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La valutazione dei rischi sul territorio: uno strumento per gestire incertezza e fatalità Andrea Carpignano POLITECNICO di TORINO [email protected]

La valutazione dei rischi sul territorio: uno strumento per gestire incertezza e fatalità

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La valutazione dei rischi sul territorio: uno strumento per gestire incertezza e fatalità Andrea Carpignano POLITECNICO di TORINO. [email protected]. Sommario. - PowerPoint PPT Presentation

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Page 1: La valutazione dei rischi sul territorio:  uno strumento per gestire incertezza e fatalità

La valutazione dei rischi sul territorio:

uno strumento per gestire incertezza e fatalità

Andrea Carpignano POLITECNICO di TORINO

[email protected]

Page 2: La valutazione dei rischi sul territorio:  uno strumento per gestire incertezza e fatalità

Sommario

Andrea Carpignano POLITECNICO di TORINO

• Catastrofi naturali e incidenti• La Sicurezza• La valutazione del Rischio• Aspetti socio-politici• L’evoluzione della normativa• Conclusioni

La vita quotidiana ci riserva talvolta sorprese sgradevoli, che usualmente indichiamo con il termine “incidenti” ossia fatti che vengono improvvisamente ad interrompere il corso regolare della nostra vita.

Vorremmo, e talvolta ci illudiamo, che il contesto in cui viviamo possa effettivamente evolvere con regolarità ma gli eventi, dal banale incidente d’auto alle catastrofi industriali o naturali ci ricordano che questa regolarità è utopica, poco realistica.

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Catastrofi naturali e incidenti

VIAREGGIO 29/6/09

Disastro ferroviario verificatosi a causa del deragliamento del treno merci 50325 Trecate-Gricignano, dalla successiva fuoriuscita di gas da una cisterna contenente GPL e suo successivo innesco nella stazione di Viareggio

In totale si contano 31 morti e 25 feriti

Andrea Carpignano POLITECNICO di TORINO

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Catastrofi naturali e incidenti

Terremoto de L’Aquila 6/4/2009

Il terremoto dell'Aquila del 2009 consta di una serie di eventi sismici, iniziati nel dicembre 2008[3] e susseguitisi fino a settembre 2009, con epicentri nell'intera area della città e della provincia dell'Aquila. La scossa principale, verificatasi il 6 aprile 2009 alle ore 3:32, ha avuto una intensità pari a magnitudo 6,3 scala Richter

Il bilancio definitivo è di 308 morti, circa 1600 feriti

Andrea Carpignano POLITECNICO di TORINO

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La valutazione del Rischio

Gli incidenti nel passato:

• Flixborough, UK (1/6/74) 28 morti• Seveso, IT (10/7/76) 0 m (effetti ritardati?)• San Carlos de la Rapita, SP (11/7/78)

211m• Bhopal, India (3/12/84) >2600 m • Piper Alfa, UK (6/7/1988) 167 m

Andrea Carpignano POLITECNICO di TORINO

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La sicurezza

Cosa è la Sicurezza?

Una situazione in cui siamo esenti da possibili danni

Normalmente il termine danno è considerato nella sua accezione più generale

• per la salute dell’uomo,• per l’ambiente,• per l’investimento,• per la reputazione di un marchio.

Il Rischio è lo strumento che utilizzano i tecnici per valutare la “distanza” dalle condizioni ideali di Sicurezza

La Sicurezza non può essere assoluta, il Rischio non può annullarsi!

Andrea Carpignano POLITECNICO di TORINO

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La valutazione del Rischio

Indicatori Indicatori aggregati aggregati di Rischiodi Rischio

Indicatori Indicatori di Rischiodi Rischio

Dsoc

Decon

Damb

PESI POLITICI

E

PERICOLOSITÀ(Π, C)

EIDp

V

CFFS

DM1

DM2

DMN

Elementi Esposti

Livello di Esposizione

Danno Potenziale

Danno Mitigato

Suscettibilità Capacità di Far Fronte

MURO DI PROTEZIONE

PROTEZIONE CIVILE

Rischio [m/y] = Pei [ev/y] x Pprot x Danno [m/ev]

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La valutazione del Rischio

Andrea Carpignano POLITECNICO di TORINO

Valutare il Rischio significa prevedere il futuro

La valutazione del Rischio presenta notevoli incertezza in quanto:• richiede un approccio multidisciplinare (guasti, errori umani, ecc.)• richiede un approccio “di sistema”• richiede la simulazione di fenomeni fisici complessi• è fortemente correlata alla caratterizzazione della vulnerabilità del

territorio che risulta essere estremamente variabile nel tempo

…ma l’obiettivo vero, operativo dell’analisi non è la stima di un valore, quanto il percorso di analisi che si realizza che evidenzia le criticità e le azioni PREVENTIVE e MITIGATIVE atte a ridurre il rischio!

Rischio [m/y] = Pei [ev/y] x Pprot x Danno [m/ev]

Page 9: La valutazione dei rischi sul territorio:  uno strumento per gestire incertezza e fatalità

Aspetti socio-politici

La valutazione del Rischio diventa un importante strumento operativo che permette di valutare lo stato di fatto, individuare le criticità e procedere ad interventi migliorativi se e solo se è possibile definire un livello di Tollerabilità o Accettabilità del Rischio

La Tollerabilità la si verifica usualmente con due diversi criteri:• Rischio sociale o collettivo• Rischio individuale

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Impianto industriale

Page 10: La valutazione dei rischi sul territorio:  uno strumento per gestire incertezza e fatalità

Aspetti socio-politici

Qual è il valore di rischio Tollerabile?

In ambito industriale ritiene tollerabile un valore di rischio che non modifica significativamente il rischio a cui ciascuno di noi è già soggetto per la vita che conduciamo:

Rischio individuale di morte per tutte le cause: ca. 10-2 m / y personaRischio individuale di morte per incidenti: ca. 6 x 10-4 m / y personaRischio individuale di morte per incidenti stradali : ca. 1.4 x 10-4 m / y personaRischio individuale di morte per incidenti aerei : ca. 9 x 10-6 m / y personaRischio individuale di morte per incidenti ferroviari : ca. 4 x 10-6 m / y persona

Per il rischio sociale:

Andrea Carpignano POLITECNICO di TORINO

F (ev./anno)

1 10 100 D (morti)

ALARA

NON ACCETTABILE

ACCEPTABLE

5.0 E-6

5.0 E-5

5.0 E-7

OLANDA

Page 11: La valutazione dei rischi sul territorio:  uno strumento per gestire incertezza e fatalità

Aspetti socio-politici

Perché l’Olanda presenta un criterio di tollerabilità con rete più inclinate?

Il legislatore intende seguire più fedelmente la Percezione del rischio dell’opinione pubblica

L’opinione pubblica percepisce maggiormente il Danno che non la Probabilità di accadimento di un evento pertanto la formulazione del rischio può essere modificata in tal senso, è una valutazione puramente politica, non tecnica

Andrea Carpignano POLITECNICO di TORINO

Rischio [m/y] = Pei [ev/y] x Pprot x Danno2 [m/ev]

Page 12: La valutazione dei rischi sul territorio:  uno strumento per gestire incertezza e fatalità

Aspetti socio-politici

Andrea Carpignano POLITECNICO di TORINO

L’opinione pubblica percepisce maggiormente l’incidente associato a gravi conseguenze (es. incidente aereo) che non l’evento più probabile ma di minore gravità (es. incidente d’auto)

Page 13: La valutazione dei rischi sul territorio:  uno strumento per gestire incertezza e fatalità

Aspetti socio-politici

“La sicurezza a qualunque prezzo” è un’affermazione INSENSATA! Il rischio infatti non potrà mai annullarsi…

Andrea Carpignano POLITECNICO di TORINO

F (ev./anno)

1 10 100 D (morti)

ALARA

NON ACCETTABILE

ACCEPTABLE

5.0 E-6

5.0 E-5

5.0 E-7

Si adotta l’approccio ALARA:

“As Low As Reasonably Achievable”

Investo in sicurezza fino al punto in cui i soldi spesi riducono significativamente il rischio

Rischio

R1

R2

C1 C2

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L’evoluzione della normativa

Il Rischio e la normativa:

Fino alla fine degli anni ’80 in Italia la normativa tecnica era puramente PRESCRITTIVA, mediante prescrizioni specifiche il legislatore “garantiva” la sicurezza (es. l’attuale codice della strada)

Dalla fine degli anni ’80 , con il recepimento delle Direttive Europee l’approccio normativo diventa PRESTAZIONALE, impone un target di scurezza, lascia libertà nelle modalità di raggiungimento del target, ma impone una verifica finale della prestazione mediante Valutazione del Rischio (Dlgs 81/2008, Dlgs 334/99, DM 9/5/07, …)

La responsabilità di caratterizzare la “Sicurezza” passa dal Legislatore al Gestore

Questo cambiamento di prospettiva impone un nuovo approccio culturale per tutti: Gestore, Enti di Controllo, Magistratura, non facile da perseguire.

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L’evoluzione della normativa

Anche nell’ambito dell’approccio prestazionale si è avuta una forte evoluzione e consolidamento dell’approccio (es. Direttiva Seveso Dlgs 334/99 e s.m.i.)

Andrea Carpignano POLITECNICO di TORINO

Inizialmente• la sicurezza era valutata principalmente in sede di progetto (Rapporto di

Sicurezza)… ma molti incidenti si manifestano carenze gestionali (Bhopal, Piper Alpha, …)

• le responsabilità erano concentrate sul gestore dell’attività … ma alcuni incidenti dimostrano il ruolo fondamentale dei gestori del territorio (Tolosa)

Oggi la norma prevede:• una valutazione di rischio in sede di progetto• la messa a punto di un Sistema di Gestione di Sicurezza per regolare le attività

quotidiane ed eccezionali• la responsabilità per gli Enti locali nella gestione del territorio in prossimità di

impianti a rischio• La pianificazione dell’emergenza interna ed esterna

la normativa sui trasporti rimane però ancora di carattere prescrittivo…

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Conclusioni

Andrea Carpignano POLITECNICO di TORINO

Il rischio nullo è una condizione utopica non perseguibile nella realtà. I tecnici dispongono di strumenti che permettono di ridurre il rischio a livelli tollerabili, non di eliminarlo.

La valutazione del rischio deve:

• pervadere sempre più la vita della nostra società in un’ottica di previsione/pianificazione,

• dotandosi di strumenti omogenei nei diversi settori (rischi naturali, industriali, nei trasporti)

E’ necessario diffondere sempre più tra cittadini, tecnici, legislatori, magistrati, la cultura del Rischio inteso come sintesi di due ingredienti: probabilità e magnitudo, abbandonando un approccio eccessivamente deterministico che non è in grado di rappresentare la realtà

Page 17: La valutazione dei rischi sul territorio:  uno strumento per gestire incertezza e fatalità

Conclusioni

Andrea Carpignano POLITECNICO di TORINO

La gestione del rischio non deve però limitarsi agli “addetti ai lavori” ma deve essere un’azione quotidiana della collettività:

• nella presa di coscienza dell’impatto delle azioni di ciascuno sul rischio della collettività

• nella definizione dei criteri di tollerabilità

• nella definizione delle risorse economiche che intendiamo investire

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Conclusioni

Andrea Carpignano POLITECNICO di TORINO