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LA BANALITA' DEL MALE Si è svolta in queste settimane una delle maggiori diatribe mediatiche sulla vivisezione che la storia italiana del web ricordi. Il Caso Simonsen (chiamarlo 'caso' ci sembra umanamente lusinghiero in quanto , scientificamente , non dice nulla di nuovo) ha risvegliato gli animi assopiti dei ricercatori , donando a loro il coraggio di uscire allo scoperto e di guidare, dalle loro 'nobili' scrivanie, le folte (sic) schiere di milizie popolari all'assalto delle associazioni animaliste del Bel Paese. Non è nostra intenzione prendere le difese di tali associazioni in quanto , l'anima di MAB non può definirsi animalista (nessuno, ad esempio, è mai stato allontanato perché in possesso di un portafogli in pelle oppure perché non segue la dieta vegetariana) , di conseguenza , non si arroga il diritto di parlare per esse. Su un punto siamo fermamente convinti : la vivisezione è una falsa scienza che miete milioni di vittime nel mondo ogni anno, in primis, l'Uomo. La prima vittima , in termini numerici, è proprio quel bipede arrogante che molti di voi credono di “proteggere” grazie alla pratica galenica. La vivisezione , di fatto, consente a centinaia di farmaci di entrare in commercio liberamente e indisturbatamente “produrre tonnellate di cadaveri” tra la plebaglia, con un tasso di rischio a livello legale per le case farmaceutiche pari “quasi” allo zero. Se i medicinali dovessero sottostare agli standard scientifici proposti da chi fa seriamente opposizione alla vivisezione , in circolazione non vedremmo centinaia di aziende in concorrenza tra di loro che , come fiumi in piena, distruggono esclusivamente per il loro interesse economico (V. ad es. gli psicofarmaci). gli argini posti a difesa della nostra salute dalla Natura . Siamo sicuri che servano tutte queste “pilloline risolutive” ? La risposta è senz'altro no. Ma non era questo il tema di oggi. L'approfondimento , teso a preparare i nostri lettori ad un tema delicatissimo e, troppe volte, analizzato con soggettività, prende spunto da un articolo apparso su Il Fatto Quotidiano , il 2 gennaio 2014, a firma di Davide Patitucci dal titolo: Test su animali, la battaglia dei ricercatori. Redi: ‘Proibiti solo dalla Germania nazista’ Link:http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/02/sperimentazione-animale-scienziati-con-caterina- aiuti-progressi-nei-vaccini-anti-aids-ballabio-telethon-curati-bimbi-con-cecita-ereditaria/828528/ Nell'immediato, crea nel lettore sobrio di letteratura scientifica, un enorme muro psicologico l' accostare la proibizione dell'attività vivisettoria alla Germania nazionalsocialista. Perbacco! La prima istantanea che abbaglia la nostra ragione dopo aver letto un titolo del genere non è certo il ghigno malefico del vivisettore intento a torturare una scimmia bensì quella famosa scritta in bianco nero che , almeno una decina di volte , tutti noi nella nostra vista abbiamo visto : Arbeit Macht Frei . “Accidenti, se proibire la sperimentazione animale (sic) significa rivivere quello che hanno subito gli ebrei in quell'orrendo periodo, vuol dire che non possiamo “sottrarci” da essa. E' indispensabile!”. Il meccanismo di autodifesa scatta e , come per magia, molti lettori assurgono a paramilitari dei laboratori di ricerca, aggrappandosi alle affermazioni fuorvianti e prive di fondamento storico- scientifico, degli addetti ai lavori, partendo dal primo passo, quello più semplice alla mercé di tutti: la lingua italiana. Il termine vivisezione sparisce per essere sostituito da “sperimentazione animale”. Più umano e meno impegnativo . Sarà il camice , sarà l'odierno titolo nobiliare (dottore) dinanzi al nome, sarà l'aurea di studioso che il fotografo riesce a conferire a taluni personaggi ma sono comunque numerosi i “civili” che cadono in errore . Ed è a loro che ci rivolgiamo. Il vivisettore parla tenendo le mani sul ventre, forse perché è la parte più intelligente della sua persona, noi vi teniamo stretto il volto tra le nostre mani e vi urliamo disperatamente di svegliarvi.

La banalità del Male

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Approfondimento sulla Vivisezione a cura dell'Associazione Culturale "Manipolo d'Avanguardia Bergamo".

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LA BANALITA' DEL MALE

Si è svolta in queste settimane una delle maggiori diatribe mediatiche sulla vivisezione che la storia italiana del web ricordi.Il Caso Simonsen (chiamarlo 'caso' ci sembra umanamente lusinghiero in quanto , scientificamente ,non dice nulla di nuovo) ha risvegliato gli animi assopiti dei ricercatori , donando a loro il coraggio di uscire allo scoperto e di guidare, dalle loro 'nobili' scrivanie, le folte (sic) schiere di milizie popolari all'assalto delle associazioni animaliste del Bel Paese.Non è nostra intenzione prendere le difese di tali associazioni in quanto , l'anima di MAB non può definirsi animalista (nessuno, ad esempio, è mai stato allontanato perché in possesso di un portafogli in pelle oppure perché non segue la dieta vegetariana) , di conseguenza , non si arroga il diritto di parlare per esse.Su un punto siamo fermamente convinti : la vivisezione è una falsa scienza che miete milioni di vittime nel mondo ogni anno, in primis, l'Uomo.La prima vittima , in termini numerici, è proprio quel bipede arrogante che molti di voi credono di “proteggere” grazie alla pratica galenica.La vivisezione , di fatto, consente a centinaia di farmaci di entrare in commercio liberamente e indisturbatamente “produrre tonnellate di cadaveri” tra la plebaglia, con un tasso di rischio a livello legale per le case farmaceutiche pari “quasi” allo zero.Se i medicinali dovessero sottostare agli standard scientifici proposti da chi fa seriamente opposizione alla vivisezione , in circolazione non vedremmo centinaia di aziende in concorrenza tradi loro che , come fiumi in piena, distruggono esclusivamente per il loro interesse economico (V. ad es. gli psicofarmaci). gli argini posti a difesa della nostra salute dalla Natura .Siamo sicuri che servano tutte queste “pilloline risolutive” ?La risposta è senz'altro no.Ma non era questo il tema di oggi. L'approfondimento , teso a preparare i nostri lettori ad un tema delicatissimo e, troppe volte, analizzato con soggettività, prende spunto da un articolo apparso su Il Fatto Quotidiano , il 2 gennaio 2014, a firma di Davide Patitucci dal titolo:Test su animali, la battaglia dei ricercatori. Redi: ‘Proibiti solo dalla Germania nazista’Link:http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/01/02/sperimentazione-animale-scienziati-con-caterina-aiuti-progressi-nei-vaccini-anti-aids-ballabio-telethon-curati-bimbi-con-cecita-ereditaria/828528/Nell'immediato, crea nel lettore sobrio di letteratura scientifica, un enorme muro psicologico l' accostare la proibizione dell'attività vivisettoria alla Germania nazionalsocialista.Perbacco! La prima istantanea che abbaglia la nostra ragione dopo aver letto un titolo del genere non è certo il ghigno malefico del vivisettore intento a torturare una scimmia bensì quella famosa scritta in bianconero che , almeno una decina di volte , tutti noi nella nostra vista abbiamo visto : Arbeit Macht Frei .“Accidenti, se proibire la sperimentazione animale (sic) significa rivivere quello che hanno subito gli ebrei in quell'orrendo periodo, vuol dire che non possiamo “sottrarci” da essa. E' indispensabile!”.Il meccanismo di autodifesa scatta e , come per magia, molti lettori assurgono a paramilitari dei laboratori di ricerca, aggrappandosi alle affermazioni fuorvianti e prive di fondamento storico-scientifico, degli addetti ai lavori, partendo dal primo passo, quello più semplice alla mercé di tutti: la lingua italiana.Il termine vivisezione sparisce per essere sostituito da “sperimentazione animale”. Più umano e meno impegnativo .Sarà il camice , sarà l'odierno titolo nobiliare (dottore) dinanzi al nome, sarà l'aurea di studioso che il fotografo riesce a conferire a taluni personaggi ma sono comunque numerosi i “civili” che cadonoin errore . Ed è a loro che ci rivolgiamo.Il vivisettore parla tenendo le mani sul ventre, forse perché è la parte più intelligente della sua persona, noi vi teniamo stretto il volto tra le nostre mani e vi urliamo disperatamente di svegliarvi.

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Una volta per tutte.

Teoria dei germi di Pasteur:Partiamo col dire che ...non è di Pasteur la teoria dei germi!Bell'inizio vero?Nel primo secolo dopo Cristo Tarentius Rusticus scrive nel trattato De Re Rustica:“Se ci sono zone paludose , si sviluppano e si moltiplicano minuscoli animali che l'occhio non riesce a distinguere ma che entrano nell'organismo insieme all'aria che si respira attraverso il naso ela bocca, provocando gravi malattie” [Tratto da K. Walker, The story of medicine, Hutchinson , 1954]Trascorrono i secoli e giungiamo nel XVI secolo per incontrare Hieronymus Fracastorius che, nella sua opera intitolata De Cantagione , divide le malattie infettive in tre categorie.Nella terza categoria troviamo: contagio per trasmissione dei microbi sospesi nell'aria [R. Sharpe, L'inganno crudele, pg. 197].Nel secolo successivo, sarà Leeuwenhoek a rubare la scena e, come si evince dall'opera di Sharpe, darà un immenso contributo, se non IL contributo , alla batteriologia:“Fu soltanto nel 1683, quando Leeuwenhoek scoprì alcuni microorganismi con l'aiuto di un efficacemicroscopio fatto in casa, che furono poste le basi di una teoria batteriologica delle malattie. Leeuwenhoek era un esperto di lenti e i suoi microscopi erano di gran lunga superiori ai microscopi precedenti. Con essi esaminò strati sottili di liquido prelevato tra i suoi denti. Con grande stupore scoprì l'esistenza di minuscole creature viventi che definì “animalculi”.Sulla scia di Leeuwenhoek , altri ricercatori scoprirono gli “animalculi” nelle urine , nelle feci, nel sangue e nei tessuti di persone morte per malattia, ponendo così basi solide per lo sviluppo della batteriologia”.Dopo Leeuwenhoek, si segnalano :Ehrenberg (anno 1820) con la prima coltura di microbi (utilizzò metà mela come ambiente di coltura);Agostino Bassi (anno 1836) con la dimostrazione che era un fungo la causa del calcino ;Gros (anno 1849) con la scoperta del primo ameba parassita nell'uomo...E via di seguito fino a giungere a Pasteur.Basta un semplice copia incolla, dopo averlo letto e compreso, per spegnere i riflettori su Pasteur e riflettere. Prendiamo il libro The Microbe-Hunters (cfr. SI, pg. 183) di Paul de Kruif, batteriologo:"Gradualmente non era passato nemmeno un anno dal miracolo di Pouilly-le-Fort che cominciò ad essere evidente che Pasteur, benché uno dei più originali cacciatori di microbi, non era un dio infallibile. Lettere sconvolgenti cominciarono ad ammonticchiarsi sulla sua scrivania: lagnanze da Montpothier e da una dozzina di città in Francia, e da Packisch e Kapuvar in Ungheria. Le pecore stavano morendo di antrace - non l'antrace raccolto passando per campi pericolosi, ma l'antrace che avevano preso da quei vaccini il cui scopo era salvarle! Da altri luoghi vennero storie sinistre su come i vaccini non avevano funzionato - il vaccino era stato pagato, era stato iniettato in intere greggi, gli allevatori erano andati a letto sospirando "Grazie a Dio per il nostro grand'uomo Pasteur", ma quando si erano svegliati al mattino avevano trovato i loro campi cosparsi di carcasse di pecore morte, e queste pecore - che avrebbero dovuto essere immuni - erano morte per le spore diantrace nascoste nei loro campi… Pasteur cominciò a odiare di aprire la sua corrispondenza [...] Nel 1882, quando la sua scrivania era carica di rapporti di disastri, Pasteur andò a Ginevra, e lì, di fronte alla crema mondiale dei combattenti contro le malattie, tenne un emozionante discorso sul tema: "Come salvaguardare le creature viventi dalle malattie virulente iniettando in esse microbi indeboliti" .La “storiella” delle vaccinazioni passa per l' “impavido” Edward Jenner (colui che fece tesoro dei racconti dei contadini, analfabeti, tenuti all'oscuro della scienza a causa della loro classe di appartenenza...quale misterioso segreto raccontarono a Jenner? Che chi, tra i contadini, aveva

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contratto il vaiolo bovino , diventava immune a quello umano. Fu così sicuro della sua “scoperta” che la testò su un...BAMBINO) e Lady Montagu che importa dalla Turchia in Inghilterra l'immunizzazione tramite materiale infetto preso da PERSONE malate. Traccia di sperimentazione animale/vivisezione? No. Spegnendo i riflettori su Pasteur, non c'è la possibilità di “strumentalizzare” le ombre originate dalla sua figura.Prima di passare oltre, riportiamo le affermazioni del famoso oculista, Charles Bell Taylor, il quale nel 1985 scriveva: "Non è vero che Pasteur ha scoperto una cura per l'antrace. Pasteur non cura l'antrace ma la dà, e il suo sistema è stato condannato dalle commissioni scientifiche inglesi, tedesche e ungheresi che l'hanno preso in esame, mentre le perdite per la Francia si contano nell'ordine dei milioni, da quando il suo sistema è stato adottato in quel paese" .

La poliomielite:Saper leggere i grafici è semplice, lo insegnano a scuola , se non erriamo alle elementari. Scuola dell'obbligo la chiamano, insieme alle “secondarie” o come cavolo le chiamano oggi.Obbligo di frequenza non di studio. S'intende...La polio regredì sia nei paesi dove la vaccinazione fu resa obbligatoria sia in quei paesi dove non lo fu. Anzi, in un primo momento, ci fu una recrudescenza , un “impennamento”, proprio dove fu introdotta . Prendiamo in esame un documento super partes (diciamo così) del Dott. Antonio Semprini, pediatra, “Storia della poliomelite e la sua profilassi” e riportiamo un trafiletto:“Va anche ricordato che durante il periodo da 1973 al 1984 negli USA si sono avuti 138 casi di poliomielite paralitica e che il 76% di questi casi era dovuto al vaccino orale Sabin. Ciò era la conseguenza della comparsa di ceppi mutanti tra la prole dei ceppi vaccinici somministrati oralmente e riproducentisi nell’intestino, ceppi mutanti che manifestavano evidentemente un rilevante aumento della loro virulenza, provocando gli stessi effetti del virus selvaggio. Nel 1982-83tutti i 21 casi di poliomielite riscontrati negli USA sono stati addebitati al vaccino OPV.In Italia, dopo aver constatato che 9 dei 10 casi di paralisi conseguenti alla somministrazione di vaccino OPVnegli anni ‘90 si erano verificati dopo la prima somministrazione, si modificò la schedula vaccinale introducendo per le prime due dosi il vaccino da virus ucciso tipo Salk (IPV), mantenendo l’OPV per le ultime due dosi”.Come avrete intuito dall'incipit “va anche ricordato” , poco prima, il pediatra narra gli ottimi risultati ottenuti dal vaccino polio, senza troppo dilungarsi sul fatto che quando la vaccinazione divenne obbligatoria, la malattia Heine-Medin , era già in declino. Dettagli in questo caso perché, ben più grave, è quest'altro trafiletto:“Nel 1931 Maurice Brodie e William H. Park, del New York City Health Department immunizzarono prima le scimmie di laboratorio con un vaccino inattivato con la formalina; successivamente vaccinarono con questo stesso vaccino un gruppo di bambini dimostrando che dopo due dosi nel loro sangue comparivano anticorpi capaci di neutralizzare l’azione del virus e, alla fine della loro sperimentazione, arrivarono a vaccinarne 3000.Contemporaneamente John Kolmer della Temple University di Filadelfia usò un vaccino vivo e attenuato in alcune migliaia di bambini, derisoriamente chiamato in seguito “una vera pozione stregata”.Il risultato nel breve termine fu che si ebbero diversi episodi di poliomielite in ambedue i casi, senzache venisse conferito ai vaccinati un barlume di risposta immunitaria. Di conseguenza i due vaccini proposti furono bocciati dalle commissioni internazionali”.Un peso enorme quello d'aver infettato e rovinato per sempre, migliaia di bambini, che ha spinto Brodie al SUICIDIO. Dagli States passiamo all'Inghilterra e troviamo un rapporto pubblicato nel 1956 dal Consiglio Britannico per la Ricerca Medica [Lancet , 15 dicembre 1956, pp. 1223-1231] che rivela un dato allarmante:il 13% dei casi di paralisi nei bambini di età compresa tra i sei mesi e i due anni è la conseguenza diretta della vaccinazione contro difterite e la pertosse!

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La “gente comune” e gli universitari del SOTUTTOIOAMEMORIA di estrazione gesuitica, sono convinti , o meglio, si rassegnano inconsciamente nell'ascoltare le roboanti parole dei fattucchieri col camice bianco, splendenti nella loro aurea scientifica , dispensatori di speranza a “buon mercato” -non entriamo nel merito dei finanziamenti statali- che, solerti, li rassicurano in maniera truffaldina sui loro esperimenti :“La ricerca ci ha portato più vicino a una cura”.Quante volte avete sentito queste parole? Provate a chiedere ai vostri genitori o, se avete la fortuna d'avere ancora i nonni, quante volte hannosentito queste gioiose dichiarazioni, seguite ovviamente da una richiesta di "donazione volontaria" per raggiungere lo scopo , la "cura del Male".Per concludere sulla poliomielite.Il vaccino Salk pericoloso per la salute umana fu sostituito dal Sabin (sviluppato a partire dai reni di scimmia, che però contengono il cosiddetto virus SV-40, innato e quindi innocuo per le scimmie, ma estraneo e quindi talvolta fatale per gli uomini) che, a sua volta , si vide sorpassato da un altro vaccino, questa volta innocuo, del dott. Leonard Hayflick che partì da tessuti umani presi da un feto abortito. Per questo innocuo per l'uomo.Sottolineiamo che tutto questo è avvenuto quando la poliomielite era praticamente già sparita...[H. Ruesch , La figlia dell'imperatrice, Stampa alternativa] e di conseguenza, anche il vaccino di Hayflick può essere considerato inutile all'umanità.Ribadiamo , prima di passare alla penicillina, che la nostra associazione culturale si dichiara contraria alle vaccinazioni .

La penicillina:La portentosa penicillina è stata scoperta casualmente , con un pizzico di fortuna. A dirla tutta, con franchezza è a causa della “sperimentazione animale” che noi, essere mortali, rischiavamo di non conoscerla. A raccontarci tutto questo?I suoi stessi scopritori Fleming, Florey e Chain:la loro intenzione era di testare la penicillina sui porcellini d'India.Bene, se l'avessero fatto, tutti i porcellini sarebbero morti e quindi , la penicillina, avrebbe rischiato di non entrare in commercio!Lasciamo la parola a Florey [tratto da L'INGANNO CRUDELE, Robert Sharpe, pg. 139-140 ]:“...I test iniziali di tossicità vennero fatti sui topi in virtù delle loro piccole dimensioni, e ciò fu una vera fortuna perché in questo l'uomo è simile al topo e non alla cavia. Se avessimo usato esclusivamente cavie avremmo asserito che la penicillina era tossica, e probabilmente non avremmocontinuato a cercare di superare gli ostacoli insiti nel produrre una sostanza da sperimentare sull'uomo”. [H. Florey, Conquest, gennaio 1953]Ma la buona sorte non terminò lì. Per salvare la vita di un paziente ormai in punto di morte, Fleming voleva inoculare della penicillina nella spina dorsale senza conoscere gli eventuali risultati di tale somministrazione. Florey tentò l'esperimento su un gatto, ma non vi era il tempo di attendere l'esito se si intendeva dare una ultima possibilità al paziente di Fleming. Fleming decise così di intervenire e il suo paziente migliorò, ma il gatto di Florey morì.[“La scoperta della penicillina”, BBC radio 4, 5 agosto 1981]Prima di chiudere questo capitoletto, tanto semplice quanto manipolato dai vivisettori di tutto il mondo, vi vogliamo spiegare come è stata scoperta la penicillina.Sempre tratto da L'INGANNO CRUDELE, Robert Sharpe , pg139 : “Fleming per la sua famosa scoperta nel 1928 non impiegò animali, naturalmente, bensì l'umile piatto di coltura. Fleming osservò che su un mezzo di coltura contaminato accidentalmente da una muffa, Penicillium Notatum , che era entrata nel laboratorio da una finestra aperta, i batteri non crescevano. Evidentemente la muffa produceva qualcosa di tossico per i batteri e Fleming lo chiamòpenicillina. Ancora prima della fortuita scoperta fatta da Fleming, le famiglie utilizzavano la muffa

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che si formava sui formaggi umidi come impacco per le ferite che si infettavano. In seguito si scoprìche la muffa è una fonte di penicillina. [A. McGlashan, Lancet, 1332-1333, 24 dicembre 1955]Fleming subito si preoccupò del fatto che la penicillina potesse venire inattivata dal sangue e i suoi peggiori timori sembrarono confermarsi quando ne inoculò una dose nei conigli. Infatti i conigli eliminano rapidamente la penicillina attraverso le urine, ma questo all'epoca passò inosservato. Il risultato scoraggiò a tal punto Fleming che egli progressivamente perse interesse e limitò l'uso della penicillina alle infezioni superficiali.

L'insulina:Qui lasciamo interamente lo spazio al compianto e mai sostituito (sic!) Hans Ruesch.DOMANDA: Il diabete non è stato debellato grazie alla sperimentazione sui cani?R: Non è stato debellato affatto. Anzi, ha cominciato ad aumentare quando venne introdotta l’insulina negli anni venti, allorché il diabete era ancora una malattia rarissima. Lo si può curare, e meglio ancora prevenire, con la dieta giusta. A lungo andare, l’assunzione quotidiana di insulina produce problemi cardiocircolatori, cecità, cancrena pancreatica e porta irrimediabilmente a una morte precoce. Il suo uso incoraggia il paziente a trascurare la dieta che potrebbe guarirlo, e provoca l’atrofia totale della ghiandola pancreatica, che con la dieta adatta avrebbe potuto essere stimolata a rinforzarsi, però solo senza la somministrazione d’insulina. Tanto vero che è solo dopo l’introduzione dell’insulina che il diabete ha incominciato ad aumentare fino a essere oggi la terza causa di tutti i decessi negli Stati Uniti, preceduta soltanto dal cancro e dalle malattie cardiovascolari. Un bel successo![http://www.hansruesch.net/articoli/D&R.htm]

Trapianto di organi:Fesseria demoniaca ! E' una la parola: PREDAZIONE !Esaltare con “sufficienza indegna” la PREDAZIONE organi sprofonda il lettore informato nello squallore del presente. Per il lettore disinformato , invece, consigliamo di informarsi il prima possibile.Questo argomento è trattato fin nei minimi particolari dalla:Lega Nazionale Contro la Predazione di Organi e la Morte a Cuore Battente, nata nel 1985 a Bergamo.Il loro sito è il seguente: http://www.antipredazione.org/Intraprendere un viaggio nel mondo dei trapianti è qualcosa di ripugnante per la dignità umana.E, come sempre accade quando ci si confronta con i vivisettori e i loro “fans” , dichiariamo perentoriamente che non può essere considerata “cura” una pratica come quella del trapianto. Riportiamo l'autorevole parere del dott. Pappworth che nel suo libro “Cavie umane” (la nostra associazione lo ha messo, naturalmente, tra i libri consigliati nel 2013) affermava:“...tutta la chirurgia dei trapianti è un'ammissione di fallimento: mancata diagnosi precoce e trattamento tempestivo. Non sarebbe più saggio spendere l'energia e il denaro , che ora vanno alla ricerca, piuttosto per la diagnosi precoce , la prevenzione e il miglior trattamento delle malattie cardiache, renali ed epatiche? Non stiamo sbagliando la priorità? Il costo della chirurgia dei trapianti è enorme ...E nessun medico, per quanto abile o esperto, è in grado di contrappesare esattamente il periodo di sopravvivenza senza trapianto ...”Correva l'anno 1969...

Discorrere su l'Aids dopo una frase del genere:“ha messo a punto un vaccino contro il virus da immunodeficienza nei macachi (Siv) – l’equivalente dell’Hiv per le scimmie – in grado di controllare l’infezione anche dopo la sua diffusione nell’ospite” insulta , in primo luogo, tutte le vittime di questo virus e, in secondo luogo, chiunque goda ancora di un pizzico di Ragione.E' dal 1981 che i ricercatori d'oro cercano di inoculare la malattia negli animali da laboratorio: “scimmie rhesus , macachi, macachi orsini e cappuccine nonché scimpanzé” ma ad oggi non sono

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stati in grado di dare nessun vero risultato positivo.Ad esempio nel 1986, il Journal of Virology [116-124, volume 58] riporta il tentativo di indurre l'Aids negli scimpanzé. Dopo 18 mesi, non si trovò traccia della malattia .Perché allora insistere con questi animali? Perché è l'unica specie che trattiene il virus -quando inoculato da materia tratta da soggetti umani- ma non manifesta la malattia!A pagina 327 de “L'inganno crudele” di R. Sharpe leggiamo:“N.W. King del Centro regionale primati del New England dell'Università di Harvard riferisce che nessuno scimpanzé infettato sperimentalmente era morto di Aids dopo più di due anni:“ A causa di questi limiti e del fatto che lo scimpanzé è una specie in pericolo e quindi scarsamente disponibile, quest'animale sarà probabilmente di utilità limitata per la ricerca sull'Aids. Tutti i tentativi di infettare altre specie di primati non umani tra cui quelle del genere Macaca con il virus HTLVL-III/LAV (il virus dell'Aids) si sono rivelati costantemente infruttuosi” [Veterinary Pathology, 354-353, volume 23,1986]E ancora:“Il Dott. Richard Tedder, un virologo consulente presso il Middlesex Hospital, ha sottolineato che:''Infettare gli scimpanzé è praticamente inutile . Se si vuole seguire l'evoluzione di questa malattia, esiste già un numero sufficiente di persone infette. In più c'è da chiedersi se ciò avviene nell'organismo di uno scimpanzé è attinente a quanto si verifica nell'organismo umano''”[Daily Mail, 28 agosto 1985]E' nostra volontà sottoporvi articoli datati, risalenti al periodo di maggiore espansione di questa malattia , simile guarda caso, ad un'altra malattia “debellata” * -si fa per dire- agli inizi del XX secolo , per farvi meglio comprendere l'impossibilità di infettare e di dare origine alla STESSA malattia umana in un modello animale .Se il virus Siv dei macachi (informazione di servizio: sono stati utilizzati nella seconda sessione 99 macachi) è simile all'Hiv negli scimpanzé, persino un idiota sarebbe in grado di comprendere quanto sia stata realmente inutile la ricerca dei signori Scott G. Hansen della Oregon Health & Science University a Beaverton, e colleghi del Frederick National Laboratory, nel Maryland, e del Fred Hutchinson Cancer Research Center a Seattle. Avete notato? Coinvolto nella ricerca anche un centro di ricerca sul...cancro. “Curiosa “ coincidenza considerando che uno dei due “padri” dell'Hiv (la loro disputa interessa poco) Robert Gallo proviene proprio da quel settore ...dopo anni trascorsi a depredare i contribuenti americani con le sue fallimentari ricerche sul cancro, Gallo passò nel nuovo, quasi privo di concorrenza e ben rimunerato campo: quello dell'Aids.*La malattia in questione è la sifilide.11 gennaio 1988 “I CASI DI SIFILIDE SALGONO ALLE STELLE RAGGIUNGENDO L'82% NEL 1987” Daytona Beach News Journal (AP Associated Press)9 settembre 1990 “ L'INCIDENZA DELLA SIFILIDE CRESCE PAUROSAMENTE NEGLI STATI UNITI FINO A RAGGIUNGERE IL PICCO DEGLI ULTIMI 40 ANNI”(AP Associated Press)Nel 1908 Paul Ehrlich riceve il premio Nobel per il Salvarsan -a base di arsenico- testato su animali.Poco tempo dopo, Ehrlich, a causa dei numerosi decessi causati dal suo farmaco è costretto a sostituirlo con Neosalvarsan.Poco cambia e anche Neosalvarsan scompare dalle farmacie per lo stesso motivo del suo predecessore.Il premio Nobel rimase comunque nelle sue mani...

Concludiamo il nostro approfondimento con l'Amaurosi congenita di Leber, soffermandoci prima suun periodo dell'articolo, tratto dalla dichiarazione di Ballabio , Direttore scientifico Tigem:“Abbiamo, però, la fortuna di avere a disposizione animali di laboratorio (nella maggior parte dei casi si tratta di topi) che hanno esattamente lo stesso difetto genetico presente nell’uomo”.

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STESSO DIFETTO GENETICO. Fermi.Dal vocabolario Treccani:STESSO1-Che è proprio quello, che non è diverso o altro da quello di cui si parlava o a cui si allude .Da qui , dopo una breve lettura dei testi “scientifici” prodotti sulla malattia (che hanno come fine ultimo solo l'arricchimento del curriculum), costruiamo il nostro questionario atto ad illuminare altrigradini della scala della conoscenza umana :Leggiamo dall' Associazione Italiana Amaurosi Congenita di Leber:

L'ACL è una malattia eterogenea sia da un punto di vista clinico che genetico (Fazzi, 2003; Fazzi, 2005) e probabilmente non rappresenta una singola entità di malattia. In associazione ai segni e sintomi oculari sopra riportati, sono infatti state descritte altre anomalie sia neurologiche (ipotonia muscolare, ritardo di sviluppo e mentale, atassia ed altri segni cerebellari), sia neuroradiologiche (più frequentemente cerebellari) che sistemiche (in particolare renali, epatiche e scheletriche). Tra leimplicazioni sistemiche, quella che richiede il più attento monitoraggio clinico è la nefronoftisi, condizione solitamente ad esordio tardivo che in genere conduce ad insufficienza renale in adolescenza. [http://www.ialca.org/la_malattia.php]Domandiamo quindi: anche nel topo o nel cane (la devianza 'narrativa' dell'intervista è pari al linguaggio mafioso. Si soffermano sui topi quando in realtà i test più “importanti” sono avvenuti su cani*) abbiamo una malattia ereditaria che, oltre alla progressiva cecità, comporta la presenza della cistica autosomica recessiva della midollare renale -nefronoftisi-?I cani (di razza Briard [**]) e i topi geneticamente modificati utilizzati negli esperimenti soffrono diepilessia?I cani (di razza Briard [**]) e i topi (Gm) utilizzati negli esperimenti hanno dato chiari segni di ritardo nello sviluppo fisico e mentale? Come si manifesta un ritardo mentale in un topo (Gm) insieme alla graduale perdita della vista?Nei vostri modelli animali si sono manifestate altri sintomi “oltre”, diciamo così, alla Amaurosi Congenita di Leber?Quanti geni specifici sono stati soppressi nei topi (Gm) da voi usati?Nel cane e nel topo ogni quanto si manifesta la malattia?Ci spieghiamo meglio:“ Perché la malattia si manifesti (nell'uomo , ndr.) occorre ereditare le due copie alterate del gene coinvolto da entrambi i genitori” .Questo avviene anche nei vostri modelli animali? Se sì, avete la stessa incidenza che si riscontra nell'uomo: 2-3 per 100.000 bambini nati? Se invece la vostra risposta è negativa, come è possibile che una malattia sia “uguale” se l'origine è diversa e indotta in laboratorio in ambiente asettico?

Le differenze:I cani, ad esempio, hanno “una pupilla più ampia e una superficie corneale maggiore, che aumenta la sua capacità di catturare la luce e vedere in condizioni di illuminazione ridotta. Inoltre possiede una struttura riflettente chiamata con il nome latino “tapetum lucidum” che permette di una migliorevisione in condizioni di luce scarsa” .Sul “Tapetum lucidum” trascriviamo quanto segue :“Una struttura cellulare extraretinica che non troviamo nell’uomo ma di fondamentale importanza per la vi sione notturna del cane è il tappeto lucido. E’ di forma triangolare a base orizzontale , è assente nei soggetti albini e nei neonati in cui si sviluppa dopo la nascita (Monti, 1985). Nel cane consta di 9-20 strati di cellule altamente organizzate al cui interno vi sono cristalli ad alto contenutodi zinco, cisteina (Miller e coll., 1995) e riboflavina. La funzione del tappeto lucido è quella di amplificare la luce, pertanto risulta indispensabile nelle condizioni di scarsità di luce. Proprio per questa caratteristica il cane è in grado di vedere in poca luce”[http://www.unipr.it/arpa/facvet/annali/2003/113.pdf]

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Inoltre “i cani hanno retine con una netta preponderanza di bastoncelli” in confronto a quelle dell'uomo dove prevalgono i coni.Su questa breve premessa come potete assimilare l'occhio umano a quello di un cane? In particolaremodo , ad un cane di razza Briard (invitiamo i lettori a digitare sul loro motore di ricerca preferito “Briard o Berger de la Brie” in “Immagini”)?

Dall'intervista di Theo Flossdorf al professor Gal anno 2001 [**]:Domanda: Professor Gal, il successo registrato con la terapia genica sui cani può essere ipotizzato anche a livello umano? Risposta: È chiaro che non si può trasporre sull'uomo tutto ciò che si sa del trattamento dellamalattia nel modello canino. Tuttavia la terapia potrebbe avere un design molto simile. Il cane èun mammifero più grande del modello di topo realizzato artificialmente (topo knock out) usatoin precedenza e perciò è un modello decisamente più adatto in vista della sperimentazione umana.

Abbiamo poco da aggiungere... giusto su un punto:il cane , essendo un mammifero più grande del topo, è un modello più adatto in vista della sperimentazione umana.Perché, allora, è stato lecito utilizzare un'altra specie per questo esperimento quando, già in precedenza, si è al corrente che un cane è un mammifero più grande di un topo (Gm)?Bypassare dal topo (Gm) non ha allungato i tempi della ricerca?Si evince , da tale dichiarazione, che l'affermazione “l'uomo non è un topo di 80 kg” -tanto in voga tra le associazioni animaliste che si interessano “anche” di vivisezione- può essere considerata vera.Confermate?Molti animali da laboratorio, nella vostra stessa ottica vivisettoria, potrebbero quindi risultare inutili ai fini della ricerca . Una perdita di tempo. Confermate?

Abbiamo anche dato un “leggero” sguardo ai video targati Telethon pubblicati sul web e, considerando trattasi di casi umani estremamente gravi, ci asteniamo per rispetto dal porre interrogativi a riguardo.

Affermate:“I risultati hanno dimostrato un significativo recupero della capacità visiva sia nei topi che nei cani. Progressi grazie ai quali – puntualizza con orgoglio il direttore del Tigem – è stato possibile riceverel’autorizzazione ad applicare la terapia ai bambini malati, che hanno così potuto recuperare la vista”.La generalizzazione della dichiarazione falsifica la realtà .“I bambini malati...hanno potuto recuperare la vista”.Come esiste l' art.658 C.P. (procurato falso allarme) , dovrebbe esistere la Procurata falsa speranza.Ancora oggi , sul sito di Telethon, si legge che “non esistono cure o trattamenti per la LCA” e, per di più, come si può notare dai video, non si tratta di “bambini”, termine tanto caro all'immaginario collettivo.Ripetiamo, non vogliamo commentare tali video tuttavia invitiamo a ricercarli e ad ascoltarli molto attentamente.

Vi lasciamo con un dato :l'Amaurosi Congenita di Leber colpisce 2-3 bambini nati su 100.000.La ricerca Telethon riguarda 2-3 bambini su 1 milione in quanto le mutazioni del gene RPE65 (la mutazione da loro trattata) colpisce il 10% dei bambini colpiti dalla LCA.

* Dal sito Telethon:

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MalattieAmaurosi Congenita di Leber, Tipo 2SummaryL’obbiettivo di questo progetto è di partecipare ad una sperimentazione clinica di fase I per una rara malattia genetica che porta a ciecità chiamata Amaurosi Congenita di Leber (LCA). Non esistono cure o trattamenti per la LCA. Questo studio è disegnato per stabilire la sicurezza e la tollerabilità diquesto trattamento in pazienti umani ed è basata su solide evidenze scientifiche che dimostrano recupero della vista in modelli animali di grossa taglia. I pazienti italiani inclusi nello studio farannoparte di un totale di 9 pazienti. La somministrazione del vettore avverrà negli Stati Uniti, ma la valutazione clinica dell’esito della terapia sarà effettuata presso la Seconda Università di Napoli.[http://www.telethon.it/ricerca-progetti/progetti-finanziati/dettagli/a-phase-i-safety-study-in-subjects-with-leber-congenital-amaurosis-lca-using-adeno]

**[http://www.retina.ch/files/retina-journal/html/2001/rsj2001-03-i-4.htm]

CONCLUSIONE:Abbiamo concesso diverso tempo a questo approfondimento e lo stesso vale per voi, egregi lettori.Non vi intratteneremo con filosofeggianti pensieri e altisonanti speranze .Vogliamo indicarvi solamente fin dove si spingono e da dove traggono la loro forza le radici del lugubre albero della Morte quale è quello della Vivisezione.Morte che colpisce l'Uomo, vivisezione che deturpa l'essere umano ad animale da laboratorio , oramai e irrimediabilmente compromesso a causa delle modificazioni genetiche indotte nei corpi malati dei pazienti da veri criminali del Kombinat Chi-Me-Vi (il complesso chimico-medico-vivisezionista così denominato dall'eroe Hans Ruesch) .La fonte dalla quale si abbeverano i buoi si chiama:Codice di Norimberga , costituito nel 1946 e che al punto 3 recita così:“L'esperimento dovrà essere impostato e basato sui risultati della sperimentazioni su animali e sulla conoscenza della storia naturale del morbo o di altri problemi allo studio, cosicché risultati antecedenti giustifichino lo svolgersi dell'esperimento”.I suoi estensori sono Andrew C. Ivy e Leo Alexander, sui quali invitiamo voi tutti ad un approfondimento.Col. Viktor Brack, Dott. Karl Brandt, Col.Rudolf Brandt, Dott. Karl Gebhardt, Dott. Waldemar Hoven, Dott. Joachim Mrugowsky, Col. Wolfram Sievers sono invece i nomi dei condannati a morte da una sentenza scritta a Norimberga da chi ha trafficato sul nostro sangue, dissacrato il nostro nome e ha incatenato la nostra morale al peggior materialismo che la storia ricordi.Ricordare questi uomini comporterà alla nostra Associazione problemi non indifferenti che, tuttavia,non intimidiscono l'animo quanto la vigliaccheria del silenzio, perpetrato lungo questi decenni.Questi uomini furono accusati di crimini orrendi -per la comune morale- ma che non si discostano-se avvenuti realmente- da quanto avveniva nella ex colonia britannica dove la scelta dei pazienti avveniva (e ancora avviene) secondo una logica razzista, classista e sessista.L'unica differenza tra gli Stati Uniti d'America e la Germania nazionalsocialista consiste nella documentazione.La documentazione medica del periodo nazionalsocialista viene contraddetta dai superstiti e dai “commentatori” (storici sono altri...) , la documentazione proveniente oltreoceano ha un riscontro invece scritto e ufficiale dove i pazienti torturati non hanno la possibilità di rivalsa e l'opinione pubblica mondiale preferisce tacere.Nel primo caso, troviamo ad esempio casi di decessi classificati come “polmonite” che diventano parte integrante dell' Aktion T4, un'operazione di eutanasia di massa. E così via .Per quale motivo i medici avrebbero dovuto celare la reale morte?Nel secondo invece lo scopo è il bene dell'umanità. Sempre.“L'esperimento seguente venne compiuto per studiare “i fattori che influenzano il tasso di

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concentrazione delle proteine nel liquido cerebrospinale”.Come soggetti vennero scelti dodici oligofrenici idrocefalici di età compresa tra il mese e i nove mesi.Il procedimento era il seguente: in primo luogo veniva iniettato, per via endovenosa, un composto radioattivo; venivano quindi inseriti degli aghi in tre parti del corpo: nel cervello, attraverso il cranio; nella parte posteriore del collo; nella colonna vertebrale, in regione lombare. Da ognuno di questi luoghi venivano prelevati, attraverso gli aghi, dei campioni di liquido cerebrospinale. L'esperimento non aveva nulla a che fare con il trattamento o lo studio dell'idrocefalo”.[Tratto da CAVIE UMANE, pg.97-98, di M.H. Pappworth.Esperimento di R.A. Fishman, Ransohoff e Osserman (Presbyterian Hospital e Francis Delafiel Hospital, New York), “Journal of Clinical Investigation, 1958, 37, 1419] Questo esperimento avvenne diversi anni dopo la fine del III Reich di Adolf Hitler e avvenne nella terra degli esportatori di libertà e democrazia.I medici nazionalsocialisti portarono in loro difesa nel 1947 a Norimberga alcuni resoconti di esperimenti tratti dalla letteratura medica mondiale:“ Il professore Rose, che era accusato di aver sottoposto i prigionieri dei campi di concentramento ad esperimenti sul tifo, citò in sua difesa l'opera del colonnello Strong (più tardi, professore di medicina tropiacela ad Harvard).Strong aveva ottenuto il dal governatore delle Filippine il permesso di iniettare la peste a un gruppo di criminali condannati a morte; le vittime non vennero informate. Successivamente il colonnello Strong indusse il beri-beri (una malattia dovuta a deficienza di vitamina B1 caratterizzata da paralisi, disturbi mentali e insufficienza cardiaca) in un altro gruppo di detenuti filippini. In seguito all'esperimento, uno di questi morì. La sola ricompensa data ai detenuti fu del tabacco”.Sono numerosi i casi di questo tipo, prima durante e dopo l'ultimo conflitto, inesistenti 1e richieste di condanna a morte per questi medici da quattro soldi, alcuni di essi premiati col premio Nobel.Premio Nobel conferito ad Alexis Carrel, del Rockfeller Institute di New York, il quale nel 1939 dichiarava :“Abbiamo già parlato delle forti somme di denaro che vengono attualmente spese per mantenere le prigioni e i manicomi, istituti che esistono per proteggere il pubblico dai soggetti antisociali e dai pazzi. Ma perché manteniamo in vita queste creature inutili e pericolose? […] In Germania il governo ha preso energiche misure contro il diffondersi dei tipi inferiori, dei pazzi e dei criminali. La soluzione ideale sarebbe l'eliminazione di questi individui appena si rivelano pericolosi. […] La filosofia ed i pregiudizi sentimentali non hanno diritto di interferire in questo problema”.Nello scritto riportato sempre dall'incommensurabile Pappworth non riscontriamo nessuna denunciacontro un genocidio in atto in germania-anno 1939- ma troviamo il germe dell'accusa futura che prenderà forma a Norimberga.Il governo di Hitler “ ha preso energiche misure”, attraverso l'eugenetica, contro il possibile dilagarsi di malattie che, in primo luogo, portano immenso dolore al nascituro , in secondo luogo ai genitori e in terzo luogo alla società. E' il membro del Rockfeller Institute di New York a ipotizzare “la soluzione ideale”, la stessa che prenderà forma poi nei racconti dei superstiti , non Adolf Hitler.Cui prodest ?La nostra conclusione si è prolungata più del dovuto . E ce ne scusiamo con i lettori.Per quanto riguarda l'attività giudiziaria che potrà avere luogo dopo la pubblicazione del nostro scritto, non possiamo fare altro che consigliare ai tutori dell'Ordine di attenersi a quanto abbiamo scritto. Il Popolo d'Italia necessità di Verità. Come i morti.

CODICE DI NORIMBERGA -Treccani-[…]le similitudini tra le sperimentazioni nei campi nazisti e quelle nelle prigioni statunitensi preoccuparono i consulenti del tribunale. Così come il fatto che non esistesse alcuna legge o

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dichiarazione internazionale che stabilisse quali esperimenti medici sull’uomo fossero ammessi e quali fossero illeciti VIVISEZIÓNE -Treccani- s. f. [comp. del lat. vivus «vivo» e sectio -onis: v. sezione]. –

1. Termine che, secondo un’accezione restrittiva, aderente all’etimo, designa ogni atto operatorio su animali vivi, svegli o in anestesia totale o parziale, privo di finalità terapeutiche ma tendente a promuovere, attraverso il metodo sperimentale, lo sviluppo delle scienze biologiche, o a integrare l’attività didattica o l’addestramento a particolari tecniche chirurgiche, o, più raramente, a fornire responsi diagnostici. Con sign. più ampio, il termine viene riferito – almeno ai fini dell’interpretazione giuridica ed etica – a tutte quelle modalità di sperimentazione, non necessariamente cruente, che inducano lesioni o alterazioni anatomiche e funzionali (ed eventualmente la morte) negli animali di laboratorio (generalmente mammiferi), come ustioni, inoculazione di sostanze chimiche, esposizione a gas tossici o ad alte energie (radiante, elettrica, di altra natura), soffocamento, annegamento, traumi varî.

Libri consigliati:IMPERATRICE NUDA, di Hans RueschLA MEDICINA SMASCHERATA , di Hans RueschI FALSARI DELLA SCIENZA, di Hans RueschLA FIGLIA DELL'IMPERATRICE, di Hans RueschL'INGANNO CRUDELE, di R. SharpeVIVISEZIONE O SCIENZA, di Pietro CroceCAVIE UMANE, di M.H. Pappworth

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