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Centro studi Innovazione e Sostenibilità Osservatorio Innovazione e Sostenibilità Innovazione e Sostenibilità Newsletter n. 25/2015 a cura di Alessandra Graziani 1 e Giuliana Giovannelli 2 , Centro Studi Fillea Cgil I commenti della settimana Ambiente – Stati generali sui cambiamenti climatici il 22 giugno a Roma. Per la prima volta il Governo italiano ha presentato il quadro dei rischi, delle azioni e delle opportunità e convoca il Sistema Italia - Approvata una risoluzione che impegna il Governo entro il 30 giugno 2015 a dare piena attuazione alla strategia per l'adattamento ai cambiamenti climatici Risparmio energetico – In occasione di Rebuild 2015 alcune testimonianze sui temi oggetto della conferenza attraverso le interviste a Ron Van Eek,Platform31, Energiesprong, Marzia Morena, Presidente Federimmobiliare, e Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale Legambiente. - Efficienza energetica, le ESCo italiane sotto la lente- I modelli di business analizzati nell'Energy Efficiency Report: le ESCo “industriali” rappresentano un segmento più maturo rispetto alle ESCo “building” e “full scope”. 2015 Rinnovabili – Il Ministero dello Sviluppo Economico chiarisce che ferma restando la possibilità di usufruire, nei limiti ed alle condizioni stabilite dall'Agenzia delle Entrate, della detassazione di cui alla legge 388 del 2000 per gli investimenti ambientali, la percentuale del 20% entro cui è possibile cumulare la tariffa fotovoltaica incentivante di cui all'art. 9 DM 19 febbraio 2007 (c.d. II Conto Energia) con detto beneficio fiscale va applicata all'intero costo imputabile all'investimento come iscritto in bilancio e non al solo sovra-costo ambientale". - Efficienza energetica e FER, alleanza tra GSE e Ingegneri. Previsto un tavolo tecnico - Integrazione dei Sistemi di Accumulo con Impianti Eolici. Possibili modificazioni della normativa degli impianti eolici che per ora non partecipano alla regolazione della frequenza di rete -L’impiantistica vale un terzo del totale dell’industria delle costruzioni secondo il rapporto CNA-Cresme - Il nuovo rapporto REN21, mostra che nel 2014 le rinnovabili a livello mondiale sono cresciute. Per la prima volta negli ultimi decenni grazie allo sviluppo delle rinnovabili l'economia mondiale è cresciuta senza un parallelo aumento delle emissioni di CO2, nonostante l’aumento dell’1,5% del consumo mondiale di energia. Innovazione materiali e componenti - Energia dal fiume, arrivano in Italia le turbine HydroQuest River. Modulari, a doppio asse verticale e flusso trasversale, le turbine hanno un’ottima resistenza ai detriti grazie alla griglia di protezione - Tetto modulare che produce energia pulita "all in one". MAS protagonista a Venezia, al padiglione Expo Aquae Le notizie della settimana News nazionali: Ambiente: Clima e difesa del territorio, al via gli Stati generali a Roma; Strategia per l'adattamento ai cambiamenti climatici: entro il 30 giugno 2015 approvati nuovi strumenti Rinnovabili: Integrazione dei Sistemi di Accumulo con Impianti Eolici; Fotovoltaico: limiti di cumulabilità del II Conto Energia con la detassazione ambientale; Efficienza energetica e FER, alleanza tra GSE e Ingegneri Rapporti e studi: L’impiantistica vale un terzo del totale dell’industria delle costruzioni; Rapporto REN21, record per eolico e solare fotovoltaico nel 2014; Efficienza energetica, le ESCo italiane sotto la lente; Rebuild 2015: Intervista a RON VAN ERCK, PLATFORM31 ENERGIESPRONG; Rebuild 2015:Intervista a Marzia Morena - PRESIDENTE FEDERIMMOBILIARE; Rebuild 2015: Intervista a Edoardo Zanchini - VICEPRESIDENTE NAZIONALE LEGAMBIENTE Materiali e tecnologie innovative: Energia dal fiume, arrivano in Italia le turbine HydroQuest River; Tetto modulare che produce energia pulita "all in one Eventi: Il GSE partecipa ai Premi di Laurea del Comitato Leonardo dedicati alle migliori tesi in ambito scientifico e tecnologico; Assemblea Andil: Rigeneriamoci, posiamo il primo mattone News dai territori: Regione Abruzzo: Approvata la nuova legge sugli impianti termici. Recepito il Dpr n.74/2013, con controlli biennali. Ancora 12 mesi per il catasto impianti termici Regione Sardegna: Energie in circolo: un viaggio nell'energia sostenibile in Sarde 1 politiche [email protected] 2 [email protected]

Innovazione e Sostenibilità Newsletter n. 25/2015desertificazione di altre, dai trasporti al turismo. Hanno spaziato su 14 macro settori gli “Stati generali sui cambiamenti climatici

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Centro studi Innovazione e Sostenibilità

Osservatorio Innovazione e Sostenibilità

Innovazione e Sostenibilità Newsletter n. 25/2015 a cura di Alessandra Graziani1 e Giuliana Giovannelli2, Centro Studi Fillea Cgil

I commenti della settimana

Ambiente – Stati generali sui cambiamenti climatici il 22 giugno a Roma. Per la prima volta il Governo italiano ha presentato il quadro dei rischi, delle azioni e delle opportunità e convoca il Sistema Italia - Approvata una risoluzione che impegna il Governo entro il 30 giugno 2015 a dare piena attuazione alla strategia per l'adattamento ai cambiamenti climatici Risparmio energetico – In occasione di Rebuild 2015 alcune testimonianze sui temi oggetto della conferenza attraverso le interviste a Ron Van Eek,Platform31, Energiesprong, Marzia Morena, Presidente Federimmobiliare, e Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale Legambiente. - Efficienza energetica, le ESCo italiane sotto la lente- I modelli di business analizzati nell'Energy Efficiency Report: le ESCo “industriali” rappresentano un segmento più maturo rispetto alle ESCo “building” e “full scope”. 2015 Rinnovabili – Il Ministero dello Sviluppo Economico chiarisce che ferma restando la possibilità di usufruire, nei limiti ed alle condizioni stabilite dall'Agenzia delle Entrate, della detassazione di cui alla legge 388 del 2000 per gli investimenti ambientali, la percentuale del 20% entro cui è possibile cumulare la tariffa fotovoltaica incentivante di cui all'art. 9 DM 19 febbraio 2007 (c.d. II Conto Energia) con detto beneficio fiscale va applicata all'intero costo imputabile all'investimento come iscritto in bilancio e non al solo sovra-costo ambientale". - Efficienza energetica e FER, alleanza tra GSE e Ingegneri. Previsto un tavolo tecnico - Integrazione dei Sistemi di Accumulo con Impianti Eolici. Possibili modificazioni della normativa degli impianti eolici che per ora non partecipano alla regolazione della frequenza di rete -L’impiantistica vale un terzo del totale dell’industria delle costruzioni secondo il rapporto CNA-Cresme - Il nuovo rapporto REN21, mostra che nel 2014 le rinnovabili a livello mondiale sono cresciute. Per la prima volta negli ultimi decenni grazie allo sviluppo delle rinnovabili l'economia mondiale è cresciuta senza un parallelo aumento delle emissioni di CO2, nonostante l’aumento dell’1,5% del consumo mondiale di energia. Innovazione materiali e componenti - Energia dal fiume, arrivano in Italia le turbine HydroQuest River. Modulari, a doppio asse verticale e flusso trasversale, le turbine hanno un’ottima resistenza ai detriti grazie alla griglia di protezione - Tetto modulare che produce energia pulita "all in one". MAS protagonista a Venezia, al padiglione Expo Aquae

Le notizie della settimana

News nazionali: Ambiente: Clima e difesa del territorio, al via gli Stati generali a Roma;

Strategia per l'adattamento ai cambiamenti climatici: entro il 30 giugno 2015 approvati nuovi strumenti

Rinnovabili: Integrazione dei Sistemi di Accumulo con Impianti Eolici; Fotovoltaico: limiti di cumulabilità del II Conto Energia con la detassazione ambientale; Efficienza energetica e FER, alleanza tra GSE e Ingegneri

Rapporti e studi: L’impiantistica vale un terzo del totale dell’industria delle costruzioni; Rapporto REN21, record per eolico e solare fotovoltaico nel 2014; Efficienza energetica, le ESCo italiane sotto la lente; Rebuild 2015: Intervista a RON VAN ERCK, PLATFORM31 ENERGIESPRONG; Rebuild 2015:Intervista a Marzia Morena - PRESIDENTE FEDERIMMOBILIARE; Rebuild 2015: Intervista a Edoardo Zanchini - VICEPRESIDENTE NAZIONALE LEGAMBIENTE

Materiali e tecnologie innovative: Energia dal fiume, arrivano in Italia le turbine HydroQuest River;

Tetto modulare che produce energia pulita "all in one Eventi: Il GSE partecipa ai Premi di Laurea del Comitato Leonardo dedicati alle migliori tesi in

ambito scientifico e tecnologico; Assemblea Andil: Rigeneriamoci, posiamo il primo mattone

News dai territori: Regione Abruzzo: Approvata la nuova legge sugli impianti termici. Recepito il Dpr n.74/2013, con controlli

biennali. Ancora 12 mesi per il catasto impianti termici Regione Sardegna: Energie in circolo: un viaggio nell'energia sostenibile in Sarde

1 politiche [email protected] 2 [email protected]

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Centro studi Innovazione e Sostenibilità News nazionali:

Ambiente: Clima e difesa del territorio, gli Stati generali a Roma

22/06/2015. Dalle infrastrutture idriche all'agricoltura, dai problemi della tropicalizzazione di alcune zone alla desertificazione di altre, dai trasporti al turismo. Hanno spaziato su 14 macro settori gli “Stati generali sui cambiamenti climatici e sulla difesa del territorio” che si sono svolti oggi a Roma, presso la Camera dei Deputati. Organizzati da #italiasicura e dal Ministero dell’Ambiente, gli Stati generali hanno visto la partecipazione del Presidente del Consiglio dei Ministri Matteo Renzi, del Sottosegretario alla Presidenza Claudio De Vincenti, di vari ministri come Graziano Delrio (Infrastrutture e Trasporti), Gian Luca Galletti (Ambiente), Stefania Giannini (Istruzione, Università e Ricerca), Federica Guidi (Sviluppo Economico), viceministro Andrea Olivero (Politiche agricole), i sottosegretari Ilaria Borletti Buitoni (ai beni e alle attività culturali e del turismo), Benedetto Della Vedova (Affari Esteri). Alla giornata parteciperanno i presidenti delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato, Ermete Realacci e Giuseppe Marinello, il Presidente della Conferenza Stato Regioni Sergio Chiamparino e Dario Nardella, coordinatore per l’Anci delle città metropolitane. Folta la rappresentanza delle grandi aziende e associazioni come Catia Bastioli (Terna), Mauro Moretti (Finmeccanica), Francesco Starace (Enel), Gaetano Maccaferri (vice presidente Confindustria), Paolo Buzzetti (presidente Ance), Assorinnovabili e Assoelettrica, sindacali e ambientaliste (Wwf, Legambiente, Coalizione Parigi 2015, Kyoto Club). A delineare gli scenari di rischio e le azioni di difesa tre relazioni tecniche: del nuovo capo della protezione civile Fabrizio Curcio, del Presidente del Centro Euro Mediterraneo cambiamenti climatici Antonio Navarra e di Francesco Rutelli, Presidente del centro per un futuro sostenibile. Sono intervenuti anche il Ministro francese dell’Ecologia, dello Sviluppo sostenibile e dell’Energia, Ségolène Royal, e il Cardinale Peter Turkson, Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace all’indomani della sua presentazione dell’Enciclica di Papa Francesco “Laudato si” su clima e ambiente. PRIMA TAPPA VERSO L'ONU COP21 A PARIGI. Gli Stati generali rappresentano la prima tappa italiana verso l’appuntamento dell’Onu COP21 a Parigi nel prossimo mese di dicembre. Il tema è ormai al centro delle agende dei governi e di negoziati politico-diplomatici in corso che dovranno definire il nuovo accordo globale per il ‘raffreddamento’ della temperatura del Pianeta mantenendola entro il limite di 2 gradi rispetto ai livelli preindustriali. “L’Italia – ha detto il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti - vuole essere protagonista nella sfida globale ai cambiamenti climatici. Per raggiungere alla Cop21 di Parigi un accordo vincolante tra gli Stati serve un grande gioco di squadra: da quell’intesa dipende la sicurezza del nostro ambiente, del territorio e dei cittadini”. “Per la prima volta affrontiamo la madre di tutte le battaglie - quella per la difesa della stabilità climatica - come sistema Italia, con una squadra guidata dal presidente del Consiglio e composta da tutti i ministri interessati”, ha spiegato Erasmo D'Angelis, capo di #italiasicura. “È un cantiere che ci guiderà fino a dicembre, alla conferenza sul clima di Parigi, e proseguirà il prossimo anno per utilizzare al meglio le opportunità offerte al sistema Italia dal successo delle rinnovabili che ci vedono al primo posto nel solare con 800mila impianti”. DIBATTITO PER RIVEDERE I TAGLI AGLI INCENTIVI ALLE RINNOVABILI. “È già in corso una discussione – ha detto D'Angelis - per rivedere i tagli al sostegno alle fonti pulite: si tratta di ricalibrare gli aiuti in modo da evitare di appesantire le bollette e di assicurare un appoggio alle nostre imprese aiutandole anche nello sforzo verso la continua innovazione. A fronte di 1,7 miliardi di euro di investimenti, le rinnovabili hanno generato in Italia ricavi (senza calcolare gli incentivi) per oltre 3,2 miliardi di euro e un valore aggiunto complessivo di 1,2 miliardi. Ma abbiamo regalato troppo terreno a tedeschi e australiani”. EFFICIENZA ENERGETICA E FER FANNO BENE ALL'ECONOMIA. Secondo le stime degli organizzatori degli Stati generali, in Italia al 2020 l'obiettivo in materia di efficienza energetica potrebbe mobilitare investimenti per 10-12 miliardi l'anno. La riqualificazione energetica del patrimonio edilizio italiano vale al 2020 un aumento del 2-4% del Pil e 460.000 nuovi posti di lavoro. Inoltre, l'Italia potrà ottenere dall'Ue finanziamenti per l'energia sostenibile pari a 35 miliardi di euro tra il 2014 e il 2020. LE PROPOSTE DI CONFINDUSTRIA E ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE. La ricetta proposta da Confindustria prevede il recupero a fini produttivi ed energetici dei rifiuti, bonifiche per un totale di 30 miliardi, smart energy e reindustrializzazione. Le associazioni ambientaliste propongono una fiscalità green che incentivi il risparmio energetico “smart”. Fonte: sito internet casa e clima

Ambiente: Strategia per l'adattamento ai cambiamenti climatici: entro il 30 giugno 2015 approvati nuovi strumenti

19/06/2015 - L'VIII Commissione della Camera dei deputati ha approvato una risoluzione che impegna il Governo entro il 30 giugno 2015 a dare piena attuazione alla strategia per l'adattamento ai cambiamenti climatici valutando anche l'opportunità di istituire una cabina di regia che coordini i dicasteri competenti affinché a partire dal 2016 siano messe in campo tutte le misure previste dal redigendo Piano nazionale per l'adattamento ai cambiamenti climatici. Considerate, infatti, le conseguente del cambiamento climatico, gli effetti dell'aumento della temperatura atmosferica e del mare sugli ecosistemi e sulle società, la modificazione del regime di precipitazioni, spesso copiosissime e in brevissimo tempo, l'innalzamento del livello medio marino assieme ad una spesso non corretta gestione del territorio, il Ministero dell'Ambiente ha concluso nel corso del 2014 il lavoro di redazione della strategia per l'adattamento ai cambiamenti climatici, che ha già ottenuto il parere favorevole della Conferenza unificata nella seduta del 30 ottobre 2014. Il lavoro si allinea alla strategia europea di adattamento ai cambiamenti climatici, fornendo una visione d'insieme su come aumentare la capacità di adattamento e di resilienza dei sistemi naturali, sociali ed economici del nostro Paese agli impatti dei cambiamenti climatici nei prossimi anni.

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Centro studi Innovazione e Sostenibilità La Strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici si pone come il punto di partenza e il quadro di riferimento per una uniforme pianificazione climatica nel nostro Paese, impegnando il Governo a dare piena attuazione, con i previsti strumenti normativi ed entro il 30 giugno 2015, alla strategia di adattamento ai cambiamenti climatici valutando anche l'opportunità di istituire una cabina di regia che coordini i dicasteri competenti affinché a partire dal 2016 siano messe in campo tutte le misure previste dal redigendo Piano nazionale per l'adattamento ai cambiamenti climatici, che dovrà: •a) implementare un quadro di azione comune all'interno del quale possano armonizzarsi le singole strategie regionali e locali; •b) individuare, nell'ambito dei 13 settori e degli 11 microsettori della strategia nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici, alcuni settori d'azione prioritari; •c) definire un percorso per l'attuazione di interventi a breve (entro il 2020) e a lungo termine mediante l'utilizzo di «adaptation pathway» (già usati con successo in altri Paesi europei) per i settori di azione prioritari, privilegiando gli interventi di tipo ecosistemico o «verde» e di governance o «soft» (come suggerito nella strategia europea di adattamento) sulla pianificazione e programmazione multisettoriale in Italia; •d) finanziare le azioni previste dal piano attraverso un'allocazione mirata dei Fondi strutturali europei del 2016 con lo scopo anche di sostenere il rilancio dell'economia e il rafforzamento strutturale della competitività delle imprese e dei territori nel nostro Paese, previa verifica della coerenza delle azioni con gli obiettivi di programmazione europea; •e) monitorare e valutare l'efficacia delle azioni intraprese anche mediante l'uso di indicatori al fine di evitare sprechi di risorse umane e finanziarie e coordinare una futura revisione tecnica della strategia nazionale di adattamento. Fonte: Gabriele Bivona, sito internet lavori pubblici

Rinnovabili: Integrazione dei Sistemi di Accumulo con Impianti Eolici

22/06/2015. Possibili modificazioni della normativa degli impianti eolici che per ora non partecipano alla regolazione della frequenza di rete Allo stato attuale, gli impianti eolici non sono tenuti a partecipare alla regolazione della frequenza di rete, come invece richiesto alle centrali tradizionali. Essi devono fornire un contributo in regimi di sovrafrequenza particolarmente severi, riducendo la propria immissione in rete secondo quanto richiesto dal Codice di Rete (se si tratta di impianti rilevanti connessi alla RTN) o dalle norme CEI 0-16 e 0-21 (in caso di impianti connessi alla rete di distribuzione in media o bassa tensione). E’ però plausibile che il quadro regolatorio possa nel prossimo futuro subire modificazioni. Nel Libro Bianco sui Sistemi di Accumulo abbiamo quindi ipotizzato due possibili scenari che vedrebbero il gestore del parco eolico tenuto a fornire un contributo ai servizi di rete riservando, rispettivamente: •una banda fissa – per riserva primaria – pari all’1,5% della potenza nominale, se l’impianto è in funzione con potenza superiore al 5% della stessa; •una banda variabile, pari all’1.5% della potenza istantanea prodotta. Il proprietario del parco dovrà quindi erogare tale servizio riservando una banda di funzionamento e quindi perdendo produzione rispetto alla disponibilità della fonte primaria (soluzione base) oppure asservire all’erogazione della riserva primaria un SdA (Sistema di Accumulo) dedicato, in modo da non intaccare la producibilità del parco. L’analisi del caso viene svolta prendendo in considerazione un parco eolico realmente esistente –caratterizzato da una potenza nominale (Pnom) installata di 106 MW – , per il quale erano disponibili informazioni relative alla produzione effettivamente realizzata nel corso di un esercizio annuale. Abbiamo eseguito la valutazione economica considerando due distinte eventualità: •ribasso del 10% [P1] rispetto al valore a base d’asta; •ribasso del 30% rispetto al valore a base d’asta (massimo ribasso possibile). La base d’asta è rappresentata dalla tariffa incentivante omnicomprensiva fissata per l’anno 2013, pari a 127 €/MWh. Qualora la banda di riserva primaria venga garantita dal parco di generazione stesso, ciò implica una decurtazione dell’energia prodotta, rispetto a quella effettivamente producibile, pari all’ampiezza della banda. Per evitare tale perdita, si è supposto di installare un sistema di accumulo tale da soddisfare il requisito dell’1,5% della potenza nominale del parco eolico, cioè 1,59 MW. L’investimento stimato è di 1,91 M€. Il tempo di rientro dell’investimento è stato calcolato rapportando il costo di acquisto del sistema di accumulo alla differenza tra la perdita economica evitata ed il costo funzionamento delle batterie. Nel caso in cui si assuma l’obbligo di mantenere una riserva primaria fissa, proporzionale alla potenza nominale che il parco eolico è in grado di produrre (1,5% di Pnom), il tempo di rientro dell’investimento è stimabile in a 2 anni e mezzo se si considera un ribasso d’asta del 10%, 3 anni e mezzo se si considera un ribasso d’asta del 30%. Nel caso in cui si assuma l’obbligo di mantenere una riserva primaria variabile, proporzionale alla potenza nominale che il parco eolico produce istante per istante (1,5% di Pist), il tempo di rientro dell’investimento – a prescindere dai costi finanziari dell’operazione – è stimabile essere pari a 9 anni e mezzo se si considera un ribasso d’asta del 10%, che diventano oltre 12 anni considerando un ribasso d’asta del 30%. Fonte: ANIEnergia su sito internet infobuild energia

Rinnovabili: Fotovoltaico: limiti di cumulabilità del II Conto Energia con la detassazione ambientale

22/06/2015 - "Ferma restando la possibilità di usufruire, nei limiti ed alle condizioni stabilite dall'Agenzia delle Entrate, della detassazione di cui alla legge 388 del 2000 per gli investimenti ambientali, la percentuale del 20% entro cui è possibile cumulare la tariffa fotovoltaica incentivante di cui all'art. 9 DM 19 febbraio 2007 (c.d. II Conto Energia) con

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Centro studi Innovazione e Sostenibilità detto beneficio fiscale va applicata all'intero costo imputabile all'investimento come iscritto in bilancio e non al solo sovra-costo ambientale". Lo ha chiarito il Ministero dello Sviluppo Economico a seguito delle richieste di chiarimento provenienti da vari operatori e di contatti con l'Agenzia delle Entrate, sull'ambito di applicazione dell'art. 9, comma 1, del DM 19 febbraio 2007 (Criteri e modalità per incentivare la produzione di energia elettrica mediante conversione fotovoltaica della fonte solare, in attuazione dell'art. 7 del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387 ? cd. "secondo conto energia"), in rapporto a quanto previsto dall'art. 6, commi da 13 a 19, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, che disciplina la cd. detassazione ambientale. Il Ministero ha ricordato che l'art. 9 del DM 19 febbraio 2007 stabilisce che le tariffe incentivanti "non sono applicabili all'elettricità prodotta da impianti per la cui realizzazione siano o siano stati concessi incentivi pubblici in conto capitale eccedenti il 20% del costo dell'investimento". Con disposizione interpretativa, inserita nell'art. 19 del DM 5 luglio 2012 (Attuazione dell'art. 25 del decreto legislativo 3 marzo 2011, n. 28, recante incentivazione della produzione di energia elettrica da impianti solari fotovoltaici, cd "quinto conto energia"), il Governo ha stabilito che il limite del 20% di cui al predetto art. 9 "si applica anche alla detassazione per investimenti ambientali di cui all'art. 6, commi da 13 a 19, della legge 23 dicembre 2000, n. 388" (c.d. Tremonti Ambiente). Pur essendo stato abrogato il citato art. 6, commi da 13 a 19 (ai sensi dell'art. 23, comma 7, e Allegato 1, n. 37, del decreto legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito con modificazioni dalla legge 7 agosto 2012, n. 134), residua la possibilità di usufruire della detassazione per gli investimenti fatti prima dell'abrogazione delle relative disposizioni. Ciò detto, ferme restando le condizioni per poter beneficiare della detassazione in esame, il "costo dell'investimento" richiamato nella disposizione in questione (secondo cui le tariffe incentivanti "..non sono applicabili all'elettricità prodotta da impianti per la cui realizzazione siano o siano stati concessi incentivi pubblici in conto capitale eccedenti il 20% del costo dell'investimento…") si riferisce all'intero costo imputabile all'investimento per l'impianto fotovoltaico, iscritto nel bilancio di riferimento. Fonte: Ilenia Cicirello, sito internet lavori pubblici

Rinnovabili: Efficienza energetica e FER, alleanza tra GSE e Ingegneri

19/06/2015. Istituzione di un tavolo tecnico per avviare un confronto strutturato e permanente in merito all’evoluzione e all'attuazione degli aspetti normativi del settore delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica. È questo il principale obiettivo del protocollo d'intesa siglato oggi tra il Presidente e Amministratore delegato del GSE, Nando Pasquali e il Presidente del Consiglio nazionale degli Ingegneri (CNI), Armando Zambrano, avvenuta nell’ambito della Prima Giornata nazionale dell’Energia. La Convenzione siglata è finalizzata anche alla realizzazione congiunta di seminari ed eventi, nonché di corsi di formazione tecnica rivolti sia agli iscritti agli Ordini degli Ingegneri sia al personale del GSE. La figura dell’ingegnere – ha dichiarato Nando Pasquali – costituisce un importante punto di riferimento per una società come il GSE che si occupa di materie altamente tecniche. Confidiamo quindi nel supporto del CNI per la corretta divulgazione delle attività da noi gestite. Proprio per questo il GSE valorizzerà il proprio patrimonio informativo con l’istituzione di un canale dedicato a favore del Consiglio Nazionale degli Ingegneri. DAL COMPARTO ENERGETICO UN POTENZIALE DI 800 MILA ADDETTI. Il Presidente del Consiglio Nazionale degli Ingegneri, Armando Zambrano, nel sottolineare l’importanza dell’accordo ed esprimere la sua soddisfazione, evidenzia come dal comparto energetico può venire un contributo rilevante per il rilancio economico: Le analisi del nostro Centro Studi – afferma Zambrano - dimostrano come proprio dall’efficienza energetica e l’economia che le ruota intorno, può venire un impulso notevole dal punto di vista occupazionale. Dati confermati anche da altre ricerche che attestano come andando nella giusta direzione da qui ai prossimi anni si potrebbe raggiungere la considerevole cifra degli 800 mila addetti. Tutti distribuiti in diversi comparti: dall’industria manifatturiera e meccanica, a quella delle costruzioni, fino allo stesso settore automobilistico e dei trasporti in generale, in pratica il cuore pulsante del manifatturiero nazionale. Fonte: sito internet casa e clima

Rapporti e studi: L’impiantistica vale un terzo del totale dell’industria delle costruzioni

23/06/2015. “Da insieme di mattoni che conteneva impianti, l’edificio contemporaneo si è trasformato in un insieme di impianti contenuto da mattoni. E’ una rivoluzione culturale, oltre che economica”. Lo ha dichiarato Sergio Silvestrini, Segretario Generale della Cna, aprendo i lavori della presentazione del 1° Rapporto sul mercato dell’installazione impianti in Italia, curato dal Cresme per la Cna, che si è tenuta oggi nell’auditorium della sede nazionale della Confederazione. Questo settore, che interessa dalla geotermia alla banda larga – ha spiegato Silvestrini - è di grandissimo rilievo per l’economia. Ed è stato in grado di reagire alla crisi in maniera dinamica e creativa, approfittando di ogni occasione a disposizione. Per costruire il futuro – ha continuato – è necessario che il settore sia pronto a raccogliere le sfide più importanti dei prossimi anni: il risanamento urbano, la riqualificazione, in particolare delle periferie, il green. Interventi indispensabili perché gran parte del patrimonio edilizio italiano ha troppi anni sulle spalle e non è per nulla adeguato alle esigenze più moderne. Il 1° Rapporto sul mercato dell’installazione impianti in Italia

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Centro studi Innovazione e Sostenibilità L’analisi congiunturale curata dal Cresme per la Cna, che per la prima volta tiene conto di tutta la filiera degli impianti, rivela che l’impiantistica vale un terzo del totale dell’industria delle costruzioni, con 188mila imprese, 760mila addetti e 113 miliardi di valore della produzione. E, grazie alla spinta dell’innovazione e della manutenzione, il settore è destinato a crescere ulteriormente nei prossimi anni a un ritmo compreso tra il 4 e il 5 per cento annuo fino al 2020 con il picco dell’impiantistica innovativa (+47,7 per cento complessivo). Per il 2015, in particolare, il Cresme stima un aumento del fatturato pari all’1,6 per cento. Occupazione In termini di occupati, fatturato, valore della produzione e capacità di resistere alla crisi, il settore dell’installazione degli impianti ha dimostrato una tenuta media migliore dell’economia in generale. Nel comparto, infatti, tra il 2008 e il 2012 gli addetti sono diminuiti dai 556mila del 2008 ai 507mila del 2012. Circa il 9 per cento a fronte del 28 per cento riscontrato nelle costruzioni, dove l’occupazione è crollata da un milione e mezzo a poco più di un milione di addetti. La notevole differenza tra le performance dell’impiantistica e delle costruzioni è evidenziata da tutti gli indicatori economici più importanti: fatturato, investimenti, ore lavorate, salari, costo del personale. L'impiantistica ha resistito alla crisi Nel periodo 2008/2012 l’impiantistica ha visto diminuire il fatturato del 2,4 per cento, gli investimenti del 3,7 per cento, le ore lavorate del 4,6 per cento, mentre crescevano salari (5,8 per cento) e costo del personale (7,5 per cento). Tutti in rosso, e ben più pesantemente, viceversa, i numeri delle costruzioni. Nello stesso arco temporale 2008/2012 il fatturato segna -35 per cento, gli investimenti -60 per cento, le ore lavorate -31 per cento, i salari e il costo del personale -20 per cento. Fonte; sito internet casa e clima

Rapporti e studi: Rapporto REN21, record per eolico e solare fotovoltaico nel 2014. Dalle rinnovabili lo scorso anno il 59% della nuova potenza elettrica installata nel mondo

24/06/2015. Il nuovo rapporto presentato nei giorni scorsi della organizzazione REN21, mostra che nel 2014 le rinnovabili a livello mondiale sono cresciute raggiungendo 135 GW di nuova capacità, la capacità totale è salita a 1.712 GW, segnando un + 8,5% rispetto all'anno precedente. Sono 164 i paesi che hanno introdotto target sulle rinnovabili, grazie anche a politiche di sostegno. Per la prima volta negli ultimi decenni grazie allo sviluppo delle rinnovabili l'economia mondiale è cresciuta senza un parallelo aumento delle emissioni di CO2, nonostante l’aumento dell’1,5% del consumo mondiale di energia. Ciò soprattutto grazie ai risultati raggiunti dalla Cina per promuovere una crescita più sostenibile, attraverso efficienza energetica ed energie rinnovabili. In particolare si legge nel Rapporto, a fine 2014 le rinnovabili contavano per il 27,7% della potenza elettrica mondiale, soddisfacendo il 22,8% della domanda elettrica. Medaglia d’oro al fotovoltaico che tra il 2004 e il 2014 è aumentato di 48 volte, passando da 3,7 GW ai 177 GW; bene anche l’eolico, passato da 48 a 370 GW. Gli investimenti globali in rinnovabili l'anno scorso sono stati più che doppi rispetto a quelli in combustibili fossili e sono cresciuti del 17% sul 2013, toccando i 270,2 miliardi di dollari, 301 miliardi di dollari se si includono anche idroelettrico e i biocarburanti. Con 131,3 miliardi di dollari di investimenti in energie green, i Paesi in via di sviluppo si avvicinano a quelli industrializzati con 138,9 miliardi. La Cina al primo posto (63% degli investimenti complessivi dei Paesi non-Ocse) è seguita da diversi paesi che hanno destinato oltre un miliardo di dollari in un solo anno alle fonti pulite, come Cile, Indonesia, Messico, Turchia, Sudafrica e Kenya. Per quanto concerne gli investimenti i paesi leader sono stati la Cina, gli Stati Uniti, il Giappone, gli Stati Uniti e Germania. A guidare i paesi per gli investimenti rispetto al PIL pro capite sono stati Burundi, Kenia, Honduras, la Giordania, e l'Uruguay. Anche l’occupazione nel settore delle energie rinnovabili sta crescendo rapidamente. Nel 2014, si stima che 7,7 milioni di persone in tutto il mondo abbiano lavorato direttamente o indirettamente nel settore. Da segnalare che nonostante la crescita delle rinnovabili nel 2014, più di un miliardo di persone, ovvero il 15% dell'umanità, non hanno ancora accesso all'elettricità; e sono 2,9 i miliardi di persone che non hanno accesso a tecnologie pulite per cucinare. Lo sviluppo di tecnologie per le energie rinnovabili potrebbe svolgere un ruolo fondamentale nel ridurre questi numeri, fornendo essenziali servizi energetici nelle aree remote e rurali. Fonte: sito internet infobuild energia

Rapporti e studi: Efficienza energetica, le ESCo italiane sotto la lente

23/06/2015. C’è una sostanziale differenza fra le ESCo che realizzano interventi di efficienza energetica su clienti industriali (ESCo «industriali») e quelle volte ad efficientare anche gli ambiti del terziario e del residenziale (ESCo «building» e «full scope»). Dall’analisi dei modelli di business delle ESCo operanti in Italia, consultabile nella quinta edizione dell’Energy Efficiency Report realizzata dall'Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, emerge infatti che le ESCo «industriali» rappresentano il segmento più maturo. Fra gli operatori italiani dell’efficienza energetica analizzati nel Rapporto, i soggetti il cui core business è l’«Energy Efficiency» e che prendono l’accezione di Energy Service Companies (ESCo), rappresentano indubbiamente il campione più interessante (59% del totale).

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Si stima che le ESCo «building» e «full scope» assumeranno una configurazione di modelli di business molto simile alle ESCo «industriali», dando così la possibilità agli operatori di realizzare interventi in ogni segmento di mercato. In un ambiente così competitivo, si calcola che i fattori differenziali che determineranno il successo di un ESCo saranno le competenze specialistiche, l'offerta di servizi e/o soluzioni complementari agli interventi di efficienza energetica e la facilità nel reperimento delle risorse finanziarie. L'EVOLUZIONE DEGLI INTERVENTI REALIZZATI. Si evince un netto incremento dell’offerta e della realizzazione di interventi di efficienza energetica caratterizzati da un elevato livello di «customizzazione», che necessitano quindi di una progettazione ad-hoc sulla base delle caratteristiche del cliente e di una corretta gestione del rischio.

CANALI COMMERCIALI UTILIZZATI. Si registra inoltre un netto incremento di modalità più «strutturate» di comunicazione dell’offerta verso il cliente finale, a dimostrazione di una maggiore maturità del mercato dell’efficienza energetica in Italia.

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INVESTIMENTI IN RISORSE. Il Rapporto ha rilevato anche un netto incremento di investimenti in competenze legali, dimostrazione del fatto che le ESCo italiane stanno realizzando interventi sempre più complessi e, quindi, rischiosi e si stanno «attrezzando» al fine di offrire i propri servizi di efficienza energetica tramite la stipula di contratti «complessi» (Energy Performance Contracts).

PARTNERSHIP. Netto anche l'incremento di partnership con soggetti «esterni» alla filiera dell’efficienza energetica (università e istituti di finanziamento), dimostrazione della volontà da parte delle ESCo italiane di configurare un’offerta caratterizzata da soluzioni tecnologiche innovative e priva di barriere finanziarie.

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Fonte: sito internet casa e clima

Rapporti e studi: Rebuild 2015: Intervista a RON VAN ERCK, PLATFORM31 ENERGIESPRONG. Estratto in calce.

22/06/2015. Riqualificare è una necessità e un’opportunità: se si riescono a ridurre tempi e costi degli interventi si riuscirà ad accelerare esponenzialmente la trasformazione edilizia conosciuta fino ad oggi. In Olanda, nell’ambito dell’iniziativa Platform31, opera con importanti risultati l’azienda Energiesprong che sta sperimentando soluzioni capaci di riqualificare una casa in meno di 15 giorni con un costo che si ripaga con la riduzione dei consumi. Proprio grazie alle nuove metodologie industrializzate è stato reso appetibile per il mercato un maxi progetto di rigenerazione che riguarderà oltre 100mila alloggi. “L’idea di base è che se noi non creiamo misure di efficienza energetica in un prodotto che la gente vuole comprare, non riusciremo mai a risolvere il problema. Non solo, troppo spesso le persone spendono molto per la propria bolletta energetica e vivono in case dove troppo spesso i livelli di comfort sono scarsi. Inoltre quando guardiamo al settore delle costruzioni – spiega Ron van Erck, una delle anime del progetto di Energiesprong – ci rendiamo conto di quanto poco sia industrializzato rispetto ad altri mercati: stiamo costruendo ancora le case come facevano i romani. Se consideriamo tutti questi elementi, è facile capire quali siano i parametri per definire un prodotto innovativo e desiderabile. E attivarsi per ottenerlo”. Van Erck anticipa a PPANthebrief i contenuti della sua presentazione prevista a Riva del Garda il 25 e 26 giugno nell’ambito di REbuild 2015. Van Erck, dal suo punto di vista, che caratteristiche ha un prodotto attraente oggi per il mercato immobiliare? Oggi un prodotto edilizio interessante deve prima di tutto essere un buon investimento: deve avere una garanzia di performance sul retrofit a lungo termine, sia sul rendimento energetico che sul microclima interno. Si deve puntare ad una rapida installazione degli elementi edilizi: penso che non si dovrebbe superare il tempo di una settimana, anche perché nessuno gradisce avere operai in casa per tre mesi. Qualsiasi intervento deve essere economicamente vantaggioso: nei Paesi Bassi vogliamo che il retrofit sia finanziato dai risparmi dei costi dell’energia, il che implica che il costo della vita resti lo stesso. Ancora, ogni intervento deve essere appetibile per l’utente finale: è necessario che il prodotto sia facile da acquistare (pensiamo a quando si compra una cucina Ikea) e che ci sia un evidente miglioramento anche estetico e di confort della casa. Bisogna cambiare approccio. Come ottenere questi risultati? L’unica via è considerare il mondo delle costruzioni come un settore che agisca come un’industria che produce prodotti invece di sviluppare soltanto progetti. Sarebbe utile una riorganizzazione complessiva della catena di approvvigionamento e dei canali di vendita con una società che operi da intermediario (Original Equipment Manufacturer – OEM, un’azienda tipo la Fiat pensando all’Italia) e che abbia la responsabilità ultima della ristrutturazione del prodotto, basato sulla personalizzazione di massa della produzione industriale. Cos’è e cosa fa Energiesprong in Olanda? Siamo un team di sviluppo no profit indipendente, incaricato dal governo nazionale olandese, per sviluppare soluzioni di efficientamento energetico per gli edifici destinati al mercato immobiliare. Energiesprong è impegnata sul tema residenziale (ha iniziato con le case popolari e ora lavora su edifici per il privato) ma anche su uffici e centri di cura. La prestazione standard è a energia zero con una garanzia di prestazione per il lungo periodo. Per le residenze in modo particolare ci proponiamo di utilizzare i costi della bolletta per reinvestirli in lavori sulla casa stessa, e migliorarne la viviblità. Questo significa che si avrà una casa più bella (in termini di microclima interno ma anche di design) senza incidere sul costo della vita degli inquilini. Che rapporto ha Energiesprong con il governo centrale?

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Centro studi Innovazione e Sostenibilità Il governo nazionale finanzia Energiesprong. La collaborazione è fondamentale per trovare soluzioni che cercano anche di bypassare eventuali ostacoli normativi. Inoltre lavoriamo con organi regionali e locali per informare e formare i portatori di interesse e i potenziali azionisti. Ci descrive in pillole cosa prevede e come funziona il piano energetico nazionale olandese? Il piano nazionale olandese si chiama “Energieakkoord ” o “Energie Agreement” ed è un accordo tra le diverse parti interessate, comprese le imprese, il governo e le ONG, che si prefiggono obiettivi comuni: un risparmio medio annuo dell’1,5 %, il risparmio energetico di 100milioni di GW (energia finale) da raggiungere entro il 2020, la condivisione del 14% di energia rinnovabile entro il 2020 e del 16% entro il 2023; almeno 15.000 nuovi posti di lavoro….. Fonte: Paola Pierotti, sito internet rebuilitalia.it

Rapporti e studi: Rebuild 2015: Intervista a Marzia Morena - PRESIDENTE FEDERIMMOBILIARE

22/06/2015. Intervista a Marzia Morena, Presidente Federimmobiliare – moderatrice della sessione "RIQUALIFICAZIONE: LE INNOVAZIONI MADE IN ITALY" a REbuild 2015. La rivoluzione olandese di EnergieSprong nasce in un contesto di proprietà accentrata molto diverso dalla parcellizzazione tipica dei condomini Italiani. Cosa potremmo fare da noi per rendere questo tipo di approccio replicabile? Come ben conferma la domanda, il contesto è sicuramente molto diverso nel nostro Paese e, quindi, difficilmente replicabile nella sua interezza un esempio come quello olandese di EnergieSprong. L’approccio culturale, però, dovrebbe essere proprio quello di avere la curiosità e il coraggio di confrontarci con realtà, seppur diverse e lontane dalle nostre, provando a contestualizzare, anche se in minima parte, metodologie che possano implementare il sistema locale ed in tale ottica, oltre alle attività di conoscenza portate avanti dalla Federazione, Assoimmobiliare interloquisce con le istituzioni competenti. Cosa dovrebbe cambiare all’interno della filiera edilizia ed immobiliare nelle metodologie d'intervento affinché le banche siano maggiormente propense ad erogare prestiti per la riqualificazione? Credo che prima di tutto, come dicevo sopra, quello che deve cambiare nelle filiere dell’ edilizia e dell’immobiliare sia un approccio culturale, spesso miope e retrogrado, teso a mantenere una visione superata e non allineata con la profonda trasformazione socio/economica che stiamo vivendo. Dall’altro, si auspica che anche le banche, evolvano sempre più e si rendano sempre più conto della nuova domanda, totalmente lontana da stereotipi fuori dal tempo. Esistono, ad oggi, esempi di Istituti bancari che stanno già operando questo cambiamento copernicano e si stanno attrezzando per rispondere con “prodotti” adeguati a questo nuovo mercato e Tavoli di lavoro sono in corso tra ABI e Assoimmobiliare. Quali sono i principali ostacoli che fino ad oggi non hanno permesso operazioni di retrofit urbano su larga scala? Presuppongo la mancanza di un allineamento sinergico di diversi attori, spesso ancora concentrati su visioni parziali e non di sistema. Sinergia che, sono certa, a breve, avverrà. Eventi come REbuild dove gli attori di tutta la filiera s'incontrano, che valore possono avere per far nascere una community che condivide intenti e metodologie? REbuild ha un importante valore, soprattutto dettato dalla sua concretezza, dalla ricerca di esempi di eccellenza dalla capacità di confrontarsi con mondi vicini, ma ancora un po’ lontani culturalmente dal nostro e che possono fare solo che bene e infondere stimoli. In tale ottica, la partecipazione di Federimmobiliare è volta a far convergere sempre più le diverse componenti. Ritiene anche lei che REbuild possa essere il primo passo verso un piano strategico nazionale per il deep retrofit su vasta scala dell'immobiliare Italiano? Più che ritenerlo, mi farebbe molto piacere, perché sarebbe un ulteriore passo concreto, a quella visione sinergica e di sistema nella quale credo molto e della quale il nostro Paese avrebbe veramente bisogno! Una buona ragione per essere a REbuild? Un evento catalizzatore dei vari attori oltre che un’occasione per mettersi in gioco e contribuire a dare uno stimolo alla ripresa di questo nuovo mercato, dove, con una visione sinergica e concreta, molto si potrebbe fare! Fonte: sito internet Rebuild italia.it

Rapporti e studi: Rebuild 2015: Intervista a Edoardo Zanchini - VICEPRESIDENTE NAZIONALE LEGAMBIENTE

2/06/2015. Intervista a Edoardo Zanchini, Vicepresidente Nazionale Legambiente – speaker della sessione "IL RETROFIT URBANO: COME LA CITTA’ SI RIGENERA" a REbuild 2015. Quali sono i principali ostacoli che fino ad oggi non hanno permesso operazioni di retrofit urbano su larga scala? La differenza fondamentale della situazione italiana rispetto agli altri Paesi europei è l'assenza di una politica nazionale per le città e in particolare per la rigenerazione e per l'edilizia sociale. E' difficile intervenire nelle aree urbane degradate con interventi complessi, e anche più costoso, occorrono per questo politiche di semplificazione, una regia nazionale e risorse. Esistono dati sulla creazione di nuovo valore economico ed indotto/occupazione a seguito di interventi di retrofit urbano? Ogni 100.000€ investiti in riqualificazione, quale ritorno economico posso generare, considerando anche l'emersione del nero? I dati più interessanti in Italia sono quelli dei vantaggi legati al successo delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni in edilizia e per l'efficienza energetica. E stiamo parlando solo di interventi edilizi, molto più rilevanti potrebbero essere i

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Centro studi Innovazione e Sostenibilità risultati se si aprisse a una politica a regime, secondo alcune stime si potrebbe arrivare a recuperare i 600mila posti di lavoro persi con la crisi. Quando si parla di centri storici a che punto si traccia il confine tra demolizione+ricostruzione e ristrutturazione? I centri storici e gli edifici storici, meritano un ragionamento ad hoc per la dimensione e qualità del nostro patrimonio. Ma oggi problemi di riqualificazione dei centri storici riguardano soprattutto alcune città del Sud, mentre la vera sfida del nostro Paese è nel lanciare un programma di riqualificazione delle periferie. Qui siamo più indietro, ma non è un tema culturale è una questione di politiche e risorse. Può il retrofit urbano arginare/fermare lo sprawl ("urbanizzazione delle campagne")? Come? Si, se riusciamo a creare ragioni di interesse economico negli interventi di retrofit e riqualificazione nella città, di densificazione intorno alla rete del trasporto pubblico. L'obiettivo è di spostare l'attenzione degli imprenditori verso interventi dentro i tessuti urbani che portino qualità e anche risposta alla domanda di prima casa. Ritiene anche lei che REbuild possa essere il primo passo verso un piano strategico nazionale per il deep retrofit su vasta scala dell'immobiliare Italiano? Si, abbiamo bisogno di mettere assieme i diversi soggetti interessati al tema della rigenerazione urbana, condividere esperienze e competenze per avviare un programma ambizioso di intervento nella direzione del deep retrofit. Una buona ragione per essere a REbuild? Di sicuro la possibilità di conoscere esperienze europee e italiane di successo nella riqualificazione del patrimonio edilizio, oggi non esistono appuntamenti di questo livello nel panorama nazionale e abbiamo bisogno di aumentare questo livello di confronto per avviare sperimentazioni e interventi nelle città. Fonte: sito internet rebuilditalia.it

Materiali e tecnologie innovative: Energia dal fiume, arrivano in Italia le turbine HydroQuest River

24/06/2015. In occasione di Thetis EMR, conferenza internazionale sulle energie marine rinnovabili, che si è tenuta a Nantes il 20 e 21 maggio 2015, e proseguendo il suo progetto di turbine marine in collaborazione con CMN (Constructions mécaniques de Normandie), HydroQuest, società che progetta e produce parchi di turbine idrauliche innovative, annuncia l’avvio della commercializzazione della propria gamma di turbine fluviali: HydroQuest River. A seguito di positive sperimentazioni in Guyana e soprattutto a Orléans, dove HydroQuest ha installato una turbina fluviale che sarà la prima ad essere connessa alla rete elettrica francese nelle prossime settimane, la società intende così sviluppare la propria presenza in Francia e a livello internazionale, in particolare in Italia. In attesa del progetto di legge sulla transizione energetica e della Conferenza COP 21 a Parigi il prossimo dicembre, le energie rinnovabili sono al centro dell’attualità e rappresentano ormai una leva importante su cui fare affidamento per rispondere alla domanda di energetica in costante aumento nel mondo. I generatori fluviali, marini o da estuario hanno un enorme potenziale: il mercato fluviale mondiale vale da solo oltre 3.000 MW, pari a quasi 15 miliardi di euro di fatturato diretto. Un gran numero di fiumi e di estuari nel mondo possono essere la sede di turbine idrauliche, complementari ad altre fonti d’energia, ha dichiarato Jean-François Simon, Presidente d’HydroQuest. Produzione energetica regolare e prevedibile La gamma di turbine fluviali realizzata da HydroQuest sfrutta l’energia cinetica dei corsi d’acqua, ottenendo così una produzione di energia regolare e prevedibile. Completamente modulare, la turbina si adatta a tutti i profili di fiume che garantiscano almeno 2 metri di salto d’acqua. Sono due i modelli prodotti in Francia: HydroQuest River 1.40 e HydroQuest River 2.80, rispettivamente a uno e due livelli, con una potenza nominale elettrica di 40 kW o 80 kW. Le turbine, a doppio asse verticale e flusso trasversale, hanno un’ottima resistenza ai detriti grazie alla griglia di protezione. Le operazioni di installazione e manutenzione sono facilitate dal fissaggio a una chiatta galleggiante ancorata con cavi sottomarini e con colonne delle turbine sollevabili. L’impatto ambientale è trascurabile, soprattutto sulla fauna, poiché le turbine ruotano a bassa velocità. Applicazioni Le turbine fluviali di HydroQuest sono già state provate in condizioni reali: - nel fiume Oyapock in Guyana: gestita da EDF, una turbina fluviale è in funzione da 2 anni nelle condizioni estreme dell’ecosistema amazzonico; - nel fiume Loira, a Orléans: il modello HydroQuest River 1.40 è stato installato nel fiume da 6 mesi ed ha permesso di certificare la robustezza della macchina e di ottimizzare le sue prestazioni in un ambiente naturale. Questa sarà la prima turbina a essere collegata alla rete elettrica francese nelle prossime settimane. Sulla base dei successi ottenuti con le nostre turbine fluviali installate a Orléans e in Guyana, avviamo oggi la commercializzazione della nostra gamma. Questo fa parte della nostra strategia per contribuire a rispondere alle crescenti esigenze energetiche sia dei Paesi industrializzati, sia di quelli emergenti, schierando le nostre macchine su siti in Francia e nei Paesi ad alto potenziale di sviluppo, come Italia, ha aggiunto Jean-François Simon. Fonte: sito internet casa e clima

Materiali e tecnologie innovative: Tetto modulare che produce energia pulita "all in one”

24/06/2015. MAS fino al 27 giugno presenta a Venezia al padiglione Expo Aquae, collaterale all’esposizione universale di Milano, il tetto che si monta come i mattoncini Lego, produce energia pulita, riduce i consumi degli edifici, senza necessitare di incentivi.

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Centro studi Innovazione e Sostenibilità In particolare questo pomeriggio presso il Padiglione Expo Aque di Venezia alle ore 14.00, in occasione della conferenza organizzata da eAmbiente "Acqua ed energia: verso delle politiche integrate", MAS è stata invitata a parlare del ruolo svolto dal green building innovativo nel promuovere sinergie tra acqua e produzione e consumo di energia. MAS propone come soluzione il tetto, concepito come un elettrodomestico, composto di moduli con le funzioni di generazione energetica e gestione integrata dell'acqua, all-in-one, con fotovoltaico integrato. MAS è un sistema tetto prefabbricato e innovativo, ideale per l’installazione o il rifacimento del tetto, in grado di garantire una installazione in tempi brevi, integrando in un unico elemento modulare quelle che sono la struttura, l’isolamento, l’estetica e le funzionalità interne ed esterne del tetto. Disponibile in 4 versioni, rappresenta un’ottima soluzione per la copertura di edifici, a risparmio energetico, ad uso civile o industriale. Questo sistema modulare presFonte: sito internet infobuild energienta, oltre l’integrazione di fotovoltaico, solare termico e circuiti idraulici ed elettrici plug-and-play, un nuovo approccio all'edilizia sostenibile, che utilizza nuove tecnologie per rispondere al mercato delle energie rinnovabili in modo conveniente. Il motto di MAS è "eliminiamo la bolletta energetica". Fonte. sito internet infobuild energia

Eventi: Il GSE partecipa ai Premi di Laurea del Comitato Leonardo dedicati alle migliori tesi in ambito scientifico e tecnologico

24/06/2015. I Premi di Laurea promossi dal Comitato Leonardo sono nati con l'obiettivo di sostenere e valorizzare i giovani talenti, premiando le tesi più brillanti e i progetti più innovativi legati al Made in Italy. Il GSE sostiene i Premi con un riconoscimento per le migliori tesi sul successo del Made in Italy nel settore dello sviluppo scientifico e tecnologico delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica, mettendo a disposizione una borsa di studio del valore di 3.000 euro. “Da ben 18 anni Il Comitato Leonardo sostiene e promuove il talento dei giovani che rappresentano il futuro dell'economia italiana” ha commentato Luisa Todini, Presidente del Comitato Leonardo. “L'obiettivo dei Premi di Laurea è dare loro spazio, premiando e valorizzando le tesi più brillanti e meritevoli che raccontino il meglio dell'Italia di oggi nei vari settori. Dal 1997 abbiamo premiato e sostenuto 140 neolaureati di tutta Italia”. “Anche quest’anno” ha dichiarato Nando Pasquali, Presidente e AD del GSE “ il GSE sostiene i Premi di laurea promossi dal Comitato Leonardo, nell’ambito della sua missione istituzionale al sostegno della ricerca scientifica e dell’innovazione condotte dalle nuove generazioni”. Il Bando intende premiare ricerche di giovani studiosi che possano contribuire a svelare le opportunità dello sviluppo scientifico e tecnologico, con particolare riguardo ai seguenti settori: •innovazione tecnologica nella produzione di energia da fonti rinnovabili e innovazione nelle tecnologie e nei processi per l’efficienza energetica; •sviluppo di filiere industriali italiane per la produzione di energie rinnovabili e per l’efficienza energetica; •integrazione delle energie rinnovabili nelle reti energetiche (elettrica, gas e teleriscaldamento); •potenzialità dello sviluppo delle fonti rinnovabili nel settore termico e dell’efficienza energetica; •progetti di recupero dei pannelli fotovoltaici a fine-vita degli impianti; •applicazioni delle tecnologie delle energie rinnovabili e dell’efficienza energetica in edilizia, con particolare attenzione alle ristrutturazioni. Tra i criteri di valutazione per l’assegnazione del Premio di laurea per la miglior tesi sul Made in Italy nel settore delle rinnovabili, del valore di 3.000 euro, rientrano la qualità dell’analisi, il grado di innovazione e l’applicabilità dei risultati. Per accedere al Bando occorre inviare il modulo di adesione al concorso, completo della tesi in formato elettronico e di una breve sintesi del lavoro, alla Segreteria Generale del Comitato Leonardo (via Liszt 21 – 00144 Roma tel. 0659927990 - [email protected]) entro e non oltre il 16 novembre 2015. Potranno partecipare coloro che avranno sviluppato una tesi di laurea specialistica attinente al tema del Bando. La premiazione avrà poi luogo presso il Palazzo del Quirinale nel corso della cerimonia di conferimento dei Premi Leonardo alla presenza del Presidente della Repubblica. Fonte: sito internet infobuild energia

Eventi: Assemblea Andil: Rigeneriamoci, posiamo il primo mattone

22/06/2015. Il 16 giugno si è tenuta in Assolombarda a Milano l’Assemblea Generale ANDIL “RIGENERIAMOCI, posiamo il primo mattone”, con tre sessioni di interventi che hanno spaziato dall’analisi dell’attuale congiuntura per valutare le prospettive del sistema istituzionale delle costruzioni, alla celebrazione storico-culturale e architettonica del laterizio per i 70 anni di Associazione, al dibattito sulle “costruzioni possibili” per un modello di città sostenibile. ANDIL ha scelto Milano per i festeggiamenti dei suoi 70 anni. Si tratta di un ritorno alle origini, essendo stata costituita l’Associazione nel 1945 proprio a Milano, città designata a rappresentare l’eccellenza italiana nel mondo con l’EXPO 2015 e a fare da traino alla ripresa del nostro Paese che troppo ha sofferto l’attuale crisi e che oggi si trova a dover ripensare i suoi paradigmi. “Rigeneriamoci, posiamo il primo mattone” è il manifesto dell’industria italiana dei laterizi che punta a rivedere le strategie aziendali, ma anche a proporre, condividendole con il sistema delle costruzioni, nuove idee per concepire gli spazi urbani. L’Assemblea, particolarmente ricca di contenuti, ha coinvolto la platea ma anche gli stessi relatori,

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Centro studi Innovazione e Sostenibilità stimolati da un costante confronto e uno scambio reciproco, convergente su azioni concrete per una auspicata ripresa del settore delle costruzioni. Dopo il saluto di benvenuto di Michele Angelo Verna, Direttore di Assolombarda, il Presidente ANDIL, Luigi Di Carlantonio ha dato il via ai lavori sulle note dei dati congiunturali, degli scenari macroeconomici e delle prospettive di crescita, proposti su tre diversi livelli di approfondimento da Luca Paolazzi, Direttore del Centro Studi di Confindustria, da Lorenzo Bellicini, Direttore del Cresme, e da Salvatore Ciccarello, Direttore Generale di Cattolica Immobiliare. L’analisi specifica del settore delle costruzioni ha mostrato ancora una volta la predominanza delle ristrutturazioni sulla totalità degli investimenti, mentre la novità sta in uno sblocco delle opere pubbliche. Ancora fermo il motore delle nuove costruzioni, ma anche qui qualche segnale positivo c’è e viene dall’esplosione delle erogazione dei mutui e da una ritrovata fiducia dei consumatori. Piccoli segnali che, se correttamente sostenuti, possono rappresentare l’inizio del cambiamento. Gabriele Cirieco di Strategic Advice ha quindi stimolato il primo dibattito tra autorevoli esponenti del sistema istituzionale delle costruzioni, per una valutazione dello stato di salute del settore e delle possibili soluzioni per la ripresa: - Sergio Crippa, Presidente di Federbeton, ha lanciato una strategia condivisa per l’edilizia di qualità, che vada di pari passo con il miglioramento della vivibilità delle nostre città, sposando l’idea della rigenerazione urbana – proposta da ANDIL già due anni fa con il progetto ‘ricostruire l’esistente’ – e ha proposto un fronte comune tra categorie industriali complementari: “costituiamo un'agenzia per la riqualificazione e lo sviluppo”; - Claudio De Albertis, Presidente Assimpredil Ance Milano, sostiene che il prodotto ‘casa’ vada sorretto dal sistema bancario, ponendo l’accento sulla pressione fiscale che necessita di un ridimensionamento se si vuole agganciare la ripresa, e sugli incentivi alla ristrutturazione che vanno mantenuti e stabilizzati; - sulla stessa linea, Rodolfo Girardi, Presidente di Federcostruzioni, ha proposto l’incentivazione per l’acquisto delle case nuove ad alta efficienza energetica e l’introduzione di meccanismi di permuta tra abitazioni usate e quelle più efficienti sotto il profilo energetico. Per celebrare la storia dell’Associazione e del laterizio, l’Assemblea ha ospitato nella seconda sessione tre specialisti di rilevanza scientifica internazionale. Il Prof. Fabrizio Arrigoni dell’Università di Firenze, il Prof. Mario Bevilacqua dell’Università di Firenze, il Prof. Giovanni Fraziano dell’Università di Trieste hanno dato vita ad una rivisitazione inusuale dei paradigmi dell’edilizia, passando in rassegna la storia dell’architettura del laterizio e della cultura che esso rappresenta in Italia, in cui si configura il materiale più utilizzato poiché consono, oggi come ieri, ai canoni estetici e prestazionali. Nella terza ed ultima sessione sono intervenuti due protagonisti emblematici della scena architettonica milanese recente: Stefano Boeri, Architetto progettista del premiato ‘Bosco Verticale’, che ha trovato ampio spazio nell’ultimo numero di ‘Costruire in Laterizio’ – la rivista dell’Associazione, edita da Tecniche Nuove, che ha dedicato un’uscita alle opere in laterizio su “Milano 2015” – per la quale ha adottato soluzioni architettoniche, strutturali e impiantistiche innovative, tra cui il laterizio, ampiamente utilizzato nelle strutture, capace di dimostrare ancora una volta la sua versatilità e la sua attualità. Accanto a Boeri, Leopoldo Freyrie, Presidente del Consiglio Nazionale degli Architetti (intervistato su ‘Costruire in Laterizio’ n. 160), ha elogiato le qualità del laterizio e la sua eccezionale capacità di adattarsi ai modi più disparati del costruire per poi spronare i produttori a farsi carico con maggiore consapevolezza della diffusione delle innovazioni e dell’attualità del materiale per le moderne esigenze del costruire. In questa prospettiva – replica il Presidente Di Carlantonio – l’industria dei laterizi propone soluzioni differenti, tutte altamente performanti, a seconda delle esigenze e delle tipologie richieste: “pensiamo ad esempio alle facciate ventilate, ai manti di copertura con coppi e tegole di ultima generazione, ai divisori a incastro rettificati o ai forati riempiti, ai pavimenti in cotto, ai rivestimenti di mattoni faccia a vista anche per gli interni, oltre ai solai ed alla muratura per gli ampliamenti e per le nuove costruzioni”. Di Carlantonio sottolinea inoltre l’intensa attività di ricerca condotta da ANDIL e dalle aziende, ad esempio, sulla muratura antisismica di cui al progetto europeo INSYSME. A conclusione del dibattito, Gabriele Cirieco ha riportato il messaggio dell’On. Barbara Degani, Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente, la quale in una nota diretta al Presidente ANDIL ha elogiato e incoraggiato i produttori di laterizio a proseguire sulla strada della qualità e della sostenibilità. I lavori si sono chiusi con i saluti del Presidente Luigi Di Carlantonio che ha espresso la sua piena soddisfazione: “è stata un'Assemblea particolarmente emozionante e memorabile per diversi motivi: la celebrazione dei settant'anni di Associazione, la mia terza nomina a Presidente ANDIL, le manifestazioni di vicinanza dei colleghi imprenditori, degli amici e degli ospiti che hanno seguito con partecipazione il fitto programma della giornata”. L’evento si è tenuto in stretta relazione con il SAIE di Bologna e Bruno Zavaglia, Dirigente BU “Building & Construction” di BolognaFiere, intervenendo all’Assemblea privata di ANDIL ha dichiarato: “da quando SAIE ed ANDIL hanno realizzato insieme il primo padiglione del Laterizio nel ’94, diventato poi LaterSAIE, il rapporto si è sempre più consolidato resistendo anche entro ed oltre la crisi recente. SAIE ha compiuto 50 anni e ANDIL celebra oggi un traguardo importante per lo sviluppo industriale del settore. Anche per l’edizione 2015 SAIE darà massima visibilità a questo comparto all’interno del Pad 25 in quanto protagonista indiscusso della nostra cultura del costruire, sia per affidabilità e tradizione, che per capacità di innovazione ed adattamento a soluzioni applicative sempre più avanzate e di qualità.” Un contributo determinante è stato dato anche dagli altri sponsor: Nii Progetti, che ha messo a punto un efficacissimo sistema di informazione quotidiana su nuovi progetti, appalti e cantieri in corso in tutta Italia; Bedeschi e Capaccioli, aziende produttrici di macchinari per la produzione di laterizi di ultima generazione e non solo; sullo stesso filone troviamo Tecnargilla, Salone internazionale delle tecnologie e delle forniture all'industria ceramica e del laterizio, la cui prossima edizione è prevista a settembre 2016. L’evento è stato organizzato in collaborazione con la Consulta Lombarda degli Architetti e con l’Ordine degli Ingegneri di Milano. Le presentazioni dei relatori e il materiale fotografico sono disponibili sul sito ANDIL.

Page 13: Innovazione e Sostenibilità Newsletter n. 25/2015desertificazione di altre, dai trasporti al turismo. Hanno spaziato su 14 macro settori gli “Stati generali sui cambiamenti climatici

Centro studi Innovazione e Sostenibilità Fonte: sito internet edilio_it News dai territori:

Regione Abruzzo: Rinnovabili: Abruzzo, approvata la nuova legge sugli impianti termici. Recepito il Dpr n.74/2013, con controlli biennali. Ancora 12 mesi per il catasto impianti termici

24/06/2015. Il consiglio regionale dell'Abruzzo ha approvato il progetto di legge su "Disposizioni regionali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici" a firma del consigliere regionale Pierpaolo Pietrucci. L'obiettivo è quello di tutelare gli utilizzatori degli impianti garantendo effettiva sicurezza ridefinendo modalità di esercizio e manutenzione. Circa 2 anni fa - ha commentato l'assessore all'ambiente Mario Mazzocca - entrava in vigore il Dpr n.74/2013 in osservanza di una specifica direttiva comunitaria. Il dettato imponeva un riordino delle disposizioni regionali vigenti ed ormai datate. Una legge regionale quella appena licenziata dal consiglio, condivisa con tutti i portatori di interesse generale, concertazione che continuerà anche nella fase che appena si apre e che demanda alla giunta la predisposizione degli aspetti regolamentari attuativi. Si tratta di una legge - ha commentato Pietrucci - che è stata sollecitata dai cittadini e, soprattutto, dalle associazioni di categoria di produttori e manutentori di impianti termici. Una legge che recepisce e attiva le direttive comunitarie e la legislazione nazionale non solo nell'esercizio del controllo degli impianti termici ma anche sul tema di riduzione e consumi energetici. L'obiettivo perseguito è stato quello di costruire una struttura legislativa snella che consentisse con rapidità l'aggiornamento delle disposizioni comunitarie che su questo tema subiscono delle modificazioni frequenti, prevedendo il ricorso ai regolamenti per definirne tutti gli aspetti particolari. Parallelamente abbiamo responsabilizzato il manutentore già individuato dalla legge nazionale quale unico decisore sulla frequenza del controllo sugli impianti. Teniamo conto cha la legge regionale fa riferimento a norme tecniche che prevedono il ricorso a controlli anche annuali. Con la mia legge, invece, - ha proseguito Pietrucci - per non vessare ulteriormente i cittadini si stabilisce che il manutentore deve effettuare controlli di regola biennale e, salvo dichiarazione esplicita e motivata del manutentore da trascrivere nel libretto dell'impianto che può disciplinare tempistiche diverse. Anche perché nessuno di noi può assumersi la responsabilità di decidere per legge tempi maggiori. Ne va della sicurezza degli impianti e, quindi, dei cittadini. CATASTO IMPIANTI. Tra le altre novità anche la creazione del Catasto Territoriale degli impianti termici, che dovrà essere istituito entro e non oltre dodici mesi dall’entrata in vigore della legge. Sono state individuate quali autorità competenti i comuni con popolazione superiore a 40.000 abitanti e le province per la restante parte del territorio Fonte: sito internet casa e clima

Regione Sardegna: Energie in circolo: un viaggio nell'energia sostenibile

24/06/2015 - Il 26 giugno 2015 presso il Convento di San Giuseppe il primo evento del percorso "Energie in Circolo: un viaggio nell'energia sostenibile in Sardegna", un laboratorio partecipativo gestito con la metodologia dell'OST Open Space Technology e rivolto a rappresentanti delle istituzioni regionali, enti locali, imprese, associazioni, professionisti, interessati alle tematiche della sostenibilità ambientale. Il laboratorio, realizzato in occasione della EUSEW Sustainable Energy Week 2015, darà avvio a un percorso che comprenderà altri 8 grandi eventi itineranti nel territorio regionale tra settembre e ottobre 2015. Energie in Circolo nasce dal Progetto Smart City – Comuni in Classe A, nell'ambito del Programma Sardegna CO2.0, che mira a promuovere lo sviluppo di progetti integrati per la riduzione delle emissioni di anidride carbonica a livello locale. Smart City ha coinvolto 102 Comuni della Sardegna che hanno elaborato 31 PAES Piani di Azione per l'Energia Sostenibile, di cui 10 d'area e 21 comunali. Attraverso il viaggio si intende attivare un percorso di integrazione e di riflessione sui temi della sostenibilità ambientale, dell'efficienza energetica e delle energie rinnovabili, dando visibilità alle numerose iniziative pubbliche e private che negli ultimi anni sono nate nei territori. Fonte: www.regione.sardegna.