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Lanx n°1

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Il rilancio di una rivista con una storia lunga 25 anni, Lanx n° 1 qui per voi!

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Page 1: Lanx n°1
Page 2: Lanx n°1

Lanx

Direttori:Talon Furio e Visintin Alex

Vicedirettore:Granzotto SaraRedazione:

Matteo Campagnol (III B)Lisa LaMarra (II AE)

Silvia Fregonese (II AE)Giorgia Giacometti (IV CO)

Francesca Ballin (I DE)Alessandra Abbate (IV CO)Maria Vittoria Giani (IV CO)

Caterina Almansi (V AO)Zoe Innocenti (II D)

Giacomo Falchetta (III B)Margherita Fallani (III D)

Giacomo Mazzucato (III C)Irene Malusà (III D)

Erica Fuga (III D)Isotta Conte (III D)

Chiara Di Maio (III D)Lucia Buricelli (II D)

Disegnatori:Tommaso De Comino (II AE)

Furio Visintin (III D)

Per info e suggerimenti rivol-gersi a

Visintin Furio e Talon Alex(III D)

oGranzotto Sara (III C)

Oppure potete contattarciagli indirizzi e-mail:

[email protected]@virgilio.it [email protected]

Data: dicembre 2011Numero: 1

Indice

2 Editorialedi Matteo Campagnol

3 Attualitàdi Lisa LaMarra

4 Mondodi Silvia Fregonese

5 Poesia di Giorgia Giacometti

6 Varietà di Francesca Ballin, Alessandra Abbate e Maria Vittoria Giani

7 Artedi Caterina Almansi, Zoe innocenti eGiacomo Falchetta

9 Libri di Margherita Fallani

10 Musicadi Giacomo Mazzucato

11 Scuoladi Irene Malusà

13 Giochi

14 Oroscopodi Erica Fuga

15 Ipse dixitdi Isotta Conte

16 Posta

Lanx

Page 3: Lanx n°1

EDITORIALEEccoci qua, dopo quasi tre anni...

Qualcuno di voi, probabil-mente fra le terze liceo, siricorderà che cos'era il Lanxfino al 2009, il suo ultimoanno di pubblicazione. Era unmix di cose serie e cose di-vertenti, giochi, approfondi-menti, notizie interne allascuola, barzellette e l'imman-cabile sezione ipse dixit enos diximus, ossia gli “sva-rioni” di professori e alunni. Dopo il 2009, con la dipartitadella vecchia redazione, cisono stati vari tenta-tivi, tutti più o menofallimentari, di ria-prire una redazione stabile di gente cheavesse voglia di fare;senza fare nomi, esem-plare il caso dell'annoscorso.Quest'anno, comerappresentanti d'isti-tuto, abbiamo preso acuore la questione e cisiamo adoperati per at-tivare una redazione: larisposta degli studenti,soprattutto quellideiprimi anni e del liceoEuropeo, è stata molto buona,e questo ci fa ben sperareper gli anni prossimi.Il risultato del lavoro diquesta nuova redazione, oltreche del nostro, è il giornaleche avete fra le mani, che èstato, molto prima che voi vi iscriveste a questa scuola, una vera e propria istitu-zione, e noi puntiamo a farloritornare tale in un futurosperiamo prossimo.Ed è per questo che abbiamo

bisogno anche del tuo aiuto:idee,disponibilità, correzioni,reclami e lamentele sonotutte cose che ci possono aiu-tare a migliorare.Questo giornale sarà ancheuna fonte d'informazione perquel che riguarda le que-stioni interne della scuola,viste le ultime questioni riguardo alle gite scolasti-che e alle aule in chiesa.Insomma, quello che abbiamoprovato, e proveremo a fare, è

un mix di novità e “tradizione”, adeguando i contenuti del giornaleall'evoluzione che lascuola ha fatto in que-sti anni. Confidiamonella collaborazione ditutti e siamo semprepronti e disponibili adaccogliere e valutarenuove proposte e nuoveidee, e soprattuttoaspettiamo tantissimecitazioni dei professoriper gli ipse dixit! Cercate di cogliere que-sta occasione,e ci rivol-

giamo agli studenti più“giovani” (sì, i quartini) perchè, quando noi avremoparcheggiato le nostre liceali natiche altrove, nonfacciano cadere nel vuotoquest'iniziativa.

di Matteo Campagnol

Page 4: Lanx n°1

Profumo... di ministro!Non so cosa ne sappiate voi, carilettori, ma io in questi ultimi tempiho perso un po’ di vista la situa-zione del governo e, a parte le questioni tecniche di cui sincera-mente sono un po’ a digiuno, l’unicacuriosità che ho avuto di recenteriguarda i nostri nuovi ministri.Mi sono resa conto che purtroppo, aparte il loro nome, noi non conosciamo nient’altro di loro, cosìho deciso di interessarmi a quest’argomento e di riportarviquello che ho scoperto di chi si oc-cuperà del nostro futuro: il profes-sor Francesco Profumo. Questo professor-ministro, già dall’inizio del suo curriculum, mifa subito una buona impressione.Innanzitutto, almeno in questo campo, possiamo dire che il Pre-sidente del Consiglio abbia mante-nuto fede alle sue promesse,nominando un tecnico che conoscabene la realtà che è chiamato a gestire: un insegnante. Beh, e cheinsegnante! Fin dall’inizio sul suo curriculumsi notano numerosi successi in am-bito accademico, dalla laurea in ingegneria fino alla recente caricadi Rettore al Politecnico di Torino,seguiti da una serie più che dignitosa di onorificenze che portano il nome di un po’ tutte leparti del mondo, e che si concludonocon un modesto ma efficace, titolod’ingegnere professionista. Insomma,per quanto riguarda i prerequisiti,possiamo dire che il nostro nuovoministro possieda tutte le capacitàper eseguire il suo compito in modocorretto. C’è però una cosa da dire, il signorProfumo saprà utilizzare tutte lesue conoscenze in ambito universi-tario anche nelle altre branche delministero? Saprà stabilire con isindacati e con noi studenti unrapporto di fiducia duraturo? E infine, riuscirà a creare final-mente un equilibrio tra questionieconomiche e decisioni costruttive

Attualità

o l’istruzione continuerà ad esserevista come uno dei tanti bilanci darisanare? Questo è ciò che si chiedono studenti, docenti, impie-gati statali e famiglie, e questo èciò che una loro rappresentanza hachiesto al ministro il 30 Novembre,incontrandosi con lui a Roma. In questo incontro il professor Profumo ha annunciato che presteràmolta attenzione ai temi dellascuola e ai bisogni degli studenti,ha garantito la massima disponibi-lità al dialogo e ha manifestatol’interesse di discutere di temiquali l’edilizia scolastica, la meri-tocrazia e la presenza di studentianche all’interno di alcune commis-sioni ministeriali. Per il momento,sulla base di queste informazioni,possiamo dire che questa nuova figura abbia idee lungimiranti oquantomeno ragionate che, assieme aciò che il ministro stesso ha asse-rito attraverso la sua prima di-chiarazione, hanno chiarito fin dasubito i suoi obiettivi. Egli ha in-fatti parlato di una serie di inter-venti incentrati sull’ascolto e suldialogo e mirati a raggiungere unobiettivo comune, condannando laviolenza e consentendo a tutti icittadini di assecondare il propriotalento e le proprie ambizioni.Quindi, a fronte di una premessache fa così ben sperare, non ciresta altro che stare a vedere severamente quest’uomo riuscirà arappresentare le nostre idee senzasecondi fini, pensando soltanto afare il bene del nostro Paese. Questo è ciò in cui io posso permet-termi di sperare e ciò in cui vorreicredere: nuove idee, nuovi giovani enuovi cittadini che non abbianopaura di puntare in alto e che pos-sano avere un futuro nella comu-nità. Insomma, chi vivrà, vedrà!

Di Lisa LaMarra

Page 5: Lanx n°1

VOCI DAL MONDO: I popoli della guerraKurdistan, Tibet, Cecenia, Tamil Eeelam, Palestina. Sono solo alcuni nomi,

ma portano con sé storie sanguinose. Le conosci?

Sono solo alcuni dei conflitti che stanno avvenendo nel nostro mondo, ma sorgono innome dell'indipendenza. In nome della patria.C'è chi pensa che un mondo senza Stati sia unmondo migliore, e c'è chi è disinteressato allaquestione, ma c'è pure chi combatte perchévuole un paese per il suo popolo. Però qual'èla definizione di popolo? Da quanto decisonella Dichiarazione Universale dei DirittiCollettivi dei Popoli, la definizione è questa:"Ogni collettività umana avente un riferi-mento comune ad una propria cultura e unapropria tradizione storica, sviluppate su unterritorio geograficamente determinato costi-tuisce un popolo. Ogni popolo ha il diritto diidentificarsi inquanto tale. Ogni po-polo ha il diritto adaffermarsi come Nazione". Al che pense-resti che un gruppodiscretamente estesodi persone che hannochiaramente una propria cultura e unproprio territorio, siaautorizzato a creareil proprio Stato. Purtroppo non è così, espesso chi esprime lavolontà di formare unPaese indipendente insieme alla sua genteviene eliminato. Ucciso, arrestato, minacciato,picchiato, torturato ed un elenco di altre“inezie” di cui non si sente molto parlare. Perché è pericoloso appoggiare certe cause eperché è proibito non assoggettarsi alle ideedi chi ha soldi e detiene il potere. Ma primadi iniziare a parlare dei movimenti di libera-zione, dobbiamo capire ciò che spinge alcunipopoli a reclamare l'indipendenza del propriopaese, quando è comunque possibile viverenello stesso territorio senza dare inizio aconflitti sanguinosi. È un po’ difficile daspiegare, ma il problema è che sovente le nazioni ospitanti intervengono sui gruppi etnici cercando di integrarli o di reprimernela cultura, inoltre è radicato nella naturaumana il bisogno di avere una terra propria, ese la terra in questione è quella di originedi un popolo, è necessario anche che questopossesso territoriale venga riconosciuto datutti gli altri.Al momento sono molte le comunità che richie-dono l'indipendenza, E il caso più eclatante èquello del popolo curdo. La comunità curdaconta all'incirca 30 milioni di persone e ri-sulta uno dei più grandi gruppi etnici prividi unità nazionale. Occupa una zona compresatra Iran, Iraq, Siria e Turchia,

ma i governi di queste Nazioni si rifiutano diconcedere parte del loro territorio a questopopolo, che soffre intanto di privazioni egravi discriminazionia volte ai curdi non èneppure concesso lo status di cittadini. Leproteste vengono soppresse dai militari e sononumerose le uccisioni dei civili curdi, tantoche molti di loro si sono rifugiati in altriPaesi. La maggior parte di questa gente perònon vuole lasciare la propria terra, malgradole difficoltà. Sono molte le ONG che si battonoper aiutarli, ma le comunità internazionaliesitano a intervenire, visto che i paesi coin-volti nel conflitto forniscono loro petrolio.Un altro popolo in difficoltà è quello tibe-

tano. Il Tibet era unostato indipendente, almeno fino a quandola Cina non lo invasenegli anni '50-'60. Il governo cinese frazionò il territorio,ma lasciò che partedella regione diven-tasse una provincia astatuto speciale, denominata TAR (TibetAutonomous Region). Con la rivoluzione comunista vennero distrutti i templi e

gran parte delle ricchezze culturali del territorio, anche se ora sono preservate ascopi turistici. Da allora l'esercito presiedela regione, in cui sono stati insediati 7,5 milioni di non tibetani, contro i 6 milioni ditibetani che già vi vivevano e a cui viene vietato di professare il loro culto o di averele proprie tradizioni. Sta avvenendo un geno-cidio culturale, le continue proteste sonomesse a tacere nel sangue e le auto-immola-zioni dei monaci buddisti non ricevono atten-zione. Malgrado gli appelli pubblici del DalaiLama, in esilio come tutto il resto del governotibetano, le organizzazioni internazionalifanno finta di niente, nonostante il popolo tibetano non pretenda nemmeno l'indipendenza,gli basterebbe avere la propria autonomia culturale. Perché mai gli altri paesi lascianoche il massacro ingiustificato di pacifici innocenti continui? La spiegazione è facile: laCina detiene un grande potere economico, e diquesti tempi conta solo il denaro. C’è inoltreil rischio che nascano conflitti ingestibili.Per fortuna i giovani cinesi, poco influenzatidalle idee del loro governo, hanno cominciatoa prendere le parti del Tibet, e ora ciò chemanca è proprio un intervento maggiore daparte delle nazioni occidentali. Un'altra potenza che le comunità internazionali

Attualità

Page 6: Lanx n°1

Soliloquio di indecisioni

Ho deciso di scrivere una cosa che non mi sarei maiaspettata di scrivere.Sinceramente, pensavo di inaugurare la mia 'carriera giornalistica' con un'avvincente recensione. Di un libro, di un film, dimusica. I miei hobby, quindi. Invece, l'altro giorno,parlando con un amico, sono rimasta incantata. E' un amico - purtroppo - lontano. Abita in Sicilia,ed il suo nome è Giuseppe. Stavamo parlando di varietà, ed il ragazzo, curioso di sapere la mia opinione, mi ha mandato il link di una poesia. Una poesia scritta da lui. Ero già a conoscenza delfatto che condividevamo la passione dello scrivere,ma non mi sarei mai aspettata una cosa così splendida, per un ragazzo di soli 17 anni. Probabilmente sarà la prima e ultima volta chescriverò un articolo del genere - se si può definiretale. Sentivo, però, la necessità di condividere conaltre persone questa composizione che ritengoestremamente affascinante. Beh, buona lettura allora!

SOLILOQUIO DI INDECISIONI

Soliloquio di indecisioni.M'affliggo. Ora. La tentazione.D'esser apatico per non soffrire.D'esser ateo per non avere un fine.D'esser acefalo per non riflettere.D'esser amorfo per ribrezzo di volere.D'esser asemico per timore d'amarmi.D'esser aborto per paura d'essere.

Cercare la virtù negando la passione.L'ipocrisia di celare il dolore.Dove ci porterà, miopi di verità,ebbri di vicendevole irriverenza?Non scaglio, né a me, né a voi,un invido anatema verso chissà cosa,ma pianto una lucciola sul davanzale.Horror aut vacui, horror aut amoris.

(G. Criscione)

Di Giorgia Giacometti

Poesia

esitano a contrastare è quella della Russia,che rifiuta di concedere l'indipendenza ai ce-ceni. La Cecenia viene riconosciuta internazio-nalmente come repubblica autonoma dellaFederazione Russa, ma il governo filo-russo diquesta regione è una vera e propria dittatura.Il popolo ceceno, in seguito agli atti di vio-lenza avvenuti durante la Prima e SecondaGuerra Cecena, viene definito "un gruppo di ter-roristi" dal governo, ma se ci sono stati mortitra i civili russi, ce ne sono stati ancora dipiù tra i ceceni, visto che l'esercito è meglioequipaggiato rispetto ai ribelli.Altro movimento di liberazione, poco conosciuto,e anch'esso sostenuto da “terroristi”, è quellodei Tamil, una popolazione indigena dello SriLanka. Dopo la loro pacifica richiesta per l’in-dipendenza, ignorata dal governo, cominciaronoa subire, a partire dagli anni ’70, discrimina-zioni a livello politico. Ciò ha fatto nascereil gruppo ribelle "Le Tigri del Tamil", mal'esercito ha soppresso gli insorti, oltre chemolti civili, e ha internato centinaia di per-sone in campi speciali, da cui solo adessostanno venendo rilasciate. Ora si cerca il dia-logo col governo, anche se i rifugiati Tamil nelmondo aspirano ancora alla creazione delTamil Eelam, un loro paese indipendente nelnord dello Sri Lanka. Anche la Palestina ha ri-chiesto di essere riconosciuta come paese indi-pendente a livello internazionale. Finora solol'UNESCO ha riconosciuto la Palestina, il 31 ot-tobre 2011, e così l'organismo Onu che si occupa

di scienze, educazione e cultura si è visto ta-gliare i fondi da parte degli Stati Uniti, cheinsieme a Israele, Canada e Germania aveva vo-tato no rispetto a questa decisione, considerataun "passo prematuro e controproducente che al-lontana la pace", oltre che una "tragedia" daIsraele. Ma Cina, Francia, paesi arabi, latino-americani e africani avevano votato a favore. Ilrisultato? 107 sì, 14 no e 52 astenuti, tra cuil'Italia. In effetti il riconoscimento della Palestina potrebbe ostacolare la pace, viste poile reazionidi USA e Israele, ed è anche poco pro-babile che l'Onu ammetta la Palestina fra glistati membri, dato che attualmente non ha i re-quisiti necessari. Però il riconoscimento inter-nazionale dello stato palestinese potrebbeanche accelerare i processi di pace. Insomma, èancora tutto da vedere, anche se le tensionicontinuano, così come i tentativi di terminareil conflitto. Nel passato molte nazioni combatte-rono per l’indipendenza, compresa l'Italia. Ogginel nostro paese sono numerosi i malcontenti ele manifestazioni, ma in altri stati le protestevengono soppresse, di qualunque natura siano, enoi dovremmo considerarci fortunati che i no-stri diritti vengano rispettati, almeno parzial-mente. E se dinanzi all’affermazione precedenteavete pensato: “Insomma! Rispettati mica tanto!",allora rendiamoci conto di quello che sta succe-dendo in altre parti del mondo senza che noineppure lo sappiamo.

Di Silvia Fregonese

Page 7: Lanx n°1

E-book o libro?Sembra che sia sul mercato solo da qualche anno, ma in realtà l'e-book a luglio ha compiuto ben qua-rant'anni. Nato dal “progetto Gutenberg” di Michael Hart nel 1971 nel tempo ha subito mutamenti chenon possiamo limitarci a definire solo come “evoluzioni”; infatti come spesso accade alle innovazioni cheil mondo di oggi ci mette a disposizione, il libro elettronico ha oltrepassato i confini della funzione per cuiera nato ed ha iniziato ad occupare un posto di rilevanza sempre maggiore.È forse per questo che ci sembra tanto più giovane di quanto realmente è; solo da qualche anno è nata la possibilità di avere migliaia e migliaia di libri in formato digitale (fra i vari vi è anche il progetto Ma-nuzio, così intitolato in onore del tipografo veneziano del Cinquecento) e si sono sviluppate piattaformetecnologiche che ne rendessero fruibile a tutti la lettura, l'ultima delle quali, di lancio recentissimo, è ilKindle, e che rendono innovativa non solo la forma, ma anche l'essenza stessa del leggere un libro.Permettono, per esempio, di selezionare passaggi dal testo e di condividerli su un social network, o di ef-fettuare sul web ricerche sul significato di una parola incontrata nella lettura; sono leggeri e pratici benpiù di un libro vero e proprio, e non si limitano a permettere la lettura di un solo libro, ma anche di quo-tidiani e riviste. Ma l'e-book è un libro digitalizzato oppure qualcosa di diverso? La nostra generazione èspesso definita quella dei “nativi digitali”, eppure mi riesce difficile pensare a un libro come ad una mac-china, ad uno schermo. Del libro amo sentire il profumo della carta stampata, e la percezione tattile dellepagine ruvide sotto ai polpastrelli, e mi piace vedere le copertine in ordine sulla libreria e guardandole ri-cordarmi le storie che racchiudono e accarezzare le trame con un gesto concreto oltre che con la me-moria... Sarebbe tutto questo possibile con un e-book? Forse sono troppo scettica nei confronti dellenuove tecnologie, e in fondo quello che conta di un libro è leggerlo, poco importa come: i concetti ri-mangono tali e quali sulla carta e sullo schermo. Inoltre l'e-book è economico e pratico. Resta il fattoche “libro”, almeno per ora, è usato per designare un volumetto di carta rilegato e non un file digitale.

E allora voi a Natale che vi farete regalare? Un libro...oppure un e-book?Di Francesca Ballin

Venezia invasaOrientarsi a Venezia può risulutare decisamente problematico per un turista che arriva in questa cittàper la prima volta. Spessissimo lo è anche per i veneziani stessi, che tra ponticelli, vicoletti e strette callirischiano di perdere la cosiddetta bussola. E bisogna dire che la bussola gli orientisti devono tenerseladavvero stretta! Per chi non lo sapesse, l'orienteering è uno sport nato in Svezia nei primi del novecentoe diffusoso in italia a partire dagli anni novanta. Consiste nel compiere un percorso, passando per varipunti di controllo (cosiddetti "LANTERNE", che a differenza di ciò che fanno credere, non si illuminano)in meno tempo possibile. Gli unici strumenti che è concesso usare sono la bussola e una cartina. Le garepossono essere effettutate con sci, mountan-bike, sedie a rotelle o semplicemente correndo. Come ognianno si è svolta a Venezia il 13 novembre l' ormai tradizionale MOV, Meeting Orientamento Venezia, cherichiama da tutto il mondo migliaia di atleti, da principianti a elite, per assistere a una delle più belle garedell' anno, con il panorama più suggestivo del mondo: solo nel 2011 ha ospitato ben 4000 concorrenti, dietà compresa tra i 6 e i 90 anni! L'evento, che si svolge regolarmente dal 1980, è definito tra le pre-stazioni più complesse, dove servono non solo una ottima preparazione fisica, ma sopratutto una con-centrazione adeguata all' immenso reticolato stradale che è effetivamente Venezia. Ecco spiegato chi erano tutte quelle persone in pantaloncini che si aggiravano correndo per le calli!

DiAlessandra abbate e Maria V. Giani

Varietà

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Nipote del noto collezionista Solomon,Peggy Guggenheim perde il padre a 14 anni,sprofondato con il Titanic. Questo tristeavvenimento la porta ad avvicinarsi allozio, con cui condivide la passione perl’arte. Nel 1939 infatti, quando egli fondala Solomon R. Guggenheim Foundation dopoaver esposto le proprie collezioni nelGuggenheim Museum di New York, Peggy ac-quista una grande quantità di quadri, chesaranno esposti nella galleria Art ofThis Century a New York nel 1942.

Tra le opere di artisti ancora sconosciuti, figurano quelle di Jason Pollock, che la Guggenheim porta anche nella sua prima collezione alla Biennale di Venezia nel 1947, eche nel 1948 trasferisce a Palazzo Venier, attuale sede della mostra (aperta al pubblicodal 1980).Dal 15 Ottobre 2011 al 1 Gennaio 2012 la galleria ospiterà l’esposizione “Temi evariazioni, scrittura e spazio: Gastone Novelli a Venezia”. Nei corridoi della Guggenheimsi potranno vedere non solo opere dei più grandi esponenti del futurismo, quali Carrà,Boccioni e Balla, ma anche Picasso, Pollock, Mondrian e Fontana. In particolare la collezione di Gastone Novelli è caratterizzata da opere dei principali protagonistidell’arte italiana degli anni ‘50 e ’60 e da suoi quadri, prevalentemente inediti, realiz-zati nell’isola di Venezia tra il ’64 ed il ’68.Come sempre, saranno presenti nella galleriaclassici come L’impero delle luci di Magritte, Sulla spiaggia di Picasso, Verso l’alto diKandinskij, ed ancora opere di Chagall, Dalì, Fontana, Pollock ed altri artisti futuristi,cubisti e surrealisti che caratterizzano la collezione Peggy Guggenheim. Orario: apertura 10-18 tutti i giorni; chiuso il martedì e il 25 dicembre.Biglietti: adulti: 12€; ingresso ridotto 7€

Arte

Di Caterina Almansi

Dai primi di giugno fino alla fine di novembre ha avuto luogo nella nostra città la consueta esposizione d’arte contemporanea(giunta alla sua 54esima edizione), che avviene ogni due anni ai Giardini e all’Arsenale, con il titolo “ILLUMInazioni”. Fin quiniente di strano, possiamo dire. Ma siamo sicuri di sapere cosa sia veramente? Per scoprirlo, innanzi tutto occorre partire dalleorigini di questa manifestazione culturale: l'idea iniziale della sua fondazione parte da una delibera del comune del 19 aprile1893, che vuole "istituire una Esposizione biennale artistica nazionale" nell'anno successivo, per celebrare le nozze d'argento delre Umberto e Margherita di Savoia. Essa però viene inaugurata nel 1895 come prima “Esposizione Internazionale d'Arte”,anche con lo scopo di incentivare l'attività artistica e il mercato dell'arte a Venezia, e attuata ufficialmente nel 1896. Il suo fondatore è l'allora sindaco della città Riccardo Selvatico insieme ad altri intellettuali, e proprio a lui è dedicata unafrase, che si trova tutt'ora all'interno del Padiglione Italia: “Cittadini d'ogni classe e d'ogni partito vollero qui scolpito il nome di Riccardo Selvatico che reggendo il comune ideò con geniale ardimento queste mostre internazionali d'arte. La prima felice-mente attuò 19 aprile 1896”. Viene previsto che partecipino all'evento non solo artisti stranieri, ma anche del panorama nazio-nale; ogni artista, inoltre, può presentare al massimo due opere, che non siano già state esposte in Italia. Vengono formati trecomitati organizzativi: uno di artisti veneziani per sviluppare il programma della mostra, un altro per la propaganda, e un ul-timo per la stampa. Il Segretario generale di quel periodo è Antonio Fradeletto, che con una grande capacità diplomatica con-tribuirà in maniera importante alla selezione degli artisti e degli allestimenti, e in seguito a far realizzare i Padiglioni stranieri.Una volta avviata la Biennale d'Arte, negli anni sono state create altre esposizioni multidisciplinari suddivise in Architettura (dal1980), Cinema (l'unica con cadenza annuale, dal 1932), Teatro (dal 1934) e Danza (dal 1999). Il primo nucleo della Biennaled'Arte, in particolare, sorge nel sestiere di Castello, e dal 1907 accanto al Padiglione Italia vengono costruiti altri complessi ar-chitettonici, su progetto di famosi architetti (Carlo Scarpa, James Stirling, Alvar Aalto, Bruno Giacometti). Nel 1999 vieneconcesso il recupero funzionale dell’area sud-est dell’Arsenale in uso dalla Marina Militare - Ministero della Difesa alla Biennaledi Venezia, ovvero lo spazio dove sono situati le Corderie, il Ponte dei Pensieri e il Giardino delle Vergini. Inoltre nel corso deglianni, sono sorti molti altri Padiglioni, sia nell'area dei Giardini sia nell'area dell'Arsenale (come quello della Cina), anche con espo-sizioni sparse per tutta la città (come per esempio quella di alcuni artisti di Haiti presso la Fondazione Querini Stampalia).L'esposizione della Biennale si è appena conclusa con un grande successo: più di 440.000 persone hanno partecipato all'evento,con un incremento del 18% rispetto alla precedente edizione (375.000 visitatori nel 2009). Chissà cosa ci aspetterà nel pros-simo futuro di questa manifestazione così famosa in tutto il mondo. Staremo a vedere...

Cultura

Di Zoe Innocenti

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Fotografia Bacio davanti all'Hotel De Ville

Iniziamo con un cenno biografico: la fotografia riportata è stata scattata dal celebre fotografo francese Robert Doisneau a Parigi, nel 1950. E’ considerata una delle più belle ed espressive immagini mai realizzate. Ma perché ci appare così carica di dinamismo ed allo stesso i soggetti sembrano im-mobili, senza tempo? Proviamo a ragionare.

L’azione del fotografo può essere considerata sotto due punti di vista: uno è piùromantico, ed è l’atto di rendere eterno un istante, di riuscire a strappare un’immagine, dei volti, dei sentimenti al trascorrere del tempo. L’altra visione è più tecnica e consiste nell’imprigionare e rendere propria laluce.

Un bravo fotografo deve considerare entrambi i punti di vista, deve tanto impiegarela vena artistica quanto l’abilità tecnica. Prendiamo come esempio questa foto e osserviamo con quanta cura i due aspettisiano stati presi in considerazione: Doisneau è in primis bravo e fortunato ad essere al momento giusto al posto giusto. Una coppia si bacia nel centro di una caotica Parigi degli anni 50 e Doisneau rie-sce a congelare i soggetti che appaiono statici al centro della composizione, e pa-rallelamente a comunicare tutto il movimento dinamico e frenetico dei passanti edelle automobili.Dall’altro lato è da apprezzare l’abilità tecnica: la foto non è infatti mossa, i sog-getti sono perfettamente a fuoco e la composizione è ben esposta. Questo vuol dire che Doisneau è riuscito in una frazione di secondo a regolarel’apertura del diaframma e il tempo di esposizione in modo tale che la foto appaialuminosa al punto giusto e allo stesso tempo evitando il mosso.Ovviamente ogni buon fotografo considera questi aspetti prima di scattare, maquello che veramente lascia stupiti è l’abilità di Doisneau nello svolgere questicompiti tecnici in un tempo rapidissimo senza allo stesso tempo dimenticarel’aspetto romantico-psicologico della composizione.

Come possiamo quindi cercare di realizzare foto altrettanto belle, noi che nonsiamo grandi artisti? A mio parere bisogna avere innanzitutto pazienza e non fre-mere nello scattare, azionare l’otturatore è solo l’ultima fase. Prima bisogna in-fatti fermarsi e domandarsi se si ha pensato ad ogni aspetto tecnico. Ma, ancorapiù importante per realizzare una foto che ci lasci soddisfatti, dobbiamo esserenoi per primi a sentire una vena di ispirazione e uno stato d’animo concorde al mo-mento che stiamo per rendere eterno. Di Giacomo Falchetta

Page 10: Lanx n°1

Brick Lane

Sette mari e tredici fiumi (titolo italiano del romanzo) è la distanzaenorme che separa due sorelle bengalesi: Nazneen, trasferita a Londra per sposare un uomo che nonconosceva, e Hasina, scappata di casaper stare con il giovane che amava.A Brick Lane, quartiere londinese disquallide case popolari in cui si concentra la comunità bengalese dellacittà, la neosposa Nazneen a fiancodi quel marito panciuto, noioso e con icalli non si sente per nulla a casa:non conosce la lingua né i vicini. Ma la giovane non si è mai oppostaalle imposizioni della famiglia né aquelle del Destino che ha sempre presole decisioni importanti al suo posto.Quella londinese è una vita di semi-clausura: Nazneen la passa incasa a cucinare e a sistemare orribilimobili in attesa del ritorno di Chanu, il vecchio marito, logorroico e sicurodi meritare una promozione che nonriceverà mai. Dall’altra parte delglobo, in Bangladesh, Hasina, dopo che il marito si rivela violento eincapace di prendersi cura di lei,passa da un guaio all’altro. La suasfortuna è di essere una bellissimadonna sola in Bangladesh: nessunapietà, passa da un lavoro ad un altroincontrando uomini diversi, alcunidall’animo malvagio e altri con ungrande cuore. A Londra Nazneen èlegata alla sorella lontana dal sottilissimo filo delle lettere ma anchedal forte nodo dell’amore. Anche leideve sopportare molte prove: lamorte di un figlio, la crescita di unafiglia ribelle e della sorellina in perenne ricerca di approvazione,

Di Margherita Fallani

Libri

un marito colto ma incapace di essere un sostegno per lafamiglia, i debiti, i pregiudizi e l’amore. Sì, anche l’amore èuna grande prova per Nazneen. L’affetto che comincia aprovare per Chanu, che in fondo è molto buono con lei,viene travolto e spodestato dalla grande passione per ilgiovane Karim, il bel mediatore che le procura lavori di cucito quando il marito perde l’impiego al comune. Karim le fa conoscere l’amore vero e le apre gli occhi suiterribili pregiudizi che impediscono ai bengalesi la perfettaintegrazione a Londra. Tramite questo suo primo romanzo,Monica Ali ci fornisce un chiaro scorcio della quotidianitàdi Brick Lane: il distacco dalle tradizioni, le lotte religioseinterne e la battaglia per i diritti. Nazneen e Hasina cambiano molto nel corso della storia, la prima acquista l’indipendenza economica, tanto da esserein grado di mantenere sé e le figlie quando Chanu torna in Bangladesh, l’altra, invece, essendosi ribellata troppo presto al suo Destino ha perso tutto. Una meravigliosa vocenarrante trascina il lettore tra le vicende catturando la sua attenzione dall’inizio alla fine con una storia passionale legata un unico filo conduttore: l’emancipazionefemminile in due paesi completamente diversi. Una grande scrittrice Monica Ali che sa arrivare al cuoredelle cose e delle persone con limpidezza e delicatezza.L’intreccio è arricchito da personaggi diversi e spesso grotteschi vicini all’una o all’altra delle sorelle, amici o nemici.

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I’m with youMusica

Dopo una pausa di cinque anni dall’ultimo doppio album Stadium Arcadium, i Red Hot Chili Peppers ribadiscono la loro costante voglia di affermarsi nel panorama musicale con I’m With You, uscito il 30 agosto 2011. Il disco è stato davvero molto atteso, non solo per il lungo periodo di distanza da Stadium Arcadium, ma principalmente per l’assenza dello storico chitarrista John Frusciante. Frusciante, elemento indispensabile del sound della band californiana con la sua notevole propensione melodica e compositiva,aveva già in passato lasciato il gruppo dopo l’album Blood Sugar Sex Magic ritornando però in Californication , forse il più famoso album della band, rinnovandone lo stile e rendendolo unico e inconfondi-bile. Nel dicembre 2009 però lo storico chitarrista annuncia l’abbandono definitivo del gruppo per “dedicarsiesclusivamente ai propri progetti e alla realizzazione di album solisti”, e viene immediatamente sostituito con ilgiovane e promettente Josh Klinghoffer , che già aveva seguito la band nel precedente tour come secondochitarrista per le esibizioni dal vivo.

Nonostante la mancanza di questo elemento, I’m with you si presenta come undisco ben ideato e omogeneo, contenente 14 pezzi, per un totale di circa un’oradi musica con una sola traccia che supera i 5 minuti ( “Police Station”). E’ difacile ascolto e le sonorità sono molto curate, pulite e dirette, merito della pro-duzione del grande Rick Rubin, produttore di moltissimi album di successo cheaveva già seguito i Red Hot Chili Peppers per Blood Sugar Sex Magic. Il nuovo entrato Klinghoffer compie un lavoro da magistrale, riuscendo ad intromettersi nel groove del gruppo con molta facilità portando qualche innovazione e stilema originale, ma che ,grazie al suo gusto, non sembra maiandare fuori dall’ottica chitarristica dei Peppers. Si allontana proprio il tantoche basta da quello che aveva fatto Frusciante nell’ultimo cd, stando al suoposto e riempiendo il tutto con un buon uso degli effetti. E’ un esempio del suoapporto la straordinaria “Brendan’s Death Song” , un entusiasmante crescendoagrodolce di emozioni, che parte da una chitarra acustica, un po’ insolita perun pezzo del gruppo californiano. La ormai consolidata coppia ritmica Flea eChad Smith ( rispettivamente storico bassista e batterista dei Red Hot) non delude, sfornando riff di basso e ritmiche di batteria azzeccate e molto orecchiabili, che creano un tappeto sonoro stabile e con inaspettati risvolti melodici. Il tutto è tenuto insieme dalla storica voce di Antony Kiedis, storicofrontman fin dai tempi dell’esordio, che con il suo particolare timbro e le suelinee vocali influenzate dalla cultura hip hop, punto d’unione tra passato e presente, riesce ad unire e omogeneizzare ogni pezzo, creando ritornelli cheprendono e melodie che rimangono in testa. Un'altra volta la band di Los Angeles ci dimostra che la voglia e l’energia è rimasta quella di una volta, ma sopprattutto che i Red Hot Chili Peppers sono rimasti quelli di una volta,solamente con qualche ruga ed esperienza in più.

Track list

1Monarchy of Roses –4:12Factory of Faith –4:22Brendan's Death Song– 5:40Ethiopia – 3:51Annie Wants a Baby –3:41Look Around – 3:28The Adventures ofRain Dance Maggie –4:43Did I Let You Know –4:22Goodbye Hooray – 3:53Happiness Loves Com-pany – 3:33Police Station – 5:36Even You Brutus? –4:01Meet Me at the Corner– 4:22Dance, Dance, Dance –3:46

Di Giacomo Mazzucato

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Viaggi Impressioni sulla CinaChi avesse prestato attenzione ai passeggeri del voloVenezia-Parigi-Pechino del 30 agosto, vi avrebbetrovato ventidue giovani di belle speranze all’inizio diun viaggio che li avrebbe portati nel cuore dell’Asia:la Cina, gigante dalla storia millenaria e ora il più temibile impero finanziario emergente del mondo. E’ difficile pensare a tutto questo una volta atterratinella terra della seta, dove un’improbabile cappa dinebbia e –soprattutto- di smog toglie il respiro. E’ così che si presenta Pechino il mattino del 1° set-tembre: un’infinita e indistinta massa grigia di strade,blocchi di cemento in ogni dove e un traffico moltodenso nonostante gli orologi locali segnino le sole 5 delmattino. Sulla via per piazza Tian’anmen, l’imponenteedificio di direzione centrale della polizia, un via vaicontinuo di soldati con le armi in pugno; poliziottiappostati in ogni angolo; e a contornare la piazzapiù grande del mondo, immensi cartelloni di propa-ganda sulle olimpiadi di Pechino, in un’atmosferadegna di 1984 di Orwell. Solo che quella è la realtà,così come è reale l’imponente immagine di Mao chesovrasta l’ingresso della Città Proibita, insieme unacelebrazione e un monito. Piazza Tian’anmen è comeuna fotografia della Cina del 2011: un alveare dimezzi di trasporto, macchine e biciclette dalle condi-zioni discutibili e di persone che camminano tranquil-lamente per la piazza, ignare dei carri armati chesono passati per di là e del giovane vestito di biancoche vi si è posto davanti nel tentativo di fermarli. E la polizia sembra essere là proprio per impedire cheuna verità storica scomoda venga a galla.Altrettanto di impatto è la Città Proibita, così grandeche il fiume contenuto al suo interno passa quasiinosservato. La Città Proibita è il simbolo della Cinaimperiale. E’ infatti l’anima dell’antico splendore, l’in-carnazione degli ideali di perfezione architettonica, diregalità e di potenza, il trionfo del rosso e delgiallo (colore dell’imperatore e della ricchezza) maanche della invalicabile disuguaglianza sociale duratasecoli. La consapevolezza delle piaghe millenarie dellaCina non possono però mitigare un senso di ammira-zione per le grandi opere architettoniche del Palazzo d’Estate, la magnifica residenza estiva del-l’imperatore ornata da un lago artificiale, il Tempio diConfucio, il Tempio del Dalai Lama, l’Accademia Im-periale (dove venivano nominati funzionari imperialisolo gli studenti che avessero superato gli esami di

confucianesimo, anche se non fossero stati di estra-zione sociale nobile), il Tempio del Paradiso e infinela Grande Muraglia che domina il paesaggio, perchilometri e chilometri. Ma se questo è solo l’aspettoformale della Cina, qual è il vero volto del Paese?Che ne è della popolazione che ci vive, può aggrap-parsi a una qualche speranza per il futuro?E’ difficile accettare come la più grande potenzaeconomica del momento sia tutto tranne che unademocrazia. L’articolo 1 della Costituzione recitainfatti: “La Repubblica Popolare Cinese è uno statosocialista sotto la dittatura democratica dei lavora-tori (..)”. L’impotenza della popolazione di fronte aun governo dittatoriale come quello della Cina è dovuta principalmente a un fattore: la mancanza diinformazione sia sui diritti fondamentali dell’uomo,degli animali e dell’ambiente sia su quello che accadeveramente nel Paese e nel resto del mondo. Solo igiovani sono più consapevoli della situazione attualegrazie a quelle poche opportunità di apertura al-l’estero offerte dal governo, che ha ben compreso didover sfruttare al meglio la potenzialità della popolazione giovane per poter continuare nella suavertiginosa crescita economica. I giovani cinesi nonpotranno mai farcela da soli, finché vige la censuragovernativa sul web. Noi però possiamo aiutarli adintaccare un regime dittatoriale che ha distruttol’antica dignità di un popolo: la nostra arma saràl’informazione, primo passo verso la libertà. Se tuttinoi ci rendessimo veramente conto di quanto staaccadendo in Cina e appoggiassimo con la nostraconsapevolezza chi sta lottando per la liberazionedi questo paese, forse la Cina riuscirà a uscire daquesta situazione.

Di Irene Malusà

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Sudoku

Giochi

1 1

3

5

2

4

3

6

4

Orizzontali

1. Forza * Spostamento(φύσις).

2. Non comune.

3. Grosso pachiderma.

4. Il quarto pianeta del sistema solare.

5. Disorientare.

6. L’isola di Cnosso.

1. Il Rossi pilota.

2. Il fifone lo faquando ha paura.

3. Regalo natalizio.

4. Pompa il sanguenelle vene.

2

Verticali

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OroscopoVi saranno possibiliincomprensioni inamore ma la si-tuazione miglioreràdopo il 21 mentre

dal 10 ti libererai da un peso. Sarai in una fase di passaggioquindi sarà normale sentirsi con-fusi. Il fisico risente di energia enel lavoro è meglio evitare di es-sere eccessivamente spavaldi efrettolosi.

Questo mese e le-gami sentimentali sistabilizzeranno: cisarà complicità edesiderio. I single

avranno la possibilità di innamo-rarsi.questo è un momento idealeper bruciare calorie con lo sport ocon un'attività assidua in camerada letto. A scuola avrete delle ot-time intuizioni che vi faranno agirecon sicurezza.

Le ostilità che ave-vano caratterizzatoil mese di novembresono finite: è tempodi costruzioni solide e

dal 20 avrete delle belle novità. In questo mese migliora anche laforma fisica però dovete ricordarvidi mantenere uno studio costante eregolare.

è arrivato il mo-mento di fermarsi edi apprezzare quelloche hai. Atmosferemeno tenere e più

decise che potrebbero indurvi cercare altrove l'affetto e la sicurezza che vi manca. A scuola c'è aria di cambiamento, siate flessibili. Attenzione ai malori di stagione.

Tempi di nuovi iniziper voi, è un mese discelte che non sipossono prenderesenza danni collate-

rali. Avete voglia di curare voistessi. Il 15 impegnatevi per fareuna cosa in modo approssimativo. Scoprirete un'occasione nasco sta....

Dal 27 al 30 eros evitalità garantiti.Dentro di voi crescel'esigenza di unascelta.

Difficilmente vi ammalerete. Siete altop ma questo non sarà il mese mi-gliore per lo studio.

Questo mese decidetevoi su cosa impe-gnarvi e perchè. Dal20 non ci saràun'ottima sintonia tra

voi e i vostri ideali d'amore. Sonoconsigliate vacanze rilassanti nellequali mangiate leggero e bevetemolto per prepararvi alle novità delnuovo anno.

Siete affascinanti eprovvisti di un per-fetto tempismo.Buone prospettiveper i single ma siate

particolarmente cauti dopo il 20. Ascuola c'è bisogno della tua energiae della tua capicità di indirizzaregli altri verso gli obiettivi giusti. Ametà mese fai il pieno di passione.

Dopo il 20 sarete piùsciolti e liberi avreteun forte disiderio diandare oltre i limitima ricordatevi di

agire con saggezza. Il colpo difulmine è sempre in agguato : avrail'imbarazzo della scelta. La situazione scolastica è ottimama attenzione a rispettare chi nonla pensa come voi.

L'amore è totalmentein sintonia con unaforma fisica eccellente : fascinoalle stelle.

A scuola far valere le vostre ragioni non sarà un problema maattenti a non dare nulla per scontato.

A dicembre la vitavi chiede un atto difede: perchè le cosesuccedano dovetecrederci.

L'amore vi darà grandi soddisfazionisopratutto dopo il 20 ma atten-zione alle tensioni sempre in ag-guato. La vostra bellezza comesempre è alle stelle ma la salute èin pericolo. A scuola dal 21 otter-rete ottimi risultati.

Stabilite la vostrapriorità e applicatevicon costanza.L'amore circola inabbondanza ma

lavorate sulla comunicazione e nonesagerate con gli sbalzi d'umore.Ricordate di curare voi stessi. Ascuola impegnatevi con costanza econtinuità.

Di Erica Fuga

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Ipse dixit-PROF. BONAVOGLIA: ” Eh Newton con il suo prisma ne ha fatte di tutti i colori!”-PROF. BONAVOGLIA: ” Kant ha preso un sacco di Kantonate!”-PROF. PALOSCHI: ”La CULMINAZIONE dell’astro… (silenzio)… la CULminazione! (silen-zio)… Fa ridere solo me, vero?”-PROF. MEZZAROBA: ”Scarpa dov’è? Non c’è? Vista l’acqua alta, forse dovrebbe chiamarsi STIVALE!”-PROF. DAL BO: (Campagnol segna come valore di un segmento -4)“Colpo di scena! Siamo nell’iperspazio! Abbiamo il valore di un segmento negativo!”-PROF. MEZZAROBA: ”Voi due state sfracellando tutto ciò che è sfericamente sfracellabile!”-PROF. ZAMPIERI (a Lorenzo): “Guarda che muscoletti… Ma un po’ di palestra no, eh?”-ALUNNO: “Prof che ne pensa del nuovo governo?”PROF. MADARO: “Sapete tenere un segreto?”ALUNNI: “Si!”PROF. MADARO: “Anche io!”-PROF. FURLANETTO: “Odio Babbo Natale, vorrei mandare i cecchini al Polo Nord!”-PROF. FURLANETTO (rivolto alla lavagna magnetica): “Mi diverto come un animale!”-PROF. TREVISAN: “Ma avete bisogno di un Premio Nobel per la fisica per fare questo esercizio?” -PROF. MELILLO (sull’ubicazione dei cancellini, sopra la lavagna): “Qui se viene Brunetta lo met-tete in difficoltà!” -PROF. GAMBATO (su una citazione della pubblicità dei Pampers): “I vostri riferimenti culturalisono altissimi!” -PROF. FURLANETTO: “Ieri ho scoperto cosa sono i Teletubbies! Sono bellissimi… per addormentarsi!” -PROF. GHERARDI: “Se Stonehenge fosse in Italia, ci avrebbero già aperto dei chioschi di mandorlefarcite!” -PROF. GOTTARDI: “Scusate se sono dotto!”-PROF. ZAMPIERI: “Ti pare creanza andare in giro con le mutande di fuori?”-PROF. TREVISAN: “Ma dobbiamo chiamare un architetto per la disposizione dei tappetini?”-PROF. GOTTARDI: “Chi è che canta come un castrato?”-PROF. ZAMPIERI: “Se fossero tutti svegli come te l’uomo non avrebbe ancora inventato la ruota!”

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Posta!!!Vuoi dichiararti a qualcuno, ma non sai come fare?Vuoi scrivere un messaggio ad un amico?Vuoi dire alla tua classe che è la migliore?Scrivi a “[email protected]” e i tuoimessaggi verranno pubblicati nel prossimo numerodel Lanx!

Nos Diximus-MEZZAROBA:” Che cos’è importante per Petrarca?”G. BALLA:” L’amore”MEZZAROBA:” Si ma più importante ancora!”G. BALLA:”La salute!”-ZAMPIERI:” Ma questo è il primo volume… non il secondo!”L. DE SANTI:” Ma c’è scritto seconda edizione!”-MEZZAROBA: ”Non abbiamo finito l’infinito…”N. PERETTI:”Beh è infinito!”-PROF. PIANTINI: “Dante non conosceva il greco, e il greco…”G. DE GASPARI: “…non conosceva Dante!”-O. MOCELLIN: “Ma se butto in acqua un sasso quadrato, invece che dei cerchi vengono dei quadraticoncentrici?” -S.MERLO: “Solo per dodici mesi? Non per un anno?” -PROF. MATIZ: “MaRchetti, vieni a prendere la verifica. Guarda, hai anche sbagliato a scrivere iltuo cognome!”-I. MACHETTI: “Veramente mi chiamo Machetti!”-ALUNNO: “Ci sono sette Troie una sopra l’altra.” (parlando delle varie città di Troia)-FURIO: “Con tutti questi vocabolari facciamo una montagna di Rocci!”-E. IEZZI:” Tucidide non mi ucidide!”

Di Isotta Conte