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INDICE - Edizioni Crisalide · 11 L’auto-analisi rivela la storia 73 12 Dire la verità 75 13 Vedere ciò che è sempre presente 79 ... per correggere quello che pensavo di essere,

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INDICE

Prefazione di Eckhart Tolle 11

Prefazione del curatore 15

Ringraziamenti 21

Introduzione 23

PARTE I L’invito: scoprire chi veramente siamo

1 L’ultimo posto in cui avreste pensato di guardare 35

2 La ricerca della felicità 37

3 Aprirsi a ricevere 41

4 La disillusione divina 47

5 Cosa vogliamo veramente? 51

6 Cosa è il sé 55

7 Non siamo ciò che crediamo di essere 59

8 Chi siamo? 63

9 Verità o storie? 67

10 Qual è la nostra storia? 69

11 L’auto-analisi rivela la storia 73

12 Dire la verità 75

13 Vedere ciò che è sempre presente 79

14 La capacità di fermarsi 85Edizioni Crisalide

Gangaji

IL DIAMANTE NASCOSTO La funzione della libertà e dell’autonomia

nella vita dell'uomo

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IL DIAMANTE NASCOSTO RINGRAZIAMENTI

PARTE II Oltre la mente e le emozioni

16 La pace non può essere trovata con la mente 93

17 L’offerta che non si riesce ad accettare 97

18 La trance del linguaggio 101

19 Dove la mente non può arrivare 103

20 La resa della mente al silenzio 107

21 La pratica spirituale 111

22 L’impermanenza delle costruzioni mentali 119

23 Memoria e proiezione 123

24 Confronto e possesso 127

25 Strategie del superego 131

26 Sperimentare le emozioni in modo diretto 137

PARTE III Sciogliere il nodo della sofferenza

27 Le radici della sofferenza 145

29 La differenza tra il dolore e la sofferenza 151

30 Il problema non è la sofferenza 155

31 La causa della sofferenza 159

32 Guarire la ferita originaria 163

33 Incontrare la paura 169

34 Rinunciare al controllo 173

35 Ricevere, dare o semplicemente essere 177

36 La pratica del desiderio 179

37 Cosa otterremo grazie all’illuminazione 181

38 Già immortali 185

39 Il tradimento di se stessi 189

40 Innocenza consapevole 193

41 Arrendersi all’amore 197

PARTE IV Scegliere la pace

42 Assumersi le proprie responsabilità 203

43 Scegliere la pace invece dei problemi 207

44 Mai piú vittime 209

45 Il potere del perdono 211

47 Lasciar cadere gli strati dell’isolamento 219

48 Il tesoro nella disperazione 223

49 Fare entrare il mondo nel proprio cuore 225

50 Il culto della società 229

51 Libertà è affrontare la morte 235

52 La serietà dell’intento 239

53 Intenzione e resa 243

55 La decisione di essere vigili 251

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IL DIAMANTE NASCOSTO INTRODUZIONE

INTRODUZIONE

Questo libro nasce da quindici anni di incontri con persone di tutto il mondo. Alcune di queste erano in cerca di illuminazione

del pianeta, e altre ancora, semplicemente, volevano trovare una risposta alla propria sofferenza individuale.

Fino all’incontro con il mio maestro, nel 1990, al centro delle mie preoccupazioni c’era sempre stata la storia delle mie sofferenze personali. Sebbene mi trovassi in una situazione economica agiata, avessi una casa accogliente, e fossi stata cresciuta dai miei genitori in un ambiente relativamente sicuro, mi percepivo come incompleta, come bisognosa di qualcosa che non mi era stato dato.

Ero cresciuta in una cittadina del Mississippi, con tutte le libertà e i privilegi di una bambina bianca della media borghesia, e tuttavia ero segretamente lacerata dalle dinamiche relazionali della mia famiglia e profondamente imbarazzata dall’alcolismo dei miei genitori. Avevo l’impressione di essere coinvolta in qual-che tremendo errore, che una forza oscura mi circondasse da

stata educata, faceva poco per dissipare questa sensazione. In

eterna, con cui sarei stata punita per la mia inadeguatezza. Per un breve periodo mi rifugiai nell’amore di Cristo e, per tutta

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IL DIAMANTE NASCOSTO INTRODUZIONE

l’infanzia, l’affetto generoso e sincero di mia nonna, Mammy, fu la luce che tenne viva la pace nel mio cuore. E tuttavia la mia non fu un’infanzia felice.

Da giovane sposai uno straordinario dottore ed ebbi una bimba -

cità che neppure la migliore delle situazioni riusciva a dissipare. Ma qual era il problema? Conclusi che il problema dovevo essere io, così cominciai a cercare, esplorando parecchie strade, per correggere quello che pensavo di essere, per migliorarmi e, insomma, come si direbbe, per darmi una bella regolata.

Quando incontrai il mio maestro per la prima volta avevo già fatto parecchio lavoro su di me. Avevo lavorato sulla mia personalità, sulle mie emozioni e nevrosi e avevo raggiunto un certo successo in quegli ambiti. Ero, tuttavia, consapevole del fatto che stavo ancora vivendo una vita basata sulla sofferenza. Avevo cercato in molti modi di alleviare questa sensazione: con la psicoterapia, il pensiero positivo, la meditazione, vari seminari, la canalizzazione, l’astrologia, la visualizzazione, la scrittura automatica, la danza, l’utilizzo di sostanze allucinoge-ne; avevo cercato di soddisfare i miei desideri, o di reprimerli. Avevo cercato di amare me stessa, o di odiarmi. Nessuno di questi metodi aveva funzionato. C’erano stati alcuni momenti meravigliosi, ovviamente, momenti di grazia, gioia, estasi e

La negatività e la sofferenza continuavano a risvegliarsi nella mia mente, e continuavo a vederle all’opera nelle persone che mi circondavano.

In quel periodo potevo dire di avere una vita splendida da ogni punto di vista. Ero molto innamorata del mio secondo marito Eli. Avevamo uno scambio vivace e appassionato a tutti i livelli.

-

di tanta altra gente. Avevo una professione in cui credevo e che amavo. E tuttavia, cercavo qualcosa di più; avevo paura di perdere quello che avevo: temevo e insieme desideravo ciò che il futuro mi avrebbe prospettato. Era estenuante! Mi disamorai di me stessa e la continua attenzione che ponevo nel cercare continuamente di migliorarmi mi esaurì. Mi resi conto che, nell’attenzione che davo a me stessa, seguivo un ciclo partico-lare: da una parte c’era un senso di soddisfazione personale, la percezione del giusto modo di dispiegarsi della vita; dall’altro c’era la sensazione di una tristezza incombente, un’esperienza sottostante di infelicità e la convinzione che il mondo fosse colpito da una sventura inappellabile.

Quando un ciclo continua a ripetersi, le sue fasi diventano facilmente riconoscibili. I pensieri, le immagini, le emozioni e le conclusioni che si prospettavano erano già tutte risapute. La

riportarmi alla mia personale insoddisfazione.

Anche se ero consapevole che nella mia “storia” non c’era nulla di particolare, credevo in essa e la mia sofferenza continuava. Riconoscevo il tragico copione romantico sotteso alla maggior parte degli eventi della mia vita interiore ed esteriore, eppure non mi rendevo conto che la mia storia non era davvero reale.

Non sapevo che fare. Com’era possibile essere relativamente felice, anche, talvolta, profondamente soddisfatta e, tuttavia, continuare a provare un lacerante desiderio per qualcosa a cui non potevo neppure dare un nome? Avevo provato tutto ciò che era possibile fare per sciogliere questo nodo di sofferenza psicologica.

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IL DIAMANTE NASCOSTO INTRODUZIONE

-sogno di una guida. Così cominciai a pregare perché mi fosse mandato un vero maestro, un maestro autentico, un maestro che

fosse un vero maestro, un vero insegnamento, o quale risultato avrei ottenuto. Sapevo soltanto che volevo liberarmi da questa continua lotta, volevo realizzare la verità della mia esistenza, ma non sapevo come fare. Ammisi a me stessa che avevo provato

Dopo sei mesi da che avevo cominciato a pregare per incontrare un vero maestro, grazie a una serie di miracolose circostanze, mi trovai in India, faccia a faccia con H.W.L. Poonja (Papaji). Questi mi salutò in modo indimenticabile. Con occhi scintillanti mi invitò ad entrare e a prendere tutto ciò che poteva offrirmi. Non controllò le mie credenziali, né il mio karma, né considerò i miei meriti. Lesse nei miei occhi l’emozione che provavo nel vederlo e mi apostrofò con un “Dimmi cosa vuoi”. Gli risposi “Voglio la libertà. Voglio liberarmi da tutte le reti in cui sono rimasta intrappolata e dai miei pregiudizi. Voglio sapere se esiste una verità ultima, assoluta. Dimmi cosa devo fare.”

Dapprima mi rispose: “Sei nel posto giusto!” E poi, “Non fare niente. Tutti i tuoi problemi derivano dal fatto che continui a fare. Smettila di fare. Sospendi tutte le tue convinzioni, le tue ricerche, le tue scuse e vedi da te stessa cosa è già e sempre qui. Non muoverti. Non andare da nessuna parte, e non allontanarti da niente. Rimani tranquilla, in questo esatto momento.”

Non capivo cosa volesse dire, perché ero seduta tranquillamente.

stava chiedendo di arrestare ogni attività mentale.

Sentivo tanti dubbi agitarsi nella mia mente: se non avessi pensato non mi sarei più presa cura del mio corpo, non mi sarei alzata dal

letto, non sarei stata in grado di guidare la macchina, non sarei

avessi smesso di cercare, avrei potuto perdere tutto quello che mi era sembrato di aver ottenuto grazie alla mia ricerca, che avrei perso tutto quello che avevo con tanta fatica conquistato.

Ma Papaij aveva una grande autorevolezza e nel momento in cui mi guardò negli occhi, riconobbi una forza, una chiarezza e una vastità che mi convinsero. Avevo chiesto un maestro, e, fortunatamente, in quel momento ebbi il buon senso di prestare attenzione al maestro che avevo pregato mi fosse mandato. Nello spirito della ricerca, in quel momento ero disposta a smettere di seguire e di dar credito ai pensieri che si celavano dietro ai miei dubbi e alla mia paura. Mentre cadevo in ciò che inizialmente sembrò un abisso di disperata desolazione, la pienezza e la pace che andavo cercando si rivelarono in tutta la loro realtà, rivela-rono di esserci sempre state e che non vi era mai stato il pericolo che sparissero. E, in modo ancor più scioccante, mi resi conto che questo l’avevo sempre saputo! In quell’istante realizzai che qualsiasi cosa avessi mai potuto desiderare la possedevo già: il fondamento dell’ “esserci” puro ed eterno. Tutte quelle sofferenze

realtà si erano svolte in uno scintillante, puro “esserci”! E, fatto ancor più importante, mi resi conto che la verità di chi io sono è questo puro essere. Questo puro essere è presente ovunque, in ogni cosa, visibile e invisibile.

salto di focalizzazione dalla storiaprofondità dell’essere che era sempre esistita sotto quella storia. Che pace! Che tranquillità! Avevo già sperimentato preceden-temente momenti di profonda unione con il cosmo o di sublime beatitudine, ma questo era qualcosa di diverso. Era un’estasi

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IL DIAMANTE NASCOSTO INTRODUZIONE

sobria, un momento di agnizione: “Non sono limitata dalla storia del ‘mio io’”.

conto. Mi ero convinta che non potesse essere così semplice. Mi avevano sempre insegnato che, a meno che uno non sia privo di peccato, avidità, aggressività, odio e karma, non può raggiungere

che qualsiasi cosa pensassi, era sempre e soltanto un pensiero, -

menti del mondo esterno e poteva improvvisamente cambiare.

Il pensiero non poteva più essere il mio maestro. La precedente paura di non sapere si trasformò nella gioia di non sapere. Non sapere era la chiave di volta della mia mente per penetrare ciò che non poteva essere colto dal pensiero. Che liberazione! Che profondo sollievo!

Dopo aver passato un po’ di tempo con Papaji, dopo che mi ebbe fatto varie domande e mi ebbe messo ripetutamente alla prova, si convinse che avevo imparato a controllare la mia mente. A tal punto, mi chiese di cominciare a lavorare “porta a porta” e di parlare agli altri della mia esperienza. Gli risposi “Papaji, io veramente non so come farlo.” La sua risposta fu “Bene. Quindi potrai parlare solo a partire dalla tua esperienza.” Mi diede il

avevo incontrato sulle sue rive e perché gli ero apparsa in sogno come la divinità femminile Ganga.

Finì che altri si interessarono a ciò che potevo condividere della

e, come Papaji aveva indicato, cominciai ad andare “porta a porta”, e a tenere conferenze pubbliche in tutto il mondo e a parlare con gente di tutti i tipi.

Quando Papaji morì, un giornalista mi chiese cosa avesse si-

una vita. Avevo una storia di sofferenza. C’erano momenti di piacere, anche di beatitudine, ma la mia era comunque una storia di sofferenza. Incontrando Papaji ho perso la mia storia individuale e ho guadagnato la vita.”

Da quando ho smesso di cercare appagamento nella mente o nelle circostanze esterne, la mia vita è colma di gioia. Na-turalmente ci sono momenti di infelicità, rabbia, tensione; ci sono alti e bassi e, ciononostante, tutto accade su uno sfondo di gioia. Non c’è bisogno di temere nessuno stato d’animo, non c’è bisogno di evitare alcun momento. Mi rendo conto che gli umori, gli atteggiamenti mentali, le emozioni, qualsiasi espe-

cielo di appagata consapevolezza, che è la verità di chi io sono e la verità di chi voi siete.

Mi è stato chiesto se sono un guru o il capo di una chiesa o di una setta religiosa. Non mi considero un guru e, certamente, non il capo di una religione o di una setta. Alcuni mi chiamano “maestra”, ma in realtà non sono diversa da nessun altro. Siamo tutti aspetti di, o punti di riferimento per, l’unica coscienza es-senziale. Sono in grado di svolgere il ruolo di insegnante, perché so che, in ultima istanza, nessun ruolo è reale. Il vero maestro è

appare dentro o fuori di noi.

Ciò di cui parlo non ha niente a che vedere con la religione. Sebbene il maestro del mio maestro, Ramana Maharshi, fosse un Indù, e il mio maestro, Papaji, sia stato educato come un Indù, questo insegnamento non ha niente a che vedere con l’Oriente o l’Occidente. Non fa distinzioni tra Indù, Cristiani,

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IL DIAMANTE NASCOSTO INTRODUZIONE

Ebrei, Musulmani, Buddisti, pagani, maschi, femmine, voi o me. È il riconoscimento dell’onnipresenza dell’essere in cui

e l’orrore. Questo campo di pura presenza è vivo e intelligente, ed ha il potenziale di riconoscersi consapevolmente in ciascuno di noi.

La verità di chi siete è coscienza: non il vostro nome, non il vostro corpo, non le vostre emozioni e non i vostri pensieri. Questi sono semplicemente dei rivestimenti che vanno e vengono.

coscienza invece non va e non viene. È qui ora. Non conosce nessun altro tempo.

La coscienza è libera. Non è legata ad alcun nome o concetto. Non è limitata da nozioni di spazio e tempo. Non è intaccata da emozioni o malattie. Voi siete pura coscienza. Siete sempre stati liberi, perché siete sempre stati coscienza. Avete sperimentato voi stessi come un punto separato di coscienza e da quel punto vi siete immaginati limitati in un corpo.

Questo riconoscimento, anche se dura solo un istante, è l’inizio

l’inizio di un’auto-esplorazione che non conosce limiti.

“Fermarsi” vuol dire smetterla di inseguire i propri pensieri, le proprie emozioni e le proprie sensazioni. È così semplice. La ricerca termina quando vi rendete conto che la vera e duratura pienezza che avete cercato non si trova in nessun altro posto se non esattamente dove vi trovate. È qui. È in voi, è in me, è in ogni aspetto della vita sia senziente che inconsapevole. È ovunque.

continuerete a credere che si trovi da qualche altra parte. State dando continuamente la caccia a una menzogna.

La verità di chi siete è davvero semplicissima. È più vicina dei vostri pensieri, del battito del vostro cuore, del vostro respiro. Se ritenete che i vostri pensieri siano reali, se seguite i vostri pensieri come se fossero il fondamento della realtà, vi sfuggirà continuamente ciò che è veramente vicino, ciò che da sempre vi ha chiamato dicendo “Sei qui, sei a casa! Vieni, fermati a casa.” Essere a casa vuol dire semplicemente essere qui. Po-sticipare continuamente questo “esserci” vuol dire perdersi

-cazioni erronee.

In questo esatto momento, avete l’opportunità di fermarvi e dire

vostro essere. Scegliere di negarla vuol dire soffrire. Scegliere di

Quando incontrate voi stessi, quando amate voi stessi, quando

avete bisogno di cercare l’amore degli altri. Siete appagati.

In questo momento della storia umana, ciò che una volta era riservato agli esseri più straordinari è a portata di mano anche delle persone comuni. Poiché ci consideriamo individui ordinari,

dentro ai nostri cervelli e ai nostri cuori. Ma in questo periodo s’è aperta una crepa nei nostri condizionamenti. Se state leg-gendo questo libro, ne siete consapevoli a qualche livello, o non l’avreste neppure sfogliato. Questo è un momento di risveglio. Ciò riguarda voi, non solo gli individui nati sotto la stella più fortunata, ma anche la gente comune.

È mio convincimento che se state leggendo questo libro, dovete avere la profonda intenzione di essere liberi, l’intenzione di risvegliarvi. È questa intenzione che vi sta richiamando a casa. L’intento di questo libro è sostenere il ritorno della vostra coscien-

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IL DIAMANTE NASCOSTO INTRODUZIONE

za individuale alla sua sorgente, l’oceano della consapevolezza, da cui, in realtà, non si è mai separata.

Il mio intento non è quello di “guarire” qualcuno o di insegnare qualcosa. Riguardo alla semplice, assoluta verità di chi siete, non c’è niente da imparare. La verità di chi siete è più vicina di quanto possa essere appreso razionalmente. Che succederebbe se in questo momento, proprio come un esperimento nello spirito di una vera auto-analisi personale, metteste da parte tutto ciò che

a scoprire la verità di chi siete? Questa verità è sempre presente. Il mio invito è quello di fermare le inquietudini della vostra mente che vi portano lontano dalla verità, in modo da scoprire direttamente, da soli, il gioiello che è vivo dentro di voi.

Prima Parte

L’INVITO: SCOPRIRE CHI VERAMENTE SIAMO

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IL DIAMANTE IN TASCA L'ULTIMO POSTO IN CUI AVRESTE PENSATO DI GUARDARE

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L’ULTIMO POSTO IN CUI AVRESTE PENSATO

DI GUARDARE

Al mio maestro piaceva raccontare una storia su un con-sumato ladro di diamanti, che era sempre a caccia del-le gemme più preziose. Il furfante era solito gironzolare attorno al quartiere dei diamanti per scoprire chi stava comprando delle gemme ed alleggerire le sue tasche.

Un giorno vide un noto commerciante di preziosi comprare il gioiello che aveva sempre desiderato. Era il più bello, il più puro, il più antico dei diamanti. Molto emozionato, seguì il mercante mentre saliva su un treno ed entrò nel suo stesso scompartimento. Spese tre intere giornate di viaggio a cercare

del viaggio, non essendo ancora riuscito a trovarla, cadde nella più profonda disperazione. Era un ladro parecchio in gamba, e sebbene fosse ricorso a tutti gli stratagemmi che conosceva, non era tuttavia stato in grado di rubare quella gemma così preziosa. Quando il mercante scese dal treno, il ladro continuò a seguirlo. Da ultimo, al colmo della frustrazione affrontò il proprietario e gli disse. “Signore, sono un quotato ladro di pietre preziose. Vi ho visto comperare quel bellissimo diamante e per questo vi ho seguito. Sebbene abbia usato tutte le arti del mio mestiere, perfezionate nel corso di lunghi anni, non sono stato capace di

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IL DIAMANTE NASCOSTO RINGRAZIAMENTI

trovare la vostra gemma. Devo assolutamente conoscere il vostro segreto. Ditemi, per favore, come siete riuscito a nascondermela?”

Il commerciante di diamanti gli rispose: “Bene, ho visto che mi tallonavate nel quartiere dei diamanti, e ho sospettato che foste un ladro. Così ho nascosto il diamante nel posto in cui pensavo non avreste mai guardato: in una tasca della vostra giacca!” Allungò quindi la mano nella tasca del ladro e ne estrasse la gemma.

Il tesoro che vi invito a fare vostro, e a cui mi riferirò costante-mente in questo libro, ce l’avete in tasca proprio adesso, la tasca del vostro cuore. Ed è più vicino ancora del cuore biologico, più di quello emotivo. È quel centro che costituisce il nocciolo del vostro essere. Qualsiasi passo facciate per andare a cercarlo da qualche altra parte, implica che non sapete che è già presente qui, dove vi trovate. Semplicemente, osservate la bontà che si irraggia dalla vostra vera natura, accettatela, e riuscirete a sentire nel modo più naturale che è parte di voi.

2

LA RICERCA DELLA FELICITÀ

Ho constatato che nel cuore di ogni essere umano con cui abbia parlato, c’è una sorta di imperativo categorico che lo spinge a cercare la vera felicità, il vero appagamento. Qualche volta

Come potete evincere dalla vostra esperienza personale, la ricerca della felicità prende molte strade. Se è l’istinto a guidarla è una ricerca di piacere, di agio, di sicurezza o la ricerca di un ruolo di prestigio nel gregge umano. Di solito, una volta raggiunto un certo successo in termini di piacere, agio, sicurezza e posi-zione sociale, riconosciamo che nessuno di tali aspetti soddisfa veramente questo imperativo profondo; la chiamata a trovare la vera felicità è ancora più radicale. Possiamo sperimentare momenti di bellissima rivelazione, e, sicuramente, momenti di piacere e tuttavia serpeggia in noi la paura che non riusciremo mai a trovare una pace permanente o la felicità vera. Oppure, la paura di perdere la pace e la felicità che abbiamo raggiunto

e la felicità siano davvero possibili.

Qualche volta, in una vita appagata, nasce il desiderio di intra-prendere un percorso spirituale, di dedicarsi alla ricerca di Dio, della verità. Ci rendiamo conto che una vita basata sulle abitudini

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IL DIAMANTE NASCOSTO LA RICERCA DELLA FELICITÀ

ci porta a “trascurare questo desiderio”. Mettiamo da parte la “vita materiale” e ci orientiamo verso quella spirituale.

Sfortunatamente, gli stessi condizionamenti che hanno

il governare anche l’indagine spirituale, che diventa quindi una ricerca del piacere, dell’agio, della conoscenza e della sicurezza spirituali. Prima o poi ne rimarrete delusi. Ovvia-mente ne ricavate anche del piacere; potete raggiungere livelli estatici; vi sentite rassicurati quando avete la sensazione che Dio o la verità siano alla vostra portata. E vi sentite protetti

a che non riconoscerete che non ne siete mai stati separati, vi sforzerete continuamente di trovare tale presenza da qualche parte, sulla base della convinzione o della speranza che Dio vi possa dare la felicità. Questa convinzione o speranza è fondata su un concetto piuttosto infantile di Dio: l’idea che Dio sia qualcosa, una qualche forza o uno stato che può darvi piacere, tranquillità e sicurezza permanenti.

Ho scoperto che è in effetti impossibile trovare la felicità. Fino a che cercherete la felicità “da qualche parte”, non vi renderete conto di dove essa veramente si trovi. Fino a che cercherete Dio in qualche altro posto, vi sfuggirà la verità essenziale di Dio, che è onnipresente. Quando vi sforzate di scovare la felicità da qualche parte, trascurate di considerare la vostra vera natura, che è felicità. Trascurate voi stessi.

-gervi oltre voi stessi, per rimanere semplicemente, radicalmente e assolutamente fermi; vorrei invitarvi a mettere da parte, almeno per un momento, tutte le vostre idee di dove Dio si trovi, o di dove sia la verità, o di dove vi troviate voi. Smettetela di cercarvi dappertutto. Smettetela di cercare. Semplicemente siate. Non

sto parlando di accedere a uno stato alterato di coscienza o di trance, ma di addentrarvi più profondamente nel silenzio del vostro cuore, dove la rivelazione dell’onnipresenza vi può essere svelata come la vostra vera natura. Vi chiedo di rimanere im-mobili nella pura presenza. Non di crearla, neppure di invitarla, ma semplicemente di riconoscere ciò che è sempre qui, chi voi siete, sempre, dove è Dio.

In questo momento, non importa cosa stiate cercando, fermatevi. Sia che stiate ricercando pace e serenità in una relazione, in un lavoro migliore, o anche nell’equilibrio planetario, fermatevi del tutto, almeno per un momento. Non c’è nulla di sbagliato in questi desideri, ma se vi impegnate a raggiungere la pace o a raggiungere la felicità, state sottovalutando l’humus fertile della pace che è già qui. Una volta che avrete individuato il fertile terreno della pace, allora, esso verrà illuminato dalla vostra scoperta, qualunque sia lo scopo che vi proponete di raggiungere. Allora offrirete ciò che avete trovato, in modo del tutto naturale, al mondo, alla politica e a tutte le vostre relazioni.

essenza è molto semplice. Se cessate ogni attività, anche solo per un istante, anche per un decimo di secondo, e vi limitate semplicemente ad “essere”, riconoscerete l’ampiezza del vostro essere, che è già felice e in pace con se stesso.

Generalmente, a causa dei nostri condizionamenti, liquidiamo questo fertile terreno di pace con uno sbrigativo: “Sì, ma cosa c’entra con la mia vita. Ho delle responsabilità, devo tenermi occupato. L’assoluto non si manifesta all’interno del mio mondo, della mia esistenza.” Questi pensieri condizionanti non fanno che creare ulteriori condizionamenti. Ma se vi prendete un momento per riconoscere la pace che è già viva dentro di voi,

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IL DIAMANTE NASCOSTO RINGRAZIAMENTI

vostre relazioni, e di ogni evento che attraversi la vostra vita.

dolori o sofferenze. Vuol dire che avrete individuato un luogo sacro dove è presente la verità di voi stessi, la verità di Dio, a

vostra vita.

Il mio è un invito ad entrare nel profondo di voi stessi. Non ha a che fare con la religione o la mancanza di una religione. Non riguarda neppure l’illuminazione o l’ignoranza. Riguarda la verità di chi siete, che è più vicina e più profonda di qualsiasi cosa a cui si possa dare un nome.

In qualsiasi momento, in una frazione di secondo, avete la

verità di voi stessi. Diverse culture spirituali hanno dato nomi differenti all’esperienza della verità. Paradiso, nirvana, resurre-

questa suprema innominabile bellezza divina, priva di sofferenza e piena di grazia.

Il tema di questo libro è il riconoscimento di questa verità. Se non riuscite a tenere a mente quello che ho detto, siete nella migliore delle posizioni. Il mio maestro ha detto che l’insegnamento mi-gliore assomiglia a un uccello che attraversa il cielo: non lascia tracce da seguire, eppure non si può negarne la presenza.

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