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LA MERIDIANA CHE NON VOLEVA MORIRE G.C. Rigassio F.Garnero R.Baggio Estratto: Queste sono le peripezie, quasi la favola che, come tutte le favole è a lieto fine, dell’unico quadrante solare di Somma Lombardo (VA). E’ la vicenda di quella che il quotidiano LA PREALPINA del 15 febbraio 2005 ha riportato in una intera pagina su cui spiccava il titolo “La meridiana che non voleva morire”. Da oltre cinquanta anni, in una via molto stretta di questa cittadina, ci si poteva imbattere in una antica casetta con i resti di un quadrante solare, che nella riorganizzazione urbanistica del territorio doveva essere abbattuta. Conoscendo la sensibilità dell’Associazione Culturale non profit HOROLOGIUM nella divulgazione e salvaguardia della gnomonica particolarmente attiva nel varesotto, grazie ai vari interventi gnomonici effettuati (tra cui il restauro del quadrante solare di villa Panza, una delle dimore più prestigiose del F.A.I.-Fondo per l’Ambiente Italiano), la locale Associazione “Noi per il Centro Storico” nel 2004 ci ha interpellati per sensibilizzare l’Amministrazione Comunale sulla validità ed importanza del manufatto. Era infatti già stata deliberata la demolizione del fabbricato sul quale era realizzato il quadrante perché non è un opera d’arte, ma un disegno su calcestruzzo risalente al 1958. La conservazione della meridiana disegnata è un falso problema; dalle informazioni raccolte si tratta di un lavoro del “Paulin pitur” che, con tutto il rispetto, non è senz’altro un artista famoso”. (testo della perizia commissionata dall’allora Assessore alle Opere pubbliche…). Da una sommaria descrizione telefonica abbiamo avuto subito sentore di trovarci di fronte ad un’opera gnomonica interessante. Il tutto veniva confermato, dalla visione della prima immagine e dal successivo sopralluogo organizzato in pochi giorni . Dopo varie e complesse ricerche siamo riusciti a risalire sia alla committente (Giuseppina Aliverti, che fu professoressa all’Istituto Universitario Navale di Napoli) e sia all’esecutore, l’artista gallaratese Virgilio Mazzucchelli. Da lui abbiamo saputo che la professoressa Aliverti era nata e cresciuta in quella casetta, nella quale, negli anni 50, viveva ancora sua sorella ed era suo desiderio fargli un inconsueto regalo: una meridiana. Fra l’altro l'autore (oggi novantenne) del quadrante solare era ancora in possesso dei disegni costruttivi e delle foto originali di quegli anni e quindi il suo prezioso contributo ci è stato utilissimo per ricostruire il quadrante solare. Constatato che la casa doveva essere abbattuta e che quindi il Quadrante Solare sarebbe stato irrimediabilmente perso si sono pensate due possibilità per la nuova collocazione: 1) rifarlo tal quale su un muro, che si sarebbe appositamente realizzato nel parcheggio del costruendo nuovo complesso immobiliare, tenendo il nuovo muro con la stessa declinazione di 18° e 30’ ovest. In sostanza mantenere l’originalità di tutto il Q.S., declinazione compresa, ma relegarlo a “spartitraffico” in un parcheggio destinato ad essere frequentato da utenti frettolosi in visita ad uffici e negozi. 2) trovare una nuova dislocazione che potesse valorizzarlo, a parità di preservarne le stesse caratteristiche grafiche, tecniche ed estetiche. Si sarebbe trattato di “spostarlo” sul timpano della nuova biblioteca comunale nella ex sede della casa del fascio. L’edificio, in corso di ristrutturazione, si prestava molto bene a ricevere il nuovo quadrante solare. Stava per diventare la sede della nuova Biblioteca Comunale di Somma Lombardo (intitolata proprio a Giuseppina Aliverti) e, neanche a farlo apposta, si trova a fianco del complesso degli edifici scolastici con la facciata Sud esposta quasi esattamente come la casetta che doveva essere abbattuta, da cui dista un centinaio di metri. Le pregevoli linee architettoniche del fabbricato, la sua ubicazione (esattamente di fronte alle scuole), quel timpano vuoto da 60 anni che pareva fatto apposta per ospitare una meridiana di quelle dimensioni, hanno fatto optare per questa seconda soluzione anche a discapito di una differenza di declinazione della parete di 8°. In effetti questa differenza, comunque significativa dal punto di vista gnomonico, non compromette minimamente l’immagine complessiva del quadrante e si può percepire soltanto comparando, immagini alla mano, dei due quadranti, prima e dopo lo spostamento.

LA MERIDIANA CHE NON VOLEVA MORIRE Estrattosundialatlas.net/photo/IT/1/4/IT002409_1_A.pdf · 2017. 10. 24. · LA LEMNISCATA: Questa “strana” curva ad otto è il luogo dei punti

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LA MERIDIANA CHE NON VOLEVA MORIRE G.C. Rigassio F.Garnero R.Baggio Estratto: Queste sono le peripezie, quasi la favola che, come tutte le favole è a lieto fine, dell’unico quadrante solare di Somma Lombardo (VA). E’ la vicenda di quella che il quotidiano LA PREALPINA del 15 febbraio 2005 ha riportato in una intera pagina su cui spiccava il titolo “La meridiana che non voleva morire”. Da oltre cinquanta anni, in una via molto stretta di questa cittadina, ci si poteva imbattere in una antica casetta con i resti di un quadrante solare, che nella riorganizzazione urbanistica del territorio doveva essere abbattuta. Conoscendo la sensibilità dell’Associazione Culturale non profit HOROLOGIUM nella divulgazione e salvaguardia della gnomonica particolarmente attiva nel varesotto, grazie ai vari interventi gnomonici effettuati (tra cui il restauro del quadrante solare di villa Panza, una delle dimore più prestigiose del F.A.I.-Fondo per l’Ambiente Italiano), la locale Associazione “Noi per il Centro Storico” nel 2004 ci ha interpellati per sensibilizzare l’Amministrazione Comunale sulla validità ed importanza del manufatto. Era infatti già stata deliberata la demolizione del fabbricato sul quale era realizzato il quadrante perché non è un opera d’arte, ma un disegno su calcestruzzo risalente al 1958. La conservazione della meridiana disegnata è un falso problema; dalle informazioni raccolte si tratta di un lavoro del “Paulin pitur” che, con tutto il rispetto, non è senz’altro un artista famoso”. (testo della perizia commissionata dall’allora Assessore alle Opere pubbliche…). Da una sommaria descrizione telefonica abbiamo avuto subito sentore di trovarci di fronte ad un’opera gnomonica interessante. Il tutto veniva confermato, dalla visione della prima immagine e dal successivo sopralluogo organizzato in pochi giorni . Dopo varie e complesse ricerche siamo riusciti a risalire sia alla committente (Giuseppina Aliverti, che fu professoressa all’Istituto Universitario Navale di Napoli) e sia all’esecutore, l’artista gallaratese Virgilio Mazzucchelli. Da lui abbiamo saputo che la professoressa Aliverti era nata e cresciuta in quella casetta, nella quale, negli anni 50, viveva ancora sua sorella ed era suo desiderio fargli un inconsueto regalo: una meridiana. Fra l’altro l'autore (oggi novantenne) del quadrante solare era ancora in possesso dei disegni costruttivi e delle foto originali di quegli anni e quindi il suo prezioso contributo ci è stato utilissimo per ricostruire il quadrante solare. Constatato che la casa doveva essere abbattuta e che quindi il Quadrante Solare sarebbe stato irrimediabilmente perso si sono pensate due possibilità per la nuova collocazione: 1) rifarlo tal quale su un muro, che si sarebbe appositamente realizzato nel parcheggio del costruendo nuovo complesso immobiliare, tenendo il nuovo muro con la stessa declinazione di 18° e 30’ ovest. In sostanza mantenere l’originalità di tutto il Q.S., declinazione compresa, ma relegarlo a “spartitraffico” in un parcheggio destinato ad essere frequentato da utenti frettolosi in visita ad uffici e negozi. 2) trovare una nuova dislocazione che potesse valorizzarlo, a parità di preservarne le stesse caratteristiche grafiche, tecniche ed estetiche. Si sarebbe trattato di “spostarlo” sul timpano della nuova biblioteca comunale nella ex sede della casa del fascio. L’edificio, in corso di ristrutturazione, si prestava molto bene a ricevere il nuovo quadrante solare. Stava per diventare la sede della nuova Biblioteca Comunale di Somma Lombardo (intitolata proprio a Giuseppina Aliverti) e, neanche a farlo apposta, si trova a fianco del complesso degli edifici scolastici con la facciata Sud esposta quasi esattamente come la casetta che doveva essere abbattuta, da cui dista un centinaio di metri. Le pregevoli linee architettoniche del fabbricato, la sua ubicazione (esattamente di fronte alle scuole), quel timpano vuoto da 60 anni che pareva fatto apposta per ospitare una meridiana di quelle dimensioni, hanno fatto optare per questa seconda soluzione anche a discapito di una differenza di declinazione della parete di 8°. In effetti questa differenza, comunque significativa dal punto di vista gnomonico, non compromette minimamente l’immagine complessiva del quadrante e si può percepire soltanto comparando, immagini alla mano, dei due quadranti, prima e dopo lo spostamento.

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Abbiamo quindi proceduto al rilievo sistematico del quadrante esistente nei minimi particolari: dimensioni e spessore delle linee, lunghezza, larghezza, altezza e caratteristica delle cifre e delle lettere delle iscrizioni, oltre ad un preciso rilievo fotografico. Abbiamo smurato lo stilo, con un’attenzione quasi rituale, ed abbiamo dovuto assistere alla demolizione della parete. Ricorderemo a lungo quei colpi di benna che l’escavatore impietosamente assestava al fabbricato.... Tempo 2 ore e il muro, il quadrante, l’intera portineria era caricata sul camion e si avviava in discarica. Saremo anche ormai abituati a vedere Q.S. illegibili, rovinati, senza più lo stilo o, condannati da fabbricati più recenti costruiti a ridosso, a “vivere” nell’ombra, ma assistere alla demolizione totale di un così bel strumento perfettamente funzionante, rigirandosi in mano lo stilo in ferro, non è stato piacevole... E dallo stilo si è però ripartiti; è stato come...trapiantare una piantina rara nella speranza che attecchisca. Ed ha attecchito! Non solo. Alla base della facciata, su un ampio terrazzo, è stata eseguita una meridiana analemmatica di notevoli dimensioni che ben si abbina al quadrante verticale e che “invita” gli alunni della adiacente scuola a misurarsi con il tempo. Ora i manufatti sono stati terminati e stanno per essere inaugurati con una serie di eventi collaterali gestiti in collaborazione con l’Amministrazione Comunale di Somma Lombardo. Nel concludere ci preme attirare la vostra attenzione su questa inconsueta vicenda gnomonica sviluppatasi e conclusasi in HOROLOLGIUM attraverso con una felice sinergia tra gnomonisti: Roberto Baggio di Varese, che ha curato anche l’orologio solare umano, e Fabio Garnero della "SOLARIA OPERE" di Saluzzo (CN). . IL QUADRANTE SOLARE DI VILLA ALIVERTI A SOMMA LOMBARDO Latitudine 45° 41’ N. Decl. parete Longitudine 08° 07’ E K locale 25m 07sec L’orologio solare di Somma è unico nel suo genere in provincia di Varese. Ha la peculiarità di racchiudere in un unico strumento tutte le informazioni gnomoniche possibili relative al Tempo. Difficilmente uno strumento cronometrico “moderno”, a pile, meccanico, al quarzo o elettronico, è in grado di dare le informazioni che questo quadrante può dare. In un unico colpo d’occhio si può infatti leggere: l’ora vera solare, l’ora media locale, l’ora di Tempo Medio dell’Europa Centrale (il tempo convenzionale dei nostri orologi da polso), quante ore sono trascorse dall’alba, quante ne mancano al tramonto, il periodo zodiacale nel quale ci troviamo ed il giorno del mese. Vediamo, nello specifico tutti questi singoli dati: ORE BABILONICHE: -le linee orarie con numerazione araba, in basso, da 4 a 11 indicano il sistema orario detto Babilonico (ab ortu, ad ora Caldea, Greca o Egiziana). La numerazione oraria inizia al sorgere del Sole per terminare al levare del Sole del giorno successivo, in accordo alle antiche usanze medio orientali. Le linee orarie si sviluppano sul quadrante a partire dalla prima ombra all’alba sulla linea dell’orizzonte, dal piede dello stilo verso sinistra; il mezzogiorno è indicato agli equinozi sulla linea dell’ora sesta dove l’oraria incrocia la linea equinoziale, mentre negli altri giorni dell’anno, l’ombra della estremità dello stilo oscilla tra la quarta e l’ottava ora. L’informazione fornita dai quadranti babilonici è riferita quindi al numero di ore che sono trascorse dal momento del sorgere del Sole. Non sono orologi molto frequenti e si trovano di solito associati ad altri quadranti in modo da completare, con essi, tutta la gamma delle informazioni orarie che un orologio solare può dare.

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ORE ITALICHE: -Ribaltando di 180° secondo l’asse verticale un orologio Babilonico si ottiene il quadrante Italico (ab occasu o ad Ora Boema o Celtica). Linee orarie con numerazione araba da 16 a 24 in alto. Anche questo orologio suddivide la giornata in 24 parti iniziandone però la numerazione dal momento del tramonto. Le linee orarie percorrono il quadro terminando con l’ora 24 sulla linea dell’orizzonte, dal piede dello stilo verso destra. ORE MODERNE: I quadranti ad ore babiloniche e ad ore italiche stanno divenendo sempre più inusuali e poco conosciuti, ampiamente soppiantati da quello ad ore moderne, meglio conosciuto come ora francese o oltramontana o astronomica che indica l’ora come, con i debiti aggiustamenti, la misurano i nostri orologi da polso. La caratteristica principale della grafica di questi orologi è quella di avere le linee orarie convergenti in un unico punto, posto a monte dell’ortostilo. La retta che collega questo punto sulla parete con il foro gnomonico nel mezzo della piastra inclinata è parallela all’asse terrestre. In particolare la grafica oraria ad ore moderne del quadrante è stata “corretta” del valore della Costante Locale pari ad un angolo orario di 25’07” che è la differenza di longitudine (espressa in tempo) tra il meridiano di 15° passante dall’Etna (meridiano di riferimento per il nostro Fuso Orario) ed il meridiano passante da Somma L.do (08° 43’ E). Per ottenere l’ora civile occorre aggiungere la correzione dell’equazione del tempo In estate, vigente l’ora legale, aggiungere un’ora. LA LEMNISCATA: Questa “strana” curva ad otto è il luogo dei punti nei quali, giorno per giorno, il raggio di sole che attraversa la piastra gnomonica, indica il mezzogiorno del TMEC, l’ora convenzionale adottata in tutto il nostro fuso orario, indicata dagli orologi meccanici. E’ in sostanza la rappresentazione grafica dell’Equazione del Tempo dovuta alla seconda legge di Keplero: la Terra infatti, ruota attorno al Sole percorrendo un’ellisse e viaggiando ad una velocità non costante. A parità di impiegare 24 ore a ruotare su se stessa è necessaria una correzione di alcuni minuti, in anticipo o in ritardo per “riportare” in meridiano la Località nella quale si trova la meridiana. G.C. Rigassio F.Garnero R.Baggio

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CARATTERISTICHE DEL QUADRANTE SOLARE VERTICALE

indirizzo: Via Marconi, 2. Somma Lombardo edificio: biblioteca Civica - "Giuseppina Aliverti". collocazione: sulla facciata sud occidentale. tipo: quadrante solare piano verticale declinante orientale. declinazione: 26,5°. W larghezza: 500 cm. altezza: 245 cm. (al centro) da terra alla base: 7,80 ml. gnomone: piastra forata (ortostilo 50 cm.). demarcazioni: linee orarie vere del fuso, linee orarie italiche, linee orarie babiloniche, lemniscata completa di calendario mensile e zodiacale, linea meridiana. altre iscrizioni: "2006 - F.G - R.B. - HOROLOGIUM" su tre righe centrate in alto. data originale: 23-09-1958. autore originale: Virgilio Mazzucchelli.

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CARATTERISTICHE DEL QUADRANTE SOLARE ORIZZONTALE Semi asse maggiore: 08,00 ml Semi asse minore: 02,90 ml Ore: incise su cerchi in marmo di Carrara diametro cm 20 inserite in riquadri di Cardoso lucido da cm 40. Tabelle: equazione del tempo locale in marmo di Carrara dimens. cm 95 x 198

tabella dei mesi in marmo di Carrara dimens. cm 40 x 240 Il tutto è stato inserito, previo taglio con disco diamantato, in una pre esistente pavimentazione in Serizzo. Le incisioni dei dischi orari e le scritte delle tabelle sono state stuccate con stucco cementizio colore grigio scuro.