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La presenza di una sorgente di acqua e il tracciato di una strada etrusca favorirono probabilmente la nascita del borgo di San Flaviano come punto di sosta per il cambio dei cavalli e il ristoro dei viaggiatori, simile ai tanti creati dagli antichi romani lungo le strade che conducevano a Roma. Intorno all'anno 852, da una bolla di papa Leone IV, si ricava che il borgo ha una chiesa detta di Santa Maria "ove riposa il corpo del beato Flaviano". Intorno all'anno Mille, la chiesa è tra le più important del territorio e, trovandosi all'incrocio di varie strade per Roma, fu spesso luogo di sosta e incontro di papi e principi, nonché via di transito di un sempre crescente numero di pellegrini, come anche ricordato dall'arcivescovo di Canterbury, Sigeric, nell'anno 990. Nel tempo la basilica subì numerose modifiche e aggiunte visibili soprattutto dalle murature e dallo stile delle colonne e dei capitelli. La facciata è stata edificata nel XIV secolo, probabilmente a seguito dell'ultimo ampliamento della chiesa. Sul portale principale si trova lo stemma del cardinale Pompeo Aldrovandi, vescovo di Montefiascone nella metà del '700, ricordato come grande mecenate per aver realizzato numerosi lavori # tra cui i restauri della basilica di gfofe^U^ San Flaviano, che all'epoca - stava andando in rovina.

Le chiese poste lungo gli itinerari · Nel tempo la basilica subì numerose modifiche e aggiunte visibili soprattutto dalle murature e dallo ... Le chiese poste lungo gli itinerari

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Page 1: Le chiese poste lungo gli itinerari · Nel tempo la basilica subì numerose modifiche e aggiunte visibili soprattutto dalle murature e dallo ... Le chiese poste lungo gli itinerari

La presenza di una sorgente di acqua e il tracciato di una strada etrusca favorirono probabilmente la nascita del

borgo di San Flaviano come punto di sosta per il cambio dei cavalli e il ristoro dei viaggiatori,

simile ai tanti creati dagli antichi romani lungo le strade che conducevano a Roma.

Intorno all'anno 852, da una bolla di papa Leone IV, si ricava che il borgo ha una

chiesa detta di Santa Maria "ove riposa il corpo del beato Flaviano".

Intorno all'anno Mille, la chiesa è tra le più important

del territorio e, trovandosi all'incrocio di varie strade per

Roma, fu spesso luogo di sosta e incontro di papi e principi, nonché via di transito di un

sempre crescente numero di pellegrini, come anche ricordato dall'arcivescovo di

Canterbury, Sigeric, nell'anno 990. Nel tempo la basilica subì numerose

modifiche e aggiunte visibili soprattutto dalle murature e dallo stile delle colonne e dei capitelli.

La facciata è stata edificata nel XIV secolo, probabilmente a seguito dell'ultimo ampliamento della chiesa. Sul portale principale si trova lo stemma del cardinale Pompeo Aldrovandi, vescovo di Montefiascone nella metà del '700, ricordato come grande mecenate per aver realizzato numerosi lavori

# tra cui i restauri della basilica di gfofe^U^ San Flaviano, che all'epoca

- stava andando in rovina.

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Le chiese poste lungo gli itinerari dei pellegrini hanno spesso la funzione di visualizzare il luogo sacro che si vuole raggiungere e il modello, nell'alto Medio Evo, è il Santo Sepolcro di Gerusalemme. Anche la pianta della primitiva chiesa di San Flaviano (visibile in questo disegno) riprende la forma tondeggiante di quello, con fonte battesimale al centro, ma si adatta con i due piani alla particolare morfologia del terreno. Come era l'abbigliamento del pellegrino?

Dopo l'anno Mille la basilica diviene punto di riferimento per papi, principi e grandi personaggi storici. Si hanno notizie della presenza del papa Gregorio VII, di re Lotario, del papa Callisto II e di Urbano IV che volle farvi costruire un altare e una cattedra papale come segno della sua autorità e ricordo della sua benevolenza.

L'ambiente interno del piano inferiore della basilica si caratterizza per la suggestiva atmosfera, misteriosa e solenne, creata dal gioco di luci e ombre che si generano tra le arcate e le volte della chiesa e i suoi ricchi capitelli romanici in cui sono scolpiti decorazioni vegetali a intreccio e numerosi animali come leoni, oche e soprattutto aquile, considerate animali positivi in quanto distruttori di serpenti.

Lo stile è quello comune ad altre chiese costruite intorno all'anno Mille in una zona che dalla lontana Lombardia segue il

percorso della via Francigena: insieme a

re e pellegrini circolavano ovviamente anche maestranze

artigiane, idee e stili artistici. Da dove deriva il nome di Francigena? E quali territori attraversava questa strada?

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Il repertorio delle decorazioni e molto vario e presenta sia motivi di origine nordica che temi elaborati da artigiani locali come nel capitello in cui sono inserite figurine umane con l'iscrizione che si fa beffe dell'osservatore "Voi che ammirate la chiesa, guardate la vostra barba. Sono il custode dell'aula, scolpito per prendersi gioco degli sciocchi".

Probabilmente in relazione al

giubileo del 1300, iniziarono i ampliamento della chiesa con costruzione dei due pilastri gotici decorati con motivi

vegetali e le relative campate. Nel pilastro di destra

compaiono animali simbolici come la civetta, il serpente e il pellicano che nutre i figli col proprio sangue. Nel Medioevo esso è il simbolo

del Cristo crocifisso, dell'amore materno o paterno che sacrifica se stesso per i propri figli. Quando avvenne il primo Giubileo e in che anni si celebra?

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Probabilmente a completamento dei lavori di ampiamente fu rifatta la lapide, posta oggi sulla controfacciata, con la quale venne ricordato che la chiesa fu edificata nel 1032 per merito del popolo di Montefiascone e per la generosità di un certo Landò.

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L'aquila è presente anche in una delle chiavi di volta del prolungamento gotico e anche su vari capitelli come quello sorretto dall'unica colonna tortile.

Nell'ultimo pilastro di destra fu ricavato, per volere del papa Urbano IV, un piccolo tabernacolo per la deposizione e l'adorazione dell'eucarestia, uno dei primi fatti costruire dopo il miracolo di Bolsena. Conosci come avvenne il miracolo di Bolsena e quale festa ne è scaturita?

Una delle attuali acquasantiere è un capitello marmoreo cavo con figure di gnomi in altorilievo che non ha analogie stilistiche con gli

altri capitelli: secondo gli studiosi proviene probabilmente da un'altra costruzione. Nel 1938 tale capitello venne sistemato sotto

l'altare maggiore da cui è stato

successivamente rimosso.

Il fonte battesimale è ricavato da un unico blocco di pietra ed ha la tipica forma ottagonale della vasca in cui, durante il Medioevo, si praticava il battesimo per immersione. Le sculture aggiunte al monolito originario sono opere recenti eseguite dall'artista Mario Vinci. Com'era il rito del battesimo durante il Medioevo?

La formella con la sirena bicaudata probabilmente apparteneva all'antica facciata romanica. E' una figura mitologica

frequente nella scultura medioevale: la si ritrova anche nella cripta della basilica del Santo Sepolcro di Acquapendente, pressoché contemporanea alla primitiva chiesa di San Flaviano.

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San Flaviano, a cui la basilica è stata dedicata, è un martire cristiano morto nell'anno 361. Flaviano ebbe incarichi politici durante l'impero di Costantino che aveva accettato la nuova religione cristiana, in seguito però venne condannato all'esilio e torturato fino alla morte perché rinnegasse la sua fede.

Del suo corpo non si seppe più nulla fin quando, in una bolla di papa Leone IV dell'852, si parla della chiesa di Santa Maria "ove riposa il corpo del beato Flaviano martire" e al quale la chiesa ricostruita sarebbe stata dedicata. Le reliquie sono state più volte esaminate e attualmente si trovano sotto l'altare maggiore. Nell'abside è rappresentato il Santo che cavalca un cavallo bianco e tiene in mano una bandiera. Quale altro Santo è spesso rappresentato con armatura a cavallo?

Alcuni affreschi esistenti come il battesimo di Cristo o San Giovanni Battista rammentano ai fedeli la funzione di chiesa battesimale avuta da San Flaviano.

Nel riquadro centrale della parete di destra è rappresentato San Flaviano, vestito da soldato con spada e vessillo crociato, affiancato da Santa Caterina d'Alessandria e da Santa Lucia. A Santa Caterina d'Alessandria, particolarmente venerata nel Medioevo, protettrice degli studenti, delle ragazze da marito e patrona dell'università di Parigi sono dedicati altri riquadri in altre pareti. Conosci quale fu il martirio di questa Santa e sapresti trovare la scena corrispondente?

Gli affreschi che decorano l'interno della chiesa di San Flaviano, in alcune parti danneggiati, furono eseguiti tra i secoli XIV e XVI da pittori di varie scuole. In un'epoca in cui erano pochissimi a saper leggere le sacre scritture, la funzione delle pitture era spesso didattica come nel caso della illustrazione della vita dei santi Nicola di Bari e Caterina d'Alessandria, divenuti popolari a seguito dei racconti dei crociati.

Il culto di San Nicola di Bari, protettore dei naviganti, delle fanciulle e degli scolari, raggiunse il culmine verso la fine del Medioevo e le sue leggende furono celebrate in numerose pitture e rappresentazioni sacre. Raffigurato generalmente in abiti vescovili, nel nord Europa la sua figura corrisponde a Babbo Natale. Per la sua festa, il 6 dicembre, si scambiavano i regali; col tempo la sua festa è stata identificata sempre più con il Natale e il nome Santus Nicolaus si è trasformato in Santa Claus.

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A volte gli affreschi rappresentano temi voluti dalle gerarchie ecclesiastiche, in particolare i francescani prediligevano le immagini lugubri e le atmosfere cupe, esplicitate con cartigli recanti motivi ammonitori.

L'affresco trecentesco che rappresenta l'incontro dei tre vivi con i tre morti riprende un motivo orientale portato in Italia dai mendicanti francescani e ammonisce: "noi fummo come voi siete voi sarete come noi siamo". E' una

rappresentazione presente in molte pitture dell'epoca, ma in San Flaviano è visibile solo in parte in quanto l'affresco fu parzialmente distrutto, verso la fine del '400, per la costruzione della cappella degli Innocenti.

Il ritratto del pontefice Urbano V ricorda il suo prolungato soggiorno in questo luogo, l'elezione a Cattedrale della chiesa di Santa Margherita e il privilegio del titolo di città concesso a Montefiascone.

Tra i temi religiosi trattati negli affreschi, particolare è il Cristo della Domenica reggente la sfera del mondo, che ricorda ai fedeli di santificare le feste e la proibizione a compiere, in tali giorni, lavori e azioni peccaminose. Sapresti riconoscere alcuni mestieri dagli strumenti rappresentati?

La Cappella Onofri detta degli Innocenti, costituisce un'interessante testimonianza dell'arte viterbese del XV secolo. Prende il nome dall'affresco della Strage degli Innocenti dipinto sulla parete di fondo. La decorazione pittorica è attribuita al pittore viterbese Antonio del Massaro detto il Pastura su incarico dei coniugi Onofri che compaiono ritratti, in due tondi, tra i fregi della volta. Sulla volta, in un grande ovale, circondato da quattro angeli in preghiera, è dipinto Cristo benedicente. Le pareti sono decorate con motivi floreali, uccelli, putti e due sfingi, una delle quali regge un libro aperto in cui si legge che la cappella è dedicata a Dio e ai Santi Innocenti nell'anno 1499. Quanti angeli sono dipinti nella cappella?

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Nella parte centrale della chiesa è visibile il matroneo anch'esso ispirato all'architettura del nord, specie quella di derivazione bizantina. Il piano superiore, al quale si accede anche dall'esterno ha subito anch'esso numerose trasformazioni. Si presenta con colonne ottenute da materiale di recupero di qualche antica struttura. Le colonne sono tra loro differenti nelle dimensioni, con basi e capitelli incompleti e decorazione molto più

povera rispetto a quella delle inferiori.

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Nel 1262 il papa Urbano IV vi fece costruire la cattedra papale e l'altare in pietra

come testimoniato da una lapide con la

seguente iscrizione: "Nell'anno del signore 1262, Papa Urbano IV fece costruire questo altare in onore della Beata Vergine Maria, della Santa Croce, di Santa Lucia, di Sant'Urbano papa, di San Lino, dei

Santi Fabiano e Sebastiano, di Santa Aurea vergine e con le sue mani lo consacrò, con Cardinali, Arcivescovi e Vescovi, il 13 ottobre, all'epoca del priore Filippo".

Verso la metà del '700 il cardinale Pompeo Aldrovandi

fece abbellire questa parte della chiesa con alcuni altari in stile barocco, oggi parzialmente visibili, e la balaustra in ferro battuto arricchita con il proprio stemma.

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Durante i lavori dell'ultimo recente restauro sono state spostate altrove le oltre 3000 sepolture, effettuate in un periodo di circa 800 anni e ritrovate sotto il pavimento della chiesa.

Tra le sepolture è famosa quella del leggendario Giovanni Defuk o Deuc, un

aristocratico tedesco tanto amante del buon vino da farsi precedere, nel suo viaggio verso Roma, da un servo assaggiatore che

poi avrebbe dovuto contrassegnare con un est! il vino consigliato al padrone. Giunto a

Montefiascone il servo scrisse est! est! est! e il padrone bevve cosi tanto di quel prelibato vino fino a morirne. Sulla lapide è scritto: EST EST EST - PER TROPPO EST QUI GIACE MORTO - IL MIO SIGNORE GIOVANNI DEUC. „ . Egli lasciò scritto che

ogni anno sulla sua tomba fosse versato

L'importanza che il vino ha sempre avuto per Montefiascone è attestato anche dal suo stemma che in origine aveva un barilotto sul monte a sei cime, come si vede in questo frammento di piatto in ceramica. Successivamente il barilotto è stato modificato in un fascio littorio e cosi appare nello stemma attuale. Dove è rappresentato lo stemma più antico di Montefiascone?

Per saperne di più puoi cercare questi libri presso la Biblioteca Comunale

- M.C. Bonelli, A. Boco, Nuove considerazioni sul S. Flaviano di Montefiascone, Acquapendente-Montefiascone, 2002

- G. Breccola, M. Mari, Montefiascone, Montefiascone, 1979

- G. Capuani, E. Genovesi, La basilica santuario di S. Flaviano a Montefiascone, Montefiascone, 1984

- M. Mari, Le reliquie del martire Flaviano, Montefiascone, 1991

- Montefiascone. Emozioni, storie e colori, Montefiascone, 2000

- L. Pieri Buti, Storia di Montefiascone, Montefiascone, 1870

- J. Raspi Serra, La Tuscia romana, Milano, 1972 - V. Tiberia, La basilica di S. Flaviano a

Montefiascone. Restauri di affreschi, ipotesi, conferme, Todi, 1987

un barile di vino. La sepoltura oggi è stata spostata in una cappella laterale.

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San Flaviano Cathedral Further downhill along the route of the ancient Via Francigena is the church of San Flaviano. It was built in the 1 c e n t u r y over pre-existing structures and it comprises two churches set one on the top of the other. In the 13™ century, it was redone extensively in the Gotic style during the papacy of Urban IV. The facade dates to this period, instead the entry portal with a small Renaissance loggia over it was covered up during the 18th century. The lower church has a nave and two aisles divided by pillars and columns with various types of capitals. They sustain Gothic arches in the front section and Romanesque ones to the rear, which leads to the Romanesque women's gallery where the small throne of Urban IV is located. In the San Flaviano church there are a lot of frescoes from various ages, some of which are very damaged. Mr\ct rtf thorn u/hpro marlo frnm 14th ,nr | 1 rth Most of them where made from 14™ and 15' century artist and represent scenes from the life of St. Nicholas of Bari as well as St. Catherine, St. Flavian, a Crucifixion and many others holy scenes. In a side-chapel there is the gravestone of the legendary nobleman Defuck, who was a wine-lover and a gourmand. In Montefiascone he found a wine that was three times good: est! est! est! and he decided to stay there forever, where it is said he died of too much wine.

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