43

La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

Embed Size (px)

Citation preview

Page 1: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio
Page 2: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

La giovinezza

Page 3: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

Gli studi

Page 4: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

Il lungo viaggio

Page 5: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio
Page 6: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio
Page 7: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio
Page 8: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio
Page 9: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

Indizi dell’Evoluzione

• I fossili dei singoli continenti sono simili a quelli degli animali attualmente presenti in quel continente e diversi da quelli degli altri continenti

• Teoria di Lyell dell’Attualismo (terremoto in sud America)

• Osservazione dei becchi dei fringuelli e del carapace delle tartarughe giganti nelle isole Galapagos

Page 10: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

Ritorno in patria

Page 11: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio
Page 12: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio
Page 13: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio
Page 14: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio
Page 15: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

Altri presupposti per l’Evoluzionismo

• 1851: inaugurazione del Chrystal palace• La rivista Westminster Review• I Laburisti conquistano il governo• 1854: pubblicazione del lavoro di Darwin sui

cirripedi• 1857: viene alla luce l’uomo di Neanderthal• 1 luglio 1859: riunione alla Linnean Society• 22 novembre 1859: L’ORIGINE DELLE SPECIE

Page 16: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio
Page 17: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

Influenze su DarwinCharles Lyell nel 1830 pubblica “Principles of Geology” nel quale ipotizza che il lento andamento dei processi geologici indichino che la Terra sia estremamente antica

La procedura di allevatori e agricoltori della selezione artificiale

Thomas Malthus, economista inglese, osserva che la crescita della popolazione avviene geometricamente mentre l’aumento delle risorse alimentari avviene in modo aritmetico

-Per Malthus fame, malattie e guerre costituiscono un freno per la crescita delle popolazioni

Page 18: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

On the Origin of the Species“…Grazie a questa lotta per la vita,

qualunque variazione, anche se lieve, qualunque ne sia l’origine, purchè risulti in qualsiasi grado utile ad un individuo appartenente a qualsiasi specie, contribuirà alla conservazione di quell’individuo e, in genere, sarà ereditata dai suoi discendenti. A questo principio, grazie al quale ogni più piccola variazione, se utile, si conserva, ho dato il nome di selezione naturale: essa non potrebbe fare nulla se non si verificassero variazioni favorevoli…”

Page 19: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

On the Origin of the Species “ Si può dire che la selezione naturale scruta di giorno

in giorno, di ora in ora, in tutto il mondo, qualsiasi variazione anche la più leggera, rifiutando quel che è cattivo e accumulando quel che è buono; lavorando silenziosamente e insensibilmente al perfezionamento di ciascun vivente in rapporto alle sue condizioni di vita…”

“..Nei capitoli precedenti, parlando delle variazioni (…) mi sono espresso come se fossero dovute al caso. Naturalmente si tratta di una espressione assolutamente scorretta che, però, serve a far capire chiaramente la nostra ignoranza delle cause di ciascuna variazione particolare.”

Page 20: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

La selezione naturaleIn sintesi, il meccanismo evolutivo intuito da Darwin consiste in quattro osservazioni sulla natura:

Variabilità

Sovrapproduzione

Lotta per la sopravvivenza

Successo riproduttivo differenziale

Page 21: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

Variabilità-Gli individui di una popolazione mostrano una grande variabilità di caratteri

-Alcuni caratteri migliorano le probabilità di sopravvivenza e riproduzione di un organismo e il suo successo riproduttivo, altri no

-La variabilità necessaria per l’evoluzione è genetica e può essere trasmessa alla prole

Page 22: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

Sovrapproduzione-La capacità riproduttiva di ogni specie causa la sua crescita in modo esponenziale nel corso del tempo

-Ad ogni generazione ogni specie ha la capacità di produrre più discendenti di quanti ne possano sopravvivere

Page 23: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

Lotta per la sopravvivenza-A disposizione di una popolazione

esite una quantità limitata di risorse

-Gli organismi competono gli uni con gli altri per l’accesso a queste risorse limitate

-Poichè ci sono più individui di quanti l’ambiente ne possa sostentare, non tutti sopravviveranno fino a riprodursi

-Predatori, organismi patogeni e condizioni climatiche avverse costituiscono altri limiti di crescita per la popolazione

Page 24: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

Lotta per la sopravvivenza

Competizione intraspecifica

-

Page 25: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

Successo riproduttivo differenziale

-E’ la chiave della selezione naturale: gli individui meglio adattati sono quelli con il maggior successo riproduttivo, mentre gli individui con caratteristiche meno favorevoli muoiono prematuramente o producono prole o poco numerosa o meno vitale

Page 26: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

• Esiste, per natura, una grande variabilità

• Gli individui di ogni specie differiscono l’uno dall’altro per caratteri che insorgono in modo casuale

•Ogni generazione produce più prole di quanta possa sopravvivere: la competizione tra gli individui determina una “lotta per l’esistenza”

•Arrivano a riprodursi solo gli individui che nella competizione hanno il sopravvento (“sopravvivenza del più adatto”). La qualità di “più adatto” si manifesta nel successo riproduttivo, unico evento rilevante ai fini dell’evoluzione

•Il più adatto in quel momento e in quell’ambiente trasmette alla discendenza i suoi caratteri e quindi l’evoluzione procede per piccoli passi : “Natura non fecit saltus”

•Nel tempo si producono nuove specie a partire da un progenitore comune

Page 27: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

Evidenze a sostegno dell’evoluzione

Osservazioni derivanti da reperti fossili, anatomia comparata, biologia dello sviluppo, biogeografia e biologia molecolare costituiscono una gran quantità di evidenze sperimentali

Page 28: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

Le prove fossili

Page 29: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

Le prove dell’anatomia comparata

Page 30: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

Le prove della biologia dello sviluppo

Page 31: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

Le prove della biologia molecolare

Page 32: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

Organi vestigiali

Page 33: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio
Page 34: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio
Page 35: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio
Page 36: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

Un esempio: le zampe anteriori del tirannosauro

• Sono di dimensioni ridotte in modo abnorme rispetto al resto del corpo. Perché?

• “Come Tirannosaurus usasse le zampe anteriori è un problema. Erano troppo corte persino per raggiungere la bocca. Forse erano usate dall’animale per alzarsi da una posizione distesa.”(Museo Boston)

Page 37: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

Le mutazioni a carico dei geniregolatori determinano anomalie nello sviluppodell’individuo, come la presenza di duesegmenti toracici e quattro ali.

Page 38: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

In genetica dello sviluppo, forma abbreviata di Homeobox, che indica un complesso di geni essenziali per lo sviluppo dello schema corporeo dei Mammiferi. Essi, infatti, determinano l'identità delle regioni embrionali lungo l'asse antero-posteriore.

Page 39: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

Omeotici, geniEnciclopedie Treccani on line

Geni che controllano lo sviluppo. In Drosophila melanogaster l’attività dei prodotti dei geni della segmentazione divide l’embrione precoce, o blastoderma, in una serie di unità lineari simili (unità metameriche); successivamente l’azione dei geni o. specifica le strutture peculiari di ogni unità metamerica. I geni o. di Drosophila sono localizzati in due complessi: Bithorax , che controlla lo

sviluppo nei segmenti toracico-posteriore e addominale, e Antennapedia, che controlla la testa e i segmenti toracici anteriori. Questi complessi condividono una sequenza nucleotidica ad alta

omologia di circa 180 bp, chiamata omeobox, codificante una regione polipeptidica di 60 amminoacidi, chiamata dominio omeotico. I domini omeotici delle proteine si legano specificamente a tratti di DNA regolandone la funzione. L’analisi dettagliata dei geni o. richiede la loro clonazione e il loro sequenziamento. In organismi modello quali Drosophila melanogaster un gene clonato può

anche essere reintrodotto nell’animale dopo averlo modificato in vitro per stabilirne il funzionamento in vivo ( ➔ transgenico). In questi processi di trasformazione è possibile anche utilizzare DNA di organismi differenti, quali batteri, altri invertebrati o Vertebrati, in modo tale che il moscerino si

trasformi in un laboratorio vivente per studiare le funzioni di geni provenienti da specie differenti compreso l’uomo ( ➔ Hox). In Drosophila melanogaster, come in molti invertebrati, il corpo è

costituito da un insieme di segmenti, e ciascun segmento può essere identificato per colorazione, disposizione delle setole e tipo di appendici. Questi segmenti possono essere identificati anche

nell’embrione e nella larva. Nei Vertebrati la segmentazione non è evidente nell’adulto, ma si può individuare nell’embrione

analizzando il modo in cui le fibre nervose si originano dal sistema nervoso centrale, la formazione degli archi branchiali nella testa e l’organizzazione delle masse muscolari. I geni o. controllano

l’identità dei singoli segmenti; il programma di sviluppo di ogni cellula all’interno di ogni segmento sembra dipendere

esclusivamente dallo specifico gruppo di geni o. che sono espressi nel suo interno: essi spesso sono definiti anche geni selettori, proprio per il ruolo importante che hanno nella selezione

dell’identità segmentale delle singole cellule. I geni o. sono controllati da un gruppo di geni espressi più precocemente durante lo sviluppo.

Page 40: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

Si è trovato che in Drosophila agiscono dapprima dei geni battezzati gap, cioè intervallo, perché la loro mutazione provoca la mancanza di un'intera parte del corpo (per es., la testa o l'addome); si conclude che essi siano i responsabili della formazione di queste grandi parti del corpo (come dimostrato anche da altri esperimenti, quali, per es., la microiniezione dei loro prodotti nell'uovo).All'azione dei geni gap segue quella dei cosiddetti pair rule (geni di modulo pari), perché la loro mutazione causa difetti in segmenti alterni della larva.

Segue ancora l'azione dei geni detti segment polarity, che specificano qual è la parte anteriore e quale la posteriore di ciascun segmento. Infine entrano in

azione i geni omeotici, così chiamati perché la loro mutazione causa la trasformazione di una parte del corpo in un'altra che era in origine omologa, ma che è diventata diversa nell'evoluzione: per es., l'animale forma zampe al

posto di antenne sulla testa

Page 41: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

Le “nuove frontiere”

• Un gene di occhio di topo inserito nella larva di drosophila esprime, in un punto casuale del corpo dell’insetto un occhio. Ma un occhio di drosofila

• La “cassetta degli attrezzi” è la stessa, ma diversificata attraverso proteine (e geni) di regolazione

• Del resto l’uomo ha circa 30.000 geni soltanto e pochissime differenze con altri mammiferi. Eppure siamo molto diversi da questi.

• Dove bisogna cercare? Negli introni e nelle sequenze intergeniche, che non possiamo più definire “DNA spazzatura”

Page 42: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

La diversità non è determinata da geni diversi ma dipende dal modo in cui è regolata l’espressionedei geni.

Page 43: La giovinezza Gli studi Il lungo viaggio

conclusioni• “Sono convinto che la selezione sia stata il mezzo

principale, ma non esclusivo, del cambiamento” (Darwin, 1872)

• “non ho mai affermato che l’evoluzione della specie dipenda solamente dalla selezione naturale”(Darwin, 1880)

• Le costrizioni del progetto architettonico sono ancora più interessanti da studiare di quanto non lo siano le forze della selezione che possono mediare il cambiamento quando questo avviene.