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APERTURA 2 LUGLIO 2011 WINGEN-SUR-MODER ALSACE LE GÉNIE DU VERRE LA MAGIE DU CRISTAL www.musee-lalique.com

LE GÉNIE DU VERRE LA MAGIE DU CRISTAL · LE GRANDI DATE DI RENÉ LALIQUE 1860 Nascita di René-Jules Lalique il 6 aprile ad Aÿ in Champagne (Marne). 1876 Decesso del padre. Il giovane

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APERTURA2 LUGLIO 2011

WINGEN-SUR-MODER

ALSACE

LE GÉNIEDU VERRELA MAGIEDU CRISTAL

www.musee-lalique.com

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Lalique, una storia familiare 4 I René Lalique, Artista di genio

6 I Le grandi date di René Lalique8 I Fra tradizione e modernità:

i successori di René Lalique

Lalique a Wingen-sur-Moder 9 I Il vetro, una tradizione antica nei vosgi del nord

9 I L'arrivo di lalique à wingen-sur-moder 10 I Il know-how della Maison Lalique:

il segreto del vaso Bacchantes

Il museo 11 I Il museo lalique; qualche data12 I Il progetto architettonico dell’agenzia wilmotte13 I Il percorso scenografico16 I La pianta del museo17 I I giardini

18 I I partner del museo

Informazioni pratiche 19 I Accesso, tariffe, orari

Servizi disponibiliContattiTurismo nella regione

21 I L'offerta al pubblico 22 I Novità del museo

23 I Audiovisivi a disposizionedella stampa

26 I XXXX

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Artista rivoluzionario Gioielliere rinomato della Belle EpoqueFavorito di Sarah BernhardtApprezzato da GalléRené Lalique suscita un entusiasmo eccezionale nel mondo intero

Soprannominato il "Rodin delle trasparenze" da Maurice Rostand, Lalique ha saputo creare un’arte squisita e immutabile nel tempo, che hariscosso un successo strepitoso

Gioielliere eccezionale e grande maestro vetraio, René Lalique si collocatra i grandi artefici dell’Art nouveau e dell’Art Déco. Da 90 anni, lecreazioni Lalique sono prodotte a Wingen-sur-Moder, in Alsazia. È in questaregione di tradizione vetraria che nasce il Museo Lalique, un memorialeall’altezza del genio e dello splendore dell’artista e dei suoi successori.

Unico in Europa e radicato nella sua storia, questo nuovo museo, che haottenuto il nome di Museo di Francia, propone oltre 650 pezzi, esposti suuna superficie di 900 m! in una scenografia decisamente moderna,elaborata da Ducks Sceno e dall’Agenzia Wilmotte, che ha curato altresìl’organizzazione del sito. Disegni, gioielli, flaconi, vasellame, lampade,vasi, cristalli, al pari delle facettes della creazione Lalique, tutti da scoprire..

“Lavoravo senza tregua (…) con la volontà diottenere un risultato innovativo e di creare qualcosa chenon si fosse ancora visto.” René Lalique

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LALIQUE, UNA STORIA FAMILIARE René Lalique (1860-1945)Nato nel 1860 à Aÿ nella regione Champagne e deceduto nel 1945 a Parigi, René Laliqueha vissuto due consecutive vite d’artista, collocandosi sempre tra i maggiori protagonisti chehanno contrassegnato con la propria personalità l’Art nouveau, e successivamente l’ArtDéco, dagli stili diametralmente opposti.

L’inventore del gioiello moderno Traendo ispirazione dalla natura ed osando servirsi del corpo femminile quale elementoornamentale, René Lalique apporta alla gioielleria delle innovazioni impreviste. Egli nonesita ad accostare all’oro e alle pietre preziose materiali sino ad allora poco utilizzati escarsamente considerati, quali il corno, l’avorio, le pietre semi-preziose, lo smalto e benin-teso il vetro. Ai suoi occhi, vale più la ricerca del bello che l’esibizione del lusso… Lospirito ha il predominio sulla materia.Agli inizi, i gioielli avanguardisti di René Lalique incontrano prevalentemente il favore diun’élite intellettuale ed artistica, che si discosta dalle convenzioni, in grado di apprezzarela bellezza di un oggetto, al di là della relativa povertà dei materiali utilizzati. Fra il 1891e il 1894, la grande attrice Sarah Bernhardt acquista da lui diademi, collier, cinture e altriaccessori di scena dalle dimensioni spettacolari, creati in funzione dei suoi ruoli sul pal-coscenico. Assicura così, al tempo stesso, gloria e notorietà a René Lalique. Altro perso-naggio determinante nella carriera dell’artista sarà Calouste Sarkis Gulbenkian. Finanziere,magnate del petrolio, è anche collezionista esperto. Fra il 1899 e il 1920, acquista circacentocinquanta gioielli e oggetti artistici, opere eccezionali che oggi si possono ammirarepresso la Fondazione che porta il suo nome, a Lisbona.Rivelatosi al grande pubblico in occasione del Salone del 1895, e presentato tre anni piùtardi da Emile Gallé come l’inventore del gioiello moderno, René Lalique conosce un trionfosenza pari all’Esposizione universale del 1900. Il suo stand crea sensazione, le sue opereinnovatrici destano un’unanime ammirazione ed egli ottiene la nomina a Ufficiale della Le-gion d’Onore. Da allora, riceve ordinazioni da tutto il mondo, è invitato a tutte le principalimanifestazioni artistiche che si tengono in Europa e negli Stati Uniti. Quando si dice suc-cesso, si dice anche tentativi di imitazione. Lalique è ben lontano dal sentirsene adulato.Inventore che non vuol essere seguace di alcuno, detesta avere seguaci. Stanco di essereimitato, esplora via via altri orizzonti. Già da qualche tempo si sente attratto dal vetro. Siprofila all’orizzonte una nuova carriera…

Il fascino magico del vetroLe prime sperimentazioni di René Lalique nel settore del vetro risalgono agli anni 1890. Iprocessi di fabbricazione dei gioielli gli consentono di familiarizzare con i materiali vetri-ficabili, ed è indubbiamente grazie allo smalto che egli scopre il vetro. Incidendolo e in-castonandolo, lo utilizza progressivamente per sostituire le gemme. Traslucido e trasparenteal pari delle gemme, lo smalto ha il vantaggio di poter essere concepito e fabbricato infunzione del manufatto finale. René Lalique crea al tempo stesso piccoli oggetti, vasi e scul-ture, applicando la tecnica della cera persa. Poco più tardi, sperimenta la tecnica dellasoffiatura in calco, ma si tratta di uno calco prezioso, in argento cesellato, solidale con ilvetro, che racchiude per divenirne montatura.Il suo incontro con François Coty, che lo porta non soltanto a creare, ma anche a produrreflaconi per profumo, gli spalanca nuovi orizzonti. Si opera una vera rivoluzione tecnologicae commerciale, che non avrebbe potuto svilupparsi in assenza dell’abilità e dell’ispirazionedell’artista. Seppur fabbricate in serie, queste creazioni sono incontestabilmente delle opered’arte. Un modo di perpetuare la filosofia dell’Art nouveau, che si prefiggeva di conciliareArte e industria. A poco a poco, René Lalique diversifica le proprie produzioni. Nel 1912,possedendo la perfetta padronanza delle tecniche, egli decide di consacrarsi in modo es-clusivo al vetro. Organizza allora la sua ultima esposizione di gioielli e il grande pubblicolo scopre come maestro-vetraio.

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Gioielliere all’avanguardia, René Lalique, divenendo vetraio, si differenzia egualmente daisuoi predecessori. Abbandona il vetro multistrato dai diversi colori a vantaggio della lim-pidezza e della trasparenza, qualità naturali del vetro. Anche a livello di forme, affermala propria diversità. Léon Rosenthal la riassume in questo modo: semplicità, ponderazione,simmetria. Ne fa uso in perfetta libertà, secondo le proprie tendenze, che si ispirano all’ele-ganza più che alla forza, con una costante ricerca d’innovazione. Non indietreggia né da-vanti all’audacia né davanti alla fantasia, ma le sue deviazioni sono sempre misurate.Creatore eclettico, René Lalique non si interessa unicamente all'Arte della Tavola, ai vasi ealle statuette. Firma pure delle mascotte (polene automobilistiche) per le lussuose automobilidegli anni folli, la decorazione di treni, quale l’Orient-Express, di piroscafi, tra cui il Nor-mandie; progetta fontane eccezionali; si interessa all’architettura religiosa.

Alle origini dell’ispirazione di René LaliqueLa Femmina, la Flora, la Fauna: le 3 F che hanno ispirato Lalique Osservatore attento degli esseri e delle cose, René Lalique ha trovato nella natura un’ispi-ratrice feconda. L’ha sezionata ed esaminata, osservandone le linee, le forme e le struttureparticolari, e cercando e scoprendo la scintilla della vita…. Ha scrutato le piante e i fiori,studiato la vita acquatica, osservato i rettili e gli uccelli ed è rimasto affascinato dagliinsetti. Ma non ha interrogato soltanto il sole e il cielo, anche le piante e gli alberi, l’essereumano, il viso e il corpo femminile hanno instillato in lui un soffio creatore. Il suo genio proviene dalla sua capacità di adattare e di comporre. Egli non copia mai lanatura, non stilizza i differenti elementi, crea trasformando. Creazioni che fanno vivere lamagia della materia…. Se René Lalique mette tutta la propria sensibilità nella sua interpre-tazione, questa attinge egualmente a grandi movimenti artistici. Nel 1900, lo scrittore PolNeveux sottolineava infatti che i capolavori degli Egizi, degli Italo-Greci non sono maistati osservati con un occhio più penetrante del suo e che l’arte dei Bizantini, dei Fiorentinie dei Giapponesi non fu studiata più scrupolosamente da altri che da lui.

LO SPIRITO ART DÉCONel momento in cui si orienta verso il vetro, egli disegna linee essenziali e l’ornamento,spesso di forma geometrica, è declinato in ritmi nuovi, con cadenze sincopate, che ben siaccompagnano a quegli anni folli contrassegnati dalla velocità. Ma, all’occorrenza, egli saanche addolcirle con sculture che riproducono piante, animali o donne, di concezione moltonaturalista. In tal modo, nel tempo, René Lalique non ha avuto soltanto il coraggio, ma ancheil talento, di adattare la propria ispirazione alle nuove tendenze, senza tuttavia discostarsidalla propria personalità.

Lalique e il mercato dell’arte Gli estimatori delle opere d’arte firmate René Lalique, sia che si tratti di gioielli, di disegnio di pezzi realizzati in vetro, si ritrovano, in particolar modo, in occasione di due grandivendite annuali organizzate da Christie’s a Londra. Parallelamente, altre vendite sono or-ganizzate a Parigi, all’hotel Drouot, o all’estero, negli Stati Uniti o in Asia. .

UNE VENDITA STORICALa dispersione della collezione di Marie-Claude Lalique alla fine del 2005 ha permessoal museo di acquisire numerosi pezzi, quali i disegni per una spilla Scarabée, un pendenteFemme-libellule, ailes ouvertes e un pettorale egizio Hanneton ailes ouvertes. Anche i vasiDeux grondins e Lézards et bluets si sono ricongiunti alla collezione in questa occasione.

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“René Lalique haavuto il dono difar passare sul

mondo un fremitodi bellezza.”

Henri Clouzot

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LE GRANDI DATE DI RENÉ LALIQUE1860Nascita di René-Jules Lalique il 6 aprile ad Aÿ in Champagne (Marne).1876Decesso del padre. Il giovane René inizia a lavorare come apprendista presso il gioielliere Louis Aucoc. Mentreapprende le tecniche della bigiotteria-gioielleria, segue dei corsi alla Scuola delle Arti de-corative di Parigi.1878Soggiorna in Inghilterra e studia alla Scuola d’Arte di Sydenham per due anni.1882Opera presso il suo domicilio per conto terzi come disegnatore e fornisce le grandi casedi gioielleria, quali Jacta, Aucoc, Cartier, Gariod, Hamelin, Boucheron, Destape…1884Entra in società con Varenne, il quale colloca i suoi disegni presso i fabbricanti di gioielleria.1885Riacquista il laboratorio del gioielliere Jules Destapes, place Gaillon a Parigi.1886Sposa Marie-Louise Lambert. Da questa unione nascerà una figlia, Georgette.1887Trasferisce il laboratorio al 24 di rue du Quatre-Septembre a Parigi.1888Realizza i suoi primi gioielli in oro cesellato, con decori ispirati all’Antichità e all’arte giapponese. 1889Partecipa in qualità di collaboratore di Vever, Boucheron e altri all’Esposizione universale diParigi.1890Installa il proprio laboratorio al numero 20 di rue Thérèse a Parigi. Le prime esperienze erealizzazioni nel settore del vetro risalgono a quest’epoca.Incontra Augustine-Alice Ledru.1892Nasce Suzanne, figlia di René Lalique e di Augustine-Alice Ledru.1893Ottiene un Secondo Premio per il calice Fleurs de chardon e una menzione con medagliaper il vaso Pampres et Satyres al concorso di oreficeria organizzato dall’Unione centraledelle Arti decorative.1897Riceve la Croce di Cavaliere della Legion d’Onore.1898Acquista una proprietà a Clairefontaine. Vi installa un laboratorio di vetreria.1900Partecipa all’Esposizione universale di Parigi: è l’apoteosi della sua carriera nel campodella bigiotteria.René Lalique è elevato alla dignità di Ufficiale della Legion d’onore il 14 agosto. Nasce Marc, figlio di René Lalique e di Augustine-Alice Ledru.1902Sposa Augustine-Alice Ledru. Si installano presso l’hotel particulier che si sta facendo cos-truire al 40 di Cours-la-Reine a Parigi. Vi sono ubicati anche i suoi laboratori e alcune saled’esposizione. 1905Apre un negozio al 24 di place Vendôme dove espone non solo creazioni di bigiotteria,ma anche oggetti in vetro realizzati nel suo laboratorio installato nella proprietà di Claire-fontaine presso Rambouillet.1907Incontra François Coty per il quale creerà flaconi per profumo.

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1909Prende in affitto la vetreria di Combs-la-Ville, nella regione di Parigi.Primo brevetto depositato. Muore Augustine-Alice Lalique Ledru.1911Organizza la sua prima esposizione consacrata unicamente al vetro.1912Organizza la sua ultima esposizione di creazioni di bigiotteria.1913Acquista la vetreria di Combs-la-Ville.1919Si sposta in Lorena e in Alsazia alla ricerca di un luogo più adatto alla produzione di oggetti invetro e con operai qualificati. Il suo trasferimento a Wingen-sur-Moder è facilitato da AlexandreMillerand, estimatore delle sue opere in vetro, che diventerà Presidente della Repubblica. 1921La Vetreria di Alsazia a Wingen-sur-Moder debutta con la sua produzione.Partecipa alla decorazione del piroscafo Paris.1923Collabora alla decorazione dell’hotel particulier di Madeleine Vionnet, avenue Montaigne a Parigi.1924Partecipa alla decorazione del piroscafo di Grasse.1925Partecipa all’Esposizione internazionale di Arti decorative e industriali moderne a Parigi.È il trionfo dell’ Art Déco e l’apogeo della produzione vetraria di René Lalique. Nella la-vorazione della materia, il suo stile si esprime essenzialmente attraverso ciò che diverrà ilcelebre contrasto: vetro trasparente – vetro satinato. Egli aggiunge di volta in volta unapatina, uno smalto o una colorazione nella massa. 1926È promosso al rango di Comandante della Legion d’Onore.Concepisce e realizza vetrate per la chiesa di Saint-Nicaise a Reims. Organizza l’allestimento della galleria Arcades dei Champs Elysées1927Partecipa all’allestimento del piroscafo Ile-de-France.1929Partecipa alla decorazione del treno Côte-d’Azur-Pullmann Express.1930Realizza una sala da pranzo per M.me Paquin.1931Partecipa all’Esposizione coloniale internazionale.1932Realizza le fontane di Rond-Point dei Champs Elysées.Realizza le porte d’ingresso della residenza del principe Asaka Yasuhiko a Tokyo (attual-mente Palazzo Teien).1933Esposizione retrospettiva al Pavillon di Marsan – Museo delle Arti decorative. 1935Partecipa alla decorazione del piroscafo Normandie.Lascia place Vendôme e si trasferisce in una nuova boutique al numero 11 di rue Royalea Parigi. 1940L’officina di Wingen-sur-Moder è messa sotto sequestro dall’esercito tedesco.1945René Lalique muore il primo maggio a Parigi.

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FRA TRADIZIONE E MODERNITÀ: I SUCCESSORI DI RENÉ LALIQUE

Suzanne Lalique (1892-1989)Figlia di René Lalique e di Alice Ledru – ella stessa figlia dello scultore Auguste Ledru, amicodi Rodin - Suzanne Lalique è regolarmente stimolata dal padre, per la sua creatività e ilsuo giudizio. A partire dagli anni 1910, creerà per lui scatole da cipria e bomboniere epiù tardi vasi ed altri oggetti decorativi. Attraverso il matrimonio con Paul Burty Haviland,scopre un’altra famiglia di artisti e si confronta con il mondo della porcellana. Con la suaimpronta personale, mostrerà il proprio talento nei settori sia della pittura sia del tessile. Sin dalla più giovane età, Suzanne aveva stretto dei legami d’amicizia con numerosi scrit-tori celebri, tra cui Paul Morand e Jean Giraudoux. Nel 1937, è prescelta per creare ladecorazione dell’opera teatrale di Pirandello Chacun sa vérité (Così è se vi pare) alla Co-médie-Française. È l’esordio di una lunga carriera nella prestigiosa maison, nel corso dellaquale Suzanne Lalique Haviland contribuirà, sino all’inizio degli anni 1970, alla creazionedelle decorazioni e dei costumi per circa 50 lavori teatrali.

Marc Lalique (1900-1977)Figlio di René Lalique e di Alice Ledru, Marc nasce nel 1900. A partire dal 1922, dopoaver seguito i corsi della Scuola delle Arti decorative di Parigi, diviene un collaboratore disuo padre. Alla morte di questi, è a capo dell’impresa di famiglia. Mette a profitto le propriequalità di tecnico per rimodernare la manifattura di Wingen-sur-Moder e per modernizzarla.Abbandona definitivamente il vetro a favore del cristallo. Il contrasto tra trasparente e satinatotrova la massima espressione nella purezza di questa materia; questo effetto particolare èdestinato a divenire celebre in tutto il mondo, a tal punto che il nome di Lalique vi è spessoassociato. Sotto il suo impulso, la cristalleria Lalique si colloca rapidamente fra le grandi casedi cristalleria francesi ed estere.

Marie-Claude Lalique (1935 - 2003)La passione che Marc manifesta per il proprio mestiere contrassegnerà la giovinezza dellafiglia. Infatti, molto presto Marie-Claude ha la possibilità di conoscere l’emozione del creatoreche vede la propria opera prendere forma grazie all’abilità del maestro vetraio. Se la conti-nuazione dell’opera del nonno e del padre resta il suo principale obiettivo, ella non è menoconsapevole del fatto che perpetuare lo spirito vuol anche dire rinnovarsi. Attenta alle modee alle correnti creative della sua epoca, Marie-Claude cerca di realizzare il matrimonio fratradizione e rinnovamento.

La Maison Lalique ai giorni nostriLa Maison Lalique è stata riacquistata nel febbraio 2008 dalla Società svizzera Art et Fra-grance. L’obiettivo di Silvio Denz, Presidente, Direttore Generale e proprietario della so-cietà, è quello di rafforzare il marchio in tutto il mondo e di incrementare le capacitàproduttive della cristalleria di Wingen-sur-Moder.

Collezioni di gioielli e di profumi continuano ad essere sviluppate parallelamente all’attivitàdel cristallo tradizionale. Riedizioni di opere antiche e creazioni contemporanee sono sem-pre opera di vetrai che tramandano il culto dell’eccellenza.www.cristallalique.fr

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LALIQUE A WINGEN-SUR-MODER

Allo scopo di meglio comprendere le ragioni che hanno indotto René Laliquea installarsi a Wingen-sur-Moder, occorre risalire alla storia.

IL VETRO, UNA TRADIZIONE ANTICA NEI VOSGI DEL NORDLo sviluppo dell’attività vetraria nel Paese de La PetitePierreLa tradizione vetraria nei Vosgi del Nord è antica. Risale infatti alla fine del XV secolo.Poco prospera, la regione offre tuttavia ai maestri vetrai le materie prime necessarie all’eser-cizio della loro arte. Lo spesso manto di arenaria che ricopre la contrada fornisce infatti lasilice, elemento base per la fabbricazione del vetro, e le ubertose foreste forniscono il com-bustibile. Grandi consumatori d’energia, i vetrai sono alla costante ricerca di legna da ar-dere. Rimangono generalmente venticinque o trent’anni nello stesso luogo, il tempo diutilizzare i boschi concessi, dopo di che riprendono a migrare e sollecitano nuove conces-sioni. Questo carattere semi-nomade spiega la sobrietà delle halles (capannoni) e dellecase d’abitazione e la denominazione di vetrerie trasferibili o volanti.Dopo un secolo XVII segnato dalla guerra dei Trent’Anni e dalle guerre di Successione, ilritorno alla pace favorisce lo sviluppo economico della regione e il settore del vetro conosceun nuovo slancio. Le vetrerie si insediano stabilmente e fra quelle fondate nel secolo dell’Il-luminismo alcune conquisteranno la notorietà e contribuiranno alla fama di questo territorio.Citiamo tra le altre quelle di Meisenthal, Goetzenbruck e Saint-Louis in Lorena, di Wingene dell’Hochberg in Alsazia.

La vetreria dell’ Hochberg: un secolo e mezzo di attivitàLa vetreria dell’Hochberg è costruita nel 1715 sulla proprietà dei conti di Hanau-Lich-tenberg. Se per molti anni la vetreria fabbrica simultaneamente bottiglie, vetrini d’oro-logio e vetri di finestre, è in quest’ultimo genere di produzione che si specializza,sviluppando tutta una gamma di colori. Attorno alla halle, la vita si organizza. I vetrai, oltre alle attività produttive, esercitanoalcune attività agricole e di pastorizia. Sfruttano i primi terreni sterpiati e debbiati, tras-formandoli in campi e nelle vicinanze allevano volatili, capre, e nei casi più fortunativacche. La struttura del borgo che si sviluppa intorno alla halle è influenzata da questadoppia attività.La vetreria dell’Hochberg è costretta ad estinguere il suo ultimo forno nel 1868, perinsufficienza di legno. I vetrai disoccupati partono sia verso la vicina Lorena che versomete molto più lontane: Westfalia, Italia, Spagna e persino Messico.

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L'ARRIVO DI LALIQUE À WINGEN-SUR-MODER Circa mezzo secolo dopo la chiusura della vetreria dell’Hochberg, l’industriavetraria rinasce a Wingen-sur-Moder con la fondazione da parte di René Lalique della Vetreria d’Alsazia. Quando installa questa nuova manifattura,questo geniale artista ha già dietro di sé una vita creativa, lunga e prestigiosa.Gioielliere eccezionale metterà d’ora innanzi il suo ingegno al servizio del vetro.

La Vetreria d’AlsaziaCon l’aumentare della sua notorietà nell’arte del vetro, l’officina di Combs-la-Ville non è piùin grado di rispondere da sola alla domanda. Pertanto, dopo la Prima Guerra mondialeRené Lalique costruisce una seconda unità produttiva in Alsazia, a Wingen-sur-Moder. In unaregione tradizionalmente dedita alla produzione vetraria, riesce a trovare la mano d’operaqualificata, necessaria all’esercizio della sua arte e può sfruttare gli incentivi del Governo,che cercava di fare dell’Alsazia e della Mosella ritrovate delle vetrine della Francia. Mentre in un primo tempo la produzione alsaziana è soprattutto specializzata nella vetreriada tavola e la fabbricazione dei modelli d’anteguerra si realizza nella regione parigina, taledistinzione progressivamente scompare. A partire dal 1923, il marchio di fabbrica V.D.A.,acronimo di Verrerie d’Alsace, viene man mano ad essere sostituito a seguito del rinnova-mento dei calchi, che riportano la firma tradizionale, R. Lalique.Sono impiegati degli operai specializzati, vetrai, tagliatori e incisori, che provengono prin-cipalmente dagli stabilimenti vicini, tra cui Saint-Louis, Meisenthal o Vallérysthal. Il numerodegli addetti che all’inizio si aggirava intorno alla cinquantina, supera i centocinquanta trail 1924 e il 1925, nel momento dell’allestimento dell’Esposizione delle Arti decorative e in-dustriali, per culminare in trecento alla vigilia della Seconda Guerra mondiale.Uomo che non si arresta davanti ai comuni pregiudizi nei confronti dei processi industriali,fa in modo di fornire questa officina di tutte le risorse moderne, applicando attraverso la pres-sofusione la tecnica del vetro pressato per i pezzi massicci, la soffiatura ad aria compressa,ecc. Le sue creazioni possono essere fabbricate in serie, senza che mai risulti alterata la qua-lità estetica o la tecnica del prodotto. Questo aspetto gli sta particolarmente a cuore. Pocotempo dopo l’entrata in attività della Vetreria d’Alsazia, René Lalique dichiarava infatti: ’Credoche quando un artista ha trovato una cosa bella, debba far sì che ne approfitti il maggiornumero di persone possibile! Divenuto fabbricante, per non dipendere da mezzi esterni, senza pertanto smettere di essereun artista, René Lalique riunisce le due condizioni essenziali del successo. Possiede inoltre lagenialità di mantenere l’armonia reciproca, avendo cura di non sacrificare in alcun modogli interessi spirituali agli interessi materiali, il proprio prestigio e le proprie convinzionid’artista alle esigenze del successo industriale.

IL KNOW-HOW DELLA MAISON LALIQUE L’eccezionale maestria dei vetrai della regione è una delle principali motivazioni che hannoindotto René Lalique a stabilirsi nei Vosgi del Nord. Ancora oggi, circa duecento fra uominie donne mettono le proprie abilità manuali e le proprie conoscenze al servizio della crea-zione. Nella halle, attorno al forno, si assiste ad una vera e propria coreografia, fatta di soffiatura,di movimenti rotatori e di gesti misurati. La materia si fonde e prende forma. Il lavoro discultura si realizza nei laboratori a freddo per adeguare il pezzo alle intenzioni del suo crea-tore.Tra gli artigiani che danno vita alla materia, vi sono una dozzina dei Migliori Artigiani diFrancia. Hanno ottenuto tale riconoscimento grazie ad una gara, nel corso della quale hannodato prova sia delle proprie conoscenze tecniche sia delle proprie abilità. Simboli d’eccel-lenza, sono il motivo d’orgoglio dell’impresa.

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IL MUSEO

IL MUSEO LALIQUE; QUALCHE DATAInizio degli anni 1990: Primi incontri di concertazione in vista della creazione di un museo Lalique a Wingen-sur-Moder.1996 : Acquisizione dell’antica vetreria dell’Hochberg da parte del Comune di Wingen-sur-Moder. Iscrizione dell’insieme del sito dell’Hochberg nell’Inventario supplementare dei Monumentistorici.2000 : Sondaggi archeologici sul sito dell’Hochberg (studio geofisico).2002 : Acquisizione del pendente Femme libellule, ailes ouvertes (creato da René Lalique verso il1898-1900) da parte della Comunità di Comuni con il sostegno del Consiglio generaledi Bas-Rhin, della Regione Alsazia e della Dexia.Esposizione Lalique al castello di Lichtenberg Dono di una quarantina di opere in cristallo da parte della Società Lalique alla Comunitàdei Comuni 2003 :Scavi archeologici nella halle d’étendage, realizzate dalla società Antea Eliminazione di aria e di acqua nella halle d’étendage e nei laboratori 2005 : Scelta dell’agenzia Wilmotte, in associazione con gli architetti Chiodetti e Crupi di Colmar,gli scenografi della Ducks Scéno e i paesaggisti Neveux e Rouyer a seguito di un concorsointernazionaleCreazione dell’Associazione degli Amici del Museo Lalique (AAMIL) Prime acquisizioni importanti di opere in vetro firmate René Lalique, in particolare dopo ladispersione della collezione di Marie-Claude Lalique, da parte dell’Associazione degliAmici del Museo2006 :Esposizione Lalique, Gioielli, vetro, cristallo al Castello di Lichtenberg2007 : Conseguimento della denominazione Museo di Francia Scavi archeologici precauzionali sul sito dell’Hochberg (halle del XVIII secolo) ad operadel Polo d’Archeologia interdipartimentale Renano, dal 26 novembre al 6 dicembre Prestito di nuove opere in occasione dell’esposizione Lalique al Museo del Lussemburgo aParigi (7 marzo – 31 luglio) e al Museo Bröhan a Berlino (7 settembre – 13 gennaio2008) 2008 : 1° gennaio: creazione del Sindacato Misto del Museo Lalique 8 novembre: posa della Prima Pietra del Museo 2009 : 12 gennaio: inizio lavori2011 : 1° luglio: inaugurazione del museo 2 luglio: apertura al pubblico

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IL PROGETTO ARCHITETTONICO DELL’AGENZIA WILMOTTE Creare uno scrignoIl museo Lalique è inserito in un quadro paesaggistico assolutamente eccezionale. È infatti ubicatonegli stessi luoghi in cui sorgeva un’antica vetreria, la vetreria dell’Hochberg, attiva nel XVIII eXIX secolo. Sotto la guida dell’Agenzia Wilmotte, che sviluppa progetti in tutto il mondo, in as-sociazione con gli architetti Chiodetti e Crupi di Colmar, sono una trentina le imprese che hannomesso le proprie competenze e il proprio know-how al servizio del progetto.

Dalla haute couture all’architetturaUn concorso internazionale di architettura è stato indetto nel 2004. Sono gli schizzi di Jean-Mi-chel Wilmotte che hanno attirato l’attenzione della giuria e il contratto gli è stato aggiudicato nel2005. Il rispetto del patrimonio esistente è stato uno dei principali criteri di scelta, ed è questa,ancor più dell’ubicazione, la ragione dell’inserimento nell’Inventario supplementare dei Monu-menti storici, a partire dal 1996. La felice integrazione nel paesaggio delle nuove costruzioniha costituito un argomento decisivo. I materiali scelti – cemento rivestito di pietra e vetro – si spo-sano armoniosamente con gli edifici esistenti.

Composizione architettonicaLa topografia del luogo è stata utilizzata come una delle maggiori componenti dell’architetturae le nuove costruzioni, semi-interrate, presentano un tetto arboreo trattato come uno spazio verde.La natura risulta sovrastata per mezzo di un’impressionante facciata aggettante che, dopo l’es-posizione permanente, offre una vista panoramica sulla valle sottostante. Nel cuore del museosi nasconde un giardino che si rivela all’occhio del visitatore attraverso le gallerie di circolazionedel museo, che collegano gli edifici antichi alla costruzione moderna, formando una sorta dichiostro. L’edificio ha come scenario la natura e la natura è svelata dall’edificio. Pur rispettando e valorizzando il paesaggio e l’architettura originale, l’ideatore non ha tuttaviaignorato tutte quelle funzionalità indispensabili ad un museo creato all’alba del XXI secolo. Oltrealle sale per le esposizioni permanenti e temporanee ed i magazzini, il museo è infatti dotato diun auditorium da 85 posti, una boutique, uno spazio per la ristorazione e di laboratori pedago-gici.

L’Agenzia WilmotteOpera in cinque settori fondamentali – architettura, architettura d’interni, museografia, urbanisticae design – con una cura del dettaglio che le consente di intervenire dalla più piccola alla piùvasta scala. Nel settore museale, é intervenuta particolarmente nel museo del Louvre, curandola sistemazione del reparto degli Oggetti d’Arte nel 1999 ed il Padiglione delle Sessioni nel2000. L’Agenzia Wilmotte si è vista inoltre affidare la sistemazione dello Spazio Hennessy aCognac (1996), il museo delle Belle Arti di Lione (1991-1998), il museo della Moda a Marsiglia(1993), Il Centro Nazionale del Costume di Scena a Moulins (2006), il Museo dell’Arte edell’Industria a Saint-Etienne (2001) e il museo del Presidente Chirac a Sarran (2000). All’estero,ha curato, fra l’altro, il museo nazionale di Beirut (1999), il museo nazionale del Chiado a Lis-bona (1994), il museo d’Arte islamica di Doha (2008). Fra i progetti in corso, si possono an-noverare il Libro della Pace a Gerusalemme, il Rijksmuseum ad Amsterdam come pure larisistemazione del museo di Orsay.

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IL PERCORSO SCENOGRAFICO Carte vincenti e particolarità del museo Lalique di Wingen-sur-ModerGrande valore si attribuisce in tutto il mondo ad alcune prestigiose collezioni Lalique, qualiquelle che si possono osservare al museo Gulbenkian di Lisbona, al museo delle Arti Deco-rative di Parigi o al museo Lalique di Hakone in Giappone, musei in cui sono principalmenteraccolti gioielli di René Lalique. Il museo alsaziano si è assunto il compito di valorizzare l’in-sieme della creazione dell’artista, mettendo principalmente l’accento su quella che è la pro-duzione Lalique a Wingen-sur-Moder: il vetro e il cristallo.

Il museo vanta numerose carte vincenti per imporre la sua peculiarità:• è ubicato in un’antica località di tradizione vetraria, che lo autorizza a legarsi alla tradi-zione dell’arte del vetro dei Vosgi del Nord, tradizione che spiega in gran parte la scelta diRené Lalique di installarsi in quei luoghi;• sorge nel villaggio scelto da René Lalique per costruirvi la propria manifattura. Una bellaoccasione per evocare le tecniche di fabbricazione ed i vetrai che tramandano di genera-zione in generazione le proprie competenze;• poiché la produzione continua e si diversifica sempre, sono egualmente evocate le crea-zioni dei suoi successori, Marc e Marie-Claude, come pure quelle dello studio di creazioneattuale, la qualcosa non ha precedenti.

Il concettoOltre alla valorizzazione delle opere, il museo si è proposto una vocazione pedagogica.Pertanto offre ai visitatori delle chiavi di comprensione, così da rendere intelligibile il contestoartistico, culturale, sociale, tecnico nel quale sono state create. Ha inoltre l’ambizione di sus-citare la curiosità del pubblico e di gettare un ponte verso nuovi orizzonti.

Allo scopo di destare l’interesse sia degli estimatori delle opere Lalique che quello di un pub-blico giovane e di un pubblico non esperto, il museo propone differenti livelli di lettura ecombina gli strumenti di mediazione. Appoggiandosi di volta in volta ad una scenografiaforte e fantasiosa e a ricerche scientifiche approfondite, coniuga il piacere della scopertacon la soddisfazione della comprensione. Come ben si esprime Otto Steiner, scenografosvizzero di fama, ci vogliono dei musei che facciano brillare gli occhi.

Concepito dalla Ducks Scéno, in associazione con l’Agenzia Wilmotte, sulla base del Pro-getto scientifico e culturale definito per la conservazione del museo, il percorso scenograficoconsente di scoprire la vita e l’opera di René Lalique. Sono così svelati il suo genio creativo,il suo talento d’industriale e senza dubbio il suo immaginario. Sono parimenti valorizzate lecreazioni dei suoi successori, Marc e Marie-Claude, come pure quelle dello studio creativoattuale. Infine, un particolare omaggio è reso agli uomini e alle donne, che, ancor oggi, tra-mandano le proprie competenze a Wingen-sur-Moder.

Una scenografia decisamente modernaSviluppata su una superficie di 900 m!, la museografia, decisamente moderna, poggia sulleopere appartenenti ai fondi costituenti il museo e, in aggiunta, ai depositi della Società Laliquee dei grandi musei parigini, quali quelli delle Arti decorative e delle Arti e Mestieri, ma anchesu prestiti di collezionisti privati. Documenti iconografici, audiovisivi e supporti multimedialifanno da complemento e sono inoltre strumenti che consentono di approfondire la visita e leattribuiscono un carattere dinamico.Mettere in risalto l’oggetto attraverso una percezione scevra da distrazioni è il caposaldodella scenografia dell’esposizione permanente. È per questo motivo che la grande mag-gioranza delle vetrine è stata concepita senza una cornice visibile, ossia priva di elementitecnici che disturberebbero la lettura degli oggetti. Il colore nero permette di esaltare il ri-flesso di illuminazione del cristallo. Il nero è in parte contrastato da un grafismo di colorerosso-aranciato che ricorda il colore della materia in fusione.

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Il percorsoIl lavoro di ideazione ha fatto emergere differenti tipologie di spazi, corrispondenti a messein scena specifiche. Pertanto, gli spazi museografici, più particolarmente rivolti alla valoriz-zazione delle opere, testimoniano la creatività esuberante di René Lalique nel settore deigioielli, dei flaconi di profumo e dell'Arte della Tavola. Lo spazio Dialogo favorisce l’approc-cio tematico. Vasi, soprattutto da tavolo, statuette, polene automobilistiche, lampade, ecc.permettono di evocare l’elemento donna che ha tanto ispirato René Lalique, ma allo stessotempo la fauna, la flora, l’arte giapponese o ancora, lo spirito dell’Art Déco. Ci si accostainfine al cristallo Lalique, da una parte attraverso la messa in risalto delle opere, dall’altra at-traverso le diverse tappe della lavorazione di un pezzo emblematico: il vaso Bacchantes.

Lo spazio Flaconi e scatole da cipria / La fondazione Silvio Denz I flaconi di profumo, creati in seguito all’incontro di René Lalique con François Coty,segnano il passaggio definitivo dell’artista al vetro. Il visitatore ha l’occasione di poterammirare in seno al museo oltre 230 flaconi di profumo prestati da Silvio Denz, ilPresidente della Società Lalique che di fatto possiede la più grande collezione di fla-coni Lalique esistente al mondo. Il libro L’Art de René Lalique, flacons et boîtes à pou-dre di cui è autore l’esperto di fama internazionale Christie Mayer-Lefkowith, uscitonel 2010, mette in risalto questi pezzi eccezionali, presentati per la prima volta alpubblico al museo Lalique.

Gli Universi, veri e propri spazi di immersione che privilegiano l’approccio sensoriale, per-mettono ai visitatori di vivere un’esperienza specifica. Si distingue anche lo studio grafico chemette in evidenza il ruolo decisivo del disegno nella creazione dell’artista. L’Esposizione uni-versale del 1900 e quella delle Arti decorative e delle Arti industriali moderne del 1925, chesegnano in successione l’apogeo della sua carriera di gioielliere prima e di artista vetraiodopo, sono illustrate mediante l’intermediazione di fotografie di grande formato e di montaggiaudiovisivi. Vi compare pure dell’arte sacra, settore nel quale la creatività di René Lalique èpoco nota, mentre, anche in quel campo, le sue realizzazioni sono eccezionali. La fontanaPoissons, creata nel 1937 e oggi ri-editata, è presentata davanti ad una baia in vetro, cheoffre al visitatore anche la visione sullo sfondo di un giardino floreale. Questo spazio costituisceun interludio poetico e di relax. Infine, l’ultimo universo è consacrato alla Manifattura. Unabella occasione per avvicinarsi alla magia della lavorazione del vetro.

Les Carrefours sono di per sé degli spazi destinati al riposo, ma egualmente luoghidi incontro con personaggi che hanno contrassegnato la carriera di Lalique. Fraquesti: la grande artista Sarah Bernhardt, il magnate del petrolio, Calouste Gulben-kian, amico e mecenate. Si affacciano parimenti sul contesto della creazione. Così,il primo Incrocio, intitolato Amicizie artistiche e letterarie, è l’occasione per evocarel’influenza dell’Art nouveau. Il secondo illustra la diversità della sua clientela, dai so-vrani britannici ai principi giapponesi, passando per le famose garçonne degli AnniFolli. Nell’ultimo, la Modernità, si affronta il tema delle opere di Lalique ideate per itreni ed i piroscafi. Più in generale, vi si propone una panoramica degli anni 1925-1930, periodo di rapide mutazioni, sia nel settore dell’Architettura e delle Belle Artiche del cinema e dello spettacolo.

Questi differenti spazi si combinano per offrire ai visitatori un percorso fluido e ritmato,ricco di scoperte e di emozioni estetiche.

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Il lampadario di marc Lalique

Nel 1951, in occasione dell’esposizione L'Arte del Vetro, Marc Lalique crea un lampa-dario monumentale che illumina la navata del museo delle Arti Decorative di Parigi. De-positario di questo lampadario per circa 60 anni e non essendosi trovato un luogo idealeper valorizzarlo dopo la sua risistemazione, il museo ha proposto di trasferire quest’operaeccezionale al museo Lalique. La Maison Lalique da parte sua ha accettato di restaurarequesto gigante di cristallo.Questo lampadario, che misura circa 3 metri in altezza e pesa all’incirca 1,7 t, si componedi una struttura in metallo e di 337 pezzi in cristallo. Fra questi, 60 sono stati restaurati e 59riprodotti identici all’originale nei laboratori Lalique a Wingen-sur-Moder. Per l’occasione, sisono dovuti realizzare dei calchi e i pezzi sono passati attraverso decine di mani esperte.

Il lampadario è collocato nella hall d’ingresso del museo Lalique. Con questa prospettiva,l’armatura in legno ha dovuto essere fortemente modificata e rinforzata da una struttura inmetallo. In tal modo, a circa sessant’anni dalla sua creazione, il lampadario ha ritrovatouna nuova vita e brillerà di mille luci per accogliere i visitatori.

Le tappe della fabbricazione del vaso bacchantes

Qualche cifra chiave:1800 : il numero dei vasi Bacchantes prodotti all’anno 30: il numero di ore di lavoro necessarie per la realizzazione del vaso Bacchantes25 : il numero delle persone intervenute nel processo di produzione del vaso Bacchantes.Creato nel 1927 da René Lalique, il vaso Bacchantes resta uno dei best-seller del marchio.Vera e propria ode alla femminilità, questo girotondo di nudi scolpiti in bassorilievo è em-blematico dello stile Lalique. Di uno splendore insolente e di una sensualità conturbante, legiovani sacerdotesse di Bacco offrono alla vista la propria bellezza e le proprie curve vo-luttuose. Il cristallo satinato ricorda la finezza della grana della pelle, tanto che i giochi diluce infondono vita al pezzo. Attualmente, questo vaso è realizzato in cristallo satinato,nero, grigio e ambra. In seno all’esposizione permanente, una tavola tattile permette di sperimentare visivamentee di entrare in contatto con le diverse fasi della fabbricazione di questo vaso. Alcuni videopresentano il lavoro della manifattura e il calco, al pari del vaso nei vari stadi successivi,potrà essere toccato in modo da avvertire le differenze di rilievo. Il calco. Le tecniche di fusione, perfezionate da René Lalique, sono sempre oggetto di un’attenzioneparticolare. La manifattura realizza personalmente i calchi, generalmente in ghisa ed ogni dettaglioè scolpito in modo che l’opera rispecchi lo spirito del suo creatore.Il lavoro a caldo. Il cristallo in fusione è miscelato con l’aiuto di canne, rifinito per eliminarepiccole bolle e altri elementi estranei, quindi è versato nel calco. Per il vaso Bacchantes, la formaturaè data per pressatura. Una volta che il pezzo ha preso forma, è sottoposto a ricottura, al fine di sta-bilizzare le tensioni interne dovute al raffreddamento non uniforme del cristallo.Il ritocco. All’uscita dal forno secondario dove avviene la seconda cottura, il pezzo è sottopostoalla fase della scelta. Questo controllo di qualità, il primo di una lunga serie, determina se il manufattopuò proseguire il suo percorso. Il taglio ed il ritocco permettono di rifinire la superficie e di correggerele imperfezioni lasciate dalla lavorazione a caldo, quali le increspature, le giunture del calco e cosìvia. La fase di opacizzazione. Allo scopo di eliminare qualsiasi traccia lasciata dagli attrezzi, ilvaso è immerso in un primo bagno d’acido. Divenuto nuovamente del tutto trasparente, passa in unsecondo bagno che gli conferisce quell’aspetto opaco così caratteristico, che fa sì che le creazioniLalique siano riconoscibili fra tutte.La lucidatura. Ultima tappa di rifinitura, la levigatura conferisce alla materia il suo scintillio e tuttala sua brillantezza. Realizzata mediante una mola lucidante, consente di ridare luminosità e di ac-centuare alcune parti in rilievo. Il contrasto tra opaco e lucido rende i pezzi più vivaci.La firma. Durante la sua fabbricazione, il manufatto è controllato almeno una decina di volte epuò essere eliminato anche a causa di un difetto a volte difficile da individuare. Soltanto i pezzi chesoddisfano a tutti i criteri di scelta portano la firma Lalique France, garanzia di autenticità e di qualità.

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LA PIANTA DEL MUSEO

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I GIARDINILa sistemazione dei giardini costituisce una carta vincente di tutto rilievo per il museo. Potenzial’aspetto conviviale del luogo e permette, attraverso la scelta delle piante, di ricollegare leopere alla natura, elemento tanto osservato da René Lalique.I giardini sono strutturati in tre spazi, che costituiscono altrettante occasioni per mettere inscena il potenziale creativo del mondo vegetale:- delle classiche aiuole sullo spiazzo del museo,- un giardino floreale, la cui sistemazione, dettata dai colori e dall’epoca di fioritura, offreun’ampia varietà di piante, che vanno dal giglio all’anemone, passando per le dalie e ifiordalisi,- un giardino piantumato collocato sul tetto dell’esposizione permanente, che completal’insieme.La creazione di queste aree verdi ha costituito l’oggetto di un importante lavoro diconcertazione con i paesaggisti Neveux e Rouyer, cosi che, al di là dell’aspetto estetico, igiardini potessero pienamente rivestire un ruolo didattico. Inoltre, è stato progettato un Percorso d’interpretazione, con l’intento di favorire lacomprensione della storia del sito della produzione vetraria dell’Hochberg, ma anche, piùin generale, quella delle vetrerie dei Vosgi del Nord, proponendo una lettura degli spazi edegli edifici. Il visitatore sarà condotto alla scoperta degli elementi che entrano nellacomposizione del vetro e del cristallo (sabbia, potassa) e delle motivazioni che hannodeterminato la scelta della specifica regione per l’installazione delle vetrerie.

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I PARTNER DEL MUSEO Il progetto del museo Lalique è diretto dalla Regione Alsazia, il Consigliogenerale del basso Reno, la Comunità dei Comuni del Paese de La PetitePierre e il Comune di Wingen-sur-Moder; queste collettività si sono riunitein un sindacato misto, a partire dal 1° gennaio 2008. È a questo sindacatoche spetta la gestione del museo.

I partner per la costruzione del museo LaliqueI membri del Sindacato misto del Museo Lalique hanno assicurato parimenti il finanziamentodella costruzione, con un notevole contributo dello Stato e dell’Unione europea.Godendo della denominazione di Polo d’Eccellenza Rurale e dell’iscrizione nel Contrattodi Progetto 2007-2013 (componente territoriale e convenzione Massiccio dei Vosgi –fondo nazionale di gestione e di sviluppo del territorio), il museo si è altresì visto attribuirela denominazione di Museo di Francia. Ulteriore iscrizione in una rete di qualità nazionale,tale riconoscimento consente al museo Lalique di ottenere dei prestiti di opere in occasionedi esposizioni temporanee o di custodie da parte di altri Musei di Francia. Anche i suoiacquisti sono agevolati grazie al diritto di prelazione ed al sostegno finanziario del FRAM– Fondo regionale di Acquisto per i Musei. Grazie al felice utilizzo di queste disposizionie alla generosa partecipazione dei sostenitori, il museo oggi può vantarsi di possedere uninsieme di opere importanti e di eccellente qualità. Già una decina di pezzi appartenential fondo costitutivo del museo sono stati ceduti in prestito in occasione dell’esposizioneRené Lalique, Gioielli d'Eccezione, tenutasi nella primavera 2007 al museo del Lussem-burgo a Parigi, e successivamente dal 7 settembre 2007 al 13 gennaio 2008 al museoBröhan di Berlino.

La società LaliqueLa sociétà Lalique, che ha sostenuto e accompagnato il progetto sin dai suoi esordi, ha fir-mato una convenzione con il museo Lalique, in cui si stabiliscono importanti legami fra ledue strutture. Ha accettato di dare in prestito una gran parte delle sue collezioni di gioielli,di opere realizzate in vetro e di disegni che vanno a completare il dono dei pezzi in cristallo.

I partner culturaliIl museo Lalique è stato nominato Museo di Francia dal 2007 e beneficia del sostegnodella Direzione dei Musei di Francia e del Ministero della Cultura.

L’associazione degli Amici del Museo LaliqueIl museo può altresì avvalersi del sostegno dell’Associazione degli Amici del Museo Lalique(AAML). L’Associazione, che conta un centinaio di soci, ha l’ambizione di contribuire alladiffusione dell’opera di René Lalique e dei suoi successori, oltre che unire in associazionegli estimatori ed i collezionisti attorno al progetto del museo. Ulteriore obiettivo è quello dipromuovere l’arricchimento delle collezioni, perseguendo in particolar modo una politicadi sensibilizzazione volta a potenziali partner, in grado di donare o di dare in depositodelle opere.

I patrocinatoriIl museo Lalique ha d’altronde potuto aumentare il suo capitale depositato grazie alsupporto dei seguenti patrocinatori:- Caisse des Dépôts - Caisse d’Epargne- Crédit Immobilier de France - Crédit Mutuel- Dexia - Electricité de Strasbourg - Syndicat des Eaux et de l’Assainissement du Bas-Rhin - Veolia Eau

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SAARBRÜCKEN

TGV

TGV

TGV

ZWEIBRÜCKEN

WINGEN-SUR-MODER

BADEN-BADEN

STRASBOURG

SAVERNENANCY

METZ

1H181H40

0H520H32

1H26

0H41

INFORMAZIONI PRATICHE Accesso

Orari di aperturaDal 2 luglio al 30 settembre 2011: tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00Dal 1° ottobre 2011 al 31 marzo 2012: dal martedì alla domenica dalle 10 alle 18Il museo è aperto tutto il giorno dalle 10 alle 19 durante le vacanze scolastiche.

Tarifs 6! - 3! - Pass Famiglia 14! (2 adulti e da 1 a 5 bambini di età inferiore ai 18 anni) - PassAnnuale 15!

Servizi disponibiliIl centro di documentazione /Le persone che desiderano approfondire le proprie conos-cenze sul museo e sulle collezioni oppure, più generalmente, sul vetro e sul cristallo, possono, suappuntamento, approfittare dell’ingente patrimonio del centro di documentazione del museo.La boutique / La boutique del museo non propone soltanto prodotti delle collezioni attualidi Lalique, ma anche cartoline, libri che hanno come argomento il vetro o il cristallo, comepure altri articoli attinenti, con l’intento di permettere ai visitatori di proseguire nella loro scopertaanche al di fuori del museo. Lo spazio dedicato alla ristorazione / A pochi passi dal museo, nel giardino, lo spaziodella ristorazione offre la possibilità di lasciarsi tentare da una ghiotta pausa.L’auditorium / Vi si proietta il film Lalique, sculpteur de cristal di Camille Guichard, alloscopo di consentire ai visitatori di prolungare la loro visita.Locazione di spazi / Il museo Lalique può inoltre trasformarsi in centro di lavoro privilegiatoper seminari, in un’atmosfera gradevole. In aggiunta all’auditorium, è possibile organizzare riu-nioni nei laboratori di formazione. Servizi- Video guide (francese, inglese, tedesco) e visite guidate- Attività culturali e pedagogiche per visitatori singoli e per gruppi

Contatti Musée Lalique Rue de Hochberg F - 67 290 Wingen-sur Moder - Tel. +33 (0)3 88 89 08 14 - [email protected] - www.musee-lalique.com

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Turismo nella regioneIl museo Lalique è situato nel cuore del Parco naturale regionale dei Vosgi del Nord, in cui si ce-lano numerose località di interesse culturale:- Il castello di Lichtenberg- Il giardino di Pierre(s) a Struth- Le abitazioni trogloditiche di Graufthal- Il museo dello Sceau alsacien (Sigillo alsaziano) della Petite Pierre- Il museo delle Arti e delle Tradizioni popolari della Petite Pierre- La Maison du Parc (Casa del Parco), nel castello della Petite Pierre- La Maison suisse (Casa svizzera) e il mulino ad olio di Wimmenau- Il sito dell’arte vetraria di Meisenthal- La Grande Place, Museo del Cristallo a Saint-Louis-lès-BitcheAlloggiare nei dintorniNei dintorni si trovano numerose possibilità d’alloggio: hotel di classe superiore, camere inaffitto, gîtes (alloggi rurali). Il Paese della Petite Pierre è pronto ad accogliervi.+ informazioni:Office de Tourisme Intercommunal du Pays de La Petite Pierre2a, rue du Château - 67290 La Petite PierreTél. : +33 (0)3 88 70 42 30 - [email protected]

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L’OFFERTA AL PUBBLICO Il ruolo del visitatore è fondamentale in seno al museo Lalique. Infatti il museo è stato conce-pito per essere accessibile al maggior numero di visitatori possibile. A tal scopo l’insiemedei testi è in francese, in tedesco e in inglese nell’esposizione permanente. I visitatori chelo desiderano possono lasciarsi guidare di spazio in spazio da una video guida, dotatadi supporto magnetico per facilitare l’ascolto, egualmente in tre lingue. I gruppi sono accolti su prenotazione, per visite con o senza guida. Per le scolaresche ele organizzazioni del tempo libero, la visita può essere seguita dalla visita a un laboratorioin una delle tre sale destinate a tal scopo, in modo da permettere ai ragazzi di applicarein maniera concreta ciò che hanno scoperto all’interno dell’universo Lalique. Va osservatoche l’insieme del museo è accessibile alle persone con mobilità ridotta.

Gli avvenimenti non hanno mai fine al museo Lalique. Saranno proposte al pubblico nuoveesposizioni temporanee, volte a scoprire o ad approfondire temi legati alla creazione La-lique, al suo immaginario, al vetro. In maniera più regolare saranno programmate visite te-matiche, conferenze, laboratori per ragazzi e per adulti. Da notare, a partire da questoautunno, due cicli d’animazione per adulti che permetteranno di scoprire differenti aspettidella creazione Lalique nel corso di una visita tematica del museo che sarà seguita da unlaboratorio di pratica:

La rappresentazione della natura: Un laboratorio modelli- Un laboratorio fotografico - Un laboratorio di enologia- Un laboratorio schizzi - Un laboratorio d’ikébana (arte floreale giapponese)- Un laboratorio modelli - Un laboratorio di decorazione per la tavola delle feste

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NOVITÀ DEL MUSEOPorte aperte il 2 e 3 luglio 2011Per i primi due giorni della sua apertura, il museo è visitabile gratuitamente! Oltre all’espo-sizione permanente, un’esposizione temporanea ripropone l'evoluzione del cantiere delmuseo Lalique mediante fotografie scattate nelle varie stagioni. I bambini della Scuola diWingen-sur-Moder daranno il proprio contributo all’avvenimento nei giardini del museo,mettendo in mostra opere di loro creazione.

Museo Lalique a Murano per la biennale internazionale delVetro dal 16 luglio al 30 settembreNel cuore del museo dell’arte vetraria a Murano, saranno esposti pezzi in cristallo delmuseo Lalique oltre ad opere di Caroline Prisse, Joan Crous, Vincent Breed e Bert Frijns,quattro artisti formatisi alla scultura, al vetro soffiato o al disegno industriale, i quali rivisitanogli oggetti di uso quotidiano in una prospettiva di volta in volta poetica, ludica, onirica esociale.

Giornate europee del patrimonio il 17 e il 18 settembreIl Viaggio del Patrimonio Quest’anno, le Giornate europee del patrimonio sono un invito al viaggio. Lalique, vi par-tecipa mandando le proprie fonti d’ispirazione e le sue creazioni, e conducendo il visitatoreai quattro angoli del mondo.

Esposizione 2012Suzanne Lalique-Haviland Metà luglio – metà novembre 2012Per la prima volta in Europa, Suzanne Lalique, figlia del celebre gioielliere e artista vetraioRené Lalique, si vedrà dedicata un’esposizione. Una bella occasione per scoprire il talentodi questa creatrice sensibile e moderna, che ha esercitato le proprie attitudini in settori cosìdiversi come il vetro e la porcellana, il tessile, i costumi e le decorazioni teatrali, o ancorala pittura. Organizzata in associazione con il museo delle Belle Arti di Limoges, questa es-posizione beneficerà delle concessioni a titolo di prestito di istituzioni di grande prestigio,quali la Città della Ceramica di Sèvres, il Museo delle Arti decorative di Parigi o ancorala Comédie française, alle quali andranno ad aggiungersi le concessioni in prestito adopera della famiglia e di collezionisti privati.

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AUDIOVISIVI A DISPOSIZIONE DELLA STAMPA

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Vue aile sud Musé�e Lalique © Wilmotte SA

Vue parvis Musée Lalique © Wilmotte SA

Vue intérieur1 Musée Lalique © Wilmotte SA

Vue intérieur2 Musée Lalique© Wilmotte SA

R. Lalique © Lalique SA

René Lalique tenantune coupe © Lalique SA

LALIQUE René, Dessin assymétrique,émeraudes© Lalique SA

LALIQUE René, Ornement de corsage Jasmin - vers 1899-1901 © Shuxiu Lin - Coll. privée

LALIQUE René, Broche Cléopatre - vers 1897-1899© Rami Solomon et KineretLevy Studio - Coll. privée

LALIQUE René, Broche Lanymphe rose - vers 1906-1908© Shuxiu Lin - Coll. privée

LALIQUE René, Ornement deCorsage Hirondelles 1886-87 © Shuxiu Lin - Coll. privée

LALIQUE René, VaseCygnes, vers 1898© Rami Solomon etKineret Levy Studio -Coll. privée

LALIQUE René, Dessin vol de chauvesouris et étoiles © Lalique SA

LALIQUE René, Deux ferrets deux coléoptères et feuilles© Musée Lalique

LALIQUE René, Pectoral égyptien Haneton ailes ouvertes© Musée Lalique

LALIQUE René, Plaque collier chien© Musée Lalique

LALIQUE René, Dessin vol depapillons et chrysanthèmes © Lalique SA

Sarah Bernhardt © Lalique SA

Sarah BernhardtBroche pour Izéil© Lalique SA

Page 24: LE GÉNIE DU VERRE LA MAGIE DU CRISTAL · LE GRANDI DATE DI RENÉ LALIQUE 1860 Nascita di René-Jules Lalique il 6 aprile ad Aÿ in Champagne (Marne). 1876 Decesso del padre. Il giovane

AGENZIA STAMPA - 2011

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Pendentif Femme LibelluleAiles Ouvertes vers 1898-1900 J.-L. Stadler

LALIQUE René, Flacon LeursAmes pour D'Orsay - 1913 © Lalique SA - Coll. Silvio Denz

LALIQUE René, Service Wingen - 1926 © Musée Lalique

LALIQUE René, Statuette Grande nuebras levés - 1921 © Studio Paquebot -Coll. privée

LALIQUE René,vase Grande boulelierre, 1912© Lalique SA

LALIQUE René,Vase Serpent,1924 © Lalique SA

LALIQUE René,Vase Trois PoissonsGrondin - 1921 © Shuxiu Lin - Coll.privée

LALIQUE René,Veilleuse DeuxPaons - 1920© Shuxiu Lin -Coll. privée

LALIQUE René, Bouchon de RadiateurChrysis, 1931 © Andy Small – JohnNemeth Collection2010 (57)

LALIQUE René, Bouchon de RadiateurGrande Libellule,1928 © Andy Small –John Nemeth Collection 2010 (112)

LALIQUE René, Surtout de table Trois paons - 1920 © Lalique SA

LALIQUE René,Lampe Paons - 1910J.-L. Stadler

LALIQUE René, Pendule Le Jour et la nuit, 1926 © Lalique SA

L'Effleurt pour Coty - 1908-1912 © ADAGP 2011 Paris

LALIQUE René, ensemblede flacons © Lalique SA

LALIQUE René, CarafeMasques, 1913 © AndySmall – John NemethCollection 2010 (1)

LALIQUE René, service Mouettes,1938 © Lalique SA

LALIQUE René, Flacon Bouchon trois hirondelles - 1920

LALIQUE René, Flacon etboîte Corail rouge pourForvil - 1925, © LaliqueSA - Coll. Silvio Denz

LALIQUE René, Flacon Fraîcheur - 1919 © LaliqueSA - Coll. Silvio Denz

LALIQUE René, Flacon LeBaiser du faune pour Molinard - 1928 © Lalique SA - Coll. Silvio Denz

Page 25: LE GÉNIE DU VERRE LA MAGIE DU CRISTAL · LE GRANDI DATE DI RENÉ LALIQUE 1860 Nascita di René-Jules Lalique il 6 aprile ad Aÿ in Champagne (Marne). 1876 Decesso del padre. Il giovane

AGENZIA STAMPA - 2011

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LALIQUE Marc, Tête de cheval,1953 © Lalique SA

Contrô le de la qualité© Lalique SA

Signature © Lalique SA

Usine lalique en 1924 © Musée Lalique

Fontaine Les Sourcesde France - Expo ArtsDéco - 1925 © Lalique SA

Stand Lalique Exposition 1900© Lalique SA

Usine Lalique en 1923 - Wingen-sur-Moder Intérieur de l'usine en 1925 © Lalique SA

Émaillage © Lalique SA

Taille retouche © Lalique SA

Cueillage © Lalique SA

LALIQUE René, Vase Bacchantes, rééd. cristal d'une œuvre de 1927 © Lalique SA(

LALIQUE René, VaseMossi, rééd. cristal noird'une œuvre de 1933© Lalique SA

LALIQUE Marie-Claude, VaseOrchidées, 1978 © Lalique SA

LALIQUE Marc,Verre Ange, 1948© Lalique SA

LALIQUE René, Vase Tourbillons,rééd. cristal d'une œuvre de1926 © Lalique SA

LALIQUE Marie-Claude, Panthère Zeila,1989 © Lalique SA

LALIQUE René, Cachet Poisson, rééd. cristal d'uneœuvre de 1913 © Lalique SA

LALIQUE René, Bouchon deRadiateur Longchamp A,1929 © Andy Small – JohnNemeth Collection 2010 (96)

LALIQUE René, Église de Douvres la Délivrande, 1931© Musée Lalique, ChristopheUrbain

Panneau Bouquet de Fleurs - 1 © Lalique SA

Panneau Bouquet de Fleurs - 2© Lalique SA

Panneaux Figure et Raisins© Lalique SA

Grande nue Vénus noire, 2004© Lalique SA

Page 26: LE GÉNIE DU VERRE LA MAGIE DU CRISTAL · LE GRANDI DATE DI RENÉ LALIQUE 1860 Nascita di René-Jules Lalique il 6 aprile ad Aÿ in Champagne (Marne). 1876 Decesso del padre. Il giovane

Heymann, Renoult Associées29 rue Jean-Jacques Rousseau 75001 ParisTel. +33 (0)1 44 61 76 [email protected]@heymann-renoult.comwww.heymann-renoult.com

Musée Lalique40 rue du Hochberg 67290 Wingen-sur-ModerTel. : 33 (0)3 88 89 08 [email protected]

Société LaliqueCatherine Vincent-DolorDirection de la Communication11 rue Lalique 75001 ParisTel. +33 (0)1 53 05 12 [email protected]

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