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Situazione valutaria Nel cielo ticinese già volteggiano gli avvoltoi ALDI Passi avanti, ma si può sempre migliorare Industria Evitare decisioni precipitose Frontalieri Arriva la «NASPI»: indennità fino a 24 mesi pagina 2 pagina 9 Prevenzione Screening mammografico generalizzato pagina 5 pagina 3 pagina 13 Prossimo numero: 19 febbraio 2015 Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano Tel. 091 921 15 51 - Fax 091 924 24 71 - [email protected] - www.ocst.com Giornale dell’Organizzazione cristiano-sociale ticinese lavoro 5 febbraio 2015 - Anno XC - N.2 - CHF 1.00 - G.A.A. 6900 Lugano

lavoro - ocst.com · Urta che un’impresa peraltro sottoposta ad . un contratto collettivo nazionale (la Conven-a conformarsi a codificate modalità di discus-sione proceda in modo

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SituazionevalutariaNel cielo ticinese giàvolteggiano gli avvoltoi

ALDIPassi avanti,ma si può sempremigliorare

IndustriaEvitare decisioni precipitose

FrontalieriArriva la «NASPI»:indennità fino a 24 mesi

pagina 2

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PrevenzioneScreening mammograficogeneralizzato

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Prossimo numero: 19 febbraio 2015

Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano Tel. 091 921 15 51 - Fax 091 924 24 71 - [email protected] - www.ocst.com

Giornale dell’Organizzazione cristiano-sociale ticinese lavoro5 febbraio 2015 - Anno XC - N.2 - CHF 1.00 - G.A.A. 6900 Lugano

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2 35 febbraio 2015 il Lavoro 5 febbraio 2015 il Lavoro Sindacato Attualità

GIOVANNI SCOLARI E ALBERTO TREVISAN

I l gruppo italiano Fabbri, che è proprie-tario in Ticino della Plastar di Muzzano, ha attuato a partire dal 1. febbraio una

riduzione dello stipendio del 15 per cento ai dipendenti frontalieri e del 5 per cento ai di-pendenti residenti.

A meno di 15 giorni dall’abbandono della so-glia minima di cambio con l’euro questa deci-sione risulta a dir poco precipitosa. Le moda-lità con le quali è stata imposta, escludendo a priori qualunque possibilità di discussione, pongono inoltre non pochi dubbi sulle reali ragioni che la guidano. C’è stato il tempo di definire il reale impatto sull’andamento dell’a-zienda del corso valutario? C’è stato il tempo di valutare alternative che non incidessero così negativamente sul personale? Certamente no.

Il 23 gennaio la direzione aveva comunicato alla commissione del personale che la situa-zione era critica; martedì 27 gennaio il perso-nale è stato informato che l’unica alternativa alla chiusura sarebbe stata questa netta ridu-zione dello stipendio. Alla richiesta della com-missione del personale di coinvolgere i sinda-cati per intavolare una trattativa, la direzione si è nettamente rifiutata, minacciando di chiude-re immediatamente le attività. Mercoledì 28 i dipendenti sono stati convocati ad uno ad uno e invitati ad accettare le condizioni imposte.

Urta che un’impresa peraltro sottoposta ad un contratto collettivo nazionale (la Conven-

zione dell’industria metalmeccanica) e tenuta a conformarsi a codificate modalità di discus-sione proceda in modo arbitrariamente unila-terale e prevaricante.

L’OCST ha chiesto un incontro urgente alla direzione e, per il tramite di Syna, ha solleci-tato l’associazione padronale Swissmem ad intervenire per favorire una discussione tra le parti sociali.

È questa la pace sul lavoro tanto spesso evo-cata dalla parte padronale?

Deltacarb: un cliché che si ripeteMercoledì 4 febbraio l’OCST ha volantinato

davanti alla sede della Deltacarb, manifestan-do il proprio dissenso nei confronti della dire-zione che, in maniera unilaterale, ha imposto ai dipendenti una riduzione dello stipendio.

Come ulteriore beffa per i lavoratori, questa riduzione è stata applicata in maniera retro-attiva a partire dal 1. gennaio 2015, 15 giorni prima dell’abbandono della soglia minima di 1.20: si tratta di un vero e proprio furto.

Come ormai prassi consolidata in questi casi, i lavoratori sono stati convocati ad uno ad uno e costretti a firmare. L’unico che si è rifiutato ha prontamente ricevuto una lettera di disdetta.

L’OCST ha inviato una lettera alla direzione nella quale chiede l’apertura di un tavolo di di-scussione ed il ritiro della riduzione di salario e della lettera di disdetta.

Gruppo Fabbri SA di Muzzano e Deltacarb di Pambio Noranco

Riduzioni di salario precipitose e unilaterali

L’Aiti alle imprese industriali

«Le misure sui lavoratori sono l’ultima ratio!»

A soli venti giorni dall’annuncio dell’abbandono della soglia minima di cambio con l’euro, le

notizie ed i sentimenti si susseguono in un crescendo che va dal benaugurale al pessimista, fino a raggiungere picchi di vera e propria isteria.

Nonostante l’annuncio del Centro di ricerca congiunturale del Politecnico di Zurigo (Kof) che ha modificato le sue previsioni per il 2015, ipotizzando il veri-ficarsi di una breve recessione nell’esta-te di quest’anno, alcune aziende hanno persino concesso degli aumenti salariali.

Tra queste spicca la Trasfor, che, di-stribuirà un aumento dell’1 per cento a tutti i dipendenti. In molti ricorderanno che solo quattro anni fa, con un cambio peraltro più favorevole di quello attuale, la direzione della società aveva cercato di imporre un aumento dell’orario di la-voro come misura anticrisi. Viene da dire che il cambio di proprietà ha fatto mira-coli quanto a trasparenza e disponibilità verso i lavoratori...

Anche la Schindler applicherà un au-mento dell’1 per cento ed ha assunto alcuni lavoratori interinali.

C’è chi invece le decisioni se le riman-gia, come Ticinomoda che «ha deciso di congelare il previsto aumento di Fr. 50.- da applicare sui salari minimi de-gli impiegati» per il contratto collettivo dell’Abbigliamento in attesa di una riu-nione della Commissione paritetica.

Eppoi, spazio all’isteria. Numerosissime sono le imprese che impongono misure di crisi urgenti (?!?) con riduzioni dei salari fino al 15 per cento e licenziamento ga-rantito (sebbene abusivo) ai pochi che si rifiutano di accettare l’inaccettabile.

Eppure anche le associazioni padronali hanno più volte invitato alla calma e alla trasparenza (vedi a lato).

In molti casi il sindacato è intervenuto per cercare di intavolare una discussio-ne, in questi giorni si sta lavorando ala-cremente.

Le aziende devono essere disposte a giustificare le richieste di intervento por-tando dati economici concreti. Troppe sono infatti le variabili in gioco per affret-tarsi a penalizzare i lavoratori. L’alterna-tiva è finire per favorire i soliti sciacalli.

IL PUNGITOPO

Cambio, cambio pazzerello...

I n un suo comunicato di lunedì 2 febbraio, l’Associazione industrie ticinesi (Aiti) ha invitato le aziende a «non adottare a brevis-

simo termine misure che non siano ben pondera-te». Ha aggiunto che gli «interventi sulle retribuzio-ni, sempre e comunque indirizzati a salvaguardare i posti di lavoro, devono costituire l’ultima ratio».

Aiti ha raccomandato inoltre di «mostrare ai propri collaboratori con trasparenza e ci-fre alla mano la reale situazione di difficoltà. L’adozione di possibili misure viene discussa con il personale e le commissioni di fabbrica, come pure con i sindacati laddove questo è previsto. In diversi rami industriali le imprese cercano pure di coordinare i possibili interventi allo scopo di evitare che vengano prese sin-golarmente decisioni che potrebbero risultare inefficaci o persino controproducenti».

Ha poi concluso invitando «tutte le imprese, in particolare quelle che fanno capo alla nostra associazione, ad agire in maniera equilibrata e a contribuire al rafforzamento del partenariato sociale».

Ed in questi giorni si moltiplicano le dichia-razioni dei datori di lavoro in favore dei dipen-denti. In un’intervista pubblicata sul Corriere del Ticino, Rudi Bindella, imprenditore nella ristorazione ha dichiarato che «Abbassare i salari non è la soluzione, perché non solo si indebolirebbero i consumi in Svizzera, ma si metterebbe anche in pericolo la pace sociale, una delle conquiste della Svizzera» e poi ha aggiunto: «tutti si accorgono del fatto che la crisi deve essere affrontata insieme».

Ma, si sa, i buoni consigli si ascoltano solo quando fanno comodo.

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2 35 febbraio 2015 il Lavoro 5 febbraio 2015 il Lavoro Sindacato Attualità

Sono passati pochi giorni dall’abban-dono della soglia minima di cambio tra il franco e l’euro decretato dalla Banca nazionale e già sono in preoccupante crescita le segnalazioni su imprese che intendono scaricare sbrigativamente sul personale il peggiorato corso del franco, imponendo decurtazioni sala-riali.

MEINRADO ROBBIANI

Un metodo aberranteAd urtare è in primo luogo il modo nel quale

viene affrontata la mutata situazione valutaria. Vengono imposte scelte unilaterali, intimate

ai dipendenti senza nessuno spazio di discus-sione e di confronto. Il rispetto dovuto a coloro che con il proprio lavoro continuano a garan-tire la vitalità dell’impresa viene prevaricato e calpestato in modo ignobile.

Si procede inoltre con evidente precipitazio-ne, senza basarsi su una accurata valutazione della situazione e sull’analisi metodica delle possibili contromisure. Documentazione e dati che comprovino e quantifichino l’impatto del cambio rimangono celati nei cassetti delle di-rezioni. Cifre sui risparmi ottenuti grazie agli acquisti all’estero di materie prime e prodotti intermedi rimangono segreti d’ufficio. Nessuna indicazione nemmeno sulla diversità delle con-seguenze a dipendenza dei mercati di esporta-zione. Si invoca una indispensabile tempesti-vità di intervento, che lascia tuttavia trasparire un inevitabile arbitrio e una controproducente improvvisazione.

Salari taglieggiati A irritare è poi la scelta di avventarsi priorita-

riamente sui salari. Quello che dovrebbe esse-re un provvedimento del tutto eccezionale, al quale eventualmente ricorrere dopo avere at-tuato tutte le misure alternative e solo in condi-zioni di pericolo per la sopravvivenza stessa di

un’impresa, diventa il primo e prioritario passo. Le imprese che stanno muovendosi in questa direzione hanno buon gioco nello sfruttare la maggiore remissività della manodopera fron-taliera.

Quando si approfitta della debolezza di que-sta componente, è poi facile che non ci si curi nemmeno di cadere in spregevoli casi di aber-razione. Un paio di esempi significativi: si ha indicazione di una ditta che intende ridurre gli stipendi con effetto retroattivo al 1. gennaio e cioè ad una data persino antecedente all’ap-prezzamento del franco; in un’altra impresa, in aggiunta ai tagli salariali si intenderebbe per-sino togliere la distribuzione di latte ai colla-boratori che lo avevano finora ricevuto poiché occupati in una lavorazione nociva.

Veri imprenditori cercansiLe imprese che si stanno orientando nel

senso indicato, oltre al carattere arbitrario e unilaterale del loro agire, gettano un riverbero negativo sull’intera cerchia padronale. La loro linea contrasta nettamente e sconfessa le indi-cazioni che stanno giungendo dalle stesse as-sociazioni padronali centrali (AITI e Camera di Commercio), che invitano a muoversi in modo prudente e ponderato, prestando attenzione alla posizione del personale. In un momento nel quale sarebbe opportuno agire in modo concordato e salvaguardando al meglio un cli-ma di dialogo, il comportamento di queste im-prese inietta fattori di velenoso attrito - peraltro evitabili – tra le parti sociali.

Invece di proiettarsi come prima reazione sul salario dei dipendenti, ci si attenderebbe inol-tre che, in una prospettiva realmente imprendi-toriale, queste imprese puntino a conquistare una maggiore capacità competitiva. L’impatto del cambio sta mettendo in luce la presenza in Ticino di non poche imprese ancora strut-turalmente deboli, la cui resistenza e solidità sul lungo termine è inscindibile da investimenti e misure di potenziamento del livello innova-tivo (per quanto riguarda i processi lavorativi, la tecnologia, i prodotti e i mercati). Pur in un

contesto valutario delicato, gli imprenditori au-tentici non mancherebbero di guardare anche in questa direzione. Per le imprese che stanno precipitosamente imponendo tagli salariali è però chiedere troppo!

Per affrontare le difficoltà che gravano sull’e-conomia ticinese occorrono cioè imprenditori che sappiano muoversi con un ben diverso grado di maturità, correttezza e lungimiranza.

Un appelloL’OCST, impegnata a garantire condizioni

di serietà e di equità nell’affrontare le ricadute dell’apprezzamento del franco,

• condanna le imprese che, per contrastare l’effetto del cambio, stanno adottando provve-dimenti precipitosi e unilaterali che scaricano direttamente sul personale gli effetti del cam-bio;

• sollecita le associazioni padronali e gli or-ganismi cantonali a contribuire ad isolare colo-ro che agiscono con prevaricante arbitrio, così da garantire una corretta tutela dei lavoratori e da preservare nel contempo la credibilità del tessuto delle imprese nonché la cultura del dialogo tra le parti sociali propria di questo Cantone.

Situazione valutaria

Nel cielo ticinese già volteggiano gli avvoltoi

AL VOLO

�� Personale dello Stato: restituzione delle trattenute salariali e ridetermina-zione della carriera

Il Consiglio di Stato ha deciso che il diritto alla restituzione del 3 per cento trattenuto senza la necessaria base legale da parte del-lo Stato e alla rideterminazione della carriera salariale dei dipendenti interessati – in base alla sentenza del Tribunale amministrativo del 16 settembre 2014 – sarà verificato su istanza scritta del dipendente che si ritiene danneg-

giato. È quindi stata esclusa una verifica si-stematica del diritto alla restituzione da parte dello Stato.

Il Consiglio di Stato ha dato mandato ai Ser-vizi competenti di allestire un progetto orga-nizzativo per affrontare l’afflusso delle richie-ste di restituzione.

È comunque già sin d’ora presumibile che l’evasione delle stesse non potrà avvenire a corto termine e che si protrarrà quindi per tut-to il 2015.

�� Adeguamento dei salari minimi per gli impiegati di commercio

La Commissione paritetica del contratto col-lettivo di lavoro degli impiegati di commercio nell’economia ticinese ha deciso di aumentare lo stipendio minimo di 50 franchi mensili, per raggiungere così i 3’300 franchi mensili. Di con-seguenza, i contratti normali di lavoro in vigore nei settori della consulenza aziendale e delle fiduciarie vengono pure aggiornati con uno sti-pendio minimo fissato a 19.65 franchi all’ora.

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4 55 febbraio 2015 il Lavoro 5 febbraio 2015 il Lavoro Sindacato Ospedale del giocattolo

"Un vecchio giocattolo per un nuovo sorriso"

Via Vignola 5, 6900 Lugano - Tel. 091 972 16 16 - info@ospedaledelgioca�olo.ch - www. ospedaledelgioca�olo.ch

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1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

70’000

63’800 Kg

LAB

Laboratori crea�vi, corsi, visite guidate all’interno dei laborato-ri dell’ODG, sensibiliz-zazione e altre a�vità ludiche e dida�che dedicate ai bambini e ai ragazzi degli is�tu� scolas�ci del Canton Ticino.

Realizzazione di giocat-toli ed accessori per l’infanzia idea� e proge�a� dai bambini e dai ragazzi delle scuole del Canton Ticino.

FACTORY

RECYCLING

Raccolta e ridistribuzi-one di materiale usato per l’infanzia a famiglie in stato di bisogno, scuole ed associazioni.Proge�o di sensibiliz-zazione al riciclo dei materiali di scarto e alla promozione dell’ eco- nomia circolare in col- laborazione con F.LLI PURICELLI SA.

Pun� di raccolta:Ecocentro di Mendrisio

Centro Breggia - BalernaCentro Lugano Sud - Grancia

Ecocentro di BellinzonaGiocasolida - Muralto

Ecocentro di Airolo

20°

1995 - 2015

Materialeraccolto:

Gioca oliAccessori per l’infanzia

Ves�� (anche per adul�)Libri per l’infanzia

Materiale scolas�co

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4 55 febbraio 2015 il Lavoro 5 febbraio 2015 il Lavoro Sindacato Attualità

Elezioni cantonali 2015

La vostra voce in Gran Consiglio

Nadia GhisolfiPaolo locatelli loreNzo JelmiNi

GiorGio foNio

PAOLO LOCATELLI*

A d inizio settembre 2013, dopo aver raccolto innu-merevoli casi, abbiamo

segnalato all’Ispettorato del Lavoro una situazione che non poteva più essere tollerata.

Non certamente di infrazioni con-trattuali stiamo parlando, ma bensì di un vero e proprio «metodo d’im-piego del personale» che teneva costantemente sotto pressione le collaboratrici ed i collaboratori im-piegati nei 10 punti vendita del Cantone Ticino.

Il perno di questo «sistema di impiego» si poggiava principalmente su un caposaldo: la Direzione ALDI chiedeva ai gerenti di giustifi-care ogni singola ora di lavoro con un incasso di fr. 800.- che poteva a sua volta variare, ma nemmeno tanto, a dipendenza dall’ubicazione e dall’affluenza al negozio e dalla potenzia-le clientela. Per tentare di essere più chiari, esemplificando il tutto per estremi: se la com-messa Marisa (nome di nostra invenzione) la-vorava dalle 11.00 alle 12.00; alle 12.00 si apri-va la cassa e si dovevano contare fr. 800.- di prodotti venduti dalla nostra Marisa. E questo schema valeva non solo per la nostra Marisa ma per tutto il personale occupato.

Questa «mission aziendale», provocava in automatico una pianificazione dell’impiego del personale ai limiti del maniacale: il gerente era occupato al 100%, il vice gerente all’80% e

tutto il personale di vendita assunto con con-tratti a tempo parziale in una fascia di occu-

pazione che si spostava dal 30% (minimo) al 60% massimo. La logi-ca del successo aziendale poteva essere raggiunta solo attraverso la massima disponibilità del per-sonale: disporre dei piani di lavoro solo alcuni giorni prima (e non due settimane prima come prevede la Legge sul Lavoro)… commesse che, con il telefono in mano, at-tendevano la chiamata del gerente «e via di corsa verso il negozio»…

alla presenza di imprevisti (assenze, malattie o infortuni di colleghi) molte commesse era-no chiamate a coprire le esigenze del negozio sino a punte di 11 ore al giorno. Il personale, anche quello impiegato con un grado di oc-cupazione basso, si ritrovava a prestare un numero abnorme di ore straordinarie che non venivano compensate principalmente in tem-po libero (rigorosamente, nei periodi in cui il singolo gerente poteva programmarne un più basso impiego).

Precariato occupazionale, chiamate di ri-entro in negozio «oggi per subito», spada di Damocle sulla testa di tutti nel «fare cifra», commesse che corrono dalla cassa al banco-ne di vendita e – molto importante – personale occupato a tempo parziale che, di fatto, non poteva oggettivamente permettersi di trovare un’altra attività lavorativa complementare fuori dai negozi ALDI.

L’ispettorato del Lavoro, con particolare at-tenzione e impegno, ha proceduto a delle ve-rifiche nei 10 punti vendita ALDI del Cantone Ticino.

Il risultato: rilevate alcune infrazioni rispetto alla Legge federale sul Lavoro e, ancora più im-portante, ripristino di una gestione delle risorse (personale) più attenta ai bisogni del persona-le. Ad esempio, da alcuni mesi, il personale ha firmato dei contratti individuali con un grado di occupazione di almeno il 50%-70% modifi-cando così tutti i contratti precedentemente in essere di grado di occupazione 30%-40%. Al-tro esempio, le ore straordinarie prestate men-silmente (ovvero, le ore che eccedono il grado di occupazione convenuto contrattualmente) sono ora pagate con il supplemento salariale del 25%.

Missione compiuta? Troppo presto per affer-marlo con certezza. Vero è che, dopo l’inter-vento OCST presso l’istanza competente can-tonale, molte questioni si sono risolte.

Resta un punto fermo: nel settore della ven-dita, in particolare la grande distribuzione, il metodo di fare impresa «alla ALDI» rischiava di radicarsi nel nostro territorio e di «fare scuola». Ed è per questo che, questi piccoli-grandi pas-si a favore della dignità del personale di vendi-ta diventano motivo di soddisfazione.

Un importante, ma non ancora conclusivo, passo nella giusta direzione.

* vice-segretario cantonale OCST, responsabile OCST vendita

ALDI

Passi avanti, ma si può sempre migliorare

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6 75 febbraio 2015 il Lavoro 5 febbraio 2015 il Lavoro Sindacato Svizzera

Travail.Suisse

Decisione della BNS: concentrarsi sul mercato del lavoro

I l 19 gennaio, a Berna, si è tenuto un in-contro nazionale dei Comuni, dei Can-toni e della Confederazione sulla parità

salariale fra donna e uomo nella pubblica am-ministrazione in generale e nel settore degli acquisti pubblici in particolare. I presenti han-no rilevato la necessità di agire e discusso del-le buone pratiche in materia.

«L’ente pubblico deve essere un esempio nella promozione della parità salariale fra don-na e uomo» ha dichiarato il consigliere federale Alain Berset in apertura dei lavori. Il capo del Dipartimento federale dell’interno DFI auspi-cherebbe che Confederazione, Cantoni e Co-muni intensificassero il loro impegno e dessero così un segnale forte a tutti i datori di lavoro della Svizzera.

In base ai dati dell’Ufficio federale di stati-stica, nel 2012 le donne hanno guadagnato il 13,6 per cento in meno degli uomini nel set-tore pubblico e il 18,9 per cento in meno nel settore privato. Nel 2010 le differenze salariali registrate nel settore privato erano ascrivibili a fattori oggettivi per il 60% circa, mentre per il restante 40% circa erano infondate e quindi discriminatorie.

Il presidente della Conferenza dei Gover-

ni cantonali, il consigliere di Stato vallesano Jean-Michel Cina, ha dichiarato di voler sen-sibilizzare i Cantoni sulla promozione della pa-rità salariale. Il DFI, dal canto suo, continuerà a sostenere l’impegno di Cantoni e Comuni, segnatamente mediante lo strumento di auto-controllo della parità salariale Logib, con offer-te di formazione per il personale specializzato e collaborando alla verifica delle retribuzioni nel settore degli acquisti pub-blici.

La base dei lavori era costitu-ita da un rapporto pubblicato dall’Istituto di alti studi in am-ministrazione pubblica IDHEAP dell’Università di Losanna sul controllo della prassi retributiva nei Cantoni e nelle Città. Nel-lo studio, il 64 per cento delle amministrazioni cantonali e comunali afferma di effettuare già un controllo o di preveder-lo prossimamente. Le verifiche nel settore degli acquisti pub-blici, invece, sono più rare: sol-tanto 11 amministrazioni (16%) vi provvedono. Il Concordato

intercantonale sugli appalti pubblici prescrive che il principio della parità di trattamento fra donna e uomo deve essere rispettato anche nell’aggiudicazione delle commesse pubbli-che.

Nel quadro dello studio dell’IDHEAP è stata condotta un’indagine on-line cui hanno preso parte 22 dei 26 Cantoni e 47 delle 137 Città svizzere con oltre 10’000 abitanti.

Incontro nazionale

Promuovere la parità salariale nel settore pubblico

I n s e r z i o n e

Riunitosi martedì 3 febbraio, il Comi-tato di Travail.Suisse ha valutato la situazione dopo l’abbandono della so-glia minima di cambio. Si è giunti alla conclusione che le imprese e i lavora-tori si troveranno di fronte a delle sfide maggiori. Travail.Suisse rifiuta catego-ricamente la riduzione generalizzata dei salari. Le questioni legate ai salari e agli orari di lavoro devono essere rego-late con i partner sociali e unicamente in casi giustificati.

D ecidendo di abolire il tasso di cam-bio minimo, la BNS ha provocato uno scossone generale. È evidente

che questa decisione va a influire sullo svilup-po economico in Svizzera.

Restare calmi – niente allarmismiAttualmente non possiamo prevedere ciò

che succederà nelle prossime settimane o nei prossimi mesi. Seguendo l’orientamento at-

tuale del corso del franco, le conseguenze per la Svizzera non sono le stesse. Vista la situa-zione, sarebbe erroneo prendere delle decisio-ni. Travail.Suisse rifiuta categoricamente tutte le decisioni frettolose che potrebbero essere prese da alcuni settori economici provando a sfruttare il momento di insicurezza per ante-porre i propri interessi. Modifiche nei CCL non sono particolarmente indicate per risolvere i problemi provocati dal cambio.

Concentrarsi sul mercato del lavoro – le im-prese sono sollecitate

Per il Comitato di Travail.Suisse, le conse-guenze sul mercato del lavoro sono al centro delle preoccupazioni. Le idee più precipitose, che spaziano dalla soppressione del controllo delle ore di lavoro all’abbassamento dei sala-ri, oppure ancora dei salari pagati in euro, per non parlare dell’aumento delle ore di lavoro, sono già state evidenziate. In questi casi, è evidente che non si tratta di soluzioni definitive al problema. Al contrario invece, con un cor-retto partenariato sociale, è possibile, in casi specifici, negoziare delle misure appropriate.

«Ma come contropartita, il mantenimento degli impieghi deve essere una priorità assoluta. La politica delle assunzioni delle imprese ha una grande influenza sulla situazione economica». Spiega Gabriel Fischer, responsabile della po-litica economica di Travail.Suisse. In nessun caso si può continuare con l’attuale politica delle assunzioni che ha caratterizzato questi ultimi anni, durante i quali una forte crescita dell’occupazione in Svizzera non ha indotto una diminuzione della disoccupazione.

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6 75 febbraio 2015 il Lavoro 5 febbraio 2015 il Lavoro Sindacato Attualità

Il 13 gennaio, Tamoil SA, durante un’as-semblea generale del personale, ha comunicato di «prendere in considera-zione» l’ipotesi di un’interruzione del la-voro presso la raffineria di Collombey. Attualmente la chiusura sembra ormai certa. Il Cantone chiede più tempo per trovare un eventuale acquirente.

Trattative in corsoLa delegazione del personale della raffineria

di Collombey (Vallese) ha rivendicato giovedì 29 gennaio la sua determinazione a ottenere un piano sociale per i 220 licenziamenti pre-visti. Le negoziazioni inizieranno oggi (5 feb-braio).

Durante l’incontro di giovedì 29 gennaio, la delegazione del personale della raffineria ha chiesto alla direzione di Tamoil SA di indicare rapidamente a tutti i salariati la data del licen-ziamento. Questa misura dovrebbe permette-re di attenuare un po’ l’incertezza nella quale sono piombati i 260 impiegati, di cui 25 occu-pano posti amministrativi a Ginevra.

Innanzitutto chiarezza sulla venditaLa delegazione ha inoltre richiesto un chia-

rimento per quanto concerne gli «oggetti» in vendita. Tamoil ha di conseguenza precisato

che non solo la raffineria è in vendita, ma pure la stazione di smistamento così come le cister-ne di stoccaggio.

Per il personale questo è un elemento chia-ve ed è considerato positivo, in quanto diffi-cilmente un acquirente sarebbe interessato a comprare unicamente la raffineria.

La rete di stazioni di servizio resta tuttavia esclusa dalla vendita.

Il Cantone chiede più tempoIl Governo vallesano vorrebbe prolungare di

un mese il termine per un eventuale acquisto della raffineria di Collombey da parte di terzi. Il termine è attualmente fissato al 31 marzo.

Il cantone chiede inoltre di rivalutare il rifiu-to della disoccupazione tecnica da parte di Tamoil.

NDR: il giornale viene chiuso il martedì sera (3 febbraio). Il 4 febbraio (ieri) era previsto uno sciopero, mentre oggi (5 febbraio) dovrebbe-ro iniziare le trattative per un piano sociale tra Tamoil, lavoratori e i sindacati SCIV (Syndicats chrétiens du Valais) e Unia, firmatari del CCL. Secondo una nota diramata dai sindacati «i lavoratori non cederanno e la negoziazione si annuncia tesa». Travail.Suisse ha espresso il suo sostegno ai lavoratori e al sindacato SCIV.

Fonte: Le Matin

Dalla Svizzera

Tamoil: più di 220 impieghi in pericolo

Il sindacato OCST ha il piacere di invitarvi all’ Assemblea del personale OSC che si terrà:

martedì 10 febbraio alle ore 18.30 al ristorante Albergo Milano, Piazza della

Stazione, Mendrisio.

L’ordine del giorno sarà il seguente: situazione interna e aggiornamento sugli incontri con la Direzione discussione e presa di posizione aggiornamenti sulla pianificazione socio psichiatrica eventuali

Al termine dell’Assemblea avremo modo di continuare l’incontro in amicizia, gustando una cena offerta presso il medesimo risto-rante.Per questioni organizzative vi preghiamo di voler confermare la vostra partecipazio-ne alla riunione e alla cena, inviando entro venerdì 6 febbraio una mail a [email protected] oppure telefonando allo 091 640 51 11.Vi aspettiamo numerosi.

OSC

Assemblea del personale

Casinò Lugano SA

Cura dimagrante in vista

PAOLO LOCATELLI

L a direzione della Casinò Lugano SA ha comunicato alla Commissione in-terna del personale di aver avviato

la consultazione nell’ottica di un necessario contenimento dei costi del personale. Un dato su tutti: fino a 5 anni fa, i giochi generavano incassi attorno ai 100 milioni di franchi annui, mentre negli ultimi due anni si è potuto contare su un incasso di circa 40 milioni di franchi an-nui. Con l’avvio della consultazione la direzio-ne ha annunciato come ipotesi di lavoro quella di procedere a 15 licenziamenti così come alla riduzioni dei salari per le classi superiori. Spet-ta ora al personale analizzare la situazione nel dettaglio e individuare, laddove possibile, altre misure che potrebbero incidere sul numero del personale che si pensa di licenziare. Parallela-mente la stessa Commissione interna del per-sonale elaborerà un piano sociale allo scopo di alleviare le ripercussioni negative di eventuali licenziamenti confermati. OCST ha già dichia-rato la propria disponibilità a collaborare con la Commissione interna del personale e un preciso mandato di rappresentanza è già stato sollecitato dagli associati del nostro sindacato attivi presso la Casinò Lugano SA.

Dalla Svizzera

Fly chiude i battenti

L e dieci succursali svizzere della cate-na di arredamento Fly, chiuderanno definitivamente in primavera. I 203

collaboratori hanno ricevuto la lettera di licen-ziamento, ma il gruppo Conforama, detentore del marchio, sta cercando delle soluzioni per ricollocare i lavoratori o trovare degli acqui-renti per gli spazi vendita e far riassumere il personale. L’insegna Fly sparirà dunque dal mercato svizzero, non da quello francese.

Le cause della chiusura sono puramente fi-nanziarie, tanto che l’anno passato, il gruppo aveva già effettuato una riorganizzazione, che aveva toccato pure le filiali del Ticino (ora Lipo e Conforama).

Per quanto concerne il licenziamento collet-tivo, la procedura di consultazione è iniziata il 28 gennaio e durerà fino al 23 febbraio: «Il nostro obiettivo è quello di diminuire al massi-mo l’impatto di questa misura per i nostri col-laboratori ricollocandoli all’interno del gruppo presso Conforama o Lipo, o presso eventuali acquirenti. Stiamo cercando di muoverci rapi-damente», afferma Nicolas Probst, direttore di Fly Suisse. In tal senso alcune trattative sono già state avviate. La direzione afferma di aver già previsto un piano sociale, l’ampiezza di esso sarà oggetto di discussione nella proce-dura di consultazione.

Fonte: 24 heures

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8 95 febbraio 2015 il Lavoro 5 febbraio 2015 il Lavoro Sindacato Frontalieri

D al 1° gennaio 2015 scatterà il rincaro delle aliquote delle imposte alla fonte pagate dai lavoratori frontalieri. Ciò

è dovuto al provvedimento approvato dal Gran Consiglio nel novembre scorso, che ha elevato al 100% il moltiplicatore comunale, ovvero una delle tre componenti che costituiscono l’impo-sta alla fonte versata dal lavoratore.

Il provvedimento si applica unicamente ai frontalieri che al momento della richiesta del permesso G hanno optato per un permes-so con rientro giornaliero. Coloro che invece hanno optato per il permesso G con rientro settimanale non subiranno rincari (così come i permessi B ed L).

A causa di questa distinzione l’Ufficio delle imposte alla fonte ha dovuto raddoppiare il nu-mero di tabelle in cui suddividere i vari fronta-lieri: le prime contengono le aliquote rialzate, le seconde mantengono invece i valori del 2014.

Affinché un figlio si possa considerare a carico, è necessario che esso conviva fisi-camente nella stessa abitazione del genitore frontaliere.

A.P.

Imposte alla fonte

Le nuove tabelle

Titolari di permesso G oppure cittadini svizzeri residenti all’estero che rientrano

giornalmente al proprio domicilio

Attività principale

Attività accessoria* D

Nubile, Celibe, Divorziata/o,

Separata/o legalmen-te o di fatto, Vedova/o

Coniugata/o

Figli?**

Il coniuge lavora, percepisce indennità sostitutive, rendite

e/o pensioni?

Come attività accessoria

(secondo Tabella D-10%)in Svizzera?*

All’estero?Come attivi-tà principale in Svizzera?

BHA

Contribuente fron-taliere fiscale?***

Attività del coniuge svolta in Svizzera?

CIl coniuge risiede

in un comune della fascia di confine?***

F

NO SISI NO

NO SI

SI NO

SI

NO

Titolari di permesso B, L, G oppure cittadini svizzeri residenti all’estero con rientro

settimanale

Attività principale

Attività accessoria* D

Nubile, Celibe, Divorziata/o,

Separata/o legalmen-te o di fatto, Vedova/o

Coniugata/o

Figli?**

Il coniuge lavora, percepisce indennità sostitutive, rendite

e/o pensioni?

Come attività accessoria

(secondo Tabella D-10%)in Svizzera?*

SUR

T

NO SISI NO

Come attivi-tà principale

*attività con grado di occupazione inferiore al 50% e prestazione mensile lorda inferiore o uguale a Chf 2’000.-: aliquota del 10%.

** per ogni figlio minorenne, a tirocinio o agli studi (fino al 28esimo anno di età) che vive nella stessa economia domestica ed al cui sostentamento il contribuente provvede. In caso di convivenza un solo genitore può dedurre il figlio.

*** Persone titolari di permesso G oppure cittadini svizzeri domi-ciliati in un Comune italiano in virtù dell’Accordo tra la Svizzera e l’Italia relativo all’imposizione dei lavoratori frontalieri concluso il 3 ottobre 1974.

I diagrammi che illustrano quale tabella applicare per ciascun caso e le tabelle delle aliquote sono pubblicati e consultabili sul sito ufficiale del Canton Ticino:http://www4.ti.ch/dfe/dc/dichiarazione/aliquote/

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8 95 febbraio 2015 il Lavoro 5 febbraio 2015 il Lavoro Sindacato Attualità

ANDREA PUGLIA*

I l disegno di legge per la riforma del mer-cato del lavoro (Jobs Act) produrrà im-portanti effetti che riguardano l’indennità

di disoccupazione prevista per i lavoratori resi-denti in Italia, ivi compresi i frontalieri. A partire dal 1. maggio 2015, i lavoratori dipendenti che si ritroveranno in disoccupazione avranno in-fatti diritto alla NASPI, ovvero la nuova inden-nità di disoccupazione. Le differenze rispetto al passato sono davvero molte.

Scompare anzitutto ogni riferimento all’età anagrafica. Mentre infatti le precedenti inden-nità di disoccupazione prevedevano tratta-menti differenziati a seconda dell’età del lavo-ratore, la NASPI avrà per tutti una durata pari alla metà del numero di settimane di lavoro che si sono esercitate negli ultimi quattro anni per una durata massima di 24 mesi (quindi due anni pieni!).

I requisiti per poterne fare richiesta sono davvero minimi: basterà infatti poter far vale-re almeno 13 settimane di lavoro negli ultimi quattro anni, nonché contemporaneamente al-meno 18 giorni di lavoro nell’ultimo anno.

Cambiano anche gli importi. Se in prece-denza era previsto un tetto massimo di soli 1’100 € lordi circa, con la NASPI il valore mas-simale viene innalzato fino a 1’300 € lordi. Inol-tre dal quinto mese in avanti si avrà una decur-tazione del 3% per ogni mese (a differenza del

precedente 15%).Contemporaneamente alla NASPI sarà intro-

dotta anche l’ASDI, ovvero un’indennità ulte-riore per i lavoratori vicini all’età pensionistica ma che mantengono ancora dei figli minoren-ni. Questi soggetti potranno godere di ulteriori 6 mesi di indennità, a patto di partecipare ad un’opera di riqualifica stabilita dallo Stato. I requisiti esatti dell’ASDI non sono ancora noti ma il Governo è vincolato a definirli entro sei mesi.

Potranno godere della NASPI e dell’ASDI unicamente coloro che si troveranno in di-soccupazione a partire dal 1. di maggio di quest’anno.

A coloro che invece entreranno in disoc-cupazione fino al 30 aprile verrà erogata la precedente indennità di disoccupazione (ov-vero l’ASPI), seppure anch’essa leggermente potenziata rispetto ai parametri del 2014. In particolare l’ASPI prevede 10 mesi di inden-nità per i lavoratori inferiori ai 50 anni, quindi 12 mensilità per i lavoratori compresi tra i 50 e i 54 anni, infine 16 mensilità per i lavoratori con almeno 55 anni. L’importo massimo sarà di 1’165 € lordi (decurtazione del 15% dopo il sesto mese).

Eppure permane ancora una riserva. Per il varo definitivo della norma è infatti richiesta la «bollinatura» della Ragioneria di Stato in merito alla copertura finanziaria. Sembra che questo avverrà in tempi brevi ma nessuno ad oggi lo

può garantire con la massima certezza.Salvo dunque clamorose smentite, il sinda-

cato esprime soddisfazione per quanto propo-sto nella legge. Non c’è dubbio che la NASPI rappresenti un passo avanti grazie soprattutto al prolungamento della durata dell’indennità, oltreché all’innalzamento del tetto massimale. Grazie a questa manovra si è sanato in parte il danno causato dalla cancellazione della legge 147/97 che in passato garantiva al frontalie-re disoccupato un anno di disoccupazione al 50% del salario senza alcun tetto massimale. Se infatti la NASPI introduce il tetto di 1’300 €, dall’altra raddoppia potenzialmente i termini di durata, generando quindi un indotto finanziario importante. Ciò non toglie che l’INPS deve an-cora spiegazioni a tutti i frontalieri che si chie-dono dove sia finito il tesoretto da 200 milioni che finanziava la legge 147/97 (un fondo che, ricordiamo, venne formato con i contributi di disoccupazione pagati dai frontalieri in Svizze-ra e da questa ristornati all’Italia). Non sappia-mo se la domanda avrà mai una risposta; quel che è certo è che noi non smetteremo mai di domandare.

A breve l’Ufficio frontalieri OCST produrrà uno schema sintetico della nuova normativa. I nostri uffici restano fin da ora a disposizione degli associati per ogni ulteriore informazione.

* Responsabile Ufficio frontalieri OCST

Disoccupazione frontalieri

Arriva la «NASPI»: indennità potenziata fino a 24 mesi!

I l nostro sindacato, attento ai probemi educativi e alle necessità delle famiglie propone anche quest’anno due turni di

vacanza da trascorrere nella casa montana a Sonogno.

1° turno dal 4 al 17 luglio2° turno dal 19 al 1° agosto

In questo bel villaggio di montagna, tra il verde dei boschi e in un contesto naturale incantevole si trova la casa di vacanza S. Angelo.

Alloggi confortevoli e funzionali, camere a 6

letti e camere doppie, moderna cu-cina, locali per attività diverse, una grande sala multiuso dove vengono organizzate feste e spettacoli inerenti il tema conduttore del relativo turno. Passeggiate nella natura, giochi indi-viduali, giochi di società, divertimen-to, relax, lettura, sport, una scelta di attività ampia e diversificata in base alle esigen-ze e all’età degli ospiti.

Oltre ai giochi e alle gare sportive sono nu-merose le attività proposte, lavoretti manuali all’insegna della creatività e della fantasia, balli, canti, recite, organizzazione di spettacoli, gite culturali sul territorio che permettono di cono-scere usi e costumi di una valle fortemente at-trattiva anche dal punto di vista delle tradizioni.

La vita di colonia permette ai partecipanti di sapersi gestire in parte autonomamente, i ra-gazzi imparano a conquistare parte della pro-pria indipendenza, gestiscono alcuni momenti del proprio tempo, prendono piccole decisioni di ordine pratico, sotto la supervisione dei mo-nitori, (scelgono cosa indossare, preparano lo zaino per la gita, e altre piccole cose) imparan-

do così ad aumentare la propria autonomia, conquistando la propria indipendenza e speri-mentando spazi di libertà fondamentali per lo sviluppo della personalità.

Altro aspetto importante della vacanza in colo-nia è la condivisione degli spazi e delle attività, si impara a essere meno egoisti e più solidali.

I nostri collaboratori e le nostre collaboratrici saranno lieti di accogliere i ragazzi che voglio-no trascorrere un periodo di vacanza all’inse-gna del divertimento e dell’amicizia.

Centri di vacanza Leone XIII

Sonogno, aperte le iscrizioni

Info:Paola MauriAssociazione Centri di Vacanza Leone XIIIvia Balestra 19, Lugano-tel. 091 921 15 51

Ricerca di personaleLa direzione dell’Associazione Centri di Vacanza Leone XIII è alla ricerca di personale: didattico (età minima 18 anni) e ausiliario (età minima 16 anni) cuocoper la colonia estiva di Sonogno, con bambini dai 6 ai 12 anni.

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10 115 febbraio 2015 il Lavoro 5 febbraio 2015 il Lavoro

Via S. Balestra 196901 LuganoTel. 091 921 26 00Fax 091 921 26 66

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« S econdo stime recenti, un gio-vane americano con un livel-lo di istruzione modesto si

aspetta di cambiare lavoro almeno 11 volte nel corso della propria vita lavorativa, e tali ritmo e frequenza sono quasi certamente de-stinati a crescere ulteriormente prima che la vita lavorativa dell’attuale generazione sia ter-minata. «Flessibilità» è la parola d’ordine del giorno, e quando viene applicata al mercato del lavoro essa preconizza la fine del «lavoro così come lo intendiamo» e annuncia invece l’avvento del lavoro con contratti a termine o senza contratto, posizioni prive di qualsia-si sicurezza, ma con la clausola del «fino a ulteriori comunicazioni». La vita lavorativa è satura di incertezza». (Modernità liquida, Z.

Bauman).Prendiamo spunto, in questo appuntamen-

to della nostra rubrica, da uno dei più noti e influenti pensatori al mondo, e da una delle sue opere, che già nel titolo rappresenta così bene la realtà dell’epoca moderna.

Di fronte a questa rappresentazione, che ritroviamo descritta fedelmente, purtroppo, nelle storie di vita che accogliamo nel Proget-to Mosaico, ci può prendere lo sconforto, se non anche la paura. Facciamo ricorso, allora, a ciò che nessuna moderna liquidità può to-glierci o sminuire: le nostre competenze.

Oltre alla canonica definizione dei tre saperi (Sapere, Saper fare e Saper essere) ricordia-mo e sottolineiamo per importanza il «Saper-diventare: vale a dire la capacità di cambiare,

di adattarsi, di anticipare o di proiettarsi nel futuro, facoltà essenziale per la messa in ope-ra di un progetto» (G. Le Boterf).

Grazie a questa capacità, aumentiamo le possibilità di realizzare il nostro progetto pro-fessionale, poiché non potendo agire sulle condizioni esterne, in primo luogo possiamo e dobbiamo partire da noi stessi.

PROGETTO MOSAICO

Saper diventare

Info e commentiTeam Progetto Mosaico:Marina Bernardo Ciddio [email protected] Pigò [email protected] Cicale [email protected]. 091 921 26 00

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10 115 febbraio 2015 il Lavoro 5 febbraio 2015 il Lavoro

Testimonianza

La zuppa complicata

Sindacato Formazione

«Oltre a essere un processo che porta a com-piere un viaggio nel tempo, il bilancio è anche un ponte tra passato e futuro sul quale cam-miniamo con uno sguardo diverso sulla nostra vita e su noi stessi, sulle nostre esperienze, un ponte tra la sfera personale e quella profes-sionale, ma anche un ponte tra sè e il mondo esterno, tra la nostra realtà e quella del mondo esterno». (EFFE, Dalla biografia al progetto).

Una signora utente del progetto Mosai-co, dopo aver svolto e vissuto il proprio bilancio, ci ha reso partecipi di questa sua testimonianza, ricca e intensa, che va a confermare la fondatezza del no-stro riferimento metodologico, che ci ha gratificato per il lavoro svolto e con-fermato nella bontà di quanto propo-niamo.

PELAGI MARIA GABRIELLA

S eguendo il percorso del Progetto Mosaico mi sono riaffiorati alla mente episodi vissuti che in un certo senso

avevo accantonato, oggi voglio raccontarne appunto uno.

Mi trovavo a lavorare in Engadina a Scuol presso l’hotel Bellaval, correva l’anno 1997, era in pieno inverno, una giornata stupenda, l’hotel è situato esattamente sotto le piste sci-istiche. Per fare il servizio di mezzogiorno di solito eravamo in due, ma quel giorno la col-lega si ammalò. Così il mio datore di lavoro, il caro signor Schoch, avvisandomi del fatto mi disse: «oggi sarai da sola ma sicuramente con una giornata così bella a mezzogiorno ci sarà poco lavoro, pensi di farcela?». Io risposi: «sì non si preoccupi, al massimo visto che lei è qui chiederò il suo aiuto».

Caso ha voluto che il ristorante si riempisse. Arriva una signora anziana e appena entrata, ancora sull`uscio della porta mi dice: «Voglio una zuppa». Io la saluto e le indico il tavolo dove accomodarsi, ovviamente un tavolo da due visto che lei era sola, ma lei si siede in quello da quattro, a quel punto le chiedo se fosse sola e lei mi risponde d`impatto: «Sì lo sono ma voglio questo tavolo e vedo che non è riservato per cui mi siedo qui». Capii subito che era una persona complicata e li scattò in me il desiderio di piacerle e fare in modo che quando se ne andasse fosse più gentile. Acco-modatasi quindi nel posto che aveva scelto le elencai le tre zuppe che avevamo sulla carta, il minestrone, il brodo con l’uovo e la zuppa d’orzo. Lei infastidita mi chiese la carta e io, nel frattempo per portarmi avanti con il lavoro, tolsi i tre set del tavolo che erano in più e le chiesi se voleva bere qualcosa, lei mi rispo-se con aria superiore: «ma secondo lei pren-do una zuppa e bevo? Semmai dopo!» io mi scusai dicendole: «le chiedo perdono non ci ho pensato». Vidi che mi guardava dritta negli

occhi come se volesse lanciarmi una sfida, ma ancora non capivo. Porto alla signora la carta e mi giro per prendere la comanda al tavolo a fianco, ad un tratto sento la signora che mi sfi-la la polo dai pantaloni, tirandola, per cercare la mia attenzione, voleva ordinare. La nostra divisa era composta da una polo bianca con il nome del ristorante in alto sulla destra e a sini-stra avevamo la targhetta con il nostro nome, pantalone nero e grembiulino rosso.

Al che mi giro e col sorriso le faccio nota-re il mio nome sulla targhetta, mi presento e le dico: «sono Gabriella, ma se proprio il mio nome non le piace può semplicemente chia-marmi cameriera, sarò da lei appena termino la comanda dei signori».

Lei sempre con l’aria di sfida, mi ordina una zuppa con l’uovo, non curandosi di quello che le avevo appena detto. Sorrido e le rispondo: «volentieri signora» .

Mi giro verso gli altri clienti e termino di pren-dere la loro comanda, faccio per andare verso la cassa per eseguire le ordinazioni. Quando sono a metà sala la signora mi urla dicendomi: «cameriera, non mi ha chiesto cosa desidero bere».

Mi volto e andando verso il suo tavolo le dico: «sono mortificata mi dica pure, cosa deside-ra bere?» Lei cattiva mi risponde «secondo lei con una zuppa cosa bevo? Un tè». A quel pun-to le rispondo: «ovvio signora, le porto l’acqua e la cassettina con le varie bustine del tè così può scegliere».

Proseguo, le porto l’acqua per il tè e la cas-settina come le avevo detto e lei mentre faccio per aprirla mi chiede di elencarle le varie busti-ne che avrebbe trovato nella scatola. Alzo gli occhi verso il titolare e vedo il signor Schoch che mi guarda sbalordito, fra me e lui c’era una grande intesa, ci capivamo con un semplice sguardo, lo riassicuro e cortesemente elenco alla signora i vari tè, alla fine sceglie il tè di ver-bena, apro la cassettina estraggo la bustina e mentre sto per chiuderla mi dice «lasci pure qui la cassetta, voglio vedere se ne ha dimen-ticato qualcuna», la guardo e le rispondo: «volentieri signora e semmai così fosse non esiti a farmelo notare, accetto vo-lentieri le critiche» e la guardai intensamente negli occhi, ma al contrario suo, io accompa-gnavo sempre tutto con il sor-riso. Vedevo con piacere che cominciavo a spiazzarla.

Arrivo da lei con la sua zuppa e non mi dà nemmeno il tempo di appoggiare il piatto sul tavo-lo che esclama «Questa zuppa è fredda!» io le chiedo per l’en-nesima volta scusa prenden-domi la colpa dicendo che for-se mi ero persa in chiacchiere in sala mentre il cuoco l’aveva già impiattata. Ci guardavamo

sempre dritte negli occhi, ovviamente non era vero che la zuppa fosse fredda, lo sapevamo entrambe, ma io volevo farle notare che cer-cavo di soddisfare le sue assurde richieste ad ogni modo.

Torno in cucina con la zuppa, appena mi vede lo chef mi urla addosso e continua a far-lo ancora di più quando gli do la spiegazione, facendomi notare cosa che io già sapevo che il brodo veniva fatto fresco tutte le mattine e ri-maneva sulla stufa tutto il giorno. A quel punto chiedo il permesso allo chef di lasciarmi fare in quanto la signora era complicata e io volevo soddisfarla comunque. Lui mi dà l’ok e io pro-seguo mettendo la zuppiera nel micro onde, con dell’acqua la faccio scaldare, prendo a parte un po’ di brodo in un pentolino e lo porto al massimo di ebollizione, estraggo la zuppie-ra e servo il tutto. Logicamente appena rompo l’uovo all`interno della zuppa si cuoce all’istan-te. Arrivo al tavolo della signora, faccio per ser-virla, lei guarda il piatto e mi dice «Mi scusi ma è bollente» e io le chiedo del tempo, vado al bar, prendo il cestello del ghiaccio, ritorno da lei e le chiedo «quanto ne desidera uno o due cubetti», a quel punto lei sorride, vedo il signor Schoch che era pronto a intervenire e io ero soddisfatta: ero riuscita a cambiare l’espres-sione sul viso di quella signora.

Si alza dal tavolo, mi stende la mano e si pre-senta, dicendomi che era del controllo del ser-vizio dei ristoranti, non potevo mai immagina-re, mi ha fatto i complimenti per la mia infinita pazienza, io ero al settimo cielo ma la gioia più grande è stata che, nonostante fossi da sola in servizio e con lei che mi tratteneva facendomi perdere tempo, sono riuscita a lavorare senza trascurare niente.

È stata una bella esperienza anche se am-metto un po’ faticosa, ma questo ha fortificato la mia personalità e dopo tutto sono grata a questa strana e misteriosa signora!

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12 135 febbraio 2015 il Lavoro 5 febbraio 2015 il Lavoro Lavoro Opportunità

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Per le posizioni seguenti curriculum a: [email protected]

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X geometra-tecnico commerciale per azienda del Mendrisiotto. Richiesta esperienza in posizione analoga in aziende strutturate. Età 27-35 anni. Indi-

spensabile ottima conoscenza lingua inglese e AU-TOCAD 2D, conoscenza AUTOCAD 3D è un plus.

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Per le posizioni seguenti curriculum a: [email protected] X ingegnere meccanico/R&D/project mana-

gement per industria nella progettazione e costru-zione stampi e automazioni. Requisiti: laurea spe-cialistica in ingegneria meccanica; almeno 5-8 anni di esperienza pregressa settore analogo; predispo-sizione al contatto con la clientela, ottima conoscen-za inglese. Età ideale 35-45 anni.

X venditore/trice tecnico/commerciale per Azienda Svizzera settore Elettromeccanico. Ri-chiesto buon uso mezzi informatici e program-mi Microsoft Office; attitudine al lavoro indipen-dente e in team; buona-ottima conoscenza D e schwyzerdütsch; preferenziale conoscenza F e Ingl.; età ideale 30-40 anni.

X sviluppatore CoDeSys per Industria settore automazione industriale nel Mendrisiotto. Requisiti: formazione universitaria in ingegneria informatica; almeno 4-5 anni di esperienza nel settore; svilup-po di applicazioni Motion Control (movimentazione assi, interpolazione, motori, azionamenti e inverter); esperienza campo motion su assi cartesiani; buo-ne conoscenze programmazione (Pascal, C); buo-ne conoscenze linguaggio CoDeSys e PLC (IEC 61131-3); gradita conoscenza tecnologia Beck off; indispensabile buona conoscenza inglese; età idea-

le 30-45 anni.

Per le posizioni seguenti curriculum a: [email protected]

X manutentore meccanico società nel Mendri-siotto. Requisiti: lettura e interpretazione disegni meccanici, schemi pneumatici ed oleodinamici; esperienza tecnica e operativa manutenzione mec-canica, pneumatica, oleodinamica di macchinari produttivi ad alta tecnologia; esperienza su presse elettro-idrauliche; 35 - 40 anni.

X un/una buyer, nel Locarnese. Richiesta for-mazione commerciale (AFC o similare) pluriennale esperienza, buona conoscenza tedesco e inglese.

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X sales account executive per azienda DOS Group, reparto marketing & sales. Persona giova-ne, dinamica, commerciale con estrazione tecnica mondo Information Technology, esperienza, lingue parlate e scritte: I, e almeno due tra F, D e Ingl.; esperienza settore IT, software o web; conoscenza tecnologia (smart device, app, Internet, ecc.); dispo-nibilità a viaggiare; ev. pacchetto clienti.

Bandi comparsi sul Foglio UfficialeFoglio Ufficiale N. 6 del 23 febbraio

X funzionario/a amm. (50%)Municipio Tenero-Contra. CH o domic., dipl. federale imp. commercio o equivalente, buona conoscenza seconda lingua nazionale, D conoscenza base. Scadenza: 20.2.

X apprendista impiegato/a di commercio Mu-nicipio Cadenazzo. Formulario: www.cadenazzo.ch Scadenza: 20 febbraio, ore 16.

X 2 apprendisti impiegati/e di commercio; ap-prendista impiegato/a di commercio per stage di lunga durata. Cancelleria comunale, casella po-stale 1066, 6512 Giubiasco. www.giubiasco.ch

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12 135 febbraio 2015 il Lavoro 5 febbraio 2015 il Lavoro Attualità

NADIA GHISOLFI

È stato annunciato oggi (30.01.2015) l’avvio del programma di screening

mammografico generalizzato in Ti-cino con il mese di febbraio 2015. L’iter che ha portato a questo pro-gramma ha inizio nel 2006, grazie ad una mozione di Marina Carob-bio, che ne chiedeva l’istituzione. Per dar seguito alla mozione, il Di-partimento della sanità e della so-cialità aveva elaborato un opuscolo informativo ed incaricato un gruppo di esperti di dare le indicazioni indispensabili per esaminare l’introduzione di un programma di screening cantonale. Nel 2009 la questio-ne era però ancora in sospeso, avevo perciò sottoposto un'interpellanza, chiedendo quan-to ancora avremmo dovuto aspettare per l'im-plementazione di questo programma. Un anno dopo l'allora Consigliera di Stato rispondeva informando che il Governo aveva aderito, il 16 marzo 2010, ai contenuti del rapporto elabo-rato dal gruppo di esperti nel luglio del 2008, il quale si era espresso in termini favorevoli circa la realizzazione di un programma di screening per la diagnosi precoce del tumore al seno, e che questo programma era «in fase di concre-tizzazione». La notizia aveva suscitato reazioni

positive in molti ambiti, tanto che nella popola-zione c’era ormai la convinzione che «fosse cosa fatta». Invece…

Il 12 marzo del 2012 ho posto un’ulteriore interrogazione nella qua-le chiedevo nuovi lumi, giacché del programma non si vedeva nemmeno l’ombra. A questa interrogazione se ne è aggiunta un’altra di Milena Ga-robbio il 24 ottobre del 2012. Nell’a-prile del 2013, con le ultime due in-terrogazioni ancora inevase e a ben 7 anni di distanza dalla mozione originale, avevo inoltrato una nuova

mozione nella quale chiedevo di introdurre il programma entro la fine del 2013.

Il 2 luglio il Consiglio di Stato ha annuncia-to finalmente - ed è il caso di dirlo - lo scree-ning mammografico, approvando i rapporti del gruppo di lavoro istituito a suo tempo (nuova-mente, visto che erano già stati approvati nel 2010). Ed ora, finalmente possiamo dire che il programma prende avvio!

Il programma mira alla diagnosi precoce del tumore al seno per le donne dai 50 ai 69 anni di età. Questo sarà possibile grazie ad un esame biennale di qualità secondo le linee guide europee (European guidelines for quali-ty assurance in breast cancer screening and diagnosis). I costi della mammografia saranno coperti dall’assicurazione obbligatoria delle

cure medico-sanitarie (LAMal). La LAMal, in-fatti, rimborsa alle donne d'età superiore ai 50 anni i costi delle mammografie di screening se effettuate nell’ambito di programmi cantonali riconosciuti. Senza un programma cantonale invece - come avviene attualmente - la LAMal rimborsa solamente le mammografie diagno-stiche prescritte, caso per caso, in presenza di una familiarità accertata (sino a un esame preventivo l’anno) oppure in caso di sospetta patologia. La quota parte del 10% del costo totale dell’esame, teoricamente a carico della donna, sarà presa a carico dal Cantone. L’e-same sarà quindi accessibile a tutte le donne, indipendente dalla loro condizione socio-eco-nomica. Il cancro del seno è ancora il primo tumore per mortalità nella donna. Una donna su dieci sviluppa un cancro del seno nel corso della sua vita e l'esame radiologico del seno resta il metodo diagnostico principale per ri-conoscere precocemente un cancro del seno. I raggi X mostrano l’interno della mammella, visualizzando anche i noduli troppo piccoli per essere palpati nell’autoesame (e circa il 75% dei tumori individuati mediante screening mammografico non sono palpabili!). È quindi evidente che più la diagnosi è precoce, più il trattamento è semplice e la sopravvivenza pro-babile. Non posso quindi che esprimere soddi-sfazione per l’avvio del programma.

Screening mammografico generalizzato

Finalmente in dirittura d’arrivo!

FABRIZIO VAGHI*

A me basta un caffè. Quante volte mi capita di sentire questa frase, segui-ta da: la colazione? La faccio solo in

vacanza!Oggi cercheremo di capire insieme quale

ruolo nutrizionale dare al momento del risve-glio. Molte persone si alzano all’ultimo mo-mento e altre pensano addirittura di dimagrire saltando questo importante pasto. Sarà vera-mente così?

È ormai risaputo da decenni che la prima co-lazione svolge un ruolo centrale nella nostra salute, al pari o forse più degli altri pasti.

Inoltre al mattino, vicino al risveglio, consu-mare un pasto significa attivare delle sostanze ormonali capaci di garantire un corretto me-tabolismo al nostro organismo, mentre saltar-lo significa innescare una sostanza chiamata cortisolo, detto anche ormone dello stress, il quale provocherà una lunga serie di effetti ne-gativi per la salute, in quanto molteplici mec-canismi perdono il loro delicato equilibrio.

Dedicare del tempo alla prima colazione cambia così tanto… e sono necessari soltanto 10 minuti del nostro tempo, mica ore.

Compresa l’importanza di questo momen-to, va però detto che la cultura alle nostre latitudini è orientata, diversamente dal nord dell’Europa, verso una struttura di colazione piuttosto rapida, nel pieno stile cappuccio e cornetto oppure caffè-latte, pane e marmella-ta. Cerchiamo di capire quali dovrebbero es-sere effettivamente gli alimenti da introdurre in un pasto che, oltretutto, arriva dopo un lungo digiuno notturno.

Abbiamo, infatti, già visto due settimane fa l’importanza di iniziare la giornata con dell’ac-qua, che potrebbe contenere anche dell’otti-mo succo di limone fresco. La colazione ha poi bisogno di due ingredienti: una fonte di carboi-drati ed una di proteine.

I carboidrati rappresentano la fonte energe-tica preferita dal nostro organismo, ma per avere energia nel lungo tempo e non solo per qualche decina di minuti (oltre che tante micro-sostanze fondamentali ed indispensabili per il corpo) devono essere integrali. Semplicissimi esempi sono rappresentati da pane, cereali o fette, tutti rigorosamente integrali.

Essi vanno equilibrati con una fonte di pro-teine, che sarà utile nel mantenere un buon senso di sazietà ed allontanare la produzione

del sopra citato cortisolo. La fonte di proteine, fondamentale anche per il corretto funziona-mento del nostro sistema immunitario, con-sentirà di definire se la colazione sarà dolce (ad esempio, abbinando al carboidrato, del lat-te parzialmente scremato con fiocchi di soia, oppure utilizzando dei biscotti proteici a base di soia) oppure salata (scegliendo un prodotto ed uno soltanto a scelta tra prosciutto, carne secca, uova, formaggio).

E se al momento non faccio colazione? Non è certamente pensabile di partire in quarta, altrimenti il rischio è quello di farla per pochi giorni, ripiombando poi nel nulla. Ma a noi in-teressano le abitudini nel medio-lungo perio-do, pertanto una buona idea potrebbe essere quella di consumare a casa un bel bicchiere d’acqua e un frutto, per poi completare la co-lazione in una pausa del lavoro, abbinando correttamente un carboidrato e una proteina.

Se impariamo a strutturare la colazione ade-guatamente, sarà più facile farla fare anche ai nostri figli. Non pretendiamo da loro ciò che non facciamo noi!

*Cardiocentro Ticino

Lavoro & salute

Iniziare al meglio la giornata

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14 155 febbraio 2015 il Lavoro 5 febbraio 2015 il Lavoro Sindacato Interprofessionale

Commissione nazionale Migranti del Syna

Prima riunione dell’anno 2015FRANCESCO COSENTINO*

A ccolti in Olten nel segretariato cen-trale del Syna, da inusuali e piacevoli fiocchi di neve, si è riunita per la pri-

ma volta di quest’anno 2015, la commissione nazionale migranti del sindacato Syna. Una commissione presente al completo, motiva-ta e carica d’energia per affrontare le sfide di questo nuovo anno.

Gli obiettivi che si prefigge la Commissione, com’è noto, sono i seguenti: stimolare l’interesse dei lavoratori immi-

grati nei confronti del movimento sindacale svizzero e delle strutture socio-economiche di questo Paese. promuovere l’integrazione sociale e pro-

fessionale dei soci iscritti al Syna, così come la collaborazione con i lavoratori e le lavoratrici svizzeri. diffondere l’informazione e la formazione

in materia di diritto e legislazione del lavoro, nonché di assicurazioni sociali. promuovere le attività di formazione sinda-

cale e la partecipazione democratica dei soci stranieri alla vita del sindacato. promuovere la formazione e il perfeziona-

mento professionali dei lavoratori e delle lavo-ratrici immigrati con il sostegno delle strutture sindacali e partenariali, ricorrendo anche alla collaborazione di enti, organismi e istituzioni operanti in Svizzera. rappresentare gli interessi dei lavoratori e

delle lavoratrici nel campo delle politiche can-tonali e confederali in ambito sociale, scolasti-co ed economico, anche mediante la parteci-

pazione attiva ai processi di con-sultazione.

Nuovi delegati in commissione

Per assolvere questo mandato e, fatto il punto della situazione per ricominciare con più slancio ed energia, tutti i delegati sono stati svincolati dal mandato con la possibilità di potersi ricandi-dare per la pros-sima conferenza nazionale del 21 febbraio 2015, che rieleggerà il nuovo comitato.

Potenziamento della dirigenza Un’altra novità finalmente positiva (che ha

allietato tutti i presenti, dopo le richieste an-date a vuoto negli ultimi quattro anni), è quella del rinforzo del personale che si dedicherà al lavoro con i migranti per un 60-80%. Questo rinforzo potenzierà le risorse umane a servi-zio della commissione nazionale migranti che, com’è noto, rappresenta circa il 40% dei soci del sindacato Syna.

Corsi di formazione e aggiornamentoGrande attenzione è stata data anche alla

preparazione dei corsi di formazione e aggior-

namento per tutti i soci di lingua latina, visi-tabili sul sito Web: http://formation-arc.ch/, (in corso di attualizzazione continua), cui riman-diamo i nostri lettori per le iscrizioni. A partire dai corsi di tedesco, passando per i corsi di formazione professionale (in collaborazione con l’ENAIP) e approfondendo tematiche utili sia per il mondo del lavoro come per la vita so-ciale, offerto dal corso «Gestione non violenta dei conflitti». Questo «pacchetto formativo» è offerto ai soci del Syna gratuitamente, perché il nostro sindacato ha cura per i propri soci e in particolare anche per i soci di lingua straniera.

Buoni presupposti d’inizio d’anno dunque per la commissione, con l’augurio che tutto si svolga al meglio e si possa ricominciare a lavo-rare efficacemente.

*segretario regionale Rapperswil

Syna reagisce con preoccupazione all’annuncio di RUAG Suisse SA della chiusura di tre siti in Svizzera tedesca e della delocalizzazione di 160 impieghi in altre regioni.

MATHIAS REGOTZ*

N uovamente Syna non è stata infor-mata da RUAG, che il 29 gennaio ha comunicato il piano di riorganiz-

zazione. Come nel caso dell’annuncio di sop-pressione di 15-20 impieghi nella Divisione Ae-rostrutture a Emmen, RUAG non ha giudicato necessario coinvolgere i partner sociali.

Syna condanna fermamente questo compor-tamento.

Rischio di perdita di impieghiA prima vista, la delocalizzazione annunciata

di 160 impieghi nelle regioni di Thun e Zurigo, che avverrà teoricamente senza perdita di po-sti di lavoro, non pone problemi. Osservando più da vicino, si intravede tuttavia un possibile rischio di perdita di impieghi. Infatti, non tutti i lavoratori di RUAG possono allungare il tragit-to casa-lavoro di due ore o più: questo fatto può condurre al licenziamento in caso di rifiu-to. Questi licenziamenti non vengono tuttavia considerati nel caso si tratti di determinare se siano licenziamenti collettivi e dunque che de-vono coinvolgere i partner sociali. Così RUAG evita nuovamente delle negoziazioni sul piano sociale, tramite le quali le conseguenze per i lavoratori potrebbero essere attenuate.

Con dei licenziamenti «a tappe» dei collabo-

ratori, diluiti su un lungo las-so di tempo, RUAG tenta di realizzare una riduzione dei posti di lavoro senza doversi fare carico di responsabi l i -tà sociali. Ciò non è assolu-tamente ac-cettabile per un’azienda ap-partenente alla Confederazione!

*direttore settore industria

RUAG Suisse SA

Informazione nuovamente tardiva, persistono dei dubbi

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14 155 febbraio 2015 il Lavoro 5 febbraio 2015 il Lavoro Sindacato Interprofessionale

Economia e lavoro

Indennità di lavoro ridotto, un primo passo

Il 27 gennaio il Consigliere Federale Johann Schneider-Amman autorizza gli organi competenti ad accettare il «Franco forte» come motivo per accor-dare le indennità di lavoro ridotto. Syna accoglie positivamente questa deci-sione, che contribuirà certamente a salvare degli impieghi. Ciò non diminu-isce comunque le responsabilità della Banca Nazionale Svizzera, dei partner sociali e della sfera politica.

ARNO KERST*

S yna aveva chiesto immediatamente di utilizzare le indennità di lavoro ri-dotto al fine di evitare dei licenzia-

menti. L’ultima crisi economica ha dimo-strato chiaramente che questo strumento può salvare numerosi posti di lavoro. A seconda dell’evoluzione e della durata del «Franco forte», potrebbe rivelarsi in-dispensabile prolungare la durata massi-ma delle indennità di lavoro ridotto.

Occorrono altre misureLa BNS, i partner sociali e la sfera politi-

ca devono tuttavia proseguire i loro sforzi affinché la forza del Franco non cancelli degli impieghi. Syna rifiuta risolutamente tutte le misure unilaterali sulle spalle dei lavoratori.

*presidente

La lista delle rivendicazione di Syna la potete trovare in francese e in tedesco al seguente indirizzo: http://www.syna.ch/index.

php/fr/communiques-de-presse fr/communi-ques-de-presse

ARNO KERST

L avorare fino allo sfinimento: è ciò che ha fatto Cornelia Boesch, colpita da un malore domenica 25 gennaio du-

rante l’edizione principale del telegiornale della SF. L’edizione non ha potuto essere portata a termine, ma questo non è il punto chiave. Ciò di cui bisogna tener conto e che più colpisce, è che la presentatrice ha lavorato pur essendo ammalata: purtroppo non è un’eccezione.

Cornelia Boesch, una delle quattro persone che presentano l’edizione principale del tele-giornale della televisione svizzero tedesca, ha lavorato domenica malgrado avesse la febbre. Lavorare nonostante si è malati significa fare del «presenzialismo», un’attitudine diffusa. La cause sono diverse: può essere dovuto alla volontà di mostrarsi come un «combattente»

oppure per la paura di perde-re l’impiego. Due attitudini che celano sovente un rischio di burnout.

Su mandato della SECO, L’Alta scuola specializzata del-la Svizzera Nord-Occidentale (FHNW) ha dimostrato in uno studio rappresentativo che le presenze sul posto di lavoro da ammalati sono molto diffuse e che rappresentano un proble-ma serio. Più della metà dei lavoratori inter-vistati hanno dichiarato di aver lavorato pur essendo ammalati. Il rischio è particolarmente elevato per il personale impiegato a orari fles-sibili e che non registra le ore di lavoro. Che si tratti di quadri o di subalterni, le cifre mostra-no bene il fenomeno del lavorare pur essendo ammalati (55,6% dei quadri e 53,1% gli altri).

Controllare il tempo di lavoro protegge la salute

Lo studio ha anche dimostra-to che il «controllo» del tempo di lavoro esercita una funzione regolatrice. Lo stesso studio conclude: «l’abbandono del registrare le ore di lavoro è ac-compagnato da un aumento

del tempo di lavoro effettivo fornito e da una compensazione inesistente o inadeguata di questo sforzo supplementare. In questo con-testo, è particolarmente preoccupante il fe-nomeno citato sopra, molto pronunciato tra il personale che non deve registrare il proprio tempo di lavoro». Syna, sindacato interprofes-sionale, si è prefissato l’obiettivo di stabilire un equilibrio tra lavoro e svago, per la salute di tutti i lavoratori e di tutte le lavoratrici.

Lavoro e salute

Lavorare ammalati: Cornelia Boesch non è un caso isolato

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Preço para sócios: Fr. 300.-O número de inscrições é limitado.Inscrição: SYNA Secretaria Regionalda Zurich / Schaffhausen. Organização: Secr. Reg. SYNA ZH / Sch. Coordenador: Rogério Sampaio.

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Não Sócios, Deve tornar-se sócio.

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16 175 febbraio 2015 il Lavoro 5 febbraio 2015 il Lavoro

GIACOMO FALCONI*

N on possiamo tacere. Quanto è successo a Parigi all’inizio di gennaio, ma anche tutto

ciò che avviene, di ancor più tragico e barbaro, in Medio Oriente e in Africa, non può lasciarci indifferenti. I diritti umani vengono calpestati, la dignità della persona distrutta dall’assurdità dell’odio. Ovunque avvengano, questi ripugnanti eventi colpiscono l’intera umanità. L’hanno dimostrato le nu-merose manifestazioni di folle di ogni ceto e religione, tenutesi in tante lo-calità, a sostegno della libertà. L’au-spicio è che queste non rimangano eventi simbolici, ma che siano fonte di ripensamento sulla situazione presen-te e volontà d’impegno per la costru-zione di una società futura improntata alla convivenza pacifica.

La grande sfida d’inizio millennioLa storia dell’umanità, all’inizio del

3.o millennio, ci confronta con l’incon-tro di due culture: quella occidentale e quella orientale.Dopo i tragici fatti di Parigi, l’Occi-

dente si trova bruscamente di fronte a quella realtà che aveva sottovalutato o comunque minimizzato per evitare provocazioni. Questo incontro epo-cale di culture è diventato uno «scon-tro» dall’esito incerto, la cui sfida è: o «islamismo europeo» o «Europa isla-mista».La situazione è straordinariamente

complessa. Alla sostanziale differenza tra le due culture, si aggiunge un fon-damentalismo intransigente che rifiuta il dialogo, la lotta interna all’Islam (Al Quaeda – ISIS) e il terrorismo folle e sanguinario.

Perché tutto questo?Fra le molteplici cause che determi-

nano l’odierno disordine imperante nel mondo, penso se ne possano in-dicare due come le principali. La di-suguaglianza sociale: i beni della terra non sono distribuiti equamente tra gli

abitanti a causa della corruzione dila-gante e dell’avidità di denaro. La man-canza di rispetto dei diritti umani, che la stessa ONU non riesce a far appli-care da Stati suoi membri.Un compito ciclopico per i governan-

ti ai quali sta a cuore il bene comune.

Convivenza, integrazione e valoriirrinunciabiliLa nuova società multiculturale ci

chiama a vivere con la pluralità di civil-tà, di culture e di religioni, ossia «uniti nella diversità». E le diversità vanno promosse, perché sono la bellezza e la ricchezza del mondo.La Confederazione Svizzera ha co-

struito il suo modello di società (dopo secoli e lotte) mettendo al centro i di-ritti umani, il rispetto delle minoranze, il plurilinguismo, il federalismo, la li-bertà di culto, la democrazia diretta. Questi valori non sono contrattabili.Per questo, ogni Nazione deve dotar-

si di una politica d’integrazione chiara, che permetta a chi arriva di mantenere la propria identità culturale e religiosa, ma che faccia anche presente che ogni straniero deve accettare i valori etico-politici e le decisioni democratiche della Nazione ospitante. Fatto questo, per nulla scontato. Troppi sono i casi di contestazione contro il nostro ordi-namento sociale e le nostre tradizioni.Attualmente esiste un disaccordo,

in seno alla stessa comunità, circa la predicazione troppo liberale alla moschea della Casa delle Religioni a Berna. È una conferma della difficoltà d’integrazione. Inoltre, ciò contribui-sce ad allargare l’opinione, già larga-mente diffusa, che il dire e il fare di questa comunità sono palesemente contrastanti.

Non rinneghiamo ciò che è proprioAbbiamo assistito a dimostrazioni

in favore della libertà d’espressione e sentito e letto fiumi di parole. Sono suf-ficienti per scuotere dall’indifferenza? Ora s’impongono misure concrete.Si è scritto di diritti fondamentali e pre-

ziosi, pilastro della nostra società civile

e che ognuno deve dare un segnale for-te all’indirizzo di chi li calpesta. Ma chi calpesta questi nostri valori?

Alcuni capi di Stato, in prima fila alla manifestazione di Parigi, non idonei a rappresentare il valore della libertà di espressione; chi ha allontanato la pre-sentatrice televisiva norvegese, per-ché portava al collo una catenina con la croce; chi annulla la decisione de-mocratica di alcuni Comuni della Sviz-zera orientale che pone delle regole all’abbigliamento dei propri scolari; chi vuol cambiare il Salmo svizzero, perché invoca la protezione del Re del ciel; chi nelle scuole non allestisce più il presepe di Natale; chi vuole rimuo-vere il crocifisso dai luoghi pubblici.Tutto questo e altro, viene giustifi-

cato in nome della libertà religiosa e della laicità dello Stato.Libertà di chi? Quale laicità? La mul-

ticulturalità ora in atto non è altro che il rinnegamento di «ciò che è proprio» (card. Ratzinger, Bollettino salesiano, dicembre 2007).

Il rispetto del prossimoLa compenetrazione delle civiltà

deve sviluppare un mondo comune a tutte le etnie, attraverso il dialogo e la tradizione (svizzera) del consenso condiviso.Dobbiamo fare ogni sforzo per co-

struire una società che sia un modello di unione nella diversità, che abbia a salvaguardare le nostre origini, i nostri valori, il nostro Stato di diritto libera-le e democratico. La comunità tutta deve reagire ed agire unita, in direzio-ne della stessa meta.«Je suis Charlie» è stata la risposta

agli atti terroristici.Noi, di GenerazionePiù, siamo per

il rispetto dei diritti umani (uomini, donne e bambini), che equivalgono ai nostri principi cristiani, siamo per il ri-spetto del prossimo, siamo testimoni della nostra identità.La nostra risposta, per favorire il mul-

ticulturalismo svizzero è «noi siamo cristiani».*Presidente cant. di GenerazionePiù

GenerazionePiù e la multiculturalità

«Noi siamo cristiani»

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16 175 febbraio 2015 il Lavoro 5 febbraio 2015 il Lavoro

L a Compa-gnia UHT p r o p o n e

uno spettacolo sui temi dell’invecchia-mento attivo e della qualità di vita «over 60». Cosa vuol dire invecchiare bene? In modo attivo? Mantenendo una buona qualità di vita?

Martedì 24 febbraio, ore 14.15Salone OCST - Lugano(vicino al Centro diurno)

Questa iniziativa è promossa in colla-borazione con il Servizio di Prevenzio-ne e valutazione sanitaria del Diparti-mento della sanità e della socialità, e con il Servizio di consulenza, preven-zione promozione della qualità di vita di Pro Senectute Ticino e Moesano.

Spettacolo teatrale

Ala mé età... Compagnia UHTcon Alessandra Ardia, Antonello Cecchinato, Prisca Mornaghini, Claudio Riva, Daniele Stanga

Corsi

Dichiarazione fiscale con eTax

U n moderno programma per computer che rende la com-pilazione dei moduli della di-

chiarazione d’imposta considerevol-mente più agevole.Obiettivo del corso: imparare a istal-

lare il programma e a preparare una dichiarazione delle imposte nelle sue diverse fasi con dei professionisti.

Si lavora sulla base di esempi e non sulla propria dichiarazione.

Indispensabile conoscenze di base di informatica.Muralto, sede Pro Senectute, Viale

G. Cattorilunedì 16 e lunedì 23 marzo, ore

09.00-11.30Lugano, sede Pro Senectute, Via

Vanoni 8/10giovedì 12 e venerdì 13 marzo, ore

13.30-16.00Costo per corso: 50.- franchi (2 lezio-

ni/150 minuti)Info e iscrizioni: Segretariato Pro Se-

nectute, telefono 091 912 17 17.

Centro diurno

Radís, mascur e AVS

F iorenzo Falconi presenterà il suo libro di poesie in dialet-to, con versione in italiano,

«Radís, mascur e AVS» pubblicato re-centemente da Armando Dadò Editore

Martedì 24 marzo presso il Centro diurno

Qualche anno fa, durante la presenta-zione di un libro di poesie, alcuni pen-sieri da tempo assopìti si risvegliarono e si impazien-tirono. Comin-ciai a stendere appunti che si trasformarono presto in titoli e bozze di po-esie. All’iniziale sfogo di ricordi si aggiunsero riflessioni più ampie, sorrette dall’esperien-za di vita. Con queste poesie non voglio rivedere il passato in chiave nostalgica o addirit-tura con rimpianto, tutt’altro. L’autore

L’incontro sarà un «colloquio» con il pubblico che potrà esprimere doman-de e considerazioni.Al termine merenda offerta.

Il 1. dicembre 2014 l’assemblea annuale della sezione del Bellin-zonese si è aperta nel mesto e

commosso ricordo del compianto pre-sidente prof. Luigi Zanolli, da poco de-ceduto dopo lunga malattia.Il rapporto sull’attività annuale è stato

letto dal vicepresidente Franco Sarto-ri, chiamato poi dall’assemblea ad as-sumere la carica di presidente. In una seduta successiva il comitato, confer-mato in blocco, ha designato Corinna Franchi-Stornetta quale vicepresiden-te, confermando Tatiana Mariotti-Ne-surini in qualità di segretaria-cassiera.

Durante l’assemblea sono stati pre-sentati e accettati il rapporto di cas-sa e quello di revisione e il program-ma d’attività per il primo semestre del 2015.Il presidente cantonale Giacomo Fal-

coni, gradito ospite, ha poi portato ai presenti il saluto della Direttiva can-tonale, e illustrato il programma della gita cantonale a Torino, prevista per il 28 maggio.I lavori, diretti con competenza dal

presidente del giorno Angelo Baggi, si sono conclusi con l’usuale panettona-ta prenatalizia.

Il 24 gennaio è poi iniziata l’attività del nuovo anno con il tradizionale pranzo, al quale hanno partecipato una qua-rantina di soci. Graditi ospiti l’assi-stente spirituale don Angelo Moioli e il presidente cantonale Giacomo Falconi con la gentile signora. Un cordiale rin-graziamento va a tutti coloro che han-no contribuito, sotto la dinamica regia di Tatiana, nell’occasione confermata-si anche esperta confettiera, all’ottima riuscita della giornata, e in particolare ai musicisti Rita e Bruno.

Il Comitato

Sezione Bellinzona

Assemblea 2014 e pranzo d’inizio anno

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18 195 febbraio 2015 il Lavoro 5 febbraio 2015 il Lavoro

Soggiorni e gite 2015

Scegliete la destinazione e iscrivetevi

Da sinistra: Flavio Ugazzi in rappresentanza dello sponsor, Flavio Ercolani presidente sezione Lugano, Marco Treichler segretario cantonale e la vincitrice Nicoletta Beretta-Piccoli

R ammentiamo agli interessati alcune tra le numerose pro-poste di viaggio e di vacan-

ze presentate nell’inserto allegato a «il Lavoro» edizione n. 20 del 18 dicem-bre 2014. Per quelle programmate nei primi mesi dell’anno sollecitiamo al più presto le adesioni.

Barcellona, 19 - 23 marzoCosto per persona: Fr. 1’540.-. Supple-

mento camera singola: Fr. 300.-. Non compreso: assicurazione annullamento Fr. 30.- per persona. ISCRIZIONI: da subi-to a GenerazionePiù-OCST 6710 Biasca, 091 873 01 20

Crociera sul lago, visita Eremo S. Caterina del Sasso, 20 aprile

Costo per associati: Fr. 80.-. Non soci: Fr. 100.-, viaggio, giro in battello, pranzo e bibite. Max 40 posti. ISCRIZIONI: dal 6 al 17 aprile a GenerazionePiù-OCST, 6710 Bia-sca, 091 873 01 20

Svitto e Einsiedeln, 23 aprileCosto per persona: Fr.100.- (bevande

escluse). ISCRIZIONI: entro il 5 aprile, Gene-razionePiù sez. Locarnese, 091 751 30 52

Pavia, 28 aprileCosto per persona tutto compreso: tra 25

e 35 iscritti: Fr. 90.- . tra 36 e 45 iscritti: Fr.

80.-. Supplemento non associati: Fr. 10.- Informazioni più dettagliate agli iscritti. ISCRIZIONI: entro il 31 marzo al segretariato GenerazionePiù-OCST del Mendrisiotto, 091 640 51 11

Abano, 10 - 17 maggioCosto per persona camera doppia: Fr.

915.-; camera singola:Fr. 1’040.-. Le cure, che si possono riservare in loco, non sono comprese nella quota e sono da pagare direttamente alla reception. ISCRIZIONI: da subito, segretariato cantonale Generazio-nePiù-OCST, 091 910 20 21

Roma, 3 - 7 maggioCosto per persona camera doppia: Fr.

1’130.-; camera singola: Fr. 1’320.-. ISCRI-ZIONI: da subito a Claudia Righetti tel. 079 327 93 24 o 091 941 00 12, per Genera-zionePiù-OCST del Luganese

Milano, 5 maggio EXPO 2015: nutrire il pianeta energia per la vita.

184 giorni di evento, oltre 130 parteci-panti provenienti da tutto il mondo e un sito espositivo sviluppato su una superfi-cie di un milione di metri quadri con ma-

nufatti spettacolari in grado di ospitare gli oltre 20 milioni di visitatori previsti. Costo indicativo per persona: Fr. 80.- viaggio in bus granturismo; ingresso Expo 2015; visita guidata al padiglione Svizzero (gra-tuita), accompagnatore Dreams Travel. ISCRIZIONI: Tel. 091 873 01 20

Torino, colle don Bosco, gita... pellegrinaggio, 28 maggio

Costo per associati: Fr. 70.-; non associati: Fr. 80.-. ISCRIZIONI: entro il 14 aprile trami-te le sezioni regionali.

Toscana, Lazio, isola del Giglio, 1° - 5 giugno

Costo per associati: Fr. 890.-; non associati: Fr. 950.-, supplemento camera singola: Fr. 110.-. ISCRIZIONI: da subito, Generazio-nePiù-OCST, sezione Locarnese 091 751 30 52

Jesolo, 2-12 giugnoCosto per persona: camera doppia: Fr.

1’450.-; camera singola: Fr. 1’650.- came-ra doppia uso singola: Fr. 1’780.-. ISCRIZIO-NI: Claudia Righetti, 079 327 93 24 o 091 941 00 12 per GenerazionePiù-OCST del Luganese

Agli associati di Mendrisio

Per un disguido tecnico è sparita la lista degli iscritti alla Gita canto-nale.Invitiamo coloro che si sono finora

annunciati a volersi iscrivere nuo-vamente. Grazie.

Iscrizioni Gita cantonale

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18 195 febbraio 2015 il Lavoro 5 febbraio 2015 il Lavoro

Ginnastica dolcein collaborazione con Pro Senectute Per tutti gli «over 60» con esercizi di equili-brio, rinforzo muscolare, allenamento della memoria, ecc. (in prevalenza da seduti).

ogni mercoledì dalle 9.45 alle 10.45.

una lezione a settimanadurante il periodo scolasticopresso Centro diurno Lugano

Costo: fr. 100.- per l’attività regolare; gra-tis per i beneficiari della PC all’AVS (pre-sentare i documenti richiesti). Monitrice: Rosa Minotti (iscrizioni sul posto).

Info: Segretariato di Pro Senectute, tel. 091 912 17 17.

Agenda attività ricreative

Bellinzona Venerdì 6 febbraio, Coro; Giovedì 26

febbraio, animazione con coro, ore 14.00, Vita Serena Giubiasco.

Venerdì 13 febbraio, Risotto Raba-dan, ore 11.30, Expo Centro Bellinzona.

Venerdì 13 marzo, Chiesa Castione, ore 15 Messa per i nostri defunti, con don A. Moioli. Segue spuntino.

Locarno Martedì 10 febbraio, ore 14.30 Tom-

bolone di Carnevale, centro parrocchiale S. Antonio, Locarno.

Martedì 24 marzo, ore 14.00, Cevio, visita del Centro sociosanitario e meren-da. Costo: fr. 30.-. Iscrizioni: entro il 10 marzo, tel. 091 751 30 52.

Lugano Giovedì 5 febbraio, Festa di Carne-

vale, Salone Cittadella, corso Elvezia 35, Lugano. Ore 12 Risotto e luganighe, ore 14.15 festa con il gruppo Folk del coro ACLI. Due giri di tombola. Costo fr. 10.-. Iscrizioni: tel. 091 910 20 21.

Martedì 24 febbraio, ore 14.15, Teatro

forum sui temi dell’invecchiamento attivo, compagnia teatrale UHT. Salone OCST, Lugano. (vedi pag. precedente).

Giovedì 26 febbraio, Conferenza «Guardia Svizzera Pontificia, curiosità e particolarità», relatore P. Cerutti, ore 14.15 salone OCST Lugano. Conferenza aperta a tutti. Segue merenda e tombola.

Domenica 8 marzo, ore 20.30 tea-tro Giuditta Pasta, Saronno, Fantasiainre presenta Madama Butterfly, musica di G. Puccini, Coro Lirico di Bergamo. Maestro del coro Fabio Tartari, orchestra Cantieri d’Arte, maestro concertatore e direttore Stefano Giaroli, regia Pierluigi Cassano. Costo: fr. 80.- compreso viaggio in pul-lman e biglietto platea. Iscrizioni: Claudia Righetti per GenerazionePiù Luganese, tel. 079 327 93 24, subito.

Mendrisio Martedì 10 febbraio, Carnevale a San

Pietro di Stabio (ex Asilo). Dalle ore 11 aperitivo, risotto e cotechino, formaggio, sorbetto, vino, acqua e caffè. Angolino sa-tirico e tre giri di tombola. Costo: fr. 20.-. Iscrizioni: tel. 091 640 51 11.

Giovedì 26 marzo, Pranzo povero con riflessione su un tema pasquale. Oratorio Santa Maria Mendrisio, ore 11.15. Menu: minestrone, pane, mela, acqua. Offerta libera a favore delle opere parrocchiali di Mendrisio. Iscrizioni: tel. 091 640 51 11 entro il 16 marzo.

Coro: 25 febbraio ore 15.00 casa Giar-dino Chiasso; 5 marzo ore 15.30 Casa Gi-rotondo Novazzano; 12 marzo ore 15.00 La Quiete Mendrisio; 25 marzo ore 14.30 S. Lucia Arzo.

Tre Valli Martedì 10 febbraio, Incontro carne-

valesco, ore 12.00 Centro giovani Bodio. Pranzo (insalatina - risotto e luganighetta - formaggio - dessert) pomeriggio ricre-ativo, danze, tombola, frittelle. Costo: fr. 25.- soci, fr. 40.- non soci. Iscrizioni: en-tro il 6 febbraio, tel. 091 873 01 20.

Lunedì 9 marzo, Conferenza: «Pro-blema pastorale dei divorziati risposati». Centro giovani, Bodio, ore 14. Relatore: Mons. VItalini, Ore 15.30 S. Messa. Al ter-mine merenda offerta e proiezione filmato gita a Roma del 2014.

Pranziamo insieme Desiderate pranzare in compagnia? Nel nostro Centro diurno avete la possibilità di farlo. I pasti, preparati dall’Albergo Ceresio, comprendono sempre un primo, un secondo e un dessert. Il menu è pubblicato all’albo del Cen-tro diurno. Costo: 12.- franchi (bibite escluse). Iscrizioni: entro le ore 12.00 del giorno precedente. Per il lunedì va fatta entro il sabato precedente. Orario pranzo: 12.15.

«An parlum insema» ogni mer-coledì dalle 10.30 alle 11.30 in un ambiente familiare ci si ritrova per il gruppo di parola «quattro chiacchiere in compagnia».

Pomeriggio... gioco delle car-te e altro... tutti i giorni ma in par-ticolare ogni mercoledì pomeriggio giochiamo insieme, a partire dalle ore 14.00. Il Centro accoglie chi desidera sfidarsi a carte, dama, scacchi, me-mory e altro ancora. Materiale a di-sposizione.

Misurazione della pressionemartedì 17 febbraio dalle ore 9.00 alle 11.00 un’infermiera diplomata sarà a disposizione per il controllo della pressione.

Atelier cucina e aperitivo: spe-ciale dolci... e non solo. Siete abili in cucina e disponibili a condividere le vostre preziose ricette? Vi aspettiamo venerdì 6 febbraio dalle 09.00 alle 11.00 al Centro diurno per preparare deliziosi cake, torte, biscotti, leccornie salate. E sempre ogni primo venerdì del mese aperitivo dalle 11.00 alle 12.00.

English time Corso base (principianti)ogni giovedì dalle ore 14.00 alle 14.45Obiettivo è apprendere le basi della lingua con particolare attenzione alle espressioni di uso quotidiano e nelle situazioni (viaggi, ecc.)Gruppo conversazioneogni giovedì dalle ore 15.00 alle 15.45 Gli incontri si svolgono in inglese. Gli argomenti per la conversazione e le discussioni verranno concordati fra docente e partecipanti. Partecipazione ai costi: franchi 5.- per lezione. Per entrambi i corsi una lezio-ne a settimana durante il periodo sco-lastico. Docente: Janet Harrison. Per informazioni contattare Vitina o Marco, tel. 091 910 20 21.

Agenda Centro Diurno Lugano

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20 215 febbraio 2015 il Lavoro 5 febbraio 2015 il Lavoro Pagina a cura di Slavko Bojanic Info Balcani

NEVENA VRŽINA

S uze, tužna lica, osjećaj praznine, riječi koje vise u vazduhu i bol za čovjekom koji je obilježio jednu epohu na

muzičkoj sceni u državama bivše Jugoslavije ono je što ostaje iza jedinstvenog muzičara Kemala Montena.

Njegove pjesme će, ipak, živjeti zauvijek, a i on kroz njih. Koliko smo ga voljeli i poštovali najbolje se vidjelo na posljednjem oproštaju, u Sarajevu, kao i na komemoraciji koja je dva dana ranije održana u Zagrebu. Hiljade ljudi, prije svega njegovih kolega, došle su da se poklone i kažu posljednje zbogom svom pri-jatelju.

Kemo je na jedan dan zaustavio sve njihove poslovne, pa i privatne obaveze, «primorao» ih je da se okupe na jednom mjestu i poka-zao im da bez obzira na današnji tempo još mogu izdvojiti vremena jedni za druge, kao i da je upravo to ono što je bitno i što čini svrhu ljudskog postojanja.

Kratkim obraćanjima od dragog Kemice oprostili su se neki od najvećih umjetnika re-giona. Pozdravili su svog brata, dječaka sa kojim su odrastali, pravili prve nestašluke na ulicama Sarajeva i kasnije zajedno s njim sta-savali u istinske zvijezde.

Jer, Kemo je to i bio, istinska i prava zvijezda, koja nikad neće izgubiti sjaj. Zahvaljujući nje-

govim pjesmama zauvijek će živjeti jedno vrijeme ljubavi, ali i ona teška vremena. S njim je otišao još jedan simbol umjetničke gene-racije koja o granicama nije razmišljala ona-ko kako smo mi danas primorani razmišljati. Njegova muzika, koja je nastajala u nekom drugačijem okruženju, brisala je sve granice i danas ih briše. Zbog iste te muzike naučili smo da praštamo, da ne gubimo nadu, da volimo i zbog toga će dragi Kemo ostati istinski heroj.

Nije krio svoje osobine i nije mogao da ih sakrije jer i oni koji ga nisu lično poznavali vrlo lako su to mogli da shvate kroz njegovu mu-ziku. Bio je čovjek s dušom, a takvih je danas malo. Zbog toga, ali i pjesama kojih se nikada nećemo naslušati, Kemo, hvala ti i zbogom!

U konkurenciji 100 metropola

Beč grad s najboljom reputacijom

U godišnjem izveštaju Njujorškog in-stituta za reputaciju, Beč je bio već više puta na prvom mestu.

U najnovijem istraživanju objavljenom krajem prošle godine Beč je i u 2014. godini na prvom mestu, što znači

ispred Minhena i drugih svetskih metropola po-put Sidneja ili Njujorka.

Beč je iza sebe ostavio i Firencu i Veneciju u konkurenciji od 100 svetskih gradova prema mišljenju 19.000 konzumenata iz osam različitih država.

U istraživanju je uzeto u obzir 100 metropola širom sveta. Kriterijumi za ocenjivanje, prema kojima se Beč ponovo našao prvi na listi, jesu i stanje ekonomije, uprave, infrastrukture gra-da, ali i uređenost, sigurnost i kvalitet života u gradu. Pored toga, ocenjivana je atraktivnost grada za turiste, poslovne ljude i investitore.

Izvor: b 92

Tokom prošle godine, broj noćenja u turističkim smještajima u EU dostigao je rekord od 2,7 milijardi, što je za 1,7 odsto više nego 2013. godine

T urizam u Evropskoj uniji dostigao je novi rekord 2014. godine a Fran-cuska je i dalje najposjećenija evrop-

ska zemlja i pored blagog prošlogodišnjeg pada, saopštio je danas zavod za statistiku u EU (Eurostat).

Tokom prošle godine, broj noćenja u turističkim smještajima u EU dostigao je

rekord od 2,7 milijardi, što je za 1,7 odsto više nego 2013. godine.

Broj noćenja je u stalnom porastu u posljednjih pet godina, poslije pada 2009. godine zbog finansijske krize.

Francuska ostaje omiljena desti-nacija s 403 miliona noćenja, ali je u padu za 1,2 odsto u odnosu na 2013.

Druga privlačna država je Španija, s 401 miliona noćenja, odnosno za 3,1 odsto više nego prethodne godine. Slijede Italija (370 miliona noćenja) i Njemačka (366 miliona).

Letonija, Belgija, Portugal i Grčka doživjele su turistički procvat 2014. s pora-stom broja noćenja za 11,1 odsto, 7,2 odsto, 7,1 odsto i 6,9 odsto.

Odlazak Legende

Zbogom, Kemice

Novosti

«Porsche» imao rekordnu prodaju u Švajcarskoju 2014

Podaci Eurostata

Turistički rekord u Evropi,Francuska ostaje najposjećenija

B ern - Njemački proizvođač sportskih automobila «Porsche» u prošloj go-dini na švajcarskom tržištu prodao

je rekordni broj vozila, uz godišnji rast od 29 odsto, saopšteno je iz te kompanije.

U 2014. «Porsche» je u Švajcarskoj prodao 2.871 novo vozilo, prema 2.229 u prethodnoj godini, prenosi AFP.

Najprodavaniji model bio je porše makan, sa 1.145 prodatih jedinica.

Na globalnom tržištu, «Porsche» je u prošloj godini prodao ukupno 189.850 vozila, uz rast od 17 odsto u odnosu na 2013.

Isti izvor navodi da je u Švajcarskoj prodaja novih vozila, uključujući sve marke, opala 1,9 odsto u 2014, a prodate su 301.942 jedinice.

Foto: Shutterstock Autor: Beta

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20 215 febbraio 2015 il Lavoro 5 febbraio 2015 il Lavoro

L o scorso 10 genna-io, presso il

Centro di formazione professionale USIC a Giubiasco, l'Associa-zione Gruppo Car-rozzieri ticinesi USIC ha dato il consueto benvenuto agli ap-prendisti del 1° anno.

Per la prima volta, in questa edizione sono stati premiati i migliori apprendisti

che hanno concluso la formazione di base e conseguito l’AFC nel 2014: Julian Bosia (car-rozziere lattoniere) e Alessandro Ferracini (car-rozziere verniciatore).

I premi sono stati offerti e consegnati da Wernli Joshua della ditta 3M Schweiz AG e da Widmer Mario dell’azienda Jasa AG.

Durante l’incontro è pure stato premiato da Sara Rossini della SwissSKills, Mike Blaser il quale ha partecipato al Campionato Sviz-zero dei mestieri nel ramo della carrozzeria, che si sono tenuti il 25 e 26 ottobre 2014 a Langenthal.

USIC

Benvenuto agli apprendisti del 1° anno

Società

UPSA

La digitalizzazione cambierà la mobilitàe il comportamento dei consumatori

La mobilità è destinata a cambiare ra-dicalmente già nel prossimo futuro. La digitalizzazione influisce non solo sul comportamento dei consumatori, ma anche sull’intera industria automobili-stica. Questi cambiamenti sono stati al centro dell’edizione di quest’anno della «Giornata dei garagisti svizzeri» orga-nizzata dall’Unione professionale sviz-zera dell’automobile (UPSA). Con circa 600 partecipanti, il convegno ha fatto registrare un nuovo record.

U no degli effetti della digitalizzazio-ne è che i veicoli diventano sempre più ecologici, intelligenti e sicuri. La

nostra mobilità è quindi destinata a cambia-re già nel prossimo futuro. Con un’unica fra-se, il futurologo Lars Thomsen ha sintetizzato alla vasta platea quali sfide dovrà affrontare il settore dell’automobile: «Nei prossimi 10 anni, l’industria automobilistica cambierà in modo ancora più radicale che negli ultimi 50 messi insieme». Parallelamente, la digitalizzazione

cambierà il comportamento dei clienti. E i ga-ragisti dovranno reagire anche a tale evoluzio-ne, aumentando ulteriormente il loro livello di competenza e consulenza, come ha suggerito il dott. Detlev Mohr, responsabile del settore Automotive di McKinsey Germania. Dal mo-mento che già oggi internet è diventata la fonte d’informazione prioritaria dei clienti, il garagi-sta dovrà impegnarsi ancora di più per rendere «l’acquisto di un’auto» una vera esperienza.

Questo cambiamento globale avrà effetti an-che sulla formazione e formazione continua e quindi sul reclutamento delle nuove leve. Du-rante il convegno, il dott. Christof Nägele della scuola superiore universitaria della Svizzera nord occidentale ha richiamato l’attenzione sulle possibilità che hanno oggi i garagisti per attirare i giovani. Anche nella ricerca di giova-ni professionisti, il settore dell’automobile si trova a operare in un contesto caratterizzato da una concorrenza sempre più agguerrita. Garantire la presenza di nuove leve è uno dei compiti principali dell’associazione profes-sionale e di categoria che rappresenta circa 39’000 collaboratori. Nel corso della tavola

rotonda organizzata sull’argomento, alla qua-le ha partecipato anche il direttore dell’Unione svizzera delle arti e mestieri Hans-Ulrich Bigler, erano tutti d’accordo sul fatto che per risolvere il problema delle nuove leve è necessario in-crementare ulteriormente la capacità seduttiva delle professioni dell’auto. Quanto un tiroci-nio possa essere proficuo è stato dimostrato dall’esempio di Jean Trotti, il neocampione svizzero dei meccatronici d’automobili e vinci-tore della 5 Countries Cup, anche lui presente al convegno.

Esortando i soci a impegnarsi ancora di più a livello politico, vista la loro rilevanza economi-ca, il presidente centrale dell’UPSA Urs Wernli ha virtualmente dato il via al 2015, anno im-portante anche per il settore dell’auto in vista delle elezioni, con queste parole: «Vogliamo aumentare il nostro peso politico e migliorare le condizioni generali dei garagisti».

Carnevale Val Collaal Maglio di Colla

Domenica 8 febbraioCarnevale per gli anziani - CollaCasa per anziani Centro l’Orizzontedalle 11.45 Intrattenimentodalle 12.00 Risotto e luganighe «offerti»Pomeriggio ricreativo con musica e giochi

Iscrizioni: tel. 091 935 60 00, ore ufficio, entro il 5 febbraio

Pomeriggio informativo professioni forestali

La sezione forestale del Dipartimento del Terri-torio, in collaborazione con l’Ufficio dell’orienta-mento scolastico e professionale, organizza per coloro che intendono intraprendere il tirocinio di

Selvicoltore/Selvicoltrice AFCun incontro informativo

mercoledì 11 febbraio, dalle 14.00 alle 16.00al Centro professionale del Verde Mezzana

ColdrerioInformazioni:Sezione forestale, Dipartimento del Territorio ing. Fausto Riva, Ufficio delle misure promozio-nali e del vivaio - 6500 Bellinzonatel. 091 814 28 30 [email protected]

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22 235 febbraio 2015 il Lavoro 5 febbraio 2015 il Lavoro Società

Il bisogno dei «mi piace» In Svizzera sempre più ragazze soffrono a

causa delle immagini troppo idealizzate. Lo dimostra un sondaggio rappresentativo di Pro Juventute, recentemente pubblicato e condotto tra 1’000 giovani. Per le giovani ragazze posta-re degli autoscatti con la speranza di ricevere il maggior numero possibile di «mi piace» oc-cupa un posto ancora più importante che per i maschi. Doversi confrontare con le immagini perfette delle celebrità o delle coetanee è spes-so fonte di grande insicurezza nelle adolescen-ti. Oltre a soffrirne l’autostima possono nascere anche ansie, nevrosi, disturbi dell’alimentazio-ne, addirittura gravi depressioni e crisi della psi-che. Il numero d’emergenza 147 è confrontato continuamente con casi del genere. Maggior-mente sono proprio le ragazze a cercare aiuto perché hanno dei problemi con il loro aspetto e soffrono di una mancanza di autostima. At-

tualmente Pro Juventute sta conducendo la campagna «Vita reale», per rafforzare i giovani nella loro autostima e per proporre possibilità di consulenza e informazioni in tutta la Svizzera, in

particolare per le ragazze. «Ciao, non so più cosa fare. Ho così tanti pen-

sieri che mi scoppia la testa. Ultimamente pen-so soltanto a quanti amici ho e al numero di mi piace che ricevo. Poi mi paragono sempre alla mia migliore amica! Non so, ma mi sembra un po’ strano… Forse voi potete aiutarmi?», ecco il racconto recente da parte di una 14enne [1] al numero d’emergenza 147 di Pro Juventute. Richieste d’aiuto come il messaggio di questa ragazza sono molto frequenti in questa fascia d’età. Moana Crescionini, consulente del nu-mero d’emergenza 147, spiega: «Spesso ci contattano ragazze e giovani donne con delle grandi incertezze riguardo al loro aspetto. Si paragonano alle foto di altre donne, dall’aspetto così perfetto, da far sembrare brutta la propria immagine.»

Le immagini perfette fanno soffrire, soprat-tutto le ragazze

La pressione esercitata dalle immagini idealiz-zate sui giovani è confermata anche da risultati di un recente sondaggio [2] condotto da Pro Juventute su un campione di 1’000 giovani in tutta la Svizzera. L’82% dei giovani intervistati dichiara quanto sia importante per loro essere visti in modo positivo dagli altri. Per un quin-to dei ragazzi queste aspettative sono fonte di grande insicurezza. Il 22% degli intervistati di-chiara che, le immagini dei coetanei e il parago-ne con il loro aspetto e la loro vita, sono fonte di ansia che può sfociare anche in una crisi. Nelle giovani donne quest’insicurezza è ancora più grande: quasi una ragazza su tre (28%) si sen-te insicura a causa dei continui confronti con le immagini di altre persone. Il sondaggio rivela inoltre la forte influenza di Internet e dei nuovi media: molti giovani caricano regolarmente le loro immagini in rete, aspettandosi giudizi po-sitivi dagli altri. Due terzi (59.4%) dei giovani dichiarano di aver postato in rete delle foto nel corso degli ultimi 3 mesi. Tra le ragazze spo-polano soprattutto i selfie (68% contro il 51% dei ragazzi). Anche per quanto riguarda l’argo-

mento «mi piace», si nota una differenza tra i sessi: per il 45% delle ragazze che postano le loro foto in rete, è importante ricevere tanti «mi piace» (contro il 37% dei ragazzi).

Rafforzare le giovani donne: con il sostegno dei consultori di tutta la Svizzera

Per aiutare i giovani a sviluppare un’immagi-ne positiva di sé, Pro Juventute ha avviato una campagna giovanile a livello nazionale. Lo slo-gan «Molti ideali non hanno nulla a che vedere con la vita reale», mira a rafforzare i giovani, af-finché non si lascino inquietare troppo da ideali irraggiungibili. Per questo la campagna «Vita re-ale» vuole ricordare ai giovani, per mezzo di uno spot, di manifesti e di iniziative nelle scuole, che una vita a prima vista perfetta non corrisponde alla realtà. I giovani, i genitori, gli insegnanti e gli esperti trovano maggiori informazioni e ap-profondimenti sulla piattaforma online http://www.projuventute.ch/vitareale. Per sostenere in modo particolare le ragazze e le giovani don-ne, Pro Juventute offre consultori e informazioni proprio per loro in tutta la Svizzera.

Pro Juventute

Immagini troppo idealizzate:in Svizzera ragazze sempre più sotto pressione

Impegno a favore dei bambini, dei giovani e dei loro genitoriin Svizzera

Pro Juventute sostiene i bambini e i giovani, insieme ai loro genitori, nel percorso che li porta a diventare persone responsabili verso se stessi e la società. Con la sua vasta offerta di servizi, la fondazione aiuta in maniera diretta ed efficace. Inoltre, propone servizi in-teressanti e ben frequentati come la Consulen-za 147 e la Consulenza per genitori. Ogni anno sono oltre 300’000 bambini e giovani e circa 100‘000 genitori in Svizzera ad approfittare di queste offerte. www.projuventute.ch

Missa em português

A missa em português serà celebradano dia 6 de fevereiro às 20:00 horas no monasteroSan Giuseppevia Pestalozzi 1Lugano centro

Às 19:30 se rezarà o terço de Nossa sen-hora e após a missa se terà uma àgape fraterna (aperitivo).

��Corso Baby-sitting La Croce Rossa Ticino - Settore Corsi informa che ci sono ancora alcuni posti liberi per il corso di Baby-sitting, rivolto a ragazzi/e tra i 13 e i 20 anni, che permetterà ai partecipanti di capire il ruolo e le responsabilità della baby-sitter, e come occuparsi dei bambini a loro affidati. Il corso si terrà presso la sede di Lugano il 19 e 20 febbraio nell’orario 9.00-12.00/13.00-15.00. Info e iscrizioni: Croce Rossa Ticino - Settore Corsi, tel. 091 682 31 31 (lu-gio: 08.30-15.00), e-mail: [email protected] o www.crs-corsiti.ch

��Pomeriggio informativo sulla scuola d’Arte Applicata (SAA-CSIA) di Lugano L’Ufficio dell’orientamento scolastico e pro-fessionale del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport, in collaborazione con la direzione della scuola organizza mer-coledì 25 febbraio, ore 14.15, presso l’aula magna dell’istituto, in via Brentani 18 a Luga-no, un pomeriggio informativo sulla Scuola d’arte applicata, del Centro scolastico per le industrie artistiche. Sono invitati gli interessati alla scuola e alle possibilità di perfeziona-mento offerte nei campi del web design, della computer animation e dell’industrial design e agli orientamenti universitari possibili.

AL VOLO

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EditoreOrganizzazione cristiano-sociale ticinese

Redazione e amministrazione Responsabile: Benedetta RigottiIn redazione: Maurizia Conti eGiorgio Donini

tel. 0919211551 ; fax 0919242471via Balestra 19, 6900 [email protected]

StampaCentro Stampa Ticino SAVia Industria, 6933 Muzzano

PubblicitàPublilavoro SaglVia Balestra 19, 6900 Lugano, tel [email protected]

Tiratura confermata REMP26’286 copie

Consiglio esecutivo- Presidente: Bruno Ongaro- Presidente onorario: Romano Rossi- Vicepresidente: Flavio Ugazzi

- Membri: Davide Adamoli, Luigi Mattia Bernasconi, Fausto Leidi, Gianfranco Poli, Roberto Poretti, En-rico Pusterla, Meinrado Robbiani

Segretario cantonale e copresidente Meinrado Robbiani

Segretario amministrativoFausto Leidi

Vicesegretari cantonaliRenato Ricciardi, Paolo Locatelli

Segretari regionaliLugano Giovanni ScolariMendrisio Giuliano ButtiSopraceneri Marco PellegriniTre Valli Giancarlo Nicoli

Via Balestra 19, 6900 Lugano

Le domande dei Lettori

Anche per i terreni agricoli si dovrà pagare l’IMU?

Giornale Aperto

VITA NOSTRA

Ma ho capito bene, è prevista l’Imu anche sui terreni agricoli?

Questa la domanda a cui gli operatori del Pa-tronato Acli hanno dovuto dare le opportune informazioni nelle ultime settimane.

Egregi lettori,fino al 2013 e secondo la classificazione pre-

cedente, i terreni agricoli erano esenti dall’IMU se il comune era riconosciuto come montano o di collina (sulla base di una precisa classifi-cazione contenuta nella circolare Finanze 9.del 14 giugno 1993). Il Governo è intervenuto una prima volta sull’argomento con il decreto mini-steriale 28 novembre 2014, pubblicato in GU n.284 del 6 dicembre 2014; tuttavia questi prin-cipi attuativi oggi vanno letti attraverso il DL n. 4 del 24.01.2015 che rivede l’IMU agricola per il 2015 con effetti anche sul 2014.

Intanto se il primo decreto prevedeva la data di scadenza per il pagamento dell’IMU 2014 al

26 gennaio 2015, questa data è superata dal secondo decreto che fissa la scadenza al 10 febbraio 2015.

Pertanto a decorrere dall’anno 2015 con il DL 4/2015, l’esenzione dalla cosiddetta imu agri-cola si applica ai terreni agricoli nonchè a quelli non coltivati ubicati in quei comuni classificati come totalmente montani sulla base della nuo-va classificazione ISTAT.

L’esenzione per i terreni agricoli, inclusi quelli non coltivati, posseduti e condotti da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola.

Inoltre l’esenzione si applica anche nel caso di terreni concessi in comodato o in affitto a colti-vatori diretti o imprenditori agricoli.

Questi criteri si applicano anche all’anno di imposta 2014, oltre che a quei criteri previsti nel DL 28 novembre 2014.

Il precedente decreto infatti prevedeva questi scaglioni ormai superati dalla ultima classifica-

zione, cui fare riferimento solo per l’imu agricola 2014: alla base vi era l’altezza della casa co-munale del comune dove è ubicato il terreno. Pertanto:

fino a 280 metri di altitudine: nessuna esenzione;da 281 fino a 600m: esenzione solo per i terreni posseduti da CD e IAP con previdenza agricola;oltre i 601 m di altitudine: esenzione su tutti i terreni.Comprendiamo che vi siano delle lacune che

infatti sono ancora al vaglio ma possiamo con-sigliarvi di rivolgervi ai nostri uffici per una con-sulenza specifica.

Elisa FerrantePatronato ACLI

Via S. Balestra 196900 Lugano

tel. 0041 91 923 97 16fax. 0041 91 923 86 50

�� Fedeltà all’OCSTIl collega GianGiuseppe Bonvicini, Vanni, lo scorso 1° febbraio ha raggiunto il traguardo dei venticinque anni di attività all’OCST, segretariato Sopraceneri, Bellinzona.

Il carattere estroverso, unito ad una naturale facilità e di-sinvoltura nei contatti perso-nali ha permesso a Vanni di operare nell’ambito del ser-vizio esterno, occupandosi di tutti i settori professionali, con particolare riferimento a quello dell’industria e arti-gianato. Si occupa pure dei controlli presso le aziende per conto della commissione pa-ritetica cantonale dell’edilizia

e affini e rappresenta un prezioso punto di riferimento per il servizio di compilazione delle dichiarazioni fiscali a favore degli associati del segretariato di Bellinzona.A Vanni il più sentito ringraziamento per il lavoro svolto a favore della grande famiglia Cristiano Sociale Ticinese e i complimenti da parte di tutta l’Organizzazione.

�� Condoglianze• al marito Abbondio, al figlio Mario, socio segr. Mendri-

sio, alle nipoti Laura e Luisa, socie, e ai familiari tutti per la perdita della loro cara congiunta Carla Briccola.• ai fratelli Vittoria, Antonino, Domenica e familiari tutti per la perdita della loro cara congiunta e fedele associa-ta da lunghi anni Maria Condelli di Chiasso.• alla moglie Michela, ai figli Salvatore con la moglie Candida e i figli Daniele e Roberto, Carmelo con la mo-glie Maura e i figli Luca, Giorgia e Giulia, ai parenti tutti, per la scomparsa del loro caro Giuseppe Anzalone, fe-dele socio GenerazionePiù, segretariato del Luganese.• al marito Ly Cam Lam, ai figli Tu Giao, socio, Du Cuong, Tu Kieu, Vinh Quyèn, Vinh Phu’, Tu Yen e Tu Mai, ai paren-ti tutti, per la scomparsa della loro cara Ly Ngo Thai Hà.• al marito Rinaldo, alle sorelle Fiorella Balmelli, socia, Claudia con il marito Adriano Daldini, ai nipoti e parenti tutti, per la prematura scomparsa della loro cara Elda Caimi.• alla moglie Jvonne, ai figli Giovanna e Gianfranco, ai parenti tutti, per la scomparsa del loro caro Franco Ghielmini, socio GenerazionePiù, segretariato Luganese. • alla sorella Alda, ai nipoti e familiari tutti per la perdita della loro cara Franca Cometta di Arogno, fedele asso-ciata del segretariato di Mendrisio da lunghi anni.• alla figlia Valeria con il marito Pietro Gaggini, socio segretariato Luganese, al figlio Norberto con la moglie Gabriella, al genero Giorgio Frigeri, ai nipoti e parenti

tutti, per la scomparsa della loro cara Emma Bernardoni.• alla moglie Matilde, ai figli Giuliano, segretario regio-nale OCST Mendrisiotto con Manuela, Vittorio con Lucia, ai nipoti e parenti tutti, per la scomparsa del loro caro Enrico Butti.• ai figli Otti, Giorgio, Roberto e Francesco, con le rispet-tive famiglie, per la morte del caro papà Otto Felder, so-cio GenerazionePiù, segretariato Sopraceneri - Locarno.• alla moglie Maria, al figlio Aldo con la famiglia, per la morte del loro caro marito e papà Renato Cacchioli, socio GenerazionePiù segretariato Locarno.• ai familiari tutti per la scomparsa della loro cara Tere-sina Riberti, socia GenerazionePiù segretariato Soprace-neri - Locarno, deceduta negli scorsi giorni.

�� In memoria• a ventotto anni dalla scomparsa (9 febbraio 1987) ricordiamo con affetto Marco Scascighini, già apprez-zato membro del comitato cantonale e supplente della direttiva cantonale OCST.• a ventisette anni dalla scomparsa (3 febbraio 1988) ricordiamo con affetto Dino Lurati, già valido titolare del segretariato di Grono.• a dodici anni dalla scomparsa (7 febbraio 2002) ri-cordiamo con affetto Anna Maria Martinenghi, già ap-prezzata collega al segretariato regionale del Luganese.

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L’iniziativaL’iniziativa esige l’esenzione fiscale degli assegni per i figli e degli assegni di formazione su scala federale, cantonale e comunale.

La causaLe famiglie con figli – in particolare quelle con dei figli in fase di formazione – sono confrontate con degli importanti oneri finanziari.Con l’attuale regime fiscale lo Stato recupera tuttavia il 20% di questi assegni. Ma non è tutto. Gli assegni famigliari risultano come parte del salario e fanno quindi passare le famiglie in una classe d’imposta superiore, unicamente perché queste hanno dei figli. È assurdo.

L’obbiettivoSe gli assegni per i figli e gli assegni di formazione sono esentati dalle imposte, questi vanno interamente a beneficio delle famiglie aumentando così il potere d’acquisto.Da un lato le famiglie ricevono il sostegno e dall’altro lo Stato in parte se ne riappropria. Ciò va contro il principio, fissato dal legislatore, della tassazione progressiva.

La Costituzione è modificata come segue:Art. 116, al. 2, 2e frase (nuova)2 …Gli assegni per i figli e gli assegni di formazione

sono esentati dalle imposte.

Servizi

Il CAST offre:X Consulenza nella scelta della soluzione assicurativa più adeguata

X Mediazione e assistenza nei confronti delle compagnie di assicurazione

I nostri recapiti

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Tel 091 921 21 04 091 921 21 05Fax 091 921 21 [email protected]

Per difendere i tuoi diritti aderisci all'OCST!L'OCST è firmataria dei contratti collettivi di lavoro in tutte le categorie professionali

Mettiamo a vostra disposizione le nostre

sedi e il nostro personale qualificato per

garantirvi ottimi servizi in diversi campi:

Tutela dei lavoratoriL'OCST fornisce gratuitamente agli affiliati assistenza giuridica e legale in materia di diritto del lavoro, previ-denza, assicurazioni sociali e contratti di locazione.

Assistenza agli associatiLa consulenza assicurativa dell'OCST (CAST), forte di una decennale esperienza nella gestione dell'as-sicurazione malattia offre altre alla consulenza nella scelta della soluzione assicurativa più adeguata anche la mediazione nei confronti delle compagnie di assicurazione. I professionisti del sindacato sono a vostra disposizione anche per aiutarvi nella compila-zione della dichiarazione dei redditi.

Indennità in caso di perdita di lavoroLa Cassa di Disoccupazione Cristiano Sociale è la prima in Ticino per rappresentatività e garantisce pagamenti giornalieri agli assicurati.

FormazioneDiversi tipi di formazione disponibili presso il Centro Formazione Professionale (CFP) dell'OCST:- Aggiornamento e perfezionamento professionale.- Corsi di lingue e informatica.

Sostegno alla terza età e agli invalidiL'Associazione GenerazionePiù dell'OCST offre assistenza gratuita nei diversi ambiti delle pratiche amministrative e legali inerenti la condizione delle persone anziane, combatte contro la loro emargi-nazione, creando occasioni di socializzazione per distogliere dalla solitudine.

Servizi alle famigliePresso i nostri centri di vacanza organizziamo colo-nie estive per far vivere ai vostri figli un'esperienza unica a prezzi modici.