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U N GIORNALE, mentre crea se stesso ogni gior- no, pensa sempre al suo pubblico. Anche chi scrive un articolo, o un reportage, un’in- chiesta, ha in mente il suo letto- re: una figura immaginaria e nello stesso tempo concreta, un mondo di riferimento, una realtà culturale e civile che in- fluenza il quotidiano, mentre è influenzata dalla sua lettura. Anche i lettori, aprendo il giornale la mattina, pensano al- la vita che c’è dietro quei fogli, al gruppo di lavoro che si è sele- zionato e si è scelto nel corso degli anni, al backstage di re- dazione: le discussioni, le scelte, i dubbi, il disegno delle pagine e di quella gerarchia interna che trasforma un fa- scio di notizie di giornata in qualcosa di unitario e di coeren- te, che si chiama giornale. A Bologna, dal 14 al 17 giu- gno, questi due mondi si incon- treranno per la prima edizione della Repubblica delle idee, la fe- sta del nostro quotidiano e dei suoi lettori. Quattro giorni di di- battiti, dialoghi e discussioni in- torno ai grandi temi dell’attua- lità italiana e internazionale, con le donne e gli uomini che muovono le idee attraverso le quali interpretiamo la realtà, leggiamo la crisi, pensiamo a come superarla. Scrittori, premi Nobel, eco- nomisti, intellettuali, artisti da- ranno appuntamento ai nostri lettori nelle piazze e nelle sale di Bologna, dal mattino fino a sera, in un cartellone con più di 70 eventi, attorno al concetto di «futuro». E intanto, per tutta la giornata, il giornale si costruirà in piazza, davanti ai suoi lettori, dalla lettura mattutina dei quo- tidiani alla riunione di redazio- ne, fino al disegno della prima pagina, in contatto «aperto» e pubblico con la redazione di Roma. In più, le grandi firme di Re- pubblica racconteranno i segre- ti del mestiere, i vignettisti illu- streranno i loro disegni, le pri- me pagine storiche degli ultimi trent’anni verranno messe in mostra, in una rivisitazione col- lettiva dell’attualità contempo- ranea. Si dice sempre che Re- pubblica è qualcosa più di un giornale. Noi sappiamo che è una community, formata dal quotidiano insieme con i suoi lettori. A unirli, appunto, c’è un’idea, quella che ripetiamo sempre per spiegare chi siamo, usando una formula di Gobetti: una certa idea dell’Italia. L’Emilia, anche nelle ferite del terremoto alle torri civiche, alle chiese, ai municipi, ci ricor- da proprio questo, l’anima civi- le dell’Italia. La Repubblica delle idee è anche una scelta di stare a Bologna per stare con l’Emilia, un atto di solidarietà e di impe- gno, di fiducia, come testimonia il concerto a Bologna del Mae- stro Abbado con Repubblica. 25 LUNEDÌ 4 GIUGNO 2012 LA REPUBBLICA DELLE IDEE All’interno L’intervista Eugenio Scalfari “Così ho imparato a conoscere i nostri lettori” LUCA FRAIOLI Politica&Società Tra mercati e democrazia quelle sfide per un Paese diverso MASSIMO GIANNINI Dialoghi Nobel, scienziati o vignettisti vedere il mondo in un incontro MICHELE SERRA Spettacoli Film, concerti e piccole lezioni la cultura si racconta CORRADO AUGIAS Next Ambiente, scuola e tecnologia i protagonisti di domani RICCARDO LUNA Casa Repubblica Dalla carta a Internet le tante anime di un giornale DARIO CRESTO-DINA SCRIVERE ILFUTURO EZIO MAURO AIUTIAMO I TERREMOTATI DELL’EMILIA SMS SOLIDALE 45500 BOLOGNA 14-17 GIUGNO © RIPRODUZIONE RISERVATA SOLIDARIETÀ PER L’EMILIA

LA REPUBBLICA DELLE IDEE - download.repubblica.itdownload.repubblica.it/pdf/2012/rep-idee.pdf · pubblica racconteranno i segre-ti del mestiere, i vignettisti illu-streranno i loro

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UN GIORNALE, mentrecrea se stesso ogni gior-no, pensa sempre al suo

pubblico. Anche chi scrive unarticolo, o un reportage, un’in-chiesta, ha in mente il suo letto-re: una figura immaginaria enello stesso tempo concreta, unmondo di riferimento, unarealtà culturale e civile che in-fluenza il quotidiano, mentre èinfluenzata dalla sua lettura.

Anche i lettori, aprendo ilgiornale la mattina, pensano al-la vita che c’è dietro quei fogli, algruppo di lavoro che si è sele-zionato e si è scelto nel corsodegli anni, al backstage di re-dazione: le discussioni, lescelte, i dubbi, il disegno dellepagine e di quella gerarchiainterna che trasforma un fa-scio di notizie di giornata inqualcosa di unitario e di coeren-te, che si chiama giornale.

A Bologna, dal 14 al 17 giu-gno, questi due mondi si incon-treranno per la prima edizionedella Repubblica delle idee, la fe-sta del nostro quotidiano e deisuoi lettori. Quattro giorni di di-battiti, dialoghi e discussioni in-torno ai grandi temi dell’attua-lità italiana e internazionale,con le donne e gli uomini chemuovono le idee attraverso lequali interpretiamo la realtà,leggiamo la crisi, pensiamo acome superarla.

Scrittori, premi Nobel, eco-nomisti, intellettuali, artisti da-ranno appuntamento ai nostrilettori nelle piazze e nelle sale diBologna, dal mattino fino a sera,in un cartellone con più di 70eventi, attorno al concetto di«futuro». E intanto, per tutta lagiornata, il giornale si costruiràin piazza, davanti ai suoi lettori,dalla lettura mattutina dei quo-tidiani alla riunione di redazio-ne, fino al disegno della primapagina, in contatto «aperto» epubblico con la redazione diRoma.

In più, le grandi firme di Re-pubblica racconteranno i segre-ti del mestiere, i vignettisti illu-streranno i loro disegni, le pri-me pagine storiche degli ultimitrent’anni verranno messe inmostra, in una rivisitazione col-lettiva dell’attualità contempo-ranea. Si dice sempre che Re-pubblica è qualcosa più di ungiornale. Noi sappiamo che èuna community, formata dalquotidiano insieme con i suoilettori. A unirli, appunto, c’èun’idea, quella che ripetiamosempre per spiegare chi siamo,usando una formula di Gobetti:una certa idea dell’Italia.

L’Emilia, anche nelle feritedel terremoto alle torri civiche,alle chiese, ai municipi, ci ricor-da proprio questo, l’anima civi-le dell’Italia. La Repubblica delleidee è anche una scelta di stare aBologna per stare con l’Emilia,un atto di solidarietà e di impe-gno, di fiducia, come testimoniail concerto a Bologna del Mae-stro Abbado con Repubblica.

■ 25LUNEDÌ 4 GIUGNO 2012

LAREPUBBLICADELLEIDEE

All’interno

L’intervista

Eugenio Scalfari“Così ho imparatoa conoscerei nostri lettori”LUCA FRAIOLI

Politica&Società

Tra mercatie democraziaquelle sfide perun Paese diversoMASSIMO GIANNINI

Dialoghi

Nobel, scienziatio vignettistivedere il mondoin un incontroMICHELE SERRA

Spettacoli

Film, concertie piccole lezionila culturasi raccontaCORRADO AUGIAS

Next

Ambiente, scuolae tecnologiai protagonistidi domaniRICCARDO LUNA

Casa Repubblica

Dalla cartaa Internetle tante animedi un giornaleDARIO CRESTO-DINA

SCRIVEREIL FUTURO

EZIO MAURO

AIUTIAMOI TERREMOTATI

DELL’EMILIASMS SOLIDALE45500

BOLOGNA 14-17 GIUGNO

© RIPRODUZIONE RISERVATA

SOLIDARIETÀPER L’EMILIA

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■ 27LUNEDÌ 4 GIUGNO 2012

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Scalfari: “Così ho imparatoa conoscere i nostri lettori”

Aiutiamo i nostri ragazziad amare la cultura, cosìnon sceglieranno solole scuole in cui“c’è poco da studiare”

La culturaè una risorsa

Mokkiawords

Più senso civicoe meritocraziamenoignoranzae familismo

Più senso civicoe meno favoritismi

RobertoGrassi

Avere un’ambizioneche possa essererealizzabilesenza restaresolo un sogno

Vorrei coltivarele mie ambizioni

Camy_Pepper

Chi è, come me,disincantato sa benepurtroppo chein questo paese partiti,tecnici e comicinon risolverannole emergenze sociali

Sono disincantatoho perso la fiducia

amandumest

ILFUTU ROPER NOI

1976-2012

«Vendemmo moltissime copie,230mila. Ci fu il tutto esauritonelle edicole. E meglio non

avremmo potuto fare, le nostre duerotative di Roma e Milano non avrebberopotuto tirare di più». Eugenio Scalfariricorda così l’esordio il 14 gennaio del1976 del quotidiano da lui fondato.Direttore, quella data segna anche lanascita della “comunità” di lettori diRepubblica?«Non direi. Il primo giorno molticomprarono Repubblica per curiosità. Ilsecondo giorno i lettori scesero a150mila, poi a 100mila. Il quarto giornoerano 70mila e lì si stabilizzarono alungo. Ma non si poteva ancora parlaredi una comunità di lettori. Nel fondareRepubblica, la mia speranza era quella diportarmi dietro almeno la metà dei300mila lettori dell’Espresso. Invecequesto non avvenne: non avevo capitoche il gesto d’acquisto di un settimanaleè diverso dal gesto d’acquisto di unquotidiano. Il risultato fu che miritrovavo meno lettori di quanti me neaspettassi e soprattutto non sapevo chifossero. Quando ero all’Espressoriconoscevo per strada i lettori“fisicamente”, anche se non avevano inmano una copia del settimanale. Puòsembrare lombrosiano, ma è così e ladice lunga sulla sicurezzacon cui facevamol’Espresso. Nei primimesi di Repubblicainvece non riuscivo acapire chi fossero inostri lettori eprocedevo a tentoni».È così importante saperea che tipo di pubblico ci sirivolge?«Rappresenta almenoil 50 per cento dellavoro di undirettore. Il giornaleè la voce di unacomunità di lettori,ma al tempo stesso,pur confermandolinelle loro convinzioni, liaiuta a crescere e adevolvere. Esistono due tipidi opinione pubblica: quella“emotiva”, che compra ilgiornale solo in occasione digrandi eventi, e quella“strutturata”, che invececondivide i valori che ispirano ilgiornale di riferimento. All’epocain Italia c’erano due giornali chesi rivolgevano a opinionipubbliche strutturate: il Corrieredella Sera per la borghesiaproduttiva lombarda e la Stampa, cherappresentava i valori della Fiat, il piùgrande gruppo industriale del Paese. Poiarrivammo noi, che volevamo rivolgercisoprattutto a un pubblico di donne e digiovani, adottando una linea radical-socialista».Quando vi rendeste conto che anche ivostri lettori erano un’opinionepubblica strutturata?«In occasione del rapimento di AldoMoro, quando ci schierammo per lalinea della fermezza.Allora capimmo che lanostra missione eraquella di far uscire icomunisti dal ghetto incui erano stati rinchiusidal dopoguerra. Il Pcidoveva diventare un partitodemocratico, solo così in Italia ci sarebbestata una vera democraziadell’alternanza».E questa linea politico-editoriale si

tradusse in un successo in termini dicopie e di lettori?«Certo, perché ci occupavamo di temiche interessavano ai lettori comunisti. Ein breve mettemmo in crisi i duequotidiani legati al Pci: Paese Sera el’Unità. Così, in meno di tre annidall’esordio, arrivammo a 120mila copie.Ma Repubblica rimase un giornaletrasversale: era letto dai liberali laici,come dai cattolici democratici e,appunto, dai comunisti. Lo leggevanoperfino le Br, come dimostra ladrammatica foto di Aldo Moro che tienein mano una copia del nostro giornalementre è prigioniero dei terroristi».Ci sono stati momenti nella storiarecente del Paese, in cui la gente è scesa

in piazza con le prime pagine diRepubblica, quasi fosse una

bandiera. Che effetto ti facevavedere quelle immagini?

«Un effetto euforico, di unsogno che si avverava».

Ma non hanno finito peralimentare quelle voci

che tornanoperiodicamente

sull’esistenza di un“partito

Repubblica”?«A questo proposito

cito Ezio Mauro:“Repubblica è insieme

molto più e molto meno diun partito”. È un giornale autoreferente,nel senso che si rivolge a un’opinionepubblica strutturata e risponde solo a lei.Siamo noi che decidiamo dove stiamo. E

se dove stiamo troviamo anche altriche la pensano come noi vuol dire

che diamo voce anche a loro».Oggi la “comunità” di

Repubblica va da chiaveva 30 anni nel1976 ai trentennidel 2012 cheusano il web el’iPad. C’èun’unicadefinizione pertutte questegenerazioni dilettori?«Sono la sinistra

italiana di oggi.Sono coloro che

come Repubblica sibattono non contro lo

Stato ma per la riformadello Stato, che credono

nell’innovazione,nell’efficienza e nel

laicismo. Questo è il Dna diRepubblica e dei suoi lettori».

All’inizio non capivo chifossero e procedevo a tentoniLa metà del lavoro di direttorefu soprattutto individuarli

Oggi hanno lo stesso Dnadel giornale: si battonoper una riforma dello Statoe credono nell’innovazione

‘‘

LUCA FRAIOLIPRIME PAGINEA sinistra,il primonumero diRepubblica del14 gennaio1976. Adestra,la prima del12 settembre2001

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■ 29LUNEDÌ 4 GIUGNO 2012

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Tra mercati e democraziale sfide per un Paese diversoUn tempo avevamo paura di morire

democristiani. Oggi speriamo dimorire «montiani». Paradossi della

fase. Con il collasso del sistema dei partiti,delegittimati e attraversati dagli scandali, ilgoverno tecnico del Professore bocconiano(che spiegherà il suo punto di vistanell’incontro con Eugenio Scalfari, EzioMauro e Claudio Tito) sembra l’ultimaancora di salvezza per un Paese intransizione permanente. Detta così, sembrafacile. Ma non lo è affatto. C’è bisogno di unaprospettiva. C’è bisogno di una visione. Cisono domande che premono, e che esigonorisposte. A Bologna proveremo ad aprirequalche finestra su un futuro che ancora non

si vede, ma che da qualche parte ci deve puressere. Per esempio. Nello spazio del“TwitterTime”, io cercherò di dialogare conla rete sulla natura del governo Monti: è unasoluzione per la politica in crisi, o rischia diaggravare la crisi della politica? Dopo il trionfo di Grillo alle amministrative,c’è da chiedersi se l’onda dell’Anti-politica(o dell’Altra-politica) spazzerà via i partitiche abbiamo conosciuto fino ad oggi (anchese si fatica a immaginare una democraziache dei partiti possa fare a meno). È il temadel “TwitterTime” di Curzio Maltese, che siincrocia con il dialogo tra GustavoZagrebelsky e Ilvo Diamanti intitolato «Lapolitica sotto/sopra» e imperniato sulla

ricerca di una sintesi, ad oggi ancoraimpossibile, tra le istanze di partecipazioneche arrivano dalla società civile, e leresistenze al cambiamento che emergonodalle nomenklature. Ma una sintesi andràpur trovata: depressi dalla crisi economica,oppressi da un ascensore sociale bloccato, icittadini e soprattutto i giovani sfoganoaltrove una rabbia che va capita (anche senon sempre giustificata) e che saràraccontata per immagini da FrancescoMerlo. L’urgenza di una svolta politica siaccompagna a un’infinita emergenzaeconomica. E qui, almeno, non siamo soli.La crisi è italiana, ma prima ancora è

MONTI

Le risposte del Professoreper una svolta possibile

Al fondo di tutte le crisi – la crisiamericana, la crisidell’eurozona, la crisi delberlusconismo – è spuntato lui,il professore col suo governo ditecnici. Basterà? A questadomanda e a tutte le suevarianti Mario Montirisponderà a Bologna (“Il futurodell’Italia”, sabato 16 , alle 16,all’Arena del Sole). Sul palco aintervistarlo, Ezio Mauro,Eugenio Scalfari e Claudio Tito.

ZAGREBELSKY E DIAMANTI

La classe politica al bivioArrendersi o risorgere?Dialogo tra GustavoZagrebelsky e Ilvo Diamanti inPiazza Santo Stefano (venerdì15, ore 19, “La politicasotto/sopra”). Scombussolatadalla crisi, travolta dallo stato dinecessità del governo deitecnici, la politica vive unatransizione cruciale. Puòscegliere di cambiare o restareimpantanata in una dellepeggiori crisi di rappresentanzavissute dal nostro Paese.

RODOTÀ E GALLI

La battaglia dei dirittie la legge del più forte

Cosa ci rende liberi? I dirittipossono esseremonetizzati? Marco Revellie Stefano Rodotà analizzanoi cambiamenti in atto nellanostra società, dal lavoroalla famiglia. L’incontro “Ildiritto a un’esistenza liberae dignitosa”, è sabato 16giugno, alle ore 18 (StabatMater). Alle 11, al Cortiledell’Archiginnasio, “Al di làdella legge del più forte”,conferenza di Carlo Galli.

MALTESE E MANCUSO

Dall’onda del dissensoa quello che ci unisceCurzio Maltese parlerà deipartiti venerdì 15, alle ore 16,alla Libreria Ambasciatori,rispondendo anche ai vostritweet. Potenti edelegittimati. Oggi più chemai i partiti appaiono off,spenti, fuori tempo. Eppure,in democrazia, sono lostrumento per organizzarela politica. E per analizzare ivalori che ci uniscono ci saràVito Mancuso “Le cose checi tengono insieme” (sabato16, alle 17, Archiginnasio).

MERLO E BOLZONI-GRASSO

La rabbia da Nord a Sude la lotta alla mafia

Alla Libreria Ambasciatori,Francesco Merlo racconta perimmagini la rabbia di chi urlaimproperi contro lo Stato(domenica 17, ore 15). Di chiattacca i politici. Confrustrazione e di chi inveceesprime una protesta creativa.C’è invece chi racconta la lottacontro la mafia: sarà PieroGrasso, procuratore nazionaleAntimafia, con Attilio Bolzoni(sabato 16, ore 12, Sala Re Enzo).

SCALFARI E DE GREGORIO

La Repubblica, specchiodell’Italia che cambiaTrentasei anni fa nascevaRepubblica. EugenioScalfari, il fondatore edirettore per i primivent’anni, li ripercorremettendo in parallelo lacrescita del giornale e le suemutazioni con lo sviluppodel mondo e della societàitaliana. A intervistarlo – amezzogiorno di domenica17 nel Salone del Podestà –Concita De Gregorio.

Un mondo in cui laglobalità serva ad unire.Un mondo capace didividersi meglio lerisorse e non sprecarle

Un mondo che abbiarisorse per tutti

maxrazzi

Vorrei un futuro dovedonne capaci possanodimostrare quantovalgono ed esserefinalmente valorizzate

Premiamo le donneche meritano

fcarnevali5

Vorrei un domaniin cui le idee,se valide,possano trasformarsiin realtà

Le nostre ideediventino realtà

FindingNemo76

Sogniamo un’Italiache pensi alle giovanigenerazionicome risorsesu cui investiree non come risorseda lasciar invecchiare

Investiamo sui giovanisono il domani

positweetisc

ILFUTU ROPER NOI

Politica&Società

europea. La tempesta perfetta dura dal 2008,e minaccia di travolgere l’euro. Sull’agorà diAtene può bruciare l’economia dell’interaEurozona. Colpa della Ue, colpa dellaMerkel? Sta di fatto che persino Obamachiede al Vecchio Continente un cambio dipasso. Se c’è ancora qualcosa da salvare, ce loracconterà (insieme a Federico Rampini)Nouriel Roubini, il grande economista cheaveva previsto tutto, dal crac della Lehman alcollasso dei debiti sovrani. Serve un altroNew Deal. Serve una nuova Bretton Woods.Serve un futuro sostenibile. Sembra l’Isolache non c’è. Ma non ci stanchiamo dicercarla.

MASSIMO GIANNINI

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■ 31LUNEDÌ 4 GIUGNO 2012

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Quando Altan, negli anni Settanta,cominciò a disegnare i suoi ciniciometti, la satira politica era merce rara.

Allignava in ambiti ristretti, riviste di comicscome il glorioso Linus o settimanali nati sullascia dei movimenti giovanili radicali, poche ememorabili testate, piccoli luoghi per piccolipubblici. Sulla stampa “ufficiale” solo sparutetracce, Benni sul Manifesto, Forattini suRepubblica, Staino sull’Unità, e l’effetto era diun’incursione indiana in territorio yankee, diuna meravigliosa stonatura.Anche nella televisione “storica”, quellafondativa della cultura di massa italiana,insomma la Rai, la satira era una spezia rara,ed era più umorismo che satira, la sublime

ferocia di Tognazzi e Vianello, le imitazionidi Noschese, le parodie eleganti delQuartetto Cetra, ma niente vetriolo, mai,fino alle prime potentissime irruzioni diGrillo (anni Ottanta) che massacrava isocialisti anticipando di un lustroTangentopoli. La satira politica comeconsumo (quasi) di massa è una novità degliultimi vent’anni. Giornali e reti tv se ne sonofatti invadere e plasmare e l’hanno al tempostesso invasa e plasmata. A volteassoggettata. Il web l’ha poi diffusaovunque. Come in altri campi l’effetto“liberazione” convive con l’effetto“inflazione”. I morsi della censura si sonosentiti, ma molto di più si è sentito il rischio

di industrializzare e serializzare unlinguaggio artigianale, non facile, che lerisate e gli applausi televisivi rischiano disoffocare o snaturare. Quando incontrerò Altan a Bologna, per unaconversazione pubblica tra due ormaiantiche firme satiriche italiane (lui un po’più antico di me, lo dico con rispetto maanche con sollievo...) gli chiederò come hasaputo sopravvivere così bene alla suaeccellente carriera, al successo e allapopolarità. Uscire dalle cantine e scalare lehit parade è esaltante ma non è facile, ameno che l’artista abbia carattere forte, e unrapporto molto solido con il suo mestiere.L’Altan delle origini, quello che disegnava

BAUMAN

Gli “altri”: vincere la paurae creare forme di incontro

Zygmunt Bauman e WlodekGoldkorn dialogano sul temadell’alterità (“Io e l’altro”,sabato 16 giugno, ore 19,Salone del Podestà) per capireperché abbiamo pauradell’altro e come riuscire acostruire forme nuove diaggregazione. La riflessione siallargherà poi ai recenti lavoridi Bauman sull’identità.Presenta l’incontro EugenioOccorsio.

GIDDENS

E’ davvero irreversibileil declino dell’Occidente?È irreversibile il declinooccidentale? Sopravviveràl’Unione Europea? AnthonyGiddens stimolato dalledomande di Bruno Manfellottoe Mario Pirani esplora il futurodi un mondo alle prese con lacrisi dell’euro, il cambiamentoclimatico e il pericolo di nuoviconflitti (“Il futuro della societàmondiale”, sabato 16, ore 10,Salone del Podestà). Introducel’incontro Enrico Franceschini.

VERONESI E HACK

L’uomo: l’arte della vitae i misteri dell’universo

Dario Cresto-Dina incontraUmberto Veronesi (venerdì 15,ore 10, Stabat Mater) in unpercorso tra filosofia e scienza,per parlare anche d’immortalitàe paura della fine. Sabato 16invece Margherita Hack eClaudia Di Giorgio,caporedattore de “Le Scienze”,condurranno lo sguardo delpubblico sul futuro dell’universo(ore 15, Stabat Mater).

GROSSMAN E EBADI

L’anima della scritturae la comunicazione 2.0Appuntamento sabato 16, alle ore17.30, al Salone del Podestà con loscrittore israeliano DavidGrossman, che parlerà della“Grammatica interiore dellascrittura”, e Gad Lerner(introduce Alberto Stabile). IlNobel per la pace Shirin Ebadidiscuterà con Renzo Guolo eVittorio Zucconi dei “diritti umaniai tempi di Internet”, al Salone delPodestà, domenica 17 alle ore 16(introduce Vanna Vannuccini).

ROUBINI

Il welfare dell’Eurozonasotto i colpi della crisi

La crisi che scuote l’area euromette a repentaglio uno deipilastri dell’Europa, il modello diassistenza pubblica sanitaria epensionistica. Come nonperdere un caposaldo dellacivilizzazione, che tutto il mondoci invidia? Risponde il grandeeconomista Nouriel Roubini. Lointervista Federico Rampini, inun incontro presentato daEugenio Occorsio (sabato 16, ore12, Salone del Podestà).

PETRINI

La terra e la felicitàtenerle insieme si puòCarlin Petrini, inventore di SlowFood, affronta nientemeno cheil tema della felicità. “Felici suquesta terra”, con MaurizioRicci a proporre domande ecuriosità, si tiene venerdì 15 alle12 al Salone del Podestà e vuoleaffrontare i temi che giranoattorno alla parola “terra": lapolitica del cibo, l’agricolturasostenibile, la difesa dellebiodiversità, la battaglia controgli ogm.

Costruiamo una societànella quale i giovaniabbiano finalmentespazio e trovinovere prospettive

Ridiamo prospettivea chi è giovane

blek57

Smettiamoladi inseguire il Pile costruiamo una vitamigliore. La soluzionenon è produrre di più

Non inseguiamosolo il Pil

ElenaFratini

Ho fatto un sogno:dopo le elezioni 2013un Parlamento di elettidal popolo onesti,puliti, appassionati

Ho sognatopolitici onesti

giovannisantus

Indirizzare i nostri sforziverso risultati reali,mettendo sempreal centro l’uomoe producendoinnovazione, sempliceconcreta e accessibile

L’innovazionenon è una chimera

giuliocuriel

ILFUTU ROPER NOI

Dialoghi

per Linus una volta al mese, è lo stesso artista(e anche la stessa persona) che disegna quasiogni giorno sulla prima pagina del più diffusoquotidiano del Paese (questo) e ognisettimana per l’Espresso. Non ha cambiatotratto, non ha cambiato argomenti,soprattutto non ha cambiato bersaglio:l’uomo e la donna della strada rimangono iportatori (insani) di molte delle colpe che percomodità si attribuiscono “al Palazzo”. Anchequesto gli chiederò: come ha fatto, mentre lamoda montante è di assolvere “il popolo” econdannare “i politici”, a mantenere intattal’idea, giustissima, che popolo e politica sianoda sempre complici.

La lunga marcia della satirada Altan fino ad Altan

MICHELE SERRA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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llaa RReeppuubbbblliiccaa

Question Time15.00Sala Re EnzoGabriele Romagnoli“Solo bagaglio a mano”

Straparlando15.00Stabat MaterValerio Magrelli e Franco Marcoaldi“Poesia ad alta voce”

Question Time15.00Cortile ArchiginnasioMichela Marzano“Liberi dall'ossessione della perfezione”

Casa Repubblica15.00Sala degli AttiGiuseppe SmortoWorkshop su Repubblica.it

Dialoghi16.00Salone del PodestàTahar Ben Jelloun con Bernardo Valli e Giovanni Valentini“Facebook, datteri e zafferano”

Twitter Time16.00Libreria AmbasciatoriCurzio Maltese“Partiti on/off”

Officina17.00Sala Re EnzoFilippo Ceccarelli e Claudio TitoCronaca politica, scena e retroscena

Straparlando17.00Cortile ArchiginnasioGianni Mura con Giuseppe Smorto“I miei campioni”

Straparlando17.00Piazza Santo StefanoPaolo Rumiz con musiche di Alfredo Lacosegliaz“I narrabondi”

Dialoghi17.00Stabat MaterFulvio Conti con Massimo Giannini“Il futuro è sostenibile”

Casa Repubblica17.00Sala degli AttiDario Cresto-Dina e Luca FraioliWorkshop su Rep Sera

Straparlando18.00Salone del PodestàLuciano Ligabue con Ernesto Assante e Gino Castaldo“Il meglio deve ancora venire”

Dialoghi19.00Piazza Santo StefanoIlvo Diamanti e Gustavo Zagrebelsky“La politica sotto/sopra”

Question Time19.00Cortile ArchiginnasioBenedetta Tobagi“Politica è decidere insiemecome uscirne”

LUNEDÌ 4 GIUGNO 2012

Assolo20.30Piazza Santo StefanoEzio MauroApertura “La Repubblica delle Idee”

Assolo21.00 Piazza Santo StefanoAlessandro Baricco“Ultime indiscrezioni sui Barbari”

Show22.30Piazza MaggioreBernardo BertolucciAnteprima film “Io e te”

Radio Capital9.00-10.00Libreria AmbasciatoriLuca Bottura“Lateral”, la rassegna stampa di Radio Capital in diretta

Dialoghi10.00 Salone del PodestàFederico Rampini, Nadia Urbinati, Vittorio Zucconi“I due volti dell’America”

Straparlando10.00 Stabat MaterUmberto Veronesi con Dario Cresto-Dina“L'arte della vita. L'uomo può essere immortale?”

Casa Repubblica11.00 Sala degli AttiEzio MauroRiunione di redazionein teleconferenza con Roma

Officina11.00 Sala Re EnzoNatalia Aspesi e Daniela HamauiGiornalismo di moda e di costume

Dialoghi12.00Salone del PodestàCarlo Petrini con Maurizio Ricci“Felici su questa Terra”

Question Time12.00Stabat MaterMaurizio Ferraris“Un telegramma dal futuro”

Casa Repubblica13.00Sala degli AttiCorrado Moretti e Paolo SamarelliWorkshop sulla grafica di Repubblica

Venerdì15giugno

Giovedì14giugno

Radio Capital9.00-10.00Libreria AmbasciatoriLuca Bottura“Lateral”, la rassegna stampadi Radio Capital in diretta

Officina10.00Sala Re EnzoStefania Di Lellis e Daniele MastrogiacomoIl giornalismo di guerra

Dialoghi10.00Salone del PodestàAnthony Giddens con Bruno Manfellotto e Mario Pirani,introduce Enrico Franceschini“Il futuro della società mondiale”

Casa Repubblica11.00Sala degli AttiEzio MauroRiunione di redazione in teleconferenza con Roma

Question Time11.00Cortile ArchiginnasioCarlo Galli“Al di là della legge del più forte”

Twitter Time11.00Libreria AmbasciatoriMassimo Giannini“Tecnici al governo”

Straparlando11.00Stabat MaterPiergiorgio Odifreddi con Marco Cattaneo“La logica impossibile della democrazia”

Il programma

ANTEPRIMA DEL 10 GIUGNO

Il concertodi Abbadoper aiutarei terremotati

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7

PIAZZAMAGGIORE

PALAZZO RE ENZOPiazza del Nettuno, 1

SALONE DEL PODESTÀPalazzo del Podestà, Piazza Maggiore, 1

STABAT MATERBiblioteca comunale Archiginnasio, Piazza Galvani, 1

SALA DEGLI ATTIPalazzo Re Enzo, Piazza del Nettuno, 1

I luoghidegli

incontri

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1

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3

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Sabato16giugno

Èuna triangolazione ricca disignificati: Claudio Abbado, la“sua” Orchestra Mozart e

Repubblica. Tre voci unite nel segno dellagrande musica e della solidarietà.Domenica 10 giugno, sul podio delcomplesso bolognese da lui fondato, ildirettore che tutti ormai chiamanosemplicemente “Claudio” (rifiutal’appellativo pomposo di “Maestro”), eche da sempre si dimostra sensibile allecause sociali e umanitarie, terrà unconcerto all’Auditorium Manzoni diBologna (ore 19.15) il cui incasso saràinteramente destinato ai terremotatidell’Emilia. «Siamo molto vicini allepersone colpite dal sisma», dice accoratoAbbado. E ricordando che «sono state

Casa Repubblica19.00Sala degli AttiMarco Pesatori“L'ambigua verità degli oroscopi”

Radio Capital19.00-20.00Libreria AmbasciatoriVittorio Zucconi e Edoardo BuffoniTG Zero di Radio Capital in diretta

Assolo21.00Piazza Santo StefanoUmberto Eco e Stefano Bartezzaghi“Il gambero di Buridano”

Show22.00Piazza MaggioreErnesto Assante e Gino Castaldo“Lezioni di rock: i Pink Floyd”

Show22.30Piazza Santo StefanoAlessandro Bergonzoni“Aprimi cielo” P

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■ 33

llaa RReeppuubbbblliiccaaLUNEDÌ 4 GIUGNO 2012

Dialoghi12.00Salone del PodestàNouriel Roubini con Federico Rampini, introduce Eugenio Occorsio“C'è un futuro per l'Eurozona eper il suo modello di welfare?”

Straparlando12.00Sala Re EnzoPiero Grasso con Attilio Bolzoni“La mafia metafora del potere”

Casa Repubblica13.00Sala degli AttiGiovanni Egidio, ArmandoNanni, Pierluigi VisciWorkshop sulla cronaca di Bologna

Straparlando13.00Stabat MaterJosefa Idem con Emanuela Audisio“Nuovi italiani, nuovi atleti”

Straparlando15.00Stabat MaterMargherita Hack con Claudia Di Giorgio“Un universo in evoluzione”

Question Time15.00 Cortile ArchiginnasioLucio Caracciolo“L'Europa ha bisogno degli Europei”

Casa Repubblica15.00Sala degli AttiMassimo BucchiWorkshop sulla vignetta

Dialoghi16.00Arena del SoleMario Monti con Ezio Mauro e Eugenio Scalfari, introduce Claudio Tito“Il futuro dell'Italia”

Question Time17.00Piazza Santo StefanoMichela Murgia“Le storie che noi siamo”

Question Time17.00Cortile ArchiginnasioVito Mancuso“Le cose che ci tengono insieme”

Casa Repubblica17.00Sala degli AttiGianni “Gipi” Pacinotti e Emiliano PonziWorkshop sugli illustratori

Show17.00-23.15Piazza Verdi e ScuderieA cura di Luca ValtortaMaratona gruppi musica rocke workshop vignettisti XL

Dialoghi17.30Salone del PodestàDavid Grossman con Gad Lerner, introduce Alberto Stabile“La grammatica interiore della scrittura”

Radio Capital9.00-11.00Libreria AmbasciatoriBenny, Riccardo Quadrano e Mario De SantisSpeciale Caffè di Radio Capital in diretta

Officina10.00 Cortile ArchiginnasioBernardo Valli e Vanna VannucciniIl reportage

Dialoghi10.00Salone del PodestàThomas Sargent con Tito Boeri e Eugenio Occorsio“Dall'America alla Cina, le incombenti minacce all'equilibrio del mondo”Dialogo realizzato in collabo-razione con l'Istituto Iseo

Twitter Time11.00 Libreria AmbasciatoriIlvo Diamanti“Cambiaitalia”

Officina11.00 Sala Re EnzoCarlo Bonini e Conchita SanninoIl giornalismo investigativo

Straparlando 11.00Stabat MaterStefano Benni“Storia d'Italia in quattro corsivi”

Next11.00-17.00Arena del SoleVenti italiani che ci cambieranno la vita. Con Lucia Annunziata“Il futuro è tornato”

Assolo12.00Salone del PodestàEugenio Scalfari con Concita De Gregorio“Gli anni di Repubblica”

Straparlando15.00Sala Re EnzoTullio Pericoli con Antonio Gnoli“I volti dell'arte”

Twitter Time15.00Libreria AmbasciatoriFrancesco Merlo“La rabbia”

Dialoghi16.00Salone del PodestàShirin Ebadi con VittorioZucconi e Renzo Guolo, introduce Vanna Vannuccini“I diritti umani nell'era di internet”

Straparlando16.00 Stabat MaterMauro Marcheselli, Michele Masiero, Mauro Boselli con Luca Raffaelli“Fumetti, le ragioni del nuovo eroe”

Assolo17.30 Piazza MaggioreEzio Mauro“Scrivere il futuro, pensare il cambiamento”

Show18.00Piazza MaggioreFrancesco De GregoriConcerto di chiusura

distrutte abitazioni, attività produttive eun patrimonio storico e artisticod’inestimabile valore», menziona i dannisubìti dal Comunale di Ferrara, «teatroin cui sono nati alcuni dei progetti piùimportanti della mia vita musicale».

Il 10 giugno, per l’evento di Bologna, imusicisti, lo stesso Abbado, i solisti e ilcoro rinunciano a ogni compenso perl’iniziativa straordinaria, organizzata ecoordinata dalla Repubblica comeanteprima del festival “La Repubblicadelle idee”, che si svolgerà a Bologna dal14 al 17 giugno. Il programma accoglie laMissa Solemnis K 139“Waisenhausmesse” (Messa degli orfani)di Mozart, e la Messa in Mi bemollemaggiore D 950 di Schubert, con l’ArnoldSchönberg Chor e un cast che include ilsoprano Rachel Harnisch, il contraltoSara Mingardo, i tenori Javier Camarenae Paolo Fanale, e il basso Alex Esposito.

Leonetta Bentivoglio

Le mostre

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ARCHIGINNASIO, CORTILEBiblioteca comunale Archiginnasio, Piazza Galvani, 1

LIBRERIA AMBASCIATORIVia Orefici, 19

PIAZZA S. STEFANO

CORTILE D’ONOREPALAZZO D’ACCURSIOPiazza Maggiore

PIAZZA VERDI

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TEATRO ARENA DEL SOLEVia dell’Indipendenza, 44

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PIAZZA XX SETTEMBREEnel 5.0

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Officina18.00Sala Re EnzoGianni Clerici e Attilio Giordano“La religione del tennis”

Dialoghi18.00Stabat MaterMarco Revelli con Stefano Rodotà“Il diritto a un'esistenza libera e dignitosa”

Radio Capital18.00-20.00Libreria AmbasciatoriVittorio Zucconi e Edoardo BuffoniTG Zero di Radio Capital in diretta

Dialoghi19.00Salone del PodestàZygmunt Bauman con Wlodek Goldkorn“Io e l'altro”

Straparlando19.00Piazza Santo StefanoAltan con Michele Serra“L'Italia senza Cipputi”

Question Time19.00 Cortile ArchiginnasioSalvatore Settis“La bellezza fragile: tutela del territorio, primato della legalità”

Show22.30 Piazza MaggioreCorrado Augias“La vera storia di Traviata”

Domenica17giugno

Orario mostre 9-19

“Quel giorno a Repubblica”raccolta delle prime paginestoriche del giornale, nel Cortile d’onore di Palazzo d'Accursio

“Galassia Repubblica” storia dei supplementi e delle testate nate all'ombra di Repubblica, nella Sala degli Atti

“Le vignette di Altan, Bucchi, Ellekappa, Pericoli e Pirella”nel Voltone del Podestà© RIPRODUZIONE RISERVATA

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■ 35LUNEDÌ 4 GIUGNO 2012

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Divulgare, un mestiere sottileEcco la cultura fatta in piazzaIl grande dizionario del Battaglia per il

verbo “divulgare” dà questa definizione:«Rendere accessibili a più vasto pubblico,

attraverso un’esposizione semplice e piana,concetti e teorie scientifiche, dottrine,tecniche e, in genere, ogni fatto culturaleprodottosi in una ristretta cerchia di dotti edi studiosi». Spiegata così l’opera didivulgazione si presenta in modo meritorio.Eppure nemmeno questa bella definizioneesaurisce le possibili domande su che cosa ladivulgazione davvero sia. Divulgare va bene,ma a chi? Fino a che punto? In questa lodevole operazione c’è infatti unrischio, anzi ce ne sono più d’uno. Peresempio si può divulgare annacquando

eccessivamente. Nel rendere semplice epiano un concetto o una teoria si puòperderne per strada il vero significatolimitandosi a rendere accessibile qualchebuccia insignificante. Un altro possibilerischio si incontra rispetto ai destinatari, achi cioè quelle nozioni vadano divulgate. Sipuò finire per cadere tra due sediedivulgando troppo poco per chi la dottrinao tecnica in questione totalmente ignoraoppure, al contrario, chiarendo troppo perchi qualche nozione già la possiede.Un esempio con la scienza musicale aiuta achiarire meglio. La musica è un’artefortemente espressiva che, volendo, puòesaurirsi nell’ascolto. Ma per chi desidera

approfondire la logica senza concetti sullaquale la musica è costruita, si aprononumerose difficoltà dal momento che sitratta di decifrare un linguaggio complessoche ha una sua grammatica e una sintassi,forme in teoria rigide ma nella praticacontinuamente violate dai compositori piùgeniali o più innovativi. Raccontare lamusica senza appoggiarsi ad esempimusicali appropriati è impossibile o inutile.Alcuni anni fa il maestro Leonard Bernsteinregistrò un programma dal titolo The joy ofmusic nel quale faceva esattamente questo:smontava un brano frase per frase, facevaascoltare alcuni frammenti, isolava celluletematiche seguendone lo sviluppo o la

BARICCO

La vita al tempo dei barbariUltime indiscrezioni

Sei anni dopo I barbari, la seriedi articoli sulla mutazione altempo di Internet pubblicatiproprio su Repubblica,Alessandro Baricco torna araccontare come la culturadigitale stia cambiando nonsolo il nostro mondo ma ancheil modo in cui viviamo.L’appuntamento con le“Ultime indiscrezioni suibarbari” è giovedì 14 giugno alleore 21, in Piazza Santo Stefano.

ECO E BARTEZZAGHI

“Il gambero di Buridano”Quattro passi nella storiaUna conversazione, unbotta e risposta, un dialogogiocoso su testi e contesti.Questo e molto altro saràl’incontro tra Umberto Ecoe Stefano Bartezzaghi (15giugno, ore 21, PiazzaSanto Stefano) che ha come titolo “Il gambero diBuridano”. Un modo perraccontare il futuro delleparole e le parole del futuro.

BERTOLUCCI, IL FILM

Da Cannes a Bolognaper vedere “Io e te”

In anteprima per l’Italia,dopo il debutto al Festivaldi Cannes, proiezione di Io ete, il nuovo film di BernardoBertolucci. Tratto dal librodi Niccolò Ammaniti, è unariflessione sugli adolescentiattraverso il rapporto trasorella e fratello, gli attoriTea Falco e Jacopo OlmoAntinori (giovedì 14, ore22.30, Piazza Maggiore).

LIGABUE

Pensieri, canzoni e note“Il bello deve venire...”Un’occasione per ascoltarepensieri e idee, canzoni eparole. Un faccia a faccia sullamusica e sulla vita. Ecco comesarà “Il bello deve ancoravenire”, l’incontro che GinoCastaldo e Ernesto Assantecondurranno con LucianoLigabue, venerdì 15 alle ore 18nel Salone del Podestà. Unalunga chiacchierata sumusica, canzoni, rock, poesiae cinema, libri e concerti.

BERGONZONI E BENNI

Il giocoliere della parolae i corsivi dello scrittore

Alessandro Bergonzonipropone sul palco di PiazzaSanto Stefano un interventoin esclusiva per la Repubblicadelle idee: “Aprimi cielo:tuoniamo sempre ma nonpioviamo mai”, riflessioni eragionamenti sull’oggi(venerdì 15 giugno, ore22.30, Piazza Santo Stefano).E Stefano Benni racconteràla “Storia d’Italia in quattrocorsivi” (domenica 17, alle11, Stabat Mater).

DE GREGORI

In Piazza Maggioreil concerto di arrivederciChiude la quattro giorniFrancesco De Gregori con unconcerto semiacustico inPiazza Maggiore. Inprogramma i suoi più grandisuccessi da Generale aRimmel, da La donna cannonea Titanic e altri brani asorpresa (domenica 17, ore18). Con De Gregori sul palco,Stefano Parenti (batteria epercussioni), Alessandro Valle(pedal steel guitar), PaoloGiovenchi (chitarre elettriche).

Penso che lagenerazione che verràsarà migliore della miae che la mia sia miglioredi quella passata!

Le nuove generazionisono migliori

NuccioDiPaola

Un’Italia in cui contail merito. È quella chesogno la notte e dovevorrei tornare dopo annidi forzato esilio

Vorrei tornarea vivere in Italia

MonicaRBedana

Un’isola sperdutain Sud America,costume e pareo,un buon libroe bella musica

In fuga in un’isolasudamericana

DanielaDiCecco

Un mondo rispettosodi tutto, di tutti e di ogniforma di pensiero.Immaginiamo dunqueun mondo nuovo,dato che quello attualeè da buttare

Si può immaginareun mondo nuovo

NadiaGhidini

ILFUTU ROPER NOI

Spettacoli

variazione. Solo al termine lasciava andare ilbrano, o parte di esso, per un ascoltocontinuato. In Italia un esperimento simileha svolto per anni il maestro Roman Vladnelle sue famose lezioni tenute presso laFilarmonica romana. Uguale operazione svolge ora il pianistaGiuseppe Modugno con il quale ho avuto ilpiacere di lavorare nei dvd sui grandicompositori in corso di pubblicazione.Questi casi mi fanno venire in menteun’ulteriore caratteristica delladivulgazione, forse la migliore: dare unostimolo, offrire uno spunto, invogliare aproseguire da soli.

CORRADO AUGIAS

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■ 37LUNEDÌ 4 GIUGNO 2012

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Scuola, ambiente e tecnologiacome cambierà la nostra vitaIl futuro sarà dunque il filo rosso della

prima edizione della Repubblica delleIdee. Affiorerà in ogni incontro, nei

workshop, nei dialoghi. Ma sarà piùevidente in alcuni momenti specifici.Come i due eventi curati da XL, inprogramma sabato 16 giugno: unamaratona di gruppi rock emergenti apiazza Verdi, e una performance didisegnatori alle Scuderie. E poi ci sono quelli che il futuro non loscrivono o lo cantano ma locostruiscono. Giorno dopo giorno. Sonogli inventori, gli scienziati, gli startupper,gli innovatori. I protagonisti di Next, inprogramma domenica 17 giugno,all’Arena del Sole. Quattro ore con i“Venti italiani che ci cambieranno lavita”: titolo roboante ma non esageratoalmeno a giudicare dai nomi. Alcunisono famosi come l’economista LorettaNapoleoni, il generale Fabio Mini,l’astrofisico Giovanni Bignami, laveterinaria Ilaria Capua, il direttore dellaricerca del Cern di Ginevra SergioBertolucci.Altri potreste non averli mai sentitinominare ma sono le persone che stannocambiando l’Italia. Come SalvatoreGiuliano, preside dell’istituto tecnicoMaiorana di Brindisi che ha realizzatouna scuola del futuro con libri digitali elezioni via Skype. O come Marco Astorriche alla periferia di Bologna ha

Dall’impatto dei nuovielettrodomestici sui consumi e glistili di vita al boom economico degli

anni Sessanta, dalla nascita di una coscienzaambientale alla globalizzazione, da semprela storia dell’energia s’intreccia con quelladel nostro Paese. Come ci racconta Enel,sponsor unico della festa di Repubblica, aBologna per celebrare i suoi primi 50 anni diattività.Il primo appuntamento è allo Stabat Mater,venerdì 15 alle 17. Fulvio Conti,amministratore delegato della società,discuterà con Massimo Giannini,vicedirettore di Repubblica, di storia einnovazione. Ai vertici dell’azienda dal 2005,Conti ha portato Enel in 40 paesi e 4continenti investendo nelle rinnovabili conimpianti idrici, eolici, geotermici,fotovoltaici, biomasse e cogenerazione inEuropa e nelle Americhe. Le sue linee guida -internazionalizzazione, diversificazione einnovazione tecnologica - stannoconsegnando la società al futuro sulla scia diun cammino cominciato il 6 dicembre del1962. Quel giorno, dopo un lungo dibattitopolitico, si arrivò alla nazionalizzazione delle1300 aziende elettriche locali. Inizia così lastoria di Enel, il suo lungo viaggio attraversol’Italia per portare l’elettricità nellecampagne e nelle zone più impervie. Daquei giorni, quando tecnici con ingombrantiborsoni a tracolla installavano i contatori neipalazzi, a oggi, con reti intelligenti per unconsumo razionale, sono passati

cinquant’anni, cinque stagioni dell’energia.A raccontarle, in piazza XX settembre, unvillaggio tecnologico ribattezzato Enel 5.0.Un museo itinerante che è partito da Napolie farà tappa nelle principali città italiane perconcludere il suo tour a Roma in dicembre. Ilviaggio nella storia di Enel comincia dallapostazione “pulse light”: ogni visitatore può

accendere il Paese e scoprire in ordinecronologico com’è avvenuta l’unificazioneelettrica. Si trova così immerso nell’Italia delboom dove nuove forme di consumo socialecominciano a diffondersi. Basti pensare aglielettrodomestici e al loro ruolo nel percorsodell’emancipazione femminile. Dalle casealle imprese il passo breve. Così veloce da

reinventato la plastica in modo che noninquini più. E Riccardo Prodam cheproprio al Next lancerà la nuova versionedi un casco che legge il pensiero. Tra glialtri interventi da segnalare, i ragazzi chehanno inventato il Sardex, una monetacomplementare all’euro che sta avendo

un buon successo in Sardegna; ibergamaschi di eCars Now, chetrasformano qualunque auto in una autoelettrica; e lo scienziato fiorentinoStefano Mancuso che ha unrivoluzionario progetto di “internet dellepiante”. A questo proposito è molto

portare a un altro cambiamento energetico:il sorpasso delle fonti fossilisull’idroelettrico. Negli anni ’70 larivoluzione delle coscienze s’intreccia con lacrisi energetica che costringe a misuredrastiche per la riduzione dei consumipetroliferi. È ormai evidente la necessità di trovarealternative, così Enel avvia lo studio dellefonti rinnovabili applicate ad impiantiindustriali. È un processo inarrestabile: neldibattito pubblico la parola energia vienesistematicamente associata all’ambiente.C’è una nuova sensibilità, ma anche unanuova paura: il 26 aprile 1986 l’incidentenella centrale sovietica di Chernobylsconvolge l’Europa. L’Italia, con ilreferendum dell’8 novembre 1987, rinunciaall’energia nucleare e per la prima volta laproduzione elettrica supera i 200 miliardi diKwh. Gli anni Novanta portano con sé unaulteriore rivoluzione: l’apertura dei confinigeografici e dei mercati, la fine dei monopolie l’avvio della globalizzazione. Diventasempre più rilevante il tema del risparmioenergetico. Oggi è una necessità non piùrimandabile e, infatti, il viaggio di Enel siconclude sulla soglia di una nuova era conuna sorta di show alla scoperta delletecnologie in via di sviluppo. Il visitatore,dopo avere attraversato cinquanta anni distoria e molte immagini su schermiinterattivi, è invitato a sedersi nell’arena e aviaggiare con l’auto elettrica nel futurodell’energia. Uno spettacolo virtuale perscoprire le tecnologie che renderannomigliore la nostra vita.

Guardare indietroper costruire meglioil domani. Non smetteremai di crederci,nel futuro

Non smettiamodi crederci

elisasola

Vorrei un paese dovel’onestà sia la normalità,dove merito e capacitàvalgano più di cognomiimportanti

Un paese che premimerito e onestà

NickysBooks

Smettere di pensareche all’estero le miefiglie crescerebberocertamentecon più opportunità

Più opportunitàper le mie figlie

vinews

La civiltà ha scelto un modelloche ha fallito. Torniamo ai valorifondamentali: terra,comunità, amicizia

Riscopriamo il sensodell’amicizia

wikytweet

ILFUTU ROPER NOI

Next

rappresentata la cultura digitale conMassimo Marchiori (motore di ricerca),Gianluca Dettori (startup), FriedaBrioschi (wiki), Vito Lomele (lavoro),Alessandro Vespignani (social media) eMassimo Banzi (makers). Due i giovani da segnalare: AngelaMorelli, information designer, appenanominata Young Global Leader delWorld Economic Forum per i suoi studisull’acqua; e Federico Morello, 17 anni,neo alfiere della Repubblica italiana peressersi battuto per la diffusione dellabanda larga.Tre i collegamenti live: uno conSingapore, dove ci sarà il progettista dellecittà del futuro Carlo Ratti; l’altro conLecce, dove ci sarà il direttore scientificodell’Istituto italiano di tecnologiaRoberto Cingolani; un terzo con AlbertoCottica da Bruxelles per scoprire comecambia la democrazia con la rete.Grande chiusura con Lucia Annunziatache svelerà in anteprima come sarà il suoHuffington Post all'italiana, al debutto asettembre. Il format sarà quello dei TEDTalks, le celebri conferenze inventate inCalifornia, e adottato in tutto il mondoper raccontare “le idee che meritano diessere diffuse”: un discorso breve, unadozzina di minuti, per entrare nel cuore enella testa di chi ascolta. E,possibilmente, cambiarci la vita.

RICCARDO LUNA

STEFANIA PARMEGGIANI

© RIPRODUZIONE RISERVATA

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Viaggionell’energiacon la mostradi Enel 5.0

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■ 38LUNEDÌ 4 GIUGNO 2012

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Dentro l’officina giornaleun mondo da scoprire insiemeCome si fa un giornale? Quando mi è

stata posta la domanda, ho rispostoche il modo migliore per capire come

si costruisce nello spazio che va dalla mattinaalla sera una creatura complessa e destinataa rinascere ogni giorno è andare nel luogo incui essa viene concepita, alla stessa streguadi ciò che farebbe chi volesse carpire i segretidel talento di un pittore piegato sulla sua telao quelli di un falegname intento a modellareun tavolo o il letto di una sposa. La strada, insomma, è di passare a bottega,come sarà possibile fare a Bologna, dove perquattro giorni si entrerà nel cuore dellaredazione di Repubblica.Ognuno di noi custodisce un’immagine

simbolica nella quale racchiude ilsentimento del proprio lavoro. La mia èquella di un vecchio gioco cinese, loShangai. Trentuno asticelle lunghe circaquindici centimetri, di punteggio diverso aseconda della colorazione, vengonolasciate cadere a ventaglio. Il giocatore deverecuperarle una ad una senza muovere ibastoncini vicini. È un esercizio difficile peril quale sono necessari delicatezza e rigore,le stesse qualità indispensabili a governareun meccanismo fragile com’è un giornale.Dietro all’impaginazione, alla grafica, allascelta degli articoli e dei commenti c’èun’idea originale e unica, la bandiera che ilgiornale consegna ai suoi lettori. Dalla

prima pagina – la porta d’ingresso –all’ultima sulle previsioni del tempo, altricodici si affiancano. Sono gli stili. Ogniarticolo deve avere il suo: descrittivo,analitico, di cronaca, critico, polemico,letterario, satirico. La testa del giornalista,raccomandava Joseph Pulitzer, come unorecchio musicale ben addestrato, dovràessere capace di cogliere ogni nota stonata.Ancora pochi anni or sono sentivamo direche il giornale si fa in cucina e nelleredazioni si lodavano gli invisibili culi dipietra della macchina per risarcirli dellerare o nulle apparizioni della loro firmasulle pagine. Tutto è cambiato rapidamente. La cucina

VALLI E VANNUCCINI

I maestri del reportagetra guerre ed elezioni

Bernardo Valli e VannaVannuccini raccontano ilmondo e il mestiere di inviato,domenica 17 alle ore 10 alCortile dell’Archiginnasio.Confrontarsi con le diversità perscoprire l’umanità degli “altri”,dalle guerre all’elezione di unnuovo presidente. E perapprofondire il tema del“giornalismo di guerra” c’èl’incontro tra Stefania Di Lellis eDaniele Mastrogiacomo (sabato16, alle 10, Sala Re Enzo).

ASPESI E HAMAUI

La nostra societàletta col filtro della modaNatalia Aspesi e DanielaHamaui s’incontrano venerdì15 giugno alle 11 nella sala ReEnzo per discutere di come il“Giornalismo di moda e dicostume” rappresenti unosservatorio privilegiato perraccontare l’evoluzione dellasocietà e per capire cosaalimenti il nostro desiderio diacquisto. Lo stesso giorno, alle19, Marco Pesatori, nella Saladegli Atti, parla dell’“Ambiguaverità degli oroscopi”.

CLERICI E GIORDANO

Le memorie di una vitanel rettangolo del tennis

S’intitola “La religione deltennis” l'incontro tra GianniClerici, scrittore e grande firmadel giornalismo sportivo e diRepubblica, e Attilio Giordano,direttore del Venerdì (sabato16, ore 18, Sala Re Enzo). Undialogo per raccontare la storiadel tennis e dei suoi campioniattraverso lo sguardo e lapassione di un testimoneattento e appassionato, che sulgioco del tennis ha scritto libridiventati best seller.

WORKSHOP REP.IT

Notizie, video, web tv...Come funziona il sitoGiuseppe Smorto spiegacome funziona il sito Internetdi un grande giornale,venerdì 15 giugno alle 15nella Sala degli Atti: notizie intempo reale, interazione coni lettori, integrazione con isocial network, i video, lamultimedialità e la web tv,una struttura ramificata cheva dal sito delle inchieste aidieci siti delle redazionilocali. Ecco cos’è (e come sifa) Repubblica.it.

WORKSHOP REP SERA

L’ultima frontieraè il quotidiano su iPad

Saranno Dario Cresto-Dina e Luca Fraioli araccontare, venerdì 15giugno alle ore 17 nella Saladegli Atti, come nasce ilprimo quotidiano italianopensato appositamenteper iPad. Un viaggionell’edizione serale diRepubblica dalla riunionedel mattino all’uscitanell’edicola elettronica alle19. Con le grandi firme, leloro voci, i loro video.

RADIO CAPITAL E XL

Zucconi e Buffoni dal vivoil TgZero si fa in pubblicoSaranno puntate specialiquelle del TgZero di RadioCapital da Bologna. Acontatto diretto con ilpubblico, Vittorio Zucconi edEdoardo Buffonidialogheranno sull'attualitàcon chi vorrà venire alla libreriaAmbasciatori. Mentre sabato16, XL curerà la maratonamusicale di gruppi rock e unalive perfomance dei disegnatoridel magazine (Piazza Verdi eScuderie, dalle 17 alle 23.15).

Esiste la possibilitàdi un futuro quandoil lavoro è garantitoe quando gli stipendisono adeguatial costo della vita

Il nostro sognoè poter lavorare

Netnewsmaker

Cultura, ricchezza,meritocrazia, attenzioneal sociale, all’ambientee al valore della famigliaIn una parola: civiltà

Cultura e ambienteecco i veri valori

danielalino3

Classe 1960. Da ragazzogran voglia di cambiareil mondo. Qualcosanon ha funzionato.Evitiamo gli stessi errori

Evitiamo gli errorifatti in passato

SchirinziAnto

Si dovrebbe darepiù spazio ai giovaniche, come me, hannotanta voglia di mettersiin gioco. Insiemepossiamo costruirequalcosa di nuovo

Date più spazioa noi giovani

IryPixar

ILFUTUROPER NOI

Casa Repubblica

non esiste più, oggi siamo alla console di unaereo che supera il muro del suono. Stiamoattraversando un oceano e non sappiamoche cosa troveremo dall’altra parte.Sappiamo che ci sarà terra, questo sì. Ilgiornale non è più solo un giornale, ma uninsieme di giornali: carta, web, tv, iPad,cellulare. Piattaforme che pur parlandolingue differenti dialogano tra di loro emantengono la fedeltà al carattere fondativodi Repubblica. Guardiamo alle sfide che ciattendono con la convinzione che il modomigliore per predire il futuro sia diprogettarlo con le nostre mani e la nostraintelligenza.

DARIO CRESTO-DINA

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