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VEDERE OTTICA & CONTATTOLOGIA Aci Castello ( CT ) - Via Re Martino, 152 Aci Sant’Antonio ( CT ) - Via Roma, 66/C Acireale ( CT ) - Via Vittorio Emanuele, 135 2. Q. - Settembre 2009 ( 0,50 - Solo in edicola ) Anno VII - Numero 9 - ° EDITORE: “ASSOCIAZIONE LA SVOLTA EDITRICE” DIRETTORE ELENA CARUSO Quindicinale - Tiratura 35.000 Copie Registrazione Tribunale di Catania N° 03 del 13/01/2003 - www.lasvolta.it PERIODICO REGIONALE DI INFORMAZIONE E CULTURA DISTRIBUZIONE GRATUITA Elena Caruso Dov’è finito il quarto potere? EDITORIALE ° Agenzia di Misterbianco ( CT ) Via Garibaldi, 481 - Tel. 095 464974 Sicilia, la nostra piccola grande famiglia cresce. La più grande Banca Siciliana dalla parte delle famiglie Agenzia di Misterbianco ( CT ) Via Garibaldi, 481 - Tel. 095 464974 Sicilia, la nostra piccola grande famiglia cresce. La più grande Banca Siciliana dalla parte delle famiglie Sull’istruzione non si accetta il dimagrimento forzato Scuola in bilico . Proteste da Nord a Sud per dire no Una riforma che mette i docenti precari in ginocchio di Simona Scandura S cioperi della fame, do- centi precari che s’inca- tenano davanti alle scuo- le, proteste e disperazione. E’ questo il volto del primo anno scolastico dell’era Gelmini. L’anno che, secondo molti, doveva rappresentare la svol- ta e il miglioramento, si tra- sforma in un vero e proprio pasticcio. Insegnanti precari abbandonati a se stessi, iner- mi dinnanzi a liste intermi- nabili di graduatorie che sembrano insormontabili. Secondo una stima del mini- stero dell’istruzione, sono 3.360 in Sicilia i docenti che nell’anno 2008/2009 aveva- no una supplenza annuale che quest’anno non avranno più. Bisognerebbe aggiun- gere a questi, gli insegnanti che non hanno ottenuto un incarico l’anno scorso e il personale ATA (Ausiliari Tecnici Amministrativi). Un conteggio che solo nell’isola ammonta a più di seimila ta- gli, con penalizzazioni mag- giori alle scuole primarie. Una scure che si abbatte so- prattutto al sud, dove ancora prima delle proteste era par- tita la migrazione di settem- bre: migliaia di docenti del Sud sono andati ad iscriversi nelle graduatorie del Nord, senza nessun risultato. Professori cinquantenni, precari da sempre, con figli a carico da mantenere si ritro- veranno disoccupati. Per loro un indennizzo pari al 60% dello stipendio e vane speranze date dai progetti fi- nanziati dalla Regione che potrebbero ripescare alcuni docenti inseriti nelle gradua- torie. Un intervento tampone cui si cerca di ricorrere an- che in Sicilia, dove la Regio- ne discute di un protocollo d’intesa destinato a favorire l’inserimento degli alunni disabili nelle scuole. Una si- tuazione insostenibile, dove si cerca di salvare il salvabi- le. Cosi quello che dovrebbe essere considerato un sacro- santo diritto, il lavoro, diven- ta un desiderio. Docenti che scendono in piazza anche in mutande, rivolgendosi pure ai santi. E mentre la Regione sta tentando di salvare dei posti di lavoro per oltre 1500 pre- cari riguardanti materie lette- rarie scientifiche e personale ATA, il presidente Raffaele Lombardo, ha incontrato una delegazione di insegnanti precari, affermando di voler individuare una linea comu- ne di intervento da discutere con il Ministro Maria Stella Gelmini nei prossimi giorni. Una questione che non lascia indifferenti, perché nel mi- gliore dei casi (pochi) porte- rà gente precaria direttamen- te al pensionamento senza alcun passaggio di ruolo, se non, nel peggiore, manderà a casa oltre 25 mila famiglie che dopo 30 anni di impegno e dedizione, non avranno più un futuro. Intanto una mobilitazione di massa è prevista per in questi gior- ni a Palermo, che partirà da Piazza Marina alle dieci e si concluderà davanti alla pre- sidenza della Regione. La scuola non si ferma. ATTUALITÁ A PAG. 3 “Il miglior presidente che l’Italia abbia mai avuto…” Fra veline e narcisismi Wildiani alla Dorian Gray del Premier, più attenzione ai problemi veri… IL CASO E le mense scolastiche? Una su tre è irregolare “Il problema è che gli standard di qualità sono in peggioramento a causa della crisi economica” Economia La Sicilia in bella mostra Un modo concreto di promuovere lo sviluppo economico esportando le nostre eccellenze Ristorante - Pizzeria - Sala Ricevimenti Via Torretta, 80 - Piano D’Api Acireale ( CT ) Tel. 095 7652677 - www.agriturismoakis.it da noi tutto è all’insegna della tranquillità e per riscoprire i piaceri di un tempo . . . Studio fotografico Edoardo Puglisi & Riccardo Marino CATANIA - via Montesano, 28 Tel. Fax 095 325235 - Cell. 3382110250 - 328 6226336 www.phgeneration.com - [email protected] A PAG. 2 A PAG. 5 Cultura LIBRI “Più scuro di mezzanotte” il romanzo di Salvo Sottile L’informazione o è libera o non è in- formazione”. Tono perentorio, parole decise, intrise di una forza che non ne annebbia la comprensione. Don Luigi Ciot- ti ha espresso in questa frase, pregnante di significato, quanto di terribile sta accadendo nel giornalismo di oggi. Da provare compassione. E vergogna. Qui se c’è una barzelletta non è certo quel- la dei cattocomunisti, ma di quanti ipocri- tamente parlano ancora di deontologia, di libertà di espressione. Il caso Boffo la dice più che lunga sull’atteggiamento di chi è passato dal similpopulismo al radicalismo ideologico, al controllo mediatico, inducen- do alla semilibertà di stampa, ad un’infin- garda semicensura. Succede allora che i grandi editori, pu- sillanimi, stringono sodalizi con un potere politico fautore del mors tua vita mea, un potere che, infischiandosene delle critiche costruttive, non vuole rogne ed è pronto a “ghigliottinare” chiunque osi calunniarlo. Sempre se di calunnia si parla. Il pluralismo?Non si sa così che fine ab- bia fatto. Pare essersi cementato un subdolo impasto di intimidazioni e ammonimenti da annientarlo del tutto, lasciando grossi lividi nel giornalismo italiano nonostante si parli già di ciclo politico, berlusconiano, in fase calante. Sarà pur vero ma l’informazione intanto rischia di arenarsi, polarizzata tra chi (molti e grandi) si limita a seguire un atteggiamento political correct evitando le ire pugnaci di un premier ai limiti dell’onni- potenza e chi (pochissimi e piccoli) non ha nulla da perdere e non rinuncia ad un valore costituzionale qual è la libertà di stampa, che si richiama ad un giornalismo vero fatto consumando tacchi e suole. Per queste ragioni, la manifestazione del 19 settembre organizzata dalla Fnsi ha una gran- de valenza, quella di gridare alla più grande inadeguatezza politica degli ultimi tempi: l’assenza del rispetto, quasi il disprezzo per quell’articolo 21 che da più di mezzo secolo è sacrosanta espressione di pensiero.

La Svolta - 2° Edizione Settembre 2009

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La Svolta - 2° Edizione Settembre 2009

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Page 1: La Svolta - 2° Edizione Settembre 2009

VEDEREOTTICA & CONTATTOLOGIA

Aci Castello (CT) - Via Re Martino, 152 Aci Sant’Antonio (CT) - Via Roma, 66/C Acireale (CT) - Via Vittorio Emanuele, 135

2. Q. - Settembre 2009 ( € 0,50 - Solo in edicola )Anno VII - Numero 9 - °

EDITORE: “ASSOCIAZIONE LA SVOLTA EDITRICE”DIRETTORE ELENA CARUSOQuindicinale - Tiratura 35.000 Copie Registrazione Tribunale di Catania N° 03 del 13/01/2003 - www.lasvolta.it

PERIODICO REGIONALE DI INFORMAZIONE E CULTURA

DISTRIBUZIONE GRATUITA

Elena Caruso

Dov’è fi nito ilquarto potere?

EDITORIALE

°

Agenzia di Misterbianco (CT)Via Garibaldi, 481 - Tel. 095 464974

Sicilia, la nostra piccolagrande famiglia cresce.

La più grandeBanca Siciliana

dalla partedelle famiglie

Agenzia di Misterbianco (CT)Via Garibaldi, 481 - Tel. 095 464974

Sicilia, la nostra piccolagrande famiglia cresce.

La più grandeBanca Siciliana

dalla partedelle famiglie

Sull’istruzione non si accetta il dimagrimento forzatoScuola in bilico. Proteste da Nord a Sud per dire noUna riforma che mette i docenti precari in ginocchiodi Simona Scandura

S cioperi della fame, do-centi precari che s’inca-tenano davanti alle scuo-

le, proteste e disperazione. E’ questo il volto del primo anno scolastico dell’era Gelmini.

L’anno che, secondo molti, doveva rappresentare la svol-ta e il miglioramento, si tra-sforma in un vero e proprio pasticcio. Insegnanti precari abbandonati a se stessi, iner-mi dinnanzi a liste intermi-nabili di graduatorie che sembrano insormontabili. Secondo una stima del mini-stero dell’istruzione, sono 3.360 in Sicilia i docenti che nell’anno 2008/2009 aveva-no una supplenza annuale che quest’anno non avranno più. Bisognerebbe aggiun-gere a questi, gli insegnanti che non hanno ottenuto un incarico l’anno scorso e il personale ATA (Ausiliari Tecnici Amministrativi). Un conteggio che solo nell’isola ammonta a più di seimila ta-gli, con penalizzazioni mag-giori alle scuole primarie. Una scure che si abbatte so-prattutto al sud, dove ancora prima delle proteste era par-tita la migrazione di settem-bre: migliaia di docenti del Sud sono andati ad iscriversi nelle graduatorie del Nord, senza nessun risultato.

Professori cinquantenni, precari da sempre, con fi gli a carico da mantenere si ritro-

veranno disoccupati.Per loro un indennizzo pari

al 60% dello stipendio e vane speranze date dai progetti fi -nanziati dalla Regione che potrebbero ripescare alcuni docenti inseriti nelle gradua-torie. Un intervento tampone cui si cerca di ricorrere an-che in Sicilia, dove la Regio-ne discute di un protocollo d’intesa destinato a favorire l’inserimento degli alunni disabili nelle scuole. Una si-tuazione insostenibile, dove si cerca di salvare il salvabi-le. Cosi quello che dovrebbe essere considerato un sacro-

santo diritto, il lavoro, diven-ta un desiderio. Docenti che scendono in piazza anche in mutande, rivolgendosi pure ai santi.

E mentre la Regione sta tentando di salvare dei posti di lavoro per oltre 1500 pre-cari riguardanti materie lette-rarie scientifi che e personale ATA, il presidente Raffaele Lombardo, ha incontrato una delegazione di insegnanti precari, affermando di voler individuare una linea comu-ne di intervento da discutere con il Ministro Maria Stella Gelmini nei prossimi giorni.

Una questione che non lascia indifferenti, perché nel mi-gliore dei casi (pochi) porte-rà gente precaria direttamen-te al pensionamento senza alcun passaggio di ruolo, se non, nel peggiore, manderà a casa oltre 25 mila famiglie che dopo 30 anni di impegno e dedizione, non avranno più un futuro. Intanto una mobilitazione di massa è prevista per in questi gior-ni a Palermo, che partirà da Piazza Marina alle dieci e si concluderà davanti alla pre-sidenza della Regione. La scuola non si ferma.

ATTUALITÁ

A PAG. 3

“Il miglior presidente che l’Italia abbia mai avuto…”Fra veline e narcisismi Wildiani alla Dorian Gray del Premier, più attenzione ai problemi veri…

IL CASOE le mense scolastiche? Una su tre è irregolare“Il problema è che gli standard di qualità sono in peggioramento a causa della crisi economica”

EconomiaLa Sicilia in bella mostraU n m o d o c o n c r e t o di promuovere lo sviluppo economico esportando le nostre eccellenze

Ristorante - Pizzeria - Sala RicevimentiViaTorretta, 80 - Piano D’Api Acireale (CT)Tel. 095 7652677 - www.agriturismoakis.it

da noi tuttoè all’insegnadella tranquillitàe per riscoprirei piaceri di un tempo . . .

Studio fotografico

Edoardo Puglisi & Riccardo Marino

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A PAG. 5

CulturaLIBRI“Più scuro dimezzanotte” il romanzo diSalvo Sottile

L’informazione o è libera o non è in-formazione”. Tono perentorio, parole decise, intrise di una forza che non ne

annebbia la comprensione. Don Luigi Ciot-ti ha espresso in questa frase, pregnante di signifi cato, quanto di terribile sta accadendo nel giornalismo di oggi.

Da provare compassione. E vergogna.Qui se c’è una barzelletta non è certo quel-

la dei cattocomunisti, ma di quanti ipocri-tamente parlano ancora di deontologia, di libertà di espressione. Il caso Boffo la dice più che lunga sull’atteggiamento di chi è passato dal similpopulismo al radicalismo ideologico, al controllo mediatico, inducen-do alla semilibertà di stampa, ad un’infi n-garda semicensura.

Succede allora che i grandi editori, pu-sillanimi, stringono sodalizi con un potere politico fautore del mors tua vita mea, un potere che, infi schiandosene delle critiche costruttive, non vuole rogne ed è pronto a “ghigliottinare” chiunque osi calunniarlo. Sempre se di calunnia si parla.

Il pluralismo?Non si sa così che fi ne ab-bia fatto. Pare essersi cementato un subdolo impasto di intimidazioni e ammonimenti da annientarlo del tutto, lasciando grossi lividi nel giornalismo italiano nonostante si parli già di ciclo politico, berlusconiano, in fase calante. Sarà pur vero ma l’informazione intanto rischia di arenarsi, polarizzata tra chi (molti e grandi) si limita a seguire un atteggiamento political correct evitando le ire pugnaci di un premier ai limiti dell’onni-potenza e chi (pochissimi e piccoli) non ha nulla da perdere e non rinuncia ad un valore costituzionale qual è la libertà di stampa, che si richiama ad un giornalismo vero fatto consumando tacchi e suole.

Per queste ragioni, la manifestazione del 19 settembre organizzata dalla Fnsi ha una gran-de valenza, quella di gridare alla più grande inadeguatezza politica degli ultimi tempi: l’assenza del rispetto, quasi il disprezzo per quell’articolo 21 che da più di mezzo secolo è sacrosanta espressione di pensiero.

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2 2° Q. - Settembre 2009 LA SVOLTA

Attualità

di Patrizia Anastasi

C ibo scaduto, apparecchiature non a norma e igiene non rispettata. Questo il quadro che hanno rile-

vato i Nas, dopo aver condotto oltre 170 controlli nei primi otto mesi dell’anno. Insomma, in Italia, una mensa scolastica su tre è irregolare.

A pochi giorni dall’apertura dell’anno scolastico, oltre ai timori per la possibile pandemia infl uenzale che tiene tutti col fi ato sospeso, si aggiungono le preoccu-pazioni per la qualità del cibo che i no-stri bambini mangiano a scuola.

Durante i controlli effettuati fra il gen-naio e l’agosto dello scorso anno su 174 strutture dai Carabinieri del Nucleo Anti Sofi sticazioni, ben 101 sono incappa-te in qualche contestazione. Quindici

le strutture chiuse, 3,6 le tonnellate di alimenti sequestrate, con la denuncia di 28 persone e l’invio di 44 segnalazioni all’autorità amministrativa. Le irrego-larità, hanno spiegato i Nas, sono state ravvisate un po’ in tutta Italia, a macchia di leopardo.

Fortunatamente, comunque, gli effetti nocivi sulla salute degli alunni non sono stati gravi: in base a quanto risulta ai Nas non si è mai andati oltre i malori intestinali e disordini alimentari.

“Ma ogni anno sono quasi due mi-lioni i piccoli e piccolissimi utenti che lasciano il pranzo preparato in casa per quello somministrato a mensa” avverte la Coldiretti che sottolinea l’importanza dell’uso di cibi sani, a chilometro zero, ossia di produzione locale. “Il problema

è che gli standard di qualità sono in peg-gioramento a causa della crisi economi-ca” denuncia l’associazione di settore Ancst-Legacoop. “Con un’esplosione del lavoro nero e una grave carenza nei controlli pubblici”.

L’associazione dei Consumatori CODI-CI chiede che siano resi noti gli istituti irregolari e invita i genitori a chiedere il rimborso delle spese pagate per il servizio quando questo si sia rivelato scadente e non a norma: così l’associazione in tema di mense scolastiche. Secondo gli ultimi controlli Nas, su 174 strutture scolasti-che, 101 sono state contestate. I controlli hanno portato alla chiusura di 15 strutture e al sequestro di 3,6 tonnellate di alimen-ti, con 28 persone denunciate e 44 segna-lazioni all’autorità amministrativa.

E le mense scolastiche? Una su tre è irregolare“Il problema è che gli standard di qualità sono in peggioramento a causa della crisi economica”

Via Caponnetto, 13 - Motta S.Anastasia (CT) - Tel. 095 306088 Fax 095 309094 - www.hotelvalledegliulivi.it

Via Paolo Vasta, 171Acireale (CT)

Ricordi per Sempre

di Giovanna Raimondo

M egalomania? Strapotere da pienezza di sé? Smo-dato narcisismo? Forse.

O forse, semplicemente, “dab-benaggine…”. Termine, si badi, non offensivo, ma semplicemente esplicativo dell’unica maniera in cui poteva esser qualifi cata l’ulti-ma, non certo felice, autocelebra-zione di Silvio Berlusconi: “ Sono di gran lunga il miglior Presidente del Consiglio che l’Italia abbia mai avuto nei 150 anni della sua storia”. E giù a citar sondaggi sul gradimento degli italiani, impla-cabilmente smentiti, facile a con-statarsi, dai terribili commenti di scherno, insofferenza e “commi-serazione” nei vari forum e social network. Per non parlare delle scontate, repliche dell’opposizio-ne: occasione troppo ghiotta.

Sarà, nessuno neghi i tanti meriti ed il suo aver certamente contribuito in modo assoluta-mente determinante a fare la sto-ria della Repubblica, ma possi-

bile gli sia sfuggita, e gli sfugga ancora, l’inopportunità di certe “uscite” alla maniera del Wil-diano Dorian Gray? Come se, inconsapevole di tutto ciò che sarebbe bene evitare onde non tirarsi addosso altri strali, ser-visse su piatti d’argento ulteriori “imput”all’attacco personale ?

“D’ora in poi risponderò su tutto…”Come ha subito iniziato a fare in occasione del vertice italo-

spagnolo alla Maddalena, se lecito dire “pavoneggiandosi”, da macho latino che mai si smentisce, su cer-te “questioni” assolutamente non pertinenti, disgraziatamente legit-timando analoghe domande futu-re, certamente non relegate alla sua sola persona. Rispondendo, per di più, ad una domanda cap-ziosa e volutamente provocatoria, posta da un cronista non italiano e al cospetto di uno Zapatero il cui

volto, visibilmente esterrefatto, di-ceva praticamente tutto…

A chi importa? Di certo sì ai de-trattori, ben rimpinzati da infor-mazioni francamente inopportu-ne e molto lontane dalla politica, ancor più invogliati, per questo, a continuare nell’accorta e certosi-na opera di ricerca di tutto quan-to possa subdolamente nuocere. Di certo sì alle, purtroppo tante, “veline” , “ soubrettine” e “mere-trici”, pardon, “escort”, di turno. Si consenta il termine, Non per essere brutali, ma in quanto, fosse vero quel che emerge dall’inchie-sta di Bari, sfugge, con tutta la buona volontà del mondo, la vera differenza fra queste “signore” e quelle che si vedono abitualmente sui bordi di molte strade… Usate “ una tantum” in cambio di qual-cosa, da chicchessia, in modo de-precabile e certo non qualifi cante per ambedue le parti. Nello stes-so identico modo. Pura poesia… Terra terra e volgare.

“Veline” che, ovviamente total-

mente sprovviste di qualsiasi “cre-denziale”, puntano alla visibilità ed alla fama, delle quali poco c’im-porta (beninteso, non eticamente e men che meno “emotivamente”, ma da un punto di vista di cresci-ta della società civile) fi nché non pensino di poter essere collocate in posizioni assolutamente inadat-te a loro. “Soubrettine”che, invece di esser mortifi cate e stroncate per la loro squallida scalata da donni-ne da poco, benefi ciano quasi, per gentile concessione di “reporter” e “fotografi ”, degli onori tributati alle regine, come ben dimostrato dall’accoglienza riservata a Vene-zia a Noemi Letizia, la stessa che giudicava ingiusti gli attacchi al Premier, da lei defi nito “Una bra-va persona”. Meno male. Perché a giudicare da come abbia approfi t-tato delle “luci della ribalta”, sem-brava proprio pensasse ben altra cosa… Alla faccia del “Papi”.

Purtroppo,ci vuole ben altro. Ad esempio più attenzione ai proble-mi veri, come osservato e chiesto

da un assennato ed equilibrato Gianfranco Fini, l’unico ad aver compreso che senza dialogo, reci-proco rispetto e confronto il Pdl, neonato partito del quale stiamo ancora tentando di comprendere i valori unitari portanti, rischia l’implosione. Cosa che il Premier, lungi dall’auto-sottolineare qualità diffi cilmente negabili, ma che sa-rebbe meglio gli venissero spon-taneamente riconosciute dagli ita-liani, farebbe bene a comprender presto. Insieme al fatto che le uni-che sue conquiste delle quali sia interessante sapere, siano quelle realizzate con l’operato politico. Quanto, poi, ai 18 anni di pena che, a suo dire, rischierebbe la D’Addario, il cui comportamento non può comunque che esser va-lutato come ignobile, moralmente abbietto ed inqualifi cabile, sareb-be giusto da parte sua, posto che insiste sull’essere stato calunniato, procedere con la querela. Che sia da monito ed a futura memoria. Tutto il resto è storia.

“Il miglior presidente che l’Italia abbia mai avuto…”Fra veline e narcisismi Wildiani alla Dorian Gray del Premier, più attenzione ai problemi veri…

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P arte il nuovo anno scolastico. Un inizio funestato, purtroppo, dai prevedibilissimi problemi legati all’attuazione della riforma varata dal Governo,

all’insegna di non semplici diffi coltà organizzative per i singoli Istituti scolastici dovute, soprattutto, al taglio delle cattedre, che in Sicilia toccherà circa 7000 unità fra docenti e personale Ata. Tagli che hanno inciso si-gnifi cativamente sulle linee decisionali che i dirigenti, in accordo con i relativi Consigli d’Istituto, hanno do-vuto seguire onde garantire la prosecuzione effi cace e fruttuosa non solo dell’orario prescelto, raramente in-feriore alle trenta ore, ma soprattutto della continuità dei moduli didattici, che come previsto dovranno solo gradualmente passare al maestro prevalente, già pre-scritto, invece, per le classi prime.

Una situazione, quella dei precari, diffi cile e delica-ta, sottolineata da inevitabili ed accorate proteste che hanno già spinto il Presidente della Regione, Raffaele Lombardo e l’Assessore Regionale alla Pubblica Istru-zione, Lino Leanza, a diversi incontri con gli stessi in-segnanti precari ed i Sindacati ed alla sottoscrizione, lo scorso 6 agosto, di un importante Protocollo con il Ministero della Pubblica Istruzione, che sarà defi nito entro fi ne mese.

Il Protocollo, che durerà due anni, mirato intelligen-temente al potenziamento di un settore particolarmente delicato quale quello dell’inserimento, dell’integra-zione e del potenziamento delle risorse formative di-sponibili in favore di ragazzi disabili ed a rischio di

marginalità, farà in modo che circa 1500 fra docenti e personale Ata potranno operare a supporto degli inse-gnanti di sostegno, benefi ciando del punteggio e man-

tenendo l’inserimento in graduatoria, con ripartizione delle ore di servizio calibrate in base alle necessità del-le singole scuole e garantendo gli stipendi grazie allo stanziamento di 10 milioni di euro provenienti dai fon-di Statali Pon Fesr 2007/2013 e da 40 milioni di euro stanziati dalla Regione attraverso i Por 2007/2013.

Un piano che è stato defi nito “ salva-precari”, che servirà certo a tamponare, ma non a risolvere, le que-stioni sollevate da una riforma che rischia di creare seri ostacoli alla modernizzazione degli strumenti educativi poiché, lungi dall’essere circoscrivibile “ soltanto” alla perdita di posti di lavoro, nella nostra isola maggiore rispetto ad altre regioni, è forse destinata ad incidere in modo non propriamente positivo sulle stesse dina-miche relazionali insegnante-alunno, che col modulo venivano invece sostanzialmente ottimizzate, tanto che l’averlo valutato, da parte di alcuni, quale una sorta di “ammortizzatore sociale” ci è parso eccessivo. A pre-scindere dal fatto che, se come si teme i nodi ci sono, verranno presto al pettine. G. R.

SICILIA. Avviato a breve il protocollo Ministero - Regione per la scuolaCirca 1500 fra docenti e personale Ata potranno operare a supporto degli insegnanti di sostegno

Le scuole statali siciliane hanno perso: 1.744 cattedre negli organici di diritto. 600 in quelli di fatto. 162 posti di personale tecnico-amministrativo 704 cattedre in meno nella scuola primaria. 380 posti di lavoro taliati nelle scuole superiori a fronte di un aumento delle iscrizioni, con classi numerose in media di 30 alunni.

Page 3: La Svolta - 2° Edizione Settembre 2009

di Francesca Putrino

La struttura di Etnapolis, che da centro commerciale si sta quasi tramutando in una

vera e propria città con scambi di relazioni e affari, si ingrandisce ancora. Ad inizio mese, infatti, il Ministro alla difesa, Ignazio La Russa e il commendatore Roberto Abate, hanno inaugu-rato il nuovo centro fieristico della Sicilia, l’Etnaexpo.

Una struttura fi eristica potreb-be rappresentare un volano per l’economia della regione, in quanto il complesso offre l’op-portunità ad operatori ed orga-nizzatori del settore fi eristico di ospitare vetrine settimanali a basso costo. Riesce ad offrire opportunità a realtà industriali e artigianali mettendo in mo-stra prodotti aziendali senza l’impiego di importanti risorse

economiche da destinarsi agli allestimenti.

Il centro verrà gestito dalla Italia Grandi Eventi di Fran-co Carlino e con la direzione di Turi La Piana. Progettato per offrire una sede ideale per

eventi di natura commerciale o socio culturale.

“Italia Grandi Eventi – dichia-ra Carlino - ha voluto accettare un’altra sfi da e mettersi in gioco. Abbiamo voluto creare un’area attrezzata che possa assorbire

tanto gli eventi di natura pri-vata quanto pubblica. In questo modo chi investe potrà trovare tutto ciò che gli serve senza do-versi preoccupare. La struttura fi eristica ha già un calendario degli eventi per il secondo seme-stre del 2009, anche se crediamo che diventerà un centro basilare per il comprensorio etneo a par-tire dal 2010 ”.

Il Ministro La russa, onorato per aver effettuato il taglio del nastro, ha dichiarato: “Bisognerebbe smettere di discutere continua-mente delle differenza tra nord, centro, e sud e cominciare ad es-sere più fattivi, solo così si potrà raggiungere l’obiettivo previsto - e continua - Quella che ci vor-rebbe ora è la convinzione che il meridione, e in particolar modo la Sicilia, deve essere considera-to emergenza nazionale”.

Etnaexpo rappresenta una “vetrina” importante, e quindi è necessario che questa real-tà si sposi con il territorio, in particolar modo con i comuni vicini, le produzioni artigiana-li, commerciali, e perché no,

anche industriali del nostro territorio. Rappresenta un’im-portante opportunità di rilancio per il nostro tessuto economico e offre la possibilità di un nuo-vo lancio occupazionale della nostra terra.

ETNAEXPO - Padiglione A 3.2 - Contrada Valcorrente, 23 95032 Belpasso - Tel/Fax 095 7867089 - www.etnaexpo.com

Il NuovoCentro Fieristico

della Sicilia

3 2° Q. - Settembre 2009LA SVOLTA Economia & Finanza

“Odissea occupazione in Sicilia: sono a rischio 30 mila posti di lavoro…”. “In Sicilia 12.300 occupati in più nel primo

trimestre del 2009…”. “Nell’Isola solo il 9% di occupati nell’industria…”. “Alla Trinacria ser-vono 700 mila posti di lavoro…”. La nostra regione ci ha proprio abituato a tutto, anche ai repentini cambiamenti sul fronte dei numeri, delle cifre nel settore economia. Leg-gendo la rassegna stampa semplicemente degli ultimi due anni, se non degli ultimi mesi, per vedere quali cambiamenti abbia effettuato real-mente la nostra terra, possiamo riscontrare un movimento altalenante circa i dati dell’occupa-zione, con il facile rischio di fare confusione. Dunque, procediamo con ordine e diciamo da subito che il dato più interessante è la forza rea-le che l’Isola possiede per uscire dalla crisi.

A denunciare l’allarmante “Odissea occupa-zione” era stata, nel gennaio scorso, “La Re-pubblica”: “Il 2009 – scriveva il quotidiano nelle pagine di Palermo – rischia di essere un anno di non ritorno per l’occupazione in Sicilia. I sindacati non hanno dubbi: in bilico ci sono 30 mila posti di lavoro nel settore edile, dell’in-dustria, dell’agroalimentare, del commercio, dei trasporti e dei call center… Non c’ è polo industriale e manifatturiero che non veda aperte vertenze con casse integrazioni che sembrano destinate a diventare licenziamenti. I piani in-dustriali dei più grandi gruppi presenti nell’Iso-la, dalla St Microeletronics alla Fiat, non danno alcuna certezza per il futuro e a piangerne le conseguenze immediate sono tutte le aziende che vi ruotano attorno.”

Tra i poli industriali e imprenditoriali siciliani nella tempesta della crisi ci sono anche i cantie-ri navali di Messina, le raffi nerie di Siracusa e provincia, lo stabilimento del Lingotto a Termini Imprese, l’Etna Valley a Catania. A sottolineare la situazione delicata e a rincarare la dose, è arri-vata la Cgil, che ha snocciolato alcuni dati secon-do cui nel 2008 si sono persi in Sicilia 14 mila posti di lavoro e altrettanti si rischia di perderne nell’anno in corso.

Qualche mese dopo, nell’aprile 2009, un altro dato interessante esce sulla situazione economi-ca dell’Isola: in Sicilia servono 700 mila posti di lavoro perché il tasso di occupazione sia uguale a quello registrato nel Centro-Nord. Per raggiun-gere l’obiettivo (fonte Siciliainformazioni), entro il 2015 (data utile per spendere, fi no alla fi ne, i fondi europei 2007-2013), l’occupazione do-vrebbe crescere a un ritmo del 5,73% ogni anno. Un percorso più che in salita, se si pensa che dal 2004 al 2007 la crescita è stata soltanto dell’1%.

È, invece, di appena qualche giorno fa la no-

tizia dei dati diffusi da Svimez (su fonti Istat e Rapporto 2009) sull’occupazione in Sicilia, dove nei primi tre mesi del 2009 si sono regi-strati 12.300 posti di lavoro in più e dove la par-te del leone l’hanno fatta i servizi, con 44 mila assunzioni. Anche questi, però, sono dati da leggere confrontandoli con altri settori: come l’industria, dove si registra invece un calo (-26 mila occupati) o l’agricoltura (-5.600). Nel contesto generale, comunque, scendono i disoc-cupati (-19 mila) con una riduzione del 7,3% rispetto al 2008: più di una marcia in più, tra l’altro, rispetto al resto del Mezzogiorno, dove la disoccupazione nello stesso periodo è cre-sciuta dello 0,2%. Anche sul fronte del Prodotto interno lordo, nel 2008 la nostra regione, come sottolinea lo Svimez, “ha registrato una cadu-ta del Pil meno accentuata rispetto al resto del Mezzogiorno: -0,7% contro l’1,1% del Sud, con una media annua favorevole nel periodo 2001-2008 (+0,8% contro +0,6% del Sud.”

La Sicilia, insomma, ce la può e ce la deve fare! Non è un commento tecnico né una in-fi ltrazione di ottimismo. È un’esortazione che ogni lavoratore, ogni cittadino di questa splen-dida Isola deve fare a se stesso e agli altri sici-liani. Il divario con il Nord e con il Centro da secoli potrebbe essere stato colmato, e invece… Criticare la classe dirigente, i politici, i palazzi del potere, signifi ca scaricare le responsabilità. E questo è un rischio che noi siciliani corriamo sempre. Attenzione, responsabilità e colpe che politici e classe dirigente hanno sicuramente, perché da decenni siamo governati da chi avreb-be dovuto fi nire le autostrade, e non l’ha fatto; completare le opere pubbliche, e non l’ha fatto; costruire ponti (nel Nord Europa con i ponti ci uniscono le nazioni!), e non l’ha fatto; creare occupazione, diffondere legalità, valorizzare l’arte e la cultura siciliane, esaltarne le tradizio-ni e i costumi… e invece niente è stato fatto…

Secondo i dati Svimez, infi ne, in Sicilia esisto-no ancora migranti e pendolari: “26 mila i parti-ti nel 2008 verso il Centro-Nord, a fronte di 15 mila rientri. 35 mila le persone che si spostano per lavoro fuori regione. Uno su tre va in Lom-bardia, uno su sette in Emilia Romagna. I pen-dolari siciliani sono soprattutto uomini (78% del totale), diplomati (45%) più che laureati (25%), impiegati nei servizi (68%). Oltre il 46% ha un livello professionale alto, il 97% lavora a tempo pieno, mentre quasi 1 su 3 è precario.”

Non più valigie di cartone né spago per legar-le, ma i nostri nuovi migranti dovrebbero, inve-ce, poter trovare lavoro qui e realizzarsi nella propria terra. Un’altra ferita aperta di cui la Sto-ria ci chiederà conto.

U n pizzico di vanità non gua-sta. E non è riferito soltanto alle donne e agli uomini che

amano il proprio corpo, la propria immagine, il proprio apparire. Può essere un buon consiglio anche in economia, per esempio per le tante vetrine che in Sicilia vengono alle-stite, sottoforma di fi ere e manife-stazioni espositive, della Pubblica Amministrazione o private, per esaltare i prodotti tipici locali, in qualunque campo. E sono tante an-che le manifestazioni nazionali ed estere a cui la nostra Isola prende parte con stand e allestimenti, per fare conoscere oltre lo Stretto le sue eccellenti produzioni.

È solo una testimonianza concreta delle reali possibilità di ripresa eco-nomica che possediamo. Ma se un formaggio prelibato piuttosto che una spiaggia affascinante per i tu-risti, se un componente elettronico o informatico piuttosto che un pez-zo pregiato dell’artigianato locale, possono fare esibire al meglio la Sicilia nel mondo, allora ben ven-gano le fi ere e tutti i loro elementi!

Sono tante le amministrazioni locali che lo hanno capito e che si stanno muovendo in tal senso. A cominciare dalla Regione Sicilia-na, che nel giugno di quest’anno, attraverso il dipartimento regionale del Turismo, ha varato il calendario per il secondo semestre 2009 dedi-cato alle manifestazioni fi eristiche e borsistiche a cui prenderà parte. L’agenda è fi tta, perché la Sicilia, secondo gli appuntamenti presi dal dipartimento, dovrà esporre a: Jata Tokyo, 17/20 Settembre; Top Resa Parigi, 22/25 Settembre; Salone Nautico di Genova, 3/11 Ottobre; Tti di Rimini, 16/17 Ottobre; Borsa Turismo congressuale di Roma, 5/6 Novembre; Wtm Londra, 9/12 No-vembre; Borsa del turismo scolasti-co di Genova 11/13 novembre.

Già dal piano promozionale varato per tutto il 2009, si era capito che il calendario fi eristico siciliano sarebbe stato intenso, comprendendo anche il Macef di Milano, la rassegna Sana

di Bologna, oltre a “Pret a´porter”, sempre a Milano; “Marmomac”, a Verona; “Artigiano in fi era”, nuo-vamente a Milano; “Made expo”, ancora a Milano; “Mia”, a Rimini; “Cibus”, a Parma.

Il “Made in Sicily”, insomma, è protagonista di fi ere e manifesta-zioni. Ma c’è anche un “Made in Etna” che è altrettanto operativo. Già, perché la Provincia di Catania, ad esempio, passa con disinvoltura, ma anche con grande successo e apprezzamento da parte del pubbli-co e degli operatori dei vari settori, da manifestazioni come il “Mercato del Contadino”, con prodotti tipici eccellenti proposti in vendita dal produttore-contadino direttamente al consumatore, con un notevole risparmio per le tasche dei catane-si, a “Job Orienta”, con particolare attenzione rivolta al mondo del la-voro, ma anche della formazione e dell’istruzione; e ancora, dal “Na-tale in Provincia” al “Natale alle Ciminiere”, dove la summa di tutte le culture, le tradizioni, i costumi, i miti e le leggende di Sicilia vengono messi in bella mostra per il piacere dei turisti e degli stessi siciliani; fi no ad arrivare a manifestazioni spe-cializzate, come Expo.bit, dedicata all’informatica, o a convegni e ap-puntamenti su temi specifi ci, come quelli dedicati alla Polizia locale e sicurezza stradale, o alla coopera-zione territoriale 2007-2013.

Che si tratti di arte o di artigiana-to, di informatica o di prodotti tipi-ci, di formaggi o di bed&breakfast

che propongono vacanze da sogno a poco prezzo, la musica non cam-bia: è quasi sempre un successo.

La speranza, adesso, è che un marchio “Made in Sicily” e magari anche “Made in Etna” esista dav-vero e che qualunque contraffazio-ne a danno della qualità dei nostri prodotti venga perseguita a norma di legge, con pene severe e multe salate. Come sta succedendo con i prodotti nazionali: è di questi gior-ni la notizia che la Legge 99/2009 in vigore da metà agosto sulla tu-tela del “Made in Italy” va avanti. La norma, varata dal ministro del-lo Sviluppo Economico, Claudio Scajola, e denominata “Disposi-zioni per lo sviluppo e l’internazio-nalizzazione delle imprese nonché in materia di energia”, inasprisce, infatti, le sanzioni contro le con-traffazioni di capi d’abbigliamen-to, calzature, settori manifatturieri e agroalimentari. “L’obiettivo, ha spiegato più volte il ministro, è quello di salvaguardare il sistema produttivo attraverso la tracciabilità delle merci. La norma vuole essere un aiuto alle imprese artigiane che da sempre producono in Italia, pre-servando e creando posti di lavoro”. Ed anche se il dibattito sull’effetti-va opportunità della legge è ancora aperto, la nostra considerazione è che il “tesoro di Sicilia” va tutelato. E anche messo in “bella mostra”! Per questo è auspicabile l’apertura di un dibattito anche locale, tutto siciliano, sulla opportunità di leggi e norme in tal senso.

Lavoro: siciliani, avanti tutta!Dopo i dati Svimez sull’economia nell’Isola, si diffonde un sano e giusto ottimismo sul fronte occupazione.Ma in Sicilia c’è ancora un popolo di migranti

La Sicilia in bella mostraSono sempre di più le manifestazioni fieristiche a cui la nostra terra partecipa, con i privati o la Pubblica Amministrazione. Un modo concreto di promuovere lo sviluppo economico esportando le nostre eccellenze

a cura di Antonio Iacona

Etnaexpo, importante opportunità di rilancio per l’economia sicilianaInaugurato ad Etnapolis, offre l’opportunità al settore fi eristico di ospitare vetrine settimanali a basso costo

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4 2° Q. - Settembre 2009 LA SVOLTA

Province Province in breve

di Renato MaisaniIl settore dell’istruzione, in Italia, sta attraversando un periodo tutt’altro che esaltante.

La riforma Gelmini e tutte le conseguenze da essa sorte, hanno mandato nel caos docenti, studenti e persino le strutture scolasti-che e universitarie, alle prese con una drastica riduzione di fondi.

Spinto anche da questa motivazione, l’Ateneo di Palermo ha imposto il pagamento di un ticket per l’ingresso all’università, al fine di far cassa e far così fronte alle spese di gestione non più coperte dai fondi stanziati.

Gli studenti, però, non hanno accolto affatto di buon grado il provvedimento e, stufi di dover subire in prima persona le conseguenze della crisi, hanno organizzato una contestazione in occasione dei test di ammissione.

Gli universitari, infatti, hanno vestito i panni di parcheggia-tori e, indossando le pettorine catarifrangenti, chiedevano a chiunque volesse entrare all’interno dell’università di viale delle Scienze, il pagamento di un pedaggio.

L’atteggiamento provocatorio ha raggiunto l’obiettivo di gene-rare caos e far sì che la voce degli studenti potesse arrivare diret-tamente al rettore Roberto Lagalla, destinatario, insieme con il ministro dell’istruzione Gelmini, della contestazione.

di Silvia CalannaOrmai è storia vecchia quella dei disservizi dell’Azienda Munici-pale dei Trasporti a Siracusa. Ma adesso siamo al limite della tolle-ranza e ciò non vale solo per gli sfortunati viaggiatori, ma anche per l’amministrazione.

E’ il sindaco Roberto Visentin a scendere in campo, con una lettera inviata al presidente Ast, ing. Dario Lo Bosco, per cono-scenza all’assessore regionale ai trasporti, on. Strano. La let-tera del primo cittadino lamenta l’inefficienza e la mancata pun-tualità di un servizio pubblico di trasporto urbano che si rivolge alla collettività. Visentin usa pa-role dure, facendo notare che un servizio come quello che attual-mente vige a Siracusa “oltre ad essere inutile, diventa dannoso”.

Ma non è la prima volta che

l’amministrazione comunale si confronta con i vertici Ast, già in passato si sono svolti degli incon-tri tesi a migliorare la situazione, ma senza risultati. I disagi con-tinuano: i pullman sono sporchi,

emettono vapori, passano troppo sporadicamente, saltano corse. Una condizione insostenibile per-ché l’Ast gestisce numerose tratte che collegano il capoluogo con il resto della Sicilia, fondamentali

per i pendolari. Già nel mese di maggio, il vicepresidente della Commissione Affari Istituzionali all’Ars, on. Vincenzo Vinciullo, aveva fatto un’interrogazione parlamentare, in cui lamentava le cattive condizioni igieniche dei mezzi pubblici, la carenza di per-sonale e l’ingiusta soppressione della linea Floridia-Catania.

Si aspettano, anche questa volta, le risposte dell’Ast in virtù del fat-to che “l’amministrazione è stanca di chiedere efficienza e ottenere vane parole e inutili promesse”. Oltre alla mancanza di pulizia e all’inefficienza, molti cittadini la-mentano un cattivo comportamen-to degli autisti: saltano fermate, usano comportamenti scorretti alla guida (come parlare al cellulare). Questo ennesimo richiamo rischia stavolta di intaccare seriamente la credibilità dell’azienda.

di Antonio Iacona

I ncuria e vandalismo. Sono loro gli attuali inquilini dell’ex Palazzo delle Poste di viale Africa a Cata-

nia, da tempo destinato ad ospitare gli uffici giudiziari del settore civile, come previsto dal progetto del Ministero del-la Giustizia. E invece… Ancora niente è stato fatto per recuperare il palazzo.

A sottolineare il degrado in cui versa lo stabile e la situazione di stallo, è un cittadino d’eccezione, anzi il primo cit-tadino di tutta la Provincia di Catania, il presidente Giuseppe Castiglione, che si dice rammaricato di tanto degrado.

«È davvero un peccato – ha det-to l’on. Castiglione – che dopo tanto tempo non si sia fatto ancora nulla. Da amministratore trovo grave che si continuino a spendere soldi pubblici per il pagamento dei canoni d’affitto e che, di contro, si lasci improduttivo un investimento di rilevante importo economico quale quello effettuato dal Ministero della Giustizia per acquista-re l’edificio; intervento che ha dimo-strato grande attenzione nei confronti della nostra realtà giudiziaria e per il quale non posso che esprimere ampio apprezzamento. Senza tralasciare – ha proseguito Castiglione – che l’immo-bile, in stato di abbandono, continuerà nel frattempo a subire ulteriori danni da incuria e vandalismo. Il trasferi-mento di tutti gli uffici del Tribunale in locali idonei è oltretutto necessario ai fini organizzativi, per evitare il conti-nuo “pellegrinaggio” dei suoi utenti tra i numerosi plessi sparsi nel territorio. La Provincia, non avendo competen-ze nello specifico, si pone comunque come punto di incontro con un ruolo propulsivo e di stimolo – ha concluso

il Presidente – affinché gli Enti locali, assieme ai dirigenti degli uffici giudi-ziari di Catania e con il raccordo del Ministero di Giustizia, si siedano attor-no a un tavolo e, anziché aspettare che siano necessari interventi faraonici per ristrutturare l’edificio, avviino i lavo-ri essenziali per rendere funzionale la sede di viale Africa, nell’interesse de-gli utenti e degli operatori».

Ma il degrado, aggiungiamo noi, non riguarda soltanto il palazzo delle poste. Un esempio? La sera le prosti-tute, un tempo “solo” al Passiatore, si sono spostate fino a piazza Galatea. Signorine in bella mostra che restano impunite, nonostante il continuo via vai di volanti della polizia. Ma queste ragazze sono solo la punta dell’iceberg del degrado che ha avvolto Catania. E intanto i residenti sono stati chiamati a una nuova tassa: le strisce blu, eredi-tando i problemi che già affliggevano il martoriato corso Sicilia e dintorni, pro-stitute di San Berillo comprese! Questa sì che è vera solidarietà!

T ra i territori e le popolazioni purtroppo protagonisti della Seconda Guerra Mondiale, ci

furono anche la Sicilia e i siciliani. In particolare, dal 10 luglio all’8 settem-bre 1943 la nostra Isola fu teatro di sanguinose battaglie e ancora prima a terrorizzare gli isolani e a distruggere le loro città ci avevano pensato i de-vastanti bombardamenti delle fortezze volanti angloamericane.

Questo teatro di terrore, che rappre-senta comunque una pagina importan-te della storia recente, è illustrato con dovizia di particolari, con grande cura e con impeccabili riferimenti scientifi-ci a quel tragico periodo, nel “Museo storico dello sbarco in Sicilia”, fiore all’occhiello della rete museale creata dalla Provincia di Catania. Il Museo, come sappiamo ormai da anni, è ospi-tato alle Ciminiere di viale Africa, sul lungomare della città, con un allesti-mento che coinvolge emotivamente anche coloro che non hanno alcun par-ticolare interesse per la storia militare.

Ciò che fa nuova la notizia, invece, è che ogni giorno sono sempre tantissimi i visitatori e, tra questi, non soltanto tu-risti e cittadini desiderosi di conoscere e di leggere le pagine di questa fetta di storia, ma anche coloro che possono essere considerati gli eredi dei prota-gonisti delle vicende belliche. Come i

militari, che del museo apprezzano il rigore espositivo, che tanto lo fa asso-migliare ai musei britannici. Proprio questa opinione è stata espressa di recente dalla delegazione di ufficiali che, accolti dall’assessore provinciale alle Politiche culturali, Nello Catala-no, ha visitato il museo delle Ciminie-re, su iniziativa del colonnello France-sco Polizzi, del Centro documentale di Catania (ex Distretto militare). All’in-contro hanno voluto essere presenti il comandante di Maristaeli, capitano di vascello Luigi Morea, il comandante in 2ª del secondo nucleo aereo della

Guardia costiera di Catania, Massimo Motta, il comandante del 41° stormo con sede a Sigonella, Luca Tonelli, e alcuni ufficiali in rappresentanza della Capitaneria di Porto e di altre forze mi-litari. Hanno fatto da guida al museo il responsabile, Bernardino Nicolosi, ed il tenente colonnello Corrado Rubino.

Un tuffo nella storia, insomma, da chi la storia, assieme ai Governi e ai politici, è chiamato a riscriverla, con la speranza di fare tesoro delle tragiche esperienze del passato, così recente e così vicino a noi e alle nostre città.

A. I.

CATANIA. Alle Ciminiere di Viale AfricaUfficiali passano in rassegna la storiaIn visita al “Museo storico dello sbarco in Sicilia”

AGRIGENTO. Le barriere architettoniche rappresentano uno degli ostacoli più ardui da affrontare per i portatori di handicap. A tal proposito, la Provincia Regionale di Agrigento si è mossa con decisione al fine di poter ridurre il fenomeno, riuscendo ad accedere al finanziamento per l’abbattimento delle barriere ar-chitettoniche. A renderlo noto è stato l’Assessore all’Edilizia e Gestione Patrimoniale, Luigi Argento, il quale ha comunicato che è stato ottenuto un finanziamento di poco più di 330.000 euro per adeguare l’istituto tecnico commerciale “Re Capriata” di Licata alle norme.

CALTANISSETTA. La Giunta provinciale, su proposta del-l’Assessore alle Politiche Sociali, Gianluca Micciché, ha appro-vato il bando per la concessione dei contributi socio-assisten-ziali a sostegno dell’attività annuale 2009. I contributi potranno essere concessi ai soggetti che ne produrranno regolare istanza. Per informazioni 0934/534111-534657.

ENNA. Circa il ferimento del-le due cavalle durante il Palio dei Berberi, l’assessore al Tu-rismo Tudisco ha dichiarato: “Quanto accaduto lascia tutti sgomenti e sbigottiti. La pre-senza durante la gara dei rap-presentanti della LAV ha reso possibile filmare e denunciare un avvenimento così increscioso. Confido che vengano avviate da chi di competenza serie e approfondite indagini per accertare eventuali responsabilità.

MESSINA. L’Assessorato regionale della Famiglia ha revoca-to, ai fini di una sua rimodulazione, l’A.P.Q. “Giovani e lavoro”, l’avviso era stato pubblicato sul sito della Provincia regionale di Messina. Questo consentirà la promozione dell’A.P.Q. presso i giovani. A breve si terrà un evento per illustrare i contenuti e coinvolgere università, enti di ricerca, aziende.

RAGUSA. Il vicepresidente del-la Provincia, Girolamo Carpentieri (nella foto), prende atto delle dichia-razioni rilasciate dal presidente della Sac, Gaetano Mancini, riguardante la prospettiva di utilizzare Comiso in alternativa a Sigonella durante la temporanea chiusura dell’aeroporto di Catania programmata per il no-vembre 2010. “Mancini ha corretto il tiro – ha dichiarato Carpentieri - ma ci vogliono azioni incisive di tutti per rendere operativo l’aeroporto di Comiso”.

TRAPANI. La Giunta provinciale, su proposta dell’assessore al Territorio ed ambiente, Francesco Regina, ha approvato due progetti di riqualificazione ambientale riguardanti le RNO di Capo Feto (Ma zara) e Laguna della Stagnone (Marsala). L’im-porto di spesa previsto è di 6 milioni di euro. Tale adempimento è propedeutico alla richiesta di finanziamento “life” 2009 dispo-sto dalla Comunità Europea e con un cofinanziamento del 25% del totale a carico dell’Ente Provincia.

PALERMO. Viale delle Scienze “chiuso”per protesta dagli studentiContestavano il pagamento di un ticket per l’ingresso all’università

SIRACUSA. Disservizi dei trasporti pubbliciIl sindaco Visentin richiama l’Ast con una lettera al presidente Lo Bosco

CATANIA. Il degrado di Viale AfricaChe fine ha fatto il palazzo delle poste?“É grave che si continuino a spendere soldipubblici per il pagamento dei canoni d’affitto”

Catania 12 - 24 Settembre PROVINCIA REGIONALE

DI CATANIA

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5 2° Q. - Settembre 2009LA SVOLTA Arte & Cultura

C hi va via dalla Sicilia perché dalla stessa Sicilia si sente oppresso, ci ritorna comunque, con la mente,

con i ricordi, con il lavoro di tutti i gior-ni. Salvo Sottile, caporedattore del Tg5, giornalista impegnato e consapevole.

Questo ritorno è stato attraverso le pa-gine di due libri. Il primo è Maqeda, del 2007. Il secondo è del 2009 e ha un titolo che parla di fatalismo: Più scuro di mez-zanotte. Il sottotitolo è come un biglietto da visita. Una storia di mafi a. Un tema da cui Sottile non riesce ad allontanarsi. Perché è un siciliano, e nonostante viva lontano dall’isola, certe cose un siciliano se le porta dentro per tutta la vita. “Sono andato via da qui perché volevo vede-re un altro mondo” dice Salvo Sottile, a Messina per presentare la sua ultima

opera, “ma la mia testa era sempre qui, in Sicilia, e tutte le suggestioni che ho avuto lontano da casa non hanno fatto altro che farmi ripensare alla mia terra”. Non poteva fare altro che mettere tutto in un libro, anzi in due. E adesso, Più scuro di mezzanotte ha venduto più di 40.000 copie, sta per approdare in Germania, Spagna, Olanda, Brasile e Giappone, e presto diventerà un fi lm: i diritti sono già stati acquistati da un produttore italiano.

La critica parla di romanzo corale, e ritmo cinematografi co, e giallo polizie-sco, ma che storia si cela dietro il titolo può dircelo soltanto lui, l’autore. “E’ un viaggio all’interno di me stesso: ho deciso di calarmi nella testa di una donna, per ca-pire il suo mondo. E la donna, poi, diventa una metafora dell’universo umano”. Due

donne sono protagoniste della vicenda: un magistrato e la moglie di un mafi oso. Due donne che si ossessionano a vicenda pur non conoscendosi, e ognuna delle due porta avanti delle idee che poi fi niscono per sbiadirsi, e confondersi. Una ricerca reciproca, e una reciproca caduta. “Que-sta storia ci mette di fronte alla nostra diffi coltà di accettarci: è come se le due donne si trovassero di fronte a uno spec-chio rotto. In questo romanzo crescono, si interfacciano e imparano a non mentire a loro stesse. E’ un viaggio all’interno delle loro, e delle nostre, coscienze”.

A fare da scenario a questa storia per-sonale è la storia di una cultura, quella siciliana, che gli stereotipi vogliono le-gata alla mafi a, sebbene molti siano i siciliani che lavorano per liberarsene.

“I mafi osi non si fi dano più di nessuno” continua Sottile “e così hanno passato il testimone alle loro donne. La mafi a si è evoluta, conduce gli affari in maniera silenziosa, è diventata camaleontica. La nuova mafi a si è adeguata ai tempi, guar-da ai nuovi mezzi di comunicazione, e le estorsioni rappresentano le briciole”.

Non vuole condurre un’indagine sul fenomeno, non vuole scavare all’interno di una storia così ingarbugliata e oscura, “avrei scritto un saggio, altrimenti, ma ho scritto un romanzo e non è compito dei romanzi dare prospettive”.

Un giornalista è un testimone, uno scrittore è un messaggero. Un uomo che è entrambe le cose porta in sé la responsabilità più grande, quella di ispirare il cambiamento.

► a cura di Caterina Mittiga

“Più scuro di mezzanotte” il romanzo di Salvo Sottile“E’ un viaggio all’interno di me stesso: ho deciso di calarmi nella testa di una donna,per capire il suo mondo. E la donna, poi, diventa una metafora dell’universo umano”

C olta, poetica e tendenzialmente ottimista la pittura di Nunzio Sciavarrello, pur risentendo

delle esperienze espressionistiche del-la Scuola Romana, della Roma anni trenta, vive di una cifra stilistica tutta sua sottoponendo a una sintesi originale anche la tradizione cezanniana e quella morandiana.

Il ricorrere a tonalità chiare e morbi-de, la predilezione per il bianco in par-ticolare, ha reso le sue opere dal tratto inconfondibile identifi candolo come chiarista nell’ambito della scuola ro-mana.

Incisioni o dipinti che siano, le opere di Sciavarrello esprimono un intenso amore verso l’uomo e la natura, e con-segnano all’osservatore un messaggio di ottimismo: la realtà è rappresentata con toni morbidi per renderla più gra-devole e accettabile ad onta dei continui

drammi incombenti su di essa tutta.Nelle produzioni degli ultimi anni

tale visione ottimistica della vita viene sublimata nella fi gura malinconica e al contempo grintosa del clown: una sorta di manifesto pittorico della sua perso-nale fi losofi a della vita. Se la vita è af-fl izione, ridi, pagliaccio. M.S.

drammi incombenti su di essa tutta.

Nunzio Sciavarrello.Un chiarista della Scuola Romana

di Francesca Putrino

Si è svolta la IV edizione di “Carmina in orto”. L’incon-tro, ideato nel 2003 dall’ar-

chitetto Francesco Finocchiaro e suo zio, Peppino Finocchiaro, anche conosciuto come maestro d’Inessa, nasce dall’esigenza di avere un’occasione per vedersi con gli amici e parlare di arte e letteratura.

La 1° edizione era stata dedicata alla poesia, leggendo la raccolta di Peppino Finocchiaro “ Scheg-ge di lava”. L’evento andò così bene che si decise di proporlo ogni 2 anni. Sfortunatamente, Peppino Finocchiaro è scomparso, ma il nipote, Francesco, de-cise di continuare l’esperienza. Dell’ini-ziativa “Carmina in orto” tutto è semplice e conviviale. Lo scenario è vero e reale, infatti, l’incontro avviene nel giardino di

Francesco Finocchiaro da dove si può ammirare il cielo stellato e la luna piena, una location emozionante in modo natu-rale. Anche gli argomenti e i passaggi di parole avvengono senza essere program-mati. Tutto senza schemi, né regole. Nel corso della serata sono intervenuti l’ar-

chitetto, Francesco Finocchiaro, un ricercatore palermitano sul paesaggio e sulla pianifi cazione, Danilo Ronsivalle, un fi losofo e anche artista, Enzo Tomasello, l’ideatore di Fiumara d’arte, del-l’Atelier sul mare e di numerose iniziative su Librino, Antonio Lo Presti, e il giornalista, Salvo Fal-lica, che ha presentato, moderato e coordinato.

Si è parlato di paesaggio come qualcosa di non fi sico, che non ha né densità né consistenza, eppure emoziona. Del fatto che

i quartieri sono degradati perché la gente non li valorizza, non ne riesce a cogliere l’aspetto della memoria, della storia e ciò produce una mancanza di identità. L’in-contro aveva l’intento di far apprezzare a tutti ciò che si ha, e sicuramente l’obiet-tivo è stato raggiunto.

“Carmina in orto” l’incontro conviviale si ripeteArte e letteratura un piacere condiviso senza schemi ne regole

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6 2° Q. - Settembre 2009 LA SVOLTA

Catania & Hinterlanddi Silvia Calanna

S pazzatura, siringhe, covo di senzatetto e di criminali-tà. In una parola il palazzo

“Bernini” di Catania, a due passi da Viale Vittorio Veneto.

Ci eravamo già da molto tempo occupati dell’increscioso stato dell’edificio (più di tre anni fa), ma da quel giorno nulla è cambia-to, se non in peggio.

Basta passare a piedi davan-ti il Bernini che salta subito al-l’occhio lo stato di degrado in cui versa. Dalle varie rientranze escono persone, poco disponibili a parlare, che usano la struttura totalmente abbandonata, per sco-pi personali: spaccio, bisogni vari ed even-tuali come dormire, “bucarsi”, a volte litiga-re o bruciare cassonetti.

I cittadini del quartiere sono ormai disperati e preoccupati di passare a piedi nel marciapiede che costeggia l’edificio, soprattutto nelle ore

serali. Si è più volte posto l’accento su come la struttura, che conta più di 25 appartamenti, sia anche pericolante, destando preoccupazio-ni di vario genere essendo a due passi dalla scuola elementare e da Largo Bordighiera, in cui giocano molti bambini. E pensare che un tempo i 3000 metri quadri dovevano servire ad allocare gli uffici tecnici del Comune e l’ufficio urbanistica. E’ proprio per questo che l’edificio fu acquistato nel 1999.

Non sono bastati gli interventi dei consi-glieri della municipalità interessata, non sono bastate le petizioni di 2200 firme per adibirlo a uso sociale, non è bastato l’appello del Par-roco della chiesa Santa Maria della Salute, né le lotte di associazioni e gruppi politici, sia da destra che da sinistra. Il Bernini è sem-pre lì e di ristrutturazione immediata ancora, neanche l’ombra.

T ante le campagne pro-mosse in questa città, per portare avanti il principio

di legalità. Peccato poi che, nei fatti, a partire dalle strade, del-lo stesso principio proclamato a gran voce, non c’è più traccia.

I posteggiatori abusivi, parte in-tegrante della città, assalgono ogni angolo delle strade e non si tratta più delle sole strade principali. Non c’è via adiacente a luoghi frequentati, come cinema o locali (d’estate il fenomeno raddoppia) in cui non vi siano queste presen-ze inquietanti, muniti di marsupio e dotati di ferrea volontà. Si fa questo lavoro per poter vivere ma la crisi colpisce tutti e spendere 15 euro al mese per posteggiare la macchina una volta al giorno, è una spesa veramente eccessi-va. Una tangente è il corrispettivo di un servizio mai richiesto. E che non si dica che i posteggiatori non si sa dove siano, i vigili rimango-no lì inermi e secondo qualche ba-gnante, in tempi estivi, ad esempio a San Giovanni Li Cuti, sono stati visti prendere un caffè insieme. Le due grandi città siciliane, Catania e Palermo, reagiscono al fenomeno in modo diverso. Secondo le sti-me della questura del capoluogo, operano dai 200 ai 300 posteggia-tori abusivi e ci si sta muovendo

con blitz e l’aiuto dei cittadini che hanno partecipato all’operazione di contrasto con petizioni e ottenendo ben 156 multe in 8 mesi. A Catania invece, premesso che dei nume-ri dei posteggiatori abusivi non si riesce nemmeno a fare una stima, i cittadini abbassano la testa per paura di minacce. Vi sono anche gli automobilisti sensibili che presi dal rimorso di avere un lavoro in questi tempi di crisi, sborsano volentieri un euro, facendo incrementare il business dei posteggiatori. Questi dicono di guadagnare circa 30 euro

al giorno, che in un mese si tra-sformano in 750 euro. Ma questa cifra non è attendibile, visto che vi sono casi in cui ai posteggia-tori sono stati trovati dalla poli-zia con ben 150 euro di spiccioli in tasca. A Catania, reagisce al fenomeno amplificando a dismi-sura la presenza delle strisce blu, a danno dei residenti, costretti pur di andare a lavoro o tornare a casa, a fare conti con multe sala-te e ingiustificabili.

A conti fatti non si fa altro che incentivare il fenomeno perché tra 0,75 centesimi l’ora da paga-re per le strisce blu e 0,50 cen-tesimi da sborsare per una gior-nata di “custodia” al posteggia-tore abusivo, la scelta è per molti cittadini solo una questione di matematica. Bisognerebbe agi-

re alla base in virtù di un principio di legalità. L’art. 7 del codice della strada (punto 15 bis) stabilisce per questa “professione” il pagamento di una sola sanzione amministrati-va. “ma sono solo 0,50 centesimi” qualcuno replicherà. Ricordiamo che la Cassazione (sent 41462/04) riconosce il reato per i posteggiato-ri abusivi e ciò indipendentemente dalla cifra richiesta. Le strisce blu, a questo punto, sono l’ennesima pu-nizione inflitta ai cittadini.

S. C.

di Ninetta Montebello

M ilo è un paesino alle pen-dici orientali dell’Etna che conta circa 1100 abitanti

ma che in estate triplica la valenza numerica per i turisti che invado-no le strade e le piazze del paese, richiamati, oltre che dalle bellezze paesaggistiche e monumentali, dal-la manifestazione più importante che si tiene ogni anno, da 29 anni, la ViniMilo.

Anche quest’anno infatti, col pa-trocinio della Regione Sicilia, della Provincia Regionale di Catania e di Enti pubblici e privati, la manifesta-zione, organizzata dalle maggiori As-sociazioni (Onav, Ais, Fisar, Circolo Enofili Etnei) e con il supporto slow food, ha avuto luogo e realizzazione.

La manifestazione nasce con l’in-tento di promuovere e divulgare la cultura del vino e valorizzare maggior-mente i vini tipici locale etnei e sicilia-ni. Una grande kermesse che permette alle piccole aziende vitivinicole di tro-vare una vetrina che si apra sul mondo del mercato mondiale.

Il programma della manifestazio-ne, che ha avuto inizio il 28 Agosto e

si è concluso il 13 settembre, ha visto l’attuarsi di un percorso culturale e de-gustativo enogastronomico di prodotti tipici locali. All’interno del palinsesto, quest’anno è stato inserito un nuovo evento, il 1° concorso “La Vigna e il Vulcano”, diviso in due sezioni e riser-vato ai viticoltori dell’Etna per premiare

la vigna che meglio caratterizza il paesaggio del territorio interes-sato. Partecipanti e partecipati in competizione per la premiazione del fondo vitivinicolo più bello e, un solo vincitore, per ogni sezio-ne. Sommariamente, ad oggi sono circa una quindicina le aziende che hanno abbracciato il nuovo proget-to ed espongono fondi vitivinicoli ad alberello e a spalliera. In ogni caso, la già suggestiva bellezza del paesaggio montano acquista anco-ra più valore con i colori dei tralci tra il nero terreno vulcanico.

Va ricordato che la ProLoco di Milo, come sempre presente alla manifestazione, per l’occasione ha organizzato, con gran successo, un’estemporanea di pittura.

Adesso, spenti i riflettori sulla ViniMilo, bisognerà già pensare

al 30° compleanno della manifesta-zione, un fiore sbocciato tra l’asfalto vulcanico, la linfa rurale del cuore e della terra pedemontana a cui i piccoli produttori si aggrappano per far girare le eliche di un’economia piccola ma già pronta a decollare sul mercato na-zionale e internazionale.

N on son soltanto i lavoratori

a ritornare dalle ferie estive ma anche gli sporti-vi: nella fattispe-cie, si tratta degli atleti della ASD Podistica Jonia Giarre, che scal-dano i muscoli per affrontare gli im-pegni dell’ultima parte della stagio-ne agonistica.

L’associazione, nata dall’ideale del “correre” in-teso come momento ludico nonché d’aggregazione, conta ad oggi oltre cinquanta tesserati provenienti da tutto l’hinterland ionico. E così è prevista per l’autunno, oltre che alle gare del Grand Prix provinciale e regionale di corsa su strada e Grand Prix regionale di Maratonina, la par-tecipazione a grandi Maratone per gli amatori che hanno perseverato nel “macinare” chilometri su chilo-metri nonostante la calura estiva.

Prima tappa il 20 settembre con la maratona di Berlino, che vede la partecipazione dei giarresi Puglisi

G. e Previtera V.. A seguire il 25 ot-tobre, appuntamento clou per nove dei podisti ionici: Calabretta, Liz-zio, Lombardo, Orfila, Patti, Pugli-si, Sgroi, Sirna e Vitale a gareggiare su e giù per i ponti di Venezia per l’omonima maratona.

A concludere, Firenze l’obiettivo della Jonia Giarre per il mese di no-vembre, rappresentata dagli atleti Di Dio A. e Previtera V.. Non resta che augurare agli alteti nostrani un in boc-ca al lupo affinchè i risultati del loro impegno non tardino ad arrivare!

di Natasha Puglisi

Mariella Palmeri

Sono arrivati in tantissimi per ascoltare la loro energia e stagliati su una scenografia,

da loro stessi chiamata “MilAm-sterdam”, hanno dato vita ad un concerto di quasi due ore.

Con il loro stile inconfondibile e un linguaggio giovanile e di-messo, i Gemelli Diversi, han-no dato prova non solo del loro talento canoro, ma anche della loro arte di intrattenitori dalla simpatia brillante. Dj THG, Stra-no, Thema e Grido (questi i loro nomi d’arte) hanno riproposto i loro più grandi successi, coinvol-gendo un pubblico che non face-va di certo fatica a stargli dietro.

Il loro successo, infatti, consta già di undici anni di carriera.

I Gemelli Diversi, questo il loro

nome e la loro formazione sin dall’inizio, approdano sulla scena italiana nel 1998, con il rifaci-mento rap di “Dammi solo un mi-nuto”. E’ ancora del 1998 il loro

primo album, “Gemelli Diversi” che segna l’inizio della loro for-tunata carriera. Due anni dopo il secondo album “4x4”, con il sin-golo “Musica” che non lascerà la

classifica italiana per tutta l’estate. La corona del successo viene in-dossata due anni dopo, con l’usci-ta del terzo album “Fuego” che, dopo un primo successo con il singolo “Tu no”, consacrerà defi-nitivamente i ragazzi con il brano “Mary”, drammatica storia di una ragazza, costretta a subire le vio-lenze sessuali del padre. Nel 2004 il nuovo album “Reality Show” segna il passaggio ad uno stile più canoro ed è di nuovo successo per i quattro ragazzi, che tornano ad uno stile più rapper nel 2007 con l’album “Boom!”. Nel 2009 è uscito, infine, il Greatest Hits, con tre nuovi inediti, tra cui il brano sanremese “Vivi per un miracolo” di indubbio spessore tematico e di indubbio successo.

Un’iniziativa, questa mottese,

per il quale si deve ringraziare l’assessorato regionale dei Beni Culturali ad Ambientali e della Pubblica Istruzione.

Una serata energica e riuscita per i tanti giovani, e meno giova-ni, che avrebbero voluto gridare ai loro ospiti un attimo ancora…

Tremila metri quadrati di vergognaCATANIA. Palazzo “Bernini”Si parla ma non si agisce per eliminare i disagi dei residenti

Strisce blu per combatterei posteggiatori abusiviL’aumento degli stalli a pagamento, danneggia solo i cittadini

La ViniMilo chiude in bellezza eguarda al suo trentesimo compleannoAd oggi una delle più importanti manifestazioni per la promozionedella cultura del vino e della valorizzazione delle produzioni locali

GIARRE. Due giarresi a BerlinoGrandi impegni per la ASD Podistica

MOTTA SANT’ANASTASIA. Si accendono i riflettori per i Gemelli DiversiUn’iniziativa, questa mottese, per il quale si deve ringraziare l’Assessorato regionale ai Beni Culturali

Page 7: La Svolta - 2° Edizione Settembre 2009

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7 2° Q. - Settembre 2009LA SVOLTA Spettacolo.

Rubriche.

Dopo le vacanze la ripresa del lavoro vi farà bene: sarà l’occasione per mostrare le vostre capacità. Siate concreti.

Riallaccerete vecchi rapporti che vi torneranno utili in futuro: qual-cosa sta cambiando starà a voi se cam-

bierà in meglio.Non adagiatevi troppo sugli

allori e cercate di riprendere i vostri ritmi: presto arriveranno interessanti novità.

Riprendete contatto con vec-chie conoscenze, potrebbero portarvi bril-lanti novità soprattutto dal punto di vista

lavorativo.Usate la vostra grinta per ri-

prendere gli impegni che avete tralasciato in agosto: sappiate cogliere i tanti impulsi

positivi.Dopo il movimento di ago-

sto adesso è l’occasione per rifl ettete su ciò che avete fatto e non ripetete gli errori

del passato.Fate attenzione a chi vi sta

attorno, potrebbe esserci qualcuno che vi ha notati, dategli la giusta attenzione.

Questo è il periodo giusto per dedicarvi ai vostri affetti: non trascu-rate la vostra famiglia e dedicatevi alla

vostra vita sentimentale.Utilizzate questo mese

per rifl ettere e per riprendere confi denza con la routine quotidiana che vi manca.

Un mese movimentato più delle vostre aspettative: non trascura-te voi stessi e la vostra salute.

Avete lavorato davvero tan-to nei mesi precedenti ed ora potrete tran-quillamente concedervi una pausa.

Tornate alla quotidianità: riallac-ciate vecchie conoscenze e non manche-ranno piacevoli sorprese per farvi felici.

Ariete -lavoro vi farmostrare le vostre capacit

Ariete

ToroToro -ccosa sta cambiando star

bierà in meglio.Gemelli -Gemelli -Gemelli

bierà in meglio.

allori e cercate di riprendere i vostri ritmi: presto arriveranno interessanti novit

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presto arriveranno interessanti novitCancroCancro

Leone -lavorativo.

prendere gli impegni che avete tralasciato in agosto: sappiate cogliere i tanti impulsi

positivi.

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Bilancia -del passato.

attorno, potrebbe esserci qualcuno che vi ha notati, dategli la giusta attenzione.

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Scorpioneper dedicarvi ai vostri affetti: non trascu-Scorpioneper dedicarvi ai vostri affetti: non trascu-Scorpione -per dedicarvi ai vostri affetti: non trascu-rate la vostra famiglia e dedicatevi alla

vostra vita sentimentale.

ha notati, dategli la giusta attenzione.Scorpioneper dedicarvi ai vostri affetti: non trascu-Scorpioneper dedicarvi ai vostri affetti: non trascu-Scorpione

Sagittarioper rifl ettere e per riprendere confi denza Sagittarioper rifl ettere e per riprendere confi denza

-per rifl ettere e per riprendere confi denza con la routine quotidiana che vi manca.

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delle vostre aspettative: non trascura-Capricorno -pite voi stessi e la vostra salute.

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te voi stessi e la vostra salute.Aquarioto nei mesi precedenti ed ora potrete tran-Aquarioto nei mesi precedenti ed ora potrete tran-Aquario

PesciPesci -Pesci -Pesciciate vecchie conoscenze e non manche-ranno piacevoli sorprese per farvi felici.

PesciPesci

2009

L’Oroscopo

PROVERBIO DEL MESEAria fresca settembrina, alla sera e alla mattina

“ Burkini”.Questo era il titolo ri-portato da un quotidiano nazio-nale il mese scorso. Il neologi-

smo a primo impatto colpisce. Poi, per assonanza, quella parola fa pensare a una fusione tra il bikini e il burka. Sem-brava una bufala oppure uno scherzo di cattivo gusto destinato, come una vignetta satirica, a far perdere le staffe a intere nazioni. Una provocazione po-litico-religiosa.

Con burkini, infatti, s’intende il costume da bagno indossato da una donna musulmana. Sarebbe una sorta di fratello casto del nostro bikini. La madre naturale di questa controversa creazione è Ahiida Zanetti, una ragazza australo-libanese di religione musul-mana, che ha cercato di ovviare al pro-blema di tante sue coetanee costrette a soffrire il caldo dell’estate a causa delle restrizioni della religione. La cosa che lascia più perplessi, però, non è stata la novità introdotta dall’indumento, ma

dal sentire che in una piscina di Verona una ragazza è stata buttata fuori perché nuotava con questo costume. La moti-vazione? Impauriva e sbalordiva i bam-bini. Piccoli uomini, forse, troppo abi-tuati a vedere la nudità per capire cosa induce una donna a coprirsi del tutto. La donna è riuscita a creare talmente tanta curiosità e perplessità che il di-rettore dell’impianto si è visto costretto a chiedere la composizione del tessuto del “burkini”, per vedere se fosse a nor-ma per essere utilizzato in una pisci-na pubblica. Quasi come se fosse una prassi. A chi di voi è mai stata chiesta la composizione del vostro indumento? Crediamo a nessuno.

Provare una umiliazione così grande davanti a una platea di persone. Sen-tirsi diversi e non accettati. Proviamo a metterci nei panni della ragazza che ha provato e vissuto quell’incubo. Ma in una società che ostenta emancipazio-ne e progresso mentale ancora esistono

caste, ghetti, persone che sono lasciate ai margini della società. Sicuramente alcuni di voi diranno che se girassimo in Afghanistan in bikini, saremmo con-dannati o obbligati a coprirci, e quindi forse quella ragazza si meritava di es-sere “cacciata” da quel luogo pubblico perché non rispettava le nostre regole.

La grandezza di un popolo però si vede proprio da questo. Dal fatto di saper ac-cettare, capire e condividere quello che va oltre i nostri convenzionali principi e cercare di assimilare il più possibile per migliorarsi e progredire. Forse quello che ci blocca, è la paura. Il terrore del diverso, di qualcosa che non sappiamo gestire, di qualcosa che possa mettere in discussione tutto ciò che abbiamo co-struito e sul quale ci aggrappiamo fer-mamente e fortemente per non cadere. La cosa alla quale dovremmo pensare è che il diverso non sempre si trova dal-l’altra parte del mondo. Forse è proprio vicino a noi. Forse siamo noi.

DONNA. Il caso “Burkini”. Condannare è giusto o sbagliato?

L a sua vocazione è ri-gorosamente comico – umoristica, quasi

certamente unico in Italia. Nato per far ridere, distinto dagli altri centinaia di festi-val che si fanno nella nostra penisola. Si tratta di “State aKorti, festival internazio-nale del cortometraggio, giunto alla seconda edizio-ne, organizzato il 3 agosto a Viagrande (CT), da Ric-cardo Di Bella, già ideatore del gruppo demenziale de-gli Stipsy King.

Classifi cato primo il cor-tometraggio del regista Francesco Costantini, di Rimini, dal titolo “Forte debolezza”, che vede pro-tagonisti Andrea Roncato e Alex Partexano. Invece il premio per la migliore colonna sonora è andato al regista Angelo Mozzil-

lo, di Caserta, per il corto dal titolo: “Domenica mi innamoro”. Menzione speciale per il corto di Alessandro Viani, di Ca-tania, in concorso con il corto “Quando ti coagula la mandorla”, per l’ironia con cui affronta i termini del dialetto siciliano.

In giuria, presieduta dai registi Giovanna Bro-gna e Carlo Lo Giudice, anche il nostro direttore Elena Caruso. Il festival, organizzato da SK Studio e DIBO eventi, si è svol-to nell’agriturismo Villa Di Bella, di Viagrande. Presentato da Carla Con-dorelli e Giovanni Migne-mi, degli Stipsy King, è gemellato con Aperitivo-Corto, primo circuito na-zionale di cortometraggi, che inserirà nel circuito i

migliori corti del festival dandogli visibilità sul ter-ritorio nazionale. E con il social network universita-rio Ustation, all’interno del quale è stata creata una sezione nella quale si potranno votare i corti che

hanno partecipato al festi-val.

A metà settembre par-tirà la terza edizione del festival.

Per il bando, info su :www.dibo.it

M. M.

Con “State aKorti” ha vinto il sorrisoBilancio positivo per il festival internazionale del cortometraggioUn amore all’improvviso

REGIA: Robert SchwentkeATTORI: Eric Bana, Rachel, McAdams, Ron Livingston, Maggie Castle, Michelle Nolden, Hailey McCann, Philip Craig, Jane McLean, Brian Bisson, Donald Carrier, Brooklynn Proulx, Joan Barrett, Alex Ferris, Tatum McCann GENERE: Drammatico, Fantascienza, SentimentaleTRAMA: Il romanzo “La moglie dell’uomo che viaggiava nel tempo” da cui è tratto il fi lm, racconta la storia di Henry DeTamble e di sua moglie, Clare Abshire. Henry ha una rarissima malattia genetica a causa della quale si trova involontariamente a viaggiare nel tempo. È in-capace di controllare il momento della partenza, il luogo di arrivo o quanto durerà il viaggio. Le sue destinazioni sono legate al suo subconscio; infatti Henry si ritrova spesso in luoghi che ha visitato o visiterà in seguito. Lo stress può spesso scatenare il viaggio nel tempo; Henry ricorre al jogging (e al sesso) come tecnica per mantenere la calma e restare nel presente. Henry non può portare niente con sé nel futuro o nel pas-sato, nemmeno le otturazioni dei denti. Compare sempre nudo e deve darsi da fare per trovare vestiti, cibo e riparo senza venire picchiato o arrestato. Alla fi ne diviene un artista che crea sculture modellando diversi tipi di carta. Henry viaggia nel tempo nell’infanzia di Clare molte volte, a partire da quando lei ha sei anni. Le dice le date in cui verrà a trovarla in futuro, che lei trascrive in un diario per attendere le sue visite...

Al centro l’organizzatore Riccardo Di Bella con i presidenti di giuria e i presentatori della manifestazione

di Giuliana Sotera

A d alcuni giorni dalla morte di uno dei più grandi uomini di spettacolo del nostro paese, gli italiani non riescono ancora a

rassegnarsi.Eppure Mike Bongiorno aveva raggiunto la ve-

neranda età di ottantacinque anni, ma l’infarto che l’ha colto quel maledetto 8 settembre, stron-cando all’improvviso la sua vita, ha posto la paro-la fi ne su un’intera epoca della televisione made in Italy, quella del quiz, pulita, e che riuniva le famiglie sotto l’insegna della sua parola d’ordine: “allegria”.

Di parole in sua memoria ne sono state versate a fi umi, le nostre più alte cariche dello Stato, a cominciare dal premier Berlusconi, hanno parte-

cipato al dolore della sua famiglia. Un dispiacere che è stato sentito anche da quei migliaia di tele-spettatori che in tutti questi anni hanno seguito il celebre conduttore in tutte le sue trasmissioni accompagnandolo fi no al giorno del suo ultimo saluto al Duomo di Milano, dove sabato 12 set-tembre hanno avuto luogo i suoi funerali, svolti in forma di Stato.

L’Italia è davvero più povera, ma, tra l’incredu-lità dei suoi amici e colleghi di sempre ci con-solano le parole di Piero Chiambretti, secondo il quale: “In realtà Mike non è morto, perché una personalità di questo calibro e di simili proporzio-ni continuerà a vivere per sempre”.

Ultimo omaggio a Mike…Uno dei grandi della televisione se ne va in silenzio lasciando generazioni orfane

Page 8: La Svolta - 2° Edizione Settembre 2009

2° Q. - Settembre 2009 LA SVOLTA