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8/14/2019 Kronstadt 24
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A volte capita di avere a che fa-re con persone irragionevoli.Le persone irragionevoli han-no sempre ragione. Le perso-ne irragionevoli mettono in di-scussione i dati di fatto. Se tuhai detto grigio, loro dirannoche hai detto nero. Se provi adobiettare, sei un comunista. Senon di ragione, sei un maledu-cato, al limite un imbecille. Lepersone irragionevoli parlanopi forte, pi a lungo.Niente panico: non siete capi-tati in un articolo di FrancescoAlberoni sul Corriere. Ora ven-
go al dunque.In Italia, i mass media sono co-me le persone irragionevoli. Imass media non hanno mai tor-to. Se, ad esempio, dicono cheil centrodestra ha preso la mag-gioranza assoluta al Senato, no-nostante non siano stati conta-ti i voti dei collegi esteri, dellaValle dAosta, dellAlto Adige, faniente: il centrodestra ha pre-so la maggioranza dei voti as-soluti al Senato. Il centrodestra maggioranza reale nel paese.Berlusconi ha vinto le elezioni.Questo il messaggio. Questa la vulgata. Questo quello che
rimane. la comunicazione dimassa, baby. Un fatto un fat-to se lo dicono loro. Non servea niente alzare il ditino e conte-stare con dati alla mano: sei uncomunista, sei un imbecille.Se i mass media dicono, adesempio, che Andreotti statoassolto dalle accuse di collusio-ne con la maa, e non dicono
Ammettiamo che io, uscito dalliceo, abbia optato per LettereallUniversit; perch mi pia-ceva, perch volevo fare unascuola che mi desse una certacapacit di critica e giudizio in-torno ai movimenti che hannoinuenzato, o frenato, il pensie-ro e le azioni dellumanit dal-le sue origini; sperando maga-ri che, occupandomi di questo eoccupandomene bene, mi sareidotato di un buon bagaglio percomprendere il presente.Conoscere, comprendere, cer-care... di competenze profes-
sionali, di strumenti effettiviche mi rendessero competitivoal punto di indurre unaziendaad assumere me piuttosto cheun altro, e trovare cos un la-voro, inteso non come un hob-by su cui profondere tempo edenergie, ma su unattivit neces-saria a tal punto da essere retri-buita, e permettermi cos di de-bellare limpeto distruttivo dei
quattro elementi (acqua, luce,gas e aftto), di tutto questo neparlavo in famiglia in manieratimida, elusiva, laconica; comese mi sentissi in colpa, come seuna parte di me cedesse a con-dividere lopinione generale,ossia che fossi un cretino. Finoa quel momento, in effetti, lepersone adulte che avevo cono-sciuto, laureate in Lettere, nonsvolgevano che due professioni:linsegnante e la mamma; la se-conda ipotesi non era contem-plabile, essendo io un maschio;speravo un po nella prima: sti-
pendio umile, ma tre mesi divacanza lanno, e si lavora so-lo mezza giornata. Poi limpie-go statale, lo Stato unaziendaben grossa, sar bene organiz-zata in modo serio e raziona-le! Insomma, ero arrivato qua-si a scordarmi di avere, chissperch, ringraziato Iddio quan-do il liceo mi ha lasciato toglie-re il disturbo. Cera unaltra via,
poco pi di un sogno: il giorna-lismo. E qui forse avevo unideanon diversa dal vero, intuendola lunga e ingrata gavetta che necessario fare per entrarvi,e che poi avrei nito collintra-prendere.Mi sarebbe piaciuto ricevere daqualcuno un consiglio, una te-stimonianza, un esempio; main famiglia non cerano laurea-ti. E tuttintorno non vedevoaltro che professori; un eserci-to di professori, una umanadi professori; e tutti contraddi-stinti, tranne rarissimi casi, da
un atteggiamento teso, unindo-le irascibile che suggeriva for-ti frustrazioni presenti e passa-te, e che mi metteva in allarme.Ma, del resto, non ho mai avutola pretesa di avere un qualcheorientamento dallistituzioneuniversit, forse perch la paga-vo con soldi che non avevo gua-dagnato io. Non avevo questepretese, e sbagliavo. Nel frat-
che la Cassazione ha afferma-to che prima del 1980 Andreottiha avuto rapporti continuativie fruttuosi con cosa nostra, cheaveva informazioni su criminiche cosa nostra aveva commes-so, che ha favoreggiato attivitmaose ottenendo in cambiofavori para-legali e che questireati sono per andati in pre-scrizione: fa niente. Puoi purealzare il ditino con tanto di sen-tenza in mano, chiedendo se il caso di afdare la secondacarica dello Stato ad un uomogiudicato cos dalla Cassazio-
ne della Repubblica, ma saraisempre un imbecille, un comu-nista, un rompicoglioni.La terra del qui--come-dico-io.Il trionfo del fattoide.Per avere una democrazia sanae forte, c bisogno di giornali etiv che facciano il loro lavorocome si deve, che dicano le co-se per intero. Che non si presti-no alle bugie dei manovratori. Avere una stampa come sideve, uninformazione tele-visiva come si deve, unodei tanti tasselli che biso-gnerebbe sistemare per vi-vere in un Paese decente.
Sono quelle cose che tra perso-ne ragionevoli neanche si di-scute: sarebbe come discuterese la Terra sia effettivamenterotonda. In Italia invece ma-leducazione, perch, casomai,un Nixon potrebbe fare la neche si merita.
Domenico Santoro
Ultima notte di vegliaAlla ne ce labbiamofatta. E uscito un libro:
impaginato da veri pro;
rilegato; copertina rigida;
codice ISBN). Per una
volta, invece di fare i soliti
disfattisti stile giovent anni
70 di Ecce Bombo, possiamo
congratularci per il buon
lavoro. Titolo: Ultima notte
di veglia ed altre follie. C
chi ha fatto le foto per la
copertina, c che chi ha
curato la graca, chi ha
impaginato e chi ha messo
i contenuti. Guardiamo a
questo prodotto con la gioia
degli artisti e degli artigiani.
O.M.P. funziona.
SimoneLeddi/A.F.A.&G.
continua a pagina quattro...
Neolaureati in Lettere: sopravvivere si pu?Decervellamento
Massimo Ghimmy
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ronstadtkperiodico bimensile
Numero 24
Venerd 5
Maggio 2006
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Lamore di Dio non distin-gue embrione e adulto. Que-ste le parole pronunciate da pa-pa Benedetto XVI in occasionedelludienza tenuta nella SalaClementina in Vaticano ai 350partecipanti al congresso inter-
nazionale su Lembrione umanonella fase del pre-impianto orga-nizzato dalla Ponticia Accade-mia per la Vita. Il papa ha inol-tre ribadito che: Lamore di dionon fa differenza tra il neocon-cepito ancora nel grembo ma-terno e il bambino o il giovaneo luomo maturo o lanzianola dignit della persona umanaha le sue radici nellintimo le-game che la unisce al suo crea-tore. Poi citando un passo del-laEvangelium vitae del defuntoGiovanni Paolo II ha aggiunto:La vita umana sacra e invio-labile in ogni momento della
sua esistenza, anche in quelloiniziale che precede la nasci-ta. Durante la tavola rotondaconclusiva del congresso Jean-Marie Le Men, membro del-la Ponticia Accademia per laVita, ha affermato a propositodelle passate elezioni politicheche: Votare a favore di un can-didato le cui convinzioni nonsono rispettose dellembrionecostituisce una complicit conlomicidio di questo embrionee quindi una grave mancanzadi carit, ed invita ad una re-sistenza attiva al genocidio pro-grammato degli embrioni.
Al meeting di Comunione e Li- berazione di Rimini, il Presi-dente del Senato Marcello Pe-ra ha parlato di crisi moraledelloccidente riferendosi an-che allaborto come un piccoloomicidio commesso dagli adul-ti. Ha inoltre sottolineato chei due maggiori problemi dellostato sono il relativismo e la lai-cit. Monsignor William Leva-da non da meno e dichiara: peccato grave sostenere poli-ticamente un candidato favore-vole allaborto o ad altri atti gra-vi contro la vita.Noi riteniamo vergognoso che
n uno stato che si dichiara co-stituzionalmente laico le istitu-zioni politiche e religiose si ar-roghino il diritto di formare lenostre coscienze. Vorremmo di-re a signori, monsignori e sena-tori che ogni cittadino di unostato laico ha diritto di segui-re un percorso spirituale perso-nale senza subire le pressioni ole limitazioni delle Istituzioni. inammissibile una cos for-te intrusione delle istituzionireligiose in quelle che sono lelibert di scelta di ogni singolocittadino. I continui attacchi al-laborto e alla Legge 194 che si
fondono su presupposti religio-si non si possono considerarecome consigli o verit rivelate,ma sono dei veri e propri attac-chi alla libert personale e unagrossa violenza alla laicit dellostato stesso. Inoltre da sottoli-
neare che la Chiesa, da sempre,non accetta luso di anticonce-zionali e promuove lastinenzacome unico metodo di non con-cepimento.Vorremmo allora chiedere ainostri predicatori dellamoredi dio: qual il vero problema?Che si interrompa una gravi-danza o che si rischi di perdereil controllo sul nostro modo divivere il piacere sessuale e sul-le nostre coscienze? E, inne,vorremmo chiedere a voi: maquesti, non era meglio abor-tirli tutti?
Lidia e Kavida
Basta consigli sulla maternit da chi non ha perso la verginit!
Legge 194: trentanni dopo
Le incertezze dei diritti umani
II parte: una difcile uguaglianza
Pensare da s
Consoude, Sextidi, 16Floral, An CCXIV
La nostra vita politica si fondasul presupposto che possiamoinstaurare luguaglianza attra-veLuguaglianza non ci data,ma il risultato dellorganizza-zione umana basata sul princi-pio di giustizia: non si nasceuguali; si diventa uguali comemembri di un gruppo in vir-t della decisione di garantirsireciprocamente uguali diritti.Unuguaglianza naturale puessere solo fabbricata riducen-do gli uomini alle loro reazionisiologiche, a esemplari inter-cambiabili di una specie: tale stata, ad esempio, luguaglian-za mostruosa prodotta nei cam-pi di concentramentoGli stati-nazione insistono sul-lomogeneit etnica perch ten-dono a ridurre le ineliminabilidifferenze naturali che suscita-no odio e discriminazione: ladiversit e lindividualit di cuilo straniero un simbolo al-larmante e che normalmente
si estrinsecano solo nella sferadella vita privata. Tale ambitosi basa sulla legge della diver-sit e della innita differenzia-zione allo stesso modo in cui lavita politica si basa sullugua-glianza. necessario protegge-re questa assoluta irriducibilitdi ogni uomo, il miracolo per
cui ognuno di noi fatto coscom, unico, inimitabile, im-mutabile. Ma questo a sua vol-ta possibile solo salvaguar-dando lesistenza di un mondocomune come luogo in cui luo-mo pu rendere visibile la suaunicit attraverso le proprieazioni e opinioni, come spaziodi libert e di confronto nella si-tuazione di uguaglianza di dirit-ti garantita da quella tremendalivellatrice di tutte le differenzeche la cittadinanza.Lesistenza di questo mondo co-mune si fonda sul rispetto del-la condizione dellapluralit: delfatto che sonogli uomini ad abi-tare la terra, non luomo generi-co, rappresentante nientaltroche la propria diversit asso-lutamente unica, spogliata diogni signicato perch privatadellespressione e dellazione inun mondo comune, n la sem-plice molteplicit indifferenzia-ta della massa, ma unapluralit
che includa al tempo stesso les-sere-tra gli uomini e lunicit.
Silvia Patrizio
1:Questa e le seguenti citazionisono tratte da Hannah Arendt,Le origini del totalitarismo, edEinaudi, Torino, 2004, cap XII.
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Il 20 Febbraio scorso Luca Co-scioni morto. Quanti cono-scono la storia di questuomo?Ma s che lo so -verrebbe da di-re- quello sulla sedia a rotelle,quello dei Radicali, insommaquel poverino strumentalizza-to, per usare una felice intui-zione dellex ministro Gaspar-ri. Troppo facile sarebbe stato
tirarlo in ballo durante il cli-ma antecedente al referen-dum sulla legge 40, e troppoirrispettoso associare il suo no-me a polemicucce di nostranaitalianit. Mi sembra doveroso,invece, ora che lui non pi inprima persona a portare avantila sua coraggiosa battaglia di li- bert, richiamare alle menti ilsuo messaggio di speranza.Luca Coscioni era un docentealla facolt di Economia del-lUniversit di Viterbo che, apoco meno di trentanni, men-tre sta preparandosi alla ma-
ratona di New York, si ritro-va malato di sclerosi lateraleamiotroca (SLA) e, a poco apoco, costretto su una sediaa rotelle, con un sintetizzato-re vocale collegato a un com-puter come unico mezzo peresprimere al mondo la forzadelle sue idee. la ne di unuomo? No, semplicementelinizio di unaltra maratona,di una battaglia per il diritto ditutti i malati a una terapia, peruna ricerca scientica liberache sia anelito di conoscenza -che non vuol dire mancanza di
regole per le applicazioni deri-vanti dalla conoscenza.Coscioni si arrabbia quando sidice che strumentalizzato, eci tiene a precisare che lui adaver strumentalizzato un inte-ro partito (il partito Radicale)per portare avanti la sua batta-glia; non un fenomeno me-
diatico perch non accetta diessere trattato come caso uma-no, bens rivendica il ruolo chegli spetta, quello di avanguar-dia di una battaglia, anche e so-prattutto politica.I temi che affronta sono forti,creano fratture allinterno del-lopinione pubblica (ad esem-
pio per la ricerca sulle cellu-le staminali embrionali), ma
i maestri della politica cerca-no di connare le sue battaglieallinterno della coscienza per-sonale e individuale -o comun-que fanno in modo di parlarneil meno possibile-, una sorta diprigione delle idee dalla qua-le meglio che non fuoriescanulla (non sia mai si perdanoconsensi elettorali).Nel 2002 Coscioni fonda lAsso-ciazione per la Libert di Ricer-ca Luca Coscioni, attualmenteimpegnata a livello europeoper ottenere dalla Commissio-ne il nanziamento della ricer-
ca sulle staminali embrionalisullesempio di Blair. Il vero eproprio manifesto dellAssocia-zione il libro Il Maratoneta,scritto dallo stesso Coscioni,in cui si legge che lAssociazio-ne un organismo che si pro-pone come un network prontoa far circolare le informazioni
necessarie a rendere i malatidei soggetti politici, e a riunirele esperienze di tutti coloro chelottano per la laicit della ricer-ca scientica. Quando Coscio-ni entra in politica visto condifdenza perch -scrive sem-pre nel libro- in Italia la per-sona malata perde elementaridiritti umani, dove invece in
Inghilterra Stephen Hawking,malato anchesso di SLA, occu-pa a Cambridge la cattedra diMatematica che fu di Newton.Ma fortunatamente a sostene-re questo esempio di caparbie-t illuminata, e la sua Associa-zione, ci sono stati 50 premiNobel della scienza e della cul-tura e 500 scienziati e accade-mici da tutto il mondo.Mi piacerebbe ricordare Lu-ca Coscioni come hanno fat-to Jos Saramago ed UmbertoVeronesi rispettivamente nel-la introduzione e nella prefa-
zione de Il Maratoneta, e ciocome un uomo che Da sem-pre ha avuto il coraggio di farsentire la sua voce, nonostan-te le avversioni, di correre, conla mente () da velocista, damaratoneta che insegue la sua battaglia di e per la libert,uno la cui arma la ragione,il suo unico obiettivo la difesadella dignit umana.
Alessio Vagnoni
La versione elettronica delvolume Il Maratoneta vie-
ne rilasciata sotto la licenzaCreative Commons Attribuzio-ne-NonCommerciale-Condividi
allostesso modo: http://creativecommons.ieiit.cnr.it/preview/Licenses/by-nc-sa_2.0_it.htmlPer scaricare il libro: http://www.stampalternativa.it/liberacultura/index.php?p=7
Luca Coscioni
La Gaia Scienza
kstrumenti2tutti piegammo a stento
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Milano 35
Hanno tagliato i fondi alla ri-
cerca.
Di nuovo.
Ieri la giunta comunale di Mila-no35 ha deciso, a unanime con-
senso, che i ricercatori sono
un investimento a fondo perdu-
to, non servono a nulla e puzza-
no anche un pochetto
Con questa motivazione si de-
liberato che gli stanziamenti al-
lazienda Universit Ex Pavia
per gli operai addetti alla ricer-
ca saranno ridotti da 24 Liruro
a 2,5 Liruro mensili (circa 16
del vecchio conio).
Stranamente sul caso ha pre-
so la parola anche il presiden-
te della Repubblica Sergio Emi-
lio Silvio Berlusconi il quale, in
visita alla citt, ha commenta-
to tra leuforia generale: giu-sto che si prendano provvedi-
menti contro questi comunisti
mangiabambini e ciucciasol-
di. Vi chiederete (e anchio me
lo chiedo): Ricercatori de che?
Vi rispondo io! Ricercatori di
sto... ! E poi, con la verve mi-
mica che lo contraddistingue, si
vigorosamente massaggiato il
pacco presidenziale chiudendo
alla grande la GAG.
Immediata la reazione del sin-
dacato della ricerca, che dagli
scantinati ha organizzato la
prima manifestazione sotterra-
nea, silenziosa, civile, privata
(Astenersi perditempo).
Un po pi riottosi sono stati in-vece i rappresentanti dellUTS
(Unione Trombati Silsis) i quali
hanno colto la palla al balzo per
far sentire la loro voce unen-
do le proprie rivendicazioni a
quelle dei dottorandi.
In effetti non possiamo negare
che la recente lg. 380/2045 sul-
listruzione che ha portato ad
avere linsegnante di ruolo ogni
3 istituti con il turn over per i
posti vacanti (da cui il nome di
legge Ancelotti) abbia in qual-
che maniera reso la vita degli
aspiranti professori molto pi
difcile.
Ma non tutto il male, a quan-
to pare, vien per nuocere: i fon-di per la ricerca, infatti, verran-
no devoluti alla Pininfarina
s.p.a, che come ben sappiamo
lazienda leader italiana nel-
la progettazione e realizzazione
di automobili, biciclette, ferri
da stiro, infrastrutture olimpio-
niche, bottiglie dacqua, car-
ta igienica, computer palmari,
piatti pronti e ostie consacrate.
Cos facendo, secondo quanto
detto direttamente dal Ministe-
ro per le Deprecabili Devoluzio-
ni Devote, si terr alta la ban-
diera del Made in Italy in tutto
il mondo.
Resta comunque il problema
della oramai certa fuga di cer-velli.
Ma a questo sembra aver gi
pensato il governo: la nuova
legge sullemigrazione, infatti,
prevede che ogni cittadino sia
dotato di due passaporti.
Uno per s e uno per il proprio
cervello.
Il Ministro degli esteri Socci ha
gi dichiarato che ben presto a
tutte le menti brillanti del pae-
se sar ritirato il secondo.
Il Piccolo Esteta
Fiera del Libro
di Torino
[...]
Nel romanzo desordio dellau-
striaco Gustav Meyrink (1868-
1932) il Golem, creato nel 1580
dal rabbino Jehuda Loew, ogni
33 anni si anima di vita propria
per seminare il terrore per le vie
del ghetto di Praga. Il Golem
una sorta di mostro di fango,
che incarna lo spirito protettore
degli ebrei. Non una creaturabuona, ma neanche malvagia.
un personaggio a tutto tondo,
con una propria volont. Si pu
dire che il Golem sia lantenato
di Frankenstein e che lautore
sia un precursore di Mary Shel-
ley e del regista Fritz Lang, che
diede vita ad un robot-mostro in
Metropolis.
La traduzione che segue una
dissertazione losoca, con lin-
tento di mostrare quanto il ven-
to incida sulle nostre esistenze.
Da Der Golem (il Golem) di Gu-
stav Meyrink, capitolo V, Punch
Poi bevemmo il Pun-
ch caldo e ci immergem-
mo nei nostri pensieri.
Vrieslander era intento a in-
tagliare una marionetta.
Lei ci ha formalmente rita-
gliato fuori dal mondo, Josua
disse Zwakh rompendo il si-
lenzio, da quando lei ha chiu-
so la nestra, non ha pi detto
una parola.
Io pensavo solo a pocanzi,
quando ho visto dei cappot-
ti svolazzare; cos insolito
quando il vento muove cose
senza vita, rispose Josua Pro-
kop veloce, come per scusar-
si. Vedi, cos stupefacente,
quando qualcosa che di soli-
to giace come morto si anima
improvvisamente e ti svolaz-
za intorno, ti lascia di sasso.
No? Mi venne da pensarlo an-
che una volta, quando vidi inuna piazza deserta dei gros-
si fogli di carta -senza che po-
tessi percepire il vento che li
muoveva, perch me ne stavo
in casa, al coperto- e questi si
inseguivano con rabbiosa fu-
ria come incalzandosi e perse-
guitandosi in una folle giran-
dola, come se si fossero giurati
la morte a vicenda.
Per un istante sembr che i fo-
gli si fossero calmati, ma subi-
to dopo un nuovo folle accani-
mento si impadron di loro inun insensato turbinio danzan-
te no a che si bloccarono, es-
sendosi andati a cacciare tut-
ti insieme contro un pezzo di
muro, per poi disperdersi rapi-
ti da una nuova ossessione e
sparire tutti dietro un angolo.
Solo un grosso giornale non
pot andare con gli altri, rima-
se disteso sul selciato e si ri-
baltava su e gi, pieno dodio,
come se gli fosse mancato il
respiro e boccheggiasse.
Nacque allora, in me, un oscu-ro sospetto; se in n dei conti
anche noi mortali non fossimo
diversi da quei pezzi di carta?
Se nullaltro che un invisibile
e incomprensibile vento ci
sospingesse qua e l e deter-
minasse le nostre azioni, men-
tre noi speriamo, nella nostraingenuit, di sottostare solo
alla nostra libera ed indipen-
dente volont? E se davvero
la vita non fosse altro che un
enigmatico vortice di vento?
Quel vento di cui la Bibbia di-
ce: tu non sai da dove viene, n
dove va?Non abbiamo noi tal-
volta sognato di annaspare inacque profonde, cercando di
acchiappare pesci dargento,
e nientaltro ci accaduto, se
non che unaria fredda incon-
trasse le nostre mani?
Traduzione di Marta Vecchi
Consoude, Sextidi, 16Floral, An CCXIV
Dal 4 all8 maggio
ci siamo anche noi!
Porteremo il giornale,
i kuaderni, e il libro che
abbiamo appena pubblicato:
prose e poesie di
autori esordienti
terza paginak 3e venne cane che morse il gatto che si mangi il topo che al mercato mio padre compr
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tempo, il mondo cambiava in-
torno a me. Riforma della scuo-la, riforma del lavoro. Chiedereconsigli ai pi anziani diventa-va cos del tutto inutile, perchero un pioniere, costretto a mi-surarmi con un sistema del tut-to nuovo, e che tra laltro ave-va linquietante caratteristica diessere del tutto incognito aglistessi sciagurati che lavevanoprogettato.Io sono classe 1981, sono diquella generazione che ha fat-to il passaggio, dopo un primoanno di vecchio ordinamen-to universitario, al nuovo or-dinamento dal secondo annoin poi. Potevo anche sceglie-re di terminare da vecchio or-dinamento. Non sapevo beneche fare. Ma qui i consigli so-no arrivati, direttamente a le-zione e nientemeno che dagliordinari delluniversit. Sonoprofessori, mi son detto, nonhanno alcun motivo per fregar-mi!. Il motivo non lo conoscotuttora, comunque ce laveva-
no. Luniversit, dopo un pri-mo anno interessante, perdette
improvvisamente ogni minimobrandello di credibilit. Diventconfusa, inattuale, una scoccia-tura e basta. Alla parola corsi siera sostituita denitivamente laparola esami, e gli esami si fa-cevano come le galline fanno leuova, uno al giorno, e col culo.E il bello mi attendeva poi. Unacosa mi ha consolato: con luni-versit tutta a gambe allaria, edel tutto slegata dal mondo dellavoro, in che cosa mi fossi lau-reato non contava pi cos tan-to. Serviva intuito, adattabilit,creativit, e fortuna. Ho salu-tato in anticipo linsegnamen-to -che cosa avrei potuto ave-
re da uno Stato al catafascio?- eho rivolto linteresse, per purocaso, al tirocinio volontario inun determinato ambito profes-sionale, il giornalismo appunto,e soprattutto alla Formazioneprofessionale. Ma di ci, parle-r prossimamente.
Simone Mattoli
ronstadt
periodico bimensile
Numero 24
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non ancora, ma stiamo
lavorando per voi.
Direttore responsabile:
Salvatore Gulino
Ed altre follie
Ultima notte di veglia
I disegni in questo numero sono di Angelo Rindonewww.inventati.org/hackeralbum
g
p
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p
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y
)
Molti dei nostri lettori sapran-no che, parallelamente a que-sto giornale, la redazione sioccupa del progetto kuader-ni. Nato dallesigenza di offrireuno sfogo allacreativit digiovani scrit-tori, il pro-getto prende
corpo in brevipubblicazioniin cui trovanospazio poesie,racconti bre-vi, novelle,fumetti e sag-gi. Partita consoli quattro ti-toli, ora la col-lana ne conta ben trentasei,e ha dato spa-zio a pi diquaranta au-tori.
Recentemen-te, entrati incontatto conla casa editri-ce Primaora,ci stata of-ferta la possi- bilit di pub- blicare unlibro, unanto-logia che rac-colga i miglio-ri scritti tratutti i kuader-ni. Cos natoUltima notte
di veglia e altre follie. Il vo-lume, curato dallassociazioneOfcina Multimediale Pavese,inizia con unintroduzione diTomaso Kemeny, e si articolain un viaggio di centoventottopagine che parte da una prosa,dai contenuti nettamente pes-simistici e tragici, per giunge-
re gradualmente alla poesia, aduno sguardo pi consapevole eironico, con decise pennellatedi dolcezza.Dagli scritti traspare come i
giovani si rapportino al con-fuso mondo odierno ma, so-prattutto, prendono forma lediverse risposte degli autori al-le contraddizioni che affollanoun universo sempre pi velocee indifferente.Si potrebbe scrivere molto dipi su questopera, ma me-
glio offrirvi un breve stralcio
del racconto che presta il titoloalla raccolta.
Troppo silenzio.
Come quando lesploratore, nel-
la giungla, si volta e dice: trop-
po silenzio, c qualcosa che non
va. E di solito c davvero qual-
cosa che non va, gli indigeni as-
sassini o una tigre, un tiranno-
sauro, un vampiro meccanico.
Quasi mi mancano i rumori
della guerra, pensava il solda-
to, lontani, voglio dire, rumori
di sottofondo. I colpi a ripetizio-ne della mitragliatrice e le esplo-
sioni delle granate le batterie
come un tamburo: boum-buom,
boum-boum Accompagn il
pensiero ritmando i suoni con
dei gesti della mano, come un
direttore dorchestra.
Se ci sono gli scoppi, c la guer-
ra. Se c la guerra, ci sono degli
uomini. Se ci
sono degli uo-
mini, non so-
no solo. Avrei
la certezza
di non esse-
re qui senza
nessuno c
un esercito, ci
sono delle cit-
t e da qual-
che parte c
persino casa
mia.
Casa mia
Si volt e disse
a Santo:
Oh, ma ti im-
magini rima-
ner da soli al
mondo? Di-
co, senza pi
nessuno in gi-
ro
Santo non ri-
spose.
Il libro sarpresentato al-la Fiera In-ternaz iona -le del Librodi Torino, ed disponibile
nelle librerie di Pavia, sui si-ti internet www.mupa.it/librie www.copyleft-italia.it/libri,anche in versione digitale. Epubblicato in licenza CreativeCommons Italia 2.0 by-nc-nd(www.creativecommons.it).
Simone Leddi, Luca Schiavi
Sulla mostra fotograca che siterr Dal 5 al 13 maggio 2006presso il Collegio Cairoli di Pa-via, (Piazza Cairoli), a cura diGiuseppe Morandi.
Lesposizione di immagini fo-tograche tende a ripercorre-re le condizioni di lavoro, glistrumenti e lambiente conta-dino dallimmediato dopoguer-ra agli Anni Settanta. Uninda-gine storica sui protagonisti delmondo rurale italiano, I Pai-san, e sulle loro battaglie perlemancipazione.Riferendosi allartista GiuseppeMorandi, Arturo Carlo Quinta-valle dice: Credo che vogliascrivere un romanzo, oppure
un lungo racconto sulle storiedel suo paese, per lui le facceparlano, e anche per noi, abi-tuati alle espressioni stereoti-pe delluniverso di citt, ancheper noi queste facce niscono
per parlare.Durante levento verr proiet-tato il corto Il Macello giratodallo stesso Giuseppe Moran-di.Al termine sar offerto agli in-tervenuti un piccolo buffet.Per informazioni sullartistawww.legacultura.it 3480636221Per informazioni sulla mostraCollegio Cairoli, Pavia 0382-23746Orari: dal 5 maggio al 13 mag-gio 2006 dalle 17 alle 19.30.
Consoude, Sextidi, 16Floral, An CCXIV
Arti, volti e mestieri
in Bassa Padana
Neolaureati in Lettere:
sopravvivere si pu?...continua da pagina uno
Questaunadellefoto
chehannoga
reggiatoper
lacopertinadelnumero.
cronache4 kora potete FARVI PRENDERE DAL PANICO!