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LA COMMISSIONE MANDELLI Martino Grandolfo Istituto Superiore di Sanità (fino al 31 gennaio 2008)

LA COMMISSIONE MANDELLI

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LA COMMISSIONE MANDELLI. Martino Grandolfo Istituto Superiore di Sanità (fino al 31 gennaio 2008). LA COMMISSIONE MANDELLI. Con Decreto Ministeriale della Difesa, il 22 dicembre 2000 fu insediata una Commissione con il compito di: - PowerPoint PPT Presentation

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LA COMMISSIONE MANDELLI

Martino Grandolfo

Istituto Superiore di Sanità (fino al 31 gennaio 2008)

Page 2: LA COMMISSIONE MANDELLI

2

LA COMMISSIONE MANDELLILA COMMISSIONE MANDELLI

Con Decreto Ministeriale della Difesa, il 22 dicembre 2000 fu Con Decreto Ministeriale della Difesa, il 22 dicembre 2000 fu insediata una Commissione con il compito di:insediata una Commissione con il compito di:

““Accertare tutti gli aspetti Accertare tutti gli aspetti medico-medico-scientifici dei casi emersi e scientifici dei casi emersi e

venuti all’attenzione in questi ultimi tempi di venuti all’attenzione in questi ultimi tempi di patologie patologie

tumoralitumorali nel personale militare, in particolare in militari che nel personale militare, in particolare in militari che

hanno svolto hanno svolto attività operativa in Bosnia e Kosovoattività operativa in Bosnia e Kosovo, ,

verificando se esista verificando se esista correlazione con il munizionamento correlazione con il munizionamento

all’uranio impoveritoall’uranio impoverito impiegato in quell’area, ovvero se siano impiegato in quell’area, ovvero se siano

identificabili cause diverse all’origine di queste patologie”.identificabili cause diverse all’origine di queste patologie”.

Page 3: LA COMMISSIONE MANDELLI

3

COMPOSIZIONE DELLA COMMISSIONE

Franco Mandelli (Presidente) Carissimo Biagini Martino Grandolfo Alfonso Mele Giuseppe Onufrio Vittorio Sabbatini Antonio Tricarico

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4

ISTITUZIONI RAPPRESENTATE NELLA COMMISSIONE Università degli Studi di Roma “La Sapienza”

Istituto Superiore di Sanità

Agenzia Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (ANPA, oggi ISPRA)

Centro Interforze Studi per le Applicazioni Militari (CISAM)

Direzione Generale della Sanità Militare

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I LAVORI DELLA COMMISSIONE MANDELLII LAVORI DELLA COMMISSIONE MANDELLI

La Commissione si riunì per la prima volta il 28 La Commissione si riunì per la prima volta il 28 dicembre 2000 e rese pubblico dicembre 2000 e rese pubblico in itinere in itinere l’avanzamento dei propri lavori mediante la stesura di l’avanzamento dei propri lavori mediante la stesura di una una Relazione preliminareRelazione preliminare e di una e di una Seconda Seconda relazionerelazione. .

Dopo un lavoro di 18 mesi, l’11 giugno 2002 la Dopo un lavoro di 18 mesi, l’11 giugno 2002 la Commissione pubblicò la Commissione pubblicò la Relazione finaleRelazione finale sulle sulle conclusioni raggiunte. conclusioni raggiunte.

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RELAZIONE PRELIMINARE DELLACOMMISSIONE ISTITUITA DAL MINISTRO

DELLA DIFESA SULL’INCIDENZA DINEOPLASIE MALIGNE TRA I MILITARI

IMPIEGATI IN BOSNIA E KOSOVO

PRELIMINARY REPORT BY THE COMMITTEESET UP BY THE ITALIAN MINISTER OF

DEFENCE ON THE INCIDENCE OFMALIGNANT NEOPLASMS AMONGST

SOLDIERS DEPLOYED IN BOSNIA AND KOSOVO

19 marzo/March 2001

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Page 7: LA COMMISSIONE MANDELLI

SECONDA RELAZIONE DELLACOMMISSIONE ISTITUITA DAL MINISTRO

DELLA DIFESA SULL’INCIDENZA DINEOPLASIE MALIGNE TRA I MILITARI

IMPIEGATI IN BOSNIA E KOSOVO

SECOND REPORT BY THE COMMITTEESET UP BY THE ITALIAN MINISTER OF

DEFENCE ON THE INCIDENCE OFMALIGNANT NEOPLASMS AMONGST

SOLDIERS DEPLOYED IN BOSNIA AND KOSOVO

28 maggio/May 2001

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Page 8: LA COMMISSIONE MANDELLI

RELAZIONE FINALE DELLACOMMISSIONE ISTITUITA DAL MINISTRO

DELLA DIFESA SULL’INCIDENZA DINEOPLASIE MALIGNE TRA I MILITARI

IMPIEGATI IN BOSNIA E KOSOVO

FINAL REPORT BY THE COMMITTEESET UP BY THE ITALIAN MINISTER OF

DEFENCE ON THE INCIDENCE OFMALIGNANT NEOPLASMS AMONGST

SOLDIERS DEPLOYED IN BOSNIA AND KOSOVO

11 giugno/June 2002

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Page 9: LA COMMISSIONE MANDELLI

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LINK DEL MINISTERO DELLA DIFESALINK DEL MINISTERO DELLA DIFESA

Relazione preliminare (19 marzo 2001)Relazione preliminare (19 marzo 2001)

http://www.difesa.it/Approfondimenti/Documents/86390_relazione_preliminare.pdf

Seconda relazione (28 maggio 2001)Seconda relazione (28 maggio 2001)

http://www.difesa.it/Approfondimenti/Documents/86390_seconda_relazione.pdf

Relazione finale (11 giugno 2002)Relazione finale (11 giugno 2002)http://www.difesa.it/Approfondimenti/Documents/http://www.difesa.it/Approfondimenti/Documents/

22271_relazione_finale.pdf22271_relazione_finale.pdf

Page 10: LA COMMISSIONE MANDELLI

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ANALISI STATISTICA DEI DATIANALISI STATISTICA DEI DATI

Page 11: LA COMMISSIONE MANDELLI

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POPOLAZIONE DELLO STUDIO

0

20000

40000

60000

80000

100000

120000

19/3/01 28/5/01 11/6/02

Numero militari

Anni-persona

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DATI EPIDEMIOLOGICI (1)DATI EPIDEMIOLOGICI (1)

La popolazione studiata (La popolazione studiata (43058 militari43058 militari) fu quella del personale ) fu quella del personale

delle Forze Armate che aveva partecipato ad almeno una delle Forze Armate che aveva partecipato ad almeno una

missione in Bosnia e/o Kosovo nel periodo compreso tra missione in Bosnia e/o Kosovo nel periodo compreso tra

dicembre 1995 e luglio 2001 (Carabinieri), agosto 2001 dicembre 1995 e luglio 2001 (Carabinieri), agosto 2001

(Aeronautica e Marina) e novembre 2001 (Esercito), per un totale (Aeronautica e Marina) e novembre 2001 (Esercito), per un totale

di di 115037 anni-persona115037 anni-persona..

In totale vennero accertati In totale vennero accertati 44 casi di tumore44 casi di tumore: 12 linfomi di : 12 linfomi di

Hodgkins (LH), 8 linfomi non Hodgkins (LNH),Hodgkins (LH), 8 linfomi non Hodgkins (LNH),

2 leucemie linfoidi acute (LLA), 3 carcinomi della tiroide, 4 2 leucemie linfoidi acute (LLA), 3 carcinomi della tiroide, 4

tumori al retto o al colon, 3 melanomi, 2 astrocitomi, 4 tumori del tumori al retto o al colon, 3 melanomi, 2 astrocitomi, 4 tumori del

testicolo, 1 tumore alla faringe, 1 tumore alla laringe, 1 tumore testicolo, 1 tumore alla faringe, 1 tumore alla laringe, 1 tumore

polmonare, 1 tumore ai bronchi, 1 tumore renale e 1 tumore allo polmonare, 1 tumore ai bronchi, 1 tumore renale e 1 tumore allo

stomaco.stomaco.

Page 13: LA COMMISSIONE MANDELLI

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DATI EPIDEMIOLOGICI (2) DATI EPIDEMIOLOGICI (2)

Vennero calcolati i Vennero calcolati i tassi d’incidenza specifici tassi d’incidenza specifici (SIR) per classi (SIR) per classi

quinquennali d’età per le seguenti patologie: linfoma di Hodgkin quinquennali d’età per le seguenti patologie: linfoma di Hodgkin

(LH), linfoma non Hodgkin (LNH), leucemia linfatica acuta (LLA), (LH), linfoma non Hodgkin (LNH), leucemia linfatica acuta (LLA),

i tumori solidi e tutte le neoplasie (totale complessivo). Per i tumori solidi e tutte le neoplasie (totale complessivo). Per

ciascun tasso vennero stimati gli intervalli di confidenza al 95% ciascun tasso vennero stimati gli intervalli di confidenza al 95%

(IC 95%), vale a dire l’intervallo di valori entro i quali possono (IC 95%), vale a dire l’intervallo di valori entro i quali possono

oscillare le stime dei tassi d’incidenza per effetto del caso.oscillare le stime dei tassi d’incidenza per effetto del caso.

I tassi d’incidenza della popolazione in studio vennero I tassi d’incidenza della popolazione in studio vennero

confrontati con quelli delle popolazioni maschili incluse nei confrontati con quelli delle popolazioni maschili incluse nei

Registri Tumori ItalianiRegistri Tumori Italiani, che raccolgono dati d’incidenza in base , che raccolgono dati d’incidenza in base

a diagnosi confermate.a diagnosi confermate.

Page 14: LA COMMISSIONE MANDELLI

IL TASSO D’INCIDENZA SPECIFICO (SIR)

Come indicatore per il confronto è stato utilizzato il rapporto tra i casi di tumore osservati nella popolazione di militari analizzata e quelli attesi in quella stessa popolazione facendo riferimento ai tassi dei Registri Tumori italiani.

Il rapporto tra casi osservati e casi attesi dà una misura di rischio denominata Tasso d’incidenza specifico (SIR, Standardized Incidence Ratio).

SIR = 1 Non c’è differenza tra il numero di casi osservati e attesi

SIR > 1 Il numero di casi osservati è maggiore di quello atteso

SIR < 1 Il numero di casi osservati è minore di quello atteso

Anche per i SIR si calcolano gli intervalli di confidenza e l’eccesso dei casi è ritenuto statisticamente significativo solo quando anche il limite inferiore dell’intervallo di confidenza è maggiore di uno.

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Page 15: LA COMMISSIONE MANDELLI

INCIDENZA PER 100.000 ANNI•PERSONA E SIRNEI MILITARI ITALIANI IN BOSNIA E/O KOSOVO

Patologia Incidenza (IC 95%)

Casi osservati

Casi attesi SIR

(IC 95%)

LH 10,43

(5,39-18,23) 12 5,08

2,36 (1,22-4,13)

LNH 6,95

(3,00-13,71) 8 8,53

0,94 (0,40-1,85)

LLA 1,74

(0,21-6,28) 2 1,12

1,78 (0,21-6,44)

Tumori solidi 19,12

(11,98-28,96) 22 74,28

0,30 (0,19-0,45)

Tutte le neoplasie 38,25

(27,79-51,35) 44 91,94

0,48 (0,35-0,64)

15

Page 16: LA COMMISSIONE MANDELLI

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Relazione finale Commissione “Mandelli” (11/06/2002)

Neoplasie maligne nei militari delle 4 FFAA impiegati in Bosnia e/o Kosovo. Confronto tra casi osservati ed attesi *

44

22

2

128

91,94

74,28

1,125,08

8,53

0

20

40

60

80

100

tutti TM TM solidi LLA LH LnH

casi

osservati attesi

P<0,01P<0,01

1. Incidenza di tutti i tumori maligni (TM) in generale e di quelli solidi in particolare significativamente inferiore ai valori attesi

2. Eccesso significativo di casi di linfoma di Hodgkin (LH)

3. Non rilevabili differenze significative per altri tipi di tumori

Conclusioni

P<0,01

* Calcolati sulla base dei dati dei Registri Tumori italiani relativi al periodo 1993-98

Page 17: LA COMMISSIONE MANDELLI

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TRE IMPORTANTI CRITICHE

Page 18: LA COMMISSIONE MANDELLI

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DISTRIBUZIONI DI GAUSS E DI POISSONDISTRIBUZIONI DI GAUSS E DI POISSON

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DISTRIBUZIONI DI GAUSS E DI POISSONDISTRIBUZIONI DI GAUSS E DI POISSON

RELAZIONE PRELIMINARE - PAG. 14

…. Pur tenendo in debito conto quanto affermato in precedenza, l'eccesso di casi di linfomi di Hodgkin, anche se al momento non statisticamente significativo, merita comunque di essere analizzato attentamente, per cui si ritiene necessario seguire nel tempo l'eventuale evoluzione della banca dati.

SECONDA RELAZIONE - PAG. 11 e 12

…. emerge un eccesso statisticamente significativo di LH mentre è evidenziabile un numero significativamente inferiore a quello atteso per la totalità dei tumori solidi e delle neoplasie maligne nel loro complesso. Per quanto riguarda i LH, la significatività statistica è raggiunta, comunque, anche con l’utilizzo del metodo di calcolo degli intervalli di confidenza dei SIR impiegato nella Relazione preliminare. …..

Page 20: LA COMMISSIONE MANDELLI

20

UTILIZZO REGISTRI CIVILIUTILIZZO REGISTRI CIVILI

Page 21: LA COMMISSIONE MANDELLI

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ANALISI EPIDEMIOLOGICA RISPETTO A UNA COORTE DI CARABINIERI

Per superare il possibile fattore confondente dello Per superare il possibile fattore confondente dello healthy healthy worker effectworker effect, , i SIR relativi al LH vennero calcolati anchei SIR relativi al LH vennero calcolati anche utilizzando, per il confronto, non più i Registri civili ma utilizzando, per il confronto, non più i Registri civili ma un’opportuna un’opportuna coorte di Carabinieri coorte di Carabinieri mai dispiegata all’estero.mai dispiegata all’estero.

Il valore dei SIR risultò pari a 4.12 (IC 95%: 2.13-7.20) e 3.94 (IC Il valore dei SIR risultò pari a 4.12 (IC 95%: 2.13-7.20) e 3.94 (IC 95%: 1.70-7.76) assumendo, rispettivamente, una latenza zero o 95%: 1.70-7.76) assumendo, rispettivamente, una latenza zero o pari a 1 anno.pari a 1 anno.

L’L’eccesso di LHeccesso di LH venne, quindi, venne, quindi, confermatoconfermato sia utilizzando per il sia utilizzando per il confronto la popolazione civile che quella militare.confronto la popolazione civile che quella militare.

Page 22: LA COMMISSIONE MANDELLI

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L’EFFETTO DELLE PROTEZIONI

Page 23: LA COMMISSIONE MANDELLI

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INCIDENZA PER 100000 ANNI-PERSONA E SIRSUCCESSIVA ALL’ADOZIONE DELLE PROTEZIONI

(DOPO IL 31 DICEMBRE 1999)

Patologia Casi osservati Casi attesi SIR IC 95%

LH 11 4.32 2.55 1.27-4.56

LNH 8 7.39 1.08 0.47-2.13

LLA 2 0.96 2.08 0.25-7.51

Tumori solidi

21 64.09 0.33 0.20-0.50

Tutte le neoplasie

42 79.28 0.53 0.38-0.72

Page 24: LA COMMISSIONE MANDELLI

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RADIOPROTEZIONE E URANIORADIOPROTEZIONE E URANIO

Page 25: LA COMMISSIONE MANDELLI

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URANIO NATURALE E URANIO IMPOVERITO

L’uranio in natura ha una precisa composizione isotopica, cioè è una miscela di 238U, 234U e 235U, con percentuali fisse e ben note.

Il DU è un residuo di produzione dell’uranio arricchito (composizione isotopica alterata aumentando la percentuale di 235U).

E’ meno radioattivo dell’uranio naturale U 49973 Bq/g DU 39400 Bq/g

Emette principalmente particelle alfa e betaE’ una modesta sorgente di irradiazione esterna

(le compiono in aria pochi cm e i sono schermati anche dai vestiti)

Se inalato, ingerito o incorporato (schegge di proiettili) si verifica una contaminazione interna

DOSE ED EFFETTI TOSSICI

Page 26: LA COMMISSIONE MANDELLI

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URANIO IMPOVERITO - INALAZIONE

Per la valutazione dei suoi effetti chimici e radiologici, l’uranio viene classificato in funzione della solubilità nei fluidi corporei dei composti che forma:

Tipo F (Fast absorption, T1/2 =10 min)

Tipo M (Moderate absorption, T1/2 =140 d)

Tipo S (Slow absorption, T1/2 ~ 20 anni)

Composti F hanno un maggiore effetto tossicologico chimicoOrgani bersaglio = reni, fegato

Composti S hanno un maggiore effetto radiologicoOrgani bersaglio = polmoni, linfonodi Di questo tipo sono ~ il 30% dei composti prodotti nell’incendio dei proiettili a seguito di impatto su superfici rigide.

Page 27: LA COMMISSIONE MANDELLI

URANIO IMPOVERITO - INGESTIONE

I composti eventualmente ingeriti transitano nel tratto gastro-intestinale

L’assorbimento nel sangue dei composti dell’uranio dipende dalle sue proprietà chimiche e l’uranio che è entrato in circolo con i fluidi corporei viene studiato utilizzando i modelli della Commissione Internazionale per la Protezione Radiologica (ICRP) che descrivono sia l’escrezione attraverso le feci e l’urina, che la distribuzione nei vari organi e tessuti bersaglio, in tempi e percentuali diverse a seconda della loro destinazione.

Nel sangue, approssimativamente il 47% dell'uranio risulta complessato stabilmente con lo ione bicarbonato a causa dell'ambiente debolmente alcalino proprio del mezzo e, in tale forma, l'elemento mostra scarsa attività tossicologica.

La maggior parte dell’uranio che lascia il circolo plasmatico è diretto alla vescica urinaria e ai tubuli renali (75%) ed è destinato all’escrezione urinaria. L’uranio restante si deposita principalmente nello scheletro (15%), nei tessuti molli (7%) e nel fegato (1,5%), ma il corpo continuerà ad eliminare il DU per molti anni, anche se in quantità sempre più piccole.

27

Page 28: LA COMMISSIONE MANDELLI

SISTEMI E ORGANI INTERESSATI A ESPOSIZIONI A DU

28

Page 29: LA COMMISSIONE MANDELLI

29

CONSIDERAZIONI RADIOPROTEZIONISTICHE CONSIDERAZIONI RADIOPROTEZIONISTICHE SULL’INALAZIONE DI URANIO IMPOVERITO (I)SULL’INALAZIONE DI URANIO IMPOVERITO (I)

I modelli dell’ICRP utilizzati per stimare l’eccesso di tumori

attesi dopo l’esposizione a una quantità nota di radiazioni è

largamente derivato dagli studi sui sopravvissuti di Hiroshima

e Nagasaki.

Queste stime sono relative a un’esposizione esterna molto

elevata, uniforme, acuta e prevalentemente di radiazione

gamma.

È quindi ragionevole dubitare che i coefficienti di rischio

elaborati da questi dati possano essere adeguati a uno scenario

d’esposizione quale quello in cui emettitori di particelle alfa

vengono inalati e possono irradiare direttamente i tessuti

interni.

Page 30: LA COMMISSIONE MANDELLI

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CONSIDERAZIONI RADIOPROTEZIONISTICHECONSIDERAZIONI RADIOPROTEZIONISTICHESULL’INALAZIONE DI URANIO IMPOVERITO (2)SULL’INALAZIONE DI URANIO IMPOVERITO (2)

L’attuale approccio radioprotezionistico alla valutazione del L’attuale approccio radioprotezionistico alla valutazione del

rischio di tumore non fornisce stime di suscettibilità deirischio di tumore non fornisce stime di suscettibilità dei

linfonodilinfonodi alla radioinduzione di tumorialla radioinduzione di tumori . .

Non è quindi possibile, allo stato attuale delle conoscenze e Non è quindi possibile, allo stato attuale delle conoscenze e

per plausibili scenari di esposizione, dimostrare una per plausibili scenari di esposizione, dimostrare una relazione relazione

causalecausale tra il linfoma di Hodgkin e l’esposizione interna. tra il linfoma di Hodgkin e l’esposizione interna.

Sarebbero necessari Sarebbero necessari studi approfonditi finalizzati studi approfonditi finalizzati alla alla

valutazione di questo tipo di fattori di rischio.valutazione di questo tipo di fattori di rischio.

Page 31: LA COMMISSIONE MANDELLI

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LINFOMI DI HODGKIN E URANIO IMPOVERITOLINFOMI DI HODGKIN E URANIO IMPOVERITO

CONCLUSIONI DELLA COMM. MANDELLI (11/6/02)CONCLUSIONI DELLA COMM. MANDELLI (11/6/02)

È stata evidenziata la presenza di un eccesso statisticamente È stata evidenziata la presenza di un eccesso statisticamente significativo di casi di LH ma, sulla base delle conoscenze attuali, significativo di casi di LH ma, sulla base delle conoscenze attuali, non è possibile dimostrare una correlazione causale non è possibile dimostrare una correlazione causale tra questa tra questa malattia e l'esposizione interna a uranio. Rimangono, però, malattia e l'esposizione interna a uranio. Rimangono, però, dubbi dubbi sulla validità del modello radioprotezionisticosulla validità del modello radioprotezionistico esistente quando esistente quando applicato allo scenario dei Balcani. D’altra parte, applicato allo scenario dei Balcani. D’altra parte, non è mai stata non è mai stata evidenziataevidenziata nei militari la presenza di contaminazione da uranio nei militari la presenza di contaminazione da uranio impoverito.impoverito.

CONCLUSIONI DELLA COMM. PARLAMENTARE D’INCHIESTA (1/3/06)CONCLUSIONI DELLA COMM. PARLAMENTARE D’INCHIESTA (1/3/06)

Non sono emersi elementiNon sono emersi elementi che consentano di affermare che le che consentano di affermare che le patologie siano da patologie siano da attribuire ad effetti radiologiciattribuire ad effetti radiologici derivanti derivanti dall’esposizione alle RI o alla contaminazione chimica dovuta a dall’esposizione alle RI o alla contaminazione chimica dovuta a questo tipo di munizionamento. Appare di rilievo che a tutt’oggi questo tipo di munizionamento. Appare di rilievo che a tutt’oggi non non sono state riscontratesono state riscontrate tracce di uranio impoverito in campioni tracce di uranio impoverito in campioni istologici di militari italiani che hanno sviluppato patologie tumorali.istologici di militari italiani che hanno sviluppato patologie tumorali.

Page 32: LA COMMISSIONE MANDELLI

32

CONTAMINAZIONE DEL TERRITORIOCONTAMINAZIONE DEL TERRITORIOEE

POTENZIALE ESPOSIZIONEPOTENZIALE ESPOSIZIONE

Page 33: LA COMMISSIONE MANDELLI

33

CONTAMINAZIONE DA URANIO IMPOVERITOCONTAMINAZIONE DA URANIO IMPOVERITO

I rapporti delle due missioni UNEP in Kosovo e in Serbia e

Montenegro, cui hanno partecipato esperti di 14 Paesi e, per l’Italia,

un esperto dell’ANPA (oggi ISPRA), hanno indicato l’assenza di

contaminazione significativa da uranio impoverito, eccetto che nei

punti in cui sono stati rinvenuti i dardi stessi.

Anche le campagne di misura svolte dal Centro Interforze Studi per

le Applicazioni Militari (CISAM) hanno ottenuto risultati in completo

accordo con quanto riportato dall’UNEP.

Page 34: LA COMMISSIONE MANDELLI

34

Page 35: LA COMMISSIONE MANDELLI

35

SCENARIO CRITICO (WORST CASE)SCENARIO CRITICO (WORST CASE)

InalazioneInalazione di polveri d’uranio prodotte nell’impatto di un di polveri d’uranio prodotte nell’impatto di un penetratore su superfici di mezzi blindati, da parte di soggetti penetratore su superfici di mezzi blindati, da parte di soggetti nelle immediate vicinanze dell'obiettivo colpito.nelle immediate vicinanze dell'obiettivo colpito.

Ipotesi:Ipotesi:

DU rilasciato in un attaccoDU rilasciato in un attacco 10 kg10 kg

Area interessata dall’attacco Area interessata dall’attacco 1000 m1000 m22

Introduzione totale (in 1 min)Introduzione totale (in 1 min) 180 mg180 mg

Stima di dose efficace = 22.6 mSvStima di dose efficace = 22.6 mSv

Page 36: LA COMMISSIONE MANDELLI

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SCENARIO REALISTICOSCENARIO REALISTICO MAMA CAUTELATIVOCAUTELATIVO

Inalazione di particolato di uranio impoverito a seguito di Inalazione di particolato di uranio impoverito a seguito di risospensione in aria, in condizioni di polverosità elevata risospensione in aria, in condizioni di polverosità elevata (concentrazione della polvere in aria di 5 mg/m(concentrazione della polvere in aria di 5 mg/m33), sulla collina di ), sulla collina di Vranovac (2300 dardi). Vranovac (2300 dardi).

Ipotesi:Ipotesi:

DU inalabile fineDU inalabile fine 250 kg250 kg

Tempo di permanenza Tempo di permanenza 1 h1 h

Rateo di inalazione Rateo di inalazione 1.5 m1.5 m33/h/h

Stima di dose efficace = 0.15 mSvStima di dose efficace = 0.15 mSv

Utilizzati i coefficienti dell’ICRP 71Utilizzati i coefficienti dell’ICRP 71

Page 37: LA COMMISSIONE MANDELLI

37

MONITORAGGIO BIOLOGICOMONITORAGGIO BIOLOGICO

Page 38: LA COMMISSIONE MANDELLI

38

MONITORAGGIO BIOLOGICO

Non venne trovata alcuna correlazione statisticamente significativa fra concentrazione d’uranio nelle urine e tempo di permanenza in Kosovo in un contingente di Polizia:

Gruppo analizzato 46 persone

Gruppo di controllo 28 persone

Altre misure (Urine + WBC) svolte dall’ENEA e dall’ANPA (oggi ISPRA) su militari impiegati in Bosnia e Kosovo fornirono un identico risultato:

Gruppo 1 (missioni multiple) 25 persone

Gruppo 2 (prima e dopo una missione) 71 persone

Gruppo di controllo 28 persone

Page 39: LA COMMISSIONE MANDELLI

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MILITARI TEDESCHI DISPIEGATI IN KOSOVOMILITARI TEDESCHI DISPIEGATI IN KOSOVO

Ricerca circa l’escrezione urinaria Ricerca circa l’escrezione urinaria dell’uraniodell’uranio

Verifica delle procedure di protezione Verifica delle procedure di protezione presso il contingente tedesco KFORpresso il contingente tedesco KFOR

Rapporto di ricerca su contratto del Rapporto di ricerca su contratto del Ministero della DifesaMinistero della Difesa

P. Roth, E. Werner, H. G. ParetzkeP. Roth, E. Werner, H. G. Paretzke

GSF- Centro ricerche per l’ambiente e GSF- Centro ricerche per l’ambiente e la salutela salute

Istituto di RadioprotezioneIstituto di Radioprotezione

NeuherbergNeuherberg

Gennaio 2001, Rapporto 3/01Gennaio 2001, Rapporto 3/01

Untersuchungen zur Untersuchungen zur Uranausscheidung im UrinUranausscheidung im Urin

Ueberpruefung von Ueberpruefung von Schutzmassnahmen beim Deutschen Schutzmassnahmen beim Deutschen

Heereskontingent KFORHeereskontingent KFOR

Forschungsbericht im Auftrag des Forschungsbericht im Auftrag des Bundesministerium der Verteidigung Bundesministerium der Verteidigung

P. Roth, E. Werner, H. G. ParetzkeP. Roth, E. Werner, H. G. Paretzke

GFS-Forschungzentrum fuer Umwelt GFS-Forschungzentrum fuer Umwelt und Gesundheitund Gesundheit

Institut fuer StrahlenschutzInstitut fuer Strahlenschutz

NeuherbergNeuherberg

Januar 2001, GSF-Bericht 3/01Januar 2001, GSF-Bericht 3/01

Page 40: LA COMMISSIONE MANDELLI

40

LINFOMI DI HODGKIN NEI LINFOMI DI HODGKIN NEI MILITARI E SEQUENZE VIRALI MILITARI E SEQUENZE VIRALI

Page 41: LA COMMISSIONE MANDELLI

41

Evidenziazione di sequenze virali e di mutazioni del gene p53 Evidenziazione di sequenze virali e di mutazioni del gene p53 nelle singole cellule neoplastiche, isolate dai tessuti nelle singole cellule neoplastiche, isolate dai tessuti mediante micromanipolazione, in un cluster di pazienti mediante micromanipolazione, in un cluster di pazienti appartenenti alle FF.AA. affetti da linfoma di Hodgkinappartenenti alle FF.AA. affetti da linfoma di Hodgkin

Prof. G. Torelli, Dr. M. Luppi, Dr.ssa P. Barozzi e Dr.ssa V. RasiniProf. G. Torelli, Dr. M. Luppi, Dr.ssa P. Barozzi e Dr.ssa V. RasiniLaboratorio di Ematologia, Dipartimento di Oncologia ed Ematologia, Laboratorio di Ematologia, Dipartimento di Oncologia ed Ematologia,

Università di Modena e Reggio Emilia, ModenaUniversità di Modena e Reggio Emilia, Modena

CONCLUSIONI DEL LAVOROCONCLUSIONI DEL LAVORO

Dai dati finora raccolti emerge che la malattia di Hodgkin, almeno Dai dati finora raccolti emerge che la malattia di Hodgkin, almeno

quella insorta nel piccolo gruppo di militari impegnati nelle recenti quella insorta nel piccolo gruppo di militari impegnati nelle recenti

missioni militari in Kosovo e in altre aree di guerra nell’Europa missioni militari in Kosovo e in altre aree di guerra nell’Europa

orientale da noi esaminati, orientale da noi esaminati, non presenta caratteristiche virali e non presenta caratteristiche virali e

genetiche diversegenetiche diverse da quelle riscontrate nella malattia di Hodgkin che da quelle riscontrate nella malattia di Hodgkin che

insorge nella popolazione generale.insorge nella popolazione generale.

Page 42: LA COMMISSIONE MANDELLI

42

RISULTATI DELLE INTERVISTERISULTATI DELLE INTERVISTE

Page 43: LA COMMISSIONE MANDELLI

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INTERVISTE A MILITARI AMMALATI Su invito della Commissione, nove dei dodici militari affetti da LH

accettarono di incontrare un gruppo di medici per analizzare la loro situazione.

Due dei pazienti intervistati riportarono d’aver vissuto l’esperienza in modo particolarmente stressante, assistendo ad esplosioni o venendo a contatto, nelle loro attività, con sostanze verosimilmente nocive (bonifica di ordigni esplosivi, sminamento).

Non venne individuato alcun nesso comune fra i soggetti (mansioni diverse) se non la partecipazione a missioni di pace in Bosnia e Kosovo.

Valore medio 4.5 mesi Durata

Valore mediano 5 mesi

Dall’elenco delle vaccinazioni effettuate agli intervistati non risultarono differenze, qualitative o quantitative, rispetto ai programmi abitualmente adottati.

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CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONICONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONIDELLADELLA

COMMISSIONE MANDELLICOMMISSIONE MANDELLI

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CONCLUSIONI (I)CONCLUSIONI (I)

Dalle stime di rischio basate sull'analisi dei Dalle stime di rischio basate sull'analisi dei sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki, che a sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki, che a tutt'oggi costituiscono la base di dati epidemiologici tutt'oggi costituiscono la base di dati epidemiologici fondamentale su cui la radioprotezione elabora le fondamentale su cui la radioprotezione elabora le stime di rischio, stime di rischio, non emerge una correlazione non emerge una correlazione significativa tra esposizione e incidenza di linfomisignificativa tra esposizione e incidenza di linfomi, in , in modo particolare per gli Hodgkin, ma anche per i non modo particolare per gli Hodgkin, ma anche per i non Hodgkin.Hodgkin.

Queste stime sono però relative a una Queste stime sono però relative a una esposizione esposizione esterna, uniforme, acuta e prevalentemente di esterna, uniforme, acuta e prevalentemente di radiazione gammaradiazione gamma, mentre lo scenario d'esposizione , mentre lo scenario d'esposizione prefigurabile nel caso del contingente italiano in prefigurabile nel caso del contingente italiano in Kosovo e in Bosnia era Kosovo e in Bosnia era profondamente diversoprofondamente diverso..

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CONCLUSIONI (CONCLUSIONI (22))

Date le prevalenti emissioni dell'uranio impoverito, Date le prevalenti emissioni dell'uranio impoverito, l'esposizione esterna è di modestissima entità e la l'esposizione esterna è di modestissima entità e la modalità principale d’esposizione da considerare è modalità principale d’esposizione da considerare è quella quella internainterna..

È È ragionevole dubitare ragionevole dubitare che i coefficienti di rischio che i coefficienti di rischio elaborati dai dati dei sopravvissuti di Hiroshima e elaborati dai dati dei sopravvissuti di Hiroshima e Nagasaki possano essere rappresentativi anche di Nagasaki possano essere rappresentativi anche di uno scenario d’esposizione, molto diverso, quale uno scenario d’esposizione, molto diverso, quale quello del contingente italiano.quello del contingente italiano.

Nel caso d’inalazione di ossidi insolubili dell'uranio, ci Nel caso d’inalazione di ossidi insolubili dell'uranio, ci si aspetta che gli si aspetta che gli organi bersaglio siano i polmoniorgani bersaglio siano i polmoni, da , da cui si valuta che una frazione non trascurabile cui si valuta che una frazione non trascurabile dell'attività in questi depositata (circa il 30%) si dell'attività in questi depositata (circa il 30%) si concentri nei linfonodi del mediastino.concentri nei linfonodi del mediastino.

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CONCLUSIONI (CONCLUSIONI (33))

Gli studi esistenti autorizzano, quindi, a riflettere su una possibile relazione di causalità tra l’esposizione all’uranio e l’eccesso di alcune patologie neoplastiche e non si deve trascurare che le conoscenze sul destino metabolico dell’uranio prefigurano la possibilità dell’insorgenza di neoplasie dei tessuti linfatici.

L'eccesso di casi di linfomi di Hodgkin merita di essere analizzato attentamente, approfondendo anche tutti gli altri possibili tipi d’esposizione dei soggetti in studio e seguendo nel tempo tutti i militari impegnati.

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RACCOMANDAZIONI DELLA COMMISSIONE MANDELLI

Promozione di studi finalizzati a definire i livelli d’esposizione a DU o miranti a individuare altri fattori di rischio etiopatogenetici per lo sviluppo di tumori.

Monitoraggio dello stato di salute di militari e civili impiegati nelle missioni di pace.

Svolgimento di una ricerca scientifica finalizzata, volta a colmare il deficit conoscitivo attuale.

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CONTRIBUTI E RINGRAZIAMENTI

Analisi dei dati: Maria Elena Tosti, Luigina Ferrigno - ISS Assistenza nell’analisi dei dati: Rodolfo Cotichini - ISS Assistenza nella revisione della letteratura e discussioni sui possibili

effetti del DU sulla salute umana: Cristina Nuccetelli - ISS Raccolta dei dati: Gruppo Operativo Interforze della Direzione

Generale della Sanità Militare, Ministero della Difesa Monitoraggio biologico: Giuseppe Tarroni, Maria Letizia Cozzella,

Carlo Cremisini, Paolo Battisti, Massimo Calamosca, Carlo Maria Castellani, Andrea Luciani e staff dell’ENEA.

Ringraziamenti ai Registri Tumori e l’AIRT (Associazione Italiana dei Registri Tumori) per il permesso di accedere e utilizzare I loro dati

Ringraziamenti per utili discussioni: Francesco Forastiere (Sistema Sanitario Nazionale, Regione Lazio), Roberto Zanetti (AIRT), Lucio Bertoli-Barsotti (Università di Torino), Riccardo Capocaccia, Pietro Comba, Francesco Rosmini, Antonia Stazi e Giuseppe Traversa - ISS

Ringraziamenti agli esperti ANPA: Enrico Sgrilli, Maria Belli, Luciano Bologna, Giuseppe De Luca, e Ferdinando Lavorante per la preziosa collaborazione