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Anno 20 n.39 Dicembre 2015 Il Dirigente Scolasco Prof.ssa Luisa Patrizia Milo Giornalino Scolastico dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” - Tramonti (SA) Carissimi Siamo ormai agli sgoccioli… Tempo di bilanci? Eh no, questa volta no! Per due buone ragioni: 1) i lavori per il rinnovo della nostra scuola sono ancora in corso… 2) è ora di guardare avanti …sempre più…e acquisire coscienza che la vita spesso si rivela una vera e propria avventura di cui dobbiamo imparare a gestire il carattere ignoto. Due motivazioni all’apparenza molto distanti tra loro ma in realtà estremamente vici- ne, interdipendenti direi. I lavori in corso, specie in questi ultimi due mesi, hanno ri- svegliato nella comunità scolastica dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” la volontà di mettersi in gioco sempre e comunque in prima persona, di cogliere le opportunità di rinnovo e di contribuire alla loro realizzazione con la consapevolezza che ciò ci la- sciamo sfuggire è un’occasione persa per sempre. Un clima di fervore che ha inve- stito grandi e piccini, “catapultandoci” in una serie di situazioni e avvenimenti che 5 anni fa quando abbiamo iniziato il faticoso cammino del PON FESR ASSE II edilizia scolastica non avremmo mai immaginato di poter affrontare e vivere. Ma ne stiamo uscendo, rafforzati nell’identità e nell’attaccamento all’istituzione e al territorio cui es- sa appartiene orgogliosi e fiduciosi che tanto altro si deve e si può fare se siamo uni- ti…Insieme siamo una forza! La mia gratitudine è indirizzata a tutti coloro tra Docenti, Personale, Genitori, Amministrazione Comunale, Associazioni, Cooperative del terri- torio che mi hanno accompagnato in questo itinerario incoraggiandomi, spesso silen- ziosamente con la sola forza di uno sguardo, di un sorriso o anche di un…caffè, a continuare a tenere duro, a determinarmi nell’obiettivo contando sempre su compren- sione, solidarietà e collaborazione. Altrettanta energia mi è stata trasmessa dagli alunni piccoli e grandi che in questa temperie più che mai hanno dimostrato la capa- cità di affrontare l’imprevisto come se appartenesse alla quotidiana normalità richia- mando nella mia mente una espressione antica di venticinque secoli del poeta greco Euripide che adesso mi appare, alla luce dell’esperienza vissuta, di una strabiliante attualità: “L’atteso non accade mai, è all’inatteso che il dio apre la porta... E il miracolo si compie … Gioioso Natale a tutti! Lavori in corso

Lavori in corso · 1) i lavori per il rinnovo della nostra scuola sono ancora in corso… 2) è ora di guardare avanti …sempre più…e acquisire coscienza che la vita spesso si

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Il Dirigente Scolastico Prof.ssa Luisa Patrizia Milo

Giornalino Scolastico dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” - Tramonti (SA)

Carissimi Siamo ormai agli sgoccioli… Tempo di bilanci? Eh no, questa volta no! Per due buone ragioni: 1) i lavori per il rinnovo della nostra scuola sono ancora in corso… 2) è ora di guardare avanti …sempre più…e acquisire coscienza che la vita spesso si rivela una vera e propria avventura di cui dobbiamo imparare a gestire il carattere ignoto.

Due motivazioni all’apparenza molto distanti tra loro ma in realtà estremamente vici-ne, interdipendenti direi. I lavori in corso, specie in questi ultimi due mesi, hanno ri-svegliato nella comunità scolastica dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli” la volontà di mettersi in gioco sempre e comunque in prima persona, di cogliere le opportunità di rinnovo e di contribuire alla loro realizzazione con la consapevolezza che ciò ci la-sciamo sfuggire è un’occasione persa per sempre. Un clima di fervore che ha inve-stito grandi e piccini, “catapultandoci” in una serie di situazioni e avvenimenti che 5 anni fa quando abbiamo iniziato il faticoso cammino del PON FESR ASSE II edilizia scolastica non avremmo mai immaginato di poter affrontare e vivere. Ma ne stiamo uscendo, rafforzati nell’identità e nell’attaccamento all’istituzione e al territorio cui es-sa appartiene orgogliosi e fiduciosi che tanto altro si deve e si può fare se siamo uni-ti…Insieme siamo una forza! La mia gratitudine è indirizzata a tutti coloro tra Docenti, Personale, Genitori, Amministrazione Comunale, Associazioni, Cooperative del terri-torio che mi hanno accompagnato in questo itinerario incoraggiandomi, spesso silen-ziosamente con la sola forza di uno sguardo, di un sorriso o anche di un…caffè, a continuare a tenere duro, a determinarmi nell’obiettivo contando sempre su compren-sione, solidarietà e collaborazione. Altrettanta energia mi è stata trasmessa dagli alunni piccoli e grandi che in questa temperie più che mai hanno dimostrato la capa-cità di affrontare l’imprevisto come se appartenesse alla quotidiana normalità richia-mando nella mia mente una espressione antica di venticinque secoli del poeta greco Euripide che adesso mi appare, alla luce dell’esperienza vissuta, di una strabiliante attualità:

“L’atteso non accade mai, è all’inatteso che il dio apre la porta...

E il miracolo si compie …

Gioioso Natale a tutti!

Lavori in corso

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Iter Didattici

“-Ehi! -Che c’è? -Lo sapete? -Che cosa? -Che (nome del bambino) ... è un tipo un po’ speciale e tutti lo sappiamo per cui balliamo insieme la susci susci dance” Con questo approccio ludico ha avuto inizio il percorso musicale di quest’anno scolastico sviluppato in tutte le classi. Il percorso fornirà ai ragazzi strumenti di conoscenza musicale diversificati tra loro e proposti attraverso giochi, utilizzo del corpo, ascolto e esecuzione di brani musicali, apprendimento di canti (Marcia di Radetzky) su stru-menti di facile utilizzo (a percussioni e body percussione), esecuzio-ne del canto Jingle Bell con la diamonica nelle classi IV e V. Per il periodo natalizio abbiamo preparato una farsa in musica dal titolo: Natale in Italia…forse. La trama dello spettacolo in breve: Su una nave malandata carica di gente partita da paesi lontani e diretta in Italia, alcuni bambini rac-contano i loro sogni, parlando dell’Italia e della nuova vita che sarà, sperano in un futuro migliore affrontano il freddo e la notte. È un viaggio difficile e pericoloso, ma loro sono molto contenti e ottimisti, sicuri che in Italia avranno una vita migliore…forse.

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Iter Didattici

MI CHIAMO MATTIA E FREQUENTO LA CLASSE 1A. I MIEI COMPAGNI SONO 17 PIÙ DUE AMICI DI AVVENTURA: TOMMI E LISA CON PIPPO, CI ACCOMPAGNERANNO FINO A GIUGNO. LISA E TOMMI SONO DUE FRATELLINI, PIPPO È UN PAPPAGALLO PIRATA. LE MIE MAESTRE SI CHIAMANO ROSA E CONCETTA. CONCETTA CI FA SORRIDERE, BALLARE E CANTARE. CON ROSA FACCIAMO LAVORETTI DIVERTENTI. UN GIORNO LE ME-STRE SI SONO TRAVESTITE DA INDIANI. CI HANNO FATTO RIDERE. LA CLASSE È COLORATA DI BLU DEI NOSTRI GREMBIULI, ROSSO DELLA VOCALE “A”, VERDE DELLA “O”, ARANCIONE DELLA “E”, GIALLO DELLA “I”, MARRONE DELLA “U” E DAI TANTI CARTELLONI

DAI MILLE COLORI. Mattia

IL PRIMO GIORNO DI SCUOLA È STATO MOLTO BELLO IO E I MIEI AMICI CI SIAMO DIVER-TITI, ABBIAMO CONOSCIUTO LE NO-STRE MAESTRE CHE SONO DIVER-TENTI. HO CONOSCIUTO NUOVI AMICI E AB-BIAMO COMINCIATO LA NOSTRA AVVENTURA CON TOMMI E LISA.

Francesca

A SCUOLA STIAMO IMPARANDO TANTE LETTERE. MI PIACE MOLTO QUESTA AVVENTURA CON TOMMI, LISA E PIPPO. LA MIA MAESTRA PREFERITA È QUEL-LA D’ITALIANO. È MOLTO SIMPATICA.

Sono la maestra Maria E adoro stare in compagnia; Sono la maestra Concetta E vi racconto una barzelletta; Sono la maestra Marilisa E con voi sarò molto precisa; Sono la maestra Rosa E con voi sarò sempre affettuosa; Sono la maestra Teresa Con me sarà tutta una sorpresa! Ci sarà anche Luisa, maestra di inglese, Che con voi sarà molto cortese; C’è anche la maestra Giuseppina: Siamo pronti per la PRIMA!!!

Filastrocca

delle maestre

Classe 1A Scuola Primaria

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I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.gov.it

Costume

Classe 1A Scuola Secondaria di 1 Grado

Tramonti, la cui popolazione è diminuita nella seconda metà del secolo scor-

so a causa dell’emigrazione, è ricca, oltreché di risorse agricole, anche di

feste paesane che coinvolgono tutti gli abitanti. Durante l’estate, sia per gli

emigrati che rientrano, sia per i turisti, vengono organizzate molte sagre nel-

le varie frazioni.

Lo svolgimento di queste manifestazioni di carattere conviviale s’incentra

sull’offerta di cibi genuini, di vino buono, di spettacoli e di musica folkloristi-

ca. Le più importanti sono la sagra del vitello a Pietre, la sagra del vino a

Gete, la festa della montagna a Cesarano con la degustazione di ottime ca-

stagne e derivati, la sagra della pizza e del fior di latte in altre contrade del

paese.

Nella seconda decade di luglio si svolge a Polvica il Corteo Storico “Città di

Tramonti” che rievoca la fedeltà della popolazione alla Casa Reale d’Arago-

na con costumi caratteristici d’epoca.

Inoltre, nel mese di agosto, a Figlino è di grande richiamo l’intrattenimento

festivo denominato “Borgo da favola”, che si caratterizza come un vero e

proprio festival, dove si esibiscono artisti di strada.

Nel periodo natalizio, invece, il Comune di Tramonti

e la Pro Loco organizzano il suggestivo evento

“Babbo Natale e i suoi mercatini” teso a valorizzare

le aziende agro-alimentari locali e i prodotti tipici

del territorio, specie quelli caseari.

Queste iniziative sono un motivo d’attrazione per

numerosi turisti e molti visitatori provenienti anche

dagli altri paesi della Costiera amalfitana, sicché la

maggior parte delle serate estive sono animate da

festeggiamenti che danno al paese un tono ben

diverso da quello invernale.

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News Scuola

Nella nostra scuola quest’anno ci sono grandi lavori in corso: alcuni

operai stanno ristrutturando e dipingendo le aule, i corridoi, la pale-

stra, il teatro.

Il primo giorno di scuola noi ragazzi della scuo-

la media credevamo saremmo saliti al primo

piano, invece ci siamo tutti ritrovati di nuovo al

pianterreno, in un’aula della scuola elementa-

re. È stata un po’ una delusione, ma abbiamo

capito che era per ragioni importanti.

Durante l’anno la scuola è stata chiusa per un

periodo a causa di questi lavori. In particolare,

a causa del cattivo odore provocato dall’uso di solventi in palestra. È

stata una scelta fatta per tutelare la nostra salute che, naturalmente,

abbiamo molto gradito. Infatti, per quanto ci piaccia andare a scuola

(sì, lo so non crederete a quello che scriviamo, però in fondo è vero,

almeno per molti di noi: andare a scuola è anche divertente e inte-

ressante) avere delle vacanze non previste e restare a scuola è

sempre bello. Ci siamo alzati più tardi, abbiamo aiutato i nostri geni-

tori in casa o nei campi, abbiamo giocato ai nostri giochi preferiti

(pallone, playstation, Wee, ecc.) e alla fine ci siamo dimenticati di

studiare.

In famiglia abbiamo molto discusso e commentato la scelta del Sin-

daco di Tramonti di chiudere la scuola per quattro giorni (più il fine

settimana e il ponte dell’Immacolata, già previsti che hanno portato il

totale a ben 8 giorni!) e abbiamo pensato che aveva fatto la cosa

giusta anche se è stato un peccato perdere tanti giorni di scuola.

Speriamo che i lavori terminino il prima possibile così potremo avere

la nostra scuola totalmente rinnovata e più bella e sicura di prima.

Classe 1B Scuola Secondaria di 1 Grado

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Iter Didattici Scuola dell’Infanzia - Plesso Pietre

Bambini, allora l’uva una volta pi-giata, schiacciata va in un contenito-re che si chia-ma? ...Bidone!!! urlano in coro! E la botte che cos’è? Boh… Urge vede-re da vicino cosa succede in una cantina! Così na-sce l’idea di orga-nizzare una visita all’ “Azienda vini-cola Apicella” vici-

nissima al plesso di Pietre, gestita dai genitori di Filippo. Il 3 novembre in una giornata splendida nel pieno dell’estate di San Martino due pullmini pieni di bimbi (uno proveniente da Gete) accom-pagnati dalle maestre hanno vissuto due ore indimenticabili. Prima nel vi-gneto ad osservare e toccare l’uva, i filari, le trappole per gli insetti, poi nella cantina a conoscere da vicino gli stru-menti per la trasformazione dell’uva quali: la pigiatrice, il torchio, le vasche e le botti. Infine merenda per tutti con pezzi di pizza, succo di frutta e un sacchettino di leccornie da portare a casa. Che accoglienza, che affetto, che gioia

ma soprattutto che bello conoscere e

imparare toccando, annusando, osser-

vando come i concetti teorici si trasfor-

mano in emozioni, memoria, esperien-

za difficili da dimenticare.

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Iter Didattici

Scuola dell’Infanzia - Plesso Gete

L’autunno è il momento dell’anno in cui la natura ci regala il suo splendore di profumi e di colori; nel nostro territorio ricco di vigneti, alberi da frutto e castagneti c’è un forte richiamo ad osservare la na-tura circostante. A scuola i bambini sono stimolati alla conoscenza di questi prodotti attraverso esperienze sensoriali e a capire come un frutto possa tra-sformarsi in vino, in dolce, in marmellata.

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Classe 2A Scuola Primaria

Filastrocca dei bimbi di II A

Questa è la filastrocca

dei bimbi di II A

sempre allegri e mai birichini.

C'è Maria che soffia aria

Davide che la torta divide

Antonio che combina un pandemonio

Gabriele mangia allegramente le mele

Serena salta sull'altalena

Raffaele chiacchiera spesso con Gabriele

Federica gusta la Coppa Rica

Davide Proto sul cavallo va al trotto

Davide Della Mura beve sempre acqua pura

Piero si riposa all'ombra di un bel pero

mentre Francesco sale sul pesco

Marina ogni tanto la scuola marina

Jacopo prende le sculacciate sul popò

Andrea gioca con i ragazzi della Gea

Sara è sempre tanto cara

Chiara è sempre pronta a fare una gara

Gianluca corre e cade in una buca.

C'è poi la maestra Giuseppina

che non vede l'ora di andare in piscina.

C'è anche la maestra Luisa

che va a passeggio con Isa.

E...infine c'è la maestra Teresa

che va in chiesa ad ascoltare la messa.

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Iter Didattici

Classe 2AScuola Primaria

Oggi 20 novembre è una giornata speciale: è la giornata internazionale dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza.

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Iter Didattici Quest’anno nella nostra scuola si...

Classe 3A Scuola Primaria

È l’insegnante a risvegliare la gioia della creatività che non è altro che un’intelligenza che si diverte e se facciamo parlare anche il cuore saran-no le mani a farlo al suo posto.

U.D.: L’Autunno e Halloween, L’inverno e Natale

APPESO A UNA PARETE HO VISTO IL TUO DISEGNINO: SU UN FOGLIO GRANDE GRANDE C’ERA UN UOMO NELL’ANGOLINO. UN UOMO PICCOLO, PICCOLO, FORSE ANCHE UN PO’ SPAVENTATO DA QUEL DESERTO BIANCO IN CUI ERA CAPITATO, E SE NE STAVA IN DISPARTE NON OSANDO FARSI AVANTI COME UN POVERO NANO NEL PAESE DEI GIGANTI. TU L’AVEVI COLORATO CON VERA PASSIONE: RICORDO IL SUO MAGNIFICO CAPPELLO ARANCIONE. MA LA PROSSIMA VOLTA, TI PREGO DI CUORE, DISEGNA UN UOMO PIU’ GRANDE, AMICO PITTORE. PERCHÈ QUELL’UOMO SEI TU, TU IN PERSONA, ED IO VOGLIO CHE TU CONQUISTI IL MONDO: PRENDI, INTANTO TUTTO IL FOGLIO! DISEGNA FIGURE GRANDI GRANDI, FORTI, SENZA PAURA, SEMPRE PRONTE A PARTIRE PER UNA NUOVA AVVENTURA.

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Possono partecipare tutti gli alunni dell’Istituto Comprensivo “G. Pascoli”- Tramonti.

Svela il mistero e inviaci la soluzione, corredata di nome, cognome e classe entro il 30/01/2016.

Tra coloro che avranno dato la risposta esatta, verranno sorteggiati fantastici premi. Affrettati anche tu e questo Natale gioca con noi!

Concorso

Redazione: docenti e alunni dei tre ordini di scuola - [email protected] - www.ictramonti.gov.it

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I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.gov.it

Attualità

Noi alunni di 2A e 2B della Secondaria di 1° grado, sensibi-lizzati dalla prof.ssa di Arte e Immagine, la quale ci ha illu-strato gli avvenimenti gravissimi accaduti recentemente in Francia, facendoci comprendere tutta la gravità del proble-ma, abbiamo deciso insieme, di realizzare un manifesto a te-stimonianza del nostro piccolo ma sincero impegno e appli-cando alcuni contenuti appena studiati sul valore e sull’effi-cacia dei simboli iconici. Con l’aiuto della prof. Lieto, abbiamo realizzato un fiore a ri-lievo, formato da 3 corolle con i colori della bandiera france-se, equilibrati cromaticamente, le cui radici vanno quasi a sconfinare in 4 versi della poetessa Alda Merini che abbiamo fatto nostri e titolato: Un fiore per la Francia. Quelle radici rappresentano Noi, cittadini del mondo, linfa vi-vente che si contrappone alla morte e alla distruzione. Lo stesso orologio vuole rappresentare l’istante del tempo cristallizzato nel momento della tragedia, ma nello stesso tempo i piccoli cuori che ornano l’orologio sono un segno di una speranza palpitante, del battito della vita che nessuna violenza può fermare definitivamente. Il nostro modesto lavoro è un grido di gioia e di speranza che ha l’obiettivo di sovrastare il rumore del dolore, della morte, della disperazione. Noi ragazzi ci opponiamo a tutto questo, con la forza della nostra innocenza e giovinezza e con le ar-mi della creatività e della libertà di espressione. Invitiamo tutti a far crescere il nostro albero di Natale fiorito, con messaggi, piccoli fiori, segni visibili della nostra vicinan-za al popolo francese, perché possiamo anche Noi, piccola realtà territoriale, sentirci a pieno titolo “Cittadini del Mondo”.

Classi 2A-2B Scuola Secondaria di 1 Grado

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UN FIORE PER LA FRANCIA

Alda Merini

“NON AVREI POTUTO SCRIVERE IN QUEL

MOMENTO NULLA

CHE RIGUARDASSE I FIORI

PERCHÈ IO STESSA ERO DIVENTATA

UN FIORE IO STESSA AVEVO

UN GAMBO E UNA LINFA”

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Iter Didattici

Classi 1A-1B Scuola Primaria

Dopo gli eventi del 13 novembre a Parigi le insegnanti della classe I A e I B hanno hanno voluto sensibilizzare per riflettere su quanto accaduto, sull'importanza della "Pace" e della "Solidarietà" nei confronti di chi è in difficoltà. Gli alunni hanno dimostrato interesse e partecipazione su

quanto detto e ciascuno ha espresso ciò che pensava. L'attività si è conclusa con la creazione di un cartellone su cui abbiamo incollato tante sagome di manine utilizzando i colori della bandiera francese, nonché la Torre Eiffel simbolo della Francia.

Care persone importanti del Mondo, basta con le guerre! I bambini come noi vogliono la Pace. La vogliono subito!!!

I bambini della classi Prime

Auguri di… PACE

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Iter Didattici

Noi classi della scuola secondaria di primo grado insieme alle classi

quinte della primaria stiamo mettendo in scena uno spettacolo.

Lo spettacolo parla di emigranti che, sbarcando sulla nostra peniso-

la in cerca di lavoro, hanno perso la vita lasciando sulla sabbia molti

dei loro oggetti personali.

La scena è ambientata su una spiaggia, due signori commentano

sulla realizzazione di un museo con tutti gli oggetti trovati sulla

spiaggia appartenuti ai profughi.

L'ideatrice di questo spettacolo è la professoressa Anna Giordano,

molto attenta ai temi di attualità, ci sta facendo conoscere da vicino,

da un lato, il pensiero di chi è a favore o contro l'immigrazione,

dall'altro lato, il viaggio che molte volte viene definito della

"SPERANZA" perché non dobbiamo dimenticare che parliamo di

uomini che vanno incontro a molti ostacoli, freddo, fame, dolore

e...alla morte.

Ma anche il fatto che la professoressa ha coinvolto tutte le classi

della scuola secondaria e le quinte della scuola primaria ha fatto sì

che imparassimo a stare insieme e a superare le discordie: 1^A-1B,

2A- 2B... facendoci rendere conto che queste sono questioni futili e

insignificanti. Tutti insieme si impara molto di più e se ci sono diffi-

coltà se ne deve parlare per trovare una soluzione comune e soddi-

sfacente per tutti. Grazie professoressa Anna

Giordano e Buon Natale a tutti.

Classe 2B Scuola Secondaria di 1 Grado

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Iter Didattici

Il drammaturgo francese Jean Anouilh nato a Bordeaux nel 1910 e morto nel 1987 ha scritto “Cantique de Noel”, una poesia che parla di Gesù Bambino che si nasconde ai suoi occhi e si chiede dove sia. Vuota è la sua mangiatoia. Gesù dov’è? “Nel cuore dei poveri che hanno perso tutto”. Gesù, Spirito di Sapienza, irradiaci con la tua

ammirabile luce nella semplicità della vita

quotidiana possiamo aprire gli occhi per

scorgerti in chi ci sta accanto e le orecchie

per ascoltare ciò che Tu ci riveli nel silenzio

del cuore.

Molti anni fa alcuni alunni della Scuola Secondaria di I° di Tramonti hanno scritto una poesia in francese sull’Amicizia. Quest’anno la stessa è stata proposta alle classi terze, che l’hanno memorizzata. Per la prima volta viene pubblicato il testo:

L’Amitié Comme est belle l’amitié Qui la crée et qui la rompe En amour et en sympathie Met tous de bonne humeur Nous nous aidons tous ensemble Nous nous mettons tous autour Pour former une ronde Qui comprend tout le monde.

Com’è bella l’amicizia/Chi la crea e chi la spezza/In amore e in sim-

patia/mette tutti di buon umore./Noi ci aiutiamo tutti insieme,/noi ci mettiamo tutti intorno/per formare un girotondo/che comprende tutto il

mondo. (gli ex alunni della Prof.ssa A. Cassone)

Classi 3A-3B Scuola Secondaria di 1 Grado

Jésus tu te caches Jésus où es-tu ? Je vois bien la vache Et l’âne velu Je vois bien la Vierge Joseph prosterné Les trois beaux roi mages Les quatre bergers Mais vide est ton auge Jésus où es-tu ? Dans le cœur des pauvres Qui ont tout perdu.

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Classi 3A-3B Scuola Secondaria di 1 Grado

Iter Didattici

J'ai frappé a ta porte J'ai frappé a to coeur Pour avoir bon lit Pour avoir bon feu Pourquoi me repousser? Ouvre moi mon frère! ... Pourquoi me demander Si je suis d'Afrique Si je suis d'Amerique Si je suis d'Asie Si je suis d'Europe Ouvre moi mon frère! ...

Ho bussato alla tua porta Ho bussato al tuo cuore Per avere un buon letto Per avere un po' di calore Perché respingermi? Aprimi fratello mio! ... Perchè domandarmi Se sono Africano Se sono Americano Se sono Asiatico Se sono Europeo Aprimi fratello mio! …

Il poeta camerunese propone un uomo universale senza differenza di colo-re, di nazionalità o altro. Secondo l’autore tutti gli uomini sono uguali, si somigliano e sono fratelli. Gli alunni della classe IIIB hanno memorizzato questa poesia, hanno poi coniato degli slogan. Tous différents, tous égaux. (Tutti differenti, tutti uguali) Noirs ou blancs, petits ou grands Roux ou bruns, tous frères. (Neri o bianchi, piccoli o grandi Rossi o bruni tutti fratelli) Considerato che siamo ormai prossimi al Santo Natale, accogliamo con gioia nel nostro cuore Gesù che nasce, per donarlo agli altri, compiendo buoni gesti di amicizia, solidarietà e amore.

Pourquoi me demander La longuer de mon nez L'épaisseeur de ma bouche La couleur de ma peau Et le nom de mes Dieux? Ouvre moi mon frère! ... Je ne suis pas un noir Je ne suis pas un rouge Je ne suis pas un jaune Je ne suis pas un blanc Mais je ne sui qu'un homme Ouvre moi mon frère! ...

Ouvre-moi ta porte Ouvre-moi ton coeur Car je suis un homme L'homme de tous les temps L'homme de tous les cieux L'homme qui te ressemble .

René Philombe

Perchè domandarmi La lunghezza del mio naso Lo spessore della mia bocca Il colore della mia pelle E il nome dei miei Dei? Aprimi fratello mio! … Io non sono un nero Io non sono un rosso Io non sono un giallo Io non sono un bianco Ma io non sono che un uo-mo

Aprimi la tua porta Aprimi il tuo cuore Perché io sono un uomo L'uomo di tutti i tempi L'uomo di tutti i cieli L'uomo che ti assomiglia

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I.C. “G. Pascoli” Tramonti –(SA) - www.ictramonti.gov.it

Tra le linee guida sulla «Buona Scuola» è citata anche l’«educazione al pensiero computazionale e al coding nella scuola italiana». Il pensiero computazio-nale, aiuta a sviluppare competenze logiche e capacità di risolvere pro-blemi in modo creativo ed efficiente, qualità che sono importanti per tutti i futuri cittadini. Il modo

più semplice e divertente di sviluppare il pensiero computazionale è at-traverso la programmazione (coding) in un contesto di gioco. Il coding dà ai bambini una forma mentis che permetterà loro di affron-tare problemi complessi quando saranno più grandi. L’introduzione strutturale nelle scuole dei concetti di base dell’informati-ca attraverso il coding, usando strumenti di facile utilizzo e che non ri-chiedono un’abilità avanzata nell’uso del computer. Sul sito www.coding.org si trova un ambiente simpatico e coinvolgente per gli alunni, i quali possono risolvere gio-chi logici o sviluppare divertenti animazioni interattive. Ciò permette ai docenti di innovare la di-dattica e agli alunni di essere introdotti al coding e al pensiero computazionale. Anche quest’anno decine di milioni di stu-denti, in tutto il mondo, durante” la setti-mana dell’informatica”, dal 7 al 13 di-cembre hanno partecipato all’ora del Codi-ce (svolgimento di un'ora di attività).

C’eravamo anche noi...

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Classe 5A Scuola Primaria

Iter Didattici

Attraverso questa poesia in inglese noi alunni della 5A e 5B vogliamo trasmettere a tutti il calore e la gioia del Natale, special-mente dopo tutto quello che è accaduto a Parigi, il fatto che il Preside di una scuola non ha voluto fare l’albero e il presepe per non offendere i bambini di altre religioni, i lavori di ristrutturazione a scuola; tutto que-sto non ci ha tolto la magia del Natale.

Abbiamo realizzato la catena dell’Avvento, che è un’usanza inglese e così abbiamo cominciato il conto alla rovescia del Natale. Vorremmo dire a tutti, così come lo abbiamo espresso in questa poe-sia, che il Natale è Amore, dolce Amore, che rende felici tutti e mette le ali ai nostri cuori. Tutti in coro vi auguriamo: «Merry Christmas and happy new year.»

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Attualità

“Tutti i Giubilei dovrebbero essere delle occasioni di misericordia e di solidarietà”. A sostenerlo è il Cardinale Gianfranco Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della Cultura, che come biblista e studioso dell’ebraismo, ci aiuta a riflettere sul significato biblico dell’Anno Santo e del concetto di misericordia. Quello cominciato l’8 dicembre è il primo Anno Santo “tematico” della storia della Chiesa, ma la dimensione del “perdono” e quella della compassione sono sottese da sempre al concetto di Giubileo. “Un evento particolare, che coinvolge la cattolicità e che punta al cuo-re profondo del Giubileo, alla sua vera anima, che è un’anima di amo-re, di liberazione, di giustizia, di ritorno ad una fraternità tra i popoli, tra le persone, e ad una fraternità anche con la terra. Non dimenti-chiamo che anche il famoso Giubileo del Duemila, che tutti ricordano con quella figura centrale inginocchiata, ormai già colpita dalla malat-tia, di San Giovanni Paolo ll sulla soglia della Porta Santa, era centra-to sul tema del perdono, anzi della domanda di perdono che la Chiesa faceva per le colpe che nell’interno della sua storia erano state com-messe dai suoi figli”. Il Giubileo ha radici bibliche, rintracciabili nell’Antico Testamento nel capitolo venticinque del libro del Levitico: questo Giubileo era caratte-rizzato da alcune componenti che sono tipiche di questo Giubileo straordinario della Misericordia. C’era la remissione dei debiti delle singole famiglie, il ritorno e il possesso ancora delle terre che erano state alienate a queste famiglie; c’era la liberazione degli schiavi e quindi una celebrazione della libertà; c’era un aspetto ecologico, per-ché la terra per un anno veniva fatta riposare, considerandola quasi come una creatura - anch’essa - che partecipava al Giubileo, a que-sto momento che era di giustizia, carità, solidarietà: Lv 25,8ss “Conterai sette settimane di anni , cioè sette volte sette anni…Dichiarerete Santo il cinquantesimo anno…e proclamerete la liberazione nel paese per tutti i suoi abitanti…non farete né semina, né mietitura…Poiché è il Giubileo, esso vi sarà sacro…”

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Attualità

Nell’Antico Testamento era regola proclamare un Giubileo al 50° an-no e Papa Francesco ricorda che l’Anno Santo inizierà nel cinquan-tesimo anniversario della conclusione del Concilio Ecumenico Vati-cano II. “La Chiesa sente il bisogno di mantenere vivo quell’evento, i padri conciliari avevano percepito forte l’esigenza di parlare di Dio agli uomini del loro tempo in un modo più comprensibile” e in questo momento storico c’è la necessità di ricordare che siamo chiamati a vivere di misericordia, perché a noi per primi è stata usata misericor-dia. Il perdono delle offese diventa l’espressione più evidente dell’a-more misericordioso perché esso è, come dice Papa Francesco “L’architrave che sorregge la vita della Chiesa”. Il Giubileo si chiuderà il giorno di Cristo Re, il 20 novembre 2016.

Il logo, opera del gesuita Padre Marko I. Rupnik, mo-stra il Figlio che si carica sulle spalle l’uomo smarrito e indica l’amore di Cristo che porta a compimento il mistero della sua incarnazione con la redenzione. Il disegno è realizzato in modo da far emergere che il Buon Pastore tocca in profondità la carne dell’uomo, e lo fa con amore tale da cambiargli la vita. Un parti-colare, inoltre, non può sfuggire: il Buon Pastore con estrema misericordia carica su di sé l’umanità, ma i suoi occhi si confondono con quelli dell’uomo. Cristo

vede con l’occhio di Adamo e questi con l’occhio di Cristo. Ogni uomo scopre così in Cristo, nuovo Adamo, la propria umanità e il futuro che lo attende, contemplando nel Suo sguardo l’amore del Padre. La scena si colloca all’interno della mandorla, anch’essa fi-gura cara all’iconografia antica e medioevale che richiama la com-presenza delle due nature, divina e umana, in Cristo. I tre ovali con-centrici, di colore progressivamente più chiaro verso l’esterno, sug-geriscono il movimento di Cristo che porta l’uomo fuori dalla notte del peccato e della morte. D’altra parte, la profondità del colore più scuro suggerisce anche l’imperscrutabilità dell’amore del Padre che tutto perdona.

(Osservatore Romano)

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Iter Didattici

Classe 4B Scuola Primaria

LA FESTA DEI NONNI Il 2 Ottobre ricorre la festa dei nonni che è stata ufficializzata dal Parlamento Italiano nel 2005. Il 2 ottobre è anche la festa degli Angeli Custodi e non a caso perché i nonni e le non-ne sono dei veri e propri Angeli Custodi di nipoti e bambini. È stata questa l’occasione per manifestare a scuola, attraverso una bella festa dei nonni, tutto l’amore, l’affetto la riconoscenza e la tenerezza che i nonni riescono a far nascere in noi bambini. Ci siamo dunque recati insieme alle nostre insegnanti presso l’aula consiliare del no-stro Comune dove ad attenderci c’erano i nostri nonni. Un nonno ha testimoniato la sua esperienza e ci ha detto che i nonni sono fondamentali nella vita dei nipoti, li coc-colano, li accudiscono, li viziano anche, ma tutto con immenso affetto. Anche una nonna ha voluto raccontare la sua esperienza e ci ha detto che i consigli dei nostri nonni sono delle vere e proprie perle di saggez-za e dobbiamo seguirli perché essi ci aiutano a crescere. È stata una bella festa e noi bambini abbiamo colto l’occasione per ringraziare i nostri nonni, donargli un fiore e un abbraccio pro-mettendo loro che cercheremo ogni giorno e, non solamente oggi, di farli sentire tanto amati e mai soli. Viva i nonni!!! IL NATALE La magica atmosfere del Natale contagia anche il mondo della scuola e nella nostra scuola, l’istituto Comprensivo Giovanni Pascoli di Tramonti, ogni anno si festeggia il Natale: viene allestito l’albero, si addobbano le aule con festose decorazioni, si pre-parano biglietti augurali e, infine non manca una bella recita, ben organizzata dalle maestre di musica. Natale, infatti, è anche ritrovarsi insieme per fare festa ed è ciò che noi alunni faremo il giorno 22 Dicembre tutti insieme per vivere un vero Natale con canzoni, musiche e una piccola rappresentazione teatrale. A scuola noi bambini abbiamo imparato che il Natale non è Babbo Natale, non è rice-vere regali ma è occasione e stimolo per un gesto di amore ed amicizia. In questo Natale, quindi, non pensiamo solo a noi stessi ma a compiere un gesto di solidarietà verso coloro che hanno bisogno. Buon Natale!!! COS’È IL NATALE Il Natale è una festa considerata, sia dai credenti che dai non credenti, festa di pace, gioia e amore. Nel mondo in nome della religione scoppiano le guerre, ma poi perché se la religione è amore? Gesù è nato per portare la pace. Secondo me i bambini sono la cosa più buona ed ingenua del mondo per questo Dio è nato come un bambino. W il Natale

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Iter Didattici

Classi 3A-3B Scuola Primaria

Come si è passati dal politeismo al monoteismo: In questo periodo scolastico abbiamo studiato la religiosità dei popoli primitivi per comprendere che l’uomo da sempre ha cercato delle ri-sposte ai “grandi perché” della vita. Gli uomini primitivi credevano in esseri misteriosi, capaci di governare le forze naturali, ai quali presen-tavano offerte per ottenerne il favore. L’uomo primitivo arriva così a pensare che esistano esseri potentissi-mi che in qualche modo, hanno dato origine alle cose. Questi racconti che spiegano i misteri della vita vengono chiamati miti. Ogni mito è la risposta ad alcune domande: il mito di Panku ci racconta la creazione, il mito di Ade e Proserpina il volgersi delle stagioni, il mito di Prometeo ci dice come l’uomo è ve-nuto in possesso del fuoco. I numerosi miti greci sugli dei rispondeva-no alle domande sulle forze della natura e sul potere dei sentimenti umani. Mostriamo alcuni momenti del nostro lavoro di gruppo:

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Iter Didattici

La metodologia del gioco rappresenta nella scuola dell'infan-zia e nel primo biennio della scuola primaria uno strumento di lavoro davvero efficace per raggiungere traguardi formati-vi di successo nel bambino dai 2 anni e mezzo agli 8 anni. In modo particolare, una delle me-todologie di eccezione è rappre-sentata dall'attività drammatico - teatrale: attraverso il corpo e il movimento e attraverso il trave-stimento viene favorita, infatti, l'espressione e la comunicazio-ne nei piccoli dell'autonomia, dell'affettività e delle relazioni. I bambini amano drammatizzare, credono davvero in quello che fanno e la serietà che mostrano quando interpretano i

personaggi proposti ne è una dimostrazione. In oc-casione dell’imminente ap-prossimarsi del Natale ab-biamo drammatizzato “L’Annuncio dell’Angelo a Maria” e mostriamo i risul-tati del nostro lavoro: Maria era nella sua casetta di Nazaret, un Angelo entrò nella sua stanza e le an-

nunciò che Dio l’aveva scelta per essere la mamma del suo Figlio. Maria accettò la volontà di Dio.

Classi 1A-1B Scuola Primaria

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Iter Didattici

Stiamo diventando grandi e spesso la derisione, la mancanza di rispetto verso chi non la pensa come noi diventa un modo per sentirci grandi, im-portanti, leader. Per questo motivo abbiamo cercato di analizzare la fiaba del “Brutto Anatroccolo” per comprendere che tutti noi possiamo, un giorno o l’altro essere dei “Brutti Anatroc-coli”. L’anatroccolo di Andersen è uno splendido personaggio: profonda-mente sensibile, idealista, sogna di dare e ricevere, fiducioso negli al-tri. In una covata di anatroccoli, tuttavia, egli è bizzarro estetica-mente, più grosso, grigio, meno agile… più goffo; ma è solo un punto di vista. Egli è semplicemen-te diverso e per questo non riesce neppure a comportarsi con disinvoltura: non può avere capacità da autentico anatroccolo, perché non lo è. Nel pol-laio tutti, convinti che esista un solo modo di essere belli e in gamba, si ar-rogano il diritto di disprezzare, deridere, emarginare chi non rientra nella massa. Neppure la madre anatra ha il coraggio di difenderlo ed egli fugge, affronta pericoli, rischia di morire congelato nel rigido inverno… Riesce a sopravvivere pur perdendo il gusto della vita ed è infine accolto da splendi-di cigni… Egli è uno di loro, nato da un uovo finito per sbaglio nel nido della mamma anatra; entra a far parte di un “ceto superiore” ammirato per la sua bellezza: il lettore è certo che lo meriti soprattutto per le sofferenze patite e le qualità morali che possiede. La vicenda rispecchia le possibili difficoltà di un ragazzo in crescita, con il suo bisogno di credere al proprio valore di persona, di scoprire le proprie qualità e di accettare limiti e difetti… con il suo bisogno di adulti che lo incoraggino e lo proteggano, di un contesto so-ciale che lo accetti, lo stimi, gli riservi il suo spazio. In un’ottica di fede cri-stiana, ogni creatura umana è chiamata alla vita perché voluta da un Padre amoroso, è unica nella storia con le sue caratteristiche che la rendono origi-nale, capace di contribuire alla diffusione dell’amore e della pace nel “suo” modo… meraviglioso perché irripetibile.

Classi 5A-5B Scuola Primaria

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Iter Didattici

Classe 5B Scuola Primaria

Abbiamo imparato che…

Il livello globale di salute è legato a:

Fattori comportamentali: alimentazione corretta, attività fi-sica regolare, non dipendenza dall’alcool, fumo, droghe, affaticamento, non adozione di misure di sicurezza, non rispetto dell’igiene personale.

Fattori ambientali: qualità dell’aria, dell’acqua e del suolo; non controllo degli agenti patogeni.

Prevenzione -Rimozione dei fattori di rischio nel soggetto sano per evi-tare la malattia. Esempio: Interruzione dell’abitudine al fumo in un soggetto sano. - Diagnosi precoce di una malattia. Esempio: Diagnosi precoce dei tumori femminili. - Prevenzione della ricadute. Esempio: Dieta a seguito di un infarto. L’attività fisica regolare implica un effetto benefico su:

apparato cardio-respiratorio; apparato respiratorio; tono muscolare; peso corporeo; funzioni intestinali; pressione sanguigna; senso di benessere generale (psico-fisico)

Abbiamo imparato veramente tanto, ma ci resta ancora tanto da imparare.

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Anche quest’anno l’IC “G. Pascoli” di Tramonti ha ade-

rito all’iniziativa progettuale “Crescere Felix” proposta

dall’ASL nell’ambito del Piano per la promozione ed

educazione alla salute per combattere l’obesità infanti-

le. Questo progetto si pone l’obiettivo di incidere sulle

abitudini alimentari e motorie degli alunni promuoven-

do uno stile di vita salutare che coinvolga anche e so-

prattutto le famiglie, veri artefici del benessere dei pro-

pri figli. L’indagine effettuata in Campania nell’ambito del progetto na-

zionale “OKkio alla salute” ha dimostrato come la sedentarietà e l’obe-

sità infantile siano strettamente collegate tra loro. Molti bambini assu-

mono più calorie di quanto richiesto dal loro fabbisogno giornaliero e si

muovono molto meno che in passato per vari motivi i: la ridotta possibi-

lità di andare a piedi o in bicicletta in tutta sicurezza; l’aumento della

mobilità passiva anche per tratti brevi; il troppo tempo speso davanti al

televisore e al computer. L’Azienda Sanitaria

Locale, Scuola e famiglie stringono un patto

per combattere l’obesità infantile, fenomeno

che l’Organizzazione Mondiale per la Sanità ha

dichiarato una vera e propria epidemia globale.

Il Piano Regionale prevede la promozione delle

abitudini alimentari “mediterranee” e la diffusione delle attività di educa-

zione alla salute. Un piano che veda insegnanti e famiglie al centro di

percorsi educativi specifici che valorizzano il momento della refezione

scolastica e sostengono il valore dell’attività fisica sin dalle età più pre-

coci. Prevista anche la presa in carico, nel percorso clinico-

assistenziale, del bambino/adolescente sovrappeso/obeso. Per rag-

giungere tali scopi si è concordato tra Assessorato alla Sanità della Re-

gione Campania e Ufficio Scolastico Regionale la necessità di interagi-

re con azioni che prevedono formazione/aggiornamento agli insegnanti,

laboratori didattico-creativi per gli alunni, laboratori formativi-informativi

per i genitori.

Iter Didattici

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Iter Didattici

Classe 4A Scuola Primaria

Il giorno 20 novembre, noi alunni della IV A, abbiamo partecipato all’incontro con l’associazione “Gocce d’amore” che aiuta i bam-bini poveri dell’Africa. I rappre-sentanti di questa associazione ci hanno fatto vedere che alcuni bambini vivono con i genitori e altri sono orfani. Ci hanno anche spiegato e fatto vedere delle foto di bambini che vivono con i genitori in case non come le nostre, ma in baracche senza cuci-na, bagno ecc. Hanno solo una stanza dove dormono e man-giano e per arrivare alle loro “case” devono camminare su stra-de piene di fango. L’associazione “Gocce d’amore”, per questi bambini ha costruito dieci scuole tra cui una non è ancora finita, mentre per i bambini orfani, ha costruito una casa e una fattoria. Alla fine ci hanno dato alcuni giornalini che riportano tutto quello che loro hanno fatto per questi bambini e le impressioni raccol-te nella loro ultima visita. Ci hanno regalato una foto manifesto, in cui si ricorda una quindicenne che lotta per la scolarizzazione ed il futuro dei bambini, un libro da leggere e i disegni fatti dai bambini delle dieci scuole costruite. Il tema assegnato per la realizzazione dei disegni è “il mio mondo”. Tra questi disegni, noi alunni della classe IV A, dobbiamo scegliere il più bello. L’associazione Gocce d’amore, a marzo sarà da loro, e ideal-mente con noi, per premiarli e raccontare le nostre emozioni. Siamo sicuri che ci risponderanno. E’ stata un’esperienza fanta-stica, e vorremmo si ripetesse ancora mille volte. E’ stato bello ed emozionante vedere quante persone aiutano i bambini dell’Africa e saremmo felici di farlo anche noi.

Un bambino, un maestro, una penna e un libro possono cambiare il mondo! Malala Yousafzai

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Attualità

Venerdì 11 dicembre il ministro degli esteri francesi Laurent Fabius, rivolgendosi ai delegati riuniti per la Conferenza mondiale sul clima di Parigi, ha detto: «Questa volta cercheremo soltanto di raggiungere un compromesso. Sarà un Indaba delle soluzioni». Dopo le parole di Fa-bius si è svolto un negoziato insolito, portato avanti con un’antica tec-nica di trattativa africana: l’Indaba, che in lingua zulu significa sempli-cemente “riunione”. Sabato sera, meno di 24 ore dopo la dichiarazio-ne di Fabius, è stato raggiunto un accordo fra tutti e i 195 paesi che partecipavano alla conferenza considerato “storico” da esperti e gior-nalisti.

Molti giornali internazionali attribuiscono il successo della conferenza all’abilità e all’esperienza del mini-stro degli Esteri francese che ha ricevuto i compli-menti di diversi delegati per aver lavorato in manie-ra molto efficace. I giornali internazionali hanno sot-tolineato la sua capacità di includere nelle discus-

sioni i delegati di tutti i 195 paesi arrivati a Parigi. Per altri, il merito del successo è stato anche dell’Inbada. Si tratta di un termine utilizzato da Zulu e Xhosa, due popolazioni dell’Africa me-ridionale, che indica una particolare forma di negoziato. Nell’Inda-ba tradizionale i capi si mettevano in cerchio, ognuno con il suo picco-lo seguito, e a turno esprimevano in maniera concisa le proprie posi-zioni, le questioni su cui proprio non possono spingersi oltre un certo punto e le possibili soluzioni che erano disposti ad accettare. L’Indaba moderna è un momento di discussione aperto e pubblico in cui i vari negoziatori sono spinti a dichiarare ad alta voce e di fronte a tutti gli altri le loro posizioni, oltre ai limiti oltre i quali non si vogliono spingere. A Parigi le prime Indaba si sono tenute nella notte di giove-dì, quando dopo una settimana di negoziati estenuanti la conferenza si avviava verso la sua chiusura. Le Indaba si sono tenute in due sale diverse, con i negoziatori dei vari paesi che si davano il cambio in mo-do che tutti riuscissero a dormire almeno quattro o cinque ore a not-te. Le trattative sono continuate fino alla sera di sabato, ma i giornali-sti presenti a Parigi raccontavano di un clima pieno di ottimismo e a volte persino di entusiasmo. Poi, intorno alle 19, i leader hanno dato l’annuncio: l’accordo sul clima era stato raggiunto.

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Formazione

Cosa fare quando i nostri bambini si oppongono, ci provocano e diven-tano delle piccole pesti? Il dott. Gianluca Daffi sorride a una platea di 5000 tra docenti e genitori arrivati da tutta Italia che, almeno una volta nella vita, se fortunati, hanno sperimentato la frustrazione di trovarsi di fronte a un bambino che mette in atto comportamenti inaccettabili. - Cosa li rende così insopportabili? Ci indispettisce ciò che fanno e quello che fanno 'non è mai colpa loro'. - La colpa è della mamma, dei maestri dei compa-gni- sostengono convinti. Apparentemente non sono vittime, non sono em-patici, non sono permeabili. Siamo sicuri? A volte capita anche a noi: profezie che si avvera-no. - Nessuno dei miei compagni mi vuole come compagno di banco. Loro mi odiano e io odio tutti loro. Il comportamento non è solo un fare, ma è anche un essere o credere di essere. Se è facile provocare reazioni sbagliate è ancora più facile provocare pensieri equivoci. 'Un uomo fora uno pneumatico una sera. Allora apre il cofano e cerca il crick nel bagagliaio. Ma non c'è. Si guarda intorno e vede diverse ca-se nei pressi con le luci accese. Pensa: -Avranno certamente un crick e mi aiuteranno. E s'incammina. Lungo il percorso inizia a pensare _ e se non ce l'hanno, se non mi aprono, se si rifutano di aiutarmi, ma come possono rifiutarsi e lasciar-mi in difficoltà… Pensa e ripensa e intanto gli monta una rabbia per quel mondo ingiu-sto e indifferente. Arriva alla casa, bussa, un uomo apre e lui gli urla: -Tienitelo pure il tuo maledetto crick!!! L'uomo è arrivato a una conclusione che era solo ella sua testa e ha agito di conseguenza. Dunque, siccome i comportamenti delle 'piccole pesti' sono inade-guati, sono LORO che devono cambiare. Solo che non possiamo cambiare nulla che sia fuori di noi.

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Formazione

Allora proviamo: siccome i loro comportamenti sono inadeguati sono IO a dover cambiare. Questo non perchè sia io, insegnante o genito-re la causa di ciò che di negativo accade, ma perchè potrei essere la causa di ciò che di positivo può accadere. Qualcuno eccepirà che non è così che va la vita, che se ti comporti male trovi prima o poi chi reagisce o comunque, chi non capisce e non si pone il problema di capire. Ma la scuola come la famiglia è un contesto di apprendimento protet-to in cui gradualmente ci si prepara alla vita. Non lavoriamo per cambiare certi comportamenti oggi, non solo almeno. Lavoriamo per dare attraverso le nostre azioni, un modello di adulto da ricordare un domani. Come possiamo insegnare a non gri-dare se gridiamo? Come possiamo trasmettere l'idea che non lo 'odiano tutti’, che non ce l'han-no tutti sempre con lui perchè non fa quello che vorremmo se lo puniamo?

1 Proviamo a stringere un patto con loro che possiamo sostenere entram-bi. Diamo regole chiare e precise. - Fai i compiti in un'ora senza distrazioni. Cominciamo da quindici mi-nuti per volta…

2 Rinforziamo, non premiamo o puniamo. Niente regali, niente castighi. - Se finisci per tempo, potrai fare una partita a calcio con i compagni. Non saremo noi a determinare il tempo, se si fa tardi, non potrà gio-care. Non è una punizione, è un fatto.

3 Apprezziamo gli sforzi, senza pretendere di cambiare tutto subito.

4 Lodiamoli e cerchiamo occasioni per poterlo fare. Regaliamo loro l'esperienza che 'obbedire' all'adulto di riferimento è piacevole perchè ho soddisfazione e dò soddisfazione a chi mi vuole bene. Regaliamo una esperienza emotivo correttiva piacevole. Magari serve. Abbiamo bisogno di conferme e consensi anche noi adulti, figuriamo-

ci un bambino. (G. Daffi)

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Formazione

Ho anch'io una storia da raccontare. Due o tre anni fa partecipai al congresso e mi iscrissi al corso di Daffi spinta dalla necessità di trovare strategie per quella classe così diffi-cile. Lui suggerì i contratti, contro le note. Basta muro contro muro. Volevo cambiare mestiere, cambiai modo. Avrei voluto scappare ma restare era l'unica possibilità che ero capace di concedermi. Mi ero irrigidita. Le avevo provate tutte con quel bambino appena arrivato. Oppositi-vo, sfidante, non sapeva stare fermo, zero concentrazione, più si stancava più si abbassavano i freni inibitori. Si buttava sui compagni e li trascinava giù con un urlo. Era volgare, scurrile, oltraggioso e sprezzante. Non sapevo che fare, inchiodata dalla rabbia, dalla frustrazione e dal senso di inadeguatezza. Provai a cambiare. Stipulammo contratti, piccoli passi, rinforzo, ricompensa, responsabi-lità, tolleranza. Niente sembrava cambiare. Era migrato da un'altra scuola dove era diventato impossibile da ge-stire e adesso era lì, destabilizzante e ostile. Esco per calmarmi- cominciò a dirmi. Tornava e nulla era cambiato. O forse sembrava. Non riesco - diceva. Semplificavamo ogni obiettivo insieme. Sorride-vo e lo incoraggiavo, avrei voluto morire. E poi un giorno, all'improvvi-so, io di spalle a cercare qualcosa nell'armadio sento nel silenzio un po' surreale 'ti voglio bene'. Guardo per capire a chi fosse rivolta una così bella dichiarazione. Incontro il suo sorriso, lui seduto (!). In una classe minuscola da non poter passare, ricordo di aver scavalcato banchi e sedie per avvicinarmi - anch'io ti voglio bene. Ci abbrac-ciammo. Nessuno restò poi com'era. Quando era stanco o nervoso chiedeva: - Posso stare vicino a te? Oppure - Ci fai rilassare con le cornicette, maestra? E lui che non riusciva a farle e come si arrabbia-va! Bucava il quaderno brandendo la matita a pugnale pochi giorni prima. Adesso provava e gli piaceva. Mi accompagnava per mano giù dalle scale, lui che fino al mese prima trascinava e spingeva. Spesso o forse sempre l'amore fa miracoli.

Luisa Guastatore

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Formazione

Davanti a 5.000 insegnanti arrivarti da tutta Italia, tra cui anch'io, all’indomani degli attentati di Parigi, il filosofo francese Edgar Morin ha ribadito come «l’insegnamento della diversità delle religioni sia fondamentale per favorire l’inte-grazione». «Il terrorismo si sviluppa come un fuoco a partire dal Medio Oriente e tutti noi ab-biamo il compito di imporre la pace a tutti i componenti di questa guerra civile e internazionale per isolare il fanatismo dell’Isis e del Califfato», con queste parole l’intellettuale francese Edgar Morin è intervenuto all’indomani degli attentati di Pa-rigi al 10° Convegno “La Qualità dell’integrazione scolastica e sociale.”

«Se non siamo capaci di imporre la pace, tutto continuerà così e si aggraverà in maniera permanente. È un peccato che la Francia, che non ha il ruolo di fare la riconciliazione tra le diverse forze per imporre la pace, rivendichi l’eliminazione di Bashar Al Assad, con la morte e la sofferenza di tante persone. Come prima co-sa ci vuole la pace. Bisogna fermare il massacro» ha affermato il filosofo.

Edgar Morin ha sottolineato come l’insegnamento e l’educazione abbiano un ruolo decisivo per creare una società integrata. «Nell’insegnamento bisognerebbe intro-durre la conoscenza delle religioni, non della religione. Si deve insegnare la diver-sità delle religioni», ha affermato. «Per favorire l’integrazione è fondamenta-le insegnare che la multiculturalità fa parte della nostra storia. Mostrare, ad esempio, che l’Italia è una nazione multiculturale, fatta da popoli diversi: siciliani, piemontesi, trentini. Tutti que-sti popoli si sono integrati dopo l’unità italiana, ma non ancora totalmente. L’Italia, così come la Francia e la Spa-gna, non ha una razza unica. E’ frutto dell’integrazione di popoli originaria-mente totalmente diversi».

L’intervento del grande pensatore francese, classe 1921, si è ovviamente concen-trato sul terrorismo alla luce degli attacchi avvenuti quel terribile venerdì notte a Parigi. «Il terrorismo è un’idea pazza, un’ideologia, un’allucinazione, una follia. Le Brigate Rosse, le Brigate Nere erano guidate da un’allucinazione. Ho conosciuto amici delle Brigate Rosse che quando hanno capito che era una follia si sono trasforma-te. Dopo il terrorismo può tornare la coscienza». «Non sono nati terroristi – ha detto - così come non lo sono nati i terroristi islamici. Sentono di dover fare un servizio in nome di Dio e bisogna iniziare a far capire loro che è una follia. Dobbiamo aiutare questa gente affinché prevalga la coscien-za e questa è anche una missione dell’insegnamento, dell’educazione».

All’interno di un sistema che nega l’esistenza di diritti umani fonda-mentali, la paura tende a essere all’ordine del giorno.

Aung San Suu Kyi

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È tempo di Natale

Come possiamo far festa? Possiamo solo ricordare.

Ricordare che Gesù è nato in una stalla.

Ricordare che lo ricevettero prima di tutti i pastori.

Ricordare che milioni di bambini nascono nelle stalle.

Ricordare che solo i poveri possono capire. Colui che nasce

Noi lo cerchiamo e vorremmo che passasse

sulle strade come uno di noi, e dietro

gli andrebbe perfino la pietra in questo

Iter Didattici

Classe 5A Scuola Primaria

Ma siamo sicuri che questo è il Natale? L'uomo è per natura un essere sociale. Vivere con gli alti significa assumere , nei confronti degli altri, comportamenti responsabili e atteggiamenti di “rispetto” e solida-rietà. Viviamo, però, in una società fondata essenzialmente sul consumismo e sull'esaspe-rata ricerca del benessere materiale; spesso gli individui non vengono valutati per le loro qualità umane e morali, ma in funzione della loro capacità di produrre, di inserirsi adeguatamente nei meccanismi di un sistema tutto proteso verso traguardi economi-ci. E proprio in questo tipo di società , il prevalere di una mentalità utilitaristica provoca la graduale distruzione di quei valori positivi quali l'altruismo, la generosità, il rispetto per gli altri, l'amore, che sono gli unici a rendere possibile la convivenza tra individui diversi, cioè la ragione d'essere di una comunità. È tempo di Natale … è il tempo della serenità, della dolcezza, delle gioie familiari … del volersi bene . Non c'è epoca dell'anno più gentile e buona per il mondo che il Na-tale. Nelle case si respira un'aria di freschezza...Per le vie è uno spettacolo impressionan-te: le mille luci delle vetrine, gli abeti, i festoni, le luminarie sfavillanti, il formicolio ver-tiginoso della gente che va e che viene, che entra ed esce dai negozi, carica di pac-chi e pacchetti .

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Solidarietà

Iter Didattici

Classe 5A Scuola Primaria

S apremo

O rganizzarci

L ealmente

I nsieme

D aremo

A micizia

R ifiuteremo

I ngiustizie

E sclusioni

T roppo

A arbitrarie

E pensare che Gesù è nato solo in una capanna. Un Bambino in una mangiatoia , un bue ed un asinello che lo riscaldano, due genitori stanchissimi per un lungo viaggio, una capannuccia...Alcuni pastori con le pecore . E basta. Questa è la sce-na, questi i personaggi da cui trae origine la festa del Natale. Ma cosa ha in comune questo avvenimento fatto di povertà, di amore, di semplicità e di silenzio ...con l'incredibile carnevale di suoni ,luci, colori con cui crediamo di festeggiare la nascita di Gesù Bambino? Nata come festa dell'amore e della semplicità, si è trasformata nella celebrazione del consumismo, diventando “occasione di dissipazione e di spreco che suonano di offesa a coloro che la povertà condanna ad accontentarsi di briciole”, a dirla con le parole di Giovanni Paolo II. “Cosa possiamo fare noi?” Noi possiamo fare molto. Innanzitutto consumare e sprecare di meno. Accontentar-ci dell'indispensabile ed esserne lieti. Considerare tutti come nostri amici e aiutare chi ha veramente bisogno...Assumere un atteggiamento di rispetto, di condivisione e autentica accoglienza verso i meno fortunati. Noi il Natale lo vorremmo una vera festa dell'amore...amore verso chi sta peggio di noi, verso chi ha perso un tetto, un lavoro, una famiglia...amore per la vita che ci circonda, dal filo d'erba bagnato dalla rugiada, all'albero sulla vetta di un monte, dal pastore all'emarginato, al profugo, all'emigrato. Solo così sarà Natale!

No all'egoismo e all'indifferenza . Si alla solidarietà

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Pierino torna da scuola molto contento. La sua mamma gli domanda: - Ti vedo felice! Ti piace la scuola, vero? - Mamma, per piacere, non confondere l'andata con il ritorno!

La mamma a Pierino: - Ma insomma, Pierino, quanto ci metti a mangiare questi biscotti? Sbrigati! - Non c'è fretta, mamma, sulla scatola c'è scritto: da consumarsi entro il 18 giugno 2016.

- Da dove vieni? - Dalla ex Jugoslavia, Montenegro, e tu? - Dalla Campania, limoncello.

Al telefono. - Pronto, polizia? Venite subito, c'è un gatto che

sta entrando dalla finestra! - E ci disturbate solo per un gatto?

- Certo: io sono un pappagallo!

Un canile a corto di personale usa i cani per svolgere alcune mansioni. Squilla il telefono, e il cane addetto al centra-lino risponde: - Bau. - Ma chi è?! - Bau. - Scusi, può ripetere? - Bau. - Non ho capito bene! E il cane, scocciato: - Bau: Bologna, Ancona, Udine!

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Qual è il colmo per un dentista? Essere incisivo.

Colmo per un frate: fare il pollo alla diavola.

Buonumore

Qual è il colmo per una zanzara? Andare in vacanza a Mosca.

Un' aquila vola in cielo quando vede un topolino sulla riva di un torrente. Si butta in picchiata arrivando a 10 centi-metri dal topolino e, senza catturarlo, risa-le in cielo a velocità supersonica. Un'altra aquila che ha osservato la scena le chiede: "Perchè non lo hai preso?". E l'altra: "L'avevo già letto".

Qual è il colmo per una maestra? Non avere classe.

I bambini amano ridere e le loro risate sono contagiose! Queste barzellette, freddure o colmi sono selezionate per far ridere tutta la famiglia. BUONE RISATE A TUTTI

Pippo sta facendo le parole crociate. "Quattro orizzontale, due lettere: "Sei roma-no". Ci pensa un po' e poi scrive: "NO".

Qual è il colmo per un matematico? Vivere in una frazione.

Sara incontra la sua amica Martina e le dice: "Volevo andare in crociera in Egitto

ma poi ho deciso di rinunciare". "E come mai?", le chiede Martina.

"Perchè sulla nave c'era l'albero...maestro!"

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Giochi

R E G A L I T A P J N

I T Z I I O A A U I O

R P G N R E N N E N B

U A U E A E R E I G B

G L B I T C D M V L A

U L E T B U A I I E B

A I O O N C N V S B A

I N O I Z A R O C E D

E E P E S E R P H L D

T M A G I A T T I L S

A L P A N D O R O S E

Un altro bel gioco di enigmistica per bambini a tema natalizio. E' un cruci-puzzle che contiene diverse parole legate al Natale. Dovrete trovare tutte le parole elencate sotto lo schema. Le parole possono trovarsi in tutte le dire-zione anche da destra verso sinistra, in diagonale e anche dal basso verso l'alto ma sempre in linea retta. Una volta trovate tutte le parole, le lettere rimaste scoperte vi riveleranno la frase misteriosa.

ALBERO AUGURI BABBO CAMINO DECORAZIONI DESIDERI JINGLE BELLS

MAGIA NEVE PALLINE PANDORO PANETTONE PRESEPE

REGALI RENNE SLITTA VACANZE VISCHIO

SOLUZIONE: TANTI AUGURI E BUON NATALE

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Giochi

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21 dicembre 2015 Scuola dell’Infanzia: “Natale è... fac-ciamo il Presepe" - ore 16.00 Plesso

Gete

Scuola Primaria: “Natale in Italia… forse” - ore 10.30 Chiesa Convento S.

Francesco Polvica per gli alunni delle classi I, II, III, IV

22 dicembre 2015 Scuola Secondaria: “Natale… non solo

numeri” - ore 10.30 Chiesa Convento S. Francesco Polvica

per gli alunni delle classi I, II, III Secon-daria/classi V Primaria

Cerchiamo di ascoltare

e di fare silenzio

per lasciare spazio

alla bellezza

di Dio

Papa Francesco