22
UI o T ì UI 'r)..iì1rii:::.-.. ffi.

L'Album di Elvis Presley

Embed Size (px)

DESCRIPTION

Il booklet è della RCA con foto ed articoli biografici del "Re del Rock".

Citation preview

UI

oTìUI

'r)..iì1rii:::.-..

ffi.

l'albutn di Elais PrcslegtVerso la metà degli Anni Cinquanta, nel-I'America conservatrice del présidente Ei-senhower e del senatore McCarthv. è oro-prio Hollywood, da McCarthy particdtar-mente presa di mira nella sua lotta controle «attività antiamerican€», che per primaintuisce il desiderio di ribellione degli ado_lescenti americani verso una cultuÉ e unmodo di vivere che non sentono più loro elo rispecchia in film come «ll sòlvaggio,con Marlon Brando (1954) e «ll ribelle»con James Dean (1958). La morte di Dean,nei. confronti del quale, più che in quellidella figura un po'scostante di Brando, èstato facile il processo di identificazionedei giovani, lo trasformerà in un mito elascerà un vuoto.Ed è sempre Hollywood che si fa veicolodel rinnovamento in corso nel campo dellamusica popolare utillzzando «Rock aroundthe Clock» di Bill Haley nella colonna sono-ra della riduzione cinematografica del ro-manzo di Evan Hunter «Blackboard Jun_gle» (ll seme della violenza), ambientatonel mondo scolastico. Solo I'aggressivorock di Haley può fornire il sufficiente con-trasto con le testimonianze di una culturagiudicata superata dalle giovani generazio-ni, esemplificata dai 78 giri d-egli AnniTrenta e Quaranta che il- profeslore faascoltare ai suoi allievi e che questi man_dano in frantumi.Ma se Bill Haley ha avuto la giusta ispira-zione circa la musica che i giòvani vogtio-no, non può essere lui, con la sua àriasostanzialmente paffuta e bonacciona, ilpersonaggio-simbolo che i teen-agers cer-cano, specie dopo la morte dl JamesDean.C'è da stupirsi allora dell,effetto che fa su-gli adolescenti americani prima, e su ouel_li di-tutto il mondo poi, I'apparizione Oi Et_vis Presley? E giovane come loro, e bellocome loro vorrebbero essere, ed ha il co_

faSSig d.i esprimere, ed in musica per giun-ta, ciò che loro spesso sentono soìo cònfu-samente. Non è corrucciato come Brando.non è melanconico e «perdente» comeDean, e trasforma la ribèllione sorda delprimo e cupa del secondo in un fatto entu_,siasmante, divertente ed esclusivo. I«grandi» non lo possono capire. E infattinon lo capiranno. Per ironia'della sorte è

la televisione, il mezzo d,informazione oiùcasalingo, più pantofolaio, che si mettepiù o meno consciamente al servizio delportatore di un messaggio rivoluzionariointriso di sesso e di violònza.Nel corso.degliAnni Quaranta pochi preve-devano che lo splendore della stellà dellaradio sarebbe stato offuscato. Nel 1g4g ol-tre 37 milioni di americani si sintonizzava_no quotidianamente con le reti nazionali ele innumerevoli stazioni locali, che riceve-vano dagli «sponsors» oltre 660 milioni didollari all'anno, con un utile netto di 60 mi-lioni di dollari. Ma già nel ,49 c,erano unacinquantina di stazioni televisive, mentre ilnumero degli apparecchi arrivava a7.00.000 e quello dei potenziali telespettato_ri a 4 milioni.Alla metà degli Anni Cinquanta la televisio-ne. ha preso decisamente il soprawentosulla radio, che ha potuto reagire solo incampo musicale, grazie all'intensificata at-tività dei disc-jockey.Gli inizi della carriera di presley sono pro-prìo legati all'intervento di uno di qu'esti«dee-jay», Dewey Phillips, della stazionelocale WHBQ di Memphis, che si entusia-sma per il suo primo disco, «That's AllRight», lo manda in onda per la prima vol-ta alle 21 e 30 circa del 3luglio 1954 e,subissato dalle telefonate degii ascoltato-ri, lo trasmette di nuovo per quattordici vol-te di fila. La radio comunque, tra il 'S4 e il'55.dà a Presley solo una notorietà provin-ciale, anche se alla fine del '55 lo fa'classi-ficare dalla rivista specializzata «Bil-lboard» come il più promettente nuovo in-teprete_«co]ntry» dell,anno. poi, il 2g gen-naio 1956, Elvis fa la sua prima appari-Zio-ne televisiva nel programma nJacki'e Glea_son Presents the Dorsey Brothers», che vain onda ogni sabato su écala nazionale peila rete CBS. Eccolo quindi sul piccbloschermo, di fronte agli occhi esteréfati dimilioni di famiglie americane, che subito sidivideranno in pro (i figli) e contro (i geni-tori). Al centro della scèna, tissanOd tà ca-mera, le gambe divaricate, con un piccolomovimento delle spalle si aggiusta ia giac-ca sportiva, fa scattare quasi-impercetiibil_mente il ginocchio destro e attacca «Hear-tbreak Hotel». Come, dopo il primo versò,interviene la chitarra del fido Scotty Moe_

re, le gambe di Elvis scattano e si contor-cono. lmbraccia anche lui una chitarra,ma, più che per suonarla, per agitarla adeloquente completamento dei movimentidel corpo. Le sue anche vibrano con lamusica. Sogghigna beffardo, allusivo; sor-ride sprezzantemente con I'angolo sinistrodella bocca. Usa tutta una serie di trucchieccitanti che ha perfezionato durante i

suoi già molti concerti e che hanno infalli-bilmente portato le ragazzine urlanti in pla-tea ai limiti dell'orgasmo, e che sono tantopiù efficaci in quanto gli vengono naturali,spontanei. ll pubblico televisivo non hamai visto niente di simile. I programmi piùseguiti non hanno mai avuto nulla a chefare con la libido.«Elvis the Pelvis», come lo soprannomine-rà la stampa, partecipa altre cinque volteallo show di Jackie Gleason, il 4, l'11 e il 18febbraio, il 17 e il 24 marzo, cantando ottocanzoni, tra le quali per altre tre volte«Heartbreak Hotel» e due volte «Blue Sue-de Shoes» e «Tutti Frutti». Le successivetre apparizioni televisive vengono manda-te in onda dalla rete rivale della CBS, laNBC, che paga 5.000 dollari per ognunodei due passaggi nel «Milton Berle Show»,dove Presley esegue ancora una volta«Heartbreak Hotel» e «Blue Suede Shoes»e lancia «l Want You, I Need You, I LoveYou» e «Hound Dog», e 7.500 dollari perl'intervento sempre con queste due canzo-ni, nel popolare programma della domeni-ca sera, «Tonight» di Steve Allen. Elvis viè costretto a restare quasi immobile, a par-tecipare ad uno stupido sketch di saporewestern, a cantare «Hound Dog» indiriz-zandosi ad un annoiato basset-hound cheindossa un cilindro e un cravattino da smo-king, Ma tutto è inutile. ll mito di Elvis èormai nato, ed è il primo mito televisivodella storia.Nel 1956 lo show televisivo più seguito ne-gli U.S.A. è quello di Eddy Sullivan, «Toastof the Town», trasmesso anch'esso la do-menica sera, ma dalla CBS. Sullivan, politi-camente conservatore e devoto cattolico,ha pubblicamente dichiarato di non voler

toccare questo nuovo simbolo del maleneanche con un bastone. Gli indici d'ascol-to, però, sono gli indici d'ascolto, ed hannoil loro peso sugli «sponsors» che pagano.Sullivan deve inghiottire il suo orgoglio ela CBS sborsare 50.000 dollari. Presley hacosì i suoi ultimi tre passaggi televisivi, il 9settembre, il 28 ottobre e il 6 gennaio, ri-preso dalla cintola in sù. Presenta, tra l'al-tro, ancora una volta «Heartbreak Hotel»,tre volte «Hound Dog» e «Don't Be Cruel»,due volte «Love Me Tender», una volta«Love Me». L'indice d'ascolto è superioreall'9?oÀ, traducibile in circa 54 milioni ditelespettatori. Ma Elvis non è solo un feno-meno televisivo. La televisione è stataun'enorme, istantanea ribalta per qualco-sa che preesisteva e sarebbe comunqueesistito. Ed infatti egli dimostrerà di poter-ne fare tranquillamente a meno, tornando-vi soltanto tre volte: nel '60, al termine delservizio militare, nel '68, per un memorabi-le «special», nel '73, per un altrettanto me-morabile collegamento via satellite con Ho-nolulu, in occasione di un suo grande con-certo. ll contatto con il pubblico lo terràprima servendosi di Hollywood (Holly-wood però si servirà di lui) e poi attraver-so un'incredibile serie di concerti, ma an-che e soprattutto attraverso i suoi dischi,che in questa raccolta sono rappresentatidai brani di maggior successo.

Personaggio artisticamente complesso,frutto di una fortunata contaminazione dimusica bianca e nera, del «blues» e del«country», Presley non dimenticò mai lasua estrazione, le sue origini. Nato l'8 gen-naio 1935 a Tupelo, Mississippi, da unafamiglia povera di origine contadina, ElvisAron Presley ebbe probabilmente le sueprime esperienze musicali nel corso deiservizi religiosi domenicali della chiesadella First Assembly of God, sempre ac-compagnati da canti spirituali, intonati dalcoro, seguiti dalla congregazione e movi-mentati da predicatori che, oltre a cantaree suonare, si agitavano a tempo di musi-ca. Nel 1948 si trasferì assieme ai genitoria Memphis, Tennessee, città importanteper la musica nera nello stato culla dellamusica «country». Era ciò che trasmetteva-no le radio locali ed era ciò che Elvis ascol-tava e cercava di ripetere accompagnan-dosi con la chitarra. Già allora tendeva avestirsi in maniera insolita, un po'vistosa,si era lasciato crescere i capelli sul collo,le basette, il ciuffo sulla fronte. Sembravavolesse farsi comunque notare, quasi acompensare una naturale timidezza e lemodeste prestazioni negli studi e nelle atti-vità sportive. Nel 1953, terminata la scuo-la, cominciò a lavorare come autista inuna ditta di materiale elettrico. Un discoinciso per quattro dollari come regalo persua madre lo portò all'attenzione di SamPhillips, un produttore bianco affascinatodalla musica nera, e in particolare dal«blues», al quale si era dedicatò tra il '51 eil '53, facendo incidere alcuni dei miglioricantanti di colore di Memphis, come Bob-by Bland e B.B. King. Phillips aveva appe-na fondato una sua casa discografica, la<<Sun», e pubblicato i primi 78 giri con lasua etichetta, ottenendo due successi re-gionali: «Love My Baby» di Little JuniorParker e, con i Prisoners, complesso i cuimembri erano ospiti del Penitenziario del-lo Stato del Tennessee, «Just Walking inthe Rain», che nel '56 Johnny Ray avrebbeportato ad un successo mondiale. ln pre-sley Phillips pensò di aver trovato un bian-co che cantava come un nero, qualità che,era convinto, avrebbe potuto rendere milio-ni di dollari. Gli affiancò Scotty Moore allachitarra elettrica e Billy Black al basso e,dopo che per alcuni mesi ebbero provatouna serie di pezzi, nel giugno del '54 comin-ciò a registrarli, pubblicando via via, tra il'54 e il '55, una serie di cinque dischi. Findal primo, «That's All Right», un pezzo delcantante nero di «country blues» Arthur«Big Boy» Crudup, Presley cominciò a ven-

dere (20.000 copie) e a farsi notare: il «Bil-lboard», uno dei grandi settimanali musica-li americani, riconobbe la sua potenzialitàdi affermazione sia sul mercato del «coun-try & western» che su quello del «rhythm& blues». La radio, dopo la spinta inizialedata dal «dee-jay» locale Dewey Phillips(non parente di Sam) a «That's All Right»,non sempre però si mostrò favorevole atrasmettere dei dischi nei quali non si capi-va bene se il cantante fosse bianco o ne-ro. La partecipazione al programma radio-fonico della «Grand Ole Opry» di Nashvil-le, roccaforte del «country», non ebbe esi-to molto positivo. Ben diversa invece ful'accoglienza a Shreveport per «LouisianaHayride», altro importante programma ra-diofonico, più aperto alle novità. E soprat-tutto ben diverso I'entusiasmo del pubbli-co nei concerti che, accompagnato dai fidiMoore e Black, Presley cominciò a tenerein tutto il Sud, ovunque trovasse un ingag-gio. Man mano Elvis si rese così conto del-I'effetto che avevano sul pubblico, in spe-cie femminile, i movimenti coi quali, dap-prima istintivamente, poi sempre più con-sapevolmente, accompagnava e sottoli-neava I'interpretazione delle sue canzoni.Era dai tempi di Sinatra giovane che nonsi sentivano più le ragazzine strillare cosìistericamente. E ben presto passò dai pic-coli centri alle città: Jacksonville, New Or-leans, Nashville, Memphis. A Jacksonville,per la prima volta, la polizia dovette inter-venire per salvarlo da un'orda di ammiratri-ci scatenate.Fu a questo punto che, a dare una svoltaalla carriera di Presley, intervenne il Colon-nello Tom Parker, già manager di due im-portanti artisti «country», Eddy Arnold eHank Snow, ambedue sotto contratto conla RCA. Grazie al suo intervento Sam Phil-lips accettò di cedere alla RCA il contrattodi Elvis e le registrazioni già effettuate, incambio di 35.000 dollari per sé e 5.000 perElvis. E il Colonnello Parker divenne il«personal manager» di Presley, in cambio,pare, di un 25oÀ sui suoi futuri guadagni.ll 10 gennaio 1956 Elvis mise piede per laprima volta negli studi della RCA di Na-shville per registrarvi, tra I'altro, «Hear-tbreak Hotel», inizio di una favolosa carrie-ra che il Colonnello Parker condusse conestrema abilità. Sia lui che la RCA eranoben convinti delle enormi possibilità delloro pupillo e ne ottennero un lancio formi-dabile su scala nazionale utilizzando per laprima volta in maniera sistematica il piupotente mezzo di comunicazione di massadisponibile: la televisione. Nell'arco di un

-'

anno, dal 28 gennaio 1986 al 6 gennaio1957, Elvis apparve per dodici volte in tele-visione, presentando diciassette canzoni,le più importanti delle quali ripetute piùvolte. Nello stesso periodo la RCA, dopoaver rieditato i cinque dischi della Sun,pubblicò ben dodici nuovi singoli in versio-ne 78 e 45 giri, dieci 45 giri extended-play(di cui uno doppio) e due LP, utilizzand6sia materiale inedito della Sun sia tuttauna nuova serie di registrazioni nelle qualiera evidente un netto miglioramento quali-tativo, oltre ad una evoluzione del tipo direpertorio, che passava ad includere tuttauna serie di travolgenti rock'n'roll.I risultati non si fecero attendere. ll 28 feb-braio 1956 «Heartbreak Hotel» era primonelle «Hit Parades», e primi in classificaandarono anche «Don't Be Cruel», «LoveMe Tender» e i due LP, mentre «HoundDog» e «Too Much» ottennero un secondoposto. Nel 1956 Presley occupò il primoposto nelle classifiche dei singoli per 19settimane e per 21 nel 1957. Ancor più no-tevole che in ambedue gli anni abbia avu-to fino a dieci titoli contemporaneamentenelle classifiche dei primi 100. Le venditeassommarono a milioni di copie. Persino«Love Me», pubblicato su EP, superò il mi-lione di pezzi.lntanto, tra una televisione e l'altra, Elviscontinuava I'intensa attività concertistica,tra folle sempre più folte di ragazzine ur-lanti, in una trionfale tournée attraversoI'America che solo a Las Vegas, la cittàdel giuoco e dei divertimenti con un pubbli-co di adulti benestanti che non era ancorail suo pubblico, trovò una battuta di arre-sto. Ma a San Diego la polizia dovette chia-mare in aiuto la Guardia Costiera per argi-nare la folla, e ben presto Presley dovetteessere costantemente protetto da guardiedel corpo e da un servizio d'ordine anchesoltanto per riuscire a raggiungere il luogodel concerto e ripartirne.Alla TV e ai concerti si era nel frattempoaggiunto anche il cinema. Già nell,apriledel '56 aveva fatto un provino con la para-mount e il produttore Hal B. Wallis, vec-chia volpe hollywoodiana, si era assicura-to il diritto a girare con lui tre film, dietrocompenso di 100.000, 150.000 e 200.000dollari. Ma il primo film Presley lo realizzòcon la 20th Century Fox, nell,agosto diquello stesso anno. Era una storia ambien-tata all'epoca della Guerra di Secessione,avrebbe dovuto intitolarsi «The Reno Bro-thers» e non vi erano state previste dellecanzoni. Elvis vi ebbe una parte seconda-ria e, nel corso della lavorazione il produt-

tore David Weisbart (quello di «ll gigante»di James Dean) fece in modo da giustifica-re la sua interpretazione di quattro canzo-ni di sapore «country», tra le quali «LoveMe Tender», che finì per dare il titolo alfilm. Presentata a novembre al Teatro Pa-ramount di New York, la pellicola suscitòscene di delirio collettivo e, anche se lecritiche non furono molto favorevoli (il set-timanale «Time» definì Elvis un incrociotra una salsiccia e un pesciolino rosso di-segnato da Walt Disney, ma con il talentointerpretativo della prima), incassò in po-che settimane oltre 2 milioni di dollari.E alla fine dell'anno Presley si trovò impe-gnato con il suo secondo film, il primo perla Paramount, «Loving You», nel quale, fat-to che si sarebbe rivelato più unico cheraro, ebbe un ruolo che gli stava a pennel-lo: se stesso. Era infatti la storia abbastan-za curala a realistica dell'ascesa di un gio-vane cantante del Sud degli Stati Uniti dal-l'oscurità al successo, e non solo rispec-chiava la vicenda già vissuta da Elvis, main certo qual modo ne preannunciava il fu-turo, facendo passare il protagonista, an-ch'egli un ex-camionista, da esecuzioni pie-ne di vigore e spontaneità, girate con ta-glio quasi documentaristico (aveva persi-no al suo fianco come accompagnatoriScotty Moore e Bill Black), a esibizioni con-tenute e studiate, espresse in immaginiche tendevano ad accentuare le caratteri-stiche ormai mitiche della sua figura.Non erano comunque soltanto i dischi, laTV, i concerti e i film a fruttare montagnedi dollari. Novello Re Mida Presley (o ilColonnello Parker?) sembrava poter tra-sformare ogni cosa in oro. E la fantasiadel Colonnello nel campo del «merchandi-sing» sembrava senza limiti: il nome e l'im-magine di Elvis vennero usati per avallarei prodotti più svariati, dalle magliette ai ba-stoncini di rossetto, dalle sciarpe ai basset--hounds di pezza, in un giro d'affari stima-to per il 1956 attorno ai 10 milioni didollari.La scandalizzata, talora velenosa, reazio-ne dei benpensanti alle esibizioni di Pre-sley, puntualmente echeggiata ed enfatiz-zqta dalla stampa, contribuì ad ingigantirela sua popolarità. Associazioni femminili,di ex-combattenti, di genitori ed insegnan-ti, preti cattolici e rabbini, politicanti repub-blicani e democratici si scagliarono controcolui che John Lardner sul «Newswèek»aveva definito «un motore fuoribordo mala-to d'amore» pretendendo fosse banditodalla televisione e i suoi dischi dalla radio.«Presley e il suo rito pagano pieno di fru-

7-

strazioni e di sfida», scrisse indignato Pa-

dre William J. Shannon sul «Catholic Sun»,«sono divenuti dei simboli del nostro pae-

se, e ci dispiace imbatterci in Ed Sullivannei ruolo di loro promotore». E Jack Gould'critico del «New York Times», così avevascritto nel giugno del '56: «ll Sig' Presleynon ha alcuna discernibile abilità canora'La s(a specialità sono canzoni ritmiche'che interpreta con un rumoreggia-re indeci-frabile; il suo fraseggio, se si può chiama-re tale, consiste nelle stereotipate variazio-ni che sono caratteristiche di un princip]an-te nella vasca da bagno... Guardando il

Sig. Presley risulta affatto evidente che la

suà abilità è riposta in tutt'altra direzione'Egli è una versione in chiave di rock'n'rolldiuno dei piu ovvi numeri del mondo dellospettacolo... La sua vera specialità .sonooii uc"entruti movimenti del corpo che si-

òo da night in «Girl Happy» (1964) cow-boy cantàrino in «Tickle Me» (1964), attorecinematografico e «genero dello sceicco»in oHarui-r Scarumri (1965), giocatore in

<rFrankie and .lohnny» (1966), pilota di eli-

cottero in «Paradlse Hawaiian Style»(1969), cantante «country» e nuovamenteoilota di macchine da corsa in «Spinout»

[rgOO), cantante di discoteca in «Double

Ìroubie, (1967), sommozzatore in «Easy

Come, Easy Go» (1967), cowboy da rodeoin «Stay Away, Joe» (1968), per la terzavolta [ltota Oi macchine da corsa in

usoeeàwavr, con Nancy Sinatra (1968), fo-tografo di hoda in «Love a Little, Leave a

Litile» (1968), pistolero barbuto col sigaret-to in bocca alla Clint Eastwood in «Char-

ro» (1969), manager di uno spettacolo di

varietà itinerante degli Anni Venti in «Trou-

ble with Girls» (1969), e inf ine dottore rnna-

morato di una monaca in «Change of Ha-

bit» (1969). ln tutti questi film, divenuti dal1964 in poi dei «quickies» (sveltini) giratiin neanche tre settimane e i cui incassiand'arono gradualmente calando, Presleyinterpretò un numero variabile di canzoni,in genere, salvo qualche eccezione, di me-

dioire levatura. Come dischi i migliori ri-sultati li ebbe con brani realizzati apposta'come «Good Luck Charm», «Devil in Di-

sguise», «Love Letters», «Guitar Man»' Fu-

ròno tutti «millionsellers», ma anche levendite dei dischi erano in declino.nòra erano stati precipuamente identificaticon il repertorio delle procaci bionde dellospogliarello...». E a Gould aveva fatto ecoll' c6ltega Jack O'Brian: «Elvis Presley"'non sa cantare affatto, e compensa le ca-

renze vocali con i piÙ bizzarri ed evidente-

mente calcolati movimenti allusivi, al limi-te di una danza di accoppiamento primiti-va». Alcuni mesi piÙ tardi, tuttavia, lo.stes-so Gould in un altro articolo per il «Ti-

mes», si sarebbe abbandonato a conside-razioni psico-sociologiche di singolare luci-dità: «li Sig. Presley ha sin dal principioturbato gli spettatori adulti, diventandoistantaneamente un martire agli occhi deiteen-agers suoi seguaci.. È assai probabileche gli sia accaduto di inserirsi dove lasocie-tà ha mancato... Certamente i ragazzimoderni hanno subito una gran dose dicensura e ricevuto forse troppo poca com-prensione. Più numerosi di quanto sianomai stati», continuava alludendo al cosid-detto «baby boom» dell'immediato dopo-guerra, nes-si possono aver trovato in Pre-éley un punto di riferimento, una figura co-spiéua su piano nazionale che sembra es-sere dalla loro Parte...».Nel gennaio 1957, quando oramai il feno-menò Presley stava diventando di portatamondiale, John S. Wilson scriveva sul «Ti-

mes» di Londra con una tipicamente bri-tannica serenità (e con una buona dose dipreveggenza): «La inarrestabile natura del-i'asceéà di Elvis Presley a figura di livellonazionale, e particolarmente il furore so-ciologico sollevato sulla scia di essa, han-no teso a porre in ombra quello che do-vrebbe essere il nocciolo della questione:la sua musica. Sebbene il Sig' Presley siadi frequente visto come un frenetico feno-meno senza solide fondamenta, le sue re-gistrazioni... che gli permettono di essereàscoltato senza prendere in considerazio-ne tali controversi elementi collaterali qua-

li il suo aspetto e le sue attività fisiche'rivelano non solo che egli attinge efficace-mente ad alcuni validi aspetti della musicafolk americana, ma che egli ha in effetti unimpressionante, pur se talvolta svisato' ta-lento. Ci sono diversi lati nella personalitàdel Sig. Presley. Egli è un cantante diblues òhe si è impregnato dello spirito edello stile dei cantanti neri di «countryblues»... Ha anche assorbito quella schiet-ta, non edulcorata parte del «country» cheva da Jimmy Rodgers a Eddy Arnold' Ma

non è alieno dal pàssare alla nasale pateti-cità di alcuni interpreti di ballate «coun-

trv» o dal combinare questo stile con quel-lodei oiùr sofisticati cantanti sentimentali"'È orodabile che alcuni suoi manierismi vo-

""li siano stati intenzionalmente perfezio-

nati da coloro che lo hanno guidato'.. Se le

manifestazioni fisiche siano state anch'es-se intenzionalmente incrementate o slanomeramente la risposta allo stimolo fornito

dal pubblico entusiasta, ciò è meno facil-mente deter'minabile.Ma il fatto che il Sig. Presley abbia sceltodi esprimersi nel modo che gli è peculia--

re... suggerisce.essenzialmente che egli èin sintonia col suo tempo con la stessainfallibile precisione con cui Frank Sinatranegli Anni Quaranta e Benny Goodmqn ne-gliAnni Trenta lo erano con il loro". E pro-Éabile che... egli finisca per inserirsi nellacorrente principale dei cantanti popolari...E dal punto di vista della sua capacità aperfezionarsi, il Sig. Presley non deve es-

sere sottovalutato... ll miglioramento nelladizione, nell'uso che fa della sua voce na-

turalmente possente e nello studio dell'in-terpretazione è molto marcato. Tutto ciòsuggerisce che i suoi orizzonli sono lonta-ni dall'essere limitati».Anche gli orizzonti del Colonnello Parkererano lòntani dall'essere Iimitati. Suo sco-po era quello di rendere accetto Elvis nonàolo al [ubblico dei teen-agers, ma anchea ouello deqli adulti. Una serie di mosseconcorsero à questo fine, come I'evidenzia-re I'amore e il rispetto (veri) che Elvis ave-va per i suoi genitori, il fargli cantare nel-I'ultimo spettacolo televisivo un pezzo disapore mistico, «Peace in the Valley»», poipu'bblicato in un EP insieme ad altri branidel genere, seguito successivamente daun LF natalizio, e soprattutto, quando Pre-sley fu chiamato a prestare il servizio mili-taré, il riuscire a non largli ottenere alcuntrattamento preferenziale' E un contributoai suoi sforzi gli venne persino dal terzofilm di Elvis. «Jailhouse Rock», che segna-film di Elvis, », che segna-va la consacrazione di Presley a re delrock'n'roll attraverso I'esaltazione del suostile interpretativo non soltanto vocale' lnesso, infatti gli spontanei movimenti di El-

vis vennero òontrollati, stilizzati ed inseritiin una immacolata coreografia da balletto,che oreludeva in certo qual senso a «WestSide Story», i cui balletti, anzi sono persi-no più reàlistici, «Jailhouse Rock», inoltre,è aÀche I'unico film in cui Presley interpre-tò un personaggio prima negativo (finchési identifica coi cantante di rock) e poi po-

sitivo nel lieto fine, dove soffre, si ravvedee diventa un bravo tagazzo quale, sottosotto, sin dal principio sarebbe stato senon fosse stato traviato dal mondo cattivo'll richiamo alle armi di Elvis subì soltantoun iinvio di tre mesi per permettergli digirare il suo quarto film, «King Creole», 9éu sua esplicita richiesta, fatta non per sé'ma oer evitare che un progetto' su cul era-no dtati già spesi dalla Paramount dai 300

ai 3S0.000 dollari, andasse in fumo: «Così

questa gente non perderà tutto questo de-naro e tutto ciò che ha fatto finora», egliscrisse alla commissione di leva, conclu-dendo la sua letterina con gli auguri di Na-tale. ll 24 marzo 1958, comunque, presleydivenne Ia matricola N.83310761 dell,Esei-cito americano, e il giorno seguente i suoioramai famosi capelli caddero sotto le for-bici implacabili del barbiere di Fort Chaf-fee, Arkansas. Compiuto quindi il suo ad-destramento con la lla Divisione Corazza-ta a Fort Hood nel Texas, interrotto soloda due brevi licenze, in giugno per duesedute di registrazione a Nashville e inagosto per essere al capezzale della ma-dre morente, il 22 settembre il soldato pre-sley si imbarcò per raggiungere il suo re-parto in Germania, tornandone col gradodi .sergente il 3 marzo 1960, per eéserequindi, il 5 successivo, restituito alla vitacivile. ln tutto questo periodo presley prati-camente non cantò una nota. Ma per luicantarono i suoi dischi.Dal marzo 1957 al marzo 195g la RCA ave-ya pubblicato quattro singoli soltanto («AllShook Up», «Teddy Bearr, «JeailhouseRoc.k» e «Don't»), ma tutti erano andati pri-mi in classifica. Uscirono anche sei Ep etre LP, di ..cui quello intitolato «LovingYou» e quello natalizio ottennero un primòposto nelle «Hit Parades» e la prima «com-pilation» di «golden records» un terzo. Du-rante l'assenza di «King» Elvis i suoi suddi-

ti furono aiutati a non dimenticarlo da unaserie di cinque 45 giri (venne in quel perio-do abbandonata la versione a 78) sette Ep(tra cui uno contenente brani deile intervi-ste_fattegli in occasione della partenza perla Germania) e quattro LP, per i quali ven-ne utilizzato tutto l'utilizzabile. I successinon mancarono. «Hard Headed Woman» e«A Fool Such As l» ottennero un secondoposto, «One Night» e «l Got Stungr, pubbli-cati sulle due facciate di uno stesso disco,un quarto e un ottavo, e «A Big Hunk ofLove» addirittura un primo. Nel 1g60 pre-sley si riaffacciò prepotentemente alla ri-balta di un mondo della musica leggerache in due anni era alquanto cambiato.Con il rock'n'roll e i suoi protagonisti prati-camente usciti di scena (Chuck Berry inprigione, Little Richard dedicatosi alla reli-gione, Jerry Lee Lewis con la carriera rovi-nata per aver sposato la cuginetta tredi-cenne, Buddy Holly e Eddie Cochran mortitragicamente), era il momento dei giova-nissimi cantanti dall'aspetto per bené cheinterpretavano canzoncine per bene, el'ora dei Beatles e dei Rolling Stones, diBob Dylan e dei gruppi psichedelici eraancora da venire.Forte di una personalità artistica ulterior-mente maturata, di un repertorio scelto ac_curatamente per piacere al pubblico piùvasto possibile e delle eccellenti nuovetecniche di registrazione messe a punto

I

dallo studio della RCA a Nashville, presleysi confermò famoso e fortunato fin dal pri_mo nuovo 45 giri che, presentato nelloshow televisivo di Fqank Sinatra, andò su-bito in classifica con ambedue t'e tacciàte(«Stuck on You» al primo posto e «Fameand Fortune» al diciassettesimo). E perdue o tre anni fama e fortuna non lo ab_bandonarono. «Elvis is Back», Lp che cele-brava il suo ritorno, andò secondo in clas-sifica e vendette oltre un milione di copie,e primo in classifica il 45 di «lt,s Now orNever», versione a tempo di beguine di«'O sole mio», con quasi nove milioni dicopie. E di nuovo primo fu «G.1. Blues», Lpdal film omonimo, che incassò oltre 4 mi-lioni di dollari in U.S.A. e Canada, primo il45 di «Are You Lonesome Tonight?», lacri-mosa «talk ballad» degli Anni Venti, primoil 45 di r«Surrender», versione a tempo dirumba di «Torna a Surriento», primo'«So-mething for Everybody», Lp dal titolo as-sa.i rappresentativo (Qualcosa per tutti),primo «Blue Hawaii», Lp dal film omonj-mo, bestseller assoluto tra i suoi Lp. Du-rante la realizzazione di quest'ultimo filmPresley diede a Honolulu un concerto ilcui incasso era destinato all'erezione di unmausoleo sul luogo dove era affondata lanave da battaglia «Arizona» durante l,at-tacco dei giapponesi a Pearl Harbor. Daallora, per sette anni, il pubblico lo videcantare solo nei film. Prima di «Blue Ha-waii» ne aveva girati due di qualche prete-sa con la 20th Century Fox, «FlamingStar», in cui recitava con maestria il ruolòdì mezzo-sangue indiano e cantava pochis-simo, e «Wild in the Country», con sceneg-giatura del commediografo Clifford Odeté,ma i risultati economici non erano staticonfortanti, e il Colonnello parker e i pro_duttori di Hollywood avevano deciso cheda allora in poi la formula giusta a cui atte_nersi sarebbe stata «canzoni e belle ragaz_ze». E così fu. Per giustificare le une é lealtre diedero ad Elvis tutti i ruoli che lafantasia suggerì loro: guida turistica in«Blue Hawaii» (1961), sceriffo in «FollowThat Dream» (1961), pugile in «Kid Gala-had» (1962), comandante di un battello dapesca in «Girls! Girls! Girlsl» (1962), pilotadi un pignoratissimo aereo in «lt Hàppe_ned to the World Fair» (1963), trapezisia in«Fun in Acapulco» (1963), montanaro esottotenente dell'Aviazione in «Kissin,Cou_sins»., do-v-e interpretava due diversi perso_naggi (1964), pilota di macchine da corsae cameriere d'albergo in «Viva Las Ve-gas», con Ann Margret (1964), tuttofare inun parco dei divertimenti ambulante in

«Rustabout» (1964), leader di un comples-Quando c'era già chi lo dava per spaccia_to, ecco il Colonnello organizzare per Elvisil «comeback», il grande ritorno. Annuncia_to fin dal gennaio 1968, il 3 dicembre diquell'anno andò in onda un suo «special»televisivo intorno al quale aleggiava la ma_grca cttra di un milione di dollari e con ilquale la NBC spazzò dal video per un'oratutte le concorrenti. presley vi apparve ve_stito di.pelte nera, non più il ragàlzo un po'goffo degli Anni Cinquanta, non piu il divolevigato di Hollywood, ma un uomo chefaticando, sudando, soffrendo, mettendocitutta I'anima, cantava, tra la commozionedel pubblico americano che con esse eracresciuto, le sue più note canzoni del pas_

I

sato e concludeva con un messaooio dipac"g e di speranza, «lf I Can Oreàiir. -il «t\ew. york_ I imes», una volta così criticonet

-suot confronti, lo definì «carismatico»e affermo che aveva contribuito -" òòitr_re il,mondo del pop dall'illusionà ,iJ;;ì_ra». La cotonna sonora dello show e il sin_golo di «tf I Can Dream, to ripòrtaionJ'intesta.alle classifiche, così come tècerò ieregrstrazioni realizzate di nuovo a Mem_phis.tra i1 gennaio e ir teooiàio oàt'ìòéij,per la prima volta dopo quattordici anni.oale quatt turono tratti i singoli di «ln the9l:To,, «Suspicious VinàJ,i e ,«";ù;ti;HA tn ».

Cominciò così quello che sarebbe statot'utttmo periodo della sua vita e della suacarriera, caratterizzato da una serie àuasiininterrotta di concerti, cne àoÉe i"Èi" ìi31. lug.lio di quell'anno alt'lnternatioill É"_tel di Las Vegas, proprio quetta Las Veqa-scne, tanto tempo prima, lo aveva snob-ba_to, ma che ora invece lo accolse triont"f-

mente. ll suo pubblico copriva oramai.qua_si tre generazioni, e per esso erestey'fèòènsorgere il suo mito, offrendogli uno spet_tacolo che era una sapientJ miscetd Oipassato, presente e futuro, di calcolata iro_nia e di coreografica fantasia.l-u proprio alla vigilia di un'ennesima tour-nee, il 16 agosto 1977, che Elvis fu trovatomorto nel bagno a Graceland, la sontuosavilla nei sobborghi di Memphis cf,e avàvàacquistato nel 'S7.Molto è stato scritto con accenti spessoscandalistici sulla vita privata Oi prbslev.Essa in realtà, tranne òhe per if perioO'odella sua for.m.azione, ebbe.ioca riievaniàsulla sua attività artistica. E se mai vero ilcontrario, e cioè che il cantante condizio_nò I'uomo. Uno storico Oella musica oòoo-lare americana, Henry pleasant, ae'r6Àdr questo avviso: «Viene la tentazione disuggerire che Elvis abbia pagato pesante_mente in termini di esistenla personaleper la fama e la fortuna ed un posto sicuiò

I

nella storia della musica. L'adulazione deisuoi fans lo ha costretto a rinchiudersi die-tro le mura di Graceland o.'. nelle suitesdegli alberghi di Hollywood o Las Vegas,ma non sembra che si sia mai lamentato.Nonostante l'amabilità sociale del ragazzoe dell'uomo... egli è stato probabilmenteper tutto il tempo, internamente, un solita-rio. trtetla musica specialmente, egli sape'

va ciò che voleva, o lo riconosceva quan-do ci si imbatteva. Mentre si è rimesso al

Colonnello Parker per i problemi promozio-nali, ha sempre avuto il controllo della mu-sica che faceva. Un'osservazione del suoamico Johnny Rivers mi è rimasta nella me-morial «Egli ha creato un suo mondo. Do-

veva farlo. Non c'era dltrq. da fare per lui»'

I

UI

oTìUI

'r)..iì1rii:::.-..

ffi.

G)

o)(ococn@Yzz

EeÉ

i:,ii : -,:i.tl:r,::1.,1:1

":, - rlì

r:,,-1, r' :r:ì:r iÌi-r.:/,:ij:

i: r,.:jj:.Iì?:r:;,i:ì:r.+

.ì i

lrr,.:::.:,::: I

ii.;i-{:t:i:i:1tl:tii::l:

: Il:t.t: j

;: