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DOSSIER E MAGAZZINO LINGUISTICO DE LA NEBBIATesti poetici NEBBIA D’INVERNO di B. Pasternak Era ormai sopraggiunto l’inverno. Il gelo era feroce. Nella nebbia gelata apparivano suoni e forme spezzate, si fermavano immobili, si muovevano, scomparivano. Non brillava il sole cui si è abituati sulla terra, ma un altro sole, quasi artificiale. Ancora il treno di Giuseppe Rosato Ancora il treno punta alle paludi del riso, ancora romba sui passaggi, fischia come in un sogno alla campagna. S'avverte il trapassare dei paesaggi da un grigio, grigio nero, luce, buio, e la notte più densa quando il mare s'incurva e s'allontana, quando il segno del nostro sud si lascia dietro ad esso e la pianura ha luci troppo rade, troppo chiuso silenzio. Il treno pare caduto all'improvviso, ora la nebbia innalza dietro a noi tacitamente una soglia già tesa ad aspettarci.

LA NEBBIA Testi poetici - Altervista

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DOSSIER E MAGAZZINO LINGUISTICO DE

“LA NEBBIA”

Testi poetici

NEBBIA D’INVERNO

di B. Pasternak

Era ormai sopraggiunto l’inverno.

Il gelo era feroce.

Nella nebbia gelata apparivano

suoni e forme spezzate,

si fermavano immobili,

si muovevano,

scomparivano.

Non brillava il sole

cui si è abituati sulla terra,

ma un altro sole,

quasi artificiale.

Ancora il treno

di Giuseppe Rosato

Ancora il treno punta alle paludi

del riso, ancora romba sui passaggi,

fischia come in un sogno alla campagna.

S'avverte il trapassare dei paesaggi

da un grigio, grigio nero, luce, buio,

e la notte più densa quando il mare

s'incurva e s'allontana, quando il segno

del nostro sud si lascia dietro ad esso

e la pianura ha luci troppo rade,

troppo chiuso silenzio.

Il treno pare

caduto all'improvviso, ora la nebbia

innalza dietro a noi tacitamente

una soglia già tesa ad aspettarci.

Nebbia

di Giovanni Pascoli

Nascondi le cose lontane,

tu nebbia impalpabile e scialba,

tu fumo che ancora rampolli,

su l'alba,

da' lampi notturni e da' crolli

d'aeree frane!

Nascondi le cose lontane,

nascondimi quello ch'è morto!

Ch'io veda soltanto la siepe

dell'orto,

la mura ch'ha piene le crepe

di valeriane.

Nascondi le cose lontane:

le cose son ebbre di pianto!

Ch'io veda i due peschi, i due meli,

soltanto,

che dànno i soavi lor mieli

pel nero mio pane.

Nascondi le cose lontane

che vogliono ch'ami e che vada!

Ch'io veda là solo quel bianco

di strada,

che un giorno ho da fare tra stanco

don don di campane...

Nascondi le cose lontane,

nascondile, involale al volo

del cuore! Ch'io veda il cipresso

là, solo,

qui, solo quest'orto, cui presso

sonnecchia il mio cane.

...nebbia

di Giorgio Caproni

Perché è nebbia, e la nebbia è nebbia, e il latte

nei bicchieri è ancor nebbia, e nebbia ha

nella cornea la donna che in ciabatte

lava la soglia di quei magri bar

dove in Erebo è il passo. E, Proserpína

o una scialba ragazza, mentre sciacqua

i nebbiosi bicchieri, la mattina

è lei che apre alla nebbia che acqua

(solo acqua di nebbia) ha nella nebbia

molle del sole in cui vana scompare

l’arca alla vista...

Effetto Nebbia

di Corrado Govoni

Nella nebbia luminosa del mattino

la casa dolcemente indietreggia e s'appanna;

si piegan sullo stelo, nel giardino,

dolci fiori di spuma e di manna.

Nella nebbia

di Herman Hesse

Strano, vagare nella nebbia!

E’ solo ogni cespuglio ed ogni pietra,

né gli alberi si scorgono tra loro,

ognuno è solo.

Pieno di amici mi appariva il mondo

quando era la mia vita ancora chiara;

adesso che la nebbia cala

non ne vedo più alcuno.

Saggio non è nessuno

che non conosca il buio

che lieve ed implacabile

lo separa da tutti.

Strano, vagare nella nebbia!

Vivere è solitudine.

Nessun essere conosce l’altro

ognuno è solo.

Nebbia di Dina Mc Arthur Rebucci Nebbia, forse sei di festa con quel lungo velo in testa? Con un velo così fino che ti scende fino al piede? C’è là in fondo un lumicino, ma si vede e non si vede: ma la casa non c’è più, è scomparso il campanile. Anche il bosco di laggiù. anche il gregge, anche l’ovile. Con due salti, ecco, mi celo nel grigiore del tuo velo.

Dopo la nebbia di Giuseppe Ungaretti

Dopo tanta

nebbia a una a una

si svelano le stelle. Respiro il fresco

che mi lascia il colore

del cielo.

San Martino di Giosuè Carducci La nebbia agl’irti (1) colli piovigginando sale, e sotto il maestrale (2) urla e biancheggia il mar; ma per le vie del borgo dal ribollir de’ tini va l’aspro odor de i vini l’anime a rallegrar. Gira su’ ceppi accesi lo spiedo scoppiettando: sta il cacciator fischiando sull’uscio a rimirar tra le rossastre nubi stormi d’uccelli neri, com’esuli pensieri, nel vespero migrar.

Nella nebbia di Giovanni Pascoli

E guardai nella valle: era sparito

tutto! sommerso! era un gran mare piano, grigio, senz'onde, senza lidi, unito.

E c'era appena, qua e là lo strano vocio di gridi piccoli e selvaggi:

uccelli spersi per quel mondo vano. È alto, in cielo, scheletri di faggi,

come sospesi, e sogni di rovine ed silenziosi eremitaggi.

Ed un cane uggiola se senza fine....

Testi “volgari”(proverbi) “La nebbia lascia il tempo che trova”; “La predica fa come la nebbia, lascia il tempo che trova”; “Quando Marino veglia, o acqua o nebbia”; “La nebbia bassa buon tempo lascia”; “Molta nebbia in autunno, molta neve nel verno”; “Nebbia che sale, pioggia matura”; “Nebbia che scende, il sole oscura”; “Se il sol và giù nebbioso, il giorno dopo non è piovoso”; “Tre nebbie fanno una piova, due fanno una bora”.

Testi iconici (fotografia-arte-cinema)

Nebbia sui Colli Euganei (Veneto)

Nebbia sui Colli Fiorentini (Toscana)

Nebbia in pianura (Emilia Romagna)

Nebbia Installazione di Fujiko Nakaya

Nebbia alle Balze del Valdarno (Toscana)

Nebbia a Rignano sull’Arno (Toscana)

Isole fra la nebbia (Toscana)

Nebbia sull’argine del Po (Lombardia)

Camille-Pissarro-The-Louvre

Caspar David Friedrich Mattina di nebbia in montagna

Caspar David Friedrich Viandante sul mare di nebbia

(dettaglio)

Caspar David Friedrich Viandante sul mare di nebbia

Claude Monet, Waterloo, Bridge in the Fog

Claude Monet, Il Parlamento

Raimondo Colantonio, Persi nella nebbia

Di F. Fellini da Amarcord

Renato Vernizzi, Nella nebbia

Testi narrativi Perché amo la nebbia che ci protegge dal mondo

di Umbero Eco, da Repubblica, 2009 Nella nebbia si cammina piano, bisogna conoscere i tracciati per non perdersi, ma si arriva sempre e lo stesso da qualche parte. La nebbia è buona e ripaga fedelmente chi la conosce e la ama. Camminare nella nebbia è più bello che camminare nella neve calpestandola con gli scarponi, perché la nebbia non ti conforta solo dal basso ma anche dall' alto, non la insudici, non la distruggi, ti scivola affettuosa d' intorno e si ricompone dopo il tuo passaggio, ti riempie i polmoni come un buon tabacco, ha un profumo forte e sano, ti accarezza le guance e si infila tra il bavero e il mento punzecchiandoti il collo, ti fa scorgere da lontano dei fantasmi che si dissolvono quando ti avvicini, o sorgere all' improvviso di fronte delle figure forse reali, che ti scansano e scompaiono nel nulla. Purtroppo ci vorrebbe sempre la guerra, e l' oscuramento, solo a quei tempi la nebbia dava il meglio di sé, ma non si può avere tutto e sempre. Nella nebbia sei al riparo del mondo esterno, a tu per tu con la tua interiorità. (…) Per fortuna dalle mie parti quando non c' è nebbia, specie di primo mattino, "scarnebbia". Una specie di rugiada nebulosa che, anziché illuminare i prati, si leva a confondere cielo e terra, inumidendovi leggermente il viso. A differenza della nebbia, la visibilità è eccessiva, ma il paesaggio rimane sufficientemente monocromo, tutto si distribuisce su delicate sfumature di grigio e non offende l' occhio. Occorre (occorreva) andare fuori città e per strade provinciali, meglio per sentieri lungo un canale rettilineo, in bicicletta, senza sciarpa, con un giornale infilato sotto la giacca, a proteggere il petto.

La nebbia Di Tristan Rémy, da Le cirque D’inverno la natura dorme e quando sogna appare la nebbia. Camminare dentro la nebbia è come curiosare nel sogno della natura: gli uccelli fanno voli corti per non perdere l’orientamento, scompaiono i segnali e i divieti nelle strade, i veicoli vanno piano e si fa appena in tempo a riconoscerli che spariscono. Nebbia nella valle Di Carlo Cassola, da La ragazza di Bube, Einaudi C’era un mare di nebbia, laggiù: da cui emergevano come isole le sommità delle collinette. Ma il sole attraversando coi suoi raggi obliqui la nebbia, accendeva di luccichii il fondovalle. La vallata si andava svegliando nel fulgore nebbioso della mattina. Nebbia una sera d’autunno di E.A. Poe da Morella Ma una sera d'autunno, in cui i venti tacevano nei cieli, Morella mi volle al suo capezzale. Sulla terra si stendeva un velo di nebbia, un caldo riflesso sulle acque; dal firmamento doveva certo esser caduto un arcobaleno frammezzo all'opulento fogliame ottobrino della foresta.

La nebbia di Alexander Key, The Incredible Tide (testo ispiratore di Conan, il ragazzo del futuro di Hayao Miyazaki) Presto comunque la scogliera iniziò a sparire nella nebbia derivando in direzione del mare e fu forzato a rallentare e ad avvicinarsi alla spiaggia. Infine la scogliera scomparve del tutto. Ora poteva solo avanzare lentamente guidato dal debole risuono della risacca delle onde contro le rocce. Sebbene la nebbia fosse una nemica, le diventò quasi grato, man mano che le lente miglia passavano. Il peschereccio che aveva visto nella mattinata non era tornato. La nebbia una notte tiepida Di Elsa Morante da L'isola di Arturo Mi sedetti sul muricciolo, in attesa di colei. E rimasi quasi sorpreso, all'avvedermi ch'era una bella notte tiepida, con l'aria ferma, e una luna grande, appena velata da vapori di nebbia. Il mare, i giardini avevano un colore sorridente, come in primavera; e non s'udiva né un movimento, né una voce. Forse, io m'aspettavo che tutte le presenze del creato dovessero agitarsi commosse intorno a come la corte intorno a una regina! ma, invece, l'agonia di una donna nella sua stanzetta è una cosa tanto povera, che non può ombrare il grande universo. Nebbia in campeggio di Jostein Gaarder da Il Mondo di Sophia Una volta raggiunto lo spiazzo, si infilarono nei sacchi a pelo. Jorunn si rifiutò categoricamente di dormire con lo specchio dentro la tenda. Allora lo portarono fuori. Tuttavia, prima di addormentarsi, si trovarono d’accordo sul fatto che quello spostamento non era affatto servito a tranquillizzarle. Sofia aveva preso anche le cartoline: le aveva infilate in una tasca laterale dello zaino. Il mattino dopo si svegliarono presto. Sofia uscì per prima dal sacco a pelo, si infilò gli stivali e uscì dalla tenda. Lo specchio era disteso sull’erba ed era coperto di rugiada. Sofia lo asciugò con il maglione e osservò la sua immagine riflessa. Fortunatamente non trovò nessuna cartolina fresca di giornata dal Libano. Sullo spiazzo erboso che si apriva dietro la tenda, lembi di nebbia mattutina fluttuavano simili a batuffoli di ovatta. Gli uccellini cinguettavano. Sofia non scorse volatili più grandi, né ebbe modo di sentirli. Le due amiche si infilarono un altro maglione e fecero colazione davanti alla tenda. Ben presto si misero a parlare della casetta del Maggiore e delle cartoline misteriose. Nebbia fitta al mattino di H.C. Andersen da Il pupazzo di neve Il tempo cambiò davvero. Una nebbia fitta e umida si posò al mattino su tutta la zona; all’alba si alzò il vento, che era così gelido, il gelo aumentò davvero, ma che visione quando il sole si alzò! Tutti gli alberi e i cespugli erano coperti di brina; era come tutto un bosco di coralli bianchi, come se tutti i rami fossero coperti di fiori di un bianco splendente. Le numerosissime e sottili ramificazioni, quelle che d’estate non si vedono a causa delle foglie, ora si vedevano tutte; era un merletto, e di un bianco così scintillante, come se ogni ramo emettesse un fulgore bianco.

La betulla piangente si muoveva al vento, in essa c’era vita, come negli alberi d’estate; era uno splendore incomparabile! Nebbia a novembre Di Fedor Dostoevskij da L'idiota Sulla fine di novembre, con un tempo umido e freddo, verso le nove del mattino, il treno di Varsavia arrivava a tutto vapore a Pietroburgo. Così fitta era la nebbia, che a stento albeggiava: a destra e a sinistra, dai finestrini del vagone, era difficile distinguere qualche cosa. Fra i passeggeri ce n'erano di quelli che rimpatriavano; ma soprattutto erano piene le carrozze di terza classe, e la gente minuta che le occupava non veniva di molto lontano. Tutti, come suole, erano stanchi, gli occhi pesanti, le membra intirizzite, le facce giallognole. Nebbia di A. Fogazzaro da Piccolo Mondo Antico Quando la diligenza entrò nel corso di Porta Romana, così allagato di nebbia che dai finestrini non si vedeva quasi più nulla, chiuse gli occhi e si abbandonò al piacere d’immaginar le persone e le cose che aveva nel cuore, di conversar con esse. (...) Il professore tornò a chiudere gli occhi e l’immagine del giovane sconosciuto si perdette per sempre nella nebbia come parevano perdervisi i rari fantasmi d’alberi, di pioppi e di salici, che passavano a destra e a sinistra della via. Il principe nella nebbia di Charles Dickens da Il Circolo Pickwick Non sorgeva allora alcuna città in quel posto. Non c’era traccia di nessuna abitazione, né segno alcuno della presenza o del lavoro dell'uomo; ma vi era la stessa splendida campagna, la vasta distesa di valli e colline, lo stesso bel canale corrente, le stesse alte montagne le quali, come le cure acerbe della vita, viste in distanza e in parte velate dalla nebbia trasparente del mattino, perdono ogni loro asprezza e paiono dolci ed agevoli. Mosso alla bellezza gentile della scena, il principe cadde a sedere sull'erba e si bagnò di lacrime i piedi affaticati.

Albi illustrati e romanzi per l’infanzia

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