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Numero 4 - Anno 0 Maggio 2010 Questo magazine è pubblicato senza periodicità fissa e pertanto non può essere considerato una testata giornalistica ai sensi della legge italiana 62/2001. La Porta del Gargano La cultura, qualunque essa sia, è patrimonio del nostro paese

La Porta del Gargano

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Il nuovo numero del Magazine di approfondimento di San Nicandro Garganico

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Numero 4 - Anno 0Maggio 2010

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2001

.

La Porta del Gargano

La cultura, qualunque essa sia, è patrimonio del nostro paese

sommario

Le opinioni espresse non riflettono necessariamente il punto di vista del giornale

Editoriale 3

LalungastoriadelMuseo 4

Sannicandro.orgraccontal’8°Festival 10

PrimoMaggioLive,unsuccessone 12

L’angolodelPaesano 14

LaLokomotiva 16

Larubricadell’artista 17

Attentiaqueicuochi 21

Aruotalibera 22

Leprevisionidal21maggio 24

REALIZZAZIONEGRAFICAMatteo Ciavarella, Piero Vocale

[email protected]

STAFFDomenico Maria MascoloMatteo CiavarellaMatteo VocalePiero Vocale

AUTORIDIQUESTONUMERO

Angelo TenaceDomenico Maria MascoloMatteo CiavarellaMatteo VocaleMatthew Littlevoice

Copertina realizzata da Matteo Ciavarella

editoriale

3La Porta del Gargano

Editoriale

Cari lettori,

in questi giorni è sulla bocca di tutti la questione del Museo di San Nicandro Garganico. Noi abbiamo voluto esporvi nella maniera più obiettiva possibile qual è la situazione reale. L’articolo è un po’ più lungo del solito, ma abbiamo ritenuto opportuno portarvi a conoscenza dei fatti senza tagli.

Vi raccontiamo, inoltre, la nostra esperienza all’ottavo Festival Internazionale della Scuola, organizzato dall’ANAPIE, e del successo del primo Maggio Live del Gargano.

Come ormai abitudine è presente la Rubrica del Paesano, la Lokomotiva e torna in questo numero la Rubrica dell’Artista. Introdotta anche una nuova rubrica intitolata “A Ruota libera”, un luogo in cui ognuno potrà esprimere la propria idea.

E alla fine le previsioni del nostro meteorologo che non sbaglia (quasi) mai.

Buona lettura!

Lo Staff

La Porta del Gargano4

cultura

La lunga storia del Museo

La storia ha inizio nel lontano 1987, quando Michele Grana, docente di educazione fisica nelle scuole superiori e appassionato pubblicista di storia e tradizioni locali, mette insieme una serie di “pezzi di antiquariato” riferibili alla tradizione, agli usi e ai mestieri locali.

Nasce la collezione etnografica di Michele Grana, che viene esposta a fasi alterne in locali di proprietà privata fino al 1998 quando, con delibera di Giunta comunale, Grana viene ammesso testualmente a curare la sezione etnografica del Museo Civico.

Di fatto, il Consiglio Comunale del 10 dicembre 1997, su proposta dell’assessore alla Cultura Peppino Ritoli, aveva istituito formalmente il “Museo Civico” di San Nicandro Garganico, con tanto di regolamento e di divisione in sezioni, tra cui quella etnografica, e si individuava come direttore il responsabile della biblioteca.

Con il restauro contestuale di Palazzo Fioritto ad opera della Comunità Montana del Gargano (vice presidente era Rocco Frascaria, ndr) e la cessione in comodato d’uso al Comune di San Nicandro, il museo e la Biblioteca furono spostati proprio lì, con una scelta arguta dell’allora sindaco Nino Marinacci.

Nella delibera di giunta del 1998 si prevedeva che il Centro Studi Storici ed Archeologici del Gargano (CSSAG), nella persona di Michele Grana, avesse a disposizione, per un tempo non inferiore a cinque anni, tutto il piano ammezzato della struttura di Palazzo Fioritto (dieci stanze, ndr), in cui doveva allocarsi la sezione etnografica del Museo Civico e nella quale, stando alla delibera, potevano esporsi contestualmente pezzi del CSSAG e pezzi di proprietà del Comune.

Tuttavia, l’immensa mole di materiale già a disposizione del CSSAG e quella reperita negli anni successivi,

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culturaimplicò, già dall’inaugurazione del luglio1998 la tacita occupazione, mai contestata da alcuno, anche dei locali al pianterreno: il CSSAG si trovò praticamente ad identificare il Museo Civico, seppure sulla carta restino a tutt’oggi due realtà distinte.

Nel corso degli anni, il museo conosce molte visite, anche se gli orari e i giorni non sono regolati periodicamente e, per visitarlo, ci si deve rivolgere ai gestori più che rispettare un calendario prestabilito, osservato solo in qualche programma estivo regolato dall’Amministrazione comunale di turno.

Non è irrilevante che, grazie anche alle pubblicazioni e alle promozioni operate dal CSSAG, assai frequenti soprattutto nei primi anni, il museo sannicandrese venga presto giudicato e riconosciuto da molti come il più grande museo etnografico, per numero di reperti, della Capitanata. A detta dei gestori, è tutt’ora meta privilegiata di studiosi, ricercatori e scolaresche di ogni parte d’Italia, che vi si recano per studi sulla storia del Gargano.

Nei dodici anni di attività fino ad oggi, che vedono avvicendarsi alla direzione del CSSAG (e quindi, indirettamente, anche del museo) prima Michele Grana e, dal 2002, la moglie Carmela Stigliani, il contributo totale versato dall’Amministrazione comunale all’attività del CSSAG ammonta a 6.774,06 euro di cui, tengono a far sapere dal comune, 3.650 euro dal 2006 al 2009 (cioè

dalla giunta Squeo, ndr).

E, proprio nel 2009, cominciano i primi screzi, quando il progetto ‘Aracne’ della Provincia di Foggia (circa 250 mila euro di finanziamenti, ndr) dota la Biblioteca Comunale, tra le altre cose, di migliaia di nuovi volumi, decisamente all’avanguardia nell’orbita bibliotecaria del Gargano, che oggi ne fanno forse la biblioteca più dinamica della Capitanata dopo quella provinciale, una delle 40 più attive di Puglia, come testimoniano già gli oltre 4.000 prestiti locali di libri del solo 2009 e l’attestato di premiazione consegnato al Comune dalle mani della scrittrice Giusi Quarenghi.

Tuttavia, ancora oggi, i libri non

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cultura

trovano sistemazione definitiva a causa dello spazio insufficiente, implicando, spesso, la loro non fruibilità. L’anno prima, stando a quanto comunicato dal bibliotecario Vincenzo Civitavecchia, la biblioteca perse addirittura l’opportunità di intercettare ed avere in dono il fondo Cattaneo, famiglia di antichi signori di San Nicandro: un carteggio interminabile di volumi antichi e pergamene, perciò passato alla Biblioteca Nazionale di Napoli.

La situazione impone, già nel corso del 2008, una soluzione affrettata all’allora assessore alla Cultura Peppino De Cato, che convoca ripetutamente i gestori del CSSAG per mediare la cessione di una stanza, segnatamente la A del piano ammezzato (di fronte alla seconda scalinata della biblioteca, ndr), ma senza esito, tanto da sentirsi in obbligo di adire alle vie amministrative, se non legali, per riportare alla effettiva giurisdizione pubblica l’immobile

comunale (la liquidazione della Comunità Montana del Gargano, implicherebbe, al di la del comodato, il passaggio di proprietà al comune, ndr).

De Cato, determinato nella sua scelta, non sembrò godere del seguito della Giunta, in particolare del Sindaco Squeo, che ritenne opportuno temporeggiare e fare un passo indietro per evitare rotture (Carmela Stigliani era stata candidata alle amministrative del 2006 nei DS, ndr). E’ così

che De Cato, lamentando di essere lasciato praticamente solo, matura le sue dimissioni, che definisce “un atto di coerenza”.

Il pulviscolo sollevato limitatamente alle ‘stanze dei bottoni’, sembra gradualmente diradarsi ma, il 4 marzo 2010, la Giunta comunale assimila pienamente ciò che De Cato intendeva dire: il paradosso che un’immobile pubblico sia accessibile solo alla mercé del privato.

Comincia, così, dopo vari incontri informali tenuti con il CSSAG dall’assessore Riccardo Tricarico e dal Sindaco, un andirivieni di convocazioni formali e atti amministrativi a firma dei responsabili di servizio del comune Roberto Soccio e Nicola Giagnorio, intenzionati a sottoporre ai coniugi Grana, su indicazione della Giunta, una bozza di convenzione per tutelare, come afferma il sindaco Squeo, “sia l’Ente sia il patrimonio

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cultura

museale, sottraendolo a rapporti di precarietà”.

A seguito di vari tentativi, che pare non abbiano sortito effetti, l’ultima bozza, oltre a prevedere l’utilizzo di dodici stanze sulle tredici totali, garantisce un contributo annuale di 6.000 euro al CSSAG per nove anni, trascorsi i quali tutti i reperti di proprietà del CSSAG passerebbero al Comune al fine, ritengono gli amministratori comunali, di preservarne il patrimonio sotto l’egida della pubblica amministrazione, facendone patrimonio della collettività.

Ai coniugi Grana è proprio questo che non piace. Poco tempo

prima, evitando le competenze del comune, proprietario della struttura, essi partecipano ad un progetto di ‘Capitanata 2020’, che destina fondi per la messa in rete dei musei provinciali e la formazione di personale adeguato alla loro gestione. Nelle schede la Stigliani precisa che «tutti i reperti del museo sono di sua proprietà, tranne una pietra tombale», quella di Primigenia, fanciulla morta nel tardo impero romano. Quindi, i gestori del CSSAG non comprendono perché oggetti di loro proprietà dovrebbero poi divenire patrimonio del comune.

Ma il vero pomo della discordia, almeno ufficialmente, resta la cessione di quella stanza, tanto cara alla Biblioteca, il cui sgombero, secondo i coniugi Grana, apporterebbe difficoltà serie di fruizione del museo, soprattutto ai disabili. Contestualmente, gli stessi gestori non risparmiano di chiarire che altre pubbliche istituzioni sarebbero interessate ai loro pezzi “minacciando”, nemmeno troppo velatamente, di portarli in altre città.

«Noi non vogliamo niente da nessuno – è la dichiarazione di Carmela Stigliani – Non vogliamo soldi, non vogliamo niente. Vogliamo solo essere lasciati in pace qui dove ci troviamo». Dichiarazione che, alle orecchie dell’amministrazione comunale, suona come un appropriazione indebita e mal concepita di uno spazio pubblico.

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cultura

In questa situazione di mancato dialogo, l’ultimatum arriva nelle mani del CSSAG il 5 maggio scorso, con una lettera dei responsabili di servizio del Comune che, nell’impossibilità di raggiungere un accordo, intimano alla Stigliani, in qualità di legale rappresentante del centro, di sottoscrivere la bozza di convenzione già nota agli stessi gestori ovvero di procedere allo sgombero dei locali non rientranti nel piano ammezzato (come stabiliva la D.G. del 1998): il tutto entro 15 giorni, trascorsi i quali l’Amministrazione «valuterà ogni ulteriore iniziativa nell’esclusivo interesse dell’Ente».

Di conseguenza, il CSSAG ha

ritenuto opportuno pubblicizzare quello che definisce un vero e proprio “sfratto” e che ben si presta alle arringhe dei detrattori dell’Amministrazione comunale. Primo fra tutti, l’ex sindaco Marinacci che, nell’ultimo comizio tenuto il 9 maggio scorso, annunciò una mobilitazione popolare per il 20 maggio (giorno di scadenza dei termini di sgombero) davanti al cancello di Palazzo Fioritto, dichiarando testualmente «Squeo, ci devi cacciare con carabinieri!».

Di fatto, la mobilitazione c’è stata, se pure abbia sortito poco riscontro mediatico: circa una quarantina di persone, per la maggior parte riconducibili all’orbita politica dell’ex-sindaco Marinacci.

A tutt’oggi non si muove foglia, la situazione resta irrisolta e molti sono pronti a scommettere che l’Amministrazione non attuerà alcun provvedimento di forza.

Il dato di fatto che emerge, ad ogni modo, oltre alla necessità di regolamentare il museo in modo definito, assicurando carattere imperituro al suo patrimonio, è l’impossibilità di mantenere in un unico immobile, quello di Palazzo Fioritto, due realtà già rilevanti e, comunque, in potenziale ulteriore crescita come la Biblioteca e il Museo.

In realtà, una soluzione alternativa, che porterebbe ad uno smaltimento notevole del materiale museale di

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cultura

Palazzo Fioritto, è l’istituendo Museo della Transumanza, che prossimamente aprirà presso la scuola media ‘D’Alessandro’ grazie a vecchi fondi POR del Parco del Gargano. Facendovi confluire tutto il materiale inerente all’ambito pastorale, lo spazio libero diverrebbe notevole, concedendo addirittura respiro all’eventuale ingrandimento di altre sezioni del museo civico, come quella archeologica che potrebbe riportare ‘in patria’ materiali sparsi in altri musei della provincia.

Certo è, ad ogni modo, che il patrimonio museale e quello bibliotecario di San Nicandro, attuali e potenziali, hanno un prezzo di gran lunga maggiore delle prese di posizione inutili, delle beghe e del nome stesso di qualunque uomo o amministrazione pubblica perché rappresentano la storia, lunga millenni, e la cultura di un intero popolo.

Lo Staff

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eventiSannicandro.org racconta l’8° Festival Internazionale della Scuola

E’ trascorso quasi un mese dalla telefonata di Piero, che informava della voglia di collaborazione tra sannicandro.org/tv e gli organizzatori dell’evento.

Dopo qualche giorno fu trasmessa la conferenza stampa in diretta dalla redazione de “La mia città”, per presentare ufficialmente l’8° edizione del Festival internazionale della Scuola e per dare l’annuncio della collaborazione tra la nostra redazione e la macchina operativa dell’A.N.A.P.I.E.

L’A.N.A.P.I.E. per noi è come un bel libro confezionato , del quale non si conosce la trama, ma si acquista lo stesso perché si è attratti dalla stupenda copertina: per altri la trama è già abbastanza limpida, ma con l’unico dettaglio di non conoscerne il finale. Il 20 Aprile, alle ore 16.00

ha inizio il grande evento: solo il tempo dell’attesa per la connessione ad internet da parte de l l ’ avvoca to Monte e, incrociando le dita, si parte.

3…2…1… siamo on-air! Per la prima volta il Festival internazionale della Scuola è live in streaming!

Le luci in sala si spengono, la musica sovrasta la sala e, sulle note di “Memorie” di David Guetta, i due conduttori, Angelo Diana e Valentina Gadaleta, escono dalle quinte e danno il via alla manifestazione.

Il primo giorno è determinante per la riuscita o meno dell’evento, infatti i contatti ricevuti nella chat del sito tra lo spettacolo delle ore 16 e quello delle 20.30 sono 1000: un successo inaspettato per noi della redazione di sannicandro.tv, ma preannunciatoci, come da un mago professionista, dal direttore artistico del festival, il prof. Mario Gioiosa.

Il secondo giorno gli equilibri tra lo staff del nostro sito e quelli dell’A.N.A.P.I.E. iniziano a saldarsi ancora di più e si amalgamano alla perfezione per presentare un prodotto TV e teatrale degno del pubblico che ci sostiene. Un altro successo: il teatro è stracolmo e i contatti sono 1500 e il medesimo risultato si registra anche il terzo giorno.

Come nei migliori festival, anche in questo, prima della grande serata finale, gli studenti giunti dall’Italia,

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eventima anche e soprattutto dall’estero, cambiano il loro programma per ottenere un giorno di riposo e per passare dal teatro ad un’altra materia, più propriamente scolastica, ossia la presentazione dei loro giornalini e video. Gli stessi vengono mostrati al pubblico presso l’hotel sala ricevimenti “La Gardenia”. Seguirà, nello stesso sito, la serata di gala, che vedrà la proclamazione dell’ Ideal Boy e Ideal Girl a seguito di una travolgente sfilata, che ha visto protagonisti della passerella proprio gli stessi studenti che, nei giorni precedenti, si sono esibiti sul palco.

S a b a t o 24 aprile è la data della finale: nel pomeriggio ha avuto luogo la sfilata di tutte le

rappresentative in abiti tipici, che, partendo da Villa S. Michele e percorrendo le principali strade della città , si è conclusa al Cinema Teatro Italia.

La tensione a pochi minuti dalla diretta è nell’aria. Prima di iniziare i conduttori ci concedono un’intervista, realizzata dalla nostra collaboratrice

Costantina Donatacci.

Nei primi 2 minuti di attivazione delle telecamere si registra la presenza di 100 utenti in chat e alla fine del primo turno di esibizioni sono 600 le visite degli utenti nel sito!

Dopo un’accurata selezione da parte di tutto lo staff dell’associazione, guidata dal presidente prof. Matteo Gioiosa, riusciamo a trasmettere delle esibizioni fantastiche.

La serata si conclude con le premiazioni di rito e la consegna delle medaglie del presidente della Repubblica, del Senato e della Camera.

Si spengono le telecamere e si ringraziano tutti dando l’arrivederci al prossimo anno.

Un ringraziamento a tutti gli organizzatori, i collaboratori, al service, a Pino e Mimmo alla telecamera, e a tutte le persone che ci hanno permesso di vivere insieme a loro un’esperienza così indimenticabile.

Matteo Ciavarella

Foto di Domenico Mascolo

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eventiPrimo Maggio Live, un successone

Tirando le somme della manifestazione del “Primo Maggio Live del Gargano” possiamo affermare che il concorso si è svolto al meglio, non ci sono stati problemi d’ordine pubblico, molto temuti dagli organizzatori, e la cittadinanza ha risposto in maniera grandiosa. Oltre 3000 i presenti al Parco San Michele di San Nicandro Garganico, che come negli anni passati si è dimostrato location adatta per ospitare eventi del genere, divenendo luogo strategico per la cultura musicale sannicandrese. Sicuramente sono dispiaciute le critiche arrivate da parte

d’alcuni commercianti del “corso” di San Nicandro, ma purtroppo non è possibile conciliare le idee di tutti.

La terza edizione del “Primo Maggio Live del Gargano è stata opportunamente descritta dai più come: ”Una bella festa d’amicizia e musica. Il concorso musicale non ha deluso le attese.

Grande la professionalità della giuria, composta da esperti nel settore musicale come ad esempio Franco Salcuni ed Emanuele Sanzone, rispettivamente organizzatori del “Festambientesud” e del “Living festival”. Ottima anche la prova della presentatrice, Eleonora Russo, la quale nonostante fosse alla prima esperienza di conduzione d’eventi musicali, si è brillantemente fatta notare dal pubblico per la sua bravura.

Il livello musicale espresso da tutti i gruppi partecipanti è stato

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eventi

molto alto e i vincitori, i Merry Go Round (da Siena) hanno meritato l’ambito premio di 400 € messo in palio dall’amministrazione comunale. Ottima l’organizzazione dell’evento, non ci sono stati errori da parte della macchina organizzatrice che, memore degli errori dell’anno passato, ha previsto il prevedibile e anche l’imprevedibile.

Molto suggestiva è stata l’esibizione degli special guest, il duo conosciuto dalla grande massa per aver partecipato con successo al celebre programma televisivo “Amici di Maria de Filippi” e al festival di “San Remo”. I PQUADRO hanno animato la piazza in maniera magistrale e sono riusciti a sopire le critiche rivoltegli da alcuni dissidenti della manifestazione e toccando temi cari all’organizzazione, quali quelli attinenti alla crisi economica.

Grande è stata, infine, l’affluenza del pubblico, proveniente da tutto il Gargano, segno di come l’evento sta iniziando a prendere importanza in

situazioni anche differenti rispetto a quello meramente comunale. Si sta creando un evento molto importante per la comunità garganica, è questo che vuole trasmettere l’organizzazione del concerto, che da tre anni lavora e vede ogni volta risultati migliori. Bisogna puntare sui giovani, dandogli fiducia si ottengono degli ottimi risultati come quelli che sono pervenuti quest’anno da questa bella manifestazione.

Domenico Maria Mascolo

La Porta del Gargano14

tradizioni

L’angolo del Paesano

E dopo un assaggio di quello che sarà (o almeno speriamo potrà essere) la saga dei nostri proverbi, questa volta voglio proporvi anche dei detti caratteristici, alcuni dei quali sono diventati negli anni dei veri e propri riti propiziatori…

Non molti sanno che esistono dei metodi più validi e semplici di quelli relativi alla scienza o alla medicina per ovviare ad alcuni piccoli problemi. Per esempio : “quale pratica eseguite per fare in modo che il singhiozzo cessi immediatamente così come è venuto???” Io personalmente non uso sorsi d’acqua, spaventi improvvisi, non provo ad indovinare chi mi ha nominato e mi ha causato il “fischiare le orecchie” e il singhiozzo, né uso altre tecniche o scongiuri più o meno validi, ma una semplice, corta, facile, immediata, risolutrice e infallibile filastrocca…. provateci anche voi :

S’dduzz e ki m’ mont’va

Pozza avè na palla n’fronta

For d mamma e for d’ tat

For d la mia n’nammurata

Per intenderci :

spero che ai singhiozzi e a chi mi nomina

possa arrivare una pallonata in fronte

tranne che a mamma e a papà

e alla mia fidanzata

I topolini del mio quartiere, tra l’altro, hanno risparmiato un bel po’ di soldi quando da piccolo mi sono caduti i famigerati “Denti da Latte”. Anziché estorcere denaro a quei poveri roditori, non è meglio assicurarsi una sana dentiera per il futuro con un rito leggendario? Se fosse per il bracere e la stufa o per i tetti i dentisti potrebbero chiudere i battenti. Ecco per voi qui un utile filastrocca in due varianti (tra parentesi).

Fok fok ar’dent (Tett skiuvent)

Tekk’t stù dent

Tekk’tlù tort

15La Porta del Gargano

tradizioni

Damm’lù d’ritt

Damm’lù taggjent

Accuscì magn kiù valent

Traduzione :

O fuoco, fuoco ardente (O tetto spiovente)

Prendi questo dente

Prenditelo storto

Ridammelo dritto

Ridammelo tagliente

Così mangio più velocemente

Mi auguro di esser stato utile e non aver deluso le aspettative. Nel frattempo vi lascio con un proverbio : “chi lassa pan e cappa, uaji n’gappa”….la spiegazione al prossimo numero

Angelo Tenace

La Porta del Gargano16

rubriche

La Lokomotiva

Se parliamo della spiaggia dello “schiapparo” la prima cosa che ci viene in mente, ovviamente, sono le case abusive costruite ad uno sputo dal bagnasciuga. Questo mio breve pezzo vorrebbe dare un’altra inquadratura al “problema” istmo. Il comune di Lesina ha una spiaggia di oltre 10 km di cui circa metà è vergine, la restante, invece, è stata storpiata dalle mani dell’uomo. Questa spiaggia, tutta, è una vergogna, perché completamente abbandonata a se stessa in uno stato di degrado veramente pietoso. Se facciamo una passeggiata partendo dai lidi di “Torre Mileto” andando verso la foce del canale “schiapparo” rischiamo di imbatterci in moltissimi tipi di rifiuti che sono lì, portati dal mare, da tempo immemorabile. Nonostante nelle case adiacenti alla spiaggia ci abitino d’estate molte persone, la spiaggia resta in condizioni deplorevoli anche durante la bella stagione. Anzi, l’influenza umana la rende, se possibile, anche più sporca. Ovviamente la politica se ne lava le mani. Il comune di Lesina lascia tutto così com’è perché lì non vanno a fare le loro vacanze i “lesinari”, ma sono soprattutto gli abitanti di San

Nicandro ad aver colonizzato l’area. Ciò rende il problema politicamente influente per i “governanti” lesinari, ma ogni giorno d’estate ci sono bambini ed adulti su quelle spiagge infestate da fusti, flaconi e bottiglie di vetro. Senza parlare della spiaggia che è situata di là del canale “schiapparo” la cosiddetta “isola”, per capirci dove si trova la nave arenata. Quella che dovrebbe essere un paradiso terrestre, perché realmente incontaminata da parte dell’uomo, è in realtà una discarica a cielo aperto. Lì il mare deposita durante tutto l’anno qualsiasi tipo di rifiuto. I controlli sono inesistenti e non è difficile imbattersi in alcuni prodotti dannosi anche per la salute dell’uomo, in pieno Parco Nazionale del Gargano. Il quesito che dovremmo porci è questo: se un domani saranno abbattute le case sull’istmo schiapparo la politica saprà trattare tutti i rifiuti che inevitabilmente invaderanno quella parte di terra dimenticata dallo stato? Ai posteri l’ardua sentenza!

Domenico Maria Mascolo

Schiapparo, no limits

17La Porta del Gargano

rubricheLa rubrica dell’artista

Ciao Ananda, grazie di aver accettato di rispondere alle domande della rubrica dell’artista.

Ci racconti un po’ di te, come nasce la passione per il disegno e le difficoltà che hai avuto?

Ciao a tutti, sono Ananda in arte Kame, tag che deriva dal mal concepimento anagrafico del mio nome, una composizione matematica di parole che costruiscono la mia corazza. Ho sempre avuto la passione per ciò che riguarda l’arte, dalla musica alla danza e a tutte le espressioni pittoriche. Come ben sapete gli artisti non sono persone che navigano nell’oro, tutt’altro, la difficoltà è il nostro amico numero uno, perche grazie a essa impariamo.

Come tutti gli artisti che si rispettano hai frequentato l’istituto d’arte, quanto i tuoi studi hanno influito sui tuoi lavori?

Posso dire con netta franchezza, molto poco. L’unica cosa bella che riconosco è che quando frequentavo l’istituto d’arte erano tempi per me d’oro, si conosceva gente dal Gargano e non, era un bell’ambiente, questo mi stimolava a disegnare, ma non le cose da loro imposte, infatti per 2 anni sono stato bocciato per motivi di ribellione artistica. Ora mi farei bocciare altri 2 di anni, stavo troppo bene, i prof erano “attizzosi” e accesi (non tutti), ma questo mi stimolava. Alla fine dei conti quello

che sai fare lo tieni dentro, non te lo impara nessuno.

Quale è il tuo punto di riferimento artistico?

Ho parecchi riferimenti in zona, per fortuna ci siamo costruiti una cerchia di amicizie che col passare del tempo ci stimola e allo stesso tempo cresciamo insieme. Il Gargano sembra una terra diroccata ma non lo è, siamo pieni di talenti ma soffocati da una realtà cruda e questo non permette tanto la nostra evoluzione artistica, mi riferisco al livello lavorativo, la gente da noi non apprezza e non ti vuol pagare, questo ti fa passare la voglia di lavorare, ma noi teniamo duro perche la nostra solida realtà esiste, ed è meravigliosa.

Come ti definisci come artista?

Io non mi definisco un artista, sono semplicemente uno a cui piace l’arte di vivere e vedere la vita nel migliore dei modi.

Sappiamo anche che sei un tatuatore, quale è stato il soggetto

La Porta del Gargano18

rubriche

che hai tatuato che ti è rimasto più impresso?

Mmm ...qui potrei stare giorni a citare soggetti indiscreti ma non si può, posso dire che ultimamente me ne capitano di tutti i colori e di tutte le razze. Ho tatuato dalla gente per bene ai soggetti più pericolosi, dai nonnini ai “pischellini”, le mamme, i papà etc etc. Insomma non esiste un’età per farsi i tattoo. L’ultimo tattoo l’ho fatto a uno di 65 anni che si è tatuato un maori gigantesco. Il bello è che voleva fare lo scherzo alla moglie dicendo che era finto, all’henne … pensa te … di tutti i colori.

Scusa la domanda indiscreta. Ma

da appassionato di tatuaggi so’ che dietro ogni tattoo c’è una storia, tu ne hai tanti, a quale sei più legato?

Ogni tattoo è un disegno che l’anima richiede, io sono molto affezionato ai teschi, scultura perfetta in ogni sua forma. Solo che la gente si spaventa non capendo bene quello che vede.

Quale è il tuo rapporto con la musica? Che genere prediligi e quale è il tuo gruppo preferito?

Mi piace molto ascoltare la musica, prima ascoltavo molto rap e reggae, adesso un po’ di tutto, basta che sto’ bene. Non mi piace più la musica fracassante, vado più sul feng shui, una musica che ti riporta la pace e non la guerra.

Cosa ti ispira maggiormente nel tuo lavoro?

Non si può dire, comunque la natura mi ispira molto.

Cosa ne pensi della diversità di trattamenti che c’è negli altri stati verso i writers? Ad esempio in America ci sono posti appositi per disegnare a differenza dell’Italia!

Io penso che in altri stati come ad esempio in America, è nata la cultura Hip-Hop associata al movimento graffiti. Da 20 anni in Europa si è diffusa in maniera spropositata. Anche da noi ci sono esempi di manifestazioni a livello mondiale di graffiti, permessi, manifestazioni, jam e altro che comunque ci hanno permesso di dipingere

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rubriche

tranquillamente senza avere la paura addosso. E’ il momento che noi writer ci tuteliamo un po’ di più rispetto agli anni passati, facendo differenza tra arte e vandalismo. In Italia la situazione sta migliorando, ma purtroppo da noi al sud non è mai migliorata. In compenso si fa tutto illegalmente perché i comuni non vogliono sostenere le spese degli spray, pittura, etc, quindi per abbellire gli angoli di paesi più degradati, dobbiamo acquistare tutto di tasca nostra la maggior parte delle volte.

Cosa ne pensi dei ragazzi che deturpano i monumenti con le bombolette spray o semplici facciate dei palazzi lasciando tag orribili, mettendo in cattiva luce i VERI artisti della bomboletta, o meglio writers?

Penso che per colpa di qualcuno ci rimettiamo sempre noi, è una ruota, anche qua in questo campo. A parte che chi ci conosce sa cosa facciamo, ma fuori paese la gente ci mischia come vandali se non stiamo attenti, perciò abbiamo creato un’associazione dove ci tutela e ci

differenzia dall’essere vandalo. Anche perché noi non siamo vandali. Cerco solo di esprimere cosa ho dentro con i colori, ovviamente fatta in maniera intelligente.

Quali sono i consigli che daresti a questi ragazzi per iniziare a diventare writers?

Semplicemente di non spaccare i muri disegnati, “prima regola”, perche mi “inca..o” come una iena. Andare a rovinare un muro di un altro per invidia è una regola troppo brutta.

Quale è il posto più bello e che magari ti ha ispirato per le tue creazioni?

I posti più belli sono qui in paese. Lungolinea, campo sportivo, il muro dei carabinieri (che presto ridisegnerò), i muri al parco (coperti da motivi politici ingiusti), poi a Los Angeles, Tivoli, Terlizzi, Pontedera, Pisa, Firenze e tutta la provincia Garganica tra Foggia e Manfredonia, San Giovanni Rotondo and much more. Pace e rispetto

Matteo Ciavarella

21La Porta del Gargano

rubriche

Attenti a quei cuochiPronti per una nuova avventura

tutta firmata Sannicandro.tv?

Se la risposta è si, allora non ci resta che cominciare e… tutti all’opera!!!

Più correttamente sarebbe il caso di dire “tutti ai fornelli!”, perché si dà il caso che questa volta protagonista del nuovo programma è una rubrica di cucina, che stuzzicherà non solo la vista, ma anche e soprattutto il palato!

Tre “addetti cuochi” si alterneranno di settimana in settimana e vi mostreranno gustose ricette, conosciute o meno, che accenderanno la vostra voglia di creare e cucinare.

Una carrellata di pietanze, dall’antipasto al dessert, provenienti da tutte le parti dello “stivale”, ricette tradizionali e altre moderne per soddisfare tutti i tipi di palato. Ovviamente non mancheranno i cibi propri della tradizione del nostro territorio, le ricette delle festività, con le loro storie e le loro curiosità.

Troverete tante idee non solo per la preparazione, ma anche per la presentazione dei vostri piatti, perché come tutti sappiamo non basta solo essere bravi nella realizzazione, c’è sempre bisogno di quel qualcosa

in più per rendere tutto ancora più perfetto… l’occhio vuole la sua parte!

La rubrica, inoltre, non si limiterà a quanto già detto, ma tenterà di soddisfare anche la vostra voglia di sapere. Infatti, per quanto sarà possibile, verranno svelate alcune curiosità sulle origini e sulla storia delle ricette che di volta in volta verranno presentate.

Cucinare diventa così motivo di divertimento e di svago anche per coloro che credono di essere meno bravi. Seguendo passo per passo i nostri suggerimenti , vedrete voi stessi quanto è facile realizzare piatti gustosi e ricevere così i complimenti da quanti avranno la possibilità di assaggiarli.

Obiettivo ultimo della rubrica è offrire un servizio utile e simpatico

ad ogni amante della buona cucina. Ottimo riferimento per coloro che non potendo richiedere l’aiuto immediato di persone esperte (quale più facile esempio di noi studenti, lontani dalle insostituibili mamme!), hanno bisogno di nuove idee per un pranzo o una cena veramente speciale! Per questo e per molto altro seguite i consigli di … ATTENTI A QUEI CUOCHI!!!

I cuochi

La Porta del Gargano22

rubriche

A ruota liberaInizia da questo numero de “La

porta del Gargano” una nuova rubrica intitolata “A ruota libera’’.

Tale rubrica vuole essere un ‘’luogo’’ ideale dove ognuno possa esprimere liberamente qualsiasi pensiero, opinione, commento o forma artistica su qualsiasi tema, scevro da ogni provincialismo e chiusura mentale, possibilmente in modo civile e corretto e senza contaminazioni ideologiche. Uno spazio aperto a tutti, indistintamente.

Il primo articolo 0 della nostra nuova rubrica “A ruota libera’’ non poteva non vertere sulla recente esplosione della piattaforma petrolifera Deepwater Horizon (di proprietà della svizzera Transocean, in uso per la società British Petroleum). Il gravissimo incidente, che ha visto tra l’altro, la morte dei suoi 11 occupanti, verificatosi il 22 aprile scorso nelle acque del Golfo del Messico, di fronte alle coste della Louisiana e dell’Alabama, è una tra le catastrofi ambientali più gravi avvenuta negli ultimi decenni. Le conseguenze devastanti di tale disastro ecologico, con la fuoriuscita di circa 5.000 barili di greggio (pari a 800 mila litri) al giorno, sono sotto gli occhi di tutti e secondo le stime più ottimiste occorreranno come minimo 50 anni perché si possano ripristinare le condizioni antecedenti al danno. A

tutto questo vanno aggiunte le tante ripercussioni già in atto su tutto il comparto della pesca dei gamberetti e di altre specie ittiche, del turismo e dell’industria, senza contare la morte certa per centinaia di specie di pesci, uccelli e altre forme di vita di un ecosistema particolarmente fragile e già sottoposto a traumi al passaggio dell’uragano Katrina, l’ingente spesa per le operazioni di contenimento della chiazza e pulitura nonché il rimborso legittimo dei danni e dei costi legali!

L’analogia è presto fatta con la recente iniziativa, che la società irlandese Petroceltic Elsa, vorrebbe intraprendere sulla costa nord del Gargano, tra le acque comprese tra le isole Tremiti e davanti ai laghi di Lesina e Varano. L’iniziativa è volta alla ricerca, (attraverso prospezioni sismiche che generano onde sonore) e alla relativa estrazione di gas e idrocarburi, tra l’altro non di pregiata qualità, tramite la costruzione di

23La Porta del Gargano

rubriche

una piattaforma petrolifera off-shore (cioè in mare aperto), con un grave impatto ambientale e paesaggistico. La concessione per la ricerca prima e lo sfruttamento dopo (se l’esito sarà positivo) da parte della Petroceltic Elsa, è stata avvallata ultimamente dall’ufficio valutazione di impatto ambientale del Ministero dell’Ambiente, subordinandola all’obbligo di dotare le navi di ricognizione di un sistema di avvistamento dei cetacei. Molti non a caso attribuiscono con certezza che il recente spiaggiamento di 7 capodogli avvenuta sulla spiaggia di Foce Varano, nel dicembre 2009, nell’area prescelta antistante al tratto di costa dove dovrebbe sorgere una piattaforma estrattiva, sia dovuto a prospezioni acustiche (emissione di onde sonore ad alta frequenza) per la ricerca di giacimento di petrolio proprio da navi con sonar.

Facciamo un’ipotesi, non certo per voler essere fatalisti ma ritenendola come una probabilità.

Ammesso e non concesso che la Petroceltic Elsa abbia la possibilità di

impiantare la piattaforma estrattiva, fermo restando i gravi danni all’ambiente, alla fauna e alla flora marina con negative ripercussioni per l’economia turistica e lo sviluppo sostenibile del territorio che possono verificarsi da qui e in avanti, che cosa accadrebbe in caso di un disastro identico a quello occorso alla piattaforma nel Golfo del Messico?

Le conseguenze sarebbero davvero drammatiche per un territorio già ampiamente maltrattato, senza contare i rischi per la salute umana, della flora e della fauna, nonché le inimmaginabili e negative ricadute occupazionali per i comparti della pesca e del settore turistico-alberghiero che già soffrono di per sé di difficoltà congiunturali.

Pertanto è auspicabile quanto meno necessario, che la popolazione tutta del Gargano e non solo, sia maggiormente consapevole sui rischi che da qui in divenire si stanno per correre qualora la Petroceltic Elsa riesca nel suo intento!

E’ altresì indispensabile che tutte le forze culturali, civili, democratiche, politiche, laiche e religiose, attraverso una concreta, fattiva collaborazione trasversale, attuino tutte le iniziative e le forme di protesta volte a scongiurare tale immane disastro!

La Porta del Gargano c’è.

Matthew Littlevoice

La Porta del Gargano24

meteo

Le previsioni dal 21 maggio

Avevamo preconizzato, nello scorso numero, un certo arrivo del bel tempo dagli inizi di maggio. E in effetti, li dove è arrivato il nostro sguardo certo non ci sbagliavamo.

Tuttavia, abbiamo poi sperimentato, e lo stiamo vedendo tuttora, come la primavera di quest’anno stia procedendo in modo un po’ anomalo, non riuscendo a regalarci più di due giorni di tempo stabile e soleggiato, con ripercussioni anche sulla natura, come ad esempio il mancato riscaldamento dell’acqua del mare che ha portato poche seppie in pescheria.

E la situazione sembra voler durare a lungo: una struttura piuttosto turrita di alta pressione, infatti, si è accasata tra la penisola Iberica e l’Atlantico settentrionale, in una posizione classicamente invernale, facendo affluire su di noi respiri di aria umida e fresca provenienti dai balcani, che favoriscono una forte instabilità e sono accompagnati da

periodici episodi perturbati.

Una situazione che, se fossimo in pieno inverno, ci avrebbe portato neve e freddo.

Queste le previsioni per le nostre zone nei prossimi giorni, ammettendo che, in queste condizioni (forte instabilità), è impossibile essere precisi.

Matteo Vocale

25La Porta del Gargano

meteo

Venerdì 21 maggio

Cielo generalmente nuvoloso, forte instabilità, non si esclude qualche goccia. Vento moderato da nordovest per mare mosso. Temperature piuttosto fresche.

Sabato 22 maggio

Tempo caratterizzato ancora da forte instabilità, con possibilità di brevi precipitazioni nella primaparte della giornata. Venti ancora di Maestrale e mare mosso. Temperaturo al di sotto della media del periodo.

Domenica 23 - lunedì 24 maggio

Cielo generalmente poco nuvoloso, con qualche annuvolamento nel pomeriggio. Venti settentrionali moderati e mare mosso con tendenza ad attenuazione del moto ondoso da lunedì. Temperature in aumento le massime, ancora fresche le notturne.

Martedì 25 - Mercoledì 26 maggio

Cielo sereno per venti deboli meridionali e temperature in aumento. Mare poco mosso.

Nei giorni successivi, i modelli prevedono l’avvicinarsi di una nuova perturbazione atlantica, con venti meridionali forti e successivi temporali. Breve miglioramento per fine mese e ritorno di correnti orientali dai primi di giugno, con la stesa instabilità di questi giorni.

Ma, ci aggiorneremo meglio!

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