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LE BONIFICHE DEI SITI CONTAMINATI E DEI BENI CONTENENTI AMIANTO ALLA LUCE DELLA NORMATIVA AMBIENTALE Modulo 2 – tecniche di bonifica Dott. Sergio Citran Firenze, 27 gennaio 2020

LE BONIFICHE DEI SITI CONTAMINATI · Parte quarta - Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati Titolo V - Bonifica di siti contaminati (artt. 239÷253)

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LE BONIFICHE DEI

SITI CONTAMINATIE DEI

BENI CONTENENTI AMIANTOALLA LUCE DELLA NORMATIVA AMBIENTALE

Modulo 2 – tecniche di bonifica

Dott. Sergio CitranFirenze, 27 gennaio 2020

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1^ ParteAttività di caratterizzazione

Modello concettuale del sito

Analisi di Rischio

2^ Parte

Bonifica dei siti

Criteri di scelta degli interventi

Tipologia di interventi sui suoli sulle acque

Attività degli organi di controllo

MODULO 2Tecniche di caratterizzazione e bonifica

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 - Testo Unico Ambiente (TUA)

Parte quarta - Norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati

Titolo V - Bonifica di siti contaminati (artt. 239÷253)

I CRITERI GENERALI PER LA CARATTERIZZAZIONE ANALISI DI RISCHIO E BONIFICA

DEI SITI VENGONO RIPORTATI NEGLI ALLEGATI ALLA PARTE QUARTA

Allegato 1 - criteri generali per l’analisi di rischio sanitario ambientale sito-specifica

Allegato 2 - criteri generali per la caratterizzazione dei siti contaminati

Allegato 3 - criteri generali per la selezione e l’esecuzione degli interventi di bonifica

e ripristino ambientale,di messa in sicurezza (d’urgenza, operativa o permanente),

nonché per l’individuazione delle migliori tecniche d’intervento a costi sopportabili

Allegato 4 - criteri generali per l’applicazione di procedure semplificate

Allegato 5 - concentrazione soglia di contaminazione nel suolo, nel sottosuolo e

nelle acque sotterranee in relazione alla specifica destinazione d'uso dei siti

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

La caratterizzazione ambientale di un sito

è identificabile con l’insieme delle attività

che permettono di ricostruire i fenomeni di

contaminazione a carico delle matrici

ambientali, in modo da ottenere

informazioni di base su cui prendere

decisioni realizzabili e sostenibili per la

messa in sicurezza e/o bonifica del sito.

0 gg

Comunicazione a

Comune e Provincia

30 gg

Trasmissione

PdC agli enti

60 gg

240 gg

Trasmissione

risultati AdR agli enti

300 gg

Tempi

Indagine preliminare

Superamento CSC

Piano di Caratterizzazione

ex allegato 2

Conferenza di Servizi

per approvazione PdCcon eventuali prescrizioni

Indagine di caratterizzazione

Analisi di rischio, CSR

ex allegato 1

Conferenza di Servizi

per approvazione AdRcon eventuali prescrizioni

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

La caratterizzazione ambientale dei siti contaminati

si sviluppa attraverso le seguenti fasi(Allegato 2 al Titolo V, Parte Quarta del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.)

1. Ricostruzione storica del sito

2. Elaborazione del modello concettuale preliminare del sito

3. Pianificazione ed esecuzione delle indagini ambientali

4. Elaborazione dei risultati delle indagini e rappresentazione dello stato

di potenziale contaminazione del sottosuolo

5. Elaborazione del Modello concettuale definitivo

6. Analisi di rischio per identificare i livelli di concentrazione residua

accettabili

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

RICOSTRUZIONE STORICA DEL SITO ED ELABORAZIONE DEL

MODELLO CONCETTUALE PRELIMINARE DEL SITO

con l’elaborazione del Modello concettuale del sito ci si pone l’obiettivo di:

1. Identificare le sorgenti contaminazione (primarie e secondarie)

2. Identificare le vie di migrazione dei contaminanti

3. Individuare i bersagli della contaminazione

Rappresentazione grafica MCS (fonte: www.isprambiente.gov)

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

La ricostruzione storica del sito ed elaborazione del modello

concettuale preliminare del sito prevede l’individuazione,

descrizione e rappresentazione dei seguenti temi

Inquadramento territoriale del sito (cartografie tecniche, catastali, rilievi aerofotogrammetrici,

PRG, certificato destinazione d’uso)

Planimetrie di dettaglio del sito (presenza e ubicazione impianti, serbatoi stoccaggio, depositi

rifiuti, sottoservizi, aree pavimentate/impermeabilizzate)

Inquadramento della situazione al contorno (urbanistica, presenza di pozzi, corsi d’acqua)

Analisi di cicli lavorativi e pregressi (sostanze chimiche utilizzate, rifiuti prodotti, eventuali

incidenti/sversamenti)

Definizione del modello geologico idrogeologico e idraulico del sito (stratigrafia terreni,

permeabilità terreni, caratteristiche degli acquiferi, livelli falda, oscillazioni stagionali, regime acque

superficiali ed interferenza con falda)

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

Ricostruzione storica del sito: informazioni sull’evoluzione storico-geografica del territorio (strumenti disponibili cartografia topografica dell’Istituto geografico Militare – Carta Tecnica Regionale)

Area Industriale di Porto Marghera: Evoluzione di un’area destinata a deposito prodotti petroliferi dal 1940 ad oggi.Darsena adibita a punto di sbarco prodotti petroliferi riempita con materiali vari sulla quale sono stati realizzati edifici di servizio

Carta topografica I.G.M. ed. 1940

Carta topografica I.G.M. ed. 1968

Carta Tecnica regionale ed. 2005

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

Foto da archivio storico

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

Carta storica dell’Ist. Geografico de Agostini 1915

Utilizzo della documentazione storica per studiare l’evoluzione del territorio per individuare le situazioni che

potenzialmente possono aver generato la contaminazione delle matrici sotterranee

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

Evoluzione storico-geografica del territorio(strumenti disponibili Google Earth funzione raccolta immagini storiche)

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

Ricostruzione storica del sito: planimetrie, layout impianti, progetti relativi alla costruzione del sito,

foto storiche sono materiali utili all’individuazione delle attività svolte nel passato ed individuazione

delle sorgenti di contaminazione e delle aree critiche che saranno oggetto di indagine

9 deposito olii catrame

12 impianto antracene

1-2 batterie forni coke

Area SIRMA

15-16 officine- edifici esperienze

14 impianto coke

di pece

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

Sopralluoghi in sito: per scovare informazioni sulle caratteristiche e utilizzo dell’area

Es. area dismessa e abbandonata (fallimento), ex fabbrica conserve alimentari in seguito utilizzata

per deposito rotami metallici. Dal sopralluogo si solo ritrovate tabelle identificative dei rifiuti

depositati (CER 17.04.03 – Piombo)

La successiva indagine in sito ha evidenziato la

contaminazione da piombo (oltre che da altri

inquinanti compatibili con le informazioni reperite dal

sopralluogo)

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

Modello concettuale del sito: Parte fondamentale del processo che porterà alla definizione del Modello Concettuale del Sito è la definizione preliminare delle caratteristiche idrogeologiche della stratigrafia del sottosuolo, degli acquiferi superficiali e profondi in quanto possibili veicoli della contaminazione.

Strumenti disponibili: carte geologiche, idrogeologiche, studi e indagini svolte nel sito e nelle aree contermini anche con finalità diverse dalla caratterizzazione ambientale.

LIVELLO 1: argille e limi sabbiosi / fosfogessi

("falda nel riporto")

LIVELLO 2: sabbia fine limosa

1^ falda

LIVELLO 3: argille e limi sabbiosi /

fosfogessi

impermeabile

LIVELLO 4: sabbia fine limosa

2^ falda

Suddivisione litologica e idrogeologica

da -3,0 a -5,0 m dal p.c.

da -3,7 a - 7,0 m dal p.c.

da -8,1 a -9,5 m dal p.c.

da -13,5 a -14,6 m dal p.c.

LIVELLO 5: argilla e argilla limosa

impermeabile

p.c. +2,90 m s.m.m. (quota media)

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

INDAGINI INDIRETTE:

– Rilievi aerofotogrammetrici

– Georadar

– Tomografie elettriche

– Magnetometria

Vantaggi: forniscono una visione d’insieme del sottosuolo

Svantaggi: l’interpretazione dei dati è difficoltosa e soggetta a molteplici fattori influenti

INDAGINI DIRETTE:

– Sondaggi geognostici con carotaggio continuo del terreno

– Piezometri di monitoraggio acque sotterranee

– Trincee con escavatore

Vantaggi: permettono il prelievo di campioni di suolo e acqua da analizzare

Svantaggi: sono puntuali (rappresentative di un volume limitato di terreno)

METODI DI INDAGINE

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

RILIEVI AEROFOTOGRAMMETRICI CON DRONE

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

GEORADAR

Il georadar (GPR-ground penetrating radar), è si

basa sull'analisi delle riflessioni di onde

elettromagnetiche trasmesse nel terreno. Tale

metodo fornisce, a partire da una profondità di alcuni

metri fino al limite di alcune decine di metri, una

"sezione" del terreno indagato dalla superficie

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

PROSPEZIONI GEOELETTRICHE

Il metodo geoelettrico consiste nella misura della resisitività del sottosuolo effettuando

delle misure dalla superficie immettendo corrente elettrica nel terreno tramite elettrodi.

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

PROSPEZIONI GEOELETTRICHE

I risultati della prospezione vengono

rappresentati tramite mappe e sezioni del

terreno che mostrano le zone a diversa

resistività

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

PROSPEZIONI MAGNETOMETRICHE

La prospezione magnetometrica si basa

sulla misura delle variazioni localizzate del

campo magnetico terrestre o del suo

gradiente.

Le variazioni magnetiche registrate in

superficie dal magnetometro riflettono la

differenza esistente tra la suscettività

magnetica rimanente (proprietà caratteristica

degli elementi) delle diverse

formazioni/strutture rilevate e la

suscettività media del terreno che le

contiene

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

Utilizzo di metodi di indagine indiretta anche per segnare sul terreno l’esatta

ubicazione di manufatti interrati prima dell’esecuzione delle indagini dirette (sondaggi)

0 2

00

0 2

009

0 2

00

P E S A

0 1

25

1 01 0

0 2 0 0

C

U F F I C I 2

0 1

250

20

0

0 2

00

0 2 0 0 0 2

00

C

0 1 2 5

0 2

007

4

1 1

6

5

0 2

00

1

2

1 2

8

0 1 2 5

0 1 2 5

6

1 3

7

t e t t o i a

30 1 2 5

3

0 1

25

9

8 0 1

25

1 9 4

1 4

1 7

5 1 6 1 5

1 8

0 1 2 5

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

PIANIFICAZIONE ED ESECUZIONE DELLE INDAGINI DIRETTE

Scopo

Verificare l’esistenza di fenomeni di inquinamento delle diverse matrici (suolo,

sottosuolo, acque sotterranee)

Definire i percorsi di migrazione (attivi e potenziali) degli inquinanti verso i

recettori

Ricostruire nel dettaglio le caratteristiche geologiche e idrogeologiche dell’area

Ottenere i parametri da utilizzare per la l’elaborazione dell’Analisi di Rischio sito

specifica

Obiettivo

Definire il Modello Concettuale Definitivo

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

PIANIFICAZIONE ED ESECUZIONE DELLE INDAGINI DIRETTE

In questa fase è necessario definire:

1. Ubicazione e tipologia di indagini da svolgere e profondità di investigazione

(sondaggi, piezometri monitoraggio, indagini geofisiche, prove in sito)

2. Piano dei campionamenti (numero campioni, quote prelievo, livelli da campionare)

3. Protocollo di analisi (lista degli analiti da ricercare e metodiche di analisi – chimiche

e geotecniche)

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

PIANIFICAZIONE ED ESECUZIONE DELLE INDAGINI DIRETTE

Numero di punti campionamento e criteri di ubicazione:

Diversamente da quanto prevedeva la normativa precedente (D.M. 41/99) il D.Lgs.

152/06 non fornisce indicazioni sul numero di sondaggi da eseguire in funzione

dell’estensione planimetrica del sito.

Criteri per l’ubicazione e scelta del numero di punti di indagine:

➢ Criterio ragionato (centrato sui centri di pericolo): basato sulle informazioni

desunte dal MCS preliminare

➢ Criterio sistematico (disposizione a griglia regolare): in assenza o scarsità di

informazioni sul sito

In casi particolari si possono adottare entrambi i criteri

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

Via G. Ferraris

PZ1

PZ2

PZ3

PZ8

PZ6

PZ4

S1

S2

S3 S4 S5

S6 S7

S8

Sondaggio a 5 m senza piezometro

Sondaggio a 40 m con piezometro in 2° falda

Sondaggio a 40 m con piezometro in 1° falda

N 5038592

E 2305932

PIANO DI CARATTERIZZAZIONE DELL'AREA EX DEPOSITO CARBONE

DI VIA G. FERRARIS A PORTO MARGHERA

N 5038371.7

E 2305674.8

1

2

3

4

5

4

49

7

12

10

11

13

15

15

16

14

12

8

17

6

B1

B2

B3

S1

S27

S19S14

PS15

S11

S25

S9S10

S8

PS13

PS16

PS21

S22

S20

S18

S17 B 12

B 11

B 14

B 2

B 4

B 8

B 9

B 7

A 4

A 8

C 3

B 18

B 6

B 10

A 7

B 16

B 17

C 5

B 13

C 1

B 5

S2

PS26

PS7

S31

PP23

PP24

S3

S5

S4

S6

S12

B 1

C 2

B 15

B 3

C

C 4

CRITERIO RAGIONATObasato sull’individuazione dei centri di pericolo

CRITERIO SISTEMATICOIn assenza di informazioni

PIANIFICAZIONE ED ESECUZIONE DELLE INDAGINI DIRETTE

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

Ricostruzione della piezometria (direzione e

gradiente della falda): almeno 3 per ciascun

acquifero interessato dall’indagine

Posizionamento monte-valle rispetto ai centri

di pericolo (devo capire cosa “entra” e cosa

“esce” dal mio sito).

A volte si può rendere necessaria l’utilizzo di

punti di prelievo esterni al sito

Determinazione del punto di conformità per la

successiva analisi di rischio

PIANIFICAZIONE ED ESECUZIONE DELLE INDAGINI DIRETTE

Quanti piezometri per campionamento e monitoraggio delle falde?

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

INDAGINI DIRETTE

Sondaggi a carotaggio continuo con l’impiego di perforatrici idrauliche

Profondità raggiungibili: diverse decine di metri anche

in presenza di acque di falda

Possibilità di eseguire sondaggi inclinati per

investigare aree non raggiungibili dalla verticale

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

INDAGINI DIRETTE

Il materiale estratto con la perforazione

(carote) viene raccolto in cassette

portacarote per essere classificato e quindi

campionato

Misure in campo VOC

Estrusione carota

Cassetta portacarote

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

INDAGINI DIRETTE

Piezometri per monitoraggio faldaGeneralmente di diametro compreso tra i 3 e 6

pollici (75-150 mm) -Materiale PVC – HDPE,

talora anche in acciaio INOX

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

p.c.

POZZETTO ISPEZIONABILE CLS

FILTRO IN GHIAINO

TERMINALE ISPEZIONABILE

CEMENTAZIONE CON

CEMENTO E BENTONITE

TUBO FESSURATO

TUBO CIECO

INDAGINI DIRETTE

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

INDAGINI DIRETTE

Scavi con benna (escavatore)

Profondità limitata (max 2-3 m dal p.c.) Difficoltà in presenza di falda

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

INDAGINI DIRETTE

Scavi con benna (escavatore)

Rimescolamento materialiVisione più ampia rispetto ai sondaggi

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

Indagini in sito per il campionamento terreni

Importante eseguire un accurato rilievo topografico planialtimetrico!

Di fondamentale importanza per posizionare correttamente i punti di indagine.

Ricostruire con esattezza i rapporti tra i diversi livelli stratigrafici

Determinare con precisione la quota altimetrica della testa dei pozzi di monitoraggio e

rilevare la quota della Falda

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

Monitoraggi idrogeologici per determinare la direzione di deflusso della falda

Via delle Industrie

Il monitoraggio, protratto nel tempo può essere

agevolato dall’impiego di strumentazione automatica (data logger) inserita nei pozzi

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

5:4

0:0

0

10:4

0:0

0

15:4

0:0

0

20:4

0:0

0

1:4

0:0

0

6:4

0:0

0

11:4

0:0

0

16:4

0:0

0

21:4

0:0

0

2:4

0:0

0

7:4

0:0

0

12:4

0:0

0

17:4

0:0

0

22:4

0:0

0

3:4

0:0

0

8:4

0:0

0

13:4

0:0

0

18:4

0:0

0

23:4

0:0

0

4:4

0:0

0

9:4

0:0

0

14:4

0:0

0

19:4

0:0

0

0:4

0:0

0

5:4

0:0

0

10:4

0:0

0

15:4

0:0

0

20:4

0:0

0

1:4

0:0

0

6:4

0:0

0

Ora

-100

-50

0

50

100

150

200

live

llo

pie

zo

me

tric

o/la

gu

na

(cm

s.m

.m.)

LEGENDA

SMP 20

SMP 34

SMP 1

DR 4

TR 7

MAREE

10-F

eb-0

5

11-F

eb-0

5

11-F

eb-0

5

12-F

eb-0

5

13-F

eb-0

5

14-F

eb-0

5

15-F

eb-0

5

16-F

eb-0

5

Data

-100

0

100

200

LIVELLO PIEZOMETRICO DELLA FALDA NEL RIPORTO

(dal 10/02/05 al 16/02/05)

17

-Fe

b

19

-Fe

b

21

-Fe

b

23

-Fe

b

25

-Fe

b

27

-Fe

b

1-M

ar

3-M

ar

5-M

ar

7-M

ar

9-M

ar

11

-Ma

r

13

-Ma

r

15

-Ma

r

17

-Ma

r

19

-Ma

r

21

-Ma

r

-80

-60

-40

-20

0

20

40

60

80

100

Liv

ello

fald

a (

cm s

.m.m

.)

0

2

4

6

8

10

12

Pre

cip

itazi

on

i (m

m)

Legenda

P3

SMP1

SMP6

SMP34

Precipitazioni

Monitoraggi idrogeologici per determinare il regime della falda

Interazioni con i corpi idrici superficiali e le precipitazioni meteoriche

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

Monitoraggi idrogeologici

misure in campo per la determinazione dei parametri idrochimici

(pH, conducibilità/salinità……)

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

Quanti campioni vanno prelevati in ogni verticale investigata?

Il D.Lgs. 152/06 all’allegato 2 prevede:

Campione 1: da 0 a -1 m dal p.c.

Campione 2: 1 m che comprenda la zona di frangia capillare

Campione 3: 1 m nella zona intermedia tra i due campioni precedenti

Si tratta di indicazioni generali che vanno adattate caso per caso alla

situazione sito specifica!

FORMAZIONE DEI CAMPIONI DA ANALIZZARE

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

Il punto di prelievo del campione può essere scelto attraverso la misura in campo dei

VOC mediante fotoionizzatori portatili (PID) che danno una indicazione sulla presenza di

sostanze volatili.

1.10

2.60

3.60

4.10

6.50

Riporti di ghiaia e

calcestruzzo in matrice

sabbiosa debolmente

limosa di colore nocciola.

Argilla limosa di colore

grigio.

Limo argilloso di colore

grigio scuro

Limo sabbioso di colore

grigio scuro

Sabbia fine nocciola

passante a grigia a -5.8 m

da p.c..

Argilla debolmente limosa

grigio-nocciola passante

a grigia a -7.4 m.

0.00

Profondità

m. da p.c.Stratigrafia

S3'

Analisi terreno

1.3 m

1.5 m

2.4 m

Profondità

prelievo

m da p.c. ? BTEX

3.0 m

3.6 m

VOC

campione

0.003

1.79

13.8

600

0.4

723

2155

1646

Profondità

misura

m da p.c.

VOC puntuali

VOC

1.8 m 200

2.6 m 180

3.2 m 1200

3.6 m 400

0 500 1000 1500 2000 2500

N.D. N.D.

Profilo dei valori VOC

Misure puntuali

Misure sul campione

VOC (ppm)

contaminazione falda da benzene

57 microg/l

FORMAZIONE DEI CAMPIONI DA ANALIZZARE

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

La formazione del campione da analizzare deve

essere privato della frazione maggiore di 2 cm (da

scartare in campo) e le determinazioni di laboratorio

dovranno essere condotte sul’aliquota di

granulometria inferiore ai 2 mm. La concentrazione

del campione dovrà essere determinata riferendosi

alla totalità dei materiali secchi comprensiva anche

dello scheletro.

Per l’analisi di composti volatili si preleva un campione puntuale che

viene raccolto entro vials secondo la metodica ASTM 4547-98

Le analisi chimiche dovranno essere condotte adottando metodologieufficialmente riconosciute, tali da garantire l’ottenimento di valori 10volte inferiori rispetto ai valori di concentrazione limite

FORMAZIONE DEI CAMPIONI DA ANALIZZARE

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

Quindi è il Modello Concettuale del Sito preliminare che lo

determina sulla base delle informazioni riguardanti i centri di

pericolo, attività svolte, e prodotti impiegati nel ciclo produttivo.

SELEZIONE DEI PARAMETRI DA RICERCARE CON LE ANALISI

La selezione delle sostanze chimiche da analizzare: si basasull’esame del ciclo produttivo e/o dei dati storici (processoindustriale, materie prime utilizzate, prodotti reflui ecc.).

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

SELEZIONE DEI PARAMETRI DA RICERCARE CON LE ANALISI

Sostanze inquinanti in funzione delle caratteristiche produttive svolte sul sito(Provincia di Milano - linea guida n. 5 Linee guida per la selezione degli analiti da determinare nella

caratterizzazione dei siti inquinati)

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

SELEZIONE DEI PARAMETRI DA RICERCARE CON LE ANALISI

Ciclo produttivo di una

cokeria/ officina del gas

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

CRITERI DI RESTITUZIONE DEI RISULTATI DELLA CARATTERIZZAZIONE

I risultati delle indagini sono raccolti in un rapporto finale dove attraverso tabelle

di sintesi e rappresentazioni grafiche e cartografiche vengono illustrate:

– La situazione stratigrafica e idrogeologica di dettaglio del sottosuolo

attraverso sezioni geologiche.

– La direzione di flusso delle acque di falda con indicazione dei punti di

misura.

– La distribuzione spaziale della contaminazione dei suoli e delle acque di

falda

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

Spessore materiali di riporto

m

P1

S2

P3

P4

S5

S6 P7

S8

S9

P10

1.62.12.63.13.64.14.65.1

Criteri per la rappresentazione dei risultati delle indagini

SR3 PP6 SR14

0.0

+2.0

-2.0

-4.0

-6.0

-8.0

-10.0

-12.0

Scala grafica (m)

0.0 100 200 300

0.0

+2.0

-2.0

-4.0

-6.0

-8.0

-10.0

-12.0

Scala grafica (m)0.0 100

Confine

proprietà

Canale

Candiano

V. d

'Ala

ggio

Sezione A-A'A A'

Sezione B-B'B B'

m s.m.m.

m s.m.m.

Confine

proprietà

Mappe con rappresentazione della

geometria del corpi litologici presenti nel

sottosuolo

Sezioni stratigrafiche con

rappresentato lo spessore

dei vari livelli litologici

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

PZ8

PZ6

PZ4

Via G. Ferraris

39.51.6

17

2.864.5

2.8

R&C

Nov.06

5.8

150.7---

2.6

Berillio 1.5-

14.82.8

R&C

Nov.06

Ferro - 2.0

----

3.134.0

R&C

Nov.06

-

---

Cadmio - 2.0

Tallio - 5.5

52.01.5

-

19.0Arsenico 15.4 1.4

32.0

-

46.92.9

R&C

Feb.06

R&C

Nov.06

R&C

Feb.06 Nov.06

Alluminio 187Antimonio 1.4Arsenico 4.6

Cromo totaleFerro

1.9156

Nichel 4.6

R&C

Feb.06

Manganese 14.2

Benzo(a) pirene 6.2Ben.(g,h,i) perileneDibenzo antracene

6.81.4

Somm.(31,32,33,36) 2

R&C

Alluminio 2.8

Ferro 15.4Manganese 38.4Fluoruri 1.5

Piombo 7.3ManganeseFluoruri 132Cloruro di vinile1-2-Dicloroetano

62.7

Somm.Organoalogenati 1.1

13.6

Feb.06

Fluoruri 3

Alluminio 1.7

Ferro3.2

Manganese22.116

Arsenico 1.1

Ferro 2.4Manganese 24

Fluoruri 1.1

R&C

Feb.06

Arsenico

Criteri per la rappresentazione dei risultati delle analisi

I risultati delle analisi possono essere rappresentati

graficamente tramite mappe con riportate

tabelle/grafici che danno una visione d’insieme

sulla distribuzione della contaminazione

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

Criteri per la rappresentazione dei risultati delle analisi

Per la falda (disponendo di un adeguato numero di punti di monitoraggio e campionamenti

protratti nel tempo) si possono rappresentare gli esiti delle analisi con curve di isoconcentrazione

e la loro evoluzione temporale.

Contaminazione da organoclorurati totali

Analisi del marzo 2009

Contaminazione da organoclorurati totali

Analisi del giugno 2010

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

Criteri per la rappresentazione dei risultati delle indagini

S19S20

PP23 bis

C2

B 11

B7

S1

S2

S3

S4

S5

S6

S9

S10

S8

S5

S6

S11

S12

S14

S18

S17

S22

S25

S27

S31

S28

PS21

B 18

C1

PS26

PS30

PS13

B14

PP23

PP29

SI4SI5

SI1

SI2

SI3

SI6

SI7

SI9

SI8

SI10

Area

Pilkington

Al termine della caratterizzazione

vengono identificate le aree

interessate dalla contaminazione

del terreno tramite suddivisione

dell’intero sito in poligoni di

influenza (Thiessen)

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

- Potenziale contaminazione da 0.0 a 5.0 m da p.c.

- Superficie poligono: 507 mq

- Volume terreno potenzialmente contaminato: 2535 mc

- Volume terreno analizzato: 0.04 mc* (~ 1/10000)

Rappresentatività del dato analitico:

* Diametro carota 10 cm x 5 m di lunghezza

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

Analisi di rischio sanitario sito specifica: analisi sito specifica degli effetti

sulla salute umana derivanti dall’esposizione prolungata all’azione delle sostanze

presenti nelle matrici ambientali.

Analisi di rischio ambientale sito specifica: analisi del trasporto nelle acque

sotterranee al punto di conformità della contaminazione presente nelle diverse

matrici ambientali.

ANALISI DI RISCHIO

Viene condotta con i criteri generali stabiliti dall’allegato 1 del TUA e dai criteri

metodologici dell’ISPRA con l’ausilio di database dell’ISS

L’applicazione della procedura di analisi di rischio viene effettuata con

l’ausilio di appositi software approvati da ISPRA : Risk-net , Rome, BP-

Risc, Giuditta ecc….

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

ANALISI DI RISCHIO

Si stima il rischio sanitario per il recettore esposto,

sia posto in prossimità del sito (onsite) che ad una

certa distanza (off-site), conoscendo la

concentrazione in corrispondenza della sorgente di

contaminazione.

Si calcola la massima concentrazione in sorgente

compatibile con la condizione di accettabilità del

rischio, avendo fissato il livello di rischio per la

salute ritenuto accettabile per il recettore esposto.

Calcolo delle CSR

MODALITA’ DIRETTA

MODALITA’ INVERSA

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

L’Analisi di Rischio parte dalla definizione del Modello Concettuale Sito specifico (MCS),

basato sull’individuazione e parametrizzazione dei 3 elementi principali:

1) Sorgenti di contaminazione;

2) Meccanismi di trasporto degli inquinanti attraverso le matrici ambientali

3) Modalità di esposizione;

4) Bersagli o recettori della contaminazione nel sito o nel suo intorno.

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

ANALISI DI RISCHIO - modello concettuale del sito

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

SORGENTI DELLA CONTAMINAZIONE

SORGENTI PRIMARIE: dalla quale trae origine la contaminazione del sottosuolo (serbatoi interrati, tubazioni, sottoservizi, rifiuti). Questa deve deve essere rimossa o messa in condizione di non peggiorare la situazione (MESSA IN SICUREZZA DI EMERGENZA)

SORGENTI SECONDARIE: porzioni di matrici ambientali contaminate dalle sorgente primaria:

▪ suolo superficiale

▪ suolo profondo

▪ acque sotterranee

LA PROCEDURA DI ANALISI DI RISCHIO SI APPLICA SOLAMENTE ALLE SORGENTI SECONDARIE

ANALISI DI RISCHIO

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

DIRETTE: se la via di esposizione coincide con la sorgente (es. ingestione

diretta di acqua contaminata, contatto dermico, …

INDIRETTE: il contatto del recettore avviene a seguito di una migrazione dello

stesso ad una certa distanza dalla sorgente (es. inalazione di vapori e

particolato..)

▪ Ingestione di acqua

▪ Ingestione di suolo

▪ Contatto dermico

▪ Inalazione di vapori (indoor-outdoor)

▪ Inalazione particolato

ANALISI DI RISCHIO

Modalità di esposizione (contatto tra inquinate e bersaglio)

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

RECETTORI O BERSAGLI

Recettori umani:

▪ Presenti nel sito (on site):

▪ Fuori del sito (off site):

Recettori ambientali

ANALISI DI RISCHIO

AdR a protezione dei residenti e/o lavoratori

AdR a protezione della risorsa idrica

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

ANALISI DI RISCHIO

Mediante l’analisi di rischio si determinano le CSR a protezione della salute

umana e dell’ambiente, quindi si stabilisce se il sito è contaminato o non

contaminato, e si definiscono le strategie di bonifica/messa in sicurezza.

Possibili esiti dell’analisi di rischio:

1 Concentrazione dei contaminanti presenti < CSR

• La conferenza dei servizi, con l’approvazione del documento

dell’analisi del rischio, dichiara concluso positivamente il

procedimento (piano di monitoraggio).

2 Concentrazione dei contaminanti presenti > CSR

• Il responsabile dell’inquinamento deve predisporre (in alternativa)

• un progetto operativo degli interventi di bonifica o

• un progetto di messa in sicurezza operativa o

• un progetto di messa in sicurezza permanente.

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Attività di caratterizzazioneaspetti progettuali e operativi

300 gg 300 gg

480 gg 360 gg

540 gg 390 gg

Conferenza di Servizi

per approvazione AdRcon eventuali prescrizioni

Tempi Tempi

Superamento CSR

SITO CONTAMINATO

RispettoCSR

SITO NON CONTAMINATO

Piano di monitoraggio

ApprovazionePiano di

monitoraggio

Esecuzionemonitoraggio

Progetto operativobonifica, MISO, MISP

ApprovazioneProgetto operativocon eventuali prescrizioni

Superamento

CSR

RispettoCSR

Conclusione procedimento