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Campione , ungherese eCavicchi REALI IN CRONACA

A metterlo in luce un nuovo studio dei laboratorio dell'istituto Buzziper il progetto tra r c li industriali di Prato. Nasce il Consorzio Detoxdi Venia Reali1 PRATO

C'è una sostanza chimica utiliz-zata per il lavaggio industrialedelle lane dei nostri abiti, vieta-ta in Europa ma trovata duran-te il lavoro di analisi del labora-torio Buzzi, che nel mare fem-minilizza i pesci e che è porta-trice di alterazioni ormonalinell'uomo. Sono gli alchilfenoliEtossilati (Apeos) e sono sola-mente uno degli undici gruppidi sostanze pericolose a cuiGreenpeace ha dichiarato guer-ra con il suo progetto Detox.

Una battaglia che Prato, co-me distretto tessile, ha sposatoe che ora ha favorito la nascitadel Consorzio Italiano imple-mentazione Detox, in praticaun gruppo di aziende, ventitrè,che sta cercando di portareavanti la produzione di stoffesenza utilizzare prodotti noci-vi, uso molto frequente special-mente nella fase di lavorazionedelle tintorie.

Un Consorzio benedetto daChiara Campione, responsabi-le della campagna Detox perGreenpeace Italia che ospite diun convegno al Museo del tes-suto ha definito il percorso deldistretto pratese «una piccolarivoluzione industriale».

«Greenpeace - ha aggiunto -ha ideato una campagna e oggici troviamo uniti ai produttoriche hanno messo in atto un ve-ro e proprio attivismo indu-striale cercando di favorire la ri-cerca della sostenibilità nell'in-dustria italiana».

Etica di Greenpeace e busi-ness di Prato che vanno a brac-cetto, gli uni con l'obiettivo di

Ilru iimprenditorip u nta II zcon gli altridistretti

rizza renegliaffaril'accordocon Detoxrendere più sano questo nostromondo, gli altri - come ha dettoin modo molto chiaro il presi-dente di Confindustria Tosca-na Nord Andrea Cavicchi - «perbusiness, perché per le nostreaziende il tessile sostenibile èun'opportunità che dobbiamocavalcare per primi».

Due percorsi che si unisconoe che hanno portato alla nasci-ta del Consorzio che consenteda una parte a Greenpeace ditenere d'occhio quello che ac-cade nelle aziende del distrettoche hanno aderito a Detoxsfruttando anche gli studi chesta portando avanti l'Istitutopratese Buzzi, dall'altra al di-stretto (e nel dettaglio alle im-prese associate) di poter utiliz-zare, anche se in via indiretta, il

vantaggio di fregiarsi dell'ami-cizia con Greenpeace grazie allogo del Consorzio che, dellacampagna dell'associazioneambientalista, porta il nome.

Nelle prime fasi dell'accordoinfatti uno dei temi che più divi-deva gli industriali pratesi eraproprio il fatto che non si sareb-be potuto utilizzare, nonostan-te i grossi investimenti, dal pun-to di vista commerciale questorapporto e che quindi i risultatisi sarebbero visti in tempi trop-po lunghi.

«Per noi - è il parere di Giu-seppe Ungherese di Greenpea-ce - è fondamentale che il com-parto industriale comprendache così non può più produrree lo studio del Buzzi va a mette-re le mani nella marmellata di-mostrando che ci sono negliabiti che indossiamo sostanzeinquinanti nascoste. Serve uncambiamento culturale e un'in-formazione corretta».

«Già adesso - è invece inter-venuto Giuseppe Bartolini, di-rettore di Buzzilab - con la dif-

fusione della campagna e l'ade-sione anche di numerose im-portanti griffes della moda lecose sono cambiate. I primitempi le aziende produttrici dicoloranti non ci davano alcuniindicazione mentre adesso so-no le prime ad offrire dei pro-dotti alternativi. E perfino dallaCina dove si lavorano le mate-

rie prime si è preso a cambiare iprodotti cercando di utilizzarequelli con meno sostanze noci-ve».

L'obiettivo del Consorzio og-gi è trovare adesioni anche inaltri distretti tessili italiani e trai confezionisti in modo da strin-gere nuovi e più stretti rapporticommerciali.

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(Aziende che hanno sottoscritto l'impegno Detox e che, rispettando scadenze serie e credibili, stanno guidandol'intero settore verso un futuro privo di sostanze tossiche)Fonte: http://www. reenpeace.or /italy/it/campagne/inquinamento/detox-catwalk/

Chiara Campione e Giuseppe Ungherese di erc--npeace con il presidente di Confindustria Toscana Nord ravicchi. Setter imprenditori alla pre xenta7ione

il 70 per centodelle stoffee cchit ®

Lo studio condotto dalaboratorio di analisi BuzziLab

(nella foto il direttoreBartolini) presentato ieriprende in esame circa 1200coloranti utilizzaticomunemente nelle tintorie,da cui sono state estratte 228materie coloranti diverse cherappresentano circa il 90%delle sostanze colorantiutilizzate a livello mondialenelle filiere tessili . Lo studio siconcentra su 4 degli 11 gruppidi sostanze tossiche banditeda Greenpeace: Amminearomatiche , AlchifenoliEtossilati, Clorofenoli eFtalati . I risultati dello studio,evidenziano che il 70 per centodelle materie colorantiesaminate risultanocontaminate per presenza disostanze chimiche pericolose,rilevate a concentrazionisuperiori ai limiti previsti daDetox; mentre soltanto unapercentuale " irrisoria"(0,8%), non risulterebbeconforme ai limitiauto - imposti dalle aziende edai brand aderenti a ZDHCFoundation (Zero DischargeHazardous Chemicals), oggi lacertificazione più avanzata incampo tessile dopo Detox.L'ELENCO . Le aziende chehanno aderito al ConsorzioDetox sono:Filati Bemiva, Pecci filati,Filatura Papi Fabio , industriataliana filati, Ilaria

manifattura lane, FilatiBiagioli Modesto, Cromos,Tintoria Alessandrini, TintoriaFiordiluce , Tintoria Cometa,Tintoria Biagioli Modesto,Lanificio Bellucci, Marinindustrie , Furpile idea,

Lanificio Europa , ManifatturaEmmetex, Bardazzi Alberto,Texmoda Tessuti , FratelliCiampolini, Finissaggio Trt,Jersey mode , Daykem,Progetto Lana e certo E.G.ndustria tessile.

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L'ACCORDO DETOX, COORDINATO DA GREENPEACEPREVEDE IL CONTRASTO Al COLORANTI NOCIVIE ALLE AZIENDE CHE PRODUCONO TESSUTI FUORILEGGE

Oltre 1170% dei prodottï usati40 è perile 1coloso»PARTE da Detox la «guerra» aicoloranti nocivi nei tessuti. Tessu-ti conformi alla legge, ma no al di-sciplinare di Greenpeace nato conlo scopo di rendere green la filierae gli indumenti che indossiamo.Un percorso avviato lo scorso feb-braio con lo scopo di eliminare 11gruppi di agenti chimici ritenutidannosi entro il 2020, che adessosi irrobustisce con la nascita delConsorzio italiano implementa-zione Detox che ha lo scopo divarcare i confini regionali per con-vincere altri distretti e quindi al-tre aziende - già ha fatto ingressoun'azienda di Padova - a sottoscri-vere l'impegno di Greenpeace. Os-sia un percorso basato sulla traspa-renza e sul diritto a sapere del con-sumatore. In pratica con questoprogetto le aziende che utilizzanoprodotti chimici impiegati nellaproduzione tessile (il cui uso limi-tato è consentito dalla legge) li

mettono al bando. E parte da quila ricerca portata avanti dal labora-torio di analisi BuzziLab, guidatoda Giuseppe Bartolini (nella fo-to) e sostenuta dalle aziende prate-si in esame circa 1200 colorantiutilizzati comunemente nelle tin-torie, da cui sono state estratte228 materie coloranti diverse cherappresentano circa il 90% delle

1 risuEtati dello studioevidenziano che il 70%delle materie colorantiesam inate risultacontaminato da sostanzechimiche pericolose

sostanze utilizzate a livello mon-diale nelle filiere tessili. Lo studiosi concentra su 4 dei 12 gruppi disostanze tossiche bandite daGreenpeace: Ammine aromati-che, Alchifenoli Etossilati, Cloro-fenoli e Ftalati. I risultati dellostudio evidenziano che il 70% del-le materie coloranti esaminate ri-sultano contaminate per presenzadi sostanze chimiche pericolose,rilevate a concentrazioni superio-ri ai limiti previsti da Detox; men-tre soltanto una percentuale irriso-ria (0,8%), non risulterebbe con-forme ai limiti auto-imposti dalleaziende e dai brand aderenti a Zd-hc Foundation (Zero DischargeHazardous Chemicals). Detto inaltre parole per Zdhc sono confor-mi 239 coloranti su 240, mentreper Detox nessuno. «Quando lanostra iniziativa per un tessilecompetitivo e sostenibile ha mos-so i primi passi qui a Prato non

avremmo mai immaginato di riu-scire a coinvolgere un gruppo co-sì significativo di aziende dispo-ste a cambiare completamente illoro approccio alla produzione tes-sile», dice il presidente di Confin-dustria Toscana Nord Andrea Ca-vicchi. «Oggi abbiamo scelto diportare questa sfida a livello nazio-nale consorziandoci perché cre-diamo che produrre un tessile diqualità che non sia una minacciaper l'ambiente sia un obiettivo dapromuovere a livello nazionale».Non è utopia, ribadisce Cavicchiche crede e rilancia la sfida del di-stretto green, come opportunitàdi sviluppo e carta per fare busi-ness. «Ci sono coloranti che pro-vocano alterazioni ormonali efemminilizzazione della faunamarina; altri che portano allergie- precisa Giuseppe Ungherese diGreenpeace - Il loro impiego nel-la produzione tessile nei limiti dilegge, è consentito. Questa ricercaè una fotografia reale delle conta-minazioni presenti nei coloranti,cambiare per avere delle produzio-ni pulite non più inquinanti perl'ambiente è possibile». I colossidella moda da Zara a H&M fino aValentino e Miroglio, hanno giàintrapreso la strada Detox. Obiet-tivo arrivare al 2020 con una pro-duzione toxic-free.

Silvia Bini

In Itatìa conta qíaottre 20 adesioniTra gli obiettivi principali delCID, che conta già le adesionidi 23 aziende del distrettopratese e della tintoria Bertodi Padova - che hanno giàsottoscritto l'impegno Detoxdi Greenpeace - ci sono lapromozione della ricerca,il supporto tecnico eoperativo alle aziendeassociate affinché rispettinogli standard previsti dalprotocollo Detox e lapromozione di strumenti diconoscenza ed innovazionetecnologica dei processiproduttivi. Il Consorzio siavvarrà inoltre di unComitato tecnico scientificoche conta sulla presenzaindipendente e non onerosadi Greenpeace, che nel 2011ha lanciato la sfida Detoxall'industria tessile control'utilizzo di sostanze tossichenella filiera produttiva.

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