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Presidente Senesi, cosa vi spinse alla fusione? Sarebbe spontaneo dire che la fusione sia figlia della crisi, ma saremmo molto riduttivi se ci limitassimo a ciò. La crisi che ha coinvolto l’economia dal “lontano” 2007 ha reso evidenti le problematiche che ci interessavano e quali erano le aree di miglioramento del sistema economico e bancario in particolare. Noi non potevamo essere indifferenti ed avevamo l’obbligo di guardare avanti con il chiaro intento di dare solidità e futuro alle nostre realtà. Ad un anno di distanza é ancora convinto che la fusione fosse un passaggio obbligato? Che il futuro andava anticipato? La riforma del credito cooperativo conferma quanto sia stato efficace ed anticipatorio il nostro agire. Molti sono i processi di fusione in corso, non solo nel nostro territorio provinciale, ma anche a livello nazionale. Molti ancora ce ne saranno e non è detto che la nostra iniziativa sia esaurita. Il Gruppo bancario al quale obbligatoriamente tutte le banche di credito cooperativo dovranno aderire - nel nostro caso il Gruppo Cassa Centrale Banca - non potrà “governare” più di un determinato e limitato numero di banche. E’ impensabile, infatti, che si possa occupare di 110 istituti di credito. Anche il Trentino, oggi strutturato con 25 Casse rurali, dovrà adeguarsi riducendo il numero ad una decina. Il processo di fusione, dopo il sì dell’assemblea, ha prodotto una nuova organizzazione. Che risultati sta dando? Siamo in piena fase evolutiva del processo produttivo e della riorganizzazione funzionale, ma già possiamo scorgere buoni risultati, presentati nell’ultima assemblea dei soci. Siamo particolarmente soddisfatti dell’integrazione. Infatti, se un anno fa la difficoltà di mettere insieme quattro storie diverse poteva suscitare timori, oggi registriamo come siano ampiamente diffuse buona volontà e condivisione. I prepensionamenti in atto, che interessano una ventina di collaboratori, ci spingono a lavorare alacremente per la crescita professionale dei nostri giovani, in modo da coprire adeguatamente ruoli contraddistinti da spiccate personalità, spirito di servizio ed esperienza. Alla recente assemblea annuale di maggio il bilancio ha presentato un segno positivo. Sarà così anche in futuro? Sicuramente la produzione di utili era una delle motivazioni importanti che ci hanno portato alla fusione. Il sacrificio economico derivante dalla copertura delle partite deteriorate, unitamente alla redditività bancaria sempre più marginale, avevano messo a dura prova i nostri bilanci. La nuova Cassa rurale ha un’importante dotazione patrimoniale; questa, assieme alla ristrutturazione complessiva in corso della nostra organizzazione ed al rilancio dell’attività commerciale, può produrre le economie di scala e di scopo che possono consentirci di riprendere a produrre i risultati economici postivi alla base di una decisa e duratura ripresa. Uno degli obiettivi dichiarati dalla nuova Cassa è la diversificazione degli investimenti in più settori per garantirsi solidità e sostenere lo sviluppo al territorio. Come lo state realizzando? La diversificazione dei settori economici è basilare per uno sviluppo armonico. Se, in maniera riduttiva, possiamo pensare che ogni precedente Cassa era sovraesposta in uno specifico settore economico, ad esempio quelli edilizio-immobiliare, estrattivo-porfido, turistico, agricolo ecc., l’avere messo insieme le quattro realtà consente di avere una visione sicuramente più completa ed eterogenea. Ora possiamo evitare la concentrazione del rischio in un unico settore. La Cassa è sempre più partner delle imprese anche nelle strategie aziendali e non solo un semplice istituto di credito. Come sta maturando questo processo? L’attenzione e la cura alle piccole e medie imprese, sono molte nel nostro territorio, è un altro degli obiettivi che INTERVISTA AL PRESIDENTE DELL’ISTITUTO DI CREDITO FRANCO SENESI INFORMAZIONE PUBBLICITARIA Il presidente Franco Senesi Le sedi di Baselga di Pinè, Caldonazzo, Levico e Pergine Nelle parole del Presidente Senesi un primo soddisfacente bilancio della fusione a quattro: una novità non solo in Trentino I l primo luglio 2016 nasceva la Cassa Rurale Alta Valsugana tramite l’atto di fusione tra le Casse Rurali di Pergine, Caldonazzo, Levico Terme e Pinetana Fornace Seregnano: una realtà forte di più di 10mila soci. Ad un anno di distanza, il presidente della Cassa Franco Senesi ripercorre gli aspetti cruciali di un passaggio storico. Lo fa rispondendo a una serie di domande che focalizzano la situazione della Cassa Rurale e del credito cooperativo in continua evoluzione.

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA INTERVISTA AL ... proprio atteggiamento con il cliente che, a sua volta, è chiamato ad assecondare il progresso ed il processo tecnologico in atto. La cura

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Presidente Senesi, cosa vi spinsealla fusione?Sarebbe spontaneo dire che la fusionesia figlia della crisi, ma saremmo moltoriduttivi se ci limitassimo a ciò. La crisiche ha coinvolto l’economia dal“lontano” 2007 ha reso evidenti leproblematiche che ci interessavano equali erano le aree di miglioramento delsistema economico e bancario inparticolare. Noi non potevamo essereindifferenti ed avevamo l’obbligo diguardare avanti con il chiaro intento didare solidità e futuro alle nostre realtà.

Ad un anno di distanza é ancoraconvinto che la fusione fosse unpassaggio obbligato? Che il futuroandava anticipato?La riforma del credito cooperativoconferma quanto sia stato efficace edanticipatorio il nostro agire. Molti sono iprocessi di fusione in corso, non solonel nostro territorio provinciale, maanche a livello nazionale. Molti ancorace ne saranno e non è detto che lanostra iniziativa sia esaurita. Il Gruppobancario al quale obbligatoriamentetutte le banche di credito cooperativodovranno aderire - nel nostro caso ilGruppo Cassa Centrale Banca - nonpotrà “governare” più di un determinatoe limitato numero di banche. E’impensabile, infatti, che si possaoccupare di 110 istituti di credito. Ancheil Trentino, oggi strutturato con 25Casse rurali, dovrà adeguarsiriducendo il numero ad una decina.

Il processo di fusione, dopo il sìdell’assemblea, ha prodotto unanuova organizzazione. Che risultatista dando?Siamo in piena fase evolutiva del

processo produttivo e dellariorganizzazione funzionale, ma giàpossiamo scorgere buoni risultati,presentati nell’ultima assemblea deisoci.Siamo particolarmente soddisfattidell’integrazione. Infatti, se un anno fala difficoltà di mettere insieme quattrostorie diverse poteva suscitare timori,oggi registriamo come sianoampiamente diffuse buona volontà econdivisione. I prepensionamenti inatto, che interessano una ventina dicollaboratori, ci spingono a lavorarealacremente per la crescitaprofessionale dei nostri giovani, inmodo da coprire adeguatamente ruolicontraddistinti da spiccate personalità,spirito di servizio ed esperienza.

Alla recente assemblea annuale dimaggio il bilancio ha presentato unsegno positivo. Sarà così anche infuturo?

Sicuramente la produzione di utili erauna delle motivazioni importanti che cihanno portato alla fusione. Il sacrificioeconomico derivante dalla coperturadelle partite deteriorate, unitamentealla redditività bancaria sempre piùmarginale, avevano messo a duraprova i nostri bilanci. La nuova Cassarurale ha un’importante dotazionepatrimoniale; questa, assieme allaristrutturazione complessiva in corsodella nostra organizzazione ed alrilancio dell’attività commerciale, puòprodurre le economie di scala e discopo che possono consentirci diriprendere a produrre i risultatieconomici postivi alla base di unadecisa e duratura ripresa.

Uno degli obiettivi dichiarati dallanuova Cassa è la diversificazionedegli investimenti in più settori pergarantirsi solidità e sostenere losviluppo al territorio. Come lo state

realizzando?La diversificazione dei settorieconomici è basilare per uno sviluppoarmonico. Se, in maniera riduttiva,possiamo pensare che ogniprecedente Cassa era sovraespostain uno specifico settore economico,ad esempio quelli edilizio-immobiliare,estrattivo-porfido, turistico, agricoloecc., l’avere messo insieme le quattrorealtà consente di avere una visionesicuramente più completa edeterogenea. Ora possiamo evitare laconcentrazione del rischio in un unicosettore.

La Cassa è sempre più partnerdelle imprese anche nelle strategieaziendali e non solo un sempliceistituto di credito. Come stamaturando questo processo?L’attenzione e la cura alle piccole emedie imprese, sono molte nel nostroterritorio, è un altro degli obiettivi che

INTERVISTA AL PRESIDENTE

DELL’ISTITUTO DI CREDITO

FRANCO SENESI

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Il presidente Franco Senesi

Le sedi di Baselga di Pinè,

Caldonazzo,Levico

e Pergine

Nelle parole del Presidente Senesi un primo soddisfacente bilanciodella fusione a quattro: una novità non solo in Trentino

I l primo luglio 2016 nasceva la Cassa Rurale AltaValsugana tramite l’atto di fusione tra le Casse Rurali diPergine, Caldonazzo, Levico Terme e Pinetana FornaceSeregnano: una realtà forte di più di 10mila soci.

Ad un anno di distanza, il presidente della Cassa FrancoSenesi ripercorre gli aspetti cruciali di un passaggio storico.Lo fa rispondendo a una serie di domande che focalizzano lasituazione della Cassa Rurale e del credito cooperativo incontinua evoluzione.

problematiche che devono esseresuperate ad iniziare da quelleorganizzative che riguardano anchepresenze prive ormai di giustificazioneeconomica. La banca deve modificareil proprio atteggiamento con il clienteche, a sua volta, è chiamato adassecondare il progresso ed ilprocesso tecnologico in atto. La curadel cliente avviene, pertanto, tramitela combinazione di due fattori. Unotecnologico, affidato agli strumentiinformatici e uno consulenziale chedipende dalla crescita professionale ecommerciale dei nostri collaboratori:questa è la sfida che ci attende per unrapporto soddisfacente con laclientela. In questi processi la clientelache vorrebbe la filiale sotto casa dovràmodificare le sue abitudini. La Cassac’è e continuerà ad esserci soprattuttocon la presenza e la vicinanza dicollaboratori seri e preparati pronti adogni esigenza.

La fusione ha inciso sugliinterventi nel sociale? Come visiete organizzati in merito?La presenza nel “sociale” di unaCassa Rurale è elemento distintivorispetto alle banchecommerciali ecaratteristica specificadello spirito cooperativonel rapporto con ilterritorio.Per meglio interpretarequesto ruolo, adimostrazionedell’attenzione che ilConsiglio vuoleattribuire al rapportocon la comunità,sono state sindall’inizio attribuitespeciali deleghead altrettantiamministratori:

ci stiamo ponendo e che ci vededecisamente impegnati anche sotto ilprofilo organizzativo. Allo scopo,abbiamo creato specifiche figure asupporto delle strategie d’impresa.Infatti, l’evoluzione del rapporto con laclientela prevede gestori che sioccupano ognuno esclusivamente diun determinato numero di clienti. Oltrealla sede istituzionale di piazzaGavazzi che sarà dedicataparticolarmente al servizio delleaziende, in ogni altra sede territoriale épresente uno specifico nucleooperativo.

Quali vantaggi ha portato la fusionea soci, clienti, cittadini e famiglie?Il nostro primo obiettivo stavanell’evitare disagi e nel far percepire lanuova realtà come un’evoluzionemigliorativa della precedente. Siamocoscienti delle difficoltà di questaprospettiva, perché molte sono le

una per il “sociale” ed una per ilcoinvolgimento e l’avvicinamento deigiovani.

Avete individuato tre filoni nell’azionedi sostegno e di cura del variegatomondo del sociale e del volontariatoassociativo. Quali sono?Il primo e più tradizionale. E’ quello delsostegno economico delle varie attivitàdei sodalizi. Contando su buoni risultatieconomici, confidiamo di poter continuarela nostra preziosa presenza.Il secondo vede un ulteriore investimentodi idee e prospettive nell’evoluzioneterritoriale della positiva esperienza diCooperAzione Reciproca, vero fioreall’occhiello della nostra Cassa. In unterritorio più ampio dovrà essere messa aregime la facilitazione di sinergiecollaborative tra le varie espressionisociali, quali associazioni, enti evolontariato. Il tutto con l’obiettivo diattivare iniziative a sostegno diretto diSoci e clienti della banca. In questocampo è doveroso menzionare l’impegnoprofuso nell’insegnamento delle lingue,nel doposcuola, nella sanità,nell’assistenza, nell’impresa e nellacultura, tanto per citare alcuni campid’azione.Il terzo filone, per certi versi innovativo,punta a promuovere la nascita di unaassociazione collegata alla Cassa Ruraleche intercetti e si occupi, in particolarmodo, degli interessi e delle prospettivedei giovani Soci della banca, i soggettiche ne devono rappresentare e costituireil futuro.

La fusione ha spinto comunità diterritori diversi a costruire relazioni traloro. E’ un aspetto sociale importante.Qual è la sua valutazione in merito?E’ una valutazione piacevolmentesorprendente perché lo stare insieme ciha consentito di arricchire reciprocamentele nostre esperienze, di conoscere everificare come, con il rispetto e ladisponibilità, sia possibile superare ipregiudizi. Un aneddoto in proposito: sullaporta della sede del Consiglio diamministrazione abbiamo esposto un

cartello di divieto di entrata aicampanili delle quattrorealtà che costituisconola nuova Cassa. Sonoorgoglioso di osservarecome, di fatto, i campanilinon abbiano maicondizionato i nostriragionamenti.

Ha un motto per definirela Cassa Rurale AltaValsugana?Il passato: le nostre radici; ilfuturo: il nostro presente.

Il motto bene definisce la Cassa:“Il passato: le nostre radici. Il futuro: il nostro presente”