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LA SICUREZZA PARTE DAI BANCHI DI SCUOLA Insegnare Sicurezza Quaderno operativo per gli allievi da 10 a 16 anni

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LA SICUREZZA PARTE DAI BANCHI DI SCUOLA

Insegnare Sicurezza

Quaderno operativo per gli allievi da 10 a 16 anni

2 _Insegnare sicurezza 10-16 anni Insegnare sicurezza 10-16 anni _ 3

Ideazione del progetto sperimentale “La sicurezza sul Lavoro parte dai banchi di Scuola”Dott. Domenico Altamura, Dott.ssa Margherita Gobbi, Ing. Coalberto Testa

Istituti Scolastici partecipantiIstituto Comprensivo di Castel Maggiore (istituto capofila dell’accordo di rete)Direzione Didattica di Castel MaggioreIstituto Comprensivo n. 2 di BolognaIstituto Comprensivo n. 5 di BolognaIstituto Comprensivo di Calderara di RenoIstituto Comprensivo di CastenasoIstituto Comprensivo di San Giovanni in PersicetoIstituto Comprensivo di Castello di Serravalle-SavignoIstituto Comprensivo di CeretoloIstituto Comprensivo di BorgonuovoIstituto Comprensivo di MinerbioIstituto Comprensivo di CrevalcoreIstituto Comprensivo di MonghidoroIstituto Comprensivo di VergatoIstituto Comprensivo di San Benedetto Val di SambroIstituto di Istruzione Superiore “Luxemburg” di BolognaIstituto di Istruzione Superiore “Serpieri” di BolognaIstituto di Istruzione Superiore “Fantini” di VergatoIstituto Professionale “Aldrovandi Rubbiani” di BolognaLiceo Scientifico “Augusto Righi” di Bologna

GemellaggiIC Severi di Crispiano (TA), IPSIA Istituto Secondario (KR), IC Muro Leccese (LE) IC Quasimodo (RG).

Realizzazione a cura diIng. Coalberto Testa, Dott. Domenico Altamura, Dott.ssa Margherita Gobbi, Dott.ssa Silvia Brunini, Dott.ssa Elisa Mantovani, Dott. Roberto Gallingani, Arch. Andrea Vittuari, Geom. Fabio Landi.

Collaborazioni e Patrocini• UFFICIOSCOLASTICOREGIONALEEMILIAROMAGNA• AZIENDAUSLREGIONEEMILIAROMAGNA• CITTA’METROPOLITANADIBOLOGNA• SIRS-RER• COMANDOPROVINCIALEARMADEICARABINIERI• UNINDUSTRIA• INAIL• IPLE

Partners• GeaSRL

Si ringrazia per la collaborazione Sig.ra Lorella Palmeggiani, Dott.ssa Maria Luisa Dignatici, Comando Provinciale dei Vigili del fuoco di Bologna, Sig. Carlo Farini, Sig.ra Maria Grazia Sun.

Indice

Capitolo 1 : La sicurezza a Scuola1.1 I principali rischi a scuola 1.2 I comportamenti corretti a scuola1.3 Il piano di emergenza1.4 Esercizi

Capitolo 2: La sicurezza nel tempo libero2.1 Vacanze in albergo2.2 Sicurezza nel bosco2.3 Sicurezza al mare2.4 Sicurezza nel web2.5 Alcol2.6 Fumo2.7 Esercizi

Capitolo 3: La sicurezza in strada3.1 Sicurezza in strada3.2 sicurezza in moto3.3 Sicurezza in automobile3.4 Esercizi

Capitolo 4: La sicurezza sul luogo di lavoro4.1 La Legge sulla sicurezza sul lavoro4.2 Doveri e obblighi di tutti i lavoratori 4.3 Concetti Generali4.4 I rischi principali sul luogo di lavoro 4.4.1 Il rischio infortuni

4.4.2 Il rischio elettrico

4.4.3 Rischi derivanti dall’uso di macchine e attrezzature

4.4.4 Cadute dall’alto

4.4.5 Il rischio Rumore

4.4.6 Il rischio Vibrazioni

4.4.7 I rischi Incendio ed Esplosione

4.4.8 Il rischio Chimico

4.4.9 Il rischio Soffocamento

4.5 Esercizi

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CAPITOLO 1LA SICUREZZA A SCUOLA

1.1 I principali rischi a scuola Negliedificiscolasticidevonoessereapplicatelenormelegateallasicurezzacheinrelazioneal tipo di attività scolastica e al grado di istruzione, possono variare. Il Dirigente Scolastico, in veste di “Datore di lavoro” e “Titolare di attività”, deve garantirne l’applicazione. I comuni devono garantire la messa a norma dei locali e dei sistemi impiantistici degli edifici scolatici, per garantirne il buon funzionamento. Tali enti sono anche preposti agli adeguamenti e alla predisposizione di tutti i sistemi di sicurezza previsti dalle normative attualmente in vigore.

PRINCIPALI RISCHI NEGLI EDIFICI SCOLASTICI

Rischi relativi all’edificio scolastico

Le componenti di rischio che maggiormente si evidenziano nei complessi scolastici sono legati a fattori che spesso appaiono ricorrenti, quali:

• Vetustà, fatiscenza e/e mancato adeguamento negli edifici e dei locali di lavoro ;• Limitatamanutenzionesiainternacheesternanelleareedipertinenzascolastica;• Inadeguatezzadeisistemiimpiantisticiedisicurezza;• Inadeguatezzadiarredieattrezzatureindotazione;• Mancataapplicazionedegli adeguamenti relativi al superamentodellebarriere

architettoniche;• Scarsaapplicazionedeisistemidiilluminamentoeventilazione;• Limitatafruibilitàdipercorsi,areeespazicomuni;• Limitatonumerodipercorsichegarantiscanol’esododellecomponentiscolastiche

in caso di emergenza;• Mancatiadeguamentiditipoantincendio.

Rischi relativi allo svolgimento delle attività scolastiche, quali:

• Rischio di cadute (pensando anche ad esempioalle attività sportive scolastiche), scivolamenti, urti e contusioni

• Rischionell’utilizzodellescale• Rischioelettrico• Rischilegatiall’utilizzodipersonalcomputer• Rischilegatiall’utilizzodiscaleportatili(personale

ausiliario)• Rischilegatiall’utilizzodisostanzechimiche(personale

ausiliario durante l’effettuazione delle pulizie)• Rischipresentinelleattivitàdi laboratorio(rischi

chimici, fisici, meccanici…)

Ci sono poi i rischi inerenti la gestione delle situazioni di emergenza che vengono affrontati con il Piano di Emergenza che ogni studente deve conoscere e deve applicare correttamente in occasione delle prove di evacuazione.

1.2 I comportamenti corretti a scuola

Durante l’attività scolastica, è importante che tutti (studenti, insegnanti, personale ausiliario),

abbiano comportamenti corretti perché (lo dice la legge) ciascuno deve prendersi cura della propria sicurezza e della propria salute e di quella delle persone pre-senti all’interno della scuola

Esempi di comportamenti corretti che sono misure di prevenzione per la sicurezza. Gli studenti

• Devonoevitaredicorrerespintonandosiall’internodiambienticomuni(corridoi,refettori, aree esterne)

• Devono evitare di sporgersi dalle finestre, o da balconi o aree ai piani alti, arrampicarsi su parapetti, ringhiere..

• Non possono introdurre all’interno dell’Istituto attrezzature, macchine, arredi, prodotti sostanze a qualsiasi altro materiale non sia stato approvato preliminarmente dal Dirigente Scolastico. Il Divieto vale anche per materiale donato gratuitamente da soggetti terzi (ad esempio genitori).

• Non possono fare uso di solventi, reagenti, vernici, bombolette, apparecchi a pressione a meno che non espressamente autorizzato, per scopi didattici, dal Dirigente Scolastico e dalla presenza di locali adeguati e a norma.

• Non possono introdurre farmaci (fatta eccezione per i farmaci di uso personale da conservare in luogo inaccessibile ad altri soggetti) che non siano quelli autorizzati dal Dirigente Scolastico e dai protocolli sanitari adottati all’interno della scuola.

• Non devono stoccare materiale pesante sui piani alti delle scaffalature; In generale occorrerà in ogni caso accertarsi preliminarmente che le scaffalature siano ancorate a parete prima di depositarvi qualsiasi materiale e che siano in grado di sostenere materialmente il materiale depositato.

• Devono rispettare il divieto di fumo e vietata l’assunzione di bevande alcooliche e/o stupefacenti.

• Devono imparare a conoscere e rispettare i cartelli e la segnaletica

• Nondevonomodificareomanometterequalunquetipodiattrezzaturaorimuovereprotezioni e barriere;

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Il personale collaboratore

• DeverispettareeventualilimitazionidimansioneprevistedalMedicoCompetentee riportate sul certificato di idoneità;

• Deve comunicare, non appena ne venga a conoscenza, il proprio stato di gravidanza al Datore di Lavoro;

• Deve conservare tutte le sostanze e i prodotti chimici utilizzati per le pulizie in contenitori chiusi, dotati di etichetta recante l’indicazione del prodotto ed i pericoli. I prodotti dovranno inoltre essere stoccati all’interno di locali o armadi chiusi a chiave e non accessibili ai non autorizzati;

• Deve utilizzare le scale nel rispetto delle procedure di sicurezza.

Il personale amministrativo

• DeverispettareeventualilimitazioniprevistedalMedicoCompetenteeriportatesul certificato di idoneità.

• Deve comunicare, non appena ne venga a conoscenza, il proprio stato di gravidanza al Datore di Lavoro.

• Deve effettuare una pausa di 15 min ogni 2 ore di utilizzo del videoterminale.

Il personale docente responsabile di aule speciali e multimediali

• E’ fattoobbligo,per le lavoratrici,di comunicare,nonappenanevenganoaconoscenza, il proprio stato di gravidanza al Datore di Lavoro;

• E’ fatto obbligo di rispettare ulteriori disposizioni di servizio in materia di sicurezza emanate dal Datore di Lavoro;

• E’ fatto obbligo, in quanto preposti, di rispettare e far rispettare dagli studenti il presente regolamento e i regolamenti specifici di laboratorio riportati in allegato.

1.3 Il Piano di Emergenza

Il Piano d’Emergenza è l’insieme delle misure da attuare per affrontare la situazione in modo da prevenire ulteriori incidenti, evitare o limitare i danni per l’integrità e la salute dei lavoratori o delle persone eventualmente coinvolte nell’ambiente di lavoro, arrivando ad attuare, se necessario, il relativo piano d’evacuazione totale dei locali.

Una puntuale organizzazione per far fronte alle situazioni imprevedibili riduce inoltre ilrischio di reazioni non controllate che, specialmente in ambito collettivo, possono essere pericolose. Questo comportamento irrazionale è conosciuto con il termine di PANICO.Il panico si manifesta con varie reazioni emotive: timore e paura, oppressione, ansia fino ad emozioni convulse e manifestazioni isteriche, assieme a particolari reazioni dell’organismo; le persone reagiscono in modo non controllato e razionale.In una situazione di pericolo, presunta o reale, con presenza di molte persone, il panico si manifesta principalmente nei seguenti modi:

4 Coinvolgimento delle persone nell’ansia generale, con invocazioni d’aiuto, grida, atti di disperazione

4 Istinto all’autodifesa, con tentativi di fuga ai danni degli altri (spinte – corse – affermazione dei posti conquistati verso la salvezza)

4 Decadimento d’alcune funzioni comportamentali: attenzione – controllo dei movimenti – facolta’ di ragionamento.

Queste reazioni costituiscono elementi di grave turbativa e pericolo.

I comportamenti di cui abbiamo parlato possono essere modificati e ricondotti alla normalità se il sistema in cui si evolvono è preparato e organizzato per far fronte ai pericoli che lo insidiano. Uncontributofondamentaleinquestadirezione,lopuòdareilpianod’emergenza.

In un piano di emergenza sono riportate le caratteristiche della scuola, il numero e la tipologia di persone presenti e le modalità di comportamento per i vari tipi di emergenza.

Nelladocumentazioneèriportatalaplanimetriacompletadellascuola,dallaqualesipossonodesumere le ubicazioni delle diverse aree, le strutture che ospitano laboratori o veri e propri impianti, i corpi tecnici ed in generale i diversi luoghi coperti o all’aperto.Nelleplanimetriesonoindicateledestinazionid’usodeilocalidilavori,idispositivi,gliimpiantidi sicurezza e antincendio ed i percorsi d’esodo . Tali elaborati sono esposti all’interno dell’istituto e all’interno di ogni singolo ambiente, per consentire la rapida evacuazione dell’edificio, in caso di emergenza.

Planimetria delle aree interne e esterne

Nelladocumentazionecartograficasonoriportateleseguentiinformazioni:

• UbicazionedelleUscitediemergenza

• Ubicazionedeiluoghisicuri

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• Individuazionedeipercorsidifuga

• Ubicazionedelleattrezzatureantincendio(idranti,estintori,ecc.)

• Individuazionedelleareediraccoltaesterne

• Indicazionedellasegnaleticadisicurezza

• Individuazionedituttiilocalidelpianoevidenziandoipiùpericolosi

• Individuazionedell’interruttoreelettricogeneraledipianoegenerale

• Individuazionedellechiusuredelgasmetano

• Individuazionedellechiusuredell’erogazionedell’acqua

Obiettivi del piano

Il piano tende a perseguire i seguenti obiettivi:

• affrontare l’emergenza fin dal primo insorgere per contenerne gli effetti sulla popolazione scolastica;

• pianificareleazioninecessarieperproteggerelepersonesiadaeventiinternicheesterni;

• coordinareiservizidiemergenza,lostafftecnicoeladirezionedidattica;

• fornire una base informativa didattica per la formazione dei tutto il personale, degli studenti e dei loro genitori.

Informazione

L’informazione a tutto il personale e agli studenti prevede incontri per l’acquisizione delle procedure e dei comportamenti individuati nel piano, La sintesi del piano di emergenza è riportata sulle planimetrie affisse.

Formazione e addestramento per l’emergenza

Nella scuola sono previsti lavoratori addetti alla gestione dell’emergenza in materia di prevenzione incendi e primo soccorso (squadra di emergenza)

Oltre alla specifica formazione della squadra d’emergenza incendi e pronto soccorso, si segue un programma d’addestramento periodico per tutti i lavoratori, atto a monitorare continuamente il livello di sicurezza dell’attività, di preparazione all’uso dei dispositivi antincendio e nell’esercitazione sul piano d’emergenza/evacuazione.

Il programma relativo all’informazione e formazione dei dipendenti, in merito ai rischi ed alle conseguenti misure di tutela, si articola in due occasioni fondamentali:

• all’attodell’assunzione,

• periodicamente(annualmenteeduevoltel’annoperl’esercitazioneantincendio)

Qualora vengano ad attuarsi mutamenti, organizzativi o tecnologici, il programma prevede una tempestiva formazione agli addetti interessati.

Classificazione emergenze

EMERGENZE INTERNE EMERGENZE ESTERNE

Incendio

Ordignoesplosivo

Allagamento

Emergenza elettrica

Fuga di gas

Fuoriuscita di liquidi infiammabili o tossico-

nocivi

Infortunio/malore

Incendio

Attacco terroristico

Alluvione

Evento sismico

Emergenza tossico- nociva

Esercitazioni - Prove di evacuazione

Le esercitazioni periodiche: devono essere effettuate almeno due volte all’anno. E’ fondamentale che prima di ogni esercitazioni vengano effettuate le iniziative di informazione, come da programmazione.

Buone Pratiche per l’esecuzione delle prove:

• effettuarleall’inizioeametàdell’annoscolastico;

• unaprogrammatael’altraasorpresa;

• conlapresenzaelacollaborazionedelleprotezionecivileoentidisoccorsolocale(ciòconsente a tali enti di conoscere la realtà scolastica);

• periodicamente durante le esercitazioni, dovrà essere utilizzato l’impianto elettrico d’emergenza per verificarne la funzionalità.

Dalle prove di evacuazione si dovrebbero valutare e verificare:

• un sensibile miglioramento del tempo realizzato per evacuare l’intero edificio, rispetto alla prova precedente;

• ilfunzionamento dell’intera organizzazione sia in termini di compiti e mansioni che di reazioni “umane”.

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Illustrazione di un piano di emergenza “Tipo” con le schede comportamentali o, In alternativa, Illustrazione del piano di emergenza della scuola, analisi e discussione con gli studenti

ESEMPIO DI PIANO DI EMERGENZA “TIPO”RUOLI E COMPITI

ADDETTI ALLA GESTIONE DELL’EMERGENZA

Ricevuta la segnalazione di “inizio emergenza” l’addetto che l’ha ricevuta assume il ruolo di “Coordinatore dell’Emergenza” attiva gli altri componenti della squadra e si reca sul posto segnalato. Il ruolo di Coordinatore dell’emergenza potrà anche essere assunto dal Dirigente Scolastico, se presente.

• Valuta la situazione di emergenza e di conseguenza la necessità di evacuare l’edificio, attuando la procedura d’emergenza prestabilita.

• Dàordineagliaddettididisattivaregliimpiantidipianoogenerali.

• Dà il segnale di evacuazione generale e ordina ad uno degli altri addetti di chiamare i mezzi di soccorso necessari.

• Sovrintendeatutteleoperazionisiadellasquadradiemergenzainternachedeglientidisoccorso.

• Dàilsegnale di fine emergenza.

RESPONSABILI DELL’AREA DI RACCOLTA

All’ordine di evacuazione dell’edificio:

1) I non docenti:

- si dirigono verso il punto di raccolta percorrendo l’itinerario previsto dalle planimetrie di piano;

- acquisiscono,daidocentidiogniclasse,lapresenzadeilorostudentielatrascrivononell’appositomodulo;(nelcasoqualchepersonanonrisultiallaverifica,prendonotuttele informazioni necessarie e le trasmettono al Capo d’Istituto);

- comunicano al Capo d’Istituto la presenza complessiva degli studenti;

2) I docenti:

- effettuano l’evacuazione della vostra classe, come previsto dalla procedura d’emergenza;

- arrivatiall’areadiraccolta,acquisiscono,daidocentidiogniclasse,lapresenzadeilorostudentie latrascrivononell’appositomodulo;(nelcasoqualchepersonanonrisultialla verifica, prendono tutte le informazioni necessarie e le trasmettono al Capo d’Istituto);

- comunicano al Capo d’Istituto la presenza complessiva degli studenti;

- effettuano l’evacuazione della vostra classe, come previsto dalla procedura d’emergenza;

- arrivatiall’areadi raccolta,acquisiscono,daidocentidiogniclasse, lapresenzadei lorostudentielatrascrivononell’appositomodulo;(nelcasoqualchepersonanonrisultiallaverifica, prendono tutte le informazioni necessarie e le trasmettono al Capo d’Istituto);

RESPONSABILE CHIAMATA DI SOCCORSO -

All’ordine di evacuazione dell’edificio:

- Attende l’avviso del Coordinatore dell’emergenza per effettuare la chiamata dei mezzi di soccorso seguendo le procedure previste.

- Si dirige verso l’area di raccolta seguendo l’itinerario prestabilito dalle planimetrie di piano.

RESPONSABILE DELL’EVACUAZIONE DELLA CLASSE - DOCENTE

All’insorgere di una emergenza:

- Contribuisce a mantenere la calma in tutta la classe in attesa che venga comunicato il motivo dell’emergenza.

- Si attiene alle procedure corrispondenti al tipo di emergenza che è stato segnalato.

All’ordine di evacuazione dell’edificio:

- Fa uscireordinatamenteglistudentiiniziandodallafilapiùvicinaallaporta;glistudentiprocederanno in fila indiana tenendosi per mano senza spingersi e senza correre; uno studente assume la funzione di “apri-fila” e un altro quella di “chiudi-fila”.

- Prende il registro delle presenze, con gli alunni si reca presso l’area di raccolta e fa l’appello per compilare l’apposito modulo allegato al registro.

NOTE

Nel caso di presenza di disabili, deve intervenire la persona designata per l’assistenza di tali alunni. I docenti facenti parte della squadra di emergenza verranno immediatamente sostituiti nelle procedure di evacuazione della classe.

STUDENTI APRI-FILA CHIUDI-FILA SOCCORSO

All’ordine di evacuazione dell’edificio:

- Mantengono la calma, seguono le procedure stabilite e le istruzioni del docente.

- Gli Apri-fila devono seguire il docente nella via di fuga stabilita, guidando i compagni alla propria area di raccolta.

- I Chiudi-fila hanno il compito di verificare da ultimi la completa assenza di compagni nella classe evacuata e di chiudere la porta (una porta chiusa è segnale di classe vuota).

Per gli Istituti Superiori è necessario che vengano individuati in ogni classe Studenti per il Soccorso che hanno il compito di aiutare i disabili o persone ferite durante tutte le fasi dell’evacuazione.

12 _Insegnare sicurezza 10-16 anni Insegnare sicurezza 10-16 anni _ 13

COMPITI DELLA SQUADRA DI PREVENZIONE INCENDI

INCENDIO DI RIDOTTE PROPORZIONI

1.Mentre almenoun operatore della squadra interviene con l’estintore più vicino,contemporaneamente l’altro operatore procura almeno un altro estintore predisponendolo per l’utilizzo, mettendolo a distanza di sicurezza dal fuoco ma facilmente accessibile dal primo operatore, allontana le persone, compartimenta la zona dell’incendio, allontana dalla zona della combustione i materiali combustibili in modo da circoscrivere l’incendio e ritardarne la propagazione

2. Utilizzare gli estintori come da addestramento:

- una prima erogazione a ventaglio di sostanza estinguente può essere utile per avanzare in profondità ed aggredire il fuoco da vicino;

- se si utilizzano due estintori contemporaneamente si deve operare da posizioni che formino rispetto al fuoco un angolo massimo di 90°;

- operare a giusta distanza per colpire il fuoco con un getto efficace;

- dirigere il getto alla base delle fiamme;

- non attraversare con il getto le fiamme, agire progressivamente prima le fiamme vicine poi verso il centro;

- non sprecare inutilmente le sostanze estinguenti.

3. Proteggersi le vie respiratore con un fazzoletto bagnato, gli occhi con gli occhiali.

N.B. Se si valuta che il fuoco è di piccole dimensione si deve arieggiare il locale, perchè èpiùimportantetenerebassalatemperaturadell’ariaperevitareilraggiungimentoditemperature pericolose per l’accensione di altro materiale presente e per far evacuare i fumi e gas responsabili di intossicazioni e ulteriori incendi.

INCENDIO DI VASTE PROPORZIONI

1. Avvisare i Vigili del Fuoco.

2. Il Coordinatore dell’emergenza dà il segnale di evacuazione della scuola.

3. Interromperel’erogazionedell’energiaelettricaedelgasilpiùamontepossibile.

4. Compartimentare le zone circostanti.

5. Solo nel caso in cui non si metta a repentaglio la propria incolumità, utilizzare i naspi per provareaspegnerel’incendioepermantenereapiùbassetemperaturelezonecircostanti.

6. Solonelcasoincuinonsimettaarepentagliolapropriaincolumità,lasquadraallontanadalla zona della combustione i materiali combustibili in modo da circoscrivere l’incendio e ritardare la propagazione.

RACCOMANDAZIONI FINALIQuando l’incendio è domato:

- accertarsi che non permangano focolai nascosti o braci;

- arieggiare sempre i locali per eliminare gas o vapori;

- far controllare i locali prima di renderli agibili per verificare che non vi siano lesioni a strutture portanti

Note GeneraliAttenzione alle superfici vetrate a causa del calore possono esplodere.In caso di impiego di estintori ad Co2 in locali chiusi, abbandonare immediatamente i locali dopo la scarica.Nondirigeremaiilgettocontrolapersonaavvoltadallefiamme,usaregrandiquantitàd‘acquaoppureavvolgerelapersonainunacopertaoindumenti.

SISTEMA COMUNICAZIONE EMERGENZE

La comunicazione dell’emergenza avviene a mezzo di allarme sonoro, di telefoni via cavo e di radiotelefoni.

1. Segnale d’allarme

Il segnale d’allarme è rappresentato da: _________________________________________________

2. Comunicazioni a mezzo altoparlante

E’ riservata al Coordinatore dell’Emergenza che valuterà la necessità di fornire chiarimenti e

comunicazioni sullo stato della situazione.

3. Comunicazioni telefoniche

Lasegnalazionediun’emergenzapuòessere fattadachiunquenevengaaconoscenza

comunicando con il nr. _______________ ad un addetto alla gestione dell’emergenza (si veda

elenco). Tale addetto assumerà, come già precisato, il ruolo di “coordinatore dell’emergenza”.

Esempio di chiamata:

“Sono_________________________al _______ piano, classe ______, è in atto una emergenza

(incendio/tossica/____) nell’area seguente ________________, esistono /non esistono feriti”

Attendere istruzioni dal Coordinatore Emergenze, che potrà attivare telefonicamente altre persone interne o esterne.

14 _Insegnare sicurezza 10-16 anni Insegnare sicurezza 10-16 anni _ 15

ENTE TEL. INDIRIZZO REFERENTE

PRONTO SOCCORSO 118

VIGILIDELFUOCO 115

POLIZIA 113

CARABINIERI 112

PREFETTURA

ServiziGasAcqua

ENEL

CENTRO ANTIVELENI

PROTEZIONECIVILELOCALE

PRESIDIOSANITARIOTERRITORIALE

ENTI ESTERNI DI PRONTO INTERVENTO

CHIAMATE DI SOCCORSOTra la Scuola e gli Enti preposti deve essere definito un coordinamento perchè sia organizzato ilsoccorsoneitempipiùrapidipossibili inrelazioneall’ubicazionedellaScuola,delleviediaccesso, del traffico ipotizzabile nelle varie ore del giorno.

In caso di malore o infortunio: 118 - Pronto Soccorso

“Prontoquièlascuola_______________ubicatain____________________________

è richiesto il vostro intervento per un incidente.

Il mio nominativo è ________________ il nostro numero di telefono è _______________.

Si tratta di ___________(caduta, schiacciamento, intossicazione, ustione, malore, ecc.) la

vittima è ______(rimasta incastrata, ecc.),

(c’è ancora il rischio anche per altre persone)

la vittima è ______(sanguina abbondantemente, svenuta, non parla, non respira)

inquestomomentoèassistitadaunsoccorritorecheglistapraticando(unacompressione

della ferita, la respirazione bocca a bocca, il massaggio cardiaco, l’ha messa sdraiata con le

gambe in alto, ecc.)

quièlascuola_______________ubicatain____________________________

mandiamo subito una persona che vi aspetti nel punto (sulla strada davanti al cancello,

all’ingresso generale della scuola, sulla via...........)

Il mio nominativo è ________________ il nostro numero di telefono è _______________.”

In caso di Incendio: 115 Vigili del Fuoco

“Prontoquièlascuola_______________ubicatain____________________________

è richiesto il vostro intervento per un principio di incendio.

Il mio nominativo è ________________ il nostro numero di telefono è _______________.

Ripeto,quièlascuola_______________ubicatain____________________________

è richiesto il vostro intervento per un principio di incendio.

Il mio nominativo è ________________ il nostro numero di telefono è _______________.”

AREE DI RACCOLTA

Il Coordinatore dell’Emergenza è autorizzato a decidere l’evacuazione della scuola.

Tutto il personale, deve raggiungere l’Area di Raccolta a ciascuno assegnata.

Le aree di raccolta devono far capo a “luoghi sicuri” individuati tenendo conto delle diverse ipotesi di rischio.

LUOGO SICURO: Spazio scoperto ovvero compartimento antincendio separato da altri compartimenti mediante spazio scoperto avente caratteristiche idonee a ricevere e contenere un predeterminato numero di persone (luogo sicuro statico) ovvero a consentirne il movimento ordinato ( luogo sicuro dinamico)

Ad es. Giardini protetti, cortili non chiusi, piazze chiuse al traffico.

Elenco aree di raccolta e relativo contrassegno

Piano Classe DESCRIZIONEEUBICAZIONEDELL’AREA

COLORE o LETTERA

16 _Insegnare sicurezza 10-16 anni Insegnare sicurezza 10-16 anni _ 17

L’EVACUAZIONE

1. Interrompere tutte le attività

2. Lasciare gli oggetti personali dove si trovano

3. Mantenere la calma, non spingersi, non correre, non urlare

Uscire ordinatamente Incolonnandosi dietro gli Aprifila;Procedere in fila indiana tenendosi per mano o con una mano sulla spalla di chi precede.Rispettare le precedenze derivanti dalle priorità dell’evacuazione;Seguire le vie di fuga indicate;Non usare mai l’ascensore;Raggiungere l’area di raccolta assegnata.

IN CASO DI EVACUAZIONE PER INCENDIO RICORDARSI DI:

- Camminare chinati e di respirare tramite un fazzoletto, preferibilmente bagnato, nel caso vi sia presenza di fumo lungo il percorso di fuga;

- Se i corridoi e le vie di fuga non sono percorribili o sono invasi dal fumo, non uscire dalla classe, sigillare ogni fessura della porta, mediante abiti bagnati; segnalare la propria presenza dalle finestre.

PROCEDURA PER IL SUPPORTO ALLE PERSONE DISABILI O NON IN GRADO DI EVACUARE AUTONOMAMENTE

Inallegatoalpresentepianoèimportanteprevedereunaschedanellaqualeinserirequantosegue:Personale disabile presente: _____________________________________________Personale designato per il supporto al suddetto personaleProcedura individuata e misure adottate per l’evacuazione _In generale i docenti di sostegno, con l’aiuto di alunni predisposti e, se necessario, supportati da operatori scolastici, devono curare la protezione degli alunni disabili.

INCENDIOChiunque si accorga dell’incendio:- avverte la persona addestrata all’uso dell’estintore che interviene immediatamente;- avverte il Coordinatore che si reca sul luogo dell’incendio e dispone lo stato di preallarme.

Questo consiste in:

- interrompere immediatamente l’erogazione di gas dal contatore esterno.- se l’incendio è di vaste proporzioni, avvertire i VVF e se del caso il Pronto Soccorso;- dare il segnale di evacuazione;- avvertire i responsabili di piano che si tengano pronti ad organizzare l’evacuazione;- coordinare tutte le operazioni attinenti.

Se il fuoco è domato in 5-10 minuti il Coordinatore dispone lo stato di cessato allarme.

- dare l’avviso di fine emergenza;

- accertarsi che non permangano focolai nascosti o braci;

- arieggiare sempre i locali per eliminare gas o vapori

- far controllare i locali prima di renderli agibili per verificare: che non vi siano lesioni a strutture portanti, che non vi siano danni provocati agli impianti (elettrici, gas, macchinari). Chiedere eventualmente consulenza a VVF, tecnici;

- avvertire (se necessario) compagnie Gas, Enel.

EMERGENZA SISMICAISTRUZIONIPERILPERSONALEADDETTOALL’EMERGENZACi si attesti verso le pareti perimetrali, in attesa del termine delle scosse.Una volta terminata la scossa attivare la procedura di evacuazione.ISTRUZIONIPERIPRESENTIINCASODITERREMOTO:

- mantenere la calma

- interrompere ogni attività

- cercareriparonelvanodiunaportainseritainunmuroportante(quellipiùspessi)osotto una trave

- ripararsi eventualmente sotto a scrivanie/banchi/tavoli

- non avvicinarsi alle finestre

- tenersi lontani da scaffali o oggetti sospesi

- lasciare nel locale gli effetti personali

- attendere il termine delle scosse

- percorrere il percorso d’esodo assegnato senza correre

- raggiungere i punti di raccolta esterni

- aiutare le persone eventualmente in difficoltà

SEGNALAZIONE DELLA PRESENZA DI UN ORDIGNOChiunque si accorga di un oggetto sospetto o riceva telefonate di segnalazione:

- non si avvicina all’oggetto, non tenta di identificarlo o di rimuoverlo;

- avverte il Coordinatore dell’emergenza che dispone lo stato di allarme.

Questo consiste in:

- evacuare immediatamente le classi e le zone limitrofe all’eventuale area sospetta;

- telefonare immediatamente alla Polizia –tel.113;

- avvertire i VVF e il Pronto Soccorso;- tel.115-118

- avvertire i responsabili di piano che si tengono pronti ad organizzare l’evacuazione;

- attivare l’allarme per l’evacuazione;

EMERGENZA TOSSICA O CHE COMPORTI IL CONFINAMENTO(incendio esterno, trasporto, impedimento all’uscita degli alunni)

18 _Insegnare sicurezza 10-16 anni Insegnare sicurezza 10-16 anni _ 19

In caso di emergenza per nube tossica, è indispensabile conoscere la durata del rilascio, ed evacuare solo in caso di effettiva necessità. Il personale della scuola è tenuto al rispetto di tutte le norme di sicurezza, a salvaguardare l’incolumità degli alunni, in caso di nube tossica o di emergenza che comporti obbligo di rimanere in ambienti confinati il personale è tenuto ad assumere e far assumere agli alunni tutte le misure di autoprotezione conosciute e sperimen-tate durante le esercitazioni.

Il Coordinatore dell’emergenza deve:- Tenere il contatto con gli Enti esterni, per decidere tempestivamente se la durata del

rilascio è tale da consigliare l’immediata evacuazione o meno. (In genere l’evacuazione è da evitarsi).

- Aspettare l’arrivo delle autorità o le disposizioni delle stesse;- Disporrelostatodiallarme.Questoconsistein:

- Far rientrare tutti nella scuola. - In caso di sospetto di atmosfera esplosiva aprire l’interruttore energia elettrica

centralizzato e non effettuare nessuna altra operazione elettrica e non usare i telefoni.

I docenti devono:- chiudere le finestre, tutti i sistemi di ventilazione, le prese d’aria presenti in classe,

assegnare agli studenti compiti specifici per la preparazione della tenuta dell’aula, come sigillarne gli interstizi con stracci bagnati;

- mantenersi in continuo contatto con il coordinatore attendendo disposizioni sull’eventuale evacuazione.

Gli studenti devono: stendersi a terra tenere una straccio bagnato sul naso;

I docenti di sostegno devono:- con l’aiuto di alunni predisposti e, se necessario, supportati da operatori scolastici,

curare la protezione degli alunni disabili.

1.4 ESERCIZI

Prova a scrivere un piano di emergenza sintetico per la tua scuola indicando i vari ruoli e i comportamenti da tenere nelle varie tipologie di emergenza

20 _Insegnare sicurezza 10-16 anni Insegnare sicurezza 10-16 anni _ 21

CAPITOLO 2LA SICUREZZA NEL TEMPO LIBERO

La sicurezza va perseguita in tutte le situazioni della vita quotidiana, quando anche nel tempo libero è bene ricordare che ci possono essere situazioni di rischio.

2.1 VACANZE IN ALBERGO

Anche alloggiare in albergo richiede un’attenzione alla sicurezza.

All’esterno dell’albergo:

• cercarediindividuarelescalediemergenzaeipuntidiraccoltaincasodievacuazione.

All’interno dell’albergo:

• guardareipercorsidisicurezzaneicorridoi

• individuareleuscitedisicurezzaalpianodov’èposizionatalacamera

• incamera:individuareilpianodievacuazioneememorizzarneilpercorso

2.2 SICUREZZA NEL BOSCO

1. GLI INCENDI NEI BOSCHI

Le cronache di questi anni hanno portato tristemente all’attenzione di tutti il problema degli incendi boschivi a seguito dei quali un’incalcolabile superficie del patrimonio boschivo del pianeta (boschi, foreste, pinete, ecc.) va lentamente scomparendo, facendo perdere quello che tutti consideriamo,giustamente, il “polmonedell’umanità”.Neanche ilnostropaeseéindenne da questa piaga e si continua ad assistere impotenti alla distruzione di questo bene comune. Le cause che scatenano questi eventi possono essere principalmente le seguenti: - autocombustione; - inosservanza da parte dell’uomo di semplici norme di prevenzione; - azione volontaria per rubare alla natura spazi su cui costruire o da impiegare per altri scopi. Ma mentre la prima possibilità ha una frequenza piuttosto bassa le altre due sono, purtroppo, quelle fondamentali e da combattere.I fattori predisponenti

Sono definiti come fattori predisponenti degli incendi boschivi quelli che ne favoriscono l’innesco e l’estensione, i quali vengono utilizzati come elementi di riferimento per l’elaborazione degli indici di previsione del rischio incendio: * le caratteristiche della vegetazione * le condizioni climatiche * la morfologia del terreno Caratteristiche della vegetazione Le caratteristiche determinanti sono la facilità di accensione (infiammabilità) e la velocità di combustione.

Condizioni climatiche I fattori del clima che hanno la maggiore influenza sugli incendi sono il vento, l’umidità e la temperatura.

Morfologia del terreno La morfologia del terreno influisce sugli incendi soprattutto con la pendenza, che favorisce l’avanzamento del fuoco e l’esposizione.

22 _Insegnare sicurezza 10-16 anni Insegnare sicurezza 10-16 anni _ 23

COME AGIRE IN CASO DI INCENDIO

IMPORTANTEChiamare immediatamente il Numero telefonico nazionale del CORPO FORESTALE DELLO STATO 1515 o gli altri numeri di pronto intervento

COME PREVENIRE GLI INCENDI DI BOSCO• Non gettare mai mozziconi di sigaretta o fiammiferi ancora accesi.• Non accenderemaifuochinelbosco,senoninareeaciòdestinate.• Non parcheggiare mai l’auto sopra erba o foglie secche.• Nonlasciarecheunpiccolofuoco,lungoilcigliodellastradaodentrounbosco,si

trasformi in un incendio, intervieni con le tue forze.• Non abbandonare mai rifiuti nel bosco e/o fuori dalle regolari discariche.• Non bruciare mai stoppie, paglia o altri residui agricoli vicino al bosco o ad altre

aree incolte.

IN CASO DI AVVISTAMENTO DI UN INCENDIO• Avvisare subito il Corpo forestale dello Stato, telefonando al numero 1515 o agli

altri numeri di pronto intervento.• Segnalare il luogo dove si scorge il fumo o si vedono le fiamme, comunicando località

eComune.Nonriagganciarefinoachel’operatorenonabbiadatoconferma.• Non avere timore a fornire il proprio nome, cognome e telefono; si tratta di

informazioni riservate, che non saranno comunicate a estranei, necessarie a chiedervi ulteriori dettagli e a scoraggiare le chiamate di disturbo. Se possibile, fornire ulteriori informazioni:

• Entità e descrizione del fumo (colonna di fumo bianco leggero oppure colonna di fumonero,colonnadifumoisolataoppurepiùcolonneallineate).

• Presenza di abitazioni, elettrodotti, strade e ferrovie.• Tipo di vegetazione e bosco: incolti, pascoli, pinete, quercetsi, macchia mediterranea,

ecc.

COMPORTAMENTI DA TENERE IN CASO DI INCENDIO• Assicurarsi una via di fuga, considerando il percorso stradale in relazione alla direzione

dell’incendio.• Non allontanarsi dal veicolo, che garantisce una buona possibilità di sopravvivenza

durante il passaggio del fuoco; fermare il veicolo in zone aperte e prive di vegetazione; mantenere le luci accese, chiudere i finestrini e le prese d’aria.

• Non sostare in zone sovrastanti l’incendio o sottovento.• Non fermarsi a osservare l’incendio lungo la strada; se la strada è chiusa, non accodarsi

ma tornare indietro.• Facilitare l’intervento dei mezzi di soccorso, non ingombrando la strada con

l’autovettura.• Non lasciare parti del corpo scoperte.• Non fuggire in preda al panico; cercare un punto in cui sia possibile attraversare il

fuocoeportarsisenzaesitazionenéripensamentisullazonagiàbruciata.• SeguiresempreleindicazionidatedalpersonaleodalDirettoredelleOperazioni

diSpegnimento(D.O.S.).

INTERVENTI POSSIBILIIntervenire su un incendio senza dispositivi di sicurezza né addestramento è pericoloso. IlDirettore delle operazioni di spegnimento e i suoi collaboratori allontaneranno dalla zona curiosi e “volontari occasionali”, o li destineranno a compiti di supporto logistico. I cittadini possono tuttavia impedire che un piccolo fuoco si trasformi in un incendio.

I PERICOLI CONNESSI ALL’INCENDIO• Il fumo fa perdere il senso dell’orientamento e il contatto con gli altri, irrita gli occhi

elevierespiratorie,puòintossicareefarperdereisensi,impedendodimettersiinsalvo. Il fumo è la prima causa di morte!

• Gli alberi bruciati, ma ancora in piedi, possono cadere improvvisamente, anche tempo dopo il passaggio del fuoco;

• segnalarnelapresenzasesonoviciniavieditransito.• Il terrenopercorsodalfuocoèpiùinstabile;sesicamminainareebruciate,aumenta

il rischio di rotolamento sassi e di cadute specie in caso di stanchezza, buio o panico.• La caduta di pietre, anche di grandi dimensioni, di rami e di alberi non cessa una

volta che le fiamme sono spente! Piogge cospicue e vento forte a raffiche possono far tornare il pericolo anche a mesi di distanza.

• Il lancio d’acquadiunaereooelicotteropuòfarcadereaterraunapersona,spezzare rami o, se intercetta un elettrodotto, innescare una scarica a terra, con pericolo di folgorazione! Se non si riesce ad allontanarsi, mai farsi sorprendere in piedi o, peggio, in corsa dal lancio d’acqua; in caso, sdraiarsi a terra proteggendo il viso con le mani.

• Manufatti rurali e discariche abusive possono contenere sostanze infiammabili, tossiche o esplosive.

• L’incendiorendenervosiequindipericolosiancheglianimalipiùmansueti(cani,pecore,mucche,cavalli);anchevipere,vespeecalabronidiventanopiùaggressivi.

• I cespugli vengono tagliati per aprire varchi nella vegetazione; spesso rimangono pericolosi monconi con spigoli appuntiti, proprio nei punti di passaggio.

• Elicotterieautobottispessolascianosull’asfaltoun velo di prodotto estinguente cherendeilfondoscivolosoepuòcausareincidentistradali.

• Gettare acqua su accumuli di brace puògenerareimprovviseespansionidivapore,con effetti simili a piccole esplosioni.

QUANDO SI È CIRCONDATI DAL FUOCO• Mantenere la calma.• Cercareunaviadifuga sicura: una strada o un corso d’acqua. Se non si trova

nessunaviadifuga,spostarsilungoilfrontedelfuocopercercareilpuntodipiùfacile attraversamento, quindi attraversare il fronte per raggiungere l’area già bruciata.

• Senoncisonoalternative,stendersi a terra dove non c’è vegetazione, bagnarsi o coprirsi di terra e prepararsi all’arrivo del fumo, respirando con un panno bagnato sulla bocca.

• In spiaggiaraggrupparsisull’arenileeimmergersiinacqua.Nontentaredirecuperareglieffettipersonali.Lavostravitaèpiùimportante!

• Non abbandonare la casa, se non si è certi che la via di fuga sia aperta; sigillare (con carta adesiva e panni bagnati) porte e finestre e segnalare la propria presenza. Il

24 _Insegnare sicurezza 10-16 anni Insegnare sicurezza 10-16 anni _ 25

fuoco oltrepasserà la casa prima che all’interno penetrino il fumo e le fiamme.• Su strada, in assenza di una via di fuga sicura, fermare l’automobile e non

abbandonarla; chiudere i finestrini e il sistema di ventilazione; segnalare a propria presenza con il clacson e con i fari.

2. I TEMPORALI

Associatiaitemporali,ifulminirappresentanounodeipericolopiùtemibili.Lamaggiorpartedegliincidenticausatidaifulminisiverificaall’aperto:lamontagnaèilluogopiùarischio,malosonoanchetuttiiluoghiesposti,specieinaifulminianchealchiuso.Unanubetemporalescapuòdarluogoafulminazionianchesenzaapportarenecessariamenteprecipitazioni.

COME COMPORTARSI

• Restare lontano da punti che sporgono sensibilmente, come pali o alberi: non cercare riparo dalla pioggia sotto questi ultimi, specie se d’alto fusto o comunque piùelevatidellavegetazionecircostante;

• evitareilcontattoconoggettidotatidibuonaconduttivitàelettrica;

• togliere di dosso oggetti metallici (anelli, collane, orecchini e monili che in genere possono causare bruciature);

• restare lontano anche dai tralicci dell’alta tensione, attraverso i quali i fulmini – attirati dai cavi elettrici – rischiano di scaricarsi a terra.

• scendere di quota, evitando in particolare la permanenza su percorsi particolarmente esposti, come creste o vette, ed interrompendo immediatamente eventuali ascensioni in parete, per guadagnare prima possibile un percorso a quote inferiori, meglio se muovendoti lungo conche o aree depresse del terreno;

• cercare se possibile riparo all’interno di una grotta, lontano dalla soglia e dalle pareti della stessa, o di una costruzione, in mancanza di meglio anche un bivacco o fienile, sempre mantenendo una certa distanza dalle pareti;

• una volta guadagnato un riparo - oppure se si è costretti a sostare all’aperto:

• accovacciati a piedi uniti, rendendo minima tanto la tua estensione verticale, per evitare di trasformarti in parafulmini, quanto il punto di contatto con il suolo, per ridurre l’intensità della corrente in grado di attraversare il tuo corpo.

• evitare di sdraiarsi o sedersi per terra, e restare a distanza di una decina di metri da altre persone.

• tenersi alla larga dai percorsi di montagna attrezzati con funi e scale metalliche, e da altre situazioni analoghe;

• se sipuò, cercare riparoall’internodell’automobile, conportieree finestrinirigorosamente chiusi e antenna della radio possibilmente abbassata.

• liberarsi di piccozze e sci.

BANDIERABIANCA–Segnalacheilserviziodisalvataggioèoperativoe che le condizioni meteo sono ideali e sicure per la balneazione ed il noleggio dei natanti;

BANDIERAROSSA–Segnalabalneazionepericolosapercattivotempooper assenza del servizio di salvataggio;

BANDIERAGIALLA–Segnalal’obbligodichiusuradegliombrelloniinpresenza di forti raffiche di vento.

2.3 SICUREZZA AL MARE

1. IN SPIAGGIA

Bandiere di segnalazione

Il “colore” della bandiera esposta in spiaggia permette di organizzare la giornata al mare senza gradevoli sorprese. ll servizio di segnalazione “Bandiere”, è organizzato dai bagnini che in basae delle previsioni meteorologiche del giorno diramate dai media, nonchè dall’ascolto dei bollettini ai naviganti e dalla loro esperienza di “lupi di mare”, decidono se le condizioni meteo-marine possono risultarepiùomenosicureallabalneazionee/oalnoleggiodeinatanti.Issate in battigia in punti prestabiliti e ben visibili, le bandiere hanno il compito di segnalare a colpo d’occhio ai fruitori della spiaggia e non solo, importanti informazioni. Pertanto per la propria incolumità è buona regola prestare la massima attenzione al tipo di avviso, informandosi presso le reception degli stabilimenti sul significato dei diversi colori. Prima di avventurarsi in mare per qualsiasi motivo è buona norma rendersi conto cosa i bagnini hanno deciso per voi... e rispettare scrupolosamente le loro indicazioni.

Nellafasciaorariadelpranzo,inconsiderazionedellaminoreaffluenzadibagnanti,dalleore13,00 alle ore 15,00 è consentita una parziale disattivazione del servizio di salvataggio. Questa particolare condizione viene segnalata con innalzamento della bandiera rossa unitamente a quella bianca.

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2.4 SICUREZZA NEL WEB

Il computer è ormai presente in quasi tutte le famiglie ed è naturale che i ragazzi siano attratti dalle enormi potenzialità.Internet rappresenta una favolosa opportunità di collegamento con il mondo, e quindi non bisognademonizzarnel’utilizzo,maèimportante,però,indirizzareiragazziadunusoconsapevoleperché ilwebpuòpresentarenotevoli insidie eoccorreancheassicurarsi cheesplorare il Web non prenda il posto dei compiti, delle attività sociali o di altri importanti interessi.

REGOLE PER UN’ESPLORAZIONE SICURA

Proprio come si dice ai ragazzi di essere diffidenti verso gli estranei che incontrano, così bisogna dir loro di essere prudenti con gli estranei in cui si imbattono in Internet.

È importante insegnare alcune regole base per un uso sicuro di Internet.

• Maidareinformazionipersonali,qualinome,indirizzo,numeroditelefono, età, razza, entrate familiari, nome e località della scuola, o nome degli amici.

• Mai usare una carta di credito on line senza il permesso dei genitori.

• Maicondividerelepassword,neanchecongliamici.

• Maiaccettareunincontrodipersonaconqualcunoconosciutoonline.

• Mai rispondere a un messaggio che faccia sentire confusi o a disagio. Meglio ignorare il mittente, terminare la comunicazione e riferire quanto accaduto ad un adulto

• Maiusareunlinguaggiooffensivoomandaremessaggivolgarionline.• Usare con cura il computer, quando si è su Internet, tutto passa dal computer che usi.

Oltreallaminacciadei virus,oggi esistonomoltimodiper faredanni sfruttando ledebolezze del PC. Mantenere sempre aggiornate le difese del computer: software antivirus, antispam, posta elettronica e browser. Prima di cliccare sul link di un messaggio, controllare bene: potrebbe essere un virus. Fare attenzione a quello che si installa: assicurarsi che il software che si scarica da Internet e si installa sul PC provenga da fonti sicure. Se il PC è insolitamente lento o dà segni di malfunzionamento, potrebbe essere infetto: bisogna controllarlo.

• Amici reali ed amici virtuali. Quando si incontra un amico lo si riconosce subito. In rete nonsisamaiconsicurezzachic’èdall’altraparte.Puòsuccederechesipossarivelarea uno sconosciuto informazioni che normalmente non verrebbero mai date a nessuno e che potrebbero essere usate da malintenzionati: per importunare, rubare, seminare virus, truffare o fare qualcosa di illegale o di sgradevole a nome dell’utente. Mettere dei paletti: sui social network controllare le impostazioni di sicurezza. Se si frequenta un mondo virtuale non rivelare la vera identità. Selezionare con cura gli amici e ammettere soltanto quelli che si conosce veramente. Guardare quello che gli amici dicono di te: se sono cose spiacevoli chiedere di toglierle. Se si pensa di incontrare una persona conosciuta in rete, prendere delle precauzioni: farsi accompagnare da un adulto, portare il telefono e allontanarsi velocemente.

2. SICUREZZA IN ACQUA

• Valutare le proprie capacità di nuotatore. Saper nuotare significa sia muoversi in acqua, sia saper misurare respirazione ed inspirazione

• Mai soli in acqua. In acqua da soli basta un crampo o una paura improvvisa, una perdita di coscienza o un trauma leggero per rischiare la vita.

• Attenzione al freddo ed allo sbalzo termico. La differenza di temperatura tra il corpo umano (37°C) e l’acqua (18-27°C) provoca una reazione tanto e maggio-requantopiùl’acquaèfreddael’entrataèbrusca.Dopol’esposizionealsoleo comunque quando si è molto accaldati bisogna entrare in acqua gradualmente al fine di evitare lo shock termico. Pericolo idrocuzione (sincope riflessa).

• Nonentrareinacquasenoncisisenteinperfettacondizionepsico-fisiche.

• Non entrare in acqua se non sono trascorse almeno tre ore da un pasto completo e due da uno spuntino.

• Mai bere acqua o bibite ghiacciate prima di entrare in acqua.

• Nonentrare in acqua se ci sono condizioni meteo-marine difficili. Entrare in acqua conilmaregrossooconilmaltempopuòcausaregravipericoli.

• Non forzare mai le proprie prestazioni. Valutare sempre le proprie capacità, mai spingersi troppo al largo per cercare di raggiungere imbarcazioni od altro; se in-tervengono i crampi bisogna rimanere calmi e girarsi sul dorso muovendo solo le braccia.

• Fareattenzione a dove si fanno i tuffi. Controllare che la profondità dell’acqua sia almeno di 4/5 metri.

• Attenzione alle apnee e non iperventilare. L’immersione in apnea, anche se fatta per gioco e a poca profondità è sempre pericolosa e deve sempre essere eseguita sottocontrollodiqualcunoingradodiintervenireincasodimalore.Nell’apneaèassolutamenteproibitoiperventilare(attirespiratorirapidieveloci)poichépuòfavorire la sincope. E’ invece consigliato fare respirazioni lente e profonde per attuare un buon rilassamento psicofisico pre-immersione. Al primo bisogno di respirare iniziare la risalita.

IN CASO DI TEMPORALI

• evitare qualsiasi contatto o vicinanza con l’acqua, che offre percorsi a bassa re-sistenza, e quindi privilegiati, alla diffusione delle cariche elettriche: il fulmine, infatti,puòcausaregravidanniancheperfolgorazioneindiretta,dovutaalladispersione della scarica che si trasmette fino ad alcune decine di metri dal punto colpito direttamente;

• uscireimmediatamentedall’acqua;

• allontanarsidallariva,cosìcomedalbordodiunapiscinaall’aperto;

• liberarsi di ombrelli, ombrelloni, canne da pesca e qualsiasi altro oggetto appuntito di medie o grandi dimensioni. (riferirsi al capitolo “rischio elettrico)

28 _Insegnare sicurezza 10-16 anni Insegnare sicurezza 10-16 anni _ 29

• La rete non dimentica. In una normale conversazione le parole si dimenticano presto. Invecequellochevienepostatoinretenonsicancellapiùealtrilopotrannovedereeutilizzaresualtrisitioforum,ancheinfuturo.Nonpostarelaprimacosachevieneinmente e riflettere bene prima di condividerla. Evitare di postare immagini o video dai contenuti forti, spiacevoli o semplicemente privati. Presta re attenzione nel condividere sentimenti, emozioni, pensieri.

Indirizzi utili http://img.poliziadistato.it/docs/brochure_web_amico.pdf

CYBERBULLISMO

l cyberbullismoèunodei fenomenipiù temuti dagli adolescenti edai teenager.Gli ultimidati diffusi dipingono un quadro piuttosto preoccupante: il 72% dei giovanissimi vede nelcyberbullismolaprincipaleminacciaperséstessi.Datiinquietanti,seunitiallacontinuaescalation di notizie in arrivo dai mezzi di informazione. La sicurezza Internet assume quindi carattere fondamentale nella gestione della navigazione quotidiana.

LE TIPOLOGIE DI CYBERBULLISMO

Per capirealmeglio il fenomenoconviene,però,partiredalladefinizionedicyberbullismo.Con questo termine ci si riferisce a comportamenti molto simili al bullismo “tradizionale”, messiperòinattoconmezzitelematiciedigitali.Leoffese,leaggressioniverbalieleminaccetipiche dell’atteggiamento di un bullo viaggiano sull’etere per mezzo di smartphone, telefonini ecomputer,eraggiungonolavittimainmanieramoltopiùsubdolaeimpersonale.L’aggressoreapprofitta infatti della certezza dell’impunità garantita dall’anonimato telematico, fatto che riduce ulteriormente le remore del bullo e lo istiga a reiterare il comportamento. Il cyberbullismo, infine,ètotalmenteslegatodaognicontestofisico:puòverificarsiinqualunqueluogoeinqualunque ora della giornata. La vittima subirà attacchi ed invettive ogni qual volta accenderà il computer e si connetterà al web.Possono essere individuate differenti tipologie di bullismo cibernetico, distinte a seconda dell’attacco e dei danni che si infliggono alla vittima.

• Ilcyber-stalking, ad esempio, emula il comportamento persecutorio dello stalking, portandoloperòsuunpianoinformaticoedigitale;

• l’outing e il trickering, invece, riguardano la rivelazione di segreti e confidenze ottenute, nella gran parte dei casi, con atteggiamenti ingannevoli e intenzioni malevole;

• ilfurto di un profilo social serve invece a mettere in atto la pratica di impersonation: far finta di essere qualcun altro per denigrarlo o danneggiarne la reputazione;

• ilflaming, infine, si configura con l’invio di messaggi – pubblici e privati – violenti e volgari, tesi a scatenare la reazione della vittima e suscitare una “battaglia” a suon di offese e violenza verbale.

La difesa dal cyberbullismo segue le regole della sicurezza web: navigare in completa sicurez-za su Internet è la prima cosa da fare se si vuole evitare di finire nelle grinfie di un cyberbullo. Si devono proteggere in maniera quasi maniacale le informazioni personali – password in primis – presenti in Rete. Le impostazioni della privacy dei vari account – social e non – devono essereimpostateinmododapermetteresoloagliamicipiùfidatidivisualizzareleinformazionipiù sensibili.Contenutimultimediali come fotografieevideodovrebberoessere tenutialriparo da occhi indiscreti: un giorno potrebbero essere utilizzate per denigrare la reputazione costruitacontantafatica.Pensareprimadipostare.NonbisognamaidimenticarecheInternetè un luogo pubblico e tutti possono accedere a qualsiasi tipo di contenuto venga postato online. Per questo uno dei primi “comandamenti” altro non è che una semplice raccomandazione di buon senso: pensa a lungo prima di pubblicare. Che si tratti di una foto, di un video o di un testo,bisognasemprevalutarebeneiproeicontrodelleproprieazioni:ancheciòchesiscrivein un messaggio di posta elettronica in maniera confidenziale potrebbe essere poi utilizzato da un bullo virtuale per offendere e denigrare (l’outing di cui si parlava in precedenza).Segnalare. Quando si assiste ad un atto di bullismo cibernetico – sia che se ne resti vittima, sia che si assista da semplice spettatore – bisogna immediatamente segnalarlo alle autorità competentieconservare leprovediquantosièvisto.Nonbisognaalterare inalcunmodoeventuali messaggi di minaccia o persecutori che si ricevono e, allo stesso tempo, bisogna salvare un’immagine dello schermo con il contenuto incriminato. Premendo il tasto Stamp della tastiera si copierà l’immagine della schermata che si sta visualizzando per poi incollarla in un qualsiasi editor di immagini (come ad esempio Paint).

Nelcasoincuivenganopostationlinematerialeprivatoocompromettente,sideverichiedereai gestori della piattaforma che ospita i contenuti di rimuoverli nel minor tempo possibile.Non rispondere.L’azionepiùimportante,però,èinqualchemodoquelladinonagire.Nonbisogna mai cadere nella trappola di un bullo cibernetico, dandogli corda e rispondendo ad ogni sua offesa. La tattica migliore da adottare è ignorarlo, evitando di dare risposta alle provocazionichesiricevono.Nelcasoincuigliattisianoreiterati,sidovrebbevalutareilcasodi abbandonare i luoghi in cui si verificano questi episodi. Cambiare indirizzo di posta elettronica e cancellarsi dai social network, ad esempio, potrebbero essere due mosse da mettere in atto come ultima ratio.

30 _Insegnare sicurezza 10-16 anni Insegnare sicurezza 10-16 anni _ 31

UTILIZZO DEI CELLULARI

I telefoni cellulari, come altre applicazioni dei campi elettromagnetici a radiofrequenza nel settore delle telecomunicazioni, fanno ormai parte della nostra vita.Alla fine del 2011 risultavano attivi nel mondo 6 miliardi di contratti di telefonia mobile e tre quarti di queste utenze erano localizzate in paesi in via di sviluppo.Tutti i dispositivi a radiofrequenza, per poter essere immessi sul mercato, devono rispondere airequisitidi sicurezzabasati sulleconoscenzescientifichepiùaggiornateedefinitidaorganizzazioniinternazionalidiespertiriconosciutedall’OrganizzazioneMondialedellaSanità(OMS).L’incredibile successo commerciale dei telefoni mobili è stato accompagnato, tuttavia, da preoccupazioni riguardo ad effetti negativi sulla salute eventualmente associati al loro utilizzo.L’OMSharispostoaitimorisuirischideicampielettromagneticiavviandonel1996ilProgettoInternazionale Campi Elettromagnetici orientato a:

• identificarelelacuneconoscitive

• definire le priorità di ricerca sugli effetti sanitari dell’esposizione a bassi livelli di campi elettromagnetici (inferiori ai livelli consentiti dalle normative)

• promuovereprogettid’indaginecoordinatiedefficienti

• monitorare gli sviluppi delle conoscenze

• valutare ed interpretare i risultati della ricerca scientifica e diffonderli all’esterno dei ristretti ambiti tecnici.

Negliultimivent’annisonostatirealizzatimoltistudifinalizzatiavalutareseitelefonimobilicomportino potenziali rischi per la salute.Adoggi,secondol’OMS,nonèstatodimostratoalcuneffettosanitarioavversocausatodall’usodei telefoni cellulari, ma ulteriori ricerche sono in corso per colmare residue lacune nelle conoscenze.In particolare, le evidenze scientifiche attualmente disponibili tendono, nel loro complesso, a deporre contro l’ipotesi che l’uso dei telefoni cellulari comporti un incremento del rischio di tumori intracranici. D’altra parte, non sono ancora disponibili osservazioni a distanze superiori ai 15 anni dall’inizio dell’uso e per esposizioni iniziate durate l’infanzia e l’adolescenza. Pertanto, in linea conquanto raccomandatodall’OMS, èopportunoproseguire la sorveglianzaepi-demiologica dell’andamento dei tumori cerebrali nel tempo e gli studi di coorte prospettici attualmente in corso.Il Ministero della Salute segue con attenzione l’evoluzione delle conoscenze scientifiche, e con questodossierintendetrasferireaicittadiniitalianileconoscenzescientifichepiùaggiornateinmeritoaglieventualieffettisanitari,dandorispostealledomandepiùfrequentisulrapportotra telefoni cellulari e salute.

32 _Insegnare sicurezza 10-16 anni Insegnare sicurezza 10-16 anni _ 33

2.5 ALCOL

Pur rappresentando una sostanza giuridicamente legale, l’alcol è una sostanza psicotropa che, seassuntaadosielevate,puòportarealladipendenza.L’assunzionedibevandealcolicheinquantità o modalità dannose, inoltre, è causa di varie patologie, traumi gravi, incidenti, turbe mentali e del comportamento. L’alcol ha un effetto psicoattivo (è in grado cioè di modificare il funzionamento del cervello) e la sua assunzione protratta nel tempo induce assuefazione (per ottenere lo stesso effetto bisogna aumentare la dose).L’OrganizzazioneMondialedellaSanità(Globalstatusreportonalcoholandhealth)definisce“uso dannoso di alcol “ un consumo di bevande alcoliche che avviene in quantità e/o modalità tali da implicare danni alla salute e/o conseguenze sociali negative.L’alcol è causa di morte di milioni di persone ogni anno nel mondo, ma anche di patologie, didanniadaltrieinteressasemprepiùlefascepiùgiovaniePaesiinviadisviluppo.Nonvadimenticato che il consumo nocivo di alcol rappresenta ormai uno dei quattro fattori di rischio, assieme a fumo, dieta scorretta e sedentarietà, per i principali gruppi di patologie non trasmissibili: malattie cardiovascolari, tumore, malattie polmonari croniche e diabete.Per valutare correttamente il rischio connesso all’assunzione di bevande alcoliche, oltre a con-siderare la frequenza e le quantità assunte dagli individui, si deve tener conto di alcuni stili di vita come:

• ilberelontanodaipastioilberequantitàdialcoleccessiveinunasingolaoccasione

• il consumo in occasioni o contesti che possono esporre a particolari rischi, quali la guida o il lavoro

• lacapacitàdismaltirel’alcolrispettoalgenereeall’etàdellapersona.

Unconsumoconsideratomoderatopuòessereindicatoentroillimitedi:

• 2-3unitàalcolichealgiornoperl’uomo

• 1-2unitàalcolicheperledonna

• una sola unità alcolica per gli anziani da consumarsi durante i pasti.

L’unità alcolica corrisponde alla quantità di alcol contenuta in:

• unbicchierepiccolo(125ml)divinodimediagradazione

• unalattina(330ml)dibirradimediagradazione

• unbicchierino (40 ml) di superalcolico.

Pergliadolescentifinoa15anni,l’OMSraccomandal’astensionetotaledalconsumodialcol.I consumi che eccedono tali soglie sono dunque da considerarsi a rischio. Inoltre è da consi-derarechelatollerabilitàall’alcolpuòesserecompromessaanchedaparticolaricondizionidisalute, da assunzione di farmaci o altri fattori individuali.

COME FARE A CAPIRE SE UN AMICO HA UN PROBLEMA CAUSATO DALL’ALCOL

Alcune volte è difficile capirlo, ma ci sono dei segnali che possono guidare. Se un amico presen-taunoopiùdiquestisegnalidipericoloèpossibilechesiacausatodalbere:

• siubriacaregolarmente

• mentesullaquantitàd’alcolcheconsuma

• credechel’alcolsiaindispensabileperdivertirsi

• hafrequentiepisodiconfusionali

• sisentegiù,depresso,oaddiritturahaistintisuicidioviolenti

• haepisodidiperditadicoscienzaononriescearicordareciòchehafattosottol’effet-to dell’alcol

CHE COSA SI PUO’ FARE PER AIUTARE QUALCUNO CHE HA PROBLEMI LEGATI ALL’ALCOLBisogna dimostrare di essere veramente amici, salvandogli letteralmente la vita. Si deve inco-raggiarlo a smettere oppure cercare l’aiuto di un medico, di uno psicologo o dei servizi sociali.

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Link utilihttp://www.salute.gov.it/portale/temi/p2_6.jsp?lingua=italiano&id=2351&area=alcol&menu=vuoto

36 _Insegnare sicurezza 10-16 anni Insegnare sicurezza 10-16 anni _ 37

2.6 FUMO

LE RAGIONI DEL FUMO DEI GIOVANI

• Molto spesso il fumo inizia casualmente. La gente non riflette molto e segue la corrente• Pertantiilfumosignificaqualcosadafare.Iltempopassapiùpiacevolmente,mentre

mandi anelli in aria. • Alcuniadolescentitraggonopiaceredalfumoecercanodicalmareinerviinquesto

modo.

• Alcunepersonepensanochefumarestimolieaumentilaconcentrazione.

• Peralcuniadolescentiilfumoèunsimbolodell’esseregiàadulti.

• Peralcuniilfumoèunmodoperentrareafarpartedei“girigiusti”.

• Alcuni pensano di aver stile, quando fumano. I ragazzi possono pensare che le ragazze lotrovinoaffascinante.Fumarepuòesserecollegatoallostiledivitadeigiovani.

• Alcunifumanopersembrarepiùsicuridisé.Fumandosostengonolasicurezzainsé.

• Alcuniprovanoiprodottideltabaccoperpuracuriosità.

• Alcuniragazzifumanoperprotestacontroleregole

• Alcunepersonesonosedottedallapubblicità.

• Inpiùalcuni giovani possono sviluppare dipendenza dalla nicotina,la quale è un com-posto dei prodotti del tabacco. La dipendenza potrebbe rendere difficoltoso l’intento di smettere di fumare.

• Fumare è diventata una abitudine fissa per i giovani, alcuni sono abituati a fumare tra una lezione scolastica e l’altra, mentre ad altri piace fumare dopo i pasti. Quando una abitudine è ben consolidata, è difficile da interrompere.

COSA SI FUMA Lesostanzechesiaspiranodallesigarettesonoparecchieeognunadiquestecausadannipiùo meno gravi all’organismo. Il tabacco e il fumo, un po’ di storia ...

E’ una pianta originaria del Sud America, importata in Euro-pa in tempi antichi, probabilmente nel periodo delle prime spedizioni spagnolenelNuovoMondo.Allastessafamigliaappartengono anche piante di uso comune come il pomodo-ro, la patata, il peperone e la melanzana. All’inizio del XVI secolo, periodo in cui il tabacco venne introdotto in Spagna e in Portogallo, veniva considerato una pianta con potere medicinale e il concetto rimase inalterato nel corso degli anni, fino a quando non si incominciarono a conoscere i suoi effetti pericolosi per la salute.

In un primo tempo si fumava la pipa, in seguito il sigaro e nella secondametàdell’ottocentoarrivò la sigarettachesiafferma in modo definitivo in Europa.

Per lunghi anni non si valutarono gli effetti del tabagismo, anzi se ne lodavano gli effetti beneficiemedicinaliesololentamente,versolafinedelseicento,siincominciòaconsiderareil fumo come un pericolo per la salute delle persone. Occorsemoltotempoperstabilireilrealedannoprocuratodallesigaretteedaisuoicomponenti,ancheperchéisintomiimmediaticomelatosseel’espettoratovenneroinizialmentesottovalutatie poco considerati, ma purtroppo i riscontri della reale pericolosità aumentarono con il tempo fino ad arrivare ad avere i primi dati scientifici e seri, per esempio quelli sul rapporto esistente tra il fumo e il cancro ai polmoni. Molti studi sono stati fatti in seguito sul tabacco, mirati tutti a conoscere a fondo la sostanza e i suoi componenti per poter capire meglio gli effetti nel tempo.

Cosa c’è nel fumo Per le sigarette vengono utilizzate le foglie del tabacco essiccate e trattate con diversi additivi aromatici che ne migliorano il sapore; oggi si utilizzano miscele composte da diversi tipi di tabacco e da altri ingredienti tenuti nascosti dai produttori. Quando il fumatore “tira”, inspira direttamente il fumo prodotto dal tabacco che brucia, il quale agisce su labbra, cavità orale, gola, trachea; inoltre bisogna considerare il fumo prodotto dalla trasformazione della sigaretta in brace che, attraverso il naso, raggiunge anch’esso la trachea dove si concentrano i due tipi di fumo. Dalla combustione del tabacco e della carta che lo avvolge si sviluppa un fumo contenente 4.000 sostanze diverse delle quali 40 considerate cancerogene.

• Ilfumo contiene sostanze irritanti come l’acido cianidrico, l’acroleina, la formaldeide, l’ammoniaca, il monossido di carbonio e l’acido prussico, immediatamente dannose per l’apparato respiratorio. La loro azione si esplica specialmente sulla mucosa di rivestimento dei bronchi e particolarmente su quelle cellule provviste di ciglia deputate alla pulizia che impediscono l’entrata nel polmone alle polveri, ai germi e alle sostanze tossiche in genere. Vengono così ostacolati i meccanismi di difesa dei polmoni, si favoriscono infezioniperchégliorgani sonopiùespostie indeboliti; se l’azioneirritante continua, viene alterato anche il normale processo di rinnovamento cellulare dei polmoni. La continua azione irritante del fumo finisce per provocare la tosse, un’eccessiva secrezione di muco e, con il passare del tempo, anche patologie come la bronchite cronica e l’enfisema polmonare. Il primo sintomo di questi effetti dannosi sono proprio la tosse e il catarro che il fumatore accusa preferibilmente al mattino.

• Ilfumo delle sigarette contiene anche 24 metalli tra i quali il cadmio che nel sangue dei fumatori è da 3 a 4 volte superiore rispetto ai non fumatori.

• Altra presenza pericolosa è quella rappresentata dal benzolo, che nuoce specialmente agliorganiemopoieticiepuòesserequindicausadileucemie.

• Altro costituente della parte corpuscolata è il catrame, composto a sua volta da centinaia di sostanze di sicuro effetto cancerogeno sull’apparato respiratorio, sul cavo orale, sulla gola e sulle corde vocali ; tra le sostanze, comprese sotto il nome di catrame, le più pericolose sono il benzopirene e gli idrocarburi aromatici capaci di attraversare la placenta e di causare effetti tossici cumulativi. Immediato risultato del catrame è il colore giallo dei denti, il gusto di amaro in bocca e l’irritazione alle vie respiratorie.

• Il monossido di carbonio (CO) si sprigiona dalla sigaretta accesa e viene immesso nei polmoni con la respirazione, “bloccando” l’emoglobina del sangue in una percentuale persino del 15% nel forte fumatore, riducendo la possibilità del sangue di trasportare

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ossigeno ai tessuti: la capacità del monossido di carbonio di legare l’emoglobina è infatti 325 volte superiore a quella dell’ossigeno. Il risultato di questo è che i tessuti sono parzialmente privati di ossigeno e il cuore deve lavorare con un impegno maggiore; si ha una degenerazione adiposa dei vasi e la loro calcificazione, la pelle invecchia precocemente,icapellisonopiùdebolieilrendimentofisicocala.

Ilfiltrodellasigarettapuòparzialmenteridurrelaquantitàdellesostanzechearrivanonellevie respiratorie, ma certo non è in grado do eliminarle: gli esperti raccomandano infatti di fumare la sigarette fino a un massimo di 2/3perchéleprimeboccatesonomenodannosegraziealfattocheilfiltroeiltabaccoassorbonolanicotinaeilcatrame.Nellapartefinaledellasigaretta il tabacco, che viene inalato e fumato, è così saturo di nicotina e di altri composti chimici da inondare le pareti polmonari con catrame liquido in una quantità tale da causare secrezioni maggiori che quelle avute durante il fumo degli altri 2/3 di sigaretta.

La nicotina Sicuramente l’elemento che maggiormente determina assuefazione e che fa del fumo una delle tossicodipendenzepiùpericoloseèlanicotinacontenutanellasigaretta:èunfortealcaloidenaturale presente nelle foglie del tabacco con una percentuale di concentrazione compresa tra 2 e 8%, quantità questa non particolarmente tossica anche grazie al fatto che la sostanza viene eliminata rapidamente dal fegato.La nicotina è un eccitante che accelera i battiti cardiaci e sottopone il cuore ad un maggior lavoro,maisuoieffettisulsistemanervososonoanchepiùduraturi:l’inalazionedelfumoèun metodo straordinariamente efficace per apportare nicotina al cervello dove si verifica-no alterazioni a livello psichico e si crea la dipendenza: chi la aspira si abitua con facilità e desideraaltrasostanzafinoaquandononriescepiùafarneameno.Vieneassorbitaalivellopolmonare, entra nel circolo sanguigno e raggiunge il cervello in 8/10 secondi dove stimola la liberazione di un mediatore chimico (dopamina) e modifica la trasmissione degli impulsi nervosi attivando funzioni cerebrali legate all’attenzione, alla concentrazione e all’umore; inoltre viene favorito il rilassamento e si determina la riduzione di stress.

Dopo l’effetto eccitante iniziale, provocato dal rilascio di altri neurotrasmettitori, come ad esempio l’adrenalina, che danno come una sferzata alla mente e al corpo fornendo l’im-pressione di un potenziamento fisico e mentale, subentra un secondo momento di depressione che spinge ad accendere nuovamente una sigaretta e ad aumentare la dose di fumo per mantenere costante il livello di nicotina nell’organismo: questo crea la dipendenza da nicotina. Il fumatoreaccanito,infatti,arrivaadaccendereunasigarettaogni15/30minuti,perchéproprioquesto è il lasso di tempo occorrente per eliminare la dose di nicotina di una sigaretta. La nicotina è anche responsabile della diminuzione dello stimolo della fame e del calo ponderale che spesso si determina nei fumatori .Ilproblemadelladipendenzadiventamoltogravequandosivuolesmetteredifumare,perchéin questo caso si manifesta una vera crisi di astinenza con una sintomatologia caratterizzata da voglia irrefrenabile di fumare, irritabilità, aumento dell’appetito e difficoltà a dormire. Questi sintomi si manifestano velocemente, dopo poche ore di sospensione dal fumo, raggiungono la massima intensità nei giorni successivi e generalmente durano per circa 4 settimane. Il rischio è l’instaurarsi di un circolo vizioso che inizia con la ricerca di sensazioni piacevoli e stimolanti attraverso il fumo, mantenute tali dall’effetto della nicotina e finisce con il consumo continuato ed eccessivo di sigarette per riuscire ad annullare i sintomi di astinenza. La dipendenza da nicotina non è molto dissimile da quella ottenuta con l’uso di altre droghe,

come la cocaina o le anfetamine: sembra che la nicotina abbia persino un maggior potere di indurre alla dipendenza di quanto ne abbiano altre sostanze, tanto che ultimamente è stata dichiarata droga a tutti gli effetti. La dipendenza psicologica, variabile da un individuo all’al-tro, si aggiunge e peggiora quella fisica. I produttori di sigarette erano a conoscenza della capacità della nicotina di generare dipen-denza,mahannotenutonascostiidatidellelororicercheconmoltaattenzione,perciòoggisipensa che la scelta di non informare l’utente sui rischi fosse stimolata proprio da questa proprietà della sostanza che ha reso dipendenti dal fumo e quindi compratori di sigarette milioni di persone.Dal1990esistonoleggicheregolanoilcontenutodinicotinaenelimitanoin1,2mg.la quantità massima possibile per sigaretta.

LE CAUSE Diventare un fumatore è una scelta che spesso non nasce da reali motivi, ma una volta presa è difficilecambiarelasituazione,perchélavitasenzasigarettesembraprivatadiunmomentodi piacere, di sicurezza e di prestigio. Talvolta il fumo è una scelta fatta principalmente per sentirsiall’altezzadeglialtri,perdividereconaltrepersoneunrituale,persentirsipiùsicuri,perpersonaleaffermazioneoperchésipensadiriuscireamigliorare leproprieprestazionipsichiche. Per continuare a fumare si è disposti a credere che lo smettere possa farci stare male eche ciprovocherebbe inutili edevitabili sofferenze.Questonaturalmenteè falso,perchéquando non si fuma si apprezzano meglio i profumi, si respira meglio, non si creano inutili e dannose irritazione e si sta meglio; migliorano la memoria e la prontezza di riflessi, si dorme meglioeinunmodopiùsilenzioso.Traegiovamentoanchel’estetica,infattilapelleèpiùelasticaelerughesiformanopiùlen-tamente, il colorito è migliore, spariscono le occhiaie e le macchie gialle sui denti e sulle dita, i capelli acquistano vigore e lucentezza. Disturbi banali come il raffreddore, il mal di gola si riducono, l’alitononhapiù il tipicoodore sgradito amolti,migliorano la respirazioneel’ossigenazione del sangue, migliora la prestazione sportiva per un aumento della resistenza e del rendimento muscolare.Oggiafumaresonopiùspessogliuomini,mailnumerodelledonnefumatricièinaumentocostante: i maschi iniziano con il fumo verso i 14/15 anni, mentre le donne verso i 17/18 anni e,talvolta,anchepiùtardiintornoai30anni.Lasigarettaèlapiùdiffusa,infattièapprezzatadal96%deifumatori,mentresigariepipasonousatipiùraramenteesoprattuttodallepersoneanziane. L’istruzione non influenza particolarmente i fumatori uomini, ma nelle donne la cultura superiore o universitaria favoriscono notevolmente l’abitudine del fumo tanto che le piùaccanitefumatricisonoledonnemanageroprofessioniste.Potremmo distinguere i fumatori in diverse tipologie in base alla quantità di sigarette fumate e l loro modo di fumare:

• moderati: fumano regolarmente al massimo 10 sigarette • irregolari:fumanopoco,inmodocasualeedirregolare• perstress:fumanotantospecialmenteinsituazionistressanti• abituali:fumanoinmodoregolarecirca20sigarettealgiorno• viziosi:fumanofinoa40sigarettealgiornoeanchepiù• dipendenti:nonresistonosenzasigaretteacausadelleforticrisidiastinenzafisicae

psichica che la loro mancanza determina • instabili:fumanoinunmodostranosenzaunaquantitàdefinitaeinmododeltutto

casuale.

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Generalmente l’inizio dell’abitudine al fumo risale all’adolescenza, quando le sollecitazioni sono molte e ancora non si hanno le idee così chiare nei confronti dei possibili danni. Spesso la prima sigaretta viene accesa a dimostrazione del desiderio di crescere, di diventare grandi, di entrare a far parte del mondo degli adulti e di dividere i loro comportamenti. La sigaretta assume, particolarmente nei giovani, un significato bivalente, cioè da un lato fa apparire più grandi e dall’altro simboleggia una trasgressione accompagnata dal gusto del proibito.Talvoltaperigiovanipiùinsicurièilmezzousatopermascherarelatimidezzael’insicurezza,serve per farsi notare dagli altri e come metodo di affermazione personale, sociale e sessuale. Il fumare diventa quasi un rituale, una specie di evasione, uno sfogo per tensioni emotive di vario genere.Il fumatore in genere conosce i rischi connessi al fumo, ma tende a rimuoverli ed evita di pensarci, e si sente aiutato in questo intento dalla pubblicità, dall’ambiente in cui lavora, dai mass-media, dai comportamenti di personaggi famosi che tranquillamente fumano in pubblico e talvolta anche dai medici stessi. Accendere la sigaretta diventa un gesto integrante nella vita del fumatore, che sovente prende il pacchetto di sigarette, l’accendino in modo automatico e senza rendersene realmente conto; infatti il fumatore abituale che fuma 1 pacchetto al giorno compie questo gesto circa 7.000 volte all’anno.

DANNI ALLA SALUTEBisognacapirequalisianoirealidannidelfumoperpoterdecideredismettere.Il90%circadei fumatori conosce le conseguenze fatali del fumo, altri vedono nel consumo di sigarette un fattore di rischio per la salute e altri minimizzano l’entità dei danni evitando un’informazione corretta per il timore di doversi privare di un piacere. La vera pericolosità del fumo è comunque ignorata da molti ,ancheperchéirischirealispessosonovelatidallafalsaveritàchelapericolositàeffettiva del fumo non sia ancora scientificamente dimostrata. Questo non è vero, infatti alcune statisticheaffermanochemuoionoperfumopiùpersonediquantenemuoianoogniannoperincidenti stradali, per eroina, AIDS, omicidi e suicidi. Glieffettidelfumosonostatisottovalutatifinoaglianni90,maoggidopolunghistudisipuòaffermare che è il maggior pericolo per la nostra vita e che uccide più vite umane di qualun-que altra malattia.Ogniannonelmondomuoiono3milionidipersoneperleconseguenzedeltabagismo, specialmente nelle nazioni industrializzate. Il 50% dei fumatori muore a causa dei danni procurati dal fumo, 1/4 nella fascia d’età compresa tra i 35 e 65 anni e un altro quarto deltotaleinetàpiùavanzata.Migliaiadimortipercancrosonodovutealfumoditabacco:infatti nel tabagista il carcinoma polmonare ha una frequenza di 20 volte superiore che non tra i non fumatoriecircail90%dituttelepatologiecancerosepolmonaririguardaifumatoridi sigarette. Le probabilità di ammalarsi di questa patologia aumentano di 10/15 volte fumando 20 sigarette al giorno e di 5 volte già con 10 sigarette. Il rischio in definitiva aumenta in rapporto adunconsumomaggiore.Oggisiènotatounaumentoanchedeitumoridellacavitàorale,della vescica, dello stomaco e del colon. Il fumo contribuisce ad una morte su tre per patologie cardiache a causa degli effetti sui vasi coronarici, infatti si stima che sia responsabile del 60% dellemalattiecardiachecondecorsoinfausto.Drammatichesonoleprevisionifattedall’Orga-nizzazione Mondiale della Sanità nei confronti del numero di morti per patologie cardiache, polmonari e tumorali determinate dal tabagismo nei prossimi anni se non avverrà un cambia-mento di mentalità e di comportamento. E’ certo che il fumo abbrevia la vita dei fumatori di circa 8,3 anni secondo alcuni studi, altri parlano di un accorciamento della vita di 12 anni, ma tutti sono concordi nel dire che i fumatori muoiono precocemente sacrificando una buona parte della loro vita al piacere del fumo.

Il fumo è considerato un fattore di rischio per molte patologie del sistema circolatorio:

• la pressione sanguigna registra praticamente da subito un aumento di 30 mmHg.

• arteriosclerosi , patologia questa causata dal restringimento delle arterie che, quando diventa eccessivo, comporta gravi conseguenze per l’organismo.

• patologie dei vasi coronarici , angina pectoris, infarto e arresto cardiaco per la carente e insufficiente circolazione, debolezza cardiaca.

• restringimento delle arterie renali con ipertensione e insufficienza renale.

• restringimento dei vasi delle gambe e di quelli che forniscono sangue al cervello con conseguenti disturbi dell’udito, vertigini, ictus ed emiparalisi.

I fumatori spesso offrono di disturbi circolatori alle gambe e sviluppano quella condizione morbosa nota con il nome di “gambe del fumatore”: questo patologia consiste nel restringimento e nell’occlusione di arterie delle gambe, con conseguente manifestazione dolorosaduranteladeambulazione,perchéilfabbisognodiossigenonelmuscoloaumenta,maquestononpuòesseresoddisfattoacausadelladiminuitacapacitàdeivasisanguigni.Il dolore che compare all’improvviso mentre si cammina, segnale questo della deficienza di ossigeno, costringe la persona a fermarsi per alcuni minuti, poi riprende a camminare per fermarsi nuovamenteallasuccessivamanifestazionedolorosa.Tantopiùsonofrequentieravvicinatigliattacchidolorositantoèmaggioreilrestringimentoacaricodeivasi,chepuòassumereproporzioni molto gravi tanto da portare, nei casi estremi, all’amputazione dell’arto interessato.Laquotaannuadiamputazionevienestimataapiùdi300.000casi.

Spesso viene sottovalutato il fatto che la grande maggioranza dei fumatori muore per infarto cardiaco e per sclerosi coronarica,addirittura3voltedipiùcheinonfumatori.L’etàmediadelprimo infarto tra le persone non dedite al fumo è di 63 anni, nei fumatori di oltre 25 sigarette al giorno è di 53 anni, in quelli accaniti che fumano 2 pacchetti al giorno l’età si abbassa a 51 anni. Il rischio aumenta anche in rapporto all’età d’inizio al fumo, cioè gli uomini che hanno incominciatoafumareingioventùechetendonoafumaresempredipiùhannountassodimortalità estremamente elevato.Ilfumonondanneggiaunsoloorgano,manuoceapiùsistemiorganiciimportantiperlavita,alterando cosi’ le funzioni e aprendo la via a molte patologie:

• Il tabagista soffre frequentemente di ulcere gastriche e intestinali,perché il fumoinfluisce sulla produzione degli acidi gastrici e inibisce la guarigione delle ulcere, ostacolando il successo del trattamento medico.

• Le sostanze cancerogene del tabacco vengono eliminate attraverso i reni e la vescica, così tra i fumatori si nota una elevata frequenza di tumori specialmente alla vescica, probabilmente a causa della ritenzione prolungata di urina al suo interno.

• Immediatamente esposte al fumo e ai suoi effetti sono le vie respiratorie, specialmen-teilnaso,lafaringe,latracheaeibronchi,perchésonoquestigliorganideputatialtrasporto dell’aria inspirata fino ai polmoni, che sono gli organi deputati allo scambio gassosoconilsangue.Undannoallestrutturepolmonari,cioèglialveoli,cheintervengonoin questi processi di scambio pregiudica notevolmente la respirazione e porta a una situazione patologica anche grave.

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• Un altro danno correlato al fumo è l’impotenza: secondo un inchiesta condotta in Americaèpiùfrequentedel50%traifumatorichenontracolorochenonfumano.L’alta incidenza di disturbi sessuali è da mettere in relazione con i problemi circolatori causati dal fumo.

• Leossa non sono esenti dai danni del tabagismo, in fatti il fumatore spesso soffre di dolori alla schiena a causa dell’effetto che la nicotina ha sulla circolazione del sangue. I dischi intervertebrali non ricevono una quantità di sangue e di nutrimento sufficienti, degeneranoediventanolentamentepiùsottili.

• Labocca del fumatore è sovente colpita da gengivite, che s’insinua gradualmente nei tessutipiùprofondidelparodonto,causandoneanchel’infiammazionechepuòconiltempo determinare la caduta dei denti.

Secondo alcuni dati si ammalano ogni anno di carcinoma orofaringeo da 15.000 a 18.000 persone,lametàdellequaliinmodomortale.Negliuominisottoi50anniquestapatologiatumoraleèlacausadimortepiùfrequente.Tumori della laringe, della labbra e dei polmoni, ulcere maligne del cavo orale, delle gengive, della faringe, e della laringe sono tutte conseguenze gravi del fumo.Il95%deicasidicancroallalaringesonodeifumatoricheconsumano almeno 20 sigarette al giorno. Modi sani di fumare non esistono, infatti i fumatori di pipa sono particolarmente colpiti dal cancro alle labbra, ma anche chi mastica o fiuta il tabacco corre seri rischi. E’ ormai certo che i carcinomi della cavità orale vengono favoriti da tutte le diverse modalità di consumo del tabacco e il rischio di contrarre la malattia aumenta soprattutto nelle parti in cui viene posto, per esempio, il tabacco da masticare. Il fumo di sigaretta, soprattutto se associato all’alcol, rappresenta nel mondo occidentale un rilevante fattore di rischio nei confronti del carcinoma esofageo; inoltre aumenta il rischio di sviluppare adenomi del colon, e tumori del fegato: insomma tanto maggiore è il consumo di sigarette e dialcol,tantopiùgrandeèilrischiochesicorrediammalarsi.

VANTAGGI DEL NON FUMARE

Chi non fuma ha un’aspettativa di vita di ben 10 anni superiore rispetto ai fumatori.

• Quando si smette di fumare si respira meglio, tosse e catarro spariscono velocemente, faringitie laringiti sono semprepiù rare,bronchiti cronicheedenfisemapolmonarivengono facilmente evitate.

• Diminuiscono notevolmente i rischi di patologie circolatorie e cardiache e il pericolo di ictus o di ostruzione delle arterie.

• Aumenta la resistenza fisica in generale e migliora la prontezza di riflessi; inoltre si hanno una maggiore concentrazione e calma. Alcuni studi americani hanno messo in evidenzachegliincidentistradalicoinvolgonounavoltaemezzodipiùifumatori,chesonoanchepiùsoggettiafarsimale.

• Sidorme meglio,forseproprioperchénonsièsoggettiaglieffettidellanicotinachesovente è responsabile della difficoltà di addormentarsi e dei sogni angosciosi che di-sturbano il sonno. Il non fumatore russa due volte di meno del fumatore.

• Non si corre il rischio di impotenza. Sulla fecondità il fumo ha effetti molto negativi e quindi non fumare porta sicuri vantaggi allo sperma maschile, che risulta essere meno denso del 13-17% nel fumatore, mentre la donna ha maggiori possibilità di restare gravida e di mettere al mondo figli sani.

Il fumo passivo

Smetteredifumareaiutaancheglialtri,perchéilfumononnuocesoloalfumatoremaancheatutti coloro che sono costretti a respirarlo. Particolarmente a rischio sono i familiari, spe-cialmente i bambini, gli amici e i colleghi di lavoro, insomma tutte quelle persone che vivono a stretto contatto del fumatore. Il fumo passivo nuoce in modo particolare agli allergici, agli asmatici, ai cardiopatici, a coloro che soffrono di patologie delle vie respiratorie. I rischi che il fumo passivo comporta non sono di poca importanza: il pericolo di cancro ai polmoni è del 30 - 40% più alto nei non fumatori che vivono con un fumatore, le malattie cardiache, asmatiche e respiratorie peggiorano se si vive in ambienti saturi di fumo. Le sostanze contenute nel fumo di un ambiente sollecitano facilmente la congiuntiva degli occhi, le mucose del naso, della faringe e delle vie respiratorie e danno molto fastidio anche ai portatori di lenti a contatto. Insomma gli studi fatti, attualmente dimostrano che il fumo non fa danni solo ai fumatori, ma anche a tutte quelle persone che non vorrebbero fumare e che si trovano costrette a inalare il fumo degli altri.E’ certamente una buona regola di civiltà evitare di imporre il fumo a chi non lo gradisce, quindi le leggi fatte per regolare il fumo nei locali pubblici o per vietarlo sui treni, sugli autobus e ovunquevisiaunpubblicosonopiùchecorretteegiuste.Dovrebberoessererispettate,peròda tutti, anche dalle persone che lavorano in un determinato luogo dove il fumo è proibito, mapurtroppoquestononsuccedesempre.Nonèrarovederesanitarichesiaccendonounasigaretta in ospedale o impiegati che fumano dietro lo sportello.

Conclusioni Esaminando un’immaginaria lista dei pro e contro, certamente i motivi che inducono al fumo sono immediatamente più divertenti e piacevoli, ma quelli che evidenziano i no per il fumo hanno un peso maggiore e prolungato nel tempo. Le difficoltà nel decidere di smettere certamente non mancano, così come non mancano le battaglie perse o le ricadute, ma il risultato finale di disintossicazione definitiva quando è ottenuto ci porta una grande quantità di vantaggi.

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2.7 ESERCIZI

Cos’ è più sicuro fare quando si soggiorna inalbergo?

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Inpresenzadiquestocartellosipuòaccendereunfalò?

verofalsoprovaaspiegareilperché

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Pensi sia un comportamento corretto?

si noprovaaspiegareilperché

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Cosa pensi dovrebbero fare queste persone?

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Dovesipuòincontrarequestabandiera?

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Cosa segnalano queste bandiere insieme?

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Sai dare un significato a questa immagine?

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46 _Insegnare sicurezza 10-16 anni Insegnare sicurezza 10-16 anni _ 47

In un bosco è sicuro sostare sotto un albero?

si noprovaaspiegareilperché

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Descrivi l’immagine e individua il riparo sicuro

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In questa situazione come ti comporteresti?

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Il cellulare è sicuro per la salute?

si noprovaaspiegareilperché

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Quali comportamenti devi tenere sul web?

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I social network sono sicuri?

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Nelwebsipossonoinserireipropridatipersonaliliberamente in modo sicuro?

vero falsoprovaaspiegareilperché

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Suisocialsipuòpostareliberamentesenzapericoli?

vero falsoprovaaspiegareilperché

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Napopensachefumaresiasalutare?

vero falsoprovaaspiegareilperché

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E’ possibile fumare in tutti i locali pubblici?

verofalsoprovaaspiegareilperché

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Il fumo fa bene alla circolazione sanguigna?

vero falsoprovaaspiegareilperché

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Questa fotografia quale pianta ritrae?

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Quale, tra i due, è il polmone di un non fumatore?

Prova a spiegare la tua affermazione.

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La nicotina crea dipendenza?

verofalsoprovaaspiegareilperché

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E l’alcol crea dipendenza?

vero falsoprovaaspiegareilperché

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Quali sono i segnali che possono far capire che un tuo amico ha un problema con l’alcol?

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l’alcol è innocuo per la salute?

verofalsoprovaaspiegareilperché

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Cosa prescrive la legge per la vendita degli alcolici?

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l’alcol, per chi guida, aiuta a mantenere i riflessi pronti.

vero falsoprovaaspiegareilperché

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l’alcol aiuta a mantenere la concentrazione.

verofalsoprovaaspiegareilperché

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CAPITOLO 3LA SICUREZZA IN STRADA

3.1 SICUREZZA IN STRADA

IlNostropaese cercapianpianodi lasciarsi alle spalleunmodo sbagliatodi parlare edidescrivere l’incidente come una fatalità, una disgrazia, come qualcosa che ti succederà prima o poi …. Tutti noi abbiamo a disposizione molti elementi per proteggerci dagli incidenti:

• informazionicorrette

• atteggiamentiprudenti

• comportamentisicurinegliambientidivita,dilavoroeditrasporto.

Gli incidenti si possono contrastare adottando comportamenti sicuri per:ridurre la probabilità che avvenga un incidentelimitare la gravità dell’incidente contenendo i dannisaper gestire una situazione di emergenza.

3.2 SICUREZZA IN MOTO

IL CASCOL’uomo si è sempre preoccupato di proteggersi la testa per diverse esigenze, proteggersi dagli agenti atmosferici, dal caldo, dal freddo, dalle ferite belliche, ecc..Gli strumenti prodotti per “difendere la testa” sono strettamente legati al grado di civiltà raggiunto ovvero alle conoscenze ed alle abilità tecnologiche possedute dall’uomo.Indossare il casco per i motociclisti, quindi, non è altro che l’applicazione moderna della storica strategia adottata dall’uomo: proteggersi la testa.Oggisiutilizzanomoltitipidicaschidiprotezione:caschi per difendere il capo dei lavoratori, elmetti militari, caschi per diverse discipline sportive, caschi per motociclisti, ecc..I caschi per motociclisti sono costruiti per assolvere le seguenti funzioni:

• garantire un’adeguata protezione delle ossa craniche e facciali

• proteggere il cervello dalle pericolose vibrazioni e dagli scuotimenti che si producono nell’impatto

• offrire un buon livello di comfort: adeguato isolamento termico, idonea ventilazione interna, ecc.

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Come scegliere il cascoIl casco deve calzare in maniera perfetta e confortevole e non deve risultare troppo largo, anzi èmegliochesembriunpo’strettoperchédopoqualchetempol’imbottiturasiadegueràalleforme.Uncascoperfettamenteaderenteeviteràdioscillareodimuoversiunavoltachesièinmotogarantendo così un perfetto funzionamento anche in caso di impatto. Mentre si è in fase di acquisto dal rivenditore, tenere il casco indossato per qualche minuto, se si avvertono fastidiose pressioni al volto o alla nuca, evidentemente la misura o il modello non è quello giusto.Bisogna fare attenzione al cinturino che deve essere di buona fattura. Se presenta l’attacco a sgancio rapido, assicurarsi che questo sia agevolmente azionabile in qualsiasi situazione.Bisogna controllare anche che il casco permetta di percepire i rumori esterni, come il clacson delleautoofrenateimprovvise,echenonlimitilavisualediciòchecicirconda.E’ utile ricordare anche che i caschi migliori anno una vita limitata oltre la quale sarebbe bene sostituirli,pertanto3/5annidiutilizzogiornalierosonopiùchesufficientiperprocedereallasostituzione.

1. il materiale e l’imbottitura del casco

La calottaesternadeicaschipuòesserecostruitadamaterialitermoplasticioppureinfibradikevlar e carbonio. Mentre l’interno è quasi sempre fatto di schiuma di poliuretano ricoperto da un tessuto di nylon e cotone molto morbido al tatto, è importante che sia traspirante per far disperdere l’umidità e possibilmente antiallergico. L’imbottitura interna deve anche essere removibile, sia per permetterci di lavarla sia per essere sostituita del tutto dopo qualche anno.

2. sistema di areazione Ultimopuntosullasceltadelcascoecomunqueimportante,ilcascodeveavereunbuon

sistema di areazione. Questo per permettere in estate di disperdere il calore e non sudare inutilmente, mentre in inverno per evitare che la visiera si appanni.

3. il materiale e l’imbottitura del casco La calotta esterna dei caschi può essere

costruita da materiali termoplastici oppure in fibra di kevlar e carbonio. Mentre l’interno è quasi sempre fatto di schiuma di poliuretano ricoperto da un tessuto di nylon e cotone molto morbido al tatto, è importante che sia traspirante per far disperdere l’umidità e possibilmente antiallergico. L’imbottitura interna deve anche essere removibile, sia per permetterci di lavarla sia per essere sostituita del tutto dopo qualche anno.

4. sistema di areazione

Ultimo punto sulla scelta del casco e comunque importante, il casco deve avere un buon sistema di areazione. Questo per permettere in estate di disperdere il calore e non sudare inutilmente, mentre in inverno per evitare che la visiera si appanni.

5. sistemi di chiusura e comodità nell’indossare il casco

Per allacciareilcascoèfondamentalepoichéilnon allacciarlo significa rendere nulla la sua efficacia.

Il cinturino si deve “ancorare” alla man-dibola, ma non appoggiarsi sulla gola perché, in caso di incidente, si rischianoguai molto gravi.

Esistonoduetipidisistema:quellorapidooquelloadanello.Iprimisonosicuramentepiù

Visiera

Imbottitura di protezione

Ventilazione

Cinturino

Imbottitura di conforto

Calotta di conforto

Etichetta di conformità

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pratici,maavoleresserepropriopignolisonodapreferirequelliadanellopoichéevitanounosgancioinvolontarioerisultanoinsostanzapiùefficaci.

6. L’omologazione, elemento essenziale

Elemento importantissimo è l’omologazione. I caschi che si troviano in commercio devono essereomologatiaisensidellanormativaEuropea.Siriconosconofacilmenteperchéall’inter-no presentano un’etichetta composta da un cerchio dentro del quale si trova la lettera E, seguita dal numero distintivo del paese che ha accordato l’omologazione (l’Italia, per esempio, è il numero 3) e del numero d’omologazione.

L’etichetta deve essere cucita sul sistema di ritenzione del casco. Su questa etichetta oltre alla lettera E indicante appunto che il casco è omologato per

l’Europa, vi è una seconda lettera (posta dopo il carattere ‘’/’’) che indica la tipologia di casco:

P = integrale;J = jetNP = modulare con mentoniera non protettiva;P-J = modulare con mentoniera protettiva.

E’ opportuno scegliere un casco leggero, comodo e sicuro per l’uso. Guidare uno scooter non significa essere immuni (rispetto alle moto) agli incidenti; ovviamente un casco integrale sarebbe sempre consigliato!

La manutenzionePulire il casco (sia dentro che fuori) permette una maggiore longevità ed aiuta a capire anche se il casco si sta deteriorando (micro-crepe ect..).Per la pulizia sia dell’interno che dell’esterno e per le visiere, occorre utilizzare un panno morbido, conacquae saponeneutro.Nonbisognaapplicaresolventi, vernici alla nitro o altri prodotti che possono indebolire le plastiche con cui sono costruite le calotte.Bisogna evitare anche che il casco subisca degli urti, dei colpi degli fregamenti; che venga esposto ad alte temperature.In caso di incidente, se il casco subisce dei colpi, deve essere sostituito anche se esternamente nonsievidenzianodeidanniperchélostratointernoinpolistiroloavràsicuramentesubitounoschiacciamentonellazonadell’impattoequindinonsaràpiùsicuronell’eventualitàdiunnuovo incidente.

7. Sistemi di chiusura e comodità nell’indossare il casco

Allacciareilcascoèfondamentalepoichéilnonallacciarlo significa rendere nulla la sua efficacia. Il cinturino si deve “ancorare” alla mandibola, ma nonappoggiarsisullagolaperché,incasodiincidente, si rischiano guai molto gravi.

Esistono due tipi di sistema: quello rapido o quello adanello.Iprimisonosicuramentepiùpratici,maa voler essere proprio pignoli sono da preferire quelli ad anello poiché evitano uno sgancioinvolontarioerisultanoinsostanzapiùefficaci.

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Altro punto fondamentale è la visiera che deve essere pulita con un panno morbido per evitare di graffiarlo Se siamo in possesso (come il sottoscritto) di visiere oscurate o a specchio, dobbiamo avere cura di utilizzare un panno morbidissimo (si consiglia un panno in microfibre)

Come comportarsi in caso d’urto

Il casco risulta essere molto importante in caso di urto, ma è altrettanto importante applicare altri accorgimenti:

• Non sfilare il casco, in caso d’urto, soprattutto se violento, il casco deve essere rimosso da personale del 118 in grado di preservare l’allineamento del rachide cervicale del pazientetraumatizzato,infattil’impattosubitodalcascosipuòtrasferiresulrachidecervicale che in questo caso deve essere mantenuto allineato sino a diagnostica ospedaliera.

Mentre nel caso un oggetto sia conficcato nel casco e raggiunge il cranio, la rimozione dello stesso viene eseguito nella struttura sanitaria. L’uso del casco permette di ridurre l’incidenza delle lesioni al cranio, difatti per solo il 30% di coloro che usano il casco riporta lesioni al capo contro il 51% di chi non ne usufruisce, tra cui anche una riduzione delle fratture craniche

• Collaresottocasco,questoèuntipodicollarechesiinterponetrailcascoelespalledelconducente,lasuafunzioneèquellad’evitareun’iperflessionedelcollo,chepuòportare alla sua rottura, tale protezione è molto importante e usata nelle competizioni, di qualsiasi livello esse siano.

IL GIUBOTTO CATARIFRANGENTE

Negli orari notturni o in condizionedi scarsa è consigliabile ilgiubbotto catarifrangente o le bretelle riflettenti .

E’ comunque indifferente utilizzare giubbotti o bretelle e scegliereilcolore,chepuòesserearancione, rosso o giallo; l’im-portante è che sull’etichetta sia riportato il marchio “CE” insieme a quello “UNI EN 471” (la sigla CE da sola potrebbe significare “China export”!). Attenzione dunque dove e da chi acquistate questi oggetti.

Per i ciclisti La Legge 120 del 2010 che ha modificato numerosi articoli del Codice della Strada, ha introdotto l’obbligo per i conducenti di velocipedi di indossare il giubbotto o le bretelle retroriflettenti adaltavisibilità(art.182comma9bisdelC.d.S.),neiseguenticasi:

- sempre quando circolano in galleria - fuori dai centri abitati da mezz’ora dopo il tramonto del sole a mezz’ora prima del suo

sorgere. Il mancato utilizzo del giubbotto o delle bretelle retroriflettenti nei casi previsti, comporta una sanzionedaunminimodieuro24adunmassimodieuro94.

3.3 SICUREZZA IN AUTOMOBILE

CINTURE DI SICUREZZA L’obbligo dell’installazione delle cinture di sicurezza ricorre, sia per i posti anteriori che per quelli posteriori, per tutti i veicoli. L’obbligo di utilizzo delle cinture di sicurezza riguarda il conducente e i passeggeri delle seguenti categorie di veicoli: autovetture, autoveicoli destinati al trasporto di cose, autobus. Dal 30 luglio 2010 tale obbligo ricorre anche per il conducente ed il passeggero di quadricicli leggeri dotati di carrozzeria chiu-sa (il cosiddetto minicar) dotati sin dall’ origine di cinture di sicurezza.Nonostantelalegge,però,l’utilizzodellecinturedisicurezzainItalia è molto scarso è quindi opportuno analizzare la convenienza personale di adeguarsi alle direttive legislative.In caso di incidente o di brusca decelerazione la cintura riduce notevolmente i danni al nostro organismo che, trattenuto sul sedile, evita di urtare violentemente contro le componenti dure dell’abitacolo.

Indossare la cintura:

• noncostanulla

• noncifaperderetempo

• nonhacontroindicazione

• se ci facciamomale a causadi un incidente ci autorizza a chiedere rimborso

all’Assicurazione

• evitalacontravvenzioneprevistaperchinonrispettalalegge

• puòsalvarcilavita

LA CINTURA VA SEMPRE INDOSSATA

Negliurti a bassa velocità garantisce il massimo della sua efficacia.E’ utile indossare le cinture posteriori? ASSOLUTAMENTE SI’, l’uso delle cinture posteriori è utile quanto quello delle anteriori, oltre essere obbligatorio per legge. E’ stato dimostrato che i passeggeri senza cintura seduti sul divanetto posteriore corrono gli stessi rischi di coloro che sono seduti sui sedili anteriori. Inoltre, in caso di incidente, il passeggero posteriore viene proiettato in avanti con una grande forza che espone i passeggeri anteriori, anche se assicurati con le cinture, a gravi rischi. Indossare le cinture posteriori quindi, oltre a tutelare se stessi, protegge anche gli altri passeggeri dell’auto.

Come si indossano le cinture

Quando si prende posto in vettura bisogna:• Allacciarsi la cintura inserendo la linguettametallicaneldispositivodiancoraggio

situato in basso.

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• Verificarecheilnastrosiabenaderentealcorpoeappoggisullaclavicola.Sedecorresul collo e necessario agire sul regolatore presente sul montante della vettura (in altro lateralmente) per variare la posizione del punto di attacco (in basso, lateralmente) per variare la posizione del punto di attacco (in alto o in basso) e ottenere il corretto posizionamento della cintura nel tratto toracico.

• Controllare che la cintura sia ben distesa altrimenti potrebbe essere inefficiente, ovvero nonentrarecorrettamenteinazione,oinefficaceeprovocaredanniall’organismoperchélasuperficiedipressioneèpiùpiccolarispettoaquellaconcuièstataprogettata.

• Essere sicuro che non vi siano oggetti metallici o appuntiti tra la persona e la cintura di sicurezzacomeadesempiopennestilografiche,telefonocellulare,fibbiadeipantaloniperchépotrebbero ferire l’automobilista in caso di incidente a causa della grande pressione esercitata.

Le cinturedisicurezzanonnecessitanodialcunamanutenzioneesipuòrimuoverelapolvereconunpannoinumiditoconl’acqua.Devono,però,esseresostituitedopounincidenteperchéil nastro di tessuto sintetico potrebbe avere subito dei danni.

L’AIR BAG

E’ un sistema di sicurezza composto da un dispositivo elettronico che controlla il gonfiaggio e lo sgonfiaggio di un pallone costruito con materiale plastico.I palloni hanno volumi diversi in base alla zona dell’auto in cui sono alloggiati e alla protezione che devono garantire. Esistono air bag collocati nel volante per proteggere il conducente negli urti frontali; altri inseriti nel cruscotto per proteggere il passeggero anteriore; ed ancora altri inseriti negli schienali dei sedili anteriori per proteggere gli occupanti nel caso di urti laterali ecc…

A cosa serve

Completa la sicurezza del-la cintura perché il pallone sifrappone tra il passeggero e le componenti dell’abitacolo, riducendo i traumi del capo e del torace.

Come funziona?

Quando il veicolo rallenta bruscamente a causa di un incidente o oscilla eccessivamente, il di-spositivo elettronico invia un segnale che fa gonfiare molto velocemente il pallone. La velocità digonfiaggioèdecisivaperchéilpallone,peressereefficace,deveesseregonfioprimachel’occupante del veicolo vada ad urtare contro le componenti dell’abitacolo, ma al contempo

deve dare la possibilità al corpo umano di assorbire l’impatto con il pallone senza riportare danni.L’air bag, pur non necessitando di alcuna manutenzione, deve assolutamente essere sostituito dopo un incidente.

(FILMATO YOU TUBE)

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Questo casco è sicuro?

Si noprovaaspiegareilperché

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Per quale attività si utilizza questo casco?

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Questo casco è indossato correttamente?

Si noprovaaspiegareilperché

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Cosa significa questa etichetta? E a cosa serve?

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3.4 ESERCIZISolitamente, nelle vetture, dove sono posizionati gli airbag?

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Perché gli airbag siano efficienti come bisognautilizzarli?

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Quando è obbligatorio l’utilizzo del giubbotto catarifrangente?

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Ritieni che le cinture di sicurezza siano utilizzate correttamente?

Si noprovaaspiegareilperché

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Cosa c’è che non va?

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Ritieni che questo casco sia conservato in modo corretto?

Si noprovaaspiegareilperché

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Dopo un incidente si possono riutilizzare le stesse cinture di sicurezza o bisogna cambiarle?

Si noprovaaspiegareilperché

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Cosa ne pensi di questo comportamento?

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Descrivi cosa illustra la scena a sinistra?

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Inserisci i nomi dei componenti del casco

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CAPITOLO 4LA SICUREZZA SUL LUOGO DI LAVORO

4.1 La Legge sulla sicurezza sul lavoro Nel2008èstataemanatalapiùimportanteleggesullasicurezzasuiluoghidilavoroSitrattadella Legge 81 che riguarda tutti i luoghi di lavoro (anche la scuola) e tutti i lavoratori e che impone a tutte le attività numerosi obblighi ed il rispetto di regole importanti sul luogo di lavoro. La Legge rappresenta un importante cambio di mentalità nella maniera di gestire la sicurezza. Impone una serie di obblighi e doveri a carico anche di tutti i lavoratori.In Italia prima del D.Leg.vo 81/2008 (Definito Testo Unico sulla Sicurezza) esistevano giànumeroseLeggiriguardantilasicurezzaelasalutesulluogodilavoro(D.Leg.vo626/94,D.P.R.547/55,D.P.R.303/56,D.Leg.vo277/91, ... )ma ci sipreoccupavadeiproblemi legatiallasicurezza solo dopo un infortunio o un evento catastrofico ( incendio, terremoto,... ) o dopo un’ispezionedell’OrganodiVigilanza(Usl,VigilidelFuoco,...).Adesso, a prescindere dagli eventi dannosi accaduti ( che costituiscono comunque un’informazione preziosa ) occorre attuare una serie di adempimenti. La Legge 81/2008

Cosa è? E’ una Legge che riguarda la salute e la sicurezza dei lavoratori sul luogo di lavoro. Imponeva un cambio di mentalità ed un’attenzione costante ai problemi legati alla sicurezza.

A chi è rivolto? A tutte le attività, pubbliche e private

Chi è coinvolto? La Legge riguarda tutti i lavoratori, obbligati a collaborare (sono previste sanzioni penali piuttosto pesanti per tutti ) a partire dal Datore di Lavoro fino al lavoratore. Non ci si può disinteressare del problema sicurezza.

il Datore di Lavoro (il capo dell’azienda, il dirigente scolastico) è obbligato ad effettuare una valutazione dei rischi esistenti per il proprio personale nei propri luoghi di lavo-ro. Questo perché per valutare occorre conoscere e capire i problemi relativi alla salute ed alla sicurezza sul luogo di lavoro. La valutazione effettuata deve essere riportata in un documento chiamato

“Documento di Valutazione dei Rischi” che rappresenta quindi un elaborato

all’interno del quale è riportata l’analisi dei problemi esistenti da risolvere in materia di sicurezza e salute sul luogo di lavoro, ed il programma previsto per la risoluzione di tali problemi. Si tratta quindi di una “fotografia” sui problemi di sicurezza.

Quindi sicurezza:

4 Preventiva;

4 Programmata;

4 Continuativa.

LE VALUTAZIONI DEI RISCHI OMNICOMPRENSIVA FRA CUI, AD ESEMPIO:

- valutazione del rischio incendio;

- valutazione del rischio chimico;

- valutazione del rischio biologico;

- valutazione del rischio Rumore;

- valutazione del rischio movimentazione manuale dei carichi;

- valutazione del rischio derivante da campi elettromagnetici;

- valutazione del rischio atmosfere esplosive

Ma ... chi si deve occupare di sicurezza? Il Datore di Lavoro; Dirigenti e preposti (Capo squadra, professori..); I Lavoratori ( Tutti );

Il Servizio di Prevenzione e Protezione...

Cosa è? è un gruppo di persone che deve organizzare il sistema sicurezza all’interno dell’Azienda. Non sono le sole persone che si devono preoccupare della sicurezza: tutti dobbiamo prendere parte a questo nuovo modo di lavorare. Il Servizio di Prevenzione e Protezione deve solo organizzare e gestire questi aspetti. E’ a disposizione di tutti i lavoratori tramite un rappresentante e deve essere un punto di riferimento costante per tutti. Il Servizio di Prevenzione e Protezione è costituito da ( composizione minima ):

4 Datore di Lavoro;

4 Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione;

4 A supporto del servizio è presente, inoltre, il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza;

4 Medico competente.

Il Datore di Lavoro è il protagonista principale della svolta: è a lui che sono rivolti gli obblighi principali.

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Ma...Attenzione...sono coinvolti, responsabilizzati e sanzionati anche:

4 Dirigenti e Preposti

4 Lavoratori;

4 Il Medico competente

Tutti devono collaborare e partecipare!!

Ma Come?

Prima di tutto attraverso alcuni principi generali

• Individuazione e valutazione dei rischi presenti nelle attività lavorative;

• Una corretta applicazione delle norme esistenti in materia di prevenzione, sicurezza ed igiene sul lavoro

• Redazione di un documento di valutazione dei rischi;

• Eliminazionedeirischie,oveciònonsiapossibile,lororiduzionealminimo;

• Sostituzionediciòcheèpericolosoconciòchenonloè;

• Istruzionedeilavoratoriperunacorrettagestionedell’emergenza;

• Ingenerale una maggiore attenzione a tutti i fattori di rischio ed una corretta azione di prevenzione;

La sicurezza è un percorso da fare tutti insieme!!

4.2 Doveri e obblighi di tutti i lavoratori

Ogni lavoratoredeveprendersi curadellapropria salutee sicurezzaediquelladellealtrepersone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro.

I lavoratori devono contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all’adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Devono osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione.

Devono utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto, nonche’ i dispositivi di sicurezza.

Devono utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione.

Devono segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi, nonche’ qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza.

Nondevono rimuovereomodificare senzaautorizzazione idispositividi sicurezzaodisegnalazione o di controllo.

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4.3 Concetti generali

Prevenzione: insieme di tutte le azioni che servono per impedire che accada un evento dannoso (valutazione dei rischi, regolare controllo e manutenzione degli impianti, procedure…)

Protezione: Insieme di tutte le misure che servono a limitare i danni quando è già successo qualcosa(Pianodiemergenza,Uscitedisicurezza,illuminazionediemergenza,idranti…)

PREVENZIONE + PROTEZIONE =_________________ SICUREZZA

SICUREZZA O EMERGENZA?

Sicurezza: Insieme di azioni di prevenzione e protezione continuative nel tempo (manutenzione degli impianti, verifiche, , illuminazione di emergenza, idranti, estintori ecc…)

Emergenza: Insieme di azioni da mettere in atto quando si verifica un evento dannoso (anche naturale): incendi, alluvioni, terremoti ecc. Le azioni da mettere in atto sono contenute nel PIANODIEMERGENZA

L’emergenza è un sottoinsieme della sicurezza

Emergenza

SICUREZZA

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PERICOLO

Proprietàdiunaattrezzaturaodiunasostanzachepuòcreareundanno(infortunio)

RISCHIO

Probabilità che si verifichi un danno

Il Triangolo del Fuoco

La sicurezza e i triangoli

Il Triangolo della sicurezza

Luogo di lavoro

Lavoratore

Attività

Attrezzature

Combustibile

Comburente Innesco

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4.4 II RISCHI PRINCIPALI SUL LUOGO DI LAVORO

wRischio infortuni

w Rischi elettrici

wRischi derivanti dall’uso di macchine e attrezzature

w Cadute dall’alto

w Rischio Rumore

w Rischio Vibrazioni

w I Rischi Incendio ed Esplosione

w Il Rischio Chimico

w Rischio Soffocamento

4.4.1 IL RISCHIO INFORTUNI

L’infortunio: Un evento traumatico dovuto ad un comportamentosbagliato, alla mancanza di utilizzo di dispositivi di protezione individuale (casco, scarpe antinfortunistiche, occhiali di protezione…) o alla mancanza di una protezione su un’attrezzatura o su una postazionedilavoro.L’infortuniopuòesseredovutoadunurto,unacaduta, uno schiacciamento epuòdeterminare tagli, lesioni e altridanni fisici anche gravi e permanenti.

Esempi di attività in cui è presente il rischio infortuni: tutte le attività lavorativeperchésipuòcaderesuunpavimentoscivoloso,Sipuòcaderedaunascala,cisipuòtagliareseunaseganonhaunaprotezioneadeguata,cisipuòustionaresenonsihannoiguantimentresiutilizzanosostanzechimichepericolose:ilrischioinfortunièilpiùfrequenteperchépuòesseredappertutto.

Che cosa fare per proteggersi? Utilizzaredispositividiprotezioneindividuale(scarpe,caschi)tuttele volte che è presente un pericolo, tenere comportamenti corretti e soprattutto non rimuovere le protezioni sulle attrezzature e sulle macchine.

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Il Rischio elettrico: Il passaggio di una corrente elettrica attraverso il corpo umano che come sappiamo, essendo costituito in gran parte da liquidi, è un buon conduttore che si lascia attraversare facilmente dalle cariche elettriche, determina una elettrocuzione (prendiamo “la scossa”). Si verifica così una folgorazione che può determinare lesionigravi (fino alla morte) e patologie. Il rischio elettrico si intende anche riferito alla possibilità di innescare incendi o causare esplosioni. Per approfondire il rischio elettrico vai al capitolo __

Esempi di attività in cui è presente il rischio elettrico: tutte le attività lavorativeperchénoncisonoattivitào luoghi di lavoro in cui non sia presente un impianto elettrico.Cisonoperòattivitàincuiilrischioelettricoèpiùalto:elettricisti,impresechefannomanutenzionedi attrezzature, cantieri,

Che cosa fare per proteggersi?: Sugli impianti elettrici puòinterveniresolopersonalequalificatoeabilitato.Nessunochenonsiaabilitatopuòinterveniresugliimpianti elettrici.

4.4.2 IL RISCHIO ELETTRICO 4.4.3 RISCHI DERIVANTI DALL’USO DI MACCHINE E ATTREZZATURE

Macchine e attrezzature di lavoro: qualsiasi macchina, apparecchio, utensile od impianto destinato ad essere usato durante il lavoro; Tutte le macchine e le attrezzature che hanno organi in movimento, possono causare infortuni anche molto gravi a causa di:

Urti,taglioschiacciamenti;

cesoiamento;

impigliamento;

trascinamento;

perforazione;

abrasione;

proiezione di parti (della macchina o pezzi lavorati);

perdita di stabilita (della macchina o di parti);

scivolamento

Tutte le parti in movimento devono essere protette oppure non devono essere accessibili. Zona pericolosa: qualsiasi zona all’interno o in prossimità di una attrezzatura di lavoro nella quale la presenza di un lavoratore costituisce un rischio per la salute o la sicurezza dello stesso (anche zone soggette a proiezioni di materiali o schegge, nastri, apparecchi di sollevamento, ….)

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Esempi di Macchine e attrezzature: Sega circolare, betoniera per il cantiere, Macchine complesse (tornio, cesoia, sega a nastro…)

Che cosa fare per proteggersi?

Utilizzare dispositivi di protezione individuale (Guanti, scarpe, caschi) tutte le volte che è presente un pericolo, tenere comportamenti corretti e soprattutto non rimuovere le protezioni sulle attrezzature e sullemacchine,Non indossare abiti troppo larghi chepossano causareimpigliamento, raccogliere i capelli sempre per evitare impigliamento.

Quali sono le protezioni più comuni sulle macchine e attrezzature?: Protezioni fisiche (barriere) di tutte le parti in movimento, dispositivi automatici di blocco, pulsanti di arresto di emergenza.

Protezioni attive e Passive

Capelli cortiAbiti aderenti

I rischi generali da considerare per qualsiasi tipologia di macchina possono essere i seguenti:

Misura diprevenzione

Rischio di impigliamento

Contatti accidentali

Barriere fisicheFotocellule

Comandi doppi...

Protezioni passivePosizionamento corretto

delle macchine (pendenza,carichi massimi,

ammissibili...)

I rischi generali da considerare per qualsiasi tipologia di macchina possono essere i seguenti:

Misura diprevenzione

Ribaltamento Investimento

Organizzazione logistica

dei Servizi scolastici*

78 _Insegnare sicurezza 10-16 anni Insegnare sicurezza 10-16 anni _ 79

4.4.4 CADUTE DALL’ALTO

Le cadute dall’alto: Tutte le volte che un lavoratore è su un posto di lavoro ad altezza superiore a 2 metri, è presente il rischio di caduta dall’alto. Il pericolo è determinato dall’altezza e il rischio dalla probabilità di cadere. I posti di lavoro devono essere protetti conto la caduta. Ancheunabucaprofondapuòcausareunacadutanelvuoto.Ilrischioaumentasenoncisonoprotezioni adeguate o se il lavoratore le rimuove.

Esempi di attività in cui è presente il rischio di caduta dall’alto: Cantieri edili, piattaforme aeree:::::::::::::::

Che cosa fare per proteggersi?

Utilizzaredispositividiprotezioneindividuale(imbragaturedisicurezza),parapetti,ponteggicompleti di protezioni

4.4.5 IL RISCHIO RUMORE

Il Rumore: Qualsiasi suono indesiderabile e potenzialmente pericoloso che si produce durante l’attività lavorativaa causadell’utilizzodi attrezzature:Unaesposizionea livellidi rumoreelevatopuòdeterminaredanniall’apparatouditivo (anche sordità temporanea)edeffettiindesiderati quali insonnia, disturbi digestivi aumento della pressione. Esposizioni prolungate nel tempo a dosi elevate di rumore possono provocare anche la perdita permanente dell’udito.

Esempi di attività in cui è presente il rischio rumore:

Tagliare l’erba nei giardini pubblici; usare un trapano; usare una sega elettrica.

Che cosa fare per proteggersi? Utilizzarecuffie,archetti,tappiperleorecchie,usareattrezzaturechefaccinomenorumore.

80 _Insegnare sicurezza 10-16 anni Insegnare sicurezza 10-16 anni _ 81

Esempi di livelli di rumore 4.4.6 IL RISCHIO VIBRAZIONI

Le vibrazioni: Le vibrazioni trasmesse dalle attrezzature e dalle macchine alle braccia o al corpointero,possonoprovocaredanniallacircolazioneo,neicasipiùgravieripetuti,anchealterazionidellasensibilità,sensazionididoloreealtremalattiepiùgravi.

Esempi di attività in cui è presente il rischio vibrazioni: Attività in cui si utilizzano attrezzature come motoseghe, trapani, ma anche mezzi da cantiere come escavatori, pale o attività di guida come autisti di autobus.

Che cosa fare per proteggersi? Utilizzareattrezzaturecheproducanopochevibrazioni,utilizzareguantiantivibranti,mezzicon sedili che riducono le vibrazioni, non usare le attrezzature per periodi troppo lunghi.

82 _Insegnare sicurezza 10-16 anni Insegnare sicurezza 10-16 anni _ 83

4.4.7 I RISCHI INCENDIO ED ESPLOSIONE Incendi ed esplosioni: Il rischio di un incendio o di un’esplosione si ha quando si forma un’ atmosfera esplosiva: una miscela con l’aria, a condizioni atmosferiche, di sostanze infiammabili allo stato di gas, vapori, nebbie o polveri in cui, dopo accensione, la combustione si propaga.

Esempi di attività in cui è presente il rischio incendio o esplosione: tutte le attività in cui si utilizzano

� Fiamme

� Materiali incandescenti

� Superfici calde

� Saldature, tagli

� Scintille elettriche

Che cosa fare per evitarle il rischio incendio o esplosione?

Esempi di misure di protezione contro le esplosioni.

� Fughe e emissioni

� Fughe e emissioni di gas, vapori, nebbie o polveri combustibili devono essere convogliati, aspirati o contenuti;

� si terranno in conto le scariche elettrostatiche che provengono dai lavoratori o dall’ambiente di lavoro e i lavoratori dovranno essere dotati di adeguati indumenti di lavoro per non determinare scariche elettrostatiche

� Impianti, attrezzature, sistemi di protezione e tutti i loro dispositivi di collegamento devono avere caratteristiche idonee per essere utilizzati senza rischio in un’atmosfera esplosiva.

� La struttura del luogo di lavoro deve essere stata progettata, costruita, tenuta in efficienza e utilizzata in modo tale che riduca al minimo i rischi di esplosione e di propagazione.

4.4.8 IL RISCHIO CHIMICO

Esempi di attività in cui è presente il rischio Chimico: tutte le attività in cui si utilizzano sostanze chimiche o preparati: aziende che producono prodotti chimici, imprese di pulizie (che usano prodotti chimici); imprese farmaceutiche…..

condizione di lavoro per la quale sussiste la possibilità che agenti chimici pericolosi, tal quali o sottoforma di emissioni (polveri, fumi, nebbie, gas e vapori) possano essere assorbiti dall’organismo attraverso;

Il Rischio Chimico

ESPOSIZIONE

INGESTIONE CONTATTO CUTANEO

INALAZIONE

Assorbimento gastrico

Assorbimento transcutaneo

Assorbimento polmonare

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Che cosa fare per proteggersi? :Utilizzareidoneidispositividiprotezioneindividuale(guanti,mascherine, tute, occhiali) in base alla pericolosità della sostanza che stiamo utilizzando.

Che cosa fare per ridurre i rischi? Ridurre al minimo la durata e l’intensità dell’esposizione; utilizzare metodi di lavorazione appropriati (sistemi di ventilazione , procedure per il trattamento dei prodotti, ridurre al minimo la manipolazione dei prodotti, selezionare i prodotti sostituendo, sepossibile,quellipiùpericolosiconaltrimenopericolosi…..)

Ricordiamoci dei simboli riportati sulle etichette

4.4.9 IL RISCHIO SOFFOCAMENTO

Rischio soffocamento: Tutte le volte che un lavoratore deve entrare in un ambiente confinato (pozzi,botti,cisterne,cunicoli,galleria…)devefaremoltaattenzioneperchépotrebberischiaredi morire soffocato a causa della mancanza di ossigeno o a causa della presenza di vapori nocivi (irritanti, tossici, corrosivi) per inalazione.

Esempi di attività in cui è presente il rischio vibrazioni: Attività di pulizia di botti, grandi serbatoi o cisterne, Attività all’interno di pozzi o cunicoli, attività di scavo gallerie.

Che cosa fare per proteggersi? Utilizzarebombolediossigenoomaschereparticolariperrespirare.Teneresempreuncontatto(ad esempio essere legati con una corda ad un compagno che rimane all’esterno).

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4.5 ESERCIZI

E’ un comportamento sicuro? SI NO

Perché

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Qual’è il rischio?

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E’ un comportamento sicuro? SI NO

Perché

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Qual’è il rischio?

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88 _Insegnare sicurezza 10-16 anni Insegnare sicurezza 10-16 anni _ 89

E’ ’ un comportamento sicuro? SI NO

Perché

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Qual’è il rischio?

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E’ un comportamento sicuro? SI NO

Perché

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Qual’è il rischio?

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E’ un comportamento sicuro? SI NO

Perché

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Qual’è il rischio?

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E’ un comportamento sicuro? SI NO

Perché

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Qual’è il rischio?

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92 _Insegnare sicurezza 10-16 anni

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Ed.09-2015