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10 domande all'esperto sommelier Leonardo TaddeiNazione Lucca 21/05/2018 p. 6 1

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domandeall'espertosommelierLeonardo Taddei lfkl-. ÿ-Leonardo Taddei, delegato dell AssociazioneItaliana Sommelier di Lucca, si è avvicinato almondo del vino nel 1994. E ambasciatore delloChampagne in Italia nonché punto di riferimen-to nazionale per i sommelier. In Toscana il suoimpegno è rivolto alla didattica, portando la co-noscenza del vino in scuole e università.

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1 Suo nonno produceva vinoLe ha trasmesso la passione?

Mi sono avvicinato a questo mondo nel 1994 quando, alcuni amici,mi invitarono a frequentare un corso. Lo ammetto: fu subitoun grande amore, un colpo di fulmine. Ma è vero, nelle mie radicifamiliari, si può ritrivare quel fil rouge che mi lega al vino.Mio nonno era proprietario di una vigna e lo produceva.E adesso il mio impegno è proprio volto a far conoscer a quantepiù persone possibili questo affascinante mondo. In Toscana il mioimpegno è volto alla didattica, cerco di far conoscere il vinonelle scuole e in alcuni atenei della Regione ma mi rivolgo ancheagli enti statali interessati ad approfondire questo argomento.

2 Delegato dell 'associazione italianasommelier di Lucca. Cos'è l'Ais?

L'Associazione Italiana Sommelier è la più grandesommellerie del mondo ed è nata nel 1965 a Milano.Successivamente ha ottenuto il riconoscimento giuridicodello stato con un decreto del Presidente della Repubblica.L'Ais si occupa principalmente della formazione di figureprofessionali nell'ambito del vino e dell'enogastronomia.Organizza peraltro numerose e interessanti attivitàper i suoi soci quali ad esempio seminari, degustazionie meeting (in Italia e nel mondo) in prestigioseaziende vinicole.

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E cambiato il ruolodel sommeliernegli ultimi 50 anni?

Moltissimo direi. Siamo passati dallaformazione dei camerieri con il 'fiasco",prevalenti nella ristorazione di fine anni '60,a veri e propri manager della ristorazionemoderna e della grande distribuzioneorganizzata. Oggi queste figure sono moltoricercate e ben pagate in Italia e all'estero.Quando fu fondata l'Ais, le iscrizioni eranorivolte solo al personale di sala, successivamentefurono aperta ad altre categorie, sempre peròoperanti nel settore della ristorazione e delladistribuzione del vino. In un solo anno leiscrizioni aumentarono tantissimo. Oggi,in Italia, ci sono più di 40mila socie la Toscana è tra le regioni più presenti.

4Quali le differenzenel mondodei sommelier?

Ai nostri corsi, diffusi in tutto il territorionazionale e nelle principali capitalieuropee, partecipano molte persone, sempredi più i giovani con una netta prevalenzafemminile. Gli universitari sonoparticolarmente motivati e non escludonola possibilità di lavorare nel mondo delvino. Uno studente che va all'estero perstudiare la lingua, è più facile che trovilavoro come cameriere e il fatto diconoscere un po'di gastronomia è un granvantaggio. A parità di condizioni, anchecon scarsa conoscenza della lingua,un italiano viene scelto di più rispettoa un francese, un inglese o giapponese.

5Si può scegliereun buon vinodall'etichetta?

L'etichetta è abbastanza complicata perchésottintende molte normative che la maggiorparte delle persone non conoscono. Il consiglioche posso dare è ricercare una zona piccola.Mi spiego meglio. Se si trova nell'etichetta IgtToscana, vuol dire che il territorio diprovenienza delle uve è la Toscana,un territorio molto grande. Se si cerca inveceuna zona più piccola, esempio colline lucchesio Montalcino si restringe il campo.La provenienza delle uve e la qualità del vinoderiva esclusivamente da quella piccola zona.

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6Cosa dobbiamofare per scoprirevini di qualità?

Lasciarci guidare dai sensi e dalla pratica.Obiettivo principale dell'Ais è far conoscerela tecnica della degustazione e l'analisisensoriale del vino, attraverso un sistemaestremamente funzionale. Un corso dasommelier dà le basi per non essere travolti dalleinformazioni e dalle etichette. Noi poi abbiamola cultura che il vino ci ha sempreaccompagnati nel pasto e, a differenza di altrepopolazioni, sappiamo fare abbinamenti. E ilvino è un prodotto che si esalta con un piatto.

7I nostri vinisono promossibene all'estero?

Chi va all'estero sa che il vino italiano èidolatrato in assoluto. Non siamo secondi anessuno e siamo i primi produttori a livellomondiale. Insieme alla Francia cicontendiamo il primato qualitativo nelmondo anche se loro, da sempre, riesconoa fare più "squadra ': Noi purtroppo,un po ' anche per la politica italiana checonosciamo, ci siamo lasciati andare.Il produttore italiano, in generale, è lascatoabbastanza da solo. E ' un peccato.

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Cosa dire invecedell'evoluzionedei vini lucchesi?

Il territorio ha tradizione secolare, le realtàpresenti a Montecarlo e nelle colline lucchesi,stanno investendo molto in vigna, cantina ecomunicazione. A queste realtà poi vannoaggiunte interessanti aziende nate nelle zone delmare, la Versilia, e della montagna con laGarfagnana. Lucca è piccolina e nel mondonon è molto conosciuta. Per questo dovremmoguardare a casa nostra e promuovere eventi sulterritorio capaci di esaltare le nostre eccellenze.

Un lessico articolato

9potrebbe allontanarei non esperti?

La terminologia nel mondo del vino deveessere chiara e veritiera. Durante ladegustazione si traducono le sensazionipercepite in spiegazioni comprensibili perchi ci ascolta. Tra le doti del sommelierci deve essere anche un po'di psicologia.Deve sempre capire chi ha davanti.Un sommelier che usa paroloni asproposito fa un errore gravissimo:comunicazione semplice e chiara. Sempre!

10 Il sommelier

consigliao vende?

Non esiste secondo me un consiglio che nonsottintenda una vendita. L'importante è laconoscenza di ciò di cui si parla. Non c'è dubbioche la figura del sommelier si confronta ognigiorno con una parte commerciale e anche quideve dimostrare di essere un leader.Riprendendo il discorso sul modo di porsi di unsommelier, il gergo è necessario in tutti i settori,ognuno ha i suoi termini, però non si possonousare se non sono capiti da chi ascolta.

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