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LINEA di pensiero di Maristella Bottino Via del Seminario, 61 57122 Livorno tel. e fax 0586/210217 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Nicola Sangiacomo Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 20 novembre 2011 Meglio un giorno nei tuoi atri che mille altrove. Stare sulla soglia della casa del mio Dio è meglio che abitare nelle tende degli empi (SALMO 83,11) Q uanta gente corre nelle tende degli empi, illudendosi di trovare feli- cità, riempire le noie e i vuoti della vita, soddisfare le brame e i desi- deri. Si corre in quelle tende e se ne torna più inquieti di prima. Se voglio vivere serenamente, se voglio gustare la vita è meglio la tua ten- da Signore, anche se le condizioni per entrarci sono impegnative. Sempli- cità, mitezza, fedeltà, amore, sono i sentieri per giungere alla casa del Si- gnore: un cuore sincero e una coscienza retta sono la sua dimora. Anche un solo giorno con il Signore riempie la vita, cambia l’esistenza, come l’ha cambiata per tanti uomini: Sant’Agostino, Sant’Ignazio, San Francesco sono solo alcuni esempi Sulla scia dell’entusiasmo della Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid, 16 ragazzi hanno deciso di formare un gruppo rock un po’ «speciale» Siamo andati ad intervistarli per conoscerli e sapere qualcosa in più di questa iniziativa DI GIULIA SARTI etti insieme 16 ragazzi, quasi una corale, con un’età media intorno ai 20 anni, un po’ di pazzia, una buona dose di passione, tanto entusiasmo e voglia di stare insieme e la fede a fare da collante al tutto, ed ecco il profilo dei “Rockettari di Cristo”. Qualcuno vuole sfondare in TV e partecipa ai reality per far sentire le sue doti canore, loro invece provano a seguire la loro passione nel loro piccolo e la mettono addirittura al servizio degli altri. La GMG ha colpito ancora. Dalla carica dopo quel viaggio era rinato qualche anno fa Amichiamoci, stavolta invece è toccato ai RDC, la sigla con cui gli piace chiamarsi. «Diciamo che – spiega Giulia Neri- l’idea Michele Roffi ce l’aveva proposta da tempo. Ma sembrava una cosa un po’ pazza come lui, un vero musicista d’altronde, e non l’avevamo mai presa sul serio». Ma una sera dopo la cena in preparazione alla GMG (guarda un po’!), la cosa ha iniziato a sembrare possibile. «A Madrid –continua Francesca Ricci- ne abbiamo parlato continuamente e si può dire che lì si è concretizzata la cosa, anche perché si sono rafforzate le amicizie e le convinzioni dopo un’esperienza che ci aveva dato la carica». E poi, racconta Laura Siani, quasi come fosse un segno, comprando una statuetta degli omini Lego, Michele ha trovato un chitarrista rock! Yourock, che è diventata la loro mascotte e parte del loro logo (si dice sia stata anche benedetta dal Papa durante la messa finale). Non immaginatevi l’aspetto stereotipato di chi fa rock, anzi, sono tutti ragazzi impegnati come catechisti o animatori della messa nella loro parrocchia (Cappuccini, San Jacopo, Sant’Agostino, M Seton, San Pietro e Paolo, Salesiani). Qualcuno ha studiato in conservatorio o fatto parte di una corale. «C’è Michele Roffi al basso, Andrea Nobili alla chitarra elettrica e Giulia Neri e Laura che si alternano a quella acustica e poi ovviamente il coro» ci spiega Francesca. La domenica sera è dedicata alle prove che iniziano o finiscono con un Padre nostro per non dimenticare che lo spirito che li guida è trasmettere un messaggio buono attraverso la musica. Il loro repertorio è formato infatti dai canti che si usano per le celebrazioni, a volte reinterpretati per avvicinarsi di più ai gusti dei giovani, «Ed è in questo - spiega Antonio Siani- che siamo”rock”, sperando magari di poter raggiungere anche quelli un po’ più lontani. All’inizio abbiamo avuto qualche titubanza sulla scelta del nome, avevamo paura che in qualche modo potesse essere una mancanza di rispetto, ma poi abbiamo pensato che in fondo non c’era niente di male se il messaggio che cerchiamo di passare è quello giusto». Il rockettaro doc ha queste caratteristiche: è paziente, entusiasta, sorridente e creativo perché deve riuscire a trovare un modo diverso di interpretare quei canti che magari hanno bisogno di essere resi un po’ più vivaci. «Se il canto ti “prende” –dice Francesca- sei più partecipe al momento che stai vivendo e hai più voglia di ascoltare il messaggio che il canto stesso vuole dare». E ovviamente il vero RDC non può non essere che testimone di fede. Il gruppo dei RDC si è già fatto conoscere al momento di preghiera e alla messa finale di Amichiamoci ed ha animato alcuni incontri AC. E sembrano essere piaciuti. Don Federico Locatelli li ha infatti mandati a essere testimoni di fede con un loro stand al XII Convegno nazionale di Pastorale giovanile a Roma sabato scorso che aveva come tema il “Crescere insieme per la vita buona”. E a sottolineare che la loro non è una cosa “fatta a caso”, parteciperanno anche a un laboratorio di formazione di musica sacra sempre a Roma in cui interverrà Mons. Marco Frisina, nome noto a chi conosce un po’ il mondo della musica sacra. «Vogliamo accompagnare la nostra esperienza –spiega Laura- anche con l’aspetto formativo della cosa per essere espressione della Parrocchia Studentesca, in particolare della realtà del TTG (Terzo Tempo Giovani)». Il prossimo appuntamento del gruppo è il 23 novembre alla chiesa di San Jacopo per animare una giornata di AC adulti. Se l’idea dei rockettari vi piace e volete sostenerli con un po’ di sano incoraggiamento, cercateli su face book e cliccate su “Mi piace”, loro promettono di non diventare degli “esaltati”. ggi la sfida più grande è quella di riuscire a «ri»vedere la politica come strumento, come mezzo per il raggiungimento del bene comune, assumerla nuovamente come una «responsabilità» da esercitare con l’impegno diretto o indiretto attraverso il controllo. I politici sempre più spesso rischiano di tradire questa missione vivendo con una sorta di rassegnazione il loro impegno perché lontani dagli obiettivi e piegati a tempi sempre meno rispondenti alle esigenze del quotidiano. L’ambiente della politica è diventato anche molto «rumoroso», ma non è certo «urlando» che si risolvono i problemi, piuttosto facendosi ascoltare. La città ha bisogno di ripartire, ha bisogno di rimettere in moto esperienze positive dove la politica deve assolvere al suo compito di guida, di indirizzo ma anche di sostegno alle categorie socialmente deboli che i momenti di crisi accrescono nel numero e nelle necessità. Deve farlo con coraggio attraverso la redistribuzione delle risorse a chi oggi ne ha più bisogno ma soprattutto solo a chi ne ha diritto. Si grazie, quindi, alla proposta di monsignor Vescovo per qualsiasi sollecitazione riesca a portare a tutti coloro che sono impegnati in ruoli amministrativi; un aiuto ed un sostegno che auspico possa tradursi su alcune tematiche, soprattutto per i cattolici, in un superamento delle appartenenze partitiche nella convinzione che la nostra città abbia la necessità di veder collaborare tutte le forze presenti nelle istituzioni al fine di accrescere le possibilità di uscire dalla crisi che ipoteca il nostro futuro. O Laura Siani Antonio Siani Giulia Siani Anna Tessarolo Silvia Mossarello Andrea Nobili Michele Roffi Margherita Roffi Francesca Ricci1 Simone Grimaldi Gianluca Leonetti Alessio Bonaretti Michele Martella Giulia Mainardi Francesco Pini Giulia Neri Tutti i rockettari vogliono ringraziare il Diacono Andrea Zargani responsabile del ttg; il Vescovo, la Fondazione Cassa di risparmio di Livorno, e don Federico Locatelli che li sostengono sia economicamente che moralmente!!! I frutti della GMG NON È URLANDO CHE SI RISOLVONO I PROBLEMI Chi sono i rocchettari di CRISTO? Dai banchi della politica ancora consensi sulla proposta del Vescovo di costituire una «lobby» per i poveri IL GRANELLO di senape di monsignor Ezio Morosi I Rocchettari di Cristo

La Settimana n. 41 del 20 novembre 2011

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Settimanale della Diocesi di Livorno

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Page 1: La Settimana n. 41 del 20 novembre 2011

LINEAdi pensiero

di Maristella Bottino

Via del Seminario, 6157122 Livornotel. e fax0586/[email protected]

Notiziario locale Direttore responsabileAndrea Fagioli

Coordinatore diocesanoNicola Sangiacomo

Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983

20 novembre 2011

Meglio un giorno nei tuoi atri che mille altrove. Stare sulla soglia della casa delmio Dio è meglio che abitare nelle tende degli empi

(SALMO 83,11)

Quanta gente corre nelle tende degli empi, illudendosi di trovare feli-cità, riempire le noie e i vuoti della vita, soddisfare le brame e i desi-

deri. Si corre in quelle tende e se ne torna più inquieti di prima.Se voglio vivere serenamente, se voglio gustare la vita è meglio la tua ten-da Signore, anche se le condizioni per entrarci sono impegnative. Sempli-cità, mitezza, fedeltà, amore, sono i sentieri per giungere alla casa del Si-gnore: un cuore sincero e una coscienza retta sono la sua dimora.Anche un solo giorno con il Signore riempie la vita, cambia l’esistenza,come l’ha cambiata per tanti uomini: Sant’Agostino, Sant’Ignazio, SanFrancesco sono solo alcuni esempi

Sulla scia dell’entusiasmo della Giornata Mondiale della Gioventù di Madrid,16 ragazzi hanno deciso di formare un gruppo rock un po’ «speciale»

Siamo andati ad intervistarli per conoscerli e sapere qualcosa in più di questa iniziativa

DI GIULIA SARTI

etti insieme 16ragazzi, quasi unacorale, con un’etàmedia intorno ai 20

anni, un po’ di pazzia, unabuona dose di passione, tantoentusiasmo e voglia di stareinsieme e la fede a fare dacollante al tutto, ed ecco ilprofilo dei “Rockettari diCristo”.Qualcuno vuole sfondare inTV e partecipa ai reality per farsentire le sue doti canore, loroinvece provano a seguire laloro passione nel loro piccoloe la mettono addirittura alservizio degli altri.La GMG ha colpito ancora.Dalla carica dopo quel viaggioera rinato qualche anno faAmichiamoci, stavolta inveceè toccato ai RDC, la sigla concui gli piace chiamarsi.«Diciamo che – spiega GiuliaNeri- l’idea Michele Roffi cel’aveva proposta da tempo. Masembrava una cosa un po’pazza come lui, un veromusicista d’altronde, e nonl’avevamo mai presa sul serio».Ma una sera dopo la cena inpreparazione alla GMG(guarda un po’!), la cosa hainiziato a sembrare possibile.«A Madrid –continuaFrancesca Ricci- ne abbiamoparlato continuamente e sipuò dire che lì si èconcretizzata la cosa, ancheperché si sono rafforzate leamicizie e le convinzionidopo un’esperienza che ciaveva dato la carica». E poi,racconta Laura Siani, quasicome fosse un segno,comprando una statuetta degliomini Lego, Michele hatrovato un chitarrista rock!Yourock, che è diventata laloro mascotte e parte del lorologo (si dice sia stata anchebenedetta dal Papa durante lamessa finale).Non immaginatevi l’aspettostereotipato di chi fa rock,anzi, sono tutti ragazziimpegnati come catechisti oanimatori della messa nellaloro parrocchia (Cappuccini,San Jacopo, Sant’Agostino,

MSeton, San Pietroe Paolo,Salesiani).Qualcuno hastudiato inconservatorio ofatto parte diuna corale. «C’èMichele Roffi albasso, AndreaNobili allachitarra elettricae Giulia Neri eLaura che sialternano aquella acustica epoi ovviamente il coro» cispiega Francesca.La domenica sera è dedicataalle prove che iniziano ofiniscono con un Padre nostroper non dimenticare che lospirito che li guida ètrasmettere un messaggiobuono attraverso la musica. Illoro repertorio è formatoinfatti dai canti che si usanoper le celebrazioni, a voltereinterpretati per avvicinarsi dipiù ai gusti dei giovani, «Ed èin questo - spiega AntonioSiani- che siamo”rock”,sperando magari di poter

raggiungere anche quelli unpo’ più lontani. All’inizioabbiamo avuto qualchetitubanza sulla scelta delnome, avevamo paura che inqualche modo potesse essereuna mancanza di rispetto, mapoi abbiamo pensato che infondo non c’era niente dimale se il messaggio checerchiamo di passare è quellogiusto».Il rockettaro doc ha questecaratteristiche: è paziente,entusiasta, sorridente ecreativo perché deve riuscire atrovare un modo diverso di

interpretare queicanti che magarihanno bisognodi essere resi unpo’ più vivaci.«Se il canto ti“prende” –diceFrancesca- seipiù partecipe almomento chestai vivendo e haipiù voglia diascoltare ilmessaggio che ilcanto stessovuole dare». E

ovviamente il vero RDC nonpuò non essere che testimonedi fede.Il gruppo dei RDC si è già fattoconoscere al momento dipreghiera e alla messa finale diAmichiamoci ed ha animatoalcuni incontri AC. Esembrano essere piaciuti. DonFederico Locatelli li ha infattimandati a essere testimoni difede con un loro stand al XIIConvegno nazionale diPastorale giovanile a Romasabato scorso che aveva cometema il “Crescere insieme perla vita buona”. E a sottolineareche la loro non è una cosa“fatta a caso”, parteciperannoanche a un laboratorio diformazione di musica sacrasempre a Roma in cuiinterverrà Mons. MarcoFrisina, nome noto a chiconosce un po’ il mondo della

musica sacra. «Vogliamo accompagnare lanostra esperienza –spiegaLaura- anche conl’aspetto formativo dellacosa per essereespressione dellaParrocchia Studentesca,in particolare della realtàdel TTG (Terzo Tempo

Giovani)».Il prossimo appuntamento

del gruppo è il 23 novembrealla chiesa di San Jacopo peranimare una giornata di ACadulti. Se l’idea dei rockettarivi piace e volete sostenerli conun po’ di sanoincoraggiamento, cercateli suface book e cliccate su “Mipiace”, loro promettono dinon diventare degli “esaltati”.

ggi la sfida più grande è quella di riuscire a«ri»vedere la politica come strumento, come

mezzo per il raggiungimento del bene comune,assumerla nuovamente come una«responsabilità» da esercitare con l’impegnodiretto o indiretto attraverso il controllo.I politici sempre più spesso rischiano di tradirequesta missione vivendo con una sorta dirassegnazione il loro impegno perché lontanidagli obiettivi e piegati a tempi sempre menorispondenti alle esigenze del quotidiano.L’ambiente della politica è diventato anchemolto «rumoroso», ma non è certo «urlando»che si risolvono i problemi, piuttosto facendosiascoltare.La città ha bisogno di ripartire, ha bisogno dirimettere in moto esperienze positive dove lapolitica deve assolvere al suo compito di guida,di indirizzo ma anche di sostegno alle categoriesocialmente deboli che i momenti di crisiaccrescono nel numero e nelle necessità.Deve farlo con coraggio attraverso laredistribuzione delle risorse a chi oggi ne ha piùbisogno ma soprattutto solo a chi ne ha diritto.Si grazie, quindi, alla proposta di monsignorVescovo per qualsiasi sollecitazione riesca aportare a tutti coloro che sono impegnati inruoli amministrativi; un aiuto ed un sostegnoche auspico possa tradursi su alcune tematiche,soprattutto per i cattolici, in un superamentodelle appartenenze partitiche nella convinzioneche la nostra città abbia la necessità di vedercollaborare tutte le forze presenti nelleistituzioni al fine di accrescere le possibilità diuscire dalla crisi che ipoteca il nostro futuro.

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Laura SianiAntonio SianiGiulia SianiAnna TessaroloSilvia MossarelloAndrea Nobili Michele RoffiMargherita RoffiFrancesca Ricci1Simone GrimaldiGianluca Leonetti Alessio Bonaretti Michele Martella Giulia Mainardi Francesco Pini Giulia Neri

Tutti i rockettari voglionoringraziare il Diacono Andrea Zarganiresponsabile del ttg; il Vescovo, la Fondazione Cassa dirisparmio di Livorno, e don Federico Locatelli che lisostengono sia economicamente che moralmente!!!

I fruttidella GMG

NON È URLANDOCHE SI RISOLVONOI PROBLEMI

Chi sono i rocchettari di CRISTO?

Dai banchi della politica ancoraconsensi sulla propostadel Vescovo di costituire una«lobby» per i poveri

IL GRANELLOdi senape

di monsignor Ezio Morosi

I Rocchettari di Cristo

Page 2: La Settimana n. 41 del 20 novembre 2011

LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI20 novembre 2011II

Domenica 27 gennaio LA GIORNATA PER I SEMINARISTI

Nella festa del SEMINARIOella domenica successiva alla Festa del Seminario (21novembre) la Chiesa invita a pregare e a sostenere iseminaristi nel loro cammino verso il presbiterato. Perquesto nelle diverse comunità domenica 27 novembre

si rivolgerà una preghiera particolare per i seminaristi e le offerteraccolte saranno devolute proprio a loro.La formazione dei seminaristi non è un compito facile e richiedela collaborazione di tutti, a livelli e con responsabilità diverse.Ecco, allora, che la giornata per il seminario può essereun’occasione in cui le comunità parrocchiali e religiose, leAssociazioni e i Movimenti possono sentirsi coinvolti: * nel pregare per questa comunità, per ciascun seminarista, pergli educatori e per quanti il Signore vorrà chiamare a diventarepresbiteri;* nel sostenere economicamente il seminario, perché la maggiorparte delle entrate è costituita proprio da questa raccoltaannuale;* nel pensare di promuovere incontri in seminario con i giovanidelle comunità parrocchiali, come già è avvenuto in passato.Attualmente, i seminaristi che risiedono nel seminario Gavi aLivorno sono otto, qui sotto ne potete leggere i profili.

N

Famigliae società

UN’INDAGINE ISTAT

arliamo speso della solitudine, del-l’individualismo, dell’incapacità de-

gli italiani a vivere la famiglia, a volte siparla del disinteresse di formare nuovecoppie. Poi scopriamo che quando icittadini del Bel Paese guardano al pro-prio benessere, maggiore soddisfazionela raggiungono proprio attraverso le re-lazioni familiari. Anzi, per essere piùchiari, ci accorgiamo che la famiglia èda sempre considerata una risorsa per ilegami. Questo è quel che appare dallarecente pubblicazione dell’indagineIstat su «La soddisfazione per le condi-zioni di vita dei cittadini».Vi si legge, infatti, che «la soddisfazio-ne dei cittadini per le proprie relazionifamiliari è tradizionalmente molto ele-vata nel nostro Paese. Le persone di 14anni e più che nel 2011 si dichiarano

soddi s f a t t eper le rela-zioni fami-liari sono il91% (di cuiben il 34,7%si ritienemolto soddi-sfatto), men-tre soltantol’1,4% giudi-ca questo ti-po di rela-zioni perniente sod-disfacente. Idati, sostan-z i a l m e n t estabili neglianni, mo-strano un li-vello di sod-

disfazione per questo aspetto che nonsi raggiunge in nessuna altra dimensio-ne della vita dei cittadini». Poi si speci-fica che il gradimento è analogo tra uo-mini e donne.

Dal Rapporto si ribadisce che la fami-glia è una «relazione preziosa». La qua-lità dei rapporti tra genitori-figli, pa-renti è buona: un’opinione diffusa trale persone. Forse per questo riscuotonotanto «audience» le trasmissioni chemettono in risalto le tragedie familiari.Sono e rimangono un’eccezione (fortu-natamente). In fondo lo stesso numerocrescente di persone, che si sposanodopo l’insuccesso di una prima unione,indica la voglia di scommettere nuova-mente su un’esperienza di condivisio-ne di vita. Allo stesso tempo, dovrem-mo interrogarci sulla difficoltà dei gio-vani a formare nuovi nuclei familiari.Se, da una parte, c’è la loro difficoltà adimmaginarsi dentro una relazione dilungo periodo, permane il desiderio divivere insieme. Su questo desiderio an-che la nostra società dovrebbe avere ilcoraggio di investire anche economica-mente per continuare a garantire un fu-turo qualitativamente buono delleprossime generazioni, perché se oggi lafamiglia innalza il livello di benesseredei cittadini, la sua mancanza o la suadebolezza in futuro ne peggiorerà lecondizioni.

Invece notiamo che proprio la «dimen-sione economica» delle famiglie è quel-la dove continuano a riscontrarsi lemaggiori difficoltà. Così si osserva nel-la rilevazione dell’Istat che “una quotaconsistente di famiglie (43,7%) conti-nua a dichiarare un peggioramento del-la propria situazione economica”. Inol-tre per sostenere le relazioni familiarioccorrerebbe “innalzare la loro qualitàdella vita sul territorio” è evidente dal-le risposte emerse sui problemi mag-giormente sentiti: «Il traffico (41,2%),la difficoltà di parcheggio (38%), l’in-quinamento dell’aria (36,8%), il rumo-re (32,6%), il non fidarsi a bere acquadal rubinetto (30%), la sporcizia nellestrade (29,1%), la difficoltà di collega-mento con i mezzi pubblici (28,6%) eil rischio di criminalità (26,6%)».In fondo proprio migliorando la qua-lità di vita quotidiana si potrà sostene-re la qualità delle relazioni familiari esi nota così che il benessere della co-munità e quello delle famiglie si rin-corrono e si rimandano l’uno con l’al-tro.

(Dal Sir Andrea Casavecchia)

P

Un’indagine Istatsulla condizionidi vita dei cittadini

Ecco chi vive e studia al Gavi di Livorno

Lorenzo Bianchinato a Pisa il 2 febbraio1988. Suo padre si chiama

Francesco e sua madre AnnaNovelli. Ha un fratello piùgiovane: Giacomo. La suafamiglia abita a Livorno.È laureato in filosofiaall’Università di Pisa ed èdiplomato in corno francesepresso l’Istituto MusicaleMascagni. È iscritto al I annodi Teologia presso lo StudioTeologico Interdiocesano di Camaiore. Attualmentesvolge il suo servizio pastorale alla parrocchia di SantaSeton.

È

Michele Esposto,diacono

nato a Castellaneta (TA)il 1° marzo 1974. Suo

padre si chiama Antonio esua madre IppaziaPetrucelli. Ha una sorella:Mary.Ha il diploma di maturitàclassica.È iscritto al VI anno diTeologia presso lo StudioTeologico Interdiocesano diCamaiore.Attualmente svolge ilministero pastorale pressola parrocchia di SantaMaria Assunta e SanLorenzo in Castellanselmo

È

Simone Barbierinato a Livorno il 31

marzo 1984. Suo padre sichiama Stefano e sua madreBruna Putrino. Ha unfratello più grande giàsacerdote:: don ValerioÈ diplomato in flautotraverso presso l’IstitutoMusicale Mascagni ed èlaureato in DisciplineMusicali presso ilmedesimo istitutoÈ iscritto al III anno diTeologia presso lo Studio Teologico Interdiocesanodi Camaiore.Attualmente svolge il suo servizio pastorale presso laparrocchia di San Sebastiano e la Chiesa Cattedrale.

È

Rosario Esposito, diacononato a Cercola (NA) il 25 aprile1977. Suo padre si chiama Luigi

e sua madre ImmacolataOgnibene.Ha il diploma per geometri edarredatori d’interni.È iscritto al VI anno di Teologiapresso lo Studio TeologicoInterdiocesano di Camaiore.È stato ordinato diacono il 6gennaio 2011 a Livorno.Attualmente svolge il ministeropastorale presso la parrocchia diSanta Maria, Giulia e Francesconella Chiesa della Madonna.

È

Luca Esposito, diacononato a Napoli il 23ottobre 1970. Suo padre

si chiama Andrea e suamadre Giacinta deAntonellis. Ha due fratelli:Amedeo e Francesco.Ha il diploma di ragioneree perito commerciale ed ilBaccalaureato in SacraTeologia presso laPontificia Facoltà Teologicadell’Italia Meridionale sez.San Tommaso d’Aquino. Attualmente svolge ilministero pastorale pressola parrocchia di SantaMaria Assunta e SanLorenzo in Castellanselmo.

È

Pedro Puntrianonato a Lima (Perù) il 18febbraio 1973. Sua madre si

chiama Neri ed ha cinquefratelli.È professore di filosofia.È iscritto al IV anno di Teologiapresso lo Studio TeologicoInterdiocesano di Camaiore.Attualmente svolge il suoservizio pastorale presso laparrocchia di Sant’Agostino.

ÈLuigi Falanga,diacono

nato a Torre del Greco (Napoli l’8 dicembre 1971, èstato ordinato diacono il 6 gennaio 2011 a Livorno.

È iscritto al VI anno di Teologia presso lo StudioTeologico Interdiocesano di Camaiore.Attualmente svolge il ministero pastorale presso laparrocchia di Santa Maria Assunta e San Lorenzo inCastellanselmo.

È

Ramon Guidettinato a Livorno il 4ottobre 1975. Suo padre

si chiama Gianni e suamadre Gloria D’Amato.È diplomato in contabilitàaziendale.È iscritto al IV anno diTeologia presso lo StudioTeologico Interdiocesano diCamaiore.Attualmente svolge il suoservizio pastorale pressol’unità pastorale de “I trearcangeli”.

È

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI20 novembre 2011 III

A COLLOQUIO CON GIANLUCA TESTIdella Misericordia di Livorno

Il grande tesorodel volontariato

uando siete partiti?Quanti eravate edove si è concentratoil vostro intervento?«La prima attivazione

da parte della Sala OperativaRegionale delle Misericordie èstata il 25 ottobre per le zonedi Aulla, da quel giorno lanostra Unità Operativa diProtezione Civile e tutto ilraggruppamento provincialedelle Misericordia sono statiduramente impegnati sudiversi fronti, ultimol’intervento è stato effettuato aMarina di Campo a partiredalla mattina del 7 novembre.Nelle due zone abbiamoimpiegato un totale di 25confratelli impegnati conpompe idrovore, generatori,mezzi logistici,fuoristrada etanta buonavolontà.Abbiamocoperto le zonecolpite di Aullae dei Comunilimitrofi eall’Elba aMarina diCampo. Lapriorità diintervento èstata quella digarantire ilripristino deiserviziessenziali, aPodenzana,Comune vicinoad Aulla, pertutta la notte èstata garantita l’energiaelettrica a una RSA cheospitava 80 pazienti esuccessivamente ilfunzionamento di alcunepompe idrovore a una diga dicontenimento.A tutte le operazioni disoccorso hanno partecipatoanche i confratelli delleMisericordie di: Montenero,Antignano, CastagnetoCarducci, San Vincenzo,Piombino e Portoferraio».Cosa avete trovato laggiù?(danni, persone) si può fareuna stima del disastro sia alivello economico che sociale?Racconta...«In entrambe le zone abbiamotrovato gli effetti delladevastazione causata dallapotenza delle acque che hannogravemente danneggiato tuttoquello che le alluvionitrovavano sulla loro strada.Impressionante era vedere casedistrutte, automobili spostatee ritrovate una sopra l’altracome se fossero dei giocattoli.Ma il danno più grave è allepersone che hanno vistoannientare una vita di lavoro edi sacrifici, ci sono persone chehanno perso la casa, lamacchina e la propria attivitàlavorativa. Purtroppo alcunihanno perso delle personecare. Spesso queste persone letrovavamo a vagare nei paesidisperati per questa situazione.Tale stato però non haimpedito loro di rimboccarsile maniche e lavorare con ivolontari per cercare di fariripartire prima possibile la vita

Q

nei loro paesi. Ognuno sirendeva utile, magari anchesolo preparando caffè e paniniin continuazione per ivolontari arrivati da tutta latoscana.Dal punto di vista economico idanni sono di diversi milionidi euro sia per i servizipubblici che per i danni subitidai privati. Molte case eranodanneggiate, macchinedistrutte, attività commercialie industriali danneggiate emateriali ed attrezzature dabuttare. A livello socialeoccorre assicurare tutto ilsupporto possibile a questepersone perché è difficilesuperare il trauma di vedere lamorte a un passo e tuttoquello che si è costruitoandarsene in pochi minuti. Ènecessario fari ripartire quantoprima la vita sociale dei paesie coinvolgere attivamente tuttinella ricostruzione.Un paio di casi che mi hannocolpito che si sono svoltientrambi a Marina di Campo,nella notte, erano circa le 4.30,stavamo perlustrando il paeseper verificare i problemi,sentiamo una voce di donnache ci chiama, era una signoraanziana che dal terrazzo dicasa sua ci chiedeva sevolevamo caffè, dopo pochiminuti è scesa con caffè peruna decina di persone, lei nonpoteva certo prendere la palaper togliere il fango, ma quelsorriso di riconoscenza ci haricaricati più di dieci caffè,quei minuti di gentilezza e didisponibilità ci hanno

ripagato lafatica di unalavoro chedurava damolte ore.Invece ilracconto diuna squadradellaPubblica

Assistenza di Marina diCampo fa riflettere suimomenti in cui si svolgeva ildisastro. Chiamati per unmalore stavano cercando diraggiungere l’abitazione delpaziente quando subito dopoaver incrociato alcune mezzidei carabinieri chesegnalavano di tornareindietro, si sono trovatidavanti a un muro d’acqua chescendeva, hanno appena avutoil tempo di fare inversione,scappare nella loro sedementre correvano al primopiano sono stati investiti daacqua e fango. Si sono salvatiper miracolo anche se hannodovuto assistere impotenti allospettacolo delle ambulanze edella loro sede completamenteinvasi dall’acqua».

Come proseguirà l’aiuto aqueste popolazioni?«Terminata la fase dei soccorsile Istituzioni coordineranno laricostruzione e gli interventi diripristino a edifici pubblici eprivati, il volontariato rimarràsempre a disposizione delleforze locali per tutti i supportiche saranno ritenuti necessari.La Misericordia di Livorno stastudiando la possibilità diorganizzare manifestazionibenefiche finalizzate acontribuire alla ricostruzionecon dei progetti specifici.»Ci sono secondo te davvero deiresponsabili per questatragedia o è stata una cosanaturale?«È indubbio che icambiamenti climatici stanno

influendo notevolmente aquesti disastri ma occorre faredelle riflessioni sulle cause diqueste tragedie. Spesso è statocostruito dove non si poteva,la prevenzione con interventialle reti fognarie e su fiumi ecorsi d’acqua è spessoinadeguata. Allo stesso tempogli amministratori hannodifficoltà a prendere decisionidrastiche perché rischiano poil’accusa di aver creato ilpanico. La decisione dichiudere scuole e uffici sullabase di un allerta può in effetticomportare il rischio diprendere decisioni chepotrebbero essere anchesovradimensionate rispettoall’evento, ma possono salvaredelle vite quando l’evento èeffettivamente grave.Questo però non può e nondeve diventare un alibi,abbiamo visto spesso negliultimi anni che la protezionecivile spesso non vieneascoltata quando emette leallerte che spesso rimangonodei fax senza conseguenzeoperative. Un ultima considerazione lafaccio su quanto ilvolontariato in Italiacontribuisca in mododeterminante all’efficacia deisoccorsi, in poche ore leassociazioni toscane hannomobilitato centinaia diuomini e donne che sonoaccorsi a prestare soccorso inmodo gratuito edestremamente professionale.Purtroppo però spesso leIstituzioni danno per scontataquesta enorme presenza senzadedicare quelle attenzioninecessarie alla vita delleassociazioni. Le risorseeconomiche sono del tuttoinsufficienti e molto spessovengono creati dei meccanismilegislativi che complicanonotevolmente la vita alleassociazioni e ai volontari».

La Misericordiadi Livorno, da sempre

impegnata nelleemergenze è partitaalla volta delle zonealluvionate: primaAulla e poi l’Isolad’Elba. Abbiamo

intervistato GianlucaTesti, appena

rientrato insiemead altri volontari

uesto il titolo provocatorio del“Manifesto educativo” presentato

all’Auditorio Confcommercio, Grottadelle fate. Proposta elaborata, dall’Uffi-cio scuola diocesano in collaborazionecon la Commissione scuola della Cir-coscrizione 4 con la partecipazione ditutti i soggetti che hanno un ruolo edu-cativo nel territorio di questa circoscri-zione, che è la più estesa sia per territo-rio che per specificità urbane e cultura-li.Frutto di un anno di lavoro di un Grup-po di Confronto, nato dall’esigenza diavviare “un percorso di ricerca comu-ne... su valori fondanti e condivisi, cheorientino le politiche formative delleIstituzioni, Enti e Associazioni chehanno compiti e responsabilità, direttee indirette, in campo educativo e for-mativo”.Il Gruppo era composto: dai rappre-sentanti del Comune; Istituzioni Scola-stiche locali; Comunità Pastorale TreArcangeli (Parrochie: S.Martino, SS.An-nunziata, N.S. Di Lourdes) dei quartie-ri Salviano, Leccia-Scopaia, Collinaia;Parrocchia S. Giovanni Bosco, in Cote-to; Associazioni Sportive: Circolo CarliSalviano; Associazioni di Volontariato:Ceis; Vigili del Fuoco; Polizia Stradale;PD Sez. di Salviano. La corale parteci-pazione è stata già un primo risultato,di soggetti diversi disposti all’incontroe confronto, sul tema essenziale dellaeducazione-formazione, per trovareuna coesione di intenti per il benesseredi una comunità e il suo progressoqualitativo.Il Patto Educativo di CorresponsabilitàTerritoriale è il premio all’impegnoprofuso; la presentazione, indetta nelprogramma annuale cittadino “Parlia-mo di educazione, diritti, cittadinan-za”, la giusta cornice.Alla tavola rotonda condotta dal Presi-dente della Circoscrizione 4 FedericoPini, hanno presentato e commentatotale impegno-evento, in ordine d’inter-vento: l’ideatrice e curatrice del Manife-sto Educativo, Enrica Talà; il Parrocodella Comunità Pastorale Tre Arcange-li, don Raffaello Schiavone; l’Assessoreallo Sviluppo della Persona, Carla Ron-caglia; il Vescovo Simone Giusti, pro-ponente di una “rete” per un progettoculturale di Livorno sulla persona; l’ As-sessore alle Politiche comunitarie,Qualità sociale, Volontariato, Coopera-zione internazionali, Monica Mannuc-ci; e fra altri intervenuti dalla sala, ilPresidente Ass. Sportive, Calderini.Gli interventi, secondo il ruolo ricoper-to, pertinenti ed entusiasmanti, hannofatto emergere la unanime convinta ne-cessità di partire per una svolta condivi-sa della cultura tutta di Livorno: esem-pio di democrazia partecipata che me-ritava davvero un uditorio più vasto!Dobbiamo essere ottimisti sul suo fu-turo, perché l’impegno è già in atto, glioperatori ed i responsabili delle Istitu-zioni, divulgano il Manifesto-PattoEducativo, da sperimentare in tutte lescuole e nel territorio, attraverso un li-briccino grazioso ed accattivante nelleillustrazioni quanto chiaro e deciso neicontenuti.I concetti espressi, accolti ed elaborati,”potranno essere per ognuno, nella di-versità di competenze, banco di provadella corresponsabilità educativa”, uncammino, nel quale tutti tirano insie-me nello stesso verso: accoglienza, ri-spetto di cittadinanza,solidarietà;”obiettivi necessari anche per il sociale,sopratutto per i giovani che dovrannoportare avanti il mondo”. ”È infatti aigiovani che dobbiamo consegnare glistrumenti per essere cittadini democra-tici che sanno protestare e proporre.Tutti dobbiamo sentirci partecipi e pra-ticare progetti collettivi di ampio avve-nire, come questo, perché non rimangauna ricerca, un lavoro, un documento,un “manifesto”, un esempio abbando-nato sul tavolo delle “buone intenzio-ni”, ma divenga evento patrimonio co-mune di disponibilità ad azioni condi-vise, concertate, in un progetto comuneper la nostra Livorno, di formazione aidiritti-doveri, di sinergia istituzionale esociale, nella libertà di dialogo e di ri-spetto, che supera ogni barriera di raz-za, ideologia, religione.

Mauro Pacchiani

Q

Presentato il“Manifesto educativo”

«MENOPREDICHE…PIÙ PRATICHE»

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI20 novembre 2011IV

VENERDÌ 18 NOVEMBRE9.30 Riunione Amministrativa in ve-scovado18.00 incontro con i cresimandi di di-cembre, i catechisti e i loro genitori, invescovado19.00 Nell’ambito della visita pastora-le al I vicariato il Vescovo incontra igiovani, in vescovado21.15 Benedizione delle coppie di fi-danzati del I vicariato alla chiesa diSan Sebastiano

SABATO 19 NOVEMBRE8.00 Pellegrinaggio mensile a Monte-nero e a seguire S. Messa18.00 S. Messa e cresime alla chiesadella Santissima Annunziata dei Grecialla Leccia

DOMENICA 20 NOVEMBRE11.00 S. Messa e cresime alla parroc-chia di San Giuseppe21.15 Liturgia e consegna della Bibbiaalla chiesa di Sant’Agostino

LUNEDÌ 21 NOVEMBRE9.00 S. Messa Virgo Fidelis per l’Armadei Carabinieri, a Montenero

Da lunedì 21 Novembre a Venerdì 25Novembre il Vescovo è a Bocca di Ma-gra per gli esercizi spirituali sacerdota-li

VENERDÌ 25 NOVEMBRE18.00 in vescovado, assemblea delprogetto culturale “Verso una lobbyper i poveri”

SABATO 26 NOVEMBRE16.00 S. Messa e incontro su mons.Pio Alberto del Corona a Montenero18.00 S. Messa per l’anniversario dellamorte del Beato don Alberione allachiesa dei SS. Pietro e Paolo

DOMENICA 27 NOVEMBRE12.00 S. Messa e Cresime alla chiesadei N.S. del Rosario16.30 Rito di ammissione al catecu-menato degli adulti nella cappella delVescovado

Dal 28 Novembre al 30 Novembre il Ve-scovo è a Roma per un incontro dellaCEI sulla catechesi

Agenda del VESCOVO

Da non PERDERE Gli incontri di formazione per l’anno pastorale 2011-2012

Il calendario degli incontri dell’Operadell’Amore Sacerdotale

Opera dell’AmoreSacerdotale, anche scuola di

spiritualitò, propone a tutti icristiani e cristiane, radicati inCristo, alcuni incontri diformazione riguardanti la"CORRESPONSABILITA’ peruna chiesa tutta ministeriale".Gli incontri si svolgeranno neilocali parrocchiali de La Lecciaalle ore 16 a partire del 20novembre. Gli argomentitrattati dai vari relatori saranno: "La corresponsabilità" » framaschile e femminile; fra pretie laici; per il bene comune;nella famiglia umana; di frontealla [email protected]

20 NOVEMBRE 2011CORRESPONABILITÀ NELLABIBBIADON ANNIBALE REYESNato a Bogotá in Colombia,laureato in diritto canonico

11 DICEMBRE 2011 CORRESPONABILITÀ PER ILBENE COMUNEMASSIMO TOSCHIÈ un lucchese di Porcari. È uncattolico fervente, con unpassato da professore difilosofia. Convertitosi alpacifismo assoluto è statoassessore alla Pace, con delegaal “perdono”, nella Giuntadella Regione Toscana.

29 GENNAIO 2012CORRESPONABILITÀ VERSO

LA FAMIGLIA UMANAMISSIONARI DELLACOMUNITÀ DI VILLAREGIALa Comunità Missionaria diVillaregia (CMV) è un’Operadella Chiesa cattolica,riconosciuta dalla Santa Sede,dedita all’annunciomissionario ad gentes, a partireda un’intensa vita di comunità.

26 FEBBRAIO 2012Relazione don GianfrancoFerrari

25 MARZO 2012CORRESPONABILITÀ TRAMASCHILE E FEMMINILE ADRIANA VALERIONata a Sperone (AV) storica eteologa italiana. Da più divent’anni impegnata nelreperire fonti e testimonianzeper la ricostruzione dellamemoria delle donne nellastoria del cristianesimo.

29 APRILE 2012Relazione don GianfrancoFerrari

27 MAGGIO 2012CORRESPONABILITÀ TRAPRETI E LAICIDON SEVERINO DIANICHNato a Fiume. VicarioEpiscopale per la Pastoraledella Cultura e dell’Universitànella Diocesi e nell’Universitàdi Pisa, nonché DirettoreSpirituale nel SeminarioArcivescovile di Pisa. Hapubblicato circa 170 lavori tra

cui molti libri, alcuni dei qualitradotti anche in altre lingue.

17 GIUGNO 2012Relazione don GianfrancoFerrari

Gli incontri, aperti a tutticoloro che vogliono avvicinarsie conoscere il camminodell’OAS e, quindi, non limitatiall’ambito parrocchiale,iniziano alle ore 16.00, presso ilocali parrocchiali de La Leccia,si svolgono con:* relazione* confronto

* adorazione Eucaristica conrecita dei Vespri* la lettura di lettere odocumenti provenienti daiFondatori o da altri gruppiOAS* cena condivisa, che non èfacoltativa, ma è parteintegrante dell’incontro, intesacome un momento diconoscenza, di dialogo, direlazioni fraterne e di possibiliproposte

Nello stesso orario èorganizzato il CINEFORUM perbambini

’L

Libri da LEGGEREdi Mo.C.

Liutt M.- Il Paradiso siamo noi. Storie di gio-vani che hanno lasciato il segno.- Ed. Paoli-ne, pp.186, € 14,00

Matteo Liut, giornalista di Avvenire, per ilquale ha seguito recentemente il grandeevento della GMG a Madrid, ci presenta labiografia di 56 giovani santi e beati di tut-ti e cinque i continenti, di diverse epochee di svariati contesti sociali e culturali. Perdare ordine a questa galleria affascinantee sorprendente, le biografie sono state di-vise in quattro capitoli, ognuno dei qualiruota attorno a diversi aspetti del percor-so verso la santità. Attraverso questa galle-ria di 56 storie di giovani " radicati e co-struiti su di lui, saldi nella fede", l’autorevuole mostrare un volto diverso dellenuove generazioni, lontano dai luoghicomuni; allo stesso tempo offre uno stru-mento per arricchire i percorsi di forma-zione individuali, ma anche di grupponelle associazioni e nelle parrocchie, nellepastorali giovanili. Un itinerario alla sco-perta di buoni compagni da tenere sem-pre nello zaino, che si parta per la GMG oche si viva la propria vita quotidiana a ca-sa, a scuola, sul lavoro, sulla famiglia.

Il Rosario dell’ OASl Gruppo Carismatico el’Opera dell’ Amore Sacer-

dotale pregano per i preti,insieme a tutti quelli che lodesiderano, con la recita delS. Rosario e la CelebrazioneEucaristica

07 ottobre 2011 La Lecciaore 21:1511 novembre 2011Salvianoore 17:0016 dicembre 2011 Collinaiaore 21:15

13 gennaio2012 La Lecciaore 21:1510 febbraio 2012Collinaiaore 21:1509 marzo 2012Salvianoore 21:1513 aprile 2012La Lecciaore 21:1511 maggio 2012Collinaiaore 21:1508 giugno2012Salvianoore 21:15

I

BREVI DALLA DIOCESI

Incontro DiaconiSABATO 19 NOVEMBRE ALLE 16.00Presso il salone della parrocchia di N.S.del Rosario,relazione di don PiergiorgioPaolini dal titolo“Gesù Cristo servo di Dio edell’uomo”

Incontro ACMERCOLEDÌ 23 NOVEMBRE ALLE 21.15Alla chiesa di San Jacopo, “Settimana del-la carità”.

SAE GIOVEDÌ 24 NOVEMBRE ALLE 17.15Presso la parrocchia della Sacra Famiglia,

Via F.Filzi, incontro di preghiera ecumeni-co dal tema: “Gesù ha vinto la morte”. Inter-verranno il pastore avventista GiuseppeScarcella, il parroco don Piotr Kownacki eil parroco della chiesa ortodossa romenapadre Ciprian

Pastorale FamiliareSABATO 26 NOVEMBRE ALLE 16.00In vescovado, incontro della pastorale fa-miliare

Apostolato della PreghieraLUNEDÌ 28 NOVEMBRE ALLE 8.45Ritiro di Avvento alla chiesa di San Mat-teo; Lodi Mattutine, Meditazione guidata

dal monaco benedettino don Luca Giu-starini, S. Messa presieduta dal Vescovo,Consacrazione al Sacro Cuore di Gesù peri nuovi simpatizzanti AdP, Mandato delVescovo per l’anno in corso, pausa pran-zo, Adorazione eucaristica e Santo Rosa-rio per la Chiesa universale e per la santi-ficazione dei sacerdoti.

Serra ClubLUNEDÌ 28 NOVEMBRRE ALLE 17.30Presso la sala consiliare della Provincia,Piazza del Municipio 4, il prefetto di Li-vorno, dott. Domenico Mannino, terràuna conferenza sul tema: “Il prefetto questosconosciuto”. Un titolo in prestito per un servi-tore silenzioso.

Diocesiinforma

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI20 novembre 2011 V

lla morte di Mons.Ganucci la Curiavenne affidata allecure del Proposto del

Capitolo Mons. GirolamoGavi che assunse il titolo diVicario Capitolare e che erastato fino ad allora il VicarioGenerale di Mons. Ganucci.La Curia vacante in questicasi assumeva iltitolo di CuriaCapitolare.Passati sette annifinalmente con ilConcistoro del 13agosto 1821 il papaPio VII designò ilnuovo Vescovo diLivorno nellapersona di Mons.Angiolo MariaGilardoni.Egli era nato aFirenze nel 1759 dafamiglia patrizia. Ilsuo stemma, ripresoda quello difamiglia, si presentacome uno scudosuddiviso in tresettori: Quello inbasso ha un castelloturrito rossopoggiante su terrenoal naturale, al centrouna striscia azzurracon giglio d’oro edin alto settore d’orocon aquila nera dalvolo spiegato. Al momento dellanomina aveva 62anni ed eracagionevole disalute. Scrisse perciòuna lettera al Papaper evitare lanomina dichiarandodi sentirsi impari alcompito che gliveniva affidato. Inrealtà seppeaccattivarsi lasimpatia del popololivornese con le sue doti dicarità verso i poveri, laaffabilità e la facilità diparola nel predicare.Prese possesso della Diocesiil 23 agosto 1821. Il suo governo si svolse in unperiodo politicamente calmo.La città aveva unapopolazione di 68.000abitanti. C’era tanta miseriae, per facilitare la ripresa delporto, il granduca LeopoldoII istituì il porto franco.Il vescovo rivelò la suapreoccupazione per la fortepresenza in città di personedi credi diversi e forestieri diogni nazione che avrebberopotuto creare con le lorodiverse abitudini, il lorodisinvolto metodo dicondurre gli affari e larilassatezza dei costumi, nonpochi problemi di ordinemorale. Tuttavia egliosservava come la Carità diDio sussistesse nel cuore dimolti e la Fede fosse ancorauniversalmente salda. Il suomagistero tiene conto dellasituazione diocesana e simanifesta attraverso le letterepastorali che ogni anno inquaresima indirizzava al suopopolo. Sono documentiscritti in latino, come eracostume e tradotti in italianoad uso del popolo, che,come è logico, risentonodello stile ampolloso e unpo’ retorico del tempo. Se siprescinde dalla forma siriesce a penetrare fino allospirito delle lettere e siscoprono i mali che il Presule

A

intendeva denunciare e inparte correggere. Partendodal significato ed il valoredella Quaresima e dei suoiprecetti di penitenza egliindividua i mali del suotempo: l’illuminismo cheporta all’incredulità; lamancata testimonianza daparte dei figli della Chiesa; iltentativo dei cristiani di

ammorbidire l’impegno allapenitenza.Di fronte allo scarso impegnodei cristiani il Vescovo rivolgeloro l’invito a risvegliarsi dalloro torpore. Per ottenerequesto scopo organizza ognianno per l’Avvento e laQuaresima delle conferenzedi validi predicatori eraccomanda di pari passo ai

Parroci, che definisceBanditori evangelici, ditenere delle omelieimprontate alla chiarezza edalla semplicità piuttosto chealla cultura.L’atteggiamento con i noncattolici, cherappresentavano quasi unterzo della popolazione, è diforte preoccupazione e faappello al valore dellaTradizione «verità da nonpochi ignorata e da moltinon voluta conoscere». Lapolemica con i Protestantiperò non oltrepassa il limitedel rispetto e della Carità.Nei suoi tredici anni dimagistero effettuò due visitepastorali per rendersi contodella istruzione religiosa deifedeli. Al termine cosìcommenta: «Il Vescovo haavuto il dispiacere di nontrovare ben istruiti i fanciulli,gli adulti e i maestre. iPadrini e le Madrine».Grande fu il suo dispiacere dinon poter ottemperare aldesiderio della S.Sede dicostruire il Seminario. Ilseminario arcivescovile diPisa offriva solo due posti peri livornesi. Gli altriseminaristi, che rimanevanoa Livorno nelle loro case,frequentando le scuole deiBarnabiti e prestando ilservizio religioso inCattedrale.Con lettera del 25 giugno1834 Mons. Gilardoni sicongeda, per motivi di salute,dai Livornesi. Viene inviatoad assumere la guida delladiocesi di Prato e Pistoia.Dopo solo undici mesi il 24maggio 1835, muore.

Un uomo affabilee di grande carità

MONS. ANGIOLO MARIA GILARDONI, SECONDO VESCOVO.........

Nei suoi tredici anni di magisteroeffettuò due visite pastorali per rendersi conto della istruzionereligiosa dei fedeli. Ogni anno in Quaresima scriveva una letterapastorale ai livornesi

Pagina a cura di Maria Luisa Fogolari,direttrice dell’Archivio storico diocesano

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI20 novembre 2011VI

Caritas diocesana E CURE PALLIATIVE

Le associazioni di volontariatosi danno la mano e guardano lontano...

Una buona notizia

con profonda gratitudine esoddisfazione che comunico il buonesito della collaborazione tral’Associazione Cure Palliative e la

Fondazione Caritas Livorno a favore dei poveridell’Eritrea.Uniti per un obiettivo comune, grazie aUmberto Vivaldi e al presidente Miliano Mattei(nella foto insieme a suor Raffaella ndr) è statodonato un container che partirà nei prossimigiorni con destinazione Eritrea.Il senso di questo gesto va ben oltre il dono,

apre le porte ad una collaborazione fecondaperché vissuta totalmente nella gratuità. Ungrazie a chi con coraggio ha saputo credere inquesta collaborazione. Il container verrà spedito anche grazie alleparrocchie della Diocesi che, attraverso laraccolta della «Quaresima di carità», hannopermesso di contribuire alle spese dispedizione e all’acquisto di alcuni generialimentari.

Sr Raffaella FdC,presidente Fondazione Caritas

È

uale dignità e qualerispetto c’è per la don-na nella nostra comu-nità»Questo è il titolo dell’

incontro tenutosi all’Istituto SantaMaria Maddalena, nell’ambito delleiniziative dell’anno dedicato a DonGiovanni Battista Quilici, Sacerdotee fondatore delle Figlie del Crocifis-so.A tenere la conferenza sono state del-le persone che hanno a che fare ognigiorno con le donne, ci vivono, le seguono, le ascoltano ecercano di ridare loro una dignitàche molto spesso hanno perso o peg-gio ancora, non hanno mai avuto.Una di queste è Suor Eugenia Bonet-ti, missionaria della Consolata, vis-suta in Africa per 24 anni, dal 1993impegnata in un centro Caritas di To-rino dove ha conosciuto il mondodella notte e della strada e dove haincontrato il volto, le storie, le soffe-renze, la disperazione e la schiavitùdi tante donne portate in Italia con ilmiraggio di una vita confortevole pertrovarsi poi nelle maglie della crimi-nalità.Ci ha testimoniato la sua esperienzadi Vita in Kenya, ma soprattutto ci haspronati a non far finta di niente difronte a certi avvenimenti, crudeltàoserei direi, che ancora oggi conti-nuano ad esistere, l’immagine cheviene trasmessa in tanti modi e for-me, dai media, dalla pubblicità e da-gli stessi rapporti quotidiani tra uo-mo-donna è l’immagine del corpodella donna inteso solamente comeoggetto o strumento di piacere, diconsumo e di guadagno, miscono-scendo invece l’essenziale che lo stes-so corpo umano racchiude: una bel-lezza infinita e profonda da scoprire,rispettare, apprezzare e valorizzare. Ènecessario agire quindi, dando voce achi non ha voce, alle nuove schiaveche vengono nel nostro paese pen-sando di trovare un futuro migliore.Nella nostra città, esiste dal 1992 l’associazione «Randi», che offre alledonne immigrate presenti sul territo-rio livornese un luogo di incontrosettimanale che costituisce un puntodi riferimento e di relazioni recipro-che (più di 300 contatti annui); ha lasua attività prevalente nel supportoed orientamento delle donne in diffi-coltà o vittime di sfruttamento e/oviolenza. Dal 2003 porta avanti unprogetto di assistenza ed integrazio-ne sociale rivolto a donne immigratevittime di tratta e sfruttamento a sco-po sessuale con gestione di una casadi fuga ed accoglienza per donne mi-granti (anche con figli).A darcene testimonianza sono statidon Francesco Fiordaliso, mediatoredell’ incontro; Arianna, una volonta-ria dell’associazione, che da diversianni dedica parte del suo tempo e delsuo lavoro proprio alle donne, masoprattutto, tre donne, che con moltaumiltà ci hanno raccontato la lorostoria, come e perché sono arrivate inItalia, che cosa le ha spinte a cercarequalcosa di migliore per sopravviveree per far vivere i propri figli. Alcune sisono emozionate, hanno pianto edhanno infinitamente ringraziato l’As-sociazione e tutte le persone che nelcorso della loro vita, le hanno aiutatea riconquistarsi la libertà.Testimonianze come queste, nonpossono lasciarci indifferenti, ma de-vono smuovere le nostre coscienze diesseri umani e soprattutto di cristia-ni, chiamati a dar voce ai valori fon-damentali, primo tra tutti l’ugua-glianza.

Serena Ciulli

Il prossimo appuntamento di “Diamoali alle strade”21 novembre 2011 - Sala circoscrizione 1ore 21.00 «La cura delle persone più fragili: co-me conciliare gli aspetti di cura per ipiù deboli all’interno di una societàche corre?». Saluto del Presidentedella Circoscrizione Daniela Barta-lucci. Intervengono: Gabriele Cantù,Assessore Politiche Sociali Comunedi Livorno e Don Gigi Zoppi, salesia-no.

DONNEE DIGNITÀ

L’incontro promossodagli amicidi don Quilici

La solidarietà vinceogni barriera e il

cuore grande dellepersone si apre ai più

poveri. Dueassociazioni

di volontariato:la Caritas

e le Cure Palliativehanno riempito

un containerdi generi alimentari

e materialeper i bambini

da spedirein Eritrea.

Suor Raffaella Spiezioringrazia con questo

scritto tutti coloroche hanno contribuito

a questa iniziativa

Pastorale dei Migranti newsL’Associazione Stella Maris in porto

Venerdì 18 novembre in Comune

LIVORNINA D’OROE GIORNATA DI STUDIOIN ONOREDI PAOLO CASTIGNOLI

enerdì prossimo 18 novembresarà consegnata la «Livornina

d’oro» alla memoria di PaoloCastignoli, uomo di ricerca e distudio, profondo conoscitore dellacittà e valente amministratore. Il prestigioso riconoscimento saràconsegnato alla figlia in occasione diuna Giornata di studio a curadell’Associazione Livornese StoriaLettere Arti, di cui Castignoli è statosocio fondatore.

V

pochi mesi dalla sua avventuraCarlo Picchietti ha aperto un blog

www.ilcamminare.it dove gradual-mente ha scritto tutte le memorie e leriflessioni del viaggio e dell’esperienzafatta.A breve sarà anche pubblicato il Li-bretto del Pellegrinaggio con tutti itimbri ottenuti nelle accoglienze conle relative schede delle chiese e delleparrocchie che lo hanno accolto.

A

Sulle orme di Santa Giulia

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LA SETTIMANA DI LIVORNO TOSCANA OGGI20 novembre 2011 VII

Approfondimenti di ARTE SACRA

La piccola sculturadella Vergine Immacolata

i è statasegnalata perquestarubrica una

piccola statua dimarmo della Madonnaattribuibile alloscultore fiammingo DuQuesnoy.Vado a Livorno nellaChiesa dei Santi Maria,Giulia e Francesco,comunementeconosciuta con il nomedi Chiesa dellaMadonna, ma sopral’altare maggiore c’èun’altra statua dellaMadonna, raffigurantela Madonna delCarmine. È di legno etutta colorata. Si trovain alto e, quindi, nonriesco a vederla bene, èbellissima, ma non èl’opera che cerco. Stocercando una statuinadi marmo bianco chenon vedo dovepensavo. Devo tornarein Chiesa quando nondisturbo i fedelipresenti alla Messadella sera.Il giorno dopoincontro il Parroco,don Placido, che miporta davanti all’altaredegli Olandesi ed è lìche la trovo: risaltacontro il fondo scurodella grande tela che sitrova alle sue spalle. Èpiccolina, bianca ebellissima.Questa Chiesaraccoglie molti tesori,tra cui spiccano lestatue delle «sue»

M

Madonnine.Diverse per età, perstile, per colore, perstoria e per emozioniche trasmettono. Unarappresenta laMadonna del Carminee l’altra la Vergine

Immacolata.Negli anni hannocambiato spessoposizione all’interno

della Chiesa. Sembrache la Madonnina dimarmo sia stata alungo dietro l’altaremaggiore, dove sitrovava il coro dei frati.Quando i frati sonoandati a Fiesole, hannoportato con loro questopiccolo tesoro, che solonel 2008 è ritornato inChiesa ed è stato postodove si trova oggi. Hotrovato «il tesoro» e,

grazie alParroco, scoproanche gli altriche custodiscequesta piccolaChiesa livornese.La piccola statuadella VergineImmacolata èalta 100 cm ed èstata scolpita inun marmobiancoparticolarmentepuro; la figura èstata realizzatain piedi, indossadei calzari con iquali schiaccia ilserpente, ha lemani giunte sulpetto, la gambadestraleggermenteflessa, il corpo èavvolto in unabito fatto dipieghevoluminose, icapelli sonoraccolti in

un’acconciaturamorbida, il volto èrivolto verso l’alto etrasmette armonia e

umiltà. Non ci sonoelementi certirelativamenteall’autore, ma si pensache possa essere statarealizzata da FrancoisDu Quesnoy (1597-1643), artistafiammingo che havissuto gran parte dellasua vita in Italia e inparticolare a Roma.Durante il viaggioverso la Francia, si èfermato a Livorno,dove è morto pocodopo. Non può avereavuto il temponecessario per creareun’opera durante lapermanenza a Livorno,ma potrebbe averneportata una con sé perla Chiesa che lo haospitato e checustodisce ancora isuoi resti e che nel1638 era stata dedicataall’ImmacolataConcezione.Du Quesnoy è notoper le sue creazioni digrandi dimensioni chesi trovano ancora aRoma: la statua diSant’Andrea posta inuna delle nicchie dellacupola di san Pietro ela statua di SantaSusanna posta in unadelle nicchie in SantaMaria di Loreto.Tuttavia le suecreazioni più piccole,tra cui i putti paffutelli,sono quelle più dolci equelle in cui harealizzato gran partedel suo genio artistico.

Le conferenzedell’associazione Borsi:conosciamo la nostra città

LA «PROMENADE»DI LIVORNO

n occasione della Festa delle Forze Arma-te e nel 130° Anniversario della costitu-zione dell’Accademia Navale di Livorno,il Comandante dell’Accademia, Ammira-

glio di Divisione Giuseppe Cavo Dragone,ha tenuto, nella Sala Consigliare della Pro-vincia, una conferenza sul tema: «L’Accade-mia Navale: passato, presente e futuro».Nel saluto d’apertura il Presidente della Pro-vincia, Giorgio Kutufà, ha ricordato comel’Accademia rappresenti una prestigiosa isti-tuzione per il territorio, «centro di eccellenzacome Università del mare». L’Accademia -hacontinuato- è integrata con la città con un le-game solidissimo «rafforzato in questi ulti-mi anni», anche perché i suoi corsi di laureasono frequentati da molti civili. L’Accademia-ha terminato- ha dato la propria collabora-zione alla buona riuscita di tante iniziativepubbliche ed è sempre motivo di orgoglio esoddisfazione per la città di Livorno.È stato poi proiettato un filmato: «La rottadel futuro» in cui veniva evidenziato il bino-mio tradizione-innovazione della nostraMarina, come lo è quello dell’efficienza edella specializzazione.L’Ammiraglio ha iniziato la conferenza par-lando delle recenti missioni all’estero e fraqueste operazioni di soccorso umanitario, la«White crane» a favore delle popolazioni diHaiti. L’aiuto si è potuto realizzare grazie al-la Portaerei Cavour «una vera e propria cittàche si sposta dove lo richiedono le esigenzee le decisioni dell’Italia». Tutto ciò -ha conti-nuato- sarebbe irrealizzabile se non ci fossedietro un personale umano valido e adegua-tamente addestrato. L’Ammiraglio ha poi ricordato che la nascitadell’istituto data al 6 novembre 1881 adopera del Ministro della Marina dell’epoca,il Generale del Genio Navale BenedettoBrin, che riuscì a riunire le due scuole preesi-stenti: la Reale Accademia di Marina di Na-poli e la Regia scuola militare di Genova, at-tuando quello che fu il «sogno» del grandestatista Camillo Cavour. La scelta di Livornoera caduta sia per la vicinanza alla prestigio-sa Università di Pisa sia per la sua posizionesul mare.Il primo Comandante fu il Contrammira-glio Andrea del Santo e tra i suoi successorisi possono annoverare illustri protagonisti

della I e II Guerra Mondiale come gli Ammi-ragli Thaon de Revel, Milo, Cavagnani, Ber-notti, Paladini, Brivonesi, Iachino, Mimbellie Giuseppe Roselli Lorenzini. Nel 1913 perla prima volta vennero ammessi in Accade-mia gli Ufficiali di complemento e pochisanno che dal 1923 al 1926 l’Accademiaospitò l’Accademia aeronautica che si tra-sferì in seguito a Caserta.Nel Luglio 1943, in piena guerra, a causa deibombardamenti aerei l’Accademia vennetrasferita a Venezia e da lì, dopo l’armistiziodel settembre, gli allievi e il personale anda-rono a brindisi e finalmente, a guerra con-clusa, il 5 luglio 1946 l’Accademia fece ritor-no a Livorno.L’Accademia -ha detto ancora l’Ammiraglio-«è un fiore all’occhiello nazionale, gelosa cu-stode della sua storia e della sua tradizione,ben calata nella realtà, ma sempre pronta apercepire i cambiamenti con lo spirito di an-ticipare i tempi: In avanti in anticipo».Cavo Dragone ha poi ricordato l’iter deglistudi che si svolgono in Accademia e la pre-

senza nei corsi di laurea di 50 studenti civilie ha aggiunto che l’educazione degli allievisi incentra soprattutto sulla formazione eti-ca «che deve consolidare negli allievi queivalori di lealtà, onestà, serietà, responsabi-lità e spirito di sacrificio, essenziali per ognimilitare e in particolare per gli ufficiali». In-sieme allo studio, le attività marinareschedegli allievi come quelle praticate sul bri-gantino interrato, l’addestramento velicoche è una palestra ideale per sviluppare laleadership in mare, l’uso del simulatore diplancia e le manovre svolte direttamente inmare. «Oggi il mondo civile e quello milita-re devono sempre più operare insieme perfare sistema paese, senza il quale ogni pro-getto rischia di rimanere una chimera».Le celebrazioni per il 130° Anniversario so-no proseguite il giorno successivo con l’a-pertura al pubblico dell’Accademia, con ilparticolare annullo filatelico per ricordarel’evento e la Santa Messa presieduta dal Ve-scovo Giusti.

Gianni Giovangiacomo

I

Caccia al tesoro nella Chiesa della Madonna

Il 130° Anniversario dell’Accademia NavaleUna prestigiosa Istituzionetra passato, presente e futuro

ella sala conferenze Nicola Badalonidella Biblioteca Labronica,

l’Associazione Culturale Giosuè Borsi hatenuto il suo secondo incontro autunnalesul tema: L’altra «Promenade»: la Rotondad’Ardenza e dintorni. Presentato dalpresidente dell’Associazione, Carlo Adorni,il relatore è stato l’Architetto Riccardo Ciorlidell’Archivio di Stato. La conoscenza diquello che è il territorio di Livorno -ha dettoCiorli- è sempre opportuna perché molticittadini non conoscono la loro storia.La cronaca cittadina dell’estate -ha aggiuntoil relatore- si è occupata del Viale Italiaindicandola come la “promenade”, inquesto senso mi propongo di mostrare qualisono le caratteristiche del prolungamentoottocentesco di Viale Italia, cioè la Rotonda,l’Accademia navale, il Forte di S. Rocco.Ciorli ha illustrato questo cammino conl’aiuto di diapositive che mostravanovecchie stampe, ha messo anche in rilievoche la città di Livorno in un primomomento era conosciuta per il suo porto,poi l’elemento caratteristico è passato al suolitorale per il fatto di essere divenuta unaimportante stazione balneare. Si èsoffermato sull’originale fabbricato dellaBarriera Margherita, costruito nel 1887 sullabase di un vecchio mulino, l’edificio non eramunito di una porta, tipica invece dellecostruzioni della cinta daziaria, ma eradotato di una cancellata che veniva aperta ochiusa secondo le necessità.Negli anni tra il 1926 e il 1928 si costruì laferrovia, di cui ancora oggi si possonovedere alcuni binari, la Barriera fu ilcapolinea della linea ferro-tramviariaLivorno-Tirrenia che rimase attiva fino al 14settembre 1960. Nei pressi si trova la VillaValaperti e alcune palazzine di stile eclettico,infatti il relatore ha specificato che non sonoin stile Liberty come tutti credono, mentrel’Ippodromo Caprilli, sorto su un terrenodella famiglia Cave-Bondi, aveva preso ilposto di un vecchio galoppatoio militare.Per quanto riguarda lo Stadio la suacostruzione è avvenuta nel 1932/33 ed erastato dedicato ad Edda Ciano Mussolini,figlia del Duce e moglie di Galeazzo Ciano. Nella zona vi sono anche delle ville costruitenel 1950 e conosciute per il fatto che sonostate disegnate dal noto architetto edurbanista francese Le Corbusier. Altra villainteressante è Villa Letizia, appartenuta alPrincipe polacco Poniatowsky, passata poialla famiglia Cave-Biondi, il nome Letizia èdovuto al fatto che nel 1925 fu acquistata dauna società milanese, appunto la “SocietàImmobiliare Letizia”. E la Baracchina Rossa?La Baracchina ha preso il posto di unnegozio, l’Alhambra, molto conosciuto nellaLivorno ottocentesca perché vi si vendevanospecialità esotiche e soprattutto vini speziati.I Casini d’Ardenza nascono invece nel 1842come residence, come un moderno resort,sono opera dell’architetto GiuseppeCappellini che meriterebbe di essereconosciuto maggiormente. Ciorli haterminato mostrando le foto del Lido, anzidel Lidò come era chiamato, poi di VillaCahiers, dei Bagni Roma già utilizzati inepoca romanica intorno al 1000.

Gi. Gi.

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PICCOLITESORIa cura diAngela Blanco

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LA SETTIMANA DI LIVORNOTOSCANA OGGI20 novembre 2011VIII