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8/18/2019 La Direttiva PED AA
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Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bologna
nvegno Direttiva PED
logna -
COMMISSIONE DI CERTIFICAZIONE PRODOTTO
LA DIRETTIVA PED
BOLOGNA
CONVEGNO 22/2/2005INTERVENTO
DOTT.ING. ANTONINO LENTINI
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FONTE PRIMARIA DI INFORMAZIONE
SITO UFFICIALE DELLA COMUNITA’ EUROPEA SULLA PED:
- http://ped.eurodyn.com/
Per informazioni su:
- Generalità Direttiva / Testo Direttiva / Annessi Direttiva
- Guidelines
- Materiali- Standards
- Direttive ‘New Approach’
- ‘Who is who’
- Informazioni Paesi- Eventi
- Trasferimento di Technologia / R&D
- Joint Research Centre - attività
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COMMISSIONE DI CERTIFICAZIONE PRODOTTO
COME E’ CONCEPITA LA DIRETTIVA: I LIVELLI DI
PERICOLOSITA’ INDOTTI DAI FLUIDI E DALLAPRESSIONE
La direttiva PED ha come scopo l’imporre uno standard comune di caratteristiche
per le apparecchiature in pressione tale da permetterne la libera circolazione
entro la Comunità garantendone l’uso con certezza di:
SICUREZZA
La direttiva fornisce delle indicazioni-guida, da cui spetta al costruttore/fabbricante
individuare il percorso normativo più corretto per produrre in conformità alla
direttiva e ottenere il marchio CE, quando richiesto.
Il primo passo è identificare il livello di pericolosità dell’apparecchiatura, che è
legato al concetto di ‘energia immagazzinata’ dal sistema, a sua volta legato a:
- livello della pressione ammissibile PS
- entità delle dimensioni V o DN
- pericolosità del fluido contenuto
- temperature nel sistema
- condizioni particolari di funzionamento e installazione
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ANNESSO I
Progettazione
“ Il costruttore ha l’obbligo di analizzare i pericoli per identificare quelli applicabilial suo prodotto a causa della pressione; deve quindi progettare e costruire
secondo la sua analisi”
1.2-eliminare o ridurre i pericoli per quanto ragionevolmente possibile
-applicare adatte misure di sicurezza ai pericoli ineliminabili
-informare l’utilizzatore dei pericoli residui e indicare adatte misure per ridurre irischi durante l’installazione e/o l’uso
1.3 se è possibile un errato uso pericoloso, progettare ‘a prova di stupido’ o dareadeguati avvisi del pericolo
2.2.1- alcuni fattori di rischio da considerare per determinare le condizioni di carico:pressione interna-esterna / temperatura ambiente e operativa / pressione staticae massa del contenuto in operazione e in test / traffico, vento, terremoto / carichida supporti, accessori, piping / corrosione, erosione, fatica / decomposizione difluidi instabili / ecc.
Fattori che si sommano, se ritenuti di possibile contemporaneità
O di d li I i d ll P i i di B l
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ANNESSO II
Il livello di pericolosità è desunto usando 9 tabelle dedicate, che portano perciascun tipo di apparecchiatura a sei classi di pericolosità crescente:
- esclusione dalla direttiva
- corretta prassi costruttiva sufficiente
- I, II, III, IV
Le classi I,II,III,IV impongono la marcatura CE. Per ottenerla il fabbricante è
obbligato a seguire in tutte le fasi realizzative (progetto, materiali, personale,fabbricazione, prove e collaudi, documentazione) le prescrizioni via via piùimpegnative specificate da specifici protocolli procedurali chiamati moduli.
Alla fine della procedura il fabbricante potrà marcare CE il suo prodotto. Questo è
importantissimo perché:
MARCATURA CE = GARANZIA RICONOSCIUTA DI CONFORMITA’ DELPRODOTTO
O di d li I i d ll P i i di B l
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In funzione del tipo di apparecchiatura, del fluido contenuto edella sua pericolosità, si individua la tabella di riferimento per
poi definire la classe dell’apparecchiatura:
SERBATOI GENERATORI
VAPORE
TUBAZIONI
STATO DEL
CONTENUTO
Gas Liquido Gas Liquido
GRUPPOPERICOLOSITA’
DEL FLUIDO
PERIC.
GR. 1
ALTRO
GR. 2
PERIC.
GR. 1
ALTRO
GR. 2
PERIC.
GR. 1
ALTRO
GR. 2
PERIC.
GR. 1
ALTRO
GR. 2
TAVOLA/GRAFICO DIRIFERIMENTO(Annesso II PED)
1 2 3 4 5 6 7 8 9
O di d li I i d ll P i i di B l
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TABELLE DI VALUTAZIONE DELLA CONFORMITA’
Su ciascuna delle tabelle 1-9 la pressione massima ammissibile (bar) è tabulata
in funzione per i serbatoi al volume V (litri) e per le tubazioni al diametro
nominale (DN). Le tabelle hanno sino a sei campi per sei differenti categorie
di rischio:’Esclusione’, ‘Art . 3 comma3 ’, I, II, III, IV. Le linee didemarcazione su ogni tabella indicano il limite superiore di ciascun campo.
Il costruttore deve identificare in quale campo si situa il suo prodotto, date
le sue condizioni di pressione massima ammissibile, volume o DN.
Casi Particolari:
• -Accessori in pressione: si applicano le tabelle (esclusa la 5) secondo il tipo di
fluido contenuto, la pressione massima ammissibile e il V o il DN. Se entrambi
questi ultimi sono applicabili, va considerata la categoria di rischio maggiore.
• -Accessori di sicurezza: sempre in categoria massima, la IV. Come eccezione
possono essere della stessa categoria del particolare apparecchio che
proteggono.
• -Insiemi: sono regolati da specifiche norme di cui all’ Art . 10.2. In genere vanno
nella categoria del componente con categoria più alta.
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TABELLA 1
Tabella1 – Recipienti di cui all’art. 3, comma 1, lettera a), punto 1, primo trattino. Pergas e gas disciolti sotto pressione, vapori e liquidi la cui tensione di vapore alla
temperatura massima ammissibile è superiore di almeno 0,5 bar alla press.
atmosferica, entro i limiti: fluidi del gruppo 1, quando il volume è superiore a 1
litro e il prodotto PS x V è superiore a 25 bar x litro, nonché quando la pressione
PS è superiore a 200 bar. In via di eccezione, i recipienti destinati a contenere un
gas instabile appartenenti, secondo la tabella 1, alle categorie I e II, devono
essere classificati nella categoria III.
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TABELLA 2
Tabella 2 – Recipienti di cui all’ art. 3, comma 1, lettera a), punto 1, secondo trattino. Per
gas e gas disciolti sotto pressione, vapori e liquidi la cui tensione di vapore alla
temperatura massima ammissibile è superiore di almeno 0,5 bar alla press.
atmosferica, entro i limiti : fluidi del gruppo 2, quando il volume è superiore a un litro
e il prodotto PS x V è superiore a 50 bar x litro, nonché quando la pressione PS è
superiore a 1000 bar, nonché per tutti gli estintori portatili e le bombole per
apparecchi respiratori. In via di eccezione, i respiratori portatili e le bombole per
apparecchi respiratori devono essere classificati almeno nella categoria III.
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TABELLA 3
Tabella 3 – Recipienti di cui all’ art. 3, comma 1, lettera a), punto 2), primo trattino. Per
liquidi con tensione di vapore alla temperatura massima ammissibile inferiore o pari a
0,5 bar oltre alla pressione atmosferica normale, entro i limiti: fluidi del gruppo 1,
quando il volume è superiore a un litro e il prodotto PS x V è superiore a 200 bar x
litro, nonché quando la pressione PS è superiore a 500 bar.
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TABELLA 4
Tabella4 – Recipienti di cui all’ art. 3, comma 1, lettera a), punto 2), secondo trattino. Perliquidi con tensione di vapore alla temperatura massima ammissibile inferiore o pari a 0,5
bar oltre alla pressione atmosferica normale, entro i limiti : fluidi del gruppo 2, quando la
pressione PS è superiore a 10 bar e il prodotto PS x V è superiore a 10.000 bar x litro,
nonché quando la pressione PS è superiore a 1000 bar.
In via di eccezione gli insiemi previsti per la produzione di acqua calda di cui all’art. 3,
comma 2, lettera c), sono soggetti o al modulo B1 o al modulo H .
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TABELLA 5
Tabella 5 – Attrezzature a pressione di cui all’ art. 3, comma 1, lettera b).
Attrezzature a pressione a focolare o altro tipo di riscaldamento, con rischio di
surriscaldamento, destinate alla generazione di vapore o acqua surriscaldata a
temperature superiori a 110° C, quando il volume è superiore a 2 litri, nonché tutte le
pentole a pressione. In via di eccezione le pentole a pressione sono oggetto di un
controllo della progettazione secondo una procedura di verifica corrispondente ad
almeno uno dei moduli della categoria III.
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TABELLA 6
Tabella 6 – Tubazioni di cui all’ art. 3, comma 1, lettera c), punto 1), primo trattino. Per gas,
liquefatti e gas disciolti sotto pressione, vapori e liquidi la cui tensione di vapore alla
temperatura massima ammissibile è superiore di almeno 0,5 bar alla press. Atmosferica
normale, entro i limiti : fluidi del gruppo 1 quando DN è superiore a 25. In via di
eccezione, le tubazioni destinate a contenere gas instabili appartenenti, secondo la tab. 6,
alle categorie I e II devono essere classificate nella categoria III.
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TABELLA 7Tabella 7 – Tubazioni di cui all’ art. 3, comma 1, lettera c), punto 1), secondo trattino. Per
gas, liquefatti e gas disciolti sotto pressione, vapori e liquidi la cui tensione di vaporealla temperatura massima ammissibile è superiore di almeno 0,5 bar alla press.
atmosferica normale, entro i limiti : fluidi del gruppo 2, quando DN è superiore a 32 e il
prodotto PS x DN è superiore a 1000 bar. In via di eccezione, tutte le tubazioni
contenenti fluidi ad una temperatura superiore a 350° C appartenenti alla categoria II
secondo la tabella 7 devono essere classificate nella categoria III.
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TABELLA 8
Tabella 8 – Tubazioni di cui all’ art. 3, comma 1, lettera c), punto 2), primo trattino. Per
liquidi con tensione di vapore alla temperatura massima ammissibile inferiore o pari a
0,5 bar oltre alla pressione atmosferica normale, entro i limiti : fluidi del gruppo 1,
quando DN è superiore a 25 e il prodotto PS x DN è superiore a 2000 bar.
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Tabella 9 – Tubazioni di cui all’ art. 3, comma 1, lettera c), punto 2), secondo trattino. Perliquidi con tensione di vapore alla temperatura massima ammissibile inferiore o pari a
0,5 bar oltre alla pressione atmosferica normale, entro i limiti : fluidi del gruppo 2,
quando PS è superiore a 10 bar, DN è superiore a 200 e il prodotto PS x DN è superiore
a 5000 bar.
TABELLA 9
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ART.10
MODULI CORRISPONDENTI ALLE CATEGORIE
1.3 CATEGORIE DI RISCHIO–MODULI DI VERIFICA CONFORMITA’
Valido per singoli apparecchi in pressione
I - AII - A1 / D1 / E1
III - B1 + D / B1 + F / B + E / B +C1 / H
IV - B + D / B + F / G / H1
2 INSIEMI
a) Accertamento di conformità di ogni apparecchio dell’insieme: secondo
la sua categoria.b) Accertamento dell’integrazione dei componenti: secondo la massima
categoria applicabile nell’insieme (esclusi accessori di sicurezza)
c)Verifica della protezione contro il superamento dei limiti operativiammessi: secondo la massima categoria applicabile
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PROCEDURA DI OGNI MODULO PER LA
DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’
Descrive la procedura con cui un O.N. accerta
ed attesta la conformità di un esemplare ‘tipo’
rappresentativo della produzione, come
progetto e prototipo.
Esame “CE del tipo”B
Il modulo descrive la procedura con cui il
produttore accerta e dichiara la conformità,
con sorveglianza saltuaria della verifica finale
da parte di un O.N..
Controllo di fabbricazione
interno con sorveglianza della
verifica finale
A1
Il modulo descrive la procedura con cui il
produttore accerta e dichiara la conformità del
suo prodotto alla PED
Controllo di fabbricazione
internoA
DESCRIZIONEPROCEDURA DI
VERIFICA
CONFORMITA’
MODULO
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g g g g
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PROCEDURA DI OGNI MODULO PER LA
DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’
Descrive le procedure con cui il fabbricante,
operando con sistema qualità, accerta la
corrispondenza della produzione al ‘tipo’ del
modulo B e ne dichiara la conformità alla PED
Garanzia di qualità del
prodotto, ispezione finale e
collaudo
E
Descrive le procedure con cui il fabbricante,
operando con sistema qualità, dichiara la
conformità del prodotto alla PED
Garanzia di qualità di
produzione, ispezione finale
e collaudo
D1
Descrive le procedure con cui il fabbricante,
operando con sistema qualità, accerta la
corrispondenza della produzione al modulo B o
B1 e ne dichiara la conformità alla PED
Garanzia di qualità di
produzione, ispezione finale
e collaudoD
Descrive la procedura con cui il fabbricante,
con controllo a campione di O. N., accerta la
corrispondenza della produzione al ‘tipo’ del
modulo B e ne dichiara la conformità alla PED
Esame di conformità al tipoC1
Descrive la procedura con cui un O.N. accerta
ed attesta la conformità del progetto posto a
base della produzione
Esame “CE della
progettazione”B1
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PROCEDURA DI OGNI MODULO PER LA
DICHIARAZIONE DI CONFORMITA’
Descrive le procedure con cui il fabbricante,
sottoposto a controlli certificati progetto,
costruzione, ispezioni e prove del singoloprodotto, ne accerta e dichiara la conformità
alla PED
Verifica CE su di un unico
prodottoG
Descrive le procedure con cui il fabbricante
accerta la corrispondenza al ‘tipo’ (modulo B) o
al progetto (B1) di ogni singolo prodotto, e ne
dichiara la conformità alla PED. Controllo delle
attrezzature da parte di O.N..
Verifica sul prodottoF
Descrive le procedure con cui il fabbricante,
operando con sistema qualità, dichiara la
conformità del prodotto alla PED
Garanzia di qualità del
prodotto, ispezione finale e
collaudo
E1
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PROCEDURA DI OGNI MODULO PER LADICHIARAZIONE DI CONFORMITA’
Come H, con particolare controllo da parte di
O.N. di: progettazione e sorveglianza saltuariadella verifica finale
Garanzia di qualità totale
con controllo diprogettazione e
sorveglianza della
verifica finale
H1
Descrive le procedure con cui il fabbricante,
operando con sistema qualità esteso a tutte le
fasi operative, dichiara la conformità del prodottoalla PED
Garanzia di qualità totale
di progettazione e
costruzione
H
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P=PROGETTO C=COSTRUZIONE
H1
H1
G
G
B O H1
D O H1
B
F
P
CIV
B1 O H
D O H
B1
F
B O H
E O H
B
C1
P
CIII
D1 O E1A1D1 O E1A1
P
CII
A
A
A
A
A
A
A
A
P
CI
P.SINGOLO
IN QLTA’
PRODOTTO
SINGOLO
P. DI SERIE
IN QLTA’
PRODOTTO
DI SERIE
CATEGO
RIE
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• TIPI DI CERTIFICAZIONE = MODULI APPLICABILI = ENTI EMITTENTI
• -Dichiarazione di conformità = A,A1,C1, D, D1, E, E1, F, G, H, H1 = Fabbricante
• -Attestato di esame CE del tipo = B = O.N.
• -Attestato di esame CE della progettazione = B1 = O.N.
• -Certificato di esame CE del progetto = H1 = O.N.
• -Attestato di conformità = F, G, C1 = O.N. / Ispettorato Utilizzatori
• -Notifica valutazione Sistema Qualità = D, D1, E, E1, H, H1 = O.N.
• -Rapporto verifiche ispettive S.Q. = D, D1, E, E1, H, H1 = O.N.
• -Approvazione procedure e personale per le giunzioni permanenti = A1,C1, D,
D1, E, E1, F, G, H, H1= O.N. / Entità terza riconosciuta
• -Approvazione personale addetto alle prove non distruttive = A, A1, D1, E1 =
Fabbricante
• -Approvazione personale addetto alle prove non distruttive = C1, D, E, F, G, H,
H1 = Entità terza riconosciuta
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ART. 4LIBERTA’ DI MOVIMENTO
1.1 Gli Stati Membri, con riferimento ai pericoli dovuti alla pressione, nonproibiranno, condizioneranno o impediranno la messa sul mercato o in servizio,
per le condizioni specificate dal costruttore, apparecchi in pressione o insiemi
di cui all’Art.1, quando questi siano conformi con questa direttiva e portino la
marcatura CE indicante che essi abbiano superato la verifica di conformità
secondo l’Art.10.
1.2 Gli Stati membri, con riferimento ai pericoli dovuti alla pressione, non
proibiranno, condizioneranno o impediranno la messa sul mercato o in servizio
di apparecchi in pressione o insiemi conformi con l’Art.3.3.