

• IEC/TC 99 “System engineering and erection of electrical power installations in systems with no-minal voltages above 1 kV AC and 1,5 kV DC, particularly concerning safety aspects”

• IEC/TC 115 “High Voltage Direct Current (HVDC) transmission for DC voltages above 100 kV”

• TC 8 “System aspects for electrical energy supply”

• SC 17A “High-voltage switchgear and controlgear”

• SC 17C “High-voltage switchgear and controlgear assemblies”

• TC 22 “Power electronic systems and equipment”

• TC 64 “Electrical installations and protection against electric shock”

• TC 78 “Live working”

• TC 89 “Fire hazard testing”

• TC 9 “Electrical equipment and systems for railways”

• TC 97 “Electrical installations for lighting and beaconing of aerodromes”

• SG2 “Standardization of Ultra High Voltage Technologies (UHV)”

• SG3 “Smart Grid”

• ACTAD “Advisory Committee on Electricity Transmission and Distribution”

• CENELEC – TF CLCBTTF128-2 “Revision of EN 50191”

• CENELEC – TC 99X “Power installations exceeding 1 kV AC”

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IL CONTRIBUTO DELLA NORMATIVA CENELEC ALLA DIFFUSIONE DELL’ICT

Le norme europee giocano un ruolo sempre più importante per la diffusione delle applicazioni tecnologiche di comunicazione e informazione, la loro interoperabilità e le infrastrutture di supporto.

L’economia mondiale sta evolvendo da socie-tà prevalentemente industriale a nuova società dell’informazione, diventando sempre più infor-matizzata. Per essere più competitivi e avere successo negli affari, è quindi cruciale migliorare i sistemi utilizzati per acquisire e divulgare le in-formazioni e le tecnologie che li attivano.

Anche le nuove applicazioni ICT (Tecnologia dell’Informazione e della Comunicazione), come ad esempio la comunicazione attraverso dispo-sitivi mobili, personal computer, navigatori per auto e così via, stanno radicalmente cambiando le modalità con cui le persone lavorano e si sva-gano nel tempo libero. Il successo di questa eco-nomia nuova dipende dalla capacità degli utenti di trarre tutti i vantaggi possibili dalle opportunità che vengono loro offerte.

Le promesse di queste nuove tecnologie sono reali. Tuttavia, le applicazioni ICT non raggiunge-ranno il loro massimo potenziale se non saran-no completamente interoperabili tra loro, così come le loro infrastrutture di supporto. E questo è il ruolo delle norme. Le norme sono specifiche tecniche che promuovono lo sviluppo di mercati aperti e competitivi a vantaggio dei consumatori e dell’industria. L’efficienza di una società dell’in-formazione è determinata dalla capacità, delle

parti che la costituiscono, di “parlarsi” o di “inte-roperare”. Senza interoperabilità, l’uso di prodotti e servizi ICT resterà limitato e di conseguenza andrà persa un’opportunità, con conseguenze economiche e sociali negative per tutti.

Il CENELEC ha parecchi organi tecnici attivi in ambito ICT, che promuovono norme per accre-scere la qualità di prodotti e servizi. Alcuni esem-pi sono i seguenti:

• il CATV: (Cabled Distribution Systems - si-stemi di distribuzione via cavo), costituito dal TC 209 CENELEC, che ha realizzato la serie di Norme EN 50083 (attualmente so-stituita dalla serie EN 60728) che costitui-scono la infrastruttura non soltanto per la distribuzione dei segnali televisivi e sonori, ma anche per le “autostrade telematiche” di informazioni correnti aggiornate. Le norme comprendono anche parti relative alla sicu-rezza (LVD) e alla Compatibilità elettroma-gnetica EMC;

• l’HBES: (Home and Building Electronic Sy-stems - Sistemi Elettronici per gli Ambienti Domestici e per gli Edifici), costituito dal TC 205 CENELEC e dal suo Sottocomitato SC 205A. Il lavoro si è inizialmente concentrato su un bus di informazioni per gli ambienti IN

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domestici, ma successivamente è stato esteso alle cosiddette SmartHouse - case intelligenti, cioè allo scambio di tutte le in-formazioni integrate nell’ambiente domesti-co-residenziale e alla sua interfaccia con le reti intelligenti. Le norme riguardano anche parti relative alla sicurezza (LVD) e alla Com-patibilità elettromagnetica EMC;

• i contatori elettrici per la lettura a distan-za, che rientrano nelle attività del TC 13 CENELEC;

• l’interfacciamento di apparecchi elettrodo-mestici, un progetto avviato dal CECED, il Partner che coopera con il CENELEC, e rea-lizzato dal TC 59X CENELEC.

Le attività ICT del CENELEC possono essere suddivise nei seguenti ambiti fondamentali:

• Attività europea (lavori normativi svincolati dalla IEC):

o CLC/SC 9XA “Electrical and electronic applications for railways - Communi-cation, signaling and processing sys-tems”;

o CLC/TC 13 “Equipment for electrical energy measurement and load con-trol”;

o CLC/TC 59X “Performance of house-hold and similar electrical appliances”;

o CLC/TC 65X “Fieldbus”;

o CLC/TC 79 “Alarm systems”;

o CLC/TC 100X “Audio, video and mul-timedia systems and equipment and related sub-systems”;

o CLC/TC 205 “Home and Building Electronic Systems (HBES)”;

o CLC/SC 205A “Mains communicating systems”;

o CLC/TC 209 “Cable networks for tele vision signals, sound signals and inter-active services”;

o CLC/TC 215 “Electrotechnical apects of telecommunication equiment”;

o CLC/TC 46X “Communication cables”;

o CLC/TC 86A “Optical fibres and opti-cal fibre cables”;

o CLC/TC 86BXA ”Fibre optic intercon-nect, passive and connectorised com-ponents”.

• Attività di derivazione IEC (lavori normativi legati alla IEC):

o Il CENELEC sta rispettando le dispo-sizioni del suo Accordo di Cooperazi-one con la IEC che implica il fatto che le norme relative alle prestazioni ICT siano acquisite attraverso il mecca-nismo dell’Accordo di Dresda, per es. il TC 100 IEC “Audio, video and multimedia systems equipment”, il TC 57 IEC “Power systems and as-sociated information exchange” e il TC 65 IEC “Industrial-process mea-surement, control and automation”.

o Sicurezza e Compatibilità Elettro-magnetica EMC: il CENELEC pren-de in considerazione prescrizioni di sicurezza e compatibilità elettro-magnetica per i sistemi e prodotti ICT. Il lavoro è quindi oggetto dei programmi di lavoro dedicati, cui si fa riferimento sopra, o rientra princi-palmente nelle attività del TC 108X CENELEC “Safety of ICT equipment” e del TC 210 CENELEC “EMC”.

o Il CENELEC è inoltre attivo in ambito smart metering (contatori intelligen-ti) e smart grid (reti intelligenti).

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WEARABLE SMART DEVICES: IL FUTURO INDOSSABILE Una panoramica sugli ultimi sviluppi tecnologici dei dispositivi in-dossabili intelligenti, materia affidata al nuovo Gruppo Strategico 10 dell’SMB IEC, incaricato di stabilire la terminologia, le necessità di mercato, le priorità e il coordinamento delle attività normative internazionali.

(dall’articolo di Antoinette Price tratto da e-tech gennaio/febbraio 2016)

Nel mondo della tecnologia mobile, ci portiamo in giro la vita nei dispositivi portatili e ci aspettia-mo di poter accedere alle informazioni in qualun-que momento e ovunque.

Sul treno, in un negozio, a passeggio, entriamo in rete, comunichiamo attraverso i social, mes-saggiamo e ascoltiamo musica grazie ai nostri smart phone. Siamo inoltre entrati nell’era del controllo continuo di noi stessi, sia questo il nu-mero di passi che facciamo o la fre-quenza cardiaca, i livelli di glucosio o lo schema del sonno, perché ciò può migliorarci la vita oppure anche solo perché lo si può fare.

Tutto dipende dalla tecnologia

E’ passato del tempo da quando nel 1961 un professore di matematica, Edward Thorpe, ideò negli USA il primo computer indossabile. Oggi, i dispositivi indossabili intelligenti (WSD) sono componenti elettronici intelligenti che possono essere incor-porati in abiti o accessori.

Occhiali, gioielli, caschetti, cinture, articoli da indossare sul braccio e al polso, o sulla gamba o sul piede, cerotti sensori che aderiscono alla pelle, esoscheletri e fibre tessili elettroniche ven-gono concepiti per permettere un uso adeguato e un miglior controllo dei diversi aspetti della nostra vita. Questi dispositivi intelligenti raccol-gono, mostrano o elaborano informazioni per consentirci un facile accesso a tutto ciò di cui abbiamo bisogno nella giornata.

I dispositivi indossabili intelligen-ti per la salute e il benessere del-la persona possono essere diret-tamente applicati sulla pelle; per esempio, un cerotto rilevatore di temperatura o un sistema di mo-nitoraggio continuo del glucosio.

Possono addirittura essere im-piantati nel corpo sotto forma di pacemaker, impianti cocleari o monitor cardiaci (impiantabili sotto cute) che registrano l’atti-

vità cardiaca per un periodo prolungato di tempo. Si prevede che in un futuro non troppo lontano altrettanti dispositivi di monitoraggio della salute assumeranno potenzialità diagnostiche.

Bracciale di monitoraggio del-l’attività fisica (foto: Microsoft)

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Una fiorente industria globale che richiede normative

Secondo indagini di mercato, il valore di mercato della tecnologia elettronica indossabile salirà da 20 miliardi di dollari US del 2015 a 70 miliardi di dollari US nel 2025. Non sorprende che alcune delle più grandi compagnie in ambito tecnologi-co, medico e sportivo siano seriamente interes-sate allo sviluppo dell’industria. Secondo questa ricerca, la cura della salute è il settore più ampio, che comprende l’ambito medicale, l’attività fisica e il benessere della persona.

Dal momento che ogni giorno milioni di perso-ne utilizzano gli indossabili per verificare il loro stato di salute o l’attività fisica e per usufruire di un’ampia gamma di altri servizi e prodotti, si vuo-le la certezza che questa tecnologia sia sicura, affidabile, compatibile con altre tecnologie e che funzioni come ci si aspetta.

Il perfezionamento delle fibre tessili intelligenti significherà che nuovi settori, come quello della moda o dell’ambito indu-striale, commerciale e militare, abbracceranno gli indossabili.

L’SMB della IEC ha costituito il Gruppo Strategico (SG) 10 We-arable Smart Devices, che ha il compito di stabilire la termino-logia, il concetto di Dispositivo Indossabile Intelligente concor-dato (WSD), le necessità di mer-cato, l’inventario delle attività interne ed esterne alla IEC, le priorità di lavoro e il coordina-mento di attività in ambito IEC.

Questo Gruppo può avvalersi dell’esperienza e della conoscenza di diversi Comitati Tecnici il cui lavoro è relativo a quest’area; per esempio: i di-spositivi elettronici audio/video, le apparecchia-ture per uso medico, le condizioni ambientali, la sicurezza degli apparecchi elettrici, i dispositivi semiconduttori che includono sensori, la compa-tibilità elettromagnetica e l’elettronica dei circuiti stampati, per elencarne solo alcuni.

Cosa ci riserva il futuro?

Al CES (Consumer Electronics Show) o Fiera mondiale dell’elettronica di Las Vegas quest’an-no il fitness è stato in primo piano nella sezione degli indossabili. Oltre a rendere l’hardware più piacevole da indossare, alcuni prodotti si sono evoluti in termini di ciò che possono fare con i dati raccolti.

Bracciali che monitorano l’attività fisica

Un numero di bracciali per il fitness oggi offre un elevato numero di funzioni tra cui: mantenere col-

legati gli utilizzatori (chiamate, testo, alcune noti-fiche), tracciare il battito cardiaco, riconoscere il tipo di sport e registrare l’esercizio una volta che l’utente lo inizia. Si possono monitorare una serie di sport, compresi tennis, football, basket, tapis-roulant, zumba, nuoto, sollevamento pesi, corsa e podismo. Alcuni rilevatori oggi offrono una gui-da avanzata e un allenamento durante gli eserci-zi, utilizzando al meglio i dati personali raccolti.

Un reggiseno sportivo ha dei sensori incorporati che monitorano il respiro e la frequenza cardia-ca, valori che vengono poi trasmessi ad un’app dello smartphone. Queste informazioni consen-tono elaborazioni che vengono effettuate ad un livello di sicurezza il più elevato possibile. L’app inoltre registra il passo, la distanza, la cadenza e le calorie.

Salute

E’ stato progettato anche un bracciale anti-vomito per al-leviare la nausea.

Un cerotto con sensore di luce UV, elettronico ed estensibile che, applicato sulla pelle, monitora l’espo-sizione alla luce solare di chi lo indossa. Tinte ultra sensi-bili alterano il colore in fun-zione dei raggi UV rilevati e i dati raccolti vengono sin-cronizzati in un’applicazione del telefonino.

Una calzina intelligente wi-reless per il bebè ha lo sco-

po di prevenire la sindrome neonatale di morte improvvisa, tracciando i parametri delle funzioni vitali del bebè (battito cardiaco e livelli di ossige-no). Se le oscillazioni sono anormali, i dati sono visibili sull’app dello smart phone e l’unità centra-le indipendente mostra una luce rossa.

Un cerchietto per capelli con dispositivo laser im-piega la luce laser per rivitalizzare i follicoli e mi-gliorare la crescita dei capelli, mentre una terapia con un dispositivo simile a un casco ad emissio-ne di luce a bassa potenza stimola la ricrescita dei capelli.

Benessere e sicurezza

Un paio di occhiali intelligenti, con visione tipo raggi X, integrati in un elmetto ad uso industriale consente a chi li indossa di vedere all’interno di oggetti, quali tubi o macchinari, mentre lavora. Lo scopo è di aumentare al massimo la sicurezza, il benessere e la produttività del lavoratore.

Un allarme incorporato in un seducente pezzo di bigiotteria è una funzione aggiunta ad uno dei molti bracciali intelligenti sul mercato. Se chi lo indossa ha problemi, un doppio colpetto sul brac-IN

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ciale inoltra localizzazione e messaggio di SOS ai suoi contatti di emergenza.

Un mare di dati inviati dagli indossabili porta a nuovi servizi.

La tecnologia indossabile continuerà a prospera-re, dal momento che offre ogni genere di poten-zialità, infrangendo e ridisegnando le industrie e il modo di vivere la nostra quotidianità. Partendo dal monitoraggio della salute e dell’attività fisica personale fino ai dispositivi intelligenti a funzione continua sul posto di lavoro, a casa e nelle auto, le nostre attività quotidiane diventeranno più connesse che mai grazie a questa tecnologia, e non finisce qui.

Nel tempo verranno creati sempre più servizi e prodotti che utilizzano i dati raccolti dagli indos-sabili. Per esempio, un’assicurazione britannica offre ai suoi clienti la possibilità di ridurre il pre-mio assicurativo automobilistico se utilizzano un’applicazione che monitori il loro modo di gui-dare. Questo verrà applicato agli automobilisti più prudenti che raggiungeranno determinati punteggi.

Negli Stati Uniti, un certo numero di compagnie ha introdotto programmi aziendali di benessere psicofisico e rifornito i suoi impiegati di bracciali fitness con lo scopo di abbassare i loro premi as-sicurativi sanitari se eseguiranno regolarmente un certo numero di esercizi. Alcune assicurazioni sanitarie stanno già prendendo in considerazio-ne come poter utilizzare questi dati– relativi a salute, attività fisica e benessere degli utilizzatori – per una mappatura dei rischi e per stabilire i loro premi.

La IEC continuerà ad osservare questa industria in rapida espansione e a sviluppare norme inter-nazionali relative all’elettronica utilizzata negli indossabili, ricoprendone la terminologia, l’affi-dabilità e la sicurezza. Ciò consentirà ai costrut-tori di componenti di essere allineati quando si affronterà la tecnologia. Inoltre i sistemi IEC di valutazione della conformità (Conformity Asses-sment Systems), che si basano sulle norme in-ternazionali IEC, forniscono prove e certificazioni indipendenti così da garantire sicurezza, affida-bilità e prestazioni dei prodotti e dei sistemi con cui lavorano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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Assemblea Generale e premiazioni CEI

Si è svolta a Milano l’Assemblea Generale del CEI, incentrata sul bilancio 2015, il rin-novo del Consiglio e i Premi CEI.

Data Information Security: il CEI ospita l’IEC ACSEC

Incontro tra la delegazione del CEI e dell’IEC ACSEC sulle tematiche di Data Security e Privacy in ambito internazionale.

CEI e CIVES al servizio della mobilità sostenibile

CEI e CIVES presentano importanti iniziative dedicate al mondo della mobilità elettrica.

CEI: “provider” del CNI

In seguito a recenti accordi, il CEI ha ot-tenuto l’autorizzazione per il rilascio dei crediti formativi per Ingegneri. Scopri i corsi interessati.

Calendario Corsi luglio 2016

Nuova Norma CEI 23-51

È stata pubblicata la terza edizione della Norma CEI 23-51 dedicata alla realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso do-mestico e similare.

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Assemblea Generale

Il 19 maggio 2016, a Milano, presso la fondazione culturale Ambrosianeum, si è svolta l’Assemblea Generale del CEI. La suggestiva Sala Falck ha fatto da cornice all’importante evento annuale che riunisce i Soci del Comitato Elettrotecnico Italiano per presentare l’andamento del CEI nel corso del 2015.

Durante l’Assemblea si è svolta la presentazione ai Soci della relazione del bilancio 2015, il rinnovo del Consiglio CEI per il triennio 2016-2018 e la consegna dei Premi CEI 2015.

La mattinata si è aperta con gli interventi del Presidente Generale del CEI, Ing. Eugenio Di Marino, e del Direttore Generale del CEI, Ing. Roberto Bacci, i quali hanno confermato l’andamento positivo del CEI per quanto concerne le attività svolte in ambito nazionale e internazionale e il rafforzamento dei servizi

ASSEMBLEA GENERALE E PREMIAZIONI CEISi è svolta a Milano l’Assemblea Generale dei CEI, incentrata sul bilancio 2015, il rinnovo del Consiglio e i Premi CEI.

offerti ai Soci e ai portatori di interesse, nonché il ruolo sociale dell’Associazione nei confronti della pubblica amministrazione e dei consumatori. Il 2015 ha registrato importati risultati: tra i principali, la conferma di una solida base associativa di 2.103 Soci, la pubblicazione di 591 fascicoli di norme e guide tecniche per un totale di 33.168 pagine, l’organizzazione di 11 Convegni di formazione gratuita e di altri 36 Seminari con circa 7.100 presenze, lo svolgimento di 300 Corsi di formazione per un totale di 2.289 partecipanti e lo sviluppo di un progetto innovativo di e-commerce che vedrà la luce nel corso dell’anno 2016.

I Premi CEI

Al termine dell’Assemblea, l’ingegner Eugenio Di Marino, Presidente Generale del CEI, ha premiato i vincitori delle edizioni 2015 dei tre Premi CEI: Ingegner Giorgi, Volta e Miglior Tesi di Laurea.

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I Premi CEI sono volti ad offrire un riconoscimento pubblico ufficiale a chi, in ambito accademico e professionale, si dedica alla ricerca e allo sviluppo della normativa tecnica nei settori elettrotecnico, elettronico e delle telecomunicazioni, dimostrando dedizione, passione e interesse nello svolgimento dei propri compiti.

Premio CEI - Ingegner Giorgi

Il Premio CEI – Ingegner Giorgi rappresenta il maggior riconoscimento che il CEI conferisce ai Presidenti e Segretari dei propri Comitati e SottoComitati e ai Presidenti e Segretari CENELEC e IEC nominati dal CEI.

Per la XVII Edizione sono stati premiati:

Ettore De Berardinis, Segretario del SC 316A “Connessioni alle reti elettriche di Distribuzione alta, media e bassa tensione. Sistemi”, membro del CT 8 “Aspetti di sistema per la fornitura di energia elettrica”, del CT 38 “Trasformatori di misura”, del CT 14 “Trasformatori” nonché delegato internazionale nel CENELEC TC 8X e IEC TC 38.

La sua costante presenza nei Comitati Tecnici CEI 8, 14, 38 e 316 lo ha visto protagonista nello sviluppo della normativa tecnica nei settori di competenza. Particolarmente rilevante il contributo nella preparazione delle Norme CEI 0-16 e 0-21, documenti adottati dall’AEEGSI. Egli ha fornito con competenza tecnica tra le sue varie attività professionali, il proprio supporto allo sviluppo di importanti tematiche nell’ambito dei sistemi di protezione delle reti di distribuzione energia e nell’ambito della qualità del servizio elettrico.

Pietro Di Vita, Presidente del IEC/SC 86C “Fibre optic systems and active devices”, esperto in

molti WGs IEC dello stesso SC, nonché Presidente del SC 86C “Sistemi ottici e dispositivi attivi”. Egli ha dato un importante contributo allo sviluppo delle normative (IEC – CENELEC – CEI) nel settore delle fibre ottiche e nei sistemi e architetture delle reti ottiche. Fa parte di comitati tecnici e organizzativi di diverse Conferenze nazionali ed internazionali sulle Comunicazioni ottiche. L’attribuzione di numerosi brevetti e la rilevante pubblicazione di articoli e memorie scientifiche sulle reti e sulle fibre ottiche sono una dimostrazione dell’elevata qualità del suo apporto allo sviluppo delle sopracitate tematiche.

Premio CEI - Volta

Il Premio CEI – Volta è un riconoscimento istituito dal CEI nel 2014 ed è rivolto specificatamente ai membri dei Comitati Tecnici e SottoComitati CEI.

Per la II Edizione hanno ricevuto il riconoscimento:

Attilio Ciancabilla, membro del SC 9A “Segnalamento” e del CT 56 “Fidatezza” del CEI, Convenor del WG 15 del CENELEC 9XA, nonché delegato in altri WGs del CENELEC TC 9X.

Svolge la sua attività professionale principalmente nel settore dedicato alle metodologie di analisi del rischio per i sistemi di segnalamento ferroviario e nello sviluppo dei processi di certificazione dei livelli di sicurezza nelle ferrovie. Questa competenza è portata di riflesso allo sviluppo delle relative norme tecniche a livello internazionale ed europeo.

Ivano Alberto Lugaresi, membro del CT 4/5 “Motori primi idraulici e turbine a vapore” ed esperto internazionale nel WG 30 del IEC/TC 4 “Hydraulic turbines”.

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La consolidata ed ultradecennale esperienza nel campo degli impianti idroelettrici, in Italia e all’estero, dalla progettazione alla costruzione e all’avviamento, la grande esperienza sulla parte elettromeccanica così come dell’intero impianto, lo rendono uno dei migliori rappresentanti italiani del patrimonio delle conoscenze in ambito idroelettrico.

Paola Regio, membro del SC 86A “Fibre e cavi” del CEI e delegata internazionale nei WGs 1 e 3 del TC 86A “Fibres and cables” IEC.

Membro del SG 15 dell’ITU-T offre in questo ambito un rilevante contributo nei settori “Characteristics and test methods of optical fibres and cables” e “Outside plant and related indoor installation”. Ha acquisito approfondite conoscenze tecniche nel cablaggio ottico degli edifici e delle procedure di installazione e di collaudo degli stessi impianti ottici. Grazie a queste competenze ha guidato lo sviluppo di Guide specifiche CEI, in particolare la Guida Tecnica 306-22, espressamente predisposta per ottemperare alla Legge 164 dell’11 novembre 2014 (Sblocca Italia). Da segnalare anche l’importante contributo fornito alla stesura di una Guida Tecnica CEI sulla condivisione degli impianti di illuminazione pubblica per l’installazione della fibra ottica.

Premio CEI - Miglior Tesi di Laurea

Infine, il Premio CEI – Miglior Tesi di Laurea premia i Laureati che hanno incentrato le proprie Tesi su tematiche connesse alla normazione tecnica nazionale, europea e internazionale.

Per la XX Edizione sono stati premiati, in ordine dal primo al terzo classificato:

Mario Spinelli (con un assegno del valore di € 2.500) “Analisi prestazionale e caratterizzazione parametrica di due motori elettrici industriali ad alta efficienza” – Politecnico di Bari – Dip.

Ingegneria Elettrica e dell’Informazione – Relatore: Prof. F. Cupertino.

Il lavoro si distingue per un significativo approfondimento delle problematiche di sviluppo e impiego dei motori elettrici con riguardo all’efficienza energetica. Sono stati affrontati adeguatamente gli aspetti normativi ed è stata particolarmente curata l’interrelazione tra analisi di funzionamento, simulazioni e applicazioni delle soluzioni individuate. La tesi costituisce un contributo senza dubbio interessante per gli aspetti applicativi.

Luigi Calcara (con un assegno del valore di € 2.000)“Sistemi avanzati di monitoraggio della temperatura per la riduzione dei tassi di guasto su linee di distribuzione in cavi interrati di MT” – Università Sapienza – Facoltà Ingegneria Civile e Industriale – Relatore: Prof. M. Pompili.

Il tema dei guasti su linee di distribuzione assume particolare rilevanza nell’ambito della qualità del servizio elettrico. I sistemi avanzati di monitoraggio contribuiscono in modo determinante alla prevenzione dei guasti e alla pianificazione degli investimenti. Nel lavoro assumono particolare rilevanza l’aspetto applicativo e i riscontri sul campo. Corretto il riferimento alle normative vigenti in materia.

Ignazio Zinfollino (con un assegno del valore di € 1.500)“Studio di fattibilità di un impianto fotovoltaico mediante Project Financing” – Politecnico di Bari – Dip. Meccanica. Matematica e management – Relatore: Prof. B. Fortunato.

Spesso le determinazioni in materia di investimenti in energie rinnovabili si scontrano

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2.103 SOCI

591 FASCICOLI per un totale di 33.168 PAGINE

11 CONVEGNI di formazione gratuita e

36 SEMINARI con circa 7.100 PRESENZE

300 CORSI di formazione per un totale di 2.289 PARTECIPANTI

con ambiti non del tutto definiti. Ciò rende complesso il processo decisionale. Nel lavoro oggetto di tesi si evidenzia la completezza degli elementi presi in esame nonché l’approfondimento progettuale. L’approccio adottato e gli elaborati presentati possono costituire una solida base

di immediata applicabilità del metodo proposto. Corretto l’impiego dei riferimenti normativi.

A breve saranno resi disponibili sul sito del CEI i Bandi delle nuove edizioni 2016 di tutti e tre i Premi.

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Il 17 maggio 2016 il CEI ha ospitato nella sua sede di Milano l’IEC ACSEC “Advisory Committee on Security”, il Comitato dell’IEC dedicato alla preparazione della “Guida sulla sicurezza dei dati informatici” che si propone come ausilio di base per tutti i comitati IEC che svilupperanno norme sulla Data Security o che inseriranno requisiti di Data Security all’interno di norme dedicate a equipaggiamenti o sistemi che hanno esigenza di protezione da possibili attacchi informatici.

All’incontro hanno partecipato, per il CEI, l’ing. Gianosvaldo Fadin, Presidente di IEC/TC 9, nella veste di membro ufficiale di IEC ACSEC in rappresentanza del TC 9 IEC, e l’ing. Ivano Visintainer, nella veste di uditore. Il CEI segue con grande attenzione i lavori di ACSEC, in considerazione del fatto che la sicurezza dei dati informatici è un argomento trasversale che interessa molti settori di standardizzazione.

Oggigiorno l’automazione elettronica e la digitalizzazione è divenuta pervasiva in importanti settori quali quelli dell’energia, dei trasporti e dei sistemi di automazione industriale. Questi settori vedono sistemi sempre più interconnessi e quindi soggetti a possibili attacchi informatici. L’accento sugli attacchi informatici è il più

DATA INFORMATION SECURITY: IL CEI OSPITA L’IEC ACSEC (ADVISORY COMMITTEE ON SECURITY)Incontro tra la delegazione del CEI e dell’IEC ACSEC sulle tematiche di Data Security e Privacy in ambito internazionale.

comprensibile ai non addetti ai lavori, tuttavia la riservatezza dei dati e la relativa crittografia, la firma digitale dei dati al fine di garantire che gli stessi non siano ripudiati e la garanzia della non corruzione degli stessi a seguito di azioni volontarie o casuali, sono argomenti di grande interesse tecnico che garantiscono uno scambio sicuro delle informazioni.

Il Comitato CEI/CT 9, “Sistemi e componenti elettrici ed elettronici per trazione”, è particolarmente interessato all’argomento e in tal senso contribuisce all’introduzione del trattamento degli aspetti di “sicurezza informatica” all’interno dell’analisi di sicurezza, intesa come mitigazione al massimo livello delle possibili cause di danno ai sistemi di trasporto e di rischio di ferimento e morte dei passeggeri.

In conclusione, IEC ACSEC ritiene di poter finalizzare la Guida sulla sicurezza dei dati informatici entro il 2016 o al massimo nel primo semestre del 2017, così da offrire un valido strumento a tutti i gruppi di lavoro che devono produrre norme che contengono aspetti e problematiche di sicurezza informatica.

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della E-Mobility in Europa, con la finalità di costituire una banca dati di riferimento utile alle politiche per la mobilità sostenibile.

Infine, la collocazione della CIVES nel Comitato Elettrotecnico Italiano, l’ente istituzionalmente preposto alla formulazione della normativa in campo elettrico, garantisce una corretta e aggiornata informazione sugli aspetti normativi, che nel contesto degli interscambi impliciti nel mondo della mobilità rivestono una crescente importanza.

Questo contributo di esperienza resta naturalmente a disposizione di tutti i tavoli interessati alla E-Mobility.

La CIVES, Commissione del Comitato Elettrotecnico Italiano accoglie con soddisfazione i recenti annunci di iniziative a favore di una più decisa diffusione della mobilità elettrica, collocate anche in Italia in un quadro organico di provvedimenti.

La loro attuazione, che ci auguriamo possa essere rapida, sarà il punto di arrivo dell’insistente azione di stimolo verso le istituzioni che CEI-CIVES esercita nel suo ruolo di Sezione Italiana dell’European Association for E-Mobility (AVERE), istituita dalla Commissione CEE nel 1978: un trentennale percorso di informazione e di proposte che dà finalmente i suoi frutti.

La presenza entro CEI-CIVES dell’intero mondo del settore (dall’offerta alla domanda e alle istituzioni) ha permesso alla nostra Associazione di produrre in questo lungo periodo contributi propositivi di carattere scientifico e legislativo, oltre che di comunicazione, mantenendo sempre un ruolo super partes a tutto vantaggio della collettività.

A questo ruolo si aggiunge oggi, nel contesto dell’AVERE, il ruolo di Osservatorio sullo sviluppo

CEI E CIVES AL SERVIZIO DELLA MOBILITÀ SOSTENIBILE Importanti iniziative dedicate al mondo della mobilità elettrica a fir-ma CEI-CIVES.

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• il Corso CEI IDRO “Impianti idroelettrici”, 16 crediti formativi CNI;

• il Corso CEI EM “Energy Manager”, 28 crediti formativi CNI;

• il Corso CEI 0-14 ATEX “La verifica degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo di esplosione”, 24 crediti formativi CNI;

• il Corso CEI 0-16 “Connessione di Utenti attivi e passivi alle reti MT ed AT delle imprese distributrici di energia”, 23 crediti formativi CNI;

• il Corso CEI 0-14 Fulmini “Verifica degli impianti di protezione contro le scariche atmosferiche”, 8 crediti formativi CNI.

Il CEI è diventato “provider” della Scuola Superiore di Formazione Professionale per l’Ingegneria. Ha ottenuto pertanto da parte del Consiglio Nazionale degli Ingegneri l’autorizzazione a realizzare attività formative, riconosciute valide ai fini dell’assolvimento dell’obbligo di aggiornamento della competenza professionale di ingegneri iscritti all’Albo professionale (Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia n. 13 del 15/07/2013).

A partire dalla metà di giugno 2016, l’Ufficio Formazione del CEI è pronto ad erogare i Crediti Formativi previsti per i professionisti iscritti presso l’Albo degli Ingegneri. In particolare, i Corsi CEI inerenti all’attività di ingegneria per cui verranno attribuiti i crediti sono i seguenti:

• il Corso CEI 31 GAS “Luoghi con pericolo d’esplosione in presenza di Gas; Norme CEI e Direttive ATEX”, 23 crediti formativi CNI;

CEI: “PROVIDER” DEL CNI

In seguito a recenti accordi il CEI organizza attività formati-ve che prevedono il rilascio dei crediti formativi per Ingegneri.

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CORSO CEI 31GASLUOGHI CON PERICOLO DI ESPLOSIONE 

IN PRESENZA DI GAS;NORME CEI E DIRETTIVE ATEX

Questo corso fa parte del sistema della Formazione Continua e dà

PresentazioneIl CEI propone un corso per approfondire l’utilizzo dellenorme e delle guide del CT 31 (Materiali antideflagranti) edelle Direttive Europee 94/9/CE e 1999/92/CE con

Crediti RSPPTutte le ATECO

Questo corso fa parte del sistema della Formazione Continua e dàdiritto all’attribuzione di:• 23 Crediti  CNI per la Formazione Continua in Ingegneria• 24 Crediti CNPI per la Formazione Continua dei Periti Industriali• 22 Crediti per RSPP/CSE

delle Direttive Europee 94/9/CE e 1999/92/CE, conriferimento ai luoghi con pericolo di esplosione in presenzadi gas. Il corso si articola in tre giornate. Durante la primagiornata vengono fornite le conoscenze teoriche di base perconsentire agli operatori del settore di affrontare laclassificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per lapresenza di gas. Nella seconda giornata viene illustrata laclassificazione dei luoghi con pericolo di esplosione di uni di d i di

Crediti CSEIl presente corso è valido per l’ottenimento dei crediti RSPPe CSE. I crediti saranno forniti su richiesta, selezionandol’opzione sulla scheda di iscrizione a seguito dellapartecipazione ad almeno il 90% delle ore del corso ed alsuperamento di un test di fine corso.I crediti formativi sono forniti da SSL‐Consulenze, CFA di

insediamento produttivo con presenza di sostanzeinfiammabili allo stato gassoso e liquido, soffermandosi sulladefinizione dei parametri determinanti ai finidell’individuazione e del dimensionamento dei pericoli. Siillustrano inoltre i contenuti della documentazione tecnicadi classificazione dei luoghi (relazione, disegni, calcoli).Nell’ultima giornata vengono fornite le nozioni di base suimodi di protezione Ex e sulle prescrizioni impiantistiche, per

AiFOS.www.ssl‐consulenze.it

Destinatari Si rivolge principalmente a: Organi di Vigilanza e Controllo,Organismi Autorizzati, consulenti nell’ambito della Sicurezzasul Lavoro e della Sicurezza Antincendi, progettisti,costruttori installatori manutentori e utilizzatori di impianticonsentire una corretta progettazione, installazione ed

esercizio degli impianti elettrici nei luoghi con pericolo diesplosione per la presenza di gas.

costruttori, installatori, manutentori e utilizzatori di impiantie attrezzature.

Ore 09.00 Registrazione e presentazione del corso Generalità ‐ La normativa internazionale e nazionale sulla classificazione.Aspetti chimico‐fisici della formazione delle atmosfere esplodibili:

Programma• Esempi applicativi di luoghi con pericolo di esplosione con presenza

di sostanze infiammabili allo stato gassoso e liquido.• Presentazione del software CEI Progex

Prima giornata 

Aspetti chimico‐fisici della formazione delle atmosfere esplodibili:Combustione ed esplosione• Limiti di esplodibilità, energia di innesco, temperatura di

infiammabilità• Tipologie di emissione: pozze, getti laminari e turbolentiFondamenti della classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione• Tipo di zona pericolosa (Zona 0, 1 e 2) e probabilità di presenza

dell’atmosfera esplosiva• Distanza dz e coefficiente kz. Estensione e forma della zona

pericolosa in funzione della tipologia di emissione e della ventilazioneC i i l t C t i d ll t

Ore 17.30 Conclusione dei lavori e domande

Ore 09.30 Inizio lavori

Leggi riguardanti materiali ed impianti elettrici Ex. DirettiveEuropee 94/9/CE e 1999/92/ CE, e relativi Decreti di attuazione:loro impatto sulla progettazione e costruzione di nuovi impianti, esull’esercizio di quelli esistentiModi di protezione per costruzioni elettriche Ex.

Terza  giornata 

• Campo vicino e campo lontano. Concentrazione della sostanzapericolosa nel campo lontano Xm%

• Volume esplosivo trascurabile• Limiti di applicabilità delle formule

Ore 13.30 ‐ 14.30 Pausa pranzo

La procedura di classificazione secondo la Guida CEI 31‐35• La tabella B1 della Norma: individuazione delle zone pericolose di

tipo 0, 1 e 2• Grado e disponibilità della ventilazione

Modi di protezione per costruzioni elettriche Ex.• Custodie a prova di esplosione “d”• Sicurezza aumentata “e”• Pressurizzazione “p”• Incapsulamento in resina “m”• Sicurezza intrinseca “i”: Costruzioni elettriche associate [EEx i];

Costruzioni elettriche a sicurezza intrinseca EEx i; Costruzioni ecomponenti semplici.

• Modi di protezione misti (composti)• Modi di protezione sovrapposti per zona 0 (II 1G)• Modo di protezione “n” per zona 2• Grado e disponibilità della ventilazione

• Sorgenti di emissione e grado di emissione. Emissioni strutturali• Fattore di efficacia della ventilazione• Aperture interessate da zone pericolose

Ore 18.15 Conclusione dei lavori e domande

Ore 09.00 Inizio lavori• Elementi introduttivi alla classificazione dei luoghi• Procedimento generale: sostanze infiammabili sorgenti di emissioni

• Modo di protezione n per zona 2

Ore 13.30 ‐ 14.30 Pausa pranzo

• Impianti elettrici EX• Generalità• Documentazione• Scelta delle costruzioni elettriche• Protezioni elettriche• Condutture• Protezioni aggiuntive per taluni modo di protezione

Seconda  giornata 

• Procedimento generale: sostanze infiammabili, sorgenti di emissioni,condizioni ambientali, effetti delle emissioni, zone pericolose.Emissioni in ambienti aperti e chiusi: dimensionamento dei pericolid’esplosione.

• Documentazione tecnica di classificazione dei luoghiOre 13.30 ‐ 14.30 Pausa pranzo

Protezioni aggiuntive per taluni modo di protezione• Sistemi a sicurezza intrinseca: ‐ Criteri di scelta delle apparecchiature

e dei cavi ‐ Documento descrittivo del sistema

Ore 17.30 Conclusione dei lavori

Test di fine corso e debriefing per gli RSPP e CSE

CORSO CEI IDRO

IMPIANTI IDROELETTRICIQuesto corso fa parte del sistema della Formazione Continua e dà

PresentazioneIl contributo del settore idroelettrico alle energie rinnovabili in

ScopoIl corso si propone di fornire ai partecipanti i criteri fondamentali

Questo corso fa parte del sistema della Formazione Continua e dàdiritto all’attribuzione di:• 16 Crediti  CNI per la Formazione Continua in Ingegneria• 16 Crediti CNPI per la Formazione Continua dei Periti Industriali

Il contributo del settore idroelettrico alle energie rinnovabili inItalia ha ancora notevoli margini di sviluppo, in particolare perquanto riguarda il settore del mini idroelettrico, che fino a qualcheanno fa è stato trascurato sia per le condizioni di mercato, sia perle dimensioni aziendali dei principali operatori che nonincoraggiavano dei precisi piani di sviluppo del settore, e che oggitrova per diversi motivi terreno fertile per una sua rivitalizzazione.Le possibilità di un recupero delle potenzialità degli impiantiidroelettrici non ancora esplorati si fonda essenzialmente sulleff d l h f l h f

Il corso si propone di fornire ai partecipanti i criteri fondamentaliper giudicare la fattibilità di un progetto idroelettrico, daprocedimenti autorizzativi, alla valutazione ambientale, alla sceltadella turbina e dal suo funzionamento, alla connessione con la reteelettrica, dal calcolo della produzione a come approfittare al megliodelle opportunità offerte dal sistema di incentivazione.Il corso mira a formare i partecipanti su come valutarecorrettamente il potenziale energetico di un sito ed impostarecorrettamente l’analisi economica dell’investimento.

effettive situazioni idrologiche e geomorfologiche finoratrascurate, sulle possibilità sinergiche con altri settori affini come isistemi acquedottistici, le reti di irrigazione e bonifica, i processiindustriali bisognosi di ingenti risorse idriche, la gestione esviluppo delle opere di salvaguardia dei flussi idrici (briglie,traverse, ecc.).In quest’ottica viene proposto un corso CEI incentrato proprio suquali siano le effettive potenzialità della tecnologia idroelettricacon particolare riferimento agli aspetti relativi alla progettazione,

DestinatariIl corso è rivolto a progettisti, ingegneri, architetti, geometri,geologi, aziende elettromeccaniche, Energy manager, impiantistielettroidraulici, responsabili di amministrazioni pubbliche perl’energia, docenti e studenti universitari.

p g p p g ,ai programmi di incentivazione, analisi costi benefici, analisiambientali e procedure amministrative.

ProgrammaPrima giornata

l

Seconda giornata

lOre 09.00      Registrazione e presentazione del corsoOre 09.30      Inizio lavoriIntroduzione e quadro normativo•    Il quadro normativo italiano e regionaleTeoria, tecnologie e componentistica idraulica•    Moto dell’acqua in pressione e a pelo libero•    La classificazione e il funzionamento delle turbine idrauliche•    Idraulica fluviale e modellistica relativa

L ti d ll’i i t id l tt i

Ore 09.00      Inizio lavori

Regime di incentivazione•    Lo scenario energetico in Italia•    DM 6 luglio 2012 incentivi da FER diverse dal fotovoltaico•    Accesso diretto e Registri•    Rifacimenti totali e parziali•    Ritiro dedicato RID e Scambio sul posto

•    Le componenti dell’impianto idroelettricoOre 13.00 ‐ 14.00 Pausa pranzoLa progettazione di un impianto mini idroelettrico•    Studio di fattibilitàProgetto 

‐ Opere di presa, di sedimentazione e di carico ‐ Opere per il vettoriamento: tubazioni e canali ‐ Opere elettromeccaniche

La tipologia di macchine elettriche rotanti e statiche•    Criteri di scelta delle macchine elettriche rotanti•    Tipologia di convertitori statici

Ore 13.00 ‐ 14.00 Pausa pranzo

La connessione alla rete di un impianto mini idroelettrico•    La connessione alla rete (TICA) e le norme CEI di riferimento• Criteri di connessione alla rete di bassa tensione Norma CEI 0 21

•    Criteri di scelta della turbina•    Valutazioni economiche•    La gestione e manutenzione dell’impiantoAspetti ambientali e iter autorizzativo•    Il procedimento autorizzativo

‐ Valutazione di impatto ambientale (VIA)‐ Valutazione di Incidenza ‐ Il decreto Legislativo 387/2003L’A i i U i

•    Criteri di connessione alla rete di bassa tensione Norma CEI 0‐21•    Criteri di connessione alla rete di media tensione Norma CEI 0‐16

Ore 18.00 Conclusione dei lavori e domande

‐ L’Autorizzazione UnicaOre 18.00      Conclusione della prima giornata

CORSO CEI ENERGY  MANAGER

ESPERTI IN SISTEMI DIGESTIONE DELL’ENERGIA

Corso Certificato da CEPAS e propedeutico all’esame per EGE 

PresentazioneIl “Responsabile per la conservazione e l’uso razionale dell’energia”venne introdotto con la legge 10/91. L’articolo 19 della legge ne definìl’ bbli di i t tt l i d di i i iù

• Project management, valutazione amministrativa e finanziariadegli investimenti e della contrattualistica del settore energetico.

f

Questo corso fa parte del sistema della Formazione Continua e dàdiritto all’attribuzione di:• 28 Crediti  CNI per la Formazione Continua in Ingegneria• 28 Crediti CNPI per la Formazione Continua dei Periti Industriali

l’obbligo di nomina per tutte le aziende con grandi consumi ossia piùdi 10.000 tonnellate equivalenti di petrolio (TEP) per il settoreindustriale e più di 1.000 TEP per gli altri settori. La figura dell’EnergyManager così definita è rimasta fino agli anni 2000, se non in casiparticolari, di secondo piano in ambito aziendale. L’impulso al settoreenergetico dovuto agli accordi di Kyoto e alle successive direttiveeuropee ha concentrato l’attenzione sulla necessità di utilizzarerazionalmente l’energia grazie al supporto di tecnici qualificati.Con il D.Lgs. 115‐2008 è stata definita la figura dell’Esperto GestioneEnergia (EGE) al quale sono richieste conoscenza esperienza e

I requisiti generali per la qualificazione delle competenze degli EGEsono contenuti nella Norma CEI UNI 11339. Non essendo previsti albi oregistri per l’abilitazione degli EGE, la valutazione delle competenzeviene effettuata prevalentemente da parte dell’organizzazione(azienda) che provvede alla loro nomina; vi è però la possibilità di farvalutare le competenze da parte di organizzazioni terze ai sensi dellacitata norma CEI UNI 11339. Una simile certificazione può portare unvantaggio competitivo in quanto fornisce al cliente la garanzia di unente terzo in riferimento alla preparazione ed all’aggiornamento del

f i i tEnergia (EGE) al quale sono richieste conoscenza, esperienza ecapacità organizzativa costantemente aggiornate, in riferimento a:• legislazione e normativa tecnica nelle seguenti materie:

ambientale, energetica, mercati dell’energia elettrica e del gas edin riferimento agli obblighi/incentivi finalizzati al risparmioenergetico

• tecnologia riferita ai consumi ed agli usi razionali dell’energia,con particolare riferimento agli impianti, ai macchinari ed alletecnologie tradizionali ed innovative di efficienza energetica

professionista.ScopoIl CEI organizza un corso della durata di 28 ore per l’introduzione almondo dell’Energy Management con lo scopo di fornireun’approfondita panoramica degli aspetti di cui si deve occupare unEsperto in Gestione dell’Energia.DestinatariDestinatari dei corsi sono professionisti del settore impiantistico,Energy Manager aziendali, dirigenti delle pubbliche amministrazioni.

ProgrammaPrima giornataOre 09.00      Questionario di inizio corsoPer le modalità di svolgimento del questionario rivolgersi a: [email protected], tel. 02.21006297

Ore 09.30      Inizio lavoriArea Legislativa• Definizioni e convenzioni• Direttive europee

• Sistemi Efficienti di Utenza‐SEU• Regole tecniche di connessione ‐ Generazione distribuita ‐ Principi base per la connessione alla rete di impianti di produzione ai sensi delle Norme CEI 0‐21 e 0‐16

Terza giornataDirettive europee• Quadro Legislativo italiano – evoluzione dal 1990 ad oggi• La figura dell’Energy Manager• Presentazione degli enti rilevanti• Contenuti ed aspettative del D. Lgs. 102‐2014

Area Tecnologica• Efficienza energetica degli edifici:

– Legislazione di riferimento– Normativa tecnica di riferimento

Si t difi i i i t

Ore 09.30      Inizio lavoriArea Gestionale• Titoli di Efficienza Energetica (Certificati Bianchi)• Testi di apprendimento sugli argomenti trattati• Mercati energetici 

– Mercato dell’Energia Elettrica– Mercato del Gas– Emission Trading

Quarta giornata– Sistema edificio impianto– Principi di certificazione energetica degli edifici– Contenuti della relazione ex legge 10/91

• Detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica• Conto energia termico

Seconda giornataArea Tecnologica • Iter autorizzativi relativi agli interventi di riqualificazione energetica

Quarta giornataOre 09.30      Inizio lavori• Normativa tecnica di riferimento per la certificazione delle 

competenze degli EGE e per le ESCO ‐ CEI UNI 11339 ‐ CEI UNI 11352

• CEI UNI ISO 50001 relativa al sistema di gestione Energetica aziendale: ‐ I Sistemi di Gestione‐ Ciclo di Deming Plan Do Check Act

• Diagnosi energetica ai sensi della serie di Norme CEI UNI EN 16247Iter autorizzativi relativi agli interventi di riqualificazione energetica ed installazione di impianti di produzione da FER

• Consumi energetici nazionali• Generazione di energia elettrica da FER 

– Impianti da fonti rinnovabili– Fotovoltaico– Eolico– Idroelettrico– Biomasse– Biogas 

Biodiesel

• Diagnosi energetica ai sensi della serie di Norme CEI UNI EN 16247• Principi di contabilità di progetto 

‐ Tipologie aziendali ‐ Indici finanziari ‐ Tassazione degli utili

• Project ManagementEsercitazioneEsempio pratico di diagnosi energetica comprensiva di valutazioni finanziarie in relazione agli interventi proposti

– Biodiesel – Energia del mare

• Cogenerazione ad Alto Rendimento• Incentivazione dell’energia prodotta da fonti rinnovabili: 

tariffa omnicomprensiva• Convenzioni per la valorizzazione dell’energia elettrica immessa in 

rete

Ore 14.00 Esame finale 

Solo per chi intende svolgere il corso finale certificato :‐ Scritto ‐ Orale

Page 38: IMPIANTI DI TERRA CON TENSIONE - · PDF fileCEI EN 60909-0 e le pubblicazioni IEC 60909-1 e IEC 60909-2. Le funi e le guaine metalliche delle linee che ali-mentano il guasto, drenano

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GIUGNO 2016

CEIMAGAZINE

CORSO CEI 0‐14 ATEXLA VERIFICA DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

NEI LUOGHI CON PERICOLO DI ESPLOSIONE    Q t f t d l i t d ll F i C ti dà di itt

Presentazione

Questo corso fa parte del sistema della Formazione Continua e dà dirittoall’attribuzione di:• 24 Crediti  CNI per la Formazione Continua in Ingegneria• 24 Crediti (27 con test finale) CNPI per la Formazione Continua dei Periti Industriali• 24 Crediti per RSPP/CSE

PresentazioneIl CEI propone un corso per approfondire le modalità di verificadegli impianti installati in luoghi con pericolo di esplosione, comeprevisto dal D.P.R. 462/01 e dalla Guida CEI 0‐14, che chiariscealcuni aspetti organizzativi e tecnici, da rispettare per svolgerecorrettamente l’attività di verifica. Durante il percorso formativo,verranno trattati i seguenti argomenti:• I principali dispositivi legislativi di riferimento• Gli aspetti chimico‐fisici della combustione ed esplosione

Crediti RSPPTutte le ATECO

Crediti CSEIl presente corso è valido per l’ottenimento dei crediti RSPP e CSE.Icrediti saranno forniti su richiesta, selezionando l’opzione sullascheda di iscrizione a seguito della partecipazione ad almeno il 90%d ll d l d l di di fi• Le principali caratteristiche delle sostanze infiammabili

• La classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione• Le apparecchiature elettriche ed i modi di protezione• Gli impianti elettrici Ex• Le modalità per la conduzione delle verifiche• La gestione delle modifiche ampliamenti, trasformazioni• La manutenzione degli impianti• Il ruolo del verificatore• Esempi pratici di tipologie di verifiche nei vari ambienti

delle ore del corso ed al superamento di un test di fine corso.I crediti formativi sono forniti da SSL‐Consulenze, CFA di AiFOS.www.ssl‐consulenze.it

DestinatariSi rivolge principalmente a: Enti notificati, Organi di Vigilanza eControllo, Organismi Autorizzati, consulenti nell’ambito dellaSicurezza sul Lavoro e della Sicurezza Antincendi, progettisti,costruttori, installatori, manutentori e utilizzatori di impianti edEsempi pratici di tipologie di verifiche nei vari ambienti. , , pattrezzature.

Programma

Prima giornata Ore 09.00    Registrazione e presentazione del corsoOre 09.30    Inizio lavori 

• Il quadro legislativo • Verifiche previste dalla legislazione • Caratteristiche delle sostanze infiammabili 

Ore 13.30    Pausa pranzoOre 14.30 Ripresa dei lavori

Ore 14.30    Ripresa lavori

• Componenti ed accessori Ex, Certificazione e contrassegni dei prodotti Ex

• Impianti elettrici Ex, documentazione di progetto • Scelta ed installazione delle apparecchiature Ex, protezioni, 

condutture, criteri di installazione 

Ore 18.00    Conclusione lavori e domandeOre 14.30    Ripresa dei lavori 

• La sicurezza nei luoghi con rischio di esplosione• Classificazione dei luoghi con pericolo di esplosione per la 

presenza di gas • Approccio alla verifica 

Ore 18.30 Conclusione dei lavori e domande

Ore 09.00    Inizio lavori

• Regole integrative per gli impianti elettrici (gas e polveri);custodie a tenuta di polvere “tD”, pressurizzazione “pD”,sicurezza intrinseca “iD”, incapsulamento in resina “mD”

• Impianti con obbligo di verifica, documentazione necessaria• Tipologie di verifiche esame a vista proveSeconda giornata

Terza giornata 

Ore 09.00    Inizio lavori

• Il quadro normativo di riferimento; norme per la costruzione,norme impianti, norme verifiche

• Le apparecchiature elettriche Ex e i modi di protezione; aprova di esplosione “d”, a sicurezza aumentata “e”, asicurezza intrinseca“i”, con incapsulamento “m”, immersein olio “o” altri modi di protezione

• Tipologie di verifiche, esame a vista, prove 

Ore 13.30    Pausa pranzoOre 14.30    Ripresa dei lavori 

• Modifiche, trasformazioni, ampliamenti ecc • La manutenzione degli impianti • Funzione e responsabilità del verificatore• Esempi con utilizzo di schede predisposte per la valutazione 

d li i i ti

Seconda giornata 

in olio o , altri modi di protezione

Ore 13.30    Pausa pranzoOre 14.30    Ripresa dei lavori 

degli impianti 

Domande Test di fine corso per chi ha richiesto i Crediti.

CORSO CEI 0-16CONNESSIONE DI UTENTI ATTIVI E PASSIVI ALLE RETI MT ED AT DELLE IMPRESE DISTRIBUTRICI DI ENERGIA

Presentazione

Il problema della connessione alle reti di distribuzione è da sempre sentito nella progettazione degli impianti elettrici in Media e Alta tensione: fino al 2007, ciascun Distributore stabiliva le modalità tecniche di connessione alla rete di propria competenza. Le prescrizioni più diffuse sul territorio nazionale erano quelle emanate da ENEL Distribuzione, come la DK 5600 o la DK 5740. In questo panorama, l’Autorità per l’energia elettrica e il gas è intervenuta dando mandato al CEI di preparare una Regola Tecnica di Riferimento (Norma CEI 0-16), alla quale tutti i distributori devono attenersi nel pubblicare la propria Regola Tecnica di Connessione (RTC).

La Norma CEI 0-16 attualmente in vigore, “Regola tecnica di riferimento per la connessione di utenti attivi e passivi alle reti AT ed MT delle imprese distributrici di energia elettrica”, è parte integrante della delibera dell’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas, ARG/elt 33/08 e ARG/elt 119/08 ed ha richiesto una profonda revisione specialmente nella parte riguardante gli utenti attivi (impianti di produzione) a causa dei nuovi requisiti di sicurezza del sistema (allegato A70 del codice di rete di Terna), delle nuove prestazioni richieste dal V conto energia ai generatori relativamente ai servizi di rete, nonché degli sviluppi normativi inerenti i medesimi temi a livello internazionale ed europeo. Inoltre, anche i nuovi sistemi di accumulo si sono presentati nello scenario elettrico ed hanno quindi richiesto una definizione delle loro caratteristiche. Sulla base della diverse edizioni della Norma 0-16 e dell’ultima variante V1 del Dicembre 2014, un gruppo

di esperti, tutti appartenenti al CT 316 del CEI, ha quindi progettato e rivisto questo corso di formazione, indispensa-bile ai progettisti e a tutti i soggetti interessati per aggiornare le proprie conoscenze sulla connessione degli impianti di Utente in Media e Alta tensione, sia passivi sia attivi.

ScopoScopo del corso è quello di fornire gli elementi di completamento alla preparazione dei soggetti a qualsiasi titolo interessati alla connessione di impianti alle reti di distribuzione, con particolare riguardo agli impianti di produzione, che stanno rivestendo un’importanza sempre crescente. Il corso è completato con esempi descrittivi di impianti riconducibili a situazioni comunemente riscontrabili nella pratica impiantistica reale. Ovviamente, alla luce di quanto sopra, rispetto ai corsi precedenti maggiore spazio è dato alle parti della Norma nuove o radicalmente riviste, quali ad esempio le parti riguardanti i sistemi di accumulo.

DestinatariIl corso si rivolge ai progettisti, ai responsabili tecnici delle imprese installatrici e a quanti svolgono un’attività per la quale è necessario conoscere le modalità di connessione alla rete di impianti in Media e Alta tensione, alla luce delle importantinovità introdotte dalla nuova Norma CEI 0-16. I partecipanti al corso devono già possedere una reale esperienza pratica e almeno una generica formazione di elettrotecnica e di impiantistica elettrica.

Questo corso fa parte del sistema del-la Formazione Continua dell’Ordine dei Periti Industriali e dei PeritiIndustriali Laureati e dà diritto all’attribuzione di n. 24 crediti CFP.

ProgrammaPrima giornata

Ore 09.00 Registrazione e presentazione del corso

Ore 09.30 Inizio lavoriPrima unità:• Il percorso regolatorio: le Delibere AEEG e la nuova Nor-

ma CEI 0-16, il panorama europeo ed internazionale• Caratteristiche delle reti MT• Regole di connessione alle reti MT

Ore 13.30 - 14.30 Pausa pranzo

Seconda unità:• Regole tecniche per Utenti passivi MT: protezioni di im-

pianto, DG, SPG• Il sistema di Protezione Generale: caratteristiche e rego-

lazioni

Ore 18.00 Conclusione della prima giornata

Seconda giornata

Ore 09.30 Inizio lavori

Terza unità:• Coordinamento protezioni Utente e selettività• Regole tecniche per utenti attivi MT protezioni di im-

pianto, DDI, SPI e DDGOre 13.30 - 14.30 Pausa pranzo

Quarta unità:• Il sistema di Protezione di Interfaccia: caratteristiche e re-

golazioni• Sistemi di misura della energia• Schemi di connessione dei sistemi di accumulo

Ore 18.30 Conclusione della seconda giornata

Terza giornataOre 09.30 Inizio lavori

Quinta unità:• Caratteristiche e prove del Sistema di Protezione Generale

(Allegato C e D)• Caratteristiche e prove del Sistema di Protezione di Inter-

faccia (Allegato E)

Ore 13.30 - 14.30 Pausa pranzo

Sesta unità:• Caratteristiche delle unità GD (Allegato I, J, K, L)

Ore 18.00 Conclusione della terza giornata

CORSO CEI 0‐14 FULMINILA VERIFICA DEGLI IMPIANTI DI

PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHELE SCARICHE ATMOSFERICHE  

Presentazione

Questo corso fa parte del sistema della Formazione Continua edà diritto all’attribuzione di:• 8 Crediti  CNI per la Formazione Continua in Ingegneria• 8 Crediti CNPI per la Formazione Continua dei Periti Industriali• 8 Crediti per RSPP/CSE

PresentazioneCon la pubblicazione e l’entrata in vigore della Guida CEI 81‐2,vengono fornite le indicazioni relative alle attività da intraprenderenella verifica di un impianto di protezione contro le scaricheatmosferiche.Questo corso intende fornire la giusta spiegazione ed applicazionedella Guida, in particolar modo per coloro che sono interessati allaverifica degli impianti di protezione contro le scaricheatmosferiche come organismi abilitati dal Ministero dello Sviluppo

Crediti RSPPTutte le ATECO

Crediti CSEIl presente corso è valido per l’ottenimento dei crediti RSPP e CSE.crediti saranno forniti su richiesta, selezionando l’opzione sullascheda di iscrizione a seguito della partecipazione ad almeno il 90%atmosferiche, come organismi abilitati dal Ministero dello Sviluppo

Economico ai sensi del D.P.R. 462/01 “Regolamento disemplificazione del procedimento per la denuncia di installazioni edispositivi di protezione contro le scariche atmosferiche, didispositivi di messa a terra di impianti elettrici e di impiantielettrici pericolosi”, analizzando nel dettaglio le modalità pervalutare la corretta esecuzione, fornendo indicazioni sulle modalitàdi verifica con esempi pratici.

S

delle ore del corso ed al superamento di un test di fine corso.I crediti formativi sono forniti da SSL‐Consulenze, CFA di AiFOS.www.ssl‐consulenze.it

DestinatariDestinatari di questo corso sono gli Enti verificatori, gli impiantisti etutti coloro che a vario titolo sono coinvolti nelle verificheperiodiche degli impianti di protezione contro le scaricheatmosferiche RSPP CSE Addetti al Servizio Prevenzione eScopo 

Informare e formare il verificatore, sulle modalità previste dallaGuida CEI 81‐2 per la corretta verifica degli impianti di protezionecontro le scariche atmosferiche e sovratensioni con riferimentoall’analisi documentale, esame a vista, prove e misure.

atmosferiche. RSPP, CSE, Addetti al Servizio Prevenzione eProtezione che volessero approfondire sia gli aspetti relativi allasalute e sicurezza (pericoli e rischi legati alle scariche atmosferiche)che gli aspetti formali relativi alla conformità tecnico/ documentaledegli impianti.

Ore09.00Ore09.30

Registrazione e presentazione del corso  

Inizio lavori

Programma

Ore 14.00    Ripresa lavori

• Prove ‐ misure 

E i di t di ifi• La Guida CEI 81‐2

• Principali riferimenti legislativi nazionali 

• Analisi dei principali rischi (fulminazione, incendio...)

• Misure di prevenzione e protezione

E d ll d t i t i

• Esempio di rapporto di verifica

Ore 18.00    Conclusione lavori e domande

Test di fine Corso  per chi ha richiesto i Crediti

• Esame della documentazione tecnica

• Esame a vista dei luoghi e degli impianti

Ore 13.00‐ 14.00    Pausa pranzo

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CEIMAGAZINE

01/07/2016 RifasamentoNovità 2016 per l’energia reattiva.Caltanissetta, Viale Trieste 281

01/07/2016 79Impianti d’allarmeMilano, Via Saccardo 9

02/07/2016 PV-ACImpianti fotovoltaici con batterie di accu-mulatori.Caltanissetta, Viale Trieste 281

04/07/2016 0-14 TerraLa verifica degli impianti di messa a terra.Milano, Via Saccardo 9

04/07/2016 11- 27 AggCorso di aggiornamento CEI 11-27 PES PAV (Norma CEI 11-27 Ed. 2014).Roma, Via Portuense 741Ore 9:00 - 13:30

08/07/2016 11 - 27 PES PAVLavori in prossimità di impianti elettrici e Lavori elettrici sotto tensione in BT e fuori tensione in AT e BT in conformità al Testo Unico sulla Sicurezza - Norma CEI 11-27 ed. 2014.Milano, Via Saccardo 9

13/07/2016 CabineManutenzione delle cabine elettriche MT/MT e MT/BT dei clienti/utenti finali.Milano, Via Saccardo 9

13/07/2016 RELRischio elettrico di base.Milano, Via Saccardo 9

15/07/2016 64-14Verifiche degli impianti elettrici.Padova, Via Lisbona 28/a

18/07/2016 11- 27 AggCorso di aggiornamento CEI 11-27 PES PAV (Norma CEI 11-27 Ed. 2014).Milano, Via Saccardo 9Ore 9:00 - 13:30

18/07/2016 ProtezioniSistemi di protezione e interfacciamento con impianti utente delle reti elettriche di distribuzione MT.Milano, Via Saccardo 9

25/07/2016 11 - 27 PES PAVLavori in prossimità di impianti elettrici e Lavori elettrici sotto tensione in BT e fuori tensione in AT e BT in conformità al Testo Unico sulla Sicurezza - Norma CEI 11-27 ed. 2014.Bolzano, Via Siemens 19 I

CALENDARIO DEI CORSI CEI - LUGLIO 2016

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GIUGNO 2016

CEIMAGAZINE

protezione ed apparecchi che nell’uso ordinario dissipano una potenza non trascurabile.

Essa fornisce le prescrizioni per la realizzazione, la verifica e le prove. Sono inoltre contenuti allegati per la dichiarazione di conformità alla regola dell’arte, per la verifica dei limiti di sovratemperatura e alcuni esempi applicativi. Non sono presi in considerazione gli involucri per apparecchi facenti parte di serie per uso domestico e similare, trattati dalla Norma CEI 23-74.

Nel “Campo di applicazione”, oltre ad essere riportati i riferimenti normativi, sono anche precisati i limiti nei confronti della norma per i quadri elettrici BT ed è recepito l’aggiornamento sulla verifica alla tenuta del cortocircuito.

È stata pubblicata ad aprile la terza edizione della Norma CEI 23-51 “Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare” che supera completamente la precedente edizione del 2004-02.

La nuova edizione, oltre a modificare lo status formale del documento da Norma Sperimentale a Norma Nazionale, costituisce una revisione di carattere tecnico e introduce, tra le modifiche più significative, le seguenti:

• estensione del campo di applicazione alla corrente continua;

• aggiunta del riferimento per l’esecuzione della prova di indelebilità dei dati di targa;

• campo delle temperature ambiente allineato a quello della Norma CEI EN 60670-24;

• aggiunta del metodo per il calcolo della potenza dissipata dai dispositivi elettronici e di un nuovo esempio di quadro contenente dispositivi per la domotica.

La Norma CEI 23-51 si applica ai quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare realizzati assiemando involucri vuoti, conformi alla Norma Sperimentale CEI 23-49, oppure classificati GP secondo la Norma CEI EN 60670-24 con dispositivi di

NUOVA NORMA CEI 23-51Pubblicata la terza edizione della Norma CEI 23-51 dedica-ta alla realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribu-zione per installazioni fisse per uso domestico e similare.

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FOPO

INT

In questa sezione del CEI Magazine vengono raccolti i riferimenti dei documenti che de-vono essere diffusi in ambito nazionale per adempiere alle disposizioni del Regolamento UE 1025/2012.

Tale Regolamento costituisce la base legale in tema di normazione per la UE, e indica gli obblighi degli Enti normatori nazionali in ter-mini di trasparenza dell’attività normativa, di apertura alla partecipazione di tutte le parti coinvolte nella normazione e di coerenza del corpo normativo nazionale.

Inoltre, in ottemperanza a quanto previ-sto dal suddetto regolamento, dal sito CEI www.ceinorme.it, fin dal 2014 sono acces-sibili , e aggiornate periodicamente, tutte le informazioni relative ai lavori in atto e alle pubblicazioni emesse o in preparazione.

Sono forniti anche i dati identificativi rela-tivi alle norme abrogate mensilmente e in abrogazione nei successivi tre mesi, così da avvertire l’utenza dell’imminente non applicabilità di norme a catalogo.

Nelle pagine seguenti sono inoltre riportati gli elenchi delle Norme CEI, CENELEC, ETSI rese disponibili mensilmente per la diffusio-ne in ambito nazionale.

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GIUGNO 2016

CEIMAGAZINEREGO

LAM

ENTO

UE

Il programma di normazione nazionale, richiesto dall’art. 3, è aggiornato quattro volte l’anno.

La trasparenza delle proposte di lavori nazionali (norme e guide tecniche) nei confronti degli altri organismi normatori europei (art. 4) viene aggior-nata non appena si avvia l’inchiesta preliminare per un nuovo lavoro.

La partecipazione di tutti i soggetti interessati alla normazione (art. 5) per i progetti di norme e guide tecniche nazionali in fase di inchiesta pubblica fornisce, oltre agli elenchi dei progetti in corso, le indicazioni per presentare i commenti, che saran-no valutati dal Comitato Tecnico competente.

Le informazioni relative agli organi tecnici attivi comprendono i dati dei Presidenti, Segretari e riferimenti dell’Officer del CEI da consultare per ricevere informazioni sull’attività e le indicazioni per la partecipazione.

Di seguito, vengono illustrati i link presenti sul sito web del CEI relativi alle informazioni di inte-resse di tutti gli utenti nazionali delle norme per adempiere alle disposizioni del Regolamento UE 1025/2012 in relazione agli organismi normatori nazionali.I contenuti a cui rimandano i link riportati di se-guito sono periodicamente aggiornati sul nostro sito www.ceinorme.it e gli utenti possono ac-cedervi liberamente e in qualsiasi momento per poter seguire costantemente gli sviluppi delle at-tività normative.

Il Regolamento (UE) n. 1025/2012 del Parlamen-to europeo e del Consiglio, approvato il 25 ottobre 2012 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale euro-pea del 14 novembre 2012 impone una serie di obblighi agli Enti normatori nazionali in termini di trasparenza dell’attività normativa, apertura (openess) di partecipazione a tutte le parti coin-volte nella normazione, coerenza del corpo nor-mativo nazionale.

APPLICAZIONE DEL REGOLAMENTO (UE) N. 1025/2012 SULLA NORMAZIONE EUROPEA

REGOLAMENTO (UE) N. 1025/2012 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 25 ottobre 2012 sulla normazione europea, che modifica le direttive 89/686/CEE e 93/15/CEE del Consiglio nonché le direttive 94/9/CE, 94/25/CE, 95/16/CE, 97/23/CE, 98/34/CE, 2004/22/CE, 2007/23/CE, 2009/23/CE e 2009/105/CE del Parlamento europeo e del Consiglio e che abroga la decisione 87/95/CEE del Consiglio e la decisione n. 1673/2006/CE del Parlamento europeo e del Consiglio (Testo rilevante ai fini del SEE).

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I prodotti CEI possono essere individuati tramite qualsiasi parola che sia contenuta nel titolo e nel sommario, nonché tramite i riferimenti interna-zionali ed europei.

E’ liberamente accessibile una Preview che ripor-ta il campo di applicazione, l’indice e i riferimenti normativi.

Sono anche individuabili le informazioni relative alle norme abrogate ogni mese e in abrogazio-ne nei successivi tre mesi, così da avvertire l’u-tenza dell’imminente non applicabilità di norme a catalogo.

Infine, il rapporto annuale 2015 e la Relazione del Consiglio all’Assemblea per l’approvazione del Bilancio al 31.12.2015 sono liberamente scari-cabili in formato PDF.

Sono riportate, inoltre, le informazioni relative alla struttura di ciascun Comitato/Sottocomitato Tec-nico, il suo corrispondente TC/SC IEC o CENELEC, il suo programma di lavoro specifico, nonché le norme che ha prodotto per il suo settore di attività.

Per l’accesso alle norme da parte delle PMI, pre-visto dall’art. 6, vengono fornite le indicazioni di tutti i servizi del CEI per le piccole medie imprese (PMI), sia per partecipare ai lavori normativi, sia per ricercare le norme di interesse, sia infine per accedere ai documenti alle condizioni previste in base a specifici accordi.

Con riferimento alla coerenza del corpo normati-vo e alle informazioni fornite all’utenza nazionale per individuare la normativa di interesse, sono stati perfezionati i criteri di accessibilità a tutti i prodotti editoriali CEI dal sito CEI (non solo di nor-me e guide tecniche, ma di documenti divulgativi, pubblicazioni in generale e software applicativi).

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Clicca qui per accedere all’ultimo elenco aggiornato

Su questo numero di CEI Magazine si riporta l’elenco delle Norme pubblicate dal CEI nel mese di aprile 2016.

3/16 - Strutture delle informazioni, documentazioni, segni grafici, e contrassegni e altre identificazioni

CEI 3-36 CEI EN 61082-1:2016-04 (Inglese - Italiano)Preparazione di documenti utilizzati in elettrotecnica - Parte 1: Regole216 pp. - 110,00 Euro / 88,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14858

14 - Trasformatori

(*) CEI 14-55 CEI EN 50299-1:2016-04 (Inglese)Sistemi di connessione a cavo immersi in olio per tra-sformatori e reattori con tensione massima per l’ap-parecchiatura Um da 72,5 kV a 550 kV - Parte 1: Ter-minazioni di cavo del tipo riempito di fluido isolante14 pp. - 15,00 Euro / 12,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14841 E

(*) CEI 14-56 CEI EN 50299-2:2016-04 (Inglese)Sistemi di connessione a cavo immersi in olio per trasformatori e reattori con tensione massima per l’apparecchiatura Um da 72,5 kV a 550 kV - Parte 2: terminazioni di cavo del tipo a secco18 pp. - 20,00 Euro / 16,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14842 E

20 - Cavi per energia

CEI 20-35/1-1;V1 CEI EN 60332-1-1/A1:2016-04 (In-glese - Italiano)Prove su cavi elettrici e ottici in condizioni d’incendio - Parte 1-1: Prova per la propagazione verticale della fiamma su un singolo conduttore o cavo isolato - Ap-parecchiatura12 pp. - 10,00 Euro / 8,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14860

CEI 20-35/1-2;V1 CEI EN 60332-1-2/A1:2016-04 (Inglese - Italiano)

NUOVE NORME CEI

Il CEI pubblica le Norme del settore con cadenza mensile, gli elenchi vengono periodicamente aggiornati sul proprio sito nella sezione del Webstore.

NOR

MAT

IVA

Legenda:(*) = inglese(**) = recepita in inglese, sarà tradotta in italiano(***) = italiano e inglese

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CEIMAGAZINE

Legenda:(*) = inglese(**) = recepita in inglese, sarà tradotta in italiano(***) = italiano e inglese

Prove su cavi elettrici e ottici in condizioni d’incen-dio - Parte 1-2: Prova per la propagazione verticale della fiamma su un singolo conduttore o cavo isolato - Procedura per la fiamma di 1 kW premiscelata16 pp. - 10,00 Euro / 8,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14861

CEI 20-35/1-3 CEI EN 60332-1-3/A1:2016-04 (Ingle-se - Italiano)Prove su cavi elettrici e ottici in condizioni d’incen-dio - Parte 1-3: Prova per la propagazione verticale della fiamma su un singolo conduttore o cavo isolato - Procedura per la determinazione di particelle/gocce incandescenti16 pp. - 10,00 Euro / 8,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14862

23 - Apparecchiatura a bassa tensione

CEI 23-51:2016-04 (Italiano)Prescrizioni per la realizzazione, le verifiche e le prove dei quadri di distribuzione per installazioni fisse per uso domestico e similare34 pp. - 35,00 Euro / 28,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14850

29/87 - Elettroacustica/Ultrasuoni

(*) CEI 29-40 CEI EN 60118-4:2016-04 (Inglese)Elettroacustica - Protesi acustiche - Parte 4: Sistemi ad induzione in audiofrequenza per protesi acustiche - Requisiti prestazionali60 pp. - 60,00 Euro / 48,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14825 E

31 - Materiali antideflagranti

(*) CEI 31-77 CEI EN 60079-18:2016-04 (Inglese)Atmosfere esplosive - Parte 18: Apparecchiature con modo di protezione mediante incapsulamento “m”44 pp. - 65,00 Euro / 52,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14838 E

(*) CEI 31-104 CEI CLC/TR 60079-32-1:2016-04 (Inglese)Atmosfere esplosive - Parte 32-1: Pericoli da fenome-ni elettrostatici - Guida182 pp. - 255,00 Euro / 204,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14839 E

33 - Condensatori di potenza e loro applicazioni

(***) CEI 33-21 CEI EN 60143-3:2016-04 (Inglese - Italiano)Condensatori per l’inserzione in serie sulle reti in cor-rente alternata - Parte 3: Fusibili interni26 pp. - 20,00 Euro / 16,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14855

34 - Lampade e relative apparecchiature

CEI 34-30 CEI EN 60598-2-5:2016-04 (Inglese - Italiano)Apparecchi di illuminazione - Parte 2-5: Prescrizioni particolari - Proiettori26 pp. - 20,00 Euro / 16,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14848

(**) CEI 34-90 CEI EN 61347-1:2016-04 (Inglese)

Unità di alimentazione di lampada - Parte 1: Prescri-zioni generali e di sicurezza128 pp. - 130,00 Euro / 104,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14843 E

44 - Equipaggiamento elettrico delle macchine in-dustriali

(***) CEI 44-16;V4 CEI EN 62061/A2:2016-04 (Ingle-se - Italiano)Sicurezza del macchinario - Sicurezza funzionale dei sistemi di comando e controllo elettrici, elettronici ed elettronici programmabili correlati alla sicurezza20 pp. - 20,00 Euro / 16,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14854

46 - Cavi simmetrici e coassiali, cordoni, fili, guide d’onda, connettori per radiofrequenza

CEI 46-20;EC1 CEI EN 61169-1/EC:2016-04 (Inglese - Italiano)Connettori per radiofrequenze - Parte 1: Specifica ge-nerica - Prescrizioni generali e metodi di misura8 pp. - 0,00 Euro / 0,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14857

CEI 46-66;EC1 CEI EN 50290-2-21/A1/EC:2016-04 (Inglese - Italiano)Cavi per sistemi di comunicazione - Parte 2-21: Re-gole generali di progettazione e costruzione - Me-scole in PVC per isolamento8 pp. - 0,00 Euro / 0,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14856

59/61 - Apparecchi utilizzatori elettrici per uso do-mestico e similare

(*) CEI 61-268 CEI EN 62841-1:2016-04 (Inglese)Utensili elettrici a motore portatili, utensili elettrici a motore trasportabili ed apparecchi per il giardinaggio - Sicurezza - - Parte 1: Prescrizioni generali192 pp. - 195,00 Euro / 156,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14844 E

62 - Apparecchiature elettriche per uso medico

(*) CEI 62-23 CEI EN 60601-2-5:2016-04 (Inglese)Apparecchi elettromedicali - Parte 2: Prescrizioni particolari relative alla sicurezza fondamentale e alle prestazioni essenziali delle apparecchiature per la te-rapia ad ultrasuoni40 pp. - 60,00 Euro / 48,00 Euro (per i Soci) - Fasc.

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14828 E

(*) CEI 62-35 CEI EN 60601-2-1:2016-04 (Inglese)Apparecchi elettromedicali - Parte 2: Prescrizioni particolari relative alla sicurezza fondamentale e alle prestazioni essenziali per gli acceleratori medicali di elettroni nella gamma da 1 MeV a 50 MeV76 pp. - 110,00 Euro / 88,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14827 E

(**) CEI 62-50 CEI EN 60601-1-2:2016-04 (Inglese)Apparecchi elettromedicali - Parte 1: Prescrizioni ge-nerali relative alla sicurezza fondamentale e alle pre-stazioni essenziali - Norma collaterale: Compatibilità elettromagnetica - Prescrizioni e prove104 pp. - 150,00 Euro / 120,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14826 E

(*) CEI 62-76 CEI EN 60601-2-25:2016-04 (Inglese)Apparecchi elettromedicali - Parte 2: Prescrizioni particolari relative alla sicurezza fondamentale e alle prestazioni essenziali degli elettrocardiografi104 pp. - 150,00 Euro / 120,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14831 E

(*) CEI 62-82 CEI EN 60601-2-18:2016-04 (Inglese)Apparecchi elettromedicali - Parte 2: Prescrizioni par-ticolari relative alla sicurezza fondamentale e alle pre-stazioni essenziali delle apparecchiature endoscopiche54 pp. - 80,00 Euro / 64,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14829 E

(*) CEI 62-94 CEI EN 60601-2-23:2016-04 (Inglese)Apparecchi elettromedicali - Parte 2: Prescrizioni particolari relative alla sicurezza fondamentale e alle prestazioni essenziali degli apparecchi di monitorag-gio di pressione parziale per via transcutanea54 pp. - 80,00 Euro / 64,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14830 E

(*) CEI 62-101;V1 CEI EN 60601-2-45/A1:2016-04 (Inglese)Apparecchi elettromedicali - Parte 2: Prescrizioni particolari relative alla sicurezza fondamentale e alle prestazioni essenziali degli apparecchi radiologici per mammografia e dei dispositivi stereotassici per mammografia20 pp. - 30,00 Euro / 24,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14833 E

(*) CEI 62-124;V2 CEI EN 60601-2-37/A1:2016-04 (Inglese)Apparecchi elettromedicali - Parte 2: Prescrizioni particolari relative alla sicurezza fondamentale e alle prestazioni essenziali degli apparecchi per la diagno-si e il monitoraggio medico a ultrasuoni24 pp. - 35,00 Euro / 28,00 Euro (per i Soci) - Fasc.

Legenda:(*) = inglese(**) = recepita in inglese, sarà tradotta in italiano(***) = italiano e inglese

14832 E

(*) CEI 62-125 CEI EN 60601-2-49:2016-04 (Inglese)Apparecchi elettromedicali - Parte 2: Prescrizioni particolari relative alla sicurezza fondamentale e alle prestazioni essenziali degli apparecchi di monitorag-gio multifunzione dei pazienti62 pp. - 90,00 Euro / 72,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14834 E

(*) CEI 62-140;V1 CEI EN 62304/A1:2016-04 (Inglese)Software per dispositivi medici - Processi relativi al ciclo di vita del software50 pp. - 50,00 Euro / 40,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14835 E

(*) CEI 62-229 CEI UNI EN/ISO 13485:2016-04 (Inglese)Dispositivi medici - Sistemi di gestione per la qualità - Requisiti per scopi regolamentari72 pp. - 75,00 Euro / 60,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14845 E

(*) CEI 62-243 CEI EN 62366-1:2016-04 (Inglese)Dispositivi medici - Parte 1: Applicazione dell’ingegneria delle caratteristiche utilizzative ai dispositivi medici58 pp. - 60,00 Euro / 48,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14836 E

(*) CEI 62-244 CEI EN 62467-1:2016-04 (Inglese)Apparecchi elettromedicali - Strumentazione dosi-metrica usata in brachiterapia - Parte 1: Strumen-tazione basata su camere a ionizzazione a pozzetto32 pp. - 35,00 Euro / 28,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14837 E

65 - Misura, controllo e automazione nei processi industriali

CEI 65-34 CEI EN 60534-8-4:2016-04 (Inglese)Valvole di regolazione per processi industriali - Parte 8-4: Considerazioni sul rumore - Predizione del rumo-re generato da flusso idrodinamico38 pp. - 40,00 Euro / 32,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14811 E

CEI 65-36 CEI EN 61285:2016-04 (Inglese)Controllo dei processi industriali - Sicurezza degli ambienti di analisi34 pp. - 35,00 Euro / 28,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14822 E

CEI 65-59;EC1 CEI EN 60534-2-1/EC:2016-04 (Inglese)Valvole di regolazione per processi industriali - Parte 2-1: Capacità di efflusso - Equazioni di dimensiona-mento per efflusso di fluidi alle condizioni di esercizio6 pp. - 0,00 Euro / 0,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14810 E

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Legenda:(*) = inglese(**) = recepita in inglese, sarà tradotta in italiano(***) = italiano e inglese

(*) CEI 65-174 CEI EN 61158-6-10:2016-04 (Inglese)Reti di comunicazione industriale - Specificazioni del bus di campo - Parte 6-10: Specificazione del proto-collo per il livello applicazione - Elementi di Tipo 10736 pp. - 740,00 Euro / 592,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14812 E

(*) CEI 65-176 CEI EN 61158-6-12:2016-04 (Inglese)Reti di comunicazione industriale - Specificazioni del bus di campo - Parte 6-12: Specificazione del proto-collo per il livello applicazione - Elementi di Tipo 12146 pp. - 150,00 Euro / 120,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14813 E

(*) CEI 65-177 CEI EN 61158-6-13:2016-04 (Inglese)Reti di comunicazione industriale- Specificazioni del bus di campo - Parte 6-13: Specificazione del proto-collo per il livello applicazione - Elementi di Tipo 1372 pp. - 75,00 Euro / 60,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14814 E

(*) CEI 65-178 CEI EN 61158-6-14:2016-04 (Inglese)Reti di comunicazione industriale - Specificazioni del bus di campo - Parte 6-14: Specificazione del proto-collo per il livello applicazione - Elementi di Tipo 1498 pp. - 100,00 Euro / 80,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14815 E

CEI 65-183 CEI EN 61158-6-19:2016-04 (Inglese)Reti di comunicazione industriale - Specificazioni del bus di campo - Parte 6-19: Specificazione del proto-collo per il livello applicazione - Elementi di Tipo 1930 pp. - 30,00 Euro / 24,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14816 E

CEI 65-184 CEI EN 61158-6-20:2016-04 (Inglese)Reti di comunicazione industriale - Specificazioni del bus di campo - Parte 6-20: Specificazione del proto-collo per il livello applicazione - Elementi di Tipo 2084 pp. - 85,00 Euro / 68,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14817 E

CEI 65-247;EC1 CEI EN 62439-7/EC:2016-04 (Inglese)Reti di comunicazione industriale - Reti per l’auto-mazione ad alta disponibilità - Parte 7: Protocollo di comunicazione ridondante basato sull’uso di una struttura ad anello (RRP)16 pp. - 0,00 Euro / 0,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14823 E

CEI 65-267 CEI EN 61158-6-22:2016-04 (Inglese)Reti di comunicazione industriale - Specificazioni del bus di campo - Parte 6-22: Specificazione del proto-collo per il livello applicazione - Elementi di Tipo 2294 pp. - 95,00 Euro / 76,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14818 E

CEI 65-275;EC1 CEI EN 61207-7/EC:2016-04 (Inglese)Espressione della prestazione degli analizzatori di gas - Parte 7: Analizzatori di gas a laser accordabili a semiconduttori4 pp. - 0,00 Euro / 0,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14821 E

CEI 65-305 CEI EN 61158-6-23:2016-04 (Inglese)Reti di comunicazione industriale - Specificazioni del bus di campo - Parte 6-23: Specificazione del proto-collo per il livello applicazione - Elementi di Tipo 23220 pp. - 220,00 Euro / 176,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14819 E

CEI 65-306 CEI EN 61158-6-24:2016-04 (Inglese)Reti di comunicazione industriale - Specificazioni del bus di campo - Parte 6-24: Specificazione del proto-collo per il livello applicazione - Elementi di Tipo 24128 pp. - 130,00 Euro / 104,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14820 E

(*) CEI 65-307 CEI EN 62714-2:2016-04 (Inglese)Formato per lo scambio di dati tecnici per l’utilizzo nei sistemi di automazione industriale - Linguaggio di markup per l’automazione - Parte 2: Libreria delle classi di ruolo58 pp. - 60,00 Euro / 48,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14824 E

72 - Dispositivi elettrici automatici di comando

(***) CEI 72-5 CEI EN 60730-2-5:2016-04 (Inglese - Italiano)Dispositivi elettrici automatici di comando - Parte 2: Prescrizioni particolari per i sistemi elettrici automa-tici di comando di bruciatori106 pp. - 225,00 Euro / 180,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 1485285/66 - Strumentazione di misura, di controllo e da laboratorio

(***) CEI 85-28 CEI EN 61557-8:2016-04 (Inglese - Italiano)Sicurezza elettrica nei sistemi di distribuzione a bas-sa tensione fino a 1 000 V c.a. e 1 500 V c.c. - Ap-parecchi per prove, misure o controllo dei sistemi di protezione - Parte 8: Dispositivi di controllo dell’isola-mento nei sistemi IT96 pp. - 207,00 Euro / 166,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14849

CEI 85-34;Ab CEI UNI ENV 13005:2016-04 (Italiano)Guida all’espressione dell’incertezza di misura4 pp. - 0,00 Euro / 0,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14859

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GIUGNO 2016

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121 - Apparecchiature e quadri protetti per bassa tensione

(***) CEI 17-11;V2 CEI EN 60947-3/A2:2016-04 (In-glese - Italiano)Apparecchiatura a bassa tensione - Parte 3: Interrut-tori di manovra, sezionatori, interruttori di manovra-sezionatori e unità combinate con fusibili54 pp. - 35,00 Euro / 28,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14853210 - Compatibilità elettromagnetica

(**) CEI 210-111 CEI EN 61000-6-7:2016-04 (Inglese)Compatibilità elettromagnetica (EMC) - Parte 6-7: Norme generiche - Requisiti di immunità per appa-recchiature utilizzate in ambienti industriali per pre-stazioni funzionali in un sistema per la sicurezza funzionale 36 pp. - 55,00 Euro / 44,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14840 E

306 - Interconnessione di apparecchiature di tele-comunicazione

(***) CEI 306-5;V2 CEI EN 50174-2/A2:2016-04 (In-

glese - Italiano)Tecnologia dell’informazione - Installazione del ca-blaggio - Parte 2: Pianificazione e criteri di installazio-ne all’interno degli edifici72 pp. - 69,00 Euro / 55,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14851

501 - Valutazione, Attestazione e Certificazione del-la Conformità

(*) CEI 501-31 CEI UNI ISO/IEC TR 17026:2016-04 (Inglese)Valutazione della conformità - Esempio di uno sche-ma di certificazione per prodotti tangibili36 pp. - 40,00 Euro / 32,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14847 E

(*) CEI 501-32 CEI UNI ISO/IEC TS 17023:2016-04 (Inglese)Valutazione della conformità - Linee guida per la de-terminazione della durata di audit di certificazione di sistemi di gestione16 pp. - 20,00 Euro / 16,00 Euro (per i Soci) - Fasc. 14846 E

Legenda:(*) = inglese(**) = recepita in inglese, sarà tradotta in italiano(***) = italiano e inglese

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Link diretti per i documenti on-line:

• Progetti in Inchiesta Pubblica

• Errata Corrige

• Corrigenda e Interpretation Sheet

DOCUMENTI ON LINE:

Inchieste Pubbliche, Errata Corrige, Corrigenda e Interpretation Sheet

Sul sito CEI www.ceinorme.it è possibile visualizzare gli elenchi dei Progetti CEI, CENELEC, ETSI e IEC,

visualizzare gratuitamente i Progetti CEI e scaricare gratuitamente gli Errata Corrige relativi alle Norme

CEI, i Corrigenda e gli Interpretation Sheet di origine internazionale.

ON L

INE

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GIUGNO 2016

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PUBBLICAZIONI ETSI

Norme Europee ETSI recepite dal CEI

Nel mese di maggio 2016, ETSI ha pubblicato 159 documenti normativi sulle telecomunicazioni. Gli elenchi completi delle pubblicazioni ETSI sono disponibili sul sito ETSI.

Per qualsiasi informazione, è possibile contattare la segreteria della commissione congiunta ISCOM-CEI-UNI, che si occupa in Italia della gestione delle norme EN di origine ETSI, all’indirizzo [email protected].

Di seguito vengono elencate le Norme Europee ETSI recepite in Italia con segnalazione su CEI magazine, disponibili in versione originale in lin-gua inglese su specifica richiesta.

ETSI EN 319 102-1 V1.1.1 (2016-05) Electronic Signatures and Infrastructures (ESI); Procedures for Creation and Validation of AdES Digital Signatures; Part 1: Creation and Validation

ETSI EN 301 908-19 V6.3.1 (2016-05) IMT cellular networks; Harmonised Standard co-vering the essential requirements of article 3.2 of the Directive 2014/53/EU; Part 19: OFDMA TDD WMAN (Mobile WiMAXTM) TDD User Equipment (UE)

ETSI EN 301 908-21 V6.1.1 (2016-05) IMT cellular networks; Harmonised Standard co-

vering the essential requirements of article 3.2 of the Directive 2014/53/EU; Part 21: OFDMA TDD WMAN (Mobile WiMAXTM) FDD User Equipment (UE)

ETSI EN 301 908-3 V11.1.1 (2016-05) IMT cellular networks; Harmonised Standard co-vering the essential requirements of article 3.2 of the Directive 2014/53/EU; Part 3: CDMA Direct Spread (UTRA FDD) Base Stations (BS)

ETSI EN 300 433 V2.1.1 (2016-05) Citizens’ Band (CB) radio equipment; Harmonised Standard covering the essential requirements of article 3.2 of the Directive 2014/53/EU

ETSI EN 301 908-11 V11.1.1 (2016-05) IMT cellular networks; Harmonised Standard co-vering the essential requirements of article 3.2 of the Directive 2014/53/EU; Part 11: CDMA Direct Spread (UTRA FDD) Repeaters

ETSI

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49GIUGNO 2016

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ETSI EN 301 908-12 V7.1.1 (2016-05) IMT cellular networks; Harmonised Standard co-vering the essential requirements of article 3.2 of the Directive 2014/53/EU; Part 12: CDMA Multi-Carrier (cdma2000) Repeaters

ETSI EN 301 908-14 V11.1.1 (2016-05) IMT cellular networks; Harmonised Standard co-vering the essential requirements of article 3.2 of the Directive 2014/53/EU; Part 14: Evolved Uni-versal Terrestrial Radio Access (E-UTRA) Base Stations (BS)

ETSI EN 301 908-15 V11.1.1 (2016-05) IMT cellular networks; Harmonised Standard co-vering the essential requirements of article 3.2 of the Directive 2014/53/EU; Part 15: Evolved Universal Terrestrial Radio Access (E-UTRA FDD) Repeaters

ETSI EN 301 908-20 V6.3.1 (2016-05) IMT cellular networks; Harmonised Standard co-vering the essential requirements of article 3.2 of

the Directive 2014/53/EU; Part 20: OFDMA TDD WMAN (Mobile WiMAXTM) TDD Base Stations (BS)

ETSI EN 303 213-6-1 V2.1.1 (2016-05) Advanced Surface Movement Guidance and Control System (A-SMGCS); Part 6: Harmonised Standard covering the essential requirements of article 3.2 of the Directive 2014/53/EU for de-ployed surface movement radar sensors; Sub-part 1: X-band sensors using pulsed signals and transmitting power up to 100 kW

ETSI EN 303 098 V2.1.1 (2016-05) Maritime low power personal locating devices employing AIS; Harmonised Standard covering the essential requirements of article 3.2 of the Directive 2014/53/EU

ETSI EN 303 340 V1.1.1 (2016-05) Digital Terrestrial TV Broadcast Receivers; Har-monised Standard covering the essential requi-rements of article 3.2 of Directive 2014/53/EU.

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GIUGNO 2016

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PUBBLICAZIONI CENELEC

Legenda:DAV = date of availability (data di disponibilità)DOA = date of announcement (data di annuncio)DOP = date of publication (data ultima entro la quale la EN deve essere recepita a livello nazionale)DOW = date of withdrawal (data ultima di abrogazione delle Norme nazionali contrastanti)

CEN

ELEC Nel mese di maggio 2016, il CENELEC ha reso disponibili i documenti normativi qui di seguito elencati.

Essi sono richiedibili al CEI – Via Saccardo 9 – 20134 Milano, fax 02 21006222 o via mail a [email protected].

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51GIUGNO 2016

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Legenda:DAV = date of availability (data di disponibilità)DOA = date of announcement (data di annuncio)DOP = date of publication (data ultima entro la quale la EN deve essere recepita a livello nazionale)DOW = date of withdrawal (data ultima di abrogazione delle Norme nazionali contrastanti)

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GIUGNO 2016

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Legenda:DAV = date of availability (data di disponibilità)DOA = date of announcement (data di annuncio)DOP = date of publication (data ultima entro la quale la EN deve essere recepita a livello nazionale)DOW = date of withdrawal (data ultima di abrogazione delle Norme nazionali contrastanti)

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CEI MAGAZINECEI Magazine

Anno 2016 numero 6

Via Saccardo, 9 – 20134 Milano Tel. 02-21006231

Fax. 02-21006210 [email protected]

Direttore Responsabile: Silvia Berri

Comitato Redazione: Giuseppe Bosisio Giovanni Franzi

Daniele Muscarà Lorenzo Muttoni

Cristina Timò Ivano Visintainer

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Progetto grafico e impaginazione: Nicoletta Lavazzi

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Autorizzazione del Tribunale di Milano n.334 del 4/05/1991.

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