Istituto Comprensivo “Alta Valsesia”Istituto Comprensivo “Alta Valsesia”Scuola primaria di Alagna ValsesiaScuola primaria di Alagna Valsesia

Anno scolastico 2011 – 2012Anno scolastico 2011 – 2012Pluriclasse 4a/5aPluriclasse 4a/5a

Cl. 4aCl. 4a Cl. 5aCl. 5a

Lorenzo CucciolaLorenzo CucciolaArianna Jaggi Arianna Jaggi Pozzi Adele Pozzi Adele Sara Stainer Sara Stainer

Anna EnzioAnna EnzioKristian Guala Kristian Guala Pietro Paglino Pietro Paglino

Giovanni OngaroGiovanni Ongaro

insegnante Paola Leonorisinsegnante Paola Leonoris

Progetto “Alta Valsesia un territorio da vivere”Progetto “Alta Valsesia un territorio da vivere”

I fratelli D'Henricis I fratelli D'Henricis ( o D'Enrico)( o D'Enrico)

Questa famiglia di artisti il cui cognome Questa famiglia di artisti il cui cognome italianizzato è D'Enrico è cresciuta ad italianizzato è D'Enrico è cresciuta ad

Alagna: è molto antica, perchè discende Alagna: è molto antica, perchè discende dal primo gruppo di coloni abitanti a dal primo gruppo di coloni abitanti a

Pedemonte.Pedemonte.La si incontra per la La si incontra per la prima volta in un prima volta in un documento del 22 documento del 22 luglio 1302 con cui luglio 1302 con cui Henrigeto Ursus scrive Henrigeto Ursus scrive l’elenco della dote della l’elenco della dote della propria figlia Imelda).propria figlia Imelda). Particolare della pergamena datata

1302

Di quel primo gruppo di coloni facevano parte le due Di quel primo gruppo di coloni facevano parte le due famiglie di famiglie di HenrigoneHenrigone e di suo fratello e di suo fratello HenrighetoHenrigheto Alamannus detto Ursus, (è da questi due nomi che deriva il Alamannus detto Ursus, (è da questi due nomi che deriva il cognome d'Henricis) entrambi discendenti da un uomo di cognome d'Henricis) entrambi discendenti da un uomo di Macugnaga, “ser Ugonis ", a cui vennero affittati degli Macugnaga, “ser Ugonis ", a cui vennero affittati degli alpeggi nella Valle del Mud. alpeggi nella Valle del Mud. In frazione Giacomolo (Z'Jacmuls hus) esiste ancora la casa In frazione Giacomolo (Z'Jacmuls hus) esiste ancora la casa dove abitavano i D'Henricis.dove abitavano i D'Henricis.

Casa D’Henricis com’era e com’è oggi - Su una trave sopra alla porta Casa D’Henricis com’era e com’è oggi - Su una trave sopra alla porta è scolpita questa iscrizione:è scolpita questa iscrizione: “Alein Got die ehr – 1609 - Solo a Dio “Alein Got die ehr – 1609 - Solo a Dio l’onore”.l’onore”.

Il padre, Giovanni del Riale di Alagna, era fabbro ferraio: secondo la tradizione Il padre, Giovanni del Riale di Alagna, era fabbro ferraio: secondo la tradizione esercitò anche in Valle d’Aosta e si ritiene sia sua la cancellata che chiude esercitò anche in Valle d’Aosta e si ritiene sia sua la cancellata che chiude l’ingresso della cappella di S. Defendente in frazione Giacomolo (Z'Jacmuls l’ingresso della cappella di S. Defendente in frazione Giacomolo (Z'Jacmuls hus), dove abitavano i D’Henricis. Giovanni ebbe sette figli: Antonio (detto hus), dove abitavano i D’Henricis. Giovanni ebbe sette figli: Antonio (detto Tanzio), Giovanni e Melchiorre diventarono artisti famosi.Tanzio), Giovanni e Melchiorre diventarono artisti famosi.

Antonio e Giovanni D’Henricis – Busti in terracotta dello scultore rimese Pietro Dellavedova (1831-1898). Erano di proprietà del teologo G. Farinetti che li lasciò, come scritto nel suo testamento, al Municipio di Alagna e ora sono esposti nell’aula consigliare.

Cappella di S. Defendentein frazione Giacomolo –

In passato probabilmente era la cappella della famiglia D’Henricis.

( fonte: Alessandra Cesa pubblicato sul periodico “De Valle Sicida” – n.1/1995)

I discendenti di Giovanni D’Henricis del RialeI discendenti di Giovanni D’Henricis del Riale

Antonio detto Tanzio (Alagna 1575 – Antonio detto Tanzio (Alagna 1575 – Varallo 1635 o Borgosesia 1633) - Varallo 1635 o Borgosesia 1633) -

pittore pittore  Con Gaudenzio Ferrari è uno dei due artisti-guida in Con Gaudenzio Ferrari è uno dei due artisti-guida in Valsesia ed uno dei maggiori pittori seicenteschi che Valsesia ed uno dei maggiori pittori seicenteschi che conosciamo nell’Italia settentrionale. conosciamo nell’Italia settentrionale. Fu chiamato dai critici d'arte “il Caravaggio delle Alpi”.Fu chiamato dai critici d'arte “il Caravaggio delle Alpi”.Tanzio, così era chiamato, nacque ad Alagna nel 1575 Tanzio, così era chiamato, nacque ad Alagna nel 1575 in frazione Reale e, con ogni probabilità, svolse il suo in frazione Reale e, con ogni probabilità, svolse il suo apprendistato sotto la guida di Giovanni, suo fratello apprendistato sotto la guida di Giovanni, suo fratello maggiore e si può pensare che si sia dedicato alla maggiore e si può pensare che si sia dedicato alla scultura prima che alla pittura, com'era tradizione in scultura prima che alla pittura, com'era tradizione in Valsesia.Valsesia.Nel 1600 Tanzio, insieme all’altro fratello maggiore Nel 1600 Tanzio, insieme all’altro fratello maggiore Melchiorre, fece un viaggio a Roma, dove vide le opere Melchiorre, fece un viaggio a Roma, dove vide le opere di Caravaggio, che era in quegli anni il pittore di Caravaggio, che era in quegli anni il pittore protagonista tra gli artisti italiani e ne restò affascinato.protagonista tra gli artisti italiani e ne restò affascinato.

Rimase a Roma per tanti anni, poi andò a Napoli e in Abruzzo, Rimase a Roma per tanti anni, poi andò a Napoli e in Abruzzo, ma gli storici dell'arte dicono che in questi quindici anni ma gli storici dell'arte dicono che in questi quindici anni trascorsi lontano dalla Valsesia eseguì pochissime opere.trascorsi lontano dalla Valsesia eseguì pochissime opere.Si possono trovare una Pentecoste, i cui frammenti sono oggi Si possono trovare una Pentecoste, i cui frammenti sono oggi conservati presso il Museo di Capodimonte di Napoli, la pala conservati presso il Museo di Capodimonte di Napoli, la pala con la con la CirconcisioneCirconcisione che si trova a Fara San Martino (Chieti) e che si trova a Fara San Martino (Chieti) e quella con la quella con la Madonna dell'incendio sedatoMadonna dell'incendio sedato a Pescocostanzo a Pescocostanzo (L'Aquila). (L'Aquila). Quasi di sicuro ritornò in Valsesia nel 1615, per partecipare alla Quasi di sicuro ritornò in Valsesia nel 1615, per partecipare alla pittura degli affreschi delle nuove cappelle del Sacro Monte di pittura degli affreschi delle nuove cappelle del Sacro Monte di Varallo.Varallo.

Il Sacro Monte di Varallo - Panoramica

PER SAPERNE DI PIU’PER SAPERNE DI PIU’

Perché Antonio è detto Perché Antonio è detto “Tanzio”?“Tanzio”?

Antonio era figlio di Giovanni. Antonio era figlio di Giovanni. Nella lingua titzschu il nome Nella lingua titzschu il nome Giovanni si pronuncia “Anz” e con Giovanni si pronuncia “Anz” e con l’articolo davanti diventa “der l’articolo davanti diventa “der Anz”; se l’articolo viene Anz”; se l’articolo viene abbreviato si dice “d’Anz” e la “d” abbreviato si dice “d’Anz” e la “d” suona come una “t”. Quindi suona come una “t”. Quindi “t’Anz”, da cui il nome “t’Anz”, da cui il nome italianizzato Tanzio, ossia Antonio italianizzato Tanzio, ossia Antonio di Giovanni.di Giovanni.

Prima di impegnarsi al Prima di impegnarsi al Sacro Monte, nel 1616 Sacro Monte, nel 1616 Tanzio dimostrò le Tanzio dimostrò le sue capacità artistiche sue capacità artistiche dipingendo la pala di dipingendo la pala di Domodossola che Domodossola che s'intitola "s'intitola "San Carlo San Carlo comunica gli comunica gli appestatiappestati..

Dopo la pala dipinse gli affreschi della cappella XXVII “Dopo la pala dipinse gli affreschi della cappella XXVII “Cristo Cristo condotto per la prima volta al tribunale di Pilato” tra il 1610 e il condotto per la prima volta al tribunale di Pilato” tra il 1610 e il 16171617 al Sacro Monte di Varallo.al Sacro Monte di Varallo.

Particolari dell’affresco nei quali Particolari dell’affresco nei quali Tanzio ha raffigurato sé stesso Tanzio ha raffigurato sé stesso ed ed i suoi due fratelli Melchiorre e i suoi due fratelli Melchiorre e Giovanni.Giovanni.

Proseguì con gli affreschi della cappella XXXIV (Proseguì con gli affreschi della cappella XXXIV (Pilato si lava Pilato si lava le manile mani),(1619-20). ),(1619-20).

Sul soffitto: particolare dell’ affresco con gli angeli che reggono un cartiglio con le scritte: ”Il suo sangue sopra di voi e sopra i vostri figli. Nel fossato ti circonderanno i tuoi nemici”.

Affresco sulle pareti: Gruppo di Farisei

Affresco sulle pareti: particolare

Circa 10 anni più tardi dipinse un'altra scena di tribunale, quella della Cappella Circa 10 anni più tardi dipinse un'altra scena di tribunale, quella della Cappella XXVIII ( XXVIII ( Gesù davanti ad ErodeGesù davanti ad Erode). Gli affreschi risultavano iniziati, ma ancora ). Gli affreschi risultavano iniziati, ma ancora incompleti, nel 1628, quando visitò il Sacro Monte il vescovo Volpi e ordinò di incompleti, nel 1628, quando visitò il Sacro Monte il vescovo Volpi e ordinò di concludere la decorazione pittorica delle pareti e delle statue. Gli affreschi sono concludere la decorazione pittorica delle pareti e delle statue. Gli affreschi sono caratterizzati da tinte scure, in cui predominano i grigi e gli azzurri e rappresentano caratterizzati da tinte scure, in cui predominano i grigi e gli azzurri e rappresentano l’opera più tardal’opera più tarda lasciata da Tanzio al Sacro Monte. lasciata da Tanzio al Sacro Monte. L'impegno che mise nelle sue opere al Sacro Monte fu straordinario e i critici d’ arte L'impegno che mise nelle sue opere al Sacro Monte fu straordinario e i critici d’ arte dicono che Tanzio dimostrò di essere bravo quanto il più celebre pittore Morazzone.dicono che Tanzio dimostrò di essere bravo quanto il più celebre pittore Morazzone.

Particolari degli affreschi della Cappella n. 28

Nel periodo seguente alle sue opere Nel periodo seguente alle sue opere al Sacro Monte, lavorò solo in al Sacro Monte, lavorò solo in parrocchie secondarie, disperse nei parrocchie secondarie, disperse nei territori tra Piemonte e Lombardia. territori tra Piemonte e Lombardia. Tra di esse devono essere ricordate Tra di esse devono essere ricordate almeno la tela del tenero incontro di almeno la tela del tenero incontro di Giacobbe e RacheleGiacobbe e Rachele alla Galleria alla Galleria Sabauda, il Sabauda, il San Sebastiano curato San Sebastiano curato da Sant'Ireneda Sant'Irene alla National Gallery di alla National Gallery di Washington e i due Washington e i due Davide con la Davide con la testa di Goliatesta di Golia presenti nella presenti nella pinacoteca di Varallo.pinacoteca di Varallo.

Davide e Golia Pinacoteca di Varallo

Poi nel 1627 dipinse i preziosi Poi nel 1627 dipinse i preziosi affreschi per la affreschi per la cappella cappella dell’Angelo Custodedell’Angelo Custode nella basilica nella basilica di San Gaudenzio a Novara. di San Gaudenzio a Novara. Tanzio realizzò il Cristo in gloria Tanzio realizzò il Cristo in gloria della volta e i quattro santi di della volta e i quattro santi di fianco all’ancona (in alto i santi fianco all’ancona (in alto i santi francescani Bernardo e francescani Bernardo e Francesco, sotto i quali erano Francesco, sotto i quali erano raffigurati, in onore della famiglia raffigurati, in onore della famiglia che commissionò l’opera, i santi che commissionò l’opera, i santi Ottavio e Nazaro) con scene Ottavio e Nazaro) con scene bibliche sulla lunetta superiore e bibliche sulla lunetta superiore e nei sottarchi della cappella.nei sottarchi della cappella.

Nel 1629 il Tanzio completò Nel 1629 il Tanzio completò anche, per la parete laterale, il anche, per la parete laterale, il grande dipinto della “Battaglia di grande dipinto della “Battaglia di Sennacherib”, definito dallo Sennacherib”, definito dallo storico dell’arte Testori un storico dell’arte Testori un “capolavoro supremo”.“capolavoro supremo”.

La storia della Valsesia racconta che, negli ultimi anni, Tanzio La storia della Valsesia racconta che, negli ultimi anni, Tanzio vivesse a Varallo presso il convento francescano di Santa Maria vivesse a Varallo presso il convento francescano di Santa Maria delle Grazie. Lì, nella chiesa del convento, c'era in quel periodo delle Grazie. Lì, nella chiesa del convento, c'era in quel periodo un suo dipinto “un suo dipinto “Il martirio dei beati francescani a Nagasaki”, Il martirio dei beati francescani a Nagasaki”, ora ora conservato nella Pinacoteca di Brera (Milano).conservato nella Pinacoteca di Brera (Milano).Antonio d'Enrico morì forse nel 1633 o nel 1635 a Varallo Antonio d'Enrico morì forse nel 1633 o nel 1635 a Varallo (secondo Casimiro Debiaggi in “Dizionario degli artisti Valsesiani – (secondo Casimiro Debiaggi in “Dizionario degli artisti Valsesiani – 1968).1968).

Era il fratello più anziano di Antonio, il Tanzio. Era il fratello più anziano di Antonio, il Tanzio. La sua carriera artistica  si svolse per la massima parte presso La sua carriera artistica  si svolse per la massima parte presso il Sacro Monte di Varallo, dove lavorò ininterrottamente per il Sacro Monte di Varallo, dove lavorò ininterrottamente per quasi quarant'anni. quasi quarant'anni. Il “popolo delle sue statue” è distribuito in una ventina di Il “popolo delle sue statue” è distribuito in una ventina di cappelle, alcune affollatissime.cappelle, alcune affollatissime.Si conosce pochissimo sul suo apprendistato: iniziò presto a Si conosce pochissimo sul suo apprendistato: iniziò presto a lavorare al fianco del più anziano fratello Enrico in attività di lavorare al fianco del più anziano fratello Enrico in attività di progettazione edilizia, religiosa e civile. progettazione edilizia, religiosa e civile. Nella realizzazione dell’enorme lavoro di plasticatore Nella realizzazione dell’enorme lavoro di plasticatore ( plasmatore di statue in terracotta), fu aiutato – oltre che ( plasmatore di statue in terracotta), fu aiutato – oltre che dell’altro fratello, Melchiorre – da quelli che lavorarono nella dell’altro fratello, Melchiorre – da quelli che lavorarono nella fiorente bottega che creò.fiorente bottega che creò.Per quasi quarant’anni ebbe l’esclusiva della produzione Per quasi quarant’anni ebbe l’esclusiva della produzione plastica nel Sacro Monte. plastica nel Sacro Monte.

Giovanni (Alagna - fraz. Reale 1560 - Giovanni (Alagna - fraz. Reale 1560 - Borgosesia 1644) - architetto e Borgosesia 1644) - architetto e

statuariostatuario   

Egli lasciò le sue opere più belle nelle cappelle realizzate con la Egli lasciò le sue opere più belle nelle cappelle realizzate con la collaborazione, per la parte pittorica, del fratello Antonio, Tanzio.collaborazione, per la parte pittorica, del fratello Antonio, Tanzio.Sono:Sono:la cappella n. 27 “Cristo condotto la prima volta al Tribunale di la cappella n. 27 “Cristo condotto la prima volta al Tribunale di Pilato” che è stata completata tra il 1615 e il 1617 circa. Pilato” che è stata completata tra il 1615 e il 1617 circa. Si nota una straordinaria integrazione fra pittura e scultura, Si nota una straordinaria integrazione fra pittura e scultura, evidente soprattutto nella folla, in parte dipinta e in parte in vero evidente soprattutto nella folla, in parte dipinta e in parte in vero rilievo, che dalla parete destra segue Cristo nell’aula di Pilato.rilievo, che dalla parete destra segue Cristo nell’aula di Pilato.

la n. 34 “Pilato si lava le mani”, la n. 34 “Pilato si lava le mani”, dove la scena scolpita  con 16 dove la scena scolpita  con 16 statue rappresenta nello spazio statue rappresenta nello spazio reale i personaggi dello spazio reale i personaggi dello spazio dipinto,dipinto,

e la n. 28 “Cristo al Tribunale di Erode”, in cui le sue statue si e la n. 28 “Cristo al Tribunale di Erode”, in cui le sue statue si distinguono perché sono molto realistiche ed espressive.distinguono perché sono molto realistiche ed espressive. L’opera venne L’opera venne realizzata intorno 1630, ma le statue (35) erano già state posate all’ realizzata intorno 1630, ma le statue (35) erano già state posate all’ interno nel 1628, mentre il fratello Antonio stava procedendo alla interno nel 1628, mentre il fratello Antonio stava procedendo alla conclusione degli affreschi.conclusione degli affreschi.

Venne chiamato a lavorare anche ai Sacri Monti di Venne chiamato a lavorare anche ai Sacri Monti di Oropa (a partire dal 1621) e Orta (dal 1630). Nel Oropa (a partire dal 1621) e Orta (dal 1630). Nel 1640 – a più di ottant'anni - si trasferì a 1640 – a più di ottant'anni - si trasferì a Borgosesia, dove allestì alcune statue delle Borgosesia, dove allestì alcune statue delle cappelle del Santuario di Sant'Anna di Montrigone. cappelle del Santuario di Sant'Anna di Montrigone. Dopo la sua morte avvenuta nel 1644 a Dopo la sua morte avvenuta nel 1644 a Borgosesia, l'attività della sua bottega fu Borgosesia, l'attività della sua bottega fu proseguita da Giacomo Ferro. proseguita da Giacomo Ferro.

Cappella n. 31 – La coronazione di spine

Cappella n. 30 – La flagellazione

Cappella n. 15 – Il miracolo del paralitico

Santuario di Sant'Anna di Montrigone.Santuario di Sant'Anna di Montrigone.

Melchiorre ( Alagna ca.1573 – Melchiorre ( Alagna ca.1573 – Varallo, ca. 1642) - pittoreVarallo, ca. 1642) - pittore

Pur essendo, per così Pur essendo, per così dire, vissuto all'ombra dei dire, vissuto all'ombra dei due più celebri fratelli, la due più celebri fratelli, la sua importanza artistica sua importanza artistica non può essere non può essere sottovalutata.sottovalutata.Sappiamo che in data Sappiamo che in data anteriore al 1600 – anteriore al 1600 – mentre per Tanzio non ci mentre per Tanzio non ci sono notizie di opere sono notizie di opere realizzate – Melchiorre realizzate – Melchiorre aveva già realizzato aveva già realizzato diverse opere. A lui fino diverse opere. A lui fino alla metà del 1900 sono alla metà del 1900 sono sempre stati attribuiti gli sempre stati attribuiti gli affreschi realizzati nel affreschi realizzati nel 1597 a Riva Valdobbia, 1597 a Riva Valdobbia, sulla facciata della sulla facciata della parrocchiale di San parrocchiale di San Michele, raffiguranti un Michele, raffiguranti un San CristoforoSan Cristoforo ed un ed un grandioso grandioso Giudizio Giudizio UniversaleUniversale. .

Secondo uno studioso, Secondo uno studioso, Casimiro Debiaggi, la Casimiro Debiaggi, la realizzazione dell'affresco del realizzazione dell'affresco del Giudizio UniversaleGiudizio Universale sarebbe sarebbe da attribuire ad un altro da attribuire ad un altro autore: precisamente a autore: precisamente a Melchiorre D'Enrico, figlio di Melchiorre D'Enrico, figlio di Enrico del Riale d'Alagna, Enrico del Riale d'Alagna, appartenuto ad un altro ramo appartenuto ad un altro ramo dello stesso ceppo familiare; dello stesso ceppo familiare; mentre al nostro Melchiorre mentre al nostro Melchiorre spetterebbe solo l'opera del spetterebbe solo l'opera del San CristoforoSan Cristoforo. . Il signorIl signor Debiaggi ritiene che Debiaggi ritiene che il Melchiorre fratello del il Melchiorre fratello del Tanzio, fosse all'epoca troppo Tanzio, fosse all'epoca troppo giovane per un'opera così giovane per un'opera così laboriosa.laboriosa.

Nel 1600 Melchiorre partì, assieme al fratello Tanzio, alla volta Nel 1600 Melchiorre partì, assieme al fratello Tanzio, alla volta di Roma.di Roma. Melchiorre lavorò moltissimo con il fratello Giovanni Melchiorre lavorò moltissimo con il fratello Giovanni per eseguire gli urgenti lavori al Sacro Monte di Varallo. Verso per eseguire gli urgenti lavori al Sacro Monte di Varallo. Verso il 1614 ebbe modo di evidenziare le sue qualità di pittore il 1614 ebbe modo di evidenziare le sue qualità di pittore affrescando (assieme a Gian Giacomo Testa) la cappella XXXI affrescando (assieme a Gian Giacomo Testa) la cappella XXXI ((La coronazione di spineLa coronazione di spine), quando Giovanni aveva già ), quando Giovanni aveva già realizzato le statue.realizzato le statue. Lavorò anche nei cantieri dei Sacri Monti Lavorò anche nei cantieri dei Sacri Monti di Oropa e di Orta San Giulio. Più tardi collaborò strettamente di Oropa e di Orta San Giulio. Più tardi collaborò strettamente anche con il fratello Antonio, il Tanzio. anche con il fratello Antonio, il Tanzio. Infatti nel 1627 firmò insieme a lui il contratto per la Infatti nel 1627 firmò insieme a lui il contratto per la realizzazione degli affreschi della realizzazione degli affreschi della cappella dell'Angelo Custodecappella dell'Angelo Custode nella basilica di San Gaudenzio a Novara.nella basilica di San Gaudenzio a Novara.Nel 1633, quando Tanzio morì, era forse già impegnato con lui Nel 1633, quando Tanzio morì, era forse già impegnato con lui a Borgosesia, nella realizzazione degli affreschi della a Borgosesia, nella realizzazione degli affreschi della cappella cappella GibelliniGibellini, nella collegiata dei Santi Pietro e Paolo e, subito , nella collegiata dei Santi Pietro e Paolo e, subito dopo, la morte del fratello, venne incaricato personalmente dopo, la morte del fratello, venne incaricato personalmente per la continuazione dell'opera. per la continuazione dell'opera.

La famiglia D’Henricis diventata La famiglia D’Henricis diventata D’Enrico si è estinta:D’Enrico si è estinta:l’ ultima discendente fu Anna l’ ultima discendente fu Anna Maria morta nel 1892: aveva Maria morta nel 1892: aveva avuto una figlia da Lorenzo avuto una figlia da Lorenzo Perro, Maria, che è morta prima Perro, Maria, che è morta prima di lei nel 1870.di lei nel 1870.In questa foto Anna Maria è In questa foto Anna Maria è ritratta davanti alla casa della ritratta davanti alla casa della bisnonna Maria Bruno.bisnonna Maria Bruno.La casa è un edificio storico: vi La casa è un edificio storico: vi abitò anche Giovanni Bruno, che abitò anche Giovanni Bruno, che fu parroco di Rassa e cappellano fu parroco di Rassa e cappellano di Alagna intorno al 1665. di Alagna intorno al 1665.

Bibliografia:Bibliografia:

•Dizionario degli artisti Valsesiani – Casimiro Debiaggi – Varallo 1968•I D’Enrico: una dinastia di artisti – Alessandra Cesa - Tratto da “De Valle Sicida- n.1 1995-Società Valsesiana di cultura •Alagna Valsesia: una comunità walser – Valsesia Editrice 1983•Antonio D’Enrico detto Tanzio da Varallo – Tesi di Laurea di Laura Tioli•Storia della Vallesesia – F. Tonetti – Ed. Corradini Borgosesia 1875-1880•Guida della Valsesia – F. Tonetti – Tip.Camaschella e Zanfa - Varallo 1891•Il Sacro Monte di Varallo – Guida illustrativa – De Agostini NO 1986•I Walser e la loro lingua- Dal grande nord alle Alpi-Dizionario della lingua walser di Alagna Valsesia-Gilardino Sergio Maria-Zeisciu Centro Studi- 2008

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