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ROTARY CLUB LIVORNO (Fondazione: 8 Marzo 1925) Distretto 2070: Toscana-Emilia Romagna-Repubblica di S. Marino EDIZIONI DEBATTE LIVORNO INSIEME CON GLI ANZIANI A cura di: PROF. GIAMPAOLO ZUCCHELLI Presidente del Rotary Club Livorno DOTT. GIOVANNI SILVI Prefetto del Rotary Club Livorno PROF. MARIO CESARI Presidente Commissione per il Bollettino, l’Informazione e la Stampa del Rotary Club Livorno DOTT. ANDREA DI BATTE Membro Consiglio Direttivo del Rotary Club Livorno

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ROTARY CLUB LIVORNO(Fondazione: 8 Marzo 1925)

Distretto 2070: Toscana-Emilia Romagna-Repubblica di S. Marino

EDIZIONI DEBATTE

LIVORNO

INSIEME CONGLI ANZIANI

A cura di:

PROF. GIAMPAOLO ZUCCHELLI Presidente del Rotary Club LivornoDOTT. GIOVANNI SILVI Prefetto del Rotary Club Livorno

PROF. MARIO CESARI Presidente Commissione per il Bollettino,l’Informazione e la Stampadel Rotary Club Livorno

DOTT. ANDREA DI BATTE Membro Consiglio Direttivodel Rotary Club Livorno

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Insieme con gli anziani

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CONSIGLIO DIRETTIVO

Presidente GIAMPAOLO ZUCCHELLI

Past President LORENZO DI COSIMO

Presidente Incoming GIUSEPPE BATINI

Vice Presidenti GUGLIELMO CINILUIGI DONOLO

Segretario PAOLO BINI

Tesoriere VINICIO FERRACCI

Prefetto GIOVANNI SILVI

Consiglieri ANTONIO BONACCORSIFABIO MATTEUCCIMARIO RICORDATIANDREA DI BATTE

1998 1999

ROTARY CLUBLIVORNO

DISTRETTO 2070

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Insieme con gli anzianiSi ringrazia:

REGIONETOSCANA

PROVINCIADI LIVORNO

COMUNEDI LIVORNO

CAMERA DI COMMERCIOINDUSTRIA ARTIGIANATO

E AGRICOLTURADI LIVORNO

A.S.L. 6DI LIVORNO

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PUBBLICAZIONE A CURA DEI SOCIDEL ROTARY CLUB LIVORNO

Soci Collaboratori e Collaboratori esterni:

S.E. MONS. ALBERTO ABLONDI: Vescovo di Livorno.DOTT. FRANCESCO ACQUAVIVA: Titolare di farmacia. Rotary Club Livorno.

DOTT. ALESSANDRO AGRETTI: Medico veterinario. Rotary Club Livorno.DOTT. MICHELANGELO ARRIGALE FURLAN: Architetto. Rotary Club Livorno.

SIG. EMILIO BANCHI: Comitato Difesa Diritti del MalatoAVV. LUCIANO BARSOTTI: Libero professionista. Rotary Club Livorno.

PROF. DOTT. ADRIANO BENCINI: Libero Docente in Patologia Chirurgica,Clinica Chirurgica e Chirurgia Toracicadell’Università di Pisa. Rotary Club Livorno.

DOTT. MAURIZIO BERTUCCELLI: Responsabile Sez. Agg. Oncologica ASL 6Livorno.

DOTT. LEONE BERNARD: Agente Società Nuova Assicurazione.Rotary Club Livorno

DOTT. GIANCARLO BOLCIONI: ASL 6 LivornoDOTT.SSA MARIA CRYSANTI

CAGIDIACO FERRARI: Odontostomatologa.DOTT.SSA ALESSANDRA CALCAGNO: Presidente Rotaract Club Livorno.

DOTT. PAOLO CASAGNI: Odontostomatologo. Rotary Club Livorno.PROF. DOTT. MARIO CESARI: Libero docente in Ortopedia e

Traumatologia dell’Università di Pisa.Rotary Club Livorno.

DOTT. ANTONIO CIAPPARELLI: Neuropsichiatra. Università di Pisa.Rotary Club Livorno.

RAG. COMM. GUGLIELMO CINI: Amministratore unico IMA srl.Rotary Club Livorno.

AMM. ISP. DOTT. GIOVANNI DE MOLO: Internista e cardiologo. Rotary Club Livorno.GEN. DOTT. LORENZO DI COSIMO: Vice pretore onorario. Rotary Club Livorno.

AMM. SQ. LUIGI DONOLO: Delegato nazionale Lega Navale Italiana.Rotary Club Livorno.

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Insieme con gli anziani

SIG. GIORGIO FATTORINI: Consulente di organizzazione.Rotary Club Livorno.

RAG. VINICIO FERRACCI: Commercialista. Rotary Club Livorno.PROF. DOTT. MARCO FERRARI: Odontostomatologo. Docente Università

di Siena. Rotary Club Livorno.AMM. SQ. SALVATORE FICARRA: Rotary Club Livorno.

DOTT. PIERO FRATI: Chirurgo generale e Chirurgo plastico.Rotary Club Livorno.

SIG. MAURO GAGLIANI: Direttore Generale Cassa di Risparmidi Livorno. Rotary Club Livorno.

DOTT. ROLANDO GAGLIARDI: Primario U.O. Neurochirurgia-SpedaliRiuniti Livorno. Rotary Club Livorno.

PROF.SSA GIOVANNA GELATI BERNARD: ---SIG. SERGIO GIANI: Titolare Agenzia Marittima.

Rotary Club Livorno.DOTT. FRANCESCO GENOVESI: ASL 6 LivornoDOTT. GIUSEPPE GIANNELLI: Primario U.O. Medicina Generale Spedali

Riuniti di Livorno. Rotary Club Livorno.DOTT. ALBERTO GRAZIANI: Titolare Ditta Leone. Rotary Club Livorno.

DOTT. ALBERTO GROSSI: Titolare di farmacia. Rotary Club Livorno.RAG. MARIO LEMMI: Commercialista. Rotary Club Livorno.

DOTT. GIORGIO LUPI: Presidente Lupi G. S.p.A.Rotary Club Livorno.

DOTT. CARLO MAFFEI: ASL 6 LivornoDOTT. SIRIO MALFATTI: Resp. Donazioni e Trapianti ASL 6 Livorno.

DOTT. GIUSEPPE MARCACCI: Primario U.O. Neurologia Spedali RiunitiLivorno. Rotary Club Livorno.

DOTT. FABIO MATTEUCCI: Otorinolaringoiatra. Docente Universitàdi Pisa. Rotary Club Livorno.

SIG.RA LILIANA MENICHETTI DONOLO: ---DOTT. GUIDO MEUCCI: Oculista.

AVV. GIGLIOLA MONTANO UCCELLI: Libero professionista.SIG. LUIGI PACCHIEROTTI: ASL 6 Livorno

DOTT. ING. ANTONIO PACELLA: Presidente Associazione Amicidel Cuore. Rotary Club Livorno.

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DOTT. ING. MARCO PADELLA: Direttore Manufactoring Europa.Piaggio V.E. Rotary Club Livorno.

DOTT. ALFREDO PARDINI: Ostetrico-Ginecologo Spedali RiunitiLivorno. Rotary Club Livorno.

DOTT. CLAUDIO PARDINI: Dietologo, Endocrinologo,Gastroenterologo. Rotary Club Livorno.

DOTT. LUCIANO PELINO: Consulente finanziario. Rotary Club Livorno.PROF. DOTT. GIUSEPPE PERRI: Libero docente in Radiologia. Primario

Radiologo Ospedale di Cisanello (Pi).Rotary Club Livorno.

DOTT.SSA MARIA GRAZIA RASTELLI: Direttore Sanitario ASL 6 Livorno.DOTT. MARIO RICORDATI: Medico chirurgo.

Specialista in Medicina della sportRotary Club Livorno.

DOTT. GIOVANNI SILVI: Medico di famiglia. Cardiologo,Gastroenterologo, Endocrinologo.Rotary Club Livorno.

DOTT. MARIO SPINELLI: Primario U.O. Ortopedia e TraumatologiaSpedali Riuniti Livorno. Rotary Club Livorno.

DOTT.SSA SIMONETTA

STARNINI CIAPPARELLI: Neuropsichiatra. ASL 6.DOTT.SSA ANTONIETTA TELLINI ARIOTI: Vice Presidente nazionale della Associazione

Nazionale Università della Terza Età (UNITRE).SIG.NA SILVIA TERZI: Laureanda in Scienze politiche.

Rotaract Club Livorno.DOTT. VALERIO VIGNOLI: Notaio. Rotary Club Livorno.

PROF. DOTT. GIAMPAOLO ZUCCHELLI: Libero docente in Patologia Medicadell’Università di Pisa. Geriatra e Gerontologo.Presidente Rotary Club Livorno.

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Insieme con gli anziani

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PRESENTAZIONE DEL GOVERNATOREDEL DISTRETTO ROTARIANO 2070(Toscana - Emilia Romagna- S. Marino)

Con grandissimo piacere assolvo al gradito incarico di pre-sentare questo manuale che fa onore al Rotary Club di Livorno e quin-di indirettamente al Distretto e al Rotary International. Il Rotary Clubdi Livorno ha dimostrato con quest’opera di essere concretamente sen-sibile ai bisogni degli anziani. Mercé la collaborazione di tanti Soci delClub che esercitano le professioni più varie, come mi piace dire, usandol’espressione di una volta, le varie Arti Professionali nella Città, il RotaryClub di Livorno è riuscito, proprio nell’anno dell’anziano, a portare atermine un’opera altamente meritoria. L’anziano è ancora parte inte-grante della società, può offrire e offre una serie di supporti di notevolevalore per l’ordinato sviluppo della società moderna. Ma dell’anziano siparla spesso senza però che tali proposizioni siano assistite da adeguateiniziative e questa del Club livornese cerca proprio di coprire questemanchevolezze.Esprimo quindi il più cordiale apprezzamento per quest’opera merito-ria del Club di Livorno, augurandomi che questo “vademecum” possaavere quella larga diffusione che merita.

Umberto ArditoGovernatore del Distretto 2070

del Rotary International

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Insieme con gli anziani

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PRESENTAZIONE DEL PRESIDENTEDEL ROTARY CLUB LIVORNO

I Rotariani livornesi non sono rimasti indifferenti ad operare afavore delle persone in età avanzata: durante il 1999, decretato dalleNazioni Unite anno internazionale dell’anziano, il Club ha varato ilprogetto «Il Rotary per gli anziani della nostra Città» in collaborazionecon le organizzazioni giovanili del Rotaract e dell’Interact.L’obiettivo è quello di far emergere i disagi degli anziani, di evidenziarela loro importanza sociale, di informarli della presenza dei servizi dispo-nibili, insegnandone un’agevole utilizzazione.Oltre alle manifestazioni e alle iniziative programmate a favore deglianziani della Città, con la compilazione di questo manuale, si è volutofornire indicazioni utili alla gestione della loro salute per invecchiarebene restando il più possibile giovani.Per renderlo agevolmente comprensibile si è usato un linguaggio prati-co, il meno tecnico possibile.Si è avvertita così la necessità di rendersi utili agli anziani cercando dirisolvere insieme a loro problemi, apparentemente difficili, con il con-tributo di amici appartenenti al nostro Club e non, che hanno aderitocon entusiasmo a questa iniziativa.Gli articoli scritti da noti professionisti sono stati espressi con personalie diversificate opinioni per cui non è da meravigliarsi che giudizi, auspi-ci, previsioni, considerazioni possano apparire anche contrastanti, tuttiperò elaborati nel comune sentimento di stima e di amore per la popo-lazione anziana della nostra Città a cui è dedicata l’opera nel suo com-plesso.

Giampaolo ZucchelliPresidente del Rotary Club Livorno

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Insieme con gli anziani

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CHI SIAMO

Siamo 1.200.000 Soci sparsi in tutto il mondo, legati da unareale, solidale amicizia che il Rotary Internazionale ha cementato e con-vogliato verso uno scopo comune: unire gli uomini nell’amore del ser-vizio verso gli altri.Infatti, il Rotary International è un’organizzazione di esponenti dellepiù svariate attività economiche e professionali, che lavorano insieme, alivello mondiale, per rendere un servizio umanitario alla Società, inco-raggiare il rispetto di elevati principi etici nell’esercizio di ogni profes-sione ed aiutare a costruire un mondo di amicizia e di pace.Per questo, dal giorno in cui fummo chiamati a far parte della grandefamiglia rotariana, abbiamo preso coscienza che il Rotary è servizio,impegnato e costante nella vita reale, per la costruzione di un futuromigliore.Lavorando per realizzare questo idale, i Rotariani, riuniti nei rispettiviRotary Club, si sono dedicati intensamente al servizio delle loro comu-nità con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita per tutti e servirel’interesse pubblico.Il Club di Livorno, nato nel 1925, accoglie dal suo primo effettivo lepersone maggiormente qualificate espresse dalla comunità labronica; laforza propositiva che manifestò negli anni che seguirono derivò dall’al-ta qualificazione dei suoi soci nei diversi settori di attività, fino a farneun vero e proprio punto di incontro nella vita economica, sociale eculturale del territorio livornese. In questa ottica siamo da allora impe-gnati verso gli altri nel mettere a disposizione le doti e l’esperienza deimembri del Club, come pure le risorse offerte dal Rotary International,per ricercare e perseguire insieme fini di utilità sociale ed individuaresoluzioni a problemi che ci consentono di andare incontro alle necessi-tà della comunità in cui viviamo ed operiamo.Un esempio di concretizzazione di tali risorse è appunto la realizzazio-ne di questo volume.Nell’anno dedicato all’anziano, gli Amici che hanno collaborato allasua stesura, hanno approfondito l’attenta valutazione delle varie com-

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Insieme con gli anziani

ponenti qualitative ed essenziali della vita di una persona in età avanza-ta e nelle pagine che seguono offrono, con linguaggio semplice e com-prensibile soprattutto per i non addetti ai lavori, un prezioso e fattivocontributo per rendere più vivibile e sereno l’ultimo percorso dell’esi-stenza.

Giorgio LupiPresidente Commissione

per l’assiduità e affiatamentoRotary Club Livorno

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PREGHIERA DELL’ANZIANO

Signore, grande insegnamento dei tanti anni di vita è il saperdire «grazie» dei momenti, degli avvenimenti e degli affetti che mi haifatto vivere.Oggi però voglio ringraziarTi proprio perchè, al di là della età, mi faisentire ancora «UN APPRENDISTA DELLA VITA».In ogni giornata infatti posso scoprire qualche cosa di nuovo; tutte lemattine ho la possibilità di progettare una giornata mai vissuta da nes-suno;in ogni incontro posso ammirare le più profonde dimensioni delle per-sone: e anche nel rapporto con Te capisco nuove rivelazioni del TuoAmore.Fra tutte queste novità sento soprattutto che ogni giorno potrei addi-rittura nascere di più; come un adolescente che cresce.Ma Ti ringrazio anche, o Signore, perchè gli anni, così carichi delleesperienze di amore e di dolore, di speranze e di delusioni, mi hannopromosso alla nuova missione di «PROFESSIONISTA DELLA VITA».È bello, Signore, proprio perchè gli anni sono tanti, quale «professioni-sta della vita»: rivelare la gioia di esistere; testimoniare che la vita nontradisce chi ha fede in Te e crede negli uomini; dimostrare a tanti delusiche la vita è sempre un successo di cento insuccessi; accogliere la fragi-lità del corpo e magari la malattia come una vocazione.È un cammino non facile nel quale Tu, o Signore, mi accompagni ognigiorno, facendo maturare il mio tempo, sempre più anziano, alla pe-renne giovinezza di quella che sarà l’eternità in Te.E così sia.

Alberto AblondiVescovo di Livorno

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Insieme con gli anziani

ALL’AMICA SEMPRE GIOVANE

La strada da attraversare è diventata più larga e vi hanno ag-giunto uno scalino di cui non mi ero mai accorta.Ho smesso di correre dietro all’autobus, perché ora parte di corsa e piùin fretta.Mi pare che adesso costruiscano le scale molto più ripide di una volta.Hai notato come sono diventati piccoli i caratteri di stampa dei giornali?I giovani sono molto diversi da quelli di prima. Sono molto più giovanidi quando io avevo la loro età.D’altra parte, i miei coetanei sono molto più vecchi di me. L’altro gior-no mi sono imbattuta in una vecchia conoscenza. Era talmente invec-chiata che non mi ha riconosciuto!La gente si è messa a parlare talmente sotto voce che non si capisce cosadice.I vestiti che compri sono stretti in vita e tirano da tutte le parti. Scomo-dissimi.Sto pensando a queste cose mentre faccio la toilette del mattino e devoconstatare che gli specchi che fanno adesso non sono più buoni comequelli di sessant’anni fa.

Anziana Anonima

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Cresciute le uneaccanto alle altre

come spighenel grano,

si accompagnanole diverse stagioni

della vitae, ciascun uomo,può riconoscere

il proprio destino,se saprà avanzare

negli annisenza invecchiare.

Dice V. Cardarelli: Così, sostenuto«Ama il Tempo lo scherzo dalla sorte amica,

che lo seconda dalla saggezzae il saggio non è che della sua senescenza

un fanciullo che si duole s’illumini l’uomodi essere cresciuto». nel proprio domani.

Guglielmo Cini

«Dedicato agli anziani della Città diLivorno e a chi sta loro vicino»

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Insieme con gli anziani

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CONSIDERAZIONI GENERALI

A livello europeo si sta verificando da alcuni anni un fenome-no caratterizzato dal netto aumento del numero di anziani rispetto allapopolazione totale.I motivi vanno sicuramente ricercati sia nella riduzione delle nascite, sianella maggior durata della vita media. Quello che però ha ed avrà neglianni a venire notevole importanza è la constatazione di come oggi l’an-ziano sia sostanzialmente cambiato.Infatti, se fino ad alcuni anni fa la parola «anziano» racchiudeva in sè unconcetto di salute malferma ed indigenza economica, oggi la stessa pa-rola ha assunto il significato di persona che può avere una discreta salu-te, una fondata speranza di vita ed un reddito oltre che da pensione,anche da lavoro autonomo. Ecco allora che la parola «anziano» apreoggi una nuova concezione di vita perché vivere di più e meglio, siaeconomicamente che fisicamente, implica una nuova necessità: l’impie-go del tempo libero. Infatti l’essere in salute ed avere disponibilià eco-nomica porta al desiderio di viaggiare, di accrescere la propria cultura,di partecipare ad attività ricreative ed anche di destinare parte del tem-po libero nell’assistere altri anziani bisognosi.Il nuovo anziano oggi non dovrebbe rappresentare più un peso per lasocietà ma divenire parte integrante della stessa e della famiglia allaquale può fornire il proprio contributo economico e di esperienza. Sonoscomparsi infatti quei confini che dividevano nettamente la giovinezzae l’età adulta dalla vecchiaia: anziano potrebbe essere considerato unpensionato non ancora sessantenne, ma difficilmente potremmo chiama-re anziano un sessantenne in buona salute ed in piena attività lavorativa.Gli anglosassoni, in base all’età, hanno introdotto una terminologiache probabilmente fra qualche anno non sarà più adeguata; al momen-to comunque definiscono pre-old le persone di età compresa fra 55 e59 anni, young-old quelle con età fra 60 e 64 anni, middle-old fra 65 e74 anni, old-old oltre i 75 anni.In Italia le persone che hanno superato i 65 anni di età sono oggi circa10 milioni (nel 1981 erano circa 7,5 milioni) e si ritiene che nel 2010

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Insieme con gli anziani

potranno essere oltre 12 milioni; i giovani al di sotto dei 14 anni sonopoco più di 8 milioni e si prevede che nel 2010 saranno circa 7 milioni.Da queste previsioni si può notare come nei prossimi 15 anni gli anzia-ni siano destinati ad aumentare percentualmente (dal 16 al 20% dellapopolazione) e all’opposto, la popolazione giovanile sia destinata a ri-dursi (dal 15 a meno del 14%).In particolare oggi in Italia le persone fra 55 e 59 anni sono circa 3,5milioni, quelle fra 60 e 64 anni sono 3,3 milioni, quelle fra 65 e 74 annisono 5,7 milioni e quelle oltre 75 anni sono 3,7 milioni (di cui 2,3milioni hanno più di 80 anni). Per gli anni a venire si prevede un ulte-riore aumento delle persone con oltre 75 anni di età. Si ritiene inoltreche il rapporto anziani per bambino (cioè numero di persone di oltre65 anni rapportate ad un bambino al di sotto di 5 anni di età) passeràdal valore di 1,8 rilevato nel 1981 a 3,5 nel 2000 e a 7,4 nel 2050.Possiamo comprendere facilmente il progressivo incremento della po-polazione anziana se consideriamo la speranza di vita: infatti oggi peruomo di 60 anni la speranza di vita è di circa 19 anni e per una donnadella stessa età è di circa 23 anni, mentre all’inizio del secolo era rispet-tivamente di 13 e 13,6 anni. Se rapportiamo i dati statistici italiani conquelli europei, vediamo che il fenomeno è simile ovunque, ma studiprospettici prevedono che nel 2000 l’Italia sarà al primo posto in Euro-pa per la percentuale di anziani rispetto alla popolazione totale (oltre il20%). Anche nel rapporto anziani/bambino l’Italia sarà al primo postorispetto alla media europea (3,5 contro il 2,8 del resto d’Europa). Darecenti studi fiscali si apprende che in Italia circa il 50% dei cittadini traeil proprio reddito dal lavoro, ma se esaminiamo la popolazione secondole classi di età, vediamo che gli italiani fra 60 e 64 anni continuano unlavoro attivo solo nel 26% mentre poco più del 5% di coloro che hannoetà fra 65 e 74 anni continua a lavorare; fra gli over 75 oltre il 95% hacome reddito solo quello della pensione.È probabile che queste statistiche siano in difetto perchè molti anziani,lavorando «al nero», percepiscono guadagni non dichiarati fiscalmente.È certo però che il reddito da lavoro, aggiunto alla pensione e alleeventuali pensioni integrative, costituisce un discreto introito che assi-cura possibilità di spendere e, volendo, di risparmiare. Infatti un recen-te studio ha mostrato che il 50% dei risparmiatori ha una età superiorea 65 anni; lo stesso studio ha indagato sul perchè un anziano risparmia

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ed ha appurato che il principale motivo consiste nell’avere la possibilitàdi fronteggiare improvvise necessità.Costituisce valido motivo di rispar-mio la volontà di acquistare una casa o il finire di pagare un mutuoedilizio; altro motivo è il desiderio di costituire una discreta somma indenaro da lasciare agli eredi.Fra le varie forme di risparmio, oltre al tradizionale libretto di rispar-mio, risultano preferiti dall’anziano i buoni postali, Bot, Cct e da qual-che anno anche i Fondi di investimento.Anche l’acquisto di una casa costituisce un valido investimento e lestatistiche ci forniscono dati incoraggianti, perchè oltre il 60% deglianziani con più di 65 anni di età possiede la casa in cui abita. Nel mon-do degli anziani purtroppo esistono anche i lati negativi ed infatti re-centi statistiche hanno dimostrato che in Italia una parte della popola-zione anziana vive in povertà: si calcola che circa un milione di famigliedi anziani vive in condizioni di indigenza e di questi oltre il 20% ha etàsuperiore a 75 anni. Esistono poi condizioni di salute particolari cherendono l’anziano non autosufficiente, tanto più frequenti quanto piùnumerose sono le malattie e quanto più elevata è l’età. Studi effettuatiin questi ultimi anni hanno evidenziato che il 10% dei maschi oltre 75anni ha problemi di non autosufficienza, mentre per le femmine la per-centuale è leggermente inferiore (9%).È ovvio che la non autosufficienza di un anziano comporta un notevoleimpegno da parte della famiglia e si calcola che poco meno del 10%delle famiglie italiane abbia un anziano non autosufficiente da assisterecon un carico di lavoro spesso non indifferente.Questa situazione può essere affrontata più agevolmente se la famiglianon ha problemi finanziari, ma se la famiglia non è economicamentesolida, l’assistenza all’anziano diventa veramente impegnativa.Un altro importante problema da non trascurare è rappresentato dallasolitudine ed infatti troppo spesso le cronache riferiscono di anziani soli edemarginati che vivono in precarie condizioni economiche ed igenico-sanitarie.È proprio verso queste povertà che la società moderna dovrà rivolgersi,cercando di creare strutture di supporto, sia dal lato economico chesociale e sanitario per garantire all’anziano una decorosa assistenza nelpieno rispetto dell’individuo e del decoro personale.

Giovanni Silvi

Considerazioni Generali

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Insieme con gli anziani

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LA GERAGOGIA

È ormai opinione comune che è utile e necessario educarsiper poter affrontare serenamente e consapevolmente i problemi dellavecchiaia.È sorta così, nell’ambito della Gerontologia, una materia, una discipli-na, a molti ancora sconosciuta e non apprezzata nella sua intierezza enel suo giusto significato, denominata Geragogia (geron - vecchio,agein - guidare). Il termine significa educazione e preparazione all’in-vecchiamento, al pari della pedagogia che è l’arte di educare e istruire ifanciulli.Educazione sanitaria nell’anziano significa non soltanto conoscere me-glio il proprio corpo, le sue modificazioni con l’età, le sue trasforma-zioni, le sue risorse, le sue vulnerabilità e debolezze, ma anche conosce-re i presidi di natura sanitaria, medica e psicologica che la società, attra-verso i servizi, mette a disposizione.Chi è ben istruito, educato, può consapevolmente gestire la propriasalute, la qualità di vita e quindi anche la propria qualità di morte.Occorre allora insegnare, istruire con i mezzi attualmente disponibili,gli individui a sapere bene invecchiare.Sono pertanto necessari educatori, insegnanti capaci, esperti inGerontologia (gerontologi - geragogisti) che attraverso una efficientepreparazione geragogica possano espletare attività di insegnamento.L’età verso la quale deve essere indirizzato l’insegnamento, l’addestra-mento, non è soltanto quella senile ma anche quella presenile, vorreidire pure quella matura. Ma anche ai giovani devono essere aperti gliocchi sul fatto che il concetto della giovinezza onnipotente, contrap-posta ad una vecchiaia decadente, squallida ed emarginata, non fa ono-re alla dignità dell’uomo.Occorrono allora interventi, di natura sociale, che tendano a modifica-re consapevolmente e durevolmente il comportamento dell’anziano neiconfronti dei problemi della salute. In questo senso si opera a favoredella Gerontoprofilassi (= prevenzione della vecchiaia).Dovranno pertanto essere presi in considerazione modalità e mezzi ido-nei per modificare abitudini, tradizioni, conoscenze per ciò che attieneall’igiene personale e ambientale.

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Insieme con gli anziani

Dovrà essere presa in considerazione la popolazione verso la quale èindirizzato l’insegnamento in rapporto alla sua composizione per ses-so, età, per la struttura familiare, per l’ambiente sociale e culturale.Si stabilirà, così, l’argomento e i temi da trattare per cui si imporrà lascelta dei mezzi di comunicazione da impiegare che possono essererappresentati dalla stampa, dalla radio, dalla T.V., dal cinema, etc.Dovrà essere curato altresì l’argomento nei dettagli per la sua elabora-zione e la sua presentazione al fine di ottenere la massima attenzione ecomprensione da parte dell’ascoltatore.La fase successiva dell’insegnamento geragogico dovrà essere rappre-sentato dalla valutazione dei risultati raggiunti attraverso conversazio-ni, questionari, interviste, etc.L’ultima fase sarà rappresentata dalle conclusioni alle quali il geragogistaperviene, onde poter stabilire l’efficienza del programma didattico adot-tato.

Giampaolo Zucchelli

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BISOGNI E OBIETTIVI ASSISTENZIALI

Ogni Comune deve essere in grado di dotarsi di un Osser-vatorio, di una struttura organizzativa adibita alla conoscenza dei biso-gni, delle necessità dell’anziano a domicilio. Ciò al fine di provvedereadeguatamente con aiuti mirati, efficienti e sufficienti.La Istituzione del Sociale, di recente adottata dal Comune di Livorno,ha proprio intenzione di rendere funzionante questo Osservatorio perchèè con l’osservazione permanente che ci si può rendere giustamente contodi quanto necessitano le persone in età avanzata.I bisogni possono riguardare l’autonomia, il mantenimento della salu-te, la sfera dell’affettività e della socializzazione, il sentirsi ancora utili.Per ciò che attiene all’autonomia, si può affermare che il sentirsi indi-pendenti, essere autosufficienti economicamente, avere un alloggiodecente, decidere sulla risoluzione dei propri problemi, continuare arestare nella propria abitazione, essere capaci a svolgere faccende do-mestiche, a gestire ogni cosa per proprio conto, rappresentano fattoridi rilievo che occorre giustamente considerare.Per ciò che attiene alla propria salute è doveroso ricordare che l’anzia-no può avere bisogno di cure mediche, infermieristiche, di cureriabilitative ma anche di quelle preventive. Non deve essere messo incondizione di perdere completamente l’autosufficienza né la possibilitàdi avere rapporti interpersonali, nè di essere costretto al ricovero nellecase di riposo, nelle istituzioni qualora dimostrasse contrarietà, nè dellaopportunità di svolgere attività qualsiasi per proprio conto.Per ciò che attiene alla sua affettività e alla sua socializzazione, le situa-zioni più pressanti che meritano di essere identificate sono la pauradella solitudine, il bisogno di comunicare con gli altri, di avere compa-gnia, di essere ascoltati senza alcuna frettolosità e condividendone leragioni, il bisogno di mantenere una propria dignità.Per ciò che attiene infine al bisogno di dimostrare di essere ancora utilesono da considerare nella loro giusta misura la necessità che ha l’anzia-no di aiutare figli e nipoti, di partecipare ad una comunità, di mantene-re un ruolo significativo, di rivalutare la propria professionalità, espe-

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Insieme con gli anziani

rienza e conoscenza lavorativa, di contare ancora come categoria, inse-rendosi nei Centri sociali, nei sindacati, di partecipare alla vita parroc-chiale (se osservante), di portare la propria esperienza nel settore poli-tico (sempre meno pressante), di essere informato, di conoscere i pro-blemi della vita cittadina, di apprendere cose nuove, di esprimere vo-lontà per la cultura generalmente intesa. Si è però completamente con-sapevoli che, ad eccezione di una grave perdita di autonomia o di ri-schio elevato (vedi capitolo: anziani a rischio), la persona in età avanza-ta è in grado di gestire i propri bisogni e le proprie scelte. Gli obbiettiviche ci si propone di realizzare in un anziano a domicilio sono quellirelativi ad interventi assistenziali che devono essere diversificati a se-conda delle esigenze accertate volta per volta, momento per momen-to. Se l’anziano vive solo, è pure opportuno cercare il sostegno deifamiliari, dei vicini, dei volontari e renderlo partecipe delle decisioniadottate nei suoi confronti. Alcuni interventi hanno lo scopo di evitarericoveri impropri, sia in Ospedale che in Istituto, adottando cure medi-che, assistenza infermieristica, trattamenti fisioterapici, l’igiene gene-ralmente intesa. Altri sono di tipo socio-assistenziale, come l’adozionedi un aiuto domestico, del lavaggio di biancheria, della preparazionedei pasti, degli acquisti, della pulizia ambientale, etc.Non bisogna peraltro dimenticare che occorre concedere all’anziano unamigliore qualità di vita, un’adeguata socializzazione, la facilitazione a ser-virsi di trasporti pubblici, il facile accesso ai locali di vendita, ai cinema, aiteatri, ai Centri sociali, ai Servizi sanitari, a percorrere agevolmente le stra-de della città, specialmente se dissestate e a volte non transitabili per divietidi transito, qualche volta assurdi, ingombro di auto e motorini, etc. Maanche la Città dovrà essere a misura degli anziani, gli alloggi dovranno essereprotetti, si dovrà fornire loro aiuti e agevolazioni fiscali, assistenza da parte dinotai e avvocati che dovranno comprendere nella giusta misura i loro bisogni.Si può pertanto affermare che i servizi di aiuto domiciliare devono es-sere integrati con altri servizi e che ogni intervento da svolgere deveessere commisurato alla persona e a vere autentiche necessità di bisogno.Si può così concludere che i tipi di intervento a domicilio ad anziani instato di necessità devono essere di natura medica, infermieristica,riabilitativa, domestica, economica e sociale.

Giampaolo Zucchelli