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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “G. VERGA” VIAGRANDE A.S. 2006/2007 LABORATORIO DI LETTURA IN PRESENZA DI ALUNNA CON BISOGNI SPECIALI CLASSE I C INSEGNANTI: ALLOTTA GRAZIELLA DI NATALE NUNZIA

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE “G. VERGA” … · Il cielo di primavera, quando il vento modella e disfa le nuvole, è sempre uno spettacolo bellissimo e grandioso: io immaginavo

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ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE

“G. VERGA”

VIAGRANDE

A.S. 2006/2007

LABORATORIO DI LETTURA

IN PRESENZA DI

ALUNNA CON BISOGNI SPECIALI

CLASSE I C

INSEGNANTI: ALLOTTA GRAZIELLA

DI NATALE NUNZIA

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Fiori colorati in cielo, alberi che sembrano nuvole, un

prato con i colori del cielo, il cielo con i colori del prato…

Vedere il mondo con occhi diversi e non restare legati a

ciò che siamo abituati a vedere, considerare la diversità

come una diversa manifestazione della normalità, provare

ad entrare in un mondo diverso…

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Perché un laboratorio

Il laboratorio di lettura nasce da un’esigenza didattica inserita

nell’ambito di una specifica disciplina, Lettere, ma con valenze

chiaramente trasversali a tutti gli insegnamenti. La didattica

laboratoriale permette la creazione di un setting di

apprendimento diverso da quello tradizionale e, in tal senso,

permette l’estrinsecazione di potenzialità altrimenti non

esprimibili. In quest’ottica, il laboratorio di lettura in presenza

di un’alunna con bisogni speciali può essere il mezzo per cercare

e raggiungere l’integrazione tra gli alunni.

E’ stato, quindi, creato un momento didattico diverso dai soliti,

un “cerchio magico”, in cui le distanze e le difficoltà relazionali

si accorciano, dove si cerca di dare spazio alle proprie

sensazioni, alle riflessioni, alle fantasie che possano scaturire

dalla lettura di un brano (di seguito riportato), dal vivere un

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momento ora più simile a quello del compagno disabile, come fare

lezione distesi a terra…

L’integrazione nasce dalla consapevolezza che esiste un mondo

diverso dal nostro, da quello dei “normodotati”, ma non per

questo meno importante, un mondo ricco di sensazioni e

sentimenti da cercare e cogliere.

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U.A. N° 3

DISCIPLINA: LABORATORIO DI LETTURA

CLASSE 1a C

Titolo

IL CERCHIO MAGICO

1.1 Obiettivi educativi

• Relazionarsi con gli altri • Sviluppare l’immaginario soggettivo e collettivo • Imparare a condividere con gli altri esperienze ed emozioni

1.2 Obiettivi didattici • Migliorare la capacità di ascolto

1.3 Metodologia 1.4 Strumenti 1.5 Percorso 1.6 Durata 1.7 Competenze in uscita

• Gruppo classe • Osservazione da parte dei ragazzi dell’elaborazione dei

compagni • Osservazione da parte degli insegnanti • Verbalizzazione • Riflessione scritta dell’esperienza • Palestra, testi di vario genere

• Formazione del cerchio magico (seduti per terra in cerchio

senza scarpe) • Scelta del testo • Lettura ad alta voce da parte dell’insegnante • Lettura silenziosa da parte dei ragazzi • Ogni alunno interroga il testo, sceglie parti significative del

testo • Costruzioni di immagini con più linguaggi (corpo, suono,

colori) • Rappresentazione del testo • Due incontri

• Acquisizione di nuove tecniche espressive

A R T I C O L A Z I O N E 1.8 Evento finale /

Prodotto • Stimolare la comunicazione • Sviluppare la creatività • Migliorare la relazione con gli altri

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LE STELLE

(tratto da “Il cielo che si muove” di M. Lodi)

D’estate, dopo la cena, giocavamo a nascondino nel cortile…

…ma era una notte buia, senza luna, e tutto era nero intorno a me. Alzai lo

sguardo verso l’alto e in quel momento vidi un cielo fitto di stelle come

mai l’avevo visto. Uno spettacolo.

C’erano stelline così piccole che parevano granellini di sabbia, altre erano

invece grandi e luminose, rosse e gialle. E in mezzo al cielo c’era una nuvola

chiara e sfumata che non era una nuvola, ma polvere di stelle.

Quella sera, finito il gioco, mi sedetti su un muretto e continuai a

guardare le stelle: erano tantissime. Provai a contarle: una, due, tre,

quattro, dieci…ma ben presto la numerazione diventò impossibile: il mio

occhio frugava nell’infinito stellare ma si smarriva…

…intanto pensavo:”Cosa fanno lassù tutte quelle stelle? E perché sono

diverse: piccole e grandi, lampeggianti e no? E perché ci sono?”

…la giostra di stelle mi fece capire quanto piccolino ero io in quell’immenso

spazio che si muoveva con ordine…

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DOVE NASCONO LE NUVOLE

(tratto da “Il cielo che si muove” di M. Lodi)

Quando l’inverno finiva e il cielo diventava azzurro, io guardavo le nuvole

bianche che passavano sopra di me. Le guardavo dalla terrazza, dal

giardino, dal campo sportivo, dai prati. Ma le guardavo di più quando c’era

vento, mentre si spostavano cambiando forma, diventavano più grandi o si

spezzavano in tante altre piccole nuvole. Mi piaceva giocare con i miei

compagni a trasformare con la fantasia le nuvole in personaggi o in cose, e

ognuno ci vedeva forme strane e diverse.

Un giorno indicai al mio amico Giacomo un nuvolone bianco grande come

metà del cielo e gli dissi che era un castello. Lui disse che non vedeva

nessun castello nel cielo, ma un drago con quattro teste.

“Non sono teste, sono le torri del castello” insistevo io, “con le bandiere

sulle cime. E sotto c’è una strada che sale fin lassù.”

“Quella è la coda” diceva lui, “le tue bandiere sono le orecchie del drago!”

Insomma, ognuno ci vedeva quello che immaginava.

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Il cielo di primavera, quando il vento modella e disfa le nuvole, è sempre

uno spettacolo bellissimo e grandioso: io immaginavo cavalli bianchi che

correvano, onde del mare spumeggianti, giardini fioriti e caverne

misteriose.

Il cielo non è mai uguale, è come un film con tante scene in un’unica grande

scena aperta come un’arena. Ma non sempre ci passano le nuvole. Ci sono

giorni in cui, specialmente dopo una tempesta di pioggia e di vento, il cielo

diventa azzurro brillante senza una nuvola né piccola né grande……

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ALCUNE RIFLESSIONI DEI RAGAZZI…

Questa lettura (Le stelle) mi ha suscitato emozioni e ascoltandola mi sono

tanto immedesimata nel racconto, mi sono trovata immersa nel milione di

stelle, ho provato un senso di armonia e di serenità, come se in quel

momento mi trovassi lì nel cielo, ho provato un senso di curiosità, la voglia

di sapere da dove venivano quelle stelle e perché splendevano così in alto,

scoprendo che forse ce ne erano altre che ancora non sapevo neanche se

esistessero.

Laura Privitera

Un bambino voleva sapere dove si nascondevano le nuvole. Un giorno le

nuvole erano di forma diversa e il bambino decise di fare un gioco con un

suo amico. Così comparve un drago in cielo…

Questa lettura è la fantasia di tutti i bambini (Dove nascono le nuvole)

Domenica Di Bella

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Oggi siamo scesi in palestra per fare delle attività con K**** in modo che

lei si sentisse a suo agio tra noi. Ci siamo disposti a terra e abbiamo

formato un cerchio. Quando eravamo tutti pronti, la professoressa ci ha

spiegato quello che dovevamo fare: dovevamo formare due squadre e un

componente di ciascuna squadra doveva leggere una lettura. Nel

frattempo, per scrivere le nostre sensazioni ci siamo coricati a pancia in

giù e K**** senza nessun aiuto ci ha imitati e ha iniziato a ridere.

La lettura delle stelle mi ha coinvolto totalmente perché a me piacciono le

stelle, perché brillano e suscitano tanta gioia, perché penso che in quel

momento oltre a me altri bambini e persone di altre religioni e altri colori

le stanno guardando e secondo me è un modo per capirsi.

Giulia Petralia

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Domenica Di Bella

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Laura Privitera

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Chiara Pappalardo

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Dove nascono le nuvole

Agata Gagliano