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Congregazione dell’Oratorio di San Filippo Neri INCONTRI DELL’ORATORIO IN MUSICA Guidami tu, Luce gentile Un ritratto spirituale del Beato Cardinal Newman CHIESA SANTA MARIA IN V ALLICELLA 25 ottobre 2010

INCONTRI DELL’ORATORIO IN MUSICA Guidami tu, Luce … · amore per la Verità: ... O mio Dio, tu avresti ... e ai santi, tu hai abitato in me in un modo ineffabile. O mio Dio, posso

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CONGREGAZIONE DELL’ORATORIO

DI SAN FILIPPO NERI

ASSOCIAZIONE “MUSICA PER CREDERE”

INCONTRI DELL’ORATORIO IN MUSICA

Guidami tu,Luce gentile

UN RITRATTO SPIRITUALE

DEL BEATO CARDINAL JOHN HENRY NEWMAN

CHIESA SANTA MARIA IN VALLICELLA

25 OTTOBRE 2010

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In uno degli incontri dell’Oratorio Musicale, il nostroPadre Preposito ha parlato di un felice “sposalizio tra la Paroladi Dio e la musica: la Parola che è di Dio, ma pur espressa da suoniumani; la musica che è dell’uomo, ma che pure contiene arcaneespressioni del divino”….

E’ certamente un’illustrazione sintetica che racchiudemolto bene il significato di questi nostri incontri dell’Oratorio,in cui la musica trova la sua piena realizzazione nel mettersia servizio della Parola di Dio e della contemplazione dellecose celesti.

Nessun altro linguaggio dell’anima ha la capacità di faruscire l’uomo dalle sue occupazioni e preoccupazioni, perelevarlo in modo immediato al livello più dignitoso che glicompete in quanto unica creatura adatta ad entrare in dialogocon il Divino.

In questi nostri incontri, la Parola di Dio, l’esperienzadi vita dei Santi, pagine di musica ispirata eseguita dal vivocon l’orchestra, si fondono insieme per offrire la gioia dellacontemplazione, una sosta dell’anima che vuole regalarsi perun’ora un’oasi di pace e di ascolto, nel cuore di una cittàcaotica che sembra improvvisamente sparire per lasciar postoad un’altra dimensione che irrompe dall’Alto…

Gli Incontri dell’Oratorioin Musica

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L’ACCADEMIA MUSICALE SAN PIETRO

Romolo Balzaniflauto

Primo Violino di Spalla * Emmanuelle ThomassonPrimi Violini Patrizia De Carlo

Giusi PettiCarlo Casieri

Marika Mazzotta

Secondi Violini * Giulio ArrigoCarlo Casieri

Claudia LopezGiovanna Salvatore

Viole * Rita TurrisiAlessandra Monacelli

Bruno Pucci

Violoncelli * Augusto ChiriAlessandro Incagnoli

Contrabbasso Michele Palmiero

Cembalo Antonio Maria Pergolizzi* prime parti

DirettoreP. Pierre Paul, OMV

Maestro di Cappella della Basilica Vaticana

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PresiedeP. Edoardo Aldo Cerrato, C.O.

Procuratore Generaledella Confederazione dell’Oratorio di S. Filippo Neri

Con le Voci diFranca Salerno

Stefano Mondini

Scelta dei testiP. Maurizio Botta, C.O.P. Rocco Camillò, C.O.

P. Pierre Paul, OMV

Direzione tecnicaAdriano Vitali

Alvaro D’Amico

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Introduzione

Nel nome del Padre e del Figlio,e dello Spirito Santo.- Amen.

Il Dio della speranza,che ci riempie di gioia e pace nella fedeper la potenza dello Spirito Santo,sia con tutti voi.- E con il tuo spirito.

Fratelli e Sorelle,Cari Amici,

il 19 settembre, nella Liturgia vigiliare che precedette labeatificazione di John Henry Newman, il Santo PadreBenedetto XVI affermava:

Questa è una serata di gioia, di immensa gioia spirituale pertutti noi. Domani, durante la messa, un grande figlio di questaNazione, il Cardinale John Henry Newman, sarà dichiaratoBeato. Quante persone, in Inghilterra e in tutto il mondo, hannoatteso questo momento! Anche per me personalmente è unagrande gioia condividere questa esperienza con voi. Come sapete,Newman ha avuto da tanto tempo un influsso importante nellamia vita e nel mio pensiero, come lo è stato per moltissime personeal di là di queste isole. Il dramma della vita di Newman ci invitaad esaminare le nostre vite, a vederle nel contesto del vastoorizzonte del piano di Dio, e a crescere in comunione con laChiesa di ogni tempo e di ogni luogo.

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La vita e l’opera del Beato Cardinale sono talmente grandiche diventa ardua impresa presentare anche solo una sintesidell’uomo che visse intensamente la sua fede nella ChiesaAnglicana e che, dal suo ingresso nella Chiesa Cattolica,divenuto sacerdote, fu predicatore, apologista, direttore dianime, teologo, poeta, animato sempre dall’appassionatoamore per la Verità: non un’idea, ma una Persona divina, ilVerbo di Dio fatto uomo nel mistero dell’Incarnazione.

Cercheremo di ascoltare, questa sera, alcune parole diNewman, come se fossero pronunciate dal pulpito dellanostra “Chiesa Nuova”, dove egli, durante i suoi soggiorniromani, passò ad incontrare Padre Filippo e da doveintraprese il cammino sulla “via Oratorii” convintamentepercorsa per quarantare anni, metà della sua lunga esistenza.

Ci aiuterà nell’ascolto principalmente la musica di Bach. Enon a caso. Essa, come la parola di Newman, è forte e tuttaviacapace di esprimere la tenerezza del credente che accoglie losguardo del suo Signore. In essa vi è la sintesi perfetta dellasolidità dell’armonia, della grazia della melodia, della scienzadel contrappunto, con cui il vecchio Cantor di Lipsia ebbe ildono di sanare le ferite del cuore, di placarlo ed aprirlo allagrazia. Se “tutto il barocco è cattolico” – come dicevaHarnoncourt – anche la musica di Bach è “cattolica” nel suoparlare al cuore affinché il cuore sappia rispondere al Cuoredi Dio che parla all’uomo.

Cor ad cor loquitur: il cuore parla al cuore.Nel motto cardinalizio del Beato John Henry c’è il principio

fondamentale della vocazione cristiana: una chiamataall’incontro personale con Dio in Cristo; un incontro che sfocianel rapporto personale con gli uomini… Sintesi, anch’esso,della impostazione filippina che già l’oratorianio card. Tarugiesprimeva dicendo: “Compito dell’Oratorio è di parlare alcuore”.

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I

Guidami tu, luce gentile

Newman, secondo il suo stesso racconto, ha ripercorso ilcammino della sua intera vita alla luce di una potenteesperienza di conversione, che ebbe quando era giovane. Fuun’esperienza immediata della verità della Parola di Dio,dell’oggettiva realtà della rivelazione cristiana quale era statatrasmessa nella Chiesa. Tale esperienza, al contempo religiosae intellettuale, avrebbe ispirato la sua vocazione ad essereministro del Vangelo, il suo discernimento della sorgente diinsegnamento autorevole nella Chiesa di Dio ed il suo zeloper il rinnovamento della vita ecclesiale nella fedeltà allatradizione apostolica. Alla fine della vita, Newman avrebbedescritto il proprio lavoro come una lotta contro la tendenzacrescente a considerare la religione come un fatto puramenteprivato e soggettivo, una questione di opinione personale.Qui vi è la prima lezione che possiamo apprendere dalla suavita: ai nostri giorni, quando un relativismo intellettuale emorale minaccia di fiaccare i fondamenti stessi della nostrasocietà, Newman ci rammenta che, quali uomini e donne creatiad immagine e somiglianza di Dio, siamo stati creati perconoscere la verità, per trovare in essa la nostra definitivalibertà e l’adempimento delle più profonde aspirazioniumane. In una parola, siamo stati pensati per conoscere Cristo,che è Lui stesso "la via, la verità e la vita" (Gv 14,6). (...)

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Come innumerevoli santi che lo precedettero sulla via deldiscepolato cristiano, Newman insegnò che la "luce gentile"della fede ci conduce a renderci conto della verità su noi stessi,sulla nostra dignità di figli di Dio, e sul sublime destino checi attende in cielo. Permettendo a questa luce della fede dirisplendere nei nostri cuori e abbandonandoci ad essamediante la quotidiana unione al Signore nella preghiera enella partecipazione ai sacramenti della Chiesa, datori di vita,diventiamo noi stessi luce per quanti ci stanno attorno;esercitiamo il nostro "ufficio profetico"; spesso, senza saperlo,attiriamo le persone più vicino al Signore ed alla sua verità.Senza la vita di preghiera, senza l’interiore trasformazioneche avviene mediante la grazia dei sacramenti, non possiamo– con le parole di Newman – "irradiare Cristo"; diveniamosemplicemente un altro "cembalo squillante" (1Cor 13,1) inun mondo già pieno di crescente rumore e confusione, pienodi false vie che conducono solo a profondo dolore del cuoree ad illusione.

Benedetto XVI

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Guidami Tu, Luce gentile,attraverso il buio che mi circonda,

sii Tu a condurmi!La notte è oscura e sono lontano da casa,

sii Tu a condurmi!Sostieni i miei piedi vacillanti:

io non chiedo di vedereciò che mi attende all’orizzonte,

un passo solo mi sarà sufficiente.Non mi sono mai sentito come mi sento ora,

né ho pregato che fossi Tu a condurmi.Amavo scegliere e scrutare il mio cammino;

ma ora sii Tu a condurmi!Amavo il giorno abbagliante, e malgrado la paura,

il mio cuore era schiavo dell’orgoglio;non ricordare gli anni ormai passati.

Così a lungo la tua forza mi ha benedetto,e certo mi condurrà ancora,

landa dopo landa, palude dopo palude,oltre rupi e torrenti, finché la notte scemerà;

e con l’apparire del mattinorivedrò il sorriso di quei volti angelici

che da tanto tempo amoe per poco avevo perduto.

In mare,16 giugno 1833

JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750)Partita per flauto solo

BWV 1013Sarabanda

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Nel libro MEDITAZIONI E PREGHIERE, un’opera postuma pubblicatadal segretario di Newman, troviamo una raccolta di riflessioni epreghiere, scritte in foglietti sparsi, destinate a far parte di unapubblicazione dal titolo LIBRO DI DEVOZIONI PER TUTTO L’ANNO. Findal tempo della sua conversione, avvenuta nel 1845, Newman avevapensato di scrivere tale libro, ma varie circostanze gli impedirono direalizzare il progetto. Le sue preghiere ci colpiscono per l’altezza deiconcetti e per la forza espressiva della sua relazione con Dio.

Mio Dio, io ti adoro perché hai preso su di te il peso deipeccatori, di coloro i quali ti offendono e ti affliggonocontinuamente. Tu hai assunto il compito di un servo pergente che non l’aveva chiesto. Ti adoro per la tuaincomprensibile condiscendenza a prenderti cura di me. Omio Dio, tu avresti potuto lasciarmi fare il mio corso, ed andardiritto all’Inferno per la mia cattiva volontà e la fiducia cheavevo in me stesso! Avresti potuto abbandonarmi in quellaprofonda inimicizia con te, che è la morte dell’anima. Io sareimorto doppiamente, e nessuno, all’infuori di me stesso, nesarebbe stato responsabile. Ma tu, Eterno Padre, sei statobuono per me più di quanto lo sono io stesso. Mi hai dato latua grazia, l’hai effusa su di me, ed è per questo che io vivo.

II

Posso dimenticare Chi è con me,Chi è in me?

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Mio Dio, Consolatore eterno, io adoro te, che sei la luce ela vita dell’anima mia. Nella tua infinita bontà fin da principiotu sei entrato nella mia anima, ne hai preso possesso, e vi haieretto il tuo tempio. Con la tua grazia, che mi unisce agli angelie ai santi, tu hai abitato in me in un modo ineffabile.

O mio Dio, posso io peccare, quando tu sei cosìintimamente unito a me? Posso io dimenticare chi è con me,chi è in me? Posso io cacciare un ospite divino per una cosache egli aborre più di ogni altra, che è l’unica cosa al mondoche l’offenda, l’unica cosa che non sia sua? Mio Dio, di fronteal peccato io mi trovo in una doppia sicurezza: innanzi tuttoil timore di profanare al tuo cospetto tutto ciò che tu sei perme; quindi la fiducia che questa stessa presenza mi preserveràdal peccato. Mio Dio, se pecco tu ti ritiri da me, e mi abbandonial mio miserabile io. Voglio fare uso di ciò che mi hai dato,voglio invocarti quando sono provato o tentato. Voglioguardarmi dalla negligenza e dalla non curanza in cui cadodi continuo. Con la tua grazia non ti abbandonerò mai.

Meditazionesullo Spirito Santo

JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750)Suite per Orchestra n. 2

BWV 1067Ouverture

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III

Avrò fiducia in Lui

Le meditazioni del Beato Cardinal Newman sono il risultato dellasua esperienza personale, della sua vita nascosta in Cristo, del suorapporto con Dio. Non sono speculazioni astratte, ma un dialogoaperto e costante con Dio: sono preghiere. Riflettono alcuni momentidella sua vita, il suo stato d’animo durante varie vicende, soprattuttoquelle dolorose.

Dio mi ha creato perché gli rendessi un particolare servizio;mi ha affidato un lavoro che non ha affidato ad altri. Ho lamia missione, che non saprò mai in questo mondo, ma misarà detta nell’altro. Non so come, ma sono necessario ai suoifini, necessario nel mio posto come un Arcangelo nel suo;(…) ho una parte in questa grande opera; sono un anello dellacatena, un legame di parentela tra le persone. Non mi ha creatoper nulla. Io farò il suo lavoro; sarò un angelo di pace, unpredicatore di verità stando al mio posto, senza avernel’intenzione, se soltanto ne osservo i comandamenti e lo servonella mia vocazione.

Avrò, perciò, fiducia in lui. Qualsiasi cosa e dovunque iosia, non posso mai essere buttato via. Se sono ammalato, lamia malattia può servire a lui; se sono nel dolore, il mio dolorepuò servire a lui. La mia malattia, o perplessità, o dolorepossono essere cause necessarie di qualche grande disegnoil quale è completamente al di sopra di noi. Egli non fa nullainutilmente; può prolungare la mia vita, può abbreviarla; saquello che fa. Può togliermi gli amici, può gettarmi traestranei, può farmi sentire desolato, può far sì che il mio

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spirito si abbatta, può tenermi celato il futuro, e tuttavia eglisa quello che fa. (…)

Non ti chiedo di vedere, non ti chiedo di sapere, ti chiedosemplicemente di essere messo all’opera.

7 marzo 1848

JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750)Suite per Orchestra n. 2

BWV 1067Rondeau

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IV

Egli guarda con tenerezza le tue mani

L’Oratorio di Birmingham veniva frequentato per lo più da gentesemplice, dagli operai sprovvisti di cultura; Newman seppe stabilireun rapporto giusto con essi adeguandosi alla loro capacità. La gentelo avvicinava volentieri, ascoltava le sue istruzioni e nutriva un grandeaffetto per lui.

Dio ti osserva individualmente, chiunque tu sia.Egli “ti chiama con il tuo nome”.Egli ti vede, ti comprende, così come Egli ti ha creato.Egli sa quello che c’è dentro di te, tutti i tuoi sentimenti e

pensieri, quelli che ti sono propri, le tue inclinazioni e lecose che ti piacciono, la tua forza e la tua debolezza.

Egli ti osserva nei giorni della tua gioia come pure nel giornodel dolore.

Egli ti è vicino nelle tue speranze come nelle tue tentazioni.Egli mette il Suo interesse in tutte le tue preoccupazioni, in

tutte le tue tristi o liete ricordanze.Egli ha contato tutti i capelli della tua testa e i millimetri della

tua statura.Egli ti abbraccia tutt’intorno e ti porta sulle Sue braccia;Egli ti raccoglie da terra e ti depone giù.Egli nota il tuo stesso volto, sia quando sorride che quando è

in lacrime, sia quando è in piena salute, che quando èmalaticcio.

Egli guarda con tenerezza le tue mani e i tuoi piedi;Egli ode la tua voce, il battito del tuo cuore, e il tuo stesso

respiro.

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Tu non ami te stesso meglio di quanto Egli ti ami.Tu non puoi sfuggire al dolore più di quanto Egli si dolga

del tuo doverlo sopportare, e se è Lui che te lo manda, ècome se fossi tu a volerlo volontariamente su te stesso, sesei saggio, nell’attesa di un bene assai più grande poscia.

Tu sei non solo la Sua creatura (sebbene Egli abbia molta curaperfino dei passerotti …), sei l’uomo redento e santificato,il Suo figlio adottivo, che gode del favore di una parte diquella gloria e beatitudine che fluisce da Lui eternamentenell’Unigenito. ...

Tu fosti uno di quelli per i quali Cristo offri la Sua ultimapreghiera, e la suggellò con il Suo sangue prezioso...

Che cos’è l’uomo, che cosa siamo noi, che cosa sono io, perchéil Figlio di Dio debba prendersi tanta cura di me?

Sermone IXsulla Provvidenza individuale

JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750)Suite per Orchestra n. 2

BWV 1067Sarabande

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V

... la forza di muovere l’Onnipotenza

Vi è una voce in noi, che ci assicura che c’è qualcosa di piùalto della vita terrena. Non possiamo analizzare, definire,contemplare che co’è che ci sussurra in questo modo. Non hastruttura o forma materiale. Nei nostri cuori è quello chespinge alla religione, e che condanna e punisce il peccato. Etale struggimento della nostra natura è incontrato e sostenuto,trova un oggetto su cui posarsi, quando sente l’esistenza diun Creatore Onnipotente e Misericordioso. Ci incita a unafede nobile in ciò che non possiamo vedere.

Sermoni parrocchiali

O mio Signore, tu desideri che io ti preghi; sei semprepronto a sentire la mia voce. Non c’è nulla che non possaottenere da te. Io confesso di non aver dato troppa importanzaa questo mio grande privilegio. Sono veramente colpevole.Mi sono dimenticato del più elevato dei doni, quale è la forzadi muovere l’Onnipotenza. Come sono stato lento asupplicarti di aiutarmi nei miei bisogni. Quanta poca curami sono preso delle necessità degli altri. Con quanto pocoimpegno ho portato dinanzi a te le necessità del mondo, dellatua Chiesa.

O mio Signore, io cado quasi nella disperazione, in rimorsitalmente cocenti e in un disgusto tale di me stesso, che dopoca importanza a questi mezzi che tu hai posti nelle miemani, lasciando che le cose facciano il loro corso come se lagrazia dovesse condurmi infallibilmente alla gloria. Che cosa

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devo dire, o mio Salvatore, se non che io sono fra le catene diun’abitudine, che sono debole, indeciso, incapace dimiglioramento, simile alle creature irragionevoli checonducono la vita con la faccia rivolta alla terra, strisciandocon le mani e con i piedi, invece di portare il corpo eretto e lafaccia rivolta al cielo. Dammi, o Signore, ciò che mi occorre: ilpentimento dei peccati, delle negligenze, delle mancanze chesono il contrassegno della mia natura debole e inclinata almale.

Meditazione sulla preghiera

JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750)Suite per Orchestra n. 2

BWV 1067Bourrée I - Bourrée II

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VI

Il liberalismo religioso

Il 12 maggio 1879 Padre Newman si recò a Palazzo della Pigna aRoma. A mezzogiorno, in una sala affollata di cattolici inglesi eamericani, ecclesiastici e rappresentanti della nobiltà romana, uninviato del Santo Padre gli consegnò il biglietto della nominacardinalizia. Newman rispose con questo discorso che ci fa scoprireun elemento fondamentale della sua personalità. Newman, quasiottantenne, fa una lettura incredibilmente attuale della storia.

Fin dall’inizio mi sono opposto ad una grande sciagura.Per trenta, quaranta, cinquant’anni ho cercato di contrastarecon tutte le mie forze lo spirito del liberalismo nella religione.Mai la santa Chiesa ha avuto maggiore necessità di qualcunoche vi si opponesse più di oggi, quando, ahimé! si tratta ormaidi un errore che si estende come trappola mortale su tutta laterra; e nella presente occasione, così grande per me, quandoè naturale che io estenda lo sguardo a tutto il mondo, allasanta Chiesa e al suo futuro, non sarà spero ritenutoinopportuno che io rinnovi quella condanna che già cosìspesso ho pronunciato.

Il liberalismo in campo religioso è la dottrina secondo cuinon c’è alcuna verità positiva nella religione, ma un credovale quanto un altro, e questa è una convinzione che ognigiorno acquista più credito e forza. È contro qualunquericonoscimento di una religione come vera. Insegna che tuttedevono essere tollerate, perché per tutte si tratta di unaquestione di opinioni. La religione rivelata non è una verità,ma un sentimento e una preferenza personale; non un fatto

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oggettivo o miracoloso; ed è un diritto di ciascun individuofarle dire tutto ciò che più colpisce la sua fantasia. ... Poichédunque la religione è una caratteristica così personale e unaproprietà così privata, si deve assolutamente ignorarla neirapporti tra le persone. ...

Troppe volte ormai il cristianesimo si è trovato in quelloche sembrava essere un pericolo mortale; perché oradobbiamo spaventarci di fronte a questa nuova prova. Questoè assolutamente certo; ciò che invece è incerto, e in questegrandi sfide solitamente lo è, e rappresenta solitamente unagrande sorpresa per tutti, è il modo in cui di volta in volta laProvvidenza protegge e salva i suoi eletti. A volte il nemicosi trasforma in amico, a volte viene spogliato della suavirulenza e aggressività, a volte cade a pezzi da solo, a volteinfierisce quanto basta, a nostro vantaggio, poi scompare.Normalmente la Chiesa non deve far altro che continuare afare ciò che deve fare, nella fiducia e nella pace, staretranquilla e attendere la salvezza di Dio. ”Gli umili erediterannola terra e godranno di una grande pace” (Ps 37, 11).

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JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750)Suite per Orchestra n. 2

BWV 1067Polonaise - Double

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VII

Breve via di perfezione

E’ opinione di molti santi che, se noi vogliamo essereperfetti, non dobbiamo fare altro che adempire i nostri doveriquotidiani. Ecco una via breve che porta alla perfezione;breve, non perché sia facile, ma perché tutti la possonoseguire...

Sull’essenza della perfezione è facile avere idee vaghe, ideeche ci possono aiutare a parlarne, quando non abbiamo alcunaintenzione di tendervi risolutamente. Ma quando si desiderarealmente la perfezione, e si cerca di raggiungerla, allora solociò che è chiaro e si tocca con mano può dare risultatisoddisfacenti, giacché offre una specie di direzione pratica,che è una via per arrivarci. ...

E’ perfetto chi fa in modo giusto le sue azioni giornaliere;per raggiungere la perfezione non abbiamo bisogno dioltrepassare questi limiti.

Se tu mi domandi che cosa devi fare per essere perfetto, ioti risponderò così: non rimanere a letto dopo l’ora fissata perla levata; rivolgi i tuoi primi pensieri a Dio; fa’ una brevevisita a Gesù sacramentato; recita bene la corona; sii raccolto;caccia i cattivi pensieri; fa’ con devozione a meditazione dellasera; esamina ogni giorno la tua coscienza. Fa’ questo e saraiperfetto.

JOHANN SEBASTIAN BACH (1685-1750)Suite per Orchestra n. 2

BWV 1067Menuet - Badinerie

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VIII

Allegrezza di San Filippo

Filippo si mostrava sempre gentile con tutti coloro chevenivano a consultarlo, e li accoglieva con tale affetto chesembrava li stesse aspettando da tempo. Era allegro quandodoveva esserlo; ma partecipava al dolore degli altri quandose ne presentava l’occasione...

Non poteva tollerare che alcuno si mostrasse abbatutto opensieroso perché questo rende poco accetta la spiritualità;se scorgeva qualcuno con l’aria malinconica, soleva dire: “Sta’allegro”. Aveva una capacità particolare per diffondere lagioia.

Preghiera a San Filippo

O mio caro e santo patrono, Filippo, io mi metto fra le tuebraccia, e per amore di Gesù, che fece di te un eletto e unsanto, ti supplico di pregare per me, affinché, come egli hacondotto te al cielo, così, a suo tempo, vi conduca anche me.

Tu hai provato le tribolazioni e i pericoli di questa vita; tuconosci bene quale conto si debba fare degli assalti delmaligno, degli scherni del mondo e delle tentazioni dellacarne e del sangue. Tu sperimentasti quanto sia debole lanatura umana, e quanto sia traditore il cuore; e questo ti hariempito di una simpatia e di una compassione così tenera,che anche ora, che godi di una ineffabile gloria e beatitudine,puoi dedicare a me un pensiero.

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Ricordati dunque di me, o mio caro san Filippo, ricordatinonostante che io talvolta sembri dimenticarmi di te. Ottienimiquegli aiuti che mi sono necessari a perseverare nella graziadi Dio e operare la mia salute eterna. Ottienimi, con la tuapotente intercessione, la forza necessaria a combattere labuona battaglia, a rendere testimonianza del mio Dio e dellamia fede in mezzo ai peccatori; la forza di resistere quandoSatana vorrebbe sedurmi e portarmi al male, la forza disuperare me stesso, di fare tutto il mio dovere, e così ottenerela benedizione di Gesù nel giorno del giudizio.

Tempio dello Spirito Santo, apostolo di Roma, santo deitempi primitivi, prega per me.

ANTONIO VIVALDI (1685-1750)Concerto III per flauto, archi e basso continuo, RV 428

Il CardellinoAllegro

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IX

Muoio nella fede della Chiesa

Mio Signore e Salvatore, aiutami nell’ora della mortecon la grazia dei tuoi sacramenti, e con il profumo vivificantedelle tue consolazioni.

Vengano pronunziate su di me le paroledell’assoluzione, l’olio santo mi segni e mi suggelli, il tuosacro Corpo sia il mio nutrimento, il tuo Sangue mi purifichida tutti i peccati; la mia dolce madre Maria si chini su di me,il mio angelo custode mi suggerisca parole di pace, e i mieigloriosi santi mi sorridano; con essi e per essi, io riceva ildono della perseveranza, e muoia, come ho desiderato divivere, nella tua fede, nella tua Chiesa, nel tuo servizio e neltuo amore. Amen.

Preghiera per chiedere una buona morte

Io muoio nella fede della Chiesa Una, Santa, Cattolica eApostolica. Confido che morrò preparato e protetto daisacramenti che nostro Signore Gesù Cristo le ha affidato, e inquella comunione dei santi che egli inaugurò quando salì alcielo, e che non finirà mai. Spero di morire in quella Chiesache nostro Signore ha fondato su Pietro, e che durerà fino allasua seconda venuta.

...E prego Dio di riunirci tutti quanti in cielo, ai piedi dei

santi. E sull’esempio di Colui che con tanta sollecitudine vain cerca degli erranti, vorrei domandargli una misericordiaspeciale per coloro che sono fuori del vero ovile, e la graziadi arrivarvi prima di morire.

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Se nel chiostro si mettesse una lapide, simile alle altretre che già vi sono, vorrei che vi fosse inciso quanto segue...

Johannes henricus newman

ex umbris et imaginibus in veritatem

Requiescat in pace.dal Testamento di Newman

Ho dormito; e ora sono sollevato.Uno strano sollievo: poiché sento in meUna leggerezza ineffabile, e un sensoDi libertà; come se fossi finalmente me stesso,E non lo fossi mai stato prima. ...

Ora sonoCosì fiducioso, sereno, così padrone di me,Talmente pago, e con una coscienzaCosì capace di comprendere e discernere,che nessuna tentazione può inquinarla. ...

Adesso che l’ora è venuta, la paura si è dileguata;E a questa piega decisiva del mio destino,Così prossimo, posso guardareCon gioia completamente serena.

John Henry NewmanIl sogno di Geronzio

ANTONIO VIVALDI (1685-1750)Concerto III per flauto, archi e basso continuo, RV 428

Il CardellinoCantabile

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Preghierae Benedizione Finale

Preghiamo.

O Dio, che hai portato il beato John Henry, sacerdote,che seguiva la Tua luce benigna,a trovare la pace nella Tua Chiesa,concedici propizio,per la sua intercessione ed il suo esempio,di essere condotti dalle ombre e dalle apparenzealla pienezza della verità.Per Cristo, nostro Signore.- Amen.

Il Signore sia con voi.- E con il tuo spirito.

Vi benedica Dio onnipotente,Padre e Figlio e Spirito Santo,discenda su di voi, e con voi rimanga sempre.- Amen.

ANTONIO VIVALDI (1685-1750)Concerto III per flauto, archi e basso continuo, RV 428

Il CardellinoAllegro

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MEDITAZIONE E OMELIA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVIPER LA BEATIFICAZIONE DI JOHN HENRY CARDINAL NEWMAN

18 - 19 settembre 2010

Cari Fratelli e Sorelle in Cristo,

questa è una serata di gioia, di immensa gioia spirituale per tutti noi. Siamoqui riuniti in questa veglia di preghiera per prepararci alla Messa di domani,durante la quale un grande figlio di questa Nazione, il Cardinale John HenryNewman, sarà dichiarato Beato. Quante persone, in Inghilterra e in tutto ilmondo, hanno atteso questo momento! Anche per me personalmente è unagrande gioia condividere questa esperienza con voi. Come sapete, Newmanha avuto da tanto tempo un influsso importante nella mia vita e nel miopensiero, come lo è stato per moltissime persone al di là di queste isole. Ildramma della vita di Newman ci invita ad esaminare le nostre vite, a vederlenel contesto del vasto orizzonte del piano di Dio, e a crescere in comunionecon la Chiesa di ogni tempo e di ogni luogo: la Chiesa degli Apostoli, laChiesa dei martiri, la Chiesa dei santi, la Chiesa che Newman amò ed alla cuimissione consacrò la propria intera esistenza.

Questa sera, nel contesto della preghiera comune, desidero riflettere convoi su alcuni aspetti della vita di Newman, che considero importanti per lenostre vite di credenti e per la vita della Chiesa oggi.

Permettetemi di cominciare ricordando che Newman, secondo il suostesso racconto, ha ripercorso il cammino della sua intera vita alla luce di unapotente esperienza di conversione, che ebbe quando era giovane. Fuun’esperienza immediata della verità della Parola di Dio, dell’oggettiva realtàdella rivelazione cristiana quale era stata trasmessa nella Chiesa. Tale esperienza,al contempo religiosa e intellettuale, avrebbe ispirato la sua vocazione adessere ministro del Vangelo, il suo discernimento della sorgente diinsegnamento autorevole nella Chiesa di Dio ed il suo zelo per il rinnovamentodella vita ecclesiale nella fedeltà alla tradizione apostolica. Alla fine della vita,Newman avrebbe descritto il proprio lavoro come una lotta contro latendenza crescente a considerare la religione come un fatto puramente privatoe soggettivo, una questione di opinione personale. Qui vi è la prima lezioneche possiamo apprendere dalla sua vita: ai nostri giorni, quando un relativismo

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intellettuale e morale minaccia di fiaccare i fondamenti stessi della nostrasocietà, Newman ci rammenta che, quali uomini e donne creati ad immaginee somiglianza di Dio, siamo stati creati per conoscere la verità, per trovare inessa la nostra definitiva libertà e l’adempimento delle più profonde aspirazioniumane. In una parola, siamo stati pensati per conoscere Cristo, che è Luistesso "la via, la verità e la vita" (Gv 14,6).

L’esistenza di Newman, inoltre, ci insegna che la passione per la verità,per l’onestà intellettuale e per la conversione genuina comportano un grandeprezzo da pagare. La verità che ci rende liberi non può essere trattenuta pernoi stessi; esige la testimonianza, ha bisogno di essere udita, ed in fondo lasua potenza di convincere viene da essa stessa e non dall’umana eloquenza odai ragionamenti nei quali può essere adagiata. Non lontano da qui, a Tyburn,un gran numero di nostri fratelli e sorelle morirono per la fede; la testimonianzadella loro fedeltà sino alla fine fu ben più potente delle parole ispirate chemolti di loro dissero prima di abbandonare ogni cosa al Signore. Nella nostraepoca, il prezzo da pagare per la fedeltà al Vangelo non è tanto quello diessere impiccati, affogati e squartati, ma spesso implica l’essere additati comeirrilevanti, ridicolizzati o fatti segno di parodia. E tuttavia la Chiesa non sipuò esimere dal dovere di proclamare Cristo e il suo Vangelo quale veritàsalvifica, la sorgente della nostra felicità ultima come individui, e qualefondamento di una società giusta e umana.

Infine, Newman ci insegna che se abbiamo accolto la verità di Cristo eabbiamo impegnato la nostra vita per lui, non vi può essere separazione traciò che crediamo ed il modo in cui viviamo la nostra esistenza. Ogni nostropensiero, parola e azione devono essere rivolti alla gloria di Dio e alla diffusionedel suo Regno. Newman comprese questo e fu il grande campione dell’ufficioprofetico del laicato cristiano. Vide chiaramente che non dobbiamo tantoaccettare la verità come un atto puramente intellettuale, quanto piuttostoaccoglierla mediante una dinamica spirituale che penetra sino alle più intimefibre del nostro essere. La verità non viene trasmessa semplicemente medianteun insegnamento formale, pur importante che sia, ma anche mediante latestimonianza di vite vissute integralmente, fedelmente e santamente; coloroche vivono della e nella verità riconoscono istintivamente ciò che è falso e,proprio perché falso, è nemico della bellezza e della bontà che accompagnalo splendore della verità, veritatis splendor.

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La prima lettura di stasera è la magnifica preghiera con la quale san Paolochiede che ci sia dato di conoscere "l’amore di Cristo che supera ogniconoscenza" (cfr Ef 3,14-21). L’Apostolo prega affinché Cristo dimori neinostri cuori mediante la fede (cfr Ef 3,17) e perché possiamo giungere a"comprendere con tutti i santi quale sia l’ampiezza, la lunghezza, l’altezza e laprofondità" di quell’amore. Mediante la fede giungiamo a vedere la paroladi Dio come una lampada per i nostri passi e luce del nostro cammino (cfrSal 119, 105). Come innumerevoli santi che lo precedettero sulla via deldiscepolato cristiano, Newman insegnò che la "luce gentile" della fede ciconduce a renderci conto della verità su noi stessi, sulla nostra dignità di figlidi Dio, e sul sublime destino che ci attende in cielo. Permettendo a questaluce della fede di risplendere nei nostri cuori e abbandonandoci ad essamediante la quotidiana unione al Signore nella preghiera e nella partecipazioneai sacramenti della Chiesa, datori di vita, diventiamo noi stessi luce per quantici stanno attorno; esercitiamo il nostro "ufficio profetico"; spesso, senza saperlo,attiriamo le persone più vicino al Signore ed alla sua verità. Senza la vita dipreghiera, senza l’interiore trasformazione che avviene mediante la grazia deisacramenti, non possiamo – con le parole di Newman – "irradiare Cristo";diveniamo semplicemente un altro "cembalo squillante" (1Cor 13,1) in unmondo già pieno di crescente rumore e confusione, pieno di false vie checonducono solo a profondo dolore del cuore e ad illusione.

Una delle più amate meditazioni del Cardinale contiene queste parole:"Dio mi ha creato per offrire a lui un certo specifico servizio. Mi ha affidatoun certo lavoro che non ha affidato ad altri" (Meditations on Christian Doctrine).Vediamo qui il preciso realismo cristiano di Newman, il punto nel quale lafede e la vita inevitabilmente si incrociano. La fede è destinata a portarefrutto nella trasformazione del nostro mondo mediante la potenza delloSpirito Santo che opera nella vita e nell’attività dei credenti. Nessuno cheguardi realisticamente al nostro mondo d’oggi può pensare che i cristianipossano continuare a far le cose di ogni giorno, ignorando la profonda crisidi fede che è sopraggiunta nella società, o semplicemente confidando che ilpatrimonio di valori trasmesso lungo i secoli cristiani possa continuare adispirare e plasmare il futuro della nostra società. Sappiamo che in tempi dicrisi e di ribellioni Dio ha fatto sorgere grandi santi e profeti per ilrinnovamento della Chiesa e della società cristiana; noi abbiamo fiducia nellasua provvidenza e preghiamo per la sua continua guida. Ma ciascuno di noi,

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secondo il proprio stato di vita, è chiamato ad operare per la diffusione delRegno di Dio impregnando la vita temporale dei valori del Vangelo. Ciascunodi noi ha una missione, ciascuno è chiamato a cambiare il mondo, ad operareper una cultura della vita, una cultura forgiata dall’amore e dal rispetto per ladignità di ogni persona umana. Come il Signore ci insegna nel Vangelo appenaascoltato, la nostra luce deve risplendere al cospetto di tutti, così che, vedendole nostre opere buone, possano dar gloria al nostro Padre celeste (cfr Mt5,16).

Qui desidero dire una parola speciale ai molti giovani presenti. Cari giovaniamici: solo Gesù conosce quale "specifico servizio" ha in mente per voi.Siate aperti alla sua voce che risuona nel profondo del vostro cuore: ancheora il suo cuore parla al vostro cuore. Cristo ha bisogno di famiglie chericordano al mondo la dignità dell’amore umano e la bellezza della vitafamiliare. Egli ha bisogno di uomini e donne che dedichino la loro vita alnobile compito dell’educazione, prendendosi cura dei giovani e formandolisecondo le vie del Vangelo. Ha bisogno di quanti consacreranno la propriavita al perseguimento della carità perfetta, seguendolo in castità, povertà eobbedienza, e servendoLo nel più piccolo dei nostri fratelli e sorelle. Habisogno dell’amore potente dei religiosi contemplativi che sorreggono latestimonianza e l’attività della Chiesa mediante la loro continua orazione. Edha bisogno di sacerdoti, buoni e santi sacerdoti, uomini disposti a perdere lapropria vita per il proprio gregge. Chiedete a Dio cosa ha in mente per voi!Chiedetegli la generosità di dirgli di sì! Non abbiate paura di donarviinteramente a Gesù. Vi darà la grazia necessaria per adempiere alla vostravocazione.

Ed ora, cari amici, continuiamo questa veglia di preghiera preparandociad incontrare Cristo, presente fra noi nel Santissimo Sacramento dell’Altare.Insieme, nel silenzio della nostra comune adorazione, apriamo le menti ed icuori alla sua presenza, al suo amore, alla potenza convincente della sua verità.In modo speciale, ringraziamolo per la continua testimonianza a quella verità,offerta dal Cardinale John Henry Newman. Confidando nelle sue preghiere,chiediamo a Dio di illuminare i nostri passi e quelli della società britannica,con la luce gentile della sua verità, del suo amore, della sua pace. Amen.

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Omelia

Cari Fratelli e Sorelle in Cristo,

la giornata odierna che ci ha portati qui insieme a Birmingham è di grandeauspicio. In primo luogo, è il giorno del Signore, domenica, il giorno in cuinostro Signore Gesù Cristo risuscitò dai morti e cambiò per sempre il corsodella storia umana, offrendo vita e speranza nuove a quanti vivevano nelletenebre e nell’ombra della morte. Questa è la ragione per cui i cristiani intutto il mondo si riuniscono insieme in questo giorno per dar lode e ringraziareDio per le grandi meraviglie da lui operate per noi. ... Ma vi è un ulteriore,più gioiosa ragione del perché questo è un giorno fausto per la Gran Bretagna,per le Midlands e per Birmingham. (Oggi è) il giorno che vede il CardinaleJohn Henry Newman formalmente elevato agli altari e dichiarato Beato.

L’Inghilterra ha una grande tradizione di Santi martiri, la cui coraggiosatestimonianza ha sostenuto ed ispirato la comunità cattolica locale per secoli.E tuttavia è giusto e conveniente che riconosciamo oggi la santità di unconfessore, un figlio di questa Nazione che, pur non essendo chiamato aversare il proprio sangue per il Signore, gli ha tuttavia dato testimonianzaeloquente nel corso di una vita lunga dedicata al ministero sacerdotale,specialmente alla predicazione, all’insegnamento e agli scritti. E’ degno diprendere il proprio posto in una lunga scia di Santi e Maestri di queste isole,san Beda, sant’Hilda, san Aelredo, il beato Duns Scoto solo per nominarnealcuni. Nel beato John Henry quella gentile tradizione di insegnamento, diprofonda saggezza umana e di intenso amore per il Signore ha dato ricchifrutti quale segno della continua presenza dello Spirito Santo nel profondodel cuore del Popolo di Dio, facendo emergere abbondanti doni di santità.

Il motto del Cardinale Newman, Cor ad cor loquitur, "il cuore parla alcuore", ci permette di penetrare nella sua comprensione della vita cristianacome chiamata alla santità, sperimentata come l’intenso desiderio del cuoreumano di entrare in intima comunione con il Cuore di Dio. Egli ci rammentache la fedeltà alla preghiera ci trasforma gradualmente nell’immagine divina.Come scrisse in uno dei suoi forbiti sermoni: "l’abitudine alla preghiera, cheè pratica di rivolgersi a Dio e al mondo invisibile in ogni stagione, in ogniluogo, in ogni emergenza, la preghiera, dico, ha ciò che può essere chiamatoun effetto naturale nello spiritualizzare ed elevare l’anima. Un uomo non èpiù ciò che era prima; gradualmente… ha interiorizzato un nuovo sistema di

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idee ed è divenuto impregnato di freschi principi" (Parochial and plain sermons,IV, 230-231). Il Vangelo odierno ci dice che nessuno può essere servo di duepadroni (cfr Lc 16,13), e l’insegnamento del Beato John Henry sulla preghieraspiega come il fedele cristiano si sia posto in maniera definitiva al serviziodell’unico vero Maestro, il quale soltanto ha il diritto alla nostra devozioneincondizionata (cfr Mt 23,10). Newman ci aiuta a comprendere cosa significhiquesto nella nostra vita quotidiana: ci dice che il nostro divino Maestro haassegnato un compito specifico a ciascuno di noi, un "servizio ben definito",affidato unicamente ad ogni singolo: "io ho la mia missione – scrisse – sonoun anello in una catena, un vincolo di connessione fra persone. Egli non miha creato per niente. Farò il bene, compirò la sua opera; sarò un angelo dipace, un predicatore di verità proprio nel mio posto… se lo faccio obbediròai suoi comandamenti e lo servirò nella mia vocazione" (Meditations and devotions,301-2).

Lo specifico servizio al quale il Beato John Henry Newman fu chiamatocomportò l’applicazione del suo sottile intelletto e della sua prolifica penna amolti dei più urgenti "problemi del giorno". Le sue intuizioni sulla relazionefra fede e ragione, sullo spazio vitale della religione rivelata nella societàcivilizzata, e sulla necessità di un approccio all’educazione ampiamente fondatoe a lungo raggio, non furono soltanto di importanza profonda per l’Inghilterravittoriana, ma continuano ancor oggi ad ispirare e ad illuminare molti intutto il mondo. Desidero rendere onore alla sua visione dell’educazione, cheha fatto così tanto per plasmare l’ "ethos" che è la forza sottostante allescuole ed agli istituti universitari cattolici di oggi. Fermamente contrario adogni approccio riduttivo o utilitaristico, egli cercò di raggiungere un ambienteeducativo nel quale la formazione intellettuale, la disciplina morale e l’impegnoreligioso procedessero assieme. Il progetto di fondare un’università cattolicain Irlanda gli diede l’opportunità di sviluppare le proprie idee su taleargomento e la raccolta di discorsi da lui pubblicati come The Idea of aUniversity contiene un ideale dal quale possono imparare quanti sono impegnatinella formazione accademica. Ed in verità, quale meta migliore potrebberoproporsi gli insegnanti di religione se non quel famoso appello del BeatoJohn Henry per un laicato intelligente e ben istruito: "Voglio un laicato nonarrogante, non precipitoso nei discorsi, non polemico, ma uomini checonoscono la propria religione, che in essa vi entrino, che sappiano benedove si ergono, che sanno cosa credono e cosa non credono, che conoscono

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il proprio credo così bene da dare conto di esso, che conoscono così bene lastoria da poterlo difendere" (The Present Position of Catholics in England, IX,390). Oggi quando l’autore di queste parole viene innalzato sugli altari, pregoche, mediante la sua intercessione ed il suo esempio, quanti sono impegnatinel compito dell’insegnamento e della catechesi siano ispirati ad un più grandesforzo dalla sua visione, che così chiaramente pone davanti a noi.

Mentre il testamento intellettuale di John Henry Newman è stato quelloche comprensibilmente ha ricevuto le maggiori attenzioni nella vastapubblicistica sulla sua vita e la sua opera, preferisco in questa occasione,concludere con una breve riflessione sulla sua vita di sacerdote e di pastored’anime. Il calore e l’umanità che sottostanno al suo apprezzamento delministero pastorale vengono magnificamente espressi da un altro dei suoifamosi discorsi: "Se gli angeli fossero stati i vostri sacerdoti, cari fratelli, nonavrebbero potuto partecipare alle vostre sofferenze, né compatirvi, né avercompassione per voi, né provare tenerezza nei vostri confronti e trovaremotivi per giustificarvi, come possiamo noi; non avrebbero potuto esseremodelli e guide per voi, ed avervi condotto dal vostro uomo vecchio a vitanuova, come lo possono quanti vengono dal vostro stesso ambiente ("Men,not Angels: the Priests of the Gospel", Discourses to mixed congregations, 3). Egli vissequella visione profondamente umana del ministero sacerdotale nella devotacura per la gente di Birmingham durante gli anni spesi nell’Oratorio da luifondato, visitando i malati ed i poveri, confortando i derelitti, prendendosicura di quanti erano in prigione. Non meraviglia che alla sua morte moltemigliaia di persone si posero in fila per le strade del luogo mentre il suocorpo veniva portato alla sepoltura a mezzo miglio da qui. Cento vent’annidopo, grandi folle si sono nuovamente qui riunite per rallegrarsi del solennericonoscimento della Chiesa per l’eccezionale santità di questo amatissimopadre di anime. Quale modo migliore per esprimere la gioia di questomomento se non quella di rivolgerci al nostro Padre celeste in cordialeringraziamento, pregando con le parole poste dal Beato John Henry Newmansulle labbra dei cori degli angeli in cielo:

Lode a Colui che è Santissimo nell’alto dei cieliE lode sia nelle profondità;

Bellissimo in tutte le sue parole,ma ben di più in tutte le sue vie!

(The dream of Gerontius).

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GLI INCONTRI PREDECENTI

1. Iesu mio, Gioia e Amore mio!SAN FILIPPO NERI E CESARE BARONIO

IL MAESTRO E IL DISCEPOLO

28 Maggio 2007

2. Hai benedetto la nostra terra!UNA CONTEMPLAZIONE DELLA CREAZIONE

19 Novembre 2007

3. La PassioneUNA MEDITAZIONE SUL MISTERO DELL’AMORE PIÙ GRANDE

10 Marzo 2008

4. Ama Dio e non fallire, fa del bene e lascia dire!LA VITA DI SAN FILIPPO ATTRAVERSO I SUOI FIORETTI

29 Maggio 2008

5. Pellegrino dalle scarpe rosseUNA RIEVOCAZIONE DEL SERVO DI DIO

PAPA PAOLO VI20 Ottobre 2008

6. Ti condurrò nel deserto e parlerò al tuo cuoreIN CAMMINO CON IL SIGNORE ATTRAVERSO PROVE E ARIDITÀ

9 Marzo 2009

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7. Il vostro sempre affezionatissimofratello e servitore in Cristo GesùSAN FRANCESCO DI SALES, PADRE SPIRITUALE,

DOTTORE DELLA CHIESA E AMICO DELL’ORATORIO

28 Maggio 2009

8. Ti insegnerò la strada del cielo...TESTI E FIORETTI DI

SAN GIOVANNI MARIA VIANNEY, CURATO D’ARS

19 Ottobre 2009

9. La Vergine concepirà un Figlioche chiamerà “Dio-con-noi”

7 Dicembre 2009

10. Giusto8 Marzo 2010

11. Le tue Indie saranno Roma!SAN FILIPPO NERI

APOSTOLO PER LE STRADE DI ROMA

24 Maggio 2010

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IBAN: IT 61 Y 01030 03330 0000 3462 0066intestato a: Incontri Oratorio

I testi dell’Incontro di questa serasono stati liberamente scelti da:

Strange, Roderick. John Henry Newman - Una biografiaspirituale. Torino, Lindau, 2010.

Newman, John Henry. Meditazioni e preghiere. A curadi Giovanni Velocci. Milano, Jaca Book, 2002.

Newman, John Henry. Sermoni anglicani. Milano, JacaBook, 1981.

AA.VV. Conoscere Newman - Introduzione alle opere.Città del Vaticano, Urbaniana University Press, 2002.

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