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1 Abbiamo voluto inaugurare la serie dei Notiziari degli “Amici di Angal” con un ritratto dell'Associazione, giovane in quanto tale, ma con radici lontane nel tempo e nello spazio, che si diramano da quel 14 dicembre 1966, in cui ebbe inizio il primo viaggio di Mario e Claudia Marsiaj alla volta dell’Uganda … e di Angal, appunto. Il Notiziario avrà cadenza semestrale e sarà ritmato sui periodi di permanenza ad Angal di Mario e Claudia e dei Soci e Volontari che volta per volta li avranno accompagnati: al loro ritorno raccoglierà dai protagonisti il resoconto della missione appena compiuta, così che gli amici ed i sostenitori possano essere costantemente aggiornati sulla situazione e seguire da vicino l'andamento dei vari progetti (invitiamo comunque tutti coloro che ne hanno la possibilità a consultare il sito web dell'Associazione www.amicidiangal.org ). Ma la nostra fantasia ed il nostro entusiasmo ci hanno spinti ancora più in là: a partire dal prossimo numero, che uscirà intorno al mese di ottobre 2007, il Notiziario accoglierà due rubriche “speciali”: I fili delle donne: Klaùdia racconta, uno spazio in cui Claudia Marsiaj rievocherà fatti, episodi, persone che hanno lasciato particolare traccia in lei, o farà parlare le donne di Angal che ha conosciuto, dando voce alla loro storia, ai problemi, ai desideri, ai sogni di cui è intessuta. L'angolo della fiaba, dedicato ai bambini (ma non solo!), in cui pubblicheremo racconti della tradizione scritta e orale ugandese e più in generale africana, con un breve commento della nostra antropologa Silvia Zaccaria, che ci aiuterà a comprendere il significato simbolico della storia e a riconoscervi i riflessi della cultura e del sistema di valori africani. L’Associazione “Amici di Angal” Quando, come, perché è sorta L'Associazione è stata fondata nel 2001 dal dr. Mario Marsiaj, che da 40 anni segue le sorti di un Ospedale rurale, il St. Luke's Hospital di Angal, situato nel Nord Ovest dell'Uganda, zona di savana molto povera e molto densamente popolata. Il St. Luke's è sorto per opera dei Padri Missionari Comboniani e delle Pie Madri della Nigrizia negli anni '60 del secolo scorso ed è stato seguito dal punto di vista sanitario dal CUAMM-Medici con l'Africa (ONG di Padova), che vi ha inviato medici italiani volontari per un programma di cooperazione. Mario Marsiaj è stato fra i primi e, dopo numerosi anni di permanenza ininterrotta ad Angal (dal 1966 al 1973), ha continuato a tornarvi per periodi più o meno lunghi, accompagnato e coadiuvato nella sua attività dalla moglie Claudia. Da quando nel 2000 il programma di cooperazione del CUAMM si è concluso, il dr. Marsiaj segue personalmente la delicata fase di africanizzazione dell'Ospedale, trascorrendo circa quattro mesi all'anno ad Angal, a fianco dei Colleghi africani, per aiutarli a rendersi progressivamente autonomi nella gestione e nell'amministra- zione, traguardo per ora ancora lontano. Non avendo più una ONG alle spalle, per poter reperire i fondi necessari a "far vivere" l'Ospedale e portare avanti i vari progetti avviati nel frattempo, la costituzione di una Associazione è diventata indispensabile, anche per assicurare una continuità nel lavoro di supporto ai medici africani, che sono in numero assolutamente insufficiente. L’Associazione oggi L'Associazione (ONLUS dal 2004) è una struttura ancora piuttosto limitata (una cinquantina di Soci, per lo più medici che hanno lavorato ad Angal), praticamente senza spese di gestione e facilmente controllabile da parte dei soci e dei donatori. Sue finalità specifiche sono: - sopperire alle necessità dell’Ospedale, in particolare dei bambini ricoverati perché affetti da malnutrizione; - provvedere all’assistenza degli orfani da AIDS; - creare una rete di medici generici o specialisti e di professionisti con qualifiche utili al buon funzionamento dell’Ospedale, disponibili a prestare gratuitamente la loro opera ad Angal per periodi brevi (ad esempio il periodo delle ferie); - organizzare ad Angal stages di studio per medici italiani sulle realtà sanitarie in Africa; - favorire l’invio di medici o di tecnici ugandesi in Italia, per approfondire particolari tecniche che possono essere applicate ad Angal a vantaggio della qualità dell’assistenza agli ammalati degenti nell’Ospedale. Tutto questo in nome di un ideale di fratellanza, da condividere fra tutti coloro che danno e ricevono aiuto e sostegno. Il funzionamento dell’Ospedale L'Ospedale ha un raggio d’azione di circa 50 km, con un bacino d'utenza di 123000 persone. Attualmente dispone di 280 posti letto (51 nel Reparto maschile, 39 nel Reparto femminile, 113 in Pediatria, 56 in Maternità, 21 nel Reparto Isolamento); è dotato di un Laboratorio di analisi chimiche e microbiologiche, di una Sala di Radiologia e di una Sala operatoria. Il tasso medio di occupazione dei letti è superiore al 100% (molti pazienti giacciono in terra su delle stuoie). L'Ospedale impiega 151 persone, fra cui 3 medici, che devono fronteggiare più di 10000 ricoveri all’anno, svolgendo la loro attività in un posto disagiato, lontano dalla capitale, senza possibilità di contatti sociali e culturali. La carenza di personale medico rappresenta un aspetto di particolare criticità. I fondi a disposizione dell’Ospedale provenivano per il 52% dal Governo ugandese, per il 14% dalle rette ospedaliere (che l'Amministrazione cerca di contenere al massimo) e per il 34% dalle donazioni. MAGGIO 2007 a cura della sezione torinese dell’Associazione “Amici di Angal”

L’Associazione “Amici di Angal” · - Giorgio Rodolfi, il nostro solar man, da anni responsabile dell’impianto a pannelli solari, che fornisce l’energia per l’illuminazione

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Abbiamo voluto inaugurare la serie deiNotiziari degli “Amici di Angal” con unritratto dell'Associazione, giovane in quantotale, ma con radici lontane nel tempo enello spazio, che si diramano da quel 14dicembre 1966, in cui ebbe inizio il primoviaggio di Mario e Claudia Marsiaj alla voltadell’Uganda … e di Angal, appunto.

Il Notiziario avrà cadenza semestrale e saràritmato sui periodi di permanenza ad Angal

di Mario e Claudia e dei Soci e Volontariche volta per volta li avrannoaccompagnati: al loro ritorno raccoglieràdai protagonisti il resoconto della missioneappena compiuta, così che gli amici ed isostenitori possano essere costantementeaggiornati sulla situazione e seguire davicino l'andamento dei vari progetti(invitiamo comunque tutti coloro che nehanno la possibilità a consultare il sito webdell'Associazione www.amicidiangal.org).

Ma la nostra fantasia ed il nostroentusiasmo ci hanno spinti ancora più in là:a partire dal prossimo numero, che usciràintorno al mese di ottobre 2007, il Notiziarioaccoglierà due rubriche “speciali”:

I fili delle donne: Klaùdia racconta, unospazio in cui Claudia Marsiaj rievocheràfatti, episodi, persone che hanno lasciatoparticolare traccia in lei, o farà parlare ledonne di Angal che ha conosciuto, dandovoce alla loro storia, ai problemi, ai desideri,ai sogni di cui è intessuta.

L'angolo della fiaba, dedicato ai bambini(ma non solo!), in cui pubblicheremoracconti della tradizione scritta e oraleugandese e più in generale africana, conun breve commento della nostraantropologa Silvia Zaccaria, che ci aiuteràa comprendere il significato simbolico dellastoria e a riconoscervi i riflessi della culturae del sistema di valori africani.

L’Associazione “Amici di Angal”

Quando, come, perché è sorta

L'Associazione è stata fondata nel 2001 daldr. Mario Marsiaj, che da 40 anni segue lesorti di un Ospedale rurale, il St. Luke'sHospital di Angal, situato nel Nord Ovestdell'Uganda, zona di savana molto povera emolto densamente popolata.

Il St. Luke's è sorto per opera dei PadriMissionari Comboniani e delle Pie Madri dellaNigrizia negli anni '60 del secolo scorso ed èstato seguito dal punto di vista sanitario dalCUAMM-Medici con l'Africa (ONG diPadova), che vi ha inviato medici italianivolontari per un programma di cooperazione.Mario Marsiaj è stato fra i primi e, doponumerosi anni di permanenza ininterrotta adAngal (dal 1966 al 1973), ha continuato atornarvi per periodi più o meno lunghi,accompagnato e coadiuvato nella suaattività dalla moglie Claudia.Da quando nel 2000 il programma dicooperazione del CUAMM si è concluso, ildr. Marsiaj segue personalmente la delicata

fase di africanizzazione dell'Ospedale,trascorrendo circa quattro mesi all'anno adAngal, a fianco dei Colleghi africani, peraiutarli a rendersi progressivamenteautonomi nella gestione e nell'amministra-zione, traguardo per ora ancora lontano.

Non avendo più una ONG alle spalle, perpoter reperire i fondi necessari a "far vivere"l'Ospedale e portare avanti i vari progettiavviati nel frattempo, la costituzione di unaAssociazione è diventata indispensabile,anche per assicurare una continuità nellavoro di supporto ai medici africani, chesono in numero assolutamente insufficiente.

L’Associazione oggi

L'Associazione (ONLUS dal 2004) è unastruttura ancora piuttosto limitata (unacinquantina di Soci, per lo più medici chehanno lavorato ad Angal), praticamentesenza spese di gestione e facilmentecontrollabile da parte dei soci e dei donatori.

Sue finalità specifiche sono:- sopperire alle necessità dell’Ospedale, in

particolare dei bambini ricoverati perchéaffetti da malnutrizione;

- provvedere all’assistenza degli orfani daAIDS;

- creare una rete di medici generici ospecialisti e di professionisti con qualificheutili al buon funzionamento dell’Ospedale,disponibili a prestare gratuitamente la loroopera ad Angal per periodi brevi (adesempio il periodo delle ferie);

- organizzare ad Angal stages di studio permedici italiani sulle realtà sanitarie in Africa;

- favorire l’invio di medici o di tecniciugandesi in Italia, per approfondireparticolari tecniche che possono essereapplicate ad Angal a vantaggio dellaqualità dell’assistenza agli ammalatidegenti nell’Ospedale.

Tutto questo in nome di un ideale difratellanza, da condividere fra tutti coloroche danno e ricevono aiuto e sostegno.

Il funzionamento dell’Ospedale

L'Ospedale ha un raggio d’azione di circa50 km, con un bacino d'utenza di 123000persone. Attualmente dispone di 280 postiletto (51 nel Reparto maschile, 39 nelReparto femminile, 113 in Pediatria, 56 inMaternità, 21 nel Reparto Isolamento); èdotato di un Laboratorio di analisi chimichee microbiologiche, di una Sala di Radiologiae di una Sala operatoria. Il tasso medio dioccupazione dei letti è superiore al 100%(molti pazienti giacciono in terra su dellestuoie).L'Ospedale impiega 151 persone, fra cui 3medici, che devono fronteggiare più di10000 ricoveri all’anno, svolgendo la loroattività in un posto disagiato, lontano dallacapitale, senza possibilità di contatti socialie culturali. La carenza di personalemedico rappresenta un aspetto diparticolare criticità.

I fondi a disposizione dell’Ospedaleprovenivano per il 52% dal Governougandese, per il 14% dalle rette ospedaliere(che l'Amministrazione cerca di contenere almassimo) e per il 34% dalle donazioni.

MAGGIO 2007 a cura della sezione torinese dell’Associazione “Amici di Angal”

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Nell’ultimo anno, però, il contributo statale èstato ridotto e si ipotizza che possa essereaddirittura sospeso. Il contributodell’Associazione “Amici di Angal”, giàfondamentale, potrebbe perciò diventaredeterminante e condizionare l’esistenzastessa dell’Ospedale!

Tramite l'opera dei Marsiaj, l'Associazione siimpegna ad individuare i problemi chiavedella struttura, le carenze e le possibilità disviluppo o miglioramento, programmandodi conseguenza gli aiuti, procurando ifinanziamenti, sorvegliandone i processi diutilizzo, la correttezza nella realizzazione deiprogetti, il risultato ottenuto, l'impattosanitario sulla popolazione.

Grazie ai fondi raccolti dall'Associazione, negliultimi anni si sono potute eseguire alcuneimportanti modifiche strutturali nell'Ospedale,quali: impianto fognario, costruzione di unpadiglione di isolamento per le malattie graviad alta contagiosità, ampliamento del repartodi Pediatria, elettrificazione a pannelli solari,ristrutturazione della Nutrition Unit, ovvero del“Centro Nutrizionale” creato da Claudia Marsiajnel 1968 all’interno dell’Ospedale. Sono statiinoltre finanziati, tramite sponsorizzazioni,corsi di formazione e qualificazione professionaledestinati ad alcuni dipendenti dell’Ospedaleparticolarmente capaci. Si provvede infine adun continuo, razionale aggiornamento tecno-logico dell'Ospedale, fornendo strumentari ecorsi d'istruzione per il loro utilizzo.

I Progetti

Per far fronte più incisivamente ai problemilegati alla drammatica situazione sanitaria,Mario e Claudia hanno avviato fin dalle primefasi della loro esperienza ad Angal una seriedi progetti, rivolti soprattutto ai bambini, dicui seguono in prima persona gli sviluppi:

A) Progetto assistenza orfani da AIDS:offre un aiuto diretto alle famiglie cheaccolgono al loro interno uno o più orfani,contribuendo al loro mantenimento conuna cifra di 200 euro all'anno. Ascadenze regolari il dr. Marsiaj e suamoglie controllano lo stato di salute,nutrizione, benessere degli orfani assistiti(235 al 31 dicembre 2006).

Il Progetto, rispettoso della cultura diaccoglienza degli orfani insita nella societàtribale, è seguito in prima persona daiconiugi Marsiaj e dal Padre CombonianoMario Zecca, superiore della Missione,affiancati da due catechisti locali.

B) Operazione Proteine: fa capo al CentroNutrizionale (Nutrition Unit) internoall’Ospedale, che fornisce, da quando èstato istituito, tre pasti al giorno ad altocontenuto proteico per i pazientimalnutriti e/o indigenti, specie bambini.L’attività del Centro, coordinata daClaudia Marsiaj, coinvolge le mamme,istruendole sull’utilizzazione di quei cibi adalto contenuto proteico che sono anchealla loro portata. Il Progetto comporta unaspesa annua di 9500 euro.

C) Samaritan Fund: questo “fondo”permette di ricoverare le persone chenon possono pagare la sia pur modestaretta chiesta dall’Ospedale e di forniregratuitamente i farmaci per le malattiecroniche (es. diabete, ipertensione, ecc.),i cosiddetti “farmaci salvavita”. La spesaannua è di 10100 euro.

D) Assistenza agli ammalati di AIDS:ultimo in ordine di tempo, questoProgetto si è reso possibile a seguitodell’offerta, da parte del Governougandese, dei farmaci per la curadell'AIDS. Si tratta indubbiamente di uncontributo importante ma non risolutivo:occorrono personale addestrato (medici,infermieri, un laboratorista) e unlaboratorio attrezzato (apparecchiatureper la conta dei linfociti ecc.). La spesamensile prevista per il personale è di1600 euro, mentre si spera di otteneregratuitamente l'attrezzatura di laboratorioda parte dell’Organizzazione internazionaleSave the Children.

Testimonianze da Angal

Notizie dalla ventottesima missionedi Mario Marsiaj

Il 14 dicembre 1966, con la nave “Africa”,Claudia ed io abbiamo iniziato il nostro primoviaggio verso un punto dell'Africa a noisconosciuto e verso la nostra avventura umana,che allora non eravamo in grado diimmaginare. Il 2 ottobre 2006 siamo ripartiti per laventottesima volta, accompagnati da colleghi

ed amici che ci hanno sostenuti con unapreziosa collaborazione professionale e con laloro calda partecipazione umana.

Mi piace qui ricordarli ad uno ad uno:- Mariarosa e Bepi Stocchiero, capigruppo di

una decina di Amici vicentini, che dal 1968sostengono il progetto “Operazione Proteine”(v. la Testimonianza qui di seguito);

- Ivo Sigillino, urologo, da due anni impegnatoad insegnare endoscopia urologica aiColleghi ugandesi;

- Giorgio Rodolfi, il nostro solar man, da anniresponsabile dell’impianto a pannelli solari,che fornisce l’energia per l’illuminazionedell’Ospedale ed ora per il pompaggiodell’acqua dal pozzo;

- Luca Salomoni, dell’Associazione “Informaticisenza frontiere”, testa di ponte per l’infor-matizzazione dei servizi statistici, dellagestione della farmacia e della banca dati.

A fine ottobre questo gruppo è stato sostituito(eccezion fatta per Sigillino, che si è fermatoancora per una ventina di giorni) da un secondogruppo, così composto:- Arturo Peruffo, tecnico di laboratorio, che

ogni 2 anni s’impegna a fare un controllo diqualità;

- Mario De Siati, urologo, alla sua primaesperienza africana, che ha affiancatoSigillino nel suo lavoro;

- Giorgio Munaretto, nefrologo, che si èinteressato delle malattie renali causate dapatologie tropicali;

- Paolo Rossetto, informatico, amico diSalomoni e suo successore nel completare laprima fase dell’informatizzazione.

Alla loro partenza, dal 20 novembre al 12dicembre, sono stati operativi in Ospedale:- Rita Polo, chirurgo (recidiva nel trascorrere

le sue ferie ad Angal!), che dal ProntoSoccorso dell’Ospedale di Vicenza, dovelavora, è arrivata con due bravissimiinfermieri: Davide Perpenti e SamueleMenzato, da subito attivi in una realtà tantodiversa da quella di partenza;

- Giovanni Cardellino, aiuto nel reparto diMedicina Interna dell’Ospedale di Aosta,colonna portante dell’Associazione, accom-pagnato in questo suo quarto viaggio adAngal dalla figlia Chiara, studentessa alV anno di Medicina e futura speranzadell’Associazione.

Per una settimana è stata con noi anche lagiovane dottoressa Eva Michelin, specializ-zanda in pediatria (v. la Testimonianza qui diseguito) e impegnata a Kampala in un progettosostenuto dall’Università di Padova.Per la seconda volta ha rinunciato a qualchegiorno di riposo per venire a darci una mano adAngal!

Per quanto mi riguarda, posso dire di averlavorato sodo, soprattutto nel reparto pediatrico(media giornaliera delle presenze 180bambini), per coprire i periodi in cui ilDirettore Sanitario, dr. Alfred Acanga, era aKampala e per seguire i “primi passi” di unnuovo medico africano arrivato a novembre, ildr. Apangu Pontius.

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Tuttavia i ruoli più importanti che ricoprodurante i periodi di presenza ad Angal restanoquelli di “consigliere” del Direttore Sanitario,di “senior consultant” con i giovani Colleghi edi “controllore” della contabilità e dellagestione amministrativa.

Al mio ritorno in Italia hanno proseguito lastaffetta di presenze, in gennaio-febbraio,Gabriele Maciocco (medico di base edermatologo), Lorenzo Mecocci (infettivologo)e Augusto Maionchi (tecnico tuttofare).Positiva la loro impressione sull’Ospedale:«e la barca va… in un bel clima di distensionee di collaborazione, una pacifica oasi agestione familiare».

Terra d’Africadi Mariarosa e Bepi Stocchiero

Africa, Uganda, Angal Hospital… sono nominoti a noi da molti anni e intrecciatiall’esperienza di Mario e Claudia Marsiaj, chehanno legato la loro vita, e la vita della lorofamiglia, ad una scelta umanitaria difficile,generosa, coinvolgente.Da anni dicevamo di voler visitare questoluogo di cui pochi parlano, calarci in primapersona in una situazione che comunqueconoscevamo dai racconti di Mario e Claudia.Abbiamo deciso di partire con loro e dirimanere ad Angal per un mese. La nostra nonera curiosità ma desiderio di condividere conloro un breve periodo. Vi assicuro che è stataper me e Bepi un’esperienza importante e forte.Sapevamo delle difficoltà che un ospedalepoteva incontrare in un posto quasi dimenticatoda Dio e dagli uomini; ce ne parlavano sempre,ma vedere con i nostri occhi cosa succede adAngal ci ha inizialmente storditi e poi aiutati adimmergerci nella realtà pur con le modestecapacità di cui disponiamo.Tante le persone incontrate, soprattutto donne ebambini che sperano di sopravvivere al dolore,alle malattie, agli abbandoni, alle sofferenze.Rivediamo le donne forti di Angal su cuipesano le fatiche più gravi, molte vedove con ilcarico di figli cui non possono dare rispostecerte di vita e speranza. Molti sono gli orfani (235) di genitori morti diAIDS, che vengono seguiti nella Missione.Sono quindi bambini ad alto rischio affidati azii, nonni o a brave donne che se ne fannocarico, anche grazie ad un compenso resopossibile dagli aiuti provenienti dai gruppiitaliani. Gli orfani vengono controllati ascadenze fisse per evitare od allontanare ilpericolo di gravi malattie.

Bambini malnutriti vengono ospitati ad Angalcon le mamme o qualche parente e soggiornanoin Ospedale, anche grazie ad iniziativedell’Associazione “Amici di Angal”,fintantoché possano riacquistare salute e peso econtinuare a sperare nella vita.Purtroppo molti hanno il fisico giàcompromesso e le mamme si sono portatedietro altri figli, che altrimenti non saprebberodove collocare. Sono bambini molto belli, purprovati da tanti stenti e malattie.Le mamme cercano di curarli, inventando conmolta tenerezza modi sempre nuovi per farlimangiare.Spesso questi bimbi non ce la fanno e lemamme se ne ritornano ai loro villaggi a piedicol corpicino legato alla schiena: lo seppel-liranno attorno alla loro capanna. Altre voltepossono riportarseli a casa un po’ irrobustiti econ tante speranze.

Periodicamente ci sono volontari ospiti adAngal (medici – tecnici – specialisti in variediscipline), che si occupano, nel periodo dipresenza, di molti problemi legati alfunzionamento dell’Ospedale. Sono preziosegocce di aiuto ma non sufficienti. L’Ospedaleha circa 250 posti letto e, a tenerlo in piedi,provvedono tre medici fissi, insufficienti per letante necessità.Per quattro mesi all’anno (due in primavera edue in autunno) Mario e Claudia sono presenticon la loro professionalità e il loro aiuto.Soprattutto le donne attendono con ansial’arrivo di mamma Klaùdia, che sempre si faintenerire dalle situazioni difficili e nontrascura alcuna necessità.La sua casa è visitata da mattina a sera dadonne, bambini, uomini sempre in cerca di ciboe aiuto. È una processione continua per trovarerisposte alla fame e alla miseria, soprattutto inquest’anno di siccità quasi totale che non hadato raccolti.Ebbene, la gente di Angal vive, soffre, lavora,prega, canta, spera. I bambini hanno imparatoprestissimo a dirci «ciao!» e a rincorrercidovunque fossimo: spuntano come tanti follettidal folto della savana dove sono le lorocapanne. Altre emozioni e sensazioni ciprendono, tanti ricordi di persone buone, brave,generose che si spendono per asciugareangosce e lamenti.Il racconto è uscito di getto mancando di unfilo conduttore organico, ma forse potrebbeesserci un filo rosso che parla di amore,dedizione, solidarietà. Altri racconteranno diAngal con più titolo, esperienza e sapienza.Bepi ed io vogliamo dire, a quanti ci leggeranno,che rivolgano con benevolenza gli occhi e il cuorea tanti nostri fratelli che soffrono e nellasofferenza ringrazino il Dio della vita.

Aloca-loca-tyè (“Sta migliorando”)di Eva Michelin

Angal. Una parola che mi scalda il cuore ognivolta che la pronuncio, ogni volta che la penso,ogni volta che la ricordo.

Il nome pieno e caldo di un luogo perso nelmondo, che la maggior parte della gente non hamai sentito nominare, né mai visto.

E’ un posto come tanti, in Africa e altrove,dove i giorni si susseguono alternando il solealla luna, dove dopo la stagione secca arrivaquella delle piogge, dove la vita inizia con ibambini, dove la donna è l’epicentro delmondo, dove la vita qualche volta lascia ilpasso alla morte, dove ci sono momenti digioia e altri di tristezza, dove la malattiaqualche volta vince, dove ogni cosa si svolgeseconde le sue regole.

Come in ogni altro angolo del mondo.Ciò che fa la differenza è l’aria che si respira,l’odore che si percepisce, il calore che scalda,l’affetto che lega le persone che vi abitano. Ecosì si supera tutto… un viaggio su un bustutt’altro che tranquillo, una settimana in cui siabbandonano i propri impegni, le comoditàdella capitale, l’acqua calda per la doccia.

E la magia sta nel vedere tutto assolutamentenormale.

E così arrivi, ansiosamente atteso da MamaKlaùdia, accolto da un abbraccio che da solo tiscalda. E inizia la vita di Angal.Il desiderio di essere sempre nel pediatric ward(almeno per me che sono un po’ pediatra…): lamattina dopo colazione, con il latte di muccavera, sotto il portico si snoda una chilometricafila di mamme e bambini. E uno dopo l’altro,tutti questi marmocchi dalla pelle di cioccolatofondente (sia il colore che il tatto lo ricordano!)vengono visti, visitati, impacchettati esistemati… uno, dieci, cento… sino ad arrivarea più di 200!E più spesso il rapporto medico-paziente è 1 a100-200… sono numeri inconcepibili per inostri canoni. Molto spesso sono le malattie più comuni aminare queste fragili vite: una malaria che haavuto tutto il tempo di esplodere anemizzandoin maniera estrema queste creature, unagastroenterite che ha prosciugato ogni riserva diacqua di questi corpicini, una meningitedifficile da affrontare senza i farmaciadeguati… e poi le volte che non è chiaro cosascateni questi cataclismi.E sembra impossibile non capire, ma come si facon il poco che c’è? E così dai l’ossigeno (c’èl’ossigeno!!!) quando respirano anche con leorecchie, li trasfondi (c’è il sangue!!!) quandol’emoglobina è sotto 4-4,5, li reidrati con laflebo (le infermiere sono delle maghe nelposizionare gli aghi!!!) quando sono asciutticome acciughe.

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Ma qualche volta non è abbastanza, non sai,non capisci, non ci riesci… e anche se le vitesalvate (da te o da chi altri, qui sulla terra e lìin alto, nei cieli…) non sono poche, quella cheti segna è la vita che ti è sfuggita via, come unalito di vento che ti sfiora il viso facendotilacrimare gli occhi. Sì, perché quello che alla fine resta è unaprofonda amarezza, un grande senso diimpotenza, la più completa percezione deinostri limiti. Perché in fondo siamo solopersone. Anche noi.Ti chiedi perché sia così, ti chiedi dove tuttoquesto porti, ti chiedi che vita sia, ti chiedicome fai a sopravvivere e soprattutto ti chiedichi te lo fa fare. Vivere sempre con la malattiaaccanto, sfiorare ogni giorno la morte, quicome in Italia, accompagnarsi alla sofferenza,percepire con la parte più profonda di te laprecarietà di questa vita, che noi occidentalisentiamo eterna. E così il tuo cuore porta il segno di un’altralacrima che lo ha inesorabilmente solcato esegnato, ma tu ricominci, spinto da un “ non socosa” che viene da chissà dove, ma che ora hola certezza che mai mi abbandonerà, perchél’ho visto negli occhi e nel cuore di Mario eClaudia. E’ qualcosa che non muore mai, chealimenta sempre, che fa vivere, che ti fa donarete stesso.

Ecco che cosa è Angal.

E’ una parola piena nella sua pronuncia, è unaparola dolce nella lingua Alur, come aloca-loca-tyè (“sta migliorando”), che ancora miscalda il cuore mentre le mamme mi dicevanodei progressi dei loro bambini malati. E’ un luogo perso nel bush e allo stesso tempoepicentro del mondo. E’ un ricordo tutt’altroche passato, quanto piuttosto fonte di energiaper andare avanti, per sovrastare le quotidianedifficoltà della vita e le banalità dei tanti che siperdono. E’ un gruppo di persone fatto disingoli speciali e profondi che mi sono diesempio per rendere la mia vita meno banale esuperficiale.

E’ qualcosa di speciale. E’ Angal.

Un grazie a Mario e a Claudia per averrealizzato un sogno.

E lontano da Angal…

Eventi a sostegno dell'Associazione

L’Associazione da anni organizza vendite dibeneficenza, conferenze e dibattiti, preva-lentemente presso scuole, nell’area del Triveneto.Qui ci limitiamo a segnalare le iniziative piùrecenti; dal prossimo numero daremonotizia anche degli eventi in corso diorganizzazione.Questo richiamo ci consente di riviveresituazioni emozionanti, rivolgendo nelcontempo un pensiero grato a quanti(tantissimi!) si sono adoperati e si adoperanocon entusiasmo per gli scopi dell‘Associazione.

8 - 9 Dicembre 2006E' stato l'evento hot dell'anno: il doppioConcerto del Sunshine Gospel Choirper Angal, organizzato dal dr. Luca Salvi,con la collaborazione di Piero Marsiaj, aVerona (Teatro Filarmonico) e a Vicenza(Fiera di Vicenza). Il concerto del 2005 alTeatro della Gran Guardia di Verona erastato così entusiasmante che si è deciso ditriplicare, raddoppiando la capienza delteatro (1260 posti anziché 750) eaggiungendo il concerto di Vicenza.

13 Aprile 2006L'Associazione "figlia" Karacel haorganizzato al Palais de St. Vincent (AO) unconcerto di notevole spessore artistico,“Insieme Live 2006 - Tamtando Insieme aKaracel", con la partecipazione di grandi artistinazionali ed internazionali. Un successone!

11 Marzo 2006Gli Anteprima hanno dato vita a unsuggestivo mixage di musica e immaginipresso la Chiesa di San Giovanni Battista aRho (MI), devolvendo all’Associazione ilricavato della serata.

Dicembre 2005Ad Aosta il dr. Giovanni Cardellino haorganizzato una bellissima manifestazionemusicale, intitolata "Africa Donna - AfricaMadre", con la partecipazione di alcuni fra imigliori musicisti valdostani, docenti pressol’Istituto Musicale Regionale. Durante lamanifestazione è stato offerto un calendario conla riproduzione di strumenti musicali africani.

18 Dicembre 2005A Firenze, presso il Ristorante "4 Leoni" diStefano di Puccio, ha avuto luogo unmagnifico Concerto di Natale, che ha vistola partecipazione della Crescent Jazz CityBand e del giocoliere-clown-mangiafuocoGippo. Animatore della festa il dr. GabrieleMaciocco, volontario per anni ad Angal.

17 Dicembre 2005L’Associazione Informatici senzafrontiere ha organizzato, nell’ambito del“Progetto Angal”, un incontro a San Donàdi Piave (VE) con gli insegnanti e gli studentidella scuola “Volterra” che hannocollaborato a preparare il software dainstallare ad Angal per l’informatizzazionedei servizi ospedalieri.

8 Dicembre 2005Il Concerto del Sunshine Gospel Choir diTorino, tenutosi alla Gran Guardia di Verona,è stato un evento memorabile, fruttodell’impegno instancabile e dell’entusiasmotravolgente del dr. Luca Salvi di Verona,che ha trovato in Roberto Paoli,vicepresidente del Sunshine Gospel Choir,un valente collaboratore, oltre che un amicosincero.

Come collaborare

- Diventando Soci dell’Associazione

- Svolgendo un’opera di sensibilizzazionediffusa

- Organizzando eventi e manifestazioni

- Sostenendo con un contributo economicoi singoli Progetti

I contributi possono essere inviati a:

ASSOCIAZIONE AMICI DI ANGAL - ONLUSUnicredit BancaAgenzia di Arbizzano - Negrar (VR)c/c n. 000005412019 ABI : 02008 CAB: 59601 CIN: L

(Ai sensi dell’art.14 del D.L. n.35 del 14 marzo 2005,convertito in Legge con L. n.80 del 14 maggio 2005, leofferte fatte alle ONLUS con assegno o bonifico bancariosono deducibili dal reddito complessivo dichiarato finoalla misura del 10%).

L’Associazione è iscritta nelle listedell’Agenzia delle Entrate fra i possibilibeneficiari del 5 per mille del gettito fiscalesui redditi.Per devolvere il 5 per mille apporre,nell’apposito spazio della dichiarazione deiredditi, la propria firma e il codice fiscaledell’Associazione: 93143850233

Ulteriori informazioni si possono richiedere a:Amici di Angal ONLUSVia Vivaldi 337020 Arbizzano di Negrar (VR)

tel.: (+39) 045 7513296sito web: www.amicidiangal.orge-mail: [email protected]

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