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7 - 8 giugno 2006

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Indice del documento

Premessa

Il processo di costruzione del QSN

Il tema della salute nell’ambito dei documenti di pianificazione strategica

Documento Strategico Preliminare Nazionale

Bozza tecnico amministrativa di QSN

I tavoli tematici

Individuazione di potenziali aree progettuali da sviluppare nell’ambito delle programmazioni regionali

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Premessa - l’impatto dell’allargamento dell’Unione Europea

Gli Stati Membri passano da 15 a 25

La popolazione passa da 380 a 454 milioni (+20%)

La popolazione nelle regioni in ritardo di sviluppo passa dal 20% al 25%

Il PIL UE aumenta del 5%

Il Reddito medio pro capite diminuisce del 12,5%

Le Differenze di sviluppo tra le regioni raddoppiano

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Premessa - Gli obiettivi

Periodo di programmazionePeriodo di programmazione 2000 –20062000 –2006

• OB. 1 - Regioni in ritardo di OB. 1 - Regioni in ritardo di svilupposviluppo

• OB. 2 - Zone in fase di OB. 2 - Zone in fase di riconversione economica e riconversione economica e socialesociale

• OB. 3 - Sistemi di formazione OB. 3 - Sistemi di formazione e promozione del lavoroe promozione del lavoro

Periodo di programmazionePeriodo di programmazione

2007- 20132007- 2013 • OB. CONVERGENZA - OB. CONVERGENZA - sviluppo della competitività e

dell’occupazione

• OB. COMPETITIVITÀ - OB. COMPETITIVITÀ - evitare l’insorgere di nuovi squilibri a vantaggio di regioni che, altrimenti, verrebbero penalizzate da fattori socio-economici sfavorevoli

• OB. COOPERAZIONE TERRITORIALE - OB. COOPERAZIONE TERRITORIALE - cooperazione trasfrontaliera mediante programmi congiunti, cooperazione a livello delle zone transnazionali, reti di cooperazione e di scambio di esperienze UE.

Cosa cambia

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Premessa - Obiettivi e criteri di ammissibilità

Convergenza Regioni con PIL p/c < 75% media comunitaria Regioni che superano il 75% Pil p/c per l’“effetto statistico” Regioni ultraperiferiche ( Azzorre, Madera, Canarie e Dipartimenti francesi d’oltremare) Stati membri con RNL < 90% media comunitaria (Fondo coesione)

Competitività regionale e occupazione Regioni non ammissibili ai programmi di convergenza e indicate dagli SM Regioni uscite dall’Ob.1 indicate dagli SM

Cooperazione territoriale Regioni transfrontaliere, zone di cooperazione transnazionale indicate dalla Commissione. Per le reti di cooperazione e scambio di esperienze tutte le regioni UE

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Premessa - Ripartizione dei fondi per obiettivo

RISORSE COMPLESSIVE:€ 25.559 milioni RISORSE COMPLESSIVE:€ 25.559 milioni

Ripartizione fondi per obiettivo

Competitività19%

Convergenza 78%

Cooperazione3%

Convergenza Competitività Cooperazione

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Il processo di costruzione del QSN

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Le fasi

Elaborazione dei documenti strategici

preliminari e confronto

Approfondimento dei contenuti ed

elaborazione di una prima bozza del QSN

Approvazione del QSN

Fase 1 Fase 2 Fase 3

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Il processo di costruzione del QSN – fase 1

Fase 1

Elaborazione dei documenti strategici preliminari e confronto

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Il processo di costruzione del QSN – fase 2

Fase 2 Approfondimento dei contenuti ed elaborazione di una prima bozza del QSN

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Il processo di costruzione del QSN – fase 3

Fase 3

Approvazione del QSN

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Il tema della salute nell’ambitodei documenti di pianificazione strategica

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Documento Strategico Preliminare Nazionalele lezioni derivanti dal precedente periodo di pianificazione

Servizi per l’inclusione sociale e la sicurezza e per la salute …. Anche le difficoltà incontrate nell’attuare il Piano 2003-2005, pure caratterizzato da un

approccio più pragmatico a favore di particolari gruppi vulnerabili, suggeriscono di affrontare le disuguaglianze sociali legate alla salute e di effettiva uniformità di accesso alle prestazioni dei LEA tenendo conto di due lezioni specifiche:

1. combattere le disuguaglianze direttamente, attraverso politiche di prevenzione e di correzione del sistema delle cure;

2. combattere le disuguaglianze indirettamente, con la partecipazione nella definizione e nel monitoraggio delle politiche economiche e sociali che possono avere un impatto sulla salute.

… Il rafforzamento della funzione epidemiologica nelle regioni obiettivo 1 è stato perseguito nell’azione di assistenza tecnica centrale condotta nel Mezzogiorno nel periodo 2000-2006. Lo sviluppo degli osservatori epidemiologici meridionali è stato finalizzato a migliorare la capacità di osservazione sul campo estendendo la rilevazione anche agli effetti delle disuguaglianze sociali sulla salute. Una particolare criticità emersa da tale esperienza è legata al processo di internalizzazione in ambito regionale delle competenze, dovuta alla mancanza di risorse umane con adeguate competenze tecniche e risorse strutturali per il funzionamento a regime delle strutture.

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Documento Strategico Preliminare Nazionale: gli indirizzi

Per assicurare aggiuntività rispetto alla politica nazionale, gli obiettivi delle politiche sanitarie nell’ambito delle politiche di coesione possono riguardare:

l’aumento della capacità istituzionale di monitoraggio e di valutazione, la riduzione delle differenze nello stato di salute legate alle disuguaglianze sociali (e/o

territoriali) la valorizzazione dell’indotto della ricerca a livello locale.

A tal fine, gli ambiti di intervento possibili sono i seguenti: rafforzamento della capacità di monitoraggio delle differenze di salute – e delle loro motivazioni

– sia fra le Regioni che all’interno della stessa Regione; ciò anche tramite il potenziamento e la qualificazione della funzione epidemiologica regionale (ivi incluso il ricorso agli strumenti di Health Impact Assessment) riferita specificatamente alla valutazione dell’impatto che qualità dell’aria, emergenze climatiche e bonifica dei siti inquinati hanno sulla salute;

integrazione fra le politiche sociali e quelle sanitarie, riorganizzando a tal fine l’offerta del terzo settore e le modalità di erogazione dei servizi pubblici, sviluppando azioni pilota in alcune Regioni;

diffusione delle applicazioni di nuove tecnologie per la gestione delle informazioni individuali e lo sviluppo strutturato e diffuso della telemedicina per assicurare, anche a distanza, l’accessibilità a prestazioni socio-sanitarie in grado di rispondere innanzitutto a situazioni di disagio determinate dalla fascia d’età dei beneficiari o dalle difficili condizioni di accessibilità fisica dei luoghi.

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Documento Strategico Preliminare Nazionale: gli indirizzi

rafforzamento e qualificazione, ai fini della valorizzazione dei risultati della ricerca (cfr. tema 3.1), delle modalità di trasferimento tecnologico nel settore della ricerca biomedica, favorendo, l’emergere di cluster regionali e la cooperazione, a livello territoriale, fra le strutture sanitarie (centri di eccellenza e strutture di assistenza e cura), le Università e i centri di ricerca pubblici e privati e le imprese del settore delle biotecnologie.

Inoltre, relativamente alle innovazioni introdotte nel settore sanitario a livello nazionale, la diffusione delle tecnologie ICT assume un certo rilievo in quanto esse incidono sulla qualità e accessibilità dei servizi sanitari, nonché sulla trasformazione dei sistemi sanitari. Per tale ragione, il potenziamento dei servizi per la salute nel 2007-2013, con particolare riferimento al Sistema Integrato di Informazioni rappresentano una specifica componente del Programma di Sanità Elettronica, nell’ambito del Piano Sanitario Nazionale e del Piano Nazionale per l’Innovazione, la Crescita e l’Occupazione 2006-2008 (PICO).

Infine, riguardo alla Cooperazione territoriale, sembra opportuno costruire adeguatamente reti partenariali internazionali (ad esempio in materia di monitoraggio dei fenomeni epidemiologici o di scambio di informazioni) per contribuire a dare pronte risposte alle emergenze sanitarie a livello internazionale.

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Bozza tecnico amministrativa di QSN

Capitolo I - specificità e disparità territoriali: punti di debolezza e potenziale

“ … A frenare lo sviluppo del Mezzogiorno sono certamente stati i quattro fattori prima indicati per il complesso del Paese, ma essi sono qui presenti in forma aggravata. Assai peggiore che nel Centro Nord è la qualità dei servizi collettivi: dall’accessibilità alla tutela dell’ambiente, dalla sanità alla sicurezza, dall’acqua alla formazione. …”

Capitolo II - Priorità di intervento

Priorità 2 Promozione, valorizzazione e diffusione della ricerca e dell’innovazione per la competitività - Ob specifico 2.1.6 accrescerne la loro capacità di utilizzo, accesso e fruibilità anche attraverso adeguata promozione e marketing dell’offerta. “…. “convergenza digitale”, caratterizzata da contenuti e servizi multimediali e interattivi veicolati su sistemi di comunicazione a banda larga - costituisce un settore ad alto tasso di crescita, innovazione e valore aggiunto anche per il mercato consumer a cui la politica regionale aggiuntiva può dare un contributo decisivo ad esempio, in ambito culturale e turistico, educativo, sanità elettronica (es. telemedicina), sociale,… ”

Priorità 3 Tutela dell’ambiente, della salute ed uso sostenibile ed efficiente delle risorse ambientali per lo sviluppo – Obiettivo 3.1 - Garantire livelli adeguati di servizio per la popolazione e le imprese colmando i divari regionali nella efficienza dei servizi, rafforzando l’apertura del mercato, valorizzando le opportunità di sviluppo, promuovendo la ricerca e l’innovazione tecnologica, prevenendo gli impatti sulla salute e sull’ambiente, anche attraverso sistemi di monitoraggio e controllo ambientale, nonché la prevenzione e la repressione degli illeciti. “….rafforzare la base conoscitiva e la interoperatività dei sistemi di monitoraggio ambientale, anche per consentire la piena attuazione della Direttiva 2000/60 e la predisposizione degli strumenti di pianificazione settoriale; garantire la sorveglianza sanitaria,… ” Obiettivo 3.1.3 gestione dei rifiuti “… Una corretta gestione dei rifiuti e la restituzione all’uso collettivo di aree contaminate costituiscono fattori determinanti per aumentare qualità e competitività territoriale e assicurare tutela delle risorse naturali e della salute”

Priorità 5 Inclusione sociale e servizi per la qualità della vita e l’attrattività territoriale – 5.1 promuovere la società inclusiva “… Vanno individuati sistemi di incentivi e modelli di relazioni istituzionali diretti a integrare e rafforzare le risposte dei servizi sociali, sanitari e delle politiche del lavoro, tenendo conto delle diverse tipologie di servizio (ad esempio servizi sociali e servizi per l’impiego).” … “aumentando le possibilità di accesso alla conoscenza, al lavoro e a tutte le opportunità (ad es. va sostenuto lo sviluppo della telemedicina per assicurare, anche a distanza, l’accessibilità a prestazioni socio-sanitarie, superando così i disagi determinati dall’età dei beneficiari o dalle condizioni di accessibilità fisica dei luoghi).”

La salute è tra i servizi collettivi che frenano lo sviluppo economico

Telemedicina

La salute tra i diritti essenziali dei cittadini … è importante monitorare lo stato di salute …

Rifiuti e impatto sulla salute – tema dei siti inquinati

La tecnologia per migliorare l’accessibilità e la fruibilità dei servizi e ridurre l’inclusione sociale

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Bozza tecnico amministrativa di QSN

Capitolo II 5 Servizi essenziali e obiettivi misurabili Obiettivi e indicatori - accrescere la partecipazione femminile al mercato del lavoro … “ 3. numero di anziani assistiti

in assistenza domiciliare integrata (ADI) rispetto al totale della popolazione anziana (superiore a 64 anni). Gli indicatori scelti, oltre a essere correlati in modo chiaro con l’obiettivo strategico della strategia di sviluppo mirante all’incremento del tasso di occupazione femminile, risultano rilevanti per creare condizioni favorevoli allo sviluppo, fare fronte a disparità territoriali non giustificate e incrementare le opportunità delle persone. Mentre per gli asili nido si affianca all’indicatore di disponibilità del servizio una misura che qualifica la disponibilità con la specificazione di alcune caratteristiche determinanti per l’effettivo utilizzo, si sceglie invece un solo indicatore relativo alla cura delle persone anziane, in quanto quella proposta è una modalità avanzata ed efficiente dell’erogazione dei servizi di cura all’anziano, rispetto alle modalità tradizionali di ricoveri o assistenza in ambulatori che, pertanto, in parte coglie anche aspetti di accessibilità e qualità.”

ADI come indicatore per accrescere la partecipazione della donna al mercato del lavoro

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I tavoli tematici

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Le priorità tematiche – i tavoli del confronto

Tavolo TemaContributi del

Ministero

I Istruzione, Formazione e Territorio

II Ricerca, innovazione, banche, aiuti di Stato X

III Ambiente, Risorse culturali, Mercato dei servizi X

IV Servizi sociali e inclusione, Sicurezza, LegalitàX

V Reti collegamenti, Territorio

VI Mercato del lavoro, sistemi produttivi, sviluppo locale

VII Città, Sistemi produttivi X

VIII Internazionalizzazione, Attrazione investimenti

Il Ministero ha inoltre contribuito ai lavori del gruppo tecnico “Obiettivi di Servizio”

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Individuazione di potenziali aree progettuali da sviluppare nell’ambito delle programmazioni regionali

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potenziali aree progettuali

1. Sviluppo di metodologie/strumenti di health impact assessment

2. Sviluppo di sistemi/strumenti per la presa in carico dei problemi dei soggetti fragili e per il coordinamento delle prestazioni sanitarie e sociali a livello territoriale

3. Sviluppo di sistemi e strumenti innovativi per migliorare la continuità assistenziale in condizioni specifiche di bisogno

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1. Sviluppo di metodologie/strumenti di health impact assessment.

RAZIONALEQualità ambientale e politiche strutturali sostenibili, sono sempre più fattori di competitività e attrattività per lo sviluppo locale. Tuttavia, mentre le potenzialità tecnologiche avanzano in ogni campo, aumenta anche l’incertezza del loro impatto sulla salute delle comunità.

A tal proposito, sempre più emergente è la necessità di valutare l’impatto che programmi, politiche o progetti di sviluppo possono avere sulla salute di una popolazione.

La combinazione di procedure e metodi attraverso i quali una politica o un programma può essere valutato rispetto agli effetti che può avere sulla salute di una popolazione, è definita “Health Impact Assessment” e si caratterizza per due aspetti fondamentali:

- il tentativo di predire le conseguenze sulla salute di possibili opzioni differenti di politiche di sviluppo,- l’intento di influenzare ed assistere nella scelta i decision makers.

Attualmente in Italia il tema è essenzialmente oggetto di progetti di ricerca; è opportuno che l’HIA diventi un metodo diffusamente impiegato contestualmente all’applicazione di nuove politiche di sviluppo.

POSSIBILI LINEE PROGETTUALI DA PROMUOVERE•Sviluppo di sistemi/strumenti/metodologie di HIA a livello regionale (es. nell’ambito dell’osservatorio Epidemiologico) attraverso cui predire le conseguenze positive e negative che politiche, programmi e progetti, in settori anche non sanitari, possono produrre sullo stato di salute della popolazione•Sviluppo di progetti interregionali e internazionali per la omogeneizzazione di sistemi/strumenti/metodologie sulla base delle migliori pratiche•Finanziamento per la costituzione di servizi di HIA nell’ambito delle amministrazioni locali

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2. Sviluppo di sistemi/strumenti per la presa in carico dei problemi dei soggetti fragili e per il coordinamento delle prestazioni sanitarie e sociali a livello territoriale

RAZIONALEAssicurare il coordinamento e l’integrazione della rete dei servizi sanitari e sociali lungo tutto l’iter assistenziale, in particolare a favore dei soggetti fragili, è una delle pre-condizioni per lo sviluppo economico.

L’eliminazione di disuguaglianza nello stato di salute legate a disparità sociali e territoriali, e la riduzione di difficoltà nell’accesso ai servizi socio sanitari costruiscono un elemento importante per creare condizioni favorevoli allo sviluppo e incrementare le opportunità delle persone. La diffusione, infatti, di servizi di cura alla persona contribuisce all’alleggerimento dei carichi familiari e ad una maggiore partecipazione femminile al mercato del lavoro.

Lo sviluppo sistemi e strumenti per il coordinamento dei servizi sanitari e sociali a livello territoriale consentono di: superare le carenze informative e/o integrare le fonti di informazioni in merito ai servizi disponibili e alle relative modalità di accesso; razionalizzare l’utilizzo delle strutture di accoglienza sanitarie e sociali presenti sul territorio; coordinare e razionalizzare i flussi di entrata e uscita relativi alle degenze presso strutture sanitarie e sociali e l’accesso alle case di riposo e alle residenze sanitarie assistenziali; integrare l'insieme dei servizi essenziali di tipo sanitario o sociale per facilitare il mantenimento a domicilio (dall’aiuto nello svolgimento delle attività quotidiane ai pasti a casa, dall’assistenza domiciliare integrata all’ospedalizzazione a domicilio); impiegare strumenti tecnologici innovativi di supporto alle attività assistenziali domiciliari, quali, ad esempio, la tele-assistenza; rimediare alla non sufficiente presenza di professionalità sanitarie e socio sanitarie nelle zone rurali o extra cittadine.

In quest’ambito assume notevole importanza la condivisone delle informazioni sanitarie e sociali tra i soggetti che intervengono nei percorsi assistenziali del “paziente/cittadino”. Tale condivisione di informazioni costituisce, con ogni probabilità, uno dei più significativi ambiti sui quali intervenire con politiche aggiuntive regionali.

POSSIBILI LINEE PROGETTUALI DA PROMUOVERE•Realizzazione degli investimenti infrastrutturali e tecnologici per la gestione dei processi assistenziali (es. call center medico 24h, sistemi di comunicazione e condivisione delle informazioni)•Sviluppo di sperimentazioni gestionali pubblico privato per l’erogazione di servizi specifici, quali: primo contatto nei confronti della popolazione anziana; rilevazione delle esigenze del cittadino; guida ai servizi disponibili a livello territoriale e sulle relative modalità di accesso; erogazione di servizi diretti agli assistiti (es. servizi logistici, teleassistenza, consulenza medica); coordinamento delle attività assistenziali sanitarie e sociali al fine di ottimizzare la presa in carico delle esigenze del cittadino, attraverso una stretta collaborazione con i medici di medicina generale presenti sul territorio, con le strutture sanitarie e socio-sanitarie e con gli Enti locali e Terzo Settore.•Creazione di un “dossier del paziente/cittadino” a livello territoriale.•Creazione di nuovi soggetti economici in grado di rispondere alla crescente domanda di servizi socio-sanitari e socio-assistenziali legata all’evoluzione del contesto regionale, soprattutto attraverso il sostegno a forme di partnership pubblico-privato

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3. Sviluppo di sistemi e strumenti innovativi per migliorare la continuità assistenziale in condizioni specifiche di bisogno.

RAZIONALEL’utilizzo diffuso di tecnologie dell’informazione/comunicazione, con particolare riferimento alla teleassistenza, all’ospedalizzazione a domicilio e alla telemedicina, permette di migliorare la gestione/erogazione dei servizi sanitari a livello territoriale, specie in determinate condizioni di bisogno (età anziana, aree rurali, patologie croniche).

Effetti diretti di miglioramento si hanno sulla continuità assistenziale del paziente/cittadino, sulla accessibilità e sulla fruibilità dei servizi e sulla capillarità dell’assistenza fino a determinare un impatto significativo sulla marginalità e l’esclusione di parte della popolazione.

POSSIBILI LINEE PROGETTUALI DA PROMUOVERE•Realizzazione degli investimenti infrastrutturali tecnologici per la gestione dei processi assistenziali•Sviluppo di sperimentazioni gestionali pubblico privato per l’erogazione dei servizi•Creazione di nuovi soggetti economici in grado di rispondere alla crescente domanda di servizi assistenziali basati su tecnologie e modelli organizzativi innovativi, soprattutto attraverso il sostegno a forme di partnership pubblico-privato