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LA NASCITA E L’INFANZIA

Il venerabile padre Gesualdo6 nasce a Nasiti,amena e popolata località della parte collinaredi Reggio Calabria, il 18 ottobre del 1725.

Due giorni dopo (20 ottobre), papà Fran-cesco Malacrinò e il padrino Marco Antonio Pi-conieri, con al seguito i parenti e gli amici piùintimi, lo portano presso la chiesa parrocchialedi San Nicolò del Pozzo o dei Bianchi perchériceva il Battesimo. Lo accompagna da casa -perché impegnata nel rito della purificazionecome da tradizione risalente alla vecchia leggegiudaica, che dichiara impura la donna che par-

6 Per un’esauriente bibliografia consultare: PIETRO AMMEN-DOLA, P. Gesualdo da Reggio Calabria Sacerdote Cappuccino:Bibliografia dal 1840 al 2000 - Tesi di Baccalaureato in Teologia -Relatore Francesco Milito, anno accademico 1999-2000.7 Cfr. Levitico (Lv), 12 in SALVATORE GAROFALO (a cura), LaSacra Bibbia7, Torino 1974, p. 168.

torisce7 -, spiritualmente e visibilmente com-mossa, mamma Saveria Melissari, la quale nonvede l’ora di stringere nuovamente, forte forte,al cuore e baciare con incontenibili impeti gioio-si d’amore la sua «nuova creatura», unta diSpirito Santo e «rivestita di Cristo»8.

Alla celebrazione battesimale, presieduta dadon Cosma Melissari, gli vengono imposti i no-mi di Giuseppe Marco Antonio Luca, ma, comeda prassi, viene abitualmente chiamato solo colprimo nome.

I genitori di Giuseppe sono una coppia af-fiatata, umile, cordiale, generosa - specie verso ipoveri -, amabile e allegra. Chi li avvicina sisente subito a suo agio e giunta l’ora di acco-miatarsi lo fa a malincuore.

Papà Francesco, nobile patrizio9, è addetto,col grado di capitano, al servizio della R.a Torredi Cugliari, una delle tante disseminate sulla co-sta reggina per difenderla dalle frequenti incur-sioni dei pirati e dei saraceni che infestano ilMediterraneo. Mamma Saveria è, invece, impe-gnata nei lavori domestici e, soprattutto, nell’e-ducazione dei figli.

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8 Cfr. Lettera ai Galati (Gal), 3,27 in SALVATORE GAROFALO (acura), La Sacra Bibbia7..., p. 329.9 Nel, Summarium del 1870 (p. 48, n.6), invece leggiamo che ilteste don Giacobbe Merlino, canonico della Cattedrale di ReggioCalabria, dichiara di aver appreso dal Votano che il Padre delServo di Dio era di condizione sarto. Le ricerche storiche smenti-scono tale dichiarazione.

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Certificato di Battesimo del padre Gesualdo Malacrinò daReggio Calabria, tratto dal Summarium, Romae 1870, p. 18, § 44.Giuseppe é il primo di quattro fratelli. Gli altri sono, in ordinecronologico, Candeloro Vincenzo (26.5.1727-31.7.1727), Cande-loro Vincenzo Gerolamo (9.10.1728- ?), Canonico della Catte-drale di Reggio Calabria ed economo di Mons. Capobianco, eGiovanni, deceduto appena nato, e cioé il 3 luglio 1733.

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Il loro modello è la famiglia di Nazareth,della cui luce si illuminano, riscaldandosi diamore divino e umano, il cuore e la mente.Come Maria, essi si riflettono nel volto lumino-so del Signore e si pongono in attento e docileascolto della Sua parola; e, come Giuseppe, siprodigano nel custodire i tesori della Graziadello Spirito, seguendo, passo passo, con amo-revole premura Gesù.

A questa scuola esemplare il piccolo Giu-seppe si inebria l’anima di santo timore di Dio edi un amore sviscerato verso la Madre di Dio ene plasma il carattere forte e dolce.

Dal padre, infatti, assimila i lineamenti chelo abilitano all’impegno serio, duro e costante;dalla madre quelli che lo aprono alla docilità,alla tenera compassione, all’affettuosa acco-glienza e all’amabile solidarietà. Da ambedueeredita l’umiltà, la semplicità, la prudenza e iltotale abbandono alla volontà provvidenziale emisericordiosa del Padre, che è nei cieli.

Il segreto di tanta solare ricchezza spiritualee umana risiede nel fatto che i coniugi Mela-crinò-Melissari hanno trasformato la loro casain «piccola chiesa domestica» dove la preghierae le opere di carità eccellono sia per quantità cheper qualità. Valori che plasmano il cuore e lamente del piccolo Giuseppe e che lo «condizio-neranno» in modo determinante, come vedre-mo, nelle scelte decisive della sua vita.

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Verso l’età scolare inizia a frequentare l’ora-torio dei Fratelli di Gesù e di Maria, annesso allachiesa di Santa Maria della Melissa, dove fatesoro degli insegnamenti dei maestri di spirito.In tali incontri, sempre più frequenti, inizianopiano piano ad affiorare nel suo cuore i primisegni vocazionali alla vita sacerdotale.

É in questo periodo che incontra un giovanechierico dei Padri Filippini, Salvatore Votano,con il quale stringe una solida e saggia amicizia,che in breve tempo lo porta a considerarlo comeun prezioso compagno di vita.

Con il Votano, infatti, Giuseppe si avvia allaconoscenza delle lettere e delle scienze dellascuola primaria, manifestando brillante intelli-genza e appassionato amore allo studio.

Ma il fanciullo si accompagna volentieri algiovane chierico ogniqualvolta si reca nella vici-na chiesa di Santa Maria della Melissa per acco-gliere i bambini e spezzare loro il pane dellaParola biblica, preparandoli all’incontro con Ge-sù nei segni sacramentali.

E vedendo con quanto amore filiale il Votanoama il tempio di Dio e con quanta fede, termina-to il servizio ministeriale, sosta in fervorosa elunga preghiera, progressivamente si sente per-vadere anch’egli il cuore dal desiderio irresisti-bile di trasformare la casa del Signore in luogoprivilegiato dove trascorrere tutto il tempo pos-sibile. Difatti, non tralascia alcuna azione liturgi-

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ca ed è puntuale alle lezioni di catechismo,approfondendo sempre più la conoscenza deiDivini misteri e scoprendo il gusto della pre-ghiera, vocale e meditata, e delle opere di carità.

Nei momenti liberi da impegni familiari eformativi, Giuseppe corre in chiesa per far com-pagnia a Gesù eucaristia, ritenendo essere que-sto il modo migliore per prepararsi a riceverLosacramentalmente, per la prima volta.

Giunto il giorno tanto atteso, eccolo, assiemeai coetanei, in ginocchio fra i banchi della chiesa,addobbata a festa, con le manine giunte e gli occhifissi sul sacerdote. Il suo volto, estasiato e piùradioso del solito, sembra quello di un angelo checontempla la gloria del Signore. Chissà come pal-pita il suo piccolo cuore al pensiero che fra alcuniistanti Gesù sarà suo ospite e per sempre!

All’età di otto anni, ed esattamente il 20 set-tembre del 1733, riceve il sacramento della cre-sima nella Cattedrale di Reggio Calabria dallemani consacrate di monsignor Damiano Polou.Padrino è lo zio paterno Raimondo Melacrinò.

E’ la svolta della sua vita. Decide, infatti, diintraprendere la via del sacerdozio e lo confidaal reverendo don Domenico Barilla, canonico erettore del Seminario di Reggio Calabria e suoconfessore, che lo accoglie e, espletate le forma-lità di rito, lo veste dell’abito clericale e gli affi-da lo stesso ministero svolto dal Votano nellachiesa di Santa Maria della Melissa.

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Giorgio Pinna. Da La vita illustrata del ven. padre Gesualdo.

Il nuovo stato di vita conferisce a Giuseppemaggiore responsabilità e impegno sia nella ri-cerca della perfezione evangelica che nell’esple-tamento del ministero ecclesiale.

Intensifica i momenti di preghiera personale,vocale e meditata, per meglio prepararsi al ser-vizio liturgico ed alle opere di carità. Ed è talel’ardore della sua orazione contemplativa chesovente si odono uscire dalla sua bocca gemitiinesprimibili di totale abbandono al Padre, alFiglio e allo Spirito Santo, sull’esempio di Maria,la «serva del Signore» per eccellenza, che onoraquotidianamente con la recita della corona delrosario.

Ogni qualvolta i genitori glielo permettono,invita i bambini e le bambine del quartiere acasa sua e, allestito, insieme ad essi, un altarinocon le immagini di Gesù in croce e della Ma-donna, tiene - sotto lo sguardo compiaciuto dimamma Saveria - un breve fervorino, incitando-li all’amore di Dio e del prossimo, all’obbedien-za ai genitori e alla preghiera. Quindi si ingi-nocchia e inizia, con tenera devozione, la recitadel santo rosario, intercalata da un canto inonore del Signore o della Vergine Maria.

Ma ama anche rifugiarsi nella solitudinedella campagna per estasiarsi delle meravigliedella natura, parlare con i fiori, ascoltare il cantodegli uccelli, «fermare» con le mani il soffio leg-giadro del vento, ammirare i pezzi di cielo che

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si specchiano nelle gocce di rugiada, adagiatesulle foglie delle piante, e per liberare il suo spi-rito nel cantico di lode e di ringraziamento alBuon Dio, che tutto ha creato per il bene e la feli-cità dell’uomo.

Il 12 marzo del 1740 riceve la tonsura e, il 23settembre dello stesso anno, gli ordini minoridell’ostiariato e del lettorato, acquisendo così ildiritto di partecipare alle periodiche riunioni delclero. Intanto s’impegna nello studio della filoso-fia scolastica presso la casa conventuale deiDomenicani di Reggio Calabria, sotto la guida dipadre Domenico Leo, ottenendo generali e lusin-ghieri riconoscimenti.

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Il Convento dei Cappuccini all’Eremo della Consolazione primadel terribile terremoto del 1783.

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Giorgio Pinna. Da La vita illustrata del ven. padre Gesualdo.