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Istituzioni di diritto pubblico 2011-2012 Giuseppe G. De Cesare Le fonti del diritto

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Le fonti del diritto

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1. Cosa sono le «fonti del diritto»

2. Quali soggetti concorrono a produrre diritto

3. La Costituzione come fonte sulle fonti

4. Unità, coerenza e completezza dell’ordinamento

5. I criteri per ordinare le fonti del diritto

6. L’interpretazione del diritto

7. Le fonti del diritto: tipologia

8. La Costituzione e le fonti costituzionali

9. Le fonti comunitarie

10. La legge ordinaria dello Stato

11. Gli atti normativi del governo equiparati alla legge: decreti legislativi

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12. Gli atti normativi del governo equiparati alla legge: decreti legge

13. Il referendum abrogativo

14. Le fonti legislative «specializzate»

15. Le fonti espressione di autonomia degli organi costituzionali

16. Le fonti regolamentari

17. Le fonti del diritto regionale

18. Le fonti degli enti locali

19. Le fonti espressione di autonomia collettiva

20. Le fonti «esterne» riconosciute

21. Le fonti fatto

22. Fonti di cognizione, testi unici, pubblicità delle fonti

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Si chiamano fonti del diritto gli Si chiamano fonti del diritto gli attiatti o io i fattifatti che che l’ordinamento giuridico abilita a produrre norme l’ordinamento giuridico abilita a produrre norme giuridiche.giuridiche.

• La generalità delle norme giuridiche• L’astrattezza delle norme giuridiche

Si chiamano fonti fonti di di produzioneproduzione del diritto quei fatti o quegli atti ai quali l’ordinamento attribuisce la capacità di produrre imperative che esso riconosce come propri.

Si chiamano fonti fonti sulla sulla produzioneproduzione quelle norme che disciplinano i modi di produzione del diritto oggettivo, individuando i soggetti titolari di potere normativo, i procedimenti di formazione, gli atti prodotti.

LE FONTI DEL DIRITTO: DEFINIZIONILE FONTI DEL DIRITTO: DEFINIZIONI

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Le fonti fonti sullasulla produzione produzione hanno la funzione di individuare:• i soggetti abilitati a stabilire norme giuridiche mediante fatti o specifici atti fonte• le procedure che a tal fine questi soggetti devono seguire• i modi mediante i quali le norme prodotte devono o possono essere portate a conoscenza dei destinatari

• Le fonti fatto (es. consuetudine)• Le fonti atto (es. costituzione, legge, regolamento)

LE FONTI SULLA PRODUZIONELE FONTI SULLA PRODUZIONE

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• Pubblicazione in forma ufficiale

• Applicazione del principio iura novit curia e del principio ignorantia legis non excusat

• Ricorso in cassazione per violazione di legge contro le sentenze civili e penali ex art. 111.7 Cost

• Interpretazione e applicazione del diritto ex art. 12 delle preleggi

IL REGIME DELLE FONTI PUBBLICISTICHEIL REGIME DELLE FONTI PUBBLICISTICHE

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• Nello stato liberale: la legge del parlamentolegge del parlamento è la fonte che esprime il più alto comando normativo, dunque giuridicamente supremo (fonte primaria); il governo del re può esercitare un potere normativo in esecuzione della legge, in forma di regolamento (fonte secondaria)

• Nello stato liberaldemocratico: la costituzione rigidala costituzione rigida è la fonte suprema dell’ordinamento giuridico, superiore ad ogni altra fonte, innanzitutto alla legge; il potere normativo è distribuito fra molteplici soggetti a livello sia verticale sia orizzontale (pluralismo istituzionale, apertura all’ordinamento internazionale, pluralismo sociale)

FORMA DI STATO E FONTI DEL DIRITTOFORMA DI STATO E FONTI DEL DIRITTO

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Art. 1Indicazione delle fonti

Sono fonti del diritto:

1) le leggi;2) i regolamenti

3) [le norme corporative] (abrogato)4) gli usi.

LE LE DISPOSIZIONI SULLA LEGGE IN DISPOSIZIONI SULLA LEGGE IN GENERALEGENERALE ( (PRELEGGIPRELEGGI DEL 1942) DEL 1942)

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• Le norme di rango costituzionalenorme di rango costituzionale: leggi di revisione costituzionale e leggi costituzionali (art. 138 Cost.); statuti delle regioni speciali (art. 116 Cost.)

• Le norme di rango primarionorme di rango primario: leggi ordinarie dello Stato (artt. 70 ss. e 117 Cost.); decreti legislativi e decreti legge (artt. 76 e 77 Cost.); regolamenti parlamentari (art. 64 Cost.): statuti delle regioni ordinarie (art. 123 Cost.); leggi regionali (artt. 117 e 121 Cost.)

FONTI COSTITUZIONALI E FONTI PRIMARIEFONTI COSTITUZIONALI E FONTI PRIMARIE

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• Non sono configurabili atti fonte primari al di là di quelli espressamente previsti dalla Costituzione

• Ciascun atto normativo non può disporre di una forza maggiore di quella che la Costituzione ad esso attribuisce

• Agli atti fonte primari va riconosciuta forza di leggeforza di legge (art. 77 e art. 134 Cost.)

LE FONTI PRIMARIE: UN LE FONTI PRIMARIE: UN «SISTEMA CHIUSO»«SISTEMA CHIUSO»

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• Capacità di innovare al diritto oggettivo subordinatamente alla Costituzione intesa come fonte suprema, abrogando o modificando atti fonte equiparati o subordinati (profilo attivo)

• Capacità di resistere all’abrogazione o modifica da parte di atti fonte che non siano dotati della medesima forza, in quanto espressione del medesimo processo di produzione normativa (profilo passivo)

LA FORZA DI LEGGELA FORZA DI LEGGE

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• L’individuazione degli atti fonte secondari è lasciata alla disponibilità dei soggetti titolari di potestà normative primarie, sia pure nel rispetto dei limiti costituzionali esistenti (riserva riserva di leggedi legge)

• Gli atti secondari devono essere deliberati sulla base di una previa norma di legge (principio di legalitàprincipio di legalità)

LE FONTI SECONDARIE: UN LE FONTI SECONDARIE: UN «SISTEMA APERTO»«SISTEMA APERTO»

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IL SISTEMA COSTITUZIONALE DELLE FONTIIL SISTEMA COSTITUZIONALE DELLE FONTI

CostituzioneCostituzione(fonte sulle fonti)

Fonti primarieFonti primarie a carattere «chiuso»(forza di legge)

Fonti secondarieFonti secondarie a carattere «aperto»(principio di legalità)

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Unità dell’ordinamentoUnità dell’ordinamentoTutte le norme possono farsi risalire, in ultimo, al potere costituente, cioè al momento fondante dell’ordinamento e all’atto che con esso viene posto, la Costituzione.

Coerenza dell’ordinamentoCoerenza dell’ordinamentoL’ordinamento non tollera contraddizioni tra le parti che lo compongono e prevede criteri e meccanismi per risolvere le antinomie normative, cioè i contrasti tra norme, e consentire all’interprete di individuare la norma, l’unica norma, che deve essere applicata in concreto.

Completezza dell’ordinamentoCompletezza dell’ordinamentoL’ordinamento predispone determinati rimedi per colmare le lacune o vuoti normativi, cioè casi non previsti dal diritto positivo, e permettere all’interprete, anche quando sembri mancare qualsiasi disciplina giuridica, di rinvenire la norma applicabile al caso concreto.

L’ORDINAMENTO GIURIDICO COME SISTEMAL’ORDINAMENTO GIURIDICO COME SISTEMA

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La successione delle fonti nel tempo:criterio cronologico

La sovraordinazione o sottordinazione delle fonti:criterio gerarchico

L’ambito territoriale o materiale di operatività delle fonti :criterio della competenza

COME ORDINARE LE FONTI DEL DIRITTOCOME ORDINARE LE FONTI DEL DIRITTO

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• In caso di contrasto tra norme poste da fonti equiparate, prevale e deve essere applicata la norma posta successivamente nel tempo (lex posterior derogat priori)

• La norma precedente è abrogata da quella successiva (la norma abrogata non è invalida)

• L’abrogazione, presupponendo un contrasto tra norme entrambe valide, non elimina la norma precedente ma ne circoscrive nel tempo l’efficacia

LA RISOLUZIONE DELLE ANTINOMIE NORMATIVE: LA RISOLUZIONE DELLE ANTINOMIE NORMATIVE: CRITERIO CRONOLOGICOCRITERIO CRONOLOGICO

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Art. 11 preleggi«La legge non dispone che per l’avvenire: essa non «La legge non dispone che per l’avvenire: essa non ha effetto retroattivo».ha effetto retroattivo».

• Gli atti normativi valgono, di norma, solo per il futuro• Il divieto di efficacia retroattiva è derogabile per effetto di una legge successiva che disponga diversamente• La retroattività della legge, ove disposta, riguarda solo i rapporti pendenti, non i rapporti esauriti• Il divieto di retroattività è assoluto e inderogabile per le leggi in materia penale (art. 25.2 Cost.)

L’EFFICACIA DELLA LEGGE NEL TEMPOL’EFFICACIA DELLA LEGGE NEL TEMPO

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Art. 15 preleggi«Le leggi non sono abrogate che da leggi posteriori per «Le leggi non sono abrogate che da leggi posteriori per dichiarazione espressa del legislatore, o per dichiarazione espressa del legislatore, o per incompatibilità tra le nuove disposizioni e le precedenti o incompatibilità tra le nuove disposizioni e le precedenti o perché la nuova legge regola l’intera materia già regolata perché la nuova legge regola l’intera materia già regolata dalla legge anteriore».dalla legge anteriore».

• Abrogazione espressa• Abrogazione per incompatibilità• Abrogazione per nuova disciplina dell’intera materia

L’ABROGAZIONE DELLE LEGGIL’ABROGAZIONE DELLE LEGGI

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Esempio: art. 55 d.lgs. 177/2005«Le disposizioni contenute nel presente testo unico non possono essere abrogate, derogate, sospese o comunque modificate, se non in modo esplicito mediante l’indicazione specifica delle fonti da abrogare, derogare, sospendere o modificare».

LE CLAUSOLE DI ABROGAZIONE ESPRESSALE CLAUSOLE DI ABROGAZIONE ESPRESSA

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• In caso di contrasto tra norme poste da fonti non equiparate, prevale e deve essere applicata la norma posta dalla fonte sovraordinata (lex superior derogat inferiori)

• La norma sottordinata è invalida e deve essere eliminata dall’ordinamento mediante annullamento

• L’annullamento, a differenza dell’abrogazione, determina la perdita di efficacia non solo ex nunc, ma anche ex tunc

LA RISOLUZIONE DELLE ANTINOMIE NORMATIVE: LA RISOLUZIONE DELLE ANTINOMIE NORMATIVE: CRITERIO GERARCHICOCRITERIO GERARCHICO

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• In caso di contrasto tra norme poste da fonti ordinate dalla Costituzione secondo differente competenza, prevale e deve essere applicata la norma posta dalla fonte competente (con esclusione di qualsiasi altra fonte)

• La norma non competente è invalida e deve essere eliminata dall’ordinamento mediante annullamento

• L’annullamento, a differenza dell’abrogazione, determina la perdita di efficacia non solo ex nunc, ma anche ex tunc

LA RISOLUZIONE DELLE ANTINOMIE NORMATIVE: LA RISOLUZIONE DELLE ANTINOMIE NORMATIVE: CRITERIO DELLA COMPETENZACRITERIO DELLA COMPETENZA

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Art. 12.1 preleggi«Nell’applicare la legge non si può ad essa attribuire altro «Nell’applicare la legge non si può ad essa attribuire altro senso che quello fatto palese dal significato proprio delle senso che quello fatto palese dal significato proprio delle parole secondo la connessione di esse, o dalla intenzione del parole secondo la connessione di esse, o dalla intenzione del legislatore».legislatore».

• L’interpretazione letterale o testuale• L’interpretazione teleologica (in senso soggettivo o in senso oggettivo)• L’interpretazione logico-sistematica

L’INTERPRETAZIONE DELLA LEGGEL’INTERPRETAZIONE DELLA LEGGE

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Art. 12.2 preleggi

• Le lacune colmate per analogia legis: «se una controversia non può essere decisa con una precisa disposizione, si ha riguardo alle disposizioni che regolano casi simili o materie analoghe»• Le lacune colmate per analogia iuris: «se il caso rimane ancora dubbio, si decide secondo i principi generali dell’ordinamento giuridico dello Stato»

• Il divieto di analogia per le leggi penali e per le leggi speciali (art. 14 preleggi)• Il criterio di stretta interpretazione delle disposizioni costituzionali sui diritti fondamentali (favor libertatis)

LE LACUNE NORMATIVE E L’ANALOGIALE LACUNE NORMATIVE E L’ANALOGIA

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Esempio: art. 14 l. 28/1999«La disposizione di cui all’articolo 26, comma 4, terzo periodo, del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 600, riguardante l’applicazione della ritenuta a titolo d’imposta sugli interessi, premi ed altri frutti delle obbligazioni e titoli similari e sui conti correnti, deve intendersi nel senso che tale ritenuta si applica anche nei confronti dei soggetti esclusi dall’imposta sul reddito delle persone giuridiche».

LE LEGGI DI INTERPRETAZIONE AUTENTICALE LEGGI DI INTERPRETAZIONE AUTENTICA

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Regolamenti e direttiveRegolamenti e direttive(art. 288 Tfue)

LE FONTI NELL’ORDINAMENTO DELL’ LE FONTI NELL’ORDINAMENTO DELL’ UNIONE EUROPEAUNIONE EUROPEA

TrattatiTrattati(Tue e Tfue)

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CostituzioneCostituzione

Leggi costituzionali(art. 138 Cost.)

Leggi ordinarie e atti aventi forza di

legge(artt. 70 ss. e 117.1-4 Cost.)

Regolamenti governativi(artt. 87.5 e 117.6 Cost.)

LE FONTI NELL’ LE FONTI NELL’ ORDINAMENTO DELLO STATOORDINAMENTO DELLO STATO

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LE FONTI NELL’ LE FONTI NELL’ ORDINAMENTO DELLE REGIONIORDINAMENTO DELLE REGIONI

CostituzioneCostituzione CostituzioneCostituzione

Statuti ordinari(art. 123 Cost.)

Leggi regionali(artt.117 e 121 Cost.)

Regolamenti regionali

(artt.117.6 e 121 Cost.)

Statuti speciali(art. 116 Cost.)

Leggi regionali (v. statuti)

Regolamenti regionali

(v. statuti)

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LE FONTI NELL’ORDINAMENTO DEGLI LE FONTI NELL’ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALIENTI LOCALI

Regolamenti comunali e provinciali(art. 117.6 Cost., art. 7 Tuel)

Statuti comunali e provinciali(art. 114 Cost., art. 6 Tuel)

Legge dello Stato (art. 117.2, p) Cost.)

CostituzioneCostituzione

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• Le leggi di revisione costituzionale: modificano, mediante emendamento, aggiunta o soppressione, il testo della Costituzione

• Le leggi costituzionali: affiancano il testo della Costituzione, pur non facendone parte, nelle materie coperte da riserva di legge costituzionale (artt. 71.1, 96, 116.1, 132.1, 137.1 Cost.) o in altre materie disciplinate nelle forme dell’art. 138 Cost.

LE FONTI COSTITUZIONALILE FONTI COSTITUZIONALI

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• Duplice deliberazione da parte di ciascuna camera, la seconda a distanza non inferiore a tre mesi• Approvazione in seconda deliberazione a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna camera• Possibilità di richiedere, entro tre mesi dalla pubblicazione notiziale del testo di legge approvato dal Parlamento, il referendum costituzionale da parte di 500 mila elettori, 5 consigli regionali, 1/5 dei componenti di una camera• In alternativa, approvazione in seconda deliberazione a maggioranza dei due terzi dei componenti di ciascuna camera, senza possibilità di richiedere il referendum

LE FONTI COSTITUZIONALI: LE FONTI COSTITUZIONALI: IL IL PROCEDIMENTO AGGRAVATOPROCEDIMENTO AGGRAVATO

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Prima deliberazione Seconda deliberazione

LE LEGGI DI REVISIONE COSTITUZIONALE E LE LE LEGGI DI REVISIONE COSTITUZIONALE E LE ALTRE LEGGI COSTITUZIONALI: IL ALTRE LEGGI COSTITUZIONALI: IL

PROCEDIMENTOPROCEDIMENTO

PromulgazionePromulgazione

non meno di tre mesi

a maggioranza dei a maggioranza dei due terzi dei due terzi dei

componenti di componenti di ciascuna Cameraciascuna Camera

a maggioranza a maggioranza assoluta dei assoluta dei

componenti di componenti di ciascuna Cameraciascuna Camera

Eventuale referendum1/5 dei componenti di una

camera, 5 consigli regionali o 500 mila elettori

PromulgazionePromulgazione

tre mesitre mesi

nessuna richiesta nessuna richiesta di referendumdi referendum

richiesta di referendumrichiesta di referendum

se è approvato dalla maggioranza dei voti validise è approvato dalla maggioranza dei voti validi

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LA REVISIONE COSTITUZIONALELA REVISIONE COSTITUZIONALE (comparazione)(comparazione)

In Germania tutte le modifiche devono ottenere il consenso di almeno 2/3 dei membri delle Camere. Così anche in Portogallo, in Giappone, dove è previsto anche un referendum, e in Belgio, dove è previsto che siano elette nuove Camere prima della votazione finale della riforma.

In alcuni paesi nordici, come la Norvegia, la Svezia e la Danimarca, sulla falsariga delle Costituzione rivoluzionaria francese dei '91, è previsto che il Parlamento che propone una riforma costituzionale venga sciolto e sia rinviato alle nuove Camere la approvazione finale.

Spesso è prevista anche l'approvazione diretta dei popolo con il referendum. Così in Grecia, dove sono previste due deliberazioni successive delle "vecchie" Camere e una delle "nuove", imponendo comunque, prima o dopo, che sia raggiunta la maggioranza dei 3/5 dei deputati.

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In Spagna le riforme richiedono la maggioranza almeno dei 3/5 dei membri delle Camere; ma per le riforme più importanti è prescritto che le due Camere votino a maggioranza dei due terzi, siano poi sciolte, siano indette le elezioni e convocate le nuove Camere, che devono riapprovare ancora con la stessa maggioranza la proposta di riforma-proposta che, infine, deve essere sottoposta a referendum. Negli Stati Uniti gli emendamenti devono passare attraverso un doppio filtro, quello dei Congresso e quello dei parlamenti degli Stati membri, e le maggioranze richieste variano, tra proposta e approvazione finale, dai 2/3 ai 3/4 dei voti (si pensi che l'approvazione dei XXVII emendamento della Costituzione americana ha richiesto un procedimento durato più di due secoli!). Solo in Francia è possibile cambiare la Costituzione con voto a maggioranza semplice dalle due Camere, ma occorre anche l'approvazione del popolo tramite referendum: questo può essere evitato solo se le Camere, convocate a congresso dal Presidente della Repubblica, approvano la proposta a maggioranza dei 3/5 dei voti validi.

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I LIMITI ALLA REVISIONE COSTITUZIONALEI LIMITI ALLA REVISIONE COSTITUZIONALE

Limite espresso: la «forma repubblicanaforma repubblicana» (art. 139 Cost.)

Limiti impliciti: i «principi supremi dell’ordinamento principi supremi dell’ordinamento costituzionalecostituzionale» (v. sentenza Corte cost. 1146/1988)

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La Costituzione italiana contiene alcuni principi supremi che non possono essere sovvertiti o modificati nel loro contenuto essenziale neppure da leggi di revisione costituzionale o da altre leggi costituzionali. Tali sono tanto i principi che la stessa Costituzione esplicitamente prevede come limiti assoluti al potere di revisione costituzionale, quale la forma repubblicana (art. 139 Cost.), quanto i principi che, pur non essendo espressamente menzionati fra quelli non assoggettabili al procedimento di revisione costituzionale, appartengono all'essenza dei valori supremi sui quali si fonda la Costituzione italiana.

Questa Corte, del resto, ha già riconosciuto in numerose decisioni come i principi supremi dell'ordinamento costituzionale abbiano una valenza superiore rispetto alle altre norme o leggi di rango costituzionale, sia quando ha ritenuto che anche le disposizioni del Concordato, le quali godono della particolare “copertura costituzionale” fornita dall'art. 7, comma secondo, Cost., non si sottraggono all'accertamento della loro conformità ai “principi supremi dell'ordinamento costituzionale” (v. sentt. nn. 30 del 1971, 12 del 1972, 175 del 1973, 1 del 1977, 18 del 1982), ), sia quando ha affermato che la legge di esecuzione del Trattato della CEE può essere assoggettata al sindacato di questa Corte “in riferimento ai principi fondamentali del nostro ordinamento costituzionale e ai diritti inalienabili della persona umana” (v. sentt. nn. 183 del 1973, 170 del 1984).).

Sentenza Corte Costituzionale n. 1146/1988Sentenza Corte Costituzionale n. 1146/1988

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• Le «limitazioni di sovranità» consentite dall’art. 11 Cost., come interpretato dalla Corte costituzionale

• Il riferimento ai «vincoli derivanti dall’ordinamento comunitario» nell’art. 117 Cost., come riformato nel 2001

• Il limite dei «principi fondamentali del nostro ordinamento costituzionale» e dei «diritti inalienabili della persona umana», come stabilito dalla Corte costituzionale

IL FONDAMENTO COSTITUZIONALE IL FONDAMENTO COSTITUZIONALE DELL’ASSUNZIONE DEGLI OBBLIGHI COMUNITARIDELL’ASSUNZIONE DEGLI OBBLIGHI COMUNITARI

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Corte di giustizia delle Comunità europee«A differenza dei comuni trattati internazionali, il Trattato Cee ha istituito un proprio ordinamento giuridico integrato nell’ordinamento giuridico degli stati membri... che i giudici nazionali sono tenuti ad osservare... Scaturito da una fonte autonoma, il diritto nato dal Trattato non potrebbe, in ragione appunto della sua specifica natura, trovare un limite in qualsiasi provvedimento interno senza perdere il proprio carattere comunitario e senza che ne risultasse scosso il fondamento giuridico della stessa Comunità» (sentenza Costa del 1964).

«In forza del principio della preminenza del diritto comunitario, le disposizioni del Trattato e gli atti delle istituzioni, qualora siano direttamente applicabili... fanno parte integrante, con rango superiore rispetto alle norme interne, dell’ordinamento giuridico vigente nel territorio dei singoli stati membri» e «hanno l’effetto, nei loro rapporti col diritto interno degli stati membri, non solo di rendere ipso jure inapplicabile, per il fatto stesso della loro entrata in vigore, qualsiasi disposizione contrastante della legislazione nazionale preesistente, ma anche... di impedire la valida formazione di nuovi atti legislativi nazionali, nella misura in cui questi fossero incompatibili con norme comunitarie» (sentenza Simmenthal del 1978).

IL PRIMATO DEL DIRITTO COMUNITARIO [1]IL PRIMATO DEL DIRITTO COMUNITARIO [1]

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Corte costituzionale«Vi è un punto fermo nella costruzione giurisprudenziale dei rapporti fra diritto comunitario e diritto interno: i due sistemi sono configurati come autonomi e distinti, ancorché coordinati, secondo la ripartizione di competenza stabilita e garantita dal Trattato... [i due ordinamenti], per quanto coordinati, sono distinti e reciprocamente autonomi. Proprio in ragione, dunque, della distinzione fra i due ordinamenti, la prevalenza del regolamento adottato dalla Cee va intesa... nel senso... che la legge interna non interferisce nella sfera occupata da tale atto, la quale è interamente attratta sotto il diritto comunitario» e il regolamento «è reso efficace in quanto e perché atto comunitario, e non può abrogare, modificare o derogare le confliggenti norme nazionali, né invalidarne le statuizioni. Diversamente accadrebbe, se l’ordinamento della Comunità e quello dello Stato –ed i rispettivi processi di produzione normativa – fossero composti ad unità» (sentenza 170/1984)

IL PRIMATO DEL DIRITTO COMUNITARIO [2]IL PRIMATO DEL DIRITTO COMUNITARIO [2]

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La legge dello Stato è fonte a fonte a competenza generalecompetenza generale, sia , sia pure nei limiti stabiliti dalla Costituzione, abilitata a pure nei limiti stabiliti dalla Costituzione, abilitata a produrre norme primarie dotate appunto di produrre norme primarie dotate appunto di forza di leggeforza di legge.

• Le legge in senso (solo) formale• Le leggi provvedimento

LA LEGGE ORDINARIA STATALELA LEGGE ORDINARIA STATALE

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LA LEGGELA LEGGE

La La legge formalelegge formale è l’atto normativo frutto della è l’atto normativo frutto della deliberazione della Camera dei deputati e del deliberazione della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica e della promulgazione Senato della Repubblica e della promulgazione del Presidente della Repubblica. La “forma” di del Presidente della Repubblica. La “forma” di legge è data dal particolare procedimento per legge è data dal particolare procedimento per la formazione prescritto dalla Costituzione (art. la formazione prescritto dalla Costituzione (art. 70-74 )70-74 )

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L’istituto della riserva di legge designa i casi in cui disposizioni costituzionali attribuiscono la disciplina di una determinata materia alla sola legge (nonché agli atti equiparati alla legge), sottraendola così alla disponibilità di atti fonte ad essa subordinati, tra cui soprattutto i regolamenti dell’esecutivo.

• Riserve assolute (es.: art. 13 Cost., art. 25 Cost.)• Riserve relative (es.: art. 23 Cost., art. 97 Cost.)• Riserve rinforzate (es.: art. 8 Cost., art. 16 Cost.)

LA RISERVA DI LEGGELA RISERVA DI LEGGE

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• Riserva assoluta: la disciplina della materia è interamente riservata alla legge, salvo solamente regolamenti di stretta esecuzione

• Riserva relativa: alla legge spetta la disciplina essenziale o di principio della materia, al regolamento dell’esecutivo la disciplina ulteriore di dettaglio

• Riserva rinforzata: la disciplina della materia è riservata alla legge che deve seguire certe procedure o avere certi contenuti costituzionalmente prestabiliti

LA RISERVA DI LEGGE: LA RISERVA DI LEGGE: TIPOLOGIATIPOLOGIA

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ATTI CON FORZA DI LEGGEATTI CON FORZA DI LEGGE

Gli atti con forza di legge sono atti normativi che pur non avendo la "forma" della legge sono equiparati nella scala gerarchica delle fonti alla legge formale ordinaria. Gli atti aventi forza di legge possono dunque validamente abrogare la legge formale (hanno la stessa forza attiva della legge) ed essere abrogati dalla legge o da altro atto con forza di legge (hanno la stessa forza passiva della legge).

Gli atti con forza di legge possono essere previsti solo dalla Costituzione (o da leggi costituzionali); esiste un principio costituzionale secondo cui il sistema degli atti con forza di legge è chiuso e la legge ordinaria non può creare fonti ad essa concorrenziali: qualsiasi tentativo del legislatore ordinario di introdurre atti con forza di legge risulterebbe, dunque, illegittimo.

La Costituzione prevede i seguenti atti con forza di legge:

• il decreto legislativodecreto legislativo (art. 76 Cost.);

• il decreto leggedecreto legge (art. 77 Cost.);

• il referendum abrogativoreferendum abrogativo (art. 75 Cost.);

• i decreti del Governo in casi di guerradecreti del Governo in casi di guerra (art. 78 Cost.).

Le leggi costituzionali con cui sono approvati gli Statuti delle Regioni speciali ne hanno aggiunto un altro:

• i decreti di attuazione degli Statuti specialidecreti di attuazione degli Statuti speciali.

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Decreti legislativiDecreti legislativi (art. 76 Cost., art. 14 l. 400/1988)

GLI ATTI NORMATIVI DEL GOVERNO GLI ATTI NORMATIVI DEL GOVERNO AVENTI AVENTI FORZA DI LEGGEFORZA DI LEGGE

Legge di delegazione(oggetto, principi e criteri direttivi,

termine)

Decreto legislativo(entro il termine della legge

delega)

Decreti leggeDecreti legge (art. 77 Cost., art. 15 l. 400/1988)

Decreto legge(casi straordinari di necessità e

urgenza)

Legge di conversione(entro sessanta giorni)

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• Individuazione dell’oggetto (o degli oggetti, purché distinti) della delega chiaramente definito• Fissazione dei principi (ossia le norme generali o di principio di carattere sostanziale che regolano la materia) e dei criteri direttivi (ossia le regole procedurali di carattere strumentale per l’esercizio in concreto del potere normativo delegato)• Indicazione del termine entro il quale la delega può (non deve) essere esercitata

LA DELEGAZIONE LEGISLATIVA (ART. 76 COST.)LA DELEGAZIONE LEGISLATIVA (ART. 76 COST.)

Legge di delega al governo...Il governo è delegato ad adottare, entro... [termine] dalla data di entrata in vigore della presente legge, uno o più decreti legislativi recanti... [oggetto], secondo i seguenti principi e criteri direttivi...

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IL PROCEDIMENTO DI PRODUZIONE NORMATIVA DELEGATAIL PROCEDIMENTO DI PRODUZIONE NORMATIVA DELEGATA

Parlamento

legge di delegazione

Governo

deliberazione schema decreto

Parlamento

parere commissioni sullo schema

(se previsto dalla legge)

Governo

deliberazione decreto legislativo

Governo

deliberazione decreti correttivi (se previsti dalla legge)

Governo o parlamentari

iniziativa legislativa

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• Adozione del decreto legge solo in casi straordinari di casi straordinari di necessità ed urgenzanecessità ed urgenza• Presentazione del decreto legge alle Camere per la conversione lo stesso giorno in cui è adottato e riunione delle Camere, anche se sciolte, entro i successivi cinque giorni• Durata di solo 60 giorni e dunque efficacia provvisoria del decreto legge, con perdita di efficacia sin dall’inizio se non convertito in legge (decadenza ex tunc)• Divieto di reiterazione del decreto legge non convertito (sent. Corte costituzionale 360/1996)

LA DECRETAZIONE D’URGENZA (ART. 77 COST.)LA DECRETAZIONE D’URGENZA (ART. 77 COST.)

Legge di conversione del decreto legge...Il decreto legge... [data e numero] recante... [titolo] è convertito in legge con le modificazioni riportate in allegato alla presente legge.

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IL PROCEDIMENTO DI PRODUZIONE NORMATIVA PER IL PROCEDIMENTO DI PRODUZIONE NORMATIVA PER DECRETO LEGGEDECRETO LEGGE

Presidente della

Repubblica

emanazione decreto legge

Governo

presentazione disegno di legge di

conversione

Parlamento

eventuali emendamenti al decreto legge

Parlamento

approvazione legge di conversione

Presidente della

Repubblica

promulgazione legge di conversione

Governo

adozione decreto legge

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IL REFERENDUM ABROGATIVOIL REFERENDUM ABROGATIVOIl referendum abrogativo è previsto all'art. 75, Cost., ed è il più importante strumento di democrazia diretta: è il mezzo attraverso il quale il corpo elettorale può abrogare, totalmente o parzialmente, una legge o un atto avente forza di legge dello Stato. La Corte cost. lo ha definito un "atto fonte dell'ordinamento dello stesso rango della legge ordinaria" (sent. n. 29/1987). La legge n. 352/1970 ha provveduto con molto ritardo a dare attuazione all'art. 75 Cost.

Limiti espliciti

a) leggi tributarie e di bilancio;

b) leggi di amnistia e di indulto;

c) leggi di ratifica dei trattati internazionali;

d) le fonti secondarie;

e) le fonti regionali (a livello regionale esistono appositi referendum);

I limitiI limiti (cosa non può abrogare)Limiti impliciti ricavati dalla Corte Cost.

(a partire dalla sent. n. 16/1978):

a) le norme costituzionali;

b) leggi che, pur non essendo ricompresse nell'elenco dell'art. 75, Cost., sono strettamente connesse a quelle elencate (ad es. la legge finanziaria rispetto alla legge di bilancio o all'ordine di esecuzione rispetto alla ratifica dei trattato internazionale);

c) leggi dotate di forza passiva rafforzata (ad es. le leggi di esecuzione dei Patti Lateranensi);

d) leggi a contenuto costituzionalmente vincolato (quelle cioè il cui contenuto normativo appare così intimante connesso al disposto costituzionale da rappresentare l'unico possibile svolgimento, sicché la loro abrogazione impedirebbe al disposto costituzionale di far spiegare i suoi effetti).

Sono inoltre inammissibili le richieste referendarie il cui quesito non sia: a) omogeneo; b) chiaro, semplice e completo; c)strutturato in modo tale da rendere chiaro e riconoscibile ai votanti il risultato dei l'abrogazione.

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IL PROCEDIMENTOIL PROCEDIMENTO

Richiesta da parte di 500.000 elettori

Richiesta da parte di almeno cinque Consigli regionali

Le richieste vanno depositate dal 1° gennaio al 30 settembre di ciascun anno. Non possono essere depositate nell'anno precedente alla scadenza ordinaria della legislatura e nei se mesi successivi alla convocazione dei Comizi elettorali

Controllo dell’ Ufficio centrale per il referendum presso la Corte di Cassazione sulla conformità della richiesta alle

regole della Legge n.352/1970

Controllo della Corte costituzionale sull'ammissibilità dei referendum - art. 2, legge cost. n. 1/1953 - (il parametro di

giudizio della Corte non è in questo caso la legge ordinaria, ma la Costituzione).

Il Presidente della Repubblica, su proposta dei Governo, fissa il giorno della votazione tra il 15 aprile e il 15 giugno.

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Dopo la votazione l'Ufficio centrale per il referendum accerta, ai sensi dell'art. 75, comma 4, Cost., che alla votazione abbia partecipato la maggioranza degli aventi diritto al voto e se è raggiunta la maggioranza dei voti validi.

Se il quorum non vienequorum non viene raggiunto l'iniziativa fallisce e il quesito può essere riproposto l'anno successivo; se i "no" superano i "si" lo stesso quesito può essere riproposto solo dopo che siano trascorsi cinque anni.

Se vincono i voti favorevolivincono i voti favorevoli, il Presidente della Repubblica Presidente della Repubblica dichiara con proprio decreto l'avvenuta abrogazionedichiara con proprio decreto l'avvenuta abrogazione. Il Dpr è pubblicato nella Gazzetta ufficiale e l'abrogazione ha effetto dal giorno successivo.

Il Presidente della Repubblica, su proposta dei Governo, può ritardare l'entrata in vigore della abrogazione per un termine non superiore a 60 giorni.

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• Leggi di esecuzione dei Patti lateranensi (art. 7 Cost.)• Leggi che disciplinano i rapporti fra lo Stato e le confessioni religiose diverse dalla cattolica (art. 8 Cost.)• Leggi che staccano una provincia o un comune da una regione per aggregarli ad un’altra (art. 132.2 Cost.)• Leggi di amnistia e indulto (art. 79 Cost.)• Leggi che stabiliscono i principi fondamentali nelle materie di competenza legislativa concorrente (art. 11 l. cost. 3/2001)• Leggi che stabiliscono forme e condizioni particolari di autonomia per le regioni ordinarie (art. 116.3 Cost.)• Decreti legislativi di attuazione degli statuti delle regioni speciali (es.: art. 107 St. T.AA ; art. 65 St. Friuli-Venezia Giulia)

FONTI LEGISLATIVE «FONTI LEGISLATIVE «SPECIALIZZATESPECIALIZZATE»»

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• Regolamenti parlamentari (art. 64 Cost.)

• Regolamenti della Corte costituzionale (l. 87/1953)

• Regolamenti della presidenza della Repubblica (l. 1077/1948)

• Regolamento del Consiglio dei ministri (l. 400/1988)• Regolamenti della presidenza del Consiglio (d.lgs. 303/1999)

I REGOLAMENTI DEGLI ORGANI I REGOLAMENTI DEGLI ORGANI COSTITUZIONALICOSTITUZIONALI

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Regolamenti di ciascuna camera

(art. 64 Cost.)

Costituzione

LA RISERVA DI REGOLAMENTO PARLAMENTARELA RISERVA DI REGOLAMENTO PARLAMENTARE

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I regolamenti sono fonti secondarie del diritto, ossia subordinate a quelle primarie: la denominazione include una categoria eterogenea di atti normativi di competenza del governo, dei ministri, degli organi centrali e periferici della pubblica amministrazione, nonché delle regioni e degli enti locali; trattandosi di fonti subordinate a quelle primarie, questi regolamenti sono cosa del tutto diversa dai regolamenti comunitari e dai regolamenti parlamentari.

• Il principio di legalità• Il principio di preferenza della legge

LE FONTI REGOLAMENTARI SECONDARIELE FONTI REGOLAMENTARI SECONDARIE

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Art. 17 l. 400/1988

• I regolamenti governativi– regolamenti di esecuzione  – regolamenti di attuazione e di integrazione  – regolamenti indipendenti  – regolamenti di organizzazione  – regolamenti di delegificazione (regolamenti

autorizzati o delegati)

• I regolamenti ministeriali e interministeriali

LA POTESTÀ REGOLAMENTARE DELL’ESECUTIVOLA POTESTÀ REGOLAMENTARE DELL’ESECUTIVO

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Consiglio dei ministri deliberazione

schema di regolamento

I REGOLAMENTI GOVERNATIVII REGOLAMENTI GOVERNATIVI

Parlamento parere commissioni sulloschema di regolamento

(se previsto dalla legge)

Consiglio di stato parere sullo

schema di regolamento

Consiglio dei ministri

deliberazione regolamento

Presidente della Repubblica

emanazione regolamento

Corte dei conti visto e registrazione

regolamento

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Legge di autorizzazionedeterminazione delle norme generali regolatrici della materia e

abrogazione delle norme legislative vigenti

I REGOLAMENTI DI DELEGIFICAZIONEI REGOLAMENTI DI DELEGIFICAZIONE

Art. 17.2 l. 400/1988

Emanazione del regolamento autorizzato(previo parere parlamentare, se la legge di autorizzazione lo

prevede)

Entrata in vigore del regolamentoeffetto dell’abrogazione delle norme legislative vigenti disposta

dalla legge di autorizzazione

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I REGOLAMENTI MINISTERIALII REGOLAMENTI MINISTERIALI

Ministro

parere del Consiglio

di stato

comunicazione al presidente del

Consiglio

adozione del regolamento

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• Statuti ordinari: approvati dal consiglio regionale con procedimento aggravato ex art. 123.2-3 Cost.

• Leggi regionali: approvate dal consiglio regionale nelle forme e nei modi previsti da ciascun statuto

• Regolamenti regionali: deliberati dalla giunta regionale o dal consiglio regionale, secondo modalità e forme previste da ciascun statuto

LE FONTI REGIONALILE FONTI REGIONALI

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• Due successive deliberazioni del consiglio regionale, la seconda a distanza non inferiore a due mesi• Approvazione sia in prima sia in seconda deliberazione a maggioranza assoluta dei componenti del consiglio• Possibilità di richiedere comunque il referendum, entro tre mesi dalla pubblicazione, da parte di un cinquantesimo degli elettori della regione o un quinto dei componenti del consiglio

IL PROCEDIMENTO DI APPROVAZIONE IL PROCEDIMENTO DI APPROVAZIONE DEGLI STATUTI DELLE REGIONI DEGLI STATUTI DELLE REGIONI

ORDINARIEORDINARIE

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Art. 116.1 Cost., l. cost. 2/2001

• Si applica il procedimento stabilito dalla Costituzione per le leggi costituzionali• L’iniziativa appartiene anche all’assemblea regionale• I progetti di modificazione dello statuto di iniziativa governativa o parlamentare sono comunicati dal governo all’assemblea regionale, che esprime il suo parere entro due mesi• Le modificazioni allo statuto approvate non sono comunque sottoposte a referendum nazionale

GLI STATUTI SPECIALI GLI STATUTI SPECIALI ADOTTATI CON LEGGE COSTITUZIONALE ADOTTATI CON LEGGE COSTITUZIONALE

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• Statuti comunali o provinciali: approvati dal consiglio comunale o provinciale con procedimento aggravato ex art. 6 Tuel

• Regolamenti comunali o provinciali: adottati dal consiglio comunale o provinciale, tranne i regolamenti sull’ordinamento degli uffici e dei servizi adottati dalla giunta comunale o provinciale

LE FONTI LOCALILE FONTI LOCALI

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• I contratti collettivi di lavoro ex art. 39 Cost.

• I contratti collettivi di lavoro di diritto comune (c.c.)

• I contratti collettivi di lavoro nelle pubbliche amministrazioni (d.lgs. 165/2001)

LE FONTI ESPRESSIONE DI LE FONTI ESPRESSIONE DI AUTONOMIA COLLETTIVAAUTONOMIA COLLETTIVA

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• L’adattamento automatico alle norme generalmente riconosciute dell’ordinamento giuridico internazionale (art. 10.1 Cost.): rinvio mobile o rinvio alla fonte

• L’ordine di esecuzione contenuto nelle leggi di ratifica dei trattati internazionali: rinvio fisso o rinvio alla disposizione

• Le norme di diritto internazionale privato (l. 218/1995): fonti sulla produzione o norme interne di riconoscimento

LE FONTI «ESTERNE» RICONOSCIUTELE FONTI «ESTERNE» RICONOSCIUTE

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La consuetudine (o uso) è la fonte fatto per eccellenza, la quale consta di due elementi: un comportamento ripetuto nel tempo (elemento materiale) e la convinzione, da parte del corpo sociale, che ripetere quel comportamento sia giuridicamente dovuto (elemento soggettivo). Ove questa convinzione non vi fosse, saremmo di fronte a una mera prassi, comportato ripetuto ma senza che sia considerato vincolante, e dunque derogabile in qualsiasi momento.

• Le consuetudini nelle materie regolate dalle leggi e dai regolamenti (art. 8 preleggi)• Le consuetudini di rango costituzionale (es: sent. Corte costituzionale 7/1996)

LA CONSUETUDINELA CONSUETUDINE

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Si definiscono fonti di cognizione gli atti scritti, non aventi forza normativa (a differenza delle fonti di produzione), volti esclusivamente a rendere conoscibile il diritto oggettivo.

• Atti con valore conoscitivo legale o privilegiato (Gazzetta Ufficiale della Repubblica, Bollettino ufficiale delle regioni, albo pretorio degli enti locali)• Atti con valore meramente notiziale

LE FONTI DI COGNIZIONELE FONTI DI COGNIZIONE

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• Testi unici normativi: atti aventi natura innovativa deliberati dal governo in forma di decreti legislativi sulla base di una legge di delegazione del Parlamento

• Testi unici compilativi: atti aventi natura conoscitiva redatti dal governo sulla base di una mera autorizzazione del Parlamentare o su iniziativa autonoma del governo

I TESTI UNICII TESTI UNICI

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LA PROMULGAZIONE DELLE LEGGILA PROMULGAZIONE DELLE LEGGI

Legge... [giorno/mese/anno] n... ... [titolo]

La Camera dei deputati e il Senato della Repubblica hanno approvato;

il PRESIDENTE DELLA REPUBBLICApromulga

la seguente legge:[...]

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L’EMANAZIONE DEI DECRETI LEGISLATIVIL’EMANAZIONE DEI DECRETI LEGISLATIVI

Decreto legislativo... [giorno/mese/anno] n... ... [titolo]

Il PRESIDENTE DELLA REPUBBLICAVisti gli articoli 76 e 87 della Costituzione...

Vista la legge...Acquisiti i pareri delle competenti commissioni parlamentari..

Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri...Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei ministri...

Emanail seguente decreto legislativo:

[...]

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L’EMANAZIONE DEI DECRETI LEGGEL’EMANAZIONE DEI DECRETI LEGGE

Decreto legge... [giorno/mese/anno] n.... ... [titolo]

Il PRESIDENTE DELLA REPUBBLICAVisti gli articoli 77 e 87 della Costituzione...

Ritenuta la straordinaria necessità ed urgenza...Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri...

Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei ministri...Emana

il seguente decreto legge:[...]

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L’EMANAZIONE DEI REGOLAMENTI GOVERNATIVIL’EMANAZIONE DEI REGOLAMENTI GOVERNATIVI

Decreto del Presidente della Repubblica ... [giorno/mese/anno] n... ... [titolo]

Il PRESIDENTE DELLA REPUBBLICAVisto l’articolo 87 della Costituzione...

Vista l’articolo 17 della legge 23 agosto 1988, n. 400...Udito il parere del Consiglio di Stato

Vista la deliberazione del Consiglio dei ministri...Sulla proposta del ministro...

Emanail seguente regolamento:

[...]

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  Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana  • Serie generale (leggi e altri atti normativi; atti degli organi costituzionali; decreti presidenziali; decreti, delibere e ordinanze ministeriali; decreti e delibere di altre autorità)  • Corte costituzionale (sentenze e ordinanze della Corte)  • Comunità europee (regolamenti e direttive)  • Regioni (leggi e regolamenti regionali)

Leggi, decreti legge, decreti legislativi, regolamenti 

La presente legge (o il presente decreto), munita del sigillo dello Stato, sarà inserita nella Raccolta ufficiale degli atti normativi della Repubblica italiana. È fatto obbligo a chiunque spetti di osservarla e di farla osservare come legge dello Stato.

LA PUBBLICAZIONE DEGLI ATTI NORMATIVILA PUBBLICAZIONE DEGLI ATTI NORMATIVI

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  Art. 73.3 Cost., art. 10 preleggi

• Il termine ordinario è il quindicesimo giorno seguente alla pubblicazione dell’atto• L’atto stesso può prevedere un termine diverso, più lungo o più breve (es.: «la presente legge entra in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale»)

L’ENTRATA IN VIGORE DEGLI ATTI NORMATIVIL’ENTRATA IN VIGORE DEGLI ATTI NORMATIVI