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1 KEY MAGAZINE | MARZO - APRILE 2013| N° 2

KEY MAGAZINE - MARZO | APRILE 2013

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1KEY MAGAZINE | MARZO - APRILE 2013| N° 2

2KEY MAGAZINE | MARZO - APRILE 2013| N° 2

Il nostro piccolo grande rinoceronte brinda insieme a voi alla sua terza ap-parizione. Di recente è avvenuto un deciso cam-biamento nella mia vita per motivi lavorativi, un qualcosa che ha pro-babilmente influenzato la scelta di quello che è in larga parte il filo con-duttore in questo numero, che per comodità indicheremo con la parola “casa”. Ovviamente si tratta di un tema che può essere declinato in dif-ferenti modi e molti li troverete sfo-gliando le prossime pagine che come di consueto cercano di offrirvi spunti curiosi e interessanti dalla musica alla letteratura, passando per la moda o il cinema (colgo l’occasione anche per ringraziare le nuove firme che ospi-tiamo per la prima volta sul nostro magazine). Personalmente, non mi sono mai trovato così lontano dalla mia abituale dimora come lo sono ora, eppure alla fine ne ricreo il si-

gnificato quotidianamente insieme ai nuovi coinquilini Cesc, Susana e Pau-la. E presto ci sarà un nuovo luogo e un’altra abitazione da scoprire… Mi piace pensare allora ad uno dei film che amo di più, “Ferro3 – La casa vuota”, del coreano Kim-Ki-Duk. Nell’opera del regista asiatico, carat-terizzata dalla quasi totale assenza di dialoghi, un ragazzo, Tae-suk, gira la città cercando case dove stabilirsi temporaneamente in assenza dei pro-prietari. “Vive” per qualche giorno gli appartamenti, senza rubare nulla, poi va via. Nella sua continua ricerca di una nuova sistemazione, si imbatte in Sun-hwa, una ragazza costretta a su-bire maltrattamenti dal marito. Sun-hwa decide di seguire Tae-suk nella sue peregrinazioni, i due in un ma-gico gioco di sguardi si innamorano e…il finale di questo capolavoro lo lascio scoprire a voi. Nel frattempo, come sempre, buona lettura.

Giuseppe Ciliberto

EDITORIALE

Key Magazine è un mensile gratuito, finanziato da sponsor e inserzioni pub-blicitarie.Inserisci il tuo evento in Key Magazine o pubblicizza la tua attività nel nostro circuito, inviaci una mail al seguente indirizzo:[email protected] oppure tramite Facebook: http://www.facebook.com/keymagazineoppure chiama il seguente numero:mob: 349 7736658 Aut. del 11/02/2013 del Tribunale di Larino

3KEY MAGAZINE | MARZO - APRILE 2013| N° 2

E’ vietata la riproduzione, anche solo in parte, di contenuto e grafica.

Editore ResponsabileFattore K via Cluenzio 57, 86035 Larino (CB)0874 823873

Direttore ResponsabileGiuseppe Ciliberto

GraficaVincenzo Parisi

Hanno CollaboratoAthena - Marina Bucci - Fabrizio Della Corte - Vincenzo De LucaAngela D’Imperio - Antonello Di LellaConcetta Gioia - Stefano ParisiAngelarosa Pinto- Maria Eleonora Pisu

StampaPalladino EditoreVia Colle delle Alpi 170Campobasso

SOM

MA

RIO 04 Curakanta

07 Libri e casa08 Chimica dell’amore10 Lule11 APParte tutto13 Carnevale larinese15 Case da Gioco16 Arte Molise17 Musica a Km 019 Racconti20 Cinema Molise21 Moliseventi23 Losapeviche

4KEY MAGAZINE | MARZO - APRILE 2013| N° 2 4KEY MAGAZINE | DICEMBRE 2012| N° 0

MUSICA

LA CURA DELL’ANIMA

CURAKANTA

Parlare dei Curakanta è come narrare una storia co-mune a molti: quattro ami-ci, una taverna dal profumo di vino e i colori del fuoco, suonare e sentirsi un po’ artisti. Quando poi, dieci anni dopo, ti ritrovi su un palco con cinquemila per-sone che aspettano di balla-re al ritmo della tua musica, ti senti fiero! Curakanta: il lato allegro, culturalmente valido, professionalmente ineccepibile del Molise che non ti aspettavi. Dopo l’al-ternarsi di alcuni interpreti e centinaia di date alle spalle, negli ultimi anni il fenome-no Curakanta, maturato nel repertorio e nella perfor-mance, ha trovato un assetto definitivo. Nove musicisti e una ballerina tutti cresciuti nelle strade dello stesso pa-

ese (Larino – Campobasso ndr). Accomunati dall’amo-re per la propria terra ricer-cano le origini della musica mediterranea e una volta carpitane l’essenza, la rein-terpretano per trasmetterla alle genti moderne. L’ estate appena trascorsa ha segnato una nuova svolta nella car-riera del gruppo complice un filotto di date fuori regio-ne (nelle Marche li reclama-no ancora) che ha aperto il confronto con nuovi scenari e nuove realtà. I Curakanta hanno immerso gli strumen-ti nel fiume della cultura dei Popoli del Sud Italia e si sen-te in ogni accordo che ese-guono; hanno riempito piaz-ze e suonato per ore al ritmo di Pizzica, Tammurriate & Taranta raccogliendo i favo-ri dei loro stessi colleghi. Ma

credo che non si possa non essere d’accordo con la scelta da loro intrapresa, a partire dal prossimo tour e dell’atte-so primo album di fine anno, di dare spazio alla propria creatività, diventando autori del copione che si recita an-che allargando gli orizzonti e inglobando nello stile suoni folk-rock. Se siete pronti al contagio la contaminazione continua.

Stefano Parisi

5KEY MAGAZINE | MARZO - APRILE 2013| N° 2

MU

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7KEY MAGAZINE | MARZO - APRILE 2013| N° 2

CULTURA

Rifugio o gabbia, nido in cui tornare o dal quale spiccare il volo, la casa è da sempre uno degli elementi cardine della letteratura mondiale. Non importa chi scriva di cosa, quel-la parola di quattro letterine torna sempre. In alcuni casi è una presenza secon-daria, semplicemente lo scenario naturale per lo scorrere del testo; in altri recita il ruolo da protagonista: è il motore dell’azione, quello da cui tutto parte, tanto da meritarsi un po-sto in prima fila o meglio in prima pagina, lì sulla copertina. Una casa, quella degli spiriti, ad esem-pio ha fatto la fortuna di Isabelle Al-lende. Pubblicato nel 1982 è il primo romanzo della scrittrice cilena, quello che le regala la notorietà e la consacra come una delle voci più interessanti della letteratura sudamericana . Sudamericano, ma naturalizzato spa-gnolo, è anche Mario Vargas Llosa, autore de “La casa verde” (1966). Il premio Nobel per la letteratura nel 2010 con questo libro, che narra le vicende di una casa chiusa a Piura, ha vinto il Rómulo Gallegos, uno dei premi di narrativa più importanti nel mondo spagnolo. È rossa, invece, la

casa descritta da Francesca Marciano (“Casa Rossa”): immersa nella cam-pagna a sud di Lecce è il motore della saga familiare tratteggiata dall’autrice romana. Decisamente più inquietante è” La casa del sonno” di Jonathan Coe, un edificio aggrappato su uno scoglio, ora sede di una clinica di ricerche sui disturbi del sonno, che in passato era stato adibito a dimora universitaria. E, in un continuo alternarsi di flash-back e di narrazioni, l’autore britan-nico racconta la storia di questi stu-denti e dei loro problemi di relazione.È un testo teatrale, invece, Casa di bambola di Ibsen che, attraverso la storia di Nora, fa una critica pungen-te dei ruoli tradizionali della donna e dell’uomo in una famiglia tipica dell’età vittoriana. Citazione finale per “La casa in collina” di Pavese, na-scondiglio perfetto per sfuggire alla guerra che si trasforma anche in un fortino inespugnabile, anche di emo-zioni.

Angelarosa Pinto

Focus on

Libri e casa

8KEY MAGAZINE | MARZO - APRILE 2013| N° 2

PSICOLOGIA

La chimica dell’amore: l’ossitocina

TRACCE DI

PSIC

OLO

GIA

Quando si parla della chimica dell’a-more non si può non citare la nota ossitocina. L’ossitocina è in grado ancora più dell’alcool, di far appari-re la persona che si ha di fronte sotto una certa luce. Piccoli quantitativi di questa sostanza nel naso e persino gli estranei ci ispirano una fiducia mag-giore. Nel 2010 Doccheck riportava i risultati di uno di studio, in cui que-sta sostanza conferiva agli uomini che la inalavano per aerosol una sen-sibilità pari a quella delle donne. Quan-do si intraprende la conoscenza di una persona l’ossitocina interviene favorendo atteggiamenti di vi-cinanza fisica e men-tale come il guar-darsi negli occhi e il comprendersi meglio a livello empatico. Tali at-teggiamenti producono un feedback che ci indurrà a incontrare di nuovo quella persona per provare ancora quelle sensazioni piacevoli che ci ave-va lasciato addosso.Sono in gioco an-che altri fattori geneticamente prede-terminati difficilmente influenzabili. Il cromosoma sessuale è un ulterio-

re fattore influenzante.L’ossitocina genera, a seconda dei sessi, risposte assai diverse, nell’uomo riduce l’at-tività dell’amigdala, il nostro “centro di valutazione dei sentimenti”, nella donna la aumenta. Persino nei con-flitti di coppia l’innalzamento dell’os-sitocina provoca atteggiamenti assai diversi, nell’uomo per esempio favo-risce comportamenti positivi e poco belligeranti duranti i litigi con il part-ner, mentre nella donna un picco di

questo controverso enzima diminuisce l’attività del sistema nervoso simpatico implicato nel control-lo delle funzioni cor-poree involontarie.Sembrerebbe che, nel corso del suo svilup-

po, l’ormone abbia acquisito molte funzioni. Quella di base resta sempre il rafforzamento dei legami sociali più intimi e la concessione di fiducia.La scoperta più interessante che riguar-da questo ormone ci arriva da uno studio compiuto sulle arvicole e sulla loro osservazione comportamentale. Secondo un noto studioso america-no Larry Young, l’amore romantico

9KEY MAGAZINE | MARZO - APRILE 2013| N° 2

non è affatto un’esclusiva della spe-cie umana: a condividere un lega-me di attaccamento profondo e viscerale verso il proprio part-ner al punto da giu-rargli eterna fedeltà c’è almeno un altro mammifero: l’arvi-cola della prateria un simpatico roditore simile ad un topolino di campagna. Quando due arvicole si accoppiano mettono in atto una sorta di marato-na sessuale che comprende una quin-dicina di accoppiamenti al giorno. Dopo i due roditori non si lasceran-no più. La ragione e causa di un tale comportamento è dovuta proprio all’ossitocina liberata durante i rap-porti sessuali. Le iniezioni ormonali

inducono infatti a legarsi anche senza successivi accoppiamenti. Secondo

Young quello stato emotivo che ci por-ta a focalizzarci sulla persona da noi eletta e a sacrificare se stessi per la persona amata è strettamente impa-renta con il legame materno ed è media-

to dagli stessi meccanismi ormonali. La scienza sembrerebbe dar ragione al famosissimo Freud il quale ravvi-sava nell’amore per il partner la ri-produzione di quel legame biunivoco di esclusività già vissuto alla nascita.

Angela D’Imperio

KEY MAGAZINE | GENNAIO 2013| N° 1

MODA MoliseDonatella Pellegrino è un giovane ta-lento e vanto dell’artigianato di que-sto piccolo lembo di terra chiamato Molise. La sua innata dote di arte e talento la conducono ad ideare e cre-are il suo marchio dal nome dolce e retrò “LULE”. Tutte le creazioni sono uniche e irripetibili e nascono dalla sensibilità ed empatia che Donatel-la ha con il cliente quando le viene commissionato il gioiello, “mi piace cucirle addosso” , le sue parole, ed è proprio questo che rende le sue cre-azioni ancora più preziose per chi le riceve. Tutti i gioielli sono realizzati con uncinetto, ago, stoffe, pietre, me-talli (nichel free), swarovskie e filati: cotone, lurex, seta, lana....Autodidat-ta, eccezion fatta per il diploma in “Stylist & Product Manager, lavora personalmente alle sue creazioni, ed incontrandola si capisce quanto amo-re e dedizione mette nella propria arte. Sono molte le novità che presto arriveranno sulla sua pagina Faceb-

bok a cominciare dalla linea bimbo, scarpine e bomboniere per nascite e battesimo, cappellini e fascette per capelli con i meravigliosi maxi fiori alla “Lule”! E poi naturalmente “Bri-dal Lule” la nuova linea for wedding nata un pò per caso grazie alla richie-sta di creare una linea di accessori sposa per una sfilata di capi d’epoca.Inutile sottolineare il successo e l’ap-prezzamento di quanti hanno potuto visionare le creazioni.“Lule” dispone anche di un campio-nario di gioielli in cui potersi immer-gere e sognare, ma non solo, anche borse e accessori per capelli che evo-cano atmosfere romantiche ed incan-tate. Potete trovarla alla sua Fan Page di Facebook: “LULE”, handmade crochet jewerly by Donatella Pellegrino

Angela D’Imperio

“LULE” crochet jewelry di Donatella Pellegrino

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DA

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11KEY MAGAZINE | MARZO - APRILE 2013| N° 2

Come sarebbe bello se qualcuno si occupasse della casa al posto nostro. Se la trovasse per noi, la arredasse con gusto e la gestisse impeccabilmente. E’ facile passare dal sogno alla realtà, bastano un paio di App. Quelle giu-ste, attenzione: la casa è il bene pri-mario di ogni essere umano, il rifu-gio dalle insidie del mondo esterno, il faro nella nebbia, la luce in fondo al tunnel. Per non lasciare niente al caso è meglio affidarsi alla saggezza tecnologica delle App che penseran-no a tutto. Dalla scelta dell’immobile ideale alla cura amorevole della no-stra insostituibile home sweet home. Cominciamo dalle App del settore immobiliare: da Idealista a Easystan-za, da Casa.it a Immobliare, è facile avere a portata di smartphone l’intero mercato, con prezzi, caratteristiche, fotogallery e programmi per screma-re l’ampia offerta selezionando con pochi click la dimora dei nostri sogni.Una volta effettuato l’acquisto non ci

resta che arredarla. Con un’App, na-turalmente. Home design 3d hd offre la possibilità di disegnare dal nulla la propria casa, creando piccoli proget-ti in tre dimensioni. Il bello è che è tutto virtuale: abbiamo dimenticato la cassapanca della nonna? Che pro-blema c’è, si cancella e si ricomincia. Volendo, si può anche andare sul si-curo, scegliendo l’applicazione del nostro fornitore preferito, come Ikea o Zara Home.Per il management domestico ci sono invece App come Lista della spesa Plus, Cos’ho in frigo e Rimedi della nonna, dedicate alla casalinga perfet-ta, alla coppia in carriera o al single incallito. 

Con l’App giusta nulla sarà più la-sciato al caso all’interno delle quattro mura più accoglienti del mondo...

Maria Eleonora Pisu

Le App che pensano alla tua casa

TECNOLOGIA

APParte tutto

12KEY MAGAZINE | MARZO - APRILE 2013| N° 2

13KEY MAGAZINE | MARZO - APRILE 2013| N° 2

CARNEVALE

38° EDIZIONE CARNEVALE LARINESEA Larino, durante l’ultimo week end di Carnevale prende vita una magica manifestazione, ricca di  carri, ma-schere, colori e puro divertimento; è il Carnevale più bello del Molise.La sfilata dei Carri allegorici ebbe ini-zio nel 1975, quando quattro giova-ni larinesi Ugo Mancini, Tommaso Bucci di Giuseppe, Alfredino Pun-tillo e Umberto Massini decisero di costituire un comitato organizzatore per tali manifestazioni. Come da tradizione vengono realiz-zate delle figure o pupazzi in carta-pesta che rappresentano in maniera ironica alcuni eventi di attualità ed in particolare di satira politica, così nel corso degli anni Larino ha visto pic-coli carri allegorici trasformarsi in “giganti di cartapesta” che raggiun-gono i 12 metri d’altezza. Carri fatti a regola d’arte, con ingranaggi che permettono il movimento, strutture curate nel dettaglio ma soprattutto tanta passione per la cartapesta, una tecnica antichissima e di lavoro pla-stico. Da 38 anni questa festa si svolge grazie all’interesse e all’impegno dei giovani del posto, che fanno di tutto per mantenere viva questa divertente tradizione.

Da due anni inoltre, per sostenerla si è costituita anche l’Associazione Cul-turale Larinella, che con i suoi oltre 200 soci, fornisce un supporto alla buona riuscita del Carnevale, dando anche un sostegno ai carristi impe-gnati nella realizzazione dei carri. Il Carnevale Larinese è fatto anche di concorsi mascherati come raccon-ta anche Napoleone Stelluti che per una decina d’anni ha organizzato la manifestazione: “con poca spesa, ma-teriali poveri ed un pizzico di origi-nalità, si possono ottenere soluzioni estetiche belle che destano stupore e meraviglia tra la gente”. L’edizione appena conclusa è stata un mix di co-lori ed allegria, grazie a Larinella che ha fatto debuttare la canzone ufficiale del carnevale, organizzato sfilate di vestiti realizzati con materiale da ri-ciclo e vecchi costumi, allestito all’in-terno della Cittadella una proiezione fotografica, una piccola mostra sulle fasi di realizzazione della cartapesta, chiamato truccatori, animatori e gio-colieri per il divertimento dei bambi-ni e dei più grandi.

Marina Bucci

FOCUS ON

14KEY MAGAZINE | MARZO - APRILE 2013| N° 2 KEY MAGAZINE | DICEMBRE 2012| N° 0

15KEY MAGAZINE | MARZO - APRILE 2013| N° 2

CASE DA GIOCOCasinò o più volgarmente case da gioco. In Italia sono quattro quel-le autorizzate: Campione d’Italia (Como), Saint-Vincent (Aosta), San-remo (Imperia) e Venezia. Ma die-tro c’è tutto un mondo, quello del gambling. Legale e illegale. Ai giochi da Casinò, da qualche anno fruibili anche su Internet (giochi da casinò online), vanno ad aggiungersi i gio-chi di abilità, carte, sorte a quota fissa, scommesse sportive, ippiche, bingo, superenalotto + win for life, gratta e vinci: tutte insieme fanno del gam-bling la terza azienda nazionale del Belpaese. Anche il Molise fornisce il suo ampio contributo con la cre-scita esponenziale del numero degli scommettitori; è sufficiente fare un giro per le strade di Campobasso (e non solo) per notare punti gioco e scommesse che spuntano come fun-ghi giorno dopo giorno. Attraggono giovani e meno giovani, uomini e donne. E’ questo un settore che non conosce l’esistenza della parola crisi e che, in questi tempi di recessione, riesce a registrare fatturati notevoli e quindi nuove entrate per le casse dello Stato. Se uno gioca responsa-bilmente, non c’è nulla di male. Pur-troppo però anche in questo campo si è sviluppato un mercato parallelo e cioè quello del gioco illegale e non

tassato. Per fronteggiarlo, lo Stato dovrebbe impegnarsi maggiormente studiando soluzioni adeguate, come ricorda uno dei massimi esperti di gambling in Italia, l’avvocato Giulio Coraggio: “L’aumento della tassazio-ne non è una soluzione. I margini per gli operatori sono già molto rigidi e regolamentati, se si aumenta dell’1% il prelievo non si farà altro che con-trarre la spesa, perché il payout di-minuisce. La misura più efficace per limitare le imposte è combattere il gioco illegale”. C’è poi un altro aspet-to da non sottovalutare e cioè quel-lo delle patologie connesse al gioco d’azzardo. Se da un lato infatti esso favorisce l’entrata di molti soldi nelle casse dell’erario, dall’altro ogni anno lo Stato italiano è costretto a spen-dere miliardi di euro per il recupero delle persone affette da patologie le-gate al gioco. Che possono estendersi al di là dell’aspetto medico, creando conflitti in famiglia e con le persone care. Sono moltissime, ad esempio, le cause di divorzio e di abbandono della casa di famiglia a causa di ma-lattie legate al gioco d’azzardo. Di-vertimento sì insomma, ma occorre tenere sempre il cervello acceso.

Antonello Di Lella

16KEY MAGAZINE | MARZO - APRILE 2013| N° 2

ARTE

Le residenze d’Artista arrivano in Molise

Focus on

Da una piccola realtà come il Molise nasce nel 1994 l’Associazione Limiti Inchiusi. Tra i tanti successi dell’As-sociazione l’ultimo progetto, di gran-de spessore, è quello di Vis a Vis sulle residenze d’artista ottenuto in merito ad un concorso promosso dall’Ass. Nazionale dei Comuni Italiani e dal Dipartimento della Gioventù. Silvia Valente, curatrice del progetto, ci ha parlato di questa esperienza, nata per sostenere i progetti a supporto della creatività giovanile: “Obiettivo principale è stato quello di valorizza-re l’arte contemporanea e promuo-vere il territorio in linea con le reali esigenze della giovane popolazione locale. I comuni coinvolti sono stati due abruzzesi e due molisani: Guilmi (CH), Carpineto Sinello (CH), Ac-quaviva Collecroce (CB) e Montemi-tro (CB). Gli artisti (uno per comune) sono stati selezionati tramite un ban-do di concorso e una commissione scientifica. Tra i partecipanti è emer-

sa la figura di Cinzia Laurelli, unica Molisana selezionata”. Affiancati da giovani operatori culturali, gli artisti hanno partecipato a varie attività che hanno dato vita a una vera e propria rete di opere d’arte “site specific”, di proprietà dei quattro comuni interes-sati. A conclusione, anche una mo-stra negli spazi della Galleria Limiti Inchiusi di Campobasso e la pubbli-cazione del catalogo contenente i diari d’artista relativi all’esperienza. “Alla luce di questo successo, stiamo pensando di espandere il progetto a livello nazionale. Siamo fermamen-te convinti che le residenze d’artista possano rappresentare un mezzo ef-ficace e diretto in grado di accorcia-re i tempi per una comunicazione semplice e d’impatto, e di apportare nuove formule creative, in un conte-sto fortemente caratterizzato come il Molise”.

Concetta Gioia

ART

E

17KEY MAGAZINE | MARZO - APRILE 2013| N° 2

Focus on Donato Santoianni Quartet

MUSICOLOGY

MUSICA A Km 0In questo nuovo appuntamento mu-sicale, ho voglia di parlavi di musica a km 0, la musica del Molise, la nostra arte. Proprio ieri sera, una serata un po’ grigia un po fredda, mentre sfo-gliavo la mia raccolta di cd, como-damente seduto in poltrona, in uno di quei momenti di ricca solitudine, dove hai voglia di riempiere gli spazi

vuoti solo con buona musica, ho tro-vato “That’s Mine” Donato Santoi-anni Quartet, ed immediatamente ne ho approfittato. Che sound e che armonia quello che esce dai diffusori del mio impianto stereo, questo dovrebbe essere un pezzo di Vinicio Capossella, uno dei tanti brani proposti da Donato San-toianni. Preseguendo con l’ascolto, trovo con piacere brani di Pino Da-niele, Nicola Piovani, Duke Elling-ton, A.C.Jobim, Ennio Morricone,

Astor Piazzola e Richard Galliano, ovviamente il CD include anche tre brani scritti da Santoianni. Ne nasce un interessantissimo lavoro di quali-tà che comprende undici episodi che rispecchiano il percorso musicale di Santoianni, dagli esordi più popolari alle ultime “contaminazioni”.Lo definirei un lavoro importante e

ben realizzato dalle ottime qualitàacustiche che vanno dal jazz alle tra-dizioni popolari, passando per gli incontri della fisarmonica con i vari generi ispirati da altri interpreti del-lo strumento come Richard Galliano, Frank Marocco e Renzo Ruggieri.“Caravan” , “Fragile” , “Estate” , “La vita è bella” , temi estremamente co-nosciuti si intrecciano con Spleen di Galliano e Mi bandoneon scritta da Javier Girotto: Santoianni incrocia il linguaggio ritmico del jazz pur man-

18KEY MAGAZINE | GENNAIO 2013| N° 1

tenendo un approccio tradizionale sullo strumento e da questo dialogo sviluppa il senso intimo del lavoro. Il titolo, That’s mine, infatti svela il si-gnificato del disco in una visione in-clusiva di elementi diversi: affrontare atmosfere jazzistiche senza rinuncia-re alle peculiarità popolari e melodi-che dello strumento.Donato Santoianni Quartet è inte-ramente formato da artisti molisani e comprende Donato Santoianni di San Martino in Pensilis alla fisar-monica, Gianni Clemente e William Trivelli di Termoli rispettivamente

alla chitarra e al contrabasso e Toni-no Conte di Gambatesa alla batteria e percussioni. Inoltre, per la registra-zione, avvenuta interamente a Larino nel mese di Aprile 2011, ci si è avvalsi della collaborazione di alcuni musici-sti ospiti anche essi molisani e abruz-zesi. La registrazione è stata curata da Matteo Patavino, musicista e musico-logo di Colletorto ed è stata effettuata in studio in presa diretta.

Fabrizio Della Corte

19KEY MAGAZINE | MARZO - APRILE 2013| N° 2

Chapter one – Essere a casa

RACCONTI

Puoi restare attraccata in un porto per stanchezza o per noia. Scegliere di ripartire perché il vento si è cal-mato e di nuovo fermarti perché cala la sera e le nuvole ti impediscono il cammino. Ma c’è un istante, un mo-mento irripetibile e profumato, in cui capisci di essere a casa. E non perché hai in tasca le chiavi che entrano per-fettamente nella toppa, né perché sul-lo zerbino è ammucchiata la posta di settimane. Bastano un sorriso a volto pieno, il profumo di una pelle che ti sembra di aver sempre avuto sotto il naso, una mano grande che si adatta perfettamente alla tua.Il che potrebbe far pensare che sia tutto molto semplice. Che basti gi-rovagare qua e là per qualche anno, ridere, bere, seminare, ballare. E di punto in bianco all’orizzonte vedi il posto – la persona – che fa tanto casa. E invece, inutile dirlo, non è proprio così. Perché prima di prima di met-tersi comodi, indossare le pantofole e abbandonarsi al sorriso, è necessa-

ria una sorta di espiazione, un’analisi del mondo che coincide con l’essere una calamita per persone squilibrate, materassi troppo duri, spifferi dal-le finestre e frigoriferi vuoti. Non so bene quanto duri questa via crucis di uomini (e donne, ché da queste parti siamo per la parità dei sessi, e lo ri-badiamo con forza), ma da accurate analisi empiriche – e denti e cuori spezzati, più o meno metaforicamen-te – si evince le donne e gli uomini sono cocciuti della peggior specie. E si lasciano inquinare da persone sba-gliate, soggetti instabili, scarsa igiene personale ed evidenti carenze di mo-nogamia. Lo spirito di conservazione ci lascerebbe infilare in qualunque bugigattolo che sembra avere una minima parvenza di casa. Per questo bisogna imparare a riconoscere qua-li stanze ci faranno scappare presto a gambe levate. Ma questa è un’altra storia.

Athena

20KEY MAGAZINE | GENNAIO 2013| N° 1

TALENTI IN MOLISE

CINEMA

Tira un vento nuovo oggi, qualcuno l’avverte. Chissà, un vento forse de-rivante dalla lontana America, dal ventre fecondo di Los Angeles. Noi siamo lì, mescolandoci inquieti ed estasiati tra i colori del giorno e le ombre della notte, confondendoci tra la gente. Avanzando. Marciando si-lenti come soldati di una nostra guer-ra a capo chino tra le strade, sotto il filo spinato dell’indifferenza e bana-lità. Molti sapranno della singolare idea venuta in mente ad un molisano di associare la rinomata e famosa pa-tria del cinema Hollywood al nostro caro territorio, vedendo campeggiare sui familiari colli la riadattata scritta in “Moliwood”. Idea che è riuscita ad attirare sotto il cordinamento del padre fondatore Manfredi Saavedra, enormi promesse del cinema locale e non solo. Assieme a lui un giovane regista, attori versatili e audaci figure sono già a lavoro per la realizzazio-ne di un cortometraggio tutto made in Molise. Qualcuno ha detto che il

viaggio potrebbe durare ore, giorni o forse mesi e tutto ciò non mi dispia-cerebbe, in fondo penso che non ho fretta. Sono quella passione celata, la speranza mai persa negli occhi di una sognatrice, come lei in attesa che passi qualcuno che se ne innamori, così come è successo a me. Adoria-mo far innamorare, ridere, piangere, gioire ed esultare. Spostare ogni tanto più in là il risultato da raggiungere. Ora odo sorridere, intravedo sguardi sfuggenti, bisbiglio di frasi. Le luci si spengono, si accende il cinema... Ter-ra ancora troppo sconosciuta e gravi-da di talenti. Attori, giovani fotografi e promettenti registi si stanno muo-vendo assieme per entrare molto pre-sto nelle vostre sale, nelle vostre vite. Un’armata affamata, pronta a dare prova che il vento sta cambiando. Il Molise esiste, il Molise è vivo. Dopo-tutto l’America non è così lontana....

Vincenzo De Luca

21KEY MAGAZINE | MARZO - APRILE 2013| N° 2

22KEY MAGAZINE | MARZO - APRILE 2013| N° 2

23KEY MAGAZINE | MARZO - APRILE 2013| N° 2

L’espressione piantare in asso deriva dal mito di Teseo e Arianna. Arianna, dopo aver aiutato con il suo filo l’eroe ateniese a sconfiggere il Minotauro e ad uscire dal labirinto di Cnosso, fugge insieme agli ateniesi, ma viene ab-bandonata (piantata) da Teseo sull’isola di Nasso, per motivi che il mito non chiarisce e sui quali sono fiorite diverse interpretazioni.

La cioccolata calda gustata in una tazza arancione potrebbe essere più buo-na? La percezione dei colori infatti sarebbe in grado di influenzare quella di altri sensi. A dimostrarlo è stato uno studio realizzato dai ricercatori dell’Uni-versità di Oxford in collaborazione con i colleghi dell’Università di Valencia. La loro scoperta potrebbero spiegare perché le persone percepiscono il cibo diversamente a seconda del colore della tazza o del piatto dove viene servito.

Le patatine fritte sono nate per iniziativa dello chef statunitense George Crum...per un dispetto!Si narra infatti che nel 1853 in un ristorante di New York, il “Moon Lake Lod-ge resort”, un cliente rimandò indietro per tre volte un piatto ritenendo che le patate, servite come contorno, fossero tagliate in modo troppo spesso.Lo chef allora le affettò in maniera sottilissima e le fece friggere, convinto di indispettire l’uomo che invece le apprezzò moltissimo. Da lì alla loro com-mercializzazione il passo fu breve...

Lo scorso anno la Juve ha terminato il campionato imbattuta, ma non è stata la prima squadra italiana ad ottenere questo record. Nell’impresa infatti riuscì il Milan nella stagione 1991-92, ma prima ancora fu il Perugia a centrare l’o-biettivo nella stagione 1978-79, raggiungendo inoltre il 2º posto finale in clas-sifica. Il primato fu piuttosto clamoroso poiché conseguito da una cosiddetta “provinciale”, che venne ribattezzata Perugia dei miracoli.

LO SAPEVI CHE