Upload
lamcong
View
231
Download
0
Embed Size (px)
Citation preview
L'anatomia-patologica nello screening nello screening
del carcinoma del colon-retto
Antonella BuzziServizio di Anatomia Patologica, Azienda Ospedaliera Bolognini Seriate
Vertova 21-11-2015
Introduzione
Il carcinoma del colon retto rappresenta la terza neoplasia
per frequenza dopo polmone e mammella
Negli ultimi decenni si è verificato- Aumento di Incidenza - Riduzione della mortalità (sopravvivenza raddoppiata )
per frequenza dopo polmone e mammella
Questo è il risultato complessivo di azioni di controllo sulla malattia che rispecchiano-i progressi fatti nel campo della diagnosi e del trattamento-il successo dei programmi di screening e di prevenzione messi in atto
La ASL di Bergamo da diversi anni organizza sul territorio la campagna di screening per il carcinoma del colon- retto.
Alla gestione del percorso diagnostico-terapeutico di screening
LO SCREENING
Alla gestione del percorso diagnostico-terapeutico di screening collabora un Gruppo multidisciplinare di clinici.
Dal 2014 il coordinamento del gruppo è affidato a due clinici,un Gastroenterologo ed uno specialista in Anatomia Patologica che rivestono il ruolo di case manager per lo screening dei tumori del colon-retto aziendale.
I coordinatori garantiscono:I coordinatori garantiscono:- la registrazione dei casi sulla scheda raccolta dati colon (M.SCREE 05 )- la restituzione degli esiti dell’approfondimento al centro screening dell’ASL (per l'aggiornamento del software gestionale), -la corretta rendicontazione nei flussi della 28/SAN delle prestazioni di screening
Protocollo per lo screening del carcinoma del colon retto
Le Unità Operative di Anatomia Patologica sono coinvolte attivamente nel progetto screening per la diagnosi precoce del carcinoma del colon-retto
Il ruolo del patologo nello screening delcarcinoma del colon-retto
precoce del carcinoma del colon-retto
in quanto deputate
alla diagnostica istologica delle lesioni riscontrate durante le colonscopie, indotte dalla positività del test per la ricerca del sangue occulto fecale durante le colonscopie, indotte dalla positività del test per la ricerca del sangue occulto fecale
alla diagnostica relativa alle neoplasie asportate chirurgicamente.
I Materiali che giungono da esaminare possono essere:
Il ruolo del patologo nello screening delcarcinoma del colon-retto
essere: - prelievi eseguiti in corso di colonscopia
BiopsiePolipectomie Mucosectomie
- pezzi operatori- pezzi operatori
Polipi asportati in colonscopia
Il polipo
è una massa che protrude nel lume dell’intestino è una massa che protrude nel lume dell’intestino
MACRO : Sessili, peduncolati
ISTOLOGIA:
Iperplastici,
Adenomatosi,
Serrati, AsintomaticiSerrati,
Infiammatori
Benigni, maligni
Asintomatici
Importanza clinica: potenziale
trasfomazionemaligna
Polipi asportati in colonscopia
Compito dell'Anatomo Patologo: indicare sul referto
- sede della lesione ( sulla base del referto endoscopico )
- dimensioni
- istotipo
- grado di displasia - grado di displasia
- presenza di carcinoma invasivo: istotipo.
Il Patologo deve effettuare una accurata misurazione delle
lesioni polipoidi asportate
Lesioni polipoidi : dimensioni
. polipi sessili o piani: asse maggiore in millimetri
• polipi peduncolati: asse maggiore della testa del polipo in millimetri
più lunghezza del peduncolo in millimetri
• se giungono più frammenti: numero e dimensioni del maggiore
SessilePeduncolato
Campionamento di un polipo
Il campionamento va eseguito su lesione fissata,per preservare al massimo il tessuto.tessuto.
Prelievo paracentralecomprendente il piano medio-sagittale del polipo con separazione delle due calotte laterali .
Garantisce la valutazione su un'ampia superficie su un'ampia superficie dell'interfaccia tra tessuto epiteliale e asse connettivo-vascolare comprensivo della sottomucosa.
.
Marcatura con
china della base di
impianto.
E' fondamentale l'asportazione completa della lesione polipoide.
BIOPSIE E MACROBIOPSIE DI ADENOMI
POLIPO : problematiche diagnostiche
BIOPSIE E MACROBIOPSIE DI ADENOMI
Prelievi bioptici multipli, della testa del polipo non consentono
la definizione del tipo istologico,
l'attendibile valutazione del grado di neoplasia mucosa/displasia e,
la sicura esclusione di una componente carcinomatosa
POLIPO FRAMMENTATO
Difficoltà ad orientare il polipo e a visualizzare Difficoltà ad orientare il polipo e a visualizzare
l’asse stromale
Impossibilità a valutare il margine di resezione
MARGINE DI RESEZIONE
Nelle lesioni ad alto grado è opportuno, specificare
lo stato del margine di resezione
POLIPI IPERPLASTICI
Probabilmente dovuti ad una inibizione una inibizione dell’apoptosi (morte cellulare programmata)
Il polipo iperplastico non ha correlazioneha correlazionecon il carcinoma
Spesso associati ad adenomi o carcinomi
Adenoma
Neoplasia ghiandolare benigna che origina dall’epitelio intestinale
dovuta ad alterazione della proliferazione e differenziazione epitelialeepiteliale
Precede lo sviluppo del carcinoma del colon
Caratterizzato da Displasia epiteliale
50% prevalenza negli screening
30-50% della popolazione sopra i 50 anni
66-77% nel retto sigma
nei giovani più frequenti a sinistra
sopra i 65 anni più frequenti a destra
Adenoma
Tubulari (v <20%)
Gli adenomi sono classificati in base al rapporto tra
architettura tubulare e villosaNB: l'architettura villosaè un criterio di accesso alTubulari (v <20%)
Tubulo-villosi (v 20-80%)
Villosi (v >80%)
Tubulare tubulo villosoVilloso
è un criterio di accesso alII livello in quantoè correlata al potenziale di trasformazione maligna del polipo e al rischio di lesioni neoplastiche sincrone o metacrone
Displasia nell'Adenoma
Negli anni passati la displasia veniva classificata in :
Displasia lieve Displasia moderata Displasia severa
Neoplasia mucosa/displasia nell’adenoma
La classificazione di Vienna modificata (Dixon.2002) ha
sostituito il termine displasia con i termini neoplasia sostituito il termine displasia con i termini neoplasia
mucosa di alto grado e neoplasia mucosa di basso grado
Il sistema binario (basso e alto grado) è più riproducibile e
clinicamente rilevante.
basso grado ( DL/DM) alto grado DS
ADENOMA: Trasformazione maligna
Non tutti gli adenomi progrediscono in carcinoma, alcuni
rimangono stabili o possono anche regredirerimangono stabili o possono anche regredire
Rischio maligno Dimensione del polipoArchitetturaSeverità della displasia
Trasformazione maligna
<1cm >2cm
Tubulare 1% 34,7%Tubulo villoso 3,9% 45,8%Villoso 9,5% 52,9%
<1cm 1-2cm
Displasia lieve 0,3% 3%Displasia moderata 2% 14,4%Displasia severa 27% 24,1%
Trasformazione maligna
Sequenza adenoma-carcinoma
Epitelio normale
APC, β− β− β− β−Catenina
Adenoma piccolo
Adenoma grande
K-RAS
Carcinoma
p53, SMAD2, SMAD4
Lo sviluppo del carcinoma del grosso intestino è un processo multistadio, legato ad una sequenza di eventi molecolari.Nella trasformazione da adenoma a carcinoma entra in gioco il meccanismo dell’instabilità cromosomica con Inattivazione dei geni oncosoppressori APC e P53
LESIONI SERRATE
Costituiscono una via morfogenetica alternativa (“serrated
neoplastic Pathos”) allo sviluppo del carcinoma colorettale.
Presentano un ampio spettro di aspetti istologici .
Attualmente sono classificate in cinque categorie
(J clin Pathol 2015)
• polipi iperplastici (HP),
• lesioni serrate sessili (SSL), • lesioni serrate sessili (SSL),
• lesioni serrate sessili con displasia,
• adenomi serrati tradizionali (TSA)
• polipi misti.POLIPO IPERPLASTICO
Presenti nel colon destro.Sessili o piani Assenza di neoplasia mucosa/displasia
Polipo /Adenoma serratosessile
Assenza di neoplasia mucosa/displasiaArchitettura serrata anche alla base delle cripte
Cripte talora asimmetricheorizzontalizzate alla base (T-L)
Aspetti dismaturativi con mitosi anche nel 3°superiorecon mitosi anche nel 3°superiore
Possibile erniazione attraversola muscolaris mucosae
Adenoma serrato tradizionale
- raro
- lesione polipoide, sessile o - lesione polipoide, sessile o peduncolata
- presenza di neoplasia mucosa (displasia citolog./ architetturale).
- dimensioni grandi.
- cellule con citoplasma eosinofilo, spesso ricco in goblet cells.goblet cells.
- complessità architetturale.
- trattamento e sorveglianza come per gli adenomi.
Adenoma serrato sessile con displasia
DISPLASIA SERRATA
Profilo serrato
Nuclei vescicolosi eNucleolati
Nuclei Oligostratificati oMonostartificati alla baseMonostartificati alla base
Progressiva eosinofilia del citoplasma.
Polipi serrati misti
Duplice componente “iperplastica ed adenomatosa
La componente iperplastica è costituita da un SSA.La componente adenomatosapuò esse di tipo serrato o convenzionale
Adenomi serrati
Epitelionormale
Adenoma serrato Carcinoma normale serrato Carcinoma
Anomalie di metilazione
BRAF, KRAS MLH1, MGMT
ProliferazioneMaturazione
La mutazione iniziale BRAF porta a proliferazione incontrollata delle cellule epiteliali con anomalie delle metilazione e instabilità dei microsatelliti
Trattamento e il follow up
I polipi iperplastici possono anche non essere rimossi completamente a differenza degli altri tipi.
Le lesioni serrate del colon destro prive di neoplasia
mucosa/displasia, non completamente asportabili
possono essere seguite con coloscopia annuale
Gli adenomi serrati tradizionali e i polipi misti con componente adenomatosa si considerano equivalenti agli adenomi tubulo villosi, a parità di neoplasia componente adenomatosa si considerano equivalenti agli adenomi tubulo villosi, a parità di neoplasia mucosa/displasia.
CARCINOMA INIZIALE(Adenoma cancerizzato/polipo maligno)
Definizione:
Lesione poliposa comprendente Lesione poliposa comprendente
area di carcinoma infiltrante
che supera la muscolaris mucosae
con invasione della sottomucosa.
(pT1)
Forma più precoce di CA con potenzialità metastatiche ( meta
linfonodali : 13%)
Conformazione
- Peduncolato
- Sessile
Polipo cancerizzato: refertazione
- Sessile
- Piatto
Dimensioni del polipo
Istotipo della componente carcinomamatosa
Valutato secondo la classificazione WHO del 2009.
Insorto in adenoma (tubulare/ tubulovilloso/ villoso) / adenoma Insorto in adenoma (tubulare/ tubulovilloso/ villoso) / adenoma
serrato
Sulla base delle caratteristiche patologiche si suddividono
in due gruppi:
Carcinoma iniziale (adenoma cancerizzato)
in due gruppi:
a basso rischio
ad alto rischio
In base a :
grado istologico del carcinoma,
embolizzazione neoplastica (linf/vasc) embolizzazione neoplastica (linf/vasc)
tumor budding e
stato del margine di resezione
microstadiazione
Questi parametri istologici sono da riportare nel r eferto
Nell‘adenoma e' importante distinguere l'invasione della
sottomucosa dal fenomeno di “epithelial displacement”
(pseudoinvasione) molto comune nei polipi del sigma.
Invasione / Pseudoinvasione
(pseudoinvasione) molto comune nei polipi del sigma.
Pseudoinvasione: ghiandole adenomatose nella sottomucosa circoscritte da flogosi e microemorragie.
PSEUDOINVASIONE
INVASIONE
Grado di differenziazione
Valutato secondo la classificazione WHO del 2009, che
suddivide due categorie:
- Basso grado (bene/moderatamente differenziato)- Basso grado (bene/moderatamente differenziato)
- Alto grado (poco differenziato/indifferenziato). In non più
del 20% dei casi.
Basso grado Alto grado
E' necessario valutare il livello di infiltrazione della componente
neoplastica presente nel contesto della lesione polipoide.
Livello di infiltrazione
Per i polipi peduncolati Per i polipi peduncolati
livelli secondo Haggitt (1985)
l'invasione della sottomucosa oltre il peduncolo
(livello 4) è un fattore prognostico sfavorevole.
Per i polipi sessili -Ueno (2004)Per i polipi sessili -Ueno (2004)la misurazione in micron della componente infiltrante, convalutazione della profondità e della ampiezza massima di invasione della sottomucosa.
Profondità >= a 2000 micron il rischio di metastasi linfonodali è del 17,1% vs 3,9%. Ampiezza >= a 4000 micron il rischio di metastasi linfonodali è del 18,2% vs 2,5%.
Microstadiazione
Rapporto % tra tessuto adenomatoso /adenocarcinoma
Livello di infiltrazione del peduncolo (livelli di Haggitt)Livello di infiltrazione del peduncolo (livelli di Haggitt)o negli adenomi cancerizzati sessili di invasione dellasottomucosa (sm1, sm2, sm3 :liv. Kikuchi)
Misurazione microscopica della massima profondità e ampiezza di invasione in micron
Margine di resezione profondo
Infiltrazione adenocarcinomatosa
del margine profondo di resezione
codificata come: 1 mmcodificata come:
- assente (distanza mm …)
- presente
- incerta/non valutabile
deve sempre essere riportata la distanza minima del focolaio di invasione
dal margine di resezione profondo (è adeguata una distanza >1mm e
1 mm
Polipo cancerizzato
dal margine di resezione profondo (è adeguata una distanza >1mm e
assenza di infiltrazione nell’ambito della banda di diatermo-coagulazione).
In caso di mucosectomia il campione deve pervenire disteso su un
supporto rigido e deve essere campionato in toto riportando anche lo
stato del margine periferico di resezione ( libero, o interessato da
infiltrazione adenocarcinomatosa o da tessuto adenomatoso).
Altri Parametri prognostici
Invasione di strutture vascolari linfatiche o venose:
- presente.
- assente-- assente-
sospetta/dubbia
Budding tumorale
Parametro non ancora validato
Presenza di cellule carcinomatose isolate o in piccoli gruppi Presenza di cellule carcinomatose isolate o in piccoli gruppi
(meno di 5 cellule) nello stroma sul fronte di avanzamento
della neoplasia.
E'un importante fattore prognostico sia nell’adenoma
cancerizzato che nel carcinoma colorettale avanzato
Correlazione fra parametri istologici e rischio nelpolipo cancerizzato
La presenza di almeno 1 dei 4 parametri istologici caratterizza l'adenoma cancerizzato ad alto rischio di progressione neoplastica
La distinzione tra basso ed alto rischio è fondamentale al fine di programmare lesuccessive scelte terapeutiche (resezione chirurgica vs follow up clinicoendoscopico)
Ad es: in un polipo asportato endoscopicamente, la presenza di infiltrazione delmargine di resezione o altri di parametri associati ad alto rischio costituisceindicazione alla resezione chirurgica
L‘indicazione del maggior numero di parametri istologici nella diagnosi del polipoL‘indicazione del maggior numero di parametri istologici nella diagnosi del polipocancerizzato asportato endoscopicamente è essenziale per valutare il rischio dimetastasi linfonodali e rapportarlo al rischio chirurgico per il singolo paziente.
Il rischio di decesso per chirurgia del colon è mediamente del 2%
(varia dal 0,2% nei giovani sani a oltre il 5% negli anziani). (Bond 2000).
Nei polipi cancerizzati, considerando gli indicatori di rischio
si riscontrano le seguenti percentuali di incidenza di
metastasi linfonodali:
Rischio nel polipo cancerizzato
metastasi linfonodali:
- polipi cancerizzati (tutti): 13%
- polipi cancerizzati con 1 fattore di rischio: 20%
- polipi cancerizzati con > di 1 fattore di rischio: 36%
- polipi cancerizzati con nessun fattore di rischio: 0,7 %- polipi cancerizzati con nessun fattore di rischio: 0,7 %
- polipi cancerizzati con nessun fattore di rischio e
microstadiazione favorevole (<2000 micron profondità/
<4000 micron ampiezza): 0%.
Conclusioni
Il compito dell'anatomo patologo nella diagnostica di screening delle lesioni del tratto colo-rettale è quello di fornire al clinicoattraverso un referto completo tutte le indicazioni attraverso un referto completo tutte le indicazioni necessarie per una corretta strategia terapeutica.
Utilizzando un linguaggio comune e condiviso anche attraverso l'introduzione di schede diagnostiche informatizzate è possibile
rendere omogenei e confrontabili i referti diagnostici permetterne l'elaborazione statistica a livello centrale,fornire ai rispettivi centri di raccolta dati, tutte le informazioni permetterne l'elaborazione statistica a livello centrale,fornire ai rispettivi centri di raccolta dati, tutte le informazioni
utili per la costruzione di una base dati completa e uniforme.
CONCLUSIONI
Il protocollo per lo screening del carcinoma del colon retto
elaborato dal il tavolo tecnico multidisciplinare interaziendale
coordinato dalla ASL di Bergamo da' delle indicazioni precise coordinato dalla ASL di Bergamo da' delle indicazioni precise
sul percorso clinico-diagnostico per la gestione delle lesioni
precancerose e delle neoplasie del colon retto
Tra le attività intraprese dalla ASL per la promozione della
salute quelle della diagnosi precoce del carcinoma del colon
retto attraverso lo screening otterrà sicuramente un
effetto positivo, sul controllo della morbosità e sulla effetto positivo, sul controllo della morbosità e sulla
riduzione della mortalità per questa patologia.