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CARLY PAOLIdi Maria Lucia Tangorra

I N T E R V I S T AA L L A C A N TA N T E

Lo stiamo scoprendo sempre più sulle pagine della nostra rivista: abbiamo tanti talenti "sfornati" dal nostro Bel Paese o ad esso collegati e il mezzosoprano inglese Carly Paoli è un'eccellenza nel suo campo. Legata, in particolare alla Puglia (leggerete perché), è un giovanissimo talento che vanta già esibizioni su palchi importantissimi come il Carnagie Hall di New York e duetti con nomi come Andrea Bocelli, José Carreras e Alessandro Safina. La sua interpretazione dell’“Ave Maria” di Schubert e il singolo “A Time for Mercy” sono stati scelti come inno u�ciale dei quattro cammini del Giubileo nel 2016. Il 30 giugno è uscito il suo primo album “Singing My Dreams” (prodotto da Abiah Music) in cui una voce immaginifica, con una soavità da sogno, traghetta tra brani noti e inediti. In questa chiacchierata l'artista internazionale si racconta contagiando chi l'ascolta (e speriamo di restituirlo a voi lettori) con la passione per il canto e la Bellezza nel senso più alto e nobile del termine.

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CARLY, HO AVUTO MODO DI VEDERE IL SUO ULTIMO VIDEOCLIP (REGIA DI FABRIZIO CONTE, NDA) IN CUI OMAGGIA LE ORIGINI ITALIANE E IL GRANDE TENORE TITO SCHIPA, CANTANDO “I' TE VURRIA VASÀ”. COM'È NATA QUEST'IDEA? IMMAGINO SIA ANCHE PER LE RADICI IN COMUNE (SCHIPA È NATO A LECCE, NDA)...Sin da quando ero piccola, appena conclusa la scuola, andavo a trascorrere coi miei genitori ogni estate in Salento e precisamente a Spongano. Crescendo, anche la mia dedizione verso il mondo della musica aumentava e così ho ottenuto delle borse di studio in scuole prestigiose in Inghilterra. Durante la bella stagione, però, a sedici anni, ho iniziato a tenere concerti in Puglia, girandola tutta grazie alla possibilità dei live in piazza. Ho portato avanti quest'attività fino ai ventiquattro anni ed è proprio in queste circostanze che ho constato quanto le persone conoscessero Tito Schipa. Nonno mi aveva introdotto ai suoi dischi e la prima volta in cui ho ascoltato “I' te vurria vasà” è stato dalla voce di Schipa, così caratteristica, innamorandomene subito. Incuriosita, sono andata a documentarmi e ho scoperto che si trattava di uno dei primi tenori in Italia ad essersi esibito a New York, senza contare i film realizzati. Con quest'iniziativa ci tenevo, quindi, a celebrare Schipa, purtroppo meno noto (soprattutto al grande pubblico, nda) rispetto ad artisti come Luciano Pavarotti, il quale, a sua volta, aveva rivelato di stimarlo molto, seguendolo sin da bambino. Schipa si sente nominare più a Lecce e dintorni ed è un peccato. La sua storia deve essere condivisa. DALLE SUE PAROLE SI AVVERTE UN FORTISSIMO LEGAME CON LA PUGLIA...Io mi sento a casa mia proprio come quando sono in Inghilterra (dove risiede, nda). Tutti i miei amici e cugini vivono ancora in Salento, mi sento nel cuore molto pugliese. Quando a Londra inizio a parlare di quei luoghi, mi chiedono dove sia questa regione e me ne rammarico, basti pensare a Lecce così barocca, dovrebbe essere conosciuta a livello internazionale proprio come accade per città come Venezia e Firenze. Non bisogna dimenticare poi la cucina tipica, tutta da provare, per me è la più saporita che esista in Italia. COME HA SCOPERTO QUESTO "DONO" DEL CANTO?Quando vedo i miei video da piccolina, mi ricordo come cantassi già a tre anni, ero rimasta incantata dai film di animazione Disney come “La bella e la bestia” e “La sirenetta”. A sette mia madre mi fece vedere i musical della MGM tra cui “Cantare sotto la pioggia” e mi a�ascinò quel modo di narrare una storia attraverso la musica; mentre a nove ho intrapreso il vero e proprio studio con le lezioni private di canto. Poi ho proseguito con grande impegno vincendo le borse di studio. La mia vita è sempre stata la musica così come c'è sempre stato il sogno di salire sul palco.

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CARLY, HA FATTO TANTA GAVETTA, OGGI COME OGGI CI SONO TANTI TALENT SHOW IN AMBITO ARTISTICO. COSA DIREBBE A UN GIOVANE CHE OPTA PER QUELLA VIA?Io credo che questi programmi possano essere un'ottima finestra per mostrare il proprio talento, tanto più per chi non aveva avuto precedentemente occasione. L'unico aspetto che mi preoccupa è legato un po' al "poi". Io desidero per me che questa carriera sia per una vita e non duri solo un anno o il tempo di una canzone. La mia famiglia è la mia squadra e su questo punto si è sempre rivelata una forza. Mi auguro che i giovani vincitori dei talent possano essere davvero seguiti nel percorso musicale. Non è semplice gestire l'exploit che deriva da questi programmi. A SUO PARERE, QUAL È LA CONOSCENZA DELLA MUSICA ITALIANA ALL'ESTERO?Credo che i grandi classici come Verdi e Puccini non verranno mai dimenticati, sono stati loro i primi a lasciare il segno e opere come “Les Misérables”, “Le Fantôme de l'Opéra”, “Cats” hanno proseguito nel loro solco.QUANTO AVERE ORECCHIO L'HA AIUTATA?Tantissimo. Ho sempre avuto una spiccata capacità di memorizzazione della musica, ma l'ho compreso solo quando sono arrivata al conservatorio, notando come altri studenti, invece, avessero bisogno di avere lo spartito davanti. Preferisco avere quella libertà che mi permette di alzar lo sguardo verso il pubblico, l'emozione più piena si verifica proprio quando s'instaura un rapporto diretto e sincero con gli spettatori.RIALLACCIANDOMI A QUESTO, I GIOVANI NUTRONO MENO PREGIUDIZIO VERSO LA LIRICA SECONDO LEI?Ritengo ci sia meno educazione alla lirica rispetto a un tempo. Per me cantare “I' te vurria vasà” vuol dire pure provare ad entrare nella tradizione più connessa alla nostra generazione. L'esibizione con Caccamo apriva proprio una finestra in tal senso: lui aveva già cantato “Via di qui” e mi ha chiesto di scrivere le parole in inglese per la seconda parte, presentando così “Far Away”. Quello è stato uno dei miei primi passi verso una musica "meno classica". Si può giocare con queste corde per catturare l'attenzione dei ragazzi.

NON SI È MAI PENTITA DI AVER DOVUTO FARE SACRIFICI, IMPEGNATIVI PURE IN RELAZIONE ALL'ETÀ, PER POTER INSEGUIRE QUESTA CARRIERA?È un mondo e�ettivamente molto di�cile, tenendo conto anche di questo i miei genitori mi hanno indirizzata nel sostenere tutti gli esami di matematica, nel caso in cui non fossi riuscita a intraprendere questa strada. Mia madre mi ha sempre seguita e sostenuta pur non appartenendo loro al campo artistico - mio padre faceva il camionista, mentre mamma era impiegata in un'agenzia di viaggi. Mi sono capitate audizioni dove mi hanno chiuso la porta in faccia perché magari non ero giusta per quel ruolo; col tempo si impara che siamo sempre nelle mani di Dio, mamma mi diceva sempre: «se lui chiude una porta, apre una finestra». Adesso, quando mi guardo indietro, penso che il non esser stata selezionata ad alcuni provini è stato un bene, probabilmente non sarei al punto in cui mi trovo ora [lo a�erma con l'umiltà di chi sa di dover ancora migliorare e perfezionarsi, ma che sente di essere sulla strada più idonea a lei].SIN DA SUBITO HA VOLUTO OPTARE PER IL CANTO LIRICO?Non puoi scegliere, io ero nata con la voce classica e già dai primi esercizi professionali, eseguivo la produzione di una cantante classica. Con la mia insegnate Liz Hetherington abbiamo sempre lavorato con quella tecnica; oggi mi fa piacere anche sperimentare, ad esempio con Giovanni Caccamo ho cantato un pezzo pop ai Fori Imperiali (si riferisce al concerto “Music for Mercy”, prodotto da Abiah Music, seguito con successo in diretta su RaiUno, nda). CI SONO STATI DEI MODELLI CHE L'HANNO ISPIRATA?Siamo in un mondo in cui con youtube puoi recuperare con facilità video del passato. Quando ho frequentato il conservatorio la ricerca era un po' più di�cile, ma studiando un brano, mi interessava ascoltare come i miei cantanti preferiti l'avessero eseguito. Fra loro c'è sempre stato José Carreras ed è stata un'emozione incredibile riuscire a registrare un duetto con lui per il mio primo disco. Ai tempi degli studi non avrei mai immaginato che si potesse realizzare.LEI È GIOVANISSIMA, MA HA GIÀ INCONTRATO DIVERSE PERSONALITÀ SUL SUO CAMMINO ARTISTICO. C'È UN EPISODIO, IN PARTICOLARE, CHE PORTA CON SÉ?Il primo incontro con Andrea Bocelli. Ho sempre avuto in mente il suo brano iconico “Con te partirò” per cui, quando ho ricevuto l'invito per un duetto alle Terme di Caracalla, già ero emozionata e ad amplificare il tutto ci ha pensato il pubblico per il caloroso applauso e la standing ovation con cui ci ha gratificato. È qualcosa che non dimenticherò mai.

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FORSE VIGE ANCORA L'EQUAZIONE: LIRICA UGUALE "PESANTEZZA"...Mi ha molto colpita, in realtà, che durante questi tour estivi nei piccoli paesini pugliesi suonassero brani lirici e le età erano le più variegate, questo diventava anche un modo per trasmettere quella cultura. In Inghilterra, magari a causa del tempo meteorologico, non c'è l'abitudine di vivere fuori e, di conseguenza, di suonare all'aperto, bisogna andar a cercare quel tipo particolare di musica, non entra naturalmente (o quasi per caso) nella vita.IL SUO ALBUM SI INTITOLA “SINGING MY DREAM”, C'È UN SOGNO A CUI ASPIRA IN QUESTO MOMENTO?Ci sono già alcuni miracoli avvenuti con questo disco. La scelta del Vaticano di prendere la mia “Ave Maria” come canzone u­ciale per il Giubileo della Misericordia ne è uno. La sera del concerto ai Fori Imperiali ho cantato una nuova versione di “Se tu fossi” dalla colonna sonora di “Nuovo Cinema Paradiso” di Giuseppe Tornatore. In un punto avevo scritto io dei versi in inglese. Quando ho cominciato a scegliere i brani per l'album, ho voluto inserire la versione dal vivo di questo pezzo, però avevo bisogno del permesso di Ennio e Andrea Morricone, i quali erano gli autori delle musiche. Poi un giorno sono stata invitata alla sfilata di Giorgio Armani e, prima che iniziasse, è avvenuto l'incontro fortuito nel backstage con Andrea Morricone, che mi ha rivelato di avermi sentita cantare e di aver apprezzato quella versione. Così ho avuto sia il permesso, che i loro credits sul cd. Per me è frutto di un disegno divino, non riesco a leggerla come una mera coincidenza.

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ENSA DI USCIRE PROSSIMAMENTE CON UN NUOVO ALBUM?Molte canzoni non sono potute rientrare in “Singing My Dream” per cui immagino confluiranno nel prossimo. Ci tengo a dire che per questo disco uscito a giugno ho avuto l'onore di avere insieme al compositore statunitense William Ross, anche l'italiano Romano Musumarra, il quale ebbe grande successo con “Il canto” di Pavarotti e ha lavorato, tra gli altri, con Céline Dion. Ha avuto tanta pazienza e disponibilità, aiutandomi nel far emergere le note a me più congeniali. Spero di poter collaborare nuovamente con lui, sarebbe bello anche su un pezzo Disney.DATO CHE, OLTRE AL CANTO, HA STUDIATO DANZA E RECITAZIONE, LE PIACEREBBE PRENDER PARTE A UN VERO E PROPRIO SPETTACOLO? Un giorno sì, magari con un musical alla Judi Garland o Doris Day. Adesso mi sto divertendo nel creare la mia musica, coadiuvata pure da ottimi compositori.CON CHI LE PIACEREBBE COLLABORARE?Barbra Streisand, è fantastica e inimitabile.

Concludiamo quest'intervista augurandoglielo.

Foto:Marco Rossi

Credits U�cio Stampa:Amendola Comunicazione

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INTERVIEW WITH SINGER

CARLY PAOLIby Maria Lucia Tangorra

We are finding it more and more on the on the pages of our magazine: we have so many talents coming from the “Bel Paese” or connected to it, and English midwives Carly Paoli is an excellence in the field.Especially connected to Puglia, (you will read the reason why), Carly is a young talent who already has performances on such important stages as Carnage Hall in New York, and boasts some duets with illustrious names such as Andrea Bocelli, José Carreras and Alessandro Safina. Her interpretation of Schubert’s “Ave Maria” and the single “A Time for Mercy” were chosen as the o�cial hymn of the Jubilee’s four journeys in 2016.On June 30, he released her first album “Singing My Dreams” (produced by Abiah Music), in which a imaginative voice, with a dreamy passion, transports between known and unpublished songs.In this talk, the international artist speaks about her passion for singing and beauty in the highest and noble sense of the term (and we hope to make it come to you readers).

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CARLY, I’VE BEEN ABLE TO SEE YOUR LAST VIDEOCLIP (DIRECTED BY FABRIZIO CONT, EDIT) IN WHICH YOU GIVE TRIBUTE TO YOUR ITALIAN ORIGINS AND THE GREAT TENOR TITO SCHIPA TOO, SINGING “I’ TE VURRIA VASA’”. HOW DID THIS IDEA COME ABOUT? I GUESS IT’S ALSO FOR COMMON ROOTS (SCHIPA WAS BORN IN LECCE, EDIT)…Ever since I was little, when I finished school, I was spending every summer in Salento with my parents, in Spongano. Growing up, my dedication to the music world also grew and so I got scholarships in prestigious schools in England. During the beautiful season, however, at the age of sixteen, I started to hold concerts in Puglia, turning it all thanks to the opportunity to sing live on the squares. I have continued this activity up to twenty-four years and it is in these circumstances that I have realized how much people knew Tito Schipa. My grandfather had made me feel his records and the first time I listened to "I' te vurria vasà" it was from Schipa's voice, so characteristic that I soon fell in love with it. Curious, I went to document and discovered that he was one of the first tenors in Italy to have performed in New York, not to mention his films made. With this initiative, I therefore wanted to celebrate Schipa, unfortunately less well-known (especially to the general public) than artists such as Luciano Pavarotti, who, in turn, had revealed to estimate him very much, following him as a child. Schipa is mentioned almost exclusively in Lecce and around, and I'm sorry. His history must be shared.

BY YOUR WORDS, YOU SEEM TO HAVE A STRONG LINK WITH PUGLIA... I feel at home, just like when I'm in England (where she resides, edit). All my friends and cousins still live in Salento, so in my heart I feel very Apulian. When in London I start talking about those places, they ask me where this region is, and I regret it, considering the baroque architecture in Lecce, it should be known internationally, just like cities like Venice and Florence. Do not forget the typical cuisine, absolutely to taste, for me it is more tasty than it is in Italy.

HOW DID YOU DISCOVER THIS “GIFT”OF THE SONG”When I saw my videos when I was little, I remember singing at three, and I was fascinated by Disney animation films like "Beauty and the beast" and "The Little Mermaid". At seven, my mom showed me the musical of the MGM including "Sing in the Rain," and fascinated me that way of narring a story through music; while when I was nine, I started the real study with private singing lessons. Then I pursued with great commitment, winning the scholarships. My life has always been the music, as I always had the dream to get on stage.

HAVE YOU NEVER REPEATED THAT YOU HAD TO MAKE SACRIFICIES, EVEN AT AN EARLY AGE, TO PURSUE THIS CAREER?It is a really di�cult world, and even considering this, my parents have addressed me in supporting all math exams, if I was not able to embark on this career. My mother always followed me and supported me, even though she didn't belong to the arts - my dad was the truck driver, while my mom was working at a travel agency. There have been auditions in which they slammed the door on me because I was not ready for that role; over time you learn that we are always in the hands of the Lord, my mom always told me: " It's because the details are gross and scary and unacceptable". Now, when I look at the past, I think it was good not to have passed some auditions, I probably wouldn't come where I am now. [She a�rms it with the humility of those who know that they still have to improve and perfect themselves, but who knows she is on the right track].

FROM THE BEGINNING, DID YOU DECIDE TO SPECIALIZE IN LYRICAL SONG?You can't choose, I was born with the classical voice and from the very first professional exercises, I performed the production like a classical singer. With my teacher Liz Hetherington, we've always worked with that technique; now I also like to experiment, for example with Giovanni Caccamo I sang a pop song at the Imperial Forums (she refers to the concert "Music for Mercy", produced by Abiah Music, followed successfully by live on Rai Uno, edit).

IS THERE ANYONE YOU’VE INSPIRED FROM? We are in a world where with You Tube you can easily recover video from the past. When I went to the conservatory the search was a bit more di�cult, but studying a song, I wanted to hear how my favorite singers had done it. Among them, has always been José Carreras, and it was an amazing emotion to be able to record a duet with him on my first record. During my studies, I never imagined that it could be accomplished.

YOU ARE VERY YOUNG, BUT YOU’VE ALREADY MET DIFFERENT PERSONALITIES ON YOUR ARTISTIC JOURNEY. IS THERE A SCARRING EXPERIENCE?The first meeting with Andrea Bocelli. I have always had in mind his iconic piece "I'll go with you", so when I received the invitation for a duet at the Baths of Caracalla, I was already excited, and to amplify it, there was a great standing ovation of the audience. This is something I will never forget.

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CARLY, YOU’VE PAYED YOUR DUES, NOWADAYS THERE ARE SO MANY TALENT SHOWS IN THE ARTS. WHAT WOULD YOU RECOMMEND TO A YOUNG MAN WHO CHOOSES THIS PATH?I think these programs can be very important to show their talent, especially for those who had not previously had the opportunity to do it. The only thing that worries me is the one related to the "then". I want this career to last forever, not a year or a song's time. My family is my team, and about this point of view, has always been a certainty. I hope that the young winners of the Talent Shows can be really followed in the musical path. It is not easy to handle the exploitation that comes from these programs.

IN YOUR OPINION, WHAT IS THE KNOWLEDGE OF ITALIAN MUSIC ABROAD?I believe that great classics such as Verdi and Puccini will never be forgotten, they were the first to make the mark, and works like "Les Misérables", "Le Fanôme de l'Opéra", "Cats", continued in that direction.

HOW MUCH HAVE YOU BEEN HELPED BY HAVING AN EAR FOR MUSIC?A lot. I've always had a storage capacity of music, but I only realized it when I came to the conservatory, noting instead how other students needed to have the musical notation in front of them. I prefer to have thefreedom that allows me to look up to the audience, and the greatest emotion comes about when a direct and sincere relationship with them is established.

TIE IN TO THIS, DO YOUTHINK YOUNG PEOPLE HAVE LESS PREJUDICE TOWARDS LYRICAL MUSIC?I think there is less education in lyrical music than in the past. For me sing "I' te vurria vasà" means to try to enter the tradition in line with our generation. The show with Caccamo was an example: he had already sung "Out of here" and asked me to write the words in English for the second part, presenting "Far Away". This show was one of my first steps towards a "less classical" music. You can choose this strategy to get the guys attention.

PERHAPS THE EQUATION STILL EXISTS: LYRIC EQUALLY DEPHT…I was struck by the fact that during these summer tours in the small Apulian countries, they played lyrical songs and the ages were the most varied, this becomes a further way to convey that culture. In England, perhaps due to the meteorological weather, there is no habit of living outdoors, and as a result, playing in the open air, you have to look for that particular type of music, it does not enter our life naturally.

YOUR ALBUM IS TITLED “SINGING MY DREAM”, DO YOU HAVE A DREAM YOU ASPIRE RIGHT NOW?Some miracles have already taken place with this album. The choice of the Vatican to take my "Ave Maria" as an o�cial song for the Jubilee of Mercy is one of these. On the evening of the concert at the Imperial Forums I sang a new version of "If You were" by Giuseppe Tornatore's "Nuovo Cinema Paradiso" soundtrack. In a piece, I wrote some verses in English. When I started to choose songs for the album, I wanted to include the live version of this song. But I needed the permission of Ennio Morricone and Andrea Morricone, who were the authors of the music. Then one day I was invited to the Giorgio Armani fashion show, and before it started, there was the fortuitous encounter with Andrea Morricone in the backstage, which revealed to me that he heard me sing and appreciated my version. So I had the permission and their credits on the cd. For me this is the result of divine will, i don't think it's just a coincidence.

DO YOU THINK YOU WILL POST A NEW ALBUM SOON?Many songs have not been able to put them into the album "Singing My Dream", so I guess I'll put them in the next one. I would like to say that for this album released in June I was honored to work with US composer William Ross, and with Italian Romano Musumarra, who had great success with Pavarotti's "The Song" and he worked , among others, with Célina Dion. He had so much patience and willingness, helping me to bring out the most congenial notes. I hope I can collaborate with him again, it would be nice also with a Disney song.

SINCE, BESIDES SINGING, YOU’VE STUDIED DANCE AND ACTING, WOULD YOU LIKE TO BE PART OF A REAL SHOW?Yes, in the future I would like to have a musical on the style of Judi Garland or Doris Day. Now I am having fun in creating my own music, also supported by great composers.

WHO WOULD YOU LIKE TO WORK WITH?Barbra Streisand, is fantastic and inimitable.

We conclude this interview by wishing it.

Photos Marco RossiCredits Press O�ce: Amendola Comunicazione

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