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La rinascita delle città Le repubbliche marinare I Comuni

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La rinascita delle città

Le repubbliche marinareI Comuni

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Città e feudalesimo

• L’età feudale ha i suoi centri nelle campagne, attorno ai castelli e ai monasteri: la vita urbana decade.

• Solo nelle aree di urbanizzazione più antica (Italia, Francia del Sud, Spagna) le città mantengono un certo ruolo, specialmente le sedi vescovili, ma su una scala più ridotta.

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Via Emilia

Via Emilia

Bologna in età romanaBologna nell’Alto medioevo

Roberto Mastri
Bononia 189 aCVia Emilia 189-187
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Ripresa urbana

• A partire dall’XI secolo la vita urbana riprende: Nascono nuovi centri nell’Europa del Nord-

Est

Si sviluppano i centri preesistenti nel Sud.

• E’ un effetto dell’incremento demografico, ma soprattutto dello spostamento della popolazione dalle campagne.

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2° Cinta: fine XII sec.3° Cinta: metà XIII sec.

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Le repubbliche marinare

• La forza attrattiva delle città è legata soprattutto al loro ruolo economico: è in esse che si concentra l’attività artigianale e soprattutto quella commerciale.

• Su questo piano in Italia si distinguono quattro città portuali che diventeranno entità politiche autonome: Venezia, Amalfi, Genova e Pisa.

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Venezia

• Le isole della laguna si popolano ai tempi delle invasioni dei Longobardi (VI sec.)

• Inizialmente dominio di Bisanzio, diviene progressivamente autonoma (il dux bizantino diviene doge di nomina locale).

• Diventa il principale porto dell’Adriatico, egemonizzando i commerci del sale, del grano e dei prodotti orientali.

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L’espansione• Nel X secolo acquisisce il controllo della

Dalmazia (l’espansione in Italia rimane fino al XIV secolo molto limitata).

• Nel 1082 ottenne dall’Imperatore bizantino privilegi commerciali (esenzione dai dazi, possesso di fondachi) che ne fanno il principale intermediario con l’Oriente.

• Politicamente è controllata dall’aristocrazia mercantile (governo oligarchico).

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Amalfi

• Dal IX secolo si libera dal controllo bizantino e dalla minaccia saracena.

• Commercia sia con i Musulmani (Africa, Sicilia, Spagna) che con i bizantini, ottenendo privilegi commerciali.

• La sua decadenza è legata alla conquista normanna (XI secolo) e al prevalere di Pisa (1135).

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L’arte della navigazione

• Compì progressi grazie ai navigatori amalfitani che:

Iniziarono a disegnare carte nautiche di approdo (“portolani”);

utilizzarono sulle navi la bussola inventata dagli Arabi;

redassero il primo codice di diritto commerciale marittimo (le “Tavole Amalfitane”).

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Pisa e Genova

• Inizialmente soggette ai Longobardi e al Regno italico, si danno nel secolo XI istituzioni comunali.

• Il loro sviluppo è legato alla sconfitta dei musulmani cacciati dalla Sardegna (1022) e dalla Corsica (1091).

• Dominano soprattutto i commerci sul Tirreno e verso l’Africa.

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Le autonomie comunali

• Lo sviluppo di forme di autogoverno locale che si sovrappongono alle istituzioni feudali non è proprio delle città marinare: è un fenomeno che dal secolo XI caratterizza tutta l’Europa.

• In Italia il movimento comunale assume una forma particolare che darà luogo a vere e proprie citta-stato.

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All’origine del comune

• …c’è il particolare spirito solidaristico tipico del mondo medioevo.

Si formavano di frequente associazioniper la difesa dei vari interessi: religiosi (confraternite), professionali (corporazioni, gilde), di classe (consorterie nobiliari), ecc.

Il comune nasce come conjuratio, spontanea associazione giurata di privati cittadini, che intendono difendere propri diritti e interessi di fronte al signore feudale o del vescovo.

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Da privato a pubblico

• Queste associazioni ottengono dalle autorità il riconoscimento di alcuni diritti (esenzioni fiscali, diritti commerciali, uso delle acque, mura e fortificazioni, tribunali locali, guardia cittadina, ecc.)

• I loro rappresentanti si affiancano all’autorità locale (ad es. il vescovo) e progressivamente la sostituiscono, in modo per lo più pacifico.

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• Privilegio di Enrico V ai bolognesi (1116).

Dal “Registro Grosso” del Comune conservato presso l’Archivio di Stato di Bologna, vol. I c. 11r,

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Peculiarità italiane

• In Italia (centro-nord) il comune presenta caratteristiche diverse da quelle d’oltralpe:

Prevalenza della nobiltà inurbata (valvassori del vescovo)

Tendenza all’espansione fuori dalle mura, nel contado.

Raggiungimento di forme di pieno autogoverno (e non solo di autonomia amministrativa).

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Condizioni favorevoli• …allo sviluppo del “comune italiano”:

Assenza di una forte monarchia accentratrice (tranne che nel Sud).

Lotta contro il clero corrotto che contrappone i cittadini al vescovo.

Lotta per le investiture: papi e imperatori hanno bisogno di alleati.

Crociate: i signori feudali sono costretti a concessioni per procurarsi il denaro necessario per le spedizioni.

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Un laboratorio istituzionale

• Nonostante la diffusione, il comune non ha un modello istituzionale stabile (non c’è un comune uguale ad un altro).

• Inoltre subisce una continua evoluzione:

In Italia tra XI e XIII secolo si distinguono tre fasi: consolare, podestarile e popolare,

dopo le quali, tra XIII e XV, si determinerà una trasformazione in senso signorile e monarchico.

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Fase consolare

• Il comune (che non coinvolge tutta la città ma solo i maggiorenti) si esprime nell’assemblea (“Arengario”) che nomina i suoi rappresentanti (“boni homines”).

• Che vengono istituzionalizzati nella figura dei consoli, magistratura collettiva che regge la città, quando il comune conquista il potere politico (XI-XII secolo).

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Fase Podestarile

• Nel XII-XIII secolo lo sviluppo di nuove classi cittadine (artigiani e commercianti) insidia il primato di nobiltà e ricchi.

• Per garantire la pace nel comune: Si dà forma stabile alle istituzioni attraverso la

redazione di Statuti.

Si ricorre ad un magistrato professionista, il Podestà, straniero e temporaneo, in modo da poter esser garante tra le parti.

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Fase popolare

• Il “popolo” (piccola e media borghesia) per difendere i suoi interessi, si associa in un proprio “comune” con propri rappresentanti (gonfalonieri, capitani del popolo).

• Dalla metà del XIII secolo (a Bologna nel 1228 a Firenze nel 1250) il popolo conquista i controllo della città riducendo il ruolo dei “magnati” (nobili e ricchi).