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26 I Cultura e Spettacoli n.PlCCOLO LUNEOl27 AGOSTO 2012 Faceva un caldo tremendo quella sera sui monti sopra Nizza quando si scatenò una rissa sulla strada citata nella canzone La volta che Guccini smontò con un sms il mito della Statale 17 Guccini: «Poteva. essere 21 037. Pura questione di metrica ..• b Penslert d'estate, raetoltl in viaggio, in treno, il pie-di, negli aeroporti, in biddetta o nelle stazioni. Istantanee, O micro-film girati al volo In nalia e all'estero, spesso nella provlnda più dimenticata. Appunti trasfonnati in parole scritte a macchine sopra un computer tenuto sulle ginocchia. Vano è cercarvi un filo conduttore: 50no storlelle, afurismi, talvolta parabole, indipendenti una dall'altra. O forse, a pensarci bene, una cosa tiene insieme questa seqUet1l3 di osservazioni: le mie starpe. Le stesse del viaggio a piedi In Istriil dello scorso settembre. Vecchie, malandate, ma comode come pantofole. Non 50 perché ma con loro addosso scrivo megliO. perché vedete, non è con Il taccuino o con la penna, ma è '011 l piedi che credo si scriva. Ogni sabato e domenica una pagina del diario d'estate. (p.r.) portava niente che non fosse vero. Contava l'immagine. Era beUissima. Anche le strade hanno bisogno del mito per esistere, E ora non solo la Stata- le Di.çi;:i~eUe, v~r::ìU fru i truttu- ti molisani e i tavolati pugliesi, ma tutte le gloriose statali del Regno cantavano in noi con vo- ce nuova 1"1in me7J.O ai grilli ddla Provenza. ipotesi?". Gliele scrivemmo su- bito, trionfanti per averlo inclJ- riosito, mentre la valle friggeva di grilli, lucciole e stelle. Il telefonino vibrò di nuovo, per un ultimo messa~io. Dice- va: "Tneffetti ho mentito. Per· <.:urrevo la statale per andare a tromba re: ]'attuulc moglie tii Al- bertu di Monaco·', Un urrah se- guito da grida si levò dalla com- pagnia sul fiume. Non ci im- somma, che II crudele gigante di Pàvana imparasse la lezio- ne. Ordinammo un'altra botti- glia di llorgogna, pensando chefossefinitu. r nvccc no: dopo qualche mi- nuto arrivò un altro messaggio dalla strada Pocrettana, lWlgU la quale il buon Francesco ha la casa avita. "Ma perché" ave va ~çcitto Francesco sul mio çeUulare, "quali erano levosrre là sopra di fIoi. L'affascinante gioco delle ipotesi si em mise- ramente sbriciolato. Comuni- cammo all'uomo del monte il nostro dispetto e gli sctivem- ma: visto che si tratta di metri- ca, potresti almeno consolarci con qualche endecasillaho. Chiedere versi a Guccini non era chiedere la luna. Nei suoi giochi appenninici in ottava rima con Roberto Be- nigni e David lliondino, era ca- pace di spararne a raftiche sen- za ;:ùcuna fatica. Speravamo in qualcosa di solo nostro, e inve- ce l'infame rispose, rigimndo il coltellu nella piaga: "Fatti non foste per viver cume bruti, ma per seguir virtute e conoscen~ za". Ci fu un 'onda di ribeHione nella tavolata e gli mandammo in risposta duc cndcca al vele- no. ~x .. rivemmo quanto segue; "Snl c. di sti1taledicia&<;ette I ve la potete meUl;:re lld ••... ". ln- mentale. Ma la questione-chiave era: perché Guccini aveva scelto proprio la Diciassette? Doveva essergli sllccesso qualcosa, su quella direttrice infuocata, per averla pui <.:antata con tanta passione, A tavola eravamo in quallTu c lru di noi c'era chi al- ludeva a una morosa e chi al servizio militare; chi di Wl gua- sto all'autumobile o a un inci- dente stradale, A un certo pWlto Valentina disse: "C'è urla l:iula~ulu••.. iune. lelcfullargli". E così fflcemmo: gli mandai un messaggio dal celhl1are e dopo qualche minu- to arrivò la risposta, testuale, che ancora conservo nella me- moria del mio telefonino, "Poteva essere Ventisette o Trentascttc. Pura qucstione di metrica". R ag~un.se, il perfido Fr:ll1cflscn: "Dura sfalare Wl mito", L'ala ner<t della rfell1sionflvo- di PAOLO RUMIZ Faceva tUl caldo tremendo sui monti sopra Nizza, la sera a Sa- int Dalmas sulla strada del col- le d i Tenda scendeva viola c pi ena di lucciole. quando tra di noi si scatenò una rissa sulla Starale Diciassette, la mitica canzone di Francesco Guccini. Attizzata da due buone botti- glie di Borgogna, la discussio- ne divampò SOltOuna pergola su due questioni molto preci- se. Innanzitutto qual era davve- ro la Diciassette. che collocava- mo assm approssimativamen- te nel centro-sud d'ltalia:parti- va dall'Aquila o da Sulmona? Arriwwa a Luc.era o prosegwva fino a Bari? Era o non era un an- fico tratTIno? CiasClmo spergiu- rava sulla sua verità chiaman- doa testimoni l'Ana~, C3fiflcan- toniere, citu:Lioni lettcraric c la 'jlUriu dell'Italia post~risorgi- MUSICA Trieste Early Jazz Orchestra le gemme degli anni Venti Liyio Lilurenti~ iLI c:entrv, di spalle,con la sua Trieste f:arty Jazz OrChestra di Carlo Muscatello ~ Prima il ragtime, ora gli anni ruggenti del primo jazz orche- strale. L'attenzione di Livio Lau- renti e degli ensell1ble da lui lon- dati e diretli cuntinua LI incen- trarsi ~mlla mu~iC:Bdegli inizi del Novecento. (Jllalr.he anno fa l'album "Hag, blues, ho!.,,", lìr- maro foplin Ral\lÌme Orchestra. Ora questo "Uve in Rimini", con la Tliestl:: EUJlylu:a On;hesua. «Con la jra - spiega LaurentiJ diplumalo nel '67 al 'l'arlini in stn.uuenti i1 percussione, un passatu nelle orchestre del Ver- di e della Fenice - avevo già af· frontaro qll<1lr.he: hr;lno del jazz orcheslli1le.l~rfIlaruJomi ai pri- mi due decenni del secolo SCUI- so. La Tcjo presenta arrangia- menti originali della decade daI JH2Sall~:-i,'hI. DiCJkullà? «Qllell<-i piil immediata è stata trovare le partitun: che ho repe- Tiro tramite collezionisti. Pui ho dovuto cercare musicisti ùuttili e interessati al progetto. La diffi- coltà sliccessiva è slala riu~ciIl' il ottenere esecuzioni e un suo- no orchestrale "credibili", ma senza copiare gli originali)!. Comect:l'avetefaUit? 1tQuesto genere orchcstrull: è ben diverso da quello dcglI anni Quaranta e ~uccesslvi. Si P.trat- fato di aderire il più fedeluJf;:!lte possibile aJle intenzioni degli or- chcsrrarori di allora, in modo t:hc il pubblico pOhsa nconm:c.p-- re che rJ troviamo, per esempio, nel 1925 o nel 1931. UII ruolo importunte è giocato dal eroo- ner, cioè il cantante dell'orche- stra, che va considerHto come un altro F;tnunento imprescindi- bile ùell'org,mico. Il nostro P;lO- lu VeniBf svolge: <]\If':sto nlOlo al meglio, come del resto tutti gli altri undicimusicistin, Dove nasce questa pa..'ì,-'iionc per musiche di un sernIo fa! ((Suno passati quasi trent'an- nj, Nel '74 avevo acquisraro un disco con la versione orchestra· le dei piÙ not.i ragtime di Scott Joplin. Era uscito il tìJm "Lastan- re~~' ~I~~:.~~~~~~~~oo~~~~st;~: zioni che non ilvevu mai sentito prima. Anche pen:hè, dopu la murte di Joplin nel 1917, ilmate- riale era stato dimcnticato)~, Perchè ama il rugtimt~1 uPerchè nasce come genere pianistico di rlla.l!il.::~ lIera che cUlltrappune l'accompaW1a- mento tradiziollale della mano sinistra (in battere) a frasI sinco- pate della destra (in levare). Una commjstione che fece im~ pazzire il pubblico amerieann prima ed eurupeu dopo, perdlè Ìfitrodusse un nuovo modo di baUare. Le cronache dell'epoca fanno ritp.nere che la rivoluzio- ne portata dal ragrime sia stata anche maggiore di quella provo- cata dal roek'n'roll degli anni Cinquanta ...". Pruseguu. /In ragtimc non prevede l'im- prowisazjone e con la morte di JOJ1lin fu mcsso ill suf1ÌUu per la- sciare spazio al jazz che già nel 1917 si era fallO spazio conIcfa- Illuse incisioni della Originai DixielandJ ass lland.ll ragtime è consider.:tto cume il padre puta- Uva del jazz». Lei però ha t':orniociato con la classica ... (15), ma nonostante Wi studi dus:;iÒ c l'aumre per il repeno~ fio sinfonico, ho fiempre prova- to W18 grandeattnn;ione verso il jazz e mi sono unbevutu soprat- rono del repertodo degli anni c:inqua.nta e Sessanta. Come batteristaho avuto l::ome model- li soprattutto Max Roac.h e E1vin Jones. In n1tTi questi anni ho quindi Suonato classica, jazz, ma andle Illlisica leggcru <: con- tcmpOn.LII~H ...)}, L'album "Livein Illmini" - nel quaJeLaurenti ha inserito an- che quella "Jllbilee stomp" di Uuke El1irlgton d~1192R, poi ri- trovata nella colonna sonora del film 'jThe Artist" - verrà presen- tato quest'autunno con un C011- certo a Trieste f': llrln in Friuli. Da Ravenna l'offerta di un aiuto per 13 biblioteca napoletana I PERSONAGGI Premiato adArezzo 11direttore di coro friulano Sante Fonlasier , NAPOLI La ((concreta pOSSIoilità di so- stenere la DihIiotec.a per gli Studi Filosofici rnu{uunòo, per quanto possibile, il pro- getto di 1"1uizivJ1t:~, Q.lalugaz1u- ne e di~ra1iZ2aZione della ni- hliott:"ca dei Gilulcuuiui nell'ambito delle aZIOni di n· cp.rGI p. svilllppn previste dal Distretto per i Beni Culturali della Campania)} sarà esami- nata in Wl incontru trail presi- dente delI'islihu-n r:l'<1Ssp.."sn- re alla Ri,t:en;a sc1entifica d.i Napoli L'istituto è al centro della vi- cenda del trasferimento in de- posito di 300mila volumi (tr~ i quali edizioni originali di Hc- ncdcno Croce e Giordano Rnmo) r1f':tp.rminato dal fatto che non ci sunu più soldi per pa~arcl'affitto. Ma un aiuto potrebbe arri- vare da Ravenna. «1\1 sindaco dl Napoli De Mugi~t.rì::>- ha ùcllu il sindaco di Ravenna Fabliz.ìo Mdltt:uu.;i - ho rmlfli- festato la nostra dIsponibilità, davanti il questa emergenza culturale che interessa la co- munità nazionale. a fare da S1.lcclIrsale dell'istituto napo- letano ospitando nelle nostre biblioteche i ~nOrnila volumi. Con i moderni sistemi infor- matici le soluzionj tccnkhe SOll o le più svadalc». sante Fomasier riceve ad Arezzo il prestlgloso riconoscimento ~ La Fondazione Guidn D'Alek ZO, in occasione ùd sessante- sunu anniversario del Polito- IDeo, il COnc.OISO CO[al~inl~r- nazionale di pIÙ lunga tTarli- 7.ione al mondo, ha insignito il direrrorc eH coro mutano Sante Fomasicr dello meli,,- glia del Presidente della Re- puhhlicn itnlinna per i tnc,-iti acquisiti nel campo della eo- ralità. li VI~siùellte della federa- zione nazionale Feniarco, e attuale presidente in carica della European C:horal AsSQ- ciation Eurupa Cantat, ha ri- cevuto il ciconoscimento per aver "immahJinato nuove pro- spettive e nuovi campi ùì pre- senza e panecipa710ne della musica corale, stimolato ogni iniziativa su tutto il terri- torio italiano che fnvnri.q~('111 diffusi une capillare del canta .. re come momento cu'tllmll~ e aRp;regativo"-, faVVlt:ll'..lv ino)jn:- 111(\pluduLiUll~ di IlUU- va muSica corale e di musi- cht:> adatte albo alf<Ju~t1zzazju- ne polifonica dei piil giova- ni". Il premio C stato consegna- to al direttore Sante Foma- sìer ad Arezzo, in occasione delJa cerimonia di apertura del prestigioso concorso in- ternazionale.

La volta che Guccini smontò con un sms - TEJO · 26 ICultura e Spettacoli n.PlCCOLO LUNEOl27 AGOSTO 2012 Faceva un caldo tremendo quella sera sui monti sopra Nizza quando si scatenò

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Page 1: La volta che Guccini smontò con un sms - TEJO · 26 ICultura e Spettacoli n.PlCCOLO LUNEOl27 AGOSTO 2012 Faceva un caldo tremendo quella sera sui monti sopra Nizza quando si scatenò

26 ICultura e Spettacoli n.PlCCOLO LUNEOl27 AGOSTO 2012

Faceva un caldo tremendo quella sera sui monti sopra Nizzaquando si scatenò una rissa sulla strada citata nella canzone

La volta che Guccinismontò con un smsil mito della Statale 17

Guccini: «Poteva. essere 21 037. Pura questione di metrica ..•b

Penslert d'estate, raetoltl inviaggio, in treno, ilpie-di,negliaeroporti, in biddetta o nellestazioni. Istantanee, Omicro-film girati al volo In naliae all'estero, spesso nellaprovlnda più dimenticata.Appunti trasfonnati in parolescritte a macchine sopra uncomputer tenuto sulleginocchia. Vano è cercarvi unfilo conduttore: 50no storlelle,afurismi, talvolta parabole,indipendenti una dall'altra. Oforse, a pensarci bene, una cosatiene insieme questa seqUet1l3di osservazioni: le mie starpe. Lestesse del viaggio a piedi InIstriil dello scorso settembre.

Vecchie, malandate, ma comodecome pantofole. Non 50 perchéma con loro addosso scrivomegliO. perché vedete, non è conIl taccuino o con la penna, ma è'011 lpiedi che credo si scriva.Ogni sabato e domenica unapagina del diario d'estate. (p.r.)

portava niente che non fossevero. Contava l'immagine. ErabeUissima. Anche le stradehanno bisogno del mito peresistere, E ora non solo la Stata­

le Di.çi;:i~eUe,v~r::ìU fru itruttu­ti molisani e i tavolati pugliesi,ma tutte le gloriose statali delRegno cantavano in noi con vo­ce nuova 1"1in me7J.O ai grilliddla Provenza.

ipotesi?". Gliele scrivemmo su­bito, trionfanti per averlo inclJ­riosito, mentre la valle friggevadi grilli, lucciole e stelle.

Il telefonino vibrò di nuovo,per un ultimo messa~io. Dice­va: "Tneffetti ho mentito. Per·<.:urrevo la statale per andare atromba re:]'attuulc moglie tii Al­bertu di Monaco·', Un urrah se­

guito da grida si levò dalla com­pagnia sul fiume. Non ci im-

somma, che II crudele gigantedi Pàvana imparasse la lezio­ne. Ordinammo un'altra botti­glia di llorgogna, pensandochefossefinitu.

r nvccc no: dopo qualche mi­nuto arrivò un altro messaggiodalla strada Pocrettana, lWlgUla quale il buon Francesco hala casa avita. "Ma perché" aveva ~çcitto Francesco sul mioçeUulare, "quali erano levosrre

là sopra di fIoi. L'affascinantegioco delle ipotesi si em mise­ramente sbriciolato. Comuni­cammo all'uomo del monte ilnostro dispetto e gli sctivem­ma: visto che si tratta di metri­

ca, potresti almeno consolarcicon qualche endecasillaho.Chiedere versi a Guccini nonera chiedere la luna.

Nei suoi giochi appenniniciin ottava rima con Roberto Be­nigni e David lliondino, era ca­pace di spararne a raftiche sen­za ;:ùcuna fatica. Speravamo inqualcosa di solo nostro, e inve­ce l'infame rispose, rigimndo ilcoltellu nella piaga: "Fatti nonfoste per viver cume bruti, maper seguir virtute e conoscen~za".

Ci fu un 'onda di ribeHionenella tavolata egli mandammoin risposta duc cndcca al vele­no. ~x..rivemmo quanto segue;"Snl c. di sti1taledicia&<;ette I vela potete meUl;:re lld ••...". ln-

mentale.Ma la questione-chiave era:

perché Guccini aveva sceltoproprio la Diciassette? Dovevaessergli sllccesso qualcosa, suquella direttrice infuocata, peraverla pui <.:antata con tantapassione, A tavola eravamo inquallTu c lru di noi c'era chi al­ludeva a una morosa e chi alservizio militare; chi di Wl gua­sto all'autumobile o a un inci­dente stradale,

A un certo pWlto Valentinadisse: "C'è urla l:iula~ulu••..iune.

lelcfullargli". E così fflcemmo:gli mandai un messaggio dalcelhl1are e dopo qualche minu­to arrivò la risposta, testuale,che ancora conservo nella me­moria del mio telefonino,"Poteva essere Ventisette oTrentascttc. Pura qucstione dimetrica". R ag~un.se, il perfidoFr:ll1cflscn: "Dura sfalare Wlmito",

L'ala ner<t della rfell1sionflvo-

di PAOLO RUMIZ

Faceva tUl caldo tremendo suimonti sopra Nizza, la sera a Sa­int Dalmas sulla strada del col­le d i Tenda scendeva viola cpi ena di lucciole. quando tra dinoi si scatenò una rissa sullaStarale Diciassette, la miticacanzone di Francesco Guccini.Attizzata da due buone botti­glie di Borgogna, la discussio­ne divampò SOltOuna pergolasu due questioni molto preci­se.

Innanzitutto qual era davve­ro la Diciassette. che collocava­

mo assm approssimativamen­te nel centro-sud d'ltalia:parti­va dall'Aquila o da Sulmona?Arriwwa a Luc.era o prosegwvafino a Bari? Era o non era un an­

fico tratTIno? CiasClmo spergiu­rava sulla sua verità chiaman­doa testimoni l'Ana~, C3fiflcan­toniere, citu:Lioni lettcraric c la

'jlUriu dell'Italia post~risorgi-

MUSICA

Trieste Early Jazz Orchestra

le gemme degli anni Venti

Liyio Lilurenti~ iLI c:entrv, di spalle,con la sua Trieste f:arty Jazz OrChestra

di Carlo Muscatello~Prima il ragtime, ora gli anniruggenti del primo jazz orche­strale. L'attenzione di Livio Lau­

renti e degli ensell1ble da lui lon­dati e diretli cuntinua LI incen­

trarsi ~mlla mu~iC:Bdegli inizi delNovecento. (Jllalr.he anno fal'album "Hag, blues, ho!.,,", lìr­maro foplin Ral\lÌme Orchestra.Ora questo "Uve in Rimini", conla Tliestl:: EUJlylu:a On;hesua.

«Con la jra - spiega LaurentiJdiplumalo nel '67 al 'l'arlini instn.uuenti i1 percussione, unpassatu nelle orchestre del Ver­

di e della Fenice - avevo già af·frontaro qll<1lr.he:hr;lno del jazzorcheslli1le.l~rfIlaruJomi ai pri-

mi due decenni del secolo SCUI­

so. La Tcjo presenta arrangia­menti originali della decade daIJH2Sall~:-i,'hI.

DiCJkullà?

«Qllell<-i piil immediata è stata

trovare le partitun: che ho repe­Tiro tramite collezionisti. Pui hodovuto cercare musicisti ùuttilie interessati al progetto. La diffi­coltà sliccessiva è slala riu~ciIl'il ottenere esecuzioni e un suo­no orchestrale "credibili", masenza copiare gli originali)!.

Comect:l'avetefaUit?1tQuesto genere orchcstrull: è

ben diverso da quello dcglI anniQuaranta e ~uccesslvi. Si P.trat­fato di aderire il più fedeluJf;:!ltepossibile aJle intenzioni degli or­chcsrrarori di allora, in modo

t:hc il pubblico pOhsa nconm:c.p-­re che rJ troviamo, per esempio,nel 1925 o nel 1931. UII ruoloimportunte è giocato dal eroo­ner, cioè il cantante dell'orche­stra, che va considerHto comeun altro F;tnunento imprescindi­bile ùell'org,mico. Il nostro P;lO­

lu VeniBf svolge: <]\If':sto nlOlo almeglio, come del resto tutti glialtri undicimusicistin,

Dove nasce questa pa..'ì,-'iioncper musiche di un sernIo fa!

((Suno passati quasi trent'an­nj, Nel '74 avevo acquisraro undisco con la versione orchestra·

le dei piÙ not.i ragtime di ScottJoplin. Era uscito il tìJm "Lastan-

re~~'~I~~:.~~~~~~~~oo~~~~st;~:zioni che non ilvevu mai sentito

prima. Anche pen:hè, dopu lamurte di Joplin nel 1917, ilmate­riale era stato dimcnticato)~,

Perchè ama il rugtimt~1uPerchè nasce come genere

pianistico di rlla.l!il.::~ lIera checUlltrappune l'accompaW1a­mento tradiziollale della manosinistra (in battere) a frasI sinco­pate della destra (in levare).Una commjstione che fece im~

pazzire il pubblico amerieannprima ed eurupeu dopo, perdlèÌfitrodusse un nuovo modo dibaUare. Le cronache dell'epocafanno ritp.nere che la rivoluzio­ne portata dal ragrime sia stataanche maggiore di quella provo­cata dal roek'n'roll degli anniCinquanta ...".

Pruseguu./In ragtimc non prevede l'im-

prowisazjone e con la morte diJOJ1lin fu mcsso ill suf1ÌUu per la­sciare spazio al jazz che già nel1917 si era fallOspazio conIcfa­Illuse incisioni della OriginaiDixielandJ ass lland.ll ragtime èconsider.:tto cume il padre puta­Uva del jazz».

Lei però ha t':orniociato conla classica ...

(15), ma nonostante Wi studidus:;iÒ c l'aumre per il repeno~fio sinfonico, ho fiempre prova­to W18 grandeattnn;ione verso iljazz e mi sono unbevutu soprat­rono del repertodo degli annic:inqua.nta e Sessanta. Comebatteristaho avuto l::ome model­

li soprattutto Max Roac.h e E1vinJones. In n1tTi questi anni hoquindi Suonato classica, jazz,ma andle Illlisica leggcru <: con­tcmpOn.LII~H ...)},

L'album "Livein Illmini" - nelquaJeLaurenti ha inserito an­che quella "Jllbilee stomp" diUuke El1irlgton d~1192R, poi ri­trovata nella colonna sonora del

film 'jThe Artist" - verrà presen­tato quest'autunno con un C011­

certo aTrieste f': llrln in Friuli.

Da Ravenna l'offerta di un aiuto

per 13 biblioteca napoletana

IPERSONAGGI

Premiato ad Arezzo 11direttore di coro friulano Sante Fonlasier, NAPOLI

La ((concreta pOSSIoilità di so­stenere la DihIiotec.a per gliStudi Filosofici rnu{uunòo,per quanto possibile, il pro­getto di 1"1uizivJ1t:~, Q.lalugaz1u­ne e di~ra1iZ2aZione della ni­hliott:"ca dei Gilulcuuiuinell'ambito delle aZIOni di n·cp.rGI p. svilllppn previste dalDistretto per i Beni Culturalidella Campania)} sarà esami­nata in Wl incontru trail presi­dente delI'islihu-n r:l'<1Ssp.."sn­re alla Ri,t:en;a sc1entifica d.iNapoli

L'istituto è al centro della vi­cenda del trasferimento in de­posito di 300mila volumi (tr~ i

quali edizioni originali di Hc­ncdcno Croce e GiordanoRnmo) r1f':tp.rminato dal fattoche non ci sunu più soldi perpa~arcl'affitto.

Ma un aiuto potrebbe arri­vare da Ravenna. «1\1 sindacodl Napoli De Mugi~t.rì::>- haùcllu il sindaco di RavennaFabliz.ìo Mdltt:uu.;i - ho rmlfli­festato la nostra dIsponibilità,davanti il questa emergenzaculturale che interessa la co­munità nazionale. a fare daS1.lcclIrsale dell'istituto napo­letano ospitando nelle nostrebiblioteche i~nOrnila volumi.Con i moderni sistemi infor­matici le soluzionj tccnkheSOll o le più svadalc». sante Fomasier riceve ad Arezzo il prestlgloso riconoscimento

~La Fondazione Guidn D'AlekZO, in occasione ùd sessante­sunu anniversario del Polito­IDeo, il COnc.OISO CO[al~inl~r­nazionale di pIÙ lunga tTarli­7.ione al mondo, ha insignitoil direrrorc eH coro mutanoSante Fomasicr dello meli,,­glia del Presidente della Re­puhhlicn itnlinna per i tnc,-itiacquisiti nel campo della eo­ralità.

li VI~siùellte della federa­zione nazionale Feniarco, eattuale presidente in caricadella European C:horal AsSQ­ciation Eurupa Cantat, ha ri­cevuto il ciconoscimento per

aver "immahJinato nuove pro­spettive e nuovi campi ùì pre­senza e panecipa710ne dellamusica corale, stimolatoogni iniziativa su tutto il terri­torio italiano che fnvnri.q~('111

diffusi une capillare del canta ..re come momento cu'tllmll~e aRp;regativo"-, faVVlt:ll'..lv

ino)jn:- 111(\pluduLiUll~ di IlUU­

va muSica corale e di musi­cht:> adatte albo alf<Ju~t1zzazju­ne polifonica dei piil giova­ni".

Il premio C stato consegna­to al direttore Sante Foma­sìer ad Arezzo, in occasionedelJa cerimonia di aperturadel prestigioso concorso in­ternazionale.