28
i La preistoria di Lampedusa

La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Second chapter of the book "La preistoria di Lampedusa" (book in Italian).The book collects all the studies of Diego Ratti about the island of Lampedusa and its prehistory. Neolithic and Eneolithic remains and traces on the island of Lampedusa are presented and discussed to illustrate how an original culture developed independently on the island between the fifth and the fourth millennium b.c. with cultural links to Sicily, Malta and North Africa.

Citation preview

Page 1: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

i

La preistoria di Lampedusa

Page 2: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

ii

La dea madre di Lampedusa

Page 3: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

La preistoria di

Lampedusa

Diego Ratti

Page 4: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

iv

Copyright © 2015 Diego Ratti

Tutti i diritti sono riservati. Questo libro e ogni sua parte non possono essere riprodotti o utilizzati in alcu-

na maniera senza consenso scritto espresso dell’ autore.

Prima Edizione: 2015

Sito internet dell’ autore: www.lopadusa.com

Page 5: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

Dedica

A mia moglie Weslaine

Page 6: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2
Page 7: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

Indice dei contenuti

Ringraziamenti vii

Premessa dell' autore viii

Introduzione 9

Capitolo 1: Un secolo di opportunità perdute 10

Capitolo 2: Lampedusa nel V millennio a.C. 20

Capitolo 3: La vita domestica 27

Capitolo 4: Rondelle neolitiche 38

Capitolo 5: Il villaggio di Cala Creta 59

Capitolo 6: Le necropoli sommerse 79

Capitolo 7: Una civiltà scomparsa sotto il mare 113

Capitolo 8: Religione e culto 129

Conclusione 149

Appendice : Archeoastronomia 150

Catalogo 165

Tavole 183

Note 188

Bibliografia 189

Glossario 192

Page 8: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2
Page 9: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

vii

Ringraziamenti

L’ autore desidera ringraziare:

Mio padre Pietro per avermi portato a Lampedusa da bambino insegnandomi ad ap-

prezzarne la bellezza, la storia e l’ archeologia.

I miei figli Pietro Neto e Lorenzo José per l’ aiuto e la compagnia nelle mie escur-

sioni culturali sull’ isola di Lampedusa.

L’ Associazione Culturale Archivio Storico Lampedusa ed il suo presidente architet-

to Antonino Taranto per l’ aiuto ed il supporto, nonché per il continuo e instancabile

sforzo nel cercare di salvaguardare il patrimonio storico, archeologico e culturale dell’

isola.

Il sindaco del Comune di Lampedusa e Linosa Giusy Nicolini la cui battaglia a tute-

la dell’ ambiente di Lampedusa ha contribuito a salvare alcune importanti tracce della

preistoria di Lampedusa.

Il professor Sebastiano Tusa per aver dato attenzione alle mie segnalazioni sulle

tracce di reperti preistorici presenti sull’ isola.

Ringrazio infine tutti coloro che, condividendo lo spirito di questa iniziativa, colla-

boreranno alla salvaguardia dello straordinario patrimonio archeologico di Lampedusa

rispettandolo e proteggendolo.

Page 10: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

viii

Premessa dell’ autore

Quando mio padre mi portò a Lampedusa all’ età di sei anni mostrandomi per la

prima volta i “cerchi di pietra” non avrei mai pensato di ritrovarmi qualche decennio più

tardi a scrivere un libro sulla preistoria di Lampedusa: un compito certamente troppo

grande per le mie capacità. Il mio rammarico scrivendo queste pagine nasce infatti dalla

consapevolezza di non possedere tutte le conoscenze scientifiche necessarie che nel

mondo dell’ archeologia moderna e multidisciplinare solo si acquisiscono sul campo e

che anni di studio da autodidatta, nonostante l’ impegno e la passione, certamente non

possono sostituire.

Iniziando a scrivere questo piccolo libro ritenevo inizialmente di dovermi porre co-

me obiettivo quello di riuscire a risvegliare l’ interesse circa la preistoria di Lampedusa

nel mondo scientifico ed accademico, poi mi sono reso conto che potrò ritenermi soddi-

sfatto del mio sforzo se questo lavoro sarà capace di risvegliare la passione per la

preistoria di Lampedusa anche in un solo bambino come capitò a me tanti anni fa guar-

dando i cerchi di pietra. Gli errori commessi nell’ ultimo secolo che hanno danneggiato il

patrimonio archeologico dell’ isola non saranno ripetuti solo se la nuova generazione

imparerà ad apprezzarne la bellezza e l’ importanza.

Infine, ripensando a tante estati trascorse sull’ isola, sento di avere ricevuto molto in

termini di affetto ed esperienze da Lampedusa e dalla gente che qui ho incontrato, per

questo spero, scrivendo queste pagine, di fare qualcosa di buono per l’ isola che mi ha

ospitato per tanti anni.

Il "Codice dei beni culturali e del paesaggio" favorisce e sostiene la partecipazione

di soggetti privati alla valorizzazione del patrimonio culturale (Articolo 6 comma 3) con-

siderandola attività socialmente utile (Articolo 111 comma 4): la legge sancisce che

anche l’ impegno dei singoli soggetti privati è importante per la salvaguardia del patri-

monio culturale del nostro paese, facendo mio questo principio ho raccolto in questi anni

dati e documentazione fotografica ed ho effettuato studi sulla preistoria di Lampedusa

che, di seguito esposti, auspico possano essere di qualche utilità alle Soprintendenze nel-

la loro attività di ricerca e di tutela del patrimonio archeologico di Lampedusa, oggi in

grande pericolo. L’ azione dell’ uomo nell’ ultimo secolo ha infatti gravemente danneg-

giato i resti della cultura preistorica di Lampedusa cancellandone per sempre molte delle

tracce materiali, un intervento di tutela e conservazione da parte delle Autorità compe-

tenti è quanto mai urgente.

E’ importante ricordare a chi legge, a chi vive sull’ isola e a chi ha la fortuna di visitare

Lampedusa, che ogni ritrovamento fortuito di reperti archeologici deve essere per legge

segnalato alle autorità competenti e che solo in questo modo è possibile contribuire come

privati cittadini alla salvaguardia del patrimonio archeologico dell’ isola.

Tutti i siti presentati in questo libro che non erano già stati pubblicati sono stati se-

gnalati alle Autorità competenti dall’ autore, tutti i reperti trovati da chi scrive e descritti

in questo libro sono stati denunciati alle Autorità competenti e quindi consegnati o con-

servati in attesa di istruzioni specifiche al fine di garantirne la tutela e salvaguardia nella

speranza che possano presto essere ospitati dal Museo Storico delle Isole Pelagie non

appena questo sarà stato restaurato e riaperto.

Sfortunatamente, ad oggi, nonostante le molte segnalazioni e denunce di ritrovamen-

ti fortuiti fatte negli ultimi anni nessuna iniziativa concreta è stata ancora presa per

studiare, salvaguardare e valorizzare la preistoria di Lampedusa, questo anche a causa

della grave mancanza di risorse economiche che affligge le autorità preposte alla tutela

del patrimonio archeologico. Anche per questo ho deciso di pubblicare questo scritto:

rendendo pubblico il grande potenziale archeologico dell’ isola di Lampedusa probabil-

mente sarà più facile trovare le risorse per studiarlo e tutelarlo.

Page 11: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

9

Introduzione

Il risultato delle scarse ricerche sulla preistoria di Lampedusa è stata l’ accettazione

acritica da parte della comunità scientifica dell’ ipotesi che l’ isola abbia poco da offrire

allo studio della preistoria del Mediterraneo: al contrario, obiettivo di questo scritto è

dimostrare che l’ isola di Lampedusa fu popolata ininterrottamente a partire dall’ inizio

del quinto millennio a.C. per più di mille anni da una popolazione preistorica che ha svi-

luppato una cultura autonoma e che ha lasciato tracce della sua esistenza di grande valore

artistico ed interesse scientifico.

Idoletto preistorico in pietra

Page 12: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

20

Capitolo 2: Lampedusa nel V millennio a.C.

Ad oggi l’ unico dato archeologico certo per quanto riguarda lo studio della preisto-

ria di Lampedusa è il ritrovamento di Cala Pisana4 e da questo si deve partire. I pochi

frammenti ceramici ritrovati negli anni ’70 a Cala Pisana ci permettono infatti di fornire

un inquadramento cronologico sufficientemente preciso per il primo insediamento prei-

storico di Lampedusa circa il quale si ha notizia: la decorazione di questi frammenti è

tipica della facies di Stentinello, una facies a ceramica impressa che si diffuse a partire

dall’ inizio del quinto millennio a.C. in tutta la Sicilia centrale, orientale e nella Calabria

meridionale. I frammenti ceramici di Cala Pisana, secondo Tusa9, ricordano quelli dei li-

velli stentinelliani della Grotta dell’ Uzzo che si collocano cronologicamente intorno al

4800 a.C. quindi nello stesso periodo della fase di Ghar Dalam nella vicina Malta32

in cui

altri coloni portatrici della medesima cultura erano appena sbarcati dalle coste siciliane.

Figura 2.1: Sequenza stratigrafica e datazioni dalla grotta dell’ Uzzo (in Tusa

9)

Page 13: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

21

Al tempo della sua prima colonizzazione nel neolitico (circa 4800 a.C.), Lampedusa go-

deva di un clima più umido10

rispetto ad oggi con maggiori precipitazioni e condizioni

idonee allo sviluppo di una comunità agricola. Non essendo mai stato effettuato uno stu-

dio sul paleo-clima di Lampedusa per comprendere come potesse apparire l’ isola ai suoi

primi abitanti possiamo basarci sugli studi e sulle osservazioni della moderna ricerca ar-

cheologica multidisciplinare compiuti in Sicilia, nella vicina Malta e in Nord Africa.

A nord di Lampedusa, gli studi paleoclimatici relativi alla Sicilia si basano princi-

palmente su dati petrografici e geochimici dalla grotta di Carburangeli11

e su dati

ricavati dai sedimenti lacustri del lago Preola e del lago Pergusa12

: questi studi confer-

mano che la Sicilia godesse di un clima molto più umido e fresco di quello attuale con

maggiori livelli di precipitazioni e quindi una maggiore ricchezza di flora e fauna nella

prima parte dell’ Olocene con un picco nel livello di precipitazioni, di profondità dei la-

ghi e di velocità di accrescimento delle stalagmiti nel periodo compreso tra 8500 e 7500

anni fa.

Risulta interessante notare come il periodo transizionale dal Mesolitico al Neolitico,

nella stratigrafia della Grotta dell’ Uzzo9 coincida proprio con questo picco di umidità:

dal 5700 a.C. (circa 7700 anni fa) nella sequenza della Grotta dell’ Uzzo cominciano ad

apparire tracce di animali da allevamento associati a materiali litici tipicamente neolitici

e alla prima ceramica impressa siciliana. Con la diffusione della rivoluzione neolitica in

Sicilia inizia a diminuire il livello di precipitazioni ed il clima inizia a trasformarsi gra-

dualmente tendendo a divenire progressivamente più secco pur rimanendo comunque più

umido e freddo di quello attuale: fino a 4500 anni fa (2500 a.C.) infatti il livello dei laghi

siciliani continua ad essere significativamente più alto di quello attuale. L’ inaridimento

della Sicilia ed il raggiungimento di un clima simile a quello attuale sembrerebbe un fe-

nomeno che riguarda il terzo millennio a.C.

Facendo l’ipotesi che il paleo-clima di Lampedusa non dovesse discostarsi molto da

quello della Sicilia possiamo immaginare che i primi coloni giunti sull’ isola intorno al

4800 a.C. dovessero trovare una Lampedusa ben diversa dall’ arido tavolato calcareo che

conosciamo oggi: potremmo a ben ragione parlare di una “Lampedusa verde” con una

ricca macchia mediterranea, abbondanti piogge invernali ed un periodo estivo più fresco

con buone riserve idriche sotterranee e ampie opportunità di raccolta dell’ acqua piova-

na, condizioni ideali per la fondazione di una colonia agricola.

L’ arrivo dei coloni e la necessità di piantare le prime coltivazioni agricole molto

probabilmente deve essere stato associato ad un iniziale intervento di disboscamento in

alcune zone dell’ isola per ottenere spazi coltivabili e per accumulare legna come com-

bustibile per il riscaldamento domestico e per la produzione di ceramica: un giorno

indagini sui campioni palinologici potrebbero fornire un quadro cronologico preciso per

questi avvenimenti, in attesa che ciò avvenga possiamo rifarci all’ esperienza Maltese.

Nella vicina Malta i primi coloni del neolitico portarono insieme all’ agricoltura an-

che corredi ceramici associabili alla facies di Stentinello13

: ciò dimostra che le due

isole, Malta e Lampedusa, devono essere state colonizzate da genti appartenenti al mede-

simo contesto culturale siciliano e nello stesso orizzonte cronologico, per questo i

risultati delle ricerche archeologiche multidisciplinari14

svolte a Malta possono aiutarci a

comprendere in buona approssimazione la sequenza di eventi associati alla prima colo-

nizzazione di Lampedusa in attesa che ricerche scientifiche vengano fatte anche sulla

nostra isola.

I dati palinologici di Malta indicano come l’ influenza delle attività agricole umane

sull’ isola risalga all’ inizio del quinto millennio a.C. con le prime tracce di interventi di

disboscamento della macchia mediterranea, la formazione di macchie di prateria e tracce

di coltivazione di cereali.

Page 14: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

22

Figura 2.2: questa immagine di Lampedusa verde dopo le piogge invernali aiuta ad

immaginare il paesaggio dell’ isola al momento della prima colonizzazione (foto di Fa-

bio Giovanetti)

Anche a sud di Lampedusa la stratigrafia ottenuta in diversi siti Capsiani della Tu-

nisia (la Cultura Capsiana era una cultura diffusa in Tunisia , Algeria e Libia durante la

transizione tra Mesolitico e Neolitico) confermano l’ esistenza di un clima umido caratte-

rizzato da maggiori precipitazioni nel periodo della colonizzazione di Lampedusa.

Spostandosi ancora più a sud all’ interno della Tunisia i depositi di paleo-suolo (presso il

sito capsiano di Sbeitla Wadi15

) indicano tra 8000 e 7000 anni la presenza di un’ abbon-

dante idrografia risultante da condizioni climatiche più fresche e bagnate.

I dati per la Sicilia, Malta e la Tunisia sono omogenei e consentono di estendere a

Lampedusa l’ esistenza di condizioni climatiche favorevoli all’ insediamento di una co-

lonia agricola: i primi agricoltori che colonizzarono Lampedusa dovettero portare con sé

piante, semi ed i primi animali da allevamento. Considerando la distanza di Lampedusa

dalla Sicilia, la difficoltà dell’ attraversata via mare ed il tipo di imbarcazioni utilizzate

nel 4800 a.C (grandi zattere e piroghe spinte a remi ricavate da tronchi) la

colonizzazione deve essere stata pianificata e non il risultato di sbarchi fortuiti, inoltre

devono esserci stati periodici contatti con la “madrepatria” per introdurre nuovi capi di

bestiame, nuovi semi, nuovi coloni, materie prime assenti a Lampedusa come l’

ossidiana ed altri generi e prodotti necessari alla fondazione di una colonia almeno

durante la prima fase della colonizzazione fino al raggiungimento della piena autonomia.

Per sostenere una decina di famiglie possiamo ipotizzare che i primissimi coloni

debbano aver trasportato con sè almeno una dozzina di capre, pecore, maiali ed almeno

una tonnellata di scorte di grano per i primi mesi. I materiali faunistici recuperati dal

fondo di capanna neolitica di Cala Pisana4 comprendono resti di caprini domestici

Page 15: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

23

e di cinghiali addomesticati confermando la presenza di un’ attività di allevamento di

animali fin dall’ inizio della colonizzazione.

Per trasportare il primo nucleo di coloni con le scorte e gli animali dobbiamo

necessariamente pensare ad una piccola flotta di almeno 10 o 15 rudimentali

imbarcazioni a remi ottenute con tronchi e rami che, a pieno carico, per sfruttare il

periodo più adatto a questo tipo di attraversata, doveva essere pronta per salpare dalla

costa meridionale della Sicilia nei nei mesi estivi (probabilmente negli anni intorno al

4800 a.C.).

L’ attraversata di cento miglia nautiche dalle coste dell’ agrigentino a Lampedusa

con imbarcazioni preistoriche a pieno carico poteva richiedere almeno due giorni oltre

che un bagaglio considerevole di conoscenze teoriche sulla navigazione di alto mare con

astri e sole come unici punti di riferimento.

Per quanto riguarda invece le risorse locali che Lampedusa poteva offrire ai coloni,

oltre alla ricca fauna terrestre ed ittica che deve essere stata necessariamente inclusa

nella dieta iniziale dei primi coloni, troviamo la selce, l’ argilla ovviamente, sale,

conchiglie e spugne marine, legna e pietra da costruzione.

Figura 2.3: questa immagine di Lampedusa verde dopo le piogge invernali aiuta ad

immaginare il paesaggio dell’ isola al momento della prima colonizzazione (foto di Fa-

bio Giovanetti)

Un’ altra importante osservazione sull’ aspetto della “Lampedusa neolitica” riguarda

la superficie coltivabile che doveva essere più vasta di quella attuale a causa del livello

del mare più basso che lasciava scoperte estese aree in prossimità della linea di costa sud

e sud-orientale dell’ isola dove la batimetria attuale ha un profilo che decresce in misura

graduale: in particolare è possibile ipotizzare che intorno al 4800 a.C. la linea di costa

potesse essere circa da 10 a 15 metri più bassa di quella attuale.

Page 16: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

24

Questa stima del livello del mare è ricavata utilizzando i dati del modello16

isostati-

co-eustatico del team di ricercatori composto da Antonioli, Lubeck, Purcell e Silenzi che

si basa sull’ analisi dei rilievi di campioni biologici, sedimentologici, erosionali e ar-

cheologici in diverse località costiere tra cui, di nostro interesse, Djerba in Tunisia,

Marettimo, San Vito Lo Capo e Taormina in Sicilia, Capo Caccia e Orosei in Sardegna. I

più recenti studi sulla geologia di Lampedusa portano ad escludere l’ esistenza di movi-

menti neotettonici17

, ciò implica la prevalenza18

della componente eustatica nella

determinazione della paleo-idrografia dell’ isola e quindi la possibilità di escludere sco-

stamenti dovuti a fattori locali rispetto alle stime del modello.

Figura 2.4: Curva di crescita del livello del mare stimata con il modello

16 di

Antonioli et al.: livello del mare in metri sulla scala verticale e millenni a.C. sull’ asse

orizzontale.

Page 17: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

25

Figura 2.5: Il Canale di Sicilia e le curve corrispondenti al livello del mare stimato

nel 6000 a.C. La linea tratteggiata che passa nelle vicinanze di Lampedusa indica un li-

vello del mare stimato di 18 metri inferiore ad oggi

Page 18: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

26

Figura 2.6: Il Canale di Sicilia e le curve corrispondenti al livello del mare stimato

nel 4000 a.C. La linea tratteggiata che passa nelle vicinanze di Lampedusa indica un li-

vello del mare stimato di 8 metri inferiore ad oggi

Page 19: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

149

Conclusione

Le ipotesi avanzate e gli interrogativi sollevati durante la stesura di questo contribu-

to allo studio sulla preistoria di Lampedusa mi auguro possano stimolare l’ inizio di studi

e ricerche fatte in modo professionale, con metodi, mezzi e strumenti scientifici che,

sfortunatamente, chi scrive, autodidatta e studioso per passione, non ha a disposizione.

E’ caratteristica essenziale del metodo scientifico che le ipotesi siano testate, accet-

tate o rifiutate sulla base di esperimenti e dati certi ed oggettivi: in questo senso auspico

che tra i tanti studiosi e ricercatori di archeologia che contribuiscono alla ricerca e allo

studio del patrimonio archeologico italiano e siciliano, ci sia qualcuno che possa miglio-

rare correggere ed ampliare quanto io ho cercato di presentare qui senza alcuna pretesa di

esaustività ed infallibilità, senza interesse commerciale ma soltanto motivato dal deside-

rio di arricchire la nostra conoscenza circa il lontano passato di Lampedusa.

L’ autore

Diego Ratti

Page 20: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

183

TAVOLE

Tavola I – Cronologia

Tavola II – Mappa – Sicilia, Malta e Lampedusa nel Neolitico Medio

Tavola III – Mappa – Sicilia, Malta e Lampedusa nell’ Eneolitico Iniziale

Tavola IV – Mappa – Lampedusa

Page 21: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

184

TAVOLA I Tavola cronologica delle principali fasi riconoscibili nella preistoria di Lampedusa nel

periodo compreso tra il Neolitico Medio e l’ Eneolitico Medio con alcune corrispondenti

fasi della preistoria di Malta e della Sicilia che presentano contatti, sincronie e confronti

possibili con Lampedusa.

PERIODO

LAMPEDUSA

MALTA

SICILIA

4800-4400 AC Cala Pisana:

Capanne stentinelliane

Ceramica stentinelliana

Aria Rossa:

Rondelle neolitiche

Capanne circolari

Ghar Dalam:

Ceramica

stentinelliana

Stentinello:

Villaggio

Trincerato

Ceramica

stentinelliana

4400-4100 AC Cala Creta

Punta Parrina

Cala Uccello:

Capanne circolari

Dolmen

Grotte

Grey Skorba

Red Skorba:

Capanne

circolari

Piano Vento:

Capanne circolari

neolitiche

4100-3600 AC Cala Creta

Punta Parrina

Cala Uccello

Capo Grecale:

Capanne circolari

Grotte

Rock cut tombs

Tabaccara:

Capanne circolari

Struttura ansata (tempio)

Rock cut tombs

Zebbug:

Ceramica incisa

Rock cut tombs

Piano Vento

Cntr. Scintilia

Cntr. Tranchina

Rock cut tombs

Ceramica incisa

Stile San Cono-

Piano Notaro-

Grotta Zubbia

3600-3300 AC CRISI: perdita di area

coltivabile, sommersio-

ne delle necropoli più

antiche

MIGRAZIONE: mo-

vimenti demografici

verso Sicilia e Malta

Ggantija:

Templi

Rock cut tombs

Inizia la fase dei

Templi

3300-3000 AC ABBANDONO

Tarxien:

Grandi templi

Ipogei

Page 22: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

185

TAVOLA II Sicilia, Lampedusa e Malta nel Neolitico Medio: siti menzionati nel testo

Page 23: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

186

TAVOLA III Sicilia, Lampedusa e Malta all’ inizio del periodo Eneolitico: siti menzionati nel testo

Page 24: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

187

TAVOLA IV Lampedusa: siti menzionati nel testo

Dati cartografici © 2014 Google ; imagery © DigitalGlobe

Page 25: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

188

Note

-La Figura 1.3 e la Figura 1.4 sono tratte dalla pubblicazione “Tracce di un insediamento neolitico

nell’ isola di Lampedusa” G. Radi, 1973 in Atti della Società Toscana di Scienze Naturali- Serie A - pp

197-205.Ringraziamo tanto l’ autrice quanto la casa editrice a cui spettano tutti i diritti sull’ immagine.

-Le ricostruzioni del paesaggio in Appendice sono realizzate utilizzando la piattaforma Google Earth e

ortofoto del portale “Geoportale Regione Siciliana” all’ url - http://www.sitr.regione.sicilia.it.

-Le ricostruzioni dell’ orizzonte in Appendice sono realizzate utilizzando la piattaforma SVC v.5.8.6

di Kerry Shetline, i cui algoritmi numerici si basano su “Astronomical Algorithms” di Jean Meeus,

Page 26: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

189

Bibliografia

1“Lampedusa, Linosa e Lampione” Thomas Ashby, 1912 in Annals of Archaelogy, Vol

IV 1911 pp11-34 2 Diceglie “Telerilevamento archeologico di Lampedusa”, 1994 Falsano di Bari

3”Studi sulle ossidiane italiane, IV datazione con il metodo delle tracce di fissione”

Bigazzi, Bonadonna, Belluomini, Malpieri (1971) Boll. Soc. Geologica Italiana 90 (4)

469-480 Roma 4 “Tracce di un insediamento neolitico nell’ isola di Lampedusa” G. Radi, 1973 in Atti

della Società Toscana di Scienze Naturali- Serie A - pp 197-205 5 “Biogeografia delle isole Pelagie” , Aldo Segre, Rendiconti dell’ Accademia Nazionale

delle Scienza detta dei XL , 1960 serie IV Vol XI 6 “Lampedusa scavi 1985-1988” A. De Miro – C. Aleo Nero

7 “Le Strutture curvilinee di Lampedusa: proposta di interpretazione” Armida De Miro,

in Quaderni dell’ Istituto Archeologia, Università di Messina, n. 9 , year 1994. 8 “La Necropoli protoeneolitica di Piano Vento nel territorio di Palma di Montechiaro”

Giuseppe Castellana, Agrigento 1995 9“La Sicilia nella Preistoria” by Sebastiano Tusa 1999, Sellerio Ed.

10 “Holocene Paleohydrological changes in the Central Mediterranean as reflected by

Lake-level fluctations” Magny, Vannière, Peyron, Millet, March 2011, University of

Franche-Comtè Besancon FR 11

“Holocene climate variability in Sicily from a discontinuous stalagmite record and the

Mesolithic to Neolithic transition” Silvia Frisia, Andrea Borsato, Augusto Mangini,

Christoph Spötl, Giuliana Madonia, Ugo Sauro, , Quaternary Research, Volume 66,

Issue 3, November 2006, Pages 388-400 12 “

Holocene hydrological changes in south-western Mediterranean as recorded by lake-

level fluctuations at Lago Preola, a coastal lake in southern Sicily, Italy” – Magny et all

Quaternary Science Reviews Volume 30, Issues 19–20, September 2011, Pages 2459–

2475 13

”Sicilia e Malta durante il Neolitico” Giannitrapani, Prima Sicilia 1997 14

“Holocene climate change, vegetation history and human impact in the Central

Mediterranean: evidence from the Maltese Islands” Carroll, Hunt,Schembri, Bonanno in

Quaternary Science Reviews Volume 52, 2 October 2012, Pages 24–40 15

“Chronostratigraphy of Holocene alluvial archives in Wdi Sbeitla basin (central

Tunisia) ” Kamel Zerai in Geomorphologie: relief, processus, environment, 2009 n.4 p

271-286 : periodo umido dal 800 al 400 a.c in Tunisia 16

“Sea-level change along the Italian coast for the past 10,000 years” Kurt Lambeck,

Fabrizio Antonioli, Anthony Purcell, Sergio Silenzi, , Quaternary Science Reviews,

Volume 23, Issues 14–15, July 2004, Pages 1567-1598 17

"Il Tirreniano dell’ isola di Lampedusa: le successioni di Cala Maluk e Cala Uccello”

Buccheri, Renda, Morrelae, Sorrentino : da Boll. Soc. Geol. It. 118 (1999) 361-373 18

“The Pelagian islands: a new geological interpretation form sedimentological and

tectonic studiesand its bearing on the evolution of the central Mediterranean Sea”

Grasso- Pedley - 1985 19

“The Italian Obsidian Sources” Bigazzi, Oddone, Radi - Archemetriai Muhely 2005/1 20

“The provenancing of ochres from the Neolithic Temple Period in Malta”Nicola

Attard Montalto, Andrew Shortland, Keith Rogers, Journal of Archaeological Science,

Volume 39, Issue 4, April 2012, Pages 1094-1102 21

“The Early Mediterranean Village”, John Robb, Cambridge University Press, 2007

Page 27: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

190

22 “Indagine antropologica e paleodemografica della necropoli di Paino Vento”,

Francesco Mallegni in G. Castellana La necropoli Protoeneolitica di Piano Vento. 23

Podborsky, V. 1988. Těšetice-Kyjovice 4. Rondel osady lidu s moravskou malovanou

keramikou (Das Rondell der Niederlassung des Volkes mit Mährischer Bemalter

Keramik). Brno: Opera Universitatis Purkynianae Brunensis, Facultas Philosophica 277. 24

The Stonehenge people: an exploration of life in neolithic Britain» .R. Castleden, «

Routledge, 1992 25 “

More than just ceramics: The formation and development of the Bavarian group of

Stroke-ornamented ware Culture” by Florian Eibl 26

«Lampedusa Stonehenge» Diego Ratti 2011, studi di archeo-astronomia dell’ autore

pubblicati sul sito www.lopadusa.com e in appendice a questo libro. 27

«Orientation of the northern gate of the Goseck Neolithic rondel”, Marianna Riddestad 28

“Il grande cerchio di pietra degli antichi Comenses”, Adriano Gaspani Ed. Terra

Insubre, anno 2009 29

“Insularity and Isolation: Malta and Sicily in Prehistory , Bonanno, in the Hybleans

the Hybleans in Malta in Atti del Convegno Internazionale Catania 2006 30

“An Archaeology of the Senses: Prehistoric Malta” Robin Skeates, Oxford

University Press, USA (November 5, 2010) 31

“La necropoli di contrada Tranchina di Sciacca” 2008 Domenica Gullì. 32

“Malta Prehistory and Temples”, David H. Trump Malta's living heritage Series,

2002 33

“La Necropoli protoeneolitica di Piano Vento nel territorio di Palma di Montechiaro”

Giuseppe Castellana, Agrigento 1995 – Figura 41 – Pagina 69. 34 a-b

”Archeologia del Neolitico”, Pessina e Tinè, Carocci Editore, I edizione del 2008,

III ristampa del 2012: 34a

cap. 9, 34b

pag. 270. 34 c-d

”Archeologia del Neolitico”, Pessina e Tinè, Carocci Editore, I edizione del 2008,

III ristampa del 2012: 34c

pag. 263, 34d

pag. 255. 35

”L’ occupazione delle grotte in età preistorica nel territorio agrigentino”, Domenica

Gulli, Soprintendenza Beni Culturali e Ambientali di Agrigento. 36

“Segreti dell’ antica Malta” J.D. Evans,Thames and Hudson, Londra, II edizione del

1969 pagina 60. 37

“La facies di San Cono - Piano Notaro – Grotta Zubbia nel quadro delle relazioni con

l’ Egeo nel primo eneolitico siciliano”, Claudia Speciale, in “Atti della XLIII Riunione

Scientifica – L’ età del rame in Italia”, Firenze 2011.. 38

“Prehistoric tombs near Zebbug, Malta”, Baldacchibo ed Evans, Papers of the Brithis

School at Rome” , Vol. 22 (1954) pagina 15. 39

“Prehistoric tombs near Zebbug, Malta”, Baldacchibo ed Evans, Papers of the Brithis

School at Rome” , Vol. 22 (1954) pagina 18. 40

“Nuovi dati di cronologia assoluta dell’ età del rame: la necropoli di contrada Scintilia

di Agrigento”, Domenica Gulli e Filippo Terrasi, Preistoria e protostoria, Atti dell’

Incontro di Studi Università di Verona 25/6/2013 41

“L’ eneolitico in Italia centro-meridionale e Sicilia attraverso la prospettiva delle

nuove ricerche nel mondo egeo-balcanico”, Massimo Cultraro, Storia, Preistoria e

protostoria, Atti dell’ Incontro di Studi Università di Verona 25/6/2013 Vol I pag 213. 42

“Domesticating Landscapes: Sicily and the Maltese Islands in the later Neolithic and

Eneolithic ages””, Massimo Cultraro, Proceeding of the Conference St Julians, Malta,

2007 “Interconnections in the central Mediterraean: the Maltese islands and Sicily in

history”. 43

“Prima Sicilia alle origini della società siciliana” a cura di Sebastiano Tusa 1997, Vol.

II fig II.7 Regione Siciliana..

Page 28: La Preistoria Di Lampedusa Capitolo2

191

44 Confronta con la maschera di terracotta dalla tomba 3 della necropoli di Piano Vento a

pagina 162 di “La Necropoli protoeneolitica di Paino Vento nel territorio di Palma di

Montechiaro” Giuseppe Castellana, Agrigento 1995 44b

Confronta con il capitolo “Le fosse votive della necropoli e credenze religiose” pagg.

67-80 di “La Necropoli protoeneolitica di Paino Vento nel territorio di Palma di

Montechiaro” Giuseppe Castellana, Agrigento 1995 45

“Neolithic Representations of the Human Form from the island of Malta and Gozo” T.

Zammit and Charles Singer in Anthropological Institute of Great Britain and Ireland Vol.

64 (Jan-Jun, 1924), pp. 67-100 46

“Excavations in Malta in 1914”, Thomas Ashby, T. Zammit and Giuseppe Despott

Royal Anthropological Institute of Great Britain and Ireland Vol. 16, (Feb., 1916), pp.

17-22 47

”Piano di gestione Isole Pelagie” POR 1999.IT.16.1PO.011/1.11/11.2.9/0347” Parte I

Fase Conoscitiva, sezione2.3.6, pagina 331. 48

”Piano di gestione Isole Pelagie” POR 1999.IT.16.1PO.011/1.11/11.2.9/0347” Tavola

17 Carta dei Vincoli SIC ITA040001 e ITA04002 49

“Prima Sicilia alle origini della società siciliana” a cura di Sebastiano Tusa 1997, Vol.

II fig II.7 Regione Siciliana.. 50

La facies di San Cono-Piano Notaro-Grotta Zubbia nel quadro delle relazioni con

l’Egeo nel primo Eneolitico siciliano”, Claudia Speciale “, XLIII Riunione Scientifica -

L’età del rame in Italia. 51

“La Sicilia nella Preistoria” , Sebastiano Tusa 1999, Sellerio Ed. 52

“Crocodiles in the Sahara Desert: An Update of Distribution, Habitats and Population

Status for Conservation Planning in Mauritania”. Brito, Martínez-Freiría, Sierra, Sillero,

Tarroso PLoS ONE 01/2011 53

“A comparative study of ancient Maltese skulls”, Anton Mifsud, Charles Savona-

Ventura, Jane Andrews 54

“Prehistoric medicine in Malta”, Anton Mifsud, C. Savona-Ventura, 1999 ISBN

99909-68-93-4 55

“The gods of the egyptians” Wallis Budge 1904 VOL I 56

“Predynastic burials” Alice Stevenson, 2009 UCLA Encyclopedia of Egyptology 57

“Predynastic Egypt: new data from Maadi” Isabella Caneva, Marcella Frangipane,

Alba Palmieri 58

“The Egyptian Predynastic: A Review of the Evidence” Kathryn A. Bard

Journal of Field Archaeology Vol. 21, No. 3 (Autumn, 1994), pp. 265-288 59

“La civiltà della Dea": Marija Gimbutas, edizione in Italiano 2012 Nuovi Equilibri 60

“Underground religion: cult and culture in prehistoric Italy": Ruth Whitehouse,

University of London 1992 61

“Archeologia del Neolitico": Pessina, Tinè, 2008 edizioni Carocci

Appendice

a1 Adriano Gaspani “Il grande cerchio di pietra degli antichi Comenses” Ed. Terra

Insubre, anno 2009 a1

Marianna Riddestad, «Orientation of the northern gate of the Goseck Neolithic rondel” a3

Laskar, J. , "Secular Terms of Classical Planetary Theories Using the Results of Gen-

eral Relativity"1986 a4

John J. Rogers “Origins of the ancient constellations: the Mesopotamian traditions”