Upload
marino-orsini
View
216
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
“Incontro al Delta”Progetto 2010 IPM “P Siciliani” Bologna
Nessuno educa nessuno e neppure sé stesso: gli uomini si educano in
comunione,attraverso la mediazione del mondo.Paulo Freire- Pedagogia degli oppressi
Ogni giorno ricorderò di comunicare la mia
gioia e la mia disperazione
In modo che possiamo conoscerci meglio
Ogni giorno rammenterò a me
stesso di ascoltarvi veramente
E di cercare di ascoltare il vostro
punto di vistaE di scoprire il modo meno minaccioso per
esporvi il mioRicordando che io e voi
stiamo crescendo e cambiamo in cento
modi diversiOgni giorno
rammenterò a me stesso che sono un
essere umano E non pretenderò la
perfezione da voi finché
non sarò perfetto
INTRODUZIONEPremessa fondamentale, è che l’IPM di Bologna, dopo un lungo, paziente e risoluto cammino in questa direzione, è e si sente un’ istituzione del territorio, parte del contesto cittadino, da cui è visitata, accolta e spesso fecondata e arricchita soprattutto dalle sue forze migliori, quelle dei giovani.
L’ obiettivo principale che questo documento persegue, è quello di rendere un’ informazione accessibile a tutti i servizi minorili e ai referenti esterni all’ IPM, relativamente alla cornice fondamentale e alle azioni principali che connoteranno l’intenzionalità educativa del Progetto dell’ Istituto Penale Minorile di Bologna, per l’ anno 2009/2010.
Il progetto ha seguito nel modello costruttivo, il metodo partecipato, con incontri fra le aree dell’Istituto, con le Agenzie ed Associazioni che lavorano in IPM, e con la costituzione di due gruppi di lavoro all’interno dell’area tecnica.
Il progetto propone i medesimi macro-obbiettivi dell’ anno scorso, ritenuti ancora assolutamente validi, sia nella tensione ideale che producono, sia nella declinazione pratica delle singole attività che ad esso si devono conformare.
Il titolo del progetto “Incontro al Delta”, è posto in continuità con il progetto precedente “Come sassi in mezzo al Fiume”. Come sassi in mezzo al fiume, infatti, gli educatori e più in generale gli adulti che lavorano con i ragazzi, devono consentire che questi possano attraversare un guado, un fiume. I sassi richiamano all’ idea di solidità e allo stesso tempo di essenzialità, di forme definite dal tempo e dalla stessa acqua, che ha molto lavorato per renderli così, lisci e adattati perfettamente e perciò indispensabili per l’attraversamento. L’essenzialità delle cose quotidiane in IPM è un’essenzialità conquistata, nella riflessione e nella faticosa costruzione di sé, fatta stando non ai margini del fiume, ma in mezzo ad esso. Il Delta è il punto di arrivo del fiume, necessario e inevitabile, lo sbocco nel mare, ciò a cui ogni fiume tende, qualunque sia il suo percorso. La meta, luogo di incontro di tutti e ciascuno.
ll Direttore
Paola Ziccone
FINALITÀ ISTITUZIONALI Esecuzione dei provvedimenti dell’autorità giudiziaria Garanzia dei diritti soggettivi (salute, istruzione, lavoro, mantenere i legami con le persone significative, socializzazione, esprimere il proprio credo religioso, assistenza affettiva e psicologica, usufruire -i minori e il personale- di ambienti rispettosi della dignità umana e igienicamente sicuri)
Attivazione di processi di responsabilizzazione e di promozione umana anche attraverso l’ordinato svolgimento della vita comunitariaPromozione del processo di cambiamento delle condizioni e degli stili di vita personali
(Convenzione sui Diritti del Fanciullo,”Regole di Pechino”; dpr 448\88,
O. Penitenziario legge 354/75, Regolamento di esecuzione Dpr 230/2000, Circolare ministeriale di febbraio 2006 su “Organizzazione e gestione tecnica degli Istituti penali minorenni”, Regolamento interno IPM Bologna)
CONTESTO DI RIFERIMENTO
Distribuzione dei minori presenti in I.P.M. dal 1/01/09 al 30/06/09
numero ingressi: 58
28%
72%
Ingressi
Ingressi per giustizia
* Per giustizia: sono inclusi tutti i minori entrati o trasferiti a Bologna per udienza o provenienti da altri ipm per sostenere colloqui o altro.
29,3
13,8
19,0
37,9
Marocco Italia Romania altro
Paesi di provenienza dei minori calcolata sugli ingressi avvenuti dal 1/01/2009 al 30/06/2009
Proporzione stranieri/italiani presenti in I.P.M. dal 1/01/2009 al 30/06/2009
19%
81%
stranieri
italiani
Permanenza dei minori (entrati per giustizia) in I.P.M. dal 1/01/2009 al 30/06/2009
23%15%
8%
54%
1-3gg
4-7gg
8-14gg
oltre i 14gg
Permanenza dei minori entrati nel periodo compreso tra il 1/01/2009 e il 30/06/2009
34%13%
8%8% 3%
34% 1-15gg
16-31gg
32-61gg
62-91gg
92-120gg
121-150gg
8,6
41,450,0
fino a 16 anni tra i 16e i 18 anni sopra i 18 anni
Età dei minori entrati nel periodo compreso tra il 1/01/2009 e il 30/06/2009
Situazione familiare dei minori entrati in I.p.m. nel periodo compreso tra il 1/01/2009 e il 30 /06/2009
22,4
8,6
48,3
20,7
Nonaccompagnato
con tutela
Famiglia nonregolare in Italia
Famiglia regolaresul territorio
Nonaccompagnatosenza tutela
13,6
22,7
39,4
24,2
Imputazione
Contro la persona
Contro il patrimonio
Stupefacenti
Altro
Tipologia di ingressi1/01/2009-30/06/2009
28%
3%
28%
24% 17%
CPA Libertà Aggravamento Giustizia Altro
Uscita1/01/2009-30/06/2009
5%
29%
2%
2%9%
53%
Trasferimento altro IPM
Fine pena
Remis. Libertà
Misura alternativa (Aff.inprova,detenzionedomiciliare) Sostituzione misura(comunità, permanenza incasa, messa alla prova)Altro
SINTESI COMMENTO DATI STATISTICI• Numero di ingressi: il dato è sostanzialmente stabile, con un aumento
proporzionale degli stranieri sugli italiani• Ingressi: rispetto al dato dell’ anno scorso, c’è una forte diminuzione degli
ingressi per giustizia che passano dal 36% al 28%• Permanenza media: circa 5 giorni per i rientri per giustizia, tra i 15 ai 30
giorni per il 65% degli altri.• Provenienza geografica degli ingressi: prevalente il nord africa
(soprattutto Marocco) 38% degli ingressi, in lieve aumento rispetto all’ anno scorso gli italiani, rumeni, gruppi rom e sinti. Aumento dei cinesi e altre nazionalità.
• Presenza media giornaliera: 18 minori (capienza aumentata a 22 di fatto)• Fra i motivi di uscita dei minori entrati per motivi diversi da giustizia: il 33%
viene trasferito per sfollamento, il 45% per trasformazione della misura cautelare, il 6% per fine pena
• L’età dei minori : non è più prevalente la fascia sopra i 16 anni,bensì quella sopra i 18 anni (50%) che era il 32% nel 2008.
• Per i reati: prevalenti ancora quelli contro il patrimonio, stabili quelli contro la persona e quelli per spaccio e detenzione.
• Situazione familiare minori stranieri:in consistente aumento quelli con famiglia regolare in Italia ( dal 10 al 48%)
OBIETTIVI
Gli obiettivi del progetto di istituto sono ispirati al fine dell’ “educazione alla responsabilità” e mirano a promuovere:
• Sintonia tra obiettivi educativi ed organizzativi
• Progettazione – programmazione (obiettivi e risorse)
• Fase di Transizione
(sperimentare – monitorare - modificare)
MODELLO DI INTERVENTO“ VERSO UN’ECOLOGIA DELLA RESPONSABILITA’ ”
Il progetto 2010 dell’Ipm di Bologna, conferma il macro obiettivo educativo dell’educazione alla responsabilità presentato lo scorso anno.
A questo proposito è importante richiamare il concetto di ecologia della responsabilità,, come delineato da Gaetano De Leo nel 1996, che si riferisce al complesso processo interattivo che coinvolge tutte le persone presenti all’interno di un contesto organizzativo e le chiama ad assumere responsabilità diverse, ma interconnesse, calibrandole a seconda dei differenti ruoli, compiti e funzioni.
Seguendo questa premessa, il tema della responsabilità è considerato come il macro obiettivo dell’intervento, trasversale a tutte le azioni da realizzare nelle diverse fasi della permanenza del minore in Istituto, seppure con declinazioni specifiche nei differenti momenti del percorso, in cui sono strettamente connessi obiettivi educativi ed organizzativi.
La responsabilità deve promuovere la costruzione delle relazioni dentro l’Istituto penale, una cornice che tenga insieme tutti gli interventi (trattamentali, culturali, formativo/professionalizzanti, sanzionatori ), comunemente orientati a rispondere al mandato istituzionale di avviare processi di cambiamento nel minore. La presenza di differenti professionalità, la qualità delle relazioni, l’attivazione di percorsi formativi, l’autorevolezza del personale e l’esempio del civile svolgersi della vita quotidiana rappresentano infatti i presupposti sui quali si fonda una efficace azione educativa.
Pensiamo al modello di intervento suddiviso in tre fasi: accoglienza, orientamento e dimissioni,e la divisione dei ragazzi in due gruppi, con l’ipotesi di sperimentare nel corso del 2010 anche la divisione dei ragazzi nella fase di dimissione. Per ciascuna fase si ridefiniscono obiettivi educativi ed organizzativi con una macro mappa operativa per gli operatori coinvolti.
Un progetto 2010 che a partire da quanto realizzato nel corso del 2009 punterà sulla ssperimentazione,, con ipotesi organizzative che nell’ambito degli obiettivi educativi delineati per ogni fase, tenterà di promuovere risposte adeguate ai bisogni dei ragazzi dei gruppi indicati.Fondamentale continuare nel costante lavoro di monitoraggio del lavoro che viene svolto.monitoraggio del lavoro che viene svolto.
MODELLO DI INTERVENTO
Lavoro per fasi \ moduli 1. Accoglienza\ filtro
2. Orientamento
3. Dimissioni
Divisione in gruppi :• Un gruppo per la fase di accoglienza• Un gruppo per le fasi orientamento e
dimissioni Nel corso del 2010, in relazione alle risorse di personale e agli spazi
a disposizione si valuteranno (e se possibile sperimenteranno) ipotesi di suddivisione fra il gruppo orientamento e il gruppo dimissione
La prima fase di ingresso è sinonimo di accoglienza e coincide con il macro obiettivo della attenuazione dell’impatto che la struttura detentiva può avere sul minore. Questo macro obiettivo è trasversale ai tre obiettivi educativi che declinano in maniera differente la funzione di accoglienza rivolta al minore.
(1)(1) Accoglienza informativaAccoglienza informativa.. Ogni area/ufficio interno dell’ I.P.M. delinea questa funzione con azioni specifiche. L’Area sicurezza informa il ragazzo sugli aspetti procedurali interni (es.registrazione matricola, telefonate, posta,…), sugli aspetti normativi interni, informazioni sul regolamento, e logistica dell’Istituto, etc,… L’Area sanitaria provvede alla verifica della condizioni di salute, al contatto con i Servizi sanitari territoriali, all’orientamento del minore sulle norme igienico-sanitarie. L’Area Educativa garantisce l’ascolto nelle primissime ore di ingresso in istituto, l’orientamento del minore rispetto alla struttura, l’individuazione di particolari bisogni o fattori di rischio emergenti…
(2)(2) Accoglienza relazionaleAccoglienza relazionale.. Si basa fondamentalmente sugli interventi di sostegno di tipo formale (es. colloqui) ed informale, contatti con i familiari, introduzione al gruppo dei coetanei, interventi sulle crisi, lavoro con il gruppo dei minori, inserimento nelle prime attività formative, culturali e sportive..etc…
(3)(3) Accoglienza trattamentaleAccoglienza trattamentale.. Si definisce attraverso la assegnazione formale del caso alle figure professionali dell’èquipe, la conoscenza diretta del minore da parte di tutti i componenti l’èquipe, la conoscenza diretta dei familiari, l’acquisizione di informazioni da parte dei servizi territoriali, l’iniziale elaborazione del reato e della misura cautelare, etc.
Questi interventi si traducono contestualmente in una organizzazione interna caratterizzata da interdipendenza tra le varie Aree presenti in Istituto (Custodia, Educativa, Sanitaria), da attività specifiche
per l’accoglienza con moduli brevi e aperti a continui inserimenti di nuovi ragazzi. Percorsi formativi e sportivi che aiutano i ragazzi ad inserirsi nel nuovo contesto e siano propedeutici a
percorsi formativi più strutturati da realizzarsi negli altri moduli. Interventi non solo individuali ma soprattutto rivolti al gruppo dei minori.
GRUPPO ACCOGLIENZA
FASE DI INGRESSOCentralità fase di accoglienza, l’obiettivo è creare uno spazio educativo che
dentro la più ampia cornice di un contesto che promuove azioni di responsabilizzazione, sia utile a:
Obiettivi tecnico-educativi
Attenuare l’impatto con la struttura detentiva
Sostenere il minore nella dimensione emotiva \ affettiva
Contestualizzazione (Favorire la conoscenza del contesto, del regolamento e del personale) e primo orientamento
Aprire spazi di collaborazione e di costruzione della relazione educativa
Obiettivi Organizzativi
Attivazione tempestiva ed adeguata dell’intervento di accoglienza
Colloqui con l’equipe Valutazione intersoggettiva con le figure che gestiscono le attività interne.Spazio educativo individuale
Avviare attività di gruppo (sportive, culturali e scolastiche etc.) Incontri informativi di gruppo (organizzazione quotidiana)
Assegnazione minore ad educatore e psicologo, presa in carico, costituzione equipe
FASE DI INGRESSOmappa operativa
OBIETTIVI educativi OPERATORI (chi e con chi) AZIONI (che cosa e come)
1. Attenuare l’impatto con la
struttura detentiva
•Educatori
•Educatori, (stranieri con mediatori)
•Psicologo
•Educatori IPM e educatori CPA
•Educatori
• Sorveglianza, educatori
•Polizia Penitenziaria, Magazziniere
Matricolisti
•Raccolta informazioni (C.P.A., Prog. Funzioni Ponte-colloquio congiunto in CPA) e/o servizio di provenienza (territorio, altro IPM).
•Colloqui di primo ingresso (continuità con interventi da c.p.a. per cust.caut. o agg.)
•Valutazione fattori di rischio (autolesionismo, dipendenze, reazioni depressive)•Colloqui congiunti con il minore nella fase dell’ingresso e aggravamento.
•Compilazione scheda primo ingresso,consegna estratto regolamento interno e procedure di autorizzazioni (colloqui, telefonate).•Valutazione sanitaria (stanza singola)Inserimento nel gruppo (criterio: tutela diritti soggettivi e integrazione etnica)
•Consegna generi di prima necessità
•Immatricolazione
2. Sostenere il minore nella
dimensione affettiva ed emotiva
•Educatori, Mediatori Culturali
•Psicologo •Educatori, Med. Culturali e Pol. Pen.
•Educatori, operatori attività
•Contatti con i familiari (orientamento accoglienza). •Colloquio di contestualizzazione
•Interventi individuali e sul gruppo
•Inserimento, accompagnamento in
attività, valutazione congiunta.
FASE DI INGRESSOmappa operativa
OBIETTIVI educativi OPERATORI (chi e con chi) AZIONI (che cosa, come)
3. Favorire la conoscenza del contesto, del regolamento e del personale
•Servizio medico-infermieristico
•Educatore, agenti di gruppo
Operatori – educatori
Volontari, Operatori agenzie
Polizia Penitenziaria
•Prima visita medico-sanitaria, contatto con servizi sanitari territorialiIncontri informativi di gruppo
• Interventi educativi e di orientamento/ monitoraggio / controllo/ sulla cura di sé e degli spazi \ vita quotidiana-orari
•Monitoraggio congiunto delle attività
•Gestione attività culturali, ricreative e sportive (rugby,calcio, biblioteca, giochi,giornalino etc.)
•Gestione telefonate, consegna posta,
acquisti
4. Aprire spazi di collaborazione e di costruzione della relazione educativa
•Coord. Area educativa
•Educatore (titolare)
•Psicologo, educatore (Titolare)
•Educatori, psicologo
•Assegnazione minore ad educatori di gruppo e psicologo (criteri: continuità trattam., brevi- medie permanenze)
•segnalazione USSM, costituzione equipe, convocazione prima equipe, documentazione tecnica
•Colloqui di sostegno e presa in carico, partecipazione equipe
•Lavoro in gruppo a valenza psico-educativa
OBIETTIVI - Valutazione impatto del contesto carcerario su identità del minore e sostegno psicologico finalizzato all’apertura delle narrazioni di sé funzionali ad avviare un progetto di cambiamento.
• - Valutazione dei rischi internati all’ingresso del ragazzo in istituto (es. autolesionistico, eteroaggressivo, reazione di tipo depressivo) finalizzata alla definizione, con l’educatore referente, degli interventi da attivare per fronteggiare tali rischi.
• - Valutazione responsabilità personale nel passaggio dal CPA all’Istituto penale (rielaborazione restituzioni dell’Udienza di Convalida).
• - Laddove possibile, valutazione degli stili genitoriali e delle narrazioni familiari inerenti alla responsabilità attraverso colloqui congiunti con gli altri membri dell’èquipe con le figure di riferimento educativo del minore.
PRIMI INGRESSI
AZIONI
- Continuità dell’intervento psicologico con il CPA garantita dalla presenza della stessa figura psicologica in entrambe le strutture
- Colloqui psicologici individuali e congiunti con gli altri referenti dell’èquipe
- Incontri psicoeducativi con il gruppo minori, finalizzati a facilitare l’impatto con il contesto penale in senso destigmatizzante e a favorire nei minori narrazioni di sé non centrate unicamente intorno all’esperienza detentiva, in funzione del futuro processo di cambiamento. Per perseguire tale obiettivo, il gruppo rappresenta un laboratorio interattivo che consente di valutare e potenziare le competenze narrative, relazionali e comunicative
- Stesura, per la parte inerente allo specifico professionale, delle relazioni d’èquipe (in tempi brevi soprattutto nei casi di udienza direttissima o rinvii a breve)
Dall’esperienza degli ultimi tre anni, è valutata positivamente la continuità dell’intervento psicologico nei casi di aggravamento della misura cautelare
per i minori ospitati in Comunità Ministeriale. In tal caso, l’intervento psicologico continuativo garantisce al minore un sostegno continuativo
nell’iter istituzionale (CPA/ IPM/Comunità Ministerale); alle équipe referenti una minore dispersione delle informazioni , con conseguenti effetti sulla
qualità tecnica delle relazioni prodotte per l’ A.G. e per le eventuali strutture territoriali contattate per l’accoglienza del ragazzo.
SITUAZIONI DI AGGRAVAMENTO DELLA MISURA CAUTELARE
•Utenza prevista: Gruppo di undici ragazzi
Criteri di costituzione gruppo: •posizione giuridica (primari in custodia cautelare, brevi permanenze, ingressi da CPA, aggravamento di un mese). •Integrazione tra ragazzi con differente provenienza geografica, sociale etc• contrasto alla strutturazione di gruppi con dinamiche di leadership negativa e sopraffazione
Risorse umane necessarie al raggiungimento degli obiettivi indicati:Polizia penitenziaria (di gruppo)2 educatori a tempo pieno 1 psicologo referente, mediatori culturali per almeno due ore giornaliere,sanitario e personale correlato (infermiere, specialisti ), Operatori attività: insegnanti, operatori attività sportive, culturali, operatori laboratori artigianali, volontari,
GRUPPO ACCOGLIENZADimensione fondamentale del trattamento sono l’istruzione,il lavoro, le attività
culturali ricreative e sportive (art. 15 L. 354\75 e circ. ministeriale. 02\06 Organizzazione e gestione tecnica degli IPM )
Attività:
•scuola e/o alfabetizzazione
•attività culturali (biblioteca, giornalino, cineforum, musica, clowneria etc.)
•attività manuali-artigianali (lavorazione del legno, cartapesta, pittura etc)
•attività sportive
•gruppi di approfondimento tematico (salute, convivenza etc), percorsi con il gruppo (equipe) socializzazione
Spazi:
•mensa di gruppo
•spazio socialità
•aula scolastica
• aula laboratorio polivalente
• ufficio operatori
•palestra
•campo sportivo
SINTESI PROGETTI FASE DI ACCOGLIENZA
• Biblioteca \ giornalino
• Attività sportive (Uisp, rugby reno, etc.)
• Animazione\volontariato (U.v.a. passa)
• Laboratori espressivi (terra verde)
Progetto biblioteca-giornalino, Da ragazzi di vita a vita da ragazzi
FINALITA’
• Accoglienza• Individuazione delle
caratteristiche/ potenzialità individuali
• Narrazione, riflessione ed elaborazione dei vissuti
OBIETTIVI
• Accogliere i ragazzi nuovi arrivati e/o non collocabili in altri contesti/attività
• Individuare con il resto dello staff le caratteristiche e le potenzialità individuali dei ragazzi
• Creare dinamiche e spirito di gruppo
• Elaborare attività volte alla conoscenza e integrazione tra le diverse culture dei ragazzi
• Creare momenti di informazione-formazione
ATTIVITA’ -Giochi didattici, esercizi e schede sulla gestione delle emozioni-Creazioni grafiche ed elaborazioni scritte di testi scritti-Creazione manuale di oggetti-Lettura quotidiani-Visione films-Ascolto di brani musicali -Collaborazione con altri laboratori interni ed esterni all’istituto-Stesura articoli per il giornalino-Catalogazione di testi esistenti
VALUTAZIONE E MONITORAGGIO
-Osservazione sistematica
-Programmazione/realizzazione
-Valutazione comportamento/operatività dei ragazzi
ORGANIZZAZIONE -Confronto quotidiano con gli educatori prima e dopo l’attività (secondo necessità)-Tutti i giorni attività con i ragazzi dalle ore 10.00 alle ore 12.00 (o come concordato periodicamente con l’area educativa e la direzione-Incontri mensili di verifica con direzione, coordinatore area educativa, consulente e operatori
Progetto Carcere
U nione
I taliana
S port
P er tutti
Da 20 anni all'interno dell'Istituto Penale Minorile
Sport come “inclusione”
Sport come “strumento”
Sport come “approccio
educativo”
Sport come “regole”
Sport come “svago”la libertà non è uno spazio libero,
libertà è partecipazione (G. Gaber)
Non solo attività
d'animazione
sportiva....
Obiettivo Educare alla responsabilità attraverso il gioco e le sue regole
Contenuti Gioco del calcio (coinvolgimento di tutti e partite amichevoli senza arbitro)
Rudimenti del gioco del rugby ed i suoi valori
Basket (partitelle 3 vs 3)
Rudimenti di arti marziali e fitness
Tiro con l'arco
Amichevoli con squadre amatoriali o professioniste esterne
Sviluppo • Interventi quotidiani (lun-ven) nella fascia oraria 17-18,30 ed organizzazione di
eventi con squadre o gruppi esterni.
• Progetti: Natale al Pratello (Nuvole in viaggio) - E..state al Pratello – Una Barca
piena di sogni
Progetto Carcere
Risorse umane Coordinatore referente, n.7 operatori, n.1 figura di collegamento con la
struttura (mansioni tecnico/logistiche)
Ragazzi coinvolti
Ad oggi sono coinvolti tutti i ragazzi ristretti, sarebbe interessante pensare
di strutturare attività diversificate per gruppi
Verifica dei risultati
Confronto tra gli operatori in itinere
Problematicità Strutturali (locale adibito a palestra)
Logistiche (orario invernale)
Comitato Provinciale di BolognaV. dell'Industria, [email protected]
Lavori in corso
- Migliorare il confronto, lo scambio, la relazione con tutti gli operatori all'interno dell'IPM
- Formazione operatori UISP
- Momenti periodici di scambio con le altre realtà presenti all'interno dell'IPM
Alcune proposte operative
Progetto Carcere
36
VOLONTARIAMENTE INSIEME
OBIETTIVO EDUCATIVO GENERALE:
educare alla responsabilità
37
OBIETTIVI SPECIFICIFASE DELL’ACCOGLIENZA:
- attenuare l’impatto con la struttura detentiva
- creare le condizioni per la realizzazione di una relazione educativa
- favorire momenti di aggregazione
- educare al rispetto dell’altro
Fase di Accoglienza Laboratori espressivi
Obiettivi educativi Obiettivi specifici
Attenuare l’impatto con la struttura detentiva.
Ricevere i ragazzi in uno spazio accogliente dove ognuno può lasciare il proprio “segno”.
Aiutare il minore ad esprimere le proprie emozioni.
Insegnare linguaggi comunicativi a ragazzi che, per non conoscenza della lingua o scarsa scolarizzazione, hanno difficoltà nell’utilizzare altri canali. Aiutarli nella libera espressione personale.
Aiutarlo a comprendere contesto, spazi, regole e risorse del laboratorio e dell’Istituto.
Presentare le attività, le diverse materie, gli insegnanti, le regole e le opportunità nel parteciparvi. Il laboratorio rappresenta un momento di libertà dalle ore passate in cella, di incontro con altri ragazzi e di rielaborazione collettiva della realtà che stanno vivendo.
Valorizzare competenze e attitudini dei minori, per evitare che l’identità si cristallizzi intorno a un’idea di sé come deviante.
Incentivarne la creatività artistica, la libera espressione e l’iniziativa personale, farli stupire davanti al proprio lavoro.
Avviarli alle discipline proposte, attraverso la pratica paziente e la sperimentazione di diverse tecniche e materiali.
Organizzazione
• Azioni: laboratori espressivi rivolti a ragazzi con breve permanenza.
• Materie: carta/cartone, mosaico, ceramica, decorazione pittorica.
• Tempi: dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12 o dalle 14 alle 17, a seconda delle richieste dell’Istituto.
Non è ancora possibile stabilire quando comincerà l’attività e fino a che mese sarà svolta.
• Spazi: laboratorio preposto alle attività manuali
• Azioni trasversali: incontri settimanali con il gruppo educativo, con i ragazzi partecipanti, interni al gruppo operativo di Terra Verde; incontri bimestrali con la Direzione dell’I.P.M., il gruppo educativo e le agenzie esterne.
• Costi: i laboratori saranno sostenuti dall’Asp Irides, a seguito della delega
ricevuta dal Comune di Bologna. Ad oggi la convenzione non è stata sottoscritta.
Istituto Penale Minorile Bologna Ipotesi- settimana tipo- attività
gruppo accoglienza
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
9.00-12.00 scuola-
alfabetizzazione
9.00-12.00 scuola-alfabetizzazione
9.00-12.00 scuola-alfabetizzazione
9.00-12.00 scuola-alfabetizzazione
9.00-12.00 scuola-alfabetizzazione
Avviam. al rugby
11.00 - 12.00 e|o volontari
Attività Volontari (partita calcio etc.)
9.00-12.00 laborat. formativo
9.00-12.00 laborat. formativo
9.00-12.00 laborat. formativo
9.00-12.00 laborat. formativo
9.00-12.00 laborat. formativo
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
P O M E R I G G I O
14.00-17.00 laboratorio
ricreativo-culturale
14.00-17.00 laboratorio
ricreativo-culturale
14.00-17.00 laboratorio
ricreativo-culturale
14.00-17.00 laboratorio ricreativo-culturale
14.00-17.00 laboratorio
ricreativo-culturale
Animazione volontari 15.30 –18.30
Animazione volontari 15.30 –18.30
14.00-17.00 attvità di gruppo ricreativa/culturale (musica, biblioteca,
14.00-17.00 attvità di gruppo (percorso di educazione alla salute)
14.00-17.00 attvità di gruppo
ricreativa/culturale (musica, biblioteca
14.00-17.00 attvità di gruppo educazione alla
legalità
14.00-17.00 attvità di gruppo ricreativa/culturale (musica, biblioteca
Attvità sportive 17.00-19.00
Atività sportive 17.00-19.00
Attvità sportive 17.00-19.00
Atività sportive 17.00-19.00
Attvità sportive 17.00-19.00
Socialità serale
Socialità serale
La fase centrale di orientamento focalizza l’attenzione su strumenti, attività e interventi idonei aidonei a valorizzare valorizzare competenze, risorse, attitudini dei minori.La programmazione di questo modulo deve esser centrata su un assetto organizzativo che consenta di adeguare le risorse messe a disposizione ed i bisogni dei ragazzi.In questo gruppo devono realizzarsi interventi educativi centrati su un percorso formativo e socio-lavorativo, preliminare al passaggio alla successiva fase della dimissione o direttamente proiettato all’esterno se le condizioni non permettono l’attivazione di un ulteriore gruppo.È pertanto necessario poter utilizzare spazi che consentano l’attivazione di percorsi di orientamento al lavoro e di formazione professionale (ristorazione, meccanica, teatro, etc.). Spazi non disponibili nel primo periodo di trasferimento nella nuova struttura.Fondamentale pertanto attraverso un intervento di forte coordinamento mettere in relazione la scuola, l’orientamento al lavoro, la formazione professionale e l’inserimento lavorativo.Senza queste condizioni il gruppo orientamento viene meno ai suoi obiettivi fondamentali.Il progetto educativo individualizzato, il contratto formativo, saranno gli strumenti privilegiati per il raggiungimento degli obiettivi indicati.Lo strumento del contratto educativo/formativo, consente al ragazzo e all’ equipe un continuo confronto con la realtà. Ogni impegno realizzato ed ogni obbiettivo raggiunto, contribuiranno ad accrescere l’ autostima e con ciò ulteriori successi e maggiore motivazione, fino a consentire ai ragazzi di diventare protagonisti del proprio cambiamento.Nella prima fase di passaggio nella nuova struttura i ragazzi in orientamento e in dimissione condivideranno lo stesso gruppo, per l’impossibilità di aprire ulteriori gruppi.
GRUPPO ORIENTAMENTO
FASE DI ORIENTAMENTO\PERMANENZA Obiettivi educativi sono riconducibili ai ragazzi che restano in Istituto dopo la
prima fase di accoglienza. Uno spazio educativo che sempre nell’ambito del più ampio obiettivo della responsabilizzazione, lavori in particolare a:
Obiettivi tecnico –educativi
•Potenziare l’osservazione e consolidare la relazione educativa Elaborazione del reato e assunzione di responsabilitàPotenziamento dell’esame di realtà
•Analisi dei bisogni e delle esigenze formative professionali e personali dei minori
•Orientamento socio-lavorativo
•Educare alla convivenza e al rispetto delle regole, di sé e degli altri Educare alla salute ed al benessere psico-fisico
Obiettivi organizzativi
•Organizzazione lavoro di equipestipula contratto educativo. Elaborare in equipe una progettualità sul singolo caso
•Attivazione e monitoraggio lavori in gruppo con minori a valenza educativa.
•Progettazione e attivazione percorsi scolastici e di formazione professionale, teatrali, sportivi,di lavoro e di animazione.
•Percorso di educazione alla salute, definizione modalità di orientamento e controllo (incontri informativi, monitoraggio pulizia stanze, mensa etc..)Progettazione e realizzazione di uno spazio di socialità (ex sala biblioteca)Incontri di comunicazione e confronto su regole e bisogni con educatori ed ispettori.
OBIETTIVI educativi OPERATORI (chi e con chi) AZIONI (che cosa, come)
1. Potenziare l’osservazione e consolidare la relazione educativa,
1.a Elaborazione del reato e conseguente assunzione di responsabilità
1.b Potenziamento esame di realtà.
•Equipe (educatori, consulenti, mediatori culturali, assistenti sociali)
•Educatore
•Psicologi
•Equipe
•Colloqui individuali, osservazione dell’attività di gruppoContratto educativo.
•Coord. Equipe,Documentazione lavoro educativo (scheda, verbali equipe, etc.)
•Colloqui individuali, attività di gruppo
Stesura profilo psicologico del minore e partecipazione equipe.
•Colloqui individuali, con famiglia, con adulti significativi, attivazione risorse esterne (istituzionali e del privato sociale, volontariato),Magistratura•Stesura relazione di sintesi, piano di trattamento
2. Individuazione e analisi dei bisogni affettivi e interpersonali e delle esigenze formative del minore.
•Equipe
•coordinatore area educativa
•Educatori, psicologi, mediatori
•Colloqui individuali
•coordinamento, (gruppo G.P.S.L. etc.) e gruppi interservizi
•Lavoro in gruppo con i minori, (psico-
educativo)
FASE DI ORIENTAMENTOMappa operativa
3. Orientamento socio lavorativo
•Coord. Area educativa
•Direzione
•Educatori, operatori agenzie
•Agenti, educatori di gruppo
•Educatori agenti di gruppo operatore agenzie
Operatori agenzie, volontari
• Confronto con direzione, riunioni con aree (sanitaria, educativa, sicurezza) per valutazione del contesto e dell’utenza.
•Riunioni con responsabili agenzie, contatti con il territorio e servizio tecnico CGM
•Patto formativo, incontri informativi, monitoraggio settimanale, percorsi di orientamento al lavoro•Coord. lavori interni di manutenzione, ripristino spazi comuni etc.
Gestione laboratori (Formaz. professionale, Scuola, Laboratori artigianali, Teatro, Corsi di alfabetiz. etc.)
•Presentazione ai ragazzi percorsi formativiGestione negozio lavorare stanca.
4. Educare alla convivenza e al rispetto delle regole, di sé e degli altri
4.a Educare alla salute ed al benessere psico-fisico
• Mediatori, area educativa, sicurezza, volontari
•Coord.area educativa, sorveglianza e educatori
•educatori, ispettori
•Agenti di gruppo, educatori
•Area sanitaria, area educativa, con agenzie esterne (SERT, spazio giovani,)
•Direzione, Comandante
Sorveglianza
• organizzazione pratiche di culto religioso (ramadan, etc.) •coinvolgimento minori nella program. attività (es. commissioni vitto, attività, biblioteca, etc.)
•Lavori in gruppo a cadenza quindicinale su regolamento interno, rispetto degli orari, etc.
•Controllo e monitoraggio utilizzo vestiti e oggetti individuali, monitoraggio pulizia stanze, mensa e spazi comuni)
•Programmazione e gestione percorsi tematici, es. educazione alla salute (esperti esterni).
•Applicazioni regolamento interno, interventi tempestivi premio/sanzione.•Controllo e verifica del rispetto degli orari e della organizzazione quotidiana
LAVORO PSICOLOGICO IN FASE DI
ORIENTAMENTO OBIETTIVI
Sostegno psicologico finalizzato alla riduzione del rischio che il contesto carcerario possa favorire il rafforzamento dell’identità delinquenziale nella rappresentazione di Sé e che la personalità del ragazzo possa cristallizzarsi intorno ad un’idea di sé come deviante con conseguente chiusura esperenziale e di non-cambiamento.
Sostegno psicologico alla capacità autoriflessiva del minore in senso critico rispetto allo stile di vita precedente al reato finalizzato all’elaborazione, identificazione e definizione di una progettualità futura condivisa e mentalizzata.
Sostegno alla rielaborazione della responsabilità personale del ragazzo in merito al reato attraverso l’analisi e la consapevolizzazione; supporto psicologico individualizzato negli episodi di crisi legati alle diverse fasi processuali (Processo di I° Grado, Appello, etc…).
Laddove possibile, valutazione degli stili genitoriali e delle narrazioni familiari inerenti alla responsabilità e alla progettualità condivisa del minore attraverso colloqui congiunti con gli altri membri dell’èquipe con le figure di riferimento educativo del minore.
AZIONI
- Colloqui psicologici individuali e congiunti con gli altri referenti dell’èquipe.
· - Incontri psico-educativi con il gruppo minori, finalizzati a supportare il processo di responsabilizzazione che rappresenta l’obiettivo progettuale dell’esperienza detentiva e a favorire narrazioni di sé funzionali al progetto di cambiamento. Per perseguire tale obiettivo, il gruppo rappresenta un laboratorio interattivo che consente di valutare e potenziare le competenze narrative, relazionali e comunicative
· - Stesura, per la parte inerente allo specifico professionale, delle relazioni d’èquipe (in tempi brevi soprattutto nei casi di udienza direttissima o rinvii a breve) focalizzata alle descrizione del profilo psicologico del minore.
· - Osservazione diretta del minore, ove possibile, nelle occasioni di interazioni interpersonali con i pari e con gli adulti di riferimento.
“GRUPPO ORIENTAMENTO”•Utenza prevista: Gruppo di circa dieci \ undici ragazziCriteri di costituzione gruppo:
•posizione giuridica: (definitivi, ingressi per giustizia(?), aggravamento di un mese(solo per molti rientri) e custodie cautelari che superata la fase di accoglienza passano nel nuovo gruppo•Integrazione tra ragazzi con differente provenienza geografica, sociale etc• contrasto alla strutturazione di gruppi con dinamiche di leadership negativa e sopraffazione•Risorse umane necessarie al raggiungimento degli obiettivi indicatiPolizia penitenziaria (di gruppo)2 educatori a tempo pieno assistente sociale referente del singolo caso1 psicologo referente, mediatori culturali sanitario e personale correlato (infermiere, specialisti ), Operatori attività: insegnanti, operatori attività sportive, culturali, operatori laboratori professionali, volontari
GRUPPO ORIENTAMENTODimensione fondamentale del trattamento sono l’istruzione,il lavoro, le attività culturali
ricreative e sportive (art. 15 L. 354\75 e circ. ministeriale. 02\06 Organizzazione e gestione tecnica degli IPM )
Attività:
•scuola e/o alfabetizzazione
•attività cultuali (biblioteca, giornalino, cineforum, musica, teatro, etc.)
•Percorsi di orientamento al lavoro, formazione professionale (teatro, ristorazione, meccanica, scenotecnica e manutenzione)
•attività sportive
•gruppi di approfondimento tematico (salute, convivenza etc), percorsi con il gruppo (equipe) socializzazione
Spazi:
•mensa di gruppo
•spazio socialità
•aula scolastica
• aula laboratorio polivalente
• ufficio operatori
•palestra
•campo sportivo
Incertezza sui tempi di agibilità degli appositi
spazi (laboratori e teatro)
Attività prevalenti previste nel corso del 2010.
•Scuola (istituto comprensivo I)
•Laboratori artigianali (associazione terra verde)
•Teatro (Bloom)
•Formazione professionale (IIPLE e Fomal)
SINTESI PROGETTI ORIENTAMENTO
• Scuola (istituto comprensivo I)
• Laboratori artigianali (associazione terra verde)
• Teatro (Bloom)
• Formazione professionale (IIPLE e Fomal)
• Animazione/volontariato (U.v.a. passa)
IC N 1 DOZZAPROGETTO SCUOLA
ANNO SCOLASTICO 2009/2010
OBIETTIVI GENERALI
FASE DI INGRESSO Aprire spazi di collaborazione e
di costruzione della relazione educativa
Attenuare l’impatto con la struttura detentiva
Sostenere il minore nella dimensione emotiva \ affettiva
FASE DIORIENTAMENTO/PERMANENZA Promuovere azioni di
responsabilizzazione Favorire l’inserimento in progetti
di più ampia durataFASE DI DIMISSIONE Favorire il reinserimento nella
società
OBIETTIVI SPECIFICI
ACCOGLIERE, INTEGRARE, RESPONSABILIZZARE
• Educare ad un comportamento responsabile, nella comprensione e nel rispetto delle regole.
• Potenziamento di un atteggiamento pro-attivo e collaborativo.
• Potenziamento dei linguaggi verbali e non verbali idonei e consapevoli.
• Esplorare, comprendere e saper
comunicare il mondo emotivo.• Avvio allo sviluppo delle abilità di
analisi e sintesi.
• Consolidamento di un metodo di lavoro funzionale.
ORGANIZZAZIONE
PROGETTI “Caro amico ti scrivo…”, in collaborazione con l’istituto superiore
Salvemini ( BO). “Narrativa”, in collaborazione con Biblioteca Sala Borsa e Alma Mater
(BO).
DOCENTI TEMPI ATTIVITA’
Testigrosso Lunedì dalle 9,00 alle 12,00 Informatica e Italiano L2
Trentini Martedì dalle 9,00 alle 12,00 Inglese
Ventrella Mercoledì dalle 9,00 alle 12,00
Matematica e Scienze
Scoccia Giovedì dalle 9,00 alle 12,00 Italiano L2 e Storia
Scoccia Venerdì dalle 9,00 alle 12,00 Lettere e Geografia
Guarino Dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 12,00
Italiano L2, Lettere, Geografia,
Coordinamento
Obiettivi educativi Obiettivi specifici
Fornire un orientamento socio lavorativo.
Insegnare tecniche artistico artigianali, spendibili anche in ambito post detentivo.
Recuperare e valorizzare materiali considerati di scarto
Affrontare la materia in modo intensivo attraverso un progetto specifico.
Utilizzare il gruppo come strumento educativo.
Creare ogni giorno gruppi di lavoro come stimolo e confronto continuo, ogni piccolo passo del singolo, trova immediato riscontro negli altri.
Valorizzare competenze, risorse, attitudini dei minori.
Aiutarli a scoprire le proprie potenzialità, renderli soggetti attivi, capaci di rivedere se stessi e di essere protagonisti del proprio percorso formativo.
Utilizziamo l’artigianato per la sua importante valenza di mestiere, con tutto ciò che implica l'apprendimento al fare.
Incentivare il rispetto degli spazi, di sé, degli altri.
Condividere con i ragazzi le norme di laboratorio (entrate, pause, uso degli strumenti, pulizia del locale).
Incentivare il rispetto reciproco e del lavoro da compiere insieme.
Migliorare la capacità di mantenere un impegno nel
tempo.
Miglioramento e personalizzazione degli spazi comuni.
Fase di orientamento Laboratori artigianali
Organizzazione
• Azioni: laboratori artigianali rivolti a ragazzi con lunga permanenza.
• Materie: falegnameria, mosaico, ceramica, carpenteria.
• Tempi: moduli bimestrali, dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12 o dalle 14 alle 17, a seconda delle richieste dell’Istituto.
Non è ancora possibile stabilire quando cominceranno e quanti moduli saranno attivati.
• Spazi: da definire. Lo spazio ridotto del laboratorio non consente di svolgere tutte le attività al suo interno, specie se si tratta di falegnameria e carpenteria.
• Azioni trasversali: incontri settimanali con il gruppo educativo, con i ragazzi partecipanti, interni al gruppo operativo di Terra Verde; incontri bimestrali con la Direzione I.P.M., il gruppo educativo e le agenzie esterne.
• Costi: i laboratori saranno sostenuti dall’Asp Irides, a seguito della delega ricevuta dal Comune di Bologna. Ad oggi la convenzione non è stata sottoscritta.
CENTRO TEATRALE INTERCULTURALE ADOLESCENTITEATRO DEL PRATELLO coop.sociale
I Limiti e Don Chisciotte
Il programma attivita’ 2010presso l’ Istituto Penale Minorile di Bologna
prevede i seguenti progetti:
PROGETTO DIALOGHI SUL LIMITE
---------
DON CHISCIOTTE
- prove di primavera in teatroper produrre un evento spettacolare
in occasione della III edizione della Rassegna estiva per cortili e strade del PratelloSANCHO PANZA SI FERMO’ AL PRATELLO… MA RIPARTI’
- progetto teatro d’autunno(laboratori e produzione dello spettacolo 2010)
Progetto Dialoghi sul Limite2009-2010
Obiettivi generali per la fase di orientamento:
Sperimentare il lavoro in gruppo.Costruire occasioni di riflessione su particolari temi che si ritengono importanti per un adolescente.
Obiettivi specifici:
Inventare, scrivere brevi storie su un argomento complesso e scabroso: il limite. E’ una sfida con adolescenti “costretti” che vivono in un mondo che si vuole senza limiti, dove gli adulti proclamano i limiti ma non li praticano, dove gli adolescenti sono spesso privati
del limite.Confrontarsi con altri coetanei, studenti di Istituti Superiori, scambiandosi i materiali prodotti (scritture e immagini).
Concorrere alla realizzazione di un’opera complessiva conclusiva dell’intero progetto DIALOGHI 2010
Azioni:
Laboratorio di scrittura creativa da realizzarsi con il coinvolgimento della scuola.Tre Incontri con altrettante classi di Istituti Superiori e di Centri della Formazione professionale coinvolti nel progetto DIALOGHI
e nel progetto MEMORIE.Partecipare, se possibile, all’evento finale conclusivo con tutti i partecipanti.
Tempi:
Dalla metà di gennaio 2010 a fine marzo.
Risorse:
Regione Emilia-Romagna
Laboratorio permanente di Teatro in Ipm:
Prove di Primavera in Teatro(per produrre produrre un evento spettacolare per la rassegna estiva)
Obiettivi generali per la fase di orientamento:
Sperimentare il lavoro in gruppo.Partecipare a un progetto complesso, in cui “si gioca la propria parte” all’interno di un panorama composto da
diversi piani e tempi.
Obiettivi specifici:
Sperimentare e attivare capacità espressive legate alla scrittura, al video e al movimento.Cimentarsi nell’improvvisazione teatrale, quale propedeutica per la fase autannule di lavoro teatrale.
Realizzare all’interno del cortile del carceretto un evento aperto al pubblico in occasione della III rassegna estiva per strade e cortili del Pratello.
Azioni:
Laboratori espressivi (scrittura e video)Laboratori teatrali (movimento e improvvisazione teatrale)
Tempi:
Da aprile 2010. Rassegna prevista ad agosto.
Risorse:
Da ricercare attraverso la convenzione in atto tra Comune, Provincia e CGM
Laboratorio permanente di Teatro in Ipm:
Progetto Teatro d’Autunno(laboratori e produzione dello spettacolo 2010)
Obiettivi generali per la fase di orientamento:
Sperimentare il lavoro in gruppo.Affrontare un progetto da costruire e portare a termine in cui è fondamentale l’autoresponsabilizzazione.
Cimentarsi in un progetto in cui si richiede costanza, precisione e responsabilità.Sperimentare una esperienza lavorativa nell’ambito dello spettacolo.
Praticare una palestra in cui si giocano le proprie emozioni.Provare la gratuità.
Obiettivi specifici:
Sperimentare capacità espressive legate alla scrittura, al video e al movimento.Ricercare la verità nel gesto teatrale.
Cimentarsi nella realizzazione di una produzione teatrale nelle sue diverse fasi e componenti.
Azioni:Laboratori manualiLaboratori espressiviLaboratori teatrali
Produzione libretto di scrittureProduzione spettacoloRepliche spettacolo
Tempi:Da settembre a dicembre 2010.
Risorse:Da ricercare attraverso la convenzione in atto tra Comune, Provincia e CGM
58
FASE DELLA PERMANENZA:
-promuovere il dialogo e il confronto (educazione alla convivenza)
- creare le condizioni per la realizzazione di una relazione educativa
- favorire momenti di aggregazione
- promuovere azioni di responsabilizzazione
-educare alla gratuità
59
AZIONI TEMPI STRUMENTI 15
Attività varie: sostegno all’azione
educativa. Animazione ludico ricreative di varie
giornate, soprattutto nei periodi di festa
A seconda delle richieste rispetto alle varie attività
presenti in IPM
-Accompagnamenti
-Aiuto preparazione esami
-Gruppi scout
Palla al centro: attività di gioco e
discussioneIl sabato dalle 15,30 alle 18,30
Gioco; ascolto; utilizzo di materiali specifici a seconda delle attività
Video clip: attività pratica e ludico
espressivavolta a favorire lo
sviluppo di singole abilità
La domenica dalle 15,30 alle 18,30.
utilizzo di videocamere, macchine fotografiche e strumentazioni varie
Partite di calcio Un sabato al mese dalle 15,30 alle 18,30
Coinvolgimento di studenti di giurisprudenza
60
AZIONI TEMPI STRUMENTI
Laboratori
Progetti che prevedono 4-8 incontri organizzati secondo disponibilità
Coinvolgimento di esperti
Animazione liturgica Una domenica al mese alle 15,30 Coinvolgimento di gruppi
giovanili
Cene: condivisione pasti con i ragazzi Una sera al mese dalle
18.30 alle 19,30Cibo e bevande offerti dall’associazione
Mostra mercato “Lavorare stanca”: ragazzi in permesso
Tutti i mercoledì e i sabati dalle 16 alle 20
- Prodotti realizzati dai ragazzi nei laboratori di Terra Verde
- Materiale informativo
61
COSTI
Tutte le attività svolte dai volontari sono prestate a titolo gratuito. L’Associazione copre tutti i suoi iscritti con assicurazione civile e infortunistica. A titolo di rimborso spese è stata
stipulata una convenzione con l’amministrazione per l’anno in corso pari a 1000 €. Tutti i proventi della Mostra mercato sono direttamente versati sui conti dei ragazzi o servono
per finanziare attività in loro favore
Istituto Penale Minorile Bologna Ipotesi Schema attività settimanale
Gruppo orientamento
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
9.00-12.00 scuola-
alfabetizzazione
9.00-12.00 scuola-alfabetizzazione
9.00-12.00 scuola-alfabetizzazione
9.00-12.00 scuola-alfabetizzazione
9.00-12.00 scuola-alfabetizzazione
Avviam. al rugby
11.15 - 12.15
Attività Volontari (partita calcio etc..) 10.00-12.00
9.00-12.00 forma.
professionale
9.00-12.00 forma.
professionale
9.00-12.00 forma.
professionale
9.00-12.00 forma.
professionale
9.00-12.00 forma.
professionale
Lunedì
Martedì
Mercoledì
Giovedì
Venerdì
Sabato
Domenica
P O M E R I G G I O
14.00-17.00 formaz.
Professionale teatro
14.00-17.00 formaz.
Professionale teatro
14.00-17.00 formaz.
Professionale teatro
14.00-17.00 formaz.
Professionale tatro
14.00-17.00 formaz.
Professionale teatro
Animazione volontari
15.30 –18.30
Animazione volontari 15.30 –18.30
14.00-17.00 attvità di gruppo ricreativa/culturale (musica, biblioteca,
14.00-17.00 attività di gruppo legalità \ cittadinnaza
14.00-17.00 attvità di gruppo
ricreativa/culturale (musica, biblioteca
14.00-17.00 attvità di gruppo
(percorso educazione all
salute)
14.00-17.00 attvità di gruppo ricreativa/culturale (musica, biblioteca
Attvità sportive 17.00-19.00
Atività sportive
Attvità sportive 17.00-19.00
Atività sportive
Attvità sportive 17.00-19.00
Socialità serale
Socialità serale
Non specifico di una fase ma già presente nella fase di trattamento.
In questa fase il progetto individualizzatoprogetto individualizzato elaborato dall’equipe in stretta interazione con le risorse di contesto (familiari/relazionali, territoriali)risorse di contesto (familiari/relazionali, territoriali) prende forma e diventa prioritaria la proiezione verso l’esterno in previsione della dimissione del ragazzo.
La fase di dimissione deve coincidere con un gruppo organizzato come una “comunità di dimissione”.“comunità di dimissione”. Un gruppo in cui le dinamiche istituzionali sono attenuate e la gestione degli spazi di vita quotidiana, sempre nei limiti del contesto, vedono i ragazzi come soggetti attivi e con un maggior ambito di autonomia e di autogestione.
Nel corso del 2010, in relazione alle risorse di personale ed agli spazi a disposizione, si sperimenteranno ipotesi di separazione dei ragazzi in art. 21 che hanno progetti formativi e\o lavorativi esterni, dagli altri del gruppo orientamento. L’obiettivo è di creare una separazione reale durante le ore diurne e notturne evitando di condividere spazi e attività con i ragazzi degli altri gruppi.
GRUPPO DIMISSIONE
“FASE DI DIMISSIONE”Nel percorso del ragazzo in istituto, assume rilevanza la fase in cui viene definito il progetto verso
l’esterno, in art. 21 o dimissione. Sempre nella più ampia cornice costituita da un percorso di responsabilizzazione, in questa fase gli obiettivi prioritari sono:
•Obiettivi tecnico-educativi
•Potenziare le risorse individuali del minore
•Orientare il ragazzo verso un percorso di autonomia
• perseguire la sostenibilità del progetto di dimissione individualizzato
Obiettivi organizzativi
•Attivare percorsi educativi individuali e di gruppo con un più ampio margine di autogestione
•Organizzazione del gruppo che promuova autonomia e capacità
di autogestione
•Coordinare l’intervento e mettere in rete le risorse ( istituzioni, volontariato, privato sociale, Comuni, Azienda sanitaria,…)
FASE DI DIMISSIONEmappa operativa
OBIETTVI educativi OPERATORI (chi e con chi) AZIONI (che cosa)
1. Potenziare le risorse individuali del minore
•Equipe (educatore , assistente sociale, psicologo, p.p. etc)
Educatore
Equipe
educatore
•valutazione delle competenze in uscita, in base al percorso attraverso confronto con agenzie interne• documentazione (schede transito\dimissioni)•inserimenti nel negozio “lavorare stanca” e n altri percorsi ad ampia autonomia•modifica in itinere del programma di trattamento•Accompagna percorsi all’esterno
2. Orientare il ragazzo verso un percorso di autonomia
•Agenti di gruppo,
Agenti di gruppo,
Operatori agenzie in collaborazione con equipe
• coordina attività occupazionali interne (manutenzione, decoro etc)
•Monitorano attività quotidiane ad ampia autonomia ( mensa,socialità,lavanderia etc)•Gestisce percorsi di educazione alla cittadinanza, attività individuali e di gruppo sulla fruizione dei servizi territoriali etc.
3. sostenibilità del progetto individualizzato di dimissione
Equipe
Area sanitaria,
•Contatti con la magistratura•Coordinamento con il territorio, familiari, adulti significativi, volontariato•potenziamento delle risorse di rete • Prepara documentazione tecnica per l’uscita•passaggio di informazione con CGM e i Referenti Istituzionali esterni •Diario clinico e contatto con i servizi esterni •(Ser.T, Psichiatria, servizi territorio…),
FUNZIONE DI GESTIONE Nella fase di passaggio e di sperimentazione tecnico-organizzativa è fondamentale prevedere strumenti che consentano un costante livello di coordinamento, monitoraggio e verificacoordinamento, monitoraggio e verifica di quanto si sta realizzando.Si confermano alcuni degli strumenti già utilizzati e se ne ipotizzano di nuovi utili ad implementare anche la dimensione valutativa quale elemento fondamentale del processo educativo ed organizzativo
.
I. DI AREA AREA EDUCATIVA( 5 Educatori di cui 2 part-time, uno distaccato part-time in segreteria, 1 coordinatore d’ area) Settimanale (coord. Area, educatori, psicologi, mediatori, consulenti. Una volta al mese partecipa la direzione). Obiettivi: · affronta specifiche tematiche inerenti il lavoro educativo· confronto sui percorsi individuali· definizione e valorizzazione di buone prassi· nuove progettualità AREA SICUREZZA (28 Agenti compresi due ispettori; un Comandamte in missione)Periodiche conferenze di servizio (comandate, sorveglianza, preposti, agenti,)semestrale Direzione tutta l’area sicurezza Obiettvi: · affronta specifiche tematiche di area,· confronto su assetto organizzativo e regolamento,· favorire il coinvolgimento e valorizzazione di ogni operatore, · passaggio di informazioni
Riunione di monitoraggio e coordinamento generale del progetto Nella nuova organizzazione si può pensare ad un responsabile di modulo, con una eventuale rotazione tra gli educatori. Settimanale (di gruppo)
gruppo accoglienza (educatori di gruppo, agenti di gruppo, coordinatore area educativa, sorveglianza, operatori attività)
gruppo orientamento (educatori di gruppo, agenti di gruppo, coordinatore area educativa, sorveglianza operatori attività)
obiettivi: monitora e verifica l’andamento del gruppo (singoli casi, dinamiche di gruppo, attività etc,..) mensile incontro di staff (direzione, comandante, coord. area educativa, sorveglianza, responsabili di modulo) obiettivi: verifica e controlla che si realizza quanto programmato,nuove ipotesi organizzative, trimestrale Direzione, coordinatore area educativa, responsabili di attività e agenzie esterne, comandante/sorveglianza, con tutti i componenti il gruppo che ha partecipato alla progettazione) Obiettivi:
circolazione delle informazioni verificare che quanto si realizza in IPM rientri nella progettazione e comunque nelle
sue linee generali
L’IPM NEL SISTEMA
L’IPM partecipa alle azioni di sistema promosse dal CGM. Partecipazione staff direttivo ( Dirigenza e Direzioni dei servizi ) obiettivi:
condivisione di “problemi” utili alla definizione di ipotesi progettuali,
valutazione del funzionamento dei servizi, costruzione di strategia comune per l’ interlocuzione con
istituzioni e agenzie del territorio incontri periodici tra Direzione e/o coordinatore d’area tecnica e
servizio tecnico obietitvi:
monitoraggio degli interventi, condivisione dei bisogni dell’Ipm, ipotesi di intervento di agenzie
esterne
Indicatori di valutazioneper verificare efficacia e efficienza del servizio
(ipotesi di lavoro per il gruppo allargato di progettazione)
Quantitativi relativi al minore• Rapporti disciplinari• Atti etero/auto-lesionistici• Trasferimenti per motivi disciplinari• Frequenza alle attività• Permessi premio
Quantitativi relativi al servizio
• Numero progettualità avviate (corsi, laboratori, discipline sportive, etc.)
• Proposte e autorizzazioni al lavoro esterno
• Evasioni• Riunioni previste ed effettuate
Qualitativi relativi al minore• Livello di adesione al patto e progetto
educativo • Livello di partecipazione alle attività
proposte• Qualità delle relazioni tra gruppo di pari • Qualità della relazione educativa con gli
operatori
• Qualitativi relativi al servizio• Congruità tra bisogni del minore e
organizzazione del servizio• Grado di soddisfazione professionale degli
operatori • Collaborazione tra aree • Partecipazione comunità esterna alla vita
istituzionale
DIMENSIONE FORMATIVA“spazio per l’elaborazione delle esperienza professionali e
acquisizioni di metodologia di lavoro”
• Riteniamo utile portare avanti, in linea con quanto programmato e realizzato gli anni scorsi, occasioni di aggiornamento e formazione per gli operatori delle aree dell’istituto, dei servizi, e delle agenzie che vi lavorano.
• In particolare sarà importante accompagnare e sostenere gli operatori nella nuova fase organizzativa attraverso una ridefinizione del repertorio di ruolo, costruzione di processi organizzativi, etc.
• Importante poter contare su un percorso di supervisione dell’equipe, così come in ambito organizzativo.