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Roland MEYNET, L’analisi retorica, BiBi(B) 8, Queriniana, Brescia 1992, 159-249 La presente versione è migliorata nei confronti dell’edizione del 1992 ; è quella che ha servito per la preparazione dell’edizione inglese. Perciò non sono forniti i riferimenti alla traduzione italiana. Capitolo secondo LE FIGURE DI COMPOSIZIONE Gli elementi linguistici in rapporto d’identità o di opposizione non sono distribuiti a caso. La loro posizione nel testo non obbedisce solo a regole e pressioni sintattiche e semantiche; ad ogni livello di organizzazione testuale essa segue le leggi di struttu- razione del discorso. La posizione degli elementi in rapporto tra loro può conferire agli stessi una funzione di indizi o di segni di composizione. La loro disposizione forma delle figure di composizione che obbediscono tutte alla grande legge della simmetria. Le due forme basilari della simmetria sono il parallelismo e, per rischiare un neo- logismo, il concentrismo; parallelismo quando gli elementi in rapporto sono ripresi nello stesso ordine, concentrismo quando ricompaiono in ordine inverso. L’esposizione seguirà un ordine di crescente complessità, descriverà cioè i fenomeni seguendo i diversi livelli di organizzazione del testo, partendo da quello più elementare. Pochi ricercatori hanno una visione chiara dei livelli successivi di composizione; è giocoforza riconoscere che parecchi li confondono allegramente nelle loro analisi. Albert Vanhoye è uno dei pochi che abbia riflettuto per davvero su questo punto adottando una terminologia coerente e univoca per designare le unità testuali della Lettera agli Ebrei ai vari livelli e distinguendo in ordine decrescente: parte, sezione, paragrafo, suddivisione, piccolo paragrafo (detto anche punto) 1 . Si è ritenuto necessario accrescere il numero dei livelli e adottare di conseguenza un’altra terminologia, che si è voluta più trasparente 2 . 1 La Structure de l’Épître aux Hébreux, 138-52; 244.247. Vedi pure il suo articolo «La composition de Jn 5,19-30», Mélanges Béda-Rigaux, Gembloux 1970, 259-274, ove viene analizzata in dettaglio la struttura di ciascuna delle otto frasi del testo (263-268) prima di presentare la struttura d’insieme (268s). 2 Quanto ai livelli di organizzazione del testo, va detto qui che non c’è in italiano una terminologia consolidata per designarli; è stato perciò necessario fare una scelta, relativamente arbitraria nella misura in cui parecchi dei termini scelti – ad esempio, «brano», «passo», «sezione» – sono più o meno sinonimi nella lingua corrente. Dunque il lettore rischia, almeno all’inizio, di confonderli. A parte il primo e l’ultimo livello («segmento» e «libro»), che sono abbastanza chiari già in se stessi, per gli altri un buon mezzo mnemotecnico sarà l’ordine alfabetico: «brano», «parte», «passo», «sequenza», «sezione».

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Page 1: LE FIGURE DI COMPOSIZIONE - retoricabiblicaesemitica.org · – 37 Non giudicate e non sarete giudicati – e non condannate e non sarete condannati. + Perdonate e sarete perdonati,

Roland MEYNET, L’analisi retorica, BiBi(B) 8, Queriniana, Brescia 1992, 159-249

La presente versione è migliorata nei confronti dell’edizione del 1992 ; è quella che ha servito per la preparazione dell’edizione inglese. Perciò non sono forniti i riferimenti alla traduzione italiana.

Capitolo secondo

LE FIGURE DI COMPOSIZIONE

Gli elementi linguistici in rapporto d’identità o di opposizione non sono distribuiti a caso. La loro posizione nel testo non obbedisce solo a regole e pressioni sintattiche e semantiche; ad ogni livello di organizzazione testuale essa segue le leggi di struttu-razione del discorso. La posizione degli elementi in rapporto tra loro può conferire agli stessi una funzione di indizi o di segni di composizione. La loro disposizione forma delle figure di composizione che obbediscono tutte alla grande legge della simmetria. Le due forme basilari della simmetria sono il parallelismo e, per rischiare un neo-logismo, il concentrismo; parallelismo quando gli elementi in rapporto sono ripresi nello stesso ordine, concentrismo quando ricompaiono in ordine inverso. L’esposizione seguirà un ordine di crescente complessità, descriverà cioè i fenomeni seguendo i diversi livelli di organizzazione del testo, partendo da quello più elementare. Pochi ricercatori hanno una visione chiara dei livelli successivi di composizione; è giocoforza riconoscere che parecchi li confondono allegramente nelle loro analisi. Albert Vanhoye è uno dei pochi che abbia riflettuto per davvero su questo punto adottando una terminologia coerente e univoca per designare le unità testuali della Lettera agli Ebrei ai vari livelli e distinguendo in ordine decrescente: parte, sezione, paragrafo, suddivisione, piccolo paragrafo (detto anche punto)1. Si è ritenuto necessario accrescere il numero dei livelli e adottare di conseguenza un’altra terminologia, che si è voluta più trasparente2.

1 La Structure de l’Épître aux Hébreux, 138-52; 244.247. Vedi pure il suo articolo «La composition

de Jn 5,19-30», Mélanges Béda-Rigaux, Gembloux 1970, 259-274, ove viene analizzata in dettaglio la struttura di ciascuna delle otto frasi del testo (263-268) prima di presentare la struttura d’insieme (268s).

2 Quanto ai livelli di organizzazione del testo, va detto qui che non c’è in italiano una terminologia consolidata per designarli; è stato perciò necessario fare una scelta, relativamente arbitraria nella misura in cui parecchi dei termini scelti – ad esempio, «brano», «passo», «sezione» – sono più o meno sinonimi nella lingua corrente. Dunque il lettore rischia, almeno all’inizio, di confonderli. A parte il primo e l’ultimo livello («segmento» e «libro»), che sono abbastanza chiari già in se stessi, per gli altri un buon mezzo mnemotecnico sarà l’ordine alfabetico: «brano», «parte», «passo», «sequenza», «sezione».

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2 L’analisi retorica Un’esposizione sistematica si deve fare strada tra due scogli altrettanto pericolosi: da un lato una semplificazione oltraggiosa che non sarebbe sufficiente a rendere ragione della complessità dei fenomeni, e dall’altro una volontà di esaustività che finirebbe con l’oscurare ogni principio di organizzazione. La semplificazione che privilegia il sistema proposto si potrebbe ottenere con una scelta giudiziosa di esempi rigorosamente selezionati per illustrare la dimostrazione, laddove l’esaustività che preferisca l’abbondanza dei fatti sarebbe frutto dell’analisi di un complesso di dati scelti a caso. Per non finire dalla padella nella brace, la sola via possibile sarà quella di coniugare i vantaggi di entrambe le soluzioni: la sistematizzazione apparirà con chiarezza in uno schema di esposizione rigorosamente progressivo; l’esaustività, e l’adesione ai fatti, diversi e complessi, verrà assicurata dalla scelta di un corpus limitato, di cui l’analisi non scarterà alcun elemento. Studieremo due salmi ai vari livelli della loro composi-zione. Il vantaggio dei Salmi, almeno nella stragrande maggioranza, è che – contraria-mente agli estratti di ogni altro libro biblico – i loro limiti sono fissati dalla tradizione e che in generale non è necessario giustificare la divisione convenzionale del testo, operazione quasi sempre molto lunga e delicata. Perché i Sal 113 e 146? Perché la loro lunghezza e complessità (corrispondono a ciò che chiameremo «passo») sono adatte alle prime tappe dell’esposizione. Un terzo testo, Am 1,3–2,16, assai più lungo, poiché comprende tre passi, fornirà un esempio dell’organizzazione del livello superiore al passo, cioè quello della «sequenza»3. Se questi tre testi non potranno fornire esempi chiari di certe costruzioni, si ricorrerà ad altri testi sia del Nuovo che dell’Antico Testamento. Un’esposizione metodologica è necessariamente ardua. La progressiva scoperta di tre bei testi ne attenuerà l’aridità, almeno si spera, senza nondimeno ridurre il rigore della ricerca. 0. IL MEMBRO Il membro è la minima unità dell’organizzazione retorica. Non è facile darne una definizione precisa. Dal punto di vista puramente esterno e quantitativo, lo si può descrivere come un *sintagma che generalmente comprende da due a cinque *termini4 che formano una unità sintattica.

«(Sono) io YHWH tuo-Dio» Es 20,2

3 Il lettore sarà forse sorpreso dalla scelta di questi tre testi: sono solo testi poetici, scritti in ebraico,

tratti dall’Antico Testamento. Dei testi scritti in prosa, redatti in greco, tratti dal Nuovo Testamento forniremo solo brevi esempi, ai livelli del segmento, del brano e della parte. La prima ragione che ha motivato la nostra scelta è che i cosiddetti testi poetici sono, per definizione, più ritmati dei testi in prosa e di conseguenza si prestano meglio, soprattutto al livello del segmento, ad un’esposizione che ambisce ad essere quanto più chiara possibile. La seconda ragione è che il lettore che volesse altri esempi del Nuovo Testamento, scritti per lo più in prosa, si può riferire alla nostra analisi de L’Évangile selon saint Luc, ove i ventotto capitoli del terzo vangelo sono stati analizzati a tutti i livelli dell’organizzazione testuale, da quello del segmento fino a quello del libro.

4 Lessema o morfema plurisillabico.

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Cap. II: Le figure di composizione 3 è un membro che comprende tre termini: ’anokî, pronome isolato di prima persona singolare (tradotto con «(Sono) io»), il lessema «YHWH», il lessema «Dio» accompa-gnato dal pronome (suffisso in ebraico) con cui forma una sola parola (’ĕlōhèkā); questi tre termini sono collegati tra loro da nessi sintattici che ne fanno una sola proposizione. 1. IL SEGMENTO Il segmento è l’unità superiore al membro. Esiste un certo numero di segmenti a un solo membro: saranno chiamati «unimembri». La stragrande maggioranza dei segmenti sono composti di due membri, per cui saranno chiamati «bimembri». Infine un certo numero di segmenti sono formati da tre membri, per cui verranno chiamati segmenti «trimembri»5. Oltre i tre membri, si passa al livello superiore di organizzazione del testo, il «brano». 1.1 IL SEGMENTO UNIMEMBRO Non si può parlare di composizione retorica del segmento unimembro: affinché vi sia composizione è necessario infatti che vi sia una simmetria e non può esistere simmetria senza dualità o pluralità. Esempi di segmenti unimembri (vedi p. 60 e 62):

Lodate Yah! Sal 113, 1 e 9c Sal 146, 1 e 10c È-lui-che-custodisce la-verità per-sempre 6. Sal 146, 6c Chi (è) come-YHWH nostro-Dio? Sal 113, 5 In quel giorno periscono i-suoi-pensieri. Sal 146, 4c In Am 1,3–2,16, la maggioranza delle formule d’introduzione e di conclusione di oracoli verranno considerate come segmenti unimembri: 1,3a.5e.6a.8e7; 1,9a.11a; 1,13a. 15c; 2,1a.3c; 2,4a ; 2,6a. 16b. D’altronde, anche 1,5d; 1,8d sono unimembri.

5 A titolo di esempio, ecco la ripartizione delle tre categorie di segmenti nei tre testi che verranno

analizzati durante tutta l’esposizione Sal 113 Sal 146 Am 1,3-2,16 TOTALE unimembri 3 3 19 25 bimembri 8 7 36 51 trimembri 0 3 6 9 Am 1,3–2,16 presenta una gran quantità di unimembri; questa cifra, che sembra alta in rapporto

alla media, è dovuta all’elevato numero di formule d’introduzione e di conclusione di oracoli. 6 I trattini indicano che si tratta di una sola parola grafica in ebraico. 7 Le lettere che seguono i numeri dei versetti indicano le righe delle «riscritture» (qui quelle dei

passi, pp. 236 e 241 ).

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4 L’analisi retorica 1.2 IL SEGMENTO BIMEMBRO 1.2.0 Il segmento bimembro a meno di quattro termini Benché il fatto sia abbastanza raro, esistono segmenti bimembri a meno di quattro termini. Ad esempio, Lc 6,30 comprende due segmenti bimembri i cui secondi membri sono formati da un solo termine: . A chiunque TI CHIEDE, . — DÀ ; . e A-CHI-PRENDE il tuo, . NON RICHIEDERE — . Si potrebbe pensare che questi due periodi formano un solo segmento bimembro a sei termini: . A chiunque TI CHIEDE, DÀ, . e a CHI-PRENDE il tuo, NON RICHIEDERE. Tuttavia si deve anzi tutto notare che ciascuno di questi due periodi coordinati con «e» è composto da due proposizioni, da una protasi («A chiunque ti chiede»; «a chi prende il tuo») e da un’apodosi all’imperativo («dà»; «non richiedere»). D’altra parte, il parallelismo di questo versetto con il precedente (che è formato da due bimembri a quattro termini) è un argomento supplementare a favore della divisione del versetto 30 in due membri:

+ 29 A CHI TI PERCUOTE sulla guancia, + PRESENTA anche l’altra.

= e A CHI-PRENDE il tuo mantello, = anche la tunica non RIFIUTARE. ---------------------------------------------------------------------- + 30 A chiunque TI CHIEDE, + DÀ;

= e A CHI-PRENDE il tuo, = non RICHIEDERE.

I quattro segmenti hanno la stessa struttura sintattica; si noterà la ripresa di «a chi prende», in posizione simmetrica (29c.30c), l’alternanza degli imperativi positivi

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Cap. II: Le figure di composizione 5 (29b.30b) e degli imperativi negativi (29d.30d). Si tratta di un classico fenomeno di abbreviazione o di risparmio (il secondo versetto risparmia un termine in ciascuno dei suoi secondi membri (30b e 30d). Succede pure che certi segmenti bimembri constano di solo due termini, un termine in ciascun membro (il fatto è rarissimo). Così in Lc 6,37-38: – 37 Non giudicate e non sarete giudicati – e non condannate e non sarete condannati. + Perdonate e sarete perdonati, + 38 date e sarà dato a voi. Se l’ultimo segmento (38a) può essere considerato come formato di tre termini, i tre segmenti precedenti comprendono solo due termini, uno in ciascun membro8. in Am 1,3–2,16, esistono due bimembri il cui secondo membro comprende un solo termine: + perché hanno trebbiato con erpici di ferro + il (paese di) Galaad

Am 1,3de + perché han bruciato le ossa del re di Edom + per (ridurele in) calce

Am 2,1de 1.2.1 Il segmento bimembro a quattro termini Questo segmento permette di presentare le due figure-base di tutta la retorica biblica. 1.2.1.1 Simmetria parallela (o parallelismo) Quando l’ordine dei due termini del secondo membro è lo stesso presente nel primo membro (a b/a’b’), si parlerà di simmetria parallela (o parallelismo):

+ Antico Testamento:

. Io-li-dividerò in-Giacobbe . io-li-disperderò in-Israele

Gen 49,7

+ Io- odio i-divisi + e- amo la-tua-legge

Sal 119,113

8 La simmetria di Lc 6,37-38 con 6,28-30 conferma questa divisione (vedi R. MEYNET, Il vangelo secondo Luca, Bologna 2003, 264-265).

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6 L’analisi retorica - Perché -la-tua-voce (è) dolce - e -il-tuo-viso (è) avvenente

Ct 2,14

: Esce il-suo-soffio: : egli-torna alla-sua-terra9

Sal 146,4

+ Nuovo Testamento:

. La messe (è) abbondante, . gli operai (sono) pochi.

Lc 10,2 + Ed esso (= il vino) si verserà + e gli otri andranno-perduti

Lc 5,37 Non tutti i segmenti bimembri a quattro termini sono così regolari. 1.2.1.2 Simmetria incrociata (o chiasmo) Quando l’ordine dei due termini del secondo membro è diverso da quello del primo membro (a b /b’a’), si parlerà di simmetria incrociata, o chiasmo (dal greco chiasmos o figura che riproduce la forma della lettera greca chi: C): + Antico Testamento:

a Si, essi-han-custodito b la-tua-parola

b’ e- la-tua-alleanza a’ conservano

Dt 33,9 a I-seminatori b nelle-lacrime

b’ nei-canti a’ mietono

Sal 126,5 a Io b al-mio-amato

b’ e-il-mio-amato a’ a-me

Ct 6,3

9 Per l’uso di / / + / - / = / : / ecc, vedi Cap. III.

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Cap. II: Le figure di composizione 7 + Nuovo Testamento: a Nel cielo b pace

b’ e gloria a’ nelle altezze

Lc 19,38 a Altri b egli-ha-salvato,

b’ che-salvi a’ se-stesso

Lc 23,35 Le relazioni tra i termini non sono sempre così chiare come negli esempi precedenti. I tre segmenti seguenti, tratti dai Sal 113 e 146, basteranno a dare un’idea della varietà delle possibili relazioni.

Nel segmento seguente:

a per farlo sedere b con-i-principi

b’ con-i-principi a’ del suo popolo

Sal 113,8 la ripetizione di «con-i-principi» fa di ciò che sarebbe altrimenti un membro unico a tre termini («per farlo sedere / con i principi / del suo popolo»), un segmento bimembro a quattro termini incrociati. Ma non c’è relazione particolare tra a ed a’, se non la loro posizione rispetto a b e b’; essi sono omologhi. 1.2.1.3 Cinque note di metodo

1.2.1.3.1 L’ordine dei termini è indipendente dal senso La retorica classica vede nel chiasmo una particolare specie di antitesi. Qintiliano scrive: «Vi sono pure più specie di antitesi. A volte si contrappone una parola ad un’altra… o un pensiero ad un altro… A volte invece di mettere il termine opposto subito dopo il suo corrispettivo… lo si respinge alla fine, di modo che ognuna delle parole finali si riferisce a ognuna delle prime… Questa figura si ottiene ancora mediante una certa conversione o, per meglio dire, reciprocazione dei termini: «Si deve mangiare per vivere e non vivere per mangiare»10. P. Fontanier, nel secolo scorso, considera pure il chiasmo,

10 De l’institution de l’orateur, trad. Gedoyn, Parigi 1718, IX, 608-609 (l’esempio finale è stato

aggiunto dal traduttore).

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8 L’analisi retorica che denomina «reversione», come un’antitesi: «La Reversione fa tornare sui propri passi, in senso diverso e spesso opposto, tutte le parole, almeno le più essenziali, di una proposizione. La si può considerare una specie particolare di antitesi». Tra altri, cita il seguente esempio: «Il sapiente spesso è pazzo, il pazzo spesso è sapiente» 11. Ancora così lo intende H. Lausberg: «Chiasmo: figura composta da una doppia antitesi, i cui termini s’incrociano» 12. Per I. de La Potterie, la simmetria parallela è lo sviluppo del paralle-lismo sinonimico e la simmetria concentrica l’estensione del paralle-lismo antitetico 13. Gli esempi dell’Antico Testamento più sopra forniti sono rispettivamente sinonimici (Gen 49,7 e Dt 33,9), antitetici (Sal 119,113 e Sal 126,5) e sintetici o complementari (Ct 2,14; 6,3; Sal 146,4), per riprendere la classificazione di Lowth. Quelli della prima serie sono di costruzione parallela, quelli della seconda di costruzione chiastica. Da questo si capisce bene dunque che l’ordine dei termini non è legato al senso, cioè alla sinonimia o all’antonimia. 1.2.1.3.2 La composizione è complessa D’altronde l’analisi precisa di Ct 6,3:

+ Io al-mio-amato e + il-mio-amato a-me

dimostra che le simmetrie sono complesse: se al livello verbale la costruzione è incrociata, al livello sintattico la costruzione è parallela:

+ soggetto PREDICATO (sintagma preposizionale) coordinante + soggetto PREDICATO (sintagma preposizionale)

Si riterrà comodo dire che questo segmento è globalmente chiastico, ma è necessario essere consapevoli della complessità dei fenomeni. Si potrà dunque continuare a parlare di simmetria parallela e di simmetria incrociata tenendo conto del solo ordine delle parole. 1.2.1.3.3 La funzione della simmetria Infine, non si può schivare la domanda sulla funzione di queste due simmetrie. Contrariamente a ciò che si può pensare14, la funzione del parallelismo e del chiasmo,

11 Les figures du discours, Parigi 1968, 381-382. 12 Handbuch der Literarischen Rhetorik, Monaco 1960, t. 2, 893. 13 Exegesis quarti evangelii. Prologus S. Johannis, ciclostilato, Biblical Pontifical Institute, Roma,

1974-75 e 1979-80, p. 16; id. in «Structure du Prologue de Saint Jean», NTS 30 (1984) 356. 14 Era il nostro punto di vista, espresso in modo netto in Quelle est donc cette Parole? (pp. 110-

11): «Quei chiasmi sono, più che vere e proprie figure, fiori di retorica; ornano la frase, non

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Cap. II: Le figure di composizione 9 anche a questo livello così elementare, non è solo estetica né puramente ritmica15. Essa è già retorica: la simmetria segna l’unità dei due membri, indica che essi formano un tutto, ne fissa i limiti. Ciò è evidente nel caso delle simmetrie antitetica e sintetica o complementare: sono la voce ed il volto dell’amato che l’amata trova dolci ed attraenti (Ct 2,14); la relazione tra l’amata e l’amato è reciproca (Ct 6,3). Semina e mietitura sono inseparabili come il canto e le lacrime (Sal 126,5); l’odio dei divisi è correlativo all’amore della Legge (Sal 119,113). Nel caso della simmetria sinonimica, l’unità dei due membri non è necessitata da un rapporto logico; l’insistenza della ripetizione, in altri termini, basta però a giustificare il collegamento. La funzione di queste due forme di simmetria non è evidentemente quella di segnare la composizione dell’insieme di un testo; nondimeno, non si può escludere, al loro livello, la loro funzione retorica di composizione. 1.2.1.3.4 Simmetria e interpretazione In ultima analisi, si deve considerare che la funzione di queste due forme di simmetria pone il problema dell’interpretazione. Dire che la simmetria ha la funzione di segnare l’unità dei due membri vuol dire anche che si stabilisce un rapporto di significato tra due parti insieme simili e diverse. Qualche nota basterà a dimostrare come già da questo livello si ponga il problema del senso. La comprensione del rapporto degli elementi paralleli del primo esempio

. Li-dividerò in-Giacobbe . Li-disperderò in-Israele

suppone non solo la conoscenza del codice della lingua ebraica (o italiana in questa traduzione) ma pure della storia e della cultura del popolo d’Israele: ammettendo che «disperdere» sia comunemente accolto come un quasi-sinonimo di «dividere», in compenso il rapporto d’identità tra «Giacobbe» e «Israele» lo percepirà solo chi conosce la storia dei patriarchi, chi sa che «Israele» è l’altro nome di «Giacobbe» figlio di Isacco, chi sa che questo nome gli è stato dato da Dio (Gen 35,10), chi non ignora che questi due nomi sono diventati quelli del popolo ebraico, del popolo di Dio. Grazie alla conoscenza della storia, il lettore attento potrà forse cogliere, oltre il rapporto d’identità (identità del referente), un rapporto antitetico o almeno di complementarità: rapporto di successione cronologica, in primo luogo16. «Israele» è infatti il secondo nome di «Giacobbe», nome ricevuto molto dopo il primo, rapporto che è anche di natura teologica perché se «Giacobbe» è il nome per così dire naturale e umano del

strutturano il discorso. Dipendono dall’elocutio e non dalla dispositio… Il chiasmo di frase o stilistico non è di alcuna utilità per studiare la composizione dei testi».

15 Ibid., 50. 16 È pure l’ordine abituale dei due nomi nei testi; così nel Libro dei Salmi, Sal 14,7; 22,24; 53,7;

78,5.21.71; 105,10; 135,4; 147,19. L’ordine viene capovolto nei Sal 81,5; 114,1-2; 105,23 (nei primi due casi, la ragione è una costruzione concentrica superiore).

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10 L’analisi retorica figlio di Isacco, «Israele» è il nome che Dio gli ha dato in funzione della sua missione, della nuova esistenza, della nuova nascita manifestata da questa missione. Per essere veramente compreso, questo primo segmento rinvia dunque il lettore a conoscenze sia storiche che teologiche. Questo, che pare scontato per un ebreo o un cristiano, si dovrà spiegare a chi non ha familiarità con i testi e la cultura bibliche. Il secondo esempio

. Odio i-divisi17 . Amo la-tua-Legge

rinvia pure a conoscenze linguistiche e storiche, ma invita inoltre, si potrebbe dire, a una riflessione. Il rapporto di opposizione tra «odiare» e «amare» non pone grandi problemi di comprensione, se non forse quello di sapere che significa concretamente «amare»: non tanto un sentimento quanto un impegno che, per la Bibbia, è un equivalente di «osservare» o di «obbedire a». In compenso il fatto che «Legge» («Torah») sia opposto a «divisi» pone un problema d’interpretazione, particolarmente arduo nel nostro caso, perché dal punto di vista puramente lessicografico il senso di quest’ultima parola (un hapax) non è sicuro. Si deve però notare innanzitutto l’oppo-sizione del plurale al singolare che probabilmente non è innocente. L’opposizione dei verbi obbliga in questo caso a comprendere «i divisi» in opposizione alla «Legge (di Dio)». È proprio il minimo che se ne possa trarre sul piano dell’interpretazione, ma è già molto. Ogni ricerca di ordine filologico che facesse di queste due parole dei sinonimi, sarebbe inaccettabile per una semplice ragione retorica. A voler supporre che il senso della seconda parola sia «i divisi», l’opposizione stabilita dal testo tra «i divisi» e «la tua Legge» inviterebbe il lettore a riflettere sull’enigma di quest’opposizione: è la Legge di YHWH a unificare l’uomo in se stesso, a riconciliarlo con se stesso, a unifi-care gli uomini tra loro? È essa a unificare l’uomo, gli uomini, nell’adorazione e nel servizio del Dio unico, contrariamente alla divisione supposta dal politeismo? In fin dei conti, si nota bene che questo segmento, detto antitetico, non è tale se si comprende che amare la Legge di Dio significa equivalentemente odiare i divisi, che i due membri sono due formulazioni complementari e indissociabili di un solo ed unico atteggiamento. La stessa idea viene espressa dalla negazione del contrario, come in:

. Mi affretto — — . NON indugio ad osservare i tuoi comandamenti

Sal 119,60

o nel Prologo di Giovanni:

17 O «i vacillanti», «gli zoppicanti»; o ancora «dibattuti» cioè «che-amano-a-metà» (in opposizione

ad es. al Sal 139,22: «Io li odio di un odio perfetto»); in quest’ultimo caso, «che-amano-a-metà» si opporrebbe a «che-amano» (totalmente).

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Cap. II: Le figure di composizione 11 + TUTTO per Lui avvenne + e senza di Lui non avvenne NULLA18

Gv 1,3

1.2.1.3.5 La via dell’interpretazione Ogni testo è un enigma. L’enigma, sotto la sua forma più semplice, quella dell’indo-vinello, viene spesso formulato come segue: «Qual è la differenza tra X e Y? Decifrerà l’enigma chi troverà sia il punto di somiglianza tra X ed Y, se essi paiono totalmente diversi, sia il punto di diversità se essi paiono totalmente simili. Al livello dell’inter-pretazione si ritrova così la stessa oscillazione esistente al livello formale tra rapporto d’identità e rapporto d’opposizione. Con la differenza che qui si deve cercare ciò che è diverso tra due elementi identici e ciò che è identico tra due elementi opposti. Edipo scioglie l’enigma della Sfinge quando identifica; l’animale che cammina a quattro zampe al mattino, su due a mezzogiorno e con tre di sera. L’enigma babilonese, «Vi sono quattro specie di alunni: il tubo, la spugna, il filtro e il ventilabro», sarà decifrato solo da chi troverà insieme i rapporti di identità ed opposizione tra i primi due, tra gli ultimi due, tra i primi due e gli ultimi due e infine tra i primi tre e l’ultimo; e forse da chi ne concluderà che i cattivi allievi sono tre volte più numerosi di quelli buoni! Per tornare alla Bibbia, in Lc 15, l’enigma delle parabole della misericordia, della pecorella e della dramma sperdute da un lato e dei due figli dall’altra, si potrebbe porre così: «C’è una differenza tra la pecora perduta e la dramma perduta?» Poi «C’è una differenza tra il figlio minore e il primogenito?» La risposta alla prima domanda sarà necessariamente positiva, perché le due parabole si presentano identiche. La risposta alla seconda domanda sarà evidentemente negativa perché i due fratelli sembrano opposti sotto ogni punto di vista. Emerge dunque nuovamente la domanda: «Quale differenza c’è tra i due figli da un lato e la pecora e la dramma dall’altro?»19 1.2.2 Il segmento bimembro a cinque termini Il segmento bimembro a cinque termini può essere, per così dire, uno a sei termini, uno dei quali è cancellato, ad esempio: • per ellissi del verbo:

. SI-CONOSCERÀ sulla-terra la-tua-via . — — presso-tutti-i-pagani la-tua-salvezza20

Sal 67,3

18 «Lui» rinvia al «Verbo». 19 Una risposta più particolareggiata all’enigma si troverà in R. MEYNET, Il vangelo secondo Luca,

(ad loc.). 20 Si potrà considerare che «tutti» compensa dal punto di vista ritmico la non-ripresa del verbo nel

secondo membro.

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12 L’analisi retorica + e IO-HO-DISTRUTTO il-suo-frutto al-di-sopra + e — — le-sue-radici al-di-sotto

Am 2,9de

- E-HO-SUSCITATO tra-i-vostri-figli dei-profeti - e — — tra-i-vostri-giovani dei-nazirei

Am 2,11ab • per non-ripetizione di ogni altro elemento: . Il-tuo-popolo, YHWH, essi-calpestano . il-tuo-dominio — essi-schiacciano

Sal 94,5

+ ECCELSO al-di-sopra-di TUTTE le-nazioni YHWH + — al-di-sopra — dei-cieli LA-SUA-GLORIA

Sal 113,4

- Perchè hanno-perseguitato con-la-spada IL-PROPRIO-FRATELLO - e ha-massacrato — LE-SUE-VISCERE

Am 1,11de : A-causa-di-tre DELITTI di-Damasco : e a-causa-di-quattro — non-lo-revocherò

Am 1,3bc I seguenti segmenti sono costruiti esattamente sullo stesso modello di quello prece-dente: Am 1,6bc; 1,9bc.11bc; 1,13bc e 2,1bc; 2,4bc; 2,6bc21. - «Alzati e sta’-in-piedi NEL MEZZO». - E alzandosi stette-in-piedi —

Lc 6,8 Quando il termine unico si trova in terza posizione, Poiché Giacobbe egli-scelse per-sé YAH Israele come sua proprietà

Sal 135,4 esso si può ricollegare sintatticamente tanto al primo quanto al secondo membro, sebbene la tendenza normale sia per ricollegarlo al primo22: la pronominalizzazione infatti è più frequente nel secondo membro che nel primo:

21 Vedi P. BOVATI – R. MEYNET, Il libro del profeta Amos, ReBib 2, Bologna 1995, 43-103.

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Cap. II: Le figure di composizione 13 . Chi-cammina nella-sua rettitudine teme YHWH . chi-perverte le-sue-strade disprezza — (lui)

Pr 14,2 Si avranno così dei segmenti a cinque termini di costruzione concentrica (o concentrismo): : Poiché-Giacobbe egli-scelse-per-sé + YAH : Israele come-sua-proprietà

Sal 135,4 ove, a parte il termine centrale, i due membri sono paralleli. Lo stesso vale per: . Ti-loderò tra-i-popoli + YHWH . Ti-canterò tra-le-nazioni

Sal 108,4

Il concentrismo potrà essere più spinto; termine per termine: + Liberami – dai-miei-nemici MIO-DIO – dai-miei-aggressori + proteggimi

Sal 59,2 + Perchè hanno-rifiutato – la-Legge : di-YHWH – e-i-suoi-decreti + non-hanno-custodito

Am 2,4de

22 Questo fenomeno è chiamato «pivot pattern» (o «Double duty modifier» o «two-way middle»)

da M.J. DAHOOD: vedi il suo articolo, «A New Metrical Pattern in Biblical Poetry», CBQ 29 (1967) 574-9; Psalms, The Anchor Bible, t. 3, 439s.

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14 L’analisi retorica o, nel Nuovo Testamento: + Diventate - misericordiosi COME IL PADRE VOSTRO - misericordioso + egli-è.

Lc 6,36 Tutti i segmenti a cinque termini non sono regolari come i precedenti:

NON fidatevi dei principi di-un-figlio-di-argilla in cui NON (c’è) salvezza

Sal 146,3

Alle estremità, i termini «fidarsi» e «in cui non (c’è) | salvezza» appartengono allo stesso campo semantico e sono accompagnati dalla negazione. La relazione tra « principi» e «un-figlio-di-argilla» (l’ebraico considera queste due parole come un solo termine, che lega con il maqqep) può essere detta di opposizione, i «principi» essendo tenuti capaci di assicurare la «salvezza», mentre «un-figlio-di-argilla» è incapace di farlo. Lo stesso vale per:

Che-fa CIELI E-TERRA E-IL-MARE e-tutto-ciò-che-è-in-essi

Sal 146,6

ove i tre termini dell’enumerazione canonica sono distribuiti alla fine del primo membro e all’inizio del secondo. I termini estremi sono omologhi. La relazione tra i due membri talvolta è globale e sarebbe vano cercare delle relazioni speciali tra i termini dei due membri. Ad esempio, in Am 1,3–2,16:

: perché-hanno-deportato dei deportati in massa : per consegnarli a Edom

Am 1,6de

- E-li-hanno-fuorviati le-loro-menzogne - che-andavano i-loro-padri dietro-di-loro

Am 2,4fg

. E-su-vestiti presi-in-pegno si-distendono . a-fianco-di ogni-altare

Am 2,8ab

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Cap. II: Le figure di composizione 15 A meno di considerare in quest’ultimo caso che l’unico verbo è l’elemento centrale di una costruzione concentrica, incorniciato dai due complementi di luogo:

. E-sui-vestiti presi-in-pegno SI-DISTENDONO . a-fianco-di ogni-altare Allo stesso modo per il segmento seguente (oggetto + verbo + complemento di luogo):

. E-il-vino dei-multati BEVONO . nella-casa dei-loro-dèi

Am 2,8cd La simmetria che non è molto marcata al livello del segmento apparirà invece chiara-mente al livello superiore (vedi sotto, § 2.4.1.2, p. 34). 1.2.3 Il segmento a sei termini Mentre con il segmento a quattro termini c’erano solo due possibili disposizioni, ve ne sono sei con i segmento bimembro a sei termini. Se si combinano queste sei disposizioni con le relazioni d’identità, di sinonimia, di opposizione, di paronomasia, ecc., che possono esistere tra i termini corrispondenti, si può immaginare che il numero delle combinazioni sarà assai più alto. Non si tratta qui di fare uno studio esauriente del segmento a sei termini, ma solo d’illustrare, con esempi scelti, una proposizione di classificazione dei fenomeni di composizione di cui la pertinenza e il carattere operativo si manifesteranno veramente solo più tardi. Tutte le possibilità saranno classificate sotto le due grandi rubriche messe in evidenza col segmento bimembro a quattro termini: simmetria parallela e simmetria concentrica. 1.2.3.1 Simmetrie parallele 1.2.3.1.1 Totale Quando i tre termini del secondo membro corrispondono a quelli del primo membro nello stesso ordine: a b c / a’ b’ c’ • uno o due dei termini possono essere identici: . LODATE servi DI-YHWH . LODATE il-nome DI-YHWH

Sal 113,1bd

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16 L’analisi retorica - nel-clamore NEL-GIORNO di-guerra - nella-tempesta NEL-GIORNO di-tormenta

Am 1,14cd + BENEDETTA tu tra le DONNE + e BENEDETTO il frutto del tuo SENO

Lc 1,42 • tutti gli elementi possono essere sinonimi:

. Voglio-lodare YHWH in-(tutta)-la-mia-vita . Voglio-cantare IL-MIO-DIO in-(tutta)-la-mia-durata

Sal 146,2 • gli elementi possono essere complementari:

= Invierò il-fuoco su-TEMAN = che-divorerà i-palazzi di-BOZRA

Am 1,12 + Sedutasi ai-piedi DEL-SIGNORE + ella-ascoltava la-parola DI-LUI

Lc 10,39 • i due membri possono essere opposti: . L’eleganza DEI-GIOVANI, il-loro-vigore . e l’ornamento DEI-VECCHI, la-(testa)-canuta

Pr 20,29 • solo due termini possono essere in relazione diretta e gli altri in forma meno stretta:

+ Il semplice CREDE ogni-parola + e l’esperto SORVEGLIA il-suo-cammino

Pr 14,15

ove l’identità delle costruzioni sintattiche permette ancora di parlare di parallelismo.

. E-andrà il-loro - RE alla-deportazione . egli e-i-suoi-PRINCIPI insieme

Am 1,15ab Quando la relazione è globale, e non termine per termine, si potrà ancora parlare di parallelismo, che nei casi seguenti si dovrà dire ritmico:

. Dal-sorgere del-sole fino-al-suo-tramonto . lodato il-nome del-Signore

Sal 113,3

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Cap. II: Le figure di composizione 17 - E-morirà nel-tumulto Moab - nel-clamore al-suono del-corno

Am 2,2cd 1.2.3.1.2 Parziali Quando due dei sei termini sono in corrispondenza in identica posizione: + parallelismo dei termini iniziali • i termini iniziali possono essere identici: . IN-DIO lodo la-sua-parola . IN-DIO confido non-temo

Sal 56,5

+ CHI-CUSTODISCE la-sua-bocca e-la-sua-lingua + (è) CHI-CUSTODISCE dalle-angosce la-sua-anima

Pr 21,23

• o possono essere sinonimi:

. ACCLAMATE Dio tutta-la-terra . CANTATE la-gloria del-suo-nome

Sal 66,1-2 + parallelismo dei termini finali

. A-causa di-Davide TUO-SERVO . non-allontanare il-volto-del TUO-MESSIA

Sal 132,10

= Regna YHWH PER-SEMPRE = il tuo Dio, Sion DI-GENERAZIONE-IN-GENERAZIONE

Sal 146,10

+ E-farò-sparire il-giudice di-mezzo-a LUI + e-tutti-i-suoi-principi ucciderò con - LUI

Am 2,3ab Quando i sei termini sono in corrispondenza:

• sia nell’ordine a b c /a’c’b’: + PRESTANDO alla-sapienza il-tuo-orecchio + TU-APPLICHI il-tuo-cuore all’intelligenza

Pr 2,2

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18 L’analisi retorica • sia nell’ordine a b c /b’a’c’: + Egli-rialza dalla-polvere IL-DEBOLE + dal-letame egli-solleva IL-POVERO

Sal 113,7 i termini incrociati si potranno considerare come un tutto: A (b c ) / A’(c’b’) e (a b ) C / (b’a’) C’ e si potrà ritenere più pertinente la simmetria dei termini iniziali (Pr 2,2) o finali (Sal 113,7). 1.2.3.2 Simmetrie concentriche

1.2.3.2.1 Totale Quando i tre termini del secondo membro corrispondono a quelli del primo membro, in ordine inverso: a b c /c’b’a’ • due dei termini possono essere identici:

a IO-PONGO b DAVANTI-A-LUI c il-mio-lamento c’ la-mia-angustia b’ DAVANTI-A-LUI a’ ESPONGO

Sal 142,3 • oppure quattro termini possono essere identici due a due:

a all’inizio b ERA c IL VERBO c’ e IL VERBO b’ ERA a’ presso Dio

Gv 1,1

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Cap. II: Le figure di composizione 19 • tutti i termini possono essere sinonimi:

a SE S’INNALZASSE b al-cielo c la-sua-statura c’ il-suo-capo b’ alle-nubi a’ GIUNGESSE

Gb 20,6 • i due membri possono essere opposti:

a IN-SUPPLICHE b parla c il-povero c’ e il-ricco b’ risponde a’ CON-DUREZZA

Pr 18,23 a perché io sono un uomo b SOTTO UN POTERE c posto, c’ avente b’ SOTTO DI ME a’ dei soldati

Lc 7,8 1.2.3.2.2 Parziali Quando due dei sei membri si corrispondono in posizione opposta. + simmetria dei termini estremi = TUTTO . PER MEZZO DI LUI avvenne . e SENZA DI LUI (non) avvenne = NULLA

Gv 1,3 (Questa figura si chiama di solito «inclusione», soprattutto quando i termini estremi sono identici; va notato tuttavia che l’inclusione non suppone una simmetria dei termini intermedi, come avviene invece nel nostro esempio).

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20 L’analisi retorica + simmetria dei termini medi . Egli-diede la-loro-terra + IN-EREDITÀ + IN-EREDITÀ . a-Israele suo-popolo

Sal 135,12 + A-causa-che-vendono per-danaro - L’INNOCENTE - e IL-POVERO + per-una-questione di-sandali

Am 2,6de (Quando i termini medi sono identici, di solito vengono definiti «parole-gancio» o «parole-fermaglio» [mots-crochets / mots-agrafes]; si noti pure che la parola-gancio non richiede alcuna simmetria d’insieme). Quando i sei termini si corrispondono • sia nell’ordine a b c / b’c’a’:

+ LI-DISTRUGGERAI : con-scettro di-ferro : come - vasi di-vasai + LI-FRACASSERAI

Sal 2,9 • sia nell’ordine a b c / c’a’b’

: Sul-leone e-lo-scorpione + CAMMINERAI + SCHIACCERAI : il-leoncello e-il-dragone

Sal 91,13

+ E-ha-scatenato per-sempre : LA-SUA-IRA : e IL-SUO-FURORE + si-è-conservato in-eterno

Am 1,11fg

è possibile considerare come un tutto i termini paralleli:

(a b) C / C’(a’b’) e A (b c) / (b’c’) A’

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Cap. II: Le figure di composizione 21 In caso di totale o parziale identità dei termini paralleli:

+ SPERA IN-YHWH : sii-forte : e abbi-coraggio + e- SPERA IN-YHWH

Sal 27,14

= TUTTA-LA-STIRPE DI-GIACOBBE : glorificate - lo : temete - lo = TUTTA-LA-STIRPE D’ISRAELE

Sal 22,24 è probabilmente la simmetria dei termini identici che, considerati come un tutto, si deve ritenere particolarmente pertinente. Benché i termini estremi siano in rapporto più blando, il segmento che segue si può considerare di tipo A (b c ) / (b’c’) A’: + FA-SEDERE – la-sterile di-casa – madre di-figli + FELICE

Sal 113,9 + simmetria dei termini centrali L’ultima possibilità di simmetria parziale è che proprio i termini centrali di ogni membro stiano in stretta relazione:

. Lodate IL-NOME di-Yhwh . perché sublime IL-SUO-NOME egli-solo

Sal 148,13 Gli altri termini di questo segmento potrebbero essere messi in rapporto, «egli-solo» con «YHWH»23 e «lodate» con «sublime», cioè «degno di lode», così da ottenere un segmento parallelo.

Ciò vale pure per il seguente esempio: - Chi non è CON ME è contro di me - e chi non raccoglie CON ME disperde

Lc 11,23

23 Si tratterebbe di ciò che M. DAHOOD chiama «Breakup of stereotyped phrases» (vedi Psalms, t.

3, 413); es.: Es. 22,19; 1 Sam 7,4; Is 2,11.17.

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22 L’analisi retorica Così il segmento bimembro a sei termini ha permesso di visitare tutte le figure di composizione che si possono ora riassumere nella tavola che segue: Simmetrie totali

Simmetrie parziali

PARALLELISMO termini iniziali termini finali A A B C C A’ A’ B’ termini C’ C’ centrali B B’ CONCENTRISMO termini estremi termini medi A B C

A C

C’ B’ A’

A’

C’

Ispirata ai «leading terms» e «final terms» di Thomas BOYS, si è adottata qui una terminologia che fosse quanto più possibile sistematica e trasparente. La terminologia sviluppatasi poco a poco nell’esegesi da circa un secolo:

. inclusione per termini estremi . parole-gancio (mots-agrafes) o parole-fermaglio (mots-crochets) per termini medi

è trasparente ma non è sistematica.

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Cap. II: Le figure di composizione 23 Quanto alla terminologia greca e latina della retorica classica adottata dagli esegeti24, tra altri termini: . anadíplosis reduplicatio per termini medi . epanálēpsis redditio per termini estremi resumptio . anaphorá relatio per termini iniziali . epiphorá conversio per termini finali epistrophē essa non è proprio più trasparente per il lettore moderno25. In tutti gli esempi di segmenti bimembri a sei termini prima citati, vi erano delle simmetrie, totali o parziali, che collegavano alcuni termini dei loro due membri. Ma per certi segmenti bimembri, la simmetria è solo globale, non termine per termine: . A-causa-che-fendono le-incinte di-Galaad26 . in-vista-di allargare le-loro-frontiere

Am 1,13de - E-il-fermo di-cuore tra-i-coraggiosi - nudo fuggirà quel-giorno

Am 2,16ab In altri segmenti, i sei termini sono suddivisi in modo diseguale tra i due membri: : Sia il-nome di YHWH benedetto, : da-ora e-per-sempre

Sal 113,2 ove l’organizzazione sintattica della frase permette una segmentazione in due membri: il gruppo soggetto-predicato (4 termini), seguito dall’espansione di tempo (2 termini). . Manderò il-fuoco sulle-mura di-Gaza . che-divorerà i-suoi-palazzi

Am 1,727

24 Ad esempio, S. GLASS, Philologia Sacra, Leipzig, nuova edizione riveduta e corretta, 1725, col. 1992-1994 (prima ed. 1623); vedi pure Ch. SOUVAY, Essai sur la métrique des Psaumes, St-Louis 1911.

25 J. MOLINO e J. TAMINE, Introduction à l’analyse linguistique de la poésie, Parigi 1982 (Cap V, «Ripetizioni e Parallelismi») propongono la seguente terminologia:

. ripetizioni a contatto come termini medi . ripetizioni in parentesi come termini estremi . ripetizioni a distanza inglobano termini iniziali e termini finali 26 «Le incinte» = «le (donne) incinte».

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24 L’analisi retorica 1.2.4 segmento bimembro con più di sei termini Esistono segmenti bimembri a sette e più termini. I due esempi seguenti, tratti da Lc 6,41-42, che sono rispettivamente a otto e a dieci termini, danno un’idea delle possibili variazioni nella costruzione: a VEDI b la PAGLIA che (è) nell’occhio di tuo fratello Perché e b’ la TRAVE che (è) nel tuo proprio occhio a’ non NOTI? a togli prima b la TRAVE dall’occhio di te: Ipocrita, VEDRAI-BENE allora (per) b’ la PAGLIA quella nell’occhio di tuo fratello a’ togliere.

L’interrogativo «Perché» è messo a fattore comune per sottolineare che esso vale tanto per la seconda quanto per la prima proposizione; lo stesso vale per l’apostrofo «Ipocrita». Lo stesso dicasi del segmento che segue:

FELICE a chi-il Dio di Giacobbe b (ha) per il suo aiuto b’ e (ha) la sua speranza a’ in YHWH suo Dio

Sal 146,5

Nel segmento seguente: + ELOHIM, . SPEZZA-LORO i-denti in-bocca . FRANTUMA le-zanne dei-leoncelli + YHWH

Sal 58,7 i nomi di Dio compaiono come termini estremi, laddove quattro degli altri sei termini sono paralleli tra loro.

27 Vedi pure Am 1,10.14ab.

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Cap. II: Le figure di composizione 25 In Am 1,3–2,16, cinque segmenti bimembri contano sette termini: Alcuni sono relativamente regolari: . invierò il-fuoco SULLA-CASA di-Cazael . che-divorerà I-PALAZZI di-Ben-Adad

Am 1,4 . perché-hanno-consegnato dei deportati in massa a-Edom . e-non- ricordarono dell’alleanza tra fratelli

Am 1,9de Altri lo sono molto meno: . CALPESTANDO sulla-polvere-della-terra la-testa dei miseri . e-il-cammino dei-poveri DISTORCONO

Am 2,7ab . E-un-uomo e-suo-padre vanno dalla-ragazza . al fine di profanare il-mio-nome santo

Am 2,7cd . E-avete-fatto-bere ai-nazirei del vino . e-ai-profeti avete comandato dicendo: «Non profetate.»

Am 2,12 Am 2,13 è un bimembro a nove termini: . Ecco che io, schiaccerò sotto voi . come schiaccia il carro carico di covoni 1.3 IL SEGMENTO TRIMEMBRO Benché generalmente meno numerosi dei bimembri, esistono pure dei segmenti trimembri. A seconda delle relazioni tra i membri, si potranno distinguere quattro disposizioni: 1.3.1 Tipo ABC I tre membri sono nello stesso grado simili e diversi e non vi è nessuna relazione speciale che unisca due di questi tre membri in rapporto a un terzo: A CANTATE A YHWH un canto nuovo B CANTATE A YHWH terra tutta C CANTATE A YHWH benedite il suo nome

Sal 96,1-2

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26 L’analisi retorica • come un’enumerazione (con gradazione, dall’alto verso il basso): A ciò che è nei CIELI in alto B e ciò che è sulla TERRA in basso C e ciò che è nelle ACQUE al di sotto della terra

Es 20,4 (la medesima preposizione dell’originale si è dovuta tradurre con «in» e «su»). • con progressione cronologica: A ecco che tu concepirai nel tuo SENO B e tu darai alla luce un FIGLIO C e tu chiamerai il suo nome GESÙ

Lc 1,32-33 : o logica:

A Perché PREMENDO il latte si estrae il burro B e PREMENDO il naso si estrae il sangue C e PREMENDO l’ira si estrae la lite28

Pr 30,33 A E il tiratore d’arco non terrà B e l’agile di piedi non si salverà C e chi monta a cavallo non salverà la propria vita

Am 2,15

ove la gravità del pericolo cresce di membro in membro fino alla morte. 1.3.2 Tipo AA’B Rispetto al terzo segmento, i primi due sono più vicini tra loro: A BENEDIRÀ la casa d’Israele A’ BENEDIRÀ la casa di Aronne B BENEDIRÀ quelli che temono YHWH

Sal 115,12-13 A Si alza per sedersi A’ e si abbassa per vedere B nei CIELI e sulla TERRA

Sal 113,5-6

28 «Naso» ed «ira» sono in stretto rapporto nell’originale ’apayîm (= «ira») è il duale di ’ap (=

«naso»).

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Cap. II: Le figure di composizione 27 o, con un’abbreviazione: A VEDREMO se LA VITE germoglia A’ — se fioriscono I SUOI PAMPINI B — se sono in fiore i melograni

Ct 7,13 «La vite» e «i suoi pampini» vanno insieme e si distinguono dai «melograni». A questo stesso tipo appartengono i due trimembri in successione del Sal 146: A YHWH apre (gli occhi) dei CIECHI A’ YHWH rialza i CURVI B YHWH ama i giusti

Sal 146,8

«Ciechi» e «curvi» indicano entrambi degli infermi, ma questo non eguaglia «giusti», benché i tre termini indichino le stesse persone. A Yhwh custodisce GLI STRANIERI A’ L’ORFANO E LA VEDOVA rialza B ma la via dei malvagi egli-rende-tortuosa29

Sal 146,9 Si sarà notata la compensazione: «YHWH», in A, che non compare più in A’ né in B, è compensato dall’espansione dei complementi, «l’orfano e la vedova».«la via degli empi».

29 La Bibbia di Gerusalemme (1956, e anche 1998) non ha colto questa costruzione, che sostituisce

con la ricostruzione seguente: 8 YHWH rende i ciechi vedenti, YHWH rialza i curvati, 9 YHWH protegge lo straniero, egli sostiene l’orfano e la vedova. 8c YHWH ama i giusti 9c ma sconvolge la via degli empi, 10 YHWH regna per i secoli, il tuo Dio, o Sion, di età in età.

pare, per ottenere strofe di quattro membri come le precedenti (tranne in ogni caso la prima, che non può, neppure a forza, entrare in questo schema).

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28 L’analisi retorica A Ed eliminerò chi presiede a Asdod A’ e chi detiene lo scettro da Ascalona B e rivolgerò la mia mano su Accaron

Am 1,8abc ove «colui che siede» è sinonimo di «colui che tiene lo scettro». A E io VI-AVEVO-FATTI-SALIRE dal paese d’Egitto A’ e VI-AVEVO-FATTO-ANDARE nel deserto quarant’anni, B per ereditare il paese dell’Amorreo

Am 2,10

ove le due principali coordinate sono seguite dalla subordinata finale. Questo dal punto di vista sintattico. Ma dal punto di vista semantico, questo trimembro si deve considerare del tipo ABA’: A Ed io vi avevo fatti salire DAL PAESE D’EGITTO B e vi avevo fatto andare nel deserto quarant’anni, A’ perché ereditaste IL PAESE DELL’AMORREO punti di partenza e di arrivo alle estremità, luogo di passaggio tra due; questa costruzione è sostenuta dalla ripresa, in posizione simmetrica, di «paese», seguito ogni volta da un nome proprio. 1.3.3 Tipo ABB’ Rispetto al primo gli ultimi due membri sono più vicini tra loro:

A Si, buono (è) Yhwh B ETERNO (è) il suo amore B’ DI GENERAZIONE IN GENERAZIONE (è) la sua fedeltà

Sal 100,5 A Il Signore... gli darà il TRONO di Davide suo padre B ed egli REGNERÀ sulla casa di Giacobbe per i secoli B’ e il suo REGNO non avrà fine

Lc 1,32-33 A Ed io spezzerò le sbarre di Damasco B e rimuoverò COLUI CHE SIEDE a Biqeat-Aven B’ e colui che tiene LO SCETTRO a Bet-Eden

Am 1,5abc Confrontare col trimembro simmetrico (1,8abc) citato nella categoria precedente.

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Cap. II: Le figure di composizione 29 A E io avevo distrutto l’Amorreo davanti a loro B che come la statura dei CEDRI la sua statura B’ e imponente egli come le QUERCE

Am 2,9

A E verrà-meno la fuga all’agile B e il robusto non rinsalderà la sua forza B’ e il prode non salverà la sua vita

Am 2,14

1.3.4 Tipo ABA’ I due membri estremi sono più vicini tra loro che al membro centrale, così da creare una specie di concentrismo,

• il segmento centrale comporta solo un termine diverso rispetto ai membri estremi:

A LA DESTRA DI YHWH ha fatto prodezze B LA DESTRA DI YHWH ha il sopravvento A’ LA DESTRA DI YHWH ha fatto prodezze

Sal 118,15-16

• o l’identità è meno marcata:

a NON C’È Santo COME YHWH b Si, NON C’È eccetto te a’ e NON C’È Roccia COME il nostro Dio

1Sam 2,2 A e se voi AMATE QUELLI CHE vi AMANO, B quale riconoscenza vi spetta A’ infatti perfino i peccatori AMANO QUELLI CHE li AMANO?

Lc 6,32 1.3.5 Costruzioni miste È difficile classificare certi segmenti trimembri nelle categorie precedenti; alcuni possono essere classificati in due categorie, a seconda del punto di vista. Così Sal 146,9 è stato posto nella categoria aa’b (vedi sopra, § 1.3.2, p. 27):

a YHWH CUSTODISCE gli stranieri a’ l’orfano e la vedova EGLI RIALZA b ma la via dei malvagi rende-storta

perché dal punto di vista semantico «custodisce» e «rialza» designano azioni positive, favorevoli, e «stranieri», «orfano e vedova» formano una serie di persone meno favorite, senza sostegno, che si trovano spesso insieme in molti testi.

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30 L’analisi retorica Tuttavia, se si considerano le costruzioni sintattiche e le modalità verbali, si vede che gli ultimi due membri si assomigliano maggiormente tra loro. A YHWH CUSTODENTE gli stranieri B l’orfano e la vedova RIALZA B’ ma la ١via dei malvagi RENDE-STORTA (questa traduzione, più letterale, rispetta la differenza tra il participio «custodente» e i verbi coniugati «rialza» e «rende-storta»). Il versetto 7 dello stesso salmo Egli-rende giustizia agli-oppressi Egli-dà il-pane agli-affamati YHWH libera i-prigionieri

Sal 146,7 si può classificare nella categoria AAB’ dal punto di vista sintattico ma si potrebbe porre nella categoria AA’B dal punto di vista semantico, nella misura in cui si ritenesse che il «pane» è più concreto, più materiale della «giustizia» e della liberazione, distinzione che non è forse molto pertinente nella cultura biblica. Dal punto di vista morfologico, esso va posto nella categoria ABA’, perché nell’originale «oppressi» e «prigionieri» sono due participi passivi, e non così «affamati». Si è forse notato che il segmento trimembro non è stato trattato come il bimembro. Mentre quest’ultimo è stato analizzato termine per termine, lo studio del segmento trimembro è stato in generale più globale nel considerare la simmetria tra i membri. Testimone ne è l’utilizzazione delle lettere A, B, C, che riguardano i termini per il segmento bimembro e i membri per il segmento trimembro. Come se col segmento trimembro si passasse già a un livello diverso, superiore a quello del segmento bimembro. 2. IL BRANO Il brano è l’unità testuale superiore al segmento. Come il segmento comprende ora tre, ora due membri, ora anche uno solo, così il brano è formato sia di tre, sia di due o anche di un solo segmento. Dunque non ogni segmento entra obbligatoriamente, con uno o due altri membri, nella composizione di un brano. Come certi membri non entrano, con uno o due altri membri, nella composizione di un segmento, ma formano da soli dei segmenti «unimembri», così certi segmenti formano da soli dei brani di cui lo statuto e la funzione nel testo saranno identici a quelli dei brani complessi, vale a dire formati da due o tre segmenti.

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Cap. II: Le figure di composizione 31 I brani saranno classificati secondo il numero dei membri che comprendono. Il brano più breve comprende un solo membro; il più lungo comprende tre segmenti trimembri, cioè nove membri; tra i due estremi, esistono tutte le possibilità. Se si pensa alla molteplicità delle disposizioni possibili all’interno del brano, si comprende che questa esposizione si limiti a presentarne solo alcune30. Tuttavia, quale che sia il numero delle possibili disposizioni, le due figure di base restano il paralle-lismo e il concentrismo. 2.1 IL BRANO CHE COMPRENDE UN SOLO SEGMENTO Nel Sal 146, il segmento unimembro di 4c ha lo statuto di brano (vedi sotto, p. 62). Nel Sal 113, quattro brani comprendono un solo segmento bimembro: 1bc.4.5b-6a.9ab (vedi sotto, p. 60). In Am 1,3–2,16, sedici segmenti hanno lo statuto di brani : otto bimembri (1,3de.6de. 12ab.13de ; 2,1de.5ab.7cd.16) e tre trimembri (2,10.14. 15)31. 2.2 IL BRANO A DUE MEMBRI

: Così mi fece vedere il Signore Dio: – ed ecco un canestro di frutti d’estate

Am 8,1 Questo brano è della dimensione di un segmento bimembro. Tuttavia la simmetria di questo brano con quello simmetrico (8,2c-3) nell’insieme del passo al quale appartengono, induce a considerarlo come formato, non da un solo segmento bimembro ma da due segmenti unimembri32. 2.3 IL BRANO A TRE MEMBRI

: Così mi fece vedere:

– ed ecco il Signore che-stava-ritto su un muro di stagno – e nella sua mano uno stagno

Am 7,7

30 Questi esempi sono tratti innanzitutto dai tre testi analizzati nel corso di questa presentazione

metodologica. Sarebbe stato auspicabile che la scelta venisse effettuata in funzione della frequenza delle disposizioni. Si capirà facilmente che, allo stato attuale delle ricerche, questo sia assolutamente impossibile.

31 Vedi P. BOVATI – R. MEYNET, Il libro del profeta Amos, 43-103. 32 Vedi P. BOVATI – R. MEYNET, Il libro del profeta Amos, 339.

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32 L’analisi retorica Questo brano avrebbe potuto essere considerato come un segmento trimembro. Tuttavia la simmetria di questo brano con il brano simmetrico (7,8c-9) nel quadro del passo di cui fanno parte, conduce a considerarlo come formato, non di un solo trimembro, ma di due segmenti, un unimembro e un bimembro33. Si vede dunque che la coerenza del livello superiore può condurre a privilegiare una tra le possibili organizzazioni del livello inferiore. 2.4 IL BRANO A QUATTRO MEMBRI

2.4.1 Costruzione parallela 2.4.1.1 Tipo aa’ bb’ I quattro membri possono formare un’enumerazione, benché siano sinonimi succes-sivamente due a due:

a YHWH fa-morire e-fa-vivere a’ fa-scendere allo Sheol e-fa-risalire b YHWH spossessa e-arricchisce b’ abbassa ed-innalza34

1Sam 2,6-9

I due segmenti possono segnare una progressione logica (e cronologica):

a Fa-alzare dalla-polvere il-povero a’ e-dall’immondizia rialza l’indigente b per-farli-sedere con-i-nobili b’ e-un-trono di-gloria fa-loro-ereditare

1Sam 2,8

33 Vedi P. BOVATI – R. MEYNET, Il libro del profeta Amos, 321. 34 Il parallelismo è più evidente nell’originale perché tutti i verbi sono all’hiphil; in compenso, sono

tutti dei participi tranne il quarto «fa-salire»; per l’analisi di tutto il canto di Anna, vedi R. MEYNET, Il vangelo secondo Luca, Bologna 2003, 60-62.

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Cap. II: Le figure di composizione 33 I due segmenti possono essere complementari:

a Perché ha inseguito con la spada suo fratello a’ distruggendo le sue viscere

b e ha dilaniato costantemente la sua ira b’ e la sua collera si è mantenuta stabilmente

Am 1,11d-g Il secondo segmento aggiunge una precisazione rispetto al primo: l’odio (aa’) è senza fine (bb’).

a Perché hanno rigettato la Legge del Signore a’ e i suoi precetti non hanno mantenuto

b e li hanno traviati le loro Menzogne b’ che andavano i loro padri dietro di loro

Am 2,4d-g

Essi si sono allontanati dal vero Dio (aa’) per seguire i falsi dèi (le «loro Menzogne») dei loro padri. Il secondo segmento può fornire la ragione del primo:

a Non-ponete-fiducia nei-príncipi a’ in-un-figlio di-terra in-cui non c’è salvezza:

b esce il suo soffio, b’ ritorna alla-sua-terra35

Sal 146,3-4

E allo stesso modo:

a Felice chi ha il Dio di Giacobbe per-suo-aiuto a’ e la-sua-speranza in-YHWH suo-Dio

b che fa cielo e terra b’ e il mare e tutto ciò che (è) in essi

Sal 146,5-6

35 Le due ricorrenze di «terra» (a’ e b’) vogliono rendere il gioco di parole dell’originale tra

«Adamo» in a’ e adamah (= «terra»). Il gioco di parole si potrebbe rendere con la paronomasia «uomo»/«humus».

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34 L’analisi retorica I quattro membri possono formare una sorta di enumerazione:

a perché vendono per danaro l’innocente a’ e l’indigente per una questione di sandali, b calpestando sulla polvere della terra la testa dei miseri b’ e il cammino dei poveri distorcono

Am 2,6d-7b 2.4.1.2 Tipo a b / a’b’

a E su vestiti presi in pegno si sdraiano b presso ogni ALTARE a’ e il vino dei multati bevono b’ nella casa del loro DIO

Am 2,8

Questo esempio dimostra in modo particolarmente chiaro come una simmetria scarsa-mente evidente a un dato livello di organizzazione del testo (qui quello dei segmenti; rivedi sopra, fine del § 1.2.2, p. 15) si possa rivelare del tutto pregnante al livello superiore (che qui è quello del brano). 2.4.2 Costruzione concentrica

a principio della sapienza b il timore di YHWH

b’ la conoscenza del SANTO a’ — intelligenza36

Pr 9,10 I membri corrispondono tra loro due a due, il primo all’ultimo e il secondo al terzo:

36 «Santo» è al plurale nell’originale; la traduzione lo intende come plurale elativo.

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Cap. II: Le figure di composizione 35 Il concentrismo potrà essere più marcato:

a Sia IL NOME DI YHWH b BENEDETTO c da ora fino a sempre

c’ dal levante del sole fino al suo tramonto b’ LODATO a’ IL NOME DI YHWH

Sal 113,2-3

O ancora:

a LA TERRA b ha dato il suo frutto c ci benedice Dio IL NOSTRO DIO c’ ci benedice Dio b’ e lo temono a’ tutti i confini de LA TERRA

Sal 67,7-8

Il brano a quattro membri non è solo formato da due bimembri; può anche compren-dere, ad esempio, un unimembro e un trimembro: + 1 Così mi fece vedere il Signore Dio: : Ed ecco che plasma locuste all’inizio del crescere del guaime, : ed ecco il guaime dopo la falciatura del re, : 2 e avvenne, allorquando esse finirono di mangiare l’erba della terra,

Am 7,1-2a

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36 L’analisi retorica 2.5 IL BRANO A CINQUE MEMBRI Il brano a cinque membri può essere formato di un segmento trimembro e di un bimembro, oppure di due segmenti bimembri e un unimembro. 2.5.1 Un segmento trimembro e uno bimembro La relazione tra i due segmenti può essere manifesta:

+ Ed io AVEVO DISTRUTTO l’Amorreo davanti a loro + che come la statura dei cedri la sua statura + e imponente lui come le querce, : e AVEVO DISTRUTTO il suo frutto al di sopra : e le sue radici al di sotto

Am 2,9 ove i due soli verbi, identici, svolgono il ruolo di termini iniziali. Il secondo segmento riprende il paragone introdotto nel secondo membro del primo segmento. Dato il numero dispari dei membri in questo tipo di brani, non è sorprendente che la loro costruzione sia talvolta concentrica:

a Costui venne in testimonianza b PER TESTIMONIARE A FAVORE DELLA LUCE c PERché tutti credano per mezzo di lui. a’ Non era questi la luce b’ ma PER TESTIMONIARE A FAVORE DELLA LUCE

Gv 1,7-8

il secondo membro e l’ultimo sono identici (però l’ultimo aggiunge «ma»). Il primo e il quarto sono in qualche modo opposti: uno dice ciò che «costui» (= Giovanni) fa, l’altro ciò che «questi» (sempre Giovanni) non è. Il terzo membro del primo segmento si trova dunque al centro della costruzione (si deve notare che «per» e «perché» traducono la stessa parola greca).

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Cap. II: Le figure di composizione 37 2.5.2 Due segmenti bimembri e un unimembro Quando il segmento unimembro si trova al centro, come negli esempi seguenti, la costruzione è concentrica:

a SECCA L’ERBA, APPASSISCE IL FIORE b quando il vento di YHWH soffia su di esso c SÌ, L’ERBA (È) IL POPOLO. a’ SECCA L’ERBA, APPASSISCE IL FIORE b’ ma la parola del nostro Dio resta per sempre

Is 40,7-8

L’inizio del Prologo di Giovanni (1,1-2) offre un buon esempio di questa costruzione:

A

a All’inizio b era IL VERBO b’ e IL VERBO era a’ presso Dio

E IL VERBO era Dio

A’ b” QUESTI era a all’inizio a’ presso Dio

Gv 1,1-2

Il terzo segmento (A’) riprende i termini del primo (A): b” riprende sotto forma pronominale sia b che b’37. Al centro, tra A e A’ che, sotto una forma diversa, esprimono esattamente la stessa idea, cioè una certa distinzione tra «il Verbo» e «Dio», un segmento unimembro che enuncia l’identità di natura tra «il Verbo» e «Dio».

37 Così si verifica la legge di economia: quando due unità testuali simmetriche si susseguono, anche

a distanza, la seconda è spesso abbreviata.

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38 L’analisi retorica 2.6 IL BRANO A SEI MEMBRI Il brano a sei membri può essere formato sia di due segmenti (trimembri) sia di tre segmenti (o tre bimembri, o un trimembro, un bimembro e un unimembro, quale che sia il loro ordine). 2.6.1 Formato di due segmenti trimembri 2.6.1.1 In parallelo

a Ora vi dico, CHIEDETE e vi sarà dato b CERCATE e TROVERETE c bussate e vi sarà aperto a’ Perché chiunque CHIEDE riceve b’ e chi CERCA TROVA c’ e a chi bussa sarà aperto

Lc 11,9-10

2.6.1.2 In concentrismo

a se non gli DÀ b ALZATOSI c per il fatto che è suo amico

c’ per il fatto della sua impudenza b’ LEVATOSI a’ gli DARÀ ciò di cui ha bisogno

Lc 11,8

O ancora:

a Ingrassa il CUORE di questo popolo b e i suoi ORECCHI appesantisci-li c e i suoi occhi acceca-li

c’ che non veda coi suoi occhi b’ e coi suoi ORECCHI non senta a’ col suo CUORE non comprenda

Is 6,10

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Cap. II: Le figure di composizione 39 O ancora, sotto un’altra forma:

a E SEI RAMI USCENTI dai suoi lati b tre rami del candelabro del suo primo lato b’ e tre rami del candelabro del suo secondo lato c tre calici di mandorlo su un ramo con gemma e fiore c’ e tre calici di mandorlo su un ramo con gemma e fiore a’ così per i SEI RAMI USCENTI dal candelabro

Es 25,32-33

2.6.2 Formato di tre segmenti 2.6.2.1 Tre bimembri Come i segmenti bimembri, i brani formati da tre bimembri si possono classificare in quattro categorie. 2.6.2.1.1 Tipo a b c (o parallelo) I tre segmenti possono essere sinonimi:

a Ecco il vostro Dio a’ Ecco Adonay YHWH b con potenza viene b’ e il suo braccio domina per lui c Ecco IL SUO SALARIO con lui c’ e LA SUA RETRIBUZIONE davanti a lui

Is 40,9-10

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40 L’analisi retorica Ciascuno dei tre segmenti può riprendere la stessa opposizione:

a Gli archi dei FORTI sono spezzati a’ i vacillanti si cingeranno di vigore b i SAZI per il pane vanno a giornata b’ gli affamati sono ingrassati di cibo38 c’ la sterile genera sette volte c la NUMEROSA di figli sfiorisce

1Sam 2,4-5

ove la stessa opposizione si ritrova tra i due membri di ciascun segmento; si noterà comunque l’inversione dell’ordine in c c’, il che ‘blocca’ la serie terminando in modo negativo come il brano aveva avuto inizio in a. O ancora i secondi membri siano pressoché identici:

a Su un’alta montagna sali, + MESSAGGERA di Sion b Leva con forza la tua voce, + MESSAGGERA di Gerusalemme c Alza-(la), non temere + di’ alle città di Giuda

Is 40,9-10

38 Per la traduzione di questo membro vedi P.K. McCARTER, I Samuel, AB, Doubleday, 1980 (ad

loc.).

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Cap. II: Le figure di composizione 41 2.6.2.1.2 Tipo a a’b

+ 14 Appiccherò il fuoco sulle mura di Rabba + che divorerà i suoi palazzi + nel fragore nel giorno di guerra + nel turbine nel giorno di bufera; . 15 e andrà il loro re in deportazione . lui e i suoi principi insieme.

Am 1,14-15b

L’unità di questo brano è tematica: i tre segmenti enumerano le conseguenze del peccato dei Bene-Ammon, «Perché hanno sventrato le incinte di Galaad, per allargare le loro frontiere» (1,13de). I primi due segmenti dicono ciò che farà Dio (in prima persona singolare), l’ultimo ciò che succederà ai capi (in terza persona singolare). 2.6.2.1.3 Tipo a b b’

+ Tu li condurrai e li pianterai + sulla montagna DELLA TUA EREDITÀ, : nel luogo DELLA TUA ABITAZIONE : che tu hai fatto, YHWH, : nel santuario, SIGNORE, : che hanno stabilito le tue mani.

Es 15,17

Gli ultimi due segmenti sviluppano l’ultimo membro del primo segmento: i loro primi termini («nel luogo» e «nel santuario») riprendono il primo termine del secondo membro del primo segmento, «sulla montagna». Si noti che i secondi membri degli ultimi due segmenti cominciano con due sinonimi (termini iniziali) e che «YHWH» e «Signore» svolgono il ruolo di termini medi tra gli ultimi due segmenti. Allo stesso modo, «della tua eredità» e «della tua abitazione» svolgono il ruolo di termini medi tra il primo e il secondo segmento.

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42 L’analisi retorica Il brano seguente présenta una costruzione parallela particolare:

– 7 INNALZA dalla polvere il debole – dal letame SOLLEVA il povero

+ 8 per FARLO-SEDERE con i principi + con i principi del suo popolo;

– 9 FA-SEDERE la sterile di casa + madre di figli felice.

Ps 113,7-9b L’ultimo segmento (9) è parallelo ai primi due (7-8): il passaggio infatti dall’umi-liazione (7) alla glorificazione (8) è ripreso tra i due membri del versetto 9. Il primo segmento (7) e il primo membro dell’ultimo (9a) presentano l’azione di Dio a favore di due categorie di svantaggiati, «il debole» e «il povero» (7) e «la sterile»; notare la complementarietà tra maschile (7) e femminile (9a). Il secondo segmento (8) e il secondo membro dell’ultimo segmento (9b) descrivono lo stato finale delle persone salvate da Dio: «il debole» e «il povero» si ritrovano con «i principi», «la sterile» diventa «madre di figli». 2.6.2.1.4 Tipo a b a’ (o concentrico)

a Questa donna ed io abitiamo IN una sola CASA a’ ed io ho generato con lei NELLA CASA

e avvenne che il terzo giorno dopo IL MIO PARTO, ELLA HA PARTORITO, pure questa donna;

a e noi insieme senza estranei con noi NELLA CASA a’ tranne noi due NELLA CASA

1Re 3,17-1839

39 Per l’analisi retorica del giudizio di Salomone nel suo insieme, vedi R. MEYNET, Initiation, 113-

118 e Tavole 17.18.

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Cap. II: Le figure di composizione 43 + 2 INVIERÒ il fuoco su Moab + che divorerà i palazzi di Keriot

= e morirà nel tumulto Moab = nel fragore al suono del corno

+ 3 ed ELIMINERÒ il governante da essa + e tutti i suoi principi ucciderò con lui.

Am 2,2-3b

L’unità di questo brano dipende in primo luogo dal fatto che esso costituisce l’insieme delle conseguenze del peccato di Moab: «Perché hanno bruciato le ossa del re di Edom per farne calce (2,1d). I due segmenti estremi dicono ciò che farà Dio (in prima persona singolare; a parte 2b però, ove tuttavia il soggetto non è né Dio né Moab, ma «il fuoco»), mentre il segmento centrale dice ciò che avverrà a quelli che Dio castigherà (in terza persona singolare); da notare la ripresa di «Moab» alla fine dei primi membri del primo e del secondo segmento, come la simmetria di «morirà» e «ucciderò» tra il segmento centrale e l’ultimo segmento.

Il concentrismo potrà essere molto più evidente e più sviluppato: + 11 E ho suscitato tra i vostri figli dei PROFETI

= e tra i vostri giovani dei NAZIREI

NON È COSÌ, FIGLI D’ISRAELE? ORACOLO DI YHWH = 12 E avete fatto-bere ai NAZIREI del vino

+ e ai PROFETI avete comandato dicendo: «Non profetate»

Am 2,11-12

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44 L’analisi retorica E ancora di più nel brano seguente:

a Ora LE NOSTRE SOFFERENZE b egli subiva

c e I NOSTRI DOLORI d li portava.

colpito E noi, noi lo ritenevamo raggiunto da Dio e umiliato

d’ e lui trafitto c’ dai NOSTRI PECCATI

b’ schiacciato a’ dai NOSTRI DELITTI

Is 53,4-540

2.6.2.2 Unimembro + bimembro + trimembro Am 1,3–2,15 conta due brani formati entrambi di un bimembro, un trimembro e un unimembro:

+ 4 invierò il fuoco sulla casa di Cazael + che divorerà i palazzi di Ben-Hadad

+ 5 e spezzerò il chiavistello di DAMASCO + ed eliminerò chi presiede da Bikeat-Aven + e chi detiene lo scettro da Bet-Eden;

. e sarà deportato il popolo di ARAM a Kir.

Am 1,4-5d

I primi due segmenti dicono ciò che Dio farà (alla prima persona del singolare; tranne ancora «mangerà» di 4b), l’ultimo segmento dice ciò che succederà al popolo di Aram (alla terza persona del singolare).

40 Dal punto di vista della sticometria, è chiaro che si deve dividere così:

E noi, noi lo ritenevamo colpito (3 termini) colpito da Dio e umiliato (3 termini)

Ma l’enumerazione dei tre participi, di cui solo il secondo comporta il complemento d’agente, conduce all’analisi proposta.

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Cap. II: Le figure di composizione 45 Lo stesso vale per il brano simmetrico:

+ 7 invierò il fuoco contro le mura di GAZA + che divorerà i suoi palazzi

+ 8 e rimuoverò chi presiede da Asdod + e chi detiene lo scettro da Ascalona + e rivolgerò la mia mano su Accaron

= e perirà il resto dei FILISTEI.

Am 1,7-8d Da notare, alla fine dei membri nei primi due segmenti, la lista delle città della pentapoli (incompleta, poiché manca Gat), e alla fine dell’ultimo segmento il nome del popolo dei «Filistei». 2.7 IL BRANO A SETTE MEMBRI Ancora una volta, a motivo del numero dispari dei membri, la costruzione sarà spesso concentrica. Ad esempio:

a 4 Ti celebrino I POPOLI, Dio, a’ ti celebrino I POPOLI, tutti!

+ poiché tu governi 5 Giubilino I POPOLI con rettitudine e e cantino LE NAZIONI LE NAZIONI sulla terra + tu conduci

a 6 Ti celebrino I POPOLI, Dio, a’ ti celebrino I POPOLI, tutti!

Sal 67,4-6

I versetti 4 e 6 sono identici. Ciascuno di questi due segmenti è composto da due membri quasi identici: solamente l’ultima parola di ogni membro cambia, «Dio» e «tutti», che indicano rispettivamente l’oggetto e il soggetto del verbo. Il segmento centrale (5) è un trimembro. Il primo membro riprende i versetti 4 e 6 con due verbi, «giubilino» e «cantino», sinonimi di «celebrare», seguiti dal soggetto, «le nazioni»,

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46 L’analisi retorica sinonimo di «i popoli». Vi sono poi due membri che forniscono le ragioni per cui Dio deve essere lodato dalle nazioni (introdotti da «poiché»); questi due membri sono costruiti in chiasmo, con i verbi sinonimi alle estremità, «tu governi» e «tu conduci», poi «i popoli» e «le nazioni», ancora due sinonimi che riprendono quelli di 4, 5 e 6, ciascuno seguito da un’espansione («con rettitudine» e «sulla terra»). Il primo membro è stato messo a fattore comune perché è la principale seguita da due causali che essa regge. Di costruzione concentrica è anche 2Cor 11,23-25:

a nelle morti SPESSO

b dai giudei cinquanta colpi di frusta meno uno ho ricevuto

c tre volte sono stato flagellato una volta SONO STATO LAPIDATO c’ tre volte ho fatto naufragio

b’ una notte e un giorno nell’abisso ho passato

a’ nei viaggi SPESSO

2.8 IL BRANO A OTTO MEMBRI

a 9 Era la luce vera41 b che illumina ogni uomo

c VENENDO VERSO IL MONDO

d 10 Nel mondo egli era e e il mondo per lui avvenne

f e il mondo non l’ha conosciuto

c’ 11 VERSO IL SUO È VENUTO f’ e i suoi non l’hanno ricevuto

Gv 1,9-11 I due membri dell’ultimo segmento (11) riprendono nello stesso ordine i due ultimi membri dei trimembri precedenti.

41 «Egli» designa «il Verbo», di cui si parla al v. 1 (per l’analisi dell’insieme del testo, vedi R.

MEYNET, «Analyse rhétorique du Prologue de Jean», RB 96 (1989) 481-510).

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Cap. II: Le figure di composizione 47 Tale costruzione, pur non essendo falsa, resta comunque prigioniera del precedente livello e mantiene ancora separati i segmenti che il brano raggruppa. Essa sarebbe legittima se si comprendesse che «ogni uomo» del primo segmento si suddivide poi tra «il mondo» del secondo segmento e «i suoi» del terzo. Non è certo che corrisponda alla visione di Giovanni interpretare, secondo le categorie di Paolo, «il mondo» come «i pagani» e «i suoi» come «i giudei». Ogni livello ha la propria coerenza che non ricalca sempre le divisioni e l’organizzazione degli altri livelli.

+ 9 Era LA LUCE vera . che ILLUMINA ogni uomo + VENENDO verso il mondo

10 Nel mondo Egli era e il mondo per Lui avvenne

= E il mondo NON L’HA CONOSCIUTO + 11 Verso il suo È VENUTO + e i suoi NON L’HANNO RICEVUTO

Questo concentrismo rende meglio conto della vera costruzione del testo. Gli ultimi tre membri, che formano essi stessi una piccola costruzione concentrica, si oppongono infatti ai primi tre: il centro del secondo versante (11a) si ritrova alla fine del primo (9c), in maniera quasi identica («il suo» non è identico a «il mondo», ma ha lo stesso referente) e i due membri sinonimi 10c e 11b si oppongono a 9b (Il Verbo non è stato «conosciuto» né «ricevuto» dal «mondo», dai «suoi» cioè da «ogni uomo» a cui era destinato). Vi è ancora passaggio dal centro (9b) alle estremità (10c e 11b). Questa «legge»42, si verifica qui doppiamente. Quanto a 10ab al centro, è una specie di correttivo che vuol ricordare che, se il Verbo è venuto nel mondo, come dice il resto del brano, non si deve dimenticare che già vi era, perché è per mezzo suo che il mondo avvenne. Si tratta dunque di due cose apparentemente contraddittorie che vengono affermate contemporaneamente.

42 LUND, Chiasmus, pp. 40-41 (cf sopra, pp. 119-120).

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48 L’analisi retorica 2.9 IL BRANO A NOVE MEMBRI I tre segmenti possono essere paralleli tra loro, da membro a membro:

a E SE amate quelli che vi amano b quale riconoscenza vi spetta? c Perché PERFINO I PECCATORI amano quelli che li amano! a’ E SE fate del bene a quelli che vi fanno del bene b’ quale riconoscenza vi spetta? c’ PERFINO I PECCATORI fanno lo stesso! a’’ E SE prestate a quelli da cui sperate di ricevere b’’ quale riconoscenza vi spetta? c’’ PERFINO I PECCATORI prestano ai peccatori per ricevere altrettanto!

Lc 6,32-34 Il brano seguente:

+ 7 FA giustizia agli oppressi + DÀ il pane agli affamati : YHWH LIBERA i prigionieri : 8 YHWH APRE (gli occhi) dei ciechi : YHWH RADDRIZZA i curvi : YHWH AMA i giusti : 9 YHWH PROTEGGE gli stranieri + l’orfano e la vedova SOSTIENE + ma la via dei malvagi RENDE-STORTA

Sal 146,7-9 è concentrico perché i tre membri del segmento centrale cominciano con «YHWH» come i due membri che gli fanno da cornice. Solo i primi due membri cominciano col verbo, solo gli ultimi due si chiudono col verbo (questi sono in un tempo coniugato mentre tutti gli altri nell’originale sono participi). Questa costruzione concentrica non ostacola l’opposizione tra l’ultimo membro e tutti i precedenti (sottolineata dal solo coordinante del brano); si deve tuttavia notare che quest’ultimo membro si oppone all’ultimo membro del segmento centrale («malvagi» vs «giusti»); ciò indica che tutti quelli di cui si parla nei primi otto membri sono dei giusti «oppressi» (come dice il primo membro del brano), evidentemente dai «malvagi».

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Cap. II: Le figure di composizione 49 3. LA PARTE Come il segmento si compone di tre o due membri (o anche di uno solo) ed il brano si compone di tre o due segmenti (o anche di uno solo), così pure la parte comprende tre o due brani (o anche uno solo). Il che vuol dire che la parte può comprendere fino a ventisette membri, come avverrebbe per una parte formata da tre brani essi stessi formati da tre segmenti trimembri. Dato che il numero massimo di membri del brano è di nove, si potrebbe credere che il numero minimo di membri in una parte è di dieci; ma poiché certe parti comprendono uno o due brani essi stessi formati da un solo segmento, sia esso bimembro o unimembro, potranno esistere dunque delle parti che comprendono meno di nove membri. Il criterio dunque non è il numero di membri, ma il grado di complessità dell’organizzazione testuale. Al livello del testo avviene come agli altri livelli di organizzazione della lingua. Il monema non viene definito dal numero dei fonemi che lo costituiscono: alcuni comprendono un gran numero di fonemi, come il famoso lessema di cui si dice che sia la più lunga parola francese,

«anticonstitutionnellement» che non ha meno di diciotto fonemi; ve ne sono di quelli che ne comprendono uno solo, come la congiunzione «e» o la preposizione «a». La frase non viene definita da un numero determinato di monemi né il testo dal numero delle frasi. È nota la scommessa che Voltaire aveva fatto con un amico, di scrivere la lettera più breve possibile: quando l’amico gli inviò la seguente lettere: «Eo rus» («Vado in campagna»), Voltaire gli rispose: «I» («Va’»). Al livello precedente era stato possibile classificare i diversi tipi di brani a seconda del numero di membri che li componevano. Ma al livello della parte non si può proprio prospettare di redigere un catalogo esauriente di tutte le possibili configurazioni: volen-do scegliere un solo esempio per categoria (a seconda del numero dei loro membri) e supponendo che il più breve comporti otto membri, sarebbero infatti necessari venti esempi. Si è dunque obbligati a limitarsi, per evitare che quest’esposizione metodo-logica assuma proporzioni smisurate. Gli esempi forniti, essenzialmente mediante i tre testi scelti in partenza, basteranno a dare una visione di ciò che può essere una parte. Per rendere conto della complessità di certi testi, è talvolta necessario introdurre un grado intermedio tra il brano e la parte: si dirà «sottoparte» un’unità testuale che ha in sé le stesse caratteristiche della parte (comprende cioè uno, due o tre brani) ma che al livello superiore si trova sullo stesso piano dei brani, entrando con loro nella compo-sizione di una parte. Nel testo di Amos ne vedremo parecchi esempi. 3.1 LA PARTE COMPOSTA DI UN SOLO BRANO Presenta le stesse caratteristiche del brano da cui è formata. Tale brano s’identificherà come parte solo al livello superiore, allorché si constaterà che è simmetrico con un’altra parte essa pure formata da due o tre brani.

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50 L’analisi retorica Nel Sal 113, i segmenti unimembri 1a.5a.9c hanno lo statuto di parti (vedi, p. 60). Nel Sal 146, oltre gli unimembri 6c, 10c e i bimembri 1.2.10ab, i versetti 7-9 sono un brano formato da tre segmenti trimembri che, essendo simmetrici con la parte 3-6b, si dovranno pure considerare come una parte (vedi, p. 62). Ma si può già notare che ciascuna di queste parti comprende nove membri. Per Am 1,3–2,16, sedici brani hanno lo statuto di parti (o di sottoparti): + a un solo segmento . unimembro: 1,3a.5e.6a.8e.9a.11a.13a.15c; 2,1a.3c.4a.6a.16c. . bimembre : 1,3bc.6bc.9bc.11bc.13bc ; 2,1bc.4bc.6bc.13. + a tre segmenti . tre bimembri: 2,11-12. 3.2 LA PARTE COMPOSTA DI DUE BRANI 3.2.1 Sal 113,5b-9b

+ 5b Egli si alza per SEDERSI + 6 e si abbassa per vedere + nei cieli e sulla terra ----------------------------------------------------------------------------------------------

– 7 innalza dalla polvere il debole – dal letame solleva il povero

: 8 per FARLO-SEDERE con dei principi : con i principi del suo popolo

– 9 FA-SEDERE la sterile di casa : madre di figli felice.

Il primo brano (5b-6) è della misura di un segmento trimembro; il secondo (7-9) comprende tre bimembri. Il rapporto più evidente tra i due brani è la triplice occorrenza di un verbo di stessa radice: «sedersi» (5b) e «far-sedere» (8a.9a). Il doppio movimento di innalzamento (7: «innalza», «solleva») e di intronizzazione (8: «far-sedere con dei principi») del secondo brano, articolato con la consunzione «per», si ritrova nel primo brano sotto un’altra forma: lo stesso «per» (5b) articola due movimenti opposti, l’elevazione di Colui che va a sedere come re assoluto e l’abbassamento verso la terra di Colui che troneggio al di sopra degli stessi cieli. Dio è dunque allo stesso tempo molto al di sopra di tutto e vicinissimo ai più piccoli; l’immanenza è affermata con la

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Cap. II: Le figure di composizione 51 trascendenza. Il regno di Dio affermato all’inizio (5b-6) si estende dunque ai poveri che lo condividono (7-8) come eredità per i figli dati da Dio (9). La vocazione dell’uomo è dunque di diventare re, a immagine di Colui che è suo padre. Così si può capire la coordinazione tra «i cieli» e «la terra» con cui si chiude il primo brano (6b): l’uomo che è della terra, soprattutto colui che è umiliato, che sta nella «polvere» e il «letame», è esaltato come Dio stesso e arriva, in un certo qual modo, a partecipare di ciò che potrebbe essere chiamato la natura celeste. Cieli e terra non sono soltanto contemplati da Dio con un solo sguardo; il movimento di esaltazione porta l’uomo dalla terra verso i cieli. 3.2.2 Am 2,9-10 + 9 ED IO avevo distrutto l’AMORREO davanti a loro . la cui statura uguagliava quella dei cedri . lui che era imponente come le querce. - e avevo distrutto il suo frutto al di sopra - e le sue radici al di sotto. ------------------------------------------------------------------------------------------- = 10 ED IO vi avevo fatti salire dal paese d’Egitto = e vi avevo fatto andare nel deserto quarant’anni + perché ereditaste il paese dell’AMORREO. Non si riprenderà qui l’analisi di ciascun brano né di ciascun segmento, poiché è stato già fatto ai livelli inferiori. Di conseguenza questa riscrittura fa risaltare solo i rapporti tra di due brani, e non più quelli interni a ciascun brano e ancor meno a ciascun segmento. Il primo brano (9) è formato da due segmenti (un trimembro e un bimembro), mentre il secondo (10) comprende uno solo trimembro. Le due ricorrenze di «Ed io» (9a e 10a) svolgono il ruolo di termini iniziali, mentre quelle dell’ «Amorreo» (9a e 10c) fungono da termini estremi.

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52 L’analisi retorica 3.2.3 Lc 6,32-35 Il seguente esempio dimostrerà che l’economia può rivestire forme assai varie: + 32 E se AMATE quelli che vi amano – quale RICONOSCENZA vi spetta? : perché perfino i peccatori amano quelli che li amano. + 33 e se FATE DEL BENE a quelli che vi fanno del bene, – quale RICONOSCENZA vi spetta? : perfino i peccatori fanno lo stesso! + 34 E se PRESTATE a quelli da cui sperate di ricevere, – quale RICONOSCENZA vi spetta? : perfino i peccatori prestano ai peccatori per ricevere altrettanto. ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- + 35 Ma AMATE i vostri nemici + e FATE DEL BENE + e PRESTATE senza nulla sperare in cambio – e sarà numeroso il vostro SALARIO – e voi sarete i figli dell’Altissimo : perché egli è generoso per I NON-RICONOSCENTI e i malvagi. Questa parte comprende due brani. Il primo (32-34), formato da tre trimembri, è già stato analizzato sopra (vedi p. 48). Il secondo brano (35) comprende un trimembro (35abc), un bimembro (35de) e un unimembro (35f). Il trimembro 35abc riprende i primi membri di ciascuno dei tre segmenti del primo brano (32a.33a.34a, economiz-zando però il complemento nel secondo); poi sono solo due membri (35de) ad opporsi ai tre secondi membri identici del primo brano, «quale riconoscenza vi spetta?»; infine l’unimembro finale (35f) oppone l’azione di Dio alla triplice azione dei peccatori (terzi membri dei segmenti del primo brano). L’economia qui si coniuga dunque con un’altra disposizione dei membri.

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Cap. II: Le figure di composizione 53 3.3 LA PARTE COMPOSTA DI TRE BRANI Dato il numero dispari dei brani che la compongono, questo genere di parte, che è il più frequente, avrà spesso una composizione concentrica. 3.3.1 Sal 113,1b-4

+ 1b LODATE, servi di YHWH, + LODATE il nome di YHWH! ------------------------------------------------------------------------------------------------------------ 2 Sia il nome di YHWH BENEDETTO . da ora fino a sempre, . 3 dal levante del sole fino al suo tramonto,

LODATO il nome di YHWH! ------------------------------------------------------------------------------------------------------------ + 4 ESALTATO al di sopra di tutte le nazioni YHWH + al di sopra dei cieli LA SUA GLORIA!

Questa parte comprende quattro segmenti organizzati in tre brani. Ciascuno dei brani estremi (1bc e 4) è della misura di un segmento bimembro (vedi sopra, p. 12 e 15); questi segmenti sono di composizione parallela. Il brano centrale (2-3) comprende due bimembri organizzati in modo concentrico. Lo stesso nome di Dio, «Yhwh», è ripresa cinque volte, ogni volta in una posizione diversa: come termini finali nel primo brano (1b.1c), come termini estremi nel secondo brano (2a e 3b), alla fine del primo membro del terzo brano (4a); il fatto che il nome «Yhwh» non sia ripreso alla fine dell’ultimo membro, ma sia sostituito da «la sua gloria» è un esempio di ciò che può essere chiamato fenomeno di chiusura. «Lodare» torna tre volte (1b.1c.3b) e i suoi sinonimi, «benedetto» (2a) e «esaltato» (4a), si trovano come termini iniziali nel primo brano, come termini centrali nel secondo, come termine iniziale unico infine nell’ultimo brano. Le due occorrenze di «il nome di Yhwh» (1a e 2a) fungono da termini medi che agganciano i primi due brani. L’identità tra tutti questi termini invita a cercare il rapporto tra tutti i restanti, rapporto che non è affatto evidente a prima vista. «Servi» dell’inizio è per così dire descritto in dettaglio o esplicitato nei brani seguenti: sono i servi di sempre («da ora e per sempre»: 2b) e dappertutto («dal levante del sole fino al suo tramonto»: 3a), sono i servi di tutta la durata e di tutto lo spazio. L’ultimo brano (4) riprende prima, tradu-cendola, quest’idea: tutte le nazioni sono le nazioni dall’Oriente all’Occidente (e anche certamente le nazioni di tutti i tempi); poi, alla fine della parte, con un brusco cambiamento di piano, vi sono ora «i cieli» (4b), e non più solo la terra, con la folla innumerevole degli spiriti e delle potenze che li popolano: anch’essi sono «servi di Yhwh». Si comprende allora che la «Sua gloria» arrivi a chiudere l’elenco formato dai cinque «Yhwh»: all’invito del primo brano, agli auspici del seguito, succede nella

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54 L’analisi retorica finale la constatazione di una realtà che supera ogni lode e il cui riconoscimento s’impone come un’evidenza lampante. 3.3.2 Sal 146,3-6

– 3 Non FIDATEVI dei principi, – di UN FIGLIO D’ADAMO in cui non (c’è) SALVEZZA:

= 4 esce il suo soffio, = egli ritorna alla sua adamah.

IN QUEL GIORNO PERISCONO I SUOI PROGETTI!

+ 5 Felice chi ha IL DIO DI GIACOBBE come suo AIUTO + e la sua SPERANZA in Yhwh suo Dio:

+ 6 che fa cielo e terra + e il mare e tutto ciò che (è) in essi.

Due brani formati ciascuno da due segmenti bimembri (3-4b e 5-6) inquadrano un segmento unimembro (4c). Al primo segmento del primo brano (3) corrisponde il primo segmento del secondo (5a): i termini estremi dell’uno («fidarsi» e «salvezza») si oppongono, con la stessa negazione, ai termini medi dell’altro, con cui sono sinonimi («aiuto» e «speranza»). Va notato che all’imperativo negativo dell’inizio (3a) non corrisponde un ordine positivo, ma una beatitudine (5). «Principi» alla fine del primo membro (3a) si oppone a «Dio» alla fine dell’ultimo (5b). «Figlio d’Adamo» si oppone dunque a «Dio di Giacobbe». I secondi segmenti (4ab e 6) forniscono la ragione del divieto (4ab) e quella della beatitudine (6): Yhwh è colui che ha creato ogni cosa, come indica la consueta enume-razione delle tre parti del mondo, ancora rafforzata dall’aggiunta di «e tutto ciò che è in essi» (6), di cui l’uomo, «il figlio di Adamo» che Dio all’inizio plasmò dall’argilla, «la adamah» da cui trae nome, e in cui pose il suo «soffio» (4ab). Così vengono messi in opposizione non solo il Creatore e la sua creatura ma soprattutto Dio principio della vita e l’uomo che è soggetto alla legge della morte; si potrà notare la somiglianza dei significati di «Adamah» (= l’argilla) in 4b e «terra» in 6a. Questi due segmenti infatti si comprendono solo se vengono situati nella tradizione comune al Salmo e alla narrazione di Gen 2–3, quella della creazione dell’uomo dall’argilla:

Allora YHWH Dio plasmò l’ADAMO (con la) polvere della ADAMAH; soffiò nelle sue narici un soffio di vita e l’Adamo divenne un essere vivente. Gen 2,7

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Cap. II: Le figure di composizione 55 e della maledizione successiva al peccato:

Col sudore della fronte mangerai il (tuo) pane fino a quando ritornerai alla Adamah perché da essa sei stato tratto perché polvere tu sei ed alla polvere ritornerai. Gen 3,19

e l’Adamo è cacciato dall’Eden, privato dell’albero della vita «affinché non viva per sempre» (Gen 3,22). Resta da spiegare perché «Yhwh Dio» (5b) è chiamato «Dio di Giacobbe» nel segmento precedente: il Dio di Giacobbe o Dio d’Israele (vedi sopra, § 1.2.1.3.4, p. 9) è il Dio dell’alleanza particolare conclusa dal Creatore con un popolo scelto tra tutti i popoli; egli regna su Israele ed è unicamente su questo re che deve contare il popolo eletto. Esso deve dunque diffidare dei «principi»43 di cui parla 3a, i potenti che la governano, ma forse soprattutto delle potenze straniere, con le quali egli è sempre tentato di stringere alleanza. La parte si focalizza infine sul segmento unimembro di 4c. Si obietterà che questo membro fa parte della frase precedente di cui costituisce il seguito. Non sarebbe più naturale considerare che il versetto 4 è un segmento trimembro? Vale la pena fermarsi un istante su quest’obiezione. È vero che questi tre membri si chiudono in modo ana-logo (con lo stesso pronome suffisso di terza persona nell’originale) e si potrebbe pure ricollegare «in quel giorno» alla fine del secondo membro, ottenendo un segmento trimembro di costruzione concentrica molto equilibrata:

. Esce il suo soffio + Egli ritorna alla sua Adamah in quel giorno . Periscono i suoi progetti

che reca, alle estremità, la stessa costruzione sintattica (verbo + soggetto), diversa da quella del membro intermedio. Tuttavia vi sono tre ragioni che giustificano la scelta operata: due sono di ordine interno, la terza è esterna. I due membri 4ab sono esatta-mente paralleli tra loro e simmetrici col segmento pure bimembro di 6ab. D’altronde, si vedrà più tardi l’importanza di «in quel giorno» che si oppone ad altre espressioni dello stesso genere sia alle estremità che al centro di tutto il salmo. Avviene di frequente – ed è la ragione esterna – che il centro di un testo sia occupato dalla fine della sua prima metà, fine che manca di corrispondente alla fine della seconda metà e potrebbe dunque sembrare una specie di escrescenza o di ampliamento della prima metà. Tale fenomeno del resto è stato già notato al livello del segmento bimembro (vedi sopra, § 1.2.2, p. 13). Questa parte permette infine di precisare un punto importante. L’individuazione della composizione concentrica di un testo non impedisce di coglierne la dinamica; chi dice concentrismo non esclude automaticamente una progressione, concentrismo non è

43 Sul senso di nadîb, tradotto con «principi», vedi, ad esempio, L. JACQUET, Les Psaumes et le

cœur de l’homme, Gembloux 1979, t. 3, 260 (vedi pure pp. 704 e 310).

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56 L’analisi retorica sinonimo si staticità44. Anche nei testi ove il concentrismo è molto più marcato, vi è sempre una modificazione, un evento, potremmo dire, qualcosa che avviene tra l’inizio e la fine. Un’analisi che non ne rendesse conto meriterebbe a giusto titolo di essere tacciata di staticità. 3.3.3 Am 2,6b-845 Am 1,3–2,16 conta un gran numero di parti (fra cui alcune comprendono due sottoparti). Sarebbe troppo lungo e fastidioso presentare adesso la composizione di ciascuna di queste unità. Ci si accontenterà di un esempio (Am 2,6b-8); gli altri saranno analizzati al livello successivo, quello del passo.

– 6b «Per tre delitti di ISRAELE + e per quattro non ammetto-revoca; ------------------------------------------------------------------------------------------------------ – perché vendono per denaro l’innocente – e l’indigente per una questione di sandali,

. 7 calpestando sulla polvere della terra la testa dei miseri . e il cammino dei poveri DISTORCONO;

e un uomo e suo padre vanno dalla ragazza al fine di profanare il mio nome SANTO;

: 8 e su vestiti presi-in-pegno SI SDRAIANO, = presso ogni ALTARE,

: e il vino dei multati bevono, = nella casa del loro DIO.

Questa parte comprende due sottoparti; la prima (6bc) è formata di un solo segmento bimembro, la seconda (6d-8), che precisa i crimini denunciati nella prima sottoparte, consta da tre brani. – I due bimembri del primo brano (6d-7b) sono di composizione analoga, con i complementi oggetto in termini medi: «l’innocente e l’indigente» nel primo segmento, «la testa dei miseri e il cammino dei poveri» nel secondo; si noti che «innocente» e «povero» sono al singolare nel primo segmento, mentre «miseri» e «poveri» sono al

44 Contrariamente a quanto dice I. de LA POTTERIE, per cui la staticità è la prima delle quattro obiezioni da lui mosse alle strutture concentriche: «Osserviamo innanzitutto che questa struttura è interamente statica: il secondo ramo della parabola ripete il primo. Non si coglie nulla del dinamismo che anima tutto il prologo: tra l’inizio e la fine, non si scopre alcuna progressione» («Structure du Prologue de Jean», NTS 30 (1984) 356).

45 Vedi P. BOVATI – R. MEYNET, Il libro del profeta Amos, 83-87.

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Cap. II: Le figure di composizione 57 plurale nel secondo e che i quattro termini di questo elenco sono omogenei e praticamente sinonimi. – Anche l’ultimo brano (8) comprende due bimembri che sono del tutto paralleli termini a termine; l’alternanza dei numeri (plurale, singolare) del primo brano vi si ritrova, ma a rovescio («vestiti», poi «vino»). – Da un brano all’altro, i verbi tradotti con «distorcono» (7b) e con «si sdraiano» (8a) sono, in ebraico, degli omonimi (yat t û); sono ambedue della stessa radice e, benché il primo sia al hiphil e il secondo al qal, questi due verbi hanno esattamente lo stesso significante; alla fine dei membri che incorniciano il brano centrale, questi due verbi fungono da termini medi a distanza. «Innocente» (6d) e «multati» (8c)46, che sono in rapporto di opposizione, fungono da termini estremi per la seconda sottoparte. – Quanto al brano centrale (7cd), comprende un solo segmento bimembro che si distingue da quelli che lo incorniciano, perché è l’unico il cui soggetto sia lessicalizzato («un uomo e suo padre») e l’unico che comporta una proposizione finale (7c). La parola « santo» (7d): alla fine del segmento) annunzia i termini cultuali dell’ultimo brano, «altare» e «casa del loro Dio» (8b e 8d: alle fine dei segmenti). Così il brano centrale assicura il passaggio tra il primo e l’ultimo dove non si tratta solo di ingiustizia, ma di ingiustizia legata al culto, e probabilmente giustificata da lui47. In conclusione, non sarà inutile ricordare brevemente due punti di metodo particolarmente importanti che i testi finora analizzati, e specialmente al livello della parte, hanno permesso di valorizzare. Le unità testuali in rapporto di simmetria non sono sempre dello stesso livello; così, ad esempio, a un brano formato da due segmenti bimembri potrà corrispondere un brano formato da un solo segmento bimembro; un membro potrà avere lo statuto di sottoparte, come si è visto nelle parti di Am 1–2 (questo è implicato dalle definizioni del segmento, del brano e della parte, ove ciascuna può comprendere una sola unità del livello inferiore). Non è raro che il secondo brano di una parte si abbreviato rispetto al primo; si tratta solo dell’estensione a un livello superiore del fenomeno di economia già notato al livello del segmento (vedi sopra, § 1.2.2, p. 13).

46 Infatti, la radice ‘nš (pagare una multa) è usata, in contesti legali, come sanzione per un torto

fatto ad altri (Es 21,22; Dt 22,19). Il «multato» dunque è il colpevole. L’opposizione tra i due termini risulta anche da Pr 17,26: «Non sta bene multare (‘nš) il giusto (saddîq)».

47 W.R. HARPER (A Critical and Exegetical Commentary on Amos and Hosea, ICC, Edinburgh 1905 [= 1973], 48) ha visto bene che questo segmento è il climax della parte: è una delle ragioni per cui egli propone di spostarlo alla fine. Per la discussione sul significato del brano centrale, vedi P. BOVATI – R. MEYNET, Il libro del profeta Amos, 85-86.

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58 L’analisi retorica 3.3.4 Lc 11,31-32

= 31 La regina DEL SUD si alzerà nel giudizio – con gli uomini di questa generazione :: e giudicherà essi,

. perché essa venne dalle estremità della terra : per ASCOLTARE la SAPIENZA di SALOMONE.

+ Ed ecco, ben più di SALOMONE c’è qui. ------------------------------------------------------------------------------------------------------------- = 32 Gli uomini DI NINIVE si leveranno nel giudizio – con questa generazione :: e giudicheranno essa,

: perché SI CONVERTIRONO alla PREDICAZIONE di GIONA.

+ Ed ecco, ben più di GIONA c’è qui.

Questa parte comprende due brani (31 e 32), ciascuno formato da tre segmenti. Un trimembro per cominciare (31abc e 32abc); poi viene un bimembro nel primo brano (31de) a cui corrisponde un unimembro nel secondo brano (32d); infine, ogni brano si chiude con un unimembro di conclusione. I due brani sono paralleli tra di loro. Questa parte permetterà di mettere in luce due punti importanti. Si noterà innanzitutto che il secondo brano economizza «gli uomini di» in 32b e soprattutto «essa venne dalle estremità della terra» in 32d; così, mentre il secondo segmento del primo brano è un bimembro (31de), il secondo segmento del secondo brano è ridotto a un unimembro (32d). Tale fenomeno, che Jousse chiamava «abbre-viazione grafica» e che è meglio chiamare «economia», è stato già notato a livello di segmento (vedi sopra, § 1.2.2, p. 11). Il secondo punto è più importante perché comporta delle conseguenze decisive per l’interpretazione: l’identità, da un brano all’altro, non deve mascherare le opposizioni. Al contrario, non è esagerato dire che la funzione dell’identità è quella di far risaltare meglio le differenze (vedi sopra, § 1.2.1.3.5, p. 11). In simili testi, si è spesso tentati di dare la preferenza a ciò che viene ripetuto48. Se l’effetto d’insistenza creato dalla

48 Questo è, ad esempio, il parere di A. GEORGE. Parlando delle parabole doppie, come Lc 13,18-

21; 14,28-32; Mt 13,31-33, dice: «Vi è qui un parallelismo letterario; è molto interessante scriverle per righe corrispondenti: si ritrovano le stesse parole allo stesso posto [va notato però che di Lc 14,28-32 e 15,4-10 egli riscrive solo ciò che è parallelo].

È in stretto parallelismo. Si tratta di una tecnica che permette di centrare lo sguardo sull’essenziale della parabola. Ciò che la parabola vuol dire, è ciò che è mantenuto in parallelo nelle due parabole. […] . I paralleli aiutano a scoprire qual è il tema fondamentale della parabola. Questo

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Cap. II: Le figure di composizione 59 ripetizione non va trascurato, sarebbe pericoloso limitarsi strettamente ad esso. Qui sarà fondamentale notare le opposizioni complementari donna/uomo («la Regina»/«gli uomini») Sud/Nord («Sud»/«Ninive»), movimento centripeto/centrifugo (la Regina del Sud è venuta in Israele mentre Giona è uscito da Israele per andare a Ninive), re/profeta (il re «Salomone» e il profeta «Giona») e soprattutto «sapienza»/profezia (= «proclama-zione»; opposizione che rinvia a due delle tre specie di scritti della Bibbia: Legge, Profezia, Sapienza) ed infine audizione/esecuzione con «ascoltare» e «convertirsi», due operazioni successive indispensabili, perché non c’è vero ascolto senza attuazione, senza obbedienza. 4. IL PASSO Fino ad ora, cioè per i tre livelli precedenti, è stato possibile dire che l’unità testuale di ogni livello era formata da tre, da due, o perfino da una sola unità del livello inferiore, anche se si confondono, per così dire, i livelli, essendo sullo stesso piano unità di livelli diversi, ad esempio un membro unico che forma con due brani una parte. Questa maniera di presentare le cose – questo sistema o modello – pare permetta di rendere conto dei fenomeni in modo abbastanza semplice e coerente. Questi primi tre livelli presentano un’analogia con quelli del fonema, della sillaba e del monema: molti monemi sono formati da più sillabe, ma alcuni ne hanno una sola (così i due monemi «con» e «più»; nello stesso modo, molte sillabe comportano due o tre fonemi, ma ve ne sono alcune che ne hanno uno solo (così la preposizione «a», il verbo «è», la congiun-zione «o»); alcuni monemi sono dunque formati da una sola sillaba avente un solo fonema, dunque da un solo fonema. Al di là della parte, questo sistema non vige più e sembra che si cambi ordine: non si può dire, infatti, che passo, sequenza e sezione siano formati solo da tre, due o una sola delle unità testuali del livello inferiore. Passo, sequenza e sezione sono formati da una o più unità del livello immediatamente inferiore. Tale dev’essere d’ora in poi la definizione di queste unità. Quanto al passo, la sua definizione quantitativa (unità testuale formata da una o più parti) evidentemente non basta. È necessario che la parte o le parti che la compongono formino un tutto coerente, sia dal punto di vista della forma, che del significato. Il passo è la prima unità separabile, capace di autonomia. È in qualche modo l’unità minima di lettura o di recitazione. Ciò è particolarmente sensibile e immediatamente evidente nel caso in cui il passo sia una parabola o un racconto, ad esempio di guarigione. Non ci si potrà fermare per strada, prima che il racconto abbia trovato il suo sbocco. Il passo corrisponde, se non sempre nei suoi limiti precisi, almeno in linea di principio, a ciò che in liturgia viene detta «pericope». Quanto ai livelli inferiori, se il segmento, il brano o la parte hanno dei limiti che si possono identificare, essi mancano però di vera autonomia; i termini che li indicano tema è ciò che vi è di parallelo; il resto è decorazione, immagine. (Lecture de l’Évangile selon St Luc, Lyon 1971, 53).

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60 L’analisi retorica dicono, con molta chiarezza, che essi appartengono a un tutto superiore. Se è possibile isolarli, non è possibile separarli. La loro autonomia è quella della citazione: possono essere divisi, ma in vista dell’integrazione in un altro discorso di cui divengono segmento, brano o parte. Non si cita invece un passo, lo si recita. 4.1 IL PASSO CHE COMPRENDE UNA SOLA PARTE I salmi 113 e 146 sono formati da più parti; non si trovano in Am 1,3–2,16 passi formati da una sola parte. Il terzo vangelo invece presenta più casi di passi che sono formati da una sola parte; è inutile riprodurli qui49. 4.2 IL PASSO COMPOSTO DI PIÙ PARTI I Sal 113 e 146 sono passi formati rispettivamente da cinque e sette parti. Quanto alla prima sezione di Amos (1,3–2,16), consta di otto passi, che non possono essere analizzati qui (vedi P. BOVATI – R. MEYNET, Il libro del profeta Amos). 4.2.1 Il salmo 113 Questo passo comprende cinque parti. Alle estremità, lo stesso «Alleluia» (tradotto con «Lodate Yah!»); queste due parti sono formate da un solo segmento unimembro. Vi sono poi le due parti 1b-4 e 5b-9b già analizzate in quanto tali più sopra (vedi § 3.3.1, p. 53 e § 3.2.1, p. 50). La parte centrale comporta un solo segmento unimembro che si distingue dalle due parti che le fanno da cornice: da un lato, essa è la sola frase interrogativa di tutto il passo, dall’altra assicura il nesso tra i due versanti che costituiscono dunque la risposta a questa domanda centrale. Il segmento centrale infatti comporta due nomi, «Yhwh» come in ciascuno dei tre brani della parte precedente e «nostro Dio», di cui il possessivo annuncia quello di «suo popolo» (8b) nella parte seguente. La seconda parte presenta dunque Yhwh come il Dio universale, di sempre (2), di ogni luogo (3), di «tutte le nazioni» (4), mentre la quarta lo descrive come il Dio di un popolo particolare («il suo popolo»), che si china sugli oppressi, sul «debole» e sul «povero» (7) di cui fa un principe, sulla «sterile», a cui dona dei «figli», cioè una «casa». «La terra» (6) e «la casa» di cui il Signore si prende cura per rialzarle sono dunque la terra e la casa d’Israele. Ma i due imperativi iniziali (1), come la parola «servi», pare che indichino proprio, a questo livello, i membri del

49 Ad esempio, il passo centrale della sequenza C1 (Lc 10,17-20: vedi R. MEYNET, Il vangelo

secondo Luca, 2003, 443s. Si potranno trovare passi ancora più brevi, soprattutto al centro delle sequenze, ad esempio il passo centrale della sequenza del processo di Gesù (Lc 22,71; vedi R. MEYNET, La Pasqua del Signore. Testamento, processo, esecuzione e risurrezione di Gesù nei vangeli sinottici, ReBib 5, EDB, Bologna 2002, 239s) che è formato da un solo segmento; questo segmento può tuttavia essere considerato come un passo, perché entra in quanto tale nella composizione della sequenza, allo stesso titolo e allo stesso livello dei passi più lunghi e più complessi (vedi anche il passo della sequenza dell’esecuzione di Gesù: Lc 23,38 ; Ibid., 333s).

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Cap. II: Le figure di composizione 61 popolo eletto. Le altre nazioni sono dunque chiamate a lodare il nome di Yhwh (2-4) come Israele e con lui (1). 1 LODATE YAH!

+ LODATE, servi di YHWH, + LODATE il nome di YHWH. --------------------------------------------------------------------------- 2 Sia il nome di YHWH BENEDETTO . da ora e per sempre,

. 3 dal Levar del sole fino al suo Tramonto LODATO il nome di YHWH! --------------------------------------------------------------------------- + 4 ESALTATO sopra tutte le nazioni, YHWH, + sopra i cieli LA SUA GLORIA.

5 CHI è COME YHWH NOSTRO DIO?

+ Si alza per sedere + 6 e si abbassa per vedere + nei cieli e sulla terra. --------------------------------------------------------------------------- – 7 Rialza dalla polvere il debole, – dal letame ESALTA il povero.

= 8 per farlo sedere con dei principi, = con i principi del SUO POPOLO.

– 9 Fa sedere la sterile di casa = madre di figli felice.

LODATE YAH! L’elenco di tutte le parole che indicano la lode della grandezza di Yhwh nella secon-da parte, «lodate» (1b.1c), «benedetto» (2a), «lodato» (3b), «esaltato» (4a), trova il proprio corrispondente nella quarta parte con la serie dei verbi di cui Dio è ora non più oggetto ma soggetto, in particolare «esalta» (7b) che è lo stesso di quello di 4a. Così, la quarta parte enumera le ragioni per le quali Dio deve essere lodato: perché salva i piccoli del suo popolo. E non è solo Israele che è invitato a lodarlo, ma tutte le nazioni di ogni dove e di sempre (2-4). Il Signore, che è al di sopra dei «cieli» (le due ricorrenze della parola fanno da termini medi tra la seconda e la quarta parte), è al

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62 L’analisi retorica tempo stesso colui che sulla «terra» (6b) si occupa in maniera particolare del popolo che si è scelto tra «tutte le nazioni» 4a), che «esalta» (7b) come egli stesso è «esaltato» (4a), che fa di lui un principe (8) come egli stesso troneggia su ogni cosa (5b). 4.2.2 Il salmo 146 1 Lodate YAH ! Loda, anima mia, YHWH!

. 2 Voglio-lodare YHWH PER TUTTA LA MIA VIAT, . Voglio-lodare il mio Dio PER TUTTA LA MIA DURATA.

– 3 Non fidatevi nei principi – in un figlio d’Adamo in cui non c’è salvezza:

= 4 esce il suo soffio, = ritorna alla sua Adamah, ----------------------------------------------------------------- IN QUEL GIORNO periscono i suoi progetti. ----------------------------------------------------------------- + 5 Felice chi ha il Dio di Giacobbe come suo aiuto + e la sua speranza in YHWH suo Dio:

= 6 FA e terra = e il mare e tutto ciò (che è) in essi.

Egli custodisce la verità PER SEMPRE.

+ 7 FA giustizia agli oppressi, + dà il pane agli affamati, + YHWH libera i prigionieri. ----------------------------------------------------------------- + 8 YHWH apre (gli occhi) dei ciechi, + YHWH raddrizza i curvi, + YHWH ama i giusti. ----------------------------------------------------------------- + 9 YHWH custodisce gli stranieri, + l’orfano e la vedova rialza + ma la via dei malvagi rende tortuosa.

. 10 Regna YHWH PER SEMPRE . il tuo Dio, o Sion, DI ETÀ IN ETÀ.

Lodate YAH !

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Cap. II: Le figure di composizione 63 Questo passo non è formato da cinque parti come il precedente, ma da sette. La prima parte (1) comprende solo un segmento bimembro di cui il secondo membro riprende il primo, passando però alla prima persona singolare. L’ultima parte (10c) comporta solo un segmento unimembro che ripete il primo membro del segmento iniziale ma fa economia del secondo. Poi ci sono due parti della dimensione di un brano formato da due segmenti bimembri (2 e 10ab) ove si riprendono i nomi divini «Yhwh» e «mio/tuo Dio». Gli ultimi termini si oppongono: «per (tutta) la mia vita» e il sinonimo «per (tutta) la mia durata», malgrado l’estensione all’intera vita, indicano comunque un tempo limitato, contrariamente a «per sempre»; «di età in età» (che sarebbe forse meglio tradurre «di generazione in generazione», con lo svantaggio di cambiare il ritmo a causa di un eccessivo allungamento) ha lo stesso significato del suo parallelo «per sempre», ma in modo diverso, attraverso la successione indefinita delle vite, delle durate limitate di ogni uomo di cui parla il versetto 2. Il nome di «Yhwh» appare cinque volte nella parte 7-9, ove è soggetto come in 10. Nella parte simmetrica (3-6) esso è oggetto come al versetto 2. Ma si noterà che anche il versetto 5 non solo riprende «Yhwh tuo Dio» (stavolta in un solo sintagma) ma lo designa pure come «Dio di Giacobbe», e ciò preannuncia il nome di «Sion» della fine preceduto da «il tuo Dio» (10b). Al centro del passo vi è una parte assai breve, visto che comprende solo un segmento unimembro (6c) il cui verbo si distingue da quelli che lo circondano: infatti, è vero che è un participio (in ebraico), come in 6 e 7-9a, ma questo è il solo ad avere l’articolo (perciò si è tradotto con «egli»). Questo segmento si conclude con «per sempre» come in 10a, e ciò gli conferisce una speciale importanza. Se si percepisce che «in quel giorno», al centro della terza parte (4c), entra nella serie dei sintagmi che indicano il tempo, si potrà constatare ancora una volta che centro ed estremi sono luoghi strategici, i quali spesso si corrispondono. «In quel giorno», che è il giorno della morte («peri-scono») dei principi, si contrappone dunque a tutte le altre indicazioni di durata: tutto si ferma quel giorno, anche i piani per il futuro («in quel giorno periscono i suoi progetti»), cosa che non vale per i giusti che assicurano una trasmissione alle gene-razioni seguenti50. All’inizio della terza parte (3a), «principi» pare dunque contrapporsi all’ultima parola della quinta parte, «i malvagi» (9c). Questi principi, dei quali non ci si può fidare, nei quali non c’è salvezza, non sono infatti dei re scelti da Dio, sono solo dei «figli di Adamo», siano essi re stranieri o principi malvagi d’Israele. La stessa parola «principi» si contrappone più direttamente a «regna» (10a): così Dio solo esercita una vera regalità, consistente nel salvare «i giusti» (8c) «oppressi» (7a) dai «malvagi» (9c). Dio non è re solo perché ha «fatto» tutto (6) ma anche perché egli «fa giustizia agli oppressi» (7a): le due occorrenze di questo stesso verbo fanno da termini mediani tra le due parti 3-6 e 7-9; esse presentano Dio come creatore (6) e salvatore (7).

50 Così 6c trova il suo posto e la sua funzione nel salmo e non va considerato un sovraccarico (come ritiene, ad esempio, E. BEAUCAMP, Le Psautier, Parigi 1979, 303).

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64 L’analisi retorica 5. LA SEQUENZA La sequenza è l’unità superiore al passo. Essa comprende uno o più passi51. I due salmi studiati nel corso di questa esposizione avevano le dimensioni di un passo. In compenso, Am 1,3–2,16 comprende tre sequenze. 5.1 LA SEQUENZA CHE COMPRENDE UN SOLO PASSO L’oracolo contro Giuda (Am 2,4-5) e l’oracolo contro Israele (Am 2,6-16), che hanno la dimensione di un passo, hanno lo statuto di sequenza nella composizione della prima sezione di Amos.

Vedi P. BOVATI – R. MEYNET, Il libro del profeta Amos, 77-79; 81-103. 5.2 LA SEQUENZA CHE COMPRENDE PIÙ PASSI I primi sei oracoli del libro di Amos sono sei passi che formano una sequenza, organizzata in tre sottosequenze.

Vedi P. BOVATI – R. MEYNET, Il libro del profeta Amos, 43-75.

Può accadere che i passi di una sequenza siano di generi diversi e la differenza dei generi potrà essere pertinente nella costruzione della sequenza. La sequenza B4 del vangelo di Luca (5,17–6,11), ad esempio, comprende cinque passi distribuiti in modo concentrico:

A guarigione–controversia 5,17-29 B CONTROVERSIA 5,30-35 PARABOLA 5,36-39 B’ CONTROVERSIA 6,1-5 A’ guarigione–controversia 6,6-11

La sequenza C7 (Lc 18,31–19,45) comprende sette passi pure organizzati in concen-trismo52:

A PROFEZIA 18,31-34 B narrazione 18,35-43 C narrazione 19,1-10 PARABOLA 19,11-28 C’ narrazione 19,29-36 B’ narrazione 19,37-40 A’ PROFEZIA 19,41-45

51 Accade talvolta che più passi all’interno di una sequenza formino un’unità che si può chiamare

sottosequenza. Quest’esposizione non comprenderà le sotto-sequenze, ma un buon numero di esempi si troverà nel nostro commentario Il vangelo secondo Luca.

52 Per maggiori particolari vedi il nostro commento Il vangelo secondo Luca, oppure, per l’ultimo esempio, la nostra Initiation, 85-131.

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Cap. II: Le figure di composizione 65 6. LA SEZIONE A loro volta le sequenze si organizzano in sezioni (e sottosezioni), come i passi sono raggruppati in sequenze (e sottosequenze). Le tre sequenza di Amos di cui sopra formano la prima sezione del libro (Am 1,3–2,16). Vedi P. BOVATI – R. MEYNET, Il libro del profeta Amos, 105-113. 7. IL LIBRO Infine, l’insieme delle sezioni forma un solo «libro». Per quanto riguarda il vangelo di Luca, abbiamo spiegato altrove in che modo le sue quattro sezioni formano un insieme strutturato, un solo libro; di certo si deve aggiungere subito che il terzo vangelo è solo uno dei due libri scritti da Luca. Questi due libri formano una sorta di dittico, i cui due pannelli si spiegano uno per mezzo dell’altro. Quanto ad Amos, per convenzione viene considerato nella tradizione cristiana come un libro, nonostante le sue ridotte dimensioni; nella tradizione giudaica, invece, entra, con gli altri «profeti minori», nell’unico libro tradizionalmente chiamato, in aramaico, Terê ‘Aśar («I Dodici»). Due libri di Luca o i due pannelli di una stessa opera, libro del profeta Amos, o libro dei Dodici («profeti minori»), il «libro» è pur sempre solo uno dei livelli dell’organiz-zazione testuale. Il testo biblico non si ferma qui. Luca ha scritto due libri che a loro volta fanno parte del Nuovo Testamento, i cui ventisette libri sono collegati ai venti-sette libri dell’Antico Testamento53. Infine, ciò che il greco chiama «I Libri» (Biblia), e che le lingue moderne hanno tradotto col singolare «Bibbia» forma un unico Libro. Il lettore capirà che un’esposizione metodologica come questa si deve porre dei limiti. Non potremmo esporre qui la struttura di un intero libro. Ciò è stato fatto altrove per il vangelo di Luca, per il libro di Amos, per la lettera di Giacomo54. © Queriniana per la prima edizione. © Roland Meynet per la presente edizione.

21 giugno 2004 Aggiornato il 17 dicembre 2005

Ringrazio di cuore Kornél Fábry per le sue correzioni.

53 Vedi R. MEYNET, Leggere la Bibbia, Due punti 57, Il Saggiatore – Flammarion, Milano 1998, 11-15; ID., Una nuova introduzione ai vangeli sinottici, ReBib 4, EDB, Bologna 2001, 11-16.

54 T. KOT, La fede, via della vita. Composizione e interpretazione della Lettera di Giacomo, ReBib 6, Bologna 2002.