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Coni Comitato Provinciale Varese Comune di Castellanza Città di Legnano Comune di Busto Arsizio Associazione Società Sportive Bustesi ISTITUTO SHOTOKAN ITALIA Ente Morale Consolato Generale del Giappone ISI Panathlon International Club La Malpensa P A N A T H LO N IN TE R N A T I O N A L L U D IS IU N G IT Col patrocinio di: PALASPORT Castellanza 8-9 Maggio 2010 via per Legnano 3 Campionati Italiani Assoluti di Karate Tradizionale organizzazione a cura di POLISPORTIVA BUDOKAN Centro Arti Marziali e Ginniche Ass. Sportiva Dilettantistica e Culturale www.budokan.it KATA KUMITE FUKUGO ENBU FEDERAZIONE ITALIANA KARATE TRADIZIONALE E DISCIPLINE AFFINI RegioneLombardia Sport M° HIROSHI SHIRAI

Inserzione Campionati Italiani Assoluti 2010

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Inserzione dei Campionati Italiani Assoluti di karate tradizionale 2010

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Page 1: Inserzione Campionati Italiani Assoluti 2010

ConiComitato Provinciale

Varese

Comune di Castellanza Città di Legnano Comune di Busto Arsizio

Associazione Società Sportive Bustesi

ISTITUTO SHOTOKAN ITALIAEnte Morale

Consolato Generale del Giappone

ISIPanathlon International

Club La Malpensa

PANA

THLON INTERNATIONAL

LUDIS IUNGIT

Col patrocinio di:

PALASPORT Castellanza 8-9 Maggio 2010via per Legnano 3Campionati Italiani Assolutidi Karate Tradizionale

organizzazione a cura diPOLISPORTIVA BUDOKANCentro Arti Marziali e GinnicheAss. Sportiva Dilettantistica e Culturalewww.budokan.it

KATAKUMITEFUKUGOENBU

FEDERAZIONE ITALIANA KARATE TRADIZIONALE E DISCIPLINE AFFINI

RegioneLombardiaSport

M° HIROSHI SHIRAI

Page 2: Inserzione Campionati Italiani Assoluti 2010

Venerdì 30 Aprile 2010 •

Centro Arti Marziali e Ginniche • Scuola di Karate tradizionale

• Venerdì 30 Aprile 2010

Campionati Italiani Assoluti di Karate tradizionale 8-9 Maggio 2010

Venerdì 30 Aprile 2010 •• Venerdì 30 Aprile 2010

Stage tecnici F.I.K.T.A. Il Mº Shiraisullo sfondo, osserva le tecniche eseguite da Alessandra Cardinale (asinistra) e Pasquale Acri.

La storia del karate si perdenella notte dei tempi: fatti,miti, leggende spesso si in-trecciano ed è difficile indivi-duare un unico filo condutto-re. Di certo sappiamo che ilkarate tradizionale, come artedi autodifesa, è nato ad Oki-nawa, isola principale dell’ar-cipelago delle Ryukyu, situatoa metà strada tra Cina e Giap-pone, e si è sviluppato in unarco di tempo molto lungo. La sua tecnica si basa sul prin-cipio del “Tode”, il quale deri-va dal “Chonfa”, l’arte dicombattimento della Cina: u-na forma di autodifesa senzal’uso delle armi.Il karate tradizionale è la com-binazione della forma di com-battimento di Okinawa e dellafilosofia del Budo Giappone-se.Il karate era praticato sin daglialbori del XXº secolo in gransegreto: l’insegnamento au-tentico è quello trasmesso di-rettamente da Maestro ad al-lievo, da cuore a cuore. Soloagli allievi più fedeli e più vici-ni al Maestro veniva fornita laspiegazione “esoterica”, cioèprofonda e autentica, delletecniche e della filosofia adesse sottesa.I maestri si allenavano di not-te, lontani dai centri abitati,senza lasciare nulla di scrittoed insegnando solo agli allievipiù fidati. Questa atmosfera di segretez-za dura ininterrottamente finoal XXº secolo.Centrale nella storia del kara-te è la figura del Maestro Gi-

chin Funakoshi, (1868 - 1957)il fondatore dello stile Sho-tokan. A lui si deve infatti la divulga-zione, la conoscenza di massae la codificazione delle regoledella disciplina. Egli stabilì la grafia definitivadella parola Karate (manovuota), e aggiunse il suffissodo, che significa via: questostava ad indicare che il karate-do è la tecnica di autodifesasenza l’uso delle armi. Tutto è basato sulle potenzia-lità del soggetto, sulla con-centrazione della mente e l’al-lenamento del corpo.Il M° Funakoshi riuscì adiffonderne la pratica al difuori dei confini dell’isola diOkinawa e a farlo accettarealla pari delle altre disciplinedel Budo.

“L’arte divina della mano nudadel mare del Sud,sono rammaricato, non deve finire;altri la porteranno al successolo prometto al cielo blu, con il mio cuore”

In questa poesia scritta dalMaestro Funakoshi è racchiu-sa l’eredità spirituale e moraleche il Maestro ha lasciato aisuoi allievi e a tutti i praticantidel karate.

Nella seconda metà del XX°Secolo, dopo la SecondaGuerra Mondiale, il karate sidiffonde in occidente.I grandi Maestri Yoshitaka Fu-nakoshi, Masatoshi Nakaya-

ma, Hidetaka Nishiyama, TaijiKase, Keinosuke Enoeda, han-no ridefinito e codificato il ka-rate tradizionale che oggi noipratichiamo.Questo enorme patrimonio diconoscenze tecniche, morali,filosofiche, è stato raccolto eulteriormente arricchito, conuno studio che prosegue tut-tora, dallo straordinario lavoroche il Maestro Hiroshi Shiraista svolgendo in Italia insiemea tutta la F.I.K.T.A. e a livellointernazionale, insiemeall’I.T.K.F.

Nel KARATE TRADIZIONALEè centrale l’idea di TODOME-WAZA o “colpo conclusivo”:con un’unica tecnica definiti-va, con l’uso del corpo e sen-za l’uso di armi o attrezzi, ilkarateka deve essere in gradodi distruggere la capacità of-fensiva dell’avversario. Questa abilità altamente tec-nica rende il karate tradizio-nale una forma di “arte” su-blime.Poiché l’allenamento di karatetradizionale richiede l’uso di-namico del corpo intero, i be-nefici fisici sono di altissimaqualità. Il karate tradizionalemira allo sviluppo dell’interapersona: esso porta anchevantaggi a livello mentale edemotivo.L’obiettivo finale nel karatetradizionale non è semplice-

mente la perfezione delle abi-lità di combattimento quantopiuttosto lo sviluppo totaledella personalità del pratican-te.

Le regole di gara I.T.K.F. equindi F.I.K.T.A., si basanosul “SHIAI DEL BUDO”. La parola “SHIAI” significa“mettersi alla prova con l’al-tro”: ciò significa che lo scopodel confronto tra due indivi-dui é quello di sviluppare leproprie abilità e non soltantoquella di vedere chi sconfiggel’altro.

Il rispetto reciproco è il princi-pio fondamentale delle garedi karate tradizionale.Il miglioramento tecnico si ot-tiene attraverso un costanteallenamento delle tecnichefondamentali.

Le categorie delle gare dio ka-rate tradizionale sono le se-guenti:

kumite(combattimento libero), ma-schile e femminile, individualee a squadre;

kata(forma) maschile e femminile,individuale e a squadre;

Enbu(dimostrazione di tecniche diattacco e difesa simulando uncombattimento reale) esegui-to da una coppia uomo/don-na oppure uomo/uomo;

Fuku-go(combinata di kata e kumite)

Karate: storia ed evoluzioneCampionati Italiani Assoluti

di Karate TradizionalePalasport di Castellanza 8-9 Maggio 2010

ProgrammaSABATO 8 MAGGIO

Inizio Competizioni: Ore 10.30Eliminatorie e, a seguire, finali di categoria

- Kata Individuale Maschile e Femminile Categorie: Speranze - Juniores - Seniores

- Kata a Squadre Maschile e Femminile

- Enbu M/F-M/M

- Fukugo Speranze Maschile E Femminile

- Fukugo Juniores-Seniores Maschile-Femminile

- Kumite Individuale Maschile e FemminileCategorie: Speranze - Juniores - Seniores

Dimostrazioni: Ore 18.30

Premiazioni Gare a squadre: ore 19.00

DOMENICA 9 MAGGIOInizio Competizioni: Ore 9.30

Eliminatorie e, a seguire, finali di categoria

- Kata e Kumite Individuale Maschile e FemminileCategoria: Cadetti

- Kumite a Squadre Femminile

- Kumite a Squadre Maschile Serie “B” e Serie “A”

Premiazioni gare a squadre: ore 17.30

Ingresso unico per 2 giorni Euro 15,00 • Ingresso gratuito per bambini e ragazzi fino a 14 anniI presenti alla manifestazione, se interessati, possono ritirare un bonus per 1 mese di prove gratuite di Karate

BUSTO ARSIZIOVia IV Novembre 2 (ang. via XX Settembre)

Tel. 0331.322.359

RISTORANTE PIZZERIA BAR

CHIUSO IL MARTEDÍ

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Centro Arti Marziali e Ginniche • Scuola di Karate tradizionale

• Venerdì 30 Aprile 2010

Campionati Italiani Assoluti di Karate tradizionale 8-9 Maggio 2010

• Venerdì 30 Aprile 2010

PRESIDENTEAchilli Gabriele

VICE PRESIDENTIPerlati GiuseppePuricelli LucianoShirai Hiroshi

CONSIGLIERI FEDERALIBacchilega Roberto Campini Rino Cialli Marco Colombo Severino Contarelli Bernardo Loffredo Gabriele Maltoni Antonio Matsuyama ShuheiMichielan OfelioPazienza VitoPetrilli AngeloPocaterra MarcoSeraglia AntonioTorre Angelo AntonioVignoli Giancarlo

COLLEGIO REVISORI DEI CONTI Cavallari Giorgio Gambi Silvano Giusti MaurizioMembri SupplentiFranzoia Ennio Zoja Luigi

COLLEGIO DEI PROBIVIRIMenegazzi RenzoPanzera GiovancarloTosatti MarcoMembri SupplentiRausa Riccardo

COMMISSIONE SUPERIOREFEDERALE Shirai Hiroshi (Presidente) Vignoli Giancarlo (Segretario)Campini Rino Contarelli Eligio Contarelli Bernardo Gazich GiorgioLisco PierluigiNaito TakeshiPerlati Giuseppe

TECNICAContarelli Bernardo (Presidente)Fugazza CarloGiordano SalvatoreSedioli GilbertoMichielan Ofelio

MEDICALisco Pierluigi (Presidente)Benedetti Franco (Vice Presidente)Pirelli Michele

COMMISSIONE ARBITRIGazich Giorgio (Presidente)Basso DamianoLuce SavinoPuntara AngeloUkmar Dario

COMMISSIONE PRES. DI GIURIACampini Rino (Presidente)Pellegatta LuisaPuddu AnnaSossi BernardinoTozzola Anna

COMITATO SCIENTIFICOPerlati Giuseppe (Coordinatore)Benocci RobertoContarelli BernardoLisco PierluigiTurci Michela

La F.I.K.T.A. (Federazione Ita-liana di Karate Tradizionale eDiscipline Affini) è nata nel1989 su iniziativa di circa 500società, con oltre 25.000 tes-serati, che si sono staccatedalla FITAK (FILPJ - CONI) perpotere operare meglio nel no-

stro Paese promuovendo il ka-rate tradizionale, sotto la gui-da del M° Hiroshi Shirai, cin-tura nera 9° Dan, quale disci-plina sportiva con finalità edu-cative e culturali, andando ol-tre gli aspetti agonistici pro-mossi dalle altre Federazioni.

Organigramma federale 2009-2012

Il comm. prof. Gabriele Achilli, Presidente della F.I.K.T.A.

Il momento del saluto all’inizio del raduno annuale dei tecnici F.I.K.T.A.con il M° Shirai.

Il M° Dino Contarelli, 7° Dan, Presidente della Commissione Tecnica F.I.K.T.A.

Il M° Carlo Fugazza, 7° Dan, Commissione Tecnica F.I.K.T.A.

Il M° Giuseppe Perlati, 7° Dan, vice-Presidente F.I.K.T.A.

M° Hiroshi Shirai Cintura nera 9° Dan

Nasce il 31/07/1937 a Nagasaki (Giappone)1955 Inizia a praticare karate1957 Diventa 1° Dan1959 Diventa 2° Dan ed è il 1° ai Campionati Universitari1960 Inizia il corso per maestro presso la J.K.A.1961 Diventa Istruttore e 3° Dan,

arriva 2° ai campionati nazionali giapponesi1962 1° ai Campionati nazionali giapponesi1963 Diventa maestro1964 Diventa 5° Dan1965 Da febbraio a ottobre, insieme ai Maestri Kase,

Kanazawa, Enoeda, è impegnato in dimostrazione e insegnamento in USA, Europa e Sudafrica

1966 Fonda l’Associazione Italiana Karate (AIK)1969 Diventa 6° Dan1970 Fonda la Fesika (Federazione Sportiva Italiana Karate)1974 Diventa 7° Dan1978 È l’artefice principale dell’unificazione tra Fesika e Fik1979 Fonda l’Istituto Shotokan Italia1986 Diventa 8° Dan1999 Diventa 9° DanNegli anni ottanta è presidente della Commissione Tecnica eCommissario tecnico delle nazionali che si sono susseguite.Nel novembre 1989 insieme ad un gruppo di maestri e futuri di-rigenti ha fondato la FIKTA di cui é Direttore Tecnico.

Il Maestro Hiroshi ShiraiÈ grazie alla sua competenza,esperienza e tenacia se inquesti anni il karate, da sportun po’ eccentrico e per pochiappassionati, è diventato unosport di massa e molti hannopotuto apprezzarne il valoreformativo sotto il profilo fisicoe psicologico.Ed è proprio dall’esigenza dicontinuare a praticare, studia-re e sviluppare il karate tradi-zionale seguendo l’insegna-mento dei più prestigiosi

maestri giapponesi che nascenel 1989 la F.I.K.T.A., (Federa-zione Italiana di Karate Tradi-zionale e discipline affini) : ilruolo del Maestro Shirai è sta-to ed è determinante per lavita di questa organizzazione.

Il Maestro Shirai è, per tutti ipraticanti della F.I.K.T.A., unpunto di riferimento impre-scindibile sotto il profilo tecni-co ed umano.Grazie al suo costante lavoro

di ricerca, studio e approfon-dimento e anche sperimenta-zione, il karate tradizionale ètuttora una disciplina in conti-nua evoluzione.Partendo dai principi fonda-mentali del karate tradizionaletrasmessi e codificati dai gran-di Maestri , è riuscito a co-struire una disciplina dinamicaed allo stesso tempo profon-damente radicata nella tradi-zione del budo. Innovare nelrispetto della tradizione: que-sto ha fatto e sta continuandoa fare il M° Shirai.Solo chi conosce in profonditàe da vicino, perché ne segue

costantemente gli allenamentie gli insegnamenti, sa quantosia appassionante e stimolan-te questo percorso di ricerca.Il Maestro è una riserva ine-sauribile di carica vitale: ogniappuntamento costituisce unanovità, un’occasione per e-splorare una nuova sfaccetta-tura del karate.Questa passione per la ricercaè il “compito” che il Maestroha affidato a tutta la FIKTA:un enorme patrimonio di co-noscenza, esperienza, tecnicanon solo da preservare maanche da approfondire co-stantemente.

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Venerdì 30 Aprile 2010 •

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• Venerdì 30 Aprile 2010

Campionati Italiani Assoluti di Karate tradizionale 8-9 Maggio 2010

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Il Kata

Nel Karate-do il kata è un e-sercizio individuale che rap-presenta un combattimentoreale contro più avversari im-maginari. Nella lingua giapponese la pa-rola “kata” significa “forma”:

nell’esecuzione dell’eserciziorivestirà quindi importanzaprimaria proprio la qualità for-male delle singole tecniche,delle posizioni e degli sposta-menti.Tuttavia, se ci si limitasse alsolo aspetto estetico, si com-metterebbe un errore sostan-ziale: il kata, infatti, deve rap-presentare un vero e propriocombattimento, seppur codi-ficato, perciò deve esprimereefficacia, sia dal punto di vistatecnico che strategico.Esso rappresenta per i prati-canti l’essenza dell’arte mar-ziale, perché racchiude in sésia lo studio delle tecnichefondamentali (kihon) che il rit-mo e la tattica del combatti-mento (kumite): è perciò basi-lare per la ricerca della “Via”(do). Gli antichi maestri hanno e-stratto dalla realtà dei com-battimenti i principi fonda-mentali delle tecniche e dellestrategie, condensandole insequenze di studio. L’esperienza di una vita spesanella ricerca portava il Mae-stro ed i suoi migliori allievi acreare un kata, approfonden-do lo studio di tutte le possi-bili applicazioni. Il kata era poi

La squadra di kata maschile: da sinistra Mirko Saffiotti, Roberto Mariani, Fabio Cattaneo medaglia d’oro ai Campionatimondiali di Vilnijus (Lituania).Ottobre 2008. Kata Gojiu Sho Sho.

Nazario Moffa, campione mondialedi Kata ai Campionati Mondiali diVilnijus - Lituania ottobre 2008.

Il Kumiteforza che sarebbe fatta solo dibrutalità, bensì deve cercaredi affermare un primato tecni-co e psicologico dimostrandodi avere messo a frutto in mo-do migliore i risultati dell’alle-namento. È particolarmente importanteriuscire a mantenere un altolivello di concentrazione men-tale in modo da essere prepa-rato a respingere qualsiasi at-tacco in qualunque modo e inqualunque momento vengaportato avendo, nella stessotempo, la prontezza necessa-ria per far seguire immediata-mente una tecnica di contrat-tacco.Altrettanto importante è riu-scire a disturbare il grado diconcentrazione dell’avversariofacendone diminuire il livelloe l’intensità attraverso una se-rie di spostamenti e di finteche consentano di portare poil’attacco prescelto nel mo-mento in cui l’avversario èmeno preparato a respinger-lo.

Fonte: “Manuale di karate”del Maestro Hiroshi Shirai

Il combattimento rappresentail momento dello scontro tradue avversari ognuno deiquali può portare attacchi iso-lati o in successione, o incombinazione, avendo comescopo il superarsi a vicendasenza, tuttavia, colpirsi con ladeliberata volontà di procura-re un danno fisico.Ciò implica il controllo del col-po: questo è l’aspetto più in-teressante ma allo stesso tem-po più complesso dell’allena-mento del combattimento li-bero, poiché il concetto di“controllo” non ha semplice-mente un significato fisico marappresenta un esercizio di al-ta intensità e concentrazionepsichica.L’avversario dovrà essere af-frontato con serenità di spiritoe con la piena convinzione didoverne rispettare la capacitàtecnica, la dignità personale el’integrità fisica. Il praticante,in altri termini, non deve maiaffrontare l’avversario conl’intenzione di prevalere sulpiano fisico esercitando una

Sotto: Bouguaova Kamal (a destra)primo classificato nel Kumite cat.Seniores -75 kg. fascia A (oltre 3° Dan) ai Campionati Italiani AICS di Cividale del Friuli, ottobre 2009.

Sotto a destra: Christian Zanovellodurante una fase di kumite aicampionati mondiali ITKF a Vilnius(Lituania 2008).

I Campioni del mondo di kumite a squadre ai Campionati Mondiali di VilnijusLituania - ottobre 2008. Da sinistra: Marco Bacchilega, Christian Zanovello, Stefano De Bartolomeo, Matteo Leone.

La squadra dei Campioni del mondoin una fase dell’applicazione(bunkai) di unsu.

trasmesso a tutti gli allievi, di-ventando una specialità tecni-ca e il principale strumento dididattica della scuola.I kata, quindi, contengonotutto il patrimonio di cono-scenza del karate tradizionaletramandato da Maestro adAllievo.Ogni kata è composto da unaserie di movimenti che ne co-stituiscono la caratteristica e-vidente ma presenta altri ele-menti che sfuggono alla com-prensione immediata: i Mae-stri che li hanno creati hannospesso volutamente masche-rato il significato di alcunipassaggi per evitare che altrise ne impossessassero. Così, ad esempio, i kata ven-nero mimetizzati in danze in-nocue, di cui solo gli iniziati ri-conoscevano l’essenza, nelperiodo in cui a Okinawa vi-geva la proibizione di pratica-re le arti marziali.Ogni kata inizia e finisce con ilsaluto: l’esecutore esprimecosì il suo stato di massimaattenzione (zanshin) che si e-videnzia nel momento del kiai(grido). Allo stile “Shotokan” appar-tengono una cinquantina dikata ma ne sono effettuatipoco meno di trenta che ven-gono classificati in base allenecessità didattiche, secondoun criterio progressivo.Nell’esecuzione del kata oc-corre fare particolare atten-zione alla capacità di esprime-re la forza totale, interna edesterna, fisica e mentale,nell’esecuzione delle tecniche,che devono essere sostenutedal corretto uso della respira-zione e della contrazione ad-

dominale (kime) che, in parti-colari momenti, esplodononel kiai (grido).Forma, dinamica, transizione,potenza, maestria sono lecomponenti fondamentalinella esecuzione di un kata ecostituiscono al contempo icriteri di valutazione durantele competizioni.Le gare di kata sono due: in-dividuali e a squadre. Nellegare a squadre, oltre ai puntisopraelencati, occorre porreparticolare attenzione ancheal sincronismo nell’esecuzio-ne.Le squadre devono inoltre e-seguire l’applicazione (bunkai)di alcune tecniche del kataprevisto nella specifica gara.

M° Olfelio Michielan CN 6° DAN,Commissario Nazionali Kata e Kumite FIKTA-ISI.

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EnbuL’ENBU è la simulazione di uncombattimento reale nellatradizione del Budo, un com-battimento libero (Kumite),cioè per la vita o per la morte.Le azioni devono essere iam-prontate alla massima effica-cia ma anche all’economia delmovimento e del tempo, conl’utilizzo di una strategia ade-guata.Trattandosi di una specialitàmolto particolare e tecnica, laprestazione degli atleti è valu-tata in base ad una serie diparametri.

TECNICAL’uso delle tecniche deve es-sere effettuato in manieracorretta secondo i canoni delkarate tradizionale. Indispensabile è possedereUKE WAZA e KIME WAZA.Si intende per UKE WAZA lacapacità di padroneggiare u-na tecnica di parata, diverseschivate (SABAKI e KAWA-SHI), in modo tale da neutra-lizzare completamente un at-tacco dell’avversario.Si intende per KIME WAZA u-na tecnica definitiva - TODO-ME - ossia tecnica della massi-ma efficacia, tale da porre fi-ne ad un combattimento.

Gli atleti devono mostrare dipossedere la padronanza delladistanza in ogni situazione si-gnifica capire la propria posi-zione rispetto a quella dell’av-versario.L’ENBU deve anche essere ba-

Sotto: Christian Zanovello e Alessia Averna in una fasedell’Enbu.

Il Fukugo

shin e spirito combattivo, pertutta la durata del combatti-mento. L’atteggiamento mentale -ZANSHIN - trova un suo ri-scontro a livello fisico, con-sentendo all’atleta di sfruttareal massimo le sue qualità tec-niche in relazione al tempo ealla distanza e quindi elevan-do il suo livello di KURAI.

sato sulle caratteristiche fisi-che e tecniche specifiche di o-gni singolo atleta: in questomodo verranno esaltati mag-giormente l’originalità e l’a-spetto ginnico-sportivo dell’e-secuzione.Nell’ENBU è fondamentalemantenere un’elevata capa-cità di concentrazione, zan-

Alessia Averna medaglia d’oro nel Kumite e medaglia d’argento nel Fukugo ai Campionati Europei 1999 Lodz (Polonia).

Il M° Gazich con i suoi allievi Alessia Averna e Christian Zanovello, medaglia d’argento Enbu M/F ai Campionati Europeidi Malta, 4-5 giugno 2005.

SILVIO CAMPARI, classe 1968, pluridecorato campione i-taliano, europeo e mondiale nelle diverse specialità delFukugo, Enbu, Kumite atleta “versatile” per eccellenza.Vanta un curriculum di tutto rispetto:

7 volte campione europeo di fukugo1 volta campione mondiale di fukugo7 volte campione europeo di enbu m/f9 volte campione europeo di enbu m/m3 volte campione mondiale di enbu m/f3 volte campione mondiale di enbu m/m3º class Coppa del Mondo - Varsavia - Kata - Kumite2º class Coppa del Mondo - Mosca - Fukugo

Silvio Campari in una gara internazionale di fukugo (fase di kumite).

Enbu maschio/maschio: Mirko Saffiotti (sinistra) pluridecori campione italiano europeo emondiale di kata a squadre ed enbu.

La gara di fukugo prevedel’alternarsi di fasi di kumite ekata. Le fasi sono organizzate inmodo che, in ogni caso, l’ulti-mo incontro sia di kumite.Emerge l’atleta in grado di ec-cellere sia nella specialità tec-nica del kata che nel kumite,dove è invece determinante lagrinta, la volontà di emergeree di imporsi sull’avversario.L’atleta deve essere versatile,pronto a confrontarsi nelleprove di forma, dove centralisono la concentrazione e laprecisione, e subito dopo nelkumite, dove il diretto con-

fronto con un avversario im-pone l’attenzione alla giustastrategia e alla corretta sceltadi tempo per vincere.Il Fukugo è una gara moltoparticolare: solo l’atleta com-pleto, con caratteristiche fisi-che tipiche dello “specialista”di kata, ma con il carattereche contraddistingue il com-battente “puro”, è davvero a-datto a questa specialità.Nella gara di fukugo si con-frontano gli atleti più giovani(17/18 anni) nella categoriaSperanze, i più esperti nellecategorie Juniores/senjores(19/35 anni).

Tel. 0331.380.147www.bertoncaffe.com

Christian Zanovello, impegnato in una gara di Fukugo nell’esecuzionedel Kata Kittey.

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Campionati Italiani Assoluti di Karate tradizionale 8-9 Maggio 2010

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Karate come disciplina educativa e formativa

I principi ispiratori dell’aspettoeducativo del karate tradizio-nale sono racchiusi nelle cin-que regole fondamentali delDojo (DOJOKUN):

1. Perfezionamento2. Sincerità3. Costanza4. Rettitudine5. Rispetto

BAMBINIIl karate è uno sport comple-to: coinvolge ogni parte delcorpo, sviluppandolo in modoarmonico e simmetrico, dàscioltezza articolare, tonifica,sviluppa i riflessi e la coordi-nazione.Il karate non è uno sport vio-lento ma è una disciplina checura lo sviluppo psico-fisico,rafforza il corpo e il carattere.Oltre a ciò è estremamente u-tile come autodifesa: attraver-so la consapevolezza delleproprie capacità e potenzia-lità, consente di acquisiremaggiore sicurezza e determi-

nazione.I bambini, divertendosi, impa-rano la disciplina, l’autocon-trollo e le regole fondamentaliper una buona convivenza so-ciale.

TERZA ETÀIl karate può essere praticatoda uomini e donne di ognietà: non c’è limite. Se le condizioni generali loconsentono, persone anche inetà avanzata possono pratica-re karate e approfondirne laconoscenza sia sotto l’aspettodella pratica sportiva, sia sottol’aspetto dello studio filosofi-co-storico-psicologico.Nella F.I.K.T.A., infatti sonopreviste sessioni d’esami perpraticanti OVER 50 : è quindipossibile acquisire qualifiche egradi per chi si allena con co-stanza e continuità.

Il Bu Do KanL’A.S.D. POLISPORTIVA BUDO KAN è stata fondata nel1980 dal M° Giorgio Gazich,6° Dan.È istruttore dal 1978, Maestroe Arbitro Nazionale dal 1982,Arbitro Internazionale dal1990.Nel gennaio 1999 la F.I.K.T.A.gli ha conferito il grado di 6°Dan.Ha formato agonisti di rilievonazionale ed internazionale,numerosi istruttori, alcunimaestri ed un centinaio di cin-ture nere.È attualmente un punto di ri-ferimento per lo sviluppo del-la scuola di karate tradizionalenel nostro territorio, dove so-no nate, tra il 1992 ed oggi,altre 8 realtà BU DO KAN.Pratica karate da oltre 30 an-ni. In 25 anni di insegnamentoha avvicinato a questa discipli-na oltre 2000 persone.Si allena costantemente ed èallievo del M° Hiroshi Shirai,9° Dan, promotore e guidadel karate tradizionale a livellonazionale ed internazionale.

Il M° Gazich con Vitale Prospero,classe 1931, arrivato al grado di cintura nera 3° Dan.

Per i ragazzi, il karate è un bellissimo divertimento.

Oss,

DOJO KUN

PALMARES BU DO KAN

COPPA DEL MONDO2 terzi posti - Mosca 2000

CAMPIONATIMONDIALI1 primo postoVilnjius - Lituania 20082 secondi postiDavos 2004Saskatoon (Canada) 2006

CAMPIONATIEUROPEI5 primi posti • Atene 1989 - Polonia 1999Mosca 2002Skopije 2004 - Polonia 2006

3 secondi posti • Skopje (Macedonia) 1995Lodz (Polonia) 1999Malta 2005

4 terzi posti • Oporto 2001 - Vilnius (Lituania) 2003 - Skopije 2004- Malta 2005)

CAMPIONATI ITALIANIASSOLUTI FEDERALI31 primi posti - 23 secondiposti - 45 terzi posti

COPPA SHOTOKAN5 Primi posti 2 secondi posti - 5 terzi posti

TROFEO DELLE REGIONI11 primi posti7 secondi posti12 terzi posti

Il M° Shirai, 9° Dan, con il suo allievo, M° Gazich.

A destra: la Squadra Medaglia d’oro ai Campionati Regionali F.I.K.T.A. di Caravaggio 10/11 aprile 2010 - Fascia C (1° Dan).Da sinistra: Leonardo Orsello, Arturo Boderone, Andrea Anaclerio.

Sotto: gli agonisti del Bu Do Kan aiCampionati Regionali 2010 di Cara-vaggio (Bg) con il Direttore Tecnico,M° Giorgio Gazich, e il PresidenteDella Commissione Tecnica Federale F.I.K.T.A., (a destra del M° Gazich), Dino Contarelli.

DIRIGENZA BU DO KAN

Presidente e Direttore TecnicoM° Giorgio Gazich

Vice-PresidentiMarco ColomboErnesto Cardani

SegretariaAnna Gomiero

TesoriereFrancesca Folloni

ConsiglieriPino Tuzzolino

Giorgio De BernardiMaurilio ZagattoPaolo Garghetti

Hitotsu, Jinkaku Kansei ni Tsutomuru KotoIl Karate è mezzo per migliorare il carattere

Hitotsu, Makoto no Michi o Mamoru KotoIl Karate è via di sincerità

Hitotsu, Doryoku no Seishin o Yashinau KotoIl Karate è mezzo per rafforzare la costanza dello spirito

Hitotsu, Reigi o Omonzuru KotoIl Karate è via per imparare il rispetto universale

Hitotsu, Kekki no Yu o Imashimuru KotoIl Karate è via per acquisire l’autocontrollo

Oss.

Campioni d’Italia di Kumite a squadre serie “A” 2007.La squadra di Kumite del Bu Do KanChristian Zanovello, Marco Brogna,Matteo Prandoni, Kamal Bougdaova,Stefano Zanovello, Riccardo Loner,Andrea Relloncelli.

Page 7: Inserzione Campionati Italiani Assoluti 2010

Polisportiva Bu Do Kan - Centro Arti Marziali e GinnicheAssociazione Sportiva Dilettantistica e Culturale

Via Dante 5 - 21052 Busto ArsizioTel. 0331.632.301 • e-mail: [email protected]

SEDI E PALESTRE

Busto Arsizio S.M. Bossi Via Dante 5Castellanza S.E. De Amicis Via Moncucco 17Gallarate c/o Soc. Ginnastica Via Pegoraro 1Laveno Scuole G. Pascoli Via Labiena 86Legnano Scuole Cantù Via CantùMagnago S. E. Bienate Via Leopardi 5Samarate S.M. Samarate Via 5 GiornateSolbiate Olona Scuola Elementare Via XXV AprileVarese Palestra ex-pompieri Via XXV Aprile 24

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Centro Arti Marziali e Ginniche • Scuola di Karate tradizionale