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LA CONTROCOPERTINA · Il 6 luglio scorso il sonno eterno si è impadronito del corpo del senatore Sisinio Zito, maestro del non lamento, un uomo che aveva capito che dietro questo

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DOMENICA10 LUGLIO 3www.rivieraweb.it LA CONTROCOPERTINA

MARIA GIOVANNA COGLIANDRO

Non avevo dubbi che ci avrebbe fatto visita anche stavol-ta. Prego, si accomodi ma sappia che non è il benvenu-to. La sua mandibola si tende pronta a masticare paro-le, contorcendosi sgraziatamente. Provo ad azzerare ilvolume. Sembra un pesce nell’acquario. Continua a

dimenarsi finchè non vedo sbucare dal suo ventre di pesceun escremento ondeggiante che lo segue mentre sguazzanell’acquario della sua pochezza. Ha partorito il lamento,

quell’incontenibile zampillo infestante. Si dovrebbe iniziare a distribuire pro-filattici gratis per mettere un freno a questo asfissiante incremento dellenascite di lamenti. Contaminano, avvelenano, fanno terra bruciata. L’obiettivo degli intonatori di lagnanze è convincersi che gli altri siano sba-gliati mentre, lì, dietro la linea dei giusti ci sono loro. Sentirsi giusti serve asentirsi superiori. Chi si lamenta è perchè dà retta a quella creatura mostruo-sa, troppo invadente, che si chiama ego. Le lagne sono le ostriche dell’ego.Senti pure il risucchio. L’ha intonato più volte anche lui quel ritornello che è un po’ un dito puntatosu ognuno di noi: “Tu ti lamenti, ma che ti lamenti? Pigghia lu bastuni e tirafora li denti”. Ha incassato consensi la serata della Musica in Festa con ospi-te di punta Cavallaro ma naturalmente il bottino dei lamenti era nettamentepiù pesante.

Non appena qualcosa inizia a muoversi nel nostro territorio ecco che gliavventori imbevuti di lagna sbucano dalle loro tane. Il lamento è il miglior passatempo dei falliti, il rifugio dei mediocri, l’orgasmodegli invidiosi. La peggiore trappola dell’inerzia e dell’abbandono. Godiamonell’alimentare il lamento finchè, sopraffatti, non ci consegnano alla sua sug-gestione. Dei perfetti cretini che si abbandonano a un flusso monotono dipensieri sempre uguali. Non lasciamoci distrarre dai lamenti. Non lasciamoci coinvolgere da chi hacome unico scopo quello di gettare il seme della mediocrità. Non annuiamoagli idioti. Smettiamola di farci scoprire sempre in fila indiana con le faccescure, avversi a qualsiasi trovata, proposta, progetto.Il 6 luglio scorso il sonno eterno si è impadronito del corpo del senatoreSisinio Zito, maestro del non lamento, un uomo che aveva capito che dietroquesto pigro e fiacco lembo di terra si nasconde l’Adempimento. “Nella vitanon dobbiamo mai perdere di vista la capacità di fare cose impossibili” - dice-va.Lui era sempre lì, vibrante come una goccia d’acqua sul bordo del futuro. Emai una volta è stato sorpreso avvolto dal disco giallognolo della lanternacieca del lamento, ma sempre irraggiato da quella lampadina di Archimedeche ha rischiarato la sua strada. L’Idea è stata la sua inseparabile compagnadi vita. L’Idea che non ha dato retta al lamento, contenuto di basso livello chespegne i neuroni e accende l’idiozia più sterile. Con la scomparsa del senatore Zito, la Calabria ha perso il suo Archimede.Adesso non le restano che Qui Quo Qua e una fila indiana di quaquaraquà.

Tu ti lamenti, ma che ti lamenti?

Sono risbucati puntuali dalle loro tane gli avventoriimbevuti di lagna.Non hanno resistito dal criticare la seratadella Musica in Festa organizzata a Siderno lo scorso 2 luglio,sopraffatti da quella creatura mostruosa che si chiama Ego.

Il lamento è il miglior

passatempo deifalliti, il rifugio

dei mediocri, l’orgasmo

degli invidiosi.La peggiore trap-pola dell’inerzia e

dell’abbandono.

“Nella vita non dobbiamo maiperdere di vista la capacità di farecose impossibili”

(Sisinio Zito)

Il delirio dei lagnoni

DOMEniCA10 LUGLiO 4SOCiETà www.rivieraweb.it

L’analisi dei fenomeni delittuosi registrati in Italia riconducibili a sodalizi originari dell’area dell’exUnione Sovietica, in particolare di etnia slava e caucasica, continua a evidenziare la preminente opera-tività di strutture criminali di nazionalità moldava e georgiana.Il contesto in cui si intrecciano le dinamiche di quello che si potrebbe definire il “Crimine ex sovietico”registra, dal punto di vista criminologico, una classificazione da parte dell’Arma dei Carabinieri, in soda-lizi provenienti dall’area russofona secondo le seguenti tipologie organizzative: quella delle “cellule indi-pendenti o piccoli gruppi non organizzati, specializzati”, soprattutto nella commissione di delitti preda-tori, nella commercializzazione al dettaglio di stupefacenti, nella clonazione e indebito utilizzo di cartedi credito, nel falso documentale e nel contrabbando di piccoli quantitativi di t.l.e.. quindi in “cellule ogruppi organizzati su base propriamente associativa e a carattere transnazionale”, con collegamenti inmadrepatria e attivi, anche in composizione multietnica e in concorso con soggetti e gruppi autoctoni,nella tratta di esseri umani finalizzata allo sfruttamento sessuale o lavorativo e nel favoreggiamento del-l’immigrazione clandestina, nel traffico di droga, di armi, di autovetture di grossa cilindrata destinate almercato est-europeo e di ingenti quantitativi di t.l.e., nonché nelle rapine ed estorsioni in danno di con-nazionali e nel riciclaggio dei proventi illeciti. A quest’ultimo qualificato contesto criminale risultanoriconducibili le manifestazioni delinquenziali registrate negli ultimi anni sul territorio nazionale, princi-palmente ad opera dei sodalizi moldavi e georgiani, sostanzialmente simili per struttura organizzativa,

modus operandi e interessi illeciti perseguiti, nonché caratterizzati da un alto livello di coesione internaassicurata anche da ruoli definiti gerarchicamente. Frequente risulta il coinvolgimento di soggetti di ori-gine russa sul territorio nazionale, soprattutto nelle attività illecite riconducibili al contrabbando di tabac-chi lavorati esteri.Altri fenomeni che caratterizzano la criminalità di origine est europea sono connessi al compimento direati di tipo predatorio, nonché il coinvolgimento nel traffico di sostanze stupefacenti - prevalentemen-te in qualità di corrieri all’interno di sodalizi strutturati - e nel favoreggiamento dell’immigrazione clan-destina. In tale specifico settore, è stata individuata la presenza di soggetti ucraini e russi all’interno disodalizi criminali transnazionali che gestiscono il traffico di migranti (soprattutto afghani, pakistani, siria-ni e bengalesi) dalla Turchia e dalla Grecia verso le coste pugliesi, calabresi e siciliane.Per quanto riguarda l’incidenza criminale manifestata, gli ulteriori interventi repressivi condotti recen-temente dalle Forze di Polizia, sia a carattere estemporaneo che nel contesto di più ampi impegni inve-stigativi, confermano la presenza e l’operatività sul territorio nazionale di gruppi georgiani dediti preva-lentemente alla commissione di reati contro il patrimonio, quali furti in appartamenti ed in ville, ma cheappaiono comunque inquadrabili nell’ambito di un più ampio disegno criminale tendente all’univocitàd’azione. Tali sodalizi, caratterizzati da struttura verticistica, elevata mobilità sul territorio e specializza-zione criminale.

Giudiziaria: il “Crimine ex sovietico”

LA COnFErEnZA STAMPA TEnUTA DAL SinDACO E DALL’ArChiTETTO TUCCi HA SPIEGATO NEL DETTAGLIO QUALI OBBLIGHI E AGEVOLAZIONI COMPORTERÀ L’AVVIO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA PER SIDERNO. inTAnTO, GiOVEDì, è iniZiATA LA DiSTriBUZiOnE DEi MASTELLi Ai CiTTADini.

JACOPO GIUCA

Era determinato a dare un frenoalle maldicenze, il sindaco PietroFuda, che martedì ha indetto unaconferenza stampa che spiegas-se nel dettaglio che cosa com-porterà per Siderno l’avviodella raccolta differenziata

porta a porta. Con la distribuzione dei mastelli,avviata giovedì mattina da Siderno Superiore, ilprimo cittadino ha sentito la necessità di spiega-re che le insistite voci relative a un sensibileaumento della tassa sulla spazzatura per i resi-denti non sono altro che illazioni derivate dauna cattiva informazione.«Abbiamo stimato - ha affermato Fuda in aper-tura di conferenza stampa - che, nella peggioredelle ipotesi, l’aumento complessivo delle speseper il conferimento dei rifiuti potrebbe corri-spondere a 1 € a nucleo famigliare e solo nelprimo anno di servizio».Questa ipotesi, ha dunque spiegato l’architettoNicola Tucci deriva da un effettiva convenienzadel servizio di raccolta stradale rispetto a quel-lo porta a porta, nel cui prezzo è tuttavia com-preso il costo del materiale che verrà distribui-to a ogni famiglia e dal quale è da decurtare lapenale di 22 € a tonnellata per il conferimentodei rifiuti che la Regione impone ai comuni chenon fanno la differenziata.Ma ci saranno altri vantaggi per il cittadino:grazie all’accostamento di un codice a barre alcodice fiscale dell’utenza, infatti, ogni nucleofamigliare pagherà solo per il volume effettivodi pattume prodotto e, a un maggiore livello didifferenziazione, corrisponderà un maggiorerisparmio sulla tassa annuale. Chi potrà pro-durre compost domestico, si vedrà decurtare ilcosto di conferimento dell’umido e, vista l’im-minente scomparsa dei cassonetti stradali, l’ob-bligo di

ogni utenza di possedere i mastelli condurrà aun censimento che permetterà al Comune dicontrastare l’evasione fiscale di settore, garan-tendo così un ulteriore risparmio per i cittadinionesti. Il codice a barre permetterà inoltre dicomprendere in quali zone e in quali periodidell’anno si producono più rifiuti, garantendocosì una rimodulazione del servizio a secondadelle necessità e producendo preziosi posti dilavoro. A chiosa del discorso condotto da Tucci,la vicesindaco Anna Romeo è intervenuta pergarantire ai cittadini che non verranno lasciatisoli nel processo di transizione e che, assieme aimastelli, saranno distribuiti dei depliant chespiegheranno alla popolazione come portare atermine correttamente la differenziazione deirifiuti. È stato inoltre garantito che, presso ilComune, ci sarà sempre la possibilità di chiari-re qualunque dubbio in merito, così come lo sipotrà fare ogni tre mesi alla consegna domici-liare dei sacchetti per l’umido da parte deglioperatori ecologici.È stato infine spiegato che, accanto ai classicicestini, lungo i marciapiedi saranno installatitrespoli presso i quali differenziare la spazzatu-ra anche quando si è fuori casa e che gli ingom-branti potranno essere conferiti personalmentedai cittadini presso l’isola ecologica di immi-nente apertura o ritirati gratuitamente dallasocietà su appuntamento.«La differenziata - ha concluso la Romeo -diventerà un banco di prova utile a identificarechi davvero vuole contribuire a migliorare lacittà è chi invece è disinteressato a perseguirequesto obiettivo».Grazie alla collaborazione di tutti, in effetti,luglio 2016 potrebbe essere ricordato in futurocome il mese in cui Siderno ripulì la propriaimmagine e, iniziando a fare economia, ebbe lapossibilità di pianificare altri importanti inter-venti per rinascere.

SiDE

rnO

Costo del servizio da pagarenei primi due anni alla societàdi gestione, che ha ribassato labase d’asta di € 41.914,22

Canone mensile (per 24 mensilità)

i COSTi Di GESTiOnE DELLA rACCOLTA DiFFErEnZiATA

i COSTi Di GESTiOnE DELLA rACCOLTA STrADALE

2.604.749,05 €

Canone del servizio di raccoltaattuale pagato in due anni 1.901.611,68 €

106.784,78 €

Canone mensile da suddividerein: compenso raccolta differen-ziata SEAR; differenziatastradale Locride Ambiente;spazzamento Locride Ambiente

79.233,82 €

Costo mensile del servizio diraccolta porta a porta 91.584,87 €

Costo delle attrezzature 15.199,91 €

Differenza mensile relativa ai primi due anni di raccolta porta a porta 12.351,05 €

Costo di conferimento per tonnellata nell’anno 2015

COSTi Di COnFEriMEnTO rEGiOnALi DEi rSU

Risparmio totale dei costi diconferimento per i soli cinquemesi restanti del 2016 150.000 €

169 €

Costo di conferimento per ton-nellata della frazione organicaal raggiungimento dell’obiettivominimo di differenziazione(25% di raccolta differenziata) 92 €

Costo di conferimento per ton-nellata al raggiungimento del-l’obiettivo minimo di differenzia-zione (25% di raccolta differen-ziata)* 147 €

* al raggiungimento del 50%, nel 2017, i costi di conferimento saranno ulteriormente decurtati

La differenziatadiventa realtà

Dove e quandoritirare i mastelli

Dopo la distribuzioneavvenuta il 7, 8 e 9

luglio, a SidernoSuperiore, presso ilcortile della Scuola

Elementare, per iresidenti di

Vennarello, Salvi eTrigoni, le prossimedate utili a ritirare i

mastelli saranno:11, 12 e 13luglio,Mirto (presso il cortile

della ScuolaElementare) per i

residenti di Lamia,Ferraro, Pantaleo e

Pantanizzi;14, 15 e 16 luglio,

Donisi ((presso ilcortile della Scuola

Elementare) per iresidenti di

Grappidaro, Pergola eGonia;

18, 19, 20, 21,22 e 23 luglio,

Siderno Marina(presso i cortili delle

scuole Bello, Alvaro ePascoli) per i residentidi Centro, Pellegrina,

San Leo, Garino,Zammariti e Oliveto.Si ricorda che coloro

che non faranno intempo a ritirare i

mastelli nei giornidedicato alla propria

contrada di residenza,potranno farlo nei

punti di ritirosuccessivi e, a partire

dal 24 luglio, presso ilComune di Siderno o i

locali di LocrideAmbiente.

DOMENICA10 LUGLIO 07www.larivieraonline.com

Sisinio Zito

Fu Senatore della Repubblica dal1976 al 1994 oltre ad essere statosottosegretario nei governiCossiga, Forlani, Spadolini e craxi.

Sindaco di Roccella Jonica dal1999 al 2009, È stato Presidentedell’assemblea dei sindaci.

Giornalista professionista, è statoinoltre fondatore e presidentedell’associazione culturale ionica.

La copertina

Sisinio zitoil visionario

DAL PUNTO DI VISTACULTURALE SUPERIORE A

TUTTI. IDEATORE DELFESTIVAL DEI FESTIVAL, HA

TENTATO, CON FATICA EINGEGNO, DI TRAMANDAREUNA LOCRIDE MIGLIORE ACHI VENIVA DOPO DI LUI.

CON IL JAZZ HAACCORCIATO LE DISTANTETRA IL NOSTRO TERRITORIO

E IL RESTO DEL MONDO.

LA POLITICA HA PERSO UN GRANDE ESEMPIO DI ONESTÀ, UNAMENTE ILLUMINATA E STRAORDINARIA, SEMPRE SUL SOLCO DEL

FARE E DEL FARE BENE.SISINIO ZITO CON PIGLIO DECISO HAAFFERRATO LA POLITICA TRASCINANDOLA NELLA SUA VITA E

TRASFORMANDOLA IN UN IMPEGNO SERIO.

VINCENZO STAIANO

Devo confessare che la scomparsa di Sisinio Zito mi hacolto di sorpresa. Ero impreparato. Essendo abituato avederlo sconfiggere nemici e avversari, mi aspettavo chela stessa sorte sarebbe toccata anche a quella crudele eterribile malattia (di cui, purtroppo, si parla poco) che,invece, lo ha distrutto in un breve lasso di tempo.Continuavo a pensare che avrebbe trovato il modo diuscirne come aveva fatto in altre pericolose situazionicome il mancato attentato dei NAP (Nuclei ArmatiProletari), quando era Sottosegretario all’Industria, eun’inchiesta “monstre” dei primi anni novanta finitanel nulla. In verità, gli unici che sono riusciti a stancar-lo, fino allo sfinimento, sono stati alcuni burocrati igno-ranti che lo hanno spinto a sospendere alcune impor-tanti attività dell’Associazione Culturale Jonica (unadelle sue tante “creature”).

Ero molto giovane quando, affascinato dalle sue pro-poste culturali, lo affiancai, anche se eravamo collocatisu posizioni politiche diverse. Lui aveva cominciatonella seconda metà degli anni settanta non appena elet-to senatore. Allora, l’organizzazione di concerti dal vivodi alcuni generi come il jazz e la musica colta dallenostre parti era quasi inesistente (a parte pochi esempiin altre realtà). Neanche la cosiddetta musica popolaredi qualità aveva molto spazio. La grande intuizione del-l’allora giovane senatore fu quella di sfruttare i finan-ziamenti del FUS (Fondo Unico dello Spettacolo) quan-do in Calabria non arrivava neanche una lira a causadella totale assenza di progetti e di uno specifico disegnoculturale.

continua a pagina 8

CREDEVO CHE SISINIOFOSSE IMMORTALE

COPERTINA

L

ILARIO AMMENDOLIA

Sisinio Zito è morto. Eviterò di scrivere un articolo agiograficoche un uomo intelligente quale è stato Zito non avrebbe gradi-to. Non parlerò quindi dei lavori pubblici finanziati grazie al suoimpegno di uomo di governo, anche perché già altri l’hannofatto.

Io mi soffermerò sulla “scelta di vita” da Lui fatta in gioventù.In un mondo diviso in due, Lui ha scelto un campo: il Socialismo. Non erafacile, né scontato. Il padre era stato sindaco DC di Roccella Jonica. La suascelta quindi è stata il frutto di una personale sensibilità. Scegliere il PSI digoverno negli anni 80 poteva essere una scelta opportunista e di comodo.Scegliere Il partito socialista, saldamente ancorato all’opposizione, neglianni ‘50 era una scelta difficile e rischiosa.Non era facile diventar socialista quando nell’ombra si lavorava concreta-mente al colpo di stato e quando nei palazzi del potere si sentiva “un tin-tinnar di sciabole”. Non era facile schierarsi a “Sinistra” quando nelle piaz-ze d’Italia i giovani morivano per difendere la democrazia, la Costituzionee i valori della Resistenza.Sisinio Zito questa scelta l’ha fatta! Egli, senza calcoli e senza soppesarbilance, quando era poco più che un ragazzo, si è schierato da parte di

valori come l’uguaglianza tra gli uomi-ni, la libertà, la democrazia.Questa è stata la sua scelta fondamen-tale, tutto il resto è venuto dopo!Il momento più alto dell’impegno poli-tico di Sisinio di cui ho nitido ricordo èstata la campagna elettorale del 1976quando nelle nostre piazze - e accantoa Lui - hanno parlato uomini dellaResistenza greca che era appena usci-ta dalla clandestinità e dalle galere deicolonnelli.È stato un Uomo dignitoso e lo hadimostrato anche quando si è tentatodi criminalizzarlo con un’inchiesta giu-diziaria sottile, perfida e bugiarda adimostrazione di quanto sia difficile erischioso l’impegno politico inCalabria e nella Locride.Le scelte di vita disinteressate hannopiù valore di mille incarichi di governo. Ho avuto il privilegio di dialogare,incontrarmi e, qualche volta, confron-

tarmi in dissenso con Sisinio Zito. In questo momento, voglio solo ricorda-re quando insieme - Lui come sindaco di Roccella e io di Caulonia - abbia-mo convocato i rispettivi consigli comunali in seduta congiunta per ricom-porre in una visione di insieme il destino di due paesi che erano stati unitiper secoli in un’unica amministrazione.Mi piacerebbe che, anche per onorare la sua memoria, questo discorsovenisse ripreso dagli amministratori dei due Paesi.Con queste parole mi piace porgere l’estremo saluto al compagno Zito.Titoli come “senatore”, “presidente”, “sottosegretario” non danno il giu-sto valore ad una vita, anzi possono schiacciare un’esistenza sulla gestionedel potere e ciò non è mai positivo.La parola “compagno” non è più di moda da molto tempo ed è stata moltoabusata, tuttavia per oltre un secolo è stata usata da coloro che hannosognato una “Nuova Umanità”. “Compagno Presidente” è stato Sandro Pertini così come lo era stato inCile Salvatore Allende.“Compagno” per decenni ha rappresentato una visione del mondo ed èquella che rende più onore a una esistenza ricca di idee, di impegno e distoria.Grazie e Addio compagno Sisinio Zito.

CONTINUA DA PAGINA 7

Con la fondazione dell’Associazione Culturale Jonica, lagrande musica, il cinema, il teatro e altre forme espressi-ve trovarono ospitalità in una regione che sembrava restiaa qualsiasi ipotesi di rinnovamento. I grandi risultatimessi a segno dall’Associazione Culturale Jonica neglianni ottanta e novanta non si contano. La mostra di pit-

tura “Umberto Boccioni Pre-futurista” organizzata a Roma eFirenze diventa un evento nazionale e gode anche del patrociniodelle più cariche dello stato. La stampa della mostra su catalogoElecta rafforza il livello di qualità della manifestazione. Non è uncaso che quest’anno lo stesso progetto sia stato rilanciato dalComune di Milano al Castello Sforzesco in collaborazione propriocon la stessa casa editrice. Peccato che la malattia abbia impedito aSisinio di andare a Milano a rivendicare a nome dell’AssociazioneCulturale Jonica il copyright dell’iniziativa. Stesso discorso per il tea-tro. “Medea” di Corrado Alvaro, con la regia di Werner Schroeterviene ospitata dalla Biennale di Venezia, mentre “Candido” diSciascia, con la regia di Roberto Guicciardini, circola con successonel grande circuito teatrale nazionale. Decollano, intanto, le tre sta-gioni di musica classica e contemporanea (nella Locride, a ReggioCalabria, e a Cosenza), che segnano la storia della musica nellanostra regione. Nomi come Richter, Argerich, Bashmet e Ughi pos-sono dare il senso della caratura delle rassegne. Uno dei capolavoridi questo periodo è, però, “La rassegna deli audiovisivi nelMediterraneo” che vede riuniti (a Roccella e Siderno) ambasciatori,sindaci ed esperti di didattica degli audiovisivi provenienti da quasitutti i paesi dell’area Mediterranea. Sembra di essere in una sededell’ONU e l’evento diventa un grande successo mediatico. Unaspetto politico, però, prevale su tutto: israeliani e arabi si siedonoallo stesso tavolo per la prima volta dopo tanti anni di conflitti.Anche le attività cinematografiche fanno la parte del leone e lodimostrano eventi con una certa continuità come la rassegna cine-matografica “Le Culture Mediterranee” a Roccella e il “PremioFilmcritica Umberto Barbaro” a Reggio Calabria. A testimoniare lavolontà di Sisinio di coinvolgere altri paesi della Locride è la scelta difare i “Giochi Jonici” a Siderno. Tre edizioni di grande successo contrasmissione della RAI in diretta. Ricordo ancora i suoi salti di gioiaper il record mondiale di De Benedictis nella marcia e quello italia-no di Andreini nel salto con l’asta. Di grande spessore anche il pro-getto dei giacimenti culturali riguardanti l’area jonico-reggina.

Grandi risultati, quindi, ma anche qualche delusione. Credo cheSisinio abbia sofferto molto per la mancata realizzazione del ParcoArcheologico della Locride, un progetto promosso dall’ACJ che allafine degli anni ottanta riuscì ad avere circa 42 miliardi di lire di finan-ziamenti (diventati poi circa 25 in fase esecutiva). Era il risultatodella collaborazione con i vertici del Ministero dei Beni Culturali diquel periodo. Capofila il prof. Giorgio Gullini, massima autoritàarcheologica del nostro paese. Purtroppo, dopo tanti sforzi proget-tuali e operativi il progetto si arenò a livello regionale. Mancava solouna firma che non arrivò mai per ottuse ragioni di “bottega”. Sisinionon visse la vicenda come una sconfitta personale (perché era riusci-to a far finanziare il progetto), ma come un disastro per l’interaLocride. Si può affermare che in quell’occasione i “pigmei” riusciro-no a mettere in crisi il “gigante”. Non sono certamente da dimenticare tutte le attività organizzatenelle scuole della Locride (lezioni di cinema, teatro e musica) quan-do erano completamente assenti nei programmi ministeriali. Era ilperiodo in cui Sisinio ricopriva anche il ruolo di presidentedell’ISMEZ (Istituto per la Formazione Musicale del Mezzogiorno),di cui era stato uno dei fondatori. Negli stessi anni fonda la rivista “IlRegno di Napoli”, l’ultimo grande periodico meridionalista.Peccato che, sul piano prettamente culturale, si parli poco del ruoloche ha avuto nell’istituzione dell’Università a Reggio Calabria e inquella del Parco Nazionale dell’Aspromonte, mentre restano notecome sue acquisizioni il Porto delle Grazie, la variante alla 106,l’Auditorium, il restauro del Palazzo dei Carafa e quello dell’exConvento dei Minimi. Resiste ancora (ma fino a quando?) il Festivaldel Jazz con la sua capacità di esportare produzioni originali sia inItalia che all’estero. Sisinio ci teneva molto che si sapesse che ilLincoln Center di New York aveva ospitato “Accattone in jazz” diPasolini e che al Yokohama Jazz Promenade, in Giappone, era statoallestito uno stand di “Rumori Mediterranei” (unica presenza italia-na). Ritengo sia noto che per lui costituisse grande motivo di orgo-glio il fatto che “La Folia – The Roccella Variations”, la composizio-ne di George Russell, fosse considerata uno dei capolavori del jazzmondiale. Leggeva sempre con soddisfazione le recensioni riguar-danti il Festival comparse sulle pagine della prestigiosa rivista ameri-cana “Down beat” e le citazioni sul “Wall Street Journal”, il piùimportante quotidiano del pianeta.Ci sono molte buone ragioni per ringraziare Siso 1° (sperando chene arrivino degli altri)!

Vincenzo Staiano

Addio compagno SisinioZito

(Condofuri, 15 aprile 1936 –Roccellla Ionica, 6 luglio 2016)

SENZA CALCOLI E SENZASOPPESAR BILANCE,

QUANDO ERA POCO PIÙ CHEUN RAGAZZO, SI È SCHERATO

DAPARTE DI VALORI COMEL’UGUAGLIANZA TRA GLI

UOMINI, LA LIBERTÀ, LADEMOCRAZIA.

QUESTA È STATA LA SUA SCELTAFONDAMENTALE, TUTTO IL

RESTO È VENUTO DOPO!

CREDEVO CHE SISINIO FOSSE IMMORTALE

DOMENICA10 LUGLIO 09www.larivieraonline.com COPERTINA

IL SINDACO SISINIO CI HASEMPRE RICHIAMATI AUN’ATTENZIONE MANIACALEALL’ETICA DELLE SCELTE. MAAVEVA UNA ALTRETTANTOMANIACALE ATTENZIONEALL’ESTETICA DI QUELLE SCELTE.CON L’ESPERIENZA ABBIAMOCOMPRESO L’IMPORTANZADELL’ESTETICA DELL’AZIONEAMMINISTRATIVA. LA SUA NECESSARIA E OPPORTUNABELLEZZA.

ZIO SISO MI HA INSEGNATO A PRONUNCIARE FORTE IL MIOCOGNOME SOLOQUANDO FOSSI IN GRADO DI ASSOCIARLO A

MERITI PERSONALI CONQUISTATI CON LO STUDIO E IL LAVORO. E A TACERLO SE POTEVA SERVIRE A GENERAREANCHE IL

SOSPETTO DI VOLER CEDERE A QUEL FAMILISMO AMORALECONTRO IL QUALE HA SEMPRE COMBATTUTO.

L’ereditàVITTORIO ZITO

Nei giorni scorsi sulla stampa e sul web(e oggi anche su queste pagine) abbia-mo letto bellissime testimonianze suSisinio Zito. Alcuni hanno parlato delpolitico, altri dell’intellettuale, altriancora hanno dato splendidi ritratti

dell’uomo che è stato. In tutti questi interventi si legge la straordinaria eunanime ammirazione per il Senatore. Ma si leggeanche la preoccupazione di chi si sente ora da solo.E si preoccupa di ciò che sarà da ora in poi. Per evidenti ragioni, io più di altri ho avuto mododi vedere tutte le facce di quel diamante che è statala sua vita. Quella umana di mio zio, quella politi-ca del mio Sindaco, quella visionaria del Presidentedella Associazione Culturale Jonica. Per 15 anni ho potuto osservare zio Siso da questaposizione unica e privilegiata. E ho visto. Ho visto uno zio di pochissime parole, ma di gran-di sentimenti. Che mi ha insegnato a pronunciareforte il mio cognome solo quando fossi in grado diassociarlo a meriti personali conquistati con lo stu-dio e il lavoro. E a tacerlo se poteva servire a gene-rare anche il sospetto di voler cedere a quel famili-smo amorale contro il quale ha sempre combattu-to.Ho visto un Sindaco extra ordinario. Che ci hainsegnato la durezza dell’obbligo di dover scegliereche quell’impegno, se esercitato per il bene della

comunità, porta con sé. Che ci ha insegnato l’im-portanza del dialogo con le opposizioni, fondatosull’assoluto rifiuto di qualsiasi rapporto fondato suaccordi di potere, sul pieno rispetto per le scelte diognuno, sulla disponibilità assoluta nei confronti dichi ha voluto, dall’opposizione, intraprendere connoi un dialogo sincero fondato sul meglio perRoccella. Solo così si è riusciti a ricucire gli strappiche in 15 anni abbiamo naturalmente registratonelle nostre coalizioni. Nella consapevolezza chequegli strappi, se non riparati bene, si sarebberopresto trasformati in ferite infette per il tessutopolitico e sociale di Roccella. Sisinio Zito, con lasua autorevolezza, è stato l’unguento che ha evita-to a quelle ferite di degenerare. Un ricordo più dialtri, tra tanti, porterò sempre con me. Il SindacoSisinio ci ha sempre richiamati ad una attenzionemaniacale all’etica delle scelte, che consideravadover essere naturalmente insita nell’azione ammi-nistrativa. Ma aveva una altrettanto maniacaleattenzione all’estetica di quelle scelte, che lo porta-va a ricercare fino allo sfinimento il modo miglioreper preservarle da incomprensioni dovute a cessio-ni di stile dell’azione amministrativa. Noi a voltenon capivamo questa sua attenzione, il suo indu-giare. Ma con l’esperienza, poi, abbiamo compresoquanto importante sia l’estetica dell’azione ammi-nistrativa. Il suo presentarsi bene, la sua necessariae opportuna bellezza. Ho visto poi un visionario. Non voglio ripetere ciòche tanti hanno detto su questo. Voglio invece

ricordare cosa ha voluto, da visionario, fare negliultimi mesi della sua vita. Sapeva con certezza chesarebbero stati mesi. Ma ci ha detto, e lo ha fatto,che si sarebbe occupato di noi fino alla fine.Facendoci intendere che quella fine sarebbe venu-ta tardi. Lo ha fatto perché non indugiassimo nem-meno un secondo sul suo calvario, temendo che ciòavrebbe potuto farci distogliere l’attenzione dal-l’impegno per Roccella, per la sua Roccella. Ci hadetto così quanto alto è stato il suo sacrificio.Quanto più importante fosse per lui la amataRoccella. Più del suo corpo e delle sue sofferenze. Uomini così, lo dicono tutti, sono perle rare che laStoria ci regala. Non dobbiamo nemmeno unistante esitare su ciò che succederà ora, perdendotempo su chi prenderà la sua eredità. DopoSocrate ci fu Platone e dopo Platone Aristotele. Laragione della continuità non fu il valore degli allie-vi, ma la potenza feconda del seme lasciato dalMaestro. Per questo, ora, tutti, e dico tutti, dagliamministratori ai semplici cittadini, dagli intellet-tuali agli operatori commerciali, ognuno nel suoruolo, dobbiamo fare quello che lui ci avrebbechiesto. Tornare presto al nostro lavoro, operandoper Roccella, per le nostre comunità e per laCalabria.A curare così, con la nostra azione quotidiana, quelseme potentemente fecondo che zio Siso,Senatore, Visionario e Sindaco, con la sua vita e ilsuo esempio, ci ha lasciato come sua unica eincommensurabile eredità.

COPERTINA

ANCHE DOPO LA FINE DELLASUA ESPERIENZA

PARLAMENTARE RIMASE UNOSTRAORDINARIO PUNTO DI

RIFERIMENTO SULTERRITORIO,TRASFERENDO LA

SUA FORMAZIONE CULTURALEA BENEFICIO DELLA COMUNITÀNEL RUOLO DI ILLUMINATOAMMINISTRATORE LOCALE,

SINDACO, PROMOTORECULTURALE E ANIMA

VISIONARIA.

CANDELORO IMBALZANO

Ho avuto il raro privilegio per tanti anni, dopo aver contribuitocon grande convinzione da giovane dirigente della FederazioneProvinciale Socialista alla Sua prima indicazione a candidatoSenatore nel collegio della Locride, di condividere con SisinioZito un comune percorso di militanza politica, ricco di battaglieideali ma sempre permeato da forti motivazioni, mai disgiunte

da una forte attenzione per gli interessi generali dei reggini e dei calabre-si, avendo Egli sempre assai forte il desiderio e l’impegno a battersi - in par-

ticolare - per la crescita civile, culturale ed economica della Locride”.“Anche in anni più recenti, sia da illuminato Sindaco che da

Amministratore di Roccella e ancor di più quale ineguagliabile animatoreculturale, ho avuto la fortuna di essere uno dei Suoi interlocutori per farfronte alle crescenti difficoltà frapposte da una classe burocratica regionalechiusa in sé stessa, cercando di accompagnarlo nel Suo assai difficile e maidomo cammino”.“Nell’esprimere la mia profonda tristezza per la Sua scomparsa, porgo aifamiliari tutti e in particolare alla moglie, i sensi della mia vicinanza umanae di socialista”.

Con Sisinio dal 1976GIUSEPPE FALCOMATÀ

Èimpossibile scindere la figura di Sisinio Zito dall'ideadella buona politica. Quella buona politica, intesa comeattività di interesse collettivo, che è tale non solo quan-do è animata da grandi ambizioni di giustizia sociale e diazione di governo efficace e trasparente, ma anche dicreatività economica e culturale. E' quanto ha dichiara-

to in una nota il Sindaco di Reggio Calabria Giuseppe Falcomatàcommentando la scomparsa dello storico esponente socialista eSenatore della Repubblica Sisinio Zito.«Sisinio Zito – scrive ancora il Sindaco Falcomatà - storico sena-tore socialista dell'area jonica reggina, all'epoca della sua primaelezione, nel 1976, risultò essere il più giovane senatore dellanostra Repubblica. I grandi risultati del suo lavoro politico, siacome sottosegretario che come sindaco, hanno consentito alla suaterra di raggiungere obiettivi impensabili; il festival di Jazz senzaconfini, Rumori Mediterranei, da lui creato, ha consentito aRoccella di essere conosciuta in tutto il mondo. Il senatore Zitoche, per dirla con Shakespeare, era “fatto della stessa sostanza deisogni”, ha sostenuto con grande caparbietà e spirito di abnegazio-ne, la sua creatura, non esitando, nei momenti più duri, a impie-gare il suo stesso patrimonio personale. Un fulgido esempio dipolitica improntata al bene comune – ha concluso il primoCittadino di Reggio Calabria - che ha saputo unire al rigore mora-le l'azione di un proficuo pragmatismo».

Zito era della stessa sostanzadi cui sono fatti i sogni

SAVERIO ZAVETTIERI

Sono profondamente addolorato anche perché la suacondizione recente non mi ha consentito di andare a tro-varlo da vivo. Non mancherò per l’estremo saluto, inomaggio alla sua personalità e al grande rispetto che hosempre avuto per lui. Abbiamo militato da sempre nellostesso partito – il PSI -, una grande e insuperabile, spe-

cie in Calabria, fucina di idee, proposte ed azione politica edamministrativa coerente con gli obiettivi di crescita economica,culturale e civile della Società calabrese e meridionale in funzione,soprattutto, del sostegno ai ceti più deboli e al mondo del lavoro.Ci siamo confrontati lealmente su questi temi, in Calabria e aRoma, con impegno e passione, e sempre alla ricerca delle solu-zioni migliori per i cittadini e i calabresi, talvolta con accenni diver-si e differenti opinioni che la comune cultura riformista e autono-mista rendeva produttive e feconde. Abbiamo militato in correntidiverse – craxiano lui, della sinistra il sottoscritto -, senza per que-sto smettere di rispettarci e stimarci, anche perché il cemento diquelle correnti politiche non era la ricerca e la difesa del poterebensì una visione dei problemi della vita, del modello di società edel suo futuro, della democrazia, della ricerca delle giuste allean-ze per l’affermazione degli ideali e degli obbiettivi della politicasocialista. Quel corso è stato interrotto. Sono convinto che fareb-be molto bene alla Calabria e al Paese se si riuscisse a riprender-lo. Grazie Sisinio, anche per il bel ricordo che ho di te e di quelperiodo della nostra vita.

Un socialista che non ha maidifeso il potere

FILIPPO ARECCHI

Con la scomparsa di Sisinio Zito la Calabria perde ungalantuomo, una personalità d'altri tempi, che inter-pretava la politica come strumento per il progressosociale, economico e culturale della collettività, e noncome esercizio del potere. Uno spirito di servizio che loha accompagnato fino al consumarsi delle ultime espe-

rienze politiche che ha compiuto. Senatore della Repubblica, sot-tosegretario di Stato, sindaco di Roccella Jonica, Zito era uomo divasta cultura e profonda visione. Per questo auspico che possadiventare un esempio per le nuove generazioni impegnate in poli-tica affinché, forti della sua testimonianza di vita personale e isti-tuzionale, tornino a porre al centro di ogni azione l'umanità e isuoi bisogni più veri. Da imprenditori, di Sisinio Zito abbiamoapprezzato il pragmatismo che lo ha portato a realizzare tanto dibuono e concreto per la sua città; da cittadini invece abbiamoammirato la sua capacità di vedere e progettare il futuro in dire-zione del bene comune. Nell'esprimere il cordoglio per la suamorte, anche a nome del presidente Cuzzocrea e del direttivo diConfindustria Reggio Calabria, spero che la figura cristallina delsenatore Zito possa diventare un modello di riferimento per laclasse politica reggina e calabrese.

*Confindustria Reggio Calabria

La Calabria perdeun galantuomo

DOMENICA10 LUGLIO 11www.larivieraonline.com

SIGNORE INDISCUSSO DEDELLA SCENA POLITICAROCCELLESE, SENZ’ALTRO DI QUELLA CALABRESE E DI

RESPIRO NAZIONALE FUORI OGNI DUBBIO, RESTASENZA EGUALI NELL’IMPEGNO PROFUSO

PER IL PROGRESSO CULTURALE DELLA SUA, DELLANOSTRA CITTÀ: ROCCELLA

VINCENZO ASPREA

“Pronto” - risposi al telefono -“Sisinio Zito”“Carissimo Senatore!” - replicai ancora - “Architetto, volevo dirle che martedì prossimo con ungruppo di persone andremo a Rende, ho pensato chelei si potrebbe aggregare…” Le sue telefonate iniziavano senza l’uso del verbo,sempre così: “Sisinio Zito”, usava qualificarsi pernome e cognome e senza preamboli e/o convenevolientrava direttamente nell’argomento, completandosbrigativamente la telefonata perché non aveva tempoda perdere. Una delle tante telefonate che mi fece,invitandomi, in qualità di tecnico di fiduciadell’Amministrazione - essendo stato incaricato per laredazione del Nuovo Regolamento EdilizioComunale - insieme a un gruppo di amministratori adandare a visitare Rende per “vedere e toccare conmano” - diceva - lo sviluppo e i rinnovamenti che ave-vano apportato a quella città i suoi amici e compagnidi partito Francesco Principe e Sandro Principe, padree figlio, entrambi Sindaci di Rende sin dagli anni ‘50,così che potessimo prendere esempio e spunto sullecose da fare per un buon e corretto rinnovamentourbanistico di Roccella. Sisinio Zito, a cui nessuno sirivolgeva chiamandolo “Sindaco”, resta per i roccelle-si il “Senatore” per eccellenza. Signore indiscussodella scena politica roccellese, senz’altro di quella cala-brese e di respiro nazionale fuori ogni dubbio, restasenza eguali nell’impegno profuso per il progresso cul-turale della sua, della nostra, città: Roccella. Adoperòla sua vita per il vanto, l’onore e l’orgoglio dei suoi cit-tadini suscitando l’invidia in chi roccellese non era:“… tanto voi a Roccella siete fortunati avete ilSenatore…” si diceva nei paesi limitrofi. E come dar-gli torto! Il Senatore Socialista, diventato Sindaco

nella primavera del 1999, è subito messo a dura provasul finire dell’estate dell’anno successivo dalla rovino-sa alluvione del settembre 2000, che disastrò il territo-rio jonico, distruggendo la viabilità urbana roccellese eprovocando il cedimento strutturale delle mura delCastello e il dissesto idrogeologico delle sue pendici.Allo scoramento dei roccellesi di fronte al disastro,seguì uno slancio amministrativo straordinario guida-to dal Senatore-Sindaco che riuscì a far diventareRoccella cassa di risonanza per la ricostruzione e larinascita dei territori alluvionati. Furono coinvolti econdotti sui disastri amministratori provinciali, regio-nali, nazionali, deputati e senatori di ogni partito,segretari di partito, sottosegretari e ministri, affinchévedessero e constatassero di persona, e sentissero vivol’urlo di un uomo che si alzava alto rivendicandoattenzioni straordinarie per Roccella e per tutti i luo-ghi distrutti dall’alluvione, in una visione amministra-tiva e politica unitaria del territorio, sapendo bene chelo sviluppo duraturo di una località era possibile soloa condizione che tutto il contesto territoriale progre-disse, procedendo di concerto nella crescita senza stu-pidi e tamarri campanilismi. Agli impegni e alle pro-messe delle personalità intervenute, seguirono i finan-ziamenti e nel breve tempo non solo si ricostruirono leinfrastrutture viarie distrutte ma altre nuove si realiz-zarono, come il lungomare verso il Porto, inauguratonel gennaio del 2003, e la messa in sicurezza della col-lina del Castello con la bella passeggiata che lo cinge.Roccella sotto la guida del Senatore-Sindaco conti-nuava quindi il suo percorso proponendosi come“Città della Cultura” e si affermava nel panorama delcomuni calabresi come la “Città del Buon Governo”capace di salire alla ribalta delle cronache nazionaliper i numerosi riconoscimenti in tema ambientale eculturale ma, soprattutto, come la “Città del Jazz”dove si sperimentavano nuove proposte mediterranee

trovando spazio tra le più affermate testate giornalisti-che internazionali. L’entusiasmo del fare, la dedizionee il sogno, l’impegno pressoché solitario e caparbio,politico e per quel che si sa anche economico, delSenatore-Sindaco, consentivano di raggiungere risul-tati straordinari per l’immagine di una Calabria positi-va e diversa che, offerti così semplicemente su un piat-to d’argento, costituivano di fatto un’occasione unicae ghiotta da cogliere e rilanciare per lo sviluppo cultu-rale e turistico non solo di Roccella, ma della Calabriaintera. Un’occasione, però, che una certa miopia cul-turale e politica di generazioni di amministratoriregionali e di quelli dell’ “Associazione dei Comunidella Locride”, non ha permesso di cogliere fino infondo per far tradurre tale esempio di cultura vera inun modello di riferimento regionale, rendendo neifatti l’iniziativa culturale di Roccella Jonica un“momento esclusivo e stabile” della RegioneCalabria. Un patrimonio, quello di “RumoriMediterranei”, di conoscenze ed esperienze costruitenegli anni che non potevano e non dovevano disper-dersi nel tempo e che bisognava immediatamente uti-lizzare, arricchire e rilanciare rassicurando una voltaper tutte gli organizzatori che ogni anno con sofferen-za e affanno affrontano i ritardi dei contributi finan-ziari. È questo modo inerte che fa rabbia, che non faprogredire questa terra, la resistenza che poniamo perignoranza o per invidia a non apprezzare e poi rilan-ciare le iniziative, il lavoro e le doti che pur riconoscia-mo in alcuni nostri calabresi, poiché non è certo ilvalore degli uomini che manca in questa terra, ma lavolontà di mettere assieme gli uomini di valore, il lorooperato e le pagine importanti che hanno scritto e checostruiscono la nostra storia e il nostro futuro.Senz’altro la strada percorsa dal Senatore-Sindaco diRoccella, Sisinio Zito, non sarà certo facile seguirla,però di certo merita di non essere persa di vista.

Il Senatore che nessuno chiamava “Sindaco”STORICO SENATORESOCIALISTA DELL’AREAJONICA REGGINA ALL’EPOCADELLA SUA PRIMA ELEZIONESISINIO ZITO RISULTÒ ESSERE ILPIÙ GIOVANE SENATOREDELLA NOSTRA REPUBBLICA. IGRANDI RISULTATI DEL SUOLAVORO POLITICO HANNOCONSENTITO ALLA SUATERRA DI RAGGIUNGEREOBIETTIVI IMPENSABILI.

AUTONOMISTA, RIFORMISTA ECRAXIANO FU UN

INTELLETTUALE ORGANICO CHESEPPE CIMENTARSI NELLE

QUESTIONI PIÙ SPINOSE DELLASOCIETÀ DELSUO TEMPO E I TEMI

DEL LAVORO E DELMEZZOGIORNO LEGATO A

DOPPIO FILO COME FU ALLACALABRIA E ALLA SUA TERRAD’ORIGINE CUI DEDICÒ TUTTE

LE SUE FORZE.

ANNA LIA PARAVATI*

Nel ricordare Sisinio Zito, mi è difficile scindereil rapporto personale da quello affettivo: ilprimo è stato per me una fortunata occasioneper avviare il secondo. È stato un nostro soste-nitore che ci ha aiutato a diffondere gli idealidel FAI nella Locride ma ogni incontro con lui

per organizzare attività o per progettarne nuove, è stata perme una occasione di crescita, una lezione di metodo, unincoraggiamento. Riconosceva l'energia e il prestigio dellanostra Fondazione come potente veicolo di diffusione cul-turale ma, ancor di più, aveva un profondo rispetto per illavoro dei volontari, per la loro capacità di sacrificio, e nesosteneva gli sforzi. Ciò ha favorito, nel tempo, la nascita diun sentimento di bella amicizia, espressa con modi riserva-ti ma concreti, come era nel suo stile, e rafforzata da unacomunione di intenti che mi manifestava con inattesetelefonate o improvvise visite, veloci solo nelle premesse,che si trasformavano spesso in lunghe conversazioni, dovetrovavano spazio progetti, idee, riflessioni. Erano momentipreziosi e so che mi mancheranno moltissimo, e non soloper le attività del FAI.

*Presidente del FAI -Fondo per l'Ambiente Italiano dellaRegione Calabria

STEFANIA CRAXI

Apprendo con grande dolore la notizia della scomparsa di Sisino Zito, già parlamentare e sot-tosegretario di Stato. La sua militanza socialista e la sua inquieta passione politica, lo porta-rono a ricoprire, fin dalla giovane età, sia all’interno del partito che nella vita istituzionaledella nazione, incarichi di rilievo e di grande responsabilità. I suoi cinque anni da condiretto-re a “MondOperaio”, coincidono con pagine buie e tristi della storia repubblicana e, al con-tempo, segnano, a partire dal Midas, l’avvio del nuovo corso socialista al quale contribuì con

una fervente attività di elaborazione politico – culturale. Autonomista, riformista e craxiano, fu un intellettuale organico che seppe cimentarsi nelle questioni piùspinose della società del suo tempo ed i temi del lavoro e del Mezzogiorno, legato a doppio filo come fualla Calabria ed alla sua terra d’origine a cui dedicò, con encomiabile entusiasmo, tutte le sue forze finoanche dopo la falsa rivoluzione di tangentopoli.Lo ricorderemo come un pensatore vivace che amava perdersi tra le seducenti note della musica Jazz.

Ci siamo incontratisulla strada dell’arte

Era un pensatore vivace

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ROSARIO ROCCA

Diceva Lévi-Strauss che i miti furonocreati non per raccontare delle storie,ma delle verità simboliche, il cui

significato a volte rimanevafossilizzato nell’inconsciodella cultura di un datoluogo, a volte riusciva adabbracciare l’intera

umanità. Eris, nella mitologia greca dea delladiscordia, viene immaginata e descritta da Virgilioalle porte dell’Ade, con il capo ricoperto di serpentineri tenuti insieme da bende impregnate di sangue.Sicuramente marginale rispetto alle altre divinitàdell’Olimpo, ma sempre presente, direttamente oindirettamente, laddove, nel mondo, vi fosseroconflitti e dispute che, scaltramente, amava aizzare.Anche il pomo della discordia sembra sia stata unasua bizzarra trovata. Indignata infatti per ilmancato invito alle nozze di Peleo e Teti, lanciò sultavolo del banchetto una mela d’oro su cui avevainciso la frase “alla più bella”. Da qui la contesa fraEra, Atena e Afrodite, la scelta di Paride, il ratto diElena e la guerra di Troia. Benché non via sia traccianell’universo letterario epico e mitologico di unsuo, anche occasionale, soggiorno in Calabria,immaginiamo che vi sia approdata, forsedirettamente dallo Ionio. Anche se i dettagli delsuo viaggio non ci è dato saperli. Ma se lecondizioni metereologiche hanno fatto, in untempo lontano, anche in Calabria, imprecarecontro Eolo a causa di una burrascosa tempesta, olodare Apollo per il ritorno del sole, la stessarelazione varrebbe per la discordiae la sua dea Eris.Insomma se Cristo si è fermato a Eboli, gli dei,possiamo dire, che hanno osato andare oltre. Misarà consentita, a questo punto, anche la licenza diasserire che Eris, una volta giunta in Calabriadivenne, in circostanze misteriose, addirittural’amante di Mastrosso. Lui, perdutamenteinnamorato e romantico, da cavaliere qual era, nonseguì i fratelli Osso e Carcagnosso perché nonavrebbe sopportato ormai di vivere senza la sua, adire il vero neanche bellissima, dea greca. Lei,dominatrice cinica e malefica, riuscì a sedurlo perscatenare l’ira funesta che infiniti lutti addusse nonagli achei, ma ai poveri mortali calabresi. La‘ndrangheta non fu dunque fondata sui principidell’onore cavalleresco, ma fu un capriccio di Eris.Le ‘ndrine sarebbero allora da intendere non solo alivello linguistico, al femminile. O, comunque, nonun cosa esclusiva ill’omini. Quest’ipotesi simbolica,azzardata e non meno avventuriera, al di là di comele scienze sociali e gli storici abbiano descrittol’evoluzione della criminalità organizzata calabrese,pone comunque in essere alcuni interrogativi. E, inmodo particolare, sul nesso esistente tra l’animafemminiledella ‘ndranghetae l’esercizio del crimine.Non possiamo, a questo punto, che partire daldomandarci cosa muova le ‘ndrine a tantaefferatezza, cosa le spinga ad uccidere, o addiritturaa carbonizzare cadaveri. O chiederci perchéabbiano sequestrato e tenuto uomini innocenti, maanche donne e bambini, per anni, barbaramenteincatenati dentro i bunker scavati nel cuoredell’Aspromonte. O ancora dietro quale logicacontinuino ad avvelenare i giovani con le droghe ole nostre montagne interrando fusti radioattivi.Sarà mai quel codice arcaico di sangue e onore inbase al quale picciotti, giovani d’onore e camorristivengono battezzati? Succede, nelle famiglie di‘ndrangheta, che la figlia femmina venga promessasposa solo se il pretendente sia in possesso dideterminati requisiti. Se risulti degno di unparticolare status, la cui principale condizione è dinatura economica. In altri termini il giovane d’onoredeve essere ricco, molto ricco. Deve avere la

capacità economica di investire grandi capitali perpoi produrne altrettanti, e ancora di più. Succedecosì nel traffico di droga: si comprano enormiquantità dai cartelli sudamericani che poi rimessesul mercato occidentale, fruttano svariate voltetanto il costo iniziale d’acquisto. Nei contesti dicerta malavita calabrese, l’uomo, per partecipare alprocesso della riproduzione, deve avere soldi epotere. Come riesca a procurarseli non haimportanza, la cosa importante è che ne abbia, e inabbondanza. Ma non deve lavorare, magari perguadagnarsi uno stipendio dignitoso, perché chilavora onestamente per mantenere la famiglia saràun brav’uomo, ma non può aspirare al potere.L’uomo deve al contrario delinquere, perché solo leattività criminali e illecite portano ricchezza. E deveessere inoltre disposto alla guerra, perché le guerredi mafia, le faide, servono per sovrastare il nemico,per annientarne la razza. L’ “educazione” della prole spetta alla madre, allazia materna, alla madre della madre. Alla donna,insomma, tocca insegnare ai figli l’odio, l’omertà, iriti formali del “rispetto”, la prevaricazione el’arroganza. Il giovane d’onore invece, al di là deiriti di affiliazione, tende ad accreditarsi, attraversoil matrimonio, presso la famiglia della sua sposa,così come aveva fatto il padre entrando nellafamiglia della madre e, ancora prima, suo nonnosposandosi con sua nonna. Questa linea diclassificazione familiare, matrilineare, come direbbeun antropologo, spiega il perché le ‘ndrine si

identifichino spesso attraverso alias o soprannomi,piuttosto che con i cognomi delle famiglie degliuomini. Molti hanno scritto e argomentato sulruolo delle donne all’interno delle gerarchie‘ndranghetistiche e sembra opinione ormaicondivisa che il sesso debole, in tali contesti, siaquello dominante. La donna si avvale della forzadella famiglia, mentre l’uomo, per quanto accoltoda questa, sembra sia sommessamente destinato aricoprire un ruolo di subalternità. Boss, masubalterno. La sua attività delinquenziale maturaproporzionalmente alla persuasione criminaledella sua donna, bramosa di ricchezza e di potere.Invidiosa, come Eris, della ricchezza altrui che devevincere attraverso l’ostentazione di un livello dilusso e di spreco sempre maggiore, fino ad attirarsiulteriore invidia. Quella degli altri, dei nemici. Uncircolo perverso che spesso trova soluzione nelconflitto. Così anche le guerre di mafia nascono daun capriccio femminile. Le questioni d’onore colorate da baci, inchini eritualità praticati dagli uomini, sedotti dalle lorodonne e anche un poco, come Mastrosso,bacchettoni, non sono che un corollario delfenomeno malavitoso. La sua matrice è Eris, la deagreca della discordia, che con astuzia malefica haincitato il suo amante cavaliere a lanciare nelmondo di pace e serenità che l’Aspromonte untempo fu, una mela d’oro. Quando le donne delluogo vi lessero la frase incisa, prese forma la‘ndrangheta.

La ‘Ndrangheta è rosa:a fondarla la dea Eris, amante di Mastrosso

Benché non via sia traccianell’universo letterario epico

e mitologico di un suo,anche occasionale,

soggiorno in Calabria,immaginiamo che Eris vi sia

approdata, forsedirettamente dallo Ionio.

Dominatrice cinica emalefica, riuscì a sedurre

Mastrosso per scatenare l’irafunesta che infiniti lutti

addusseai poveri mortalicalabresi.

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“ CALABRIA & Europa”“ CALABRIA & Europa”

L’Europa lancia un pacchetto di aiuti di oltre 200milioni di euro per l’accoglienza ai rifugiatiMentre si susseguono in Europa paure e azionispesso ai limiti del razzismo il fondo fiduciarioregionale dell’UE in risposta alla crisi siriana halanciato nuovi progetti del valore di oltre € 200milioni per sostenere i rifugiati che fuggono la guer-ra in Siria e le loro comunità di accoglienza disloca-te in Turchia, Giordania e Libano. A fine giungnola Commissione europea ha annunciato il lancio dinuovi progetti del valore di oltre 200 milioni di €per supportare fino a un milione di profughi in fugadalla guerra in Siria e le loro comunità di accoglien-za dislocate in Turchia, Giordania e Libano. Il pac-chetto di progetti è stato adottato in occasione dellaquarta riunione del consiglio del fondo fiduciarioregionale dell’UE in risposta alla crisi siriana. La

riunione del consiglio ha riunito la Commissioneeuropea, gli Stati membri dell’UE, i rappresentan-ti di Giordania, Libano e Turchia, così come le isti-tuzioni finanziarie internazionali. Il Commissarioper la politica europea di vicinato e allargamentodei negoziati Johannes Hahn ha dichiarato: “Ilfondo fiduciario regionale dell’UE in risposta allacrisi siriana ci permette di fornire rapidamente edefficacemente il sostegno ai bisognosi. In poco piùdi un anno, il Fondo ha mobilitato più di €. 730milioni da Stati membri dell’UE. il finanziamentoriguarda i milioni di rifugiati che vivono in città epaesi della Turchia, Giordania e Libano.Intendiamo portare tutti i bambini rifugiati ospita-ti in queste regioni nelle scuole entro l’anno pros-

simo. Ci sarà anche investire in mezzi di sussisten-za, servizi municipali urgenti e coesione sociale peri rifugiati e le comunità di accoglienza”. Il pacchet-to rappresenta un ulteriore passo verso la realizza-zione l’impegno dell’UE, fatto in occasione dellaconferenza ‘Sostenere la Siria e la Regione’ tenutoall’inizio di quest’anno a Londra, misure che preve-devano di fornire più di 3 miliardi di € nel 2016 peraiutare il popolo siriano e dei paesi vicini colpiti dalrifugiati crisi.Il pacchetto comprende:-165.000.000 di euro per le azioni in Turchia, chesosterranno l’istruzione, compresa la costruzionedella scuola e l’istruzione superiore per i giovanisiriani, le azioni volte ad estendere l’acqua e la rac-

colta delle acque reflue nei campi posti nel suddella Turchia. Questo sarà realizzato in collabora-zione con l’UNICEF, UNHCR, la BEI e KfW,lavorando a stretto contatto con le autorità turche. -21 milioni di € rappresentano invece l’urgentefinanziamento di sovvenzione per un programmadi € 140.000.000 finanziato insieme con gli Statimembri dell’UE per riabilitare le reti idriche dislo-cate nel nord della Giordania, dove risiedono lamaggior parte dei rifugiati siriani.- 15 milioni infine dovranno consentireall’UNRWA di fornire servizi di istruzione urgentie assistenza in denaro per migliaia di profughi pale-stinesi dalla Siria che sono ora rifugiati in Libano eGiordania.

«L’Erasmus è il programma simbolo della nostra Europa e inquesto momento particolare diventa la speranza, la fiammaper il rilancio dell’Europa». Queste le parole del ministrodell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca StefaniaGiannini, intervenuta ieri al convegno “Erasmus+ e il suc-cesso Made in Italy”, organizzato il 6 luglio dall’AgenziaNazionale Erasmus+ Indire in collaborazione con il Miur,nella Sala della Protomoteca in Campidoglio a Roma. La giornata è stata interamente dedicata all’analisi del siste-ma di istruzione superiore italiano nell’ambito della mobilitàinternazionale Erasmus, a fronte dei dati incoraggianti sullasua forte capacità di attrarre studenti provenienti da Paesiextra Europei. il Ministro ha sottolineato l’importanza dicompiere uno sforzo ulteriore per l’Erasmus, dal momentoche questa esperienza ha coinvolto solo l’1,1% della popola-zione giovanile interessata. In tal senso, la Commissione Uenell’ultimo budget ha incrementato del 40% le risorse per farsì che l’Erasmus diventi il volano dell’agenda europea dal2017. Il Ministro ha indicato poi tre mosse da compiere perfar crescere il Programma: la prima è stata già avviata dallaCommissione con l’apertura dell’Erasmus ai Paesi extra Ue;la seconda, a carico dei governi nazionali, è quella di esten-dere l’esperienza Erasmus ai ragazzi delle scuole; la terza,che muove Europa e governi nazionali, prevede una diffusio-ne di Erasmus in tanti altri ambiti della società, dall’appren-distato alle esperienze di lavoro all’estero. Il Direttore dell’Agenzia nazionale Erasmus+ FlaminioGalli ha colto l’occasione per fare un bilancio delle esperien-ze nel primo anno della mobilità extraeuropea targataErasmus+ (International Credit Mobility). Nella primaannualità (2015/16), gli istituti di istruzione superiore “Madein Italy” hanno riscosso un grande successo, con una richie-sta di accoglienza molto elevata. Sono infatti 2.489 le istanzeche sono state accordate, a fronte delle 8.983 mobilità richie-ste. La maggior parte dei fondi è stata assegnata agli studen-ti, 1.210 in entrata e 458 in uscita; una parte minore è desti-nata ai docenti, di cui 320 in ingresso e 277 in partenza; perle attività di formazione del personale tecnico e amministra-tivo delle Università, l’iniziativa ha previsto l’ingresso di 151soggetti, rispetto ai 73 in uscita. La maggior parte delle mobi-lità per studio riguarda i Paesi del Mediterraneo (34 italianiin uscita e 312 studenti in ingresso dall’Algeria, Egitto,Israele, Giordania, Libano, Libia, Marocco, Palestina, Siria,Tunisia), a seguire l’area dei Balcani Occidentali (79 in usci-ta e 222 studenti in arrivo dall’Albania, Bosnia-Erzegovina,Kosovo, Montenegro e Serbia), e i paesi del PartenariatoOrientale (240 in ingresso a fronte di 34 in uscita versoArmenia, Azerbaigian, Bielorussia, Georgia, Moldavia,Ucraina come riconosciuta dal diritto internazionale). Per il 2016/2017, il budget messo a disposizione per l’Italiaviene incrementato del 13%, anche in ragione dell’amplia-mento ai Paesi partner dell’area africana, caraibica e pacifica(ACP). In questa seconda annualità, degli 89 istituti di istru-zione superiore italiani candidati, ne sono stati finanziati 52,con un budget di 13 milioni assegnato all’Italia dallaCommissione europea. I fondi finanzieranno 1.986 mobilitàin entrata dai paesi extraeuropei, tra studenti, docenti e per-sonale accademico, provenienti principalmente dallaFederazione Russa (195), Albania (191), Serbia (159),Georgia (121) e Israele (109).

Erasmus+ e il successoMade in Italy

Mancano pochi giorni per la pubblica-zione sul sito di Eurokomwww.eurokomonline.eu del nuovoperiodico tematico di informazionecomunitaria edito dall’EDICCalabria&Europa. La news letter in seifacciate si intitolerà “News dall’Europadelle opportunità” ed intende fornire unsupporto diretto e di facile interpreta-zione per l’approfondimento tematicodelle maggiori priorità europee. Il primonumero sarà totalmente impostato suitemi economici e di rilancio della pro-grammazione dei Fondi SIE 2014 – 2020e fornirà un approfondimento sull’EFSI,l’iniziativa lanciata congiuntamente dalGruppo BEI - Banca Europea degliInvestimenti (BEI) e il Fondo europeoper gli investimenti (FEI) - e laCommissione Europea per aiutare leregioni ad uscire dal periodo attuale dicrisi economica e produttiva. Uno spac-cato sarà dedicato al progetto diBilancio europeo 2017. La News intende quindi approfondirecon termini semplici e diretti tematichee priorità non di facile interpretazioneper avvicinare sempre di più l’Europa asuoi cittadini. Una scelta quanto mai

necessaria oggi, dopo la sofferta uscitadella Gran Bretagna l’Unione. La Brexitha messo in luce l’ondata di nazionali-smi crescenti e le non sempre infondatedi sfiducie nei confronti di una costru-zione, quella dell’Europa unita, cheappare ai più lontana e poco sensibilealle necessità dei propri cittadini. Noi come EDIC e come Eurokom, nonsiamo conviti di ciò e crediamo ferma-mente nel sogno europeo dei padri fon-datori, che vede ha permesso circa set-tant’anni di pace ad un contesto primasegnato da conflitti fratricidi. Una diffi-cile Unione di Stati è riuscita sin ora areggere sotto la pressione di un globali-smo dilagante ed a restare insieme met-tendo a punto delle politiche sovranna-zionali di perequazione e rilancio delleeconomie, anche nelle regioni più svan-taggiate, come ben dovremmo ricono-scere noi cittadini calabresi dal 2000 tra imaggiori fruitori delle politiche di coe-sione. Un sogno, l’Europa, che ha per-messo a milioni di giovani di vivere un’e-sperienza prima impensabile come citta-dini e studenti del mondo grazie all’in-venzione di Erasmus. La generazioneErasmus rappresenta la vittoria della

cultura sulle divisioni linguistiche edoganali, oggi vede nel mondo oltre tremilioni di giovani studiare, fare ricerca eviaggiare crescendo come cittadini capa-ci di vivere e conoscere direttamenterealtà prima solo lontanamente studiatee immaginate. Nuove famiglie nasconoquotidianamente, fatte da giovani uomi-ni e donne che si sono incontrati supe-rando le ataviche differenze religiose,culturali e linguistiche, che invece hannoper decenni diviso i loro predecessori.Convinti che non si potrà, ora meno chemai, fare un passo indietro, ma che èinvece necessario consolidare i risultatiraggiunti intendiamo come EuropeDirect “Calabria&Europa” fornirenuovi strumenti di comprensione econoscenza del meraviglioso e difficileuniverso comunitario, per questo offria-mo la nostra nuova news ai fruitori delsito internet e dei nostri canali social,sicuri di ottenere presto contributi etestimonianze che permetteranno a“News dall’Europa delle opportunità”di diventare uno strumento di comunica-zione condivisa e di approfondimentoindispensabile.

Alessandra Tuzza

In uscita sul sito di Eurokomun nuovo prodotto di informazione tematica

Bandi e progetti in scadenza Sovvenzioni per progetti transnazionali per la protezione dei diritti delle persone vittime di attività criminali” - Programma Giustizia.Scadrà il 25 Ottobre 2016 l’Invito a presentare proposte ‘Action grants to support transnational projects to enhance the rights of victims of crime’,reso pubblico nell’ambito del Programma Giustizia dell’Unione europea. Compito dello stesso sarà quello di favorire il riconoscimento e la fiduciareciproca tra Stati Membri e a tal fine promuovere la cooperazione giudiziaria in materia civile e penale e contribuire a formare giudici e altri ope-ratori della giustizia. Il bando promuove:-La cooperazione giudiziaria in materia penale; La formazione giudiziaria; La cooperazione giudiziaria in materia civile; Migliore accesso alla giusti-zia nell’Unione europea; Iniziative di politiche antidroga.Info: http://ec.europa.eu/research/participants/portal/desktop/en/opportunities/just/topics/19097- just-jacc-vict-ag-2016.html

“Sostegno alla distribuzione di film europei non nazionali - Sistema Cinema Automatic - Europa Creativa”Scadrà il 2 Agosto 2016 l’Invito a presentare proposte per il ‘Sostegno alla distribuzione di film europei non nazionali – Sistema Cinema Automatic’,reso pubblico nell’ambito del Sottoprogramma Media del Programma Europa Creativa.Compito dello stesso sarà quello di rafforzare la capacità del settore audiovisivo. Una delle priorità del banda sarà quella di sostenere la distribuzio-ne nelle sale cinematografiche mediante il marketing transnazionale, il branding, la distribuzione e la presentazione di opere audiovisive.

Beneficiari: I candidati dovranno essere distributori cinematografici e teatrali europei che svolgano attività commerciali intese a portare all’attenzio-ne del vasto pubblico film ai fini della loro fruizione nei cinema e le cui attività contribuiscano al conseguimento degli obiettivi di cui sopra.

Per saperne di più: http://eacea.ec.europa.eu/creative-europe/funding/distribution-automatic-support-2015_en

“ L’espressione dei dubbi del PD da parte diAldo Canturi ha generatol’ira del sindaco GiovanniCalabrese, che non ha esitato ad affermare che lui e il PD sono nemici del territorio.

“Avevano garantito appoggio alla proposta diPietro Fuda di creare unalista territoriale, i sindaci dellaLocride. Eppure, rinviata ladeliberazione alla sedutasuccessiva, in molti non sisono presentati.

RIVIERA

Politica Nella recente assemblea dei sindaci per trovare un’intesa propedeutica allacostituzione del nuovo Consiglio Metropolitano, Aldo Canturi si è fatto portavocedi una convinzione condivisa dai piddini che rischia di impedire gli accordi e dinon farci avere rappresentanti nel nuovo organo di governo.

La riunione dell’assemblea dei sinda-ci in programma per lunedì serasarebbe dovuta essere teatro di unradicale rimpasto delle cariche inseno all’Assocumuni e, di nonsecondaria importanza, avrebbedovuto porre le basi per un’impor-tante intesa in vista dell’elezione del

Consiglio Metropolitano programmata per ilprossimo 7 agosto.Ancora una volta tuttavia, l’assemblea hamostrato la propria fragilità non solo faticandonel raggiungimento del numero legale utile adavviare i lavori, ma anche quando le annunciatedimissioni di Giorgio Imperitura da Presidentesono state misteriosamente dribblate par lascia-re spazio a discussioni più urgenti.Questa (in)opportuna dimenticanza ha dunquegarantito di raggiungere la tanto agognata inte-sa in vista della costituzione degli organi digoverno della Città Metropolitana?Niente affatto. La nota più dolente dello sgan-gherato incontro è stata proprio quella relativaagli accordi propedeutici a non farsi trovareimpreparati per le elezioni del ConsiglioMetropolitano. Visto il peso ponderato che ognirappresentante amministrativo avrà nelle elezio-ni del consiglio del prossimo 7 agosto, infatti, ilraggiungimento di un’intesa da parte dei nostrisindaci e la costituzione di una lista di candidatiterritoriale e condivisa da tutti sarebbe l’unicacondizione utile alla Locride ad avere un ade-guato numero di rappresenti durante gli incon-tri dei vertici amministrativi del nuovo organo.Nonostante questa condizione sia stata illustrataai colleghi dal sindaco Pietro Fuda, al qualemolti primi cittadini avevano garantito appoggionell’incontro dello scorso 29 giugno, chiedendotuttavia di approfondire l’argomento durante lariunione di lunedì al quale la maggior parte diessi ha finito per non presentarsi (!), una fettaconsistente di amministratori, per lo più vicinaall’ambiente PD, ha dimostrato di ritenereinconcepibile esprimere un voto territoriale chevada contro l’espressione politica dei singoli can-didati, e di leggere nell’appoggio a questa propo-sta un tentativo della destra locale di riemergere

dalla nebbia nella quale è rimasta nascosta negliultimi anni.L’espressione di questo dubbio da parte del sin-daco di Aldo Canturi, che si è detto stupito chela proposta di una lista territoriale sia venuta daun sindaco, Pietro Fuda, eletto con i voti dellasinistra, ha generato un acceso confronto tra ilprimo cittadino di Bianco e Giovanni Calabrese.«Caro Aldo - ha esordito con rabbia il primo cit-tadino di Locri - il vostro partito non sta facendonulla per questa regione e per questo territorioe, per questo, il progetto politico di questaassemblea era creare un’intesa tra i comuni dellaLocride per avere una rappresentanza all’inter-no della Città Metropolitana che, allo statoattuale delle cose, come non si è creata in vistadelle Regionali del 2014, non si creerà nemme-no in questa occasione, vanificando i nostri sfor-zi.«Sventola pure la tua bandiera rossa. LaLocride, ancora una volta, rimarrà isolata epunita dal vostro atteggiamento politico!«Io sono un uomo libero, che può fare criticaalla sua parte politica quando sbaglia e sonoconsapevole di quanti e quanto gravi errori ladestra abbia commesso nei confronti di questoterritorio! Il tuo atteggiamento, invece, mi dàl’impressione che tu sia venuto in questa assem-blea con un mandato politico ben preciso detta-toti dai tuoi “padroni” affinché si disinneschi lapossibilità di rappresentare questo territorio nelnuovo organo!«Tu e la tua parte politica siete nemici di questoterritorio e la causa del suo fallimento!»Questo confronto acceso, com’è facile immagi-nare, ha impedito di trovare nel breve temporimasto un punto d’incontro, tanto che è statachiesta la convocazione di una nuova assembleain cui si cercherà di recuperare il tempo perdu-to.Il termine ultimo per la presentazione delle liste,tuttavia, è sempre più vicino e, con esso, si faconcreta la paura di Calabrese (e nostra) che sistia perdendo l’ennesima preziosa occasione disviluppo.

Jacopo Giuca

Il PD tarpa le ali alla LocrideLeggendo nella proposta di creare una lista territoriale in vista delle elezioni del 7 agosto un tentativo di

riemergere da parte della destra, la sinistra si è rifiutata di raggiungere gli accordi.

DOMENICA10 LUGLIO 17www.larivieraonline.com

“Il Consiglio Metropolitanosarà un consiglio di “amici”.Qualcuno dirà un consiglio“Reggio centrico” ma non èvero! I cittadini di Reggio ver-ranno penalizzati ed esclusiesattamente come i cittadinidella Locride e della Piana.

“Progetti di governo?Nessuno e non c’è più iltempo per collegare le listeai problemi. Si finirà a parlaresolo e soltanto di nomi. Espesso di nomi di personepoliticamente men che

mediocri.

SETTIMANALE

Il 7 agosto verrà eletto Consiglio Metropolitano. Non saranno i cittadini a votare ma solo i consigliericomunali. Uno scippo di democrazia che diventa ancora più dolorosa se si pensa che un solo consigliere diReggio conterà più o meno quanto i Comuni di Caulonia e Roccella messi insieme e quasi quanto l’intero

comune di Siderno. Si ritorna così al voto plurimo di memoria ottocentesca.

Benvenuti nella città metropolita-na di Reggio Calabria. Attenti alsemaforo! La statale 106 è stroz-zata sin dallo scorso novembreall’altezza del ponte Allaro.Circolazione a senso unico alter-nato, tempo di attesa oltre seiminuti.

Fuori l'asfalto brucia e la colonnina di mercuriosegna 40 gradi. Più ci inoltreremo nell’estate piùle fila di automobilisti saranno lunghe ma nessu-no sembra occuparsi di simili quisquilie.Debutta così e nel peggiore dei modi la cittàmetropolitana. Dov’è il sindaco metropolitano?Dove sono i partiti della nostra Provincia?Dove sono coloro che aspirano e tramano peressere eletti nel consiglio della città metropolita-na? Qual è il nesso tra la strozzatura sull’Allaroe i futuri amministratori metropolitani?Nessuna! Perché non c’è nessun nesso tra i pro-blemi reali della gente e le future elezioni per gliamministratori della “Città!Infatti, solo pochi sanno che il 7 agosto si votaper eleggere il consiglio della città. I cittadini nonvoteranno ma solo i consiglieri comunali.Uno scippo di democrazia, una sottrazione dilibertà che diventa ancora più dolorosa se sipensa che un solo consigliere di Reggio Calabriaconterà più o meno quanto i Comuni diCaulonia e Roccella messi insieme e quasi quan-to l’intero comune di Siderno.Si ritorna così al voto plurimo di memoria otto-centesca. Ora si vanno formando le liste.Progetti di governo? Nessuno e non c’è più iltempo per collegare le liste ai problemi.Si finirà, come sempre dalle nostre parti, a par-lare solo e soltanto di nomi. E spesso di nomi dipersone politicamente men che mediocri.Molti candidati ma nessun programma, anzi permolti… solo una gran faccia tosta!Nessuno ha trovato nulla da ridire quando il sin-daco metropolitano, con criteri inesistenti e conassoluto arbitrio, ha distribuito le prime sommedestinate al decollo della città metropolitana.Nessun progetto strategico ma solo una distribu-zione a pioggia che nega nei fatti che siamo

un’unica città.È facile prevedere che verrà eletto un consigliodi “amici”. Qualcuno dirà un consiglio “Reggiocentrico” ma non è vero! I cittadini di Reggioverranno penalizzati ed esclusi dai momentidecisionali esattamente come i cittadini dellaLocride e della Piana. Il consiglio che verrà fuorisarà frutto di accordi trasversali, di partiti inesi-stenti, di eletti senza popolo.È facile prevedere che la Locride avrà, comun-que, un peso irrilevante perché sembra nonavere dirigenti politici se non subalterni a unpotere antidemocratico che rischia di affondarela Calabria.Dove “si può ciò che si vuole” si sta lavorandoalacremente affinché le presenze territorialiabbiano poco peso e siano oggettivamente scial-be.Il fatto poi che si voti solo a Reggio e dome-nica 7 agosto è nei fatti un invito al “non voto”perché saranno molti i consiglieri comunali diLocride e Piana che resteranno a casa.Un piano studiato sin nei minimi particolari.È necessario trovare una strada dignitosa peruscire dall’angolo.Non hanno alcun senso “elezioni” senza politi-ca, senza un progetto di governo, senza alcunserio dibattito capace di coinvolgere la gente.Non mi appassiona il dibattito sulla presentazio-ne di liste di partito o del territorio perchéentrambe, al momento, sono scisse da una visio-ne politica sulla futura città metropolitana.Riteniamo invece che non sia troppo chiedere aisindaci, ai consiglieri, ai dirigenti politici dellaLocride, pur nella loro diversa e legittima – maa volte solo formale – collocazione politica (?),uno scatto di orgoglio e di dignità.Non assumano una posizione silente e pronanascondendosi dietro il classico “ormai” e noninseguano il “partito” dello scippo di sovranitàpopolare e dell’indifferenza ai problemi delle“periferie”.Sarebbe un errore fatale!Almeno si eviti alla Locride l’occasione per dareun’ennesima dimostrazione di inconsistenza e disubalternità politica e già ciò… non è poca cosa!

Ilario Ammendolia

Città Metropolitana... la gran faccia tosta di Reggio

È stata la prima uscita ufficiale dei GeoparchiItaliani dopo il riconoscimento Unesco avve-nuto lo scorso novembre a Parigi. All’internodel Parco nazionale del Pollino, dove si trovauno dei siti preistorici più importanti di tuttaEuropa, la Grotta del Romito, con reperti cherisalgono al Paleolitico Superiore, dal 3 al 7luglio si è tenuta la Conferenza nazionale deiGeoparchi. Il Pollino è entrato a far parte nellaRete Europea dei Geoparchi (Egn) a settem-bre dello scorso anno per poi ottenere il rico-noscimento all’interno della rete Globale deiGeoparchi (Ggn). La Egn/Ggn è un progettoprioritario dell’Unesco (“ProgrammaInternazionale Geoscienze e Geoparchi”). Macos’è un geoparco? Si tratta di un territorio chepossiede un patrimonio di siti geologici (nelPollino ne sono stati mappati ben 69) di parti-colare importanza in termini di qualità scienti-fica, rarità e rilevanza estetica. Inoltre, rappre-senta da un lato un formidabile strumento perpromuovere strategie di sviluppo sostenibile edefficace all’interno dei propri territori, dall’al-tro uno strumento importante d’informazione,soprattutto delle comunità locali, sulle moder-ne sfide ambientali e su come affrontare i rischigeologici. L’Italia è tra i primi Paesi al mondoper presenza di geoparchi sul territorio; ce nesono ben 10 (per fare un confronto, la grandeCina è prima con 29). In occasione della Conferenza, sono arrivate inCalabria le delegazioni e i presidenti di tutti i

geoparchi italiani riconosciuti dall’Unescopatrimonio dell’Umanità, i massimi verticiinternazionali dei geoparchi, tra cui NikolasZouros, presidente della Rete mondialeGeoparchi, e il presidente del ConsiglioNazionale dei Geologi, Francesco Peduto.La Conferenza nazionale dei Geoparchi hapermesso ai molti intervenuti di vedere da vici-no la più grande testimonianza europea delPaleolitico Superiore. Nella Grotta del

Romito, infatti, sono stati rinvenuti reperti cherisalgono a 19.000 anni fa, tra cui resti schele-trici di individui di bassa statura, sepolture enumerosi reperti litici e ossei.Inoltre, è stata un’occasione per conoscere lecomunità Arbëreshë, arrivate tra il XV e ilXVI secolo per sfuggire al dominiodell’Impero Ottomano e da allora rimaste aSan Costantino Albanese, San Paolo Albanese,Plataci, Civita, Frascineto, San Basile, Lungro eAcquaformosa. Le comunità del Pollino man-tengono in vita usi, costumi, tradizioni popola-ri, lingue e dialetti, caratteri etno-antropologi-ci, riti, feste civili e religiose di antichissima ori-gine. Attraverso la cultura materiale, le tradi-zioni, i costumi, il rito religioso greco-bizantino,la parlata arbёreshe, i canti popolari, i raccontidegli anziani si possono apprendere i modi divita, le loro coinvolgenti vicende, la fuga e l’ab-bandono della madre patria, le gesta e il corag-gio del loro eroe, Skanderberg, morto nel 1468. Durante un’altra escursione è stato possibilevedere le spettacolari gole e i canyon che con-traddistinguono le aree più suggestive delparco, tra cui le famose gole del Raganello,risultato dell’attività vulcanica sottomarina,avvenuta in era mesozoica, e testimoniataanche dalle sequenze stratigrafiche di Timpadelle Murge e di Timpa di Pietrasasso, in terri-torio di Terranova del Pollino, siti che costitui-scono un raro e suggestivo “giardino geologi-co”.

RIVIERA

Nel Parco del Pollino in scena la geodiversità mondiale

Dal 3 al 7 luglio si è tenuta in Calabria la Conferenza nazionale dei Geoparchia cui hanno preso parte i massimi vertici internazionali dei geoparchi

Nell’ambito della festa nazionale dei Musei, nellaserata del 3 luglio, presso il parco archeologico diLocri Epizefiri, con la partecipazione di un attentopubblico sempre desideroso di conoscere la storiae la forma dell’organizzazione sociale dell’anticaLocri, si è tenuto un interessante incontro relativoagli scavi archeologici effettuati dall’Università diTorino, che opera nell’area locrese ininterrotta-mente dal 1969. L’attività di ricerca, avviata dalprof. Giorgio Gullini e continuata dalla prof.ssa

Marcella Barra Bagnasco, oggi è portata avanti davalenti ricercatori quali Valeria Meirano e DiegoElia, con l’ausilio di giovani dottorandi e collabora-tori di lunga data. La Meirano ed Elia hanno illu-strato le attività che si sono tenute negli ultimi annie che hanno portato alla luce vestigia risalenti allafondazione della colonia magno-greca (dal VIIa.C. fino all’abbandono della città nel VII sec.d.C.). Si è discusso, inoltre, di come attraverso con-vegni e seminari (Roma, Los Angeles, Atene, ecc.)il suddetto ateneo torinese diffonde il nome diLocri. Con slides relative alla sistematica campagnadi scavo effettuata nell’area di Contrada Petraranei pressi del Casino Macrì, gli archeologi hannomostrato altresì un’area sacrale, detta “santuario

delle acque”. Quindi, si è aggiunto un nuovo tassel-lo interpretativo della topografia della città, unanuova conoscenza di come l’insediamento abitati-vo venne modellato secondo l’attraversamento deicanali d’acqua, stante la localizzazione di altrestrutture di sbarramento costruite a difesa dellaparte pianeggiante a salvaguardia degli effetti deva-stanti delle piene che scendevano dalla collina diCastellace e dai valloni di Abbadessa e Mannella.Si è parlato ancora dell’utilizzo delle acque nellearee sacrali, in particolare di quelle insite nell’areaoggetto di scavo. Tra gli isolati dissepolti posti afianco del canale che scorreva parallelo, ad ovestdelle mura perimetrali, vi era quello che occupavauna vasta area di circa 300 mq (ancora oggetto distudio), dove si svolgevano attività rituali e al qualeè stato dato il nome di “Santuario delle Acque”.Qui sono stati dissepolti vari ambienti, alcuni deiquali dotati di vasche e bacini lustrali, pozzetti voti-vi e vario materiale (astragali, matrici integre consoggetti femminili, antefisse, vasi, arule, protome,pesi di telaio, terrecotte con il volto della Gorgone,ecc) che hanno dato una chiara chiave indiziariacirca l’utilizzo di questo spazio. Un doveroso rin-graziamento va dato a questa equipe archeologicatorinese dai cittadini locresi, che si aggiunge a quel-li della dott.ssa Rossella Agostino responsabile delparco archeologico e dall’amministrazione comu-nale presenti al convegno. A margine di questa nota, a parte la lodevole siste-mazione dell’area archeologica che oggi risulta piùpulita e praticabile, si chiede da più parti maggioreattenzione della Teca dell’archivio del tempio diZeus di c/da Pirettina, dei sarcofaghi romani postiall’esterno del Casino Macrì, oltre a un interventorazionale, se ancora possibile, sul teatro greco-romano prima della totale scomparsa di tutti i set-tori della cavea.

Pepè Napoli

Un’interessante scoperta archeologicaa Locri: “Il Santuario delle Acque”

Locri: inizia una nuova avventura per lo studio ArkèMartedì 12 luglio 2016, alle 19:30, a Locri, riapre lo Studio Arkè con il vernissage della mostra Pocoprima dell’aurora di Luce Resinanti. La storica Galleria negli anni ’90 e fino al 2007 ha costituitouna vera rivoluzione nella cultura del territorio presentando in Calabria, e promuovendole in modoindipendente, la cultura del design d'autore nonché diverse sperimentazioni artistiche contempora-nee. Il progetto per il nuovo corso è ribaltare la priorità degli interessi e delle proposte elaborate inprecedenza, focalizzando l'obiettivo sulle arti visive e sulla ricerca video fotografica e musicalerispetto al design che sarà considerato nei suoi rapporti con le diverse arti. È attivata una rete di col-laborazioni con realtà del settore con cui si possano condividere i presupposti operativi ma pure glieventi artistici. Altro e non secondario obiettivo è quello di dotare la Locride di una galleria chepossa presentare le opere di artisti significativi dell'arte contemporanea internazionale.

Nella storica struttura del lungomaredelle Palme, lo scorso 6 luglio hannopreso il via, per la seconda volta negliultimi quattro anni, gli Europei diBasket delle associazioni Ymca. Tredelegazioni provenienti da Germania,Finlandia e naturalmente Italiahanno partecipato con una squadramaschile e una femminile per delega-zione, eccetto l'Italia che ne ha pre-sentate due per categoria. Nella gior-nata di oggi si disputeranno le finali ealle 23.30 si terrà la cerimonia di chiu-sura. Una settimana ricca di sport e intrat-tenimento, che ha avuto come centroprincipale l'Ymca, volge al termine. Èstata un'iniezione di ossigeno per ilrilancio dello sport e della città diSiderno. E questo grazie a un'associa-zione che sin dalla sua nascita ha con-tribuito fortemente alla crescita delterritorio. "L'Ymca è stata una scuoladel futuro e della speranza - ha com-mentato il sindaco Pietro Fuda inter-venuto durante la cerimonia di aper-tura. - Con la sua organizzazione hagettato le basi sia per l'Europa che perqualcosa di più grande che va oltrel'Europa".

DOMENICA10 LUGLIO 19www.larivieraonline.com

SETTIMANALE

La Camera Penale di Locri "Giuseppe Simonetti"organizza per il 16 luglio alle 17:00, presso la Villacomunale di Siderno, un convegno di Studio nelricordo del Collega Luigi Mory dal titolo"Sequestro e Confisca: affinità e parallelismo traProcedimento Penale e di Prevenzione". I lavorisaranno introdotti e coordinati dall'avv. AdrianaBartolo, presidente del Collegio ProbiViriCamera Penale di Locri. Interverranno la dott.ssaMaria Teresa Gerace, Gip presso Tribunale diLocri, l'avv. Eugenio Minniti, Presidente CameraPenale di Locri, l'avv. Vincenzo Nico D'Ascola,Presidente Commissione Giustizia Senato, il dott.Roberto Lucisano, Presidente 2 ̂sezione PenaleCorte di Assise di Appello di Reggio Calabria.Chiuderà i lavori l'Avv. Beniamino Migliucci,Presidente Unione delle Camere Penali Italiane.

A Siderno un convegnosu Sequestro e Confisca in ricordo di Luigi Mory

Europei di Basket dell'Ymca, un'iniezione di ossigeno per Siderno

Il 4 luglio scorso, nel corso di un'apposita conferenza stampa che si è svolta presso i locali delManahattan, sul lungomare Delle Palme, i dirigenti del Siderno hanno presentato i nuovi acqui-sti. Le attenzioni si sono concentrate su Gabriele Loccisano, portiere classe 1993; SalvatoreManganaro, centrocampista classe 1983; Diego Giovinazzo, attaccante; Domenico Luciano, cen-trocampista; Pierpaolo Pepe, attaccante. I cinque andranno a integrare una "rosa" già ampia e acompetitiva che "giocherà per onorare al meglio il suo antico blasone"- come ha dichiarato ilDirigente Sportivo Francesco Vumabaca."La strada del rilancio è già stata tracciata - ha aggiun-to il presidente Raffaele Salerno, - la società non ha intenzione di fermarsi al campionato diEccellenza ma punta più in alto. La nostra città merita almeno la serie D e faremo di tutto perraggiungere questo traguardo".

Il Siderno presenta una squadra che punta alla serie D

L’ANGOLO DI PARRELLO

La Solitudine"La solitudine che tu mi hai rega-lato, io la coltivo come un fiore".Così cantavamo qualche annofa. Oggi, invece, sentiamo sem-pre più spesso di come la solitu-dine, sia nei matrimoni che nelleconvivenze, porti a gravi fatti di

sangue, e ifiori non ven-gano più colti-vati. Una solacosa, penso,sia necessa-ria: dimentica-re un passatopoco piacevo-le e credere,con grandeforza divolontà, in un

avvenire migliore. Quandomanca l'amore in famiglia, c'èsolitudine e anche i figli vivono inun disagio notevole. Quei figliche sono proprio i fiori della vita,e che dunque dobbiamo evitaredi far appassire.

Franco Parrello

DOMENICA10 LUGLIO 21CURIOSITÀ www.rivieraweb.it

SOTTO L’OMBRELLONE

Nel mondo della moda, si sa, bisogna osare. E per nonrischiare di passare inosservata la stilista SarahLouise Bryan ha deciso di realizzare un abito intera-mente fatto di peli umani, in gran parte peli pubici.Così ha lanciato la sua idea su facebook ricevendopeluria da ogni dove! L’abito è composto da un reg-giseno push up e una vaporosa e cotonata gonnalunga. Bisogna riconoscerglielo: Sarah ha realizzatodavvero un abito da… primati!A questo punto la domanda nasce spontanea: unabito così va lavato con shampoo e balsamo?

Ebbene sì anche il sesso è regolato da leggi severe,molto severe, oltre che singolari. In Texas, ad esem-pio, è in vigore una legge che vieta alle donne dipossedere più di 5 vibratori; perciò chi volesse cam-biare per provare nuove sensazioni deve prima liber-arsi dei vecchi modelli. E se in Francia, nella città diArles, è stata introdotta una legge che vieta all’uomodi fare più di tre rutti durante un rapporto sessuale,in Egitto si proibisce di fare l’amore agli uomini conl’alito di cipolla, aglio o sardine. Se quest’ultimalegge entrasse in vigore in Calabria, sarebbero inmolti a rimanere a bocca asciutta... Nel frattempo inItalia due sentenze della Cassazione hanno stabilito“Niente sesso se il marito non si lava”, dandoragione a due donne costrette ad avere rapporti ses-suali, nonostante il loro rifiuto perché i mariti “puz-zavano”.

Erano stati appena serviti gli antipasti quando a untratto lo sposo sparisce dal tavolo. Il suocero, dopomezz’ora abbondante di attesa, decide di andarlo acercare e lo sorprende ad amoreggiare con la testi-mone in una suite della sala trattenimenti. È subitorissa tra le famiglie dei due giovani sposi originari diCaltanissetta: volano parole grosse ma anche sonoricazzotti, tanto che i camerieri sono costretti a chia-mare i carabinieri. Insomma il matrimonio più brevedella storia, durato giusto il tempo degli antipasti!

Riutilizzate i vostri peli di pube per farci un abito!

“Ho una pensione da 8 mila euro ma non mi basta”Aiutiamo Emilio Fede!

Paese che vai,divieti sessualiche trovi

Prometto di essertifedele finchètestimone nonci separi!

“Con lui ho avuto la mia relazione più lunga”. Esposa il suo Iphone

Dopo un lungo e commosso dibattito,la redazione di Riviera ha deciso diorganizzare una raccolta fondi per sal-vare dalla miseria Emilio Fede, nostroamato e stimato collega. "Ho una pensione da 8mila euro almese – si è sfogato l’ex direttore del tg4a La Zanzara su radio24 – ma non mibastano. Devo pagare la rata dellamacchina in leasing, l'autista, labadante e l'affitto di casa. E le bollette.C'è anche la benzina, la cameriera adore, le bollette dei telefonini. Alla finedel mese non mi avanza niente". Noiabbiamo deciso di aiutarlo perchéquesto è l’augurio che Fede riserva achi ha da ridire sulla sua misera situ-azione: “Vadano affanculo e a pulire icessi”! Per tutte le anime pie che pren-deranno a cuore il problema e vorran-no ricevere maggiori delucidazioni, lamail a cui rivolgersi è [email protected]

Pare si sia trattato di amore a prima vista quello tra Aaron Chervenak, 34enneamericano e il suo Iphone6, tando da decidere di unirsi in matrimonio con lui,ops “lei”, come indica lo stesso celebrante.Un’idea senz’altro bizzarra con cui Aaron ha voluto dimostrare il suo attacca-mento nei confronti del suo fidato compagno elettronico.Queste le dichiarazioni dell’uomo in merito:“Dobbiamo essere onesti con noi stessi, siamo connessi con il nostro smart-phone in molti livelli emotivi. Lo utilizziamo per diversi scopi durante il giornoe in questo senso con lui ho avuto una delle più lunghe relazioni”.Il suo giorno speciale è stato documentato con un video su Youtube. La“sposa” indossava una speciale cover bianca con tanto di anello sulla scocca.https://www.youtube.com/watch?v=ebkXwI4CPUs

Una tredicesima edizione scoppiettante quella del Magna Graecia Film Festival chedal 23 al 31 luglio riporterà Catanzaro al centro dei riflettori. Mentre si lavora a pienoritmo per allestire la nuova suggestiva location presso l’area del porto, il direttore artis-tico Gianvito Casadonte sta definendo i dettagli di un programma di tutto rispetto. Lenovità più allettanti riguardano due presenze importanti: quella di Violante Placido, checon la sua esibizione musicale aprirà la prima serata del Festival, e quella della stardi Hollywood Matt Dillon. Divenuta icona degli adolescenti sul finire degli anni '70 confilm cult come "I ragazzi della 56sima strada" e "Rusty il selvaggio" di Francis FordCoppola, Matt Dillon è un attore versatile capace di passare da commedie di succes-so ("In & out" e "Tutti pazzi per Mary") al dramma con "Crash", interpretazione che glivalse una nomination agli Oscar 2004 come attore non protagonista.

Hollywood vola a Catanzaro:Matt Dillonospite al Magna Graecia Film Festival

RIVIERA

Differente convenienzaDirettamente dalla Protezione Civile,Sabrina Santacroce ci illustra le modalitàdella raccolta differenziata sidernesecon l’ausilio di questa splendida locandi-na illustrativa.

Il verme caneHermodice carunculata - E’ un verme mari-no errante appartenente alla classedei Policheti. Si trova anche su bassi fonda-li ed è molto frequente nei nostri mari.  Èdotato di setole urticanti e, se infastidito oanche urtato inavvertitamente, può inflig-gere dolorose irritazioni lanciando gli aghia uncino verso la minaccia

Carlo Codispoti

Polici verdiEd ecco all’opera la vicesindaco AnnaRomeo e il presidente del consigliocomunale di Siderno Paolo Fragomenidurante l’installazione delle piante nellenuove fioriere di Siderno Superiore.

Più acqua per tuttiVi ricordate della fontanella delCimitero? Oggi è nuovamentein funzione grazie al contributodella ditta di Luigi Romeo e lamanodopera di GiuseppeFiorenza. Grazie, ragazzi.

Pose da tarantellaEnzo Futia del Manhattan posa con

Mimmo Mimmo Cavallaro e l’assesso-

re alla cultura di Siderno Ercole Macrì

durante la serata in cui il grande arti-

sta della tarantella ha presentato il suo

ultimo album.

Le nuova “graste” di Siderno SuperioreEcco l’intera squadra che, la scorsa setti-mana, si è occupata di ripristare le fiorieridi Siderno Superiore. Da sinistra a destra:Rita Commisso, Gianluca Leonardo, AldoCaccamo, Giuseppe Figliomeni, PaoloFragomeni, Anna Romeo e il signorLuciano.

Farsi in tre per la cittàIl nosto caro Carbonella posa incompagnia di dua amici musicisti,con i quali sta già prendendoaccordi per arricchire l’offertadegli eventi estivi sidernesi.

Ma quale Città Metropolitana?!Il progresso socioeconomico non garantisce aipaesi dell’entroterra di avere collegamentidegli di tal nome. In foto, lo scarnbo program-ma delle corse che collegano Caonolo aReggio. E questa saerebbe una CittàMetropolitana?

SETTIMANALE

DOMENICA10 LUGLIO 23www.larivieraonline.com

Promessi sposiVincenzo e Kasiahanno finalmentefesteggiato la loroprima promessa invista di un matrimo-nio che sarà corona-mento della lorobellissima storia d’a-more.

In partenza per una nuova avven-turaLunedi l’associazione Comma Tredarà il via alla stagione estiva con unnuovo progetto: i destinatari saran-no bimbi scolarizzati del comune diGioiosa Ionica. Pdrino speciale dell’e-vento, il barone Macrì.

Chi non esce incompagnia…L’assessore alla viabi-lità di Siderno LuigiGuttà posa conOppedisano duranteuna delle numeroseserate dell’estatesidernese.

Un bacio e passa la pauraE nella settimana internazio-nale del bacio, questi duenostri amici ci hanno davveropreso gusto a mostrarci leloro effusioni!

Street art calabreseIn questo scatto diAngelo Maggio possia-mo gustare un meravi-glioso esempio di artecontemporanea nellestrade della nostraCalabria.

L’interzeppolataEcco al completo l’eccezionale team che harealizzato anche quest’anno la zeppolatanerazzura di Gioiosa Jonica.Bon Appétit.

Principi di ieri e di oggiTotò con un In questa eccezionalefoto d’epoca assistiamo a un con-fronto unico tra Totò e un irricono-scibile quanto giovanissimoMaurizio Costanzo. Davvero altritempi!

Lavorare con StileI due segretari di Siderno Liberaci regalano questo sorriso veryglamour all’ingresso del comu-ne di Siderno. La moda estivanon conosce limiti d’ufficio.