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Introduzione ai rivelatori di particelle
Introduzione ai rivelatori di particelle
Parte 9 Rivelatori di traccia
e misura della quantità di moto
AA 2008/2009 Cesare Voci - Roberto Carlin 1
Introduzione ai rivelatori di particelle
rivelatori di traccia
• I rivelatori di traccia sono usati per – la misura della quantità di moto
delle tracce cariche • dalla deflessione in campo magnetico
– misure di topologia dell’evento • misure di precisione del vertice di
interazione e di vertici secondari • identificazione delle tracce cariche in
eventi densi – misure di dE/dx – trigger
• non sempre è possibile un trigger veloce – lunghi tempi di deriva in rivelatori a gas – grande numero di canali in rivelatori a
semiconduttore • spesso usati in trigger di secondo e
terzo livello
AA 2008/2009 Cesare Voci - Roberto Carlin 2
Introduzione ai rivelatori di particelle
misure di quantità di moto
• Curvatura in campo magnetico – costante, ortogonale
alla velocità
AA 2008/2009 Cesare Voci - Roberto Carlin 3
R =pqB
con p in GeV/c e carica unitaria
p = p GeV c[ ]× 109 ⋅1.6 ⋅10−19
3 ⋅108
R =p ⋅109 ⋅1.6 ⋅10−19
3 ⋅108
1.6 ⋅10−19 ⋅ B=
103pB
p ≈ 0.3RB
�
L ≈ Rθ per angoli non troppo grandi
θ = LR
= 0.3BLp
θ = 0.3p
Bdl∫ (se B non è uniforme)
p =0.3θ
Bdl∫σ p( )p
=σ θ( )θ
=p
0.3 Bdl∫ σ θ( )
• Il valore di p si può ricavare dall’angolo di deviazione
• a parità di errore sull’angolo σ(p)/p aumenta linearmente con p
Introduzione ai rivelatori di particelle
misura della deflessione
AA 2008/2009 Cesare Voci - Roberto Carlin 4
B
• la misura di bending richiede due misure di direzione
• almeno due punti prima e dopo il magnete
d
x2 x1 θ
�
θ ≈x2 − x1d
σ θ( ) =1d
σ 2 x1( ) + σ 2 x2( ) =2d
σ x( )θbending = θ1 −θ2
σ θbending( ) = 2σ θ( ) =2dσ x( )
�
σ p( )p
=p
0.3 Bdl∫ σ θ( ) =
2p0.3d Bdl∫
σ x( )
Bdl∫ = 1Tm d = 1m σ x( ) = 200µm
σ p( )p
= 1.3 ⋅10−3 p con p in GeV /c
p = 1GeV / c→σ p( ) p =1.3 ⋅10−3 ≈ 0.1%p = 10GeV / c→σ p( ) p =1.3 ⋅10−2 ≈ 1%p = 100GeV / c→σ p( ) p =1.3 ⋅10−1 ≈ 10%
Ese
mp
i
Introduzione ai rivelatori di particelle
misura della deflessione
• misura di momento attraverso la deflessione – adatta a misure di fasci – misure in esperimenti a bersaglio fisso – misure di muoni
• misure multiple di bending in ferro magnetizzato
AA 2008/2009 Cesare Voci - Roberto Carlin 5
• alternativa – misura della sagitta
Introduzione ai rivelatori di particelle
misura della sagitta
• di nuovo σ(p)/p cresce con p – misura della traccia all’interno del
campo magnetico – si può migliorare l’errore misurando in
più punti • oltre che, ovviamente, aumentando B, L e la
risoluzione del singolo punto
AA 2008/2009 Cesare Voci - Roberto Carlin 6
�
L ≈ Rθ
s : L 2 = L 2 : (2R − s) → s ≈ L2
8R= Rθ
2
8
s = 0.3BL2
8p (se B è uniforme, p in GeV/c)
σ (p)p
=σ (s)s
=8σ (s)0.3BL2 p
s
R
L θ/2
Introduzione ai rivelatori di particelle
misura della sagitta
• La misura della sagitta deve essere fatta con almeno 3 punti
AA 2008/2009 Cesare Voci - Roberto Carlin 7
�
s = x1 −x2 + x32
σ s( ) =32σ x( ) → σ (p)
p=σ (s)s
=8 32σ x( )
0.3BL2p
x1
x2
x3
• Se si misura con più punti la traccia all’interno del campo magnetico, si arriva alla seguente relazione:
�
σ (p)p
= 720 /(N + 4) σ x( )0.3BL2
⋅ p
�
B = 1.4T L = 1.5m σ x( ) = 200µm N =100σ p( )p
= 5.6 ⋅10−4 p con p in GeV/c
p = 2GeV /c→σ p( ) p =1.1⋅10−3 ≈ 0.1%p = 20GeV /c→σ p( ) p =1.1⋅10−2 ≈1%p = 200GeV /c→σ p( ) p =1.1⋅10−1 ≈10%σ p( ) p =100% → p ≈ 2TeV
Ese
mp
i
Introduzione ai rivelatori di particelle
effetti del multiple scattering
• Il momento di una particella che attraversa un materiale risente del multiple scattering
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θRMS (L) ≈ 14MeVp ⋅ cβ
LX0
considerando β ≈ 1
ΔpTMS ≈ pθRMS ≈ 14 L
X0
MeV / c
σ p( )p
MS
=ΔpT
MS
ΔpTBending =
14 LX0
MeV / c
pθbending=
14 LX0
MeV / c
0.3 Bdl∫• il contributo del MS a σ(p)/p è un termine costante che non
dipende dal momento, e che quindi limita la risoluzione a bassi momenti • molto importante se il bending è in ferro (muon
detectors)
ΔpTMS p
�
Fe : X0 = 1.76cm B =1.8T
σ p( )p
MS
= 0.19 1L m[ ]
L = 3m→σ p( )p
MS
= 11%
Ese
mp
io
Introduzione ai rivelatori di particelle
effetti del multiple scattering
AA 2008/2009 Cesare Voci - Roberto Carlin 9
• effetto molto meno importante se il bending è in aria • central detectors
�
Air : X0 ≈ 300m B =1.8T
σ p( )p
MS
= 1.4 ⋅10−3 1L m[ ]
• in generale la risoluzione relativa in momento è data da un termine costante e un termine che cresce linearmente con p • per ex il rivelatore centrale di ZEUS aveva una
risoluzione
• a seconda del range di momento indagato si possono adottare strategie diverse • per bassi momenti, domina il temine costante
• minimizzare la lunghezza di radiazione • camere “leggere” (per esempio BaBar ha
usato He come gas nobile) • per alti momenti domina il termine crescente, è
necessario aumentare il braccio di leva (dimensioni) ed avere la massima risoluzione • CMS ha adottato un rivelatore centrale tutto a
silicio che certamente non ottimizza il materiale, ma la risoluzione
�
σ p( )p
= 0.005p⊕0.007
Introduzione ai rivelatori di particelle
misura nei solenoidi
• Misure di momento in un solenoide – campo magnetico è longitudinale – il bending è nel piano trasverso xy (rφ)
• si misura pT – la traiettoria è un elica
AA 2008/2009 Cesare Voci - Roberto Carlin 10
�
p =pTsinθ
→σ (p)p
=σ (pT )pT
⊕σ (θ)tanθ
σ (pT )pT
=720
(N + 4)σ x( )0.3BL2
⋅ pT ⊕σ (pT )pT
MS
σ θ( ) ≈ 12 N −1( )N(N +1)
σ z( )L
track
⊕14.1 L X0
3p MeV /c[ ]
MS
x
y
z θ
B
• In generale nei rivelatori centrali l’effetto del MS è piccolo • serve grande BL2 (campi magnetici intensi e grande
raggio)
• la risoluzione migliora linearmente con la risoluzione sul punto, e come la radice del numero di punti di misura
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rivelatori di vertice
• misura precisa del vertice di interazione – distinguere eventi di interazione da eventi
secondari • interazioni con la “beam pipe”
– distinguere particelle da eventi sovrapposti • in LHC ci saranno decine di interazioni per “bunch
crossing” – misurare precisamente la cinematica dell’evento
• vincolando precisamente il vertice di interazione • misura di vertici secondari
– identificazione di quark pesanti (b,c)
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Introduzione ai rivelatori di particelle
rivelatori di vertice
• Misure di precisione – parametro di impatto tipico
• 300μm per decadimenti di b • 100 μm pr decadimenti di c
– richieste • alta precisione ≈ 10μm
– inevitabile l’uso di rivelatori a semiconduttore
• in un collider, “beam pipe” più sottile e leggera possibile – un punto di misura il più vicino
possibile al vertice per minimizzare il braccio di leva dell’errore
– minimo materiale per limitare la diffusione Coulombiana
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vertice primario vertice
secondario
parametro di impatto
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rivelatori di vertice
• tubo del fascio sottile e leggero – uso di Be o BeAl
• un punto di misura immediatamente fuori dalla beam pipe – per minimizare l’effetto del multiple scattering
• numero di strati limitato per non introdurre eccessivo materiale
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più piccolo è r1 minore è l’impatto dell’errore di misura di x1,x2,x 3 su d0
Introduzione ai rivelatori di particelle
rivelatori di vertice
• Riassunto: – Richieste: • risoluzione spinta • massima vicinanza al punto di
interazione
– Problemi in un collider: • uso di rivelatori a semiconduttore
– difficile minimizzare materiale – grandissimo numero di canali in una
regione molto piccola » difficoltà di estrarre i segnali
• locazione molto vicino al fascio – danneggiamento da radiazione
nell’uso – possibilità di danni catastrofici in caso
di perdite di fascio – spesso i layer più interni devono
essere sostituiti dopo qualche anno
AA 2008/2009 Cesare Voci - Roberto Carlin 14
Introduzione ai rivelatori di particelle
Esempio: microvertice di ZEUS
– 3 strati nel barrel, 4 “wheels” in avanti • diametro medio del layer esterno ≈25 cm
– beam pipe ellittica • spazio per la radiazione di sincrotrone nel piano
orizzontale • minima dimensione nel piano verticale
– risoluzione ≈ 15μm per tracce ortogonali al sensore
– materiale: ≈ 3% X0 per layer (9.2%X0 totale)
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Introduzione ai rivelatori di particelle
esempio: microvertice di ZEUS
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125 mm
64 m
m
Two half modules"are then glued together"to form a full module"
Five full modules are"disposed over a "carbon fibre support"
strips con passo da 20 μm lettura analogica ogni 120μm ≈ 200000 canali di lettura
Introduzione ai rivelatori di particelle
altri problemi non discussi
• Pattern recognition
• Allineamento
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