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L’dentita aziendale e visuale di Cerved Group S · 2016. 7. 7. · 4 SALDI FINANZIARI E, con opportune distinzioni, riconducibile al prospetto di rendiconto finanziario presentato

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    Sommario

    1. Quadro generale .............................................................................................. 3

    2. Specializzazione schemi di analisi ..................................................................... 5

    3. Valori Aggiunti ................................................................................................. 6

    3.1. Dettagli standard ............................................................................................................................... 6 3.2. Focus per le grandi imprese .............................................................................................................. 7 3.3. Bilanci Ias/Ifrs .................................................................................................................................... 8

    4. Stato patrimoniale, conto economico e differenze con lo schema di Codice Civile ................................................................................................................ 9

    4.1. La chiave di lettura dell‘Attivo ........................................................................................................... 9

    4.2. La chiave di lettura del Passivo ........................................................................................................ 10

    4.3. La presentazione del Conto Economico .......................................................................................... 12

    5. Analisi economico finanziaria ......................................................................... 14

    5.1. Saldi finanziari .................................................................................................................................. 14 5.2. Indicatori di Redditività ................................................................................................................... 15 5.3. Gli indicatori di produttività ............................................................................................................ 15 5.4. La gestione del Circolante ............................................................................................................... 15 5.5. Struttura finanziaria ......................................................................................................................... 17

    6. Allegato: Highlights casi reali ......................................................................... 18

    6.1. Dettaglio CREDITI nei bilanci abbreviati .......................................................................................... 18 6.2. Dettaglio DEBITI nei bilanci abbreviati ............................................................................................ 19 6.3. Dettaglio Ricavi e Proventi diversi ................................................................................................... 20 6.4. Dettaglio oneri diversi di gestione ................................................................................................... 21 6.5. Riparto utile d’esercizio ................................................................................................................... 22 6.6. Classificazione dei lavori in corso su ordinazione ............................................................................ 23

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    1. Quadro generale Il nuovo schema di analisi di bilancio è stato elaborato avendo come riferimento le Direttive Comunitarie in materia di bilancio, recepite in Italia con il DL 127/91 successivamente modificate e, per gli intermediari finanziari, le istruzioni della Banca d’Italia per la redazione del bilancio. Gli schemi adottati sono orientati a fornire le informazioni di base per effettuare un’ampia diagnosi della situazione e dell’evoluzione dell’impresa sotto il profilo economico e finanziario. In considerazione dell’obiettivo dell’analisi, lo schema di deposito del bilancio viene riclassificato secondo consolidate metodologie di analisi economico-finanziaria, in particolare:

    CONTO ECONOMICO

    La riclassificazione del Conto Economico, basata sullo schema a valore aggiunto, è derivata dal

    prospetto previsto nel DL 127/91 da cui ne differisce per alcune importanti personalizzazioni:

    viene introdotta una separazione per aree funzionali aziendali: operativa, diversa, finanziaria e straordinaria. Le singole poste sono, di conseguenza, attribuite alle aree di competenza

    sono calcolati alcuni saldi intermedi (valore aggiunto, MOL, Ebit,…) che consentono di valutare la capacità dell’impresa di generare reddito dalle diverse aree gestionali

    alcune poste di bilancio differiscono da quelle presentate in bilancio per recepire l’effettiva natura economica, ad esempio ricavi d’esercizio o proventi diversi

    gli utili e proventi di cambio su operazioni non finanziarie sono attribuite alla gestione operativa, se non indicato diversamente

    le rettifiche di valore delle attività finanziarie vengono presentate nelle componenti straordinarie, se relative ai ripristini di valore, o tra le partite di aggiustamento del risultato rettificato se derivanti da rivalutazioni iscritte volontariamente dalle imprese, anche in deroga alle disposizioni di legge

    I dati di conto economico sono espressi sia in valore assoluto sia in percentuale rispetto al valore della produzione. I dati delle società finanziarie vengono classificati ponendo i proventi finanziari come driver principale (per le società di leasing sono utilizzati i canoni ricevuti) e calcolando alcuni margini intermedi – di

    interesse e di intermediazione - in linea con gli standard di settore.

    STATO PATRIMONIALE

    La riclassificazione dei dati di bilancio su questo schema espone le attività e le passività secondo il

    cosiddetto grado di liquidità e di esigibilità crescente delle singole poste. Di conseguenza, le attività vengono classificate in base alla durata residua presunta di permanenza nel ciclo economico-finanziario dell'impresa in funzionamento prima di trasformarsi in liquidità; le passività, analogamente al criterio adottato per le attività, sono esposte secondo la durata residua di trasformazione in pagamenti che l'impresa deve affrontare. Per le sole società finanziarie viene adottato un criterio differente, che prevede la suddivisione delle attività e passività in finanziarie e operative. I dati di stato patrimoniale sono espressi sia in valore assoluto sia in percentuale rispetto al totale attivo o passivo.

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    SALDI FINANZIARI

    E’, con opportune distinzioni, riconducibile al prospetto di rendiconto finanziario presentato nello IAS7.

    Il prospetto si basa su contrapposizioni successive di classi di fonti e classi di impieghi e si propone di esaminare l’analisi ex-post della manovra finanziaria. L’obiettivo principale obiettivo è duplice e riguarda sia l’esame della capacità dell’impresa di produrre risorse necessarie per lo sviluppo aziendale sia il ricorso a forme esterne di finanziamenti.

    INDICATORI ECONOMICO-FINANZIARI

    L’obiettivo degli indicatori di bilancio è quello di fornire una rappresentazione sintetica dei diversi

    aspetti della situazione e dell’evoluzione economico-finanziaria dell’impresa. Gli indicatori presentati sono stati selezionati, tra i molti possibili, in modo da coprire adeguatamente i vari aspetti dell’analisi d’impresa e sono stati raggruppati in alcune categorie, ognuna delle quali è orientata ad analizzare una specifica area gestionale:

    sviluppo: vengono proposti i tassi di variazione dei valori economici e patrimoniali più rappresentativi, in modo da poter valutare la dinamica complessiva in termini di ricavi e risultati aziendali, in relazione all’attivazione di capitali (totale attivo) o risorse degli azionisti

    redditività: l’analisi della redditività è articolata su più livelli in modo da offrire una completa valutazione della capacità dell’impresa di generare reddito, sia in termini di performance per gli azionisti (ROE) sia in performance operative (ROS e ROI)

    produttività: sono presentati alcuni indicatori della produttività parziale del lavoro che possono essere calcolati solo quando esiste il numero dei dipendenti

    gestione del circolante: l’area comprende gli indicatori orientati ad esaminare le condizioni dell’equilibrio finanziario a breve termine e l’efficienza della gestione del capitale circolante

    struttura finanziaria: determina l’equilibrio dell’impresa tra i diversi portatori di capitale (soci o terzi finanziatori) e tra poste di bilancio aventi scadenze analoghe

    Nel calcolo degli indicatori si tiene conto della reale durata operativa dell’esercizio e i dati patrimoniali, se confrontati con valori economici, sono rappresentati dalla media tra l’esercizio in esame e quello precedente. Gli indicatori sono presentati per gli ultimi tre esercizi e vengono confrontati, quando significativi, con la media di settore dell’ultimo anno.

    CONFRONTO CON IL SETTORE

    Ogni informazione di bilancio (stato patrimoniale e conto economico) e i principali indicatori economico-finanziari sono confrontati con parametri di riferimento settoriali calcolati in termini di medie ponderate. L’obiettivo è di consentire il confronto dell’azienda valutata con la media del settore di appartenenza, ove il settore è rappresentato dall’aggregazione di Ateco2007 opportunamente riclassificate in base alle logiche del mondo Corporate che consentono un migliore e più puntuale confronto.

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    In particolare sono presentati: Medie settoriali percentualizzate per l’ultimo anno disponibile per le sezioni di conto economico, stato patrimoniale attivo e passivo Media settoriale per l’ultimo anno disponibile degli indicatori economico finanziari Medie settoriali delle ultime 3 annualità disponibili per 4 indicatori (indice di indebitamento, current ratio, Roi e Roe) per la sezione grafica sui principali indicatori economico finanziari.

    2. Specializzazione schemi di analisi

    I bilanci vengono riesposti secondo schemi specializzati per meglio evidenziare le caratteristiche contabili e strutturali; in particolare, sono stati proposti i seguenti quattro schemi:

    1. società industriali: sono incluse tutte le società che operano nella trasformazione industriale, a prescindere dalla collocazione nella filiera produttiva. Sono pertanto incluse le società di estrazione e agricole, le attività manifatturiere e le società di vendita e servizi

    2. intermediari finanziari: sono classificate in questo schema tutte le società di intermediazione mobiliare, le SGR, i confidi, le società di factoring e di credito al consumo, le società veicolo e tutte le altre società finanziarie sia iscritte che non iscritte all’albo Banca d’Italia

    3. società di leasing: comprende le società con attività di locazione beni materiali, di noleggio o di affitto d’azienda

    4. holding capogruppo: sono considerate holding tutte le società nelle quali l’attività prevalente è la gestione delle partecipazioni industriali, anche quando accompagnata da un’attività di servizi intercompany.

    La specializzazione consente di creare schemi di analisi economico-finanziaria appropriati, nei quali vengono evidenziate le voci tipiche più importanti e costruiti degli indicatori coerenti con la struttura societaria e con l’attività svolta. Nell’ambito dello schema delle società industriali sono inoltre previste alcune differenziazioni al fine di gestire le particolarità delle società:

    o con produzione pluriennale: le rimanenze dei lavori in corso vengono presentate al netto dagli acconti da clienti e la variazione in conto economico è inclusa nei ricavi d’esercizio. Non vengono inoltre presentati alcuni indicatori non significativi per le società del settore, come i giorni di dilazione verso clienti e fornitori

    o commerciali: le rimanenze sono assimilate a merci e di conseguenza la variazione in conto economico è inclusa tra la variazione delle materie prime anche se si tratta di semilavorati o prodotti finiti

    o immobiliari: alcune poste, considerate accessorie per le società industriali, vengono considerate

    tipiche nelle società che hanno come l’attività di compravendita o gestione immobiliare. Ad esempio gli affitti sono inclusi trai ricavi e non nella gestione diversa come nelle società industriali.

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    3. Valori Aggiunti Cerved Group garantisce, rispetto al bilancio ufficiale depositato in Camera di Commercio, degli approfondimenti qualitativi che consentono di sviluppare un’analisi finanziaria affidabile e precisa. Il processo di arricchimento del bilancio ufficiale prevede che i principali valori aggiunti (di seguito definiti dettagli standard) vengano ricercati su tutte le società, mentre un ulteriore livello di approfondimento viene attivato sulla società di più grandi dimensioni e sui bilanci IAS/IFRS.

    3.1 Dettagli standard

    Tutti i bilanci delle società di capitali sono arricchiti da Cerved Group utilizzando i seguenti documenti:

    il prospetto XBRL depositato dall’azienda presso la camera di commercio contenente lo stato patrimoniale ed il conto economico;

    gli allegati al bilancio – nota integrativa e relazione sulla gestione – depositati in formato ottico;

    la delibera di riparto del risultato d’esercizio; La lavorazione dei bilanci effettuata in Cerved Group da oltre 100 analisti finanziari consente in primo luogo di sopperire alle problematiche di squadratura dei bilanci che tutt’ora esistono nel processo di deposito presso le competenti camere di commercio, sebbene esso avvenga nel formato standard Xbrl. Secondariamente, il lavoro degli analisti Cerved Group consente di estrapolare manualmente alcune informazioni che, processate all’interno del modello valutativo aziendale, determinano una più precisa analisi sulla reale situazione economica, finanziaria e patrimoniale di una determinata controparte. Questo processo manuale viene effettuato sull’intera base dati dei bilanci Cerved Group ogni anno. Cerved Group dispone inoltre della serie storica di tutti i dettagli effettuati sui bilanci delle società di capitali italiane, e i cui dati, processati in un sistema statistico per la valutazione aziendale, contribuisce direttamente ad irrobustire i rating e la probabilità di default. In altre parole, grazie al maggior dettaglio di alcune voci del bilancio, la valutazioni Cerved Group si dimostrano più predittive rispetto ad altri processi di valutazione aziendale. Più in dettaglio, vengono approfondite dagli analisti le seguenti aree di bilancio:

    Attività economica

    Il codice Ateco depositato dall’azienda viene rivisto e modificato ogniqualvolta se ne riscontra la necessità. L’attività economica è uno dei driver per la scelta dello schema di analisi e per creare i bilanci aggregati ed è pertanto fondamentale garantire la miglior qualità possibile

    Dividendi deliberati

    La quota di utile dell’esercizio che verrà distribuito ai soci viene ricercato nella delibera di distribuzione del verbale dell’assemblea dei soci. Il valore viene utilizzato per rettificare il patrimonio netto, che è espresso al netto dei dividendi che saranno distribuiti

    Numero medio di dipendenti

    L’informazione non è obbligatoria per i bilanci redatti in modalità abbreviata. L’informazione, in considerazione della sua utilità sia per l’analisi che per i confronti interaziendali, viene ricercato da Cerved Group in tutti i bilanci che presentano un importo di costo del lavoro annuo

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    Debiti e crediti: distinzione per natura

    Le voci distinte per “natura” (commerciale, finanziaria, diversa) vengono dettagliate per tutte le società che presentano un bilancio redatto in modalità abbreviata (ex art. 2435 bis c.c.), per cui è prevista la presentazione in prospetto contabile delle sole voci contrassegnate da lettere maiuscole e numeri romani

    Debiti e crediti: rapporti verso gruppo

    Questi valori vengono presentati, anche nei bilanci redatti in modalità ordinaria, con la sola distinzione per controparte (imprese controllate, collegate o controllanti); gli analisti ne ricercano in nota integrativa anche la natura (commerciale, finanziaria, diversa)

    Immobilizzazioni finanziarie

    Vengono ricercate le informazioni su partecipazioni e crediti immobilizzati in tutti i bilanci redatti in modalità IV CEE abbreviata che nel prospetto contabile presentano la voce “B. III Immobilizzazioni finanziarie” accorpata

    Altri ricavi e proventi e Oneri diversi di gestione

    Quando queste voci di conto economico presentano importi significativi (in valore assoluto o rispetto al fatturato) viene effettuata una disaggregazione in quanto frequentemente contengono informazioni di natura eterogenea, che possono essere meglio attribuite ad altre aree di conto economico

    In allegato sono riportati alcuni casi reali, utili per verificare gli impatti dei dettagli standard, con particolare riferimento ai valori aggiunto sui debiti, sui crediti e sugli oneri e proventi diversi.

    3.2 Focus per le grandi imprese Sulle aziende di maggiori dimensioni sono previsti, in aggiunta ai dettagli standard, ulteriori approfondimenti, i principali dei quali si possono riassumere nei seguenti:

    Crediti e debiti diversi

    Ulteriori dettagli sulla natura di ogni posta di bilancio consentono di migliorare l’analisi e di fornire informazioni e indicatori più adeguati. Tra i principali dettagli vi sono quelli sulla tesoreria accentrata vs gruppo, crediti verso l’erario, crediti verso soci, debiti verso dipendenti, debiti verso lo stato, ecc

    Ratei e risconti

    L’identificazione della scadenza di tali poste consente di attribuirne il valore ai crediti o debiti scadenti entro o oltre l’esercizio successivo, in modo da poter calcolare in maniera più precisa alcuni valori, come ad esempio il capitale circolante. Tra i dettagli più importanti quello sui maxicanoni di leasing.

    Rischi di regresso

    Gli effetti presentati al salvo buon fine, se inseriti nei conti d’ordine e se pro solvendo - ovvero con il rischio di inesigibilità a carico della società – vengono identificati e collocati tra i crediti commerciali del bilancio, in quanto si ritiene che facciano ancora parte delle attività aziendali.

    Proventi e oneri finanziari Queste voci vengono suddivise allo scopo di raccogliere le informazioni sulla natura – es:oneri su debiti commerciali, finanziari, bancari – per calcolare in maniera più fine alcuni indicatori.

    Movimenti delle immobilizzazioni

    Ai fini del calcolo dei saldi finanziari vengono rilevate da nota integrativa le informazioni relative ad acquisti, investimenti

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    disinvestimenti di attività materiali, immateriali, partecipazioni e alcuni movimenti del patrimonio netto (aumenti di capitale, dividendi distribuiti,..)

    3.3 Bilanci Ias/Ifrs

    A partire dai bilanci 2005 alcune società europee ed italiane hanno abbandonato il modello di bilancio previsto dalle direttive comunitarie ed hanno adottato i principi contabili internazionali IAS/IFRS. In generale, i bilanci redatti secondo gli IAS/IFRS si differenziano dai bilanci redatti secondo le Direttive CEE per l’assenza di uno schema rigido, cui i soggetti utilizzatori devono attenersi. In particolare lo IAS1 indica qual è il formato minimo di presentazione di bilancio, rimandando alla nota integrativa l’approfondimento su tutte le altre informazioni. Queste sono le quattro possibilità previste per la presentazione dei bilanci IAS/IFRS:

    Bilanci industriali al VALORE AGGIUNTO

    Questo prospetto viene utilizzato per tutti i bilanci redatti conformemente ai principi contabili internazionali (IAS/IFRS) che presentano i costi in conto economico aggregati secondo la loro natura (schema “al valore aggiunto”) come previsto dallo IAS 1.91. Il metodo prevede la presentazione delle poste relative ai costi secondo la loro natura (per esempio ammortamenti, acquisti di materiali, costi di trasporto, benefici per i dipendenti, costi di pubblicità).

    Bilanci industriali al COSTO DEL VENDUTO Questo prospetto viene utilizzato per tutti i bilanci redatti conformemente ai principi contabili internazionali (IAS/IFRS) che presentano i costi in conto economico per destinazione (schema “al costo del venduto”) come previsto dallo IAS1.92. Il metodo prevede la classificazione dei costi secondo la loro destinazione funzionale. Come minimo deve essere esposto il costo del venduto separatamente dagli altri costi (ad esempio costi di distribuzione, costi amministrativi e altri costi). L’utilizzo di questo schema prevede la compilazione obbligatoria di una tabella di raccordo tra i costi di destinazione e i costi per natura.

    Bilanci di SOCIETA’ FINANZIARIE Questo prospetto è riservato ai bilanci degli intermediari finanziari iscritti nell’Elenco speciale, delle SGR e delle SIM, che applicano i principi contabili internazionali seguendo le istruzioni della Banca d’Italia emanate il 14 febbraio 2006.

    Bilanci di SOCIETA’ BANCARIE (erogazione non prevista) Questo prospetto è specifico per i bilanci delle banche iscritte nell’albo di cui all’art 13 del decreto legislativo 1 settembre 1993, n385 e gli enti finanziari di cui all’art. 1 comma 1, lettera c), del decreto legislativo 27 gennaio 1992, n 87. Lo schema si differenzia da quello delle società finanziarie, ed è disciplinato dalla circolare Banca d’Italia n°262 emessa il 22 dicembre 2005. I bilanci bancari non sono attualmente erogati nei prodotti corporate.

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    4. Stato patrimoniale, conto economico e differenze con lo schema di Codice Civile

    La riclassificazione del bilancio di Cerved Group ha come punto di partenza lo schema del codice civile (art.2424 cod.civ.) pubblicato dalla società, integrato con le informazioni disponibili in nota integrativa, cui viene applicato una metodologia volta a fornire una chiave di lettura della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico della società. Il lavoro svolto dall’analista porta, in alcuni casi a differenze tra i dati del bilancio civilistico e quelli del bilancio riclassificato. In tutti i servizi Cerved Group che contengono l’analisi finanziaria di una determinata controparte, viene inserito unitamente alla riclassificazione del Bilancio Cerved Group, la medesima versione in IV direttiva per una eventuale necessità di personalizzazione nelle analisi. Nelle note seguenti viene esaminato in dettaglio lo schema di analisi delle società industriali.

    4.1 La chiave di lettura dell‘Attivo

    L’attivo dello stato patrimoniale viene riclassificato secondo criteri finanziari, distinguendo tra le voci dell’Attivo immobilizzato, costituite da elementi destinati ad un utilizzo durevole (ad esempio, terreni e fabbricati, impianti e macchinari) e le voci dell’Attivo a breve termine, costituite da elementi che, per convenzione, dovrebbero trasformarsi in denaro entro l’esercizio successivo (ad esempio, le rimanenze e i crediti verso clienti). L’attivo immobilizzato è costituito dalle immobilizzazioni immateriali, materiali e finanziarie, al netto degli ammortamenti e delle svalutazioni. Nell’ambito delle immobilizzazioni immateriali rientrano prudenzialmente anche i risconti attivi pluriennali, la cui natura è di costi sospesi pluriennali, per i quali l’analista esterno non è in grado di valutare la presunta utilità pluriennale, trattandosi di attività caratterizzate dall’assenza di consistenza fisica. Le azioni proprie non son incluse nelle immobilizzazioni finanziarie, ma sono considerate come una forma di riduzione del patrimonio netto aziendale in quanto azioni riacquistate dalla società per svariate finalità: ad esempio la riduzione del capitale sociale o l’utilizzo delle stesse al servizio di operazioni straordinarie. I crediti dell’attivo circolante con scadenza oltre l’esercizio successivo rientrano, invece, tra le immobilizzazioni, perché dal punto di vista finanziario si trasformeranno in denaro in un orizzonte temporale che travalica l’esercizio successivo. Nell’ambito dell’attivo a breve termine rientrano i valori del circolante attivo, quali le rimanenze, i crediti verso clienti, i crediti finanziari e i crediti diversi a breve termine, i ratei e risconti attivi e le disponibilità liquide. Le rimanenze sono convenzionalmente inserite nell’attivo a breve termine anche se possono incorporare elementi di non facile smobilizzo (ad esempio scorte a lento realizzo, investimenti in scorte di tipo speculativo), non conoscibili da parte dell’analista esterno. Nelle società con produzione pluriennale (es. imprese di costruzione) la voce può differire da quella del bilancio civilistico perché i lavori in corso su ordinazione sono presentati al netto degli acconti e anticipi ricevuti da clienti, nel caso in cui il valore dei lavori in corso su ordinazione è superiore al valore degli

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    acconti e anticipi da clienti (per il caso contrario si veda la voce Debiti verso fornitori del passivo). Per l’esame di un caso esplicativo si rimanda all’allegato. I crediti verso clienti con scadenza entro l’esercizio successivo vengono classificati nel breve termine, con tutti i limiti che questa assunzione comporta, perché alcuni clienti potrebbero non risultare solvibili e le svalutazioni dei crediti operate nel bilancio civilistico non risultare congrue rispetto al rischio effettivo di insolvenza della clientela. I crediti verso clienti del circolante con scadenza oltre l’esercizio successivo rientrano invece nelle immobilizzazioni finanziarie. L’ammontare dei crediti può essere diverso dal bilancio civilistico perché include i crediti commerciali scontati con la clausola salvo buon fine (SBF) e le cessioni di crediti pro solvendo a società di factoring, anche se classificati nei conti d’ordine del bilancio civilistico. Le Altre attività a breve costituiscono la componente residuale dei crediti a breve, includono i crediti finanziari e diversi verso terzi e società del gruppo, i crediti tributari e i ratei e risconti attivi correnti. Nello schema di analisi i crediti tributari vengono calcolati al netto dei debiti tributari, quando la posizione tributaria netta risulta a credito (cioè i crediti tributari risultano più elevati dei debiti tributari). Le Disponibilità liquide rappresentano la liquidità costituita da denaro e valori in cassa, assegni, conti correnti bancari e postali, titoli e attività finanziarie a pronto realizzo. Le azioni proprie incluse nell’attivo circolante sono escluse dalla liquidità, perché costituiscono, analogamente alle azioni proprie immobilizzate, una riduzione del patrimonio netto.

    4.2 La chiave di lettura del Passivo Il passivo dello stato patrimoniale è classificato secondo l’esigibilità crescente delle poste e, di conseguenza, la voce meno esigibile si considera essere il Patrimonio netto, che rappresenta il capitale di rischio società. Il patrimonio netto è costituito dal Capitale sociale, dalle Altre riserve – tra le altre le riserve soprapprezzo azioni, di rivalutazione, legale, statutaria, per azioni proprie, le altre riserve da utili o da valutazione - e dal Risultato di esercizio, il cui ammontare può differire da quello di conto economico in quanto costituito dalla sola parte non distribuita.

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    Il Patrimonio netto del bilancio riclassificato differisce dal bilancio civilistico perché viene calcolato al netto dei crediti verso soci per versamenti ancora dovuti (la parte non versata del capitale), delle azioni proprie e dei dividendi deliberati sull’utile di esercizio. Nel bilancio civilistico i debiti è sono classificati secondo categoria (ad esempio, obbligazioni, obbligazioni convertibili, debiti verso soci per finanziamenti, ect.) e in second’ordine secondo scadenza, distinguendo i debiti da pagare entro e oltre i dodici mesi successivi. E’ fondamentale conoscere entro quale periodo di tempo l’impresa deve effettuare il pagamento del debito, in modo da valutare la sua capacità di far fronte ai pagamenti correnti, mantenendo l’equilibrio finanziario. Da questo punto di vista, gli elementi del passivo, diversi dal Patrimonio netto, vengono distinti in Fondi e debiti consolidati e Passivo a breve termine. I debiti verso banche a medio e lungo termine, i fondi rischi e oneri e gli altri debiti con scadenza oltre l’esercizio successivo costituiscono i fondi e debiti consolidati, cioè capitali permanenti, stabilmente a disposizione dell’impresa, che si aggiungono al patrimonio netto. Nei fondi e altri debiti a medio e lungo termine rientrano i fondi rischi e oneri a medio lungo termine, il fondo trattamento di fine rapporto (TFR), i prestiti obbligazionari e i debiti verso altri finanziatori, i debiti commerciali e diversi con scadenza oltre l’esercizio successivo. La quota corrente dei fondi rischi e oneri non rientra tra le passività a medio e lungo termine e viene riclassificata tra le passività a breve. Un esempio è costituito dalla quota corrente del fondo trattamento di fine rapporto di lavoro subordinato, che crea uscite finanziarie a breve per il pagamento del TFR ai dipendenti dimissionari o in via di pensionamento. I debiti diversi a medio e lungo termine includono i risconti passivi pluriennali. Il Passivo a breve termine comprende i debiti da pagare entro l’esercizio successivo di natura finanziaria, commerciale e diversa e i ratei e risconti passivi correnti. L’ammontare dei debiti verso banche a breve termine può essere diverso da quello del bilancio civilistico perché tra i debiti verso banche a breve sono inclusi i rischi di regresso sul portafoglio scontato salvo buon fine (SBF) e i crediti commerciali ceduti con la clausola pro solvendo a banche. I debiti verso fornitori rappresentano i debiti di origine commerciale, inclusi gli anticipi da clienti. Si evidenzia una particolarità delle società con produzione pluriennale: nel riclassificato la voce Acconti e anticipi da clienti è presentata al netto dei lavori in corso su ordinazione, quando il valore in passivo degli acconti e anticipi da clienti è superiore al valore delle rimanenze per lavori in corso su ordinazione (per il caso contrario si veda commento alle rimanenze dell’attivo). Le altre passività comprendono i debiti verso altri finanziatori, i debiti diversi e tributari, le quote correnti dei fondi rischi e oneri e del fondo trattamento di fine rapporto e i ratei e risconti passivi correnti. La voce del bilancio riclassificato può essere diversa dal bilancio civilistico perché i debiti tributari sono al netto dei crediti tributari, quando la posizione tributaria netta (differenza tra debiti e crediti tributari) risulta debitoria. Nelle altre passività sono inclusi i debiti verso gli azionisti per i dividendi deliberati.

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    4.3 La presentazione del Conto Economico Il Conto Economico viene riclassificato con lo schema del valore aggiunto, la riclassificazione dei costi per natura, integrata dalle informazioni derivanti dalla lettura della nota integrativa. Vengono individuati i margini della gestione operativa (il valore aggiunto, il margine operativo lordo, il reddito operativo), il risultato corrente, le partite straordinarie e le rettifiche di valore, le imposte sul reddito e il risultato di esercizio. I dati del conto economico vengono percentualizzati sul valore della produzione. Il valore della produzione è costituito dai ricavi, dalla variazione delle rimanenze di semilavorati e prodotti finiti, dagli incrementi di immobilizzazioni per lavori interni e dai contributi in conto esercizio. Rispetto al valore della produzione del conto economico civilistico non sono compresi gli Altri ricavi e proventi e gli incrementi di immobilizzazioni immateriali per lavori interni (quali le capitalizzazioni di oneri pluriennali). La voce ricavi è al netto dei resi, degli sconti, abbuoni e premi e delle imposte legate alla vendita o alla prestazione di servizi (ad esempio, le imposte di fabbricazione e di consumo). Nei ricavi sono incluse le royalties attive, i recuperi di costi e addebiti, legati alla gestione caratteristica, i contributi promozionali da fornitori: tali voci vengono dettagliate nell’ambito degli Altri ricavi e proventi. Vi sono alcune particolarità in funzione del tipo di attività svolta dall’impresa: - nelle società con produzione pluriennale nei ricavi è inclusa la variazione dei lavori in corso pluriennali; - nelle società immobiliari i ricavi includono i proventi immobiliari. Gli incrementi di immobilizzazioni per lavori interni, che rientrano nel valore della produzione, si riferiscono solo agli incrementi di immobilizzazioni materiali (quali, ad esempio, i costi di manutenzione straordinaria su un fabbricato di proprietà della società). I contributi in conto esercizio sono quelli dovuti in base alla legge o a disposizioni contrattuali; sono inclusi anche i certificati verdi quale incentivo alla produzione di energia da fonti rinnovabili. Il valore aggiunto rappresenta il valore che l’impresa è stata in grado di creare partendo dagli Input di origine esterna attraverso la produzione dell’esercizio. Si ottiene detraendo dal valore della produzione gli acquisti, le variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie e di consumo e i costi per servizi e godimento beni di terzi. Le spese per servizi e godimento beni di terzi sono i costi per servizi del conto economico civilistico, esclusi i compensi degli amministratori e sindaci, che vengono riclassificati nel “Saldo ricavi e oneri diversi”. Le spese per servizi includono le imposte indirette e gli altri oneri fiscali, contabilizzati in bilancio fra gli oneri diversi di gestione, quali le imposte di bollo, le imposte ipotecarie e catastali, la tassa di circolazione automezzi e l’Iva indetraibile.

    Il margine operativo lordo rappresenta il margine della gestione operativa, al lordo degli ammortamenti e degli accantonamenti ai fondi. E’ un valore meno degli altri influenzato dalle politiche di bilancio, per quel che riguarda gli ammortamenti, gli accantonamenti e le valutazioni. Si ottiene detraendo dal valore aggiunto il costo del personale. Nel costo del personale non sono inclusi gli incentivi all’esodo, che fanno parte della gestione straordinaria. Viene anche definito anche con l’acronimo EBITDA (Earning before interest taxes depreciation amortisation).

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    Il risultato operativo rappresenta il risultato della gestione operativa: si ottiene aggiungendo al margine operativo lordo gli ammortamenti, gli accantonamenti e il saldo della gestione complementare. E’ un risultato ante gestione finanziaria, straordinaria e imposte. Viene definito con l’acronimo di EBIT (Earning before interest and taxes). La voce ammortamenti delle immobilizzazioni materiali differisce dal dato del conto economico civilistico se sono state effettuate delle svalutazioni di immobilizzazioni materiali, aggiuntive rispetto alla quota di ammortamento dell’anno. Tali svalutazioni sulle immobilizzazioni materiali rientrano nel risultato della gestione straordinaria. Gli accantonamenti operativi comprendono gli accantonamenti ai fondi svalutazione crediti e rimanenze, ai fondi rischi di cambio legati alla gestione caratteristica e gli altri accantonamenti per fondi rischi e oneri. Il saldo ricavi/oneri diversi può differire perché le poste strettamente collegate alla gestione operativa, quali i contributi promozionali da fornitori, sono riclassificate direttamente nei ricavi. La voce include i proventi e oneri di cambio di natura operativa, le capitalizzazioni ad immobilizzazioni immateriali e i compensi agli amministratori e ai sindaci. L’Utile corrente comprende il risultato operativo (Ebit) e il saldo della gestione finanziaria. E’ un risultato ante straordinaria e imposte. Il saldo proventi e oneri finanziari può differire dal saldo delle voci del codice civile in caso di presenza di utili o perdite su cambi legati alla gestione operativa, che confluiscono nel Saldo ricavi/oneri diversi. Il risultato prima delle imposte comprende le rettifiche di valore delle attività finanziarie e il risultato della gestione straordinaria. Le rettifiche di valore di attività finanziarie comprendono le svalutazioni e i ripristini di valore di immobilizzazioni immateriali, materiali e finanziarie e di crediti finanziari e partecipazioni immobilizzate e nel circolante. Nel risultato della gestione straordinaria rientrano le svalutazioni e i ripristini di valore di immobilizzazioni immateriali, materiali e finanziarie Le imposte sul reddito di esercizio includono le imposte correnti, differite e anticipate, e le imposte sostitutive delle imposte sul reddito, rilevate per competenza dalla società. Il risultato di esercizio rappresenta il risultato prima di accantonamenti e rettifiche da norme tributarie, accantonamenti e utilizzi di riserve e interventi da parte dei soci. Le altre componenti costituiscono accantonamenti e rettifiche per norme tributarie, accantonamenti e utilizzi di riserve e l’effetto di interventi da parte dei soci.

    Il cash flow, ovvero la differenza tra le entrate e le uscite monetarie, viene calcolato partendo dal risultato di periodo (utile o perdita di esercizio) aggiungendo i costi non monetari e detraendo i ricavi non monetari. Tra i costi non monetari rientrano gli ammortamenti, gli accantonamenti ai fondi rischi, le svalutazioni delle rimanenze e dei crediti. Tra i ricavi non monetari si segnalano le rivalutazioni e plusvalenze da valutazione, gli utilizzi di fondi rischi e oneri e i ripristini di valore di attività.

  • 14

    5. Analisi economico finanziaria

    5.1 Saldi finanziari

    Il prospetto dei saldi finanziari illustra i flussi finanziari dell’impresa, prendendo come risorsa finanziaria di riferimento la Variazione di liquidità, in linea con i principi contabili internazionali. I flussi sono calcolati considerando i movimenti che prevedono flussi monetari effettivi escludendo quegli elementi puramente contabili: ammortamenti, accantonamenti ai fondi rischi, rivalutazioni di attività. I flussi finanziari vengono classificati con riferimento ai flussi della gestione operativa (“Saldo netto dalla gestione”), ai flussi della attività da investimento (“Flussi netti da attività di investimento”) e ai flussi della attività finanziaria (“Flussi netti da attività di finanziamento”). Il Saldo netto della gestione rappresenta il flusso di cassa generato dalle diverse gestioni aziendali; comprende gli incassi da clienti per ricavi, royalties attive, provvigioni e altri ricavi al netto dei pagamenti ai fornitori di merci e servizi, ai dipendenti, i pagamenti per oneri finanziari, i flussi derivanti dalla gestione straordinaria al netto delle imposte pagate. Il saldo netto della gestione viene calcolato con il metodo indiretto: partendo dal risultato di esercizio, si aggiungono i costi non monetari e detraggono i ricavi non monetari, non si tiene conto delle plusvalenze e minusvalenze da realizzo di immobilizzazioni, che vengono ricondotte ai flussi netti da investimenti e si considera la variazione del capitale circolante operativo, letta in chiave finanziaria. I Flussi netti da attività di investimento riguardano gli acquisti e le vendite di attività a lungo termine, non incluse nella variazione di liquidità (ad esempio i pagamenti per l’acquisto di un capannone industriale, gli incassi per la vendita di un macchinario). Il flusso da attività di investimento comprende gli investimenti netti materiali e immateriali e gli investimenti netti in immobilizzazioni finanziarie (ad esempio, le uscite finanziarie per l’acquisto di una partecipazione). I Flussi netti di cassa da attività di finanziamento sono i flussi collegati alla struttura finanziaria dell’impresa, in termini di patrimonio netto e indebitamento finanziario (determinano variazioni nel rapporto tra Patrimonio netto e Debiti finanziari) Nell’ambito dei flussi da finanziamento rientrano gli aumenti netti di capitale, le variazioni dei debiti finanziari a medio e lungo termine e le variazioni dei debiti finanziari a breve termine. Sintetizzando i movimenti legati ai flussi della gestione operativa, ai flussi della attività di investimento e della attività da finanziamento viene spiegata la Variazione di liquidità, in altri termini, l’analisi dei flussi di cassa dell’impresa.

  • 15

    5.2 Indicatori di Redditività La redditività viene misurata con riferimento ai ricavi (ROS), al capitale investito (ROI) e al patrimonio netto (ROE). La Redditività sulle vendite (ROS) viene calcolata con il rapporto tra l’utile corrente ante oneri finanziari e i ricavi, espresso in termini percentuali. L’utile corrente ante oneri finanziari rappresenta il rendimento della gestione caratteristica e delle gestioni diverse (ad esempio, finanziaria attiva, immobiliare). La lettura del ROS viene integrata dalla analisi del Turnover, espresso dal rapporto tra i ricavi e l’Attivo, dove l’attivo è calcolato come media aritmetica semplice dei due periodi. La Redditività sul capitale investito (ROI) rappresenta la redditività sul capitale raccolto con il vincolo del patrimonio netto e del debito finanziario. Il ROI viene calcolato con il rapporto tra la somma di Oneri finanziari e Risultato di esercizio e il Capitale raccolto medio, rappresentato dal patrimonio netto ante delibera di riparto dell’utile e dai debiti finanziari totali (correnti e non correnti). L’indicatore è espresso in termini percentuali. La Redditività sul patrimonio netto (ROE) è misurata dal rapporto tra il risultato netto e il patrimonio netto medio, espressa in termini percentuali. Il patrimonio netto è un patrimonio ante delibera di riparto dell’utile. Il Cash flow sull’attivo esprime in termini percentuali il cash flow che si ricava ogni cento euro mediamente investite nell’impresa; è calcolato dal rapporto tra il Cash flow e l’Attivo medio. Il rapporto tra Oneri finanziari e ricavi esprime in percentuale l’incidenza del costo del debito finanziario sui ricavi di periodo.

    5.3 Gli indicatori di produttività

    Gli indicatori di produttività esprimono la produttività del personale in termini di ricavi pro-capite, valore aggiunto pro-capite e costo del lavoro pro-capite. Tanto maggiore risulta il valore degli indicatori tanto più elevata è la produttività dei dipendenti, espressa in migliaia di euro. Per una migliore valutazione dei dati diventa importante effettuare un confronto con i dati medi del settore di riferimento.

    5.4 La gestione del Circolante La valutazione dell’adeguatezza della capacità dell'impresa di essere solvibile, studiata con i dati patrimoniali, viene effettuata esaminando la dimensione dell'attivo a breve termine rispetto al passivo a breve termine. Non è sufficiente che le attività a breve pareggino le passività a breve termine: è necessario che vi sia un margine di sicurezza per poter affrontare il rischio che nel corso dell'esercizio una o più attività a breve termine non si trasformino nei tempi previsti in liquidità, mettendo l'impresa in difficoltà finanziarie. Tale margine di sicurezza è rappresentato dall'eccesso dell'Attivo a breve termine rispetto al Passivo a breve termine, cioè dal Capitale Circolante Netto.

  • 16

    Tanto più l'impresa lavora in settori o in condizioni rischiose tanto maggiore deve essere il Capitale Circolante. Vi sono tuttavia imprese e settori che strutturalmente, per le caratteristiche della loro economia, hanno normalmente un capitale circolante negativo. Gli elementi del capitale circolante netto vengono convenzionalmente classificati tra le attività e passività a breve termine, tuttavia alcune componenti dell’attivo corrente possono avere più difficoltà di altre a trasformarsi in liquidità, quali le rimanenze di magazzino e i crediti verso clienti, quando non vengono incassate nei tempi previsti. Per questo motivo viene calcolato un indicatore che tiene conto del mancato realizzo delle rimanenze l’Acid test, dato dal rapporto tra l’attivo corrente al netto delle rimanenze e il passivo corrente, che si affianca nella analisi del capitale circolante all’indice Current ratio, rapporto tra Attivo corrente e Passivo corrente. Nell’ambito del Capitale circolante netto vengono distinte le componenti legate alla gestione operativa (Capitale circolante operativo), rappresentate principalmente dalle rimanenze, dai crediti verso clienti, crediti tributari e diversi e dai debiti verso fornitori, debiti tributari e diversi. Per valutare l’efficienza nella gestione del capitale circolante operativo vengono calcolati gli indici di rotazione delle scorte (Giorni medi di scorta), dei tempi medi di incasso dei crediti verso clienti (Giorni di credito clienti) e dei tempi medi di pagamento ai fornitori (Giorni di credito fornitori). La durata dei crediti e debiti commerciali viene influenzata dalla inclusione nei valori di bilancio dell’Iva e di altre imposte non comprese nei ricavi e negli acquisti. Il saldo algebrico di giorni medi di scorta, giorni di credito clienti e giorni di credito fornitori esprime la Durata lorda del ciclo operativo. La durata del ciclo operativo dipende dal settore di appartenenza, dalle politiche commerciali e dalla forza contrattuale dell’impresa nel fissare le condizioni di regolamento dei debiti di fornitura. Tanto più elevata risulta la durata del ciclo operativo tanto più la gestione dell’impresa risulta appesantita sotto il profilo finanziario e dipendente dai finanziamenti bancari a breve termine.

  • 17

    5.5 Struttura finanziaria La struttura finanziaria viene analizzata in senso orizzontale per valutare l’equilibrio tra fonti e impieghi in relazione alla scadenza (ad esempio, l’Attivo a breve contrapposto al Passivo a breve termine) e in senso verticale per misurare il contributo delle diverse fonti, capitale proprio e capitale di debito, al finanziamento dell’impresa. Nell’ambito dei primi indicatori rientrano il margine di tesoreria e il margine di struttura. Il Margine di tesoreria completa l’analisi del capitale circolante netto: è dato dal capitale circolante netto meno le rimanenze di magazzino, per tenere conto delle difficoltà di realizzo implicite in questo elemento dell’attivo corrente. Esaminato in termini di rapporto il margine di tesoreria è l’Acid test. Il Margine di struttura è calcolato come differenza tra il Patrimonio netto e l’Attivo immobilizzato. Nelle imprese italiane esso è tendenzialmente negativo e mette in evidenza l’eventuale carenza di patrimonio dell’impresa rispetto alle attività destinate a permanere a medio e lungo termine. In senso verticale la struttura finanziaria viene analizzata con indicatori che misurano il grado di indebitamento, in particolare: - l’Indice di indebitamento, dato dal rapporto tra i debiti complessivi e il patrimonio netto, dove a numeratore sono posti i debiti finanziari a breve e a medio e lungo termine e i debiti commerciali e diversi a breve e a medio e lungo termine. Questo indicatore è particolarmente utile per i bilanci in forma abbreviata, per i quali non sempre è disponibile la distinzione dei debiti per natura. - il rapporto tra Patrimonio netto tangibile e debiti finanziari netti totali, in cui il Patrimonio netto è prudenzialmente rettificato delle immobilizzazioni immateriali, come se si assegnasse alle stesse un valore nullo, e i debiti finanziari a breve e a medio e lungo termine sono calcolati al netto della Liquidità aziendale. Il rapporto tra Debiti a breve e Valore della produzione misura il peso dell’indebitamento complessivo a breve termine (di natura finanziaria, commerciale e diversa) sui flussi economici dell’impresa, che per loro natura consentono anche confronti tra periodi con tassi di inflazione diversi. Il flusso economico dell’impresa in questo indice è rappresentato dal valore della produzione di periodo.

  • 18

    6. Allegato: Highlights casi reali

    6.1 Dettaglio CREDITI nei bilanci abbreviati

    Il bilancio ufficiale della società Delta Spa riporta i seguenti dati nell’attivo dello stato patrimoniale, presentato in modalità abbreviata:

    C) Crediti esigibili entro l’esercizio successivo 3.240.697 esigibili oltre l’esercizio successivo 0

    In nota integrativa viene inoltre fornito il dettaglio dei crediti v/clienti: b) la voce crediti esigibili entro i dodici mesi, presente in bilancio per Euro 3.240.697 con una variazione in aumento di Euro 408.632, rappresenta: crediti v/clienti per Euro 3.124.135 già al netto del fondo svalutazione crediti, crediti verso l’erario per iva per Euro 63.682 , crediti verso l’erario per ires per Euro 23.837, crediti per depositi cauzionali per Euro 1.781 e altri crediti Euro 27.262

    Il miglior dettaglio effettuato da Cerved Group è evidente nello schema di analisi dell’attivo di bilancio:

    STATO PATRIMONIALE ATTIVO senza dettaglio con dettaglio

    Attivo 5.112 100,00 5.112 100,00

    Attivo immobilizzato 1.721 33,66 1.721 33,66

    Immobilizzazioni immateriali 521 10,19 521 10,19

    Immobilizzazioni materiali 1.200 23,47 1.200 23,47

    Immobilizzazioni finanziarie 0 0,00 0 0,00

    Attivo a breve termine 3.391 66,34 3.391 66,34

    Rimanenze 0 0,00 0 0,00

    Crediti clienti 0 0,00 3.124 61,11

    Altre attività a breve 3.241 63,62 117 2,51

    Disponibilità liquide 150 2,72 150 2,72

    Il miglior dettaglio consente di calcolare alcuni importanti indicatori, come ad esempio i “giorni di credito verso clienti”

  • 19

    6.2 Dettaglio DEBITI nei bilanci abbreviati

    Il bilancio ufficiale della società Alfa Spa riporta i seguenti dati nel passivo dello stato patrimoniale, presentato in modalità abbreviata:

    D) Debiti esigibili entro l’esercizio successivo 2.650.740 esigibili oltre l’esercizio successivo 472.858 Totale debiti 3.123.598

    In nota integrativa i debiti vengono ulteriormente dettagliati:

    Descrizione 31/12/2010 3) Deb. v/soci per finanziamenti 1.011.866 4) Debiti verso banche 909.055 6) Acconti 161.722 7) Debiti verso fornitori 586.313 12) Debiti tributari 252.471 13) Deb. v/ist. previd. e sicurezza sociale 66.090 14) Altri debiti 136.081

    Il confronto tra il bilanci con il diverso livello di dettaglio è il seguente:

    STATO PATRIMIONIALE PASSIVO

    senza dettaglio con dettaglio

    Patrimonio Netto 1.500 30,8 1.500 48,0

    Capitale sociale 200 4,1 200 6,4

    Altre riserve 1.200 24,6 1.200 38,4

    Utile(perdita) dell'esercizio 100 2,1 100 3,2

    Fondi e debiti consolidati 723 14,8 723 23,1

    Debiti verso banche mlt 250 5,1 250 8,0

    Fondi e altri debiti mlt 473 9,7 473 15,1

    Passivo a breve termine 2.651 54,4 2.651 84,9

    Debiti verso banche bt 0 0,0 909 29,1

    Debiti verso fornitori 0 0,0 748 23,9

    Altre passività 2.651 54,4 994 31,8

    Totale passivo 4.874 100,0 3.124 100,0

    Il dettaglio consente di calcolare l’indebitamento finanziario e i “giorni di debito verso fornitori”

  • 20

    6.3 Dettaglio Ricavi e Proventi diversi

    Il bilancio ufficiale della società Beta Srl riporta in conto economico alla voce “A5 Altri Ricavi e Proventi” un importo pari a 1.501.566:

    A) VALORE DELLA PRODUZIONE 31/12/2011 1) Ricavi e proventi: 11.290.489 2) Variazione rim. prodotti in corso di lav.,semil. e finiti 0 3) Variazione lavori in corso su ordinazione 0 5) Altri ricavi e proventi 1.501.566

    TOTALE VALORE DELLA PRODUZIONE (A) 12.792.055

    La nota integrativa riporta inoltre il seguente dettaglio degli altri ricavi e proventi, una parte dei quali – recuperi spese, royalties, bonus - vengono inclusi, nello schema Cerved Group, ai ricavi d’esercizio e alcuni – plusvalenze – nella gestione straordinaria:

    ALLEGATO A/5: ALTRI RICAVI E PROVENTI Affitti attivi 302.630 Recupero spese varie da controllate 495.446 Plusvalenze su cespiti 2.160 Royalties 495.647 Bonus da fornitori 140.913 Ricavi vari 64.770 Totale 1.501.566

    La diversa classificazione dei proventi diversi consente di calcolare dei margini economici più accurati:

    CONTO ECONOMICO senza dettaglio con dettaglio

    Ricavi 11.290 100,0 12.422 100,0

    Valore della produzione 11.290 100,0 12.422 100,0

    - Acquisti 6.725 59,6 6.725 54,1

    - Variazione materie prime 0 0,0 0 0,0

    - Spese per servizi e god.beni terzi 4.056 35,9 4.056 32,7

    Valore aggiunto 509 4,5 1.641 13,2

    - Costo del personale 1.021 9,0 1.021 8,2

    Margine operativo lordo (EBITDA) -512 -4,5 620 5,0

    - Ammort.immobil. materiali 712 6,3 712 5,7

    - Accantonamenti operativi 0 0,0 0 0,0

    - Ammort.immobil. immateriali 50 0,4 50 0,4

    + Saldo ricavi/oneri diversi 1.502 13,3 368 3,0

    Risultato operativo (EBIT) 228 2,0 226 1,8

    ……..

    Risultato gestione straordinaria 0 0,0 2 0,0

    La distinzione dei proventi diversi permette di calcolare margini di conto economico più accurati, come il MOL e il Valore Aggiunto

  • 21

    6.4 Dettaglio oneri diversi di gestione

    Il bilancio ufficiale della società Gamma Spa riporta in conto economico alla voce “B14 Oneri diversi di gestione” un importo pari a 351.882:

    CONTO ECONOMICO 31/12/2011 31/12/2010 A) VALORE DELLA PRODUZIONE

    1) Ricavi e proventi: 15.678.789 12.543.656

    ………………………………….

    B.10.b Ammortamento delle immobilizzazioni materiali 19.835 19.307 B.10.d Svalutazioni dei crediti compresi nell'attivo circolante e delle disponibilità liquide

    64.585 56.328

    B.11 variazione delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci

    701 -573

    B.14 Oneri diversi di gestione 351.882 278.429

    TOTALE COSTI PRODUZIONE 9.926.190 8.313.872

    In nota integrativa l’allegato riporta il seguente dettaglio:

    ALLEGATO B14 - ONERI DIVERSI DI GESTIONE Cancelleria e stampati 4.016

    Contributi associativi 3.954 Abbuoni e arrotondamenti passivi 266 Costo sottoscrizione abbonamenti 292 Danni pagati a terzi per irregolarità trasporti 286.540 Perdita su crediti (al netto utilizzo fondi) 52.568 Tassa di circolazione 123 Oneri fiscali 121 imposte e tasse fiscalmente deducibili 726 imposte e tasse non deducibili 1.479 riserve non imputate 1.797 Totale 351.882

    Nello schema di riclassificazione questo è il risultato senza i dettagli e con i dettagli:

    CONTO ECONOMICO senza dettaglio con dettaglio

    Ricavi 15.679 100,0 15.679 100,0

    Valore della produzione 15.679 100,0 15.679 100,0

    - Acquisti 7.212 46,0 7.212 46,0

    - Variazione materie prime 0 0,0 0 0,0

    - Spese per servizi e god.beni terzi 4.512 28,8 4.512 28,8

    Valore aggiunto 3.955 25,2 3.955 25,2

    - Costo del personale 2.100 13,4 2.100 13,4

    Margine operativo lordo (EBITDA) 1.855 11,8 1.855 11,8

    - Ammort.immobil. materiali 725 4,6 725 4,6

    - Accantonamenti operativi 50 0,3 50 0,3

    - Ammort.immobil. immateriali 175 1,1 175 1,1

    Il dettaglio degli oneri diversi consente di migliorare il calcolo dei margini di conto economico, come il Risultato Operativo o EBIT

  • 22

    6.5 Riparto utile d’esercizio

    Il bilancio ufficiale della società Lambda Srl riporta nel verbale dell’assemblea dei soci il seguente riparto dell’utile:

    DELIBERA di destinare dell'utile di esercizio come segue:

    a Riserva Legale il 5 % dell'utile per un importo di Euro 60.716,00;

    alle n. 3.000.000 azioni ordinarie un dividendo di Euro 0,34 per un ammontare di Euro 1.020.000,00;

    a Riserva Legale l'ulteriore importo di Euro 5.203,00;

    il residuo importo di Euro 128.382,00 agli utili riportati a nuovo. E di mettere in pagamento il dividendo presso la cassa sociale a partire dal giorno 21 maggio 2012.

    Questo è il raffronto tra bilancio civilistico e bilancio riclassificato:

    + Saldo ricavi/oneri diversi 352 2,2 6 0,0

    Risultato operativo (EBIT) 1.257 8,0 911 5,8

    ……..

    Risultato gestione straordinaria 0 0,0 339 2,2

    STATO PATRIMIONIALE PASSIVO

    senza dettaglio con dettaglio

    Patrimonio Netto 6.794 38,5 5.774 32,7

    Capitale sociale 1.560 8,8 1.560 8,8

    Altre riserve 4.020 22,8 4.020 22,8

    Utile(perdita) dell'esercizio 1.214 6,9 194 1,1

    Fondi e debiti consolidati 4.223 23,9 4.223 23,9

    Debiti verso banche mlt 3.500 19,8 3.500 19,8

    Fondi e altri debiti mlt 723 4,1 723 4,1

    Passivo a breve termine 6.642 37,6 7.662 43,4

    Debiti verso banche bt 821 4,6 821 4,6

    Debiti verso fornitori 5.521 31,3 5.521 31,3

    Altre passività 300 1,7 1.320 7,5

    Totale passivo 17.659 100,0 17.659 100,0

    L’utile di esercizio è riferito alla sola quota di risultato portato a riserva, mentre i dividendi agli azionisti sono inseriti nelle passività a breve termine. Importanti modifiche al valore del Patrimonio Netto e del Capitale Circolante

  • 23

    6.6 Classificazione dei lavori in corso su ordinazione

    Il bilancio ufficiale della società Sigma spa riporta in stato patrimoniale nell’attivo “lavori in corso su ordinazione” per 7.168.018 e nel passivo “acconti da clienti per 2.792.577.

    C) Attivo circolante I - Rimanenze 1) materie prime, sussidiarie e di consumo 2.804.915 2) prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 2.329.787 3) lavori in corso su ordinazione 7.168.018 4) prodotti finiti e merci 0 5) acconti 7.550 Totale rimanenze 12.310.270

    6) acconti esigibili entro l'esercizio successivo 2.792.577 esigibili oltre l'esercizio successivo 0

    la “variazione dei lavori in corso su ordinazione” in conto economico è la seguente :

    ) Valore della produzione: 1) ricavi delle vendite e delle prestazioni 4.529.384 2) variazioni delle rimanenze di prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti 589.430 3) variazioni dei lavori in corso su ordinazione 1.164.234 4) incrementi di immobilizzazioni per lavori interni 451.645

    Lo schema di analisi Cerved Group prevede che i lavori i ncorso di stati patrimoniale siano espressi agli acconti da clienti, mentre in conto economico la variazione dei lavori in corso è inclusa nei ricavi d’esercizio:

    STATO PATRIMONIALE ATTIVO Bil civilistico % Bil

    Riclassificato %

    Attivo 40.371 100,0 40.371 100,0

    Attivo immobilizzato

    Attivo a breve termine

    Rimanenze 7.168 17,7 4.375 10,8

    Crediti clienti

    Altre attività a breve

    Disponibilità liquide

    STATO PATRIMONIALE PASSIVO Bil civilistico % Bil

    Riclassificato %

    Passivo

    Patrimonio Netto

    Fondi e debiti consolidati

    Passivo a breve termine

    Debiti verso banche bt

    Debiti verso fornitori 2.793 6,9 0 0,00

    Altre passività

    Totale passivo 40.371 100,0 40.371 100,00

    L’imputazione dei lavori in corso al netto degli acconti consente di calcolare un valore coerente tra società che utilizzano pratiche contabili diverse.

  • 24

    CONTO ECONOMICO Bil civilistico % Bil

    Riclassificato %

    Ricavi 4.529 79,5 5.693 100,0

    + Var. rim. semil e prodotti 1.164 25,7 0 0,0

    + Increm.imm.per lavori interni 0 0,0 0 0,0

    + Contributi in conto esercizio 0 0,0 0 0,0

    Valore della produzione 5.693 100,0 5.693 100,0

    Il calcolo dei ricavi tiene conto anche della variazione dei lavori in corso, anche se non ancora fatturati. Tale criterio consente di valutare in maniera più corretta i costi aziendali sostenuti nell’ esercizio.