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La prevenzione e la vaccinazione negli asplenici Pietro Ragni Struttura Governo Clinico

La prevenzione e la vaccinazione negli asplenici - seremi.it Ragni_asplenici.pdf · In molti altri casi la diagnosi richiederebbe approfondimenti diagnostici: •sarcoidosi •amiloidosi

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La prevenzione e la vaccinazione

negli asplenici

Pietro Ragni

Struttura Governo Clinico

ma …

Gratuità

≠Offerta attiva

Buona copertura vaccinale

La vaccinazione delle persone a rischio

aumentato dovrebbe essere intesa come

strumento di cura,

in un percorso clinico e assistenziale

La milza interviene con diversi meccanismi, sia

immunitari sia aspecifici, sulla difesa dalle infezioni

La funzionalità ridotta o assente della milza può

quindi essere responsabile di una maggiore

suscettibilità alle infezioni

Asplenia e iposplenia

Asplenia: assenza – anatomica o funzionale - della

milza.

La funzionalità splenica è assente in caso di

splenectomia chirurgica, di asplenia congenita, o

dopo trombosi dell’arteria splenica.

Iposplenia

Iposplenia: perdita parziale della funzionalità della

milza.

Mandell, Douglas, and Bennett's Principles and Practice

of Infectious Diseases . Eighth Edition, 2015

Mandell, Douglas, and Bennett's Principles and Practice

of Infectious Diseases

Eighth Edition, 2015

Diagnosi di ipo/a-splenia

In alcuni casi ci si può accontentare di una diagnosi

presuntiva :

• ripetute crisi emolitiche da anemia a cellule falciformi

(spesso responsabili anche di asplenia vera e propria)

•graft-versus-host disease (GvHD) cronica

•pazienti trattati con irradiazione della milza

In molti altri casi la diagnosi richiederebbe

approfondimenti diagnostici:

• sarcoidosi

• amiloidosi

• infezione da HIV

• malaria

• celiachia dell’adulto con protratta esposizione al glutine

(oggi la causa più frequente di iposplenia)

• epatopatia alcolica

• patologie neoplastiche o cistiche

• malattie autoimmuni

Gold standard diagnostico di iposplenia:

Scintigrafia con globuli rossi marcati

Alternative diagnostiche più economiche

-- esame del sangue periferico con microscopio a contrasto di

fase (rilevare cambiamenti nelle emazie)

-

-

-

- Quantificazione dei corpi di Howell-Jolly nelle emazie

(meno sensibile ma più agevole)

Mandell, Douglas, and Bennett's Principles and Practice

of Infectious Diseases

Eighth Edition, 2015

- Significativa riduzione del volume della milza rilevata con

tecniche di imaging (predittiva almeno nei casi di trapianto

di cellule staminali ematopoietiche)

Al momento non vi sono indicazioni certe

sull’approccio routinario alla

diagnosi di iposplenismo

Quindi …?

Il rischio infettivo negli asplenici

La condizione di iposplenia e, soprattutto, quella di

asplenia espongono a rischio aumentato di

infezioni, anche gravi e con decorso molto rapido.

Il rischio di infezione più temibile è quello di

infezioni invasive e di sepsi.

SEPSI

Si hanno quadri di sepsi fulminante, meningite o

polmonite dovute soprattutto a germi capsulati:

S. pneumoniae, N. meningitidis e Hib

Alcuni usano ancora il termine

OPSI

Overwhelming Post Splenectomy Infection

emergenza medica

e impongono un immediata terapia antibiotica

Le manifestazioni della

sepsi nell’asplenico

costituiscono una vera

Il decorso clinico si misura in ore piuttosto che in

giorni

Letalità: 50 – 70%

La maggior parte dei decessi avviene entro le prime

24 ore dalla comparsa dei primi sintomi

Holdsworth, 1991

Incidenza di infezioni

negli splenectomizzati

Incidenza di ricoveri per infezioni negli

splenectomizzati:

7-8/100 anni-persona

(nei non splenectomizzati: 2/100 anni persona)

Thomsen, Ann Int Med, 2009

Incidenza di sepsi

negli splenectomizzati

Stima del "lifetime risk“ per sepsi : 5%

Il rischio in assoluto di infezioni gravi negli

asplenici è quindi basso, ma è circa 50 volte

maggiore di quello in persone con funzionalità

splenica conservata.

E’ maggiore nei primi 2 anni dopo la splenectomia,

ma seppur a livelli inferiori perdura tutta la vita.

Hansen, 2001

Mandell, Douglas, and Bennett's Principles and Practice of Infectious Diseases

Eighth Edition, 2015

Rischio di infezione massimo

- talassemia major

- anemia a cellule falciformi

Rischio minimo

- splenectomia post-traumatica

La mortalità è maggiore nei bambini rispetto agli

adulti

Agenti eziologici della sepsi negli asplenici

S. pneumoniae

è il microrganismo più frequente (50–90% dei casi),

senza un sierotipo predominante

Hib e N. meningitidis

Sempre più frequentemente sono in causa altri

germi:

S. aureus soprattutto,

seguito da E. coli, P. aeruginosa, streptococchi di

gruppo B,

Capnocytofaga canimorsus,

o anche protozoi (Babesia spp, Plasmodium spp).

Quadro clinico abituale:

• febbre

• brivido

• porpora cutanea

• sindrome settica e stato di shock con disfunzione

multiorgano

Ogni paziente con asplenia che si presenti con

febbre elevata deve essere considerato una

emergenza e ospedalizzato immediatamente.

Se ciò non fosse possibile, occorre comunque

iniziare una terapia con antibiotici attivi su S.

pneumoniae

Prevenzione delle infezioni

La prevenzione delle infezioni ha due obiettivi:

1. Prevenzione della sepsi

2. Prevenzione della morte da sepsi

1. Interventi educativi

2. Prevenzione vaccinale

3. Profilassi antinfettiva

4. Interventi organizzativi

1. Interventi educativi

2. Prevenzione vaccinale

3. Profilassi antinfettiva

4. Interventi organizzativi

E’ documentato che un’adeguata informazione

riduce il rischio di complicanze infettive.

Ma …

> 80% dei pazienti splenectomizzati ignora di

avere un’aumentata suscettibilità alle infezioni

Se compare febbre alta, la persona dovrebbe essere

sottoposta al più presto (entro qualche ora al

massimo) a visita medica.

Se ciò non fosse possibile, è raccomandato iniziare

comunque subito la terapia antibiotica.

Quindi:

Nei viaggi o nelle situazioni di non immediato

accesso ad un medico e ai farmaci,

il paziente dovrebbe avere sempre con sé un

antibiotico attivo sugli pneumococchi

1. Interventi educativi

2. Prevenzione vaccinale

3. Profilassi antinfettiva

4. Interventi organizzativi

Mandell, Douglas, and Bennett's Principles and Practice of Infectious Diseases

Eighth Edition, 2015

Vaccino anti-meningococco B

Se l’asplenia è dovuta a splenectomia, quando

possibile il calendario dovrebbe essere iniziato

prima dell’intervento di splenectomia, a condizione

che l’intervallo fra le vaccinazioni e la

splenectomia sia di almeno 2 settimane.

Il calendario può essere completato dopo la

splenectomia.

La splenectomia non deve essere rinviata a causa

del calendario vaccinale.

In alternativa, il calendario vaccinale deve essere

iniziato dopo l’intervento, a distanza di almeno 2

settimane da questo.

La priorità temporale nell’offerta vaccinale deve

essere rivolta alla somministrazione di vaccino

antipneumococcico coniugato

PCV13

1. Interventi educativi

2. Prevenzione vaccinale

3. Profilassi antinfettiva

4. Interventi organizzativi

a. Profilassi antibiotica a lungo termine

Non vi sono prove di efficacia della profilassi

antibiotica a lungo termine, e probabilmente per

questo motivo non vi è accordo fra i principali

documenti di indirizzo internazionali.

La profilassi trova il suo razionale nella prevenzione

delle infezioni invasive pneumococciche

Profilassi antibiotica a lungo termine (2)

Potrebbe essere indicata in presenza di :

• storia di malattia invasiva pneumococcica

• splenectomia effettuata per tumori ematologici

• immunosoppressione farmacologica

• recente splenectomia (meno di due anni)

• età < 16 anni o > 50 anni.

Profilassi antibiotica a lungo termine (3)

Per la scelta dell’antibiotico, valutare anche la situazione

territoriale dell’antibiotico - resistenza degli pneumococchi.

Se è ancora contenuta e se si opta per la profilassi, si può

scegliere una penicillina per os, ad es. amoxicillina.

Le dosi consigliate oscillano fra 250 mg e 1 grammo al

giorno, in unica somministrazione.

Profilassi antibiotica a lungo termine (4)

La profilassi antibiotica per procedure dentali è

indicata nei bambini, mentre è controversa negli

adulti

b. Trattamento precoce dei morsi da animali

In caso di morso o graffi di animali (specialmente

cani), trattare immediatamente con antibiotico per

l’alto rischio di infezioni disseminate da

Capnocytophaga canimorsus.

Esempio di trattamento: amoxiclavulanato 1 gr x 3

al dì nell’adulto, per 5 giorni.

c. Profilassi antimalarica

Se l’esposizione in zona malarica non è evitabile, è

fortemente raccomandata la chemioprofilassi, in

associazione alle misure preventive

comportamentali.

1. Interventi educativi

2. Prevenzione vaccinale

3. Profilassi antinfettiva

4. Interventi organizzativi

I clinici dei diversi ambiti interessati (medicina

generale, malattie infettive, chirurgia, ematologia,

ecc.) e i Servizi vaccinali dovrebbero identificare

percorsi integrati

utili per informare i pazienti asplenici e promuovere

le misure raccomandate: vaccinazioni, educazione

sanitaria, strumenti informativi.

Come documentare con efficienza

la condizione di asplenia?

o card o cartellino cartaceo

o braccialetto o ciondolo

o informazione nel fascicolo sanitario

o ???

Mandell, Douglas, and Bennett's Principles and Practice of Infectious Diseases

Eighth Edition, 2015