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La prima web radio antimafia a cura di Andrea Alessandrino Paolo Lattanzio RADIO KREATTIVA Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata COMUNE DI BARI Premessa di Michele Emiliano Prefazione di Michele Mirabella revisione editoriale a cura di Annalisa Amorese

La prima web radio antimafiaI diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica, di riproduzione e di adattamento anche parziale, con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti

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La prima web radio antimafia

a cura diAndrea Alessandrino

Paolo Lattanzio

RADIO KREATTIVA

Agenzia per la lotta non repressiva alla criminalità organizzata

COMUNE DI BARI

Premessa di Michele Emiliano

Prefazione diMichele Mirabella

revisione editoriale a cura diAnnalisa Amorese

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Copyright © MMIXARACNE editrice S.r.l.

[email protected]

via Raffaele Garofalo, 133 A/B00173 Roma

(06) 93781065

ISBN 978–88–548–2521–5

I diritti di traduzione, di memorizzazione elettronica,di riproduzione e di adattamento anche parziale,

con qualsiasi mezzo, sono riservati per tutti i Paesi.

Non sono assolutamente consentite le fotocopiesenza il permesso scritto dell’Editore.

I edizione: maggio 2009

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Indice Premessa M. EMILIANO ..................................................................................................... 9 Prefazione M. MIRABELLA ................................................................................................. 11 Introduzione P. LATTANZIO .................................................................................................... 15 Capitolo I Come nasce Radio Kreattiva A. ALESSANDRINO, P. LATTANZIO ..................................................................... 21 1. Genesi del progetto ....................................................................................... 21 2. Perché Bari ................................................................................................... 24 3. Perché la web radio........................................................................................ 29 4. Impegno antimafia ........................................................................................ 33 Capitolo II La radio dentro la rete A. ALESSANDRINO ............................................................................................. 39 1. Dall’etere alla rete ......................................................................................... 39 2. Radio kreattiv… ità via web ......................................................................... 45 3. Micro storia di Radio Kreattiva, medium senza mediazioni ......................... 49

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Capitolo III Vococentrismo e verbocentrismo radiofonico nell’esperienza di Radio Kreattiva A. BELLOMO ...................................................................................................... 59 Capitolo IV Web radio come medium glocale A. ALESSANDRINO, P. LATTANZIO ..................................................................... 65 1. Premessa ....................................................................................................... 65 2. Pratiche comunicative adottate ..................................................................... 72 3. La radio in anfiteatro .................................................................................... 74 4. Tecnologie on the road ................................................................................. 78 5. Esperienze sul campo: 15 marzo 2008 .......................................................... 81 Capitolo V Radio Kreattiva 2.0 P. LATTANZIO ................................................................................................... 87 Capitolo VI La web radio come mediatore ed interfaccia della relazione G. LISCO ............................................................................................................ 97 1. Premessa ..................................................................................................... 97 2. Creatività, approccio esperienziale e metodi attivi ..................................... 98 3. “Che emozione ha provato e come ti sei sentito quando…?” ...................... 100 4. Dentro e fuori la scuola ............................................................................... 102 Capitolo VII Questioni di metodo. I moduli di Radio Kreattiva M.T.L. ABRUZZESE, D. NAVARRA ..................................................................... 105 1. I moduli di Radio Kreattiva ........................................................................ 105 2. Panoramica degli approcci metodologici adottati:

narrazioni per immagini .............................................................................. 108 3. Panoramica degli approcci metodologici adottati: problem solving ........... 108 4. Metacognizione e circle time ...................................................................... 110 5. Giochi di ruolo ............................................................................................ 115 6. Drammatizzazioni ....................................................................................... 117 7. I nostri format radiofonici realizzati all’interno dei moduli ........................ 120

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Capitolo VIII Fare la radio F. VALERIO......................................................................................................... 123 1. Cos’è la web radio ........................................................................................ 123 2. Lo streaming ................................................................................................. 124 3. Il buffering .................................................................................................... 124 4. Podcasting ..................................................................................................... 125 5. Strumenti ...................................................................................................... 126

5.1 Trasmissione ......................................................................................... 126 5.1.1 Software per windows .................................................................. 128 5.1.2 Software per Mac ......................................................................... 133

5.2 Registrazione ......................................................................................... 137 5.2.1 Formati audio ............................................................................... 138 5.2.2 Audacity ....................................................................................... 140

6. Conclusioni ................................................................................................... 148 Conclusioni ....................................................................................................... 149 Bibliografia ....................................................................................................... 155 Ringraziamenti .................................................................................................. 159 Note biografiche ............................................................................................... 161

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Capitolo I Come nasce Radio Kreattiva

ANDREA ALESSANDRINO, PAOLO LATTANZIO

1. Genesi del progetto

Possono i nuovi media costituire uno strumento di contrasto all’il-legalità diffusa e alla contaminazione mafiosa che coinvolge gli stu-denti delle scuole e, di conseguenza, contamina la crescita e lo svilup-po della società? Si può veramente aspirare a cambiare la percezione della propria città lavorando con i cittadini di domani affinché venga scacciata rabbiosamente la criminalità, grande o piccola che sia, come futuro designato per chi è nato nei quartieri difficili della città?

Con questi interrogativi, e con molte paure, abbiamo pensato che dare agli studenti e alle studentesse delle scuole “a rischio” della città di Bari la possibilità di parlare in prima persona potesse costituire un punto di partenza, una sfida, per permettere loro di comunicare, di prendere la parola, di gridare il loro “no” ad un futuro segnato da ap-partenenze tribali o di clan, imparando a conoscersi apprezzando le differenze e le enormi possibilità della cooperazione per crescere in-sieme valorizzando l’etica della legalità. Sfida resa ancora più ardua da forme tipiche di un digital divide imperante e legato alla cronica mancanza di infrastrutture, apparati tecnologici e soprattutto compe-tenze comunicative e abilità informative tanto nella scuola intesa come struttura, quanto in ampie zone della città e nella comunità educatrice.

Ma come fare a spostare l’ago della comunicazione dalla parte di chi, per appartenenza e spesso per scelta, ha sempre costituito una par-te della città della quale preoccuparsi solo quando ci scappa il “morto ammazzato”? Come invertire la tendenza mediatica che porta i media

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locali a seguire lo scoop sulla base dell’onda emotiva di atti di bulli-smo, veri o presunti, o di morbose liason fra professoresse procaci e studenti maliziosi?

La necessità percepita in città, nelle istituzioni locali attente alle problematiche dell’educazione alla legalità, nelle scuole con tutte le loro componenti e nelle famiglie è stata quella di creare, quindi, un mezzo di comunicazione orizzontale, autogestito, libero e aperto che fosse in grado di dare voce a chi voce non aveva mai avuto, favorendo forme di protagonismo e partecipazione sociale e mediatica per coloro che in una città, Bari, solo apparentemente pacificata, hanno voglia di continuare a testimoniare con la pratica quotidiana la propria scelta di legalità.

Da queste riflessioni e dalla voglia di sperimentare soluzioni co-municative innovative è nata la decisione di creare una web radio col-lettiva che avesse la propria base in quelle reti sociali già attive e so-prattutto in quelle da costruire ex novo. Creare una radio che trasmette esclusivamente sul web significa, a Bari, creare una redazione, predi-sporre un’infrastruttura comunicativa in grado non solo di compiere una mera trasmissione tecnica di dati, ma anche di costruire un’au-dience, on line e off line, recettiva verso i contenuti e le tematiche af-frontate.

Nasce in questo modo Radio Kreattiva, prima web radio italiana per la legalità finanziata dal Comune di Bari e dall’Agenzia per la Lot-ta non Repressiva alla Criminalità Organizzata con l’intento dichiarato di insegnare ai giovani studenti delle scuole “a rischio” i principi della moderna comunicazione multimediale, ma anche storia, contenuti e modalità di lotta a tutte le mafie.

In quest’ottica si è deciso di guardare alle istituzioni scolastiche in quanto queste rappresentano uno strumento di socializzazione fonda-mentale per i giovani e mettono a confronto e in contatto studenti por-tatori di situazioni familiari di liminalità mafiosa, se non di diretta par-tecipazione, con studenti semplicemente residenti in ampie zone della città oggetto di pregiudizio e fastidiose generalizzazioni.

Radio Kreattiva si propone quindi come un mezzo di comunicazio-ne dal basso a disposizione della collettività cittadina tutta, aperto a contributi e contaminazioni, rivolto ad una sostanziale integrazione con le tradizionali metodologie didattiche al fine di portare quel con-

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tributo di velocità, apertura e interazione che i new media possono ga-rantire anche in ambienti spesso statici quali possono essere le scuole. Il concetto negativo di tribù assegnato ai residenti della città vecchia o dei quartieri “a rischio” si riscatta con quello di radio come tamburo tribale. La radio, medium caldo per McLuhan, viene scelta appunto perché riesce a toccare intimamente e personalmente quasi tutti perché presenta tutto un mondo di comunicazioni sottintese che «restringe il mondo alle dimensioni di un villaggio […]. Ma non omogeneizza i di-versi quartieri del villaggio. Anzi»1.

Sin dal proprio nome Radio Kreattiva mostra una poliedricità se-mantica che sarà in seguito anche strutturale e operativa, fregiandosi di un nome “Kreattiva” che, come spiegherà più avanti anche Andrea Alessandrino, contiene in realtà alcuni dei concetti fondamentali che meglio si sposano con le caratteristiche degli studenti che vi partecipe-ranno. Svolgendo una minimale analisi semiotica emergono infatti al-cune marche semantiche che denotano al meglio il portato significati-vo dell’esperienza comunicativa:

• la “k” richiama una forma di contestazione sociale verso lo

status quo tanto delle attuali forme dell’istruzione quanto delle tradizionali metodologie repressive di lotta alla criminalità;

• “Kreattiva” richiama la liberà espressività e tutte le forme creative che i piccoli speaker saranno chiamati a riversare in radio e delle quali la nostra emittente sarà portatrice;

• “kattiva” richiama lo stereotipo che marchia da sempre i bam-bini dei quartieri difficili di Bari (brutti sporchi e cattivi…) in un contesto sociale nel quale continuano a sopravvivere “due città”;

• “attiva” infine riguarda la necessità e l’intenzione di rendere soggetti sociali attivi quelle parti della società barese che la radio intende raggiungere, spronandole ad una partecipazione sociale che è propedeutica al funzionamento di una convivenza sociale corretta ed improntata al rispetto della legalità e dell’altro.

1 M. MCLUHAN, Gli strumenti del comunicare, Net, Milano 2002, p. 325.

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Radio Kreattiva, prima web radio antimafia, nasce così nel settem-bre 2005 a Bari vecchia, cuore nevralgico della città, ma anche impero della mafia barese e scenario involontario di tragici fatti di sangue come l’omicidio di una giovane vittima innocente, Michele Fazio2, e si propone di coniugare l’educazione alla legalità con la sperimentazione dei new media in tre scuole del quartiere (“Piccinni”, “Corridoni”, “San Nicola”), al fine di rendere gli studenti protagonisti e animatori unici dell’emittente radiofonica, aprendo il medium ad istanze, conte-nuti e sperimentazioni espressive.

Sembra quasi di poter fare proprio un vecchio adagio tanto caro al-le prime forme di comunicazione underground: don’t hate the media, become it… non credere nei media, diventa il tuo medium.

Troppo forte è il ricordo, la partecipazione e le immagini che l’impegno di Peppino Impastato con la sua Radio Aut3 hanno lasciato nelle coscienze e nelle pratiche comunicative degli operatori del pro-getto perché non si guardasse alla possibilità di tentare il contrasto delle mafie con l’educazione antimafia dei più piccoli arricchita oggi dalla disponibilità di nuove tecnologie che permettono con la sola vo-ce in radio di evadere e conoscere il mondo, superando barriere e pre-giudizi.

2. Perché Bari

La scelta di sperimentare l’esperienza di una web radio antimafia

comunitaria a Bari è legata a una pluralità di fattori che spaziano dalle circostanze politiche a questioni sentimentali oltre che, va da sé, a ra-gioni storiche.

La storia della radiofonia non solo a Bari ma anche in Italia è infatti segnata dall’esperienza di Radio Bari che, a partire dal 1932 dalla sede di via Putignani sino al settembre del 1943 con l’annuncio della libe-razione di Roma, rappresenterà un’avventura unica nella storia dell’I-

2 Michele Fazio fu ucciso per errore a Bari vecchia all’età di soli 16 anni, il 12 luglio 2001, vittima di uno scontro a fuoco tra i clan rivali del quartiere, Capriati e Strisciuglio. [N.d.A.]

3 Per maggiori approfondimenti sulla figura di Peppino Impastato e sulla sua lotta pacifica alla mafia si veda la pregevole pellicola I cento passi, di M.T. GIORDANA (2000). [N.d.A.]

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talia libera. La programmazione basava la sua centralità particolar-mente sul programma Italia combatte che, veicolo di propaganda anti-fascista e di informazione sulla situazione politico–militare della guer-ra partigiana, dette voce a molte personalità note dell’antifascismo come Croce, Omodeo e Moro. Radio Bari fu non solo l’unica fonte delle notizie relative alla resistenza che divampava nel Mezzogiorno e nel bacino del Mediterraneo, ma dette anche comunicazione agli ita-liani del trasferimento del re e di Badoglio a Brindisi e fu la prima a dare voce al proclama che annunciò l’armistizio l’8 settembre del 1943.

L’esperienza di Radio Bari fu dal punto di vista storico certamente unica, soprattutto perché per la prima volta i mass media divenivano e si trasformavano in strumenti di servizio dove, all’indomani dell’armi-stizio, si fa sempre più vivace l’intervento degli intellettuali.

Il livello informativo si farà sempre più consistente grazie all’incre-mento nel palinsesto dell’emittente dei notiziari destinati anche al Nord Italia e al resto d’Europa, oltre a quelli confezionati per le popo-lazioni del mondo balcanico.

Il palinsesto di Radio Bari sarà basato anche su una ricca offerta musicale e di rubriche dal vivo, con una programmazione complessiva di circa sette ore.

L’esperienza radiofonica a Bari proseguirà poi, grazie anche all’impiego della modulazione di frequenza, al basso costo delle appa-recchiature necessarie per coprire aree geografiche molto piccole e al-la loro facilità d’uso, nel corso di quelli che furono denominati “anni di piombo”.

Nella giungla delle emittenti nate nella prima metà degli anni Set-tanta, anche Bari conobbe la sua stagione dei “cento fiori”4, un’epoca di contrasti sociali e politici che vide protagoniste le numerose emit-tenti cosiddette “libere” ma che, nella realtà dei fatti, erano “private”.

Delle tante e, a volte, avventurose radio che occuparono in quegli anni l’etere locale come per esempio Bari Radio Uno, Radio Levante, Bari Canale Cento, Radio Luna, Radio Zero, Radio Alternativa, Radio Primo Piano, L’Altraradio, attualmente ben poche sono sopravvissute

4 Questa citazione è presa da un saggio del catalogo della mostra di Torino-Lingotto di C. MACCHITELLA, La stagione dei cento fiori, ERI, Torino 1984 .

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anche se molte realtà radiofoniche cominciano a nascere o si sono da poco tempo affacciate sul panorama radiofonico locale, come Radio Bari Città Futura, Radio Bari e Radio Antenna Sud.

Su questo solco della tradizione radiofonica, il giovane gruppo de-gli operatori dell’Associazione Culturale Kreattiva, tutti o quasi under trenta, ha avuto la fortuna di incrociare sulla propria strada un’am-ministrazione comunale che ha da sempre manifestato un’attenzione prioritaria alle tematiche tanto della legalità quanto della prevenzione, mostrando, a partire dal sindaco Michele Emiliano, già PM presso la DDA (Direzione Distrettuale Antimafia) di Bari prima della sua carrie-ra amministrativa comunale, una spiccata tendenza alla sperimenta-zione di metodi non coercitivi per la formazione dei giovani studenti e che in virtù di ciò ha investito su un progetto mai tentato prima e su una forma comunicativa, la radio via web, ancora in fase di matura-zione.

A questa naturale attenzione si è aggiunta la realizzazione di una struttura assolutamente innovativa e senza eguali nel panorama ammi-nistrativo italiano, ossia l’Agenzia per la Lotta non Repressiva alla Criminalità Organizzata5, che a partire dal nome adottato manifesta l’intento di promuovere studi, azioni di rete e progetti tutti orientati al-la prevenzione del disagio e della devianza minorile attraverso l’inter-vento nei luoghi della formazione e della socializzazione con idee, pratiche e progetti di stampo creativo volti a valorizzare il “saper fare” degli studenti, affinché possano sperimentare modelli comportamenta-li alternativi a quelli devianti.

Ma la scelta di Bari è legata anche alla presenza di fenomeni ma-fiosi quanto mai radicati in città e che sono responsabili di un indegno “uso” dei giovanissimi come parte attiva dei gruppi criminali.

5 L’Agenzia per la Lotta non Repressiva alla Criminalità Organizzata è un organismo

interistituzionale costituito da Provincia di Bari, Centro per la Giustizia Minorile di Bari, Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni di Bari, il Tribunale di Bari, Tribunale per i Minorenni di Bari, Procura presso il Tribunale per i Minorenni di Bari, Provveditorato Regionale per l’Amministrazione Penitenziaria, Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia, Ufficio di Esecuzione Penale Esterna del territorio di Bari, Casa Circondariale di Bari, Istituto Penale per i Minorenni di Bari, la Fondazione Giovanni e Francesca Falcone, Camera Minorile di Bari. L’Agenzia si pone come obiettivo principale quello di condurre azioni di sistema nell’ambito delle politiche di sicurezza urbana e di sensibilizzazione del territorio con particolare riguardo al vasto tema della legalità.

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Non è infatti un mistero la dilaniante situazione, vissuta dalla città e dalla cittadinanza di Bari sin dagli anni Ottanta, che ha visto espander-si e confrontarsi a colpi di arma da fuoco le famiglie mafiose che han-no combattuto, spesso fra i vicoli della città, una sanguinosa guerra di mafia per il predominio nella gestione delle attività illecite. Come ri-sulta ampiamente noto che quelle stesse famiglie abbiano assoldato giovanissimi “soldati di mafia” che, attraverso un percorso criminale veloce e sempre più violento, sono diventati responsabili di vere e proprie attività illecite. Tuttavia l’azione congiunta di alcune forze po-litiche, della magistratura e delle forze dell’ordine, unitamente alla grande reazione sociale manifestata dalla città verso le angherie della mafia barese, ha permesso a giovani leve di formarsi nel culto del con-trasto alla mafia e ad ogni forma di illegalità gridando il proprio “no” a soprusi e intimidazioni.

In questo lento percorso di emancipazione dalla prevaricazione, dalla connivenza e dall’omertà hanno avuto sicuramente un fortissimo impatto emotivo alcune vicende di sangue che hanno visto coinvolti, come vittime innocenti, due giovani baresi: Michele Fazio e Gaetano Marchitelli, entrambi uccisi per mano dei clan durante sparatorie e re-golamenti di conti interni che hanno finito per imbrattare di sangue due ragazzi innocenti e non ancora maggiorenni. Proprio a partire da questi due eventi luttuosi è stato possibile raccogliere le forze e la rab-bia per iniziare un movimento sociale, e politico nell’accezione alta del termine, che facesse blocco dal basso ad ogni forma di mafia e il-legalità, anche grazie al sostegno indefesso offerto dai familiari delle vittime, Lella e Pinuccio Fazio, Francesca e Vito Marchitelli.

Questo tratto sociale di criminalità diffusa costituisce uno dei due poli, insieme alla sperimentazione comunicativa, lungo i quali si muo-ve il progetto: la web radio per la legalità permette di parlare di mafia, di sviscerare le tematiche a questa connessa, di fare monitoraggio dal basso del territorio e dei fenomeni mafiosi nonché di contrastare at-teggiamenti e comportamenti para–mafiosi che, se trascurati, possono costituire il presupposto per un futuro tragico e criminale.

Parlare di mafia in radio e dare la possibilità di farlo agli studenti delle scuole primarie e secondarie di Bari significa, inoltre, mantenere viva l’attenzione su un fenomeno che prolifera se trascurato e permet-te anche di tracciare con la caratteristica dell’alta notiziabilità eventi,

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pratiche e battaglie quotidiane condotte contro i fenomeni propri dell’illegalità diffusa.

Dedicare le proprie competenze e i propri sforzi alla costruzione di una web radio antimafia che sia in grado di tenere alta l’attenzione sul tema, ma che sia anche capace di convogliare forze, energie ed espe-rienze da socializzare e condividere fra tutti coloro che intendono la cittadinanza come qualcosa di attivo significa inoltre responsabilizzare tutta la comunità sociale. Significa ribadire ai cittadini e alle cittadine di Bari che nel XXI secolo in un Sud che cresce o muore definitiva-mente c’è bisogno dell’apporto di tutti per la costruzione di una socie-tà basata sul concetto di legalità, società che debba essere in grado di fungere da paradigma valoriale positivo anche per i cittadini di doma-ni. Significa educare grandi e piccoli non a girare la testa davanti a so-prusi, violenze e atti di intimidazione, ma insegnare loro a contrastarli, dal basso e in prima persona, con i mezzi a disposizione: la parola, l’esempio, la comunicazione, i modelli comportamentali prosociali, il rifiuto di legami parentali o di “clan” basati sulla prevaricazione e l’illegalità.

Sulla scorta della mirabile esperienza di Radio Bari e del ricordo dell’importanza di una informazione libera nella crescita dell’Italia re-pubblicana, Radio Kreattiva ha inteso formare i piccoli redattori baresi ad un uso critico, attivo e in prima persona dei media, seguendo quei dettami della media education che aspirano a sviluppare in ogni citta-dino le competenze mediali adatte affinché sia in grado di decodificare i testi provenienti dai media mainstream, ma sia al contempo in grado di creare testi mediatici con linguaggi, registri linguistici, stili e forme espressive differenziate a seconda delle necessità. Questa dinamica educativa assolutamente sperimentale e pionieristica intende investire sull’apprendimento attraverso la pratica e vuole capovolgere la realtà mediatica locale nella quale i media che si occupano del territorio e si avvicinano alle zone “a rischio” solamente quando si verificano parti-colari fatti di cronaca, di colore o folklore, rafforzando quel sentimen-to di discriminazione che soprattutto i più piccoli vivono e che altera-no la percezione della restante parte della cittadinanza, con il nefasto risultato di frustrare nel profondo tutte quelle esperienze figlie dell’associazionismo sia laico che religioso che testimoniano di un tessuto sociale non solo vivo, bensì attivo.

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Bari, infine, è la nostra città e dopo anni di formazione e di lavoro, prestati volenti o nolenti al servizio di altre realtà italiane, ha costituito uno stimolo aggiuntivo per cercare di fare qualcosa di concreto a favo-re delle fasce meno coinvolte nello sviluppo economico e sociale, por-tandoci a mettere le competenze maturate al servizio di un progetto di prevenzione ma anche di inclusione sociale in linea con le politiche co-munali. L’esperienza di Radio Kreattiva da un lato ci ha permesso di scoprire per la prima volta zone della città che vox populi vorrebbe popo-late solo da malsani e criminali figuri, e dall’altro ci ha consentito di ri-modellare completamente la percezione che della struttura sociale e ur-bana avevamo prima di contaminare le nostre esperienze di vita con quel-le altrui, senza pregiudizi di censo, linguistici o generalmente stereotipati.

3. Perché la web radio La scelta del medium con il quale operare nella realtà delle scuole

barese risponde ad una duplice necessità: • innovare le forme comunicativo–espressive finora adottate; • ridurre i costi di produzione ed immissione.

La web radio, mezzo di comunicazione digitale sostanzialmente

ancora giovane, permette di offrire una risposta organica ad entrambe le necessità.

In primo luogo la web radio garantisce una forma di comunicazione bidirezionale e interattiva che avvicina le caratteristiche della comuni-cazione sonora proprie della radio, alle più spiccate dinamiche comu-nicative del web. Ciò significa che la radio abilita una serie di lin-guaggi sincretici in grado di coesistere nella comunicazione radiofoni-ca, a beneficio tanto degli studenti, liberi di esprimersi secondo capa-cità e competenze diversificate, quanto dei fruitori che avranno a che fare con una comunicazione differenziata a seconda delle tematiche e delle sezioni del sito e potranno, quindi, compiere un’esperienza co-municativa multimediale.

Proporre una radio nei quartieri “a rischio” della città di Bari, uno strumento che per la sua intrinseca natura tecnica si basa sulla comu-

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nicazione vocale, offre inoltre a un livello comunicativo lo spunto per sperimentare linguaggi ed espressività contaminate che mischiano dia-letto ed italiano, espressività locale e comunicazione globale. Ne risul-terà un mix, una “creolità” sociale prima ancora che mediterranea, in grado di dare voce alle diverse anime del quartieri e delle scuole.

In secondo luogo la web radio costituisce un mezzo a basso costo, in virtù della bassa soglia di accesso alla fase di emittenza. Costruire una web radio permette, grazie alla tecnologia digitale e alla sua esi-stenza completamente web–based, di costruire un medium che con la moderna diffusione su ampia scala della connessione a banda larga è realizzabile potenzialmente da un qualsiasi computer dotato di tale connessione. Ciò permette di svincolare ampiamente le trasmissioni da una localizzazione fisica dell’emittente, con tutti i vantaggi di leg-gerezza, mobilità e portabilità del medium che ne conseguono.

La web radio, inoltre, non richiede l’acquisto di frequenze per tra-smettere in etere (spesa attualmente insostenibile oltre che impossibile data la scarsa disponibilità di frequenze), ma necessita solo di un sito internet e di una discreta quantità di banda affinché le emissioni siano ascoltabili da un numero congruo di ascoltatori che, quindi, non devo-no trovarsi necessariamente nella zona raggiunta dalle frequenze delle tradizionali radio, ma possono ascoltare la radio in ogni parte del pia-neta a costi invariati per l’emittente.

Questa caratteristica, unita all’utilizzo di software in parte open source e completamente gratuiti per la realizzazione della trasmissio-ne, permette di creare un medium a costi contenuti e senza limitazioni all’uso che, anzi, si sposa al meglio con le nuove pratiche del cosid-detto web 2.0 e si presenta come un servizio “incrementale” in virtù del quale il valore d’uso e l’utilità crescono proporzionalmente al nu-mero degli utenti.

In quest’ottica si rende necessario pensare alla web radio come ad un medium in grado di trarre ulteriori benefici da un’impostazione di tipo reticolare in virtù della quale, all’interno di un solo mezzo, coesi-stono anime e gruppi diversi che collaborano alla realizzazione dei contenuti sia congiuntamente che in autonomia.

Questa sorta di “economia di rete” permette, quindi, alle singole classi e, volendo, ai singoli studenti coinvolti nel progetto, di parteci-pare tanto con la realizzazione di proprie trasmissioni radiofoniche,

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quanto con la realizzazione di gruppo di altri contenuti, all’interno di un palinsesto condiviso e aperto ai molteplici argomenti che proven-gono dagli studenti, da esperti del settore, dalla cittadinanza tutta. La natura partecipativa del medium ha, infatti, anticipato la rivoluzione definita web 2.06 e ha iniziato a mostrare, nell’esperienza di Radio Kreattiva e già a fine anni Novanta, la potenzialità di un mezzo di co-municazione che si sviluppa e si arricchisce al crescere della parteci-pazione degli utenti, chiamati ora non più solamente ad ascoltare e fruire, ma direttamente a produrre, promuovere e mettere in onda i contenuti: myspace, facebook e i social network in generale hanno, quindi, un illustre antenato.

Questa peculiarità del medium webradiofonico permette di diffe-renziarlo ampiamente dal progenitore radiofonico, basato sull’esisten-za di una redazione unica e centralizzata che produceva contenuti am-piamente programmati e standardizzati nei modi, negli spazi e nei tempi, oltre che destinati ad ascoltatori relegati al ruolo di meri desti-natari con scarsissime possibilità di interazione.

La peculiare e fortunata caratteristica della web radio risiede, dun-que, non solo nel fattore tecnico ed economico, ma anche, e soprattut-to, nella possibilità per le diverse espressioni culturali di giocare un ruolo significativo all’interno del web, una libertà che permette e con-sente a chiunque di contribuire a trasformare e migliorare la rete e i suoi contenuti attraverso un’opera proficua di collaborazione, condivi-sione e innovazione. Sembra di assistere negli ultimi anni ad una pro-gressiva accelerazione di questa specie di privatizzazione dei contenu-ti e delle esperienze in rete, attraverso una tendenza centrifuga delle creatività personali di ogni utente. Eredi delle comunità virtuali risa-lenti alle origini del web, le forme espressive dell’attuale web 2.0 s’ispirano a una filosofia non a caso definita open source, basata su una logica trasparente dello scambio e della condivisione delle cono-scenze in cui la web radio e il blog sono gli esempi più attuali ed e-splicativi. Il conferimento di una voce alla rete, attraverso non solo le nuove tecniche di ascolto per la rete, ma anche in virtù di una nuova filosofia ispiratrice, ha decretato una tappa decisiva nel percorso di surriscaldamento del medium, in origine sorto come fredda e vuota in-

6 Questo argomento sarà trattato più diffusamente nel capitolo Radio Kreattiva 2.0.

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Capitolo I 32

frastruttura. Il modello web only, dunque, ha per la prima volta slegato la radiofonia da recinzioni geografiche e connotazioni territoriali, at-tribuendo nuova importanza all’identità tematica veicolata dalle emit-tenti, che ora diviene basilare per la fidelizzazione di una community di ascoltatori che, sebbene non condividano necessariamente lingua e cultura, si riconoscono nella comunanza di abitudini e interessi. Inter-net ha arricchito lo strumento radio di una materialità inconsueta, libe-randolo dal carattere interstiziale e volatile a cui era ordinariamente associato: una web radio è al tempo stesso il software attraverso cui la si può ascoltare, ma soprattutto è la comunità riunita ad essa che inte-ragisce per mezzo di blog, newsletter, e–mail.

La scelta del medium radio nella sua versione web only è stata non casuale, ma certamente pensata e voluta sulla base di considerazioni di ordine critico nei confronti di quelli che oggi sono a giusta ragione de-finiti dai sociologi come old media, non tanto per la loro natura pret-tamente tecnica, ma soprattutto per la loro forma comunicativa verti-cale, rispetto ad una nuova architettura mediatica che permette una comunicazione orizzontale e decentrata. Sulla scia della crisi della so-cietà industriale la coesione sociale è progressivamente venuta meno e al dominio delle identità collettive è subentrata una maggiore rilevan-za della persona, delle vocazioni comunitarie. In rete riescono facil-mente ad emergere una serie di istanze della vita quotidiana e della persona da sempre mortificate dai processi istituzionali della politica e, in special modo, dalla video politica. Questo è il nodo che mette in discussione i regimi democratici, il cui statuto si basa sulla quantità, sul numero, ovvero su una logica simile a quella della società dello spettacolo che vive di sola audience e si nutre dell’utopia di una de-mocrazia diretta immersa in un continuo sondaggismo. Nelle culture delle reti, invece, prevalgono aspetti qualitativi basati su fattori affet-tivi, passionali e simbolici che riguardano la cura della persona, in senso civico, e del proprio territorio. Si tratta, parafrasando un fortu-nato libro di A. Toffler7, di un fenomeno che può essere definito come facente parte di un processo legato a una “quarta ondata” nella storia della comunicazione.

7 A. TOFFLER, La terza ondata. Il tramonto dell’era industriale e la nascita di una nuova

civiltà, Sperling&Kupfer, Milano 1987.

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Come nasce Radio Kreattiva 33

Con la comunicazione elettronica interattiva è possibile, per ognu-no di noi, diventare attivi, collocarci in un sistema in cui scegliamo come e dove trovare informazioni e dove non siamo costretti solo ad ascoltare, ma possiamo anche parlare. Se vogliamo, possiamo far sen-tire la nostra voce come il più potente dei mass media. Questa è la “quarta ondata” della comunicazione.

Di fronte a questo scenario così affascinante, Radio Kreattiva con-densa al suo interno tutte le potenzialità elencate, attraverso una gran-de versatilità soprattutto nei contenuti, fattore discriminante nella scel-ta finale da parte dell’utente.

La caratterizzazione iniziale, legata comunque a un progetto sociale come quello della lotta non repressiva alla mafia e alle mafie, rimane il nobile pretesto per rendere il sito una vera e propria piattaforma in cui far convergere trasmissioni, forum, commenti e video finalizzati alla creazione di una comunità partecipativa. In questo senso si spiega anche il legame naturale con altri prodotti della rete per creare condi-visione di spazi e prodotti multimediali: i social network.

La vetrina di facebook costituisce per una web radio come Radio Kreattiva, una possibilità non solo di farsi conoscere attraverso l’attivazione dei contatti con persone esterne al territorio in cui fatti-vamente opera lo staff, ma anche di creare una condivisione dei con-tenuti trasmessi, con un continuo aggiornamento delle novità proposte dal sito. Sempre nell’ottica della piattaforma del web, i social network, e nello specifico facebook, data la sua notorietà acquisita ne-gli ultimi mesi, consentono una maggiore aggregazione intorno allo stesso progetto, creando un clima maggiormente familiare, quasi inti-mo, nella comunicazione, negli argomenti e nei contenuti.

4. Impegno antimafia La scelta di Bari come sede operativa del progetto, anche se il con-

cetto di territorialità parlando di new media e di comunicazione via web rischia di risultare fuorviante, è indicativa della necessità di im-porre con forza una tematica, la presenza della mafia, troppo a lungo negata anche dalle precedenti amministrazioni politiche, quasi a non voler menzionare una problematica rimasta a lungo sopita, ma che rie-

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splode periodicamente con somma violenza e mina alla base i valori sani della comunità sociale. In quest’ottica si ritiene che un’adeguata e responsabile attività di informazione possa servire da strumento for-mativo e informativo a beneficio di tutti gli attori sociali, non per ge-nerare allarmismo o per soffiare sulle paure, bensì per instillare nella cittadinanza e soprattutto nei più piccoli il senso della legalità, mo-strando senza dubbi o ipocrisie chi, e in che modo, è dalla parte della legge e quindi della comunità e chi invece le è contrario e la aggira compiendo reati finalizzati al proprio arricchimento personale.

Mantenere alta l’attenzione sul tema dell’antimafia come pratica sociale permette inoltre di evitare le pericolose situazioni di emergen-za, tanto frequenti nell’ambito dei media, in virtù delle quali ci si ac-corge e ci si avvicina ad un problema solamente quando deflagra in maniera violenta e già di per se evidente, limitandosi di conseguenza ad analizzare e affrontare le sole contingenze piuttosto che le ragioni e le cause strutturali del problema, educando le nuove generazioni affin-chè questo si ripresenti il meno possibile. Questo risultato è auspicabi-le solamente come conseguenza di un’adeguata opera di formazione ed educazione all’antimafia come pratica sociale virtuosa, costante e duratura.

D’altra parte alla base del progetto Radio Kreattiva si trova la cer-tezza che non sia sufficiente ignorare un problema affinchè questo scompaia, anzi. È per questa ragione che in una città che soffre di pe-riodiche crisi mnemoniche è bene tener vivo non solo il culto delle vit-time innocenti, ma anche la conoscenza dei fatti spesso drammatici che in un modo o nell’altro hanno caratterizzato la vita sociale. Si ri-tiene infatti che proprio rendendo noti fatti e protagonisti della mafia barese, le loro nuove “imprese” e le attuali attività, sia possibile con-trastare il diffondersi di questo cancro che tende ad infettare soprattut-to i più giovani, attratti dalla speranza di guadagni facili in tempi bre-vissimi e affascinati dalla figura ricca di potere dell’uomo d’onore.

Sia sufficiente fare riferimento agli omicidi dell’estate del 2001 che insanguinarono i vicoli di Bari vecchia, all’eterna faida fra le famiglie Strisciuglio e Capriati, agli omicidi di vittime innocenti come Michele Fazio e Gaetano Marchitelli, ma anche al timore dei cittadini di con-frontarsi e avvicinarsi ai quartieri più pericolosi, cui si aggiungono forme diffuse di abusivismo, prevaricazione e nepotismo.

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Come nasce Radio Kreattiva 35

Attraverso lo strumento comunicativo e sociale della web radio si lavora proprio per smitizzare le due prospettive suddette e per riporta-re alla realtà quella che è una scelta suicida che porta, senza troppi giri di parole, o al carcere o alla morte. Con l’attività di demitizzazione del mafioso come figura di eroe popolare inizia la pars destruens di Radio Kreattiva che, tuttavia, non si limita a distruggere modelli falsi e fa-ziosi che approfittando dell’ingenuità dei più piccoli li ammalia per poi ridurli a mere pedine di uno scacchiere più ampio, del quale pro-babilmente non hanno neanche percezione.

A questa fase segue necessariamente una pars construens nella quale si mira a costruire nuovi modelli comportamentali e sociali che si basano su valori quali la legalità, la responsabilità individuale e so-ciale, il lavoro, il rispetto del sé e degli altri. E fortunatamente in que-sta fase la nostra radio non è stata mai lasciata sola: gli esempi costi-tuiti dal sindaco Michele Emiliano, dalla magistratura, dall’associazio-nismo laico e cattolico, da tutti coloro che lavorano onestamente sep-pur in condizioni socio–economiche difficili rappresentano dei model-li comportamentali da diffondere. A questa spinta propositiva si ag-giunge l’apporto specifico degli operatori del progetto Radio Kreattiva che, attraverso lo studio e la ricerca, la cultura e la scoperta dell’altro, l’arte e l’informatica, cercano di offrire delle soluzioni e dei modelli prosociali ai propri speaker affinché disdegnino l’appartenenza di clan e tendano a sviluppare forme di pensiero critico e di responsabilità nelle decisioni, nella consapevolezza che è possibile inventarsi percor-si creativi per uscire da qualunque forma di ghetto, senza lasciarsi schiacciare.

L’esempio di Peppino Impastato che rompe la chiusura gretta e omertosa della comunità di Cinisi ne è un brillante esempio, come lo sono anche tutti i giovani che nel volontariato, nel lavoro, nello sport, nella musica hanno trovato una ragione di vita della quale andare fieri sia per le soddisfazioni che ne ottengono sia per il baratro dal quale hanno preso le distanze. In quest’ottica la radio vuole essere un mezzo per conoscere e confrontarsi su queste possibili alternative, ma anche uno strumento per avvicinarsi a mondi cognitivi e comportamentali apparentemente lontani, nonché un pretesto per fornire alla “strada” valori che siano anche positivi e che facciano dell’aggregazione una prerogativa non solamente mafiosa ma anche sociale.

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Capitolo I 36

La web radio antimafia vuole raccontare storie, ma aspira anche a rendere protagonisti di storie positive da raccontare gli studenti che la animano per dimostrare che anche da situazioni “a rischio” è possibile emergere a testa alta e rispettando la legge; l’obiettivo di Radio Kreat-tiva è stato ed è quello di insegnare ai giovani redattori coinvolti che nessun destino è segnato e che fra i due estremi di “guardia” e “ladro” esistono una serie di biografie individuali valide, dignitose ed etica-mente degne che è d’obbligo far conoscere ai ragazzi d’oggi. La web radio proprio in questa prospettiva funge da strumento conoscitivo che avvicina a situazioni spesso volontariamente di ghetto e presenta mo-delli, situazioni, realtà e comportamenti apparentemente lontani e sco-nosciuti agli studenti, alla realtà nella quale la web radio opera, pro-ponendo una forma di contaminazione e di interscambio in grado di arricchire di soluzioni e di ampliare le prospettive.

D’altra parte Radio Kreattiva costituisce, per l’amministrazione co-munale, una scelta importante che indica come sia possibile contrasta-re le mafie e le forme di illegalità anche con metodi e pratiche non re-pressive, affiancando l’educazione al rispetto dell’altro e della legalità, con le necessarie operazioni di repressione dei clan e delle loro attività illecite.

La scelta di creare una web radio scolastica, che unisce in rete dif-ferenti istituti, dimostra altresì l’attenzione ad una parte costruttiva che promuova anche nei quartieri “a rischio” una politica educativa rivolta al fare.

Questa scelta risulta ancora più interessante se si fa riferimento alla volontà di unire la prevenzione con l’uso delle nuove tecnologie che, oltre a permettere a tutti di comunicare in prima persona, poiché il di-gitale ha decisamente abbassato le soglie di accesso ai mezzi di comu-nicazione, può costituire per il futuro degli studenti coinvolti una pos-sibilità lavorativa e di orientamento per le scelte di formazione post scolastica. In questo modo si attiva un processo interno alle scuole e con le scuole di media education che si propone di insegnare agli stu-denti le nuove tecnologie e, nel contempo, diviene propedeutico per impossessarsi di uno strumento utile alla lotta non repressiva alle ma-fie. Teorie, pratiche e strumenti a disposizione dei piccoli redattori web radiofonici necessari a costruire il palinsesto e i contenuti da tra-smettere.

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Come nasce Radio Kreattiva 37

Con Radio Kreattiva si guarda, infatti, anche al futuro e si tenta da un lato di offrire agli studenti dei modelli comportamentali e degli spazi che siano alternativi a quelli mafiosi e alla strada, dall’altro si aspira a fornire competenze, saperi e pratiche che possano risultare spendibili nel mercato del lavoro.

Con Radio Kreattiva si intende, quindi, fornire una concreta alter-nativa ai percorsi di devianza offrendo stimoli, contenuti, partecipa-zione sociale a beneficio di quei minori “a rischio” che si intende tra-sformare in risorse piuttosto che in pesi sociali.